Diocesi di Caserta Ufficio Famiglia e Vita Il Vangelo della Famiglia Proposta di Pastorale Familiare In copertina Santa Famiglia Ufficio Diocesano Famiglia e Vita Responsabile: Sac. Silvio Verdoliva Coniugi corresponsabili: Antonia Boccagna e Gaetano Martedì Telefono: 0823-214552 - 0823-214567 E-mail: [email protected] 2 Care famiglie, nonostante il momento difficile che stiamo vivendo, per noi cristiani, la famiglia continua ad essere il fondamento della società. In questo scenario, dove domina lo scadimento progressivo delle relazioni sociali, essa ha bisogno di attuare scelte coraggiose. Cosa può fare, oggi, la famiglia per fronteggiare e contrastare l’influsso negativo a cui è continuamente sottoposta? Gli orientamenti pastorali dell’Episcopato italiano per il decennio 2010-2020 al n. 38 parlano del ruolo insostituibile della famiglia, proprio nella complessa situazione che stiamo attraversando e affermano che essa “va amata, sostenuta e resa protagonista attiva dell’educazione non solo per i figli, ma per l’intera comunità”. L’Ufficio Famiglia e Vita della diocesi ha fatto sua questa esortazione dei vescovi italiani e ha elaborato una proposta di Pastorale Familiare che non ha la pretesa d’indicare delle soluzioni ai tanti problemi presenti nella nostra società, ma è solo un tentativo che mira ad evidenziare e valorizzare, attraverso un percorso di comunione, le risorse e le esperienze presenti sul nostro territorio diocesano per sottolineare che, nonostante tutto, l’amore è più forte dell’egoismo. La mia vicinanza e la mia benedizione siano di sostegno al percorso elaborato dall’Ufficio Diocesano Famiglia e Vita ed il mio augurio è che esso sia animato dalla carità. Il Vescovo Mons. Pietro Farina 3 La Pastorale La Pastorale Familiare è l’azione graduale, efficace ed organica della Familiare Chiesa rivolta alla Famiglia. Lo specifico Tale azione trova il suo specifico e la sua dimensione evangelica nella valorizzazione dell’unità della coppia secondo il disegno salvifico di Dio e nella valorizzazione del matrimonio sacramento, attuando così l’annuncio, la celebrazione ed il servizio al “Vangelo del matrimonio e della famiglia”. La famiglia, aiutata ad essere “Chiesa domestica”, costituisce essa stessa un “vangelo”, una “buona notizia” per tutto il mondo e per ogni uomo. Il matrimonio e la famiglia diventano così testimonianza e profezia, oggetto e soggetto di evangelizzazione. Ambiti e Proposte La coppia, con la pastorale familiare, è accolta fin dall’epoca del fidanzamento nella comunità credente, aiutata e sostenuta nel suo ruolo sociale e accompagnata nel suo cammino di fede alla scoperta dei valori e dei doni ricevuti dal Signore. L’azione pastorale si articola quindi nei seguenti punti così come proposto dai documenti ecclesiali in particolare il Direttorio di Pastorale Familiare: – L’annuncio del “Vangelo del Matrimonio e della Famiglia”; – La preparazione dei giovani e dei fidanzati al matrimonio; – Il sostegno e l’accompagnamento delle coppie e delle famiglie giovani; – Il sostegno al ruolo educativo della famiglia; – La diffusione e l’animazione di iniziative di carità e servizio che abbiano come soggetto la famiglia; – La proposta di specifiche attenzioni pastorali per le famiglie lontane o in situazione difficile o irregolare; – Il sostegno alle varie iniziative di servizio alla famiglia, a cominciare dai consultori e dai centri per i metodi naturali; – L’attenzione alle problematiche e alle iniziative connesse con la difesa e la promozione della vita. 4 Struttura e I soggetti operativi più immediati sono le Chiese locali e tutte organizzazione le comunità parrocchiali. Esse sono chiamate ad individuare una o più coppie che intendano vivere in profondità il loro ministero coniugale ed esercitarlo all’interno della pastorale familiare. Il livello Diocesano ha come primo responsabile il Vescovo, che dà le indicazioni sui cammini e le iniziative da realizzare, attuandole attraverso l’Ufficio di Pastorale Familiare presso la Diocesi. L’ufficio Diocesano è guidato in solido da un sacerdote e da una coppia responsabile. L’azione congiunta degli sposi e del sacerdote, realizza la reciprocità ordine/matrimonio, come ricchezza che viene dai due differenti sacramenti e stati di vita. Comunione e Amore quindi nella decisionalità, un po’ come in famiglia. L’Ufficio si avvale del contributo di un’apposita commissione o consulta rappresentative delle diverse realtà diocesane. Tra i principali compiti dell’ufficio rientrano la promozione e il coordinamento delle iniziative per il sostegno e l’accompagnamento delle coppie e delle famiglie e la formazione degli operatori di pastorale familiare. Questo organismo diocesano sia punto di riferimento anche per associazioni, gruppi e movimenti ecclesiali o di ispirazione cristiana che agiscono in campo familiare. Di conseguenza, anche se secondo le proprie specifiche e legittime sensibilità e metodologie, ogni altra realtà che in diocesi opera con le famiglie e per le famiglie è chiamata a confrontarsi e a collaborare con le scelte pastorali della Chiesa locale e ad incarnarle nelle proprie attività. 5 PASTORALE DELLE COPPIE-FAMIGLIE GIOVANI “Particolari cure pastorali devono essere dedicate innanzitutto alle coppie-famiglie giovani, anche al fine di favorire il loro più pieno inserimento nella comunità cristiana e il non facile passaggio dal mondo dei giovani a quello degli adulti” (Direttorio di Pastorale Familiare). Se, infatti, la cura pastorale della famiglia consiste nell’«impegno di tutte le componenti della comunità ecclesiale locale nell’aiutare la coppia a scoprire e a vivere la sua nuova vocazione e missione», non è difficile comprendere che tutto questo «vale soprattutto per le giovani famiglie, le quali, trovandosi in un contesto di nuovi valori e di nuove responsabilità, sono più esposte, specialmente nei primi anni di matrimonio, ad eventuali difficoltà, come quelle create dall’adattamento alla vita in comune o dalla nascita dei figli». È necessario, quindi, che già durante i corsi per la preparazione al matrimonio venga posta l’attenzione sul matrimonio come inizio di un nuovo percorso in coppia con Dio che vede i coniugi valorizzati nella loro unità all’interno della comunità. Occorre, pertanto, far si che la comunità cristiana con coraggio e creatività sia sempre più in grado di accogliere, accompagnare e aiutare le giovani coppie, riconoscendole e valorizzandole come soggetti attivi della loro stessa crescita. La comunità deve porre attenzione alle giovani coppie che spesso tendono a rinchiudersi in se stesse o comunque fanno fatica ad aprirsi alla comunità, rispettando i tempi della loro crescita, senza intrusioni, e soprattutto senza pretendere servizi pastorali o sociali per i quali la coppia giovane non è ancora matura. Occorre, innanzitutto, che la coppia riconosca e viva la propria nativa vocazione all’unità, pur rispettando la singolarità di ognuno. È opportuno offrire alle giovani famiglie gli aiuti necessari per il loro compito educativo, per una crescita umana e cristiana dei piccoli che il Signore affida loro. 6 PROPOSTE PASTORALI Accoglienza – Far sì che i tradizionali corsi per la preparazione al matrimonio diventino: percorsi di fede, protesi a far maturare una profonda coscienza e a valorizzare l’aspetto sacramentale del matrimonio, che vedano nella celebrazione delle nozze una tappa fondamentale, non come punto d’arrivo, ma l’inizio di un nuovo percorso, accompagnati da Dio nell’ambito di una comunità educante; incontri tra le coppie e i responsabili pastorali al fine di poter stabilire un rapporto nell’ambito della comunità e creare i presupposti per dare continuità al sostegno pastorale anche dopo la celebrazione delle nozze; – Proporre ogni anno un incontro appositamente studiato per gli sposi dell’anno per farli sentire parte integrante di una più grande famiglia, la comunità, così da favorire e promuovere l’ascolto, l’incontro e il confronto. Sia questa l’occasione per un momento di festa, per l’approfondimento, per la riflessione, per la presentazione di concrete e diversificate possibilità di crescita e di impegno, adeguate alle diverse sensibilità, situazioni e disponibilità delle famiglie; – È opportuno che ogni comunità cristiana si attivi per rendersi conto delle giovani famiglie esistenti in parrocchia, interessandosi con discrezione ai loro problemi e trovando occasioni per ascoltarle e avvicinarle. Accompagnamento e aiuto – Durante la preparazione dei figli ai sacramenti dell’iniziazione cristiana, i genitori siano invitati a partecipare a momenti di catechesi e di incontro che li aiutino a riscoprire il senso profondo di quei sacramenti che essi stessi hanno ricevuto e che ora chiedono per i loro figli. 7 COMPITO EDUCATIVO DELLA FAMIGLIA La famiglia è il soggetto principale preposto alla formazione dell’uomo come persona. Il suo compito fondamentale è quello di testimoniare valori umani e cristiani, capaci di promuovere e maturare le coscienze delle giovani generazioni. I genitori con la parola e con l’esempio devono indirizzare i figli ad una vera vita cristiana e apostolica, rispettando e promuovendo pienamente l’identità personale, sociale ed ecclesiale degli stessi. Tale compito educativo deve accompagnare i figli nelle varie tappe della loro crescita e far si che ciascuno “si realizzi secondo la vocazione di Dio”. L’opera educativa dei genitori verso i figli, ha lo scopo di formarli nella pienezza della loro dignità personale e di aiutarli efficacemente a vivere una vita pienamente umana. I genitori mediante l’educazione dei figli contribuiscono alla realizzazione del bene comune, e fanno della famiglia la prima scuola di virtù sociali quali: il rispetto degli altri, il senso della giustizia, l’accoglienza, la solidarietà, la condivisione, il servizio e l’uso e non abuso dei beni materiali. Dimensione sociale dell’opera educativa La famiglia nella sua opera educativa non deve trascurare la doverosa collaborazione con la realtà scolastica. I genitori si devono prodigare nel loro compito educativo, consapevoli di essere protagonisti dell’edificazione di una società più giusta e umana. Non devono, inoltre, rinunciare all’esercizio rispettoso, fermo e fiducioso dell’autorità, la quale deve essere animata dall’autorevolezza resa credibile dalla testimonianza. Allo stesso modo devono promuovere un’adeguata educazione sociale per consentire una giusta formazione alla legalità, partecipando, così, con impegno alla vita amministrativa e politica. 8 PROPOSTE PASTORALI – Si coinvolgano i genitori dei bambini e dei ragazzi, durante la formazione catechistica, con incontri mirati a far prendere coscienza del loro ruolo di genitori cristiani, mettendo in atto veri e propri itinerari formativi; – Si preparino, si indichino sussidi, si programmino incontri, dibattiti, confronti di esperienze su temi più propriamente educativi, per aiutare e sostenere queste famiglie a svolgere il loro compito per una vera educazione umana e cristiana dei figli nella famiglia stessa. Tutto questo in collaborazione con la scuola e con la parrocchia e i suoi ambiti più strettamente educativi come gli oratori, le associazioni, i gruppi. Tale proposta è parte integrante del documento della CEI, Educare alla vita del Vangelo, Orientamenti Pastorali dell’Episcopato italiano per il decennio 2010-2020. 9 MISSIONARIETÀ DELLA FAMIGLIA La famiglia si colloca nella storia come “segno efficace” della Chiesa, ossia come una “rivelazione” che la manifesta e la annuncia, e come sua “attualizzazione” che ne ripresenta e ne incarna, a modo suo il mistero della salvezza. La famiglia (genitori e figli) si colloca nella storia del mondo come comunità in dialogo con Dio – aspetto verticale – e con gli uomini – aspetto orizzontale –. Ciò che fa della Chiesa la comunità dei credenti è innanzitutto il suo ascolto costante e l’accoglienza docile alla parola di Dio. Gli sposi cristiani e l’intera comunità familiare sono chiamati ad accogliere la parola del Signore che ne costituisce il nutrimento, rendendoli oltre che comunità credente anche comunità evangelizzante. Si inseriscono, così, sempre di più come famiglia missionaria nell’ambiente in cui vivono, testimoniando, nel mondo vissuto quotidiano, l’appartenenza a Cristo e rendendo visibile agli uomini la bellezza di un amore che rimane fedele e vero in ogni situazione della vita. Attraverso la famiglia cristiana, la Chiesa vive e compie la missione affidatale da Cristo. La famiglia è sì l’oggetto fondamentale dell’evangelizzazione della Chiesa, ma è anche il soggetto pastorale e responsabile della missione della Chiesa nel mondo. In virtù del sacramento del matrimonio “gli sposi sono consacrati per essere ministri di santificazione nella famiglia e di edificazione della Chiesa”. I genitori cristiani ricevono e trasmettono l’amore di Cristo, diventando così contemporaneamente comunità salvata e salvante. La solidarietà deve manifestarsi nel farsi portavoce di situazioni di disagio presso le istituzioni, affinchè queste se ne facciano carico secondo le loro finalità. 10 PROPOSTE PASTORALI – Si promuovano forme di collaborazione con la caritas locale e/o con altre associazioni e/o istituzioni che a livello locale già operano nel sociale a sostegno della famiglia. 11 SOSTEGNO AL CAMMINO SPIRITUALE DELLA COPPIA Il valore della famiglia fondata sul matrimonio è perenne, in quanto istituita da Dio Creatore. Essa è il luogo privilegiato dell’Annuncio Evangelico e, pertanto, diventa necessaria la “formazione” di una autentica “Spiritualità Familiare”. Per realizzare ciò è indispensabile una “Pastorale” specifica che ne aiuti la crescita morale e dia una risposta ai problemi quotidiani della vita matrimoniale stessa, dai più semplici (difficoltà caratteriali, rapporti di coppia, educazione dei figli, ecc.) ai più complessi (sterilità, devianze dei figli, malattie gravi, ecc.). La famiglia cristiana è “segno visibile” ed “immagine” di quella divina, la Santissima Trinità. Essa è chiamata ad “apprendere” la Parola di Dio attraverso la lettura e l’ascolto, a “custodirla” con la preghiera costante ed a “diffonderla” mediante lo stile di vita, “evangelizzando”, così i membri della famiglia stessa. Tutto ciò può essere realizzato attraverso le “armi” della preghiera comunitaria nella propria famiglia o con il coinvolgimento di altri gruppi familiari, e la frequenza ai Sacramenti, in particolare la Santa Eucarestia. Fondamentale, nella diffusione della Spiritualità coniugale, rimane “l’esempio di vita”: la preghiera, la frequenza ai Sacramenti, l’amore tra i diversi componenti della famiglia e la carità verso il prossimo, valgono più di mille parole o di lunghe catechesi! La doverosa partecipazione della famiglia cristiana alla vita ed alla missione della Chiesa richiede, infine, delle forme di solidarietà “speciali” verso il prossimo in difficoltà, che possono essere “sublimate” anche attraverso importanti opere di carità come l’affido o l’adozione di bambini orfani o abbandonati, evitando loro una vita sbandata ed inevitabilmente destinata al disastro fisico o sociale. Le famiglie, in queste esperienze, vivono in pienezza una “fecondità spirituale” ed una grande gioia intima, frutto della consapevolezza che ogni bimbo che nasce è figlio dell’Unico ed Universale Padre. 12 PROPOSTE PASTORALI – Non manchino proposte per un cammino spirituale più ricco per le giovani coppie che insieme già vivono un cammino di fede o lo vivevano da singoli prima del matrimonio; – Si sensibilizzino le coppie nell’ambito procreativo, (si pensi al caso delle coppie sterili), sulla triangolarità del matrimonio (uomo-donna-Dio) dalla quale scaturisce la genitorialità allargata; – Si sensibilizzino le famiglie sul tema dell’affido, facendolo scaturire da un percorso spirituale che aiuti le coppie in primo luogo a prendere coscienza del loro ruolo di educatori e non solo di genitori. 13 PROMOZIONE E DIFESA DELLA VITA Ogni vita vale per quello che è: dono unico, irripetibile ed inviolabile. È necessario imparare ad accogliere, promuovere, rispettare, difendere la vita, partendo dalla propria, per poi aprirsi ad amare quella degli altri, la vita tutta: nata, nascente e che potrebbe nascere. L’amore per la vita nata non si esaurisce col prendersi cura della propria, ma chiede di prodigarsi verso chi è più debole: anziani, malati, emarginati che facciano parte della nostra famiglia o che appartengano al quartiere, alla città, alla nazione. Per vita nascente, si intende quella già concepita, già presente nel grembo e non importa se concepita da un’ora, da qualche giorno o da qualche mese. Amare questa vita vuol dire accoglierla, predisporsi a farle spazio nei nostri affetti, nei nostri progetti prima ancora di sapere se è sana o malata, se desiderata o inaspettata. Chi ama davvero non può rinnegare la propria paternità e maternità, ma ancor di più impedire che altri possano esercitarla. Oggigiorno sono diffuse false convinzioni comuni che minano la vita nascente quali: considerare un figlio come proprietà privata; pretendere che il figlio possa realizzare ciò che i genitori non hanno saputo o voluto realizzare; continuare la dinastia familiare; pretendere un figlio a tutti i costi (fecondazione medicalmente assistita). Per ognuna delle convinzioni sopra citate il figlio è quindi considerato sempre una cosa di cui disporre a piacimento e non come valore in se stesso. Necessita, quindi, l’impegno urgente di fare verità sulla vita. Per la vita che potrebbe nascere al n. 10 Humane Vitae leggiamo: “la paternità responsabile si esercita con la deliberazione ponderata e generosa di far crescere una famiglia numerosa, sia con la decisione, presa per gravi motivi e nel rispetto della legge morale, di evitare temporaneamente od anche a tempo indeterminato una nuova nascita”. Questo è il pensiero del Magistero e non potrebbe essere diversamente dal momento che ogni coppia deve scegliere giorno dopo giorno, in base alla proprie forze, alle proprie possibilità, alla propria fede, cosa è meglio fare per la propria famiglia, secondo il progetto di Dio. Se dunque una coppia può, in coscienza, decidere di rimandare o di evitare una gravidanza, rimane il problema di scegliere in che modo. Chi considera la vita come valore da difendere, da promuovere, da salvaguardare considera naturalmente un valore anche la capacità di trasmettere la vita e cioè la fertilità. Di 14 conseguenza non potrà pensare di sopprimerla temporaneamente, (utilizzando la contraccezione) o definitivamente (sterilizzazione) senza essere incoerente. Ogni mezzo contraccettivo, dal coito interrotto alla spirale, viene utilizzato per rendere infertile il rapporto coniugale, per impedire che il rapporto consenta il concepimento. Sappiamo che la natura dell’atto coniugale è duplice, unitivo e procreativo e che questa duplice connessione non può essere scissa dall’uomo senza comprometterne l’integrità. L’uso della contraccezione si pone contro la vita, contro il rispetto della persona e contro la natura dell’atto coniugale. Come attualizzare, quindi, una procreazione responsabile alla luce di Dio? Attraverso la Regolazione Naturale della Fertilità. I Metodi Naturali consentono la conoscenza del ritmo biologico della fertilità dando alla coppia informazioni precise per individuare l’inizio, l’evoluzione ed il termine della fertilità in ogni ciclo e quindi aiutare la coppia che ricerca, o vuole distanziare od evitare la gravidanza, ma anche a prevenire alcune patologie. Non si confondano i Metodi Naturali col “controllo della fertilità”. Dal punto di vista umano, l’uso dei giorni infertili e la scelta dell’astinenza dai rapporti nei periodi di fertilità da parte di una coppia che abbia motivo di evitare una gravidanza non modifica minimamente la natura del ciclo e la completezza del rapporto sessuale; questo comportamento rispetta fino in fondo le leggi naturali e pone la coppia in condizione di gestire con libertà e consapevolezza la propria sessualità alla realizzazione di quel progetto di famiglia verso cui orienta ogni energia. Esistono in tutto il mondo ed anche in Campania Scuole Regionali di Formazione per insegnanti dei Metodi Naturali; diversi centri di insegnamento e decine e decine di insegnanti diplomate capaci di offrire, con competenza e gratuitamente, questo servizio alla vita. La responsabilità della regolazione della fertilità viene condivisa dai coniugi ed il dialogo tra loro viene rafforzato. PROPOSTE PASTORALI Le parrocchie indirizzino gli sposi che vivono o hanno il desiderio di vivere il loro matrimonio all’insegna dell’unità e nel rispetto della vita, all’esperta che sarà disponibile in Diocesi preposta all’insegnamento dei metodi naturali per la regolazione naturale della fertilità. 15 L’UFFICIO DIOCESANO DI PASTORALE FAMILIARE Nell’ambito dell’azione Pastorale rivolta alle famiglie della Diocesi di Caserta, l’ufficio avrà come orientamento per le tue iniziative le tematiche annuali proposte dal coordinamento nazionale di pastorale familiare e la lettera pastorale del vescovo “Vedo vivere la Chiesa” articolando la sua azione di sostegno in cinque punti: PROMUOVERE FORMARE ORIENTARE COORDINARE CONDIVIDERE PROMUOVERE Perché la Pastorale Familiare all’interno della Chiesa è un’istituzione recente e quindi non ancora radicata nelle parrocchie la cui azione pastorale è spesso organizzata per settori e rivolta ai singoli membri della famiglia proponendo un cammino individuale che non esaurisce l’esigenza di crescita della coppia nella sua unitarietà. FORMARE Perché nell’ambito della Pastorale Familiare, come in tutti i settori, occorrono operatori preparati, in sintonia con le linee guida della Chiesa, e soprattutto Testimoni autentici di un cammino di coppia vissuto alla luce del vangelo. “Chi non arde, non accende. Siamo afferrati da Cristo e riconoscendo in lui la vita nuova, cui siamo chiamati, sentiamo in noi il bisogno di qualificare anche in nostro impegno nella Chiesa” (Lettera Pastorale Vedo vivere la Chiesa). 16 ORIENTARE Perché è fondamentale che gli operatori abbiano la consapevolezza di appartenere ad un unico corpo, il cui orientamento è dato da Cristo Risorto e che “i carismi che il Signore concede sono doni che abilitano a parlare e agire in suo nome, la veridicità di ciò che si proferisce, tutto quello che è annunziato, avrà fondamento certo se frutto di servizio alla verità” (Lettera Pastorale Vedo vivere la Chiesa). COORDINARE È opportuno che l’azione degli operatori abbia un unico orientamento e che ogni parrocchia non sia un’isola, diventa essenziale quindi instaurare un rapporto di interscambio di informazioni, documenti pastorali ed esperienze tra gli operatori e il centro diocesano creando con gli odierni mezzi di comunicazione una rete in grado di favorire le relazioni tra gli stessi. CONDIVIDERE Perché è solo con la condivisione di ciò che si è ricevuto che possono crescere la fede e la consapevolezza di appartenere ad un’unica grande famiglia, è opportuno quindi creare occasioni di incontro sia nell’ambito della pastorale familiare e sia di collaborazione con tutti coloro che all’interno della chiesa lavorano per il regno di Dio. “In una dimensione comunitaria della vita di fede possiamo ammirare la ricchezza di ministeri e carismi, partecipare di questa ricchezza, creando dei momenti e degli spazi in cui incontrarsi come fratelli, figli dello stesso Padre, vivere momenti di lode per quanto ricevuto in grazia e progettare insieme un futuro contrassegnato da uno stile di vita da figli di Dio” (lettera Pastorale-Vedo vivere la Chiesa). 17 Attività principali dell’Ufficio di Pastorale Familiare di Caserta • Incontri di formazione e verifica per operatori di pastorale familiare. • Incontri di formazione per gli animatori dei percorsi di preparazione al matrimonio. • Incontri/convegni di approfondimento e aiuto sull’educazione cristiana dei figli. • Promozione di percorsi spirituali per le coppie. • Sensibilizzazione sul tema dell’affido e condivisione delle risorse operanti in Diocesi. • Promozione e difesa della vita e insegnamento dei metodi naturali per la regolazione naturale della fertilità. • Celebrazione della Festa diocesana della Famiglia 18 «Come sarò capace di esporre la felicità di quel matrimonio che la Chiesa unisce, l’offerta eucaristica conferma, la benedizione suggella, gli angeli annunciano e il Padre ratifica?... Quale giogo quello di due fedeli uniti in un’unica speranza, in un’unica osservanza, in un’unica servitù! Sono tutt’e due fratelli e tutt’e due servono insieme; non vi è nessuna divisione quanto allo spirito e quanto alla carne. Anzi sono veramente due in una sola carne e dove la carne è unica, unico è lo spirito». (Tertulliano «Ad uxorem», II; VIII, 6-8: CCL I, 393). 19 20 INDICE Prefazione p. 3 La Pastorale Familiare » 4 Pastorale delle coppie - Famiglie giovani » 6 Compito educativo della famiglia » 8 Missionarietà della famiglia » 10 Sostegno al cammino spirituale della coppia » 12 Promozione e difesa della vita » 14 L’Ufficio Diocesano: Compiti e Iniziative » 16 Attività principali dell’Ufficio di Pastorale Familiare di Caserta » 18 21 A cura dell’Ufficio Diocesano Famiglia e Vita In collaborazione con i coniugi Giuseppe Migliozzi e Carmela De Stefano Paolo Migliore e Raffaella Valentino Carlo Pellino e Francesca Di Vetta 22 23