Parrocchia Santi Donato e Carpoforo - Novedrate
QUARESIMA 2003
incontri quaresimali del mercoledì
Pregare:
la mia voce
ascolta il Signore
predicati da
don Ermenegildo Conti
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Pregare il Silenzio.
a cura di Giuseppe Sulis
Forse non ci rendiamo conto che Dio ha creato anche il silenzio. Che il silenzio è quella “cosa
bella” (Gn 1,12), di cui l’Artista Divino si compiace (gli è riuscita bene!). Che il silenzio è quella “bella azione” che Lui tanto gradisce, come il profumo della donna (Mc 14,6). Che il silenzio
“risuona” nell’universo. Pochi sono convinti che il silenzio può essere la lingua più adatta per la
preghiera. C’è chi ha imparato a pregare con le parole, solo con le parole. Ma non riesce a pregare solo con il silenzio. “…Un tempo per tacere e un tempo per parlare”, ammonisce il Qohelet (3,7). Qualcuno, però, anche condizionato dalla formazione ricevuta, il tempo per tacere nella preghiera – e non solo nella preghiera – proprio non riesce a indovinarlo. Eppure T. Merton
sostiene che “il silenzio costituisce la vita di preghiera”. E Saint-Exupéry assicura: “La preghiera è un esercizio del silenzio”. San Giovanni della Croce, da parte sua, ha coniato una formula
indimenticabile: “tacere per consentire a Dio di parlare”. Del resto, i Padri latini avevano detto,
con altrettanta concisione: “Verbo crescente, verba deficiunt”. Ossia, a mano a mano che la
Sua Parola si impossessa del tuo essere, le parole vengono meno. Potremmo parafrasare così:
la preghiera “cresce” dentro di te in maniera inversamente proporzionale alle parole. O, se preferiamo, il progresso nella preghiera è parallelo al progredire nel silenzio. L’acqua che cade in
una brocca vuota fa molto rumore. Quando però il livello dell’acqua aumenta, il rumore si attenua sempre più, fino a sparire del tutto allorché il vaso è colmo. Per molti, invece, il silenzio
nella preghiera risulta imbarazzante, quasi sconveniente. Non si sentono a loro agio nel silenzio.
Affidano il tutto alle parole. E non si rendono conto che unicamente il silenzio esprime il tutto
(per dire il niente ci voglio tante parole …). Il silenzio è pienezza. Stare in silenzio, nella preghiera, equivale a stare in ascolto. Proprio come gli alberi che, nel bosco, captano messaggi
segreti portati dal vento. Il silenzio è la lingua del mistero. Non ci può essere adorazione senza
silenzio. Il silenzio è rivelazione. Il silenzio è il linguaggio della profondità. Direi che il silenzio
non rappresenta tanto l’altra faccia della Parola, ma è Parola esso stesso. Dopo aver parlato,
Dio tace, ed esige da noi il silenzio, non perché la comunicazione sia terminata, ma perché restano altre cose da dire, altre confidenze, che possono essere espresse unicamente dal silenzio. Le realtà più segrete vengono affidate al silenzio. Il silenzio è il linguaggio dell’amore.
“Quando l’amante parla all’amata, l’amata da più ascolto al silenzio che alla parola: “Taci”,
sembra sussurrare, “taci perché possa udirti”” (Max Picard). Il silenzio è il modo adottato da
Dio per bussare alla porta. E il silenzio è il tuo modo di aprirGli. Il Signore lascia dire ai libri, agli
individui che parlano a nome Suo. Lui, però, sta dietro alle pagine e alle parole, taciturno. Aspetta che quelli abbiano finito, perché tu ti accorga del tuo Suo silenzio e capisca, attraverso il
silenzio, ciò che di essenziale c’è da capire. Quello è il Suo modo più convincente di spiegarsi.
Se le parole di Dio non risuonano come silenzio, non sono nemmeno parole di Dio. Dio tace di
fronte alle tue domande, non interviene nei “colloqui” di cui tanto ti compiaci, non dice nulla
neppure delle sciocchezze che fai. Sembra che Dio non abbia nulla da dire, non voglia sapere
nulla. In realtà, Lui ti parla tacendo, e ti ascolta senza sentirti. Non per nulla i veri uomini di Dio
sono dei solitari e dei taciturni. Chi si avvicina a Lui, si allontana necessariamente dalle chiacchiere e dal rumore. E chi Lo trova, normalmente non ritrova più le parole. Fare silenzio, in certi
casi, non vuole dire semplicemente sospendere il parlare, ma disimparare a parlare. La vicinanza di Dio ammutolisce. La luce è esplosione di silenzio. Prega, dunque nel silenzio. Prega col
silenzio. Prega il silenzio. Il silenzio rappresenta il rito più bello, la liturgia più grandiosa. … E
se proprio non puoi fare a meno di parlare, accetta tuttavia che le tue parole vengano inghiottite
nella profondità del silenzio di Dio.
Resta qui con noi il sole scende già
resta qui con noi Signore è sera ormai.
Resta qui con noi il sole scende già
se Tu sei fra noi la notte non verrà.
S’allarga verso il mare
il tuo cerchio d’onda
che il vento spingerà fino a quando
giungerà ai confini di ogni cuore,
alle porte dell’amore vero.
Come una fiamma che dove passa brucia
così il tuo amore
tutto il mondo invaderà.
Per la ripresa personale
Dagli scritti di Edith Stein
* Dio è amore. Logico quindi che essere afferrati da Dio vuol dire venir incendiati
dall’amore, purché – beninteso – lo spirito vi sia preparato. Per tutto ciò che è finito
ed effimero, l’amore eterno è un fuoco divoratore. […] Nella passione e morte di
Cristo i nostri peccati sono stati arsi. Se accogliamo con fede questa verità,
accettando fedelmente e senza riserve il Cristo tutto intero in modo da scegliere e da
percorrere la via dell’imitazione di Cristo, Egli “attraverso la sua passione e morte ci
condurrà alla gloria della risurrezione”.
* Nella contemplazione Iddio circonda l’anima d’un amore che neppure il più tenero
affetto materno può eguagliare. Egli “le offre il suo seno”, ossia le rivela i suoi
segreti. E l’anima, a sua volta, gli si abbandona senza riserve. “L’anima ha un unico
desiderio: esser integralmente sua per sempre, senza trattener più nulla di diverso
da Lui…”.
* Se il mondo ci considera perduti che cercano Dio, che non vogliono più saperne
degli affari e delle distrazioni del mondo, l’anima accetta ben volentieri il suo
rimprovero. Riconosce francamente e coraggiosamente: è vero, mi sono perduta.
Perdersi in questo modo equivale a mettersi al sicuro; “non pretende né guadagno,
né ricompensa, ma ha un solo desiderio: perdere tutto, compresa se stessa, pur di
appartenere a Dio”. Tradotto in linguaggio spirituale, ciò significa che essa – nei
suoi rapporti con Dio – ha abdicato a tutti i mezzi e sistemi naturali, trattando con
Lui soltanto per via di fede e di amore. Così può veramente dire di essersi
guadagnata per Iddio, “perché si è davvero perduta a tutto ciò che non è Dio…”.
(testi tratti dagli scritti di A. Pronzato)
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Il Signore sia con voi.
E con il tuo spirito.
Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison.
Diamo lode al Signore.
Rendiamo grazie a Dio
Questo grande Sacramento
adoriamo supplici:
ogni antico insegnamento
ceda al rito mistico,
e dei sensi lo sgomento
viva fede superi.
Padre e Figlio veneriamo
con il Santo Spirito,
e l’Altissimo lodiamo
con intenso giubilo.
Gloria, osanna a lui cantiamo
ora e in tutti i secoli. Amen.
Vi benedica Dio onnipotente, Padre, Figlio, e Spirito santo.
Amen
Gesù che ti sacrifichi
ed apri il cielo agli uomini,
sereni e forti rendici
nell’ora del pericoli.
O Trinità santissima,
sia gloria a te nei secoli;
la vita senza termine
tu nella patria donaci. Amen
Andiamo in pace
Nel nome di Cristo
mercoledì 19 marzo 2003
ore 21.00 - chiesa parrocchiale
PRIMO INCONTRO
“il silenzio”
Introduzione
Ascolto
L’OCEANO DI SILENZIO
(Alice - Franco Battiato)
Un oceano di silenzio scorre lento
senza centro né principio
cosa avrei visto del mondo
senza questa luce che illumina
i miei pensieri neri
Der Schmerz, der Stillstand des Lebens
Lassen die Zeit zu lang erscheinen
Quanta pace trova l’anma dentro
scorre lento il tempo di altre leggi
di un’altra dimensione
e scendo dentro un Oceano di Silenzio
sempre in calma
Und mir scheint fast,
Dass eine dunkle Erinnerung mir sagt,
ich Hatte in fernen Ziten
Dort oben oder im Wasser gelebt
Canto
Le ombre si distendono
scende ormai la sera
e s’allontanano dietro i monti
i riflessi di un giorno che non finirà,
di un giorno che ora correrà sempre
perché sappiamo che una nuova vita
da qui è partita e mai più si fermerà.
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Salmo 95 (94) - a cori alterni
Venite, applaudiamo al Signore,
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia.
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Poiché grande Dio è il Signore,
grande re sopra tutti gli dei.
Nella sua mano sono gli abissi della terra,
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto,
le sue mani hanno plasmato la terra.
Venite, prostràti adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio,
e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce.
Acclamazione
Beati quelli che ascoltano la parola di Dio
e la vivono ogni giorno
La Tua parola ha creato l’universo
tutta la terra ci parla di Te Signore.
La Tua parola si è fatta uno di noi
mostraci il Tuo volto o Signore.
Tu sei Cristo la parola di Dio vivente
che oggi parla al mondo con la Chiesa.
Parlaci della Tua verità o Signore
ci renderemo testimoni del Tuo insegnamento.
Parola di Dio
DAL PRIMO LIBRO DEI RE (1Re 19,9-18).
Elia entrò in una caverna per passarvi la notte, quand’ecco il Signore gli
disse: “Che fai qui, Elia?”. Egli rispose: “Sono pieno di zelo per il Signore
degli eserciti, poiché gli Israeliti hanno abbandonato la tua alleanza, hanno
demolito i tuoi altari, hanno ucciso di spada i tuoi profeti. Sono rimasto
solo ed essi tentano di togliermi la vita”.
Gli fu detto: “Esci e fermati sul monte alla presenza del Signore”. Ecco il
Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo, da spaccare i monti
e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento.
Dopo il vento ci fu un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. Dopo
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Canto di adorazione
Tu, festa della luce,
risplendi qui, Gesù,
Vangelo che raduna
un popolo disperso.
Tu, pane d’abbondanza,
ti doni qui, Gesù,
sapore della Pasqua
nell’esodo dell’uomo.
Tu, vino d’allegrezza,
ti versi qui, Gesù,
fermento traboccante
nel calice dei giorni.
Tu, patto d’alleanza,
ci chiami qui, Gesù,
risposta generosa
del Padre che perdona.
Tu, prezzo della pace,
ti sveli qui, Gesù,
memoria della Chiesa
nel sangue che redime.
Tu, ultima Parola,
rimani qui, Gesù,
attesa luminosa
del giorno dei salvati.
Benedizione
Il Signore sia con voi.
E con il tuo spirito
Preghiamo. Ravviva, Signore, e accresci in noi la fede in Cristo Gesù, tuo
Figlio e nostro Redentore, nato per noi dalla Vergine Maria, per noi morto
sulla croce, e presente in questo sacramento, fa’ che dalla divina sorgente
dell’Eucarestia attingiamo frutti di salvezza eterna. Per Cristo nostro
Signore.
Amen
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mani. E gridavano a gran voce: “La salvezza appartiene al nostro Dio
seduto sul trono e all’Agnello”. Allora tutti gli angeli che stavano intorno al
trono e i vegliardi e i quattro esseri viventi, si inchinarono profondamente
con la faccia davanti al trono e adorarono Dio dicendo: “Amen! Lode,
gloria, sapienza, azione di grazie, onore, potenza e forza al nostro Dio nei
secoli dei secoli. Amen”.
Uno dei vegliardi allora si rivolse a me e disse: “Quelli che sono vestiti di
bianco, chi sono e donde vengono?”. Gli risposi: “Signore mio, tu lo sai”. E
lui: “Essi sono coloro che sono passati attraverso la grande tribolazione e
hanno lavato le loro vesti rendendole candide col sangue dell’Agnello”.
Parola di Dio
Rendiamo grazie a Dio
… meditare la parola …
il terremoto ci fu un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco ci
fu un mormorio di un vento leggero. Come l’udì, Elia si coprì il volto con il
mantello, uscì e si fermò all’ingresso della caverna. Ed ecco, sentì una
voce che gli diceva: “Che fai qui, Elia?”.
Egli rispose: “Sono pieni di zelo per il Signore, Dio degli eserciti, poiché gli
Israeliti hanno abbandonato la tua alleanza, hanno demolito i tuoi altari,
hanno ucciso di spada i tuoi profeti. Sono rimasto solo ed essi tentano di
togliermi la vita”.
Il Signore gli disse: “Su, ritorna sui tuoi passi verso il deserto di Damasco;
giunto là, ungerai Hazaèl re di Aram. Poi ungerai Ieu, figlio di Nimsi, come
re di Israele e ungerai Eliseo figlio di Safàt, di Abel-Mecola, come profeta al
tuo posto. Se uno scamperà alla spada di Hazaèl, lo ucciderà Ieu; se uno
scamperà alla spada di Ieu, lo ucciderà Eliseo. Io poi mi sono risparmiato
in Israele settemila persone, quanti non hanno piegato le ginocchia a Baal
e quanti non l’hanno baciato con la bocca”.
Parola di Dio
Rendiamo grazie a Dio
Meditazione
Meditazione
Silenzio - Riflessione personale
Silenzio - Riflessione personale
Preghiera
Preghiera
O Dio, io credo con tutta l’anima
che Tu esisti e che sei mio Padre.
Eppure tante volte il senso della tua presenza mi si offusca,
e ho difficoltà a tradurre la mia fede in preghiera, in dialogo con te.
Tu sei un silenzioso e invisibile amico.
Io so che tu mi parli nella bellezza della creazione,
nella vita e nella parola di Gesù, negli avvenimenti quotidiani.
Aiutami a dedicare ogni giorno un po’ di tempo a te,
a fare silenzio per essere attento a questa tua parola, per ascoltarti.
Apri il mio cuore a risponderti,
per entrare in comunione con te e fare la tua volontà.
Io ripeto l’invocazione dei discepoli:
"Signore, insegnami a pregare".
Padre Nostro
Tu che sai riconoscere
ciò che c’è di buono in ciascuno di noi,
tu che sai vedere la luce al di là delle nostre ombre
perché tu sei buono, perché tu sei luce,
concedimi, nel corso di questa quaresima
di offrirti il digiuno che ti è gradito,
il digiuno da ogni giudizio e da ogni critica.
Concedimi di offrirti la privazione,
l’abbandono, il distacco dalle idee fisse
e dall’incessante desiderio di avere ragione.
Concedimi, Signore, di raggiungere
questo sereno riposo del pensiero
per camminare verso lo svuotamento interiore
che lasci posto soltanto
alla tua Presenza, al tuo Silenzio.
Tu che non ci condanni,
anche se il nostro cuore ci ha condannato,
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perché tu sei più grande del nostro cuore
e conosci ogni cosa,
insegnami il digiuno dalle parole
che non sono buone e dolci.
Allora la mia bocca sarà prontaù
a celebrare la tua lode,
in ogni momento.
Le sue folgori rischiarano il mondo:
vede e sussulta la terra.
I monti fondono come cera davanti al Signore,
davanti al Signore di tutta la terra.
I cieli annunziano la sua giustizia
e tutti i popoli contemplano la sua gloria.
Padre Nostro
Siano confusi tutti gli adoratori di statue
e chi si gloria dei propri idoli.
Si prostrino a lui tutti gli dei!
Benedizione
Ascolta Sion e ne gioisce,
esultano le città di Giuda
per i tuoi giudizi, Signore.
Il Signore sia con voi
E con il tuo Spirito.
Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison.
Vi benedica Dio onnipotente Padre, Figlio e Spirito Santo
Amen
Andiamo in pace
Nel nome di Cristo.
Canto
Dio, quante volte ho pensato la sera
di non averti incontrato per niente
e la memoria del canto di ieri
come - d’un tratto - sembrava lontana...
Dio, quante volte ho abbassato lo sguardo,
spento il sorriso, nascosta la mano:
quante parole lasciate cadere,
quanti silenzi… ti chiedo perdono.
Io ti ringrazio per ogni creatura,
per ogni momento del tempo che vivo.
Io ti ringrazio perché questo canto,
libero e lieto, ti posso cantare! (2 volte)
Per la ripresa personale
È semplicemente necessario un po’ di tempo tranquillo alla presenza di Dio. […]
Questo richiede molta disciplina e l’accettazione di un rischio, perché sembra che vi sia
sempre qualcosa di più urgente da fare e «mettersi a sedere» senza «far niente»,
spesso disturba più che aiutare. Ma non si può menare il can per l’aia. Lo stare zitti alla
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Perché tu sei, Signore,
l'Altissimo su tutta la terra,
tu sei eccelso sopra tutti gli dei.
… pregare la parola …
Acclamazione
Nella tua Parola noi camminiamo insieme a te,
ti preghiamo resta con noi.
Luce dei miei passi guida al mio cammino è la tua Parola.
Parola di Dio
DAL LIBRO DELL’APOCALISSE (7,2-4. 9-14)
Vidi un angelo che saliva dall’oriente e aveva il sigillo del Dio vivente. E
gridò a gran voce ai quattro angeli ai quali era stato concesso il potere di
devastare la terra e il mare: “Non devastate né la terra, né il mare, né le
piante, finche non abbiamo impresso il sigillo del nostro Dio sulla fronte dei
suoi servi”. Poi udii il numero di coloro che furon segnati con il sigillo:
centoquarantaquattromila, segnati da ogni tribù dei figli d’Israele.
Dopo ciò, apparve una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare,
di ogni nazione, razza, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al
trono e davanti all’Agnello, avvolti in vesti candide, e portavano palme nelle
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I mattini di maggio riempivano l’aria
i profumi nei chiostri del carmelo di Echt.
Dentro la clausura qualcuno che passava selezionava gli angeli.
E nel tuo desiderio di cielo una voce nell’aria si udì:
gli ebrei non sono uomini.
E sopra un camion o una motocicletta
che sia ti portarono ad Auschwitz.
Dove sarà Edith Stein? Dove sarà?
E per vivere in solitudine nella pace e nel silenzio nel carmelo di Echt.
Canto di esposizione
Sei tu, Signore, il pane,
tu cibo sei per noi.
Risorto a vita nuova,
sei vivo in mezzo a noi.
presenza del Signore è parte essenziale della preghiera. In principio, sovente i nostri
rumori interni e disordinati saranno più forti della voce di Dio, ed a volte questo sarà
tollerato con molta difficoltà. Tuttavia, adagio, molto adagio, si scoprirà che un periodo
di silenzio produce la quiete e approfondisce la coscienza di se stessi e di Dio. Molto
presto, allora, questi momenti cominceranno a mancarci quando ne siamo privati, e
prima ancora di saperlo bene nascerà uno slancio interiore che ci attirerà sempre più
verso il silenzio, sempre più vicino al punto immobile dove Dio ci parlerà.
La lettura contemplativa delle Sacre Scritture e il silenzio alla presenza di Dio
appartengono l’una all’altro. La parola di Dio ci attira verso il silenzio e il silenzio ci rende
attenti alla parola di Dio. La parola di Dio penetra attraverso il guscio spesso della
verbosità umana fino al centro silenzioso del cuore, il silenzio apre lo spazio dove la
parola di Dio potrà essere udita. Senza leggere la parola il silenzio ammuffisce, senza il
silenzio la parola perde il suo potere di creare nuovamente. La parola conduce al silenzio
e il silenzio conduce alla parola. La parola nasce nel silenzio e il silenzio è la risposta più
profonda alla parola.
NOUWEN, Viaggio spirituale per l’uomo contemporaneo, 125-126.
Nell’ultima sua cena
Gesù si dona a noi:
«Prendete pane e vino,
la vita mia per voi».
«Mangiate questo pane:
chi crede in me vivrà.
Chi beve il vino nuovo
con me risorgerà».
È Cristo il pane vero
diviso qui tra noi:
formiamo un solo corpo,
la Chiesa di Gesù.
Salmo 97 (96) - a cori alterni
Il Signore regna, esulti la terra,
gioiscano le isole tutte.
Nubi e tenebre lo avvolgono,
giustizia e diritto sono la base del suo trono.
Davanti a lui cammina il fuoco
e brucia tutt'intorno i suoi nemici.
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mercoledì 26 marzo 2003
mercoledì 9 aprile 2003
ore 21.00 - chiesa parrocchiale
ore 21.00 - chiesa parrocchiale
SECONDO INCONTRO
QUARTO INCONTRO
“Pregare la Parola”
“Contemplare Dio”
Canto
Canto
Come la pioggia e la neve
scendono giù dal cielo
e non vi ritornano
senza irrigare e far germogliare la terra,
Come la pioggia e la neve
scendono giù dal cielo
e non vi ritornano
senza irrigare e far germogliare la terra,
così ogni mia parola non ritornerà a me
senza operare quanto desidero,
senza aver compiuto
ciò per cui l’avevo mandata;
ogni mia parola, ogni mia parola.
così ogni mia parola non ritornerà a me
senza operare quanto desidero,
senza aver compiuto
ciò per cui l’avevo mandata;
ogni mia parola, ogni mia parola.
Dialogo d’inizio
Nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo
Amen
Il Signore sia con voi
E con il tuo Spirito
Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca canterà la tua lode
Dio, fa’ attento il mio orecchio
perché ascolti la tua parola
O Dio, com’è prezioso il tuo amore
gli uomini di rifugiano presso di te
in te è la fonte della vita
nella tua luce vediamo la luce
… il silenzio …
Dialogo d’inizio
Nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo
Amen
Il Signore sia con voi
E con il tuo Spirito
… il silenzio …
Ascolto
IL CARMELO DI ECHT
(Juri Camisasca)
E per vivere in solitudine nella pace e nel silenzio
ai confini della realtà, mentre ad Auschwitz
soffiava forte il vento e ventilava la pietà,
hai lasciato le cose del mondo, il pensiero profondo
dai voli insondabili, per una luce che sentivi dentro, le verità invisibili.
Dove sarà Edith Stein? Dove sarà?
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con un momento di silenzio;
respirando lentamente;
pensando che incontrerò il Signore;
chiedendo perdono delle offese fatte
e perdonando di cuore le offese ricevute.
- mettendomi alla presenza di Dio:
faccio un segno di croce;
per lo spazio di un Pater guardo come Dio mi guarda;
faccio un gesto di riverenza;
inizio la preghiera, in ginocchio o come più mi aiuta,
chiedendo al Padre, nel nome di Gesù, lo Spirito Santo,
perché il mio desiderio e la mia volontà,
la mia intelligenza e la mia memoria
siano ordinati solo a lode e servizio suo.
2. Mi raccolgo
- immaginando il luogo in cui si svolge la scena da considerare.
3. Chiedo al Signore ciò che voglio
- sarà il dono che quel brano di vangelo mi vuol fare e che corrisponde a quanto Gesù fa
o dice in quel racconto.
4. Medito e/o contemplo la scena
- leggendo il testo lentamente, punto per punto;
- sapendo che dietro ogni parola c’è il Signore che parla a me;
- usando
la memoria per ricordare;
l’intelligenza per capire e applicare alla mia vita;
la volontà per desiderare, chiedere, ringraziare, amare, adorare.
Ascolto
NOMADI
(Alice)
Nomadi che cercano gli angoli della tranquillità
nelle nebbie del nord e nei tumulti delle civiltà
tra i chiari scuri e la monotonia dei giorni che passano
camminatore che vai cercando la pace al crepuscolo
la troverai alla fine della strada.
Lungo il transito dell'apparente dualità
la pioggia di settembre risveglia i vuoti della mia stanza
ed i lamenti della solitudine si prolungano
come uno straniero non sento legami di sentimento.
E me ne andrò dalle città nell'attesa del risveglio.
I viandanti vanno in cerca di ospitalità nei villaggi assolati
e nei bassifondi dell'immensità
e si addormentano sopra i guanciali della terra
forestiero che cerchi la dimensione insondabile.
La troverai, fuori città alla fine della strada.
Salmo 119 (118) - a cori alterni
Conservo nel cuore le tue PAROLE
per non offenderti con il peccato.
Con le mie labbra ho enumerato
tutti i giudizi della tua bocca.
NB. – non avrò fretta, non occorre far tutto;
è importante sentire e gustare interiormente;
sosto dove e finché trovo frutto, ispirazione, pace e consolazione;
avrò riverenza più grande quando, smettendo di riflettere, inizio a parlare col Signore.
Sii buono con il tuo servo e avrò la vita,
custodirò la tua PAROLA.
Aprimi gli occhi perché io veda
le meraviglie della tua legge.
5. Concludo
- con un colloquio coi Signore da amico ad amico su ciò che ho meditato;
- finisco con un Padre nostro;
- esco lentamente dalla preghiera.
Io sono prostrato nella polvere;
dammi vita secondo la tua PAROLA.
Ti ho manifestato le mie vie e mi hai risposto;
insegnami i tuoi voleri.
Ricorda la promessa fatta al tuo servo,
con la quale mi hai dato speranza.
Questo mi consola nella mia miseria:
la tua PAROLA mi fa vivere.
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La mia sorte, ho detto, Signore,
è custodire le tue PAROLE.
hai fatto il bene al tuo servo
secondo la tua PAROLA.
La tua PAROLA, Signore,
è stabile come il cielo.
la tua fedeltà dura per ogni generazione;
hai fondato la terra ed essa è salda.
Lampada per i miei passi è la tua PAROLA,
luce sul mio cammino.
Ho giurato, e lo confermo,
di custodire i tuoi precetti di giustizia.
Meravigliosa è la tua alleanza,
per questo le sono fedele.
La tua PAROLA nel rivelarsi illumina,
dona saggezza ai semplici.
Acclamazione
Noi annunciamo la Parola eterna:
«Dio è amore!»
Questa è la voce che ha varcato i tempi:
«Dio è carità!»
Passa questo mondo, passano i secoli,
solo chi ama non passerà mai.
Passa questo mondo, passano i secoli,
solo chi ama non passerà mai.
Dio è luce, in lui non c’è la notte:
Dio è amore!
Noi camminiamo lungo il suo sentiero:
Dio è carità.
Noi ci amiamo perché lui ci ama:
Dio è amore!
Egli per primo diede a noi la vita:
Dio è carità.
Padre Nostro
Benedizione
Il Signore sia con voi
E con il tuo Spirito.
Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison.
Vi benedica Dio onnipotente Padre, Figlio e Spirito Santo
Amen
Andiamo in pace
Nel nome di Cristo.
Canto
Oltre la memoria del tempo che ho vissuto,
oltre la speranza che serve al mio domani,
oltre il desiderio di vivere il presente,
anch’io, confesso, ho chiesto che cosa è verità?
E tu, come un desiderio
che non ha memorie, Padre buono,
come una speranza che non ha confini,
come un tempo eterno sei per me.
Io so quanto amore chiede
questa lunga attesa del tuo giorno, o Dio.
Luce in ogni cosa, io non vedo ancora,
ma la tua Parola mi rischiarerà.
Quando le parole non bastano all’amore,
quando il mio fratello domanda più del pane,
quando l’illusione promette un mondo nuovo,
anch’io rimango incerto nel mezzo del cammino.
E tu, Figlio tanto amato,
verità dell’uomo, mio Signore,
come la promessa di un perdono eterno,
libertà infinita sei per me.
Per la ripresa personale
Schema pratico per la preghiera (di S. Fausti)
Intronizzazione della Parola
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1. Entro in preghiera
- pacificandomi:
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Silenzio - Riflessione personale
Preghiera
Signore, anche oggi tu ci ha i affidato la tua parola,
come seme l’hai deposta dentro di noi
perché facciamo crescere e porti frutto.
Aiutaci a dare vita alla tua parola,
portandola come seme di nuova speranza
nelle nostre azioni, dentro il nostro lavoro, tra le nostre amicizie,
perché tutto sia arricchito e salvato
dalla tua parola e dalla tua speranza.
Rendici responsabili della tua parola.
Non vogliamo farcene un vanto,
quasi fossimo dei privilegiati nell’averla..
La tua parola è per tutti e noi dobbiamo condividerla con tutti:
parola di speranza per chi è angosciato,
parola di amore per chi è solo,
parola di condanna per chi è prepotente.
La tua parola, Signore, sia parola di futuro
per chi si chiude nel suo presente e lo banalizza,
parola di utopia per chi non attende più niente
dalla sua vita e da quella degli altri,
parola di perdono per chi ha sbagliato
e più non crede al futuro.
Aiutaci a rendere viva la tua parola,
a dirla con parole comprensibili,
senza perdere la ricchezza del tuo messaggio.
Aiutaci a rischiare la tua parola
offrendola ad ogni uomo con coraggio e fiducia.
Ma aiutaci, ancora di più, a stare vicini alle persone
perché ritrovino uno spazio interiore
in cui accogliere il tuo messaggio.
Aiutaci a rendere viva la tua parola
e a proclamarla con fatti e gesti
comprensibili alla gente di oggi,
perché la nostra testimonianza
susciti la nostalgia di te e della tua parola.
Signore, aiutaci quest'oggi a essere
servi del tuo vangelo del regno.
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Parola di Dio
DAL VANGELO SECONDO LUCA (LC 10, 38-42)
Mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome
Marta, lo accolse nella sua casa. Essa aveva una sorella, di nome Maria, la
quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola; Marta invece era
tutta presa dai molti servizi. Pertanto, fattasi avanti, disse: “Signore, non ti
curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi
aiuti”. Ma Gesù le rispose: “Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte
cose, ma una sola è la cosa di cui c’è bisogno. Maria si è scelta la parte
migliore, che non le sarà tolta”.
Parola del Signore
Lode a te, o Cristo
Meditazione
Silenzio - Riflessione personale
Preghiera
O Tu, l’al-di-là di tutto,
non è questo tutto quello che si può cantare di Te?
Quale inno ti canterà la parola?
Nessuna parola ti esprime.
A che cosa potrà attaccarsi l’intelletto?
Tu sorpassi ogni intelletto.
Tu sei il solo inesprimibile, perché tutte le parole sono uscite da Te.
Tu sei il solo inconoscibile, perché tutti i pensieri sono usciti da te.
Tutti gli esseri, quelli che parlano
e quelli che non han voce, acclamano Te.
Tutti gli esseri, quelli che pensano
e quelli che non han pensiero, rendono omaggio a Te.
Il comune desiderio di tutti gli esseri,
il comune gemito dell’universo tendono a Te.
Tutto, con supplice preghiera, chiama Te.
Ogni essere che contempla con l’intelletto il tuo universo
fa salire a Te un inno di silenzio.
È per Te solo che tutto sussiste.
È per Te solo che tutto si muove dell’universale moto.
Di tutti gli esseri Tu sei il compimento.
Uno, Tutto, Nessuno,
anche se non sei né uno degli esseri, né il loro insieme.
Tu hai tutti i nomi, e quale nome darò io a Te,
che sei il solo cui non si può dare nome?
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Quale spirito celeste penetrerà quei veli
che si stendono al di sopra delle nubi?
Abbi pietà.
O Tu, l’al-di-là di tutto,
non è questo tutto quello che si può cantare di Te?
(San GREGORIO DI NAZIANZO)
Padre Nostro
Benedizione
Il Signore sia con voi
E con il tuo Spirito.
Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison.
Vi benedica Dio onnipotente Padre, Figlio e Spirito Santo
Amen
Andiamo in pace
Nel nome di Cristo.
Canto
Vai a dire alla terra
di svegliare dal sonno le genti,
di’ alla folgore, al tuono e alla voce
di inondare di luce la notte,
di’ alle nuvole bianche del cielo
di varcare la soglia del tempo.
Vai a dire alla terra
di tremare al passo tonante
dei messaggeri di pace, e proclama
la mia legge d’amore alle genti,
di’ che i vecchi delitti ho scordati,
e tra voi non sia odio né guerra.
È finito questo vecchio mondo,
il cielo antico è lacerato! (2 volte)
Il mio popolo si radunerà! (3 volte)
Ed il giorno ancora è spuntato nuovo:
uomini di pace ed essi si ameranno. (3 volte)
… pregare la parola …
Acclamazione
Nella tua Parola noi
camminiamo insieme a te
ti preghiamo resta con noi.
Luce dei miei passi
guida al mio cammino
è la tua parola.
Intronizzazione della Parola
Parola di Dio
DAL LIBRO DELLA GENESI (32, 23-33)
Durante la notte, Giacobbe si alzò, prese le due mogli, le due schiave, i
suoi undici figli e passò il guado dello Iabbok. Li prese, fece loro passare il
torrente e fece passare anche tutti i suoi averi.
Giacobbe rimase solo e un uomo lottò con lui fino allo spuntare
dell’aurora. Vedendo che non riusciva a vincerlo, lo colpì all’articolazione
del femore e l’articolazione del femore di Giacobbe si slogò, mentre
continuava a lottare con lui.
Quegli disse: “Lasciamo andare, perché è spuntata l’aurora”. Giacobbe
rispose: “Non ti lascerò, se non mi avrai benedetto!”. Gli domandò: “Come
ti chiami?”. Rispose: “Giacobbe”. Riprese: “Non ti chiamerai più Giacobbe,
ma Israele, perché hai combattuto con Dio e con gli uomini e hai vinto!”.
Giacobbe allora gli chiese: “Dimmi il tuo nome”. Gli rispose: “Perché mi
chiedi il nome?”. E qui lo benedisse.
Allora Giacobbe chiamò quel luogo Penuel “perché – disse – ho visto Dio
faccia a faccia, eppure la mia vita è rimasta salva”. Spuntava il sole,
quando Giacobbe passò Penuel e zoppicava all’anca. Per questo gli
Israeliti, fino ad oggi, non mangiano il nervo sciatico, che è sopra
l’articolazione del femore, perché quegli aveva colpito l’articolazione del
femore di Giacobbe nel nervo sciatico.
Parola di Dio.
Rendiamo grazie a Dio.
Meditazione
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… il silenzio …
Ascolto
L’OMBRA DELLA LUCE
(Franco Battiato)
Difendimi dalle forze contrarie, la notte, nel sonno,
quando non sono cosciente, quando il mio percorso, si fa incerto,
E non abbandonarmi mai... Non mi abbandonare mai!
Riportami nelle zone più alte in uno dei tuoi regni di quiete:
E' tempo di lasciare questo ciclo di vite.
E non mi abbandonare mai... Non mi abbandonare mai!
Perchè, le gioie del più profondo affetto
o dei più lievi anditi del cuore sono solo l'ombra della luce,
Ricordami, come sono infelice lontano dalle tue leggi;
come non sprecare il tempo che mi rimane.
E non abbandonarmi mai... Non mi abbandonare mai!
Perchè, la pace che ho sentito in certi monasteri,
o la vibrante intesa di tutti i sensi in festa, sono solo l'ombra della luce,
Salmo 143 (142) - a cori alterni
Ricordo i giorni antichi,
ripenso a tutte le tue opere,
medito sui tuoi prodigi.
Rispondimi presto, Signore,
viene meno il mio spirito.
Al mattino fammi sentire la tua grazia,
poiché in te confido.
Fammi conoscere la strada da percorrere,
perché a te si innalza l'anima mia.
Insegnami a compiere il tuo volere,
perché sei tu il mio Dio.
Il tuo spirito buono
mi guidi in terra piana.
Per il tuo nome, Signore, fammi vivere.
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Per la ripresa personale
Possiamo riprendere i quattro gradini [della lectio divina], così come li spiego ai giovani
nelle parrocchie.
1. La lettura vuol dire leggere e rileggere il testo mettendo in rilievo tutti gli elementi
portanti. È molto utile leggere sottolineando, per esempio, i verbi che esprimono, in una
pagina evangelica, le azioni che Gesù compie oppure le azioni degli apostoli.
A volte, sottolineando con la penna in mano, si trova la parola-chiave di un brano perché
generalmente tutte le parole del brano girano attorno ad una o due parole fondamentali.
La sottolineatura ci fa vedere tanti particolari che magari non avevamo mai notato, pur
avendo letto il medesimo testo tante volte.
Si possono, per esempio, sottolineare gli avverbi, per capire i sentimenti del cuore che
sono presenti nella pagina. Oppure gli aggettivi: quali sono le qualità che danno il colore
dell’azione? Che colore ha questa pagina? E provare a dire: rosso, arancione, verde,
nero, proprio a seconda della tonalità dei sentimenti.
2. La meditazione è la riflessione sui valori che il brano evangelico contiene. Valori che
saranno: l’amore di Cristo per me, la lealtà, la verità, la giustizia, la povertà, la
beatitudine dei poveri, il senso del sacrificio, la speranza, la forza contro la disperazione,
la condanna della violenza. Sono valori che spesso vengono detti non solo con le parole
ma nelle o dietro le parole.
Potremmo anche spiegare la meditazione in questo modo: mentre la lettura risponde alla
domanda: Che cosa dice il testo in sé? La meditazione risponde alla domanda: Che
cosa dice il testo a me?
Perché la paura degli Apostoli mi fa pensare alla mia, il coraggio di Gesù mi rivela il mio
poco coraggio; i valori che emergono interpellano cioè la mia persona, i miei
atteggiamenti.
3. L’orazione risponde alla domanda: Che cosa dico io al testo?
Qui comincia la preghiera. Il vedere che Gesù agisce in un certo modo, che sono in
gioco certi valori, fa nascere il dialogo: Signore, ti ringrazio, ti lodo per ché tu sei così e
io vorrei avere i tuoi atteggiamenti così come vorrei li avesse la mia comunità. Signore,
salvaci tu!
L’orazione sgorga e si sviluppa a contatto con i valori del testo.
4. La contemplazione è il quarto gradino e non risponde più a una domanda. Qui si tratta
semplicemente di guardare Gesù. Ad un certo punto, si lasciano cadere tutte le
precedenti considerazioni, si lascia la stessa orazione che si riferiva ancora al testo letto
e meditato, e si guarda Gesù, rivelazione del Padre, che è presente esplicitamente o
implicitamente in ogni pagina della Scrittura. In Gesù comprendo l’amore dei Padre,
sento la forza dello Spirito, guardo alla sua luminosità, alla sua tenerezza d’amore e mi
lascio attirare. Questa contemplazione non è riservata chissà a quali persone elette: è
per tutti perché consiste soltanto nel guardare e nel lasciarsi guardare. È quindi anche il
momento della gioia, come dice l’autore che abbiamo citato: «È per così dire un
innalzamento dell’anima che si eleva al di sopra di se stessa verso Dio, gustando le
gioie dell’eterna dolcezza». Oppure si guarda Gesù crocifisso, che soffre violenza e si
soffre con lui e con tutti gli uomini che nel mondo vengono ingiustamente uccisi […].
Abbiamo molto bisogno di pregare perché il nostro tempo vive una forte crisi di
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desolazione spirituale, soprattutto la vivono i nostri paesi occidentali […]. I segni della
sua divina presenza vengono meno: il crocifisso alle pareti, le chiese imponenti al centro
delle città. Anche esteriormente, le città moderne sono secolarizzate. Ma ha forse Dio
abbandonato il suo popolo?
Io sono certo che, […] attraverso il metodo della «Lectio Divina», noi potremo avere
una nuova forma di presenza capillare, popolare, dello Spirito di Dio in mezzo alle masse
perché la lettura della Scrittura fa vivere nel cuore della gente lo Spirito di Dio.
Si ridurranno i segni religiosi esteriori ma si approfondirà la presenza del Signore nei
cuori e nella vita mediante il rapporto preghiera-azione; viste non più come due realtà
che si aiutano reciprocamente ma come la continuità di un unico cammino che, a partire
dalla Parola, giunge alla mente, al cuore e poi torna sulla bocca e sulle mani per
diventare azione che trasforma la società, solleva i poveri, lotta contro l’ingiustizia, si
erge come testimone della verità contro tutte le crudeltà e le nefandezze che vediamo
intorno a noi. Si erge come un segno grande di speranza nato da un popolo, da una
Gerusalemme celeste, che già scende dal cielo e prende possesso della storia, grazie a
questi testimoni dell’Invisibile, che sono tutti i cristiani battezzati impegnati in questi
itinerari di preghiera e di approfondimento.
MARTINI, “La preghiera biblica”, in Signore, insegnaci a pregare, 51-54.
mercoledì 2 aprile 2003
ore 21.00 - chiesa parrocchiale
TERZO INCONTRO
“Meditare la Parola”
Canto
Come la pioggia e la neve
scendono giù dal cielo
e non vi ritornano
senza irrigare e far germogliare la terra,
così ogni mia parola non ritornerà a me
senza operare quanto desidero,
senza aver compiuto
ciò per cui l’avevo mandata;
ogni mia parola, ogni mia parola.
Dialogo d’inizio
Nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo
Amen
Il Signore sia con voi
E con il tuo Spirito
Signore, nella tua parola, aiutami a cercare te,
a desiderare, amare, trovare te.
Non oso, Signore, penetrare nelle tue profondità:
il mio intelletto è uno strumento.
Desidero soltanto comprendere parzialmente
la tua verità meditando la tua parola,
perché il mio cuore la ama e vi crede.
Vieni, o Spirito Santo, dentro di me
e aiutami a penetrare la parola del Vangelo
perché io sia capace di comprenderla,
gustarla e praticarla ogni giorno della mia vita.
(da una preghiera di sant’Anselmo)
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pregare: la mia voce ascolta il signore