ANNO XLVI - N° 3 - GIUGNO 2014 75° DELLA CONSACRAZIONE DELLA CHIESA PARROCCHIALE - 1938 Particolare della cupola COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLVI N° 3 - GIUGNO 2014 IN QUESTO NUMERO: 1 2 4 5 7 8 9 10 14 16 17 19 20 21 24 Editoriale del Parroco. La Messa è finita: ora andate e vivetela Professione di Fede 22-24 aprile 2014 - di Alessia Campagnola Fiaccolata: la ricarica che ti serve! - di Anna Garegnani Religione e Pubblicità… - di Francesco Fusi Dalla Commissione Missionaria Carlo Zardin diventa diacono Perché questo intervento sulla Canonica? Speciale Sacramenti San Siro: incontro cresimati con il Cardinal Scola: AA. VV. L’organizzazione della Carità - III parte Pellegrinaggio a Sotto il Monte: ne avevo bisogno e non lo sapevo… GRIF - a cura della Commissione Famiglia Notizie da un mondo spesso dimenticato Giochi e buonumore Offerte da metà aprile a metà giugno 2014 Redazione: Innocente Campesato, Mascia Capponi, Emanuela Incicco, Giuseppino Pigaiani e i sacerdoti di Canegrate. Impaginazione e grafica: Giuseppino Pigaiani Stampa: Giovanni Incicco Copertina: Emanuela e Giovanni Incicco. Diffusione e Abbonamenti: Addetti Buona Stampa. Sito Internet: www.oratoriocanegrate.it (“Comunità” scaricabile in Pdf) COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLVI N° 3 GIUGNO 2014 C elebrare un rito non è qualcosa di magico, qualcosa di estraneo alla vita; è, invece, attingere alla forza di Dio per cambiare se stessi. La Messa termina con poche parole, semplici e chiarissime: andiamo in pace, andate… • Cioè: quello che hai celebrato, vivilo. Tutta la tua vita diventi un donarsi! Domandiamoci: è necessario andare a Messa per essere cristiano? Certo! Ma, attenzione, non basta! Non si può dire semplicemente che il cristiano è colui che va a Messa; ma è colui che, proprio perché va a Messa, vive per amore, nell’amore, tutte le sue giornate, le sue azioni, i suoi pensieri, i suoi sentimenti. Attingendo all’amore di Cristo. Domandiamoci ancora: può fare del bene, può amare anche chi non va a Messa? Certo. Ma esser cristiano non è solo fare del bene, bensì tendere a donarsi senza limiti, come Gesù Cristo. E per amare senza limiti, bisogna essere profondamente legati a Gesù Cristo. Questo avviene attraverso la Messa, nella quale noi riceviamo in dono la forza e l’amore suo. Realisticamente, è impossibile amare come Gesù Cristo con le nostre deboli forze e chi vuole amare senza partecipare alla Messa, in verità, si autolimita. • Ancora: con la Messa, la vita è chiamata a diventare ringraziamento. La messa infatti si chiama anche Eucaristia e questo termine significa proprio ringraziare. La vita quindi diventi risposta La Pentecoste: Gesù effonde lo Spirito Santo su Maria e gli Apostoli riuniti nel Cenacolo, poi li invia a due e due ad annunciare il Vangelo. all’amore gratuito di Dio. Non si vive la vita cristiana per dovere, tanto meno per obbligo o come un peso. Andiamo a Messa per vivere tutta la vita come un grande grazie. Ecco perché essere cristiani non è solo cosa buona e giusta, ma anche bella! È bello percepire che all’inizio della nostra vita ci sta un amore gratuito, quello di Dio. Ed è “normale” allora rispondere alla gratuità con un’altra gratuità. Ed è altamente gioiosa. Ecco perché il fondamento della gioia cristiana non sta nel successo di una nostra iniziativaattività, ma nella certezza di questo amore fedele e davvero potente di Dio. • Andate! È l’invito forte del sacerdote. Sarà la vostra vita a dire che voi avete partecipato alla Messa. Si capirà da come vivrete. 1 E ditelo a tutti, con la vita; solo dopo, magari, anche con le parole. A volte noi cristiani siamo accusati. Dicono che siamo come tutti, o anche peggio. Per un verso non ci meravigliamo, perché lo sappiamo che siamo peccatori. Ma questo non deve diventare una scusante. In effetti, ci sono cristiani che pregano anche tanto, ma poi rimangono duri, acidi, bruschi, prepotenti, continuano a parlar male degli altri… E allora? Vuol dire che non hanno capito la forza sconvolgente della Messa. Si dice che la fede si comunica per attrazione. Deve essere attraente. Ecco, la comunità cristiana non si deve riconoscere dalle strutture belle e nuove, dalla solennità delle celebrazioni, dalla perfetta organizzazione, dalle iniziative estrose, scintillanti, COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLVI N° 3 GIUGNO 2014 spettacolari, ma dal tipo di rapporto che esiste tra persone anche molto diverse, dalla comunione tra persone che peccano anche, ma che sanno chiedere e dare perdono. Questo è attraente, questo colpisce e fa pensare, questo fa nascere la voglia di far parte di una comunità così. • Bellissima cosa è l’amicizia. È certamente di grande aiuto, sia nella vita individuale che in quella sociale. Ma la Chiesa non è semplicemente un gruppo di amici. L’amicizia per natura sua è selettiva, e inoltre può affievolirsi, e allora… Invece il rapporto fra le persone, nella chiesa, è di altro tipo. A tenere insieme i cristiani non è tanto l’amicizia, ma la Messa, cioè la “comunione” con Gesù Cristo. L’espressione “fare la comunione” ha almeno due risvolti. Il primo richiama il gesto nella Messa attraverso il quale noi “facciamo comunione con Cristo”; il secondo è: proprio perché sei in comunione con Cristo sei chiamato a “fare comunione forte” con gli altri. Tutti. Senza escludere nessuno. E allora è possibile amare anche i nemici, quelli con cui non sono d’accordo su certe idee, anche chi ti fa un torto, anche chi ha un caratteraccio. E’ anche possibile che tu decida di cambiare il tuo caratteraccio. Proprio come ci chiede e ci dona l’amore di Cristo in croce, reso presente per sempre nella Messa. Proprio per questo noi veniamo a Messa: per prendere questo modo di amare e portarlo a tutti. (Fine delle 5 puntate) “ Perché cercate tra i morti Colui che è vivo?”, la frase dal Vangelo di Luca (Lc 24,25) riecheggia in San Pietro, gremita di persone eppure in un silenzio di attesa. “Ripetiamo tre volte insieme: Perché cercate tra i morti Colui che è vivo?”. Questa volta la piazza prende vita,si anima di una voce polifonica che si unisce a quella del Santo Padre. Eccoci all’apice del percorso che vedrà la sua conclusione a Settembre , durante la messa in cui, davanti a tutta la comunità, verrà pronunciato il credo dai nostri quattordicenni, futuri animatori. Nessuno incontro di catechesi a cui hanno assistito durante gli anni vale quanto quello enunciato dal Papa, originario di Buenos Aires. Lo si capisce dall’urlo di gioia al pronunciare la presenza della diocesi di Milano a Roma , dal collo allungato per poter superare con lo sguardo le teste dei tanti fedeli che si accalcano vicino alle transenne per vedere la figura del successore di Pietro, dal silenzio assoluto che riescono a serbare per il discorso durante l’ udienza, proprio loro, i ragazzi che spesso ci hanno fatto arrabbiare per la difficoltà nell’avere la loro attenzione durante i nostri incontri settimanali . Da tutti questi segnali comprendo con quanto desiderio hanno atteso questo momento che finalmente è arrivato e che rimarrà eterno nella loro memoria come tutti gli attimi che abbiamo vissuto nel nostro pellegrinaggio. A questi ragazzi, come ad ogni persona raccolta tra le braccia dell’imponente costruzione berniniana, il Papa rivolge questa domanda “Perché cercate tra i morti Colui che è vivo?” ripetendola diverse volte, ogni volta con intensi2 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE tà rinnovata. Perché, chiede Bergoglio, ci lasciamo sedurre dalle felicità vane che oggi sono e domani non saranno più, perché cediamo ai fallimenti, quando ci sentiamo abbandonati da tutti, anche dagli amici come è successo a Gesù, non preghiamo e lasciamo che ci conducano false speranze? Perché tra le cose morte cerchiamo quella che è la gioia vera, la speranza che fa smuovere le pietre dei sepolcri dentro i quali noi stessi ci siamo richiusi? Gesù non è più tra ciò che è morto, è vivo! È Papa Francesco stesso a ricordarci il perché : “Non è facile essere aperti a Gesù. Non è scontato accettare la vita del Risorto e la sua presenza in mezzo a noi.” Eppure Lui ci viene incontro,corregge le nostre strade, cammina a fianco a noi come ha fatto con i discepoli di Emmaus, si lascia toccare da Tommaso che chiede le prove della Resurrezione, ci chiama per nome come ha fatto con Maria Maddalena e ci scuote dal nostro pianto per ricordare che Lui è vivo, che non c’è nulla di cui temere. Ovunque noi siamo, in qualsiasi via siamo finiti, Cristo ci raggiunge. Gesù ci ha trovati assonnati il Lunedì santo, 22 Aprile, pronti per partire per questo viaggio, si è nascosto dietro le colonne di San Pao- ANNO lo fuori dalle mura per osservare noi a bocca aperta nel guardare la bellezza dei mosaici che raffigurano i papi, ha ascoltato le nostre voci che con canti animavano la messa fatta con il decanato Villoresi. Gesù è anche stato le parole del cardinale Angelo Comastri che nella splendente basilica barocca ha ricordato la figura di San (finalmente lo si può dire) Giovanni Paolo II incitando a non vivere la vita come una sigaretta che diventa cenere, ma ad “Aprire, anzi, spalancare le porte al Signore!”. Cristo è stato il dito dipinto del Gesù di Caravaggio che indica San Matteo e lo chiama per essere suo discepolo, è stato nelle risa, nelle nostre mani che hanno accolto l’altro, sia esso il compagno di camera o il povero a cui abbiamo dato da mangiare, si è manifestato in quel bambino che a San Pietro, aggrappato alla mamma, dormiva sfiancato dalla pioggia che ha bagnato la piazza fino a pochi minuti prima la comparsa del Papa. È il Pane e il Vino che ogni giorno ,“fino alla fine del mondo”(Mt 28,20), si offre per noi. Come non gioire a tale bellezza? Come resistere alla voglia di urlare al mondo quanto sia piena la vita nell’ essere cristiani, della marcia in più che si ha nello stare con Cristo? 3 XLVI N° 3 GIUGNO 2014 Questo è il Credo che vogliono pronunciare con entusiasmo i nostri ragazzi, questo è quello che pronunciamo tutte le domeniche e che dovremmo dimostrare con la nostra vita ogni giorno. Noi, quattordicenni , educatori, Don Andrea e Suor Amparo, ci siamo lasciati trasportare da questa Gioia incontrollabile, abbiamo smesso di cercare tra i morti Colui che è vivo e abbiamo iniziato a guardarci intorno tra le cose viventi, scoprendo che Lui è sempre stato qui a fianco a noi a Roma così come a Canegrate e a San Giorgio. Di questa incontenibile energia ci siamo riempiti e sotto le mura del Colosseo a squarciagola abbiamo cantato, sulla base strimpellata dalla nostra fantastica suora, la canzone che ci ha accompagnati nel nostro viaggio e che rappresenta un po’ la forza che portiamo a casa: “Cammina sulle orme del Signore non solo con i piedi, ma usa soprattutto il cuore. Ama, chi è con te. Cammina con lo zaino sulle spalle, la fatica aiuta a crescere, nella condivisione … Danza la vita al ritmo dello Spirito, danzadanza al ritmo che c’è in te, Spirito che riempie i nostri cuori, danza assieme a noi!” L’educatrice Alessia Campagnola COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE P oter partecipare alla fiaccolata dell’oratorio può voler dire una sola cosa: giornate da cui ripartire. L’oratorio propone l’esperienza della fiaccolata come testimonianza di una Fede che corre, nel nostro caso pedala, con le gambe dell’uomo. L’esperienza della fiaccolata ci insegna come noi non siamo Chiesa da soli, ma che anche altre persone in lontane città e diversi luoghi vivono Cristo, magari in maniera diversa ma ugualmente autentica. Così la fiaccolata acquista un ANNO valore missionario: si porta il fuoco della Fede da un posto ad un altro, e per chi ci vede diventiamo una testimonianza concreta. Sono giorni che ti danno la spinta a ripartire: ti è chiesto di pedalare senza pensare alle preoccupazioni che hai lasciato a casa; ti è chiesto di condividere la fatica con altre persone e allo stesso tempo di metterti al servizio degli altri. Soprattutto bisogna tenere a mente, aiutati dai semplici momenti di preghiera, che si sta pedalando insieme per portare Gesù nel nostro paese, per ricordare a tutti quelli che 4 XLVI N° 3 GIUGNO 2014 ci attendono che abbiamo bisogno della luce della Fede, per illuminare le nostre vite. Le giornate passano molto velocemente, non c’è tempo per intristirsi, o isolarsi, bisogna pedalare! Anche le incomprensioni, che trovano purtroppo sempre un po’ di spazio, devono essere superate velocemente perché serve la grinta di tutti e un buon clima per pedalare insieme. Già, pedalare insieme insegna molte cose, ti apre un po’ di più lo sguardo sugl’altri. Pedalare insieme vuol dire saper stare al passo con gli altri facendo uno sforzo in più o rallentando un po’ il ritmo, vuol dire saper guardare indietro per vedere se ci sono tutti i tuoi compagni di tappa, vuol dire essere pronto a dare il cambio a chi non ce la fa più, oppure tagliare la scia del vento per quello dietro di te che anche se stanco vuole pedalare. Sono giorni che regalano sempre una Gioia vera ed è solo con la gioia nel cuore che si può trovare il volto di Cristo e imparare a vivere come lui. Quest’anno ci siamo fermati a metà percorso a Colle don Bosco, dove arrivati stremati, siamo stati accolti da un padre salesiano il quale ci ha spiegato in sintesi la vita don Bosco, ci ha invitati a vivere l’esperienza che stavamo facendo come un punto di partenza per essere cristiani migliori. Con questo presupposto abbiamo continuato fino a Canegrate dove la comunità ci ha accolti. Un particolare pensiero va a chi nonostante gli impegni familiari e lavorativi riesce comunque a mettere cuore e impegno per organizzare la fiaccolata permettendo a noi giovani di poter vivere una delle esperienza migliori che la comunità ci offre. Anna Garegnani COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO P XLVI N° 3 GIUGNO 2014 valori e delle credenze tradizionali. Al servizio dello status quo, la pubblicità si è nondimeno identificata con un profondo cambiamento dei valori, una rivoluzione dei costumi e della morale iniziata nei primi anni del secolo e proseguita fino ai giorni nostri. La pubblicità quindi non solo punta sulla desolazione spirituale della vita moderna, ma tenta anche di eliminarla, dissacrando quello che è stato, fino a poco fa, il terreno più fertile nel quale potesse alimentarsi: la religione. Questa tendenza dissacrante non è certo nuova, ma già da tempo esiste, e tuttora continua a persistere. Prendiamo due esempi noti ai più e meno giovani. Nei primi anni settanta, la campagna pubblicitaria dei "Jeans Jesus", affidata ad Oliviero Toscani e ad Emanuele Pirella, i quali crearono gli slogan "non avrai altro jeans all'infuori di me", a commento di una immagine provocatoria raffigurante un personaggio con i jeans sbottonati a livello del pube, e il più celebre "chi mi ama mi segua", unito all'immagine del fondo schiena femminile velato da jeans alquanto succinti, destò tanto scalpore, proprio a causa della sua irriverenza e blasfemia, che si manifesta nell'associazione diretta di una forma, palesemente erotica, e di uno slogan, immediatamente riconducibile alla fede cristiana, da assumere un'importanza fondamentale nella storia della pubblicità perché, come scriveva Pier Paolo Pasolini in un articolo sul Corriere della Sera, si tratta di un "fatto irreversibile anche se molto anticipato: il suo spirito è il nuovo spirito della seconda rivoluzione industriale e della conseguente mutazione dei valori." roponiamo qui un interessante contributo che ci è giunto da un giovane parrocchiano. Lo facciamo volentieri, per i contenuti del testo, ma anche perché riteniamo che “Comunità” potrebbe diventare, se si vuole, anche un luogo di incontro di idee e proposte sulla nostra vita di comunità e sulla fede in genere. Grazie a Francesco e a tutti coloro che collaboreranno. Molti studiosi ritengono che nella società contemporanea la pubblicità sia giunta ad influenzare talmente tanto la vita delle persone da assumere un nuovo ruolo all'interno di essa. La sua funzione primaria, ossia quella di pubblicizzare, e quindi di far conoscere qualcosa, che sia un oggetto, una moda, un esperienza o altro, ad un pubblico più o meno vasto, provoca delle conseguenze che hanno delle ripercussioni notevoli su tutta la società. Questo meccanismo, come per ogni altro veicolo comunicativo, perché possa adempiere pienamente al suo scopo (informatore, persuasore ecc) necessità di una forma, percepibile coi sensi, che sia in grado di comunicare un contenuto, che a sua volta plasmi la forma e che sia fruibile attraverso la sua rielaborazione con la mente. Le forme usate dalla pubblicità, che vengono ottenute dall'unione di immagini e suoni, e i messaggi che sottintendono, creano, in questi ultimi decenni un patrimonio collettivo di immagini che va a costruire una sorta di cosmologia profana, e se nei paesi sviluppati si valuta che il martellamento pubblicitario abbia più di 2500 impatti per persona al giorno, la pubblicità tenderà a divenire un collante di un sistema sociale disorientato, capace di assumere anche un ruolo universalistico e un carattere magico e rituale vicini a quelli tradizionalmente posseduti dalle religioni. Quindi l'uomo moderno, volontariamente o inconsciamente, sarà influenzata dalla pubblicità, la quale andrà a svolgere la medesima funzione rituale ricoperta nelle società primitive dai miti, rafforzando le tradizioni e i legami collettivi. Ma questa funzione mitica della pubblicità esiste solo in rapporto ad un sistema sociale disorientato e sempre più privo di punti di riferimento, i quali o davvero mancano, oppure vengono repressi dal sistema consumistico che la pubblicità stessa promuove. Ne consegue che l'uomo moderno è ormai immerso in una cultura relativista che, "come una dittatura, non riconosce più nulla di definitivo e che lascia come ultima misura solo il proprio io"(Papa Benedetto XVI). La mancanza di un collante sociale compatto e solido che sia in grado di indicare una via da seguire, o di un denominatore che sia comune alla maggior parte della società, capace di fornire valori morali condivisi (ruolo che la pubblicità, per sua natura, non può assumersi), finisce per nutrire il dogma del relativismo, che assume il volto del nichilismo moderno, caratterizzato da una totale negazione o rivalutazione dei Dunque l'azione dissacrante della pubblicità tenta in ogni modo di liberarsi dal vincolo che unisce l'uomo alla religione, che è stata, da sempre, una delle più autorevoli guide per la sua maturazione ed evoluzione, per inculcare nell'uomo una nuova religione, diversa, e sprezzantemente atea: la religione del consumo. Il nuovo Potere (quello che, secondo molti studiosi atei e non, si identifica con il consumismo senza freni) infatti necessita nei consumatori di uno spirito totalmente pragmatico ed 5 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLVI N° 3 GIUGNO 2014 edonistico: un universo tecnicistico e puramente terreno è quello in cui può svolgersi secondo la propria natura il ciclo della produzione e del consumo. Negli anni più recenti invece, possiamo notare un altro esempio di pubblicità dissacrante e irreligiosa: è il caso delle pubblicità di Red Bull. Questa industria, ormai leader nel settore delle bevande energetiche, è famosa in tutto il mondo per le sue numerose attività, in particolare modo nell'ambito sportivo (si pensi solamente all'importanza che riveste nella formula 1), ha coniato, per pubblicizzare il suo prodotto, uno slogan molto semplice, ma al contempo subdolo: "Red Bull, ti mette le ali". Questa semplice frase regala al consumatore l'illusione che l'assunzione di questa bevanda sia in grado di fargli provare forza, vigore e onnipotenza, tanto da permettergli di poter sfidare le leggi fisiche, e, perché no, di volare. La presunzione, che sta alla base dello slogan e che è rintracciabile in molti spot che l'industria realizza, ha trovato il suo canale di sfogo preferito in determinate pubblicità a sfondo religioso. In questo caso Red Bull è riuscita a dar forma e sostanza a dei messaggi semplicissimi che non fanno altro che aumentare l'illusione di onnipotenza dei consumatori, attraverso la narrazione di piccole storie tratte da eventi biblici (Gesù che cammina sulle acque, l'epifania dei Magi), o di rivisitazione di alcune credenze religiose (San Pietro come custode del paradiso) o ancora usando il topos comune (con palesi riferimenti ad alcune scene reinterpretate di film di Fellini) dalla satira anticlericale. Queste storielle, rappresentate attraverso scene e disegni elementari, e quindi comprensibili da tutti, non solo accostano, allusivamente e mentalmente, come nel caso dei Jeans Jesus, due realtà fra loro diverse (il sacro e il profano), ma addirittura le confondono, le uniscono e le sovrappongono fra loro, crean- do una realtà nuova, che verrà recepita nella sua interezza, in cui la Red bull è un nuovo dono dei Magi, oppure dove San Pietro non ha più un "lavoro", o ancora dove Cristo non cammina sulle acque, bensì su sassi coperti dall'acqua. Queste scelte di marketing e pubblicità non potranno che aggravare ulteriormente una situazione di per sé già complicata. La religione tradizionale a questo punto, non solo potrebbe venir accantonata in favore della "religione" moderna e laica, ma le conoscenze comuni e condivise che da essa derivano potrebbero, a loro volta, venir utilizzate, rivisitate e alterate a seconda delle leggi del mercato e del consumo, tanto da far si che la religione stessa diventi un consumo da sfruttare. La Religione non è un consumo da sfruttare, ma una realtà da accogliere come dono e bene prezioso per la nostra vita di figli di Dio. “Non lasciatevi rubare la speranza”! Papa Francesco. 6 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE GRAZIE! !! Vogliamo incominciare proprio così dicendo un grande GRAZIE. Grazie soprattutto ai bambini perché durante l’animazione iniziale della quaresima la loro apertura all’ascolto, la loro curiosità, la disponibilità a lasciarsi coinvolgere è stata grande come grande è stata la loro generosità con i salvadanai raccolti . Grazie anche a tutta lo comunità con il loro contributo e con quello dei bambini abbiamo raccolto € 3.500,00 che sono stati donati alla Comunità Missionarie Laiche PIME per i progetti in Camerun a favore delle persone più vulnerabili soprattutto donne e bambini per assicurare loro un’opportunità di speranza. Camerun il paese africano che quest’anno abbiamo conosciuto attraverso una bellissima mostra fotografica allestita in chiesa per tutta la durata della quaresima. Abbiamo visto bellissime foto di donne, abbiamo imparato quanto sia importante la figura femminile nella società camerunense il cui ruolo è fondamentale per lo sviluppo della società e per la vita della famiglia soprattutto attraverso l’educazione dei figli. E poi i bambini, le fotografie dei bambini erano bellissime ed hanno suscitato tantissima curiosità nei ragazzi che sono stati coinvolti nella visita guidata alla mostra. Vorremmo ringraziare anche le missiona- ANNO XLVI N° 3 GIUGNO rie laiche,con la loro disponibilità ed il loro entusiasmo hanno avvicinato i bambini del catechismo al Camerun, con loro i bambini hanno imparato il significato e l’importanza delle maschere e si sono divertiti anche a colorarle, hanno visto e toccato numerosi oggetti fra cui delle bellissime macchinine costruite con il fil di ferro, hanno suonato con i tamburi, oppure hanno imparato a dire qualche parola in FULFULDE' ( lingua locale del Camerun). Terminiamo ancora una volta dicendo il nostro GRAZIE magari dicendolo in fulfuldè SOKU 7 2014 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLVI N° 3 GIUGNO 2014 Se vogliamo dunque comprendere qualcosa di ciò che sta per accadere alla mia esistenza con la ordinazione diaconale dobbiamo guardare a Cristo, alla sua vita, che illumina anche quella di ogni persona. Non possiamo comprendere nulla di noi stessi se non guardiamo Cristo. Il diacono è colui che vive con Cristo, il suo Signore, per manifestarne la presenza vivendo in mezzo agli uomini. Egli opera questa manifestazione attraverso la proclamazione della Parola di Dio, attraverso le opere di carità, e attraverso il servizio liturgico all’altare. In questo modo partecipa a quell’immensa e potente azione di Cristo che riconduce a sé tutto il mondo. Il Concilio Vaticano II e il Catechismo della Chiesa Cattolica, parlano dei diaconi come di persone a cui sono imposte le mani non per il sacerdozio, ma per il ministero. Essi, "sostenuti dalla grazia sacramentale servono il popolo di Dio in comunione con il vescovo e il suo presbiterio nel ministero della liturgia, della predicazione e della carità" (cfr. LG 29). Per l’ordinazione diaconale è previsto che soltanto il vescovo imponga le mani. Questo significa che il diacono è legato in modo speciale al vescovo nei compiti della sua diaconia cioè servizio (CCC 1569)". San Massimo ha scritto che «Il Signore ha preso la forma di servo perché il servo diventasse signore» (S. Massimo di Torino, disc. 45). Attraverso il nostro servizio noi permettiamo a Cristo di regnare nei cuori degli uomini, di regnare servendoli, e di rendere ogni uomo, che di per sé sarebbe soltanto servo per l’umiltà della condizione umana, un re, perché perdonato dal male e dai peccati. Tutto ciò è possibile perché Cristo è il Signore. Mi è stato chiesto di spiegare che cosa sia il diaconato che riceverò a giugno. Innanzitutto, il diaconato è l'ultimo passo prima del sacerdozio ed una preparazione ad esso e alla donazione a Cristo e alla Chiesa. Mons. Camisasca, vescovo di Reggio Emilia e fondatore del mio ordine religioso, concludeva così una omelia in occasione di una ordinazione diaconale: "Il sacramento dell’ordine che ora ricevete, radicando le vostre persone in una più profonda partecipazione al mistero di Cristo, realizza e vi invita a vivere una figliolanza più confidente e più intera. Non pensate a ciò che dovete fare. È lo Spirito che opera in voi questa figliolanza. Invocatelo come lo invochiamo ora perché scenda abbondantemente a riempire le vostre menti e i vostri cuori e a dare alla vostra vita futura il timbro di una donazione senza pentimenti e senza nostalgie, sempre più ricca di consolazioni e di scoperte". Che queste parole diventino un augurio per tutti noi e il contenuto della preghiera con cui mi accompagnate in questo momento decisivo per la mia vita. Se il sacerdozio è un’assimilazione a Cristo in quanto capo del suo popolo (per questo la Chiesa sostiene che il sacerdote agisce in persona Christi capitis, come mezzo privilegiato e attraverso cui arriva a tutto il popolo la grazia di Cristo), il diacono partecipa alla persona di Gesù che ha detto di se stesso di essere servo. Dice infatti Gesù: Il Figlio dell'uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti (Mt 10,45). E mandando nel mondo i suoi discepoli ad annunciare il Vangelo dice: Colui che vorrà diventare grande tra voi, si farà vostro servo (Mt 20,26). Con queste parole Gesù lega il servizio a una particolare intimità con lui. 8 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLVI N° 3 GIUGNO 2014 C ominciamo con il dire che questo intervento non era affatto in programma. Avevamo piuttosto in mente di usare le vostre offerte per completare la ristrutturazione dell’Oratorio S. Luigi. Non pensavamo alla canonica. Ci siamo trovati però in una situazione tale per cui siamo stati “costretti” ad affrontare questa ristrutturazione. Come mai? Potremmo dire che sono due i motivi che ci hanno portato a questa decisione. Il primo. La canonica, costruita nei lontani anni ’60 non è affatto in condizioni accettabili. Anzi. Tetto fatiscente, impianti fuori norma, infissi da cambiare. Inoltre, è ovviamente impostata secondo i criteri di quel tempo. Da tempo non è stata più usata come abitazione. Solo ci stanno segreteria e centro stampa. Quindi prima o poi sarebbe stato necessario intervenire. E arriva allora il secondo motivo, che è quello che ha accelerato i tempi. Qui dobbiamo partire da lontano. In questi anni sono accaduti degli avvenimenti che hanno cambiato parecchio della nostra vita parrocchiale. Anzitutto nell’autunno 2012, dopo circa un secolo di permanenza tra noi, è terminata la presenza delle suore, presenza che ha fatto tanto bene alla nostra comunità. L’anno scorso, in agosto, ci ha lasciato in pochissimo tempo il carissimo don Gaetano che pure ha beneficamente segnato con la sua azione la nostra parrocchia. Questi avvenimenti hanno influito molto sulla nostra vita parrocchiale, ed ecco allora il desiderio di tanti, ripetuto più volte, espresso con insistenza, di riavere tra noi le suore e la presenza di un sacerdote. Questo per un verso è un bel segno della sensibilità religiosa dei canegratesi, per un altro ci conduce ad attivarci per preparare una abitazione dignitosa per queste presenze. Cioè: due appartamenti, uno per le suore e uno per il prete residente. Sì, perché, ovviamente, non è più possibile usufruire dei locali che l’Asilo Gaio aveva riservato come segno di riconoscenza alle suore del Cottolengo che da anni avevano speso la loro vita per i bambini di Canegrate. Come pure, l’appartamento in cui abitava don Gaetano in realtà poteva essere adibito a dimora del tutto provvisoria in quanto troppo piccolo e inadeguato per ospitare stabilmente due persone. Per tutto questo, nel ripensamento generale delle strutture parrocchiali attuato dal Consiglio di Amministrazione della Parrocchia, si è arrivati a dover mettere mano alla ristrutturazione della canonica. Perciò l’intervento consisterà in sintesi nel ricavare al primo piano due appartamenti, lavoro che richiederà una ristrutturazione totale del piano, oltre, naturalmente, al rifacimento del tetto, di tutti gli impianti anche per la messa a norma e di tutto quanto è ormai fatiscente e obsoleto anche negli altri due piani. In questo modo riusciremo ad avere, in parrocchia, in tutto 4 appartamenti per i 3 preti e per le suore. Si è arrivati a questo, dopo lunghe riflessioni, discussioni, calcoli. Il Consiglio di Amministrazione, il Consiglio Pastorale e i tecnici hanno affrontato, ciascuno secondo il proprio ruolo, questo problema. E la Curia della Diocesi, dopo aver esaminato il tutto, ha dato il suo benestare e la sua autorizzazione. Così si è arrivati a questa decisione. Quindi, costretti sì, ma anche sereni, perché pensiamo di aver lavorato con coscienza. L’informazione su questo lavoro potrà essere più chiara e completa attraverso l’esposizione in chiesa dei disegni e delle spiegazioni per un intervento che si avvierà in autunno. Capite anche voi che l’impegno finanziario è notevole e richiederà anni per essere onorato in maniera conclusiva. Ma qui ritorna il discorso fondamentale: se riteniamo che sia un bene per la comunità la presenza di due suore e di un prete in più, sia pure anziano, accetteremo anche la fatica finanziaria; e inoltre, se ci sentiamo corresponsabili della comunità, cercheremo, ciascuno per quanto gli è possibile, di sostenere questo impegno; se siamo convinti che così certamente i nostri figli, i nostri nipoti, noi, le generazioni successive in Canegrate ne avranno un beneficio per una vita più cristiana e serena, allora continueremo, come in tanti avete fatto in questi anni, a sostenere anche economicamente quegli ideali nei quali diciamo di credere. 9 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO 10 XLVI N° 3 GIUGNO 2014 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO • La serra telletto XLVI N° 3 GIUGNO 2014 → Sapienza, Scienza, In- Abbiamo proseguito con la rappresentazione delle seguenti attività: Coltiviamo il campo - la Chiesa L’aratura - la Chiesa domestica La semina - l’Oratorio La cura del campo - a Vocazione La mietitura - Il Sacramento della Confermazione La trebbiatura - Il Dopo Cresima Tutto è ruotato attorno al momento più importante per un cristiano, il fulcro dell’anno liturgico: la Settimana santa o autentica. Il Giovedì santo, la celebrazione dell’accoglienza del Crisma per aiutare i ragazzi a riflettere sul significato del “marchio dello Spirito” che, nell’unzione con il Crisma, hanno ricevuto alla Cresi- IL CAMMINO DEI 100 GIORNI iniziato in Quaresima ci ha portato ad una azienda agricola, una moderna fattoria progettata e avviata alla produzione insieme ai nostri ragazzi. Ogni luogo dell’azienda agricola è stato lo spunto per parlare di un dono dello Spirito Santo: • Il pozzo → Pietà • La stalla → Fortezza e Consiglio • La casa → Timor di Dio ma. Il giorno della Cresima davanti all’altare insieme al pozzo erano presenti fascine, spighe, fiori di campo, un carretto con sopra della paglia e un prato verde. L’augurio ai nostri 93 ragazzi è di vederli proseguire il cammino con i nuovi educatori. Un abbraccio dalle vostre catechiste. 11 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO 12 XLVI N° 3 GIUGNO 2014 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO 13 XLVI N° 3 GIUGNO 2014 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLVI N° 3 GIUGNO 2014 LE CATECHISTE A TUTTO CAMPO s’intitolava l’incontro dell’Arcivescovo Scola con i ragazzi della Cresima. È anche lo slogan dell’anno oratoriano ispirato alla proposta pastorale diocesana 2013-2014 IL CAMPO È IL MONDO. L’Arcivescovo all’inizio del suo intervento ha spiegato ai ragazzi che cosa c’entra con la loro vita la parabola evangelica del buon grano e della zizzania, al centro della proposta pastorale e portata in scena sul prato di San Siro da una coreografia che ha mobilitato quasi mille figuranti. Questa parabola ha a che fare con tutta la vita, con la voglia di crescere che i ragazzi hanno dentro. “Ecco la ragione per cui riceviamo il dono dello Spirito Santo. C’è un Padre che ti vuole bene, che vuole il tuo bene, che non si ferma di fronte alla zizzania del mondo, Uno che tiene a te, più di te. È lo Spirito di Gesù risorto. Anche nei momenti più difficili e faticosi della nostra vita non siamo soli!”. 14 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO U na bellissima esperienza ho vissuto Lunedì 2 giugno che mi ha insegnato che la zizzania è sempre in agguato e il mio grano è in pericolo. Cerco di combattere la zizzania; non riuscirò mai a proteggere il mio grano senza l'aiuto di Dio. È stato anche entusiasmante vivere questo momento insieme ai miei compagni. Ho compreso l'importanza di esserci; di essere lì in quel preciso momento. Il Vescovo, poi... lo immaginavo più giovane! Ma forse è meglio che abbia avuto una certa età perché se fosse stato più giovane, forse non avrebbe dato lo stesso significato alle sue parole. San Siro, una giornata particolare e un momento intenso da non dimenticare facilmente. È stata un'esperienza bellissima, l'emozione che ho provato incontrando l'Arcivescovo a San Siro è stata indimenticabile. Anche lo spettacolo che hanno preparato gli animatori mi ha divertito tantissimo, è stato magnifico. Martina È stata un’esperienza emozionante ma anche divertente. Mi sentivo bene, ero felice e non so spiegare bene con le parole quello che provavo però era una felicità che nasceva da una parte profonda di me. Si può essere felici così sempre perché Gesù è con noi sempre. L'incontro con tutti i cresimati a San Siro è stata un’esperienza indimenticabile. Lo stadio era tutto pieno di Il primo pensiero che mi viene ripensando alla giornata condivisa 2014 Cristina Riccardo Una festa di colori e suoni, veramente coinvolgente. In queste occasioni ci si rende conto di quanto piccoli siamo, ma che insieme possiamo essere veramente grandi e fare molto. Daniela GIUGNO colori e di entusiasmo. L'animazione è stata meravigliosa, sembrava di vedere un film che ripercorreva le tappe del catechismo di questo anno di catechismo, dando un senso a tutto. Gesù era insieme a noi. I RAGAZZI LE MAMME XLVI N° 3 Benedetta con tutti voi a San Siro è di ringraziamento, un ringraziamento che parte dal profondo del cuore per l’emozione, la gioia, la condivisione di un sentimento di unione e fratellanza che è difficile provare nella vita di tutti i giorni ma che non è IMPOSSIBILE. Vedere uno stadio colmo di ragazze e ragazzi, che saranno il nostro futuro, uniti non dalla squadra calcistica del cuore o dal cantante del cuore ma da un Sacramento e da un 15 “credo” in un uomo (Gesù) che sarà sempre al loro fianco, è stato emozionante e mi ha infuso speranza e ottimismo per il loro futuro. Quando il Cardinale Scola parlava, c’era un silenzio delle “anime”, un’attenzione, un ascolto quasi magico, se mi è permesso usare questo termine, 50.000 persone che ascoltavano anche con il cuore. Grazie. Clara COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLVI N° 3 GIUGNO 2014 Esprimo in queste poche parole le sensazioni che ho provato nel passare un pomeriggio come quello offertoci dall'incontro con l'Arcivescovo Scola il 2 giugno 2014: − emozionante − profondo − ammirevole − divertente − coinvolgente − estremamente costruttivo − di condivisione Mi auguro, e soprattutto auguro ai ragazzi, di aver colto il vero significato di questa giornata e di custodirlo nel loro animo come stimolo per il loro futuro di convivenza nella nostra comunità. Sabrina È stato un momento emozionante sia per la scenografia sia per il significato dell'evento,il fatto di animare tutta la parabola ha interessato sia i ragazzi che noi genitori e ha anche attirato maggiormente la loro attenzione che, alla loro età,è molto latente. Ma il pensiero più profondo va a chi ci ha permesso di partecipare a questo evento coinvolgendoci con i nostri figli, perché il percorso di crescita di fede non finisce adesso…. ma….. inizia proprio adesso, nell'adolescenza, e se anche noi adulti, come genitori, non viviamo questi momenti con loro,e non ci crediamo fino in fondo…. sarà stato tutto inutile. A TUTTO CAMPO nella giornata a San Siro del 2 giugno 2014 non resterà solo un'avventura piacevole, ma un momento di condivisione di fede profonda. Annalisa detto sino ad ora ha trovato Q uanto una ulteriore precisazione con la pubblicazione nel dicembre del 2012 del Motu proprio di Benedetto XVI Intima Ecclesiae natura, sul servizio della carità. Un documento che offre a tutti i Vescovi del mondo i criteri sui quali organizzare e coordinare le attività caritative nelle loro Diocesi e che riconosce – anche dal punto di vista canonico – come non ci sia vita cristiana, vita ecclesiale senza un esercizio strutturato della carità. Parimenti emerge con forza l’appello ad un effettivo coordinamento delle attività caritative, contro la frantumazione che le condanna all’ineficacia, nonché la consapevolezza che la gestione trasparente delle risorse ha a che fare con la testimonianza della Chiesa. Chiesa e cioè annuncio e testimonianza (kèrygma e martyrìa), celebrazione (leiturgìa) e servizio (diakonìa): essi vengono definiti come tre compiti che si presuppongono a vicenda e non possono essere separati l’uno dall’altro. Benedetto XVI prende avvio dal numero 25 della Deus caritas est dove si precisano i tre compiti della 16 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLVI N° 3 GIUGNO 2014 Fin dall’inizio la Chiesa ha dato espressione istituzionale alla sua missione di carità. Infatti il primo ministero diaconale nasce in seno alla Chiesa delle origini, nella comunità di Gerusalemme, quando gli apostoli scelgono sette diaconi per servire alle mense. Non si trattava, però di offrire un servizio tecnico di mera distribuzione: questi uomini dovevano essere “pieni di Spirito e di sapienza” (cfr. At 6, 1-6). <<Ciò significa – commenta Benedetto XVI – che il servizio sociale che dovevano effettuare era assolutamente concreto, ma al contempo era senz’altro anche un servizio spirituale; il loro perciò era un vero ufficio spirituale, che realizzava un compito essenziale della Chiesa, quello dell’amore ben ordinato del prossimo>>. E conclude scrivendo: <<Con la formazione di questo consesso dei Sette, la “diaconia” – il servizio Nella misura in cui la Chiesa esercita tali tre compiti, essa diventa se stessa, rendendo pertanto possibile la comunione tra gli uomini e il Dio trinitario. La carità non è consecutiva, ma costitutiva rispetto all’azione ecclesiale. Essa cioè non è successiva alla fede creduta e celebrata, ma si dà con essa. Infatti, dal punto di vista cristiano, la fede opera mediante la carità e la liturgia stessa vive della carità fraterna e della fede che contempla e adora il volto di Dio, mentre l’adorazione di Dio si trasforma poi in servizio al prossimo. “La carità non è per la Chiesa una specie di attività di assistenza sociale che si potrebbe anche lasciare ad altri, ma appartiene alla sua natura, è espressione irrinunciabile della sua stessa essenza”. (Dce, 25°) (fine) Dei due papi dichiarati santi il 27 aprile io, inconsciamente, avevo “scelto” Giovanni Paolo II, perché… lo sentivo più vicino. Ho seguito il suo pontificato, ho partecipato a qualche sua celebrazione in Vaticano, ho sofferto con lui vedendolo soffrire (ho ancora negli occhi l’ultima Via Crucis e l’ultimo Angelus!). sari bianchi lasciati sulla mano dai pellegrini … Oggi, nella semplicità di un breve pellegrinaggio, ho potuto conoscere l’“uomo” Angelo Roncalli, il Papa ora Santo, la sua apertura agli altri, a tutti gli altri, il suo impegno ovunque e da sempre, in Italia e all’Estero, la sua carità, il suo modo di rapportarsi con Dio. Oggi Giovanni XXIII mi sembrava …“lontano”: ero bambina ai tempi del Concilio e della Messa in italiano, anche se ricordo bene la “prima volta”. Conoscevo bene gli episodi e i gesti più popolari del suo breve pontificato (ripresentati più volte anche in Tv). Sapevo che era stato scelto come “Papa di transizione”, che nessuno prevedeva che potesse pensare a un Concilio… A Sotto Il Monte ci ero già stata: ricordavo la sua casa natale, umile e spoglia, gli abiti, la sala dei fiocchi, l’attrezzatura tipica del mondo contadino dell’epoca conservata nel cortile, la grande statua alle porte della chiesa del PIME con tanti ro- ho conosciuto la vicenda umana di un uomo Santo, la vera storia del Papa Buono: ne avevo bisogno. “Solo per oggi non avrò timori. In modo particolare non avrò paura di godere di ciò che è bello e di credere alla bontà.” 22 maggio 2014 Sotto il Monte: Istituto Palazzolo 17 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLVI N° 3 GIUGNO 2014 A nche quest’anno la Commissione famiglia di Canegrate ha proposto la Giornata di Ricarica Familiare (GRIF), lo scopo è quello di scoprire la bellezza di essere coppia e l’importanza di comunicarci le gioie e le fatiche quotidiane. Il luogo dove si è svolto il Grif di quest’anno era incantevole, presso il convento delle suore di Maria Ausiliatrice di Pella sulla sponda occidentale del lago D’orta. La “coppia esperta” che ci hanno seguiti quest’anno erano Lucia e Carmelo Di Fazio, cioè la stessa coppia dell’anno scorso. Sono i responsabili della Pastorale familiare della zona quattro (la nostra). E’ stato tutto molto “easy”, cioè alcune coppie hanno cominciato il percorso fin dal pomeriggio di sabato, altre ci hanno raggiunti la sera del sabato e altre ancora si sono unite al gruppo a partire dalla domenica mattina. Ciò ha reso il tutto alla portata delle esigenze di tutti. Il tema per quanto riguarda la mezza giornata di sabato era centrata sulla fragilità di coppia e il saper prendersene cura, con attenzione e responsabilità. Abbiamo visto un pezzo di un film del Piccolo Principe e la rosa. La rosa nel film era bisognosa di cure, alla stessa maniera anche il rapporto di ciascuna coppia ne ha bisogno e per fare questo, abbiamo riproposto il libretto uso e manutenzione che era stato dato in occasione della cena della famiglia a gennaio. Nel libretto venivano proposte,con questo simpatico paragone con l’automobile , situazioni in cui la coppia viene a trovarsi/scontrarsi con le situazioni quotidiane 18 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLVI N° 3 GIUGNO 2014 una famiglia si ritrova e ci si può comunicare, si può stare insieme, e a questo perché non …… “cucinare” ? Così abbiamo preparato insieme in ciascuna coppia una macedonia di frutta, invitandoci a fare una cosa insieme. Sembra banale, ma a volte le faccende di casa non sono così, ci si divide i compiti,è diventato tutto molto freddo, ci hanno chiesto di comunicare tra di noi , anche con i gesti più semplici. L’ultima parte della giornata era centrata sulla relazione di coppia e nella comunità stessa, con altre coppie. Dobbiamo sicuramente vivere la nostra relazione con lo scopo di essere continuamente nutrita , anche con gesti semplici, e la nostra coppia deve nutrirsi con altre coppie che sono in cammino con noi. Possiamo vivere la nostra relazione come nutrimento ed energia per la nostra vita, la vita dei nostri figli, della nostra comunità. Don Gino ci ha raggiunti per l’ultima parte della giornata e la Messa , lasciandoci con un piccolo proposito: a volte non è facile pregare insieme in coppia, sembra incredibile anche per delle coppie cristiane, ma è così. Allora come piccolo gesto, ma quotidiano, un impegno che costa poco, quando vogliamo pregare il Signore insieme, mettiamoci di fronte a un crocefisso, e facciamo un segno della croce, uniti, come coppia, per dire al Signore, siamo qui anche noi. più comuni : il dialogo nella coppia, l’ascolto, l’accoglienza dell’altro, l’attenzione ai segnali che l’altro/a ci invia quotidianamente, il rispettare i tempi dell’altro/a, l’attenzione ai pericoli che minano dall’esterno la coppia, e cosi via … non dimenticando di essere una coppia cristiana … alla luce del Vangelo. Anche tutto questo è senz’altro prendersi cura della coppia e capirne la fragilità della coppia stessa. Poi serata molto amichevole con giochi e balli. Alla domenica ci hanno raggiunto Carmelo e Lucia, proponendoci il tema “Nutrire la coppia energia per la vita”. Anche questa volta Carmelo e Lucia sono stati veramente bravi, sono riusciti a farci riflettere su temi inerenti alla coppia in maniera semplice, come è da loro stile, senza mai far mancare la parola di Dio e la loro esperienza vissuta come coppia. Ci hanno parlato riferito al brano di Matteo 13,44-46 del regno dei cieli che è simile a un tesoro nascosto, ma già dentro al nostro matrimonio, lo dobbiamo solo tenere vivo. Ci hanno parlato della ricerca, della gioia, della felicità e della passione, elementi che non possono mancare nel nutrimento della coppia. E poi le parole, a volte sono tante troppe a volte abbiamo bisogno di silenzi, invece in certe situazioni le parole mancano, le vorremmo , vorremmo che ci fosse qualche parola in più, magari che non siamo più abituati a dirci. Ci hanno fatto riflettere sulla cena, che ormai è il pasto principale di una famiglia, che è il momento in cui Commissione Famiglia di Canegrate PARROCCHIA S.MARIA ASSUNTA Voci di entrata e di uscita tratte dal rendiconto di gestione della parrocchia - Anno 2013 Entrate offerte in S. Messe e celebrazione Funzioni e Sacramenti 112.784 offerte per lumini votivi offerte per benedizioni natalizie delle famiglie contributo 8% L.reg. 20/1992 altre offerte ordinarie 16.126 33.265 10.184 96.741 269.100 Uscite contributo diocesano 2% e collette annuali acquisto lumini votivi assicurazioni riscaldamento, energia elettrica e altre utenze altre uscite ordinarie uscite straordinarie ( impianti, attrezzature e gestione delle strutture) 11.500 10.953 11.174 41.852 68.186 119.777 263.442 Il rendiconto completo è a disposizione, come di consueto, presso la segreteria parrocchiale 19 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO Ricordando l’amico Gabriele - deceduto qualche mese fa mentre scalava una cima dolomitica - il quale ha vissuto il dramma di questa bambina conosciuta in uno dei suoi molteplici viaggi tra gli ultimi della terra. Egli ha raccontato di come le credenze popolari di alcune tribù dell’Africa, mettano ancora in pratica condanne a morte verso gli emarginati a causa di malattie; questo è quanto è accaduto a questa bambina, bruciata viva dagli abitanti del suo villaggio solo perché epilettica, quindi posseduta da spiriti maligni. Nessuno ha potuto salvarla, nemmeno l’amico Gabriele. Io sono un parrocchiano di Canegrate, socio-fondatore dell’Associazione “Punto a Capo” - creata e voluta dall’amico Maurizio che ne è il Presidente - che collabora ed esercita nella Cooperazione per il Volontariato Internazionale. Con questo breve scritto che segue - che è anche una preghiera - ho voluto far conoscere il lavoro che l’Associazione “Punto a Capo” svolge in diverse parti del mondo e, in modo speciale, a Posadas in Argentina. Si sta cercando di creare qualcosa in Africa, ma è veramente difficile; l’amico Gabriele ha tentato, purtroppo il destino - a volte beffardo - lo ha tradito ... XLVI N° 3 GIUGNO 2014 Koisè, bambina di Goundi, Ciad. epilettica. Vaghi per il tuo villaggio in cerca di un tozzo di pane. La gente ti evita. Porti sfortuna. Gli spiriti maligni, per anacronistica credenza locale, si sono impossessati del tuo corpo. Semi nuda ti rotoli sull'arida terra della tua terra che non conosce le diversità di chi la calpesta. Gli uomini invece guardano le tue evidenti diversità. E ti disprezzano. Nei tuoi occhi è rimasta impressa l'immagine di chi ha provato umana pietà, fotografandoti. Ti è rimasto dentro, indimenticabile. Ma i tuoi occhi si sono liquefatti in un rogo odioso attizzato contro i tuoi supposti malefici. E sei scomparsa. Non la tua immagine che porteremo sempre nei nostri ricordi, impressa nella nostra mente e nei nostri cuori. Non ci sei più, come chi ti ha fotografato, l'amico Gabriele, che con un veloce volo su una parete dolomitica è salito con te in quel luogo lucente dove milioni di farfalle volteggiano libere. Koisè, vestita di bianco, con una cartella zeppa di libri scolastici a tracolla. Gabriele, con il tuo zaino di montagna e quelle corde che non ti hanno legato alla vita. Assieme camminate, mano nella mano, verso luoghi indefiniti dove non esiste il limite. Lo spazio è dilatato. Koisè parla la sua lingua e vi capite. Vi guardate negli occhi e vi riflettete. I corpi sono leggeri. Siete sorridenti e felici. Non esiste tempo. Non esiste realtà. Siete voi solo con il vostro spirito. Liberi. Giuseppe P. Inviato da Maurizio Cazzaniga - Presidente dell’Associazione “Punto a Capo” 20 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLVI N° 3 GIUGNO 2014 Qual è il colmo…. …per un analfabeta? Leggere nel pensiero! …per un carabiniere? Arrestare il cemento prima che diventi armato! …per uno sfortunato? Mettere un piede nel pagliaio e pungersi con l’ago! …per un fantasma alla prima lezione di nuoto? Imparare a fare il morto! …per un pittore? Fare il quadro della situazione! ...un accordatore? Scordarsi... tutto! ...un ladro Rubare del formaggio già grattato! ...una lavandaia Darsi alla macchia ...una lumaca Perdere la via di casa! ...per la luna Farsi i colpi... di sole! ...per una maestra Addentrarsi in BANCHI di nebbia. ...per un alcolizzato? Bere per dimenticare di essere un alcolizzato. 21 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLVI N° 3 GIUGNO 2014 Barzellette Un uomo si confida con la futura suocera: - Purtroppo, ho un grande difetto! Sono una persona irascibile e spesso mi lascio prendere dalla collera senza una vera e propria ragione … - Non ti preoccupare! – replica la suocera – poiché verrò ad abitare a casa vostra, le ragioni ci saranno eccome! Una mucca è assolutamente convinta di poter mangiare solo l’erba più verde e brillante. Un giorno, vedendo un micino che mordicchia un mucchio di erba verdissima e profumata, gli piomba addosso, lo manda via e gli ruba l’erba. Morale della storia: l’erba del micino è sempre più verde. - Maria – chiede il marito alla giovane sposina – sai dirmi cosa ci fanno questi tovaglioli nel frigorifero? - Oh, povera me! Ferma subito la lavatrice e recupera il pollo! La maestra interroga in italiano Pierino: - dimmi Pierino: in quale caso si mettono i due punti? - Quando c’è uno spacco sui pantaloni… Palermo. Un ragazzo esce da scuola dopo gli esami e un amico gli chiede: - Allora, come è andata? - Tre ore mi tennero, ma io niente gli dissi! Arguzie e Facezie Disse un giorno padre Simeone a proposito della creazione della donna – Dio ha pensato a tutto, creando la donna. L’ha fatta bella, perché un uomo la possa amare; e l’ha fatta indulgente, perché possa amare un uomo. Padre, in parlatorio c’è un mendicante e un ricco che è venuto a fare una donazione. – Fa’ entrare il mendicante. Preferisco un uomo senza denaro al denaro senza un uomo. Padre Michele ai fanciulli di un villaggio: - Ricordatevi che noi siamo su questa terra per servire gli altri. Un fanciullo alzò la mano: - Ma gli altri, allora, a che cosa servono? Padre, padre! – fa il giovane monaco erborista al suo priore – ho finalmente trovato una polvere contro le pulci che ci tormentano. – le uccide a colpo sicuro? – molto meglio. Da’ loro un tremendo prurito che le costringe a grattarsi a loro volta. 22 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO 23 XLVI N° 3 GIUGNO 2014 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLVI N° 3 GIUGNO 2014 OFFERTE DA METÀ APRILE A METÀ GIUGNO 2014 BATTESIMI FUNERALI MATRIMONI € € € 1.200,00 1.720,00 700,00 PROVENIENTI DA: Visita ai malati Cassetta S. Colomba San Pietro (uso aule) Bacio crocifisso € € € € 370,00 578,53 1.050,00 2.010,00 IN MEMORIA DI: Casero Giuseppe (da vicini di casa) Bollati Domenico € € 100,00 200,00 A FAVORE DI: Parrocchia (in genere) Chiesa Antica Chiesa Antica (da N.N.) Seminario Caritas € € € € € 1.160,00 100,00 200,00 100,00 250,00 IN OCCASIONE DI: Campagna quaresimale Prima Comunione Cresima € € € 2.822.00 2.140,00 1.430,00 24 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLVI N° 3 - GIUGNO 2014 ANAGRAFE PARROCCHIALE (riferita al periodo Aprile - Maggio) NUOVI FIGLI DI DIO E DELLA CHIESA Guerciotti Tommaso - Milano - 22 Ottobre 2013 Marazzini Marco - Milano - 17 Settembre 2013 Nigro Angelica Teresa - Legnano - 9 Ottobre 2013 Greggio Tommaso - Legnano - 19 Ottobre 2013 Affro Brou Ange Keren - Rho - 8 Luglio 2013 Affro Konin Jean Christ - Costa d’Avorio - 22 Dicembre 2003 Italiano Stefano - Legnano - 10 Luglio 2013 De Nicolo Gabriele Maria- Legnano - 22 Gennaio 2014 Molteni Edoardo - Legnano - 11 Novembre 2013 Filippini Jasmin - Legnano - 16 Ottobre 2013 Pomaro Federico - Magenta - 11 Dicembre 2013 Roncari Viola - Lecco - 5 Dicembre 2013 Corrao Riccardo - Milano - 5 Maggio 2013 NUOVE FAMIGLIE Santambrogio Alex con Meraviglia Emanuela Soldati Paolo con Sormani Silvia I NOSTRI DEFUNTI Gianesella Petronilla (Agnese), di anni 98; Feraboli Luigia, di anni 85; Casero Giuseppe, di anni 81; Corti Nerina di anni 68; Colombo Rosetta, di anni 91; Marchini Giuseppe, di anni 86; Poretti Rosalia, di anni 87; Taormina Salvatore, di anni 66; Bollati Domenico, di anni 73; Borin Iride, di anni 86; Bugatti Nicolina, di anni 91; Di Liberto Elisabetta di anni 83. ATTENZIONE ! NUOVI ORARI S. MESSE UNITÀ PARROCCHIALE DAL 1/01/2014 NOTIZIE UTILI E ORARI DELLE CELEBRAZIONI PARROCCHIA di “CANEGRATE” Sante Messe feriali Sante Messe domenicali e festive Vigiliare: ore 18.00 Nel giorno: ore 8.30 ore 10.00 ore 11.30 ore 18.00 Lunedì Martedì Numeri telefonici Parroco: don Gino Mariani Coadiutore: don Andrea Citterio 0331 411803 0331 403907 338 7874881 Sante Confessioni Mercoledì Giovedì 8.30 Chiesa Parrocchiale 20.30 Chiesa Antica (PluriI) 8.30 Chiesa Parrocchiale 18.30 S. Colomba 8.30 (PluriI) Chiesa Parrocchiale 16.00 S. Antonio 8.30 Chiesa Parrocchiale 18.00 S. Pietro (PluriI) 1° Venerdì del mese Ore 21.00 – 22.30 Venerdì 8.30 Chiesa Parrocchiale Sabato Ore 15.00 – 17.30 Sabato 8.30 Chiesa Parroc. (PluriI) La SEGRETERIA PARROCCHIALE è aperta Lunedì - Mercoledì - Venerdì 18.00 – 19.30 Sabato 09.15 – 10.30 Il CENTRO ASCOLTO CARITAS è aperto nei seguenti giorni 0331 – 403462 Domenica 10.00 – 12.00 Lunedì e Mercoledì 15.00 – 17.00 0331 – 410641 NOTIZIE UTILI E ORARI DELLE CELEBRAZIONI PARROCCHIA di “SAN GIORGIO SU LEGNANO” Sante Messe feriali Sante Messe domenicali e festive Vigiliari: ore 17.30 Nel giorno: ore 8.00 ore 10.30 ore 17.30 NB - La S. Messa delle 17.30 dalla prima domenica di Maggio all’ultima di settembre alla Chiesa del CROCEFISSO. Numeri telefonici Parroco: 0331 401051 Sante Confessioni Sabato Lunedì 8.30 Chiesa Parrocchiale Martedì 8.30 Chiesa Parrocchiale 8.30 Chiesa Parrocchiale Mercoledì Giovedì don Luciano Premoli 9.00 – 12.00 15.00 – 17.00 Venerdì 20.30 Chiesa Parrocchiale 8.30 Chiesa Parrocchiale 8.30 Chiesa Parrocchiale 18.30 Chiesa Parrocchiale In entrambe le parrocchie nei mesi di LUGLIO e AGOSTO restano solo le Messe feriali del mattino IL PROSSIMO NUMERO USCIRÁ IL 28 SETTEMBRE 2014