DELLE
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n°5. 21 marzo 2011
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y Regoledinuovagenerazione
Ngn, progetti locali
Lo stimolo derivante da iniziative
territoriali può divenire base
per una vision a livello Paese
che riduca la frammentazione
alberto nucciarelli*
I
y TRIPWIRE
vigili
troppo poco
hi-tech
PIERO LAPORTA
[email protected]
U
n signore presta l’auto a un
parente di primo grado. Questi
viene fermato dalla polizia municipale della Capitale. Il controllo sembra superato: libretto, patente, assicurazione, bollino blu, tutto ok; persino la
cintura di sicurezza è ben salda intorno
al nostro lettore. Il vigile, un po’ deluso,
non demorde:“Il contratto dell’assicurazione?”. Il nostro automobilista non
lo trova fra i documenti e chiama sul
cellulare il proprietario che però non
risponde. Scoprirà troppo tardi che il
contratto era in una tasca particolare.
Sono 40 euro di multa. Va bene, paghiamo e non se ne parli più. Eh, no, non
basta, puntualizza il vigile, entro cinque
giorni, lei personalmente,
deve mostrare il contratto
originale a una stazione di
vigili. Il nostro lettore deve
partire da Roma l’indomani mattina. Propone:”Viene
un’altra persona o vi mando un fax”; vogliono lui e
l’originale. “Vi mando una
e-mail certificata con l’immagine a colori del contratto”; non sanno di che si parla. “Voi avete accesso”
osserva il malcapitato “alle banche dati
delle assicurazioni. Avete la targa e i
dati del proprietario, quindi verificate
online se il contratto esiste ed è valido”. E-mail certificata? Banche dati?
Verifiche online? I vigili guardano il
nostro lettore con un’inconfondibile
quanto sinistra luce negli occhi. “Si
presenti entro 5 giorni, lei di persona,
altrimenti altri 200 euro di multa” e
gli consegnano l’ingiunzione. Il nostro l’indomani parte, per poi tornare
e presentare il documento. Due giorni
di lavoro buttati, più spese di viaggio.
Nel portale del “Progetto Millennium”
di Roma Capitale non si parla di rimedi
alle procedure di controllo medievali.
Nel 2011, a Roma Capitale, provincia
di Dar es Salam.
p
y
l raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda Digitale Europea (Com2010(245))
impone l’analisi critica delle potenzialità
di sviluppo delle reti di nuova generazione
(Next Generation Networks – Ngn).
Supportate dall’elevata capacità trasmissiva della fibra ottica, le Ngn, aperte e competitive, sono in grado di generare benefici
economici e sociali per istituzioni, aziende
e consumatori privati consentendo l’accesso ad un elevato numero di servizi a
valore aggiunto (telepresenza, telelavoro,
e-health, e-government).
Tuttavia, all’interno di un’analisi costibenefici, l’ammontare degli investimenti
necessari ne ha finora limitato fortemente
la penetrazione all’interno dell’Ue. Solo il
3% delle linee europee è, infatti, in fibra/
Lan mentre Giappone (54%) e Corea del
Sud (49%) sono di fatto i paesi leader nello
sviluppo di reti ultra veloci.
Per ridurre questo gap, la Commissione
Europea ha inteso dare un impulso agli
investimenti adottando le linee guida in
materia di aiuti di stato per lo sviluppo
di reti a banda larga (2009/C235/04). Ha
così di fatto tentato di incoraggiare gli
investimenti privati, integrati da quelli
pubblici attraverso forme di partnership.
Questa linea di azione è stata supportata recentemente dalla Comunicazione
Com(2010)472 che insiste sulla necessità
di coinvolgere governi locali e nazionali
nelle iniziative di sviluppo delle Ngn.
Un simile orientamento deriva essenzialmente da due fattori: 1) la consapevolezza che gli operatori ex-monopolisti hanno
scarsi incentivi per l’implementazione di
una strategia di upgrading tecnologico dalle linee in rame a quelle in fibra a causa
dell’assenza di un sufficiente numero di
servizi in grado di invogliare il consumatore al pagamento di un “premium price”;
2) la necessità di mitigare il protrarsi
«a sistema»
dell’incertezza regolatoria anche ripartendo le diverse fonti di rischio (economico,
finanziario, di mercato, e tecnologico) sui
soggetti in grado di sopportarle, gestirle e
minimizzarle.
Delle diverse esperienze europee si è
parlato in occasione della tavola rotonda
sull’high-speed broadband organizzata a
Roma dall’Epec (European Ppp Expertise
Center) il 15 febbraio. Ne è derivata la
comparazione di iniziative municipali e
regionali e l’analisi di un panorama estremamente diversificato in termini di strutture di governance, ruolo degli stakeholder
pubblici, soluzioni tecnologiche e grado
di apertura alla concorrenza (open access,
integrazione verticale).
In questa ottica ed alla luce delle diverse
tipologie di partnership pubblico-private,
l’esperienza italiana si connota per un elevato grado di frammentazione riconducibile ad ancora embrionali indicazioni di
politica industriale a sostegno delle reti
y
di nuova generazione ed alla scarsa capacità di investitori pubblici e privati di
definire percorsi di sviluppo tecnologico
nel medio-lungo periodo. Fanno eccezione alcune iniziative come, ad esempio, il
Progetto Banda Ultra Larga Lombardia
che interpreta l’esigenza dei segmenti di
domanda business e residenziale di accedere ad una piattaforma tecnologica avanzata che consenta la fruizione di servizi
innovativi.
Bisogna augurarsi in questa fase che lo
stimolo derivante da iniziative locali possa contribuire al formarsi di una vision a
livello di sistema paese che riduca la frammentazione e renda realizzabile un progetto infrastrutturale nazionale anche sulla
base del Memorandum of Understanding
siglato recentemente tra il ministero per le
Comunicazioni e le principali aziende di
p
telecomunicazioni.
* School of Innovation Sciences,
Eindhoven University of Technology
IL FOTOCOMMENTO
«Il micro-pagamento è
modello di business
più adatto all’industria
del libro digitale
perché è più flessibile.
Capisco che non sia
semplice accettare
di incassare le briciole,
ma si deve pensare che
quelle briciole vanno
moltiplicate per
diecimila, per centomila».
Parola di Leonardo
Chiariglione,
«padre» dell’Mpeg.
InformaFORMEZ
Concorsi pubblici a prova di innovazione
daniela piron
Procedure innovative e informatizzate garantiscono trasparenza, celerità ed economicità. Sono le stesse adottate da FormezItalia, la società che si
occupa di accesso e formazione nella pubblica amministrazione, chiamata a
gestire le fasi di concorsi per entrare a lavorare nelle pubbliche amministrazioni,
con numeri da capogiro.
Le modalità sono quelle del programma “Ripam - Vinca il Migliore”, voluto dal
ministro per la PA e l’Innovazione Renato Brunetta ed ecco come funziona: il
bando di concorso viene pubblicato, oltre che in Gazzetta Ufficiale, anche sul
sito FormezItalia (www.formezitalia.it) e dell’amministrazione che bandisce
il concorso; i candidati devono inoltrare la propria domanda esclusivamente
online, comodamente da casa senza preoccuparsi della fila all’ufficio postale,
degli orari di chiusura o del rischio di errore nella redazione della domanda.
Mediante un user-id, generato dal sistema ed una password, il candidato entra
nel format e compila i campi relativi ai dati personali.
Chiusi i termini di iscrizione, si passa alla pubblicazione dei calendari di preselezione e/o selezione, sempre tutto online. Successivamente viene pubblicata
la banca dati dei test dalla quale saranno estratti quelli oggetto di prova: il
sorteggio dei quesiti avviene davanti ai candidati il giorno della convocazione.
Conclusa la prova, inizia la correzione degli elaborati attraverso un sofisticato
software a lettura ottica e in tempi rapidi è pronta la graduatoria
di merito. Dopo la pubblicazione, sul sito internet di FormezItalia, i
candidati possono visualizzare la propria prova e verificare il risultato
conseguito.
Il “banco di prova” della procedura “Ripam – Vinca il Migliore”, è stato
il “concorsone” per il Comune di Napoli. In tale occasione, il sistema
ha accolto 112mila candidature, è stato in grado di gestire oltre di
67mila elaborati.
Un grande concorso che ha fatto registrare un vero salto di qualità
nei rapporti tra pubblica amministrazione e cittadini-candidati, evidenziando criticità imputabili principalmente al clima di sfiducia che
caratterizzava l’approccio dei candidati ai concorsi pubblici, ma che
si sono dovuti ricredere davanti a procedure rapide e trasparenti. Il
concorso di Napoli si è concluso in soli 10 mesi ed i 534 vincitori
sono già tutti assunti.
Altro concorsone, a giudicare dai numeri dei partecipanti, è quello
bandito dalla Scuola Superiore di Pubblica amministrazione per reclutare 113 dirigenti: sono giunte oltre 58mila candidature.
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