Università degli Studi di Pavia
Corso interfacoltà in
Comunicazione
Interculturale e Multimediale
Tesi di laurea di
Riccardo Setti
Matr. 328926/65
a.a. 2006/07
Relatore
Chiar.mo prof. Nuccio Lodato
Correlatore
Chiar.mo prof. Paolo Jachia
dal romanzo di Grazia
Verasani
al film di Gabriele Salvatores
Dal romanzo al film:
problemi e adattamenti
Primo problema:
I personaggi devono fare i conti con
la loro immagine
Secondo problema:
Il lettore del romanzo è un fruitore
diverso dallo spettatore
cinematografico
Terzo problema:
Il ritmo della narrazione nel film deve
essere molto più veloce
Adattamenti:
Il caso di Quo vadis, baby?
La scelta degli interpreti
Salvatores, per questo film, si è dedicato in modo particolare alla scelta
di attori che rispecchiassero certe peculiarità dei personaggi che
avrebbero dovuto interpretare:
per recitare il ruolo di una detective che per la prima volta doveva
indagare dentro di sé, Salvatores ha scelto un’attrice esordiente
per il ruolo di una ragazza che ha lasciato la famiglia per andare a Roma
per tentare di diventare attrice, Salvatores ha scelto Claudia Zanella, che
nella vita reale ha fatto la stessa cosa
Velocizzazione del ritmo narrativo
Per rispondere all’esigenza di entrare prima nel vivo
della storia, Salvatores decide di tagliare alcuni
personaggi e di compattarne altri:
Dei clienti di Giorgia, rimane il solo Giordano
(Alberto, nel film) Lattice
Tim e Lucio Spasimo, che nel romanzo sono
due personaggi distinti, nel passaggio al film
vengono compattati in un unico personaggio,
Lucio
Altri personaggi importanti, come Gaia Comolli,
Alessandro Dazi e Gigi Marini non appaiono
Tutti questi personaggi, che nel romanzo hanno la
funzione di definire meglio il carattere di Giorgia, non
solo rallentano il ritmo narrativo, ma nel film non sono
necessari
È molto più efficace un’immagine
singola di un intero dialogo
In Quo vadis, baby? la differenza più grande
tra la versione scritta della storia e la versione
cinematografica è che:
Ada nel romanzo spedisce lettere da Roma, mentre nel
film spedisce videocassette
Salvatores opera questa proporzione
La lettera scritta
STA
al romanzo
COME
la videocassetta amatoriale
STA
al film
All’interno del romanzo la lettera scritta svolge
perfettamente la sua funzione di racconto
Nel film, operando questa proporzione, lo spettatore
può vedere il viso di Ada, può vedere dove viveva e
quello che faceva
Le immagini sfruttano l’impatto visivo per descrivere
meglio il personaggio di Ada
L’utilizzo delle immagini introduce il problema della
verità:
Il romanzo termina con il racconto di Andrea e del
padre di Giorgia. La sera del suicidio di Ada viene
quindi interpretata da due punti di vista diversi
Nel film, Salvatores ci offre un terzo punto di vista,
quello più oggettivo in assoluto: ci fa vedere le
immagini di quella sera, riprese da una videocamera
Quelle immagini sono viste, però, solo dallo spettatore
e non da Giorgia
Il regista pone allo spettatore questo problema: come è
giusto che Giorgia faccia vedere ai suoi clienti le
immagini delle loro mogli o mariti nell’atto del
tradimento, allora è giusto che Giorgia veda quelle
immagini?
All’interno del film gioca un ruolo molto
importante il passato
Tutti i personaggi del film sono
costretti a fare i conti con il proprio
passato
Giorgia, che è sempre stata abituata a guardare avanti
è costretta dagli eventi a voltarsi indietro
Il papà di Giorgia è perseguitato dal passato. Per lui, il
passato è dolore
Andrea Berti deve tornare a fare i conti con una storia
di tanti anni fa, che lo ha segnato, ma che comunque
riteneva conclusa
Ultimo Tango a Parigi e M, il mostro di
Dusseldorf
I film del passato, in Quo vadis, baby?
dialogano con lo spettatore e con la
protagonista
È Ultimo Tango a Parigi a consegnare la soluzione
della vicenda nelle mani di Giorgia
Mentre M, il mostro di Dusseldorf ci fa riflettere sulle
responsabilità dei padri nei confronti dei figli, altro
tema dominante in Quo vadis, baby?
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