Preghiera per le vocazioni Signore Gesù, dono del Padre: con l’azione incessante del Tuo Spirito, Tu vivi tra noi e continui a chiamare, lungo le strade del mondo, uomini e donne alla Tua sequela, discepoli che vivano e manifestino le meraviglie della Tua dilezione senza fine. !Fa’ che i ragazzi e le ragazze, i giovani e le giovani d! ella nostra Chiesa, aperti all’ascolto della Tua Parola, !a bbiano il coraggio di considerare come possibili, !con il Tuo aiuto, tutte le vocazioni derivate dal Battesimo e! siano pronti a rispondere, senza paure, !alla chiamata che Tu rivolgi a ciascuno di loro. Fa’ che le nostre famiglie cristiane sappiano educare a una fede solida e a un amore senza riserve per Te, che dai senso a ogni vita. Fa’ che accolgano e coltivino con gratitudine, forse sofferta, eppur gioiosa, i germi di vocazione che scorgono nei loro figli. Fa’ che i nostri sacerdoti, i! nostri religiosi e le nostre religiose !siano sempre più lieti di aver donato la loro esistenza a Te e abbiano il coraggio di proporre, anche ai singoli, la via del presbiterato e della totale, esclusiva ed eterna appartenenza a Te. Fa’ che le nostre comunità di fede vivano e testimonino, senza compromessi, la presenza trasformante del Tuo Mistero e si impegnino a sostenere, con trepida attenzione, nel graduale consolidarsi delle libertà, chi si avvia al Sacerdozio ministeriale o alla scelta radicale per il Regno. !Ti preghiamo perché il servizio della Tua Verità e della Tua Grazia !s ia stimato sopra ogni altra responsabilità ecclesiale. !Ti preghiamo perché la Chiesa a cui apparteniamo !e sprima l’inesauribile ricchezza del Tuo amore !e l’azione fantasiosa del Tuo Spirito, !nella varietà di tutte le vocazioni. Sussidio mensile a cura del Servizio alle Vocazioni e dell’Ufficio Liturgico della Diocesi di Como. Il materiale è disponibile sul sito www.cdvcomo.it Sussidio per l’Adorazione Eucaristica - Tempo Ordinario Davanti a Te Signore Gesù, presenza reale nell’Eucarestia che adoriamo, desideriamo stare e affidare la nostra vita, quella delle nostre famiglie e delle nostre comunità, della Chiesa e del Mondo intero. Resta con noi Signore e fa che questo tempo di grazia porti frutti di vita donata nel Tuo nome. Invitatorio Venite, applaudiamo al Signore, acclamiamo alla roccia della nostra salvezza. Accostiamoci a lui per rendergli grazie, a lui acclamiamo con canti di lode. ! Poiché grande Dio è il Signore, ! grande re sopra tutti gli dèi. Nella sua mano sono gli abissi della terra, sono sue le vette dei monti. ! Suo è il mare, egli l’ha fatto, ! le sue mani hanno plasmato la terra. Venite, prostrati adoriamo in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati. ! Egli è il nostro Dio e noi il popolo del suo pascolo ! il gregge che egli conduce. Ascoltate oggi la sua voce: «Non indurite i vostri cuori, come a Meriba, come nel giorno di Massa nel deserto, ! dove mi tentarono i vostri padri, ! mi misero alla prova pur avendo visto il mio nome». Canto di esposizione, poi breve momento di adorazione insieme. Gesù tu non provi nel tuo cuore gioia maggiore di questa: stare qui tra noi. A te levo i miei occhi. Gesù, tu con un eccesso di carità rimani con noi sino alla fine dei secoli, stabilendo la tua abitazione e dimora tra di noi nel SS. Sacramento del tuo amore. A te levo i miei occhi. Gesù, presente in questo Pane di vita, prodigio dei prodigi A te levo i miei occhi. Come la cerva anela ai corsi d`acqua, così l`anima mia anela a te, o Dio. L`anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente: quando verrò e vedrò il volto di Dio? Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai! Vi ho detto però che voi mi avete visto, eppure non credete. Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell'ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno». Allora i Giudei si misero a mormorare contro di lui perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo». E dicevano: «Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui non conosciamo il padre e la madre? Come dunque può dire: «Sono disceso dal cielo»?». Gesù rispose loro: «Non mormorate tra voi. Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: E tutti saranno istruiti da Dio. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna. Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo». Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno». (Gv 6, 35-58) Breve spazio di silenzio Risonanza alla Parola Prima proposta di meditazione a partire da un testo bibilico O Dio, che ci nutri di Cristo, pane vivo, fa maturare con la forza di questo Sacramento i germi di vocazione che a piene mani tu semini nel campo della Chiesa, perché molti scelgano, come ideale di vita, di servire te nei loro fratelli A Te gloria e benedizione. Amen. Preghiera stiana. Questo cammino li porta a unirsi più intensamente al mistero pasquale e a fare del sacrificio eucaristico, dono perfetto, il centro della loro vita, secondo la loro vocazione specifica, in quanto esso conferisce al popolo cristiano una dignità incomparabile (cfr. Paolo VI, Mysterium Fidei, n. 67). In effetti, con il dono dell'Eucaristia, noi siamo accolti da Cristo, riceviamo il suo perdono, ci nutriamo della sua parola e del suo pane e siamo quindi inviati in missione nel mondo; ognuno è così chiamato a rendere testimonianza di ciò che ha ricevuto e a fare lo stesso con i suoi fratelli. I fedeli rafforzano la loro speranza scoprendo che, con Cristo, la sofferenza e la disperazione possono essere trasfigurate, poiché, con Lui, noi siamo già passati dalla morte alla vita. Pertanto, quando essi offrono al Maestro della Storia la loro vita, il loro lavoro e tutta la creazione, allora le loro giornate vengono illuminate. […] Il mistero eucaristico è in effetti il « culmine di tutta l'evangelizzazione » (Lumen gentium, n. 28), poiché è la testimonianza più eminente della Risurrezione di Cristo. Tutta la vita interiore ha bisogno di silenzio e d'intimità con Cristo per crescere. Questa familiarità progressiva con il Signore permetterà ad alcuni giovani d'impegnarsi nel servizio dell'accolitato e di partecipare più attivamente alla Messa; stare presso l'altare è per i giovani anche un'occasione privilegiata per ascoltare la chiamata di Cristo e seguirlo più radicalmente nel ministero sacerdotale. Preghiera Signore Gesù Cristo, Figlio del Dio vivo, che per volontà del Padre e con l'opera dello Spirito Santo morendo hai dato la vita al mondo, per il Santo mistero del Tuo Corpo e del Tuo sangue, liberami da ogni colpa e da ogni male, fa' che sia sempre fedele alla tua legge e non sia mai separato da te. Amen. Proposta a partire da un testo spirituale Dalla Lettera sull'adorazione eucaristica di Giovanni Paolo II al 47° Congresso Eucaristico Internazionale. Roma, 18-25 giugno 2000. Esorto i cristiani a fare regolarmente visita a Cristo presente nel Santissimo Sacramento dell'altare, poiché noi siamo tutti chiamati a rimanere in modo permanente in presenza di Dio, grazie a Colui che resterà con noi fino alla fine dei tempi. Nella contemplazione i cristiani percepiscono con maggiore profondità che il mistero pasquale è al centro di tutta la vita cristiana. Dopo la Risurrezione, nel suo corpo glorioso, apparve alle donne e ai suoi discepoli. Quindi condusse gli Apostoli « fuori verso Betania e, alzate le mani, li benedisse..., si staccò da loro e fu portato verso il cielo » (Lc 24,50-51). Tuttavia, ascendendo al Padre, Cristo non si è allontanato dagli uomini. Egli resta sempre in mezzo ai suoi fratelli e, come ha promesso, li accompagna e li guida mediante il suo Spirito. La sua presenza è ora di un altro ordine. In effetti « nell'ultima cena, dopo aver celebrato la Pasqua con i suoi discepoli, mentre passava da questo mondo a suo Padre, Cristo istituì questo sacramento come memoria perpetua della sua passione..., il più grande di tutti i miracoli; a coloro che la sua assenza avrebbe riempito di tristezza, lasciò questo sacramento come incomparabile conforto » (Tommaso d'Aquino, Ufficio del Corpus Domini, 57,4). Ogni volta che nella Chiesa celebriamo l'Eucaristia, noi ricordiamo la morte del Salvatore, annunciamo la sua risurrezione, nell'attesa della sua venuta. Nessun sacramento è dunque più prezioso e più grande di quello dell'Eucaristia; ricevendo la comunione veniamo incorporati a Cristo. La nostra vita è trasformata e assunta dal Signore. […] Esorto dunque i cristiani a fare regolarmente visita a Cristo presente nel Santissimo Sacramento dell'altare, poiché noi siamo tutti chiamati a rimanere in modo permanente in presenza di Dio, grazie a Colui che resterà con noi fino alla fine dei tempi. Nella contemplazione i cristiani percepiscono con maggiore profondità che il mistero pasquale è al centro di tutta la vita cri- Le lacrime sono mio pane giorno e notte, mentre mi dicono sempre: "Dov`è il tuo Dio?". Questo io ricordo, e il mio cuore si strugge: attraverso la folla avanzavo tra i primi fino alla casa di Dio, in mezzo ai canti di gioia di una moltitudine in festa. Perché ti rattristi, anima mia, perché su di me gemi? Spera in Dio: ancora potrò lodarlo, lui, salvezza del mio volto e mio Dio. Ampio spazio di silenzio Preghiera Di giorno il Signore mi dona la sua grazia di notte per lui innalzo il mio canto: la mia preghiera al Dio vivente. Dirò a Dio, mia difesa: "Perché mi hai dimenticato? Perché triste me ne vado, oppresso dal nemico?". Per l`insulto dei miei avversari sono infrante le mie ossa; essi dicono a me tutto il giorno: "Dov`è il tuo Dio?". Dal Salmo 40 Signore Gesù Cristo, Figlio del Dio vivo, che per volontà del Padre e con l'opera dello Spirito Santo morendo hai dato la vita al mondo, per il Santo mistero del Tuo Corpo e del Tuo sangue, liberami da ogni colpa e da ogni male, fa' che sia sempre fedele alla tua legge e non sia mai separato da te. Amen. Seconda proposta di meditazione a partire da un testo bibilico Il terzo giorno vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c'era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela». Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E Gesù disse loro: «Riempite d'acqua le anfore»; e le riempirono fino all'orlo. Disse loro di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto». Ed essi gliene portarono. Come ebbe assaggiato l'acqua diventata vino, colui che dirigeva il ban- Sal 16 Mi indicherai il sentiero della vita, gioia piena alla tua presenza, dolcezza senza fine alla tua destra. perché non abbandonerai la mia vita negli inferi, né lascerai che il tuo fedele veda la fossa. Per questo gioisce il mio cuore ed esulta la mia anima; anche il mio corpo riposa al sicuro, Breve spazio di silenzio Dall’esortazione apostolica post-sinodale Sacramentum Caritatis (1-2) Sacramento della carità, la Santissima Eucaristia è il dono che Gesù Cristo fa di se stesso, rivelandoci l'amore infinito di Dio per ogni uomo. In questo mirabile Sacramento si manifesta l'amore « più grande », quello che spinge a « Proposta a partire da un testo del Magistero Simeone il nuovo teologo (949-1002) O Dio, nessun uomo ti ha mai visto. Tu sei unico, poiché la tua misericordia è infinita. Ti rendo grazie con tutto il mio cuore, perché non hai distolto il tuo sguardo da me quando ero immerso nell’oscurità. Tu mi hai afferrato con la tua mano divina. Preghiera Ampio spazio di silenzio Benedico il Signore che mi ha dato consiglio; anche di notte il mio animo mi istruisce. Io pongo sempre davanti a me il Signore, sta alla mia destra, non potrò vacillare. Il Signore è mia parte di eredità e mio calice: nelle tue mani è la mia vita. Per me la sorte è caduta su luoghi deliziosi: la mia eredità è stupenda. Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu, solo in te è il mio bene». Risonanza alla Parola chetto - il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l'acqua - chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buono all'inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora». Questo, a Cana di Galilea, fu l'inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui. Dopo questo fatto scese a Cafàrnao, insieme a sua madre, ai suoi fratelli e ai suoi discepoli. Là rimasero pochi giorni. (Gv 2,1-12) Ampio spazio di silenzio Nel Sacramento dell'altare, il Signore viene incontro all'uomo, creato ad immagine e somiglianza di Dio (cfr Gn 1,27), facendosi suo compagno di viaggio. In questo Sacramento, infatti, il Signore si fa cibo per l'uomo affamato di verità e di libertà. Poiché solo la verità può renderci liberi davvero (cfr Gv 8,36), Cristo si fa per noi cibo di Verità. Con acuta conoscenza della realtà umana, sant'Agostino ha messo in evidenza come l'uomo si muova spontaneamente, e non per costrizione, quando si trova in relazione con ciò che lo attrae e suscita in lui desiderio. Domandandosi, allora, che cosa possa ultimamente muovere l'uomo nell'intimo, il santo Vescovo esclama: « Che cosa desidera l'anima più ardentemente della verità? » (2). Ogni uomo, infatti, porta in sé l'insopprimibile desiderio della verità, ultima e definitiva. Per questo, il Signore Gesù, « via, verità e vita » (Gv 14,6), si rivolge al cuore anelante dell'uomo, che si sente pellegrino e assetato, al cuore che sospira verso la fonte della vita, al cuore mendicante della Verità. Gesù Cristo, infatti, è la Verità fatta Persona, che attira a sé il mondo. « Gesù è la stella polare della libertà umana: senza di Lui essa perde il suo orientamento, poiché senza la conoscenza della verità la libertà si snatura, si isola e si riduce a sterile arbitrio. Con Lui, la libertà si ritrova » (3). Nel sacramento dell'Eucaristia Gesù ci mostra in particolare la verità dell'amore, che è la stessa essenza di Dio. È questa verità evangelica che interessa ogni uomo e tutto l'uomo. Per questo la Chiesa, che trova nell'Eucaristia il suo centro vitale, si impegna costantemente ad annunciare a tutti, opportune importune (cfr 2 Tm 4,2), che Dio è amore (4). Proprio perché Cristo si è fatto per noi cibo di Verità, la Chiesa si rivolge all'uomo, invitandolo ad accogliere liberamente il dono di Dio. dare la vita per i propri amici » (Gv 15,13). Gesù, infatti, « li amò fino alla fine » (Gv 13,1). Con questa espressione, l'Evangelista introduce il gesto di infinita umiltà da Lui compiuto: prima di morire sulla croce per noi, messosi un asciugatoio attorno ai fianchi, Egli lava i piedi ai suoi discepoli. Allo stesso modo, Gesù nel Sacramento eucaristico continua ad amarci « fino alla fine », fino al dono del suo corpo e del suo sangue. Quale stupore deve aver preso il cuore degli Apostoli di fronte ai gesti e alle parole del Signore durante quella Cena! Quale meraviglia deve suscitare anche nel nostro cuore il Mistero eucaristico!