DELLE www.corrierecomunicazioni.it n°5. 21 marzo 2011 [email protected] 31 y Regoledinuovagenerazione Ngn, progetti locali Lo stimolo derivante da iniziative territoriali può divenire base per una vision a livello Paese che riduca la frammentazione alberto nucciarelli* I y TRIPWIRE vigili troppo poco hi-tech PIERO LAPORTA [email protected] U n signore presta l’auto a un parente di primo grado. Questi viene fermato dalla polizia municipale della Capitale. Il controllo sembra superato: libretto, patente, assicurazione, bollino blu, tutto ok; persino la cintura di sicurezza è ben salda intorno al nostro lettore. Il vigile, un po’ deluso, non demorde:“Il contratto dell’assicurazione?”. Il nostro automobilista non lo trova fra i documenti e chiama sul cellulare il proprietario che però non risponde. Scoprirà troppo tardi che il contratto era in una tasca particolare. Sono 40 euro di multa. Va bene, paghiamo e non se ne parli più. Eh, no, non basta, puntualizza il vigile, entro cinque giorni, lei personalmente, deve mostrare il contratto originale a una stazione di vigili. Il nostro lettore deve partire da Roma l’indomani mattina. Propone:”Viene un’altra persona o vi mando un fax”; vogliono lui e l’originale. “Vi mando una e-mail certificata con l’immagine a colori del contratto”; non sanno di che si parla. “Voi avete accesso” osserva il malcapitato “alle banche dati delle assicurazioni. Avete la targa e i dati del proprietario, quindi verificate online se il contratto esiste ed è valido”. E-mail certificata? Banche dati? Verifiche online? I vigili guardano il nostro lettore con un’inconfondibile quanto sinistra luce negli occhi. “Si presenti entro 5 giorni, lei di persona, altrimenti altri 200 euro di multa” e gli consegnano l’ingiunzione. Il nostro l’indomani parte, per poi tornare e presentare il documento. Due giorni di lavoro buttati, più spese di viaggio. Nel portale del “Progetto Millennium” di Roma Capitale non si parla di rimedi alle procedure di controllo medievali. Nel 2011, a Roma Capitale, provincia di Dar es Salam. p y l raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda Digitale Europea (Com2010(245)) impone l’analisi critica delle potenzialità di sviluppo delle reti di nuova generazione (Next Generation Networks – Ngn). Supportate dall’elevata capacità trasmissiva della fibra ottica, le Ngn, aperte e competitive, sono in grado di generare benefici economici e sociali per istituzioni, aziende e consumatori privati consentendo l’accesso ad un elevato numero di servizi a valore aggiunto (telepresenza, telelavoro, e-health, e-government). Tuttavia, all’interno di un’analisi costibenefici, l’ammontare degli investimenti necessari ne ha finora limitato fortemente la penetrazione all’interno dell’Ue. Solo il 3% delle linee europee è, infatti, in fibra/ Lan mentre Giappone (54%) e Corea del Sud (49%) sono di fatto i paesi leader nello sviluppo di reti ultra veloci. Per ridurre questo gap, la Commissione Europea ha inteso dare un impulso agli investimenti adottando le linee guida in materia di aiuti di stato per lo sviluppo di reti a banda larga (2009/C235/04). Ha così di fatto tentato di incoraggiare gli investimenti privati, integrati da quelli pubblici attraverso forme di partnership. Questa linea di azione è stata supportata recentemente dalla Comunicazione Com(2010)472 che insiste sulla necessità di coinvolgere governi locali e nazionali nelle iniziative di sviluppo delle Ngn. Un simile orientamento deriva essenzialmente da due fattori: 1) la consapevolezza che gli operatori ex-monopolisti hanno scarsi incentivi per l’implementazione di una strategia di upgrading tecnologico dalle linee in rame a quelle in fibra a causa dell’assenza di un sufficiente numero di servizi in grado di invogliare il consumatore al pagamento di un “premium price”; 2) la necessità di mitigare il protrarsi «a sistema» dell’incertezza regolatoria anche ripartendo le diverse fonti di rischio (economico, finanziario, di mercato, e tecnologico) sui soggetti in grado di sopportarle, gestirle e minimizzarle. Delle diverse esperienze europee si è parlato in occasione della tavola rotonda sull’high-speed broadband organizzata a Roma dall’Epec (European Ppp Expertise Center) il 15 febbraio. Ne è derivata la comparazione di iniziative municipali e regionali e l’analisi di un panorama estremamente diversificato in termini di strutture di governance, ruolo degli stakeholder pubblici, soluzioni tecnologiche e grado di apertura alla concorrenza (open access, integrazione verticale). In questa ottica ed alla luce delle diverse tipologie di partnership pubblico-private, l’esperienza italiana si connota per un elevato grado di frammentazione riconducibile ad ancora embrionali indicazioni di politica industriale a sostegno delle reti y di nuova generazione ed alla scarsa capacità di investitori pubblici e privati di definire percorsi di sviluppo tecnologico nel medio-lungo periodo. Fanno eccezione alcune iniziative come, ad esempio, il Progetto Banda Ultra Larga Lombardia che interpreta l’esigenza dei segmenti di domanda business e residenziale di accedere ad una piattaforma tecnologica avanzata che consenta la fruizione di servizi innovativi. Bisogna augurarsi in questa fase che lo stimolo derivante da iniziative locali possa contribuire al formarsi di una vision a livello di sistema paese che riduca la frammentazione e renda realizzabile un progetto infrastrutturale nazionale anche sulla base del Memorandum of Understanding siglato recentemente tra il ministero per le Comunicazioni e le principali aziende di p telecomunicazioni. * School of Innovation Sciences, Eindhoven University of Technology IL FOTOCOMMENTO «Il micro-pagamento è modello di business più adatto all’industria del libro digitale perché è più flessibile. Capisco che non sia semplice accettare di incassare le briciole, ma si deve pensare che quelle briciole vanno moltiplicate per diecimila, per centomila». Parola di Leonardo Chiariglione, «padre» dell’Mpeg. InformaFORMEZ Concorsi pubblici a prova di innovazione daniela piron Procedure innovative e informatizzate garantiscono trasparenza, celerità ed economicità. Sono le stesse adottate da FormezItalia, la società che si occupa di accesso e formazione nella pubblica amministrazione, chiamata a gestire le fasi di concorsi per entrare a lavorare nelle pubbliche amministrazioni, con numeri da capogiro. Le modalità sono quelle del programma “Ripam - Vinca il Migliore”, voluto dal ministro per la PA e l’Innovazione Renato Brunetta ed ecco come funziona: il bando di concorso viene pubblicato, oltre che in Gazzetta Ufficiale, anche sul sito FormezItalia (www.formezitalia.it) e dell’amministrazione che bandisce il concorso; i candidati devono inoltrare la propria domanda esclusivamente online, comodamente da casa senza preoccuparsi della fila all’ufficio postale, degli orari di chiusura o del rischio di errore nella redazione della domanda. Mediante un user-id, generato dal sistema ed una password, il candidato entra nel format e compila i campi relativi ai dati personali. Chiusi i termini di iscrizione, si passa alla pubblicazione dei calendari di preselezione e/o selezione, sempre tutto online. Successivamente viene pubblicata la banca dati dei test dalla quale saranno estratti quelli oggetto di prova: il sorteggio dei quesiti avviene davanti ai candidati il giorno della convocazione. Conclusa la prova, inizia la correzione degli elaborati attraverso un sofisticato software a lettura ottica e in tempi rapidi è pronta la graduatoria di merito. Dopo la pubblicazione, sul sito internet di FormezItalia, i candidati possono visualizzare la propria prova e verificare il risultato conseguito. Il “banco di prova” della procedura “Ripam – Vinca il Migliore”, è stato il “concorsone” per il Comune di Napoli. In tale occasione, il sistema ha accolto 112mila candidature, è stato in grado di gestire oltre di 67mila elaborati. Un grande concorso che ha fatto registrare un vero salto di qualità nei rapporti tra pubblica amministrazione e cittadini-candidati, evidenziando criticità imputabili principalmente al clima di sfiducia che caratterizzava l’approccio dei candidati ai concorsi pubblici, ma che si sono dovuti ricredere davanti a procedure rapide e trasparenti. Il concorso di Napoli si è concluso in soli 10 mesi ed i 534 vincitori sono già tutti assunti. Altro concorsone, a giudicare dai numeri dei partecipanti, è quello bandito dalla Scuola Superiore di Pubblica amministrazione per reclutare 113 dirigenti: sono giunte oltre 58mila candidature. p