News > Esteri > Economia - Venerdì 20 Luglio 2012, 10:33 www.lindro.it "Il rafforzamento dei..." Cina chiama Africa Durante il VI° Forum sulla Cooperazione la Cina si dichiara paladina dello sviluppo africano. Hu Jintao: "Promuoveremo la pace e la stabilità in Africa"" Tiziana De Angelis Durante il summit Cina-Africa, iniziato mercoledì a Beijing, il Presidente cinese Hu Jintao ha reso la sua solenne dichiarazione: "La Cina ha deciso di concedere 20 miliardi di dollari di credito ai Paesi dell’Africa". I leader di 50 nazioni africane presenti hanno sentito bene. La Cina, quindi, continuerà e amplierà la sua cooperazione con i Paesi africani per lottare insieme contro "i grandi che tiranneggiano i piccoli, i forti che dominano i deboli, i ricchi che opprimono i poveri" secondo quanto riporta 'Economy Watch'. Gli fa eco Jacob Zuma, Presidente del Sudafrica: "siamo assolutamente convinti che le intenzioni della Cina sono diverse da quelle dell’Europa che ha inteso influenzare i Paesi africani a suo unico vantaggio". Il filantropismo cinese si esprimerà quindi secondo un piano ben preciso snocciolato dal discorso del Presidente Hu Jintao, come riferito da 'Global Times'. La Cina agirà in numerose aree prioritarie per "sostenere la pace e lo sviluppo dell’Africa" rafforzando le relazioni strategiche. Gli investimenti riguarderanno lo sviluppo sostenibile africano e si esprimeranno in progetti riguardanti le infrastrutture, l’agricoltura, le manifatture e l’impresariato medio-piccolo. "La Cina - continua Hu - intende portare i benefici dello sviluppo ai popoli dell’Africa con l’esportazione della tecnologia" e la realizzazione di un "African Talents Program" per formare 30.000 persone in vari settori, offrendo 18.000 borse di studio governative. Anche la cooperazione nel settore sanitario sarà potenziata con 1.500 unità di personale medico inviate verso i Paesi africani e un programma di trattamento gratuito per i pazienti affetti da cataratta. Si aggiungeranno infrastrutture per la meteorologia e la gestione e protezione delle risorse forestali, oltre che progetti "per fornire acqua potabile 1/2 Estratto ad uso rassegna stampa dalla pubblicazione online integrale e ufficiale reperibile al link http://www.lindro.it/economia/2012-07-20/9875-cina-chiama-africa L'Indro è un quotidiano registrato al Tribunale di Torino, n° 11 del 02.03.2012, edito da L'Indro S.r.l. Copyright L'Indro S.r.l. Tutti i diritti riservati News > Esteri > Economia - Venerdì 20 Luglio 2012, 10:33 www.lindro.it sicura al popolo africano". Non è tutto. La Cina "ha a cuore" il processo di integrazione del continente e lo aiuterà nello sviluppo delle infrastrutture transnazionali e transregionali. Un ulteriore capitolo degli interessi cinesi verso l’Africa è rappresentato dagli scambi e dalla cooperazione tra le organizzazioni dei due partner. Sarà dato impulso, quindi, all’"azione amicizia Cina-Africa" che si occuperà anche degli scambi e dell’amicizia tra il mondo femminile e giovanile delle due parti. E’stata inoltre avanzata la proposta di un "China-Africa Press Exchange Center" per realizzare la cooperazione sino-africana tra i media. "Promuoveremo la pace e la stabilità in Africa" afferma Hu, "e la Cina giocherà un ruolo positivo e costruttivo in questo senso". Tuttavia, al di là delle affermazioni filantropiche cinesi, è palese che l’Africa rappresenta un’importante fonte di materie prime necessarie a sostenere il boom economico della Cina. Inoltre, essa costituisce un immenso mercato dove commercializzare i prodotti cinesi di scarsa qualità allo scopo di sostenere le esportazioni fiaccate dalla crisi globale ed europea. E’ vero che in cambio, l’Africa, potrebbe dotarsi di ulteriori infrastrutture come strade ed ospedali. Peccato, però, che le imprese statali cinesi facciano uso di manodopera importata e che "prosciughino le materie prime lavorandole in Cina, lasciando poco per le economie locali" come riportato da Reuters. L’ Unione Europea non condivide le mosse 'africane' della Cina. Tra i motivi vi è quello che porta al timore che, la politica del 'libretto di assegni' adottata dal governo cinese, faccia 'chiudere un occhio' sulla corruzione dilagante in molti Paesi africani e soprattutto sul non rispetto dei diritti umani in Paesi come lo Zimbabwe e la Guinea Equatoriale il cui leader, Teodoro Obiang Nguema, era presente al Forum di Beijing. Obiang Nguema è considerato uno dei dittatori più sanguinari e condannati dai gruppi pro-diritti umani, tanto da far guadagnare al suo Paese l’appellativo di 'Auschwitz d’Africa'. Ma, come si era già detto nell’articolo apparso il 12 luglio scorso su questa testata, la Cina deve fare i conti con la crisi degli investimenti stranieri in casa sua. Già il Ministero del Commercio parlava di "nuove opportunità di investimento all’estero". Detto, fatto. Intanto, secondo stime cinesi, il commercio con l’Africa è arrivato a 1.663,3 miliardi di dollari nel 2011, toccando il record. Inoltre dal 2008 al 2011 le importazioni di minerali africani sono aumentate dal 10 al 15%. La Banca Commerciale di Cina ha investito più di 7 miliardi di dollari in diversi progetti in tutta l’Africa. E i leader africani sembrano riporre la loro fiducia nella Cina molto più che nell’Europa. 2/2 Estratto ad uso rassegna stampa dalla pubblicazione online integrale e ufficiale reperibile al link http://www.lindro.it/economia/2012-07-20/9875-cina-chiama-africa L'Indro è un quotidiano registrato al Tribunale di Torino, n° 11 del 02.03.2012, edito da L'Indro S.r.l. Copyright L'Indro S.r.l. 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