DISPLAY di Enrico Bernard PROLOGO E adesso, che facciamo? I teatri son deserti e tutti ci accalchiamo nei ristoranti aperti. Si evade dalla vita Come fosse una galera, La gente vuol esser divertita Quando arriva sabato sera. Il comico soltanto Piace al pubblico televisivo Che sul divano siede stanco Impugnando il telecomando. Non c’è modo di smuoverlo, A meno che il personaggio, Se gli si può pagar l’ingaggio, Si ribella all’ingranaggio. Se dal cielo dell’etere mediadico Scendesse inaspettato come manna Un nome famoso dello schermo, Allora sì che il teatro si riempie. All’andazzo io mi adatto: Mi farò trovare pronto Con un testo divertente E al tempo stesso irriverente. Vi propongo una commedia che diventa una tragedia: una lacrima sul viso nel mezzo di un sorriso. (esce) ATTO PRIMO Un salotto modernamente arredato. Mara, Franco, Renata e Nico entrano dalla sala da pranzo attigua. MARA (a Renata) Complimenti cara, la cena era buonissima. RENATA Grazie, cara. MARA Davvero, non faccio cerimonie. RENATA Quanto sei buona. Ma anche da te scommetto che si mangia benissimo. MARA Non faccio per vantarmi... però anche tu sei un'ottima cuoca. RENATA Anche tu, anche tu... MARA (tagliente) Solo vorrei che mi dessi la ricetta: non sono infatti riuscita a capire che cosa abbiamo mangiato! Risate registrate. NICO (intromettendosi) Sul serio, Renata: le scaloppine erano squisite. MARA Come no!, saporitissime. RENATA Non erano scaloppine, era polpettone. Risate registrate. NICO (imbarazzato) Comunque, il sidro di mele era delizioso. FRANCO Non era sidro di mele, era vino bianco. Risate registrate. NICO Davvero? FRANCO Si vede, Nico, che non te ne intendi di vini. NICO Vuoi dire che l'aperitivo non era a base di Martini dry? FRANCO No, era Campari rosso. MARA E lo sformato di verdure? RENATA Semplici spaghetti alla bolognese. NICO E l'insalata di carciofi? FRANCO Cicoria lessa. MARA E il Tiramisù? RENATA Purea di patate, che diamine! NICO E... e il caffé?... non dirmi che anche il caffé era brodo di pollo! FRANCO No, era un cognac. NICO (a Mara) Porco mondo, non ne abbiamo azzeccata una! MARA (a Nico) Mi viene da rigettare! NICO Affacciati alla finestra con la scusa di prendere una boccata d'aria, sennò si offendono. Risate registrate. NICO (cercando di riparare Mara che vomita dalla finestra) Comunque, anche se non abbiamo capito cosa, abbiamo mangiato benissimo. MARA (dalla finestra, con un conato) ... sì, sì, davvero bene!... NICO Meglio di così... MARA ... si muore! Buaah... Risate registrate. RENATA Ma, cara, ti senti male? MARA Oh sì, mi sento sempre male quando penso che dopo bisogna lavare i piatti. RENATA Non ti preoccupare, tanto c'è lui. MARA Un marito modello? RENATA Ci siamo divisi i compiti: io cucino e Franco carica la lavastoviglie. MARA Visti i risultati, perché non invertite i ruoli? Risate registrate. NICO E pensare che al mondo c'è ancora chi muore di fame. MARA Beato lui... (franco e Renata la guardano male) Nel senso che abbiamo mangiato un po' troppo, non trovate? Io mi sento scoppiare... (si affaccia nuovamente alla finestra) RENATA (schifata) Secondo me non sapete apprezzare i segreti della cucina siberiana, di cui come vi ho detto sono un'esperta. NICO Il gulash siberiano lo conosco benissimo. Ne parlano sempre in tivvù. FRANCO Quello è il gulag, non il gulash. NICO Già! E per digerirlo ci vogliono le purghe staliniane. O no? Risate registrate. RENATA (a Franco) Si può sapere che c'è da ridere? FRANCO Io non lo trovo divertente. RENATA E non la smettono! NICO Ih ih! MARA Ih Ih Ih! RENATA E' l'ultima volta che me li porti a cena. NICO Ah ah ah! MARA Ah ah ah ah! RENATA Insomma, che ci trovate da ridere nella nostra cena siberiana? MARA Ih ih, abbiamo pensato che potreste aprire un ristorante a pagamento. FRANCO In tutti i ristoranti c'è da pagare il conto. NICO Ma se cucinate così sarete voi a dover pagare i clienti per farli mangiare. Risate registrate. FRANCO Adesso, al primo che continua a ridere gli spacco il muso, anzi gli spacco i piatti sul grugno, così mi risparmio di caricare la lavastoviglie. RENATA (offesa) Ben detto, caro. FRANCO Grazie, cara. NICO Per carità, ridiamo soltanto perché sappiamo benisimo dove volete andare a parare col vostro invito a cena. MARA Non siamo mica scemi. NICO Né nati ieri. RENATA Non capisco... MARA Ma sì... NICO Ma su... RENATA Cado letteralmente dalle nuvole. NICO (stupita, a Franco) Come, Franco, non l'hai avvertita? FRANCO Io, veramente... RENATA No, non mi ha detto assolutamente nulla. FRANCO Ecco, io... MARA Niente di niente? RENATA No! NICO Urca!!! Risate registrate. RENATA (con un velo di sarcasmo) Potrei gentilmente sapere... NICO (categorico) No! RENATA Come no? Ora prendo il mattarello... (si avvia con buffo passo di carica vero la cucina) Risate registrate. NICO Non da me. MARA E neanche da me. Io stessa ne so quasi nulla. RENATA Quasi? Qui mi si nasconde qualcosa. FRANCO Quasi. RENATA Qui non ci vuole il mattarello, ci vuole il fucile da caccia di mio nonno, per farvi scucire qualcosa... (spalanca bruscamente un armadio) FRANCO Calma, parliamone. RENATA Ma se non so di che! FRANCO (impacciato) Ecco, cara, le cose stanno così. RENATA Così, come? Come le metto a posto io o come incasini la casa tu? FRANCO E' che non mi vengono le parole. RENATA Porco cane, qui non basta neppure il fucile da caccia, ci vuole mia madre! FRANCO No, tua madre no!, per carità! L'ultima volta che l'abbiamo ospitata mi ha rammendato i calzini. RENATA E non sei contento? FRANCO Col piede dentro? Noooo! Sono ancora tutto un cerotto...! Risate registrate. RENATA Allora, parla, prima che risponda col suo inconfondibile "pronto?". FRANCO Come la stai chiamando, se il telefono è di là? RENATA Non la sto chiamando in teleselezione, la sto chiamando per telepatia. FRANCO E costa più degli scatti normali? MARA Per telepatia, senza fili, attraverso l'atmosfera... NICO Basta non invadere la frequenza della polizia. RENATA Pronto, mamma...? FRANCO Abbassa, abbassa. Ti dirò tutto! Prometto! RENATA Dalla a alla zeta? FRANCO Ipsilon compresa. RENATA (come se fosse collegata con qualcuno) Pronto? Come? Stavo parlando con mia madre... Lei con l'America? Sa a me quanto... E no scusi, abbassi prima lei... Io sono in telepatia... Lei via satellite?... (a Franco) Devo essermi collegata col satellite della Nasa... FRANCO Quanto ci costerà? RENATA Dice di essere un astronauta in missione su marte e che deve urgentemente comunicare che gli sta finendo l'ossigeno... FRANCO Meglio, così risparmiamo un migliaio di scatti. MARA Stasera c'è Luna piena: gli faccio un ultimo "ciao" dalla finestra? RENATA Dice di non fargli perdere tempo prezioso in maledetti sospiri. MARA (avvicina l'orecchio alla schiena di Renata) Fa' sentire anche a me... Ehi, questi non sono propriamente sospiri: sono rantoli da soffocamento. Signor astronauta? (bussa alla schiena) E' ancora lì? (rifila un altro violento colpo alla schiena di Renata, che cade) Strano, non risponde nessuno. RENATA Non vedi che è caduta la linea? Risate registrate. FRANCO Quando c'è tua madre in giro anch'io vengo meno. RENATA Allora, parla, prima che le faccia squillare il teledrin nel subconscio. FRANCO La verità... La verità è che questi due amici non li conosco! RENATA E tu osi invitare a cena gente che conosci soltanto di vista? FRANCO Beh, se è per questo, neanche di vista. RENATA E che ci fanno a casa nostra? FRANCO Li ho contattati. RENATA La cosa puzza di bruciato. MARA Non è la cosa, è la casa a puzzare di bruciato... NICO (si affretta a precisare) Comunque l'arrosto era buonissimo. RENATA Non era arrosto! Non era arrosto! FRANCO Era polpettone siberiano. RENATA Cioè, una volta per tutte: carne trita di mulo, lingua di cavallo marcita, latte acido, muffa di formaggio, aceto di vino, Coda di rospo... MARA Anche il rospo... blaaa! (corre alla finestra a vomitare) RENATA Veramente la Coda di rospo è un pesce... MARA Appunto, e mi è andata una spina storta... blaaa! Risate registrate. Il fruscio di una registrazione accelerata per pochi secondi. Rapido e sottile cambio di luci, poiché sono trascorsi un paio di minuti. L'azione cioè riprende come se al montaggio fosse "saltato" un pezzettino di registrazione dello spettacolo. RENATA (indignata, reagisce) Con due che non conosco? Neanche per sogno! FRANCO Ma adesso li conosci! RENATA Santo cielo! So appena che si chiamano Nico e Mara. NICO Veramente no... MARA Non ci chiamiamo così. RENATA Ah no? NICO Sono nomi, diciamo... d'arte. RENATA Bell'arte! MARA Pseudonimi, insomma. RENATA Ed io con degli pseudonimi non ho nessuna intenzione di farlo. NICO Insomma, non fateci perdere tempo. FRANCO Un attimo di pazienza, che diamine! E' una digestione alquanto pesante. RENATA Anche tu ti ci metti contro la mia povera cucina siberiana? FRANCO Volevo dire decisione, non digestione... NICO E' un tipico lapsus freudiano. MARA Altro che lapsus, per me si tratta di un incubo. C'è da capirlo: con la roba che ha sullo stomaco... carne di mulo... puah! Risate registrate. FRANCO (a Renata) Che figura mi fai fare con gli amici!? RENATA Ma se nemmeno li conosci! FRANCO Perché, adesso gli amici uno deve pure conoscerli? Non c'è niente di meglio da fare nella vita, secondo te, che andare in giro a conoscere amici? RENATA Giuro che non ti capisco proprio. FRANCO Ma è ovvio!, se sono amici, che bisogno c'è di conoscerli? E se uno li conosce, che bisogno c'è che siano pure amici? RENATA (pestando i piedi istericamente) Ih ih ih! Divento matta! Risate e applausi registrati. Si ripete il breve spostamente in avanti nel tempo mediante il fruscio di una registrazione accelerata. Lieve cambio di luci. FRANCO (come proseguendo il discorso, taglia corto) No, no... macché prossima volta! RENATA E va bene!... Ma sia ben chiaro che mi ci state costringendo voi. Io non volevo, il cielo mi è testimone che io non volevo. Cedo alla forza bruta... (con tono tragico e grottesco) Perché la carne è debole ed anch'io, a pensarci bene, non sono fatta di marmo! Risatine registrate. MARA Ma il polpettone non era fatto con carne trita di mulo? NICO Che c'entra ora il marmo? MARA A me il polpettone, in effetti, sembrava duro come un pezzo di marmo. NICO Non sia mai: io ho un calcolo al rene, mi devo operare: non vorrei che mi estraessero la Pietà di Mi-chelangelo! FRANCO Perché no? Con quello che vale oggi Miche-langelo, faresti un ottimo affare! NICO Potrei ripagarmici le spese della clinica, visto che gli ospedali pubblici fanno pietà. MARA Povero Michelangelo, ne ha di concorrenti a fare pietà! NICO Però ha cominciato prima lui. Risatine appena accennate, sempre registrate. RENATA (come improvvisamente colta da un raptus) E va bene, facciamolo, ma subito! Qui sul tappeto... (salta addosso a Nico, come se volesse divorarlo) NICO Ehi ehi... RENATA Una cosa sia chiara: con le donne non lo faccio. MARA Cosa hanno le donne che non ti va? RENATA Spiritosa! Cosa non hanno, piuttosto! NICO Dev'esserci un equivoco. RENATA Nessun equivoco. Chi si spoglia per primo? NICO Ma noi vogliamo fare una semplice seduta spiritica. MARA Perché dovremmo spogliarci? RENATA Come? Cosa?... Oddio che vergogna! Vado a nascondere la testa sotto il cuscino. MARA Ma su... NICO Ma via... MARA Perché prenderla così tragicamente? FRANCO Vedi, cara, lo spiritismo è una corrente di pensiero... MARA Appunto, una specie di corrente elettrica... NICO Magnetica... MARA Che attrae le forze del subconscio, dell'inconscio e del vattelapesca lasciandoci completamente nudi di fronte alle forze dell'ignoto. RENATA Nudi? Lo sapevo che alla fine bisognava calarsi le mutande. Risate registrate. MARA Si tratta solo di spogliarci dei nostri problemi quotidiani. RENATA Dobbiamo spogliarci: come volevasi dimo-strare! Ma io lo dico e lo ripeto: con le donne non lo faccio. NICO Spogliarci metaforicamente, s'intende! RENATA E dopo che ci siamo (allusiva) metaforicamente spogliati, che succede? FRANCO Scambiarci le esperienze interiori. RENATA Appunto, è previsto anche lo scambio. MARA Ma sì, per forza! Per giungere alla congiunzione astrale... RENATA Senti, senti: la chiama congiunzione astrale! NICO Raggiungere lo stato supremo dell'essere. MARA Essere un corpo solo. FRANCO Farci penetrare dal mistero. RENATA Come, anche tu vuoi farti penetrare? FRANCO Metaforicamente, s'intende. RENATA Quando ti ho sposato non ti facevo così metaforico. FRANCO Eh beh, metaforici si diventa... RENATA Io non ti ci ho fatto di certo diventare! Risate registrate. Applausi pure tassitavamente registrati. Un istante di buio, come per un rapido cambio di scena. Questo momento potrà essere utilizzato per un evento apparentemente insignificante: in platea si comincia a tossire, avviene spesso perché la tosse a teatro è contagiosa. Questi fastidiosi colpi di tosse saranno ovviamente registrati. Torna la luce. Tutti e quattro sono ora seduti al tavolo e formano la catena. FRANCO Concentriamoci. NICO Più forte MARA Mi scoppia la testa. NICO Dài, ci siamo quasi... Il tavolo si muove! MARA Ehi, la zampa di porco del diavolo mi ha sfiorato il polpaccio! Ho sentito la sua fetida peluria. RENATA Fetida peluria? Allora non dev'essere il diavolo, bensì mio marito... Franco, please, giù la zampa dalle cosce della tua dirimpettaia. FRANCO Sorry, non volevo. MARA Eppure avrei giurato... E l'alito puzzolente... RENATA Anche quello appartiene al mio consorte... non digerisce la cucina siberiana! MARA Ma questo soffio non può assolutamente essere qualcosa di umano! RENATA Franco, la smetti di sbavarle addosso, per piacere? FRANCO Non sono io, stavolta giuro che non c'entro niente. RENATA In effetti anch'io sento una specie di spiffero. NICO Non è un semplice spiffero, è uno spirito. RENATA E se fosse una comunissima corrente d'aria provocata da una finestra aperta? NICO E non può essere stato un comunissimo spirito ad aver aperto la finestra? RENATA E perché uno spirito dovrebbe perdere tempo ad aprire una finestra? NICO Per entrare, che diamine. RENATA Non poteva bussare? NICO Facciamo prima a chiederglielo direttamente: spi-rito se ci sei batti tre colpi. RENATA Perché proprio tre? MARA Perché due sono pochi e quattro sarebbero troppi. NICO Facciamo così, tagliamo corto: spirito, se ci sei, batti quanti colpi ti pare... (improvisamente stralunato) Bum, bum, bum. RENATA Se la scrive e se la canta, il signorino. FRANCO Ma no! E' caduto in trance... RENATA In trance di merluzzo, magari!, con quegli occhi da pesce fradicio che sembrano schizzargli fuori dalle orbite! Risate registrate. MARA Ehi, non è questo il momento di ridere. Applausi registrati. FRANCO E neppure di battere le mani, porco mondo! Vola un "Bravi" ovviamente registrato. FRANCO E dàgli! Bis! MARA Non vedete come soffre? FRANCO Dobbiamo forse sospendere lo spettacolo per farvi star buoni.? RENATA Adesso non è il momento, suvvia! Si sentono ora dei "ssst-ssst" registrati. FRANCO Così va un po' meglio. MARA Ariconcentriamoci. Pausa, durante la quale vola solo una mosca, registrata. NICO Inutile, m'è passata la fantasia. Un "uuuh" di delusione, registrato. NICO Che posso farci? Non è colpa mia. Parafrasando viale Manzoni, se uno lo spirito non ce l'ha, non se lo può certo dare. In un angolo invece appare lo spirito. MARA Eccolo, eccolo! FRANCO Lo vedo. RENATA Anch'io... e non mi sono neppure dovuta spogliare. NICO Spirito, parla! Parla, spirito! Dicci chi sei e dacci subito i risulati della prossima schedina. MARA Ehi, ha un'aria così triste. RENATA Questo qui conosce sicuramente solo i risultati delle partite già giocate l'altro ieri. FRANCO Zitta, non vedi che piange? MARA In effetti ha le lacrime agli occhi. Non saranno lacrime di coccodrillo? RENATA Avrà avuto un "tredici" fino a due minuti dal termine. Meglio non fidarsi. NICO Dicci, spirito: perché sei triste? Lo spirito triste fa qualche passo in avanti e comincia soavemente a cantare. SPIRITO TRISTE Deliranti detriti ingombrano i prati pezzi di vetro di specchi sfondati Ruote di auto pannelli di gesso e fari di auto in cerca di sesso S'aggira un guardone con fare sospetto è questo il deserto del nostro amore E' questo il deserto del nostro amore! Se tu sapessi o cuore mio quanto bene ti voglio io FRANCO Dico, siamo matti? NICO Eh no, non ci siamo proprio. RENATA Noi ci stiamo spremendo per sapere i risultati di domani. Se proprio non puoi darci quelli del totocalcio, dacci almeno la cinquina della prossima estrazione del lotto. MARA Se non altro, spirito caro, vedi di cambiare registro e di suonarci qualcosa di un po' più allegro. RENATA Per esempio "Datemi un martello" o "Fatti mandare dalla mamma". MARA Fa cenno di sì. Forse le conosce. RENATA Figuriamoci! Chissà che genere di canzonette può aver sentito nell'oltretomba MARA Ma gli spiriti non dovrebbero cantare, appunto, gli spirituals? FRANCO Bella scocciatura. NICO Ma fatelo dire, prima di giudicare! SPIRITO TRISTE A lungo ho cercato un luogo appartato per dirti una cosa che vale una vita Ma ora mi sento un poco a disagio perché non scendiamo a fare due passi Però stiamo attenti a vetri e siringhe è questo il deserto del nostro amore E' questo il deserto del nostro amore! Se tu sapessi o cuore mio quanto bene ti voglio io FRANCO Ma è un'ossessione! NICO Direi che si tratta di uno spirito, come dire, un po' troppo oggettivo, si vede insomma che non raggiunge, come dovrebbe, lo spirito assoluto. FRANCO Infatti resta terra terra, non si solleva al di sopra del realismo, cioè delle cose che già sappiamo. NICO Deve venire a dircelo lui che c'è la mafia e il terrorismo? FRANCO E la guerra? NICO E il traffico? RENATA E i profilattici che fanno acqua da tutte le parti? FRANCO E il buco nell'ozono? MARA E la scomparsa del desiderio? FRANCO E la frigidità? RENATA E l'impotenza? NICO E le malattie veneree? MARA Quelle a lui ormai non interessano più! NICO Non è detto, non è detto... io se fossi spirito... sai che casino che ti organizerei con le diavolesse! FRANCO Anch'io, da far arrossire persino Belzebù che, in quanto ad orgette, deve intendersene piuttosto bene. MARA (tagliando corto) Vedi spirito, a noi non interessa sapere come stanno le cose. Abbiamo occhi per vedere e orecchie per sentire. RENATA Quindi vedi di darti una bella regolata. SPIRITO TRISTE Un filo spinato delimita il tutto perché t'ho portato in un mondo distrutto Non è questo il posto per parlare d'amore qui c'è piuttosto un fetore di morte Stringimi forte non farmi pensare che questo è il deserto del nostro amore che questo è il deserto del nostro amore! Se tu sapessi o cuore mio quanto bene ti voglio io FRANCO Porco cane, che solfa! NICO La verità è che dobbiamo liberarcene prima che ci riporti completamente coi piedi per terra... e il pensiero alle tasse! MARA Liberarcene, ben detto. Ma come? NICO Facciamo finta di niente. Prima o poi si stancherà di cantare a vanvera. RENATA Come si fa finta di niente? FRANCO Distogliendo le orecchie. MARA E come si distolgono le orecchie? FRANCO Così: fiuu fiffi... fischiettate con me. NICO Buona idea! (porta le dita alla bocca ed emette un terribile fischio) FRANCO Non esageriamo. Ho detto di fischiettare, non di chiamare venti tassì. Risatine registrate. MARA E non ridete, per carità! RENATA Dovesse pensare che ci piace, non ci lascia più in pace. NICO Invece, dateci una mano. Fischi timidi registrati. FRANCO Più forte... I fischi registrati si fanno più intensi. RENATA Arieccolo! FRANCO Forza! Fischiate con quanto fiato avete in gola. NICO Azzerategli l'indice d'ascolto. MARA Mandetegli in tilt il... coso, come si chiama? FRANCO Se non volete farlo per noi, fatelo almeno per voi! NICO Se non volete che ne esca fuori un dramma borghese... FRANCO O una tragedia greca. MARA Per carità! SPIRITO TRISTE Tiriamo due sassi al guardone trai rovi chissà poi che gusto a guardare ci provi Ma lascialo stare anche lui è un relitto nessuno gli ha detto ch'esiste l'amore Vorrei andar via ma non so dove è questo il deserto del nostro amore E' questo il deserto del nostro amore! Se tu sapessi o cuore mio quanto bene ti voglio io I fischi registrati ora si fanno intensissimi. FRANCO Bravi così. NICO Li abbiamo addestrati bene. MARA Come cani. NICO Il mio però non fischia. RENATA E il mio non ubbidisce. FRANCO L'hai viziata, quella maledetta bestiaccia RENATA Perché, il tuo spirito ubbidisce, forse? FRANCO Che c'entra?! Il mio spirito è ribelle di natura. Si rifiuta di ubbidire per partito preso. RENATA Allora vuol dire che oltre ad aver viziato il povero Fido, ho viziato anche te. Ma da domani si cambia registro. NICO (allo Spirito) Capito? Si cambia registro. MARA Signor spirito, chiunque voi siate... RENATA Cretina, ché gli dài del "voi"? MARA In segno di rispetto. Sempre una cosa dell'altro mondo è! NICO Brava! Così si monta la testa, e ci mette le radici. MARA Non ci avevo pensato. NICO La prossima volta pensaci. MARA Pensa sempre a tutto, lui! FRANCO Ehi, invece di litigare tra noi, uniamo le forze per cacciarlo una volta per tutte. NICO Fischiamo? FRANCO A piú non posso. MARA Fiiiiiii! RENATA Buuuu! MARA Basta! RENATA Chi ti ha dato la patente? NICO Datti all'ippica! FRANCO Ritirati! Nonostante fischi lo spirito sconsolato riprende. SPIRITO TRISTE Detriti calcine bottiglie e lattine tubi di gomma e tracce di sperma Asfalto inchiodato sul neon diffuso un diesel trascina una striscia di fumo Carcasse di auto i fantasmi del buio è questo il deserto del nostro amore E' questo il deserto del nostro amore! Se tu sapessi o cuore mio quanto bene ti voglio io Al termine viene accolto da una salva di fischi registrati, piovono anche su di lui ortaggi e pallotole di carta. Qualche uovo marcio non è da escludere. Per ripararsi, è costretto da quella furia ad allontanarsi e ad uscire di scena. Cala il sipario del primo atto. Mentre i fischi non si sono ancora placati, compare il prologo. PROLOGO Se questo primo tempo non è stato, come sento, di vostro gradimento, cercate solo di capire che il nostro intendimento era di farvi divertire. Ma se avete da ridire vi è permesso di salire senza tema di morire, voglio esser ecumenico, su questo palcoscenico, a farci fare due risate con un paio di cazzate! Esce tra fischi, urla, improperi registrati. SECONDO ATTO Entra il prologo, subito accolto da fragorosi applausi d'incoraggiamento registrati. PROLOGO Vedo con piacere che qualcun rimasto è qui a sedere. Vi ringrazio e resto, anche a nome del regista, obbligato, obbligatissimo! Se avete qualche testo, sia pure non bellissimo, da sottoporci all'attenzione, vi chiediamo solamente che sia scritto con passione e abbia qualche sovvenzione. Il pensiero non sopporto il teatro saper morto quando nei cassetti giaccion certi lavoretti che non vedere in scena mi fa un'immensa pena. Lo dico a denti stretti: noi anche siam costretti a guadagnarci la serata con questa gran troiata. Non so se devo continuare, mi fan cenno di restare, ma io non so che dire, mi vien solo da pensare che per non dover soffrire la tivvù bisogna preferire. Altro consiglio non so dare, vi prego solo di applaudire. Esce tra gli applausi registrati, vola in mezzo però ancora qualche fischio. Si apre il sipario sulla scena precedente. Entrano contemporaneamente: Franco che indossa i vestiti di Nico, Nico quelli di Franco, Mara quelli di Renata e viceversa. Si guardano sorpresi. MARA (a Nico, sottovoce) Mi sento come una natura morta in un quadro snaturalista. NICO Infatti qualcosa non quadra. Ed è appunto la mia giacca a quadri: perché ora indosso quella a scacchi? MARA Dietro le quinte regna un buio talmente pesto che facilmente si prendono i profillatici per buste della spesa. NICO Evviva allora le commedie in un atto! TUTTI Evviva! Evviva! FRANCO La mia camicia di gaberdine, prego... NICO La mia è di puro cotone al cento per cento. FRANCO I miei calzoni, se permetti... NICO I miei calzini, non c'è di che... FRANCO Nella tasca di dietro dei miei pantaloni c'è il portafoglio con un milione in contanti. NICO E allora? FRANCO E allora vorrei ritrovarcelo. NICO Nella tasca interna della mia giacca c'è il libretto rosso. Anch'io vorrei ritrovarcelo. RENATA Maoista? NICO No, protestato: è il libretto degli assegni e il conto è scoperto. RENATA Dicevo io che non è più tempo di rivoluzioni sociali. FRANCO Niente paura, in Italia di rossi ci sono rimasti solo i conti pubblici. NICO Potremmo sempre venderci un Vespasiano. MARA Perché allora non l'Altare della Patria? Così ce lo leviamo dai piedi una volta per tutte: è un orrore! E poi, almeno, i Vespasiani servono a qualcosa. Sempre che non sia otturato per cronica mancanza di fondi... NICO Già con tutti i debiti che ha la Patria, non è il momento di comprarsi un Altare della Patria. MARA Ma è appunto questo il momento di comprare: i potenziali acquirenti si stanno perdendo un ottimo affare. RENATA Un altare è sempre un altare. MARA Quando avremo rimesso a posto i conti pubblici con una tassa sulle bolle di sapone, gli Altari della Patria andranno a ruba. NICO Proprio questo è il problema: qui va a ruba tutto. FRANCO Vuoi dire che tutti rubano? NICO Non mi permetterei mai di dire una cosa del genere in pubblico. Solo di pensarla. Del resto, non sono affari miei: ognuno ha il medico di famiglia che si merita. MARA (a Renata) A proposito di affari, non per farmi i tuoi, cocca, ma che ci fai nel mio abito da sera? RENATA E tu, bella, nella mia tunica buddista? NICO Franco, quelle sono le giarrettiere di mia moglie. FRANCO E quello il body della mia metà. NICO Mettila a dieta, falla diventare la metà: non vedi che va largo anche a me? RENATA La mia tunica. MARA La mia griffe! Sulla scena si scatena un parapiglia, durante il quale ognuno cerca di ricuperare il proprio vestiario. Ma combinano un nuovo pasticcio, perché alla fine Franco indossa la tunica buddista, Nico l'abito da sera e le due donne i vestiti maschili. Nuova sorpresa e nuovo parapiglia mentre sale la musica. Alla fine del gioco cadono affranti. MARA Così si scoraggia il pubblico! RENATA Ma no: sono abituati a vedere di peggio. NICO Chiediamoglielo: pubblico sei scoraggiato? Applausi convinti, registrati. NICO Amici dell'autore. FRANCO Non fanno testo. MARA Il testo? Un po' deboluccio... RENATA Mettiamolo ai voti: chi è contro il realismo magico alzi la mano. FRANCO Macché realismo! NICO Macché magia! FRANCO Abbasso il realismo! NICO Abbasso la magia! Nico e Franco alzano subito la mano. Mara è indecisa, ma, ricevuta un'occhiataccia da Nico, alza la mano. Renata resta impassibile. Vola qualche fischio registrato. FRANCO Noi vogliamo qualcosa di speciale. NICO Che sia reale e, al contempo, irreale; ma che non sconfini né nell'iperrealismo né nella banalità. Una via di mezzo, insomma, tra essere e avere, tra il dire e il non dire. Ci vogliono i chiaroscuri, le mezze misure, i toni pacati, in grado però di scatenare forti emozioni. Perché io, se fossi uno spettatore, vorrei essere coinvolto dallo spettacolo. Ma senza piangere, perché piangiamo già abbastanza lacrime amare ogni giorno, bensì col sorriso sulle labbra. Chi è d'accordo alzi la mano. Tutti e quattro alzano la mano. Applausi registrati. RENATA Io li trovo simpatici. Voglio andare a salutarli. NICO Ma è pericoloso! MARA Metti che la realtà sia più reale del teatro... RENATA Secondo Shakespeare: siamo fatti della stessa materia di cui sono fatti i sogni. Ma io non ne posso più di essere così leggera, vuota dentro, priva di contenuti reali, concreti. Quali? Beh voglio solo avere problemi, pensieri, grattacapi, bollette da pagare, prole da disintossicare, cambiali, multe, rughe, traffico, inquinamento e menopausa. NICO Porco mondo, Franco: tua moglie si è beccata una brutta malattia: è stata contagiata dal realismo terra terra. Bisogna fermarla prima che arrivi all'età pensionabile ed estingua l'ultima rata del mutuo. Sarebbe un orrrore! Aiutatemi a tirarla con forza al di qua del palcoscenico. Cercano di impedire a Renata di "scivolare" in platea. Si odono tuoni registrati e si sorgono dei fulmini. NICO Senti come tira! Tutta colpa del pirandellismo! MARA E come soffia. Tutta colpa del teatro-nel-teatro! FRANCO Nel copione non c'è neppure un ombrello. MARA Infatti non erano previsti temporali. NICO Stiamo precipitando verso la realtà. Aiuto! RENATA Facciamo sempre in tempo a tornare indietro. NICO E se invece ci ritroviamo costretti a tirare avanti? FRANCO O a tirare dritto? MARA O a tirare la cinghia? Mediante uno scivolo che collega palco e platea, Renata finisce in mezzo al pubblico in sala, seguita dagli altri. RENATA Oooh! Siamo ancora vivi, dopo questo atterraggio di fortuna? MARA Fortunato un corno. Mi uscirà un bel livido sul sedere. RENATA A me, no: io sono precipitata benissimo. MARA Macché benissimo: hai i cuscinetti di grasso! RENATA Io? MARA Sì, tu. Con tutta la cellulite che ti ritrovi, potresti cadere dal settimo piano e ritornarci senza ascensore. Come? Rimbalzando come una palla di lardo! RENATA Iiiih, perché ce l'ha tanto con me? NICO Perché noi non ci volevamo assolutamente venire qua sotto. Ora dovremo subirci pure lo spettacolo! In scena compare il Prologo. PROLOGO Sono stato qui chiamato per riempire questo vuoto a cui solo è abituato chi ancora va a teatro. Gli spettacoli in diretta hanno invece molta fretta: non bisogna mai lasciare il tempo per pensare. Chi assiste a bocca aperta alla semplice scoperta che in televisione fanno stronzate tutto l'anno, se poi capita a teatro si lamenta per un testo troppo poco approfondito: nella piaga mette il dito. Ma come! Avete digerito mucchi di merda e, dico!, proprio da questo palcoscenico pretendete verità, serietà, con un tocco di poesia e un pizzico di filosofia? Ma suvvia, per carità!, Ci prendiam per il sedere? Contentatevi di vedere che si lavora in onestà. Ora, un applauso, per piacere. Applausi registrati, ma vola anche qualche fischio di contestazione. Improvvisamente si ode un "gong" registrato. FRANCO Questo dev'essere il gong del secondo tempo. NICO Porco mondo come corrono i tempi, neanche il tempo di fumarsi una bella sigaretta. RENATA Si vede che hanno fretta di finire. MARA Meglio, così risparmiamo una mezz'oretta di baby sitter. NICO Ma se non abbiamo bambini...! MARA Bambini no, ma la baby sitter sì... per scara-manzia: non si sa mai. I bambini possono sempre venire. E quando serve, dove la vado a pescare una brava baby sitter? FRANCO Noi invece i bambini ce li abbiamo. RENATA Ma non abbiamo la baby sitter. NICO E come fate? FRANCO Il metano ci dà una mano. NICO (a Mara) Cara, non potremmo lasciare aperto anche noi il rubinetto del gas invece di sprecare soldi con la baby sitter? Si odono altri due "gong" registrati, ma i nostri non se ne curano. FRANCO Pagare la baby sitter senza avere bambini è il colmo del genitore. NICO La questione in effetti è: chi addormenta la baby sitter? FRANCO Mi è venuta un'idea: non avendo bambini, potreste addormentare la baby sitter col gas. MARA Così oltre alla baby sitter paghiamo pure la bolletta! FRANCO Non ci avevo pensato. NICO Maledette bollette. MARA E maledette baby sitter. Altri tre "gong" registrati che si ripetono nervosamente. MARA Ce l'hanno con noi? RENATA Perché dovrebbero avercela proprio con noi? MARA Siamo gli unici spettatori stasera. E se non rientriamo in sala, non possono riprendere lo spettacolo. FRANCO Dio mio, che seccatura! E non possono fare lo spettacolo senza spettatori, aggiungendo magari qualche bell'applauso registrato? NICO Meglio la televisione: puoi spegnerla o cambiare canale senza avere una scemenza sulla coscienza. RENATA Bella differenza, però, tra il cinema e la televisione. MARA Anche tra la televisione e il teatro. FRANCO Se è per questo anche tra il teatro e la partita di pallone... quello sì che è uno spettacolo! NICO Certo: a noi piace sapere le cose come stanno. MARA O come non stanno. FRANCO Basta voli pindarici. RENATA La realtà non è già abbastanza pazza per conto suo? I "gong" si ripetono nervosamente e insistentemente. FRANCO Lupus in fabula. NICO Andiamo a dirgliene quattro. Uno dopo l'altro tornano sulla scena. FRANCO (guardandosi intorno) Accidenti! Guardate un po', siamo stati nuovamente risucchiati dallo spettacolo. NICO Ne abbiamo parlato male troppo presto. FRANCO Certo che tira una corrente bestiale in questo teatro... MARA Maledette scene a soffietto. FRANCO Non capisco perché dobbiamo farci prendere in giro così. MARA Anche il pubblico mi sembra un po' seccato. NICO Solo un po'? Io spaccherei la mia poltrona in quattro. FRANCO Caro pubblico, con me puoi stare tranquillo. D'ora in avanti dirò semplicemente le cose che penso. Come mi vengono in mente. Se mi andrà di dire "merdre"... "merdre!" alla faccia di qualsiasi autore che si voglia intromettere indebitamente tra me e le mie stramaledette parole. Sono insomma libero di dire merdre e di non dirla, di farla e di non farla... Non vi pare? NICO Ehm... A proposito di prendersi qualche libertà: gradite un goccio di wisky? RENATA Dove lo trovi il wisky in una novità italiana? Non siamo a Broodway e l'autore non si chiama Tennessee Williams, bensì Enrico Bernard. NICO E chi è? RENATA Lo vedi che non lo sai! NICO Ma questa scena è talmente realistica che sembra il salotto di casa mia. Saprò bene, no?, dove tengo gli alcolici a casa mia! FRANCO Non è possibile. Gli scenografi non possono fare simili miracoli. NICO Gli scenografi no, ma io sì... guardate in quell'armadietto. FRANCO (apre l'armadietto, estrae una bottiglia) Ehi, ma è realmente wisky! NICO Che vi dicevo? FRANCO Un momento, facciamo la prova del nove: di che marca è? NICO Spiacente, ma a questa domanda non posso assolutamente rispondere. FRANCO Lo vedi che non è casa tua? NICO Non posso rispondere perchè non voglio fare pubblicità gratuita a chicchessia. Gli spot si pagano, anche nel salotto buono di casa mia! Ed ora mettiamoci pure comodi in attesa di testi migliori. MARA Giù le zampe dal divano: non ho mica la donna delle pulizie, io. NICO Come? Ti lascio ogni mese i soldi per le marchette... MARA E credi che si accontentasse delle marchette che può fare da qualsiasi altra parte faticando meno e guada-gnando di più? NICO Ecco, sono stato rapinato da mia moglie. Mi ha fatto credere che avevamo la domestica e me l'ha fatta pure pagare. FRANCO Maledette mogli! RENATA Maledetti mariti! NICO Voglio il divorzio. FRANCO Ben detto. MARA Voglio gli alimenti. RENATA Ben detto. NICO Ti ho già alimentata abbastanza con le marchette della cameriera. E mi sa che anche la baby sitter dev'essere una truffa a mio danno, visto che non abbiamo bambini. MARA Basti tu in casa come bambino. NICO Perché sono un maledettissimo ingenuo. MARA Perché sei uno stramaledettissimo disordinato. NICO Ah sì? Allora non pago più le marchette della cameriera che, non esistendo, è una noncameriera. FRANCO Ben fatto. MARA Se tu chiudi il portafoglio, io chiudo un'altra cosa. RENATA Ben fatto! MARA E pensare che te l'ho data ogni sera! NICO E pensare che me la sono presa ogni sera! MARA Se lo sapevo non te la davo! NICO Se lo sapevo non me la prendevo! MARA Ma io sono stata costretta a dartela! NICO Ma io sono stato costretto a prenderla. MARA Chi ti ha costretto a prenderla? NICO Chi ti ha costretto a darla? MARA Io no di certo. NICO E neanch'io. MARA Però te la sei presa... NICO Però me l'hai data... MARA Che rabbia! Ti odio! NICO Stramaledettissimo sesso, sei una gran fregatura! RENATA Siamo noi del sesso debole le vere fregate. MARA (improvvisamente invasata) Casalinghe di tutto il mondo, unitevi! RENATA Non ha tutti i torti, caro: anch'io mi sento sfruttata. MARA (ancora fuori di sé) Uno spettro s'aggira per il mondo: è lo spettro della casalinga. FRANCO Senti senti chi riciccia fuori: il Manifesto del Partito Comunista. NICO Non si chiama più comunista. FRANCO Appunto per questo. Citare Marx nel 1992 è come andare in giro col cobacco in piena estate... MARA (cantando e sventolando la tovaglia) Avanti mogli alla riscossa tovaglia rossa trionferà! FRANCO Credo che la tua gentile consorte sia penetrata dallo spirito di Carlo Marx. A parte l'anacronismo storico, dovresti essere contento che un simile personaggio abbia scelto proprio la tua metà per reincarnarsi. NICO Ebbene no. Non mi piacciono i trasformisti. RENATA Marx è un marxista, non un trasformista. Forse ti stai confondendo coi fratelli Marx. NICO Non so se aveva fratelli. So solo che, se fosse rimasto marxista, - cosa non difficile per uno come lui che marxista, chiamandosi Marx, c'era nato, - ...cioè: materialista e ateo fino in fondo, non potrebbe adesso presentarsi sotto forma di spirito a fare le cose che vedete a mia moglie. Che, sia detto chiaro e tondo, non hanno niente di spirituale! FRANCO Tua moglie però non sembra opporre eccessiva resistenza al marxismo. RENATA Anzi, le piace! MARA Ih ih ih! NICO Guardate, le sta facendo il solletico sotto le ascelle... MARA Ah ah ah! FRANCO Se non lo fermiamo chissà dove arriva. NICO Spero non alla rivoluzione sessuale! RENATA Come no! Sarete voi maschietti a passare l'apirapolvere. NICO Io lo passo già senza bisogno di rivoluzioni. FRANCO Liberiamocene prima che ci costringano anche a fare la spesa. NICO E a prendere i figli a scuola. FRANCO E a partecipare alle riunioni di condominio. NICO E a fare la maglia. FRANCO Magari anche ad avere il ciclo mensile. NICO Il ciclo no, mi rifiuto! FRANCO Allora abbasso la rivoluzione. NICO Abbasso. FRANCO Cercherò di arginare l'avanzata del marxismo con una mossa a sorpresa. Tieniti pronto. NICO D'accordo. FRANCO Spirito di Carlo Marx, se ci sei batti un colpo. MARA Bum! FRANCO Spirito di Carlo Marx, se ci sei batti due colpi. MARA Bum! Bum! FRANCO Spirito di Carlo Marx, se ci sei batti tre colpi. MARA Bum! Bum! Bum! FRANCO Spirito... RENATA (interrompendolo) Insomma, quanti colpi vuoi che spari? E' solo lo spirito di Carlo Marx non la corazzata Potemkin. Risatine registrate. FRANCO Quante storie per un paio di colpi: volevo solo essere sicuro che fosse lui, prima di porgli la domanda del secolo. Quale? Questa: chi ha ragione, il socialismo reale o il capitale? RENATA Che fesseria! Non ti sai rispondere da solo? FRANCO Io sì, ma voglio sapere che cosa ne pensa lui della nuova Russia. RENATA Che ne sa lui della Russia! FRANCO E che, se ne lava le mani adesso che la frittata è fatta? Doveva pensarci prima di fare la rivoluzione, non vi pare? RENATA Ma non l'ha fatta lui la rivoluzione in Russia. FRANCO Ah no? E io che ho sempre pensato che c'entrasse qualcosa... Allora, è innocente? NICO Ecco che cosa succede quando si leggono troppi giornali! RENATA Santo Dio, torna all'attacco! MARA (canta) Tovaglia rossa la trionferà! Tovaglia rossa la trionferà! RENATA (tappandosi le orecchie per non sentire) Accidenti a te e alle tue domande del secolo! NICO Maledetti quiz! MARA Avanti mogli alla riscossa grembiule rosso trionferà! RENATA A parte il colore del grembiule, non ha tutti i torti. FRANCO Bisogna azzittirla prima che lo spirito di Marx presenti mia moglie al suo amico Engels. NICO Lascia fare a me. (canta) Faccetta nera bell'abissina... MARA Tovaglia rossa la trionferà... NICO ... aspetta e spera che già l'ora s'avvicina! FRANCO Peccato! Non ha nessuna intenzione di mollare la presa. RENATA Coraggio! E' caduto il Muro di Berlino, cadrà anche la Bastiglia. NICO Che c'entra la Bastiglia col Muro di Berlino! Non mi confondete ancora di più le idee... FRANCO (a Renata) Capito? Non confonderlo. RENATA E chi lo confonde! Cercavo solo di rendermi utile... MARA (sulle note dell'Internazionale) Basta basta col marito... NICO ... quando saremo vicino a te... MARA ...vogliamo farlo con il dito... NICO ... Noi ti daremo un altro duce e un altro re! Continuano a cantare ognuno per conto proprio, sovrapponendo le voci. FRANCO Dispute ideologiche del genere andrebbero però scoraggiate. RENATA Rischiano di mandare a rotoli la famiglia e le istituzioni civili. FRANCO Non ci resta che far sentire anche la nostra ferma voce di condanna degli opposti estremismi (canta) Fatti mandare dalla mamma... MARA Tovaglia rossa.. NICO Faccetta nera... FRANCO ... a prendere il latte. MARA ...la trionferà! NICO Allarmi siam fascisti... RENATA Luglio col bene che ti voglio... NICO Terror dei comunisti... In questo guazzabuglio di suoni e di note compare il prologo, ha una bottiglia mezza vuota in mano ed è visibilmente ubriaco. PROLOGO In un momento di follia la voglia di strafare prese la supremazia, ma non volendo esasperare, del teatro la magia cerchiamo di tornare coi piedi bene in terra. Hic, hic, hic! Se però l'effetto serra ci fa girar la testa, la colpa non è nostra se ubriachi si fa festa! Hic! FRANCO E' un pazzo? RENATA O un ubriaco? NICO Fate come se non ci fosse: coi pazzi non si ragiona. RENATA E di spiritati ne abbiamo abbastanza. PROLOGO Hic! Pardon... Favorite un goccetto? RENATA No grazie. NICO Abbiamo altro a cui pensare. MARA (invasata) I filosofi hanno variamente interpretato il mondo, ora si tratta di cambiarlo. FRANCO Sente? Ci siamo sintonizzati su Marx e non riusciamo a liberarcene. Lo spirito del comunismo, dopo Chernobyl, emana più radiazioni di un forno a micronde. MARA Il mondo è fatto a scale... Oggi a me domani a te... Fesso chi legge... FRANCO Ehi, non credi che tua moglie stia facendo un po' di confusione? MARA Io sono via verità e vita... FRANCO Ora salta di palo in frasca. RENATA Prende fischi per fiaschi. FRANCO Lei ci capisce qualcosa? PROLOGO Mai capito niente in vita mia. RENATA E neppure noi. FRANCO Solo i critici capiscono sempre tutto. NICO Comunque, Marx è stato il primo cristiano della storia. RENATA Al contrario, al contrario, è stato Cristo il primo marxista, se permetti. FRANCO Se Cristo fosse stato il primo marxista non ci sarebbe stato bisogno di Marx. NICO Ma se Marx fosse il primo cristiano della storia non ci sarebbe stato bisogno di Cristo. RENATA E viceversa. FRANCO In realtà marxismo e cristianesimo sono sempre esistiti. RENATA Per questo il mondo è quello che è. NICO Però non sappiamo come sarebbe stato il mondo se non fosse esistito il marxismo. FRANCO Lo stesso dicasi per il cristianesimo. NICO Però senza il cristianesimo si starebbe meglio. RENATA Anche senza il marxismo. FRANCO Ma il marxismo è marxista perché c'è stato il cristianesimo. NICO E il cristianesimo è cristiano perchè c'è stato prima il comunismo platonico. RENATA Quindi il vero responsabile è Platone? NICO No, la vera colpevole di tutto è Eva. FRANCO Concordo pienamente. RENATA E il serpente, dove lo mettete? NICO Che c'entra il serpente? RENATA Senza il serpente non ci sarebbe stata la mela. FRANCO Ma senza la mela non ci sarebbe il diavolo. NICO E senza il diavolo non ci sarebbe Dio. RENATA E senza Dio non ci sarebbe niente. NICO E allora teniamoci il marxismo. FRANCO Ed anche il cristianesimo. RENATA Teniamoci tutto: il teatro, il motore a scoppio, l'energia atomica... NICO Il preservativo! RENATA Le chiese, i palazzi, le banche, le nazioni unite... FRANCO Le giarrettiere! RENATA I re, i presidenti, gli amministratori delegati... NICO Le calze a rete! RENATA Le tasse... FRANCO Chi le paga! RENATA I depositi fruttiferi... NICO Chi ce l'ha! RENATA La verità è che bisognerebbe ripartire da zero, tornare al principio e rifare il mondo. FRANCO In principio era il verbo. NICO Verba volant. Nel frattempo il prologo si è addormentato su una sedia. Russa. Si sente un ossessivo "tic-tac" registrato. Si abbassano molto lentamente le luci. MARA Guardate, stiamo sparendo! NICO Cosa? FRANCO Che novità è questa?! RENATA Non facciamo scherzi! NICO Chi e perché vuole farci sparire così? MARA Cristo? NICO Marx? FRANCO Platone? RENATA Eva? NICO Il serpente? MARA Il diavolo? FRANCO Dio? NICO Il verbo? MARA Ma i verbi non volant? FRANCO E carta non canta? RENATA E mentre noi cantiamo la realtà si allontana sempre più. NICO Svanisco. FRANCO Sparisco. MARA Mi spengo. RENATA Io svengo. Nel silenzio si ode solo il russare del prologo, ed il "tictac" sempre più forte. Le luci continuano a calare. PROLOGO Hic! Il sonno della ragione genera mostri, hic. O no? Buio. Applausi registrati. Torna la luce. Avranno indossato nel frattempo abiti con piume, rami, foglie ecc. MARA (come svegliandosi da un incubo che diventa però reale) Oddio! Cosa sono? Mi spuntano le foglie dalle mani! NICO A me le piume ai piedi e sul culo: chichirichì. RENATA Ma caro, sei proprio un maiale! FRANCO Sgrunt! E dire che andavo pazzo per la porchetta! NICO Chicchirichì! FRANCO Sgrunt! MARA Ho le mutandine piene di foglie. Quando viene l'autunno, mi spoglio? RENATA E' primavera, cocca, tu pensa a frusciare. FRANCO Sarò un maiale, ma sento una puzza. RENATA Anch'io!, devo aver calpestato... NICO Poverina! MARA Così impara a fare i polpettoni! NICO La mia anima può trasmigrare dove gli pare e piace, purché si tenga lontana da certe cosine poco simpatiche... MARA Lo dico e lo ripeto. E' tutta colpa del polpettone alla siberiana: ci siamo addormentati e stiamo facendo un brutto sogno. FRANCO Certo è: niente più arrosto di maiale... sgrunt! MARA Purché qui non si diventi vegetariani.... frrrr! NICO E cosa dovremmo mangiare... chicchirichì! Non galletti allo spiedo, spero. RENATA Chi sarà il responsabile di tutto questo? NICO Come commedia mi sembra un po' troppo sgallettata... Chicchirichì! FRANCO Se prendo chi l'ha scritta... sgrunt! NICO Marx ha scritto il Capitale, non simili porcherie. FRANCO E Gesù Cristo ha scritto il Vangelo, sgunt. RENATA Platone le Opere Complete. NICO Eva non ha scritto niente. RENATA E neppure Adamo. FRANCO Ciò non toglie che Eva l'ha fatta comunque grossa. MARA State certi che se il serpente le avesse dato una penna al posto della fatidica mela, Dio, invece di cacciarla dall'Eden, le avrebbe pubblicato l’opera omnia in tre tomi. NICO Non parliamo di penne, per piacere, e neanche di strani tomi: ne ho fin sopra ai capelli. Chicchirichì! FRANCO Il vero porco è il diavolo. Sgrunt! RENATA E Dio, non poteva evitare di creare gli escrementi? MARA E poi il concime? Frrr! NICO Comunque, in principio era il verbo. Chicchirichì. FRANCO Allora bisogna risalire al Verbo. RENATA Puah! FRANCO Sgrunt! MARA Frrr! NICO Chicchirichì! Escono. Qualche mormorio di disapprovazione registrato. Entra il Prologo. Vola un fischio solitario registrato. PROLOGO In che mondo noi si vive, di idee le teste sono prive, il teatro era un passatempo, ora è vuoto e semispento. La cultura è una scocciatura si pensa solo al divertimento: dell'uomo si sa che la natura è di evitare ogni seccatura. Bene, allora andiamo avanti! Di ridere non saremo stanchi finché questo cencio di sipario (il mondo è bello perch'è vario) non si trasformi in un sudario. Esce con un inchino imbarazzato e un sorriso beffardo sulle labbra. Buio totale. Davanti al pubblico si accende uno di quei segnali luminosi che si trovano all'ingresso delle sale di registrazione con su scritto: SILENZIO Entrano i nostri, completamente nudi. Restano per alcuni istanti allibiti di fronte a quell'indecifrabile, almeno per loro, messaggio. FRANCO E questo sarebbe il verbo? NICO Bel verbo! MARA Tanta strada per niente. RENATA Avrà pure un significato. MARA Certo che ce l'ha! NICO Silenzio vuol dire appunto silenzio. FRANCO Cioè, state zitti. MARA E' forse questo il risultato di tanti secoli di storia: starsi zitti? FRANCO Allora potevamo risparmiarci Marx. NICO E Gesù Cristo. MARA E Platone. FRANCO Ed Eva. RENATA E il serpente. NICO E la Repubblica! MARA E Topolino. FRANCO E l'ultimo film di Pincopallino Moravia. RENATA Io avrei fatto volentieri a meno anche di qualche romanzo. NICO Ed io... MARA Zitto, siamo in diretta. NICO Davvero posso dirne quattro a qualcuno? FRANCO Ehi, ehi, dipende da chi! NICO Non faccio nomi, dico solo che è un cretino. RENATA Ben detto. NICO Uno stronzo in piena regola. Capito? S-T-R-O-N-Z-O! RENATA Concordo pienamente. FRANCO Ma lo volete capire che siamo davanti alle telecamere? Ci licenzieranno seduta stante! NICO Ehi! Come davanti alle telecamere, così nudi!? RENATA Oddio, siamo nudi! FRANCO Non me ne ero accorto! MARA Farò causa. RENATA Non sarà per caso un film porno? NICO Magari! sono un esperto di Kamasutra. Lo so fare anche con i piedi tra le braccia e la testa fra le gambe. TUTTI Davvero? NICO State a guardare. (assume una posizione bislacca) TUTTI Oooh! NICO Questa è la posizione di partenza; e questa è... accidenti, mi si è bloccato un piede sotto l'ascella. FRANCO Ma non eri un esperto? NICO E' un esercizio pericoloso: può infatti succedere che il naso resti incastrato tra le natiche... Aiuto, liberatemi prima che il cibo ingerito completi il suo ciclo biologico. FRANCO Ehi, ma abbiamo cenato almeno due ore fa! RENATA Beh, manca poco all'appuntamento del secolo. NICO Aiuto, morirò asfissiato. FRANCO Presto, portiamolo all'ospedale: gli daranno una boccata d'ossigeno. RENATA Basta che tenga la bocca chiusa quando uscirà il mio polpettone. FRANCO Cortesemente c'è un medico in sala? MARA O un marinaio? RENATA A che pro il marinaio? MARA A sciogliere questo nodo umano. FRANCO Dovranno estrarlo con la sega elettrica da se stesso. NICO Porco mondo mi sto anchilosando! FRANCO Sta arrivando il polpettone, si salvi chi può! Fuggi fuggi generale. Compare il Prologo. PROLOGO Vi siete, amici miei, male abituati. Vi chiederete: a che pro i teatri? Mi guardate infatti alquanto stralunati come se invitati foste a colazione per rimediare una misera porzione. Il mio consiglio è: tenetevi leggeri, la vita è già piena d'argomenti seri, poi chi troppo vuole nulla stringe e la serietà il vuoto spesso finge. In prima fila una signora ha l'espressione che sarebbe forse più adatta ad una sfinge, il bianco dei capelli il volto pure tinge non ha mai riso né tradito un'emozione. Qualcuno le avrà detto che cultura dev'essere pesante, una specie di tortura!, e non si smuove da questa concezione che intralcia il corso della sua natura. Potessi farci due chiacchiere a quattr'occhi le direi che questi concetti sono sciocchi, e che il teatro deve solo divertire perché c'è sempre tempo per morire. Un inchino. Chiama gli altri ai ringraziamenti. Buio. Festosi applausi registrati