2.2.4 Atto terzo (quadro unico)
Il terzo atto si svolge davanti alla locanda di Sparafucile, presso il fiume
Mincio. Rigoletto vuole mostrare a Gilda quale sia la vera natura del duca. Perciò la
porta vicino alla locanda da dove può vedere, senza essere vista, l’arrivo dell’uomo
che ama.
Il duca effettivamente giunge e chiede senza mezzi termini: “due cose e tosto
(= subito)… tua sorella e del vino”. Immediatamente dopo intona la canzone “La
donna è mobile”.
Si presenta, quindi, in scena anche Maddalena, la sorella di Sparafucile, che
chiaramente è una prostituta. Inizia il famoso quartetto “Bella figlia dell’amore,
schiavo son dei vezzi tuoi”.
Il duca con Maddalena
Da un lato, Gilda e il padre: lei con il suo dolore per il tradimento del duca, lui
con il desiderio di vendetta; dall’altro, Maddalena e il duca, che “giocano” con
l’amore.
Terminato il quartetto, Rigoletto manda Gilda a Verona, dicendole che la
raggiungerà appena concluso quello che ha da fare. Conferma, quindi, a Sparafucile
l’incarico, già pattuito, di uccidere il “rivale” e gli consegna metà del denaro, con la
promessa di saldare il conto a incarico eseguito.
svolgersi
effettivamente
senza mezzi termini
intonare
chiaramente
il vezzo (lett.)
spielen
wirklich
klar und deutlich
hier: singen
zweifellos
Reiz
concludere
l’incarico
pattuito
consegnare
saldare il conto
eseguito
erledigen
Auftrag
abgeschlossen
übergeben
die Rechnung begleichen
erledigt
Maddalena, rimasta sola con il fratello, lo invita a risparmiare il giovane (né lei
né il fratello sanno che il giovane è il duca di Mantova).
Si annuncia una bufera. Gilda, tornata sui suoi passi, ascolta il loro dialogo e
sente che Sparafucile non ucciderà il duca solo se si presenta qualcun altro da
ammazzare, in modo da far credere comunque a Rigoletto di aver assolto l’incarico e
intascare il resto dei soldi. Gilda decide allora di entrare nella locanda vestita da
uomo per morire al posto del duca che continua nonostante tutto ad amare. E così
accade.
Quando torna Rigoletto, Sparafucile gli consegna un sacco dove non c’è il duca
ma Gilda ferita a morte (in realtà Sparafucile pensava che quello “straniero” fosse
morto).
Rigoletto sulle prime esulta perché crede che la vendetta si sia compiuta.
Subito dopo, però, sente la voce del duca che canta ancora una volta “La donna è
mobile” e capisce che nel sacco c’è un’altra persona. Tremando lo apre e vede Gilda
morente. Lei gli chiede perdono per aver voluto morire per amore (“L’amai
troppo…ora muoio per lui”) e lui rimane disperato e solo, definitivamente stroncato
dalla maledizione.
Gilda morente tra le braccia di Rigoletto
La conclusione dell’opera è straordinariamente toccante, grazie ad una musica
di eccezionale bellezza, che mostra i due estremi: in alto uno squarcio di cielo, gli
ultimi istanti di vita di Gilda ormai distaccata da questa terra (“Lassù… in cielo vicino
alla madre”), in basso tutto l’inferno e il dolore di Rigoletto, che chiude ancora una
volta sulla nota della maledizione (“È morta!… Ah, la maledizione!”).
risparmiare
annunciarsi
la bufera
tornare sui propri passi
assolvere l’incarico
intascare
nonostante tutto
hier: verschonen
beginnen
Sturm
zurückkommen
den Auftrag ausführen
einstecken
trotzdem
ferito a morte
sulle prime
chiedere perdono
stroncato
toccante
lo squarcio
l’inferno
tödlich verwundet
zuerst
um Verzeihung bitten
gebrochen
rührend
Lücke
Hölle
Curiosità
ancora sulla censura! Ovvero la pigrizia mentale dell’ascolto tradizionale
Il cambiamento più stupefacente che il moralismo dell’epoca ha imposto all’opera si trova
nel terzo atto: nella versione che viene comunemente cantata, quando il duca si presenta
a Sparafucile, il testo suona così:
Duca
“Due cose e tosto”
Sparafucile
“Quali?”
Duca
“Una stanza e del vino”
In disparte Rigoletto commenta scandalizzato alla figlia:
“Son questi i suoi costumi!”
intendendo dire che uno che si comporta così è “un poco di buono”, un dissoluto.
Ma, come giustamente ha sottolineato Muti nella sua lezione sul Rigoletto, che male c’è,
in una locanda, a chiedere una stanza e una bottiglia di vino? Dov’è lo scandalo di
Rigoletto? Se fosse tutto qui, scandalizzarsi sarebbe esagerato e la situazione teatrale un
po’ ridicola. La ragione vera dello scandalo è un’altra. Nel libretto originale le battute sono
queste:
Duca
“Due cose e tosto”
Sparafucile
“Quali?”
Duca
“Tua sorella e del vino”
Rigoletto (a
Gilda)
“Son questi i suoi costumi!”
E così è chiaro perché Rigoletto reagisce scandalizzato! Verdi e Piave non erano così
sprovveduti da far reagire un personaggio in un modo non adeguato alla situazione
drammaturgica. Ma, allora, perché di solito si continua a far dire al duca la battuta
sbagliata? Il fatto è che il pubblico all’opera non si interessa di quello che accade e di
come accade; vuole sentire gli acuti dei cantanti e il teatro passa in secondo piano. Ma
Verdi ne sarebbe stato contento?
Muti è stato il primo direttore che ha avuto il coraggio di ritornare al testo originale:
nell’edizione del Rigoletto messa in scena alla Scala per le celebrazioni del centenario
verdiano, di cui esiste anche una registrazione discografica, ha fatto cantare l’opera così
come era stata scritta. Forse è venuto il tempo che Rigoletto si liberi definitivamente dalla
censura e dalle falsificazioni che gli sono state imposte fin dal suo esordio.
stupefacente
comunemente
in disparte
il costume (lett.)
esagerato
ridicolo
scandalizzato
erstaunlich
gewöhnlich
beiseite
Sitte
übertrieben
lächerlich
empört
sprovveduto
adeguato a
la battuta
accadere
l’acuto
passare in secondo piano
l’esordio
naiv
entsprechend zu
hier: Satz
geschehen
hier: Ton
in den Hintergrund treten
erstes Auftreten
Ecco ora la scena completa con la famosa aria “La donna è mobile” e il quartetto
“Bella figlia dell’amore”. Il quartetto è uno dei brani musicali più famosi di Verdi.
Strawinsky ha affermato di essersi accorto, leggendolo, di quale “gigante” fosse
Verdi.
Come al solito, nella colonna di sinistra c’è il testo originale, in quella di destra la
versione in italiano corrente, affinché tu possa conoscere e apprezzare una delle
pagine più belle del teatro verdiano.
libretto originale
versione in italiano corrente
Duca
Due cose e tosto…
Duca
Due cose e subito…
Sparafucile
Quali?
Sparafucile
Quali?
Duca
Tua sorella e del vino
Duca
Tua sorella e del vino
Rigoletto
Son questi i suoi costumi!
Rigoletto
Sono questi i suoi modi di fare!
Sparafucile
Oh, il bel zerbino1!
Sparafucile
Oh, che fine damerino!
Duca
La donna è mobile
qual piuma al vento,
muta d’accento
e di pensiero.
Sempre un amabile
leggiadro viso,
in pianto o in riso,
è menzognero.
È sempre misero
chi a lei s’affida
chi le confida
mal cauto il core!
Pur mai non sentesi
felice appieno
chi su quel seno
non liba amore!
Duca
Le donne sono tutte volubili
come piume al vento,
mutevoli nelle parole
e nei pensieri.
Il loro attraente
e grazioso viso,
sia che piangano, sia che ridano,
non è mai sincero.
È un infelice
chi si fida di loro
e apre
incautamente il proprio cuore!
Eppure uno non si sente
mai pienamente felice
se sul loro seno
non gusta l’amore!
che fine damerino
volubile
la piuma
mutevole nelle parole
attraente
grazioso
1
oh, ein feines Bürschchen
unbeständig
Feder
wechselhaft in Worten
reizend
lieblich
il viso
aprire il proprio cuore
incautamente
pienamente
il seno
gustare
Gesicht
sen Herz anvertrauen
leichtfertig
ganz
Brust
kosten
zerbino= damerino (detto in modo ironico, visto il comportamento brusco e volgare del duca).
libretto originale
versione in italiano corrente
(Quartetto)
Duca
Bella figlia dell’amore,
schiavo son de’ vezzi tuoi;
con un detto sol tu puoi
le mie pene consolar.
Vieni e senti del mio core
il frequente palpitar.
(Quartetto)
Duca
Bella figlia dell’amore
sono schiavo del tuo fascino;
con una sola parola tu puoi
consolare le mie sofferenze.
Vieni qui e senti
come mi batte forte il cuore.
Maddalena
Ah! Ah! Rido ben di core,
che tai baie costan poco;
quanto valga il vostro gioco,
mel credete, so apprezzar.
Sono avvezza, bel signore
ad un simile scherzar.
Maddalena
Ah! Ah! Mi fate proprio ridere di cuore;
queste parole vuote costano poco;
ma so a cosa mira il vostro gioco
e, credetemi, so apprezzarlo.
Sono abituata, bel signore,
a simili scherzi.
Gilda
Ah, così parlar d’amore
a me pur l’infame ho udito!
Infelice cor tradito,
per angoscia non scoppiar.
Perché, o credulo mio core,
un tal uom dovevi amar?
Gilda
Povera me, anch’io
ho sentito lo spergiuro parlarmi così d’amore!
Oh, infelice mio cuore ingannato,
non scoppiarmi per il dolore.
Perché, mio ingenuo cuore,
dovevi amare un uomo simile?
Rigoletto
Taci, il piangere non vale;
ch’ei mentiva or sei secura…
Taci, e mia sarà la cura
la vendetta d’affrettar.
Pronta fia, sarà fatale;
io saprollo fulminar.
Rigoletto
Zitta, è inutile piangere;
adesso hai le prove che mentiva…
Zitta, ci penso io
a preparare velocemente la vendetta.
Sarà immediata e inesorabile;
lo saprò fulminare.
il fascino
consolare
la sofferenza
battere forte (del cuore)
queste vuote parole
a cosa mira
Reiz
lindern
Leiden
heftiges Pochen
solche Sprüche
mit welchem Eisatz
lo spergiuro
scoppiare
ingenuo
mentire
inesorabile
fulminare
der Ehrlose
zerbrechen
leichtgläubig
belügen
verhängnisvoll
niederschmettern
Esercizio n. 20
Rigoletto, il duca e Gilda sono i tre personaggi principali dell’opera. Hanno tre
caratteri molto diversi, che si rivelano chiaramente durante il famoso quartetto
e nel finale tragico:
Rigoletto è tutto preso dal desiderio di vendetta e dall’idea di riscattare la
propria condizione d’inferiorità;
Gilda, anche dopo il tradimento, continua ad essere innamorata del duca
fino al punto di preferire di morire al posto suo piuttosto che rinunciare a
questo amore assoluto;
il duca è come al solito volubile e incostante e ricerca solo il piacere
immediato.
Prova ora a mettere accanto a ciascuno di questi tre personaggi le frasi del
libretto che meglio li caratterizzano. Scegli le più adatte tra quelle riportate nella
pagina precedente. Utilizza il testo nella versione in italiano corrente:
Rigoletto
_____________________________________________________
_____________________________________________________
_____________________________________________________
_____________________________________________________
Gilda
_____________________________________________________
_____________________________________________________
_____________________________________________________
_____________________________________________________
Duca
_____________________________________________________
_____________________________________________________
_____________________________________________________
_____________________________________________________
3. I “segreti” di Verdi
Verdi sapeva di aver scritto un’opera innovativa e si rendeva anche
perfettamente conto che molti dei suoi motivi musicali sarebbero diventati
estremamente popolari. In particolare, sapeva che la canzone del terzo atto, “La
donna è mobile”, era così immediata e orecchiabile che, se fosse stata sentita prima
della rappresentazione, sarebbe venuto meno l’effetto sorpresa.
Il maestro Muti ha descritto in modo vivace questa “preoccupazione” di Verdi
nella sua lezione sul Rigoletto prima della messa in scena al Teatro Alla Scala di
Milano del 1998. Ecco la trascrizione delle sue parole:
Il maestro Riccardo Muti
“Ognuno di noi è cresciuto con determinate melodie, con determinate parole,
determinati suoni, che fanno parte come… i profumi della nostra infanzia che uno si
porta sempre dietro…
Ecco perché è difficile affrontare il Verdi popolare, perché ognuno di noi l’ha
assorbito in modo tale che, giustamente, ritiene di essere il depositario assoluto di
come una determinata cosa deve essere fatta; il che è sacrosanto, è sacrosanto…
perché ognuno facendosi la barba (parlo degli uomini) ehm … la fa in un certo modo
e la mattina cantano, canticchiano “La donna è mobile”…Verdi stesso era talmente
consapevole del fatto che “La donna è mobile” era melodia che avrebbe acceso gli
animi e i cuori, che tutti avrebbero cantarellato, che al tenore della prima del
Rigoletto impose di non far sentire mai nelle prove la melodia della “donna è
mobile” perché il coro o le persone del teatro se ne sarebbe impossessato, l’avrebbe
fischiettata, il pubblico fuori se ne sarebbe impadronito e quindi si sarebbe perduto
l’effetto di questa volgare canzone così che lui mette in bocca al duca di Mantova
nell’ultimo atto.”
innovativo
in particolare
essere orecchiabile
l’effetto sorpresa
crescere
assorbire
il depositario
innovativ
im Besonderem
leicht ins Ohr gehen
Überraschung
aufwachsen
aufnehmen
Verwahrer
sacrosanto
accendere
cantarellare
la prima
imporre
impossessarsi
mettere in bocca
hochheilig
entflammen
vor sich hinsingen
Première
befehlen
sich aneignen
in den Mund legen
Comprensione del testo e produzione scritta
Esercizio n. 21
Rispondi alle domande.
1. Perché, secondo Muti, è difficile affrontare il Verdi popolare?
________________________________________________________________________
________________________________________________________________________
________________________________________________________________________
2. Perché Verdi ha proibito al tenore della prima del Rigoletto di cantare la melodia “La
donna è mobile” durante le prove?
________________________________________________________________________
________________________________________________________________________
________________________________________________________________________
Per espandere ed esercitare il lessico
Esercizio n. 22
 Parole che si trasformano:
o fischiare può diventare fischiettare = fischiare tra sé e sé, distrattamente
o cantare può diventare cantarellare (o canterellare) = cantare distrattamente,
soprapensiero, sottovoce
Si può dire “il treno ha fischiato” ma non “ha fischiettato”.
Forma una frase usando fischiare e un’altra fischiettare; poi fai lo
stesso con cantare e canterellare:
__________________________________________________________________
__________________________________________________________________
__________________________________________________________________
__________________________________________________________________
__________________________________________________________________
__________________________________________________________________
 Espressioni idiomatiche:
o Muti dice che la melodia de “La donna è mobile” avrebbe “acceso gli animi e i
cuori”. Il verbo “accendere” può essere usato
in senso proprio, quando si parla di luce, ad esempio: accendere
la luce, accendere una candela, accendere i fari della macchina,
ecc;
in senso figurato, quando si fa riferimento ai sentimenti (come fa
Muti), con il significato di provocare emozioni forti (come l’ira,
l’amore, ecc. Si può ad esempio dire che
“Rigoletto è acceso d’ira nei confronti del duca e della sua corte”,
oppure che
“Le parole appassionate di Gualtier Maldè accendono l’amore
nell’animo di Gilda”.
Scrivi due frasi: la prima usando il verbo accendere in senso proprio, la seconda in
senso figurato:
__________________________________________________________________
__________________________________________________________________
__________________________________________________________________
__________________________________________________________________
o Muti scherzosamente parla degli uomini che fischiettano quando si fanno la
barba. La parola barba entra in molti modi di dire: trova i significati di quelli scritti
qui sotto abbinandoli con le spiegazioni appropriate.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
che barba!
farla in barba a qualcuno
servire qualcuno di barba e capelli
avere la barba di qualcosa
che barba di …!
far venire la barba
a
b
c
d
e
f
annoiare
che noia!
ingannarlo
qualcosa di molto noioso
trattare qualcuno duramente
essere stanco, annoiato di qualcosa.
1 …… 2 …… 3 …… 4…… 5 …… 6 ……
Scarica

2.2.4 Atto terzo (quadro unico)