Tra cultura e natura
Nelle prossime pagine vi proporremo un
inedito viaggio tra cultura e natura, attraverso
le terre che hanno ispirato il progetto
Transmuseum, alla ricerca delle testimonianze
maggiormente significative delle origini
geologiche, della storia, delle tradizioni e
del patrimonio naturale dei diversi luoghi cui
faremo visita.
Ci addentreremo - in particolare - in Cadore,
nel cuore delle Dolomiti venete, dichiarate
Patrimonio Universale dell’Umanità dall’Unesco
per le eccezionali caratteristiche geologiche,
geomorfologiche ed estetico-paesaggistiche
che le rendono area escursionistica tra
le più belle del mondo, da esplorare con
saggezza e in sicurezza, accompagnati da
guide naturalistico-ambientali e guide alpine
qualificate.
Percorreremo la lunga linea di confine
italo-austriaca, dove sono numerose le
testimonianze - forti, fortezze, strade militari,
reperti, ecc. - delle vicende belliche che
hanno segnato questa zona nel corso della
Prima Guerra Mondiale: un patrimonio
considerevole, studiato e divulgato dal
progetto “I luoghi della Grande Guerra in
provincia di Belluno: interventi di recupero
e valorizzazione dei territori del Parco della
Zwischen Kultur und Natur
Memoria”.
Sveleremo, inoltre, le molte perle artistiche
e religiose delle quali è custode l’intera
provincia; una ricchezza resa nota dal
progetto “Tesori d’arte nelle chiese dell’Alto
Bellunese”.
Attraverseremo, in seguito, le impervie strade
della Carnia, in Friuli, una regione montuosa
caratterizzata da piccoli centri abitati sparsi
nelle varie vallate; per poi spostarci in Austria,
nel Landeck, un distretto segnato dalla
presenza di chiese, fortificazioni e architetture
tipicamente tirolesi che si snodano all´interno
di un meraviglioso paesaggio montano.
Lungo il percorso, faremo visita alle tante
piccole esposizioni e collezioni private presenti
nelle tre regioni, percorrendo le vie in cui
l’antica presenza umana ha lasciato i segni
più importanti.
Ognuno dei luoghi proposti potrà essere
visitato a piedi, esplorando le centinaia di
sentieri che penetrano nei boschi e s’inerpicano
sulla roccia; oppure in bicicletta, lungo le piste
ciclabili immerse nel verde; o ancora in sella a
un cavallo, sostando nelle pittoresche malghe
e nei rifugi alpini. Ogni angolo che scorgeremo
sarà un universo tutto da scoprire, capace di
rubarci un pezzetto di cuore.
Auf den nächsten Seiten stellen wir Ihnen eine absolut innovative Entdeckungsreise durch die
kulturell und naturalistisch so wertvollen Gegenden und Landschaften, an denen sich das Projekt
Transmuseum inspiriert hat vor: auf der Suche nach den geologisch und geschichtlich bedeutendsten
Belegen und Zeugnissen der Ursprünge, der Traditionen und des Naturschatzes der verschiedenen
Örtlichkeiten, die wir auf unserer Reise entdecken werden.
Auf unserer Reise werden wir auch die zahlreichen in den drei Regionen eingerichteten kleinen
Ortsaustellungen und Privatsammlungen besichtigen und zudem Wanderwege und Pfade, auf
denen die antike Präsenz der Menschheit an deutlichen Zeichen zu erkennen ist durchqueren. Jeder
der vorgeschlagenen Orte kann zu Fuß besichtigt werden, wobei Hunderte von Wanderwegen durch
Wald und Gebirge führen. Dem Besucher stehen auch zahlreiche Radwege im Grünen oder auch
Wege, die im Sattel hoch zu Pferd mit Zielort in einer der malerischen Sennereien oder Berghütten
erkundschaftet werden können zur Verfügung. Jede Ecke dieses Gebiets ist ein neu zu entdeckendes
Universum, das Ihnen Ihr Herz rauben wird!
Centro Cadore
verde
secoli
sullo
primi
costruite dagli “zattieri del Piave”. In ricordo
di questa operosità, a pochi chilometri l’uno
dall’altro, sorgono il Museo degli Zattieri
di Codissago (frazione di Castellavazzo) e
il Museo del Cìdolo e del Legname di
Perarolo di Cadore.
Da Perarolo di Cadore raggiungiamo Valle di
decenni del Novecento Perarolo di Cadore
funse da luogo di confluenza dei tronchi
che fluitavano lungo il Boite e il Piave fino
alle serre artificiali, dette “cìdoli”. Ridotto in
assi nelle numerose segherie attive in loco, il
legname proseguiva per Venezia sulle zattere
Cadore seguendo la “via regia”, una strada
che unisce Venezia al Tirolo e che si snoda
lungo i corsi dei fiumi Piave e Boite. Nascosta
nel cuore del paese troviamo l’antica
borgata di Costa, quartiere particolarmente
interessante dal punto di vista storico e
Siamo alle porte del Cadore, terra
e ricca di foreste svettanti che per
ha basato la propria economia
sfruttamento del legname. Fino ai
architettonico per la sapiente combinazione
di palazzi di impronta veneziana, strutture
abitative risalenti ai primi secoli dopo Cristo e
tipiche case cadorine.
In alternativa, partendo sempre da Perarolo è
possibile compiere la “Traversata del Centro
Cadore”: un itinerario che da Caralte giunge
fino ad Auronzo di Cadore, attraversando i
paesi, le borgate e siti turistici di maggiore
interesse.
Il Centro Cadore ci viene annunciato dalle
verdi acque dell’omonimo lago artificiale.
Apprezzata per la ricchezza paesaggisticoambientale, la vallata è ricca di edifici storici
capaci di raccontare la vita del territorio: veri
e propri gioielli presentati nei “Quaderni di
architettura”, una serie di pubblicazioni curate
dalla Comunità Montana Centro Cadore che
vuole valorizzare proprio questo prezioso
patrimonio.
Capoluogo storico del Cadore è Pieve di
Cadore, ricordato soprattutto per aver dato
i natali al celebre pittore Tiziano Vecellio
(1480 circa -1576), la cui casa, aperta al
pubblico, sorge a pochi passi dal centro
storico. Si tratta di una tipica costruzione
cadorina di impianto quattrocentesco e di
modeste dimensioni, dove l’artista visse gli
anni della giovinezza.
Nelle vicinanze risulta di particolare interesse
il Museo dell’Occhiale, un’esposizione di
oltre 4.000 pezzi che racconta l’evoluzione
di questo strumento dall’antichità ai giorni
nostri. Un intero piano è dedicato, inoltre,
allo sviluppo del “Distretto industriale
dell’occhiale” cadorino e bellunese: una storia
che inizia nel 1878 con il primo insediamento
di una fabbrica a Calalzo di Cadore.
Dopo aver fatto visita alle sale comunali in
cui sono custoditi i cimeli del Risorgimento
cadorino, ci dirigiamo al Palazzo della
Magnifica
Comunità
di
Cadore,
un’istituzione di natura amministrativa che
affonda le sue radici nel Medioevo e che
unisce oggi, con finalità culturali, tutti i
ventidue comuni del Cadore.
Al secondo piano dell’edificio, nel Museo
Archeologico
Cadorino,
troviamo
conservati i reperti rinvenuti nelle campagne
di scavo condotte a Calalzo, Domegge e Valle
di Cadore a partire dal secondo dopoguerra,
che documentano l’esistenza di rilevanti centri
di cultura paleoveneta.
Particolarmente interessanti gli ex-voto
rinvenuti alle sorgenti di Làgole a Calalzo
di Cadore - uno scorcio di paradiso naturale
a pochi passi dal Lago Centro Cadore - che
attestano la presenza di un luogo di culto,
frequentato in età preromana e romana,
legato alle proprietà terapeutiche delle acque
minerali solforose.
Poco lontano sorge Domegge di Cadore,
un paese a vocazione sportiva, nel quale
possiamo trovare una palestra di roccia
attrezzata, un maneggio, un campo sportivo
e una pista di atletica dedicati a chi ama
praticare attività all’aperto. In zona lago
troviamo inoltre una suggestiva passeggiata
che ci conduce a Lorenzago di Cadore,
piacevole località turistica amata da Papa
Giovanni Paolo II, che la scelse più volte per
trascorrervi le vacanze estive.
Ci spostiamo, dunque, a Lozzo di Cadore,
dove, nella ex sede della Latteria Sociale,
sono stati adibiti alcuni spazi a Museo
della Latteria: un itinerario didattico
sulla monticazione e sull’evoluzione della
lavorazione del latte in Cadore dalla metà
dell’Ottocento ad oggi. Rimanendo in loco,
si consiglia, inoltre, una passeggiata alla
Roggia dei Mulini, un percorso lungo il
torrente Rio Rin dove si possono vedere i
resti - in parte recuperati - degli antichi mulini
e degli opifici ad acqua ancora operanti nei
primi decenni del Novecento.
Nell’Oltrepiave, di notevole interesse è la
Biblioteca Storica Cadorina di Vigo di
Cadore, dove sono conservati documenti,
manoscritti e pergamene che raccontano la
storia antica e moderna del Cadore.
Auronzo di Cadore è un’apprezzata meta
turistica, sia invernale che estiva, grazie alla
posizione fortunata sulle rive del Lago Santa
Caterina e agli impianti di risalita facenti
parte del comprensorio che raggruppa le piste
di Cortina d’Ampezzo, San Vito di Cadore,
Auronzo di Cadore e Padola di Comelico
Superiore. Nel centro del paese, il Museo
Palazzo Corte Metto ci racconta l’origine
storica della valle attraverso l’esposizione dei
ritrovamenti archeologici provenienti dalle
recenti campagne di scavo avvenute sul vicino
Monte Calvario e risalenti al II secolo a.C. Un
piano intero dell’edificio presenta, inoltre, una
ricca collezione di reperti naturalistici provenienti
dalla Valle d’Ansiei, i quali narrano l’evoluzione
geologica e descrivono l’ambiente naturale delle
Dolomiti Bellunesi.
Imperdibile, in seguito, una gita a Misurina, la
“perla delle Dolomiti”, rinomata località ai piedi
delle Tre Cime di Lavaredo.
Pieve di Cadore ist vor allem als Geburtsort des famosen Malers Tiziano Vecellio (1480 zirka -1576),
dessen Geburtshaus nur wenige Schritte von der Altstadt entfernt zu besichtigen ist bekannt. Ganz in
der Nähe ist das ”Museo dell’Occhiale“ (Brillenmuseum) sicher einen Besuch wert: eine Ausstellung
mit über 4.000 Sammelstücken, die von der Entwicklungsgeschichte der optischen Instrumente und der
Brille erzählt. Ebenfalls im Ortszentrum auf der zweiten Etage im ”Palazzo della Magnifica Comunità
di Cadore“, im ”Museo Archeologico Cadorino“ sind einige aus einer Ausgrabungskampagne
stammende Fundstücke, die von bedeutenden Kulturzentren der Paleoveneter in der ganzen Talebene
zeugen aufbewahrt.
In Lozzo di Cadore besichtigen wir das ”Museo della Latteria“, das dem Thema der Sömmerung und
der Milchverarbeitung gewidmet ist. Ganz in der Nähe befindet sich die ”Roggia dei Mulini“: ein
Naturmuseumspfad, wo die Überreste der antiken Mühlen und Wasserwerke zu sehen sind.
In Auronzo di Cadore erzählt uns das “Museo Palazzo Corte Metto“ anhand von archäologischen
Fundstücken, die aus den neuesten Ausgrabungskampagnen stammen von der geologischen
Entwicklungsgeschichte der Talebene.
Val Comelico
Sappada
A Danta di Cadore troviamo il museo
paleontologico Alle Origini della Vita,
un’interessante esposizione di reperti di notevole
interesse scientifico e didattico volti a illustrare il
lungo processo che ha plasmato la vita sul
nostro pianeta nel corso delle ere geologiche.
Sempre in paese, si consiglia l’esplorazione
delle torbiere, un itinerario di media difficoltà
- in buona parte su mulattiere e percorsi ciclabili
- ricco di importanti spunti naturalistici.
Poco lontano troviamo Padola di Comelico
Superiore, un’apprezzata località turistica
invernale ed estiva, grazie anche alla presenza
di un centro termale che utilizza una sorgente di
acque solforose. In paese ci rechiamo al Museo
della Cultura Alpina Ladina, una collezione
privata dove sono raccolte le testimonianze della
cultura materiale locale.
Da qui attraversiamo la verde Val Comelico per
far visita ai molti centri abitati edificati sulle coste
dei monti in posizione soleggiata. Numerose le
sedi museali dislocate nel territorio: il museo
multimediale Algu d nei di Dosoledo, dedicato
alle tematiche del rifabbrico, del carnevale e delle
regole (attualmente in fase di allestimento); La
Stua di Casamazzagno di Comelico Superiore,
un museo storico-etnografico dove trovano
posto alcune ricostruzioni di ambienti domestici,
fra cui, appunto, la “stua” (soggiorno); il
Museo Luigi Regianini di Costallissoio, in
cui sono esposte 35 opere surrealiste tra le più
significative del Maestro di origine comelicense;
la Casa Museo Angiul Sai di Costalta, un bel
esempio di casa tradizionale in legno.
A seguire raggiungiamo Sappada, un’isola
etnico-linguistica di derivazione carinziana,
segnata da un relativo isolamento geografico
e da condizioni climatiche talvolta difficili,
caratteristiche che ne hanno plasmato il
patrimonio storico, culturale e architettonico.
Qui, il Museo Etnografico Maestro
Giuseppe Fontana e l’antica casa Puicher
’Kottlars, adibita a Casa-Museo della Civiltà
Contadina, documentano la storia del lavoro e
della cultura della valle sappadina.
Siamo ora giunti in zona di confine italoaustriaco, su quello che, durante la Prima Guerra
Mondiale, fu definito il “fronte del Comelico e
Sappada” e che consta in una linea strategica
destinata ad alleggerire la pressione militare
su altre zone di combattimento. Nel Piccolo
Museo della Grande Guerra troviamo i cimeli
e i documenti più significativi riconducibili a
questo conflitto.
Dann erreichen wir das paläontologische
Museum ”Alle origini della Vita“ in Danta
di Cadore, wo Fundstücke, die von der
geologischen Entstehungsgeschichte der
Dolomiten zeugen ausgestellt sind. Von hier
aus führt uns unsere Reise weiter durch das
Comelicotal , wo zahlreiche auf dem ganzen
Gebiet verteilte Museumseinrichtungen zu
besichtigen sind.
In Sappada zeugt das ”Museo Etnografico
- Maestro Giuseppe Fontana“ und der
antike Gebäudekomplex Puicher ’Kottlars, der
in Casa-Museo della Civiltà contadina
(Museum für Bauernkunde) umgestaltet
wurde von der Geschichte der Handwerksund der Landwirtschafttätigkeiten und der
Kultur des Sappadatals.
Ampezzano
Val del Boite
Cibiana di Cadore
Cortina d’Ampezzo è un famoso centro
turistico conosciuto per la straordinaria
bellezza e magnificenza delle sue montagne,
salvaguardata e protetta dal Parco Naturale
delle Dolomiti d’Ampezzo. La gestione del
Parco è affidata all’antica istituzione delle
Regole, la cui attività viene presentata nel
Museo Etnografico Regole d’Ampezzo.
Nelle diverse sale sono documentati alcuni
degli aspetti fondamentali della cultura della
comunità: l’istituzione regoliera, le modalità di
gestione dei boschi e dei pascoli ed il secolare
rapporto con il territorio.
Da Cortina possiamo percorrere tutta la Valle del
Boite in bicicletta seguendo la “Lunga via delle
Dolomiti”, una pista ciclabile che collega Cadore,
Alto Adige ed Austria, seguendo il tragitto della
vecchia Ferrovia delle Dolomiti.
A San Vito di Cadore sostiamo per una visita
al Museo delle Tradizioni Popolari, una
collezione di reperti dedicata, in particolar
modo, al mondo artigianale e contadino. Poco
oltre, non facciamoci mancare una passeggiata
nel “paese che dipinge la sua storia”: Cibiana
di Cadore. Il centro abitato è stato trasformato
in uno straordinario museo all’aperto, nel quale
grandi pittori - italiani e stranieri - hanno lasciato
il loro contributo artistico affrescando i muri
esterni delle case.
Da qui saliamo sulla cima del Monte Rite, per
lasciarci incantare da una spettacolare vista a
360° su tutte le valli circostanti. In questo luogo,
negli spazi di un vecchio forte della prima guerra
mondiale, trova sede il Messner Mountain
Museum.
In Cortina d’Ampezzo befinden sich drei Museumseinrichtungen, die von den ”Regole d’Ampezzo“
verwaltet werden: das ”Museo Etnografico Regole d’Ampezzo“, das ”Museo d’Arte Moderna
- Mario Rimoldi” und das ”Museo Paleontologico - Rinaldo Zardini”.
In San Vito di Cadore besuchen wir das ”Museo delle Tradizioni Popolari“ (Museum der
Volkstraditionen): eine Sammlung von Fundstücken, das der Welt des Handwerks und dem Bauernleben
gewidmet ist. Nicht weit entfernt besichtigen wir Cibiana di Cadore, Ort der ”murales“ (Wandmalereien).
Von hier aus geht es weiter auf den Gipfel des Monte Rite, direkt ins ”Messner Mountain Museum“.
Valle di Zoldo
Valle di Goima
Val Fiorentina
Grazie al suo moderno comprensorio sciistico
e alle infinite possibilità di praticare alpinismo
estivo ed invernale, la Valle di Zoldo è una
delle mete turistiche più rinomate delle
Dolomiti.
Uno dei maggiori centri abitati della valle
è Forno di Zoldo, paese che rivela il suo
passato, legato allo sfruttamento delle miniere
del ferro e allo sviluppo della metallurgia,
nel Museo del Ferro e del Chiodo. Per
chi desidera approfondaire ulteriormente il
tema consigliamo la salita al Castello di
Andraz, eretto nel 1027 su uno sperone
roccioso a difesa delle fonderie e della strada
sulla quale transitava il metallo scavato nelle
miniere del Monte Pore, una cima del Gruppo
Averau-Nuvolau. Raccomandiamo anche una
passeggiata lungo la “Strada de la Vena” fino
al sito minerario del Fursil, in località Pianaz,
luogo di estrazione del materiale, che veniva
poi inviato ad alimentare i numerosi forni
fusori della zona.
Nella Valle di Zoldo si possono inoltre visitare
il museo etnografico Al Pojat di Zoppè di
Cadore, piccolo paese a 1461 slm, famoso
per aver dato i natali ai pittori Masi Simonetti
e Fiorenzo Tomea, ed il Museo degli Usi e
Costumi della Valle di Goima, nel comune di
Zoldo Alto.
Proseguiamo il nostro viaggio nel Museo
Civico della Val Fiorentina di Selva di
Cadore. In questa sede troviamo il celebre
“Uomo di Mondeval”, cacciatore del
Mesolitico i cui resti sono stati rinvenuti in
un ampio pianoro situato a 2.150 metri di
altitudine, tra il massiccio del Pelmo e i Lastoi
di Formìn, in territorio di San Vito di Cadore.
Forno di Zoldo erzählt von seiner
Vergangenheit und seinem alltäglichen
Leben im Eisenbergbau und der
Schmiedearbeit: so entstand das ”Museo
del Ferro e del Chiodo“. Besonders
interessant ist auch das ”Museo Civico
della Val Fiorentina“ in Selva di Cadore
- hier sind die Überreste des berühmten
“Uomo di Mondeval”, Jäger aus dem
Mesolithikum, die auf der Hochebene
von Mondeval entdeckt worden sind zu
besichtigen.
Longaronese
A Longarone segnaliamo la mostra
Longarone Vajont - Attimi di Storia,
volta a ricordare la tragedia che colpì la
valle nel 1963, quando una frana, staccatasi
dal monte Toc, sollevò nel sottostante lago
artificiale un’onda di piena che spazzò via
In Longarone empfehlen wir einen
Besuch im Museum ”Longarone Vajont
– geschichtliche Momente“, das dem
Andenken an die Tragödie, die das Tal im
Jahre 1963 heimgesucht hat gewidmet
ist: eina Erdrutsch im künstlichen Stausee
überschwemmte und vernichtete die
Ortschaften Erto und Longarone.
In Castellavazzo machen wir Halt
im ”Museo della Pietra e degli
Scalpellini“: eine wertvolle Sammlung
von
Werkzeugen,
Arbeitsgeräten,
Fotografien und materiellen Belegen, die
vom Handwerk der Natursteinbearbeitung
zeugen.
i paesi di Erto e Longarone e con essi i loro
abitanti. In posizione dominante rispetto al
paese è tuttora visitabile la diga, rimasta in
piedi dopo il disastro.
A pochi chilometri da Longarone si trova
Castellavazzo, piccolo borgo che ha legato
la sua storia con l’utilizzo della pietra. Il
suo passato viene ben spiegato al Museo
della Pietra e degli Scalpellini, una
collezione di strumenti di lavoro, fotografie
e testimonianze materiali volta a celebrare le
valenti generazioni di scalpellini locali.
Agordino
L’Agordino è una vasta area verdeggiante
ai piedi delle Dolomiti. Parte del territorio è
compreso nel Parco Nazionale delle Dolomiti
Bellunesi, un’area protetta, ricca di risorse
idriche e ricoperta da ampie distese boschive
che nascondono numerosi e importanti segni
legati all’allevamento del bestiame e allo
sfruttamento dei boschi. Il rapporto tra uomo
e ambiente è ben illustrato nel Museo La
Valle, di La Valle Agordina, un’esposizione
permanente sulle attività tradizionali agrosilvo-pastorali del luogo.
A soli 3 chilometri da Agordo, troviamo l’ex
Centro Minerario di Valle Imperina, un
vero e proprio monumento di archeologia
industriale che ripropone - completamente
restaurato - quello che nel XVII e XVIII secolo
fu uno dei principali centri minerari d’Europa.
Unsere lange Reise beginnt imAgordotal und zwar im ”Museo La Valle“ in La Valle Agordina,
wo eine Dauerausstellung der traditionellen forst- und landwirtschaftlichen Berufe und
Tätigkeiten dieser Talebene zu besichtigen ist. Nicht weit entfernt besuchen wir das ehemalige
Bergbauzentrum ”Centro Minerario di Valle Imperina“: ein der Industriearchäologie
gewidmetes Monument, das von einem der größten Bergbauzentren Europas des XVII. und XVIII.
Jahrhunderts zeugt.
Val Degano
Val Pesarina
Val Tagliamento
Il primo centro abitato che incontriamo in Friuli
Venezia Giulia è Forni Avoltri. Qui segnaliamo
la collezione etnografica Cemùot chi erin
- “Come eravamo” - un’esposizione di attrezzi
legati ai mestieri e ai lavori tradizionali e una
ricostruzione degli ambienti domestici tipici del
luogo. A Pesariis, frazione di Prato Carnico,
nella Casa Bruseschi, adibita a museo, sono
messi in mostra arredi e suppellettili di una
tipica residenza signorile carnica del Seicento
e Settecento.
Ad Ovaro, poi, riscopriamo le origini storiche
e tradizionali del luogo presso il Museo ex
Miniera di Carbone, testimone di un tempo
- compreso tra la metà dell’Ottocento e i primi
anni del Novecento - in cui la zona di Cludinico
ha fatto dell’estrazione del carbone occasione di
crescita e sviluppo economico.
Oltre allo sfruttamento minerario, la storia della
vallata è strettamente legata all’attività boschiva:
dal recupero di un antico opificio idraulico, in
località Aplis sorge il Museo del Legno e
della Segheria Veneziana, che ne illustra con l’ausilio di pannelli descrittivi e foto d’epoca
- l’evoluzione, le tecniche e i macchinari.
In Forni Avoltri empfehlen wir einen Besuch in der ethnographischen Museumsausstellung
”Cemùot chi erin“ - “Wie wir einst waren”: eine Sammlung von Geräten und Werkzeugen, die für
die Ausübung der antiken Berufe und der traditionellen Tätigkeiten dienten mit einer realistische
Nachbildung der typischen, örtlichen Haushalte ehemaliger Zeiten.
In Ovaro besichtigen wir das ”Museo ex Miniera di Carbone“, das dem Thema des Kohlebergbaus
gewidmet ist und in der Ortschaft Aplis zeugen die Sammelstücke im ”Museo del Legno e della
Segheria Veneziana“ von der Geschichte, den Techniken und den Maschinen der antiken in der
Talebene ausgeübten Forst- und Weidetätigkeiten.
Val Tagliamento
La Carnia è una delle regioni in Europa il
cui patrimonio geologico e paleontologico
si è conservato con maggior completezza,
registrando in maniera puntuale le diverse
tappe dell’evoluzione delle Alpi Carniche.
L’Esposizione naturalistica Preone 200 Milioni
di anni, situata nell’omonimo paese, e il
Museo Geologico della Carnia, ad Ampezzo, ci
chiariscono ciascuna fase dell’intero processo
con il supporto di significative testimonianze
scientifiche della storia del territorio carnico.
Questa affascinante storia ci viene illustrata
nell’esposizione naturalistica Preone 200
Milioni di Anni, situato nell’omonimo
paese, e nel Museo Geologico della
Carnia di Ampezzo.
Karnien ist eine Region Europas, deren
geologischer und paläontologischer Reichtum
am besten und vollständigsten bewahrt
geblieben ist. In der Naturausstellung
”Preone 200 Milioni di Anni“, die sich
in der gleichnamigen Ortschaft befindet und
im ”Museo Geologico della Carnia“ in
Ampezzo können wir die Entsehungsgeschichte
der Karnischen Alpen bewundern.
Valle del Bût
Val di Incaroio
Curiosi di ripercorrere le vicende economicosociali della Carnia dal XIV al XIX secolo, ci
dirigiamo al maggiore museo dell’area: il Museo
Carnico delle Arti Popolari Michele Gortani
di Tolmezzo. Di sala in sala, una ricchissima e
preziosa collezione di oggetti e cimeli ci racconta
la storia del gusto e delle tradizioni del territorio.
Nell’odierno paese di Zuglio, nei pressi degli
scavi che hanno portato alla luce quelli che
furono importanti monumenti dell’antica
“Iulium Carnicum”, si trova il Civico Museo
Archeologico Iulium Carnicum, un’esposizione
che illustra i ritrovamenti e le vicende della città
romana più settentrionale d’Italia.
A Cercivento troviamo la Farie di Checo, un
opificio risalente al XV secolo, dov’è possibile
conoscere l’intero processo di lavorazione del
ferro, attraverso l’osservazione di congegni
idraulici e degli antichi attrezzi del fabbro.
Ci troviamo ancora una volta nei pressi della
linea di confine italo-austriaco, un lungo teatro di
aspri scontri durante il primo conflitto mondiale.
Qui, attraverso numerosi reperti bellici, migliaia
di documenti inediti e fotografie di straordinario
valore storico, il museo La Zona Carnia nella
Grande Guerra, a Timau, testimonia quelle
terribili vicende.
Unsere virtuelle Reise führt uns nun weiter in das bedeutendste und größte Museum der
karnischen Region: das „Museo Carnico delle Arti Popolari Michele Gortani“ in Tolmezzo, wo wir
von der Geschichte der Geschmackserlebnisse und der Traditionen des Gebiets erfahren. In der
heutigen Ortschaft Zuglio treffen wir auf das „Civico Museo Archeologico Iulium Carnicum“:
eine Museumssammlung mit Fundstücken und Belegen des alltäglichen Lebens in der nördlich
gelegensten römischen Stadt Italiens.
Oberes Gericht
nella Alta Valle dell’Inn
(Oberinntal)
Landeck è una graziosa cittadina dominata
da una fortezza medievale, oggi sede di una
mostra permanente sui flussi migratori che nel
passato hanno caratterizzato questo territorio:
si tratta del Museo Castello di Landeck,
edificato su una rocca sopra il fiume Inn nella
prima metà del secolo XIII.
Di notevole interesse è anche il Museo di
Fließ, nel quale sono esposti gli oggetti
ritrovati al centro del paese e nelle zone
limitrofe, risalenti all´età del bronzo. Nel
Centro di Documentazione Via Claudia
Augusta, annesso al museo, sono inoltre
raccolti molti reperti risalenti al periodo
di massimo splendore della via imperiale
romana che si distende lungo la pianura
Padana e che, attraverso il passo di Resia,
giunge fino ad Asburgo, collegando i porti
Nun führt uns unsere Reise über die
Staatsgrenze nach Österreich in den Bezirk
Landeck in Tirol: eine Kleinstadt, die
nach der gleichnamigen mittelalterlichen
Festung genannt wurde – hier besichtigen
wir das „Schlossmuseum Landeck“.
Besonders interessant ist auch das
Archäologische
Museum
in
Fließ, in dem Fundstücke aus der
Bronzezeit ausgestellt sind und das
Dokumentationszentrum Via Claudia
Augusta. Auf unserer kulturellen Tour
entlang der Via Claudia Augusta darf auch
ein Ausflug in den Bezirk Altfinstermünz
mit seiner sehenswürdigen Grenzfestung,
einstmals
strategischer
römischer
Stützpunkt absolut nicht fehlen.
adriatici alle pianure danubiane fin dal I secolo
a.C. Ulteriore testimonianza dell’importanza
della via Claudia Augusta è la fortificazione
di frontiera di Altfinstermünz, un tempo
strategica postazione romana.
1
Museo delle Tradizioni
Popolari
Via Senes, 11
32046 S. Vito di Cadore (BL)
2
Messner Mountain Museum
Monte Rite (2.181 m)
32040 Cibiana di Cadore (BL)
3
4
5
6
8
Forte di Monte Tudaio
Monte Tudaio (2114 m)
32040 Vigo di Cadore (BL)
9
Biblioteca Storica Cadorina
Via Cardinal Piazza, 14
32040 Vigo di Cadore (BL)
Pieve di S. Martino
32040 Vigo di Cadore (BL)
Museo degli Zattieri
Via XX settembre 1
loc. Codissago
32010 Castellavazzo (BL)
Palazzo della Magnifica
Comunità di Cadore
Piazza Tiziano 2
32044 Pieve di Cadore (BL)
Museo della Latteria
Via Padre Marino 404
32040 Lozzo di Cadore (BL)
Algu d nei
Piazza Tiziano 2
Fraz. Dosoledo
32040 Comelico Superiore (BL)
17
La Stua
Via San Leoandra 11
Fraz. Casamazzagno
32040 Comelico Superiore (BL)
18
Museo Luigi Regianini
Via Costalta
Fraz. Costalissoio
32045 S. Stefano di Cadore (BL)
10
Chiesa di S. Bernardino
fraz. di Pelós
32040 Vigo di Cadore (BL)
11
Chiesa di S. Antonio Abate
fraz. di Laggio
32040 Vigo di Cadore (BL)
19
Casa Museo Angiul Sai
Via Stadoan 12
32040 San Pietro di Cadore (BL)
Chiesa di S. Margherita
fraz. di Laggio
32040 Vigo di Cadore (BL)
20
Museo Etnografico
Maestro Giuseppe Fontana
Borgata Bach
32047 Sappada (BL)
12
13
Museo Archeologico Cadorino
14
Piazza Tiziano 2
32044 Pieve di Cadore (BL)
7
16
Chiesa della Madonna
della Difesa
32040 Vigo di Cadore (BL)
Casa di Tiziano Vecellio
Via Arsenale 4
32044 Pieve di Cadore (BL)
Fondazione Museo
dell’Occhiale Onlus
Via Arsenale 15
32044 Pieve di Cadore (BL)
Museo della Cultura
Alpina Ladina
c/o ex scuole elementari
Via Pier Fortunato Calvi
Fraz. Padola
32040 Comelico Superiore (BL)
Chiesa di S. Orsola
32040 Vigo di Cadore (BL)
Museo della Pietra e
degli Scalpellini
Via IV Ottobre
32010 Castellavazzo (BL)
Museo del Cìdolo e
del Legname
Via Regina Margherita 3
32010 Perarolo di Cadore (BL)
15
Museo Palazzo Corte Metto
Via Dante 4
32040 Auronzo di Cadore (BL)
Museo della Prima
Guerra Mondiale
Monte Piana (2325 m)
32040 Auronzo di Cadore (BL)
Alle Origini della Vita
Municipio - Via Roma
32040 Danta di Cadore (BL)
Casa Museo della
Civiltà Contadina
Borgata Cretta
32047 Sappada (BL)
21
Piccolo Museo della
Grande Guerra
Località Cascatelle
Borgata Mülbach
32047 Sappada (BL)
Per informazioni: www.transmuseum.org - [email protected]
Interreg IV Italia-Austria 2007-2013
Interreg IV Italien-Österreich 2007-2013
TRANSMUSEUM
Rete museale transfrontaliera per la promozione dello sviluppo sostenibile
Grenzübergreifendes Museumsnetzwerk für die Förderung der nachhaltigen Entwicklung
“TRANSMUSEUM - Rete museale transfrontaliera per la
promozione dello sviluppo sostenibile” è un progetto
comunitario, nato nel novembre 2008, che mira alla
realizzazione di una rete permanente fra i musei dell’Alto
Bellunese (Veneto - Italia), della Carnia (Friuli Venezia Giulia
- Italia) e del Landeck (Tirolo - Austria) per consentire un
miglioramento dei servizi e delle capacità comunicative delle
singole realtà.
Operando in uno spirito di cooperazione e confronto tra
i diversi partner, il progetto offre alle strutture museali
coinvolte ed alle istituzioni che le gestiscono non
solo strumenti e risorse - finanziarie ed umane -, ma anche
stimoli per avviare un percorso di crescita dell’offerta e spunti
per la valorizzazione del territorio dal punto di vista culturale
e civile, migliorandone così la qualità della vita.
Im November 2008 startete im Bereich des Programms
der europäischen territorialen Zusammenarbeit Interreg IV
Italien-Österreich 2007-2013 das Projekt TRANSMUSEUM
– Grenzübergreifendes Museumsnetzwerk für die
Förderung der nachhaltigen Entwicklung. Das Projekt
TRANSMUSEUM, das mit dem Geist der Zusammenarbeit
und des Vergleichs der verschiedenen Partner tätig ist
hat die Zielsetzung, den angeschlossenen Museen und
den verwaltenden Institutionen Mittel, finanzielle und
menschliche Ressourcen und Anregungen zu liefern, damit
die Museen einen Prozess der Verbesserung des Angebots
einschlagen und faktisch zum kulturellen und zivilen
Wachstum der entsprechende Region beitragen, indem sie
ihre Lebensqualität verbessern.
PARTNER
Comunità Montana Centro Cadore - Veneto - Italia
Regione Veneto - Unità Complessa Progetti Strategici e Politiche Comunitarie - Veneto - Italia
Regione Friuli Venezia Giulia - Direzione Centrale Istruzione, Cultura, Sport e Pace
Centro di Catalogazione e Restauro dei Beni Culturali - Friuli Venezia Giulia - Italia
Comunità Montana della Carnia - Friuli Venezia Giulia - Italia
Regio L - Regionalmanagement Bezirk Landeck - Tirol - Österreich
Comune di Livinallongo del Col di Lana - Veneto - Italia
Progetto Interreg IV Italia–Austria - “TRANSMUSEUM. Rete museale transfrontaliera per la promozione dello sviluppo sostenibile” - 3741. Progetto
cofinanziato dall’Unione Europea mediante il Fondo Europeo per lo sviluppo regionale (Fesr).
Gemeinschaftsinitiative Interreg IV Italien-Österreich - “Transmuseum”. „Grenzüberschreitendes Museumsnetz für die Förderung der nachhaltigen
Gebietsentwicklung “ - 3741. Von der Europäischen Union über den europäischen Fond für die Regionalerweiterung (FESR) finanziertes Projekt.
Testi e grafica Communication Management di Cristina Del Favero - Foto Veneto (Italia): Archivio Provincia di Belluno,
Archivio Gal Alto Bellunese, Archivio Associazione Pro Loco Longarone, Archivio Comunità Montana Centro Cadore,
Archivio Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore, Archivio Dolomiti Turismo;
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia (Italia): Archivio Comunità Montana della Carnia; (Austria): Archivio Regio L
Stampato su carta riciclata eco compatibile “Shiro Eco”
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Libretto A5 ALTO BELLUNESE_A