Il cinema di Hitchcock e la Giustizia Martina Gandolfi Corso di Semiotica del visibile a.a. 2010/11 1. La trama ricorrente La filmografia La carriera di Alfred Hitchcock attraversa quasi tutte le stagioni del cinema, a partire dal muto (il primo film accreditato, The pleasure garden, è del 1925) fino ad arrivare agli anni '70 (l'ultima opera, Family plot, è del 1976). La sua filmografia comprende ben 53 film, escluse le serie televisive; ciononostante, la maggior parte di essi segue lo stesso filo rosso. Colpevole o innocente? Il topos che ricorre in quasi tutti i film è quello dell’uomo comune che viene, ingiustamente, accusato di un delitto o di un furto. Egli si ritrova quindi a scappare dalla giustizia per salvarsi dalla condanna e soprattutto per riuscire a dimostrare la sua innocenza. Alcuni esempi: The Lodger (1927) “Il mio rapporto con questo film è stato del tutto istintivo: per la prima volta ho applicato il mio stile. In realtà, possiamo dire che ‘The lodger’ è il mio primo film”. (Truffaut, Il cinema secondo Hitchcock, 1967) Il soggetto è tratto da un omonimo romanzo, ed è lo stesso Hitchcock a sceglierlo. Con questo film compare per la prima volta la trama preferita dal regista inglese: un pensionante viene scambiato per “Il Vendicatore”, un misterioso omicida che uccide donne bionde il martedì. Catturato e ammanettato, riesce a salvarsi dal linciaggio solo quando arriva la notizia che il vero colpevole è stato arrestato. 1. La prima apparizione del protagonista, che si dimostra misterioso ed inquietante alla padrona di casa 2. L'arresto del pensionante Il primo cameo di Hitchcock Il regista compare quando la folla sta per uccidere il pensionante, rimasto incastrato ad una ringhiera a causa delle manette. Blackmail (1929) Nel suo primo film sonoro la protagonista è Alice, la giovane fidanzata di un poliziotto. Adescata da un pittore che tenta di violentarla, nel tentativo di difendersi lo uccide con un coltello. Un uomo però la vede e la ricatta. Grazie all’aiuto del fidanzato, riesce a dimostrare di aver ucciso l’uomo per difendersi e ad incastrare il ricattatore, che morirà cadendo da una cupola del British Museum. In questo film è interessante notare come Hitchcock mostra allo spettatore l’arresto di un criminale. Nelle prime scene infatti viene raccontata la cattura di un delinquente e con alcune inquadrature mostrano tutto l’iter della giustizia: l’interrogatorio, il riconoscimento, la confessione, la consegna degli oggetti personali, la registrazione delle impronte digitali e infine la chiusura nella cella. Hitchcock sceglie di mostrare nei dettagli ciò che avviene in un commissariato e poi in una prigione solo perchè è lo stesso trattamento che avrebbe dovuto subire anche Alice, che diventa un'omicida per difendersi. Queste prime scene, infatti, non hanno alcun tipo di legame narrativo con il resto della trama. 3. L'interrogatorio 4. La consegna degli oggetti personali 5. Le impronte digitali Il finale L’idea iniziale di Hitchcock prevedeva una finale diverso: Alice decide di confessare il suo crimine e viene arrestata. La scena finale avrebbe quindi dovuto riprendere quella iniziale: Alice sarebbe stata costretta a subire lo stesso iter del criminale, perché (anche se uccide il pittore per difendersi) resta colpevole del delitto. Nella versione definitiva, invece, la giustizia su di lei non viene applicata, perchè al suo posto verrà accusato il ricattatore. North by northwest (1959) Una banda di criminali scambia Roger Thornhill, un agente pubblicitario newyorkese, per una spia e tenta di ucciderlo. Egli è quindi costretto a fuggire e a cercare la vera spia per discolparsi; riesce a salvarsi grazie alla cattura dei criminali e all’aiuto di Eve Kendall, la vera spia infiltrata nella banda che lavora per la polizia. 6. Thornill fugge dai suoi inseguitori, che lo credono una spia Caprara, Bruzzone, “I film di Alfred Hitchcock” : - Siamo di fronte quindi ad un calvario dell’uomo comune, perseguitato da un meccanismo contro cui è difficile ribellarsi. - Il cittadino più indifeso ha sperimentato la crudeltà del rapporto punitore-punito, in un territorio degradato dall’istituzione societaria da cui si sentiva distante. Hitchcock e Kafka Caprara e Bruzzone instaurano un rapporto tra la trama ricorrente hitchcockiana e Il processo di Kafka: un uomo innocente viene coinvolto in un meccanismo della giustizia dal quale si sente completamente estraneo. Nei film del maestro inglese, però, il protagonista si salva dalla macchina della giustizia, mentre nell’opera di Kafka l’innocente soccombe ad essa. 2. Gli organi della Giustizia: la polizia Giustizia da sé? Se la maggior parte dei film di Hitchcock segue, più o meno direttamente, il tipo di trama trattato precedentemente, in alcuni casi, come La signora scompare, Strangers on a train e La finestra sul cortile, i protagonisti sono chiamati a “farsi giustizia da sè”. In tutti questi casi, i protagonisti assistono a un delitto o ad un crimine e cercano da soli di scoprire la verità. Lo spettatore è quindi portato a chiedersi: perchè non si rivolgono alla polizia? Emerge a questo punto un aspetto particolare che riguarda il rapporto di Hitchcock con la giustizia “applicata”. 1. immagine positiva - In alcuni casi il ruolo della polizia è positivo: il suo compito è anche quello di aiutare il protagonista, come in Blackmail o in Notorious. In questi esempi il protagonista si salva da una situazione negativa (rispettivamente l'arresto e la morte) grazie all'aiuto di un poliziotto, che però non è mai una figura esterna: si tratta sempre di un amico o di un fidanzato (come in entrambi questi film). 2. immagine negativa - La polizia svolge un ruolo da antagonista. Questo è l'aspetto che si ritrova più spesso nei film di Hitchcock, con due valenze diverse: a) Il poliziotto non ascolta o è scettico riguardo al protagonista, che gli denuncia un crimine o un omicidio (North by northwest, La finestra sul cortile, Psycho). Lo spettatore sa che il crimine è avvenuto davvero, ed è quindi portato ad identificare la polizia come un personaggio negativo e ottuso. Lo stesso Hitchcock spiega a Truffaut nella famosa intervista del 1967 questo aspetto. Il tema è Psycho: il fidanzato e la sorella di Maryon, la ragazza uccisa da Norman Bates, corrono dallo sceriffo per denunciare la scomparsa dell'investigatore privato che stava seguendo il caso. Secondo Truffaut si tratta di un momento “un po' vuoto”, e Hitchcock risponde: “L'intervento dello sceriffo deriva (…) dalla domanda fatidica: perchè non vanno alla polizia? In generale, rispondo: non vanno alla polizia perchè è seccante. Vede, ecco un esempio che accade quando due personaggi vanno dalla polizia”. b) La polizia è certa della colpevolezza del protagonista, il quale si ritrova a fuggire per non essere arrestato. Questo aspetto compare nella maggior parte dei casi (Ithe 39 steps, Young and innocent, The wrong man...) e induce lo spettatore a considerare i poliziotti come personaggi assolutamente negativi, che oltre a non vedere la verità costringono il protagonista a farsi giustizia da sé per scoprire il vero colpevole. Un tratto autobiografico: la paura della polizia Questo rapporto positivo/negativo con la polizia può essere riconducibile ad un fatto avvenuto durante l'infanzia del regista, e che lo segnò per tutta la vita. É lo stesso Hitchcock che ne parla a Truffaut, rispondendo alla prima domanda che il regista francese gli pone nella famosa intervista del 1967. Truffaut: Signor Hitchcock, lei è nato a Londra il 13 agosto 1899. Della sua infanzia conosco soltanto un episodio, quello del commissariato. È una storia vera? Hitchcock: Sì, avevo forse 4 o 5 anni. Mio padre mi mandò al commissariato di polizia con una lettera. Il commissario la lesse e mi rinchiuse in una cella per cinque o dieci minuti dicendomi: “Ecco che cosa si fa ai bambini cattivi”. Lo stessa vicenda era già stata raccontata a Oriana Fallaci in un’intervista del 1963: Fallaci: Addestrato com’è a far paura agli altri, la paura deve esserle del tutto sconosciuta. Hitchcock: Al contrario. Sono l’uomo più pauroso e vigliacco che mai le capiterà di incontrare. Ho paura di tutto: dei ladri, dei poliziotti, della folla, della domenica...Quella dei poliziotti è una paura che mi venne verso i cinque anni: (...) ero tornato a casa dopo le nove. Mio padre mi diede un biglietto da portare a Wattson. Wattson era un poliziotto, amico di famiglia. Non appena ebbe il biglietto mi chiuse in una cella (...). Brrr! Sono passati cinquantatrè anni ma tutte le volte che vedo un poliziotto mi metto a tremare. Molto probabilmente fu questo episodio legato alla sua infanzia a condizionare la visione del regista verso la polizia e la prigione che compare nella maggior parte dei suoi film. 3. I luoghi della Giustizia a. Il commissariato Luogo molto ricorrente nei film di Hitchcock, è dove viene portato il protagonista dopo essere stato catturato. Il regista ne dà significativamente una visione negativa: qui non vengono condotti i criminali ma uomini innocenti, costretti a subire interrogatori e anche a venire imprigionati. 1. North by northwest (1959) Il protagonista viene arrestato perchè fermato in stato di ebbrezza alla guida. Thornill, portato in commissariato, cerca di difendersi: i criminali che lo credono una spia, dopo averlo fatto ubriacare, lo hanno messo alla guida di una macchina rubata con lo scopo di ucciderlo. I poliziotti non credono al suo racconto: viene giudicato colpevole e costretto a pagare una cauzione per non essere imprigionato. 7. Thornill proclama la sua innocenza sotto lo sguardo scettico e ironico dei poliziotti 2. The wrong man (1956) Un modesto e timido musicista viene scambiato per un rapinatore e, dopo essere stato prelevato con la forza da due poliziotti, viene portato al commissariato e interrogato. Convinta della sua colpevolezza, la polizia lo imprigiona: Hitchcock mostra tutto il processo della giustizia dall'arresto al carcere, con lo stesso procedimento scelto per le prime di scene di Blackmail quasi 30 anni prima. L'arresto l'interrogatorio Le impronte digitali La cella b. Il tribunale Luogo di giustizia per eccellenza, il tribunale ricorre meno spesso nei film di Hitchcock rispetto al commissariato. La visione che ne dà il regista è quella di un luogo lontano dall'uomo, imponente, dove i giudici e i giurati hanno il grande potere di applicare la giustizia e di condannare il colpevole (nella visione hitchcockiana: l'innocente creduto colpevole). 1. Giovane e innocente (1937) Il cameo di Hitchcock è all'esterno di un tribunale nelle vesti di un fotografo curioso: un poliziotto lo vede e lo sgrida severamente 2. Notorious (1946) Le prime scene riguardano il processo contro il signor Hubermann, una famosa spia tedesca arrestata e condannata e al carcere. La figlia Alicia, protagonista del film, assiste impotente alla sentenza del giudice. Le porte dell'aula di tribunale sono chiuse ai giornalisti: lo stesso spettatore è chiuso al di fuori dalla porta e dal recinto di legno che lo separa dal giudice e dall'imputato. 8.Il tribunale dal punto di vista dello spettatore 3. I confess (1953) Un sacerdote viene accusato di un delitto che non ha commesso. Egli però non è in grado di difendersi perchè il vero colpevole, durante la Confessione, gli ha rivelato di essere l'omicida. Il sacerdote viene arrestato e processato in tribunale: questa volta lo spettatore è dentro l'aula e assiste a tutto lo svolgimento dell'udienza. Il tribunale che compare in I confess è la Halls of Justice a Quebec, in Canada. 9. Una scena del processo 10. Il giudice e i giurati 11. Padre Logan esce dal tribunale The Paradine case (1947) La signora Paradine è processata con l’accusa di aver ucciso il marito. La difesa viene assunta dal brillante avvocato Keane: nonostante sia sposato si innamora della sua cliente, la quale lo convince della sua innocenza. Durante il processo il garzone della scuderia, che si scopre essere l’amante della donna, la accusa di averlo sedotto solo per indurlo a diventare suo complice nell’omicidio del marito. La signora Paradine viene condannata. “Per me l’interesse del film consisteva nel mostrare una donna come la signora Paradine nelle mani della polizia, e tutte le formalità alle quali si deve sottomettere quando lascia la casa scortata da due ispettori (...). In effetti ho sempre pensato, e forse è l’espressione della mia stessa paura, alle persone normali a cui tutt’un tratto viene tolta la libertà e vengono incarcerate insieme a criminali di professione. Non c’è niente di strano nel mostrare i delinquenti che si mettono in prigione, ma quando si tratta di persone di classe nasce un contrasto di tinte che mi interessa moltissimo”. (Truffaut, Il cinema secondo Hitchcock) 12. La signora Paradine in prigione Il caso Paradine è l’unico film di Hitchcock in cui il tema della giustizia emerge più chiaramente. La seconda ora del film è interamente dedicata al processo, e il tribunale assume un ruolo fondamentale. Questo luogo della giustizia viene infatti proposto da Hitchock più volte: 1. Nei titoli di testa e di coda 2. In un'inquadratura che ne mostra un particolare dell'esterno (“Difende i figli dei poveri e punisce i malfattori”). 3. Durante il processo Il tribunale del film è la Central Criminal Court di Londra, conosciuta come Old Bailey. Il film però fu girato a Hollywood, e il tribunale londinese fu ricostruito in studio. La statua della giustizia: ha la spada nella mano destra e la bilancia nella sinistra, ma non è bendata Una delle ultime inquadrature mostra la statua della giustizia della Old Bailey. Il processo è concluso e la giustizia ha seguito il corso, punendo il colpevole: la signora Paradine. Bibliografia V. Caprara, N. Bruzzone, I film di Alfred Hitchcock, Roma, Gremese, 1982 O. Fallaci, Gli antipatici, Milano, Rizzoli, 1963 F. Truffaut, Il cinema secondo Hitchcock, Milano, Il Saggiatore, 2008 http://www.hitchcockmania.it/ http://it.wikipedia.org/wiki/Il_caso_Paradine http://www.imdb.it/title/tt0045897/locations