MANUALE PER IL TRATTAMENTO DEGLI IMPIANTI DI RISCALDAMENTO a radiatori - solare - a radiante COME DA NORMATIVA TECNICA UNI 8065 E LEGGI VIGENTI D.P.R. 59/09 E D.P.R. 74/13 ha deciso di realizzare un pratico manuale per guidare la propria clientela nella gamma di prodotti, libretti d’impianto ed accessori per il trattamento degli impianti di riscaldamento. All’interno, oltre alla parte normativa, troverete una selezione dei più significativi prodotti Ferrari (contrassegnati in tabella codice con colore giallo) e prodotti Idrhaus (contrassegnati in tabella codice con colore azzurro) con ampie spiegazioni per un corretto utilizzo. Per altri prodotti, non presenti in questo manuale, Vi invitiamo a consultare i cataloghi dedicati Ferrari ed Idrhaus. Sperando di averVi fatto cosa gradita gli staff Ferrari ed Idrhaus Vi augurano buon lavoro. La nostra responsabilità è limitata alla qualità dei materiali; le illustrazioni, le foto, le misure e quant’altro indicato non sono impegnative e possono variare senza alcun obbligo di preavviso. ESTRATTO DELLA NORMATIVA TECNICA UNI 8065 E LEGGI VIGENTI D.P.R. 59/09 E D.P.R. 74/13 1 GENERALITÀ 1.1 Oggetto La presente norma ha per oggetto: • la definizione e la determinazione delle caratteristiche chimiche e chimico-fisiche delle acque impiegate negli impianti termici ad uso civile. Più precisamente si esaminano le caratteristiche delle acque di alimento e reintegro del circuito in relazione ai seguenti tipi di impianti tecnici; • impianti di riscaldamento ad acqua calda; • caldaie a vapore a bassa pressione uso riscaldamento (diretto o tramite scambiatori) con elevato recupero di condense; • circuiti con acqua a temperatura maggiore di quella di ebollizione alla pressione atmosferica (acqua surriscaldata) fino a temperatura massima di 180 °C; • impianti di produzione di acqua calda sanitaria; • la descrizione dei sistemi di trattamento dell’acqua; l’illustrazione delle modalità di controllo nonché delle relative frequenze. 1.2 Scopo La presente norma ha lo scopo di: • fissare i limiti dei parametri chimici e chimico-fisici delle acque negli impianti termici ad uso civile per ottimizzarne il rendimento e la sicurezza, per preservarli nel tempo, per assicurare duratura regolarità di funzionamento anche alle apparecchiature ausiliarie e per minimizzare i consumi energetici integrando così leggi e norme vigenti; • dare indicazioni per una corretta progettazione e realizzazione dei sistemi di trattamento dell’acqua; • precisare i metodi di controllo per una corretta gestione dei sistemi di cui sopra anche durante i periodi di arresto; • definire le reciproche responsabilità di committenti, fornitori e conduttori degli impianti, che devono essere tecnicamente edotti. 1.3 Avvertenze 1.3.1 Per quanto concerne l’acqua calda sanitaria non potrà comunque essere previsto alcun tipo di trattamento che possa impedirne l’eventuale uso alimentare, relativamente ai parametri tossicologici e microbiologici previsti dalla Legislazione vigente, uso che, nella presente norma, è sempre considerato. 1.3.2 La presente norma considera inoltre che l’acqua destinata all’alimentazione degli impianti termici ad uso civile abbia, prima del trattamento, caratteristiche analoghe a quelle di un’acqua potabile. 2 PRINCIPALI CARATTERISTICHE CHIMICHE E CHIMICO-FISICHE DELL’ ACQUA E LORO INFLUENZA SULLA CONDUZIONE DEGLI IMPIANTI 2.1 Aspetto L’aspetto dipende dalla presenza nell’acqua di sostanze sedimentabili, in sospensione e colloidali nonché di sostanze disciolte che le conferiscono caratteristiche immediatamente rilevabili: torbidità, colorazione o schiuma. Tali sostanze possono provocare incrostazioni, depositi, corrosioni, abrasioni, sviluppi biologici o formazioni di schiume. Poiché la loro presenza può denotare o una insufficiente depurazione dell’acqua di alimento e reintegro o disfunzioni all’interno del circuito (corrosioni. perdite, ecc.), è molto importante accertarne la provenienza per attuare gli interventi più idonei. . 2.2 Temperatura La temperatura nei vari punti del circuito è un indice molto importante in quanto influenza l’innesco più o meno rapido di diversi fenomeni, quali incrostazioni, corrosioni e crescite microbiologiche. Deve essere quindi precisata in fase di progetto e controllata in caso di anomalie. 2.3 pH Il numero pH riferito a 25 °C, esprime il grado di acidità o basicità attuale di una soluzione, secondo una scala che va da 0 a 14: • il valore 0 esprime la massima acidità; • il valore 7 esprime la neutralità; • il valore 14 esprime la massima basicità. 1 Il pH è un parametro base per la valutazione della corrosività di un’acqua; rappresenta inoltre un fattore di estrema importanza nello sviluppo ed entità dei fenomeni di incrostazione, corrosione e crescita microbiologica. In linea di massima, un pH minore dei valori limite indicati in 3 può provocare corrosioni generalizzate e un pH maggiore può provocare incrostazioni e depositi, ed anche corrosione. 2.4 Residuo fisso a 180 °C - Conducibilità elettrica Il residuo fisso misura direttamente per pesata la quantità di sali contenuta in un campione d’acqua dopo essiccamento a 180 °C. Poiché la conducibilità elettrica di una soluzione acquosa dipende approssimativamente dal suo contenuto salino, tale misura è spesso sostitutiva del residuo fisso. Essendo influenzata dalla temperatura, la sua misura, misurata con conduttivi metro, va riferita a 25 °C e viene espressa in microsiemens al centimetro (μS/cm) . Per praticità di controllo si assume che il residuo fisso (in mg/kg) corrisponda numericamente a circa 2/3 del valore della conduttività (in μS/cm). Elevate salinità possono causare incrostazioni, corrosioni o depositi e possono essere indice di errori progettuali o di conduzione non corretta degli impianti termici (carenza di spurghi) o degli impianti di trattamento dell’acqua. 2.5 Durezza La durezza totale di un’acqua esprime la somma di tutti i sali di calcio e magnesio che si trovano disciolti in essa. La durezza temporanea esprime la somma dei soli bicarbonati di calcio e magnesio. Si esprimono in mg/kg come CaCO3 o in “gradi francesi” (1° f - 10 mg/kg CaCO3). La presenza di durezza è causa di incrostazioni nei circuiti ove non si ricorra a trattamenti. 2.6 Alcalinità L’alcalinità M o totale rappresenta la somma di tutti i sali alcalini presenti nell’acqua (bicarbonati, carbonati, idrati,fosfati alcalini). L’alcalinità P o alfa fenoflaleina esprime gli idrati e metà dei carbonati. Nelle acque naturali l’alcalinità alla fenoftaleina è normalmente nulla. I valori di alcalinità si esprimono in mg/kg come CaCO3. Elevati valori di alcalinità P causano incrementi di pH con le conseguenze già viste e derivano in genere da insufficienza di spurghi. 2.7 Ferro Si esprime in mg/kg come Fe. Il ferro in circuito può dare origine a depositi e/o a corrosioni secondarie. Tenori di ferro nell’acqua greggia maggiori dei limiti stabiliti richiedono un pre-trattamento. Il ferro in circuito, originato da corrosioni, è indice di condizione non corretta degli impianti termici o del trattamento dell’acqua. 2.8 Rame Si esprime in mg/kg come Cu. Il rame in circuito può dare origine a corrosioni localizzate assai pericolose. È difficilmente presente nell’acqua greggia in concentrazioni apprezzabili. Esso quindi può derivare soltanto da processi corrosivi in seno ai circuiti. Questo metallo è da ricercare solo nel caso si sospettino corrosioni in atto in circuiti aventi componenti in rame. 2.9 Cloruri e solfati Si esprimono in mg/kg rispettivamente come CI e come SO4. Questi parametri, di cui non vengono fissati specifici limiti in quanto l’acqua di alimento è considerata di tipo potabile (vedere 1.3.2), possono causare problemi di corrosione a contatto con particolari metalli (cloruri con taluni acciai inossidabili e solfati con rame). 2.10 Formazioni microbiologiche Le formazioni microbiologiche comprendono le più varie specie di alghe, funghi muffe e batteri che si sviluppano nei circuiti. Le crescite microbiologiche sviluppano direttamente ed indirettamente agglomerati viventi e relativi prodotti di decomposizione responsabili di fenomeni corrosivi e cattivi odori e sapori. 3 ANALISI DELL’ACQUA Allo scopo di definire il tipo di trattamento, è necessario analizzare acqua. 4 INCONVENIENTI TIPICI DI UN IMPIANTO TERMICO E POSSIBILITÀ DI INTERVENTO La definizione delle caratteristiche limite per le acque degli impianti termici ha come scopo la eliminazione o la sostanziale riduzione degli inconvenienti afferenti o riconducibili all’acqua in tali impianti. Questi inconvenienti, che pregiudicano seriamente l’efficienza degli impianti e determinano sostanziali perdite energetiche, sono riassumibili in: 2 • • • • incrostazioni; corrosioni; depositi; crescite biologiche. Tali inconvenienti sono spesso interdipendenti e vanno specificatamente considerati in base al tipo di impianto termico. 4.1 Incrostazioni Le incrostazioni sono principalmente dovute alla precipitazione dei sali costituenti la durezza (vedere 2.5) che si depositano sulle pareti in forma più o meno dura e coerente. Sono causa di riduzione dell’efficienza dell’impianto, del ridotto scambio termico, di occlusione di tubature e, spesso,sono responsabili di innesco di fenomeni corrosivi. Le incrostazioni vengono evitate mediante trattamenti di stabilizzazione chimica e/o di addolcimento con resine a scambio ionico. 4.2 Corrosioni La corrosione in generale è un processo di tipo elettrochimico che si manifesta con una asportazione superficiale del metallo che può giungere alla sua perforazione. La corrosione di norma è favorita dalla presenza di ossigeno e trae origine da caratteristiche improprie dell’acqua o situazioni di non omogeneità, dovute per esempio a contatto tra metalli diversi, strutture metallografiche dei componenti l’impianto non uniformi, sostanze solide a contatto, depositi, errori impiantistici. La corrosione è favorita anche dal calore, da elevate salinità (in particolare cloruri) e da elevate velocità dell’acqua. Le corrosioni si controllano mediante condizionamento chimico specifico o polivalente. 4.3 Depositi I depositi sono il risultato della precipitazione di sostanze organiche ed inorganiche insolubili. Differiscono dalle incrostazioni in quanto incoerenti. Essi sono dovuti alle caratteristiche originarie dell’acqua, all’inquinamento atmosferico (nel caso di impianti a contatto con l’atmosfera) e possono dare luogo agli stessi inconvenienti citati per le incrostazioni. I depositi si evitano mediante filtrazione dell’acqua all’ingresso, adeguato regime di spurghi e condizionamento chimico dell’acqua in circuito. 4.4 Crescite biologiche Col termine di crescita biologica si intendono tutte quelle forme di vita organica che solitamente vengono classificate in alghe, funghi, muffe e batteri. La loro crescita è favorita dalla luce, dal calore, dalla presenza di depositi e da inquinamenti accidentali. Assumono particolare rilievo i batteri autotrofi (per esempio i ferrobatteri ed i batteri solfato-riduttori) particolarmente temibili poiché causa diretta di corrosioni localizzate. Le crescite biologiche si prevengono mediante l’uso di biocidi. 5 TRATTAMENTI DELL’ACQUA Classificazione dei trattamenti I trattamenti a cui possono essere sottoposte le acque di alimento e/o ricircolo degli impianti di riscaldamento sono cosi classificati: • trattamenti fisici e chimico-fisici (detti anche “esterni”); • condizionamenti chimici (detti anche “interni”). 5.1.1 Trattamenti fisici o chimico-fisici Se gli impianti sono alimentati con acqua di acquedotto, o comunque potabilizzata, i trattamenti generalmente richiesti sono essenzialmente due: • filtrazione di sicurezza per la protezione delle successive apparecchiature e del circuito idraulico; • addolcimento mediante resine a scambio ionico. Se viceversa l’acqua non ha le caratteristiche sopra dette possono essere richiesti adeguati pre-trattamenti specifici. 5.1.2 Condizionamento chimici I trattamenti chimici di condizionamento riguardano: • • • • stabilizzazione della durezza; dispersione di depositi incoerenti inorganici ed organici; deossigenazione e passivazione; correzione dell’alcalinità e del pH; • formazione di film protettivi; • controllo delle crescite biologiche; • protezione dal gelo. 3 5.2 Scelta dei trattamenti La scelta del tipo di trattamento va fatta in base alle caratteristiche dell’acqua da trattare, al tipo di impianto ed ai limiti di purezza richiesti. I vari tipi di trattamento (fisici, chimico-fisici, chimici) si utilizzano, secondo necessità, singolarmente o in combinazione tra di loro. 5.3 Descrizione dei trattamenti fisici e chimico-fisici Filtrazione 5.3.1. Scopo In generale per filtrazione s'intende la rimozione di sostanze indiscioite mediante passaggio dell'acqua attraverso elementi filtranti che possono essere di varia natura (minerali di diversa granulometria, setti ceramici o fibrosi, maglie, membrane, ecc.). Ai fini pratici e per gli scopi di questa norma, si considerano due soli tipi di filtri più diffusi: quelli costituiti da materiale granulare inerte e lavabile di adatta granulometria a quelli costituiti da elementi filtranti a perdere o lavabili. 5.3.2 Principio di funzionamento a) Filtri con materiali filtranti lavabili Sono costituiti in genere da contenitori chiusi (filtri a pressione) entro i quali sono posti uno o più strati di materiale granulare inerte. L’acqua, passando attraverso questi materiali, perde le sostanze indesiderate. Ciclicamente i filtri sono rigenerati mediante lavaggio con acqua a flusso invertito con o senza l’impiego supplementare di aria. b) Filtri con elementi filtranti a perdere (o lavabili). In questi filtri la rimozione delle sostanze sospese avviene in modo meccanico sfruttando la piccola o piccolissima dimensione della luce dei passaggi dell’elemento filtrante che perciò si intasa progressivamente e va lavato o sostituito. 5.4 Trattamento chimico di condizionamento Il condizionamento chimico dell’acqua di un impianto termico viene attuato mediante il dosaggio di appositi reagenti chimici per integrare se necessario, e in determinati casi sostituire, il trattamento dell’acqua di alimento effettuato con i metodi fisici e chimico-fisici prima descritti. 5.4.1 Classificazione del condizionanti Il prospetto I riporta i vari tipi di condizionanti chimici, suddivisi secondo l’azione svolta e le caratteristiche dei prodotti base più comunemente utilizzati che possono essere impiegati anche in combinazione, in modo da svolgere un’azione polivalente - per maggiori informazioni consulta tabella nella norma (qui non riportata). 5.4.2 Sistema di dosaggio Il sistema di dosaggio deve consentire l’immissione di reagenti per il condizionamento nei punti prescelti, alla portata e nella concentrazione necessaria a mantenere i valori dei parametri dell’acqua nel campo desiderato. Il dosaggio dei condizionanti nell’acqua calda sanitaria deve essere effettuato mediante dosatori in grado di garantire una immissione proporzionale alla portata. 5.4.3 Scelta e applicazione dei condizionanti Nel punto 6 viene spesso data la generica indicazione di utilità o necessità di eseguire un condizionamento chimico. Tale indicazione non può essere espressa nel dettaglio in quanto dipendente dalle caratteristiche proprie del circuito. In ogni caso si evidenzia che il condizionamento proposto è principalmente finalizzato a proteggere gli impianti da fenomeni di corrosione ed incrostazione con azione specifica o polivalente. 5.5 Risanamento impianti I trattamenti elencati hanno lo scopo di mantenere l’acqua negli impianti nelle condizioni ottimali di esercizio. Gradualmente essi possono anche risanare impianti che in precedenza erano stati soggetti a fenomeni di incrostazione o corrosione non particolarmente gravi. In caso contrario, va previsto un preliminare trattamento specifico di risanamento da parte di personale specializzato. 6 CARATTERISTICHE DELL’ACQUA PER GLI IMPIANTI TERMICI Di seguito vengono riportate le caratteristiche limite dell’acqua di alimento (primo riempimento e rabbocchi successivi) e di esercizio (contenuta nell’impianto). In fase di progetto devono essere previsti, in base alle caratteristiche dell’acqua greggia, tutti gli impianti di trattamento ed i condizionamenti chimici necessari per ottenere acqua con le caratteristiche riportate in 6.1.4, 6.2.4, 6.3.4 e 6.4.4. Compito del gestore è mantenere nel tempo entro i limiti le caratteristiche delle acque, effettuando i necessari controlli e gli interventi conseguenti.... 6.1 Impianto di riscaldamento ad acqua calda 6.1.1 Trattamenti prescritti Per tutti gli impianti è necessario prevedere un condizionamento chimico. Per gli impianti di potenza maggiore di 350 kW (300 000 kcal/h) è necessario installare un filtro di sicurezza (consigliabile comunque in tutti i casi) e, se l’acqua ha una durezza totale maggiore di 15°f un addolcitore per riportare la durezza entro i limiti previsti in 6.1.3, 6.1.2 Punti dl Intervento Gli impianti di trattamento devono essere installati a monte degli impianti da proteggere, sulle tubazioni di carico e reintegro, per potere trattare sia l’acqua di primo riempimento sia quella dei rabbocchi successivi. Il punto di immissione dei condizionanti deve essere previsto in modo da poter garantire la necessaria rapidità di azione; il punto di immissione ideale e nel flusso principale dell’impianto in una zona di massima turbolenza, per esempio a 4 monte delle pompe di circolazione. 6.1.3 Caratteristiche dell’acqua di riempimento e rabbocco Aspetto: limpido Durezza totale: minore 15°f Nota: Per gli impianti di riscaldamento con potenza minore di 350 kW (300 000 kcal/h), se l’acqua di riempimento o rabbocco ha durezza minore di 35°f, l’addolcimento può essere sostituito da idoneo condizionamento chimico. 6.1.4 Caratteristiche dell’acqua del circuito Aspetto: possibilmente limpida. maggiore di 7 (con radiatori a elementi di alluminio o leghe leggere il pH deve essere anche pH : minore di 8 ) Condizionanti: presenti entro le concentrazioni prescritte dal fornitore Ferro (come Fe) : minore di 0.5 mg/kg (valori più elevati di ferro sono dovuti a fenomeni corrosivi da eliminare) Rame (come Cu): minore di 0,1 mg/kg (valori di rame più elevati sono dovuti a fenomeni corrosivi da eliminare) Schema impiantistico - Impianto di riscaldamento ad acqua calda • Trattamento previsto per caldaie con potenza maggiore di 350 kW e durezza dell’acqua maggiore di 15°f. • Trattamento previsto per caldaie con potenza minore di 350 kW e durezza dell’acqua maggiore di 35°f. IMPIANTO DI RISCALDAMENTO AD ACQUA CALDA - durezza superiore a 15°f e potenza superiore a 300.000Kcal/h - durezza superiore a 35°f e potenza inferiore a 300.000Kcal/h normative generali di riferimento UNI CTI 8065 Legenda 1. ingresso acqua grezza 2. contatore 3. preleva-campioni 4. riduttore di pressione 5. disconnettore 6. filtro di protezione 7. scarico a vista 8. by-pass 9. addolcitore 10.dosanet P- filmante 11. caldaia N.B. tutte le apparecchiature di trattamento acqua devono essere dotate di by-pass e, a valle, di rubinetto di campionamento. Schema impiantistico - Impianto di riscaldamento ad acqua calda • Trattamento previsto per caldaie con potenza minore di 350 kW e durezza dell’acqua minore di 35°f. • Trattamento previsto per caldaie con potenza maggiore di 350 kW e durezza dell’acqua minore di 15°f. IMPIANTO DI RISCALDAMENTO AD ACQUA CALDA - durezza inferiore a 15°f e potenza superiore a 300.000Kcal/h - durezza inferiore a 35°f e potenza inferiore a 300.000Kcal/h normative generali di riferimento UNI CTI 8065 Legenda 1. ingresso acqua grezza 2. contatore 3. preleva-campioni 4. riduttore di pressione 5. disconnettore 6. filtro di protezione 7. scarico a vista 8. by-pass 9. dosanet P- filmante 10.caldaia N.B. tutte le apparecchiature di trattamento acqua devono essere dotate di by-pass e, a valle, di rubinetto di campionamento. Per caldaia a vapore bassa pressione - circuito con acqua fino a 180°C - produzione ACS e relativi schemi consultare la normativa UNI 8065 completa. 5 7 CONTROLLI I controlli di funzionamento degli impianti di trattamento dell’acqua come del rispetto delle caratteristiche limite delle acque devono essere effettuati da chi gestisce l’impianto secondo le modalità ed i tempi prescritti. 7.1 Consigli sulle modalità di prelievo dei campioni Per la corretta definizione dei parametri chimico-fisici che caratterizzano i vari campioni è necessario che vengano utilizzati sistemi e modalità di prelievo degli stessi tali da consentire la necessaria precisione e riproducibilità. Il sistema di prelievo deve essere tale da non determinare alcun inquinamento del campione. Per questo motivo è preferibile che il sistema di prelievo sia costruito con lo stesso materiale della tubazione o del serbatoio sul quale è installato. 7.2 Raccolta campioni I contenitori devono essere di materiale inerte e compatibile con il campione raccolto. Il vetro e il politene sono i materiali più adatti allo scopo. Prima del riempimento è necessario che i contenitori vengano accuratamente lavati con l’acqua da campionare. 7.3 Analisi e controlli ordinari, loro frequenza e punti di prelievo Relativamente alla frequenza e ai punti di prelievo vengono utilizzati i seguenti simboli: • Frequenza analisi • Punti di prelievo A - Due volte all’anno durante la stagione di utilizzo degli impianti B - Una volta al mese C - Una volta ogni 15 giorni D - Una volta alla settimana 1 - Acqua di alimento 2 - Acqua di riempimento e/o rabbocco 3 - Acqua di caldaia o in circuito Nel prospetto Il si riportano frequenze e punti di prelievo per i vari tipi di impianto. Estratto del Prospetto II —Frequenza dl analisi e punti dl prelievo TIPI DI IMPIANTO ANALISI E CONTROLLI ASPETTO IMPIANTO DI RISCALDAMENTO AD ACQUA CALDA IMPIANTO DI PRODUZIONE ACQUA CALDA SANITARIA NOTE 2A-3A pH 3A DUREZZA TOTALE 2B 1A RESIDUO FISSO Sostituibile con la misura della conducibilità elettrica CONDUCIBILITÀ ELETTRICA Sostituibile con la misura del residuo fisso FERRO 3A CONDIZIONAMENTO CHIMICO 3A Per gli impianti di produzione di acqua calda sanitaria, se è previsto un condizionamento, controllare che il consumo di condizionante sia regolare RAME 3A Da annullare se non esistono componenti di rame 6 Il D.P.R. 59/09 Lo scopo della D.P.R. 59/09 è quello di ottenere un risparmio energetico degli impianti termici ad uso civile di nuove costruzioni e ristrutturazioni in generale, salvaguardando le apparecchiature installate da incrostazioni e corrosioni. Uno spessore di solo 1 millimetro di sedimento provoca, nell’impianto di riscaldamento una perdita di efficienza circa del 10% ed un aumento di combustibile circa del 6%. Il D.P.R. 59/09 prescrive: a) in assenza di produzione di acqua calda sanitaria ed in presenza di acqua di alimentazione dell’impianto con durezza temporanea maggiore o uguale a 25°f (gradi francesi): 1) un trattamento chimico di condizionamento per impianti di potenza nominale del focolare complessiva minore o uguale a 100 kW; 2) un trattamento di addolcimento per impianti di potenza nominale del focolare complessiva compresa tra 100 e 350 kW; b) nel caso di produzione di acqua calda sanitaria le disposizioni di cui alla lettera a), numeri 1) e 2), valgono in presenza di acqua di alimentazione dell’impianto con durezza temporanea maggiore di 15°f (gradi francesi). Per quanto riguarda i predetti trattamenti si fa riferimento alla norma tecnica UNI 8065 che prevede i seguenti trattamenti: IMPIANTO RISCALDAMENTO DUREZZA ACQUA TRATTAMENTO ≤ 100kw ≥25°f Condizionamento chimico ≥100kw ≤350kw ≥25°f Condizionamento chimico Addolcitore ≥ 350kw ≤15°f Condizionamento chimico Filtro defangatore ≥ 350kw ≥15°f Condizionamento chimico Addolcitore Filtro defangatore 7 CALDAIE E CLIMATIZZATORI. NUOVI LIBRETTI COSA FARE Dal il 15 ottobre 2014 tutti i possessori di un impianto termico di climatizzazione estivo o invernale devono adeguare i modelli di libretto e i rapporti di efficienza energetica. Il decreto del 20 giugno 2014 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 153 del 4 luglio 2014) ha infatti introdotto l’obbligo, per gli impianti di riscaldamento o climatizzazione vecchi o nuovi che siano, di munirsi di un libretto di impianto conforme al modello riportato nel decreto stesso, oltre che di effettuare un controllo e stendere un rapporto sull’efficienza energetica (art. 7 comma 6 del D.P.R 74/2013). IL LIBRETTO Il nuovo libretto è unico e composto da varie schede. Le schede riguardano sia gli impianti di riscaldamento sia quelli di raffreddamento, vecchi o nuovi. In caso di installazione di un impianto nuovo, è l’installatore stesso a fornire e compilare il libretto, mentre per gli impianti già esistenti l’incombenza ricade sul soggetto responsabile, quindi il proprietario o chi occupa l’immobile ad altro titolo, che deve preoccuparsi di demandare al tecnico manutentore la compilazione dei dati tecnici. I vecchi libretti vanno lasciati in allegato al nuovo. Lo stesso decreto sancisce anche il rinnovamento dei moduli per i rapporti di controllo dell’efficienza energetica su impianti termici di climatizzazione invernale di potenza utile nominale maggiore di 10 kW e di climatizzazione estiva di potenza utile nominale maggiore di 12 kW, con o senza produzione di acqua calda sanitaria. Questi vengono rilasciati dai tecnici dopo ogni intervento di manutenzione ordinaria o di controllo, con periodicità indicata per la manutenzione dal manuale tecnico dell’impianto, per il controllo dall’art. 7 del D.P.R 74/2013. I controlli di efficienza energetica devono inoltre essere effettuati: • all’atto della prima messa in esercizio dell’impianto (a cura dell’installatore), nel caso di sostituzione degli apparecchi del sottosistema di generazione, come per esempio il generatore di calore, • in tutti i casi di interventi che modifichino l’efficienza energetica. Il rapporto deve essere redatto conformemente ai modelli riportati negli allegati II (per i gruppi termici), III (per i gruppi frigo), IV (scambiatori) e V (cogeneratori) del decreto 10 febbraio 2014. L’obbligo di conformità ai modelli non si applica invece agli impianti termici alimentati esclusivamente con fonti rinnovabili di cui al D. Lgs. n. 28/2011, anche se permane la disposizione di compilare il libretto. La disciplina stabilita dal D.P.R. n. 74/2013 si applica ai territori per i quali le Regioni o le Province autonome non abbiano ancora adottato propri provvedimenti di applicazione della direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico nell’edilizia, e comunque fino alla data di entrata in vigore di tali provvedimenti. LE MULTE Le sanzioni, in caso di mancato adeguamento alle norme potrebbero arrivare ai proprietari o agli occupanti ad altro titolo degli immobili, sia in caso di mancati controlli sia in caso di mancata autocertificazione degli stessi al Comune. La mancata compilazione dei rapporti di controllo è invece responsabilità del tecnico che li effettua. Nella scelta dei libretti d’impianto bisogna fare attenzione alla regione di riferimento in quanto le regioni: · LOMBARDIA · PIEMONTE · VENETO · EMILIA ROMAGNA hanno alcuni libretti dedicati a carattere regionale in base al tipo di intervento. 8 ELENCO LIBRETTI DI IMPIANTO E DI RAPPORTO DI CONTROLLO : DOVE COD. DESCRIZIONE PER CHI LO VE PI ER IT IN MT Accordi di manutenzione programma clima si Accordi di manutenzione programma termico si ALLEGATI si Allegato conformità impianti idrico-sanitari si Allegato conformità impianti climatizzazione si Allegato conformità impianti riscaldamento si Allegato conformità impianti solari si Allegato riferimenti documentazione gas si Allegato relazione schematica impianti gas si Allegato tipologia prodotti impiegati impianti gas si Allegato verifica tenuta /collaudo impianti gas DICHIARAZIONI Dichiarazione di conformità impianto si Dichiarazione di rispondenza si Dichiarazione impianti termici civili si LIBRETTI Libretto impianto clima si Libretto impianto clima invernale/estivo Libretto impianto clima inver./estivo Emilia Rom. Libretto impianto clima inver./estivo Lombardia si Libretto impianto clima inver./estivo Piemonte Libretto impianto clima inver./estivo Veneto Libretto impianto dom. inver./estivo Emilia Rom Libretto impianto dom. inver./estivo Lombardia si Libretto impianto dom. inver./estivo Piemonte Libretto impianto dom. inver./estivo Veneto Libretto impianto dom. invernale/estivo Libretto uso e manutenzione impianti termici si RAPPORTI Rapporto di controllo impianti a biomasse Rapporto di controllo imp. biomasse Lombardia si Rapporto di controllo cogeneratori Rapporto di controllo gruppi frigo Rapporto di controllo gruppi frigo Emilia Rom. Rapporto di controllo gruppi frigo Lombardia si Rapporto di controllo gruppi frigo Piemonte Rapporto di controllo gruppi termici Rapporto di controllo gruppi termici Emilia Rom. Rapporto di controllo gruppi termici Lombardia si Rapporto di controllo gruppi termici Piemonte Rapporto di controllo scambiatori Rapporto di controllo scambiatori Lombardia si Rapporto tecnico di verifica si Rapporto prova di verifica tenuta impianto si Rapporto di controllo gruppi frigo modulo continuo Rapporto di controllo gr.termici modulo continuo Rapp. control. gr.termici modulo continuo Lombardia si Rapp. control. gr.termici modulo continuo Piemonte ALTRI MODULI Elenco manutenzione impianti termici si Folder accordo clima si Folder accordo termico si Registro apparecchi gas fluorurati si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si MC ACCORDI AMC20 AM03 DC24 DC23 DC22 DC25 DC11 DC12 DC13 DC14 DC10 DR15 DIT26 LIC18 LIC32 LC32ER LC32L LC32PI LC32VE LC39ER LC39L LC39PI LC39VE LIC39 LUM31 AB28 RC1BL RCC36 RCF34 RC2ER RC2L RC2PI RCT33 RC1ER RC1AL RC1PI RCS35 RC3L RTV29 VT17 RCMC2 RCMC1 MC1ALO MC1PI DIT27 DR50 DR51 RA30 si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si si Legenda : L/LO = regione Lombardia VE = regione Veneto PI = regione Piemonte ER = regione Emilia Romagna IT = altre regioni italiane IN = installatore MT = manutentore termico MC = manutentore clima 9 ANALIZZATORI ACQUA Analizzatore d’acqua in kit Contenuto • 1 rifrattometro per antigelo Strumento professionale indispensabile per ottenere l’indicazione della concentrazione del liquido antigelo in miscele acquose sia a base di glicole etilenico che propilenico. (cod. 6.067/N) • 1 misuratore di pH Strumento semplice da utilizzare per la misurazione del pH di una soluzione. Scala 0-14 precisione ± 0,2 pH (cod. 6.069/N) • 1 misuratore di TDS. Conducibilità e temperatura Strumento semplice da utilizzare per misurare: la durezza dell’acqua (TDS PPM - sali disciolti totali) dell’impianto in gradi francesi (°f ) - (10PPM = 1 °f) ; μS (conducibilità);°C (temperatura) Celsius; °F (temperatura) Fahrenheit. (cod. 6.075/DGT) Codice Versione Conf. 6.070 Kit analizzatore 1 Note Misuratore di TDS- conducibilità e temperatura Strumento semplice da utilizzare per misurare: la durezza dell’acqua (TDS PPM - sali disciolti totali) dell’impianto in gradi francesi (°f) - ( 10PPM = 1 °f) ; μS (conducibilità); °C (temperatura) Celsius; °F (temperatura) Fahrenheit. INDISPENSABILE PER COMPILARE CORRETTAMENTE I MODULI DEI RAPPORTI DI CONTROLLO DI EFFICIENZA ENERGETICA RCT33 - RCF34 - RCS35 - RCC36 Codice Versione Conf. 6.075/DGT Misuratore TDS 1 Note Rifrattometro per antigelo Strumento professionale indispensabile per ottenere l’indicazione della concentrazione del liquido antigelo in miscele acquose sia a base di glicole etilenico che propilenico. Codice Versione Conf. 6.067/N Rifrattometro 1 Note Misuratore di pH Strumento semplice da utilizzare per la misurazione del pH di una soluzione. Scala 0 - 14 precisione ± 0,2 pH. Codice Versione Conf. 6.069/N Misuratore pH 1 Note Soluzione in bustina per calibrare il misuratore di pH Codice Versione Conf. 6.069/1 Soluzione in bustina 1 Note Metro Laser multifunzione 10 Codice Versione Conf. Z30.309 Metro Laser 1 Note MANUTENZIONE CALDAIE : CONTROLLI OGNI 2/4 ANNI LE NUOVE REGOLE Le norme sui controlli sull’efficienza energetica sono cambiate con l’entrata in vigore del D.P.R. 16 aprile 2013, n. 74 (GU n.149 del 27-6-2013)che di fatto ci uniforma alle norme europee. COSA DICE LA LEGGE Per quanto riguarda la cadenza dei controlli ai fini della sicurezza sono i primi due commi dell’Art. 7 a mettere in chiaro quali sono le regole da seguire: “Le operazioni di controllo ed eventuale manutenzione dell’impianto devono essere eseguite da ditte abilitate ai sensi del decreto del Ministro dello sviluppo economico 22 gennaio 2008, n. 37, conformemente alle prescrizioni e con la periodicità’ contenute nelle istruzioni tecniche per l’uso e la manutenzione rese disponibili dall’impresa installatrice dell’impianto ai sensi della normativa vigente. Qualora l’impresa installatrice non abbia fornito proprie istruzioni specifiche, o queste non siano più’ disponibili, le operazioni di controllo ed eventuale manutenzione degli apparecchi e dei dispositivi facenti parte dell’impianto termico devono essere eseguite conformemente alle prescrizioni e con la periodicità’ contenute nelle istruzioni tecniche relative allo specifico modello elaborate dal fabbricante ai sensi della normativa vigente”. Discorso diverso sull’efficienza energetica dell’impianto,ovvero, il “controllo fumi”. In questo caso dobbiamo fare riferimento all’Art. 8 “Controllo dell’efficienza energetica degli impianti termici”. In base alla normativa sugli impianti di potenza compresa fra 10 e 100 kW (tutti gli impianti domestici, compresi quelli di piccoli condomini): - ogni due anni per gli impianti termici combustibile liquido o solido - ogni quattro anni per gli impianti a gas metano o GPL. Se la potenza termica della caldaia è maggiore o uguale a 100 Kw i tempi si dimezzano. Fino ad ora la normativa vigente (D.P.R. 412/93, 59/2009, 192/2005 e 311/2006) prevedeva per le caldaie di potenza uguale o inferiore a 35 Kw, controlli: - annuali se il combustibile era liquido o solido; - biennali se l’impianto era a gas a focolare aperto (tipo B) all’interno dei locali o se la caldaia installata aveva più di 8 anni; - quadriennali se l’impianto era a gas a tenuta stagna (tipo C). ATTENZIONE: ricordiamo che il Decreto 74/2013 è in vigore solo in quelle regioni che non hanno recepito la direttiva 2002/91/CE con atto proprio sulla base dell’art. 17 del D.lgs. 192/2005 (clausola di cedevolezza), ovvero tutte le regioni ad esclusione della Liguria, Val d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Puglia e Sicilia che l’hanno recepita prima dell’entrata in vigore dell’ultimo D.P.R. Queste regioni, quindi dovranno intervenire per garantire la coerenza dei loro provvedimenti con i contenuti del DPR assumendoli come riferimento minimo inderogabile (art. 10 D.P.R. 74/2013). Al riguardo invitiamo a verificare la normativa nella propria Regione di residenza. COSA SI RISPARMIA Questa normativa comporta dunque una rivoluzione per le abitudini e le scadenze di milioni di famiglie in possesso caldaie autonome, nonché un risparmio certo per i bilanci delle famiglie, fermo restando la sicurezza degli impianti. 11 CLIMATIZZAZIONE INVERNALE Ideale per ogni tipo di caldaia, inclusi modelli a condensazione conforme alle norme EN 50379-2 e UNI 10389-1 celle precalibrate sostituibili dall’utente Fornito in valigetta, carica batterie, sonda rigida con tubo flessibile da mt. 2, sonda di temperatura, cavo USB, chiavetta USB, software e certificato di calibrazione. Analizzatore CASPER 202 Modello fornito con due celle (O2-CO) espandibile a tre celle (NOX) le celle sono precalibrate e possono essere sostituite direttamente dall’utente. Possibilità di effettuare analisi su legno, pellet, biogas, carbone e aria propanata. Casper 202 funziona anche con stampanti ad infrarossi Dati tecnici: • deprimometro integrato • sonda prelievo fumi da 180mm con tubo da mt 2 • sonda aria esterna Pt 100 con cavo da mt 3 • kit pressione differenziale • 12 tipi di combustibile compresi legno e pellets - biogas - carbone -aria propanata • rendimenti di tutti i tipi di caldaie inclusi i modelli a condensazione • misurazione del tiraggio secondo UNI 10845 • possibilità di eseguire le prove di tenuta UNI7129-11137 (opzionale) • cella CO con risoluzione 1 ppm con filtro per NOX • misura CO ambiente • 3 analisi in sequenza con calcolo automatico della media • memoria per 900 analisi complete • cavo USB con chiavetta USB • bluetooth integrato per interfaccia con stampante (opzionale) • software aggiornabile per PC • App per Android • certificato di calibrazione • garanzia 2 anni. Codice Versione Conf. 15.004 CASPER 202 1 15.004/NO Cella Nox per analizzatore Note 1 Analizzatore di combustione CHEMIST 502C CELLE PRECALIBRATE SOSTITUIBILI DALL’UTENTE Compatto e preciso è uno strumento ad alte prestazioni, protetto dal guscio esterno in neoprene con magneti, stampante termica integrata su poliestere inalterabile, modello fornito con due celle (O2 e CO da 0-20000 ppm) ideale per stufe a pellet e a legna, espandibile fino a 4 celle, le celle sono precalibrate e possono essere sostituite dall’utente direttamente, possibilità di scelta tra 15 tipi di sensori. Deprimometro integrato ad alta precisione UNI 10845. Conforme alle norme EN 50379-1 EN 50379-2 e UNI 10389-1. Possibilità di eseguire le prove di tenuta UNI 7129-11137 ( con kit opzionale ). Dati tecnici: ampio display TFT grafico a colori retroilluminato con funzione zoom • deprimometro integrato • autodiagnosi dello strumento • memoria per 300 analisi complete • pompa di diluizione per la protezione delle celle fino a 50000 ppm • sonda prelievo fumi da 180mm con tubo da mt 2 • sonda aria esterna Pt 100 con cavo da mt 3 • kit pressione differenziale 12 tipi di combustibile compresi legno e pellets-biogas-carbonearia propanata • rendimenti di tutti i tipi di caldaie inclusi i modelli a condensazione • misurazione del tiraggio ad altissima precisione secondo UNI 10845 • misura CO ambiente • 3 analisi in sequenza con calcolo automatico della media • calcolo CO2 con perdita al camino, eccesso d’aria • possibilità di eseguire le prove di tenuta UNI 7129-11137 (con kit STAMPANTE TERMICA INTEGRATA opzionale) • cella CO con risoluzione 1 ppm compensato in H2 con filtro Fornito in valigetta, carica batterie, sonda per NOX / SOX • batteria agli ioni di litio • cavo USB con chiavetta USB rigida con tubo flessibile da mt. 2, sonda software aggiornabile per PC • App per Android. di temperatura, cavo USB, chiavetta USB, software, rotolino di carta poliestere Codice Versione Conf. Note inalterabile e certificato di calibrazione. 15.006 CHEMIST 502C 1 15.006/NO Cella Nox per analizzatore 12 1 Manometro digitale MD20 Per la misurazione della pressione e verifica di tutte le prove idonee per gli impianti gas, possibilità di scaricare tutti i dati su PC. Dati tecnici: • Impianti a gas UNI 7129 <35> 6ª specie e 7ª specie • Impianti a gas UNI 11137 con calcolo automatico dei LT con metodo diretto. • Esegue tutte le prove e le misurazioni degli impianti gas esistenti secondo le UNI 11137 • Misura istantanea delle pressioni e della temperatura • Misura il volume di un impianto a gas, di un recipiente o di un serbatoio • Prova meccanica fino a 1 bar • Memorizza fino a 10 eventi • Scale disponibili in mbar - mm - H2O - hPa - psi - Torr CON STAMPANTE CD software per scarico dati Codice Versione Conf. 15.020 MD20 1 15.020/CD CD software 1 Note Multimanometro digitale MD40 PLUS Per la misurazione della pressione e verifica di tutte le prove idonee per gli impianti gas, possibilità di scaricare tutti i dati su PC, Dati tecnici • UNI 7129 - UNI 11137 • Misura istantanea • Misurazioni su impianti gas esistenti • Volume dell’impianto con metodo diretto ed indiretto • Prova meccanica fino a 1 bar • Tenuta impianti fino a 45 bar • Memoria cicli 10 eventi • Scale disponibili in mbar - mm - H2O - hPa - psi - Torr Codice Versione Conf. 15.021/P MD40 1 Note Cercafughe Giollygas multifunzione GIOLLYGAS è il nuovo strumento multifunzione che racchiude in un’unica soluzione,la possibilità di intervenire in modo semplice e intuitivo nelle situazioni di emergenza o nelle applicazioni di manutenzione ordinaria delle caldaie e delle centrali termiche. Dati tecnici • Rilevatore di gas CO ( monossido di carbonio ) tossici ( CO monossido ) • Rilevatore gas esplosivi ( metano - GPL - propano e butano ) • Sensore catalitico • Manometro per la misurazione della pressione degli impianti gas • Campo di misura: ± 99,9 (100) mmH2O/± 999 (1000) mmH2O • Campo di misura: ± 150 mbar Precisione: 1% F.S • Termometro tramite antenna orientabile • Campo di misura: da -50°C a + 100°C • Risoluzione 0,5° Codice Versione Conf. 15.035 GIOLLYGAS 1 Note 13 CLIMATIZZAZIONE ESTIVA E POMPE DI CALORE Cercafughe elettronico mod. INSPECTOR Per refrigeranti CFC - HCFC - HFC, 6 livelli di sensibilità, 15 livelli di rilevamento e lampada a raggi UV incorporata. Sensibilità: 3 gr/anno CONFORME: CE n.1516/2007 DL n.147 - SAE J2913 (R1234yf) Codice Versione Conf. 17.302 Inspector 1 Note Gruppo manometrico digitale FELIX 100 Il gruppo manometrico digitale FELIX 100 a 4 vie a pistone è stato studiato e realizzato per semplificare tutte le operazioni per la manutenzione e la diagnosi degli impianti HVAC e A/C. Il pratico e intuitivo display visualizza tutti i passaggi necessari per la realizzazione delle varie operazioni e la facilità d’uso (solo 5 pulsanti) conferisce un aspetto semplice di utilizzo. Dati tecnici: 2 Sonde di temperatura tipo K ( -99,9 ÷ 200° C cavo 3 mt ) • 1 Sonda di temperatura ambiente • Pressione di esercizio ( max 56 bar ) • 2 Trasduttori di pressione ( -0,99 ÷ + 49,90 bar ) • Database con oltre 50 refrigeranti • Calcolo automatico delle temperature: sotto rinfrescamento - sopra surriscaldamento. Fornito in valigetta con 2 sonde TK 109 da mt. 3 CON VACUOMETRO DIGITALE INTEGRATO SPECIFICO PER LE MISURAZIONI IN MILLITORS Codice Versione Conf. 17.040 FELIX 1 Note Gruppo manometrico FOX EVO Fornito di vacuometro elettronico di alta pressione integrato con possibilità di visualizzare il grado di vuoto. Fox Evo possiede un data logger integrato che consente di salvare i dati registrati all’interno della memoria microSD, una micro SD-Card e lettore e l’alimentatore 230V/50Hz, il data base è il medesimo del modello Felix. Fox Evo permette di effettuare tutte le operazioni e i test sugli impianti di condizionamento e refrigerazione. Fox Evo possiede caratteristiche uniche nel suo genere: Dati tecnici: • Vacuometro elettronico integrato di alta pressione ( 0÷900 Pa ) • Data Logger integrato • Micro SD CARD con lettore per trasferimento dati al PC • 2 sonde TK 109 • Test per prova impianti in pressione • Pressione max di esercizio 56 bar • Classe di precisione migliore dell’1% FS • Oltre 50 refrigeranti ( inclusi R410a-R134a-R407c ) • Possibilità di aggiornamento con nuovi gas • Gruppo manometrico a 4 vie a pistone • Trasduttori di pressione ceramici ( -0,99÷ +49,90 bar ) Gruppo manometrico FOX EVO a 4 vie fornito in valigetta con 2 sonde TK 109, alimentatore, microSD e lettore SD-CARD 14 Codice Versione Conf. 17.056 FOX EVO 1 Note Kit diagnosi impianti A/C Kit per il calcolo delle informazioni essenziali all’interno di un impianto A/C ed individuazione delle relative problematiche. Lo strumento calcola il surriscaldamento e il sottoraffreddamento effettivo, il differenziale termico, l’umidità relativa, il punto di rugiada, la velocità e il volume del flusso d’aria. Salva tutti i dati per il trasferimento su PC. Il kit comprende: • Strumento di analisi • Anemometro • Pinza a morsetto termocoppia Dati tecnici: • Temperatura di funzionamento: da 0° a 50°C • Temperature: °C e °F • Pressioni: PSI e bar • Display LCD retro illuminato • Indicatore batteria scarica • Collegamenti: USB e termocoppia Codice Versione Conf. 17.059 Kit diagnosi impianti 1 Note Termometro digitale professionale Molto utile in tutti quei casi dove è necessario misurare temperature anche molto elevate tramite sonde tipo K (incluse) Dati tecnici: Alimentazione: 1 batteria 9V alcalina • Display LCD (retroilluminato) • Temperatura di funzionamento: da 0°C ca. + 50°C • Temperatura di stoccaggio: da 20°C a +60°C • Umidità max di funzionamento: 75% RH • Sonda T1: termocoppia tipo "K"(in dotazione) • Dimensioni: 165H x 76 L x 43 P • Peso: 210 gr Dati tecnici sonde: Temperatura di funzionamento: da -80°C a +600°C • Temperatura di funzionamento cavo ed impugnatura: da -40°C a +105°C • Precisione : secondo IEC 584-2 classe 1 o 2 • Grado di protezione: IP 54 In dotazione: batteria • protezione antiurto • custodia morbida • manuale d'uso • sonda temperatura Codice Versione Conf. 080615 TD50 termometro 1 sonda 1 110152 TPC sonda a contatto 1 110153 TPA sonda ambiente 1 110154 TPI sonda a immersione 1 Note Kit per installazione e controllo solare termico Valigetta per l'installazione degli impianti solari termici completa di: pHmetro per misurare l'acidità dell'acqua e del glicole; rifrattometro per la misurazione dell'indice di rifrazione; clinobussola per verificare la corretta inclinazione dei pannelli solari; manometro 0- 6 bar per misurare la pressione dell'impianto;termometro digitale differenziale con display LCD a 2 sonde di temperatura a pinza per misurare il delta T tra andata e ritorno dell'impianto. Codice Versione Conf. 6.068 Kit solare termico 1 Note 15 La pulizia di un impianto di riscaldamento viene eseguita soprattutto in occasioni della sostituzione: • di un elemento qualsiasi dell’impianto; • del generatore di calore (caldaia). L’errore più grave è il semplice svuotamento e ricarico dell’impianto con acqua pulita non trattata. ACQUA non trattata è ACQUA non idonea per un impianto di riscaldamento! COME LAVARE UN IMPIANTO Con pompa esterna, composta da attacchi di facile collegamento all’impianto, un invertitore di flusso e un serbatoio di raccolta. Dopo aver caricato acqua pulita si inserisce il prodotto pulitore nel serbatoio e si fa circolare per 2 – 3 ore. Con pompa della caldaia, inserendo il prodotto pulitore direttamente nell’impianto tramite un pompa di carico assieme con acqua pulita, lasciando agire/circolare il prodotto per il relativo periodo indicato, che normalmente varia da 2 a 10 gg. Per tutti gli impianti è comunque sempre consigliato il montaggio di un filtro meccanico sul ritorno. Pompa POWER ES con invertitore cinghia e imbuto Pompa ad asse verticale con serbatoio progettata e realizzata espressamente per una rapida pulizia di tutto l’impianto di riscaldamento e di refrigerazione. Dotata del nuovo invertitore di flusso POWERFLUX che assicura più portata e più prevalenza, la pompa POWER ES, permette un lavoro di pulizia veloce, e pulito, permettendo di eliminare i problemi di circolazione dell’acqua causati da accumuli di fanghiglia depositi di calcare. Dati tecnici • Capacità serbatoio: Lt. 27 • Portata: Lt./min. 60 • Prevalenza: 2 bar ( 20 mt ) • Potenza assorbita: Kw 0,55 • Peso: Kg. 12 Prodotti idonei per la pulizia degli impianti termici (radiatori e a pavimento) (cod.120201 pag 19 - 120202 pag 20). Prodotto idoneo per la pulizia degli scambiatori (cod. 120208 pag.20 ) Codice Versione Conf. 6.120 POWER ES 1 Note Adattatore per collegare direttamente la pompa disincrostante Codice Versione Conf. 6.120/A Adattatore (al posto del circolatore) 1 Note MULTINET Macchina per il riempimento e lavaggio degli impianti solari e di riscaldamento Ideale per la pulizia degli impianti termici civili e industriali per tubazioni di grosse dimensioni fino a 2” 1/2 e degli impianti a pannelli solari. • Pressione variabile da 0-6 bar mediante regolatore di pressione • Riempimento degli impianti solari e termici con disaerazione automatica • Invertitore di flusso • Possibilità di ottenere un circuito chiuso per l’abbattimento dell’acido per la pulizia della pompa a lavoro ultimato Prodotti idonei per la pulizia degli impianti termici (radiatori e a pavimento) (cod.120201 pag.19 - 120202 pag.20). Prodotto idoneo per la pulizia degli impianti a pannelli solari (cod.120204 pag.20) Prodotto idoneo per la pulizia degli scambiatori (cod. 120208 pag.20 ) Dati tecnici • Connessione entrata/uscita: 3/4 M - 3/4M • Portata: Lt./min. 58 • Prevalenza: 6 bar ( 60 mt ) • Capienza: Lt 43 • Tensione di rete: 230V - 50 Hz • Peso (vuoto): Kg. 33 16 Codice Versione Conf. 6.127 MULTINET 1 Note COME PROTEGGERE UN IMPIANTO La protezione di un impianto si ottiene con l’inserimento di un inibitore, tramite una semplice pompa di carico. È importante che vengano eseguiti dei controlli periodici del contenuto dell’inibitore con gli appositi “test-kit” oppure la sostituzione dell’inibitore quando scaduto. L’inserimento e i controlli periodici successivi dell’inibitore deve essere segnalato nel libretto di manutenzione o nel rapporto di controllo che sarà rilasciato al responsabile dell’impianto. Per il controllo dell’acqua tecnica proponiamo delle pratiche valigette contenenti i TEST+KIT necessari: Valigetta SIMPLE TEST Contenuto • 1 test kit molibdeno test colorimetrico per la determinazione del Molibdeno negli impianti protetti con inibitore. Contenuto: 2 flaconi di reattivo Mo-,1 recipiente test,1 tubicino con 100 strisce test. • 1 test kit durezza totale test colorimetrico per la determinazione della durezza totale. Contenuto: 1 tubicino con 100 strisce test. • 1 test kit ferro test colorimetrico per la determinazione del ferro - mg/ I Fe2+) . Contenuto: 1 tubicino con 100 strisce test • 2 test kit batterico test batterico per la determinazione della presenza di batteri in impianti di riscaldamento a pavimento o in pannelli radianti. Contenuto: 1 recipiente test kit • 1 test kit strisce pH strisce indicatori pH per determinare il valore pH da 1 a 14. Contenuto 100 strisce test. Codice 120220 Versione Valigetta SIMPLE TEST Conf. Note 1 Valigetta PROFI TEST con rifrattometro ottico Cotenuto • 1 test kit molibdeno test colorimetrico per la determinazione del Molibdeno negli impianti protetti con inibitore. Contenuto:2 flaconi di reattivo Mo-,1 recipiente test, 1 tubicino con 100 strisce test. • 1 test kit durezza totale test colorimetrico per la determinazione della durezza totale. Contenuto: 1 tubicino con 100 strisce test. • 1 test kit ferro test colorimetrico per la determinazione del ferro - mg/ I FE2+. Contenuto:1 tubicino con 100 strisce test.) • 2 test kit batterico test batterico per la determinazione della presenza di batteri in impianti di riscaldamento a pavimento o in pannelli radianti. Contenuto: 1 recipiente test kit • 1 test kit strisce pH strisce indicatori pH per determinare il valore pH da 1 a 14. Contenuto 100 strisce test. • 1 rifrattometro ottico rifrattometro ottico per la determinazione della protezione di liquidi anticongelanti in gradi °C. Contenuto: 1 rifrattometro, 1 flacone di acqua distillata, 1 regolatore per vite calibrazione. Codice 120221 Versione Valigetta PROFI TEST Conf. Note 1 17 IMPIANTI A RADIATORI LIQUIDI PULITORI Se l’intervento viene effettuato d’estate o nelle mezze stagioni, quindi a caldo fino a massimo 50°C. o a freddo con la pompa di ricircolo della caldaia: Liquido pulitore per impianti di riscaldamento Diluizione: 1% (1 Lt su 100 Lt acqua) Tempo azione: 2/4 gg. - pompa caldaia Temperatura intervento: 50°C max Codice Versione Conf. 120200 HR 1 Lt Note Deve essere tolto dall'impianto dopo la pulizia Se l’intervento viene effettuato d’inverno a caldo fino a 70°C (con pompa caldaia): Liquido pulitore a pH neutro con azione prolungata per impianti di riscaldamento Diluizione: 1% (1 Lt su 100 Lt acqua) Tempo azione: 1 - 3 mesi - pompa caldaia Temperatura intervento: 70°C max Codice Versione Conf. 120215 CPL 1 Lt Note Deve essere tolto dall'impianto dopo la pulizia Se l’intervento viene effettuato con pompa esterna (a freddo): Liquido pulitore per lavaggio rapido per impianti di riscaldamento Diluizione: 2% (2 Lt su 100 Lt acqua) Tempo azione: 3 ore - pompa esterna Temperatura intervento: a freddo Codice Versione Conf. 120202 HR PLUS 1 Lt Note Deve essere tolto dall'impianto dopo la pulizia LIQUIDI PROTETTIVI Dopo il lavaggio, l’impianto oltre ad essere riempito con acqua di rete, deve prevedere l’aggiunta di un protettivo inibitore con caratteristiche antincrostanti, anticorrosivi, deossigenanti che stabilizza in pH e forma un film protettivo sui singoli componenti dell’impianto. Liquido protettivo a lunga durata per impianti di riscaldamento su base di molibdeno Diluizione: 1% (1 Lt su 100 Lt acqua) Controllo: 1 - 3 mesi Efficienza: 10 anni circa Codice Versione Conf. 120210 K32 1 Lt Note Può essere mescolato con glicole o antigelo ma non con altri prodotti chimici 18 IMPIANTI RADIANTI (bassa temperatura) LIQUIDI PULITORI Gli impianti radianti a bassa temperatura favoriscono la crescita di flora batterica (alghe). L’ intervento di pulizia potrà essere effettuato: Con pompa della caldaia Liquido pulitore sanificante biocida-alghicida Diluizione: 1 - 2% (1 - 2 Lt su 100 Lt acqua) Tempo azione: 4 - 5 ore - pompa caldaia Temperatura intervento: 40°C max Codice Versione Conf. 120201 SB 1 Lt Note Non può essere mescolato nella fase operativa con altri additivi chimici Con pompa esterna Liquido pulitore sanificante biocida-alghicida Diluizione: 1 - 2% (1 - 2 Lt su 100 Lt acqua) Tempo azione: 5 ore - pompa esterna Temperatura intervento: Temperatura ambiente Codice Versione Conf. 120201 SB 1 Lt Note Non può essere mescolato nella fase operativa con altri additivi chimici LIQUIDI PROTETTIVI E DI MANTENIMENTO Dopo il lavaggio, l’impianto oltre ad essere riempito con acqua di rete, deve prevedere l’aggiunta di un protettivo inibitore a tripla formulazione con caratteristiche sufficienti ad evitare, la crescita batterica (alghe), la corrosione e il formarsi di incrostazioni. Liquido protettivo a tripla formulazione per impianti radianti o misti fino a temperatura d’esercizio pari a 80°C Diluizione: 1 - 2% (1 - 2 Lt su 100 Lt acqua) Controllo: 12 Efficienza: 3 anni circa Codice Versione Conf. 120212 SBA 1 Lt Note Non può essere mescolato nella fase operativa con altri additivi chimici 19 SCAMBIATORI / SOLARE Per la disincrostazione degli scambiatori proponiamo l’utilizzo di un acido a forte concentrazione ed il successivo lavaggio con un liquido neutralizzante, che assicura l’eliminazione di tutte le tracce di acido residue, evitando lunghi risciacqui. Liquido pulitore ACIDO a forte concentrazione contro le incrostazioni di scambiatori Diluizione: 1 - 2% ( 1 - 2 Lt su 10 Lt acqua ) Tempo azione: 30 minuti minimo Temperatura intervento: 45°C max LATO ACQUA Codice Versione Conf. 120208 Puliboiler 1 Lt Note Deve essere tolto dall'impianto dopo la pulizia. Successivamente neutralizzare con cod: 120209 Liquido pulitore disincrostante per il lato fumi degli scambiatori in alluminio silicio,acciaio e acciaio inox Diluizione: NON diluire (prodotto pronto all'uso) Tempo azione: circa 10 minuti Codice Versione Conf. 120224 CaltecPlus 5 Lt 120242 Spruzzino con lancetta (vuoto) 1 LATO FUMI Note Liquido pulitore per pannelli solari con inibitore di corrosione Diluizione: 10 - 20% ( 10-20 Lt su 100 Lt acqua ) Tempo azione: 1 ora Temperatura intervento: 65°C max Codice Versione Conf. 120204 Solar 1 Lt Note Successivamente neutralizzare con cod. 120209 Liquido NEUTRALIZZANTE per neutralizzare impianti trattati con liquidi acidi Diluizione: 5% ( 1 Lt su 20 Lt acqua) Tempo azione: 20 minuti minimo Temperatura intervento: a freddo Codice Versione Conf. 120209 Neutro 1 Lt Note Deve essere tolto dall'impianto dopo aver verificato il corretto valore del pH. Da usare negli impianti successivamente ai liquidi pulitori cod. 120208 e cod. 120204 20 PERDITE Il principio del liquido auto sigillante è una sigillatura meccanica dall’esterno. Funziona solo in presenza di ossigeno. Il prodotto può essere utilizzato anche su un impianto a vaso d’espansione aperto. Seguire le seguenti indicazioni: • verificare perdita giornaliera (tramite contalitri) • verificare contenuto dell’impianto (100 mq = circa 100 litri di contenuto) • verificare quanto è sporco l’impianto, se necessario lavare con liquido pulitore cod.120200 versione HR, come previsto dalla norma UNI 8065 • selezionare il prodotto in base alla perdita giornaliera • inserire l’auto sigillante nell’impianto come da istruzioni riportare sulla confezione. LIQUIDI AUTOSIGILLANTI PER IMPIANTI DI RISCALDAMENTO TRADIZIONALI Per impianti con perdita giornaliera fino a 15 litri Diluizione: 1 - 2% ( 1-2 litri su 100 litri di acqua ) Tempo azione: l’impianto deve rimanere in funzione per minimo 7 ore Temperatura intervento: massima temperatura Codice Versione Conf. 120010 MY15 1 Lt Note Per impianti con perdita giornaliera fino a 35 litri Diluizione: 1 - 2% ( 1-2 litri su 100 litri di acqua ) Tempo azione: l’impianto deve rimanere in funzione per minimo 7 ore Temperatura intervento: massima temperatura Codice Versione Conf. 170558 MY35 1 Lt Note Per impianti con perdita giornaliera fino a 150 litri Diluizione: 1-2% (1-2 litri su 100 litri di acqua) Tempo azione: l’impianto deve rimanere in funzione per minimo 7 ore Temperatura intervento: massima temperatura Codice Versione Conf. 120029 MY150 1 Lt Note Per impianti con perdita giornaliera fino a 250 litri Diluizione: 1 - 2% ( 1-2 litri su 100 litri di acqua ) Tempo azione: l’impianto deve rimanere in funzione per minimo 7 ore Temperatura intervento: massima temperatura Codice Versione Conf. 120222 MY250 1 Lt Note 21 Per impianti con perdita giornaliera fino a 400 litri Diluizione: 1 - 2% ( 1 - 2 litri su 100 litri di acqua ) Tempo azione: l’impianto deve rimanere in funzione per minimo 7 ore Temperatura intervento: massima temperatura Codice Versione Conf. 170557 MY400 1 Lt Note Per impianti con perdita giornaliera fino a 1000 litri Diluizione: 1 - 2% ( 1 - 2 litri su 100 litri di acqua ) Tempo azione: l’impianto deve rimanere in funzione per minimo 7 ore Temperatura intervento: massima temperatura Codice Versione Conf. 120011 MY1000 1 Lt Note Per impianti con perdita giornaliera fino a 2500 litri Diluizione: 1 - 2% ( 1 - 2 litri su 100 litri di acqua ) Tempo azione: l’impianto deve rimanere in funzione per minimo 7 ore Temperatura intervento: massima temperatura Codice Versione Conf. 120012 MY2500 1 Lt Note Il liquido autosigillante: • NON può essere mescolato con glicole/antigelo o altri prodotti chimici • Deve essere tolto dall’impianto dopo la sigillatura • Il prodotto può rimanere nell’impianto per massimo di 30 giorni AVVISO IMPORTANTE: SE LA PERDITA IN 24 ORE SUPERA IL 70% DEL CONTENUTO DELL’IMPIANTO DA SIGILLARE, LA SIGILLATURA NON SARÀ POSSIBILE. 22 LIQUIDI AUTOSIGILLANTI PER IMPIANTI DI RISCALDAMENTO A PAVIMENTO Per impianti con perdita giornaliera fino a 15 litri Diluizione: 1 - 2% ( 1 - 2 litri su 100 litri di acqua ) Tempo azione: l’impianto deve rimanere in funzione per minimo 7 ore Temperatura intervento: massima temperatura Codice Versione Conf. 120015 MY15L 1 Lt Note Per impianti con perdita giornaliera fino a 35 litri Diluizione: 1 - 2% ( 1-2 litri su 100 litri di acqua) Tempo azione: l’impianto deve rimanere in funzione per minimo 9 ore Temperatura intervento: massima temperatura Codice Versione Conf. 120028 MY35L 1 Lt Note Il liquido autosigillante: • può essere mescolato con glicole/antigelo ma NON con altri prodotti chimici • il prodotto può rimanere nell’impianto LIQUIDO AUTOSIGILLANTE PROTETTIVO PER IMPIANTI DI RISCALDAMENTO Sigilla e protegge dalla corrosione impianti di riscaldamento in acciaio, rame e alluminio, indicato negli impianti di riscaldamento a pavimento. Per impianti con perdita giornaliera fino a 10 litri Diluizione: 1 - 2% ( 1 - 2 litri su 100 litri di acqua) Tempo azione: l’impianto deve rimanere in funzione per minimo 7 ore Temperatura intervento: massima temperatura Codice Versione Conf. 120016 MY PROTOSAN 1 Lt Note Il liquido autosigillante: • può essere mescolato con glicole/antigelo ma NON con altri prodotti chimici • il prodotto deve rimanere nell’impianto 23 LIQUIDI AUTOSIGILLANTI PER IMPIANTI SOLARI Per impianti con perdita giornaliera fino a 15 litri Diluizione: 1 % (1 litro su 100 litri di acqua) Tempo azione/Temperatura pressione intervento: regolare la temperatura e la pressione al massimo per le prime 4 ore. Dopo le 4 ore di funzionamento, regolare l’impianto al funzionamento normale. La sigillatura totale avviene dopo circa 14 giorni. Codice Versione Conf. 120027 MYF 1 Lt Note Per impianti con perdita giornaliera fino a 15 litri Diluizione: 1 % (1 litro su 100 litri di acqua) Tempo azione/Temperatura pressione intervento: regolare la temperatura e la pressione al massimo per le prime 4 ore. Dopo le 4 ore di funzionamento, regolare l’impianto al funzionamento normale. La sigillatura totale avviene dopo circa 14 giorni. Codice Versione Conf. 120026 MYF 5 Lt Il liquido autosigillante: • può essere mescolato con glicole/antigelo e con altri prodotti chimici destinati al settore solare (inibitori di corrosione) • il prodotto può rimanere nell’impianto 24 Note LIQUIDI AUTOSIGILLANTI PER IMPIANTI SANITARI SU LINEE DI ACQUA CALDA Per impianti con perdita giornaliera fino a 10 litri Diluizione: NON DILUIRE. Il prodotto è pronto all’uso. Tempo azione/Temperatura pressione intervento: mettere sotto pressione la rete da sigillare a circa 5-7 bar. Tempo di azione minimo: 24 ore a caldo. A temperatura ambiente prolungare il tempo di azione a 2-3 giorni. Codice Versione Conf. 120014 MYAP 10L 1 Lt Note Per impianti con perdita giornaliera fino a 20 litri Diluizione: NON DILUIRE. Il prodotto è pronto all’uso. Tempo azione/Temperatura pressione intervento: mettere sotto pressione la rete da sigillare a circa 5-7 bar. Tempo di azione minimo: 24 ore a caldo. A temperatura ambiente prolungare il tempo di azione a 2-3 giorni. Codice Versione Conf. 120013 MYAP 20 1 Lt Note Il liquido autosigillante: • NON può essere mescolato con glicole/antigelo e con altri prodotti chimici • il prodotto deve essere tolto subito dopo la sigillatura • il prodotto recuperato può essere riutilizzato più volte 25 PROTEZIONE DAL GELO Liquido anticongelante atossico protettivo 10 Kg A base di glicole propilenico combinato con un pacchetto protettivo di inibitori contro la formazione di ruggine e corrosione di tutti i materiali presenti in un impianto come acciaio, rame, alluminio e guarnizioni. Indicato per proteggere impianti: • Solari termici • Geotermici • Riscaldamento alta e bassa temperatura • Raffreddamento • Pompe di calore Codice Versione Conf. 120218 FS 10 Kg Note PROPORZIONE DI MISCELA Contenuto acqua impianto Quantità anticongelante Protezione fino a: 100 Lt. 12% - 3°C 100 Lt. 18% - 6°C 100 Lt. 25% - 10°C 100 Lt. 32% - 15°C 100 Lt. 40% - 20°C Liquido anticongelante atossico protettivo 25 Kg A base di glicole propilenico combinato con un pacchetto protettivo di inibitori contro la formazione di ruggine e corrosione di tutti i materiali presenti in un impianto come acciaio, rame, alluminio e guarnizioni. Indicato per proteggere impianti: • Solari termici • Geotermici • Riscaldamento alta e bassa temperatura • Raffreddamento • Pompe di calore Codice Versione Conf. 120219 FS 25 Kg PROPORZIONE DI MISCELA 26 Contenuto acqua impianto Quantità anticongelante Protezione fino a: 100 Lt. 12% - 3°C 100 Lt. 18% - 6°C 100 Lt. 25% - 10°C 100 Lt. 32% - 15°C 100 Lt. 40% - 20°C Note Liquido anticongelante atossico protettivo “FSP” - PRONTO ALL’USO 10 Kg A base di glicole propilenico combinato con un pacchetto protettivo di inibitori contro la formazione di ruggine e corrosione di tutti i materiali presenti in un impianto come acciaio, rame, alluminio e guarnizioni. Indicato per proteggere impianti: • Solari termici • Geotermici • Riscaldamento alta e bassa temperatura • Raffreddamento • Pompe di calore Diluizione: NON DILUIRE. Il prodotto è pronto all’uso Protezione: fino a -25°C Codice Versione Conf. 120216 MYFSP 25 10 Kg Note Liquido anticongelante atossico protettivo “FSP” - PRONTO ALL’USO 25 Kg A base di glicole propilenico combinato con un pacchetto protettivo di inibitori contro la formazione di ruggine e corrosione di tutti i materiali presenti in un impianto come acciaio, rame, alluminio e guarnizioni. Indicato per proteggere impianti: • Solari termici • Geotermici • Riscaldamento alta e bassa temperatura • Raffreddamento • Pompe di calore Diluizione: NON DILUIRE. Il prodotto è pronto all’uso Protezione: fino a -25°C Codice Versione Conf. 120217 MYFSP 25 25 Kg Note 27 VERIFICA DEI PROTETTIVI CONDIZIONANTI I LIQUIDI PROTETTIVI Il cod.120210-K32 a lunga durata e il cod.120212-SBA a tripla formulazione devono essere controllati periodicamente ogni 12 mesi. Il valore da controllare è il molibdeno in mg/l; il kit da utilizzare è: Set completo per la misurazione del liquido protettivo Test colorimetrico per la determinazione del molibdeno negli impianti termici protetti con inibitore K32 (cod.120210). Contenuto 2 flaconi di reattivo Mo-1; 1 recipiente test; 1 tubicino con 100 strisce test. Codice Versione Conf. 120223 Test KIT molibdeno 1 Note Con un trattamento di cod, 120210-K32 all’1%, il valore deve risultare a circa 250mg/l (soglia minima 140mg/l) mentre con un trattamento di cod. 120212-SBA al 2%, il valore deve risultare a circa 100mg/l (soglia minima 80mg/l). SUGGERIMENTI GENERALI • Mantenersi scrupolosamente ai tempi e alle diluizioni indicati sulle confezioni. • In fase di lavaggio impianti, suggeriamo un filtro defangatore sul ritorno, per evitare che la fanghiglia rimossa circoli nell‘impianto. • È obbligatorio controllare periodicamente gli inibitori inseriti. • Prima del riempimento con l’inibitore, effettuare un abbondante risciacquo dell’impianto dopo la procedura di lavaggio, per evitare residui indesiderati del pulitore. 28 SEPARATORI DI FANGHI MAGNETICI MULTIFUNZIONE PER CIRCUITI IDRAULICI Il separatore di fanghi magnetico multifunzione rappresenta la soluzione ottimale per risolvere problemi impiantistici dovuti alla presenza di particelle, soprattutto ruggine e sabbia che si formano per effetto della corrosione e delle incrostazioni durante il normale funzionamento di un impianto. Principio di funzionamento Attraverso la sua azione efficace e costante il filtro magnetico raccoglie tutte le impurità presenti nell’impianto, impedendone la circolazione all’interno di esso, evitando così l’usura e il danneggiamento del resto dei componenti dell’impianto, ma soprattutto esercita un azione di protezione continua sulla caldaia. L’impiego E’ consigliato installare il separatore di fanghi magnetico multifunzione sul circuito di ingresso della caldaia, per proteggerla da tutte le impurità presenti nell’impianto, soprattutto nella fase di avviamento. La parte snodabile consente l’installazione su tubazioni: • verticali • orizzontali • diagonali Grazie alla tenuta snodabile e la presenza di un tappo di apertura si rende idoneo per aggiungere agevolmente prodotti chimici di trattamento nell’impianto. Separatore di fanghi magnetico multifunzione in polimero con valvole a sfera attacco FF Dati tecnici Attacco: FF UNI-EN-ISO 228 Corpo deviatore: poliammide PA66% Cartuccia filtrante: AISI 304 Tenute idrauliche: EPDM Magnete: neodimio REN35 B = 11.000 Gauss Fluido compatibile: acqua, acqua + glicole Pressione max esercizio: 3 bar Temperatura di lavoro: 0÷90°C Predisposto per l’installazione di valvola automatica di sfogo aria attacco 3/8” (cod. 060877) Codice Versione Conf. 060873 3/4” 1 060874 1” 1 Note Guscio termico per separatore di fanghi Isolamento termico costituito da semigusci in polietilene espanso con rivestimento esterno in pellicola antigraffio. Fissaggio dei semigusci tramite nastro biadesivo già applicato. Dati tecnici Comportamento al fuoco: classe 1 Densità: 33Kg/m3 Temperatura max di impiego: -40 +90°C Codice Versione Conf. 060878 Unica 1 Note 29 ALTRI PRODOTTI PRESENTI SU CATALOGHI FERRARI GROUP Filtro defangatore autopulente magnetico per circuiti idraulici MAG-NUS Codice Versione Conf. 060871 3/4” FF 1 060872 1” FF 1 Note Valvola automatica di sfogo aria degasatore con cappuccio di protezione Codice Versione Conf. 060877 3/8” 1 Codice Versione Conf. 060865 1/2” FF 1 060866 3/4” FF 1 060867 1” FF 1 060868 1”1/4 FF 1 060869 1”1/2 FF 1 060870 2” FF 1 Codice Versione Conf. 060860 1/2” Codice Versione 060861 1/2” Note Filtro autopulente Note Alimentatore automatico a membrana - ALINOX Note 1 Alimentatore automatico a pistone - FILLER 30 Conf. 1 Note DolceAcqua anticalcare 2M1 Codice 119010 Versione 2M1 in blister Conf. Note 1 DolceAcqua Anticalcare 2M2 Codice Versione 119030 2M2 in blister Codice Versione Conf. Note 1 Anticalcare magnetico Conf. 060710/N 1/2” MM 1 060711/N 3/4” MM 1 060712/N 1”MM 1 060713/N 1”1/4 MM 1 060714/N 1”1/2 MM 1 060715/N 2” MM 1 060716/N 2” 1/2 FF 1 060717/N 3” FF 1 060718/N 4” FF 1 060719 Kit controllo durezza acqua 1 Codice Versione Conf. Note Anticalcare elettronico serie “KILLCAL” 060720 F1-3,8W per tubazioni fino a 1" 1 060721 F2-4,2W per tubazioni fino a 2" 1 060722 F3-4,2W per tubazioni fino a 3" 1 Note Antibatterico elettronico serie “CRYSTAL WATER” Codice Versione Conf. 060723 S1-4,2W per tubazioni fino a 1" 1 060724 S2-4,9W per tubazioni fino a 2 1 060725 S3-5,6W per tubazioni fino a 3" 1 Note 31 Dosatore proporzionale di polifosfato in polvere Codice A B Versione Conf. 060642 A - Acquacal 1/2" F 1 060643 B - Acquacal-R 1/2" F con by pass 1 060644 Contenitore da 500 gr di sale polifosfato 1 Note Dosatore proporzionale di polifosfato in polvere Codice Versione Conf. 060645 Acquacal 3/4" F 1 060646 Acquacal 1" F 1 060644 Contenitore da 500 gr di sale polifosfato 1 Note Pompa dosatrice elettromagnetica serie “FX” 32 Codice Versione Conf. 060280 FX 1 Note CONDIZIONI GENERALI DI VENDITA 1 - PREZZI 7 - PAGAMENTI Le quotazioni si intendono IVA esclusa e possono subire variazioni senza preavviso. Secondo le modalità concordate anticipatamente. Sui ritardi di pagamento saranno applicati interessi bancari a norma di legge. La merce si intende in riservato dominio fino a pagamento effettuato. 2 - ORDINI Tutti gli ordini si intendono assunti a titolo di prenotazione e non impegnano la nostra Ditta alla consegna, anche parziale, di quanto ordinato e sulla data d’evasione degli stessi. 3 - SPEDIZIONI Sono sempre effettuate in porto assegnato salvo speciali accordi in contrario. La merce viaggia a rischio e pericolo del committente e, anche se venduta franco destinatario, ci riteniamo sollevati da ogni responsabilità per eventuali ammanchi o avarie che debbono essere fatte valere nei confronti del trasportatore. 4 - CONSEGNE I tempi di consegna sono puramente indicativi (salvo accordi programmati). Eventuali ritardi non autorizzano a richieste danni o ad annullamento ordini. 5 - IMBALLI Gli imballi sono fatturati al puro costo e non si accettano di ritorno. 8 - GARANZIA La garanzia è quella d’uso delle case costruttrici. Sono esclusi i difetti derivanti da imperizia, cattiva installazione, sovraccarichi e simili. La nostra garanzia si limita alla riparazione o al cambio dei pezzi riconosciuti difettosi, purché ritornati franco nostro domicilio. 9 - RESI Non si accettano merci di ritorno senza preventiva nostra autorizzazione e senza regolare documento di trasporto. 10 - RECLAMI Saranno presi in considerazione solo i reclami fatti entro gli otto giorni seguenti il ritiro della merce. La proprietà del materiale trapasserà all’acquirente solo a pagamento effettuato. 11 - RESPONSABILITÀ ’ La nostra responsabilità è limitata alla qualità dei materiali; le illustrazioni, le misure e quant’altro indicato non sono impegnative e possono variare senza alcun obbligo di preavviso. 6 - FATTURAZIONE Ordine minimo Euro 250,00. Per importi inferiori saranno applicate le spese d’emissione fattura pari a Euro 15,00 o effettuata la spedizione in contrassegno. 12 - FORO Per ogni contestazione o controversia è competente il Foro di Busto Arsizio (VA). MACCHINE E UTENSILI PER INSTALLATORI Via 1° Maggio. 5 / b - 21012 Cassano Magnago (VA) Tel. +39 - 0331/281236 - +39 - 0331/201866 Fax +39 - 0331/201844 - E-mail: [email protected] www.idrhaus.it SEDE:via 1° Maggio, 7 - 21012 Cassano Magnago (VA) Tel: 0331 - 20.49.11 r.a. - Fax: 0331 - 20.14.58 E-mail: [email protected] FILIALE:via S. Pieretto, 50 - 55060 Capannori (LU) Tel: 0583 - 941.41 r.a. - Fax: 0583 - 946.82 E-mail: [email protected] www.ferrariwelcome.it FILIALE:via Silvio Travaglia, 12 - 35043 Monselice (PD) Tel: 0429 - 76.72.27 - Fax: 0429 - 70.18.10 E-mail: [email protected]