Parrocchia S. Cuore di Gesù
Salesiani - Livorno
Tra le sabbie del mio deserto,
sotto il sole infuocato del mio tempo,
cerco un pozzo che abbia acqua pulita,
capace di togliere la sete d'infinito che è dentro di me.
QUARESIMA 2011
So che esiste da qualche parte
perché sono inquietato dal mistero
e devo trovarlo prima che scenda la notte.
Attingo acqua dal pozzo del denaro ed ho sempre più sete;
al pozzo del piacere e sento prosciugarmi la gola.
Attingo acqua al pozzo del successo
e mi sento annebbiare la vista,
al pozzo della pubblicità e mi ritrovo come uno schiavo.
Sono forse condannato a morire di sete,
inappagato cercatore di certezze assolute?
Ma se scavo dentro di me,
sotto la sabbia alta del mio peccato;
se scavo nei segni del tempo,
sotto la sabbia ammucchiata
dal vento arruffato del quotidiano,
trovo la sorgente di un'acqua viva e pura,
che disseta in eterno,
tanto che chi ne beve non ha più sete
perché è generata e filtrata
dal tuo amore, o Signore, generoso e gratuito,
era già promessa nei tempi antichi
ed ora è sgorgata in abbondanza nel segno della tua Parola.
Mi disseto a questa sorgente,
custodita dalla mia Chiesa,
che per questo si fa ogni giorno fontana del villaggio
per salvare tutti gli assetati del mondo.
Amen.
“Quanti siete stati battezzati in Cristo,
vi siete rivestiti di Cristo”
(Gal 3,27)
SUSSIDIO PER LA PREGHIERA IN FAMIGLIA
QUARESIMA:
Calendario della Quaresima
tempo propizio per scegliere chi diventare
E’ vero che siamo dei cercati da Dio, egli squarcia la nostra solitudine,
mettendosi sulle strade della storia, ma anche dei cercatori di Dio. Diventiamo
quello che cerchiamo. Quaresima tempo per cercare e così scegliere ciò che
sarà la nostra vita, stagione dello spirito che ci prepara all’arcobaleno di Pasqua.
“Non vorrei essere solo credente, vorrei essere credibile” (giudice Livatino ucciso
dalla mafia). Questo è il traguardo del cristiano!
Quaresima, tempo di allenamenti spirituali. Gli atleti c’insegnano a presentarsi
alla gara allenati. Dobbiamo imitare gli sportivi, allenare il cervello (lo studio) e il
cuore-coscienza (amore, affetto, preghiera, silenzio).
Allenarsi, cioè comprendere chi siamo come credenti, per incontrarsi con Dio,
per accogliere e seguire l’Incontrato; un Dio da non confondere con i nostri idoli,
da non scambiare con un Dio di comodo per giustificare egoismi e pigrizie, è Lui
il centro di gravità della nostra vita.
Luogo dell’allenamento è il “deserto”, uno spazio per ascoltare pensare, leggere.
Pratiche rese ardue da ritmi e abitudini dettate da velocità, immagini, rumori.
Fermiamoci per rielaborare quanto ascoltiamo. Dio parla al cuore di chi sa
tacere. Silenzio per ascoltare, cioè lasciar essere presente l’altro/l’Altro nella mia
vita.
Quaresima è tempo di verità: “Ricordati che sei cenere” è la cenere del nostro
egoismo e dell’abitudine a pensare solo a noi stessi e al nostro tornaconto; è la
cenere del nostro orgoglio e dei nostri affanni; è la cenere; è la cenere del
bisogno incontrollato di successo e accumulo di beni; è la cenere della
preghiera uccisa dall’ipocrisia e dell’armonia della vita intaccata dal bisogno di
apparire. E’ tempo di togliere questo velo di cenere.
“Convertiti e credi al Vangelo”, cioè coltivare altri desideri: di un’esistenza buona
che Gesù ci fa cogliere attraverso le sue parole (conversione); di armonia con se
stessi, liberi da ansie e affanni, capaci di disfarci di tanta zavorra per ritrovare
fame di ciò che conta (digiuno, per un giusto rapporto con se stessi); di un
rapporto autentico con Dio attraverso il dialogo della preghiera che viene dal
cuore (preghiera, per un giusto rapporto con Dio); di una relazione vera con gli
altri, in cui si è accolti e si accoglie, si coltiva una solidarietà che non umilia, di
una fraternità che considera l’altro una ricchezza (l’elemosina, per un giusto
rapporto con il prossimo).
Comprendiamo che Quaresima è un tempo per non far morire la speranza, in noi
e nel prossimo, lo possiamo fare con la grazia di Dio. Buon cammino: facciamo
risplendere con la nostra vita la speranza di Pasqua.
Don Gino
Venerdì 11 marzo
ore 17.00
Via Crucis
Lunedì 14 marzo
ore 21.00 - 21.30
Preghiera
Venerdì 18 marzo
ore 17.00
Via Crucis
Lunedì 21 marzo
ore 21.00 - 21.30
Preghiera
Venerdì 25 marzo
ore 17.00
Via Crucis
Lunedì 28 marzo
ore 21.00 - 21.30
Preghiera
Venerdì 1 aprile
ore 17.30
Via Crucis
Lunedì 4 aprile
ore 21.00 - 21.30
Preghiera
Venerdì 8 aprile
ore 17.30
Via Crucis
Lunedì 11 aprile
ore 21.00 - 21.30
Preghiera
Venerdì 15 aprile
ore 17.30
Via Crucis
ore 21.00
Liturgia Penitenziale
ore 21.00 - 21.30
Preghiera
Lunedì 18 aprile
Riti della Settimana Santa
Mercoledì 21 aprile
ore 17.00
Messa del Crisma (in Cattedrale)
Giovedì 24 aprile
ore 08.00
Ufficio delle Letture
ore 18.00
Messa in Cena Domini
ore 19.00 – 23.00 Adorazione Eucaristica (guidata)
Venerdì 23 aprile
ore 08.00
Ufficio delle Letture
ore 13.00 – 14.00
Sabato 24 aprile
Adorazione Eucaristica e
Pranzo del Digiuno
ore 15.00
solenne Via Crucis
ore 18.00
Passione del Signore
ore 21.00
Via Crucis (Caccia Francescana)
ore 08.00
Ufficio delle Letture
ore 22,00
Veglia di Pasqua
Almeno per iniziare, possiamo prenderci questo impegno
Una scelta concreta
per i più piccoli
IL SALVADANAIO DELLA CARITA’
La Parola di Dio illumina ogni giorno del tempo
quaresimale, ma ascoltando il Signore sono le urgenze di
chi ha fame che devono destare le nostre attenzioni.
Le esperienze di povertà, in sintonia con il cammino della
Caritas in questo anno europeo dedicato al volontariato, ci
suscitano una domanda: dove possiamo comprare il pane per sfamare tutti?
La risposta di Gesù chiede il coinvolgimento di ciascuno: “Voi stessi date loro
da mangiare”.
Ma è possibile dare da mangiare a tutti quelli che hanno fame? A tutti no, ma
a qualcuno in più sì. Come? Con un piccolo gesto. Una piccola rinuncia. Un
piccolo sacrificio.
Gesto, rinuncia e sacrificio (piccoli) da parte di ognuno e, quindi, anche dei
ragazzi. E’ per questo che nel tempo di Quaresima a ogni Gruppo del nostro
catechismo verrà consegnato un “salvadanaio della carità”. Il salvadanaio è
uno strumento semplice che deve farci riflettere, che deve accompagnarci
nel cammino della Quaresima facendoci ricordare gesti piccoli ma concreti.
Un euro, 50 centesimi o anche meno. A ben guardare sono veramente poca
cosa. Quale bimbo non riesce a togliersi dalla paghetta settimanale un euro?
Per noi sono pochissima cosa, ma possono diventare importanti per chi ha
bisogno di tutto. Nel nostro quartiere ci sono realtà difficili, molto difficili.
Famiglie che si rivolgono al nostro Centro Ascolto Caritas per mangiare. E
spesso queste famiglie hanno bambini piccolissimi o adolescenti.
In questo tempo di Quaresima, di riflessione, preghiera e solidarietà, la
nostra Comunità destinerà tutte le offerte
raccolte attraverso il “salvadanaio della
carità” a queste famiglie, bisognose e con
bambini di ogni fascia di età che il Centro
Ascolto della Caritas segue. Non tirati
indietro. Sii generoso. Una piccola rinuncia
può valere tanto.
la Domenica, con l'aiuto di questo sussidio, dedicare al Signore almeno un
quarto d'ora
• entriamo nella preghiera
• leggiamo con calma il brano della Parola di Dio proposto
• leggiamo il commento al brano
• fermiamoci qualche istante in silenzio...
• usando la traccia proposta condividiamo ciò che il Signore ci ha ispirato
• traduciamo in preghiera ciò che ci dice il cuore
• preghiamo, con le nostre parole o con la preghiera proposta
ogni giorno dare almeno 5 minuti alla Parola di Dio (leggerla, rileggerla e
scegliere di vivere una parola) ed alla preghiera.
Anche noi allora come Gesù saremo capaci di rispondere alle scelte della
vita, con la luce della Parola, saremo cioè capaci di vagliare le diverse
alternative che ogni scelta comporta secondo la volontà di Dio così da non
rimanere confusi di fronte a tante luci illusorie che il mondo ci offre.
1. Per entrare nella preghiera
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen
Per poter credere al tuo Vangelo.
Rit. Converti a te, Signore, il mio cuore
Per diventare tuo vero discepolo.
Rit. Converti a te, Signore, il mio cuore
Per essere luce in famiglia, a scuola, sul lavoro.
Rit. Converti a te, Signore, il mio cuore
Per donare la gioia agli altri.
Rit. Converti a te, Signore, il mio cuore
Per essere leale e grande in generosità.
Rit. Converti a te, Signore, il mio cuore
Per poter giungere alla vita eterna.
Rit. Converti a te, Signore, il mio cuore
I Domenica di Quaresima
L'olio dei catecumeni rappresenta la forza di Dio e rende forte il catecumeno contro le tentazioni e le insidie del male e come gli antichi gladiatori si ungevano con olio per rendere più tonica la muscolatura e più difficile la presa all'avversario così l'olio dei catecumeni rappresenta la forza di Dio contro l'avversario, Satana.
1. Leggiamo la Parola
Dal vangelo secondo Matteo (Mt 4,1-11)
In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel
deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver
digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe
fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei
Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma
egli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà
l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”».
Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul
punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di
Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà
ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani
perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli
rispose: «Sta scritto anche: “Non metterai alla prova il
Signore Dio tuo”». Di nuovo il diavolo lo portò sopra un
monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la
loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se,
gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vàttene, satana! Sta scritto
infatti: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”».
Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.
2. Approfondiamo
Tra Gesù e il diavolo c'è una bella lotta sull'interpretazione della Bibbia: tutto si gioca sullo
"sta scritto". C'è infatti una sostanziale differenza di motivazione. Il Signore si è fatto uomo
perché vuole compiere l'opera del Padre, cioè vuol far vedere a tutte le persone la grandezza e
la bellezza di essere... persone umane! E la Parola di Dio in questo aiuta molto.
Il diavolo invece vuole distruggere la creatura più amata da Dio e fa di tutto per mettere i
bastoni tra le ruote al suo progetto: strumentalizza, per i suoi loschi fini, perfino la sacra
scrittura che, in effetti, conosce a memoria. Ma gli manca qualcosa: gli manca lo Spirito! E'
proprio Lui, lo Spirito Santo che ha ispirato ogni pagina della Bibbia: se la si sa a memoria,
ma non si ha lo Spirito, non ci si capisce nulla! Cioè non c'è la motivazione autentica, senza la
quale non si comprende.
E' la storia di ognuno di noi: dopo aver fatto una scelta impegnativa, dopo esserci rafforzati...
siamo tentati. La tentazione è un segno di fortezza, mentre quando una cosa vale l'altra,
quando si tira avanti senza capire quali sono i bisogni veri e quali quelli falsi, non è un buon
segno, ma semmai un segnale di debolezza...
momenti di buio e di difficoltà. Ci sprona a fare del nostro meglio ed è come disposto a
donare la vita per noi. Questa caratteristica è particolarmente richiamata da Gesù: "Non c'è
amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici".
E Gesù è proprio così, l'amico vero che dà la vita. E' profondamente addolorato per la morte
di Lazzaro, si commuove, piange ed è affranto, ma non si arrende alla tristezza ed esorta a
continuare a credere nell'amicizia e nella vita. È l'amico vero che, quando è necessario,
rimprovera perché ama così tanto chi gli è amico da non poter permettere che le "pietre" che
ostacolano il cammino diventino un blocco al profondo desiderio di vita vera. Le sconfitte
dell'esistenza ci sono ma con Gesù sono solo partite perse, ma il campionato si può ancora
vincere!
Anche noi possiamo mostrare di essergli Amici, e seguirlo senza paura, fidandoci di lui,
comportandoci da Veri amici con chi ci è accanto e vive ogni giorno con noi. Affrontiamo le
sfide della vita abbandonandoci senza timore all'amicizia che Egli ci offre.
Viviamo con la consapevolezza che questi nostri giorni sono il preludio alla vita senza fine
che la morte non può distruggere e che solo il credere in Gesù Cristo può farci assaporare.
Gesù dice anche a noi: "Togliete la pietra", ma gli uomini sono restii a farlo perché il morto è
sepolto da quattro giorni e già manda cattivo odore. Ma Gesù risponde: "Non ti ho detto che,
se credi, vedrai la gloria di Dio?". La risurrezione di Lazzaro ci introduce nel mistero di Gesù
e suggerisce il nostro rapporto con lui. Anche noi oggi, come Lazzaro, moriamo nel peccato.
Riscopriamo anche il ruolo di amici di Gesù, amicizia che è nata attraverso il Battesimo e che
è rappresentata nella nostra vita quando scegliamo Gesù, seguiamo i suoi insegnamenti e
abbiamo fede. Ma il nostro essere umani, i nostri atteggiamenti ci portano anche a ferire Dio,
tanto che in questo brano lo vediamo commosso; egli però non ci abbandona, non si arrabbia
ma ci esorta a credere, a fidarci ancora di Lui, a rialzarci e camminare!!
3. Un momento di condivisione...
- Trovo nella Parola la vera luce che Cristo ci propone?
- So essere nel mio quotidiano luce per coloro che incontro?
- Riesco ad essere segno visibile dell'amore di Cristo?
Dopo aver riflettuto, prova a formulare una preghiera.
4. Preghiamo insieme
La preghiera ci aiuta a crescere nella fede e quindi ci dona luce per comprendere il senso della nostra vita e di quello che ci succede. Signore Gesù, tu ci assicuri
che Dio ascolta sempre
la nostra preghiera
perché è un Padre molto buono.
Ti ringraziamo per le cose buone
che sono dono dell'amore di Dio per noi
e ti preghiamo di saper dare agli altri a nostra volta,
quanto ci chiedono ogni giorno.
Donaci il tuo Spirito di compassione.
Tu vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
V Domenica di Quaresima
Il cero pasquale è simbolo di Cristo risorto che noi riceviamo per essere anche noi luce per il mondo.
1. Leggiamo la Parola
Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 11,3-7.17.20-27.33-45)
In quel tempo, un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella, era
malato. Le sorelle mandarono dunque a dire a Gesù: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato».
All’udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio,
affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato». Gesù amava Marta e sua sorella e
Lazzaro. Quando sentì che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. Poi disse
ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!».
Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel
sepolcro. Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro;
Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: «Signore, se tu
fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che
qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse:
«Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella
risurrezione dell’ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e
la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in
me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io
credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».
Gesù si commosse profondamente e, molto turbato, domandò: «Dove lo
avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesù scoppiò in
pianto. Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!». Ma alcuni di
loro dissero: «Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far
sì che costui non morisse?».
Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al
sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. Disse Gesù:
«Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore,
manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni». Le disse Gesù: «Non ti
ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?». Tolsero dunque la
pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io
sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano
che tu mi hai mandato». Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, i
piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberàtelo e
lasciàtelo andare».
Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero
in lui.
2. Approfondiamo
In questo brano del Vangelo Gesù viene presentato come amico. Che caratteristiche ha un amico
vero? Che cosa vuol dire AMICIZIA?
L'amico è colui che condivide la nostra vita e noi la sua. Ci è vicino nella gioia ma anche nei
Chi è più grande? Chi soddisfa tutti i suoi bisogni, o chi sa dire anche no? Bisogna
imparare a dire no alle tentazioni di oggi, alla grande tentazione del fare "come fan tutti",
alla grande tentazione di mandare a quel paese Dio e la fede. Bisogna saper dire no, con
coraggio. Forse è quello che manca oggi: il coraggio di essere di Dio. Solo chi ha coraggio
è grande..., è forte … Saper dire tanti no...e pochi e importanti sì nella propria vita ci farà
scoprire una felicità grande, forse proprio quella che cerchiamo da tanto e non sapevamo
dove trovare.
E' la libertà che ci farà vincere ogni tentazione, che ci farà grandi.
3. Un momento di condivisione...
- Mi trovo spesso in occasioni dove sono tentato a compiere azioni contrarie
all'insegnamento di Cristo?
- Riesco a vincere queste situazioni per non perdere l'amicizia con Gesù?
- Se non riesco provo il desiderio di correggermi?
Dopo aver riflettuto, prova a formulare una preghiera.
4. Preghiamo insieme
Gesù, rivolgendosi ai suoi discepoli nel Getsemani, dice: "Vegliate e pregate, per non entrare in tentazione" (Mt 26,41). Non c'è tentazione, lotta o prova, che la preghiera non possa superare, perché con essa c'è in noi la potenza di Dio. O Padre, il tuo Figlio Gesù,
con il digiuno e la preghiera,
nel deserto riportò vittoria sul tentatore
e rimase fedele a te ed alla missione
che gli avevi affidato.
E nel Getsemani egli pregò intensamente
e ci chiese di vigilare e di pregare
per avere la forza di resistere
nel momento della tentazione.
Signore, la mia fragilità è grande
e debolissima la mia capacità
di resistenza alle tentazioni.
Donami, mio Dio,
di seguire l'esempio di Gesù
per attingere forza dalla preghiera.
Non permettere, Padre,
che gli uomini cedano alla tentazione
di allontanarsi da te, Dio vivo e vero,
per adorare se stessi e gli idoli morti
del successo, della ricchezza, del piacere.
Vieni in mio aiuto, o Padre:
liberami dalle pressioni del maligno
e infondi in me la dolcezza del tuo amore,
perché possa amarti in ogni cosa
e sopra ogni cosa.
II Domenica di Quaresima
La veste bianca è il segno che nel Battesimo siamo stati «rivestiti di Cristo», che siamo divenuti una nuova creatura come lui, pieni di grazia e di verità il segno dell’uomo nuovo creato da Dio. E’ bianca perché indica l’uomo pulito, senza macchia di peccato.
1. Leggiamo la Parola
Dal vangelo secondo Matteo (Mt 17,1-9)
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro,
Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in
disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato
davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le
sue vesti divennero candide come la luce. Ed
ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che
conversavano con lui.
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù:
«Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò
qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una
per Elia». Egli stava ancora parlando, quando
una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed
ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il
Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio
compiacimento. Ascoltatelo».
All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a
terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si
avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non
temete». Alzando gli occhi non videro nessuno,
se non Gesù solo.
Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro:
«Non parlate a nessuno di questa visione, prima
che il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti».
2. Approfondiamo
In questo brano del Vangelo Gesù si presenta ai suoi discepoli “trasfigurato”, rivestito da
un abito candido, segno di purezza, e dall'aspetto luminoso, segno della sua realtà
divina.
Il Padre torna a parlare attraverso una nuvola luminosa, presentandoci suo Figlio come
fece per il suo Battesimo nel Giordano, a confermazione della sua missione di salvatore
dell'umanità.
Questo passo del Vangelo cerca di dare una risposta a cos'è la felicità. La
trasfigurazione di Gesù è un'anticipazione della gioia eterna che ci attende. L'invito del
Padre ad ascoltare il Figlio ci indica la strada per arrivare a Lui.
di noi. Sento che ci rinnova ogni giorno quando viviamo la Messa, ci fa rifiorire
quando ci confessiamo, ci nutre quando preghiamo, rischiara le nostre tenebre
quando invochiamo il suo Santo Spirito. Noi facciamo esperienza dell'amore di
Gesù quando sentiamo in noi lo stesso amore di Gesù verso i fratelli e le sorelle
nostre; facciamo esperienza dell'intimità di Dio quando abbiamo i fratelli e le
sorelle nel nostro cuore come li ha Gesù. Noi diamo libertà allo Spirito di Dio in
noi, quando amiamo al punto tale che gioiamo con chi gioisce, sentiamo come
nostro il limite del nostro fratello, piangiamo per il suo peccato e facciamo festa
per ogni bene che compie.
3. Un momento di condivisione...
- Che cosa è più importante in una persona? (L'aspetto fisico, la fede, il
sentimento …).
- Sei consapevole che il Signore ti chiama? Tu come rispondi?
- Siamo capaci di essere testimoni della Parola del Signore e di parlare di Gesù
agli altri, in famiglia?
Dopo aver riflettuto, prova a formulare una preghiera.
4. Preghiamo insieme
Pregando, si diventa amore, e la vita acquista il senso e la bellezza per cui è stata voluta da Dio. Pregando, si avverte sempre pi ù l'urgenza di portare il Vangelo a tutti, fino agli estremi confini della terra. Pregando, si scoprono gli infiniti doni dell'Amato e si impara sempre di pi ù a rendere grazie a Lui in ogni cosa.
Benedici il Signore anima mia
non dimenticare i suoi doni!
Buono e misericordioso è il Signore
grande nell'amore:
come il cielo è alto sulla terra,
così è grande il suo amore per noi;
come un Padre ama i suoi figli,
così il Signore ama noi.
IV Domenica di Quaresima
Nella Bibbia i re, i profeti, i sacerdoti erano consacrati con olio. Questo olio, il Crisma, rappresenta lo Spirito di Dio che prende possesso del suo consacrato... Gesù è il Consacrato per eccellenza il vero Re, il vero Sacerdote e il vero Profeta... con il Battesimo anche noi diveniamo in Cristo: Sacerdoti, Re e Profeti.
1. Leggiamo la Parola
3. Un momento di condivisione...
- Mi lascio cambiare dal Signore avendo il desiderio di fare del mio
meglio per vivere secondo il suo insegnamento?
- Pietro disse a Gesù: "Maestro, è bello per noi stare qui; facciamo tre tende,
una per te, una per Mosè e una per Elia!". In quali momenti stai con Gesù?
Che cosa provi? Come pensi sia il tuo volto?
- Dove posso incontrare Gesù?
- E come si fa a credere in Lui?
Dopo aver riflettuto, prova a formulare una preghiera.
Dal primo libro di Samuele (1Sam 16,1.4.6-7.10-13)
In quei giorni, il Signore disse a Samuele: "Riempi
d’olio il tuo corno e parti. Ti mando da Iesse il
Betlemmita, perché mi sono scelto tra i suoi figli un
re". Samuele fece quello che il Signore gli aveva
comandato.
Quando fu entrato, egli vide Eliàb e disse: "Certo,
davanti al Signore sta il suo consacrato!". Il Signore
replicò a Samuele: "Non guardare al suo aspetto né alla
sua alta statura. Io l’ho scartato, perché non conta quel
che vede l’uomo: infatti l’uomo vede l’apparenza, ma il
Signore vede il cuore".
Iesse fece passare davanti a Samuele i suoi sette figli e
Samuele ripeté a Iesse: "Il Signore non ha scelto
nessuno di questi". Samuele chiese a Iesse: "Sono qui
tutti i giovani?". Rispose Iesse: "Rimane ancora il più
piccolo, che ora sta a pascolare il gregge". Samuele
disse a Iesse: "Manda a prenderlo, perché non ci metteremo a tavola prima che egli sia
venuto qui". Lo mandò a chiamare e lo fece venire. Era fulvo, con begli occhi e bello di
aspetto.
Disse il Signore: "Àlzati e ungilo: è lui!". Samuele prese il corno dell’olio e lo unse in
mezzo ai suoi fratelli, e lo spirito del Signore irruppe su Davide da quel giorno in poi.
2. Approfondiamo
Il Signore vede il cuore; non è come gli uomini che si fermano alle apparenze. Ciò
significa che la sorella, il fratello che mi è accanto è prezioso per Gesù, il quale mi dice:
“Ama questo fratello, sorella. Lui, lei: il mio cuore”. Poi mi accorgo di ciò che di bello
c'è nel cuore di questi fratelli e ringrazio il Signore perché sono ancora capace di
ammirarli e di stupirmi ogni giorno difronte a loro. Poi penso a me. Sento tutti i miei
limiti, le mie miserie, le mie innumerevoli carenze. E dico: “Signore, tu mi hai scelto!”.
Lui ci chiede che noi gli diamo ”mano libera” perché possa operare senza intoppi dentro
4. Preghiamo insieme
Il momento della preghiera è il momento della trasfigurazione dell'anima.
“Solo chi prega, infatti, cioè chi si affida a Dio con amore filiale, può entrare nella vita eterna, che è Dio stesso”. Signore Gesù,
imprimi il tuo volto in me
perché il Padre, vedendo te in me,
possa ripetere: «Tu sei il figlio che amo»,
e chiunque mi incontra
possa vedere in me
come un riflesso del Padre.
Imprimi il tuo volto in me, Signore,
perché possa essere testimone
della tua luce, della tua bontà
e della infinita tenerezza
che hai per ogni creatura.
Imprimi il tuo volto in me, Signore,
perché possa diventare
un segno del tuo amore
per i piccoli e i poveri,
per gli ammalati e per gli esclusi.
Fa' Splendere il tuo volto su di me
e io sarò salvo, Signore.
III Domenica di Quaresima
L’acqua è un dono di Dio per la vita dell’uomo. È dunque simbolo della vita. l’acqua purifica, toglie le macchie, lava ciò che è sporco,
È perciò simbolo di purificazione.
1. Leggiamo la Parola
Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 4,5-15)
In quel tempo, Gesù giunse a una città della
Samarìa chiamata Sicar, vicina al terreno che
Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui
c’era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque,
affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo.
Era circa mezzogiorno. Giunge una donna
samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù:
«Dammi da bere». I suoi discepoli erano andati in
città a fare provvista di cibi. Allora la donna
samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei
giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna
samaritana?». I Giudei infatti non hanno rapporti
con i Samaritani.
Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di
Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu
avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». Gli dice la donna: «Signore, non
hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest’acqua viva? Sei tu
forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i
suoi figli e il suo bestiame?». Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di
nuovo sete; ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi,
l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita
eterna». «Signore – gli dice la donna –, dammi quest’acqua, perché io non abbia più
sete e non continui a venire qui ad attingere acqua».
2. Approfondiamo
E' una donna samaritana la protagonista del Vangelo. A lei Gesù fa una delle
promesse più importanti: le dice che chi berrà l'acqua che lui è venuto a portare,
non avrà mai più sete. Se ci pensiamo bene, le svela il segreto della sua venuta, le
spiega il motivo per cui il Padre l'ha mandato in mezzo a noi. Una cosa così
grande, Gesù non può averla detta a una qualsiasi, deve aver scelto una persona
davvero speciale!
Chi è quella donna? Ti sei accorto che il suo nome non compare nemmeno una
volta nel testo? Tutto quello che sappiamo di lei è che viene dalla Samaria, una
regione vicina alla Giudea. Tutto quello che sappiamo di lei è che va al
pozzo a prendere dell'acqua.
Ma allora chi è? La Samaritana sei tu! La Samaritana sei tu con le mille
cose che ti impegnano, con la tua fretta, con le tue corse, con il tuo darti da
fare semplicemente perché devi.
La Samaritana sei tu con tutti quei dubbi, quella diffidenza, quel continuo
domandarti "Ma ha davvero un senso credere oggi?" La Samaritana sei tu
col tuo immenso bisogno d'amore!
Quell'uomo, lo straniero, ha scelto di rivelare a te il motivo della sua
venuta. Quell'uomo, lo straniero, è disposto a regalare a te, persona
speciale, la sua acqua viva! E' anche per te, anzi... è proprio per te, che
Gesù se ne sta al bordo del pozzo sotto il sole cocente di mezzogiorno: ti
sta ad aspettare! E tu, che fai?
3. Un momento di condivisione...
- Colmo la mia sete di conoscenza del
approfondirla attraverso la lettura del Vangelo?
Signore
cercando
di
- Provo quella sete di Cristo che mi spinge a cercarlo nell'incontro
domenicale alla S. Messa o negli incontri di preghiera?
Dopo aver riflettuto, prova a formulare una preghiera.
4. Preghiamo insieme
La preghiera ci unisce a Colui che è la nostra Sorgente, la Sorgente di ogni vita
La Chiesa, diceva papa Giovanni, è come la
fontana di un villaggio, è per tutti e tutti
possono avvicinarsi per prendere l'acqua
dell'amore e della consolazione.
Signore, fa che i nostri cuori,
possessivi e peccatori,
sappiano trasformarsi in fonte d'amore,
servendo chi ha sete.
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