MANUALE
PER IL TRATTAMENTO DEGLI IMPIANTI DI RISCALDAMENTO
a radiatori - solare - a radiante
COME DA NORMATIVA TECNICA UNI 8065 E LEGGI VIGENTI D.P.R. 59/09 E D.P.R. 74/13
ha deciso di realizzare un pratico manuale per guidare la propria clientela nella gamma di prodotti,
libretti d’impianto ed accessori per il trattamento degli impianti di riscaldamento.
All’interno, oltre alla parte normativa, troverete una selezione dei più significativi prodotti Ferrari
(contrassegnati in tabella codice con colore giallo) e prodotti Idrhaus (contrassegnati in tabella
codice con colore azzurro) con ampie spiegazioni per un corretto utilizzo.
Per altri prodotti, non presenti in questo manuale, Vi invitiamo a consultare i cataloghi dedicati
Ferrari ed Idrhaus.
Sperando di averVi fatto cosa gradita gli staff Ferrari ed Idrhaus Vi augurano buon lavoro.
La nostra responsabilità è limitata alla qualità dei materiali; le illustrazioni, le foto, le misure e quant’altro indicato non sono
impegnative e possono variare senza alcun obbligo di preavviso.
ESTRATTO DELLA NORMATIVA TECNICA UNI 8065 E LEGGI VIGENTI D.P.R. 59/09 E D.P.R. 74/13
1 GENERALITÀ
1.1 Oggetto
La presente norma ha per oggetto:
• la definizione e la determinazione delle caratteristiche chimiche e chimico-fisiche delle acque impiegate negli impianti
termici ad uso civile.
Più precisamente si esaminano le caratteristiche delle acque di alimento e reintegro del circuito in relazione ai seguenti
tipi di impianti tecnici;
• impianti di riscaldamento ad acqua calda;
• caldaie a vapore a bassa pressione uso riscaldamento (diretto o tramite scambiatori) con elevato recupero di
condense;
• circuiti con acqua a temperatura maggiore di quella di ebollizione alla pressione atmosferica (acqua surriscaldata)
fino a temperatura massima di 180 °C;
• impianti di produzione di acqua calda sanitaria;
• la descrizione dei sistemi di trattamento dell’acqua; l’illustrazione delle modalità di controllo nonché delle relative
frequenze.
1.2 Scopo
La presente norma ha lo scopo di:
• fissare i limiti dei parametri chimici e chimico-fisici delle acque negli impianti termici ad uso civile per ottimizzarne il
rendimento e la sicurezza, per preservarli nel tempo, per assicurare duratura regolarità di funzionamento anche alle
apparecchiature ausiliarie e per minimizzare i consumi energetici integrando così leggi e norme vigenti;
• dare indicazioni per una corretta progettazione e realizzazione dei sistemi di trattamento dell’acqua;
• precisare i metodi di controllo per una corretta gestione dei sistemi di cui sopra anche durante i periodi di arresto;
• definire le reciproche responsabilità di committenti, fornitori e conduttori degli impianti, che devono essere
tecnicamente edotti.
1.3 Avvertenze
1.3.1 Per quanto concerne l’acqua calda sanitaria non potrà comunque essere previsto alcun tipo di trattamento che
possa impedirne l’eventuale uso alimentare, relativamente ai parametri tossicologici e microbiologici previsti dalla
Legislazione vigente, uso che, nella presente norma, è sempre considerato.
1.3.2 La presente norma considera inoltre che l’acqua destinata all’alimentazione degli impianti termici ad uso civile
abbia, prima del trattamento, caratteristiche analoghe a quelle di un’acqua potabile.
2 PRINCIPALI CARATTERISTICHE CHIMICHE E CHIMICO-FISICHE DELL’ ACQUA E LORO INFLUENZA SULLA
CONDUZIONE DEGLI IMPIANTI
2.1 Aspetto
L’aspetto dipende dalla presenza nell’acqua di sostanze sedimentabili, in sospensione e colloidali nonché di sostanze
disciolte che le conferiscono caratteristiche immediatamente rilevabili: torbidità, colorazione o schiuma.
Tali sostanze possono provocare incrostazioni, depositi, corrosioni, abrasioni, sviluppi biologici o formazioni di schiume.
Poiché la loro presenza può denotare o una insufficiente depurazione dell’acqua di alimento e reintegro o disfunzioni
all’interno del circuito (corrosioni. perdite, ecc.), è molto importante accertarne la provenienza per attuare gli interventi
più idonei.
.
2.2 Temperatura
La temperatura nei vari punti del circuito è un indice molto importante in quanto influenza l’innesco più o meno rapido
di diversi fenomeni, quali incrostazioni, corrosioni e crescite microbiologiche. Deve essere quindi precisata in fase di
progetto e controllata in caso di anomalie.
2.3 pH
Il numero pH riferito a 25 °C, esprime il grado di acidità o basicità attuale di una soluzione, secondo una scala che va
da 0 a 14:
• il valore 0 esprime la massima acidità;
• il valore 7 esprime la neutralità;
• il valore 14 esprime la massima basicità.
1
Il pH è un parametro base per la valutazione della corrosività di un’acqua; rappresenta inoltre un fattore di estrema
importanza nello sviluppo ed entità dei fenomeni di incrostazione, corrosione e crescita microbiologica. In linea di
massima, un pH minore dei valori limite indicati in 3 può provocare corrosioni generalizzate e un pH maggiore può
provocare incrostazioni e depositi, ed anche corrosione.
2.4 Residuo fisso a 180 °C - Conducibilità elettrica
Il residuo fisso misura direttamente per pesata la quantità di sali contenuta in un campione d’acqua dopo essiccamento
a 180 °C. Poiché la conducibilità elettrica di una soluzione acquosa dipende approssimativamente dal suo contenuto
salino, tale misura è spesso sostitutiva del residuo fisso.
Essendo influenzata dalla temperatura, la sua misura, misurata con conduttivi metro, va riferita a 25 °C e viene espressa
in microsiemens al centimetro (μS/cm) .
Per praticità di controllo si assume che il residuo fisso (in mg/kg) corrisponda numericamente a circa 2/3 del valore della
conduttività (in μS/cm).
Elevate salinità possono causare incrostazioni, corrosioni o depositi e possono essere indice di errori progettuali o di
conduzione non corretta degli impianti termici (carenza di spurghi) o degli impianti di trattamento dell’acqua.
2.5 Durezza
La durezza totale di un’acqua esprime la somma di tutti i sali di calcio e magnesio che si trovano disciolti in essa.
La durezza temporanea esprime la somma dei soli bicarbonati di calcio e magnesio.
Si esprimono in mg/kg come CaCO3 o in “gradi francesi” (1° f - 10 mg/kg CaCO3).
La presenza di durezza è causa di incrostazioni nei circuiti ove non si ricorra a trattamenti.
2.6 Alcalinità
L’alcalinità M o totale rappresenta la somma di tutti i sali alcalini presenti nell’acqua (bicarbonati, carbonati, idrati,fosfati
alcalini). L’alcalinità P o alfa fenoflaleina esprime gli idrati e metà dei carbonati. Nelle acque naturali l’alcalinità alla
fenoftaleina è normalmente nulla. I valori di alcalinità si esprimono in mg/kg come CaCO3.
Elevati valori di alcalinità P causano incrementi di pH con le conseguenze già viste e derivano in genere da insufficienza
di spurghi.
2.7 Ferro
Si esprime in mg/kg come Fe.
Il ferro in circuito può dare origine a depositi e/o a corrosioni secondarie. Tenori di ferro nell’acqua greggia maggiori dei
limiti stabiliti richiedono un pre-trattamento.
Il ferro in circuito, originato da corrosioni, è indice di condizione non corretta degli impianti termici o del trattamento
dell’acqua.
2.8 Rame
Si esprime in mg/kg come Cu.
Il rame in circuito può dare origine a corrosioni localizzate assai pericolose. È difficilmente presente nell’acqua greggia
in concentrazioni apprezzabili. Esso quindi può derivare soltanto da processi corrosivi in seno ai circuiti. Questo metallo
è da ricercare solo nel caso si sospettino corrosioni in atto in circuiti aventi componenti in rame.
2.9 Cloruri e solfati
Si esprimono in mg/kg rispettivamente come CI e come SO4.
Questi parametri, di cui non vengono fissati specifici limiti in quanto l’acqua di alimento è considerata di tipo potabile
(vedere 1.3.2), possono causare problemi di corrosione a contatto con particolari metalli (cloruri con taluni acciai
inossidabili e solfati con rame).
2.10 Formazioni microbiologiche
Le formazioni microbiologiche comprendono le più varie specie di alghe, funghi muffe e batteri che si sviluppano nei
circuiti. Le crescite microbiologiche sviluppano direttamente ed indirettamente agglomerati viventi e relativi prodotti di
decomposizione responsabili di fenomeni corrosivi e cattivi odori e sapori.
3 ANALISI DELL’ACQUA
Allo scopo di definire il tipo di trattamento, è necessario analizzare acqua.
4 INCONVENIENTI TIPICI DI UN IMPIANTO TERMICO E POSSIBILITÀ DI INTERVENTO
La definizione delle caratteristiche limite per le acque degli impianti termici ha come scopo la eliminazione o la sostanziale
riduzione degli inconvenienti afferenti o riconducibili all’acqua in tali impianti. Questi inconvenienti, che pregiudicano
seriamente l’efficienza degli impianti e determinano sostanziali perdite energetiche, sono riassumibili in:
2
•
•
•
•
incrostazioni;
corrosioni;
depositi;
crescite biologiche.
Tali inconvenienti sono spesso interdipendenti e vanno specificatamente considerati in base al tipo di impianto termico.
4.1 Incrostazioni
Le incrostazioni sono principalmente dovute alla precipitazione dei sali costituenti la durezza (vedere 2.5) che si
depositano sulle pareti in forma più o meno dura e coerente.
Sono causa di riduzione dell’efficienza dell’impianto, del ridotto scambio termico, di occlusione di tubature e, spesso,sono
responsabili di innesco di fenomeni corrosivi.
Le incrostazioni vengono evitate mediante trattamenti di stabilizzazione chimica e/o di addolcimento con resine a
scambio ionico.
4.2 Corrosioni
La corrosione in generale è un processo di tipo elettrochimico che si manifesta con una asportazione superficiale del
metallo che può giungere alla sua perforazione.
La corrosione di norma è favorita dalla presenza di ossigeno e trae origine da caratteristiche improprie dell’acqua o
situazioni di non omogeneità, dovute per esempio a contatto tra metalli diversi, strutture metallografiche dei componenti
l’impianto non uniformi, sostanze solide a contatto, depositi, errori impiantistici.
La corrosione è favorita anche dal calore, da elevate salinità (in particolare cloruri) e da elevate velocità dell’acqua.
Le corrosioni si controllano mediante condizionamento chimico specifico o polivalente.
4.3 Depositi
I depositi sono il risultato della precipitazione di sostanze organiche ed inorganiche insolubili. Differiscono dalle
incrostazioni in quanto incoerenti.
Essi sono dovuti alle caratteristiche originarie dell’acqua, all’inquinamento atmosferico (nel caso di impianti a contatto
con l’atmosfera) e possono dare luogo agli stessi inconvenienti citati per le incrostazioni.
I depositi si evitano mediante filtrazione dell’acqua all’ingresso, adeguato regime di spurghi e condizionamento chimico
dell’acqua in circuito.
4.4 Crescite biologiche
Col termine di crescita biologica si intendono tutte quelle forme di vita organica che solitamente vengono classificate
in alghe, funghi, muffe e batteri.
La loro crescita è favorita dalla luce, dal calore, dalla presenza di depositi e da inquinamenti accidentali.
Assumono particolare rilievo i batteri autotrofi (per esempio i ferrobatteri ed i batteri solfato-riduttori) particolarmente
temibili poiché causa diretta di corrosioni localizzate.
Le crescite biologiche si prevengono mediante l’uso di biocidi.
5 TRATTAMENTI DELL’ACQUA
Classificazione dei trattamenti
I trattamenti a cui possono essere sottoposte le acque di alimento e/o ricircolo degli impianti di riscaldamento sono cosi
classificati:
• trattamenti fisici e chimico-fisici (detti anche “esterni”);
• condizionamenti chimici (detti anche “interni”).
5.1.1 Trattamenti fisici o chimico-fisici
Se gli impianti sono alimentati con acqua di acquedotto, o comunque potabilizzata, i trattamenti generalmente richiesti
sono essenzialmente due:
• filtrazione di sicurezza per la protezione delle successive apparecchiature e del circuito idraulico;
• addolcimento mediante resine a scambio ionico.
Se viceversa l’acqua non ha le caratteristiche sopra dette possono essere richiesti adeguati pre-trattamenti specifici.
5.1.2 Condizionamento chimici
I trattamenti chimici di condizionamento riguardano:
•
•
•
•
stabilizzazione della durezza;
dispersione di depositi incoerenti inorganici ed organici;
deossigenazione e passivazione;
correzione dell’alcalinità e del pH;
• formazione di film protettivi;
• controllo delle crescite biologiche;
• protezione dal gelo.
3
5.2 Scelta dei trattamenti
La scelta del tipo di trattamento va fatta in base alle caratteristiche dell’acqua da trattare, al tipo di impianto ed ai limiti
di purezza richiesti.
I vari tipi di trattamento (fisici, chimico-fisici, chimici) si utilizzano, secondo necessità, singolarmente o in combinazione
tra di loro.
5.3 Descrizione dei trattamenti fisici e chimico-fisici Filtrazione
5.3.1. Scopo
In generale per filtrazione s'intende la rimozione di sostanze indiscioite mediante passaggio dell'acqua attraverso
elementi filtranti che possono essere di varia natura (minerali di diversa granulometria, setti ceramici o fibrosi, maglie,
membrane, ecc.). Ai fini pratici e per gli scopi di questa norma, si considerano due soli tipi di filtri più diffusi: quelli
costituiti da materiale granulare inerte e lavabile di adatta granulometria a quelli costituiti da elementi filtranti a perdere
o lavabili.
5.3.2 Principio di funzionamento
a) Filtri con materiali filtranti lavabili
Sono costituiti in genere da contenitori chiusi (filtri a pressione) entro i quali sono posti uno o più strati di materiale
granulare inerte. L’acqua, passando attraverso questi materiali, perde le sostanze indesiderate.
Ciclicamente i filtri sono rigenerati mediante lavaggio con acqua a flusso invertito con o senza l’impiego supplementare
di aria.
b) Filtri con elementi filtranti a perdere (o lavabili).
In questi filtri la rimozione delle sostanze sospese avviene in modo meccanico sfruttando la piccola o piccolissima
dimensione della luce dei passaggi dell’elemento filtrante che perciò si intasa progressivamente e va lavato o sostituito.
5.4 Trattamento chimico di condizionamento
Il condizionamento chimico dell’acqua di un impianto termico viene attuato mediante il dosaggio di appositi reagenti
chimici per integrare se necessario, e in determinati casi sostituire, il trattamento dell’acqua di alimento effettuato con i
metodi fisici e chimico-fisici prima descritti.
5.4.1 Classificazione del condizionanti
Il prospetto I riporta i vari tipi di condizionanti chimici, suddivisi secondo l’azione svolta e le caratteristiche dei prodotti
base più comunemente utilizzati che possono essere impiegati anche in combinazione, in modo da svolgere un’azione
polivalente - per maggiori informazioni consulta tabella nella norma (qui non riportata).
5.4.2 Sistema di dosaggio
Il sistema di dosaggio deve consentire l’immissione di reagenti per il condizionamento nei punti prescelti, alla portata e
nella concentrazione necessaria a mantenere i valori dei parametri dell’acqua nel campo desiderato.
Il dosaggio dei condizionanti nell’acqua calda sanitaria deve essere effettuato mediante dosatori in grado di garantire
una immissione proporzionale alla portata.
5.4.3 Scelta e applicazione dei condizionanti
Nel punto 6 viene spesso data la generica indicazione di utilità o necessità di eseguire un condizionamento chimico.
Tale indicazione non può essere espressa nel dettaglio in quanto dipendente dalle caratteristiche proprie del circuito.
In ogni caso si evidenzia che il condizionamento proposto è principalmente finalizzato a proteggere gli impianti da
fenomeni di corrosione ed incrostazione con azione specifica o polivalente.
5.5 Risanamento impianti
I trattamenti elencati hanno lo scopo di mantenere l’acqua negli impianti nelle condizioni ottimali di esercizio.
Gradualmente essi possono anche risanare impianti che in precedenza erano stati soggetti a fenomeni di incrostazione
o corrosione non particolarmente gravi.
In caso contrario, va previsto un preliminare trattamento specifico di risanamento da parte di personale specializzato.
6 CARATTERISTICHE DELL’ACQUA PER GLI IMPIANTI TERMICI
Di seguito vengono riportate le caratteristiche limite dell’acqua di alimento (primo riempimento e rabbocchi successivi)
e di esercizio (contenuta nell’impianto).
In fase di progetto devono essere previsti, in base alle caratteristiche dell’acqua greggia, tutti gli impianti di trattamento
ed i condizionamenti chimici necessari per ottenere acqua con le caratteristiche riportate in 6.1.4, 6.2.4, 6.3.4 e 6.4.4.
Compito del gestore è mantenere nel tempo entro i limiti le caratteristiche delle acque, effettuando i necessari controlli
e gli interventi conseguenti....
6.1 Impianto di riscaldamento ad acqua calda
6.1.1 Trattamenti prescritti
Per tutti gli impianti è necessario prevedere un condizionamento chimico.
Per gli impianti di potenza maggiore di 350 kW (300 000 kcal/h) è necessario installare un filtro di sicurezza (consigliabile
comunque in tutti i casi) e, se l’acqua ha una durezza totale maggiore di 15°f un addolcitore per riportare la durezza entro
i limiti previsti in 6.1.3,
6.1.2 Punti dl Intervento
Gli impianti di trattamento devono essere installati a monte degli impianti da proteggere, sulle tubazioni di carico e
reintegro, per potere trattare sia l’acqua di primo riempimento sia quella dei rabbocchi successivi.
Il punto di immissione dei condizionanti deve essere previsto in modo da poter garantire la necessaria rapidità di azione;
il punto di immissione ideale e nel flusso principale dell’impianto in una zona di massima turbolenza, per esempio a
4
monte delle pompe di circolazione.
6.1.3 Caratteristiche dell’acqua di riempimento e rabbocco
Aspetto:
limpido
Durezza totale:
minore 15°f
Nota: Per gli impianti di riscaldamento con potenza minore di 350 kW (300 000 kcal/h), se l’acqua di riempimento o
rabbocco ha durezza minore di 35°f, l’addolcimento può essere sostituito da idoneo condizionamento chimico.
6.1.4 Caratteristiche dell’acqua del circuito
Aspetto:
possibilmente limpida.
maggiore di 7 (con radiatori a elementi di alluminio o leghe leggere il pH deve essere anche
pH :
minore di 8 )
Condizionanti:
presenti entro le concentrazioni prescritte dal fornitore
Ferro (come Fe) : minore di 0.5 mg/kg (valori più elevati di ferro sono dovuti a fenomeni corrosivi da eliminare)
Rame (come Cu): minore di 0,1 mg/kg (valori di rame più elevati sono dovuti a fenomeni corrosivi da eliminare)
Schema impiantistico - Impianto di riscaldamento ad acqua calda
• Trattamento previsto per caldaie con potenza maggiore di 350 kW e durezza dell’acqua maggiore di 15°f.
• Trattamento previsto per caldaie con potenza minore di 350 kW e durezza dell’acqua maggiore di 35°f.
IMPIANTO DI RISCALDAMENTO AD ACQUA CALDA
- durezza superiore a 15°f e potenza superiore a 300.000Kcal/h
- durezza superiore a 35°f e potenza inferiore a 300.000Kcal/h
normative generali di riferimento UNI CTI 8065
Legenda
1. ingresso acqua grezza
2. contatore
3. preleva-campioni
4. riduttore di pressione
5. disconnettore
6. filtro di protezione
7. scarico a vista
8. by-pass
9. addolcitore
10.dosanet P- filmante
11. caldaia
N.B. tutte le apparecchiature
di trattamento acqua devono
essere dotate di by-pass
e, a valle, di rubinetto di
campionamento.
Schema impiantistico - Impianto di riscaldamento ad acqua calda
• Trattamento previsto per caldaie con potenza minore di 350 kW e durezza dell’acqua minore di 35°f.
• Trattamento previsto per caldaie con potenza maggiore di 350 kW e durezza dell’acqua minore di 15°f.
IMPIANTO DI RISCALDAMENTO AD ACQUA CALDA
- durezza inferiore a 15°f e potenza superiore a 300.000Kcal/h
- durezza inferiore a 35°f e potenza inferiore a 300.000Kcal/h
normative generali di riferimento UNI CTI 8065
Legenda
1. ingresso acqua grezza
2. contatore
3. preleva-campioni
4. riduttore di pressione
5. disconnettore
6. filtro di protezione
7. scarico a vista
8. by-pass
9. dosanet P- filmante
10.caldaia
N.B. tutte le apparecchiature
di trattamento acqua devono
essere dotate di by-pass
e, a valle, di rubinetto di
campionamento.
Per caldaia a vapore bassa pressione - circuito con acqua fino a 180°C - produzione ACS e relativi schemi consultare
la normativa UNI 8065 completa.
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7 CONTROLLI
I controlli di funzionamento degli impianti di trattamento dell’acqua come del rispetto delle caratteristiche limite delle
acque devono essere effettuati da chi gestisce l’impianto secondo le modalità ed i tempi prescritti.
7.1 Consigli sulle modalità di prelievo dei campioni
Per la corretta definizione dei parametri chimico-fisici che caratterizzano i vari campioni è necessario che vengano
utilizzati sistemi e modalità di prelievo degli stessi tali da consentire la necessaria precisione e riproducibilità.
Il sistema di prelievo deve essere tale da non determinare alcun inquinamento del campione.
Per questo motivo è preferibile che il sistema di prelievo sia costruito con lo stesso materiale della tubazione o del
serbatoio sul quale è installato.
7.2 Raccolta campioni
I contenitori devono essere di materiale inerte e compatibile con il campione raccolto. Il vetro e il politene sono i
materiali più adatti allo scopo.
Prima del riempimento è necessario che i contenitori vengano accuratamente lavati con l’acqua da campionare.
7.3 Analisi e controlli ordinari, loro frequenza e punti di prelievo
Relativamente alla frequenza e ai punti di prelievo vengono utilizzati i seguenti simboli:
• Frequenza analisi
• Punti di prelievo
A - Due volte all’anno durante la stagione di utilizzo degli impianti
B - Una volta al mese
C - Una volta ogni 15 giorni
D - Una volta alla settimana
1 - Acqua di alimento
2 - Acqua di riempimento e/o rabbocco
3 - Acqua di caldaia o in circuito
Nel prospetto Il si riportano frequenze e punti di prelievo per i vari tipi di impianto.
Estratto del Prospetto II —Frequenza dl analisi e punti dl prelievo
TIPI DI IMPIANTO
ANALISI E CONTROLLI
ASPETTO
IMPIANTO DI
RISCALDAMENTO
AD ACQUA CALDA
IMPIANTO DI
PRODUZIONE
ACQUA CALDA
SANITARIA
NOTE
2A-3A
pH
3A
DUREZZA TOTALE
2B
1A
RESIDUO FISSO
Sostituibile con la misura della conducibilità elettrica
CONDUCIBILITÀ ELETTRICA
Sostituibile con la misura del residuo fisso
FERRO
3A
CONDIZIONAMENTO CHIMICO
3A
Per gli impianti di produzione di acqua calda sanitaria,
se è previsto un condizionamento, controllare che il
consumo di condizionante sia regolare
RAME
3A
Da annullare se non esistono componenti di rame
6
Il D.P.R. 59/09
Lo scopo della D.P.R. 59/09 è quello di ottenere un risparmio energetico degli impianti termici ad uso civile di nuove
costruzioni e ristrutturazioni in generale, salvaguardando le apparecchiature installate da incrostazioni e corrosioni.
Uno spessore di solo 1 millimetro di sedimento provoca, nell’impianto di riscaldamento una perdita di efficienza circa del
10% ed un aumento di combustibile circa del 6%.
Il D.P.R. 59/09 prescrive:
a) in assenza di produzione di acqua calda sanitaria ed in presenza di acqua di alimentazione dell’impianto con durezza
temporanea maggiore o uguale a 25°f (gradi francesi):
1) un trattamento chimico di condizionamento per impianti di potenza nominale del focolare complessiva minore o
uguale a 100 kW;
2) un trattamento di addolcimento per impianti di potenza nominale del focolare complessiva compresa tra 100 e 350 kW;
b) nel caso di produzione di acqua calda sanitaria le disposizioni di cui alla lettera a), numeri 1) e 2), valgono in presenza
di acqua di alimentazione dell’impianto con durezza temporanea maggiore di 15°f (gradi francesi).
Per quanto riguarda i predetti trattamenti si fa riferimento alla norma tecnica UNI 8065 che prevede i seguenti trattamenti:
IMPIANTO RISCALDAMENTO
DUREZZA ACQUA
TRATTAMENTO
≤ 100kw
≥25°f
Condizionamento chimico
≥100kw ≤350kw
≥25°f
Condizionamento chimico
Addolcitore
≥ 350kw
≤15°f
Condizionamento chimico
Filtro defangatore
≥ 350kw
≥15°f
Condizionamento chimico
Addolcitore
Filtro defangatore
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CALDAIE E CLIMATIZZATORI. NUOVI LIBRETTI
COSA FARE
Dal il 15 ottobre 2014 tutti i possessori di un impianto termico di climatizzazione estivo o invernale devono adeguare
i modelli di libretto e i rapporti di efficienza energetica.
Il decreto del 20 giugno 2014 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 153 del 4 luglio 2014) ha infatti introdotto l’obbligo, per
gli impianti di riscaldamento o climatizzazione vecchi o nuovi che siano, di munirsi di un libretto di impianto conforme
al modello riportato nel decreto stesso, oltre che di effettuare un controllo e stendere un rapporto sull’efficienza
energetica (art. 7 comma 6 del D.P.R 74/2013).
IL LIBRETTO
Il nuovo libretto è unico e composto da varie schede.
Le schede riguardano sia gli impianti di riscaldamento sia quelli di raffreddamento, vecchi o nuovi. In caso di installazione
di un impianto nuovo, è l’installatore stesso a fornire e compilare il libretto, mentre per gli impianti già esistenti
l’incombenza ricade sul soggetto responsabile, quindi il proprietario o chi occupa l’immobile ad altro titolo, che deve
preoccuparsi di demandare al tecnico manutentore la compilazione dei dati tecnici.
I vecchi libretti vanno lasciati in allegato al nuovo.
Lo stesso decreto sancisce anche il rinnovamento dei moduli per i rapporti di controllo dell’efficienza energetica su
impianti termici di climatizzazione invernale di potenza utile nominale maggiore di 10 kW e di climatizzazione estiva di
potenza utile nominale maggiore di 12 kW, con o senza produzione di acqua calda sanitaria.
Questi vengono rilasciati dai tecnici dopo ogni intervento di manutenzione ordinaria o di controllo, con periodicità
indicata per la manutenzione dal manuale tecnico dell’impianto, per il controllo dall’art. 7 del D.P.R 74/2013.
I controlli di efficienza energetica devono inoltre essere effettuati:
• all’atto della prima messa in esercizio dell’impianto (a cura dell’installatore), nel caso di sostituzione degli
apparecchi del sottosistema di generazione, come per esempio il generatore di calore,
• in tutti i casi di interventi che modifichino l’efficienza energetica.
Il rapporto deve essere redatto conformemente ai modelli riportati negli allegati II (per i gruppi termici), III (per i gruppi
frigo), IV (scambiatori) e V (cogeneratori) del decreto 10 febbraio 2014.
L’obbligo di conformità ai modelli non si applica invece agli impianti termici alimentati esclusivamente con fonti rinnovabili
di cui al D. Lgs. n. 28/2011, anche se permane la disposizione di compilare il libretto.
La disciplina stabilita dal D.P.R. n. 74/2013 si applica ai territori per i quali le Regioni o le Province autonome non abbiano
ancora adottato propri provvedimenti di applicazione della direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico nell’edilizia,
e comunque fino alla data di entrata in vigore di tali provvedimenti.
LE MULTE
Le sanzioni, in caso di mancato adeguamento alle norme potrebbero arrivare ai proprietari o agli occupanti ad altro
titolo degli immobili, sia in caso di mancati controlli sia in caso di mancata autocertificazione degli stessi al Comune. La
mancata compilazione dei rapporti di controllo è invece responsabilità del tecnico che li effettua.
Nella scelta dei libretti d’impianto bisogna fare attenzione alla regione di riferimento in quanto le regioni:
· LOMBARDIA · PIEMONTE · VENETO · EMILIA ROMAGNA
hanno alcuni libretti dedicati a carattere regionale in base al tipo di intervento.
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ELENCO LIBRETTI DI IMPIANTO E DI RAPPORTO DI CONTROLLO :
DOVE
COD.
DESCRIZIONE
PER CHI
LO
VE
PI
ER
IT
IN
MT
Accordi di manutenzione programma clima
si
Accordi di manutenzione programma termico
si
ALLEGATI
si
Allegato conformità impianti idrico-sanitari
si
Allegato conformità impianti climatizzazione
si
Allegato conformità impianti riscaldamento
si
Allegato conformità impianti solari
si
Allegato riferimenti documentazione gas
si
Allegato relazione schematica impianti gas
si
Allegato tipologia prodotti impiegati impianti gas
si
Allegato verifica tenuta /collaudo impianti gas
DICHIARAZIONI
Dichiarazione di conformità impianto
si
Dichiarazione di rispondenza
si
Dichiarazione impianti termici civili
si
LIBRETTI
Libretto impianto clima
si
Libretto impianto clima invernale/estivo
Libretto impianto clima inver./estivo Emilia Rom.
Libretto impianto clima inver./estivo Lombardia
si
Libretto impianto clima inver./estivo Piemonte
Libretto impianto clima inver./estivo Veneto
Libretto impianto dom. inver./estivo Emilia Rom
Libretto impianto dom. inver./estivo Lombardia
si
Libretto impianto dom. inver./estivo Piemonte
Libretto impianto dom. inver./estivo Veneto
Libretto impianto dom. invernale/estivo
Libretto uso e manutenzione impianti termici
si
RAPPORTI
Rapporto di controllo impianti a biomasse
Rapporto di controllo imp. biomasse Lombardia
si
Rapporto di controllo cogeneratori
Rapporto di controllo gruppi frigo
Rapporto di controllo gruppi frigo Emilia Rom.
Rapporto di controllo gruppi frigo Lombardia
si
Rapporto di controllo gruppi frigo Piemonte
Rapporto di controllo gruppi termici
Rapporto di controllo gruppi termici Emilia Rom.
Rapporto di controllo gruppi termici Lombardia
si
Rapporto di controllo gruppi termici Piemonte
Rapporto di controllo scambiatori
Rapporto di controllo scambiatori Lombardia
si
Rapporto tecnico di verifica
si
Rapporto prova di verifica tenuta impianto
si
Rapporto di controllo gruppi frigo modulo continuo
Rapporto di controllo gr.termici modulo continuo
Rapp. control. gr.termici modulo continuo Lombardia si
Rapp. control. gr.termici modulo continuo Piemonte
ALTRI MODULI
Elenco manutenzione impianti termici
si
Folder accordo clima
si
Folder accordo termico
si
Registro apparecchi gas fluorurati
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
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si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
MC
ACCORDI
AMC20
AM03
DC24
DC23
DC22
DC25
DC11
DC12
DC13
DC14
DC10
DR15
DIT26
LIC18
LIC32
LC32ER
LC32L
LC32PI
LC32VE
LC39ER
LC39L
LC39PI
LC39VE
LIC39
LUM31
AB28
RC1BL
RCC36
RCF34
RC2ER
RC2L
RC2PI
RCT33
RC1ER
RC1AL
RC1PI
RCS35
RC3L
RTV29
VT17
RCMC2
RCMC1
MC1ALO
MC1PI
DIT27
DR50
DR51
RA30
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
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si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
Legenda : L/LO = regione Lombardia VE = regione Veneto PI = regione Piemonte ER = regione Emilia Romagna
IT = altre regioni italiane
IN = installatore MT = manutentore termico MC = manutentore clima
9
ANALIZZATORI ACQUA
Analizzatore d’acqua in kit
Contenuto
• 1 rifrattometro per antigelo
Strumento professionale indispensabile per ottenere l’indicazione della
concentrazione del liquido antigelo in miscele acquose sia a base di glicole
etilenico che propilenico. (cod. 6.067/N)
• 1 misuratore di pH
Strumento semplice da utilizzare per la misurazione del pH di una soluzione.
Scala 0-14 precisione ± 0,2 pH (cod. 6.069/N)
• 1 misuratore di TDS. Conducibilità e temperatura
Strumento semplice da utilizzare per misurare: la durezza dell’acqua (TDS
PPM - sali disciolti totali) dell’impianto in gradi francesi (°f ) - (10PPM = 1 °f) ;
μS (conducibilità);°C (temperatura) Celsius; °F (temperatura) Fahrenheit.
(cod. 6.075/DGT)
Codice
Versione
Conf.
6.070
Kit analizzatore
1
Note
Misuratore di TDS- conducibilità e temperatura
Strumento semplice da utilizzare per misurare: la durezza dell’acqua
(TDS PPM - sali disciolti totali) dell’impianto in gradi francesi (°f) - ( 10PPM = 1 °f) ;
μS (conducibilità);
°C (temperatura) Celsius;
°F (temperatura) Fahrenheit.
INDISPENSABILE PER COMPILARE
CORRETTAMENTE I MODULI DEI RAPPORTI DI
CONTROLLO DI EFFICIENZA ENERGETICA
RCT33 - RCF34 - RCS35 - RCC36
Codice
Versione
Conf.
6.075/DGT
Misuratore TDS
1
Note
Rifrattometro per antigelo
Strumento professionale indispensabile per ottenere l’indicazione della
concentrazione del liquido antigelo in miscele acquose sia a base di glicole
etilenico che propilenico.
Codice
Versione
Conf.
6.067/N
Rifrattometro
1
Note
Misuratore di pH
Strumento semplice da utilizzare per la misurazione del pH di una soluzione.
Scala 0 - 14 precisione ± 0,2 pH.
Codice
Versione
Conf.
6.069/N
Misuratore pH
1
Note
Soluzione in bustina per calibrare il misuratore di pH
Codice
Versione
Conf.
6.069/1
Soluzione in bustina
1
Note
Metro Laser multifunzione
10
Codice
Versione
Conf.
Z30.309
Metro Laser
1
Note
MANUTENZIONE CALDAIE : CONTROLLI OGNI 2/4 ANNI
LE NUOVE REGOLE
Le norme sui controlli sull’efficienza energetica sono cambiate con l’entrata in vigore del D.P.R. 16 aprile 2013, n. 74 (GU
n.149 del 27-6-2013)che di fatto ci uniforma alle norme europee.
COSA DICE LA LEGGE
Per quanto riguarda la cadenza dei controlli ai fini della sicurezza sono i primi due commi dell’Art. 7 a mettere in chiaro
quali sono le regole da seguire:
“Le operazioni di controllo ed eventuale manutenzione dell’impianto devono essere eseguite da ditte abilitate ai sensi
del decreto del Ministro dello sviluppo economico 22 gennaio 2008, n. 37, conformemente alle prescrizioni e con la
periodicità’ contenute nelle istruzioni tecniche per l’uso e la manutenzione rese disponibili dall’impresa installatrice
dell’impianto ai sensi della normativa vigente.
Qualora l’impresa installatrice non abbia fornito proprie istruzioni specifiche, o queste non siano più’ disponibili, le
operazioni di controllo ed eventuale manutenzione degli apparecchi e dei dispositivi facenti parte dell’impianto termico
devono essere eseguite conformemente alle prescrizioni e con la periodicità’ contenute nelle istruzioni tecniche relative
allo specifico modello elaborate dal fabbricante ai sensi della normativa vigente”.
Discorso diverso sull’efficienza energetica dell’impianto,ovvero, il “controllo fumi”.
In questo caso dobbiamo fare riferimento all’Art. 8 “Controllo dell’efficienza energetica degli impianti termici”.
In base alla normativa sugli impianti di potenza compresa fra 10 e 100 kW (tutti gli impianti domestici, compresi quelli
di piccoli condomini):
- ogni due anni per gli impianti termici combustibile liquido o solido
- ogni quattro anni per gli impianti a gas metano o GPL.
Se la potenza termica della caldaia è maggiore o uguale a 100 Kw i tempi si dimezzano.
Fino ad ora la normativa vigente (D.P.R. 412/93, 59/2009, 192/2005 e 311/2006) prevedeva per le caldaie di potenza
uguale o inferiore a 35 Kw, controlli:
- annuali se il combustibile era liquido o solido;
- biennali se l’impianto era a gas a focolare aperto (tipo B) all’interno dei locali o se la caldaia installata aveva più di
8 anni;
- quadriennali se l’impianto era a gas a tenuta stagna (tipo C).
ATTENZIONE: ricordiamo che il Decreto 74/2013 è in vigore solo in quelle regioni che non hanno recepito la direttiva
2002/91/CE con atto proprio sulla base dell’art. 17 del D.lgs. 192/2005 (clausola di cedevolezza), ovvero tutte le regioni
ad esclusione della Liguria, Val d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana,
Puglia e Sicilia che l’hanno recepita prima dell’entrata in vigore dell’ultimo D.P.R.
Queste regioni, quindi dovranno intervenire per garantire la coerenza dei loro provvedimenti con i contenuti del DPR
assumendoli come riferimento minimo inderogabile (art. 10 D.P.R. 74/2013).
Al riguardo invitiamo a verificare la normativa nella propria Regione di residenza.
COSA SI RISPARMIA
Questa normativa comporta dunque una rivoluzione per le abitudini e le scadenze di milioni di famiglie in possesso
caldaie autonome, nonché un risparmio certo per i bilanci delle famiglie, fermo restando la sicurezza degli impianti.
11
CLIMATIZZAZIONE INVERNALE
Ideale per ogni tipo di caldaia, inclusi
modelli a condensazione conforme alle
norme EN 50379-2 e UNI 10389-1
celle precalibrate sostituibili
dall’utente
Fornito in valigetta, carica batterie, sonda
rigida con tubo flessibile da mt. 2, sonda
di temperatura, cavo USB, chiavetta USB,
software e certificato di calibrazione.
Analizzatore CASPER 202
Modello fornito con due celle (O2-CO) espandibile a tre celle (NOX)
le celle sono precalibrate e possono essere sostituite direttamente
dall’utente. Possibilità di effettuare analisi su legno, pellet, biogas,
carbone e aria propanata.
Casper 202 funziona anche con stampanti ad infrarossi
Dati tecnici:
• deprimometro integrato • sonda prelievo fumi da 180mm con tubo
da mt 2 • sonda aria esterna Pt 100 con cavo da mt 3 • kit pressione
differenziale • 12 tipi di combustibile compresi legno e pellets - biogas
- carbone -aria propanata • rendimenti di tutti i tipi di caldaie inclusi i
modelli a condensazione • misurazione del tiraggio secondo UNI 10845
• possibilità di eseguire le prove di tenuta UNI7129-11137 (opzionale) •
cella CO con risoluzione 1 ppm con filtro per NOX • misura CO ambiente
• 3 analisi in sequenza con calcolo automatico della media • memoria per
900 analisi complete • cavo USB con chiavetta USB • bluetooth integrato
per interfaccia con stampante (opzionale) • software aggiornabile per PC
• App per Android • certificato di calibrazione • garanzia 2 anni.
Codice
Versione
Conf.
15.004
CASPER 202
1
15.004/NO Cella Nox per analizzatore
Note
1
Analizzatore di combustione CHEMIST 502C
CELLE PRECALIBRATE SOSTITUIBILI DALL’UTENTE
Compatto e preciso è uno strumento ad alte prestazioni, protetto dal
guscio esterno in neoprene con magneti, stampante termica integrata
su poliestere inalterabile, modello fornito con due celle (O2 e CO da
0-20000 ppm) ideale per stufe a pellet e a legna, espandibile fino a 4
celle, le celle sono precalibrate e possono essere sostituite dall’utente
direttamente, possibilità di scelta tra 15 tipi di sensori. Deprimometro
integrato ad alta precisione UNI 10845.
Conforme alle norme EN 50379-1 EN 50379-2 e UNI 10389-1. Possibilità
di eseguire le prove di tenuta UNI 7129-11137 ( con kit opzionale ).
Dati tecnici:
ampio display TFT grafico a colori retroilluminato con funzione zoom •
deprimometro integrato • autodiagnosi dello strumento • memoria per
300 analisi complete • pompa di diluizione per la protezione delle celle
fino a 50000 ppm • sonda prelievo fumi da 180mm con tubo da mt 2 •
sonda aria esterna Pt 100 con cavo da mt 3 • kit pressione differenziale
12 tipi di combustibile compresi legno e pellets-biogas-carbonearia propanata • rendimenti di tutti i tipi di caldaie inclusi i modelli a
condensazione • misurazione del tiraggio ad altissima precisione secondo
UNI 10845 • misura CO ambiente • 3 analisi in sequenza con calcolo
automatico della media • calcolo CO2 con perdita al camino, eccesso
d’aria • possibilità di eseguire le prove di tenuta UNI 7129-11137 (con kit
STAMPANTE TERMICA INTEGRATA
opzionale) • cella CO con risoluzione 1 ppm compensato in H2 con filtro
Fornito in valigetta, carica batterie, sonda per NOX / SOX • batteria agli ioni di litio • cavo USB con chiavetta USB
rigida con tubo flessibile da mt. 2, sonda software aggiornabile per PC • App per Android.
di temperatura, cavo USB, chiavetta USB,
software, rotolino di carta poliestere
Codice
Versione
Conf.
Note
inalterabile e certificato di calibrazione.
15.006
CHEMIST 502C
1
15.006/NO Cella Nox per analizzatore
12
1
Manometro digitale MD20
Per la misurazione della pressione e verifica di tutte le prove idonee per gli
impianti gas, possibilità di scaricare tutti i dati su PC.
Dati tecnici:
• Impianti a gas UNI 7129 <35> 6ª specie e 7ª specie
• Impianti a gas UNI 11137 con calcolo automatico dei LT con metodo diretto.
• Esegue tutte le prove e le misurazioni degli impianti gas esistenti secondo
le UNI 11137
• Misura istantanea delle pressioni e della temperatura
• Misura il volume di un impianto a gas, di un recipiente o di un serbatoio
• Prova meccanica fino a 1 bar
• Memorizza fino a 10 eventi
• Scale disponibili in mbar - mm - H2O - hPa - psi - Torr
CON STAMPANTE
CD software per
scarico dati
Codice
Versione
Conf.
15.020
MD20
1
15.020/CD
CD software
1
Note
Multimanometro digitale MD40 PLUS
Per la misurazione della pressione e verifica di tutte le prove idonee per gli
impianti gas, possibilità di scaricare tutti i dati su PC,
Dati tecnici
• UNI 7129 - UNI 11137
• Misura istantanea
• Misurazioni su impianti gas esistenti
• Volume dell’impianto con metodo diretto ed indiretto
• Prova meccanica fino a 1 bar
• Tenuta impianti fino a 45 bar
• Memoria cicli 10 eventi
• Scale disponibili in mbar - mm - H2O - hPa - psi - Torr
Codice
Versione
Conf.
15.021/P
MD40
1
Note
Cercafughe Giollygas multifunzione
GIOLLYGAS è il nuovo strumento multifunzione che racchiude in un’unica
soluzione,la possibilità di intervenire in modo semplice e intuitivo nelle
situazioni di emergenza o nelle applicazioni di manutenzione ordinaria delle
caldaie e delle centrali termiche.
Dati tecnici
• Rilevatore di gas CO ( monossido di carbonio ) tossici ( CO monossido )
• Rilevatore gas esplosivi ( metano - GPL - propano e butano )
• Sensore catalitico
• Manometro per la misurazione della pressione degli impianti gas
• Campo di misura: ± 99,9 (100) mmH2O/± 999 (1000) mmH2O
• Campo di misura: ± 150 mbar Precisione: 1% F.S
• Termometro tramite antenna orientabile
• Campo di misura: da -50°C a + 100°C
• Risoluzione 0,5°
Codice
Versione
Conf.
15.035
GIOLLYGAS
1
Note
13
CLIMATIZZAZIONE ESTIVA E POMPE DI CALORE
Cercafughe elettronico mod. INSPECTOR
Per refrigeranti CFC - HCFC - HFC, 6 livelli di sensibilità, 15 livelli di
rilevamento e lampada a raggi UV incorporata.
Sensibilità: 3 gr/anno
CONFORME: CE n.1516/2007 DL n.147 - SAE J2913 (R1234yf)
Codice
Versione
Conf.
17.302
Inspector
1
Note
Gruppo manometrico digitale FELIX 100
Il gruppo manometrico digitale FELIX 100 a 4 vie a pistone è stato studiato
e realizzato per semplificare tutte le operazioni per la manutenzione e la
diagnosi degli impianti HVAC e A/C.
Il pratico e intuitivo display visualizza tutti i passaggi necessari per la
realizzazione delle varie operazioni e la facilità d’uso (solo 5 pulsanti)
conferisce un aspetto semplice di utilizzo.
Dati tecnici:
2 Sonde di temperatura tipo K ( -99,9 ÷ 200° C cavo 3 mt ) • 1 Sonda di
temperatura ambiente • Pressione di esercizio ( max 56 bar ) • 2 Trasduttori
di pressione ( -0,99 ÷ + 49,90 bar ) • Database con oltre 50 refrigeranti •
Calcolo automatico delle temperature: sotto rinfrescamento - sopra
surriscaldamento.
Fornito in valigetta
con 2 sonde TK 109 da mt. 3
CON VACUOMETRO DIGITALE INTEGRATO
SPECIFICO PER LE MISURAZIONI IN MILLITORS
Codice
Versione
Conf.
17.040
FELIX
1
Note
Gruppo manometrico FOX EVO
Fornito di vacuometro elettronico di alta pressione integrato con possibilità
di visualizzare il grado di vuoto. Fox Evo possiede un data logger integrato
che consente di salvare i dati registrati all’interno della memoria microSD, una micro SD-Card e lettore e l’alimentatore 230V/50Hz, il data base
è il medesimo del modello Felix. Fox Evo permette di effettuare tutte le
operazioni e i test sugli impianti di condizionamento e refrigerazione. Fox
Evo possiede caratteristiche uniche nel suo genere:
Dati tecnici:
• Vacuometro elettronico integrato di alta pressione ( 0÷900 Pa ) • Data
Logger integrato • Micro SD CARD con lettore per trasferimento dati al PC
• 2 sonde TK 109 • Test per prova impianti in pressione • Pressione max
di esercizio 56 bar • Classe di precisione migliore dell’1% FS • Oltre 50
refrigeranti ( inclusi R410a-R134a-R407c ) • Possibilità di aggiornamento
con nuovi gas • Gruppo manometrico a 4 vie a pistone • Trasduttori di
pressione ceramici ( -0,99÷ +49,90 bar )
Gruppo manometrico FOX EVO a 4 vie
fornito in valigetta con 2 sonde TK 109,
alimentatore, microSD e lettore SD-CARD
14
Codice
Versione
Conf.
17.056
FOX EVO
1
Note
Kit diagnosi impianti A/C
Kit per il calcolo delle informazioni essenziali all’interno di un impianto
A/C ed individuazione delle relative problematiche. Lo strumento calcola il
surriscaldamento e il sottoraffreddamento effettivo, il differenziale termico,
l’umidità relativa, il punto di rugiada, la velocità e il volume del flusso d’aria.
Salva tutti i dati per il trasferimento su PC.
Il kit comprende:
• Strumento di analisi
• Anemometro
• Pinza a morsetto termocoppia
Dati tecnici:
• Temperatura di funzionamento: da 0° a 50°C
• Temperature: °C e °F
• Pressioni: PSI e bar
• Display LCD retro illuminato
• Indicatore batteria scarica
• Collegamenti: USB e termocoppia
Codice
Versione
Conf.
17.059
Kit diagnosi impianti
1
Note
Termometro digitale professionale
Molto utile in tutti quei casi dove è necessario misurare temperature anche
molto elevate tramite sonde tipo K (incluse)
Dati tecnici:
Alimentazione: 1 batteria 9V alcalina • Display LCD (retroilluminato)
• Temperatura di funzionamento: da 0°C ca. + 50°C • Temperatura di
stoccaggio: da 20°C a +60°C • Umidità max di funzionamento: 75% RH •
Sonda T1: termocoppia tipo "K"(in dotazione) • Dimensioni: 165H x 76 L x
43 P • Peso: 210 gr
Dati tecnici sonde:
Temperatura di funzionamento: da -80°C a +600°C • Temperatura di
funzionamento cavo ed impugnatura: da -40°C a +105°C • Precisione :
secondo IEC 584-2 classe 1 o 2 • Grado di protezione: IP 54
In dotazione:
batteria • protezione antiurto • custodia
morbida • manuale d'uso • sonda
temperatura
Codice
Versione
Conf.
080615
TD50 termometro 1 sonda
1
110152
TPC sonda a contatto
1
110153
TPA sonda ambiente
1
110154
TPI sonda a immersione
1
Note
Kit per installazione e controllo solare termico
Valigetta per l'installazione degli impianti solari termici completa di:
pHmetro per misurare l'acidità dell'acqua e del glicole; rifrattometro
per la misurazione dell'indice di rifrazione; clinobussola per verificare la
corretta inclinazione dei pannelli solari; manometro 0- 6 bar per misurare la
pressione dell'impianto;termometro digitale differenziale con display LCD
a 2 sonde di temperatura a pinza per misurare il delta T tra andata e ritorno
dell'impianto.
Codice
Versione
Conf.
6.068
Kit solare termico
1
Note
15
La pulizia di un impianto di riscaldamento viene eseguita soprattutto in occasioni della sostituzione:
• di un elemento qualsiasi dell’impianto;
• del generatore di calore (caldaia).
L’errore più grave è il semplice svuotamento e ricarico dell’impianto con acqua pulita non trattata.
ACQUA non trattata è ACQUA non idonea per un impianto di riscaldamento!
COME LAVARE UN IMPIANTO
Con pompa esterna, composta da attacchi di facile collegamento all’impianto, un invertitore di flusso e un serbatoio di
raccolta.
Dopo aver caricato acqua pulita si inserisce il prodotto pulitore nel serbatoio e si fa circolare per 2 – 3 ore.
Con pompa della caldaia, inserendo il prodotto pulitore direttamente nell’impianto tramite un pompa di carico assieme
con acqua pulita, lasciando agire/circolare il prodotto per il relativo periodo indicato, che normalmente varia da 2 a 10 gg.
Per tutti gli impianti è comunque sempre consigliato il montaggio di un filtro meccanico sul ritorno.
Pompa POWER ES con invertitore cinghia e imbuto
Pompa ad asse verticale con serbatoio progettata e realizzata espressamente
per una rapida pulizia di tutto l’impianto di riscaldamento e di refrigerazione.
Dotata del nuovo invertitore di flusso POWERFLUX che assicura più portata
e più prevalenza, la pompa POWER ES, permette un lavoro di pulizia veloce,
e pulito, permettendo di eliminare i problemi di circolazione dell’acqua
causati da accumuli di fanghiglia depositi di calcare.
Dati tecnici
• Capacità serbatoio: Lt. 27 • Portata: Lt./min. 60 • Prevalenza: 2 bar ( 20 mt )
• Potenza assorbita: Kw 0,55 • Peso: Kg. 12
Prodotti idonei per la pulizia degli impianti termici (radiatori e a pavimento)
(cod.120201 pag 19 - 120202 pag 20).
Prodotto idoneo per la pulizia degli scambiatori (cod. 120208 pag.20 )
Codice
Versione
Conf.
6.120
POWER ES
1
Note
Adattatore per collegare direttamente la pompa disincrostante
Codice
Versione
Conf.
6.120/A
Adattatore (al posto del circolatore)
1
Note
MULTINET
Macchina per il riempimento e lavaggio degli impianti solari e di
riscaldamento
Ideale per la pulizia degli impianti termici civili e industriali per tubazioni di
grosse dimensioni fino a 2” 1/2 e degli impianti a pannelli solari.
• Pressione variabile da 0-6 bar mediante regolatore di pressione
• Riempimento degli impianti solari e termici con disaerazione automatica
• Invertitore di flusso
• Possibilità di ottenere un circuito chiuso per l’abbattimento dell’acido per
la pulizia della pompa a lavoro ultimato
Prodotti idonei per la pulizia degli impianti termici (radiatori e a pavimento)
(cod.120201 pag.19 - 120202 pag.20).
Prodotto idoneo per la pulizia degli impianti a pannelli solari (cod.120204
pag.20)
Prodotto idoneo per la pulizia degli scambiatori (cod. 120208 pag.20 )
Dati tecnici
• Connessione entrata/uscita: 3/4 M - 3/4M • Portata: Lt./min. 58 • Prevalenza:
6 bar ( 60 mt ) • Capienza: Lt 43 • Tensione di rete: 230V - 50 Hz • Peso
(vuoto): Kg. 33
16
Codice
Versione
Conf.
6.127
MULTINET
1
Note
COME PROTEGGERE UN IMPIANTO
La protezione di un impianto si ottiene con l’inserimento di un inibitore, tramite una semplice pompa di carico.
È importante che vengano eseguiti dei controlli periodici del contenuto dell’inibitore con gli appositi “test-kit” oppure la
sostituzione dell’inibitore quando scaduto.
L’inserimento e i controlli periodici successivi dell’inibitore deve essere segnalato nel libretto di manutenzione o nel
rapporto di controllo che sarà rilasciato al responsabile dell’impianto.
Per il controllo dell’acqua tecnica proponiamo delle pratiche valigette contenenti i TEST+KIT necessari:
Valigetta SIMPLE TEST
Contenuto
• 1 test kit molibdeno
test colorimetrico per la determinazione del Molibdeno negli impianti protetti con
inibitore.
Contenuto: 2 flaconi di reattivo Mo-,1 recipiente test,1 tubicino con 100 strisce test.
• 1 test kit durezza totale
test colorimetrico per la determinazione della durezza totale.
Contenuto: 1 tubicino con 100 strisce test.
• 1 test kit ferro
test colorimetrico per la determinazione del ferro - mg/ I Fe2+) .
Contenuto: 1 tubicino con 100 strisce test
• 2 test kit batterico
test batterico per la determinazione della presenza di batteri in impianti di
riscaldamento a pavimento o in pannelli radianti.
Contenuto: 1 recipiente test kit
• 1 test kit strisce pH
strisce indicatori pH per determinare il valore pH da 1 a 14.
Contenuto 100 strisce test.
Codice
120220
Versione
Valigetta SIMPLE TEST
Conf.
Note
1
Valigetta PROFI TEST con rifrattometro ottico
Cotenuto
• 1 test kit molibdeno
test colorimetrico per la determinazione del Molibdeno negli impianti protetti con
inibitore.
Contenuto:2 flaconi di reattivo Mo-,1 recipiente test, 1 tubicino con 100 strisce test.
• 1 test kit durezza totale
test colorimetrico per la determinazione della durezza totale.
Contenuto: 1 tubicino con 100 strisce test.
• 1 test kit ferro
test colorimetrico per la determinazione del ferro - mg/ I FE2+.
Contenuto:1 tubicino con 100 strisce test.)
• 2 test kit batterico
test batterico per la determinazione della presenza di batteri in impianti di
riscaldamento a pavimento o in pannelli radianti.
Contenuto: 1 recipiente test kit
• 1 test kit strisce pH
strisce indicatori pH per determinare il valore pH da 1 a 14.
Contenuto 100 strisce test.
• 1 rifrattometro ottico
rifrattometro ottico per la determinazione della protezione di liquidi anticongelanti
in gradi °C.
Contenuto: 1 rifrattometro, 1 flacone di acqua distillata, 1 regolatore per vite
calibrazione.
Codice
120221
Versione
Valigetta PROFI TEST
Conf.
Note
1
17
IMPIANTI A RADIATORI
LIQUIDI PULITORI
Se l’intervento viene effettuato d’estate o nelle mezze stagioni, quindi a caldo fino a
massimo 50°C. o a freddo con la pompa di ricircolo della caldaia:
Liquido pulitore per impianti di riscaldamento
Diluizione: 1% (1 Lt su 100 Lt acqua)
Tempo azione: 2/4 gg. - pompa caldaia
Temperatura intervento: 50°C max
Codice
Versione
Conf.
120200
HR
1 Lt
Note
Deve essere tolto dall'impianto dopo la pulizia
Se l’intervento viene effettuato d’inverno a caldo fino a 70°C (con pompa caldaia):
Liquido pulitore a pH neutro con azione prolungata per impianti
di riscaldamento
Diluizione: 1% (1 Lt su 100 Lt acqua)
Tempo azione: 1 - 3 mesi - pompa caldaia
Temperatura intervento: 70°C max
Codice
Versione
Conf.
120215
CPL
1 Lt
Note
Deve essere tolto dall'impianto dopo la pulizia
Se l’intervento viene effettuato con pompa esterna (a freddo):
Liquido pulitore per lavaggio rapido per impianti di riscaldamento
Diluizione: 2% (2 Lt su 100 Lt acqua)
Tempo azione: 3 ore - pompa esterna
Temperatura intervento: a freddo
Codice
Versione
Conf.
120202
HR PLUS
1 Lt
Note
Deve essere tolto dall'impianto dopo la pulizia
LIQUIDI PROTETTIVI
Dopo il lavaggio, l’impianto oltre ad essere riempito con acqua di rete, deve prevedere l’aggiunta di un protettivo
inibitore con caratteristiche antincrostanti, anticorrosivi, deossigenanti che stabilizza in pH e forma un film protettivo sui
singoli componenti dell’impianto.
Liquido protettivo a lunga durata per impianti di riscaldamento su
base di molibdeno
Diluizione: 1% (1 Lt su 100 Lt acqua)
Controllo: 1 - 3 mesi
Efficienza: 10 anni circa
Codice
Versione
Conf.
120210
K32
1 Lt
Note
Può essere mescolato con glicole o antigelo ma non con altri prodotti chimici
18
IMPIANTI RADIANTI (bassa temperatura)
LIQUIDI PULITORI
Gli impianti radianti a bassa temperatura favoriscono la crescita di flora batterica (alghe).
L’ intervento di pulizia potrà essere effettuato:
Con pompa della caldaia
Liquido pulitore sanificante biocida-alghicida
Diluizione: 1 - 2% (1 - 2 Lt su 100 Lt acqua)
Tempo azione: 4 - 5 ore - pompa caldaia
Temperatura intervento: 40°C max
Codice
Versione
Conf.
120201
SB
1 Lt
Note
Non può essere mescolato nella fase operativa con altri additivi chimici
Con pompa esterna
Liquido pulitore sanificante biocida-alghicida
Diluizione: 1 - 2% (1 - 2 Lt su 100 Lt acqua)
Tempo azione: 5 ore - pompa esterna
Temperatura intervento: Temperatura ambiente
Codice
Versione
Conf.
120201
SB
1 Lt
Note
Non può essere mescolato nella fase operativa con altri additivi chimici
LIQUIDI PROTETTIVI E DI MANTENIMENTO
Dopo il lavaggio, l’impianto oltre ad essere riempito con acqua di rete, deve prevedere l’aggiunta di un protettivo
inibitore a tripla formulazione con caratteristiche sufficienti ad evitare, la crescita batterica (alghe), la corrosione e il
formarsi di incrostazioni.
Liquido protettivo a tripla formulazione per impianti radianti o misti fino a
temperatura d’esercizio pari a 80°C
Diluizione: 1 - 2% (1 - 2 Lt su 100 Lt acqua)
Controllo: 12
Efficienza: 3 anni circa
Codice
Versione
Conf.
120212
SBA
1 Lt
Note
Non può essere mescolato nella fase operativa con altri additivi chimici
19
SCAMBIATORI / SOLARE
Per la disincrostazione degli scambiatori proponiamo l’utilizzo di un acido a forte concentrazione ed il successivo
lavaggio con un liquido neutralizzante, che assicura l’eliminazione di tutte le tracce di acido residue, evitando lunghi
risciacqui.
Liquido pulitore ACIDO a forte concentrazione contro le
incrostazioni di scambiatori
Diluizione: 1 - 2% ( 1 - 2 Lt su 10 Lt acqua )
Tempo azione: 30 minuti minimo
Temperatura intervento: 45°C max
LATO ACQUA
Codice
Versione
Conf.
120208
Puliboiler
1 Lt
Note
Deve essere tolto dall'impianto dopo la pulizia.
Successivamente neutralizzare con cod: 120209
Liquido pulitore disincrostante per il lato fumi degli scambiatori
in alluminio silicio,acciaio e acciaio inox
Diluizione: NON diluire (prodotto pronto all'uso)
Tempo azione: circa 10 minuti
Codice
Versione
Conf.
120224
CaltecPlus
5 Lt
120242
Spruzzino con lancetta (vuoto)
1
LATO FUMI
Note
Liquido pulitore per pannelli solari con inibitore di corrosione
Diluizione: 10 - 20% ( 10-20 Lt su 100 Lt acqua )
Tempo azione: 1 ora
Temperatura intervento: 65°C max
Codice
Versione
Conf.
120204
Solar
1 Lt
Note
Successivamente neutralizzare con cod. 120209
Liquido NEUTRALIZZANTE per neutralizzare impianti
trattati con liquidi acidi
Diluizione: 5% ( 1 Lt su 20 Lt acqua)
Tempo azione: 20 minuti minimo
Temperatura intervento: a freddo
Codice
Versione
Conf.
120209
Neutro
1 Lt
Note
Deve essere tolto dall'impianto dopo aver verificato il corretto
valore del pH.
Da usare negli impianti successivamente ai liquidi pulitori
cod. 120208 e cod. 120204
20
PERDITE
Il principio del liquido auto sigillante è una sigillatura meccanica dall’esterno. Funziona solo in presenza di ossigeno.
Il prodotto può essere utilizzato anche su un impianto a vaso d’espansione aperto.
Seguire le seguenti indicazioni:
• verificare perdita giornaliera (tramite contalitri)
• verificare contenuto dell’impianto (100 mq = circa 100 litri di contenuto)
• verificare quanto è sporco l’impianto, se necessario lavare con liquido pulitore cod.120200 versione HR, come previsto
dalla norma UNI 8065
• selezionare il prodotto in base alla perdita giornaliera
• inserire l’auto sigillante nell’impianto come da istruzioni riportare sulla confezione.
LIQUIDI AUTOSIGILLANTI PER IMPIANTI DI RISCALDAMENTO TRADIZIONALI
Per impianti con perdita giornaliera fino a 15 litri
Diluizione: 1 - 2% ( 1-2 litri su 100 litri di acqua )
Tempo azione: l’impianto deve rimanere in funzione per minimo 7 ore
Temperatura intervento: massima temperatura
Codice
Versione
Conf.
120010
MY15
1 Lt
Note
Per impianti con perdita giornaliera fino a 35 litri
Diluizione: 1 - 2% ( 1-2 litri su 100 litri di acqua )
Tempo azione: l’impianto deve rimanere in funzione per minimo 7 ore
Temperatura intervento: massima temperatura
Codice
Versione
Conf.
170558
MY35
1 Lt
Note
Per impianti con perdita giornaliera fino a 150 litri
Diluizione: 1-2% (1-2 litri su 100 litri di acqua)
Tempo azione: l’impianto deve rimanere in funzione per minimo 7 ore
Temperatura intervento: massima temperatura
Codice
Versione
Conf.
120029
MY150
1 Lt
Note
Per impianti con perdita giornaliera fino a 250 litri
Diluizione: 1 - 2% ( 1-2 litri su 100 litri di acqua )
Tempo azione: l’impianto deve rimanere in funzione per minimo 7 ore
Temperatura intervento: massima temperatura
Codice
Versione
Conf.
120222
MY250
1 Lt
Note
21
Per impianti con perdita giornaliera fino a 400 litri
Diluizione: 1 - 2% ( 1 - 2 litri su 100 litri di acqua )
Tempo azione: l’impianto deve rimanere in funzione per minimo 7 ore
Temperatura intervento: massima temperatura
Codice
Versione
Conf.
170557
MY400
1 Lt
Note
Per impianti con perdita giornaliera fino a 1000 litri
Diluizione: 1 - 2% ( 1 - 2 litri su 100 litri di acqua )
Tempo azione: l’impianto deve rimanere in funzione per minimo 7 ore
Temperatura intervento: massima temperatura
Codice
Versione
Conf.
120011
MY1000
1 Lt
Note
Per impianti con perdita giornaliera fino a 2500 litri
Diluizione: 1 - 2% ( 1 - 2 litri su 100 litri di acqua )
Tempo azione: l’impianto deve rimanere in funzione per minimo 7 ore
Temperatura intervento: massima temperatura
Codice
Versione
Conf.
120012
MY2500
1 Lt
Note
Il liquido autosigillante:
• NON può essere mescolato con glicole/antigelo o altri prodotti chimici
• Deve essere tolto dall’impianto dopo la sigillatura
• Il prodotto può rimanere nell’impianto per massimo di 30 giorni
AVVISO IMPORTANTE:
SE LA PERDITA IN 24 ORE SUPERA IL 70% DEL CONTENUTO DELL’IMPIANTO DA SIGILLARE,
LA SIGILLATURA NON SARÀ POSSIBILE.
22
LIQUIDI AUTOSIGILLANTI PER IMPIANTI DI RISCALDAMENTO A PAVIMENTO
Per impianti con perdita giornaliera fino a 15 litri
Diluizione: 1 - 2% ( 1 - 2 litri su 100 litri di acqua )
Tempo azione: l’impianto deve rimanere in funzione per minimo 7 ore
Temperatura intervento: massima temperatura
Codice
Versione
Conf.
120015
MY15L
1 Lt
Note
Per impianti con perdita giornaliera fino a 35 litri
Diluizione: 1 - 2% ( 1-2 litri su 100 litri di acqua)
Tempo azione: l’impianto deve rimanere in funzione per minimo 9 ore
Temperatura intervento: massima temperatura
Codice
Versione
Conf.
120028
MY35L
1 Lt
Note
Il liquido autosigillante:
• può essere mescolato con glicole/antigelo ma NON con altri prodotti chimici
• il prodotto può rimanere nell’impianto
LIQUIDO AUTOSIGILLANTE PROTETTIVO PER IMPIANTI DI RISCALDAMENTO
Sigilla e protegge dalla corrosione impianti di riscaldamento in acciaio, rame e alluminio, indicato negli impianti di
riscaldamento a pavimento.
Per impianti con perdita giornaliera fino a 10 litri
Diluizione: 1 - 2% ( 1 - 2 litri su 100 litri di acqua)
Tempo azione: l’impianto deve rimanere in funzione per minimo 7 ore
Temperatura intervento: massima temperatura
Codice
Versione
Conf.
120016
MY PROTOSAN
1 Lt
Note
Il liquido autosigillante:
• può essere mescolato con glicole/antigelo ma NON con altri prodotti chimici
• il prodotto deve rimanere nell’impianto
23
LIQUIDI AUTOSIGILLANTI PER IMPIANTI SOLARI
Per impianti con perdita giornaliera fino a 15 litri
Diluizione: 1 % (1 litro su 100 litri di acqua)
Tempo azione/Temperatura pressione intervento: regolare la
temperatura e la pressione al massimo per le prime 4 ore.
Dopo le 4 ore di funzionamento, regolare l’impianto al funzionamento
normale.
La sigillatura totale avviene dopo circa 14 giorni.
Codice
Versione
Conf.
120027
MYF
1 Lt
Note
Per impianti con perdita giornaliera fino a 15 litri
Diluizione: 1 % (1 litro su 100 litri di acqua)
Tempo azione/Temperatura pressione intervento: regolare la
temperatura e la pressione al massimo per le prime 4 ore.
Dopo le 4 ore di funzionamento, regolare l’impianto al funzionamento
normale.
La sigillatura totale avviene dopo circa 14 giorni.
Codice
Versione
Conf.
120026
MYF
5 Lt
Il liquido autosigillante:
• può essere mescolato con glicole/antigelo e con altri prodotti chimici destinati
al settore solare (inibitori di corrosione)
• il prodotto può rimanere nell’impianto
24
Note
LIQUIDI AUTOSIGILLANTI PER IMPIANTI SANITARI SU LINEE DI ACQUA CALDA
Per impianti con perdita giornaliera fino a 10 litri
Diluizione: NON DILUIRE. Il prodotto è pronto all’uso.
Tempo azione/Temperatura pressione intervento: mettere sotto
pressione la rete da sigillare a circa 5-7 bar.
Tempo di azione minimo: 24 ore a caldo.
A temperatura ambiente prolungare il tempo di azione a 2-3 giorni.
Codice
Versione
Conf.
120014
MYAP 10L
1 Lt
Note
Per impianti con perdita giornaliera fino a 20 litri
Diluizione: NON DILUIRE. Il prodotto è pronto all’uso.
Tempo azione/Temperatura pressione intervento: mettere sotto
pressione la rete da sigillare a circa 5-7 bar.
Tempo di azione minimo: 24 ore a caldo.
A temperatura ambiente prolungare il tempo di azione a 2-3 giorni.
Codice
Versione
Conf.
120013
MYAP 20
1 Lt
Note
Il liquido autosigillante:
• NON può essere mescolato con glicole/antigelo e con altri prodotti chimici
• il prodotto deve essere tolto subito dopo la sigillatura
• il prodotto recuperato può essere riutilizzato più volte
25
PROTEZIONE DAL GELO
Liquido anticongelante atossico protettivo 10 Kg
A base di glicole propilenico combinato con un pacchetto protettivo di
inibitori contro la formazione di ruggine e corrosione di tutti i materiali
presenti in un impianto come acciaio, rame, alluminio e guarnizioni.
Indicato per proteggere impianti:
• Solari termici
• Geotermici
• Riscaldamento alta e bassa temperatura
• Raffreddamento
• Pompe di calore
Codice
Versione
Conf.
120218
FS
10 Kg
Note
PROPORZIONE DI MISCELA
Contenuto acqua impianto
Quantità anticongelante
Protezione fino a:
100 Lt.
12%
- 3°C
100 Lt.
18%
- 6°C
100 Lt.
25%
- 10°C
100 Lt.
32%
- 15°C
100 Lt.
40%
- 20°C
Liquido anticongelante atossico protettivo 25 Kg
A base di glicole propilenico combinato con un pacchetto protettivo di
inibitori contro la formazione di ruggine e corrosione di tutti i materiali
presenti in un impianto come acciaio, rame, alluminio e guarnizioni.
Indicato per proteggere impianti:
• Solari termici
• Geotermici
• Riscaldamento alta e bassa temperatura
• Raffreddamento
• Pompe di calore
Codice
Versione
Conf.
120219
FS
25 Kg
PROPORZIONE DI MISCELA
26
Contenuto acqua impianto
Quantità anticongelante
Protezione fino a:
100 Lt.
12%
- 3°C
100 Lt.
18%
- 6°C
100 Lt.
25%
- 10°C
100 Lt.
32%
- 15°C
100 Lt.
40%
- 20°C
Note
Liquido anticongelante atossico protettivo “FSP” - PRONTO ALL’USO 10 Kg
A base di glicole propilenico combinato con un pacchetto protettivo di inibitori contro
la formazione di ruggine e corrosione di tutti i materiali presenti in un impianto come
acciaio, rame, alluminio e guarnizioni.
Indicato per proteggere impianti:
• Solari termici
• Geotermici
• Riscaldamento alta e bassa temperatura
• Raffreddamento
• Pompe di calore
Diluizione: NON DILUIRE. Il prodotto è pronto all’uso
Protezione: fino a -25°C
Codice
Versione
Conf.
120216
MYFSP 25
10 Kg
Note
Liquido anticongelante atossico protettivo “FSP” - PRONTO ALL’USO 25 Kg
A base di glicole propilenico combinato con un pacchetto protettivo di inibitori contro
la formazione di ruggine e corrosione di tutti i materiali presenti in un impianto come
acciaio, rame, alluminio e guarnizioni.
Indicato per proteggere impianti:
• Solari termici
• Geotermici
• Riscaldamento alta e bassa temperatura
• Raffreddamento
• Pompe di calore
Diluizione: NON DILUIRE. Il prodotto è pronto all’uso
Protezione: fino a -25°C
Codice
Versione
Conf.
120217
MYFSP 25
25 Kg
Note
27
VERIFICA DEI PROTETTIVI CONDIZIONANTI
I LIQUIDI PROTETTIVI
Il cod.120210-K32 a lunga durata e il cod.120212-SBA a tripla formulazione devono essere controllati periodicamente
ogni 12 mesi.
Il valore da controllare è il molibdeno in mg/l; il kit da utilizzare è:
Set completo per la misurazione del liquido protettivo
Test colorimetrico per la determinazione del molibdeno negli
impianti termici protetti con inibitore K32 (cod.120210).
Contenuto
2 flaconi di reattivo Mo-1;
1 recipiente test;
1 tubicino con 100 strisce test.
Codice
Versione
Conf.
120223
Test KIT molibdeno
1
Note
Con un trattamento di cod, 120210-K32 all’1%, il valore deve risultare a circa 250mg/l (soglia minima 140mg/l)
mentre con un trattamento di cod. 120212-SBA al 2%, il valore deve risultare a circa 100mg/l (soglia minima 80mg/l).
SUGGERIMENTI GENERALI
• Mantenersi scrupolosamente ai tempi e alle diluizioni indicati sulle confezioni.
• In fase di lavaggio impianti, suggeriamo un filtro defangatore sul ritorno, per evitare che la fanghiglia rimossa circoli
nell‘impianto.
• È obbligatorio controllare periodicamente gli inibitori inseriti.
• Prima del riempimento con l’inibitore, effettuare un abbondante risciacquo dell’impianto dopo la procedura di
lavaggio, per evitare residui indesiderati del pulitore.
28
SEPARATORI DI FANGHI MAGNETICI MULTIFUNZIONE PER CIRCUITI IDRAULICI
Il separatore di fanghi magnetico multifunzione rappresenta la soluzione ottimale per risolvere problemi impiantistici
dovuti alla presenza di particelle, soprattutto ruggine e sabbia che si formano per effetto della corrosione e delle
incrostazioni durante il normale funzionamento di un impianto.
Principio di funzionamento
Attraverso la sua azione efficace e costante il filtro magnetico raccoglie tutte le impurità presenti nell’impianto,
impedendone la circolazione all’interno di esso, evitando così l’usura e il danneggiamento del resto dei componenti
dell’impianto, ma soprattutto esercita un azione di protezione continua sulla caldaia.
L’impiego
E’ consigliato installare il separatore di fanghi magnetico multifunzione sul circuito di ingresso della caldaia, per
proteggerla da tutte le impurità presenti nell’impianto, soprattutto nella fase di avviamento.
La parte snodabile consente l’installazione su tubazioni:
• verticali
• orizzontali
• diagonali
Grazie alla tenuta snodabile e la presenza di un tappo di apertura si rende idoneo per aggiungere agevolmente prodotti
chimici di trattamento nell’impianto.
Separatore di fanghi magnetico multifunzione in polimero
con valvole a sfera attacco FF
Dati tecnici
Attacco: FF UNI-EN-ISO 228
Corpo deviatore: poliammide PA66%
Cartuccia filtrante: AISI 304
Tenute idrauliche: EPDM
Magnete: neodimio REN35 B = 11.000 Gauss
Fluido compatibile: acqua, acqua + glicole
Pressione max esercizio: 3 bar
Temperatura di lavoro: 0÷90°C
Predisposto per l’installazione di valvola automatica di sfogo aria
attacco 3/8” (cod. 060877)
Codice
Versione
Conf.
060873
3/4”
1
060874
1”
1
Note
Guscio termico per separatore di fanghi
Isolamento termico costituito da semigusci in polietilene espanso
con rivestimento esterno in pellicola antigraffio.
Fissaggio dei semigusci tramite nastro biadesivo già applicato.
Dati tecnici
Comportamento al fuoco: classe 1
Densità: 33Kg/m3
Temperatura max di impiego: -40 +90°C
Codice
Versione
Conf.
060878
Unica
1
Note
29
ALTRI PRODOTTI PRESENTI SU CATALOGHI FERRARI GROUP
Filtro defangatore autopulente magnetico per circuiti idraulici MAG-NUS
Codice
Versione
Conf.
060871
3/4” FF
1
060872
1” FF
1
Note
Valvola automatica di sfogo aria degasatore con cappuccio di protezione
Codice
Versione
Conf.
060877
3/8”
1
Codice
Versione
Conf.
060865
1/2” FF
1
060866
3/4” FF
1
060867
1” FF
1
060868
1”1/4 FF
1
060869
1”1/2 FF
1
060870
2” FF
1
Codice
Versione
Conf.
060860
1/2”
Codice
Versione
060861
1/2”
Note
Filtro autopulente
Note
Alimentatore automatico a membrana - ALINOX
Note
1
Alimentatore automatico a pistone - FILLER
30
Conf.
1
Note
DolceAcqua anticalcare 2M1
Codice
119010
Versione
2M1 in blister
Conf.
Note
1
DolceAcqua Anticalcare 2M2
Codice
Versione
119030
2M2 in blister
Codice
Versione
Conf.
Note
1
Anticalcare magnetico
Conf.
060710/N
1/2” MM
1
060711/N
3/4” MM
1
060712/N
1”MM
1
060713/N
1”1/4 MM
1
060714/N
1”1/2 MM
1
060715/N
2” MM
1
060716/N
2” 1/2 FF
1
060717/N
3” FF
1
060718/N
4” FF
1
060719
Kit controllo durezza acqua
1
Codice
Versione
Conf.
Note
Anticalcare elettronico serie “KILLCAL”
060720
F1-3,8W per tubazioni fino a 1"
1
060721
F2-4,2W per tubazioni fino a 2"
1
060722
F3-4,2W per tubazioni fino a 3"
1
Note
Antibatterico elettronico serie “CRYSTAL WATER”
Codice
Versione
Conf.
060723
S1-4,2W per tubazioni fino a 1"
1
060724
S2-4,9W per tubazioni fino a 2
1
060725
S3-5,6W per tubazioni fino a 3"
1
Note
31
Dosatore proporzionale di polifosfato in polvere
Codice
A
B
Versione
Conf.
060642
A - Acquacal 1/2" F
1
060643
B - Acquacal-R 1/2" F con by pass
1
060644
Contenitore da 500 gr di sale polifosfato
1
Note
Dosatore proporzionale di polifosfato in polvere
Codice
Versione
Conf.
060645
Acquacal 3/4" F
1
060646
Acquacal 1" F
1
060644
Contenitore da 500 gr di sale polifosfato
1
Note
Pompa dosatrice elettromagnetica serie “FX”
32
Codice
Versione
Conf.
060280
FX
1
Note
CONDIZIONI GENERALI DI VENDITA
1 - PREZZI
7 - PAGAMENTI
Le quotazioni si intendono IVA esclusa e possono subire
variazioni senza preavviso.
Secondo le modalità concordate anticipatamente.
Sui ritardi di pagamento saranno applicati interessi bancari
a norma di legge.
La merce si intende in riservato dominio fino a pagamento
effettuato.
2 - ORDINI
Tutti gli ordini si intendono assunti a titolo di prenotazione
e non impegnano la nostra Ditta alla consegna, anche
parziale, di quanto ordinato e sulla data d’evasione degli
stessi.
3 - SPEDIZIONI
Sono sempre effettuate in porto assegnato salvo speciali
accordi in contrario.
La merce viaggia a rischio e pericolo del committente
e, anche se venduta franco destinatario, ci riteniamo
sollevati da ogni responsabilità per eventuali ammanchi o
avarie che debbono essere fatte valere nei confronti del
trasportatore.
4 - CONSEGNE
I tempi di consegna sono puramente indicativi
(salvo accordi programmati).
Eventuali ritardi non autorizzano a richieste danni o ad
annullamento ordini.
5 - IMBALLI
Gli imballi sono fatturati al puro costo e non si accettano
di ritorno.
8 - GARANZIA
La garanzia è quella d’uso delle case costruttrici.
Sono esclusi i difetti derivanti da imperizia, cattiva
installazione, sovraccarichi e simili.
La nostra garanzia si limita alla riparazione o al cambio
dei pezzi riconosciuti difettosi, purché ritornati franco
nostro domicilio.
9 - RESI
Non si accettano merci di ritorno senza preventiva
nostra autorizzazione e senza regolare documento di
trasporto.
10 - RECLAMI
Saranno presi in considerazione solo i reclami fatti entro
gli otto giorni seguenti il ritiro della merce.
La proprietà del materiale trapasserà all’acquirente solo
a pagamento effettuato.
11 - RESPONSABILITÀ
’
La nostra responsabilità è limitata alla qualità dei materiali;
le illustrazioni, le misure e quant’altro indicato non sono
impegnative e possono variare senza alcun obbligo di
preavviso.
6 - FATTURAZIONE
Ordine minimo Euro 250,00.
Per importi inferiori saranno applicate le spese
d’emissione fattura pari a Euro 15,00 o effettuata la
spedizione in contrassegno.
12 - FORO
Per ogni contestazione o controversia è competente il
Foro di Busto Arsizio (VA).
MACCHINE E UTENSILI PER INSTALLATORI
Via 1° Maggio. 5 / b - 21012 Cassano Magnago (VA)
Tel. +39 - 0331/281236 - +39 - 0331/201866
Fax +39 - 0331/201844 - E-mail: [email protected]
www.idrhaus.it
SEDE:via 1° Maggio, 7 - 21012 Cassano Magnago (VA)
Tel: 0331 - 20.49.11 r.a. - Fax: 0331 - 20.14.58
E-mail: [email protected]
FILIALE:via S. Pieretto, 50 - 55060 Capannori (LU)
Tel: 0583 - 941.41 r.a. - Fax: 0583 - 946.82
E-mail: [email protected]
www.ferrariwelcome.it
FILIALE:via Silvio Travaglia, 12 - 35043 Monselice (PD)
Tel: 0429 - 76.72.27 - Fax: 0429 - 70.18.10
E-mail: [email protected]
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