Mappa dei problemi 1 Premessa Nel seguente documento sono esaminati i problemi, così come identificati nel corso del workshop con i partner associati. Non tutti i problemi saranno affrontati nell’ambito del progetto Build up Skills Italy, indicato di seguito come BUS Italy, ma riteniamo utile segnalarli per dare contezza del fatto che altre azioni saranno necessarie per essere certi che la riqualificazione energetica degli edifici venga realizzata da personale qualificato, in modo da raggiungere gli obiettivi del 20-20-20. In alcuni casi, sono state inserite delle possibili soluzioni, ma si rileva nuovamente che non sempre le soluzioni potranno poi essere prese in considerazione in BUS Italy. Così come dichiarato nel progetto approvato, i problemi sono stati raggruppati in cinque sezioni in modo da facilitarne l’elaborazione. Spesso, però, i problemi sono interconnessi e se ne terrà conto durante la preparazione della roadmap. 2 2.1 Problemi di tipo legale Si segnala la mancanza di un riconoscimento obbligatorio delle competenze come vincolo per le operatività delle imprese (white list). Una possibile soluzione è rappresentata dalla realizzazione di un elenco, possibilmente nazionale, di tutte le figure professionali qualificate. 2.2 Pluralità di soggetti di formazione che rilasciano certificati/attestati, spesso anche non validi dal punto di vista legale. Si ritiene importante segnalare i soggetti che operano nel settore, al fine di fornire informazioni su quanto s’intende fare con BUS Italy e, al tempo stesso, per individuare una possibile soluzione. 2.3 Millantato credito di alcuni soggetti che erogano corsi formativi. Individuare i soggetti che possono eventualmente intervenire per “dissuaderli” e, al tempo stesso, offrire corsi di alta qualità, in modo che l'utente finale non sia più invogliato a scegliere soggetti non accreditati seriamente. 2.4 Carenza di laboratori e tirocini, a disposizione dei percorsi di formazione professionale Definire le caratteristiche minime delle strutture formative e le regole di mantenimento Censire i laboratori esistenti che abbiano le caratteristiche predefinite. 2.5 Mancanza di standard minimi d’ingresso condivisi. Nella definizione delle qualifiche secondo EQF è prevista la definizione dei requisiti d’ingresso di ciascuna figura professionale. 2.6 Non sono state ancora coinvolte le regioni per condividere i diversi passaggi in BUS Italy e non sono stati identificati i soggetti di Ministeri e Regioni con cui interloquire. Si intende organizzare una riunione che coinvolga le regioni questa primavera. L’ENEA ha inviato una lettera al consiglio delle regioni e delle Province Autonome, per far conoscere sia l’attività già svolta, per quanto riguarda l’applicazione della direttiva 28 sulle fonti rinnovabili di energia, sia per quanto riguarda il progetto BUS Italy. 2.7 Difficoltà nell’attuazione dei decreti legislativi per la confusione nell’individuare il soggetto promotore della formazione a livello di Ministeri, Regioni e Province. Bisogna che l’informazione sul progetto BUS sia diffusa capillarmente, poiché anche se sono le Regioni e le Province Autonome a definire le politiche, spesso i finanziamenti provengono dalle Province e sono quest’ultime ad attivare i bandi all’interno del Fondo Sociale Europeo. 2.8 Presenza di altri soggetti finanziatori di progetti formativi senza alcuna strategia comune Anche in questo caso converrebbe individuare tali soggetti per attivare un’unica politica, anche in considerazione delle centinaia di migliaia di lavoratori che andranno qualificati. La presenza diffusa di soggetti che erogano corsi potrebbe essere un elemento positivo, a patto che ci sia una verifica dei requisiti sia dei formatori che delle strutture. 2.9 Mancanza di recepimento della direttiva UE professioni Si suggerisce di considerare nella BUS Italy Roadmap anche l’applicazione/richiamo alla direttiva sulle professioni e di individuare le competenze minime da inserire in tutti i profili. 2.10 Mancata definizione dei destinatari della formazione È in fase di elaborazione la discussione sulle figure professionali o, in alternativa, le competenze aggiuntive che bisogna individuare per le figure già esistenti. 2.11 Mancata applicazione del libretto formativo del cittadino Si suggerisce di considerare nella BUS Italy Roadmap anche l’applicazione/richiamo al libretto formativo del cittadino. 3 3.1 Problemi relativi agli aspetti comunicativi Carenza di mercato di edifici sostenibili Si ritiene che questo problema sia legato ad un’applicazione della certificazione energetica degli edifici a dir poco non omogenea sul territorio nazionale, dando luogo ad una “mercificazione dei certificati” che non danno alcuna garanzia al compratore. 3.2 Non è chiaramente definito il valore aggiunto degli edifici a basso consumo Bisognerebbe trovare il modo di “giustificare” l’eventuale costo più elevato con una effettiva riduzione dei consumi, quindi che si introduca, ad esempio, un documento sui tempi di ammortamento del costo aggiuntivo. 3.3 Mancanza di elenco di esperti (White list) Si dovrebbe costituire un elenco unico nazionale dei professionisti coinvolti nell’efficienza energetica degli edifici con possibilità anche di reclami da parte degli utenti insoddisfatti, così come già previsto per gli installatori delle fonti rinnovabili di energia (art. 15). 3.4 Mancata interazione tra pianificazione territoriale e tecnici L’analisi dello status quo dovrebbe contenere anche i dati territoriali delle regioni per avere una mappatura più corrispondente ai bisogni del territorio. Forse potrebbe essere utile un coinvolgimento delle Camere di Commercio. 3.5 Normativa pubblica non premiante dei confronti dei professionisti I Ministeri e le Regioni che hanno mostrato interesse per il progetto BUS Italy dovrebbero essere contattati/intervistati, così come previsto dal progetto, per capire come valorizzare la professionalità che si vogliono promuovere con la Roadmap BUS Italy 3.6 Il pubblico non sempre percepisce il valore aggiunto dell'efficientamento degli edifici La nuova direttiva sull’efficienza energetica degli edifici prevede che si comincino a rendere efficienti prima di tutto gli edifici delle Pubbliche amministrazioni centrali e, successivamente quelle regionali/locali, quindi la mentalità dovrebbe cambiare nel corso dei prossimi mesi. 3.7 Confusione nella terminologia di qualifica e certificazione Le definizioni di qualifica e certificazione saranno rese disponibili sul sito BUS Italy utilizzando le definizioni delle ISO 17024. 3.8 Non si conoscono i soggetti in grado di erogare la parte pratica e non si conoscono gli standard. Il compito dei gruppi di lavoro sulle competenza sarà quello di stabilire i requisiti sia dei corsi che delle strutture che ospitano i corsi. L’ENEA lo ha già elaborato per l’applicazione della direttiva 28 sulle RES. L’ENEA ha anche attivato un tavolo di lavoro coordinato dall’unità di efficienza energetica UTEE. 3.9 Difficoltà linguistica Sono state evidenziati due problemi: uno è quello della differente interpretazione dei termini usati e l’altro relativo alla numerosità di lavoratori stranieri (soprattutto polacchi e rumeni, ma non solo) presenti nel nostro paese e, quindi, che non conoscono l’italiano. Per il primo punto, si pensa di produrre un glossario dei termini, anche questi da rendere disponibili sul sito partendo da quello realizzato per il manuale Qualicert. Per il secondo punto, l’idea potrebbe essere quella di realizzare dei prodotti multimediali che spieghino con le immagini, più che con i testi, le corrette operazioni da compiere quando si interviene sull’efficienza energetica degli edifici. 3.10 Mancato coinvolgimento delle associazione dei consumatori e dell'autority energiagas, ecc. Tra le “new entry” dei partner associati, grazie all’intervento del partner UNIVERSUS abbiamo già uno di questi soggetti e a breve dovremmo avere l’adesione anche di Federutility che comprende tutte le reti di distribuzione. 3.11 Mancanza dell'attuazione dell'obbligo del rilascio del libretto di istruzione per la manutenzione dell'impianto Questo è stato considerato un elemento importante, che dovrà essere preso in considerazione nella stesura della roadmap andando ad identificare i soggetti che possono render obbligatorio l’uso di tale documentazione. 3.12 Mancanza di comunicazione tra pubblico e privato La presenza dell’associazione dei consumatori, come subcontraente di Assistal ci permetterà di aprire questo canale di comunicazione. 4 4.1 Problemi tecnici L'edificio deve essere visto come sistema integrato, in cui il punto di vista principale, per l'inquadramento delle competenze è quello dell'utilizzatore del prodotto finale visto nel suo complesso. A questo proposito, si ritiene che non sia presente la figura del sistemista o, comunque, di esperti traversali, che tengano conto anche dei rischi e degli imprevisti Il progetto BUS Italy si rivolge ai “blu collars” mentre la figura di “sistemista”, essendo più una figura di coordinamento non rientra tra questi. Non è comunque escluso che si possano definire anche gli standard minimi di tale figura professionale e/o portare il problema all’interno dei workshop di tutti i progetti BUS europei. Altro elemento di spunto potrebbe essere la norma UNI CEI 11339 su esperto in gestione dell'energia, che tratta dell’Energy management team. 4.2 I sistemi di formazione privilegiano gli aspetti formali e teorici e, quindi, la formazione degli aspetti pratici è carente; questo comporta uno scollamento tra il mondo del lavoro e quello della formazione. Gli standard minimi saranno definiti dai partner del progetto e poi allargati a tutti i partner associati, quindi saranno considerati i requisiti degli stakeholders del mondo del lavoro. A tal proposito, si pensa di utilizzare lo strumento del “tagged book” per una gestione via web. 4.3 E' importante trovare un modo con cui si possano riconoscere le conoscenze formali, non formali, informali, esperenziali. L’attuazione dell'EQF dovrebbe risolvere definitivamente questo problema dal momento che è previsto specificatamente di definire le conoscenze, le abilità e le competenze affinché un lavoratore possa essere definito “qualificato” per quel determinato mestiere. 4.4 Difficoltà di avere una visione condivisa degli standard formativi da parte di tutti i diversi stakeholders Si è già deciso, nella stesura del progetto, di aprire un ampio dibattito pubblico su questi temi, sia per poter individuare le soluzioni migliori, sia per mettere tutti al corrente di quanto si intende fare. 4.5 Definizione dei requisiti minimi per chi eroga i corsi, cioè soggetti formatori (pratici) Nella roadmap s’intendono anche individuare i requisiti minimi per chi eroga i corsi sia teorici che pratici nei vari ambiti e dei relativi formatori. 4.6 Mancata integrazione delle competenze di confine tra i diversi profili professionali Bisognerà trovare una soluzione per permettere ai professionisti “tradizionali”, di implementare e vedersi riconosciuta la propria competenza nel campo dell’efficienza energetica degli edifici. Un’idea potrebbe essere quello di realizzare il libretto del professionista così come già richiamato sopra. 5 Problemi finanziari 5.1 Eccessivi costi dei nuovi corsi e formazione vista come doppio costo, perché generalmente erogata durante l'orario di lavoro Il problema dei costi probabilmente è un “falso problema,” dal momento che l’acquisizione di nuove competenze permetterà al professionista di ampliare anche il parco clienti. Comunque, si può pensare di adottare forme di formazione mista, basata quindi su formazione a distanza e brevi momenti in presenza, per acquisire le abilità pratiche. Un’altra soluzione può essere quella di realizzare appositi ”cantieri scuola” dove i cantieri virtuosi accettino degli operari in formazione che imparano lavorando e quindi essendo regolarmente remunerati. 5.2 Aziende non investono nella formazione Bisogna, prima di tutto, motivare le aziende e, secondo, trovare nuove modalità formative, come quelle sopra descritte, in modo che le aziende non vedano la formazione solo come costo, ma come un’opportunità per migliorare le proprie prestazioni e servire più clienti. Altri modi per “convincere” le aziende potrebbero essere: 5.3 inserire l’obbligo di presentazione della qualifica dei dipendenti al momento della partecipazione a bandi pubblici e privati Raccomandazione alle istituzioni e alle banche di prevedere in futuro l'obbligatorietà della formazione. Le banche non hanno pacchetti ad hoc per finanziare la formazione Si potrebbe proporre alle banche di finanziare la formazione delle aziende, che poi chiederanno finanziamenti per le proprie attività alla banca stessa. Ciò potrebbe essere inserito nella roadmap, ma non sarà un’attività da sviluppare all’interno del partenariato. 5.4 Finanziamenti della formazione pubblica senza indirizzi specifici, quindi con risultati incerti, sprechi e con corsi di bassa qualità Nel dialogo, che si spera si aprirà con i ministeri, le regioni e le province, si dovranno ottimizzare gli interventi del FSE a favore dei lavoratori già occupati 5.5 Contabilizzazione dei costi della non formazione e della scarsa qualità Sarebbe interessante proporre uno studio sui costi della non formazione e sui problemi legati alla scarsa qualità delle installazioni (questi dati sono forse disponibili attraverso il GSE). Questo non può essere fatto all’interno di BUS Italy, ma può essere sottolineato nella roadmap. 5.6 Sottoutilizzo e bassa qualità anche della formazione finanziata da Fondimpresa Si potrebbe pensare di collaborare con Fondimpresa per proporre lo sviluppo congiunto della programmazione dei corsi sull’efficienza energetica degli edifici e sull’aggiornamento dei lavoratori. (Fuori BUS Italy) 5.7 Carenza di armonizzazione rispetto ai contratti nazionali per l'inserimento di nuove figure professionali e/o qualifiche È importante avere le parti sociali coinvolte nella campagna di endorsement della roadmap e tenerle informate sui progressi delle attività. 6 6.1 Istituzionali E' importante chiarire chi effettua la validazione delle competenze dal punto di vista istituzionale. L'eccessiva pluralità degli Enti (Regioni, ecc.) preposti ai diversi stadi del progetto (struttura dei corsi e della validazione, formazione dei formatori, ecc.) rende disomogeneo l’intero sistema di certificazione delle competenze. Uno dei primi obiettivi del progetto è proprio quello di individuare i soggetti impegnati nella validazione delle competenze. 6.2 Mancanza elenco corsi qualificati Attualmente non ci sono corsi qualificati, se non quelli su alcune figure di installazioni di impianti di fonti rinnovabili di energia e la maggior parte sono stati qualificati con una collaborazione tra ENEA e Mesos, pubblicati sul sito Cepas, che è organismo accreditato per la qualifica dei professionisti. Non risultano, al momento, altri corsi che siano stati qualificati su altri argomenti. 6.3 Le imprese che assumono non premiano il personale qualificato Non è oggetto di BUS Italy ma, come detto prima, la presenza delle parti sociali come partner associati e subcontraenti, potrebbe aprire un dibattito in tal senso. In ogni caso, il problema non si presenta con le imprese artigiane, spesso costituite da due o tre persone. 6.4 A volte gli stessi ordini professionali ostacolano l'applicazione delle direttive europee Questo è un problema ben presente, ma al di fuori della portata di BUS Italy, anche se l’ordine degli ingegneri e quello dei geometri sono presenti tra i partner associati. 6.5 Criticità insita nella profonda differenza dei sistemi istruzione formazione sia a livello europeo che a livello nazionale. Fattore 22-110-27 Siamo tutti ben consapevoli della complessità dell’argomento, visto che abbiamo 20 regioni e due province autonome ma spesso i finanziamenti sono erogate dalle province che sono oltre 100, che va moltiplicato per situazioni analoghe in altri 27 paesi. Questo è il motivo per il quale, sono stati finanziati 27 progetti, uno per ciascun paese europeo.