Capitolo 10
Dalla cultura del rischio alla
risonanza tra sistema impresa e
sistema finanziario
Sommario
1. l
X
2
Considerazioni introduttive
 La dinamica del sistema impresa si
sostanzia in una successione di stati capace
di implementare la creazione di valore e
quindi la probabilità di sopravvivenza del
sistema.
E’ in tale contesto che l’organo di governo
deve mantenere e anzi implementare,
condizioni di consonanza e/o risonanza con i
sovrasistemi.
X
3
Considerazioni introduttive (Segue)
 Tra i sovrasistemi particolare importanza
riveste quello finanziario. Tale importanza
consegue:
 alle caratteristiche proprie di tale sistema che gli
consentono, ex-ante, di specificare attese ed esercitare
pressioni, e poi, ex-post, svolgere una continua attività
di monitoraggio del percorso evolutivo che l’organo di
governo progetta ed imposta per il sistema impresa;
 al ruolo che le problematiche di carattere finanziario
rivestono nel quadro dell’azione di governo.
X
4
Dall’ambiente al sistema finanziario
 Il sistema finanziario si qualifica per un
insieme organizzato di elementi – istituzioni,
mercati ed imprese – deputati alla gestione dei
flussi finanziari mediante la realizzazione di
transazioni a carattere finanziario.
X
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Dall’ambiente al sistema finanziario, … (Segue)
Banca d’Italia
Consob
Isvap
...
Intermediari finanziari (Banche,
Fondi di investimento,…)
Mercati (Monetari, Finanziari,
Primari, Secondari,…)
X
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Dall’ambiente al sistema finanziario, … (Segue)
BCE
SEBC
X
7
Dall’ambiente al sistema finanziario, … (Segue)
 Elementi di base:
 lo svolgimento di attività economiche origina flussi
“reali” (costi e ricavi). Tali flussi hanno la proprietà di
generare sempre flussi paralleli di natura monetaria e
finanziaria;
 il processo di riequilibrio tra le posizioni in surplus e
quelle in deficit porta alla conclusione di transazioni
finanziarie;
 la tensione a realizzare, in condizioni di efficienza e
nel rispetto di determinate regole, tale processo porta
all’emergere del sistema.
X
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Dall’ambiente al sistema finanziario, … (Segue)
 Elementi di base:
 la struttura logica, intesa come insieme
organizzato di componenti - istituzioni, mercati ed
imprese – idonei a svolgere le specifiche funzioni ed
assumere quindi uno specifico ruolo nell’ambito
dell’emergente sistema;
 la struttura logica può trovare concretizzazione in
strutture fisico/organizzative diverse in relazione alle
diversità dei capitalismi industriali.
X
9
L’efficacia del sistema finanziario: tra
efficienza e stabilità
 Le tendenze nel sistema finanziario:
 l’integrazione dei mercati finanziari;
 l’innovazione tecnologica.
Tali tendenze hanno determinato:
 l’accesso ai mercati finanziari da parte di una
popolazione sempre più ampia di operatori;
 la riduzione delle asimmetrie informative;
 la contrazione dei costi di agenzia;
 la contrazione dei costi di transazione.
X
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L’efficacia del sistema finanziario: tra efficienza e stabilità…(Segue)
 L’Efficacia è da intendersi come capacità al
conseguimento della finalità sistemica della
sopravvivenza o, ciò che è lo stesso, della
prevenzione della instabilità finanziaria con una
dinamica evolutiva caratterizzata da condizioni
di crescente efficienza.
Ecco quindi che l’attenzione si porta sulla
capacità di intermediazione del sistema sotto i
profili quantitativo e qualitativo.
X
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L’efficacia del sistema finanziario: tra efficienza e stabilità…(Segue)
 Sotto il profilo qualitativo:
 si va realizzando un processo sempre più concreto di
integrazione tra sistema impresa e sistema finanziario;
 viene dato crescente rilievo all’obiettivo della riduzione
delle asimmetrie informative.
X
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L’efficacia del sistema finanziario: tra efficienza e stabilità…(Segue)
 Efficacia, e regolamentazione:
 si pone l’esigenza di contemperare lo sviluppo della
concorrenza con una regolamentazione tesa soprattutto ad
assicurare comportamenti degli operatori adeguati alle
attese dei sistemi che sono prioritariamente interessati alla
dinamica del sistema finanziario;
 il contesto di regole che ne discende, tese ad assicurare al
sistema condizioni di “stabilità”, non assume il carattere di
vincolo allo sviluppo della concorrenza ma di stimolo a
ricercare condizioni di sempre maggiore efficienza
operativa.
X
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La qualificazione in chiave vitale del
sistema finanziario
 Nell’approccio considerato, analogamente al
sistema vitale impresa, il sistema finanziario viene
a qualificarsi come vitale caratterizzato da un
organo di governo e da una struttura operativa.
La finalità è quella di sviluppare l’attività di
intermediazione in condizioni di efficienza
incrementando così la probabilità di sopravvivenza
o, ciò che è lo stesso la capacità di “prevenzione
dell’instabilità finanziaria”.
X
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La qualificazione in chiave vitale del sistema finanziario… (Segue)
 Instabilità finanziaria che deriva da:
 intensità e instabilità dei movimenti di capitale a breve
termine;
 velocità di variazione dei profili di rischio dei
prenditori.
 Si delinea così la formazione di un organo di
governo che, attraverso centri istituzionali dotati
di capacità di intervento a livello di singoli stati
o di insieme di stati, svolge una azione di
indirizzo per assicurare la stabilità sistemica.
X
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L’organo di governo: l’esperienza
italiana nel contesto europeo
 Con l’introduzione della moneta unica la
conduzione della politica monetaria a livello
europeo è stata trasferita al Sistema europeo di
banche centrali (SEBC) costituito dagli istituti
di emissione dei paesi partecipanti all’Unione
Europea e dalla Banca centrale europea (BCE).
Il SEBC europeo si qualifica come un sistema
con la finalità della stabilità da conseguire,
anzitutto, con una politica monetaria comune.
X
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L’organo di governo: l’esperienza italiana nel contesto europeo… (Segue)
 Le funzioni risultano così ripartite:
 le funzioni decisionali in materia di politica monetaria, in
particolare quelle relative ai tassi di interesse e alle riserve
obbligatorie, sono accentrate nella BCE;
 la gestione operativa delle politica monetaria è affidata alle
banche centrali nazionali.Con riferimento all’Italia, in
particolare, quelle in materia di vigilanza bancaria e
creditizia, di supervisione dei mercati, di tutela della
concorrenza sul mercato del credito e, congiuntamente con
la BCE, sui sistemi di pagamento.
X
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L’organo di governo: l’esperienza italiana nel contesto europeo… (Segue)
 Le considerazioni formulate portano a considerare:
 l’esistenza di un sistema vitale finanziario a livello europeo
(sistema di ordine L) con un organo di governo ed una struttura
operativa;
 la finalità della sopravvivenza viene perseguita attraverso una
politica monetaria comune;
 organo di governo di tale sistema è la Banca centrale europea; la
struttura operativa è rappresentata dalle banche centrali dei paesi
membri dell’Unione Europea.
X
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L’organo di governo: l’esperienza italiana nel contesto europeo… (Segue)
 Segue:
 l’esistenza di un sistema finanziario di ordine L-1 a livello
di singoli paesi partecipanti all’Unione europea;
 con riferimento all’esperienza italiana, l’organo di governo
è complesso nel senso che è composto da un insieme
organizzato di istituzioni deputato ad esercitare l’attività di
indirizzo, coordinamento e controllo del sistema;
 l’attività di indirizzo, coordinamento e controllo sulla
struttura operativa e segnatamente sulle componenti –
mercati e intermediari creditizi – è affidata alla CONSOB
ed alla Banca d’Italia.
X
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L’organo di governo: l’esperienza italiana nel contesto europeo… (Segue)
 Segue:
 si è inoltre attuata una forte spinta allo sviluppo di
imprenditorialità con capacità di autoregolamentazione
della struttura attraverso la gestione dei mercati privatizzati
affidati agli operatori e l’autonomia strategica ed operativa
riconosciuto agli intermediari finanziari, bancari e non
bancari, con una conseguente netta ripartizione tra attività
di impresa degli operatori e attività di indirizzo e controllo
di competenza delle autorità.
X
20
La struttura operativa
La struttura operativa, area della gestione del
sistema vitale finanziario, si articola,su due
categorie di componenti:
 i mercati;
 le imprese (intermediari finanziari e supporti).
X
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La struttura operativa…(Segue)
Con riferimento ai mercati essi possono essere
classificati in:
 diretti vs organizzati.
 I mercati organizzati possono, a loro volta,
essere distinti in:
 primari vs secondari;
 mercato monetario (entro 18 mesi) e mercato dei
capitali (oltre i 18 mesi).
X
22
La struttura operativa…(Segue)
L’efficienza dei mercati può essere riferita a:
 efficienza informativa: i prezzi dei titoli riflettono in ogni momento
tutte le informazioni disponibili;
 efficienza valutativa: le informazioni disponibili sono utilizzate nel
modo corretto per determinare il valore dell’impresa che viene così a
riflettersi nei prezzi;
 efficienza di completezza: la possibilità di realizzare scambi relativi
a tutte le scadenze e a tutte le possibili future eventualità;
 efficienza funzionale: il mercato non serve solo a se stesso (o
garantire un reddito agli operatori) ma dà un contributo
all’economia;
 efficienza tecnico operativa: cioè l’insieme dell’organizzazione e
delle procedure grazie alle quali il mercato svolge, o costi minimi, le
sue funzioni.
X
23
La struttura operativa…(Segue)
L’attività di intermediazione può essere riferita:
 una comprendente l’attività di intermediazione così come
tradizionalmente intesa, consistente cioè nel trasferimento delle
risorse finanziarie da unità in surplus a quelle in deficit
finanziario (processo terminale settoriale);
 una comprendente invece le diverse attività volte a agevolare,
in varie forme e modi di intervento, il processo di produzione,
trasformazione e scambi di attività finanziarie (sistema
economico settoriale).
X
24
La struttura operativa…(Segue)
In relazione al peso assunto dalla componente
mercato o intermediario finanziario possiamo
distinguere sistemi market based in cui:
 la proprietà delle imprese è altamente concentrata;
 le relazioni tra banche e imprese si sviluppano in un’ottica di
lungo periodo;
 il numero delle imprese quotate in borsa è relativamente
modesto;
 le banche svolgono un ruolo significativo nella configurazione
degli assetti proprietari, nel controllo delle imprese, e nel
finanziamento a medio e lungo termine per gli investimenti.
X
25
La struttura operativa…(Segue)
Nei sistemi market based:
 la proprietà delle imprese si caratterizza per l’azionariato
diffuso;
 le relazioni tra banche ed imprese sono improntate al breve
periodo;
 il numero delle imprese quotate in borsa è rilevante in rapporto
alla struttura industriale;
 i mercati sono in grado di esercitare il controllo sulla
performance delle imprese e quindi sulla capacità del
management, collegando, seppure attraverso l’intervento degli
operatori professionali, domanda ed offerta di fondi.
X
26
La struttura operativa e l’efficienza
I meccanismi in grado di assicurare corrette
impostazioni manageriali sono da ricercare
anzitutto a livello di sistema finanziario market
based considerato capace di garantire
condizioni di efficienza, in particolare
informativa e valutativa.
 Questa impostazione è stata oggetto nel tempo
di progressiva rivisitazione per la
consapevolezza di asimmetrie informative
difficilmente sanabili.
X
27
La struttura operativa e l’efficienza…(Segue)
L’asimmetria informativa comporta:
 l’eventualità che imprese e progetti di valore non vengano
finanziati;
 gli investitori non sono in grado di controllare (senza costi),
una volta che l’impresa abbia ottenuto il finanziamento,
l’effettivo utilizzo dello stesso;
 le imprese possono essere stimolate a seguire logiche di breve
periodo nella determinazione delle proprie politiche di
investimento.
X
28
La struttura operativa e l’efficienza…(Segue)
In relazione a tali problematiche il
miglioramento dell’efficienza si collega alla
disponibilità di specifiche capacità di lettura
dell’indeterminatezza dei profili rischio
rendimento che consentono agli intermediari
finanziari, da un lato, di ricondurre a categorie
note un numero crescente di fenomeni a parità
di costo, e dall’altro, di ripartire tale costo su
un volume intermediato di dimensioni
rilevanti.
X
29
La struttura operativa e l’efficienza…(Segue)
Il sistema finanziario esercita pressioni sulle imprese per:
riprogettare un sistema più competitivo;
migliorare le performance di breve e lungo periodo;
mantenere le strategie efficaci e abbandonare quelle
fallimentari;
Queste pressioni vengono esercitate
votando contro le proposte del management e/o dei dirigenti
stimolando cambiamenti nella struttura e performance
migliori
chiedendo manager differenti
incontrando frequentemente i dirigenti
richiedendo maggiori informazioni sui piani societari
reclamando sempre più spesso consigli di amministrazione
più forti e indipendenti.
X
30
I rapporti tra sistema impresa ed il
sistema finanziario: il profilo rischio
rendimento
 L’attività di intermediazione finanziaria, in
particolare relativa al trasferimento di risorse
finanziarie all’impresa, unità in deficit, si
caratterizza per un contenuto di rischio.
 Il rendimento atteso dell’investitore è
diverso a seconda del rischio che caratterizza
l’attività finanziaria.
X
31
In relazione alle impostazioni proprie dell’analisi della
complessità individuiamo:
• il rischio aleatorio che consegue ad eventi che l’impresa riesce a
collocare, grazie alle sue capacità di lettura dell’indeterminatezza,
nel campo della varietà. L’impresa riesce ad individuare gli eventi,
stabilire la loro probabilità di manifestazione e quindi
razionalmente valutare le possibili conseguenze del loro verificarsi
sui risultati attesi
• il rischio di non conoscenza che consegue sia ad eventi ignoti sia
ad eventi che l’impresa non ritiene di considerare in quanto, pur
avendo coscienza della possibilità del loro verificarsi, non ne riesce
a valutare le probabilità del manifestarsi le possibili conseguenze
sui risultati attesi.
X
32
Gli eventi potenzialmente dannosi possono trovare origine a livello
di:
•combinazione di risorse (es. furti, danni, guasti alle macchine
eccedenti la normalità, ecc);
•interazione all’interno del sistema impresa (es. miopia di
prodotto);
•interazioni tra impresa e l’ambiente (es l’emergere di nuovi
sovrasistemi, la rottura di consonanza con i sovrasistemi esistenti,
cambiamenti nei livelli dell’attività economica, ecc.).
X
33
… il profilo rischio rendimento… (Segue)
 Il rendimento atteso e richiesto E è dato dalla
espressione:
E= i pi Ei
 Il rendimento percentuale, detto saggio di
rendimento atteso, è dato dalla espressione:
E=i piei
X
34
… il profilo rischio rendimento… (Segue)
 Il rischio connesso ad un dato rendimento
atteso è pari a:
=
i (Ei – E)2
X
35
… il profilo rischio rendimento… (Segue)
 La curva di indifferenza del profilo rischio rendimento
Tasso di rendimento
richiesto o previsto (%)
15
Premio di
rischio
10
Tasso di
5
rendimento
senza rischio
6
X
9
Rischio ()
36
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