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2016
38122 - Trento
Via Malpaga, 17
Tel. 0461 986699
www.sosat.it
e-mail: [email protected]
Orario di apertura sede:
Lunedì - sabato: 10.00 - 11.30
Mercoledì: 20.00 - 22.00
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Saluto del Presidente della SOSAT
...lungimiranti è l’appropriato aggettivo che nel presentare il nuovo programma 2016 mi di sento di attribuire a tutti i soci che in questi anni nello spirito del
volontariato hanno operato all’interno della Sosat. La
loro acutezza e saggezza, unita alla grande passione,
vedono quest’anno festeggiare tre importanti traguardi; 95 anni della sezione, 90 anni del suo Coro e 25
anni di collaborazione con l’associazione “La Rete”.
Commemorazione non significa soltanto ripercorrere
con il pensiero gli eventi che sono maturati nel tempo, per noi significa anche rinnovarci nell’entusiasmo
e nella ricerca di nuovi stimoli.
Nuovi e più significativi traguardi ci attendono e giù
si profilano all’orizzonte come una catena montana
ancora sconosciuta ma che aspetta il nostro arrivo.
Stiamo già lavorando, il 2021 non è poi così lontano,
anno nel quale si celebrerà il centenario di fondazione
della Sezione.
Il nostro cammino può, anzi deve continuare con lo
stesso passo e determinazione, che ci ha permesso di
raggiungere questo significativo traguardo, rivolgendo uno sguardo ad un passato importante che deve
essere ricordato con orgoglio e giustificata soddisfazione, ma con la certezza che il presente sia il “segnavia” per un futuro ancora ricco di storia di fatti di idee.
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Luciano Ferrari
La SOSAT verso il secolo
Per intanto si ferma a 95 (nel 2016), ma il traguardo del secolo è alle porte. Le mani giovani e forti per portarcela con
tutta la necessaria vitalità, ci sono.
Sono traguardi che non si possono ignorare e meno che
mai sottovalutare. Rappresentano una parte non secondaria
della nostra storia di popolo, espressione genuina della nostra comunità. E un atto di coraggio.
Quando la SOSAT nacque il 6 gennaio 1921, c’erano già
tutte le basi per preconizzare un lungo cammino. Gli uomini, inanzittutto. Per primo, naturalmente, Nino Peterlongo, il presidente della fondazione, ma è una definizione incompleta, che non
rende giustizia per ciò che ha fatto e per ciò che ha rappresentato. Lui infatti ne è stato il promotore, il propugnatore.
Lui ne ha rappresentato e interpretato per un ventennio l’anima e il corpo, spirito e materia. Poi i suoi primi collaboratori, certamente: Natale Merz, Emilio Parolari, Francesco Pasini, Aldo Zomer e Giovanni Zanolli
che formarono con lui il primo direttivo della neonata Sezione Operaia della SAT. È qui, in questo momento, nella piccola e disadorna sede
che allora si trovava in Via San Pietro, che nasce una forma nuova di alpinismo e, soprattutto, una forma nuova di
escursionismo: l’escursionismo organizzato, programmato,
pilotato, nel senso delle una salutare passeggiata, ma anche
momenti di cultura.
Quasi sempre, nei primi decenni, il «pilota» era proprio Nino,
non solo guida, ma maestro e istruttore. Spesso si giungeva
ai rifugi ancora il sabato sera, per essere «in quota» all’alba
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della domenica e Nino era l’anfitrione delle serate nei rifugi,
con le sue letture di storie o racconti agli amici presenti nel
rifugio, o con la recita di poesie. Nino era un affabulatore, incantava la «platea». Questa la SOSAT che lui creò.
Non bisogna parametrare l’escursionismo di allora con quello di adesso, e non alludo ai mezzi di trasporto che ognuno
ha nel proprio garage. Alludo all’ambiente. Un sosatino storicamente importante quale fu Mario Agostini, su una gita in
Bondone ebbe a scrivere: Il patrio Bondone, sul quale ebbero inizio, nel 1919, le nostre prime esperienze sciistiche, si poteva considerare a quei
tempi terreno di alta montagna, sia per la scomodità dell’accesso (a piedi da Trento), sia per la solitudine, sia infine per
la mancanza assoluta di punti di appoggio…
E racconta che, tornando la sera dal Bondone con le loro
attrezzature sciistiche, spesso venivano presi a sassate dai
spiazzaròi di Piedicastello. Nino Peterlongo nel 1946 passò la mano a Luigi Folgheraiter, ma sono da ricordare in particolare due figure storiche
che hanno letteralmente «incarnato» la SOSAT, la sua anima,
il suo spirito, la sua missione: Silvio Detassis e Nino Baratto. Mi limito citare queste due grandi figure del passato. Silvio
Detassis ha tenuto la presidenza per 21 anni, mai nessuno
come lui, neppure Nino Peterlongo. la cui presidenza venne
interrotta dal fascismo nel 1931 e la riprese nel 1945. E mi
piace ricordare il fraterno amico Nino Baratto, purtroppo anche lui recentemente scomparso, per la sua umanità e la sua
umiltà, doti proprie di un grande e indimenticabile Sosatino.
Con lui, di origine proletaria, la SOSAT era tornata alle origini
popolari.
Elio Fox
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La SOSAT e la RETE
Nel 2016 si festeggeranno i 25 anni di collaborazione tra la Cooperativa sociale “La Rete” e la Sosat, un traguardo importante che
è consolidato da decenni attraverso il Progetto dell’escursionismo
solidale: persone con disabilità, accompagnate dai loro operatori
e affiancate da volontari sosatini hanno l’opportunità di esplorare
nuovi luoghi, sperimentando se stessi e nuove relazioni attraverso
itinerari condivisi. Il Progetto si pone come percorso che si avvale della montagna quale scenario riabilitativo per progredire nella
salute e nell’autonomia, ritrovando maggior benessere e serenità.
Il contesto della montagna favorisce il coniugarsi delle dimensioni
corpo, mente ed ambiente, individuo e gruppo: in questa esperienza il gruppo è lo spazio dove condividere le emozioni, rendere sostenibili le paure, riconoscere i propri limiti e le proprie potenzialità,
nel rispetto reciproco.
Anche quest’anno, come accade ormai da 24 anni, i ragazzi della
Rete hanno trascorso tre giorni in montagna con i loro operatori e
i volontari della Sosat. Meta dell’iniziativa il gruppo del Lagorai, con
base logistica Malga Pontara ed escursioni a Passo Polpen e Cima
Uomo Vecchio. I ragazzi hanno avuto l’occasione di fare l’esperienza di trascorrere due notti in tenda attrezzati di brandine, coperte e
sacco a pelo, lontano dalle comodità di un rifugio riscaldato (anche
se la Malga era vicina…) per assaporare fino in fondo il “clima” della montagna.Un intero weekend di sole ha regalato emozionanti
escursioni con partenza al mattino di buon’ora assieme agli operatori e ai volontari sosatini che hanno accompagnato il gruppo passo dopo passo attraverso strade forestali, sentieri stretti, salite impegnative, ripide discese. Il tutto con la sicurezza di avere sempre una
mano che sosteneva, una parola di incoraggiamento e di stimolo,
una voce che accompagnava e spiegava, un complimento ed un
elogio per aver raggiunto la cima.
Ecco alcune impressioni attraverso le testimonianze di persone con
disabilità che hanno partecipato all’iniziativa: “In tenda ho dormito
benone, non era per niente freddo!!!” (Nicola) - “È bello andare in
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montagna con qualcuno che ci aiuta. Così è più sicuro” (Matteo)
- “Son anca mi un dela Sosat!” (Mirco F) - “La SOSAT? Meno male
che c’è la SOSAT, altrimenti chi le organizza le gite in montagna? Mi
piace la SOSAT, perché si può fare le chiacchiere o stare in silenzio.
Perché camminiamo tutti, ognuno alla sua velocità, ma alla fine ci
aspettiamo sempre” (Christian).
Un’alchimia speciale che ogni anno si crea e che consente di superare ostacoli, paure, differenze e difficoltà, piccoli e grandi problemi.
Ciò che ne esce è semplicemente l’occasione di vivere la montagna, facendo incontrare due mondi apparentemente diversi, con
la voglia di stare insieme, di ricerca di relazioni, di condivisione, di
chiacchiere e silenzi, di amicizia e aiuto, di brindisi e sorrisi.
Questo è stato il 2015. Per il 2016… saranno 25 anni di collaborazione. Un traguardo importante, che andrà valorizzato con un progetto adeguato, che è ancora in fase di definizione, come la stesura
del programma per l’anno 2016 vista l’attenzione e delicatezza delle
scelte logistiche che verranno definite.
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NOVANT’ANNI DI CORO SOSAT
L’embrione del Coro si forma spontaneamente prima del 1926: ne fanno parte,
tra gli altri, Tullio Antoniutti, Riccardo Urbani, Mario Pedrotti ed il fratello Enrico.
I quattro amici si ritrovavano in Vicolo Gaudenti, in casa Pedrotti, per suonare
chitarre e mandolini, finchè provarono a cantare quelle melodie di canti popolari
che suonavano con gli strumenti. Si aggiungono altri amici: Renato e Giuseppe
Jungg, Leo Seiser, Giuseppe Ranzi, Bruno Pasini, e altri.
Ma le voci, da sole, non bastano: è necessario che qualcuno intuisca il loro valore collettivo. E Nino Peterlongo. già fondatore e presidente della SOSAT, uomo
di eccezionale valore, dotato di una tempra morale che poi, negli anni, abbiamo
smarrito, intuisce che quelle voci diventeranno la colonna sonora di quell’immaginario della montagna che lui stesso aveva concepito nel 1921. Una sera bussa
alla porta della casa ove i ragazzi stanno provando delle canzoni e chiede loro di
uscire allo scoperto e di entrare nell’ufficialità come Coro Sosat. Il Coro della SOSAT ha dunque un’origine simile ad una leggenda: pare infatti
uscire dal nulla, come un movimento della coscienza collettiva dopo gli anni
della Grande Guerra e dell’esilio. E non è affatto un caso se la prima esibizione
del Coro avviene nel maggio 1926, undici anni esatti dopo l’entrata in guerra
dell’Italia contro l’Austria-Ungheria ed un Trentino in cerca di una nuova identità. E quel coro, fin da subito, raccoglie il consenso del pubblico: si distingue per la
spontaneità del suo canto, un canto istintivo più che armonizzato rigidamente.
E così ogni concerto diventa un evento unico e, di fatto,irripetibile. Il valore artistico di quel canto è pero’ elevato, al punto da attirare l’attenzione
di personaggi importanti sulla scena musicale. Il destino che crea il Coro della
SOSAT gli fa incontrare amici musicisti come Luigi Pigarelli e Antonio Pedrotti. E
questi a loro volta iniziano a donare al canto popolare di montagna un repertorio di brani e armonizzazioni che ne segneranno la storia. Soprattutto, l’anima del Coro era un’anima popolare: e il garante di quell’anima
era proprio Nino Peterlongo. Fu proprio a lui, che Toni Ortelli fece consegnare
nel 1927, la melodia e le parole de “La Montanara”. Si preparavano, al contempo, tempi difficili, nei quali persino il dono prezioso
della libertà avrebbe vacillato. Nel 1931 il regime fascista, non riuscendo a omologare la SOSAT alle sue organizzazioni di massa, decide di commissariarla. Nino
viene esautorato e cessa di esserne Presidente. Gran parte dei soci si dimette,
ma il Coro continua la sua attività, ricca di soddisfazioni, costellata di concerti
importanti e delle prime incisioni discografiche.
Nel 1938, poi, dopo l’emanazione delle leggi speciali, la sigla SOSAT, con quel
suo aggettivo “operaio” che la contraddistingue, non diviene più praticabile. Il
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Coro continuerà la sua attività con il nome “Coro della SAT”, facendo così entrare
nella storia della coralità alpina anche la società madre, la Società Alpinisti Tridentini, che fin dal 1926 aveva seguito con interesse ed incoraggiato il sorgere nella
SOSAT del primo coro di montagna.
La sigla SOSAT tornerà a vedere la luce subito dopo la guerra, quando, nel
maggio del 1945, il primo sindaco di una Trento di nuovo libera, Gigino Battisti,
figlio di Cesare, chiamerà Nino Peterlongo per incaricarlo di ricostituire la SOSAT
ed il suo coro. C’è un evidente spessore sociale e politico in questo gesto: l’ispirazione social-solidarista che aveva determinato la nascita della SOSAT nel 1921 e del suo Coro
nel 1926 torna ad avere corso in una societa’ civile che vuole riappropriarsi le
sue tradizioni e alimentare nuova fiducia nel futuro. L’anima di quella storia era
incarnata nella figura di Nino Peterlongo. Franco Sartori è il maestro di quel rinato complesso canoro che annovera, accanto ad elementi nuovi, vecchi coristi
che avevano cantato nel primo coro nato nel grembo della SOSAT, trovando
proprio nella nuova sede di Via Malpaga una casa che non avrebbe mai più
lasciato. Sotto la guida di Franco Sartori il Coro SOSAT acquisisce quel suo timbro
di particolare spontaneità che ancora oggi lo contraddistingue e che lo porterà
a segnare affermazioni importanti in sia in campo nazionale che in ambito internazionale. Risalgono a questi anni le numerose e riuscite incisioni discografiche per la Columbia ed una serie di concerti coronati da grande successo: su tutti quello che
vide una memorabile esecuzione presso il Teatro Comunale di Bologna.
Gli anni Sessanta sono invece segnati dall’avvento, alla guida del Coro, del Maestro Giuseppe “Bepi” Fronza. È il periodo nel quale il Coro continua la sua
intensa attività concertistica e discografica; ed è anche un tempo popolato di
riconoscimenti: dalla vittoria al settimo concorso nazionale dei canti della montagna di Lecco (1961) all’attribuzione dell’Ordine del Cardo , vale a dire il premio
più ambito per le genti di montagna che si battono per l’affermazione dei valori
morali del mondo alpino.
Tra i musicisti che lasciano un’impronta nella vita artistica del Coro va senz’altro annoverato Camillo Dorigatti. Dopo aver cantato per anni nella sezione dei
baritoni, egli avvicenda alla direzione Giuseppe “Bepi” Fronza. Dal 1980, anno
nel quale assume la carica di Maestro, Camillo Dorigatti scrive ed armonizza
alcune pietre miliari del repertorio sosatino recente, arricchendo la cultura musicale della SOSAT con riferimenti particolarmente felici al patrimonio della musica
popolare russa.
Egli muore prematuramente nel 1987, lasciando un vuoto umano e, al contempo, un’eredità musicale importante. Sono gli anni deputati a stabilizzare e
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valorizzare un patrimonio musicale che ha attraversato quasi tutto il Novecento:
il repertorio si snoda tra le radici risalenti di Luigi Pigarelli e Antonio Pedrotti, l’apporto fondante di Franco Sartori e le armonizzazioni di Luciano Fumai e Camillo
Dorigatti, solo per stare ad alcune delle citazioni possibili. Il Coro trova una sua
stabilità intorno alla guida di Paolo Tasin che dirigerà il complesso vocale della
SOSAT fino al 2011.
A far data al 2010 il Coro ha effettuato quasi duemila concerti in Italia, in Europa e nelle Americhe, partecipando a numerose trasmissioni radiofoniche e
televisive.
Ha inoltre editato diverse pubblicazioni musicali e registrato numerosi dischi, CD
e DVD per marchi italiani e internazionali.
Dal 2011 alla guida artistica del Coro SOSAT è stato chiamato il giovane Roberto
Garniga. La strada intrapresa è quella volta a riscoprire la vocalità e la timbrica
del canto popolare di montagna che ne hanno contraddistinto la nascita: ed
è assai significativo che l’ultima incisione del Coro SOSAT, presentata edita nel
dicembre 2015, rechi il titolo “Ritorno alle origini”. Quel timbro e quella vocalità,
infatti, si sono venuti modificando negli anni, privilegiandosi non di rado in larga
parte della coralità alpina, un ideale estetico e di perfezione formale rispetto al
quale si è spesso sacrificata quella consapevole spontaneità che aveva caratterizzato la stagione dell’esordio del Coro SOSAT.
Quel primo coro è diventato ormai patrimonio di tutti, come le montagne tra le
quali è nato e che sono divenute ormai patrimonio dell’umanità tutelato dall’Unesco. Quella stessa tutela che ora è stata richiesta per il canto popolare di
montagna, nato in Trentino, con il Coro SOSAT nel 1926.
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PROGRAMMA CORO DELLA SOSAT
L’anno 2016 prevede già una serie di impegni densi di aspettative per il Coro SOSAT.
Sul cadere del 2015, il 12 dicembre, verrà presentato il nuovo
disco che contiene già nel titolo sia il senso dello sforzo sostenuto in questi ultimi quattro anni, sia la parola d’ordine che ne
segnerà il prossimo percorso: “Ritorno alle origini”. Questa volontà di tornare alle radici della tradizione corale di montagna
non si risolve nella pura ricerca di timbriche o suoni che hanno
caratterizzato il primo Coro SOSAT nato nel 1926: ma al di là
di una notazione artistica tornare alle radici significa anche
rivalutare l’incidenza sociale ed umana del cantare insieme,
di cantare per la propria gente. Per questo un posto di rilievo
nell’attività sociale riguarda il programma dei concerti ancora
in allestimento ma che vedrà il complesso canoro impegnato
in non meno di venti concerti, dei quali almeno la metà si terranno in territorio comunale, provinciale e regionale.
Spiccano tra essi quelli dedicati alla cittadinanza tutta (come
quello ormai tradizionale di Natale) oppure ad una parte di
solito meno fortunata (come il concerto offerto, presso il Teatro
Zandonai di Rovereto per i 35 anni di vita della Cooperativa
Sociale “Amalia Guardini”).
Non mancano tuttavia impegni di forte caratura internazionale,
che vedranno il Coro SOSAT, come testimoniato dal programma provvisorio allegato, impegnato soprattutto in terra tedesca.
Questa la programmazione di massima:
- Sabato 3 gennaio 2016 al Pala Dolomiti di Pinzolo;
- Domenica 24 gennaio 2016 concerto per i 35 anni della Cooperativa Sociale “Amalia Guardini” presso il Teatro Zandonai
di Rovereto;
- Febbraio (data da definire) concerto tra canto polifonico e
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popolare in collaborazione con la Corale Città di Trento;
- Lunedì 28-29 marzo concerti presso il Gewandhaus di Lipsia
e lo Stadthalle di Cheminitz;
- Aprile e Maggio mesi liberi per studio e affinamento repertorio e per concerti da programmare presso la città di Trento ed
il territorio trentino;
- Domenica 26 luglio commemorazione dei caduti della montagna presso il Rifugio XII Apostoli;
- Domenica 21 agosto concerto per la Pro-Loco e Ass. Turistica
di S.Antonio di Mavignola presso Malga Clemp;
- Giovedì 13 - Domenica 16 ottobre concerti presso lo Stadtheater di Erfurt, lo Stadthalle di Koblenz, lo Stadthalle di Ulm;
- Ottobre e Novembre mesi liberi per studio e affinamento
repertorio e per concerti da programmare presso la città di
Trento ed il territorio trentino;
- Martedì 1 - Giovedì 3 dicembre concerti presso lo Stadtheater
di Cottbus, lo Stadtheater di Kleinschmalkalden, lo Stadthalle
di Jena;
- Dicembre 2015 (data da definire) concerto di Natale per la
città di Trento presso la chiesa del Santissimo;
- Giovedì 22 dicembre Concerto natalizio presso la Philarmonie di Monaco di Baviera.
Per far fronte agli impegni delineati il Coro dovrà assumere
l’impegno, in alcuni periodi dell’anno, di due prove settimanali, che vedono una quarantina di persone persone intervenire
presso la sede di Via Malpaga.
Di particolare interesse, poi, risulta essere l’avvio di una collaborazione con la scuola musicale “Diapason” per avviare alcuni
giovanissimi alla passione del canto corale di montagna, portandoli poi ad effettuare escursioni e gite, come fu all’origine
della socialità sosatina che vorremmo, per il futuro, recuperare.
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SERATE CULTURALI 2016
con la partecipazione
del:
...l’anno 2016 vede rinsaldare gli antichi e mai sopiti legami
associativi che coniugano i sodalizi della Sosat e del Club
Armonia, sia sotto il profilo storico come sul versante della
comunanza di visione culturale e valoriale quindi siamo a
proporre le seguenti serate:
Mese di febbraio;
“ANDAR PER MONTAGNE”
(letterature di quota ed in quota)
Recital letterario- poetico alla scoperta di pagine poco esplorate della letteratura mitteleuropea e non solo della montagna
Mese di marzo;
“NAR PER RICORDI”
Viaggio letterario-musicale alla scoperta delle identità urbane e periferiche del Trentino, attraverso un percorso negli
anni Venti e trenta del Novecento.
Mese di aprile;
“IL VENTO DEL NORD”
Viaggio letterario-musicale dentro la grande tradizione russa, con i grandi maestri della poesia russa e della tradizione
pianistica, con l’apporto del baritono russo Vladimir Tarakanov e del pianista Federico Scalfi.
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CALENDARIO “ALTA MONTAGNA” 2016
2/3 luglio:
Monte Bianco (F) - Aquille du Tour 3544 m
16/17 luglio:
Alpi Pennine (CH) - Wiessmies 4023 m
Traversata
30/31 luglio:
Vallese (CH) - Dent des Rosses 3613 m
Le relazioni complete sono pubblicate nel sito Sosat
La SOSAT, al fine di rendere un miglior servizio a tutti i soci e non
soci, invita tutti a visionare il regolamento che è scaricabile alla
pagina web: www.sosat.it/Alta
Chi intende partecipare all’attività estiva di Alta Montagna è invitato a partecipare all’attività invernale di scialpinismo e ciaspole
della Sezione
Tabella difficoltà escursionistiche
Si utilizzano le sigle C.A.I. per distinguere l’impegno richiesto dagli itinerari
e per definire il limite tra difficoltà escursionistiche ed alpinistiche.
T = TURISTICO: itinerario su stradine, mulattiere o larghi sentieri. I percorsi generalmente non sono lunghi, non presentano alcun problema di
orientamento e non richiedono un allenamento specifico.
E = ESCURSIONISTI: itinerari su sentieri od evidenti tracce di terreno di
vario genere (pascoli, detriti, pietraie). Sono generalmente segnalati con
vernice od ometti. Possono svolgersi anche in ambienti innevati ma solo
lievemente inclinati. Richiedono attrezzatura da escursionismo ed una sufficiente capacità di orientamento, allenamento alla camminata anche per
qualche ora.
EE = ESCURSIONISTI ESPERTI: sono itinerari generalmente segnalati ma con qualche difficoltà. Il terreno può essere costituito da pendii
scivolosi di erba, misti di rocce ed erba, pietraie, lievi pendii innevati o
anche singoli passaggi rocciosi di facile arrampicata (con uso delle mani
in alcuni punti). Pur essendo percorsi che non necessitano di particolare
attrezzatura, si possono presentare tratti attrezzati se pur poco impegnativi.
Richiedono una discreta conoscenza dell’ambiente alpino, passo sicuro ed
assenza di vertigini. La preparazione fisica deve essere adeguata ad una
giornata di cammino abbastanza continuo.
EEA = ESCURSIONISTI ESPERTI CON ATTREZZATURA: vengono
indicati i percorsi attrezzati o vie ferrate. Richiedono l’uso dei dispositivi di
autoassicurazione omologati (casco e imbrago con set ferrata).
Tabella difficoltà scialpinistiche
MS: MEDIO SCIATORE: Itinerari su pendii aperti di pendenza
moderata. È richiesta una discreta padronanza dello sci.
BS: BUON SCIATORE: itinerari su pendii inclinati fino a 30°,
nevi anche difficili. È richiesta buona padronanza degli sci anche
in situazioni particolarmente difficili.
OS: OTTIMO SCIATORE: Itinerari che richiedono ottima padronanza dello sci su terreno molto ripido, con tratti esposti e passaggi obbligati.
L’aggiunta della lettera A alle sigle di cui sopra, indica che l’itinerario ha carattere ALPINISTICO per qualche breve tratto.
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CALENDARIO ESCURSIONI SOCIALI
2016
Le escursioni proposte prevedono di norma anche un percorso alternativo o “giro breve”. In base alle proprie capacità e competenze, sarà responsabilità personale dell’iscritto
informarsi preventivamente sulle caratteristiche e difficoltà
dell’escursione e comunicare all’atto della prenotazione
quale percorso intende effettuare.
È comunque facoltà dell’accompagnatore indirizzare i partecipanti verso il percorso a loro più adatto.
Anche quest’anno alcune uscite invernali saranno organizzate su facili percorsi dedicati esclusivamente ai ciaspolatori.
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10 gennaio
Grubenkopf 2307 m
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Centro Commerciale Top Center - Trento Via del Brennero, 320 ingresso EST Tel. 0461 828851
(Oberbergtal - A) scialpinistica + ciaspole F
Dal Gasthof Waldersruh a sinistra della pista di slittino (strada estiva) per prati al Gasthof Obernberger See. Costeggiare il lago e poco dopo la cappella di Maria am See a sx per
sentiero estivo che conduce al Sandjochl. Dopo una pianeggiante radura si gira a dx in direzione del Grubenjoch.
Raggiunto il passo secondario, per ampia cresta si raggiunge la croce di vetta.
Dislivello salita e discesa 870 m - percorso ore 2,30- 3,00.
24 gennaio
Kassianspitze 2581 m
(Val Sarentino - I) scialpinistica + ciaspole MS
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Giovedì 4 febbraio
Monte Bondone
Con la Luna Piena ciaspolata nella piana delle Viote con
cena al rifugio.
7 febbraio
Tombola Nera 2413 m
Dal parcheggio di Valdurna superare l’omonimo lago e imbocchiamo la sx orografica della Grossalmtal. Risaliti a sx
due ripidi ma corti pendii per terreno a minor pendenza ci
portiamo sotto la Fortschellscharte. Proseguiamo a dx per
avvallamenti e dossi fino a raggiungere una sella a dx della
cima, valicata la quale con pendenza crescente risaliamo il
pendio che ci porta in vetta.
Dislivello salita e discesa 1068 m - percorso ore 3,30.
31 gennaio
Ciaspolata sull’altipiano di Pietralba
Da Pietralba 1451 m si sale con sent. n° 8 e 115 fino alle
malghe Sconrast 1690 m e Schmieder 1674 m (aperte) e alla
Laneralm 1583 m da qui per forestale E5 si porna a Pietralba
Dislivello salita e discesa 290 m - percorso ore 3.
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(Val Campelle - I) scialpinistica + ciaspole BS
Da ponte Consèria imboccare direzione est la strada fino
a intercettare l’omonimo rio Conseria 1650 m. Prendere la
direzione sud e risalire il vallone prima sx poi dx fino ad arrivare all’ampio e rado pianoro alla base della lunga valle che
conduce alla Forcella delle Buse Todesche 2305 m. Si gira e
sx e per ripida cresta fino alla Cima.
Dislivello salita e discesa 960 m - percorso ore 3.
21 febbraio
Croda della Calva (Kalvenwand) 3061 m
Dall’albergo Enzianhutte 2050 m risaliamo per stradine
all’Enzialalm 2061 m, dopo un ponticello a sx fino alla Pederalm 2252 m e poi per dolci pendii fino alla cresta che ci
porta ai 3061 m della Vetta.
Dislivello salita e discesa 1010 m - percorso ore 2,30/3,00
Ciaspolata alla Malga Livi (Lifyalm) 2165 m
Come l’itinerario precedente partiti dall’Enzianhutte 2050 m
si sale fino alla malga Pederalm 2252 m e poi si scende per
tracce battute alla Malga Livi (aperta con ristoro). Discesa
dalla forestale N 8.
Dislivello salita e discesa 385 m - percorso ore 2,30.
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5/6 marzo
Roter Kogel 2832 m
(Fotschertal - A) scialpinistica MS
1 giorno: Risalire nella valle di Sellrain sino all’omonimo paese. Prendere la ripida stradina con indicazioni per Rifugio
Potsdamer, fino al parcheggio quota 1090 m. Risalire la pista di slittini sino alla Bergheim Fotsch, per continuare poi
per il ramo sinistro della valle sempre per strada battuta fino
al Potsdamer Hütte.
2 giorno: Dal rifugio salire sulla destra per rimontare pendii che
portano progressivamente a una spalla dove, scendendo e risalendo, si oltrepassa alla sua base il Kastengrat sino a immettersi nel vallone del Widdersberg-Schafalm. Percorrere il suo
lungo sviluppo sino sotto il Roter Kogel per guadagnare, con
salita diagonale a sinistra, la sua cresta Est. Per questa in breve
alla cima tenendo gli sci ai piedi sino agli ultimissimi metri.
Dislivello salita 1000 + 800 m - discesa 1800 m - percorso
ore 2 ½ 3 h + 2 ½ 3.
6 marzo
Ciaspolata al Labirinto del Latemar
(Gruppo del Latemar) ciaspolata E
Dal Passo di Costalunga (Karerpass) 1750 m attraverso i prati del Latemar fino alla Forcella Latemar 1960 m. Da qui si
scende nel ”Sentiero del Labirinto” fino alla radura Mitterleger 1839 m. Ora si ritorna con sent. 18 fin alla Ochsenhutte
1823 m e al passo.
Dislivello salita e discesa 350 m - percorso ore 4,00.
19/20 marzo
Lizumer Sonnenspitze 2831m
(Wattental - A) scialpinistica MS
1 giorno: Dal parcheggio Walchen risalire il torrente lungo
il sentiero estivo “Zirbenweg” dx orografica sino alle centrali
elettriche Melang. Passare sulla sx orografica della valle, e
risalire lungo il probabile marcato percorso degli sci attraverso il bosco passando poi davanti al campo militare Lizum
fino all’omonimo rifugio.
2 giorno: Dal rifugio risalire la valle direzione sud sino a
quota 2700m per girare bruscamente a dx direzione nord
per risalire l’ampia dorsale fino alla cima.
Dislivello salita 600 + 820 m - discesa 1800 m - percorso ore
2,30/3,00 + 3,30.
26
27
3 aprile
Pizzo Portles di Mezzo 3160 m
(Val Mazia - I) sciapinistica MS + ciaspole
Dall’hotel Glieshof raggiungere il maso Thanaihof e risalire
strada forestale che porta all’Eisawiesen. Risaliamo il prato,
il ripido bosco di cembri fino a raggiungere ampio solco
vallivo dell’Innerportlestal.
Saliamo sulla sinistra orografica della valle fino a raggingere
la conca superiore 2776 m dove aggirata a sinistra la testa
rocciosa raggiungiamo l’inizio del pendio da dove, con diagonale verso destra, raggiungiamo la cresta che ci conduce
alla cima.
Dislivello salita e discesa 1336 m - percorso ore 4.
15/16/17 aprile
Grosstrubel 3243 Wildstrubel 3243
(Vallese - Oberwallis - Svizzera) scialpinistica BS
28
1° giorno: Da Leukerbad in funivia al Gemmi Pass 2318 m
dal quale si attraversa la piana del Lammerenboden in circa
1 ora prima di affrontare le prime balze che portano al rifugio LammerenHutte mt 2501.
2° giorno: Dal rifugio si scende sullo Strubelgletscher per
risalirlo in direzione N/NO. Poi per un ripido pendio che
sbuca in cresta a circa 3.195 metri. Percorrere la cresta in
direzione Est, perdendo quota fino alla sella 3.098 metri.
Risalire quindi il ghiacciaio che porta alla vetta del Grossstrubel 3.243 m. Ritornare alla sella e proseguire per cresta fino
al Mittlere Gipfel 3.243 m, scendere verso sud e dopo una
breve, ma ripida salita sulla cima del Wildstrubel 3243 m.
3° giorno: Salita al Daubenhorn 2942 m e rientro a Leukerbad e a Trento.
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17 aprile
Gita Turistica
programma da definire.
29/30 aprile 01 maggio
Lubiana - M. Nevoso/Snežnik - Isole KRK
e RAB
(Slovenia - Croazia) Turistico - escursionistica E
1° giorno: Trento - Lubiana (Slovenia), arrivo nel pomeriggio e visita alla città, sistemazione in Hotel con cena e pernottamento.
2° giorno: partenza da Lubiana con destinazione Monte Nevoso/Snežnik (1796 m) - Gruppo Alpi Dinariche (Slovenia).
Partendo dal rifugio Svišciaki (1242 m), si attraversano due
piccoli anfiteatri glaciali e percorrendo un sentiero roccioso si
giunge sul M. Nevoso (1796 m). Si scende dal versante settentrionale, costeggiando la grande dolina Val d’Inferno (Pekel)
fino a Mašun (1022 m), punto di arrivo. Da Mašun trasferimento sull’isola di KRK (Croazia), sistemazione, cena e pernotto.
Dislivello in salita 554 m in discesa 774 m. Tempo ore 7/8.
3° giorno: partenza con il traghetto per l’isola di Rab, visita
all’isola e nel pomeriggio partenza per rientro a Trento, percorrendo la costa Dalmata.
rando la flora locale passando dal Monte della Cengia
428 m, dalla Trattoria La Scudelletta e dal Monte Tondo 415
m - ESCURSIONE BOTANICA.
Dislivello in salita e in discesa 400 m - percorso ore 4,30.
15 maggio
Forra del Lupo e Forte Dosso delle Somme
(Altipiano di Folgaria) escursionistica E
Dalla frazione di Serrada 1250 m, con il nuovo sent. Sat
137, si sale per forre, trincee e postazioni militari sull’altopiano di Folgaria fino al Forte Dosso delle Somme 1670 m
(possibile escursione sul M. Maggio 1860 m). Con sent. 136
passando dal rif. Baita Tonda si ritorna a Serrada.
Dislivello in salita e in discesa 420 m - percorso ore 4,30.
Trincea nella Forra del Lupo
08 maggio
Sentiero della Scudeleta
(Monti Berici) botanica E
Da Barbarano Vicentino 72 m si sale per boschi ammi30
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5 giugno
Castelloni di San Marco
(Ortigara) escursionistica E
Dal Rifugio Barricata con sent. 869 fino al Labirinto dei Castelloni di San Marco che si attraversano fino all’omonima
Selletta 1816 m. Da qui scendiamo fino a malga Fossetta
1666 m e alla loc. Triffgruba 1525 m e al rifugio Barricata.
Dislivello in salita e in discesa 650 m - percorso ore 6,00.
12 giugno
Traversata Cima Fregasoga 2452 m
(Lagorai) escursionistica E
Dal Ponte delle Stue 1240 m si sale per stradine e sent. N
423 fino alle rovine della malga Valletta Alta 1794 m e al
22 maggio
Giro del Monte Catino (Mittager)
(Monti Sarentini) escursionistica E
Da Sarentino, si sale su stradina oltre il maso Obermarcher
(1650 m) poi su sentiero sui pascoli si raggiunge la malga Öttenbach 1942 m, (ristoro). Si prosegue sul sentiero 14 sino rifugio Meraner Hütte 1960 m e alla baita Kirchsteiger Alm (1950
m). Si scavalcano un paio di valichi fino alla Öttenbacheralm
1942 m. Di là si torna sul 10A al parcheggio di partenza.
Dislivello in salita e in discesa 900 m - percorso ore 5,30.
29 maggio
Festa di Primavera al Lago di Lagolo
32
33
passo Fregasoga 2219 m. Da li in cresta fino alla Cima Fregasoga 2452 m. Discesa attraverso la Pala delle Buse 2326
m, il Passo dei Vasoni 2047 m, le malghe Vasoni Alta 1972
e Vernera 1650 m, fino al paese di Montesover 1129 m.
Dislivello in salita 1250 m in discesa 1350 m - perc. ore 7,00
19 giugno
Sentiero degli Engadinesi
(Gruppo Sesvenna) escursionistica EE
Dal Tubre 1300 m si sale con sent. N 6 alla Tellalm 2098
m e al Tellajoch 2358 (salita facoltativa alla Tellakopf 2525
m). Dal passo si scende in dir. Nord verso l’Arundtal e, sul
lungo Sentiero degli Engadinesi e uno splendido Waalweg,
si torna a Tubre.
Dislivello in sal. e in dis. 1058 m (+ 170) - perc. ore 7,30/8,00.
26 giugno
Alta Via di Rein
(Val Aurina) escursionistica E
Da Riva di Tures (Rein in Taufers) 1598 m si sale con segn.
10 ai Lobiscer Schupfen 1959 m e con l’Alta Via di Rein si
prosegue fino alle 2 malghe a quota 2070 m, alla Hireralm
2096 e al baito Oberhutte 2211 m. Da qui si scende alla
DurraAlm 2095 m e lungo la Valle dei Dossi (Knuttental) si
torna a Riva di Tures.
Dislivello in salita e in discesa 654 m - percorso ore 5,00.
3 luglio
NUOVA APERTURA A CAVEDINE C/O FAMIGLIA COPERATIVA
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Sentiero Sosat
(Gruppo Brenta) escursionistica EEA
Dal rif. Vallesinella 1513 m si sale ai rifugi Casinei 1850 m
e Tuckett 2272 m. Dal rifugio Tuckett, attraversato il vallone
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di Vallesinella, si sale sul SENTIERO SOSAT che con scalette,
cenge attrezzate e staffe metalliche, ci porta al rif. Brentei
2185 m. Dal rifugio ritorno al rif. Casinei e a Vallesinella.
Obbligo di Casco, Imbrago, Set Ferrata omologati.
disl. in salita e in discesa 1150 m - percorso ore 6,30 - 7,30.
10 luglio
Traversata Passo Molignon 2898 m
(Alpi di Tires) escursionistica EE
Dalla loc. San Cipriano (St. Zyprian) 1060 m si sale nella
Valle di Ciamin (Tschamintal) e, per la Forra attrezzata del
Barenloch fino al rif. Alpe di Tires (Tierser A. Hutte) 2440 m.
Da qui al Passo Molignon 2598 (facoltativa la facile cima
Grasleiten Spitze 2675 m) e in discesa al rif. Bergamo (Grasleitenh) 2134 m e a S. Cipriano.
Dislivello in salita e in discesa 1540 m - perc. ore 7,30 - 8,00.
17 luglio
Sas Putia (Peiterkofel) 2874 m
(Gruppo Plose - Putia) escursionistica EE
Dal P. delle Erbe (Wurzjoch) 1987 m con sent. N 8A si sale
al P. Putia (Pleiterscharte) 2357 e da qui con tratti attrezzati
alla cima del Sas de Putia (Peiterkofel) 2857 m (facoltativa).
Tornati al passo si segue il sent. Rundweg Peiterkofel che,
attraverso il P. di Goma 2111 m, i rifugi Utia de Goma 2036
e Munt de Fornela 2067 riporta al P. delle Erbe.
Dislivello in salita e in discesa 950 m - percorso ore 8,00
solo giro del Putia dislivello in salita e in discesa 500 m - percorso ore 5,45.
36
24 luglio
Traversata Pisciadù - Boè - P. Sella
(Gruppo Sella) escursionistica EE
Dal P. Gardena 2120 m si sale la Val Setus con tratti attrezzti
fino al rif. Cavazza al Pisciadù 2585 m e per la Val di Tita
(bivio Cima Pisciadù 2871 m - facoltativa) con sent N 666
fino al rif. Boè 2871 m. Discesa per la Val Lasties e rientro al
P. Sella 2240 m.
Dislivello in salita 750 m - in dis. 630 m - percorso ore 6,00.
31 luglio
Commemorazione Caduti della Montagna
al rifugio XII Apostoli con il Coro Sosat
(gruppo Brenta) escursionistica E.
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07 agosto
Kortscher Schafberg 3099 m
(Gruppo Saldura - Val Senales) escursionistica EE
Da Maso Corto 2010 m attraversata la Lagauntal si sale al
Giogo di Tasca (Tascheljochl) 2756 m e ai Laghi della Fame
(Hungerschartensee) 2778 m. Da qui si sale a una forcella
a 2813 m e per cresta alla K. Schafberg 3099 m. Tornati al
Giogo di Tasca si scende su sent. N 5 alla malga Berglalm
2214 e a Maso Corto.
Disliv. in salita e in discesa 1250 m - percorso ore 8,30/9,00.
RAVINA - TRENTO
14 agosto
Cornone del Blumone 2842 m
(Adamello meridionale) escursione EEA
Dalla locanda Gaver 1500 m con sent. 17 si raggiunge l’ampia mulattiera che porta alle Malghe di Laione. Sopra la malga
il sentiero, passando presso i ruderi del Casinello di Laione,
porta sulla dx orografica della valle e conduce fino al Lago
dove sorge il rif. Tita Secchi 2367 m. Ci si inerpica ora col sent.
1 fino al Passo Blumone 2663 m e si risale lo sperone roccioso
fino a giungere all´anticima del Blumone, e alla sua sinistra,
più lontana, la cima con croce e traliccio in ferro 2842 m.
Dislivello in salita e discesa: 1350 m. - Tempo ore 7/8.
fino al rifugio Fondovalle (Talschlusse) 1548 m e al rifugio
Comici-Zsigmondy 2224 m e con sent. 101 si sale al rif. Pian
di Cengia (BullelejochHutte) 2528 m (possibile salita a Cima
Una (Einserkofel) 2698 m. Da qui attraverso la vicina forcella si scende per ghiaioni al rif. Locatelli 2405 m, a cospetto
delle Tre Cime di Lavaredo. Dal rif. attraverso la valle del Sasso Vecchio si scende al rifugio Fondovalle e al parcheggio.
Dislivello in salita e in discesa 1000 m - percorso ore 6,30.
28 agosto
Cima Vallaccia - Ferrata F. Gadotti
21 agosto
Giro di Cima Una (Einserkofel)
(Dolomiti di sesto) escursionistica EE
Dal parc. di Piano Fiscalino 1454 m si risale la V. Fiscalina
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(Gruppo Monzoni) escursionistica EEA
Dal rist. Soldanella 1415 m, si sale al bivacco D. Zeni 2100
m e con la Ferrata F. Gadotti al Sass delle Dodici 2446 m e
al Sass Aut 2550 m e in discesa alla Forc. La Costella 2510
m. Da qui breve salita alla cima Vallaccia 2640 m. Ritornati
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in forcella si scende al Rifugio Vallaccia 2275 m, e passando
dalla malga Monzoni 1862 m e dalla malga Crocifisso 1522
m si ritorna al rist Soldanella.
Obbligo di Casco, Imbrago, Set Ferrata omologati.
Dislivello in salita e in discesa: 1400 m circa - percorso ore
7,00/8,00.
4 settembre
Spina del Lupo (Wolfendorn) 2776 m
(Zillertaler Alpen) escursionistica E Dalla loc. BrennerWolf 1400 m si sale con sent N 12 alla
Lugeralm 1600 m e al lontano P. della Vallaccia (Flatschjoch)
Dal passo si sale ripidamente per sent. N 3 fino alla Spina del
Lupo (Wolfendorm) 2776 m. Ora per cresta seguendo il confine e poi in dir. Sud con sent. N 5A si scende alla Grubbergalm 2002 e a Caminata (Kematen) 1420 m in Val di Vizze.
Dislivello in salita 1380 m e in discesa 1360 m - percorso
ore 7,00.
10/11 settembre
Traversata rif. Padova - rif. Giaif - rif.
Flaiban - Pacherini
(Gruppo Cridola - Spalti di Toro - Monfalconi) Escursionistica EE
1° giorno: passando da Domegge di Cadore si giunge al
parcheggio presso il Rif. Padova (1316 m). Quindi si prosegue per Val Pra de Tóro (1500 m) e poi in direzione Forc.
Scodavacca (2043 m). Superata la forcella si scende per la
Val di Giàf (1450 m) e quindi si giunge al Rif. Giàf (1400 m).
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Dislivello in salita 720 m, dislivello in discesa 650 m - Tempo
di percorrenza: 3,30 circa.
2° giorno: partendo dal rifugio Giaf (1400 m) si traversa
l’incantevole Truoi dai Sclops (sentiero delle genzianelle) attraversando Forcella Urtisiél (1990 m), l’ampio pianoro con
la casera Valbinón, il Casón di Canpurós (1945 m) e Forcella
Bríca (2088 m), Forcella dell’Inferno (2175 m), scendendo
per l’alta val di Suola al rifugio Flaiban-Pacherini (1587 m) e
infine a Forni di Sopra (900 m).
Dislivello in salita 1000 m, in discesa 1300 m - Tempo di
percorrenza: ore 8 circa.
18 settembre
Picco Croce Selvaggia (Wilde Kreuspitze)
3132 m
(Monti di Fundres - Val di Fanes) escursionistica EE
Dalle malghe di Fana 1742 m, raggiunte in bus navetta, si
sale alla Aschilaalm 2247 m, al Marblsee 2399 m, al lago
Selvaggio (Wildersee) 2532 m e al passo Rauthaljoch 2807
m. Facoltativa salita alla cima Wilde Kreuspitze m 3130. Discesa: tornati al Passo si prende il sentiero che porta al Rifugio Bressanone 2282 m e da li si torna alle Malghe di Fana.
Dislivello in salita e in discesa 1443 m - percorso ore 7,00.
25 settembre
Cima Terento (Eidechsspitz) 2738 m
(Monti di Fundres - Valle di Terento) EE
Dal parch. di Lasta (Last) 1480 si sale alla AstnerBergalm
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1740 m e alla malga Tiefrastenh. 2028 m, per poi raggiungere il rifugio Lago Pausa (Tiefrastenhutte) 2312 m. Da li
per ripido sentiero si sale alla Forc. Campofosso (Kompfosscharte) 2455 m e alla Cima Terento 2738 m. Si scende
verso Sud/Est nella Valle di Terento fino alla Englalm 1826
m, alle piramidi di terra (Erdpyramiden) e a Terento 1210 m.
Dislivello in salita 1250 m - in discesa 1530 m - percorso
ore 7,00.
2 ottobre
L. di Calaita 1600 m - Cima Folga 2436 m
(Lagorai Orientale) - Escursione E
Dal Lago di Calaita 1620 m si sale con il sent.347 al L.to di
Pisorno 2010 m e alla Forcella Grugola 2296 m. Da qui in
cresta fino alla C. Grugola 2405 m e alla C. Folga 2436 m.
Si scende per tracce fino alla Forc. Folga 2197 e per la Val
di Grugola si torna al Lago di Calaita.
Dislivello in salita e in discesa 860 m - percorso ore 5,30/6,00.
9 ottobre
Gita Turistica
programma da definire.
16 ottobre
Cima Tombea 1947 m - M. Caplone 1975 m
(Parco Regionale Alto Garda Bresciano - Val Vestino) escursionistica E
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Ricordiamoci infine che la montagna con il suo fascino
è sempre lì, dov’era e dove sarà; l’entusiasmo non deve
far dimenticare la prudenza, a volte basta una semplice
rinuncia per evitare disgrazie.
Per ridurre ragionevolmente i rischi in montagna bisogna sempre “cacciar fuori gli occhi”, conoscere se stessi,
l’ambiente ed i propri ragionevoli limiti d’azione.
SOSAT
di Andreatta Franco & C. s.a.s.
Dal Rist. Cima Rest 1200 m, per stradine e sentieri si sale in dir.
Nord fino al Bivio che porta alla Bocca di Campei 1822 m e al
M. Caplone 1975 m. Tornati al bivio si sale alla Cima Tombea
1947 m per poi scendere sul crinale di confine fino alla B. di
Cablone 1775 e per strada militare si ritorna al rist. Cima Rest.
Dislivello in salita e in discesa 850 m - percorso ore 5,00.
23 ottobre
Pranzo Sociale
Località da definire
6 novembre
Vin Brulè e Castagne
in sede
20 novembre
Festa dei Würstel e della Birra
in sede
sabato 10 dicembre
Le nostre gite in video
con auguri di fine anno
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SCUOLA DI ALPINISMO E SCIALPINISMO
“GIORGIO GRAFFER”
compleanno è solo una tappa, una tappa importante che deve
essere viatico per una positiva continuazione, per continuare a
mantenere aperto questo solco iniziato tanto tempo fa.
IL DIRETTORE
Mauro Loss
LA GRAFFER,
75 ANNI DI MONTAGNA
75 ANNI DI PASSIONE
La Scuola Graffer ha festeggiato con una manifestazione tenutasi
nell’omonimo rifugio i suoi 75 anni. Un evento dai molteplici significati, primo fra tutti il ritrovo di tanti amici: istruttori e allievi che
hanno fatto storia di una parte importante dell’alpinismo trentino,
espressa in un comune sentire verso la montagna e le varie forme
ed epoche dell’alpinismo.
“Il progetto iniziale - dice Mauro Loss attuale direttore della Graffer
- era di creare una scuola nazionale estiva di roccia per avvicinare
le persone ed i giovani alla montagna. A quell’epoca, finedegli
anni 30 inizio degli anni 40, la montagna era un ambito dove la
propaganda del regime fascista si muoveva particolarmente bene,
certi valori “forti” si prestavano bene ad essere esaltati nella lotta
con l’Alpe. A Trento è stata poi l’unione delle forze di SAT, SOSAT
e SUSAT a far crescere quella che a oggi è considerata nel mondo dell’alpinismo una punta di eccellenza. In questo 2015, siamo
arrivati a spegnere le 75 candeline. Un salto lungo 75 anni dalla
splendida fotografia che immortala dell’acrobatico salto di Giorgio
Graffer. Un salto che rappresenta una tradizione, una filosofia, un
modo di pensare la montagna creato e forgiato da illustri personaggi per l’alpinismo trentino e non solo, d’altronde non possiamo sapere chi siamo se non conosciamo da dove veniamo.
L’obiettivo della Graffer è sempre e solo uno: trasmettere la passione per la montagna mantenendo uno standard di sicurezza il più
elevato possibile e senza approssimazioni. Il settantacinquesimo
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CORSI 2016
1° CORSO GHIACCIO VERTICALE
dal 21/01 al 07/02
32° CORSO BASE DI SCIALPINISMO
“GIORGIO GIOVANNINI” dal 10/01 al 13/03
51° CORSO PRIMAVERILE DI ROCCIA
“BEPI E VINCENZO LOSS” dal 11/05 al 12/06
71° CORSO ESTIVO DI ROCCIA “FRANCO GADOTTI”
Rif. Agostini Gruppo di Brenta dal 24/07 al 31/07
42° CORSO ALTA MONTAGNA E GHIACCIO
“CARLO MARCHIODI” dal 24/08 al 17/09
ISCRIZIONI e INFORMAZIONI
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tel. 0461/981871 - Fax 0461/986462
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Programma 2016