Riconfinamento catastale
APPLICAZIONI PRATICHE ED
ESEMPI
brevi note a cura
del Geometra Carlo Cinelli
Aspetti tecnico-giuridici
L’azione di regolamento di confini è normata da:
Articolo 950 – Azione di regolamento di confini –
Quando il confine tra due fondi è incerto, ciascuno dei
proprietari può chiedere che sia stabilito
giudizialmente.
Ogni mezzo di prova è ammesso.
In mancanza di altri elementi, il giudice si attiene al
confine delineato dalle mappe catastali.
Aspetti tecnico-giuridici
QUALE MAPPA?
Il legislatore nello scrivere l’articolo di cui sopra intendeva per mappa catastale quella di
impianto già definita od in via di definizione.
Non si era minimamente posto il problema tecnico della futura conservazione delle stesse e
come ciò potesse avvenire.
Questo ha ingenerato non poca confusione nella giurisprudenza successiva facendo pensare
a qualcuno, non proprio coerentemente preparato, che le future mappe (visura e wegis)
potessero sostituire la prima.
La procedura corretta vuole invece che vengano considerati come riferimento oggettivo gli atti
di aggiornamento della stessa (Tipi di aggiornamento).
A proposito dei Tipi di Aggiornamento (Tipi di Frazionamento e Tipi Mappali) va ricordato che
in una certa epoca (ante 1972) era importante quello che era descritto negli atti di
trasferimento.
Spesso infatti, negli atti, erano indicate le misure dei lotti che venivano trasferiti, anche con
l’ausilio di una planimetria allegata allo stesso, coerenti con i Tipi di Frazionamento allegati
agli atti di voltura.
Altre volte veniva fatto espresso riferimento al Tipo di Frazionamento ed alle misure in esso
riportate.
Comunque, il Tipo di Frazionamento, seppur ritenuto un elemento sussidiario, era pur sempre
un documento diretto ad individuare l’area compravenduta e perciò assunto quale parte
integrante e sostanziale dell’atto stesso e di conseguenza era da considerare come fonte dei
dati catastali in quanto espressione della volontà dei contraenti circa l’oggetto del negozio
(Cassazione, 14 Dicembre 1962, n.3361).
Aspetti tecnico giuridici
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R.D. n. 2153 del 08.12.1938 - Regolamento per la conservazione del nuovo catasto
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art. 19 - Frazionamento di particelle; tipo di frazionamento.
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Nel caso di passaggio che dia luogo a frazionamento di particelle deve dalle parti essere prodotto il
corrispondente tipo di frazionamento, eseguito sopra un estratto autentico della mappa catastale, a norma
dell'art. 57 del testo unico 8 ottobre 1931, n. 1572. Le linee dividenti devono essere appoggiate a capisaldi di
mappa, come punti trigonometrici e termini di proprietà, o quanto meno a spigoli di case od altri punti salienti,
e riferite a misure prese sul terreno e riportate sul tipo, affinchè sia facile verificarne la regolarità . Il tipo di
frazionamento sarà corredato da una dimostrazione dalla quale risultino il possessore, la superficie e la
rendita di ogni singola particella. La dimostrazione di frazionamento può essere fatta anche su foglio
separato, in carta libera, purché in tale atto, da rimanere presso l'Ufficio tecnico erariale, sia fatta menzione
dell'uso a cui è esclusivamente destinato. La ripartizione della rendita deve essere fatta in ragione della
superficie, nonostante qualunque patto contrario.
art. 21 - Produzione dei tipi di frazionamento.
I tipi di frazionamento di cui all'art. 19 debbono essere prodotti dalle parti interessate, o all'ufficio del registro
all'atto della compilazione della domanda di voltura a cui si riferiscono o direttamente all'Ufficio tecnico
erariale, entro 15 giorni dalla data della domanda stessa. Ove le parti non vi provvedano si procede in
conformità degli articoli 24 e 25.
Aspetti tecnico giuridici
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Istruzione per l'attuazione della legge 1 ottobre 1969 n. 679
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CAPO II DEI TIPI DI FRAZIONAMENTO
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(Articoli 5 e 6)
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Paragrafo 17
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Quando un trasferimento di diritti comporti il frazionamento di particelle
catastali, le parti sono tenute a fare approntare, da uno dei professionisti
appartenenti alle categorie previste dalla legge, un apposito tipo redatto
su di un estratto autentico o autenticato della mappa. Il tipo stesso deve
essere prodotto dal tecnico compilatore anticipatamente, così che - di
norma - esso possa risultare munito della dichiarazione di regolarità, ai
sensi del seguente par. 19, al momento della definizione del documento
traslativo. Ai fini di agevolare le operazioni, è opportuno, e pertanto
consigliabile, che unitamente all'originale venga presentata all'ufficio una
copia conforme - comunque ottenuta - in carta semplice, che verrà
trattenuta dall'ufficio medesimo.
Aspetti tecnico-giuridici
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DPR 650/72 Articolo 5
Presentazione dei tipi di frazionamento.
Quando un trasferimento di beni immobili comporta il frazionamento di
particelle, deve essere preventivamente presentato all'ufficio tecnico
erariale il corrispondente tipo di frazionamento.
Il detto originale restituito, sottoscritto per accettazione dalle parti
interessate, deve essere quindi unito al documento che dà origine al
trasferimento per formarne parte integrante, sempreché non siano
trascorsi più di sei mesi dalla data della dichiarazione di conformità:
questa è tuttavia rinnovabile in qualsiasi momento, fino a quando non
siano state introdotte in mappa variazioni delle linee interessate dal tipo
di frazionamento.
Eventuali altri disegni o planimetrie uniti all'atto che dà origine al
trasferimento non possono riportare misure in contrasto con quelle
espressamente indicate sul tipo di frazionamento ovvero, nel caso
previsto nel quinto comma del successivo art. 6, sul disegno allegato ad
esso.
Aspetti tecnico-giuridici
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DPR 650/72
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Articolo 6 - Redazione dei tipi di frazionamento.
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Nella redazione dei tipi di frazionamento le nuove linee dividenti devono essere definite mediante misure
prese sul terreno e riportate sul disegno.
Le misure devono essere rigorosamente riferite a punti o linee reali stabili, esattamente identificabili sul
terreno oltreché riconoscibili sulle mappe catastali; detti punti o linee che indicati, devono essere
sinteticamente ma chiaramente descritti. Deve essere data preferenza ai punti riportati sulle mappe originali
d'impianto, di cui può essere a tal fine richiesta la gratuita consultazione o ai punti di cui al successivo art. 11
o a punti appositamente concordati con l'ufficio tecnico erariale.
Quando le nuove dividenti di possesso, identificate sul disegno con le nuove linee, sono materializzate con
manufatti o particolari topografici, anche questi devono essere sinteticamente descritti nel tipo di
frazionamento medesimo.
L'assunzione delle misure può essere effettuata con qualsiasi metodo suggerito dalla buona tecnica; deve in
particolare essere eseguito un congruo numero di misure di controllo. Qualora queste diano risultati che
presentino, rispetto alle corrispondenti misure rilevate sulla mappa, differenze eccedenti le tolleranze d'uso,
deve esserne fatta esplicita menzione.
Quando in particolare la configurazione delle particelle da dividere ricavata dalla mappa non corrisponde alla
configurazione delle medesime particelle ricavata sul terreno, questa deve essere riprodotta, regolarmente
quotata, in un disegno allegato al tipo e che ne forma parte integrante, eseguito in una scala avente
denominatore non maggiore di quello della mappa corrispondente.
Su di esso deve essere identificata, mediante le misure di cui al primo comma, la posizione delle nuove linee
dividenti. Detta posizione sarà altresì indicata con la massima possibile approssimazione sul tipo di
frazionamento eseguito sull'estratto della mappa in guisa che le superfici delle particelle da dividere risultino
ripartite fra le particelle derivate dal frazionamento in proporzione delle superfici effettive.
Nel caso previsto dal precedente comma la norma portata dall'ultimo comma del precedente art. 5 si intende
riferita al disegno allegato al tipo.
Analisi critica
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N el passato, soprattutto negli atti di aggiornamento anteriori all’entrata
in vigore del D P R 650 del 1972 (1 Gennaio 1973) e peggio ancora prima
dell’entrata in vigore della Legge 1 Ottobre 1969 n. 679 dove poteva essere
approvato il tipo perfino dopo la data di stipulazione, lo stesso veniva
redatto allo scopo di aggiornamento catastale della mappa.
Quindi spesso veniva fatto sulla stessa nonostante l’ I struzione X I V
modificata prescrivesse “misure prese sul terreno”.
Un frazionamento artefatto, che corrispondesse con la rappresentazione
catastale, aveva maggiori probabilità di essere approvato senza problemi.
Principio cardine
P er eseguire una buona
riconfinazione bisogna
effettuare il procedimento a
ritroso che si è verificato nella
confinazione.
Tipologie di riconfinazione
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A) Riconfinazione di linee derivanti dalla
mappa di impianto.
B) Riconfinazione di linee derivanti da atti di
aggiornamento anteriori all’entrata in vigore
della circolare n. 2/1988.
C) Riconfinazione di linee derivanti da atti di
aggiornamento successivi all’entrata in
vigore della circolare n. 2/1988.
Tipologie di riconfinazione
Le tipologie precedentemente enunciate possono essere
ricondotte a due grandi famiglie :
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1) Riconfinazione tra sistemi
cartografia-rilievo.
2) Riconfinazione tra sistemi
rilievo-rilievo.
Riconfinazioni di linee derivanti da mappa
di Impianto
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Sopralluogo > Google Eearth;
Prelievo coordinate punti di inquadramento
e punti da riconfinare;
Generazione di file grafico “Sistema
Mappa”;
Esecuzione del rilievo contenente i punti di
Inquadramento e “punti caratteristici”
(materializzazioni o punti apposti dallo
stesso tecnico in prossimità del confine);
Calcolo analitico dello schema di rilievo
adottato (Apertura a Terra Multipla o
Rototraslazione) e generazione del
“Sistema Rilievo”;
Verifica delle differenze e Sovrapposizione
dei due “Sistemi”;
Picchettamento dai punti caratteristici o da
strumento.
Riconfinazione di linee derivanti da atti di
aggiornamento anteriori alla Circolare 2/88
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Prelievo presso l’ADT dell’atto di aggiornamento;
Sopralluogo verifica delle condizioni successive;
Se presenti e attendibili punti di
inquadramento della confinazione si configura una
tipologia del tipo rilievo-rilievo;
Se non presenti, prelievo presso l’ADT sulle mappe
originarie di Impianto delle coordinate dei punti di
inquadramento dell’atto di aggiornamento e di altri
nelle vicinanze dell’oggetto di confinazione;
Ricostruzione con tutte le coordinate del file grafico
“Sistema Mappa”;
Esecuzione del rilievo contenente i punti di
Inquadramento e “punti caratteristici”
(materializzazioni o punti apposti dallo stesso
tecnico in prossimità del confine);
Calcolo analitico dello schema di rilievo adottato
(Apertura a Terra Multipla o Rototraslazione) e
generazione del “Sistema Rilievo”;
Verifica delle differenze e Sovrapposizione dei due
“Sistemi”;
Picchettamento dai punti caratteristici o da
strumento.
Riconfinazione di linee derivanti da atti di
aggiornamento posteriori alla Circolare 2/88
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Prelievo presso l’ADT dell’atto di aggiornamento;
Sopralluogo verifica sulla attendibilità dei Punti
Fiduciali e sulla loro stabile e persistente
materializzazione;
Digitazione del libretto delle misure e generazione
“Sistema Mappa” ;
Esecuzione del rilievo contenente i punti di
Inquadramento (Punti Fiduciali e altri punti stabili
battuti nel rilievo di confinazione) e “punti
caratteristici” (materializzazioni o punti apposti dallo
stesso tecnico in prossimità del confine);
Digitazione del libretto “Sistema Rilievo” e calcolo
analitico della sovrapposizione dei due rilievi da
eseguire in modo analogo al calcolo della
Rototraslazione rigorosa con compensazione ai
minimi quadrati;
Verifica delle differenze della Sovrapposizione;
Picchettamento dai punti caratteristici o da
strumento.
Considerazioni critiche sulle
tipologie
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Le riconfinazioni tra Sistemi Cartografia-Rilievo sono
soggette alle precisioni della Cartografia (imperfezione
di graficismo della stessa – circa 40/50 cm. per la
scala 1:2000)
Le riconfinazioni tra Sistemi Rilievo-Rilievo sono
soggette alle precisioni intrinseche dei rilievi;
normalmente pochi centimetri se si fa eccezione per
quei rilievi di confinazione ante circolare 2/88 eseguiti
con il metodo degli allineamenti
Considerazioni critiche sulle
tipologie
-
Nelle riconfinazioni rilievo-rilievo è bene evitare di
ricorrere a manipolazioni di coordinate. Le
coordinate dei Punti Fiduciali infatti cambiano
continuamente e possono indurre i meno esperti in
errore. In pratica la sovrapposizione dovrà manipolare
rigidamente solo le due figure geometriche, aventi
come vertici i Punti Fiduciali (post circolare 2/88)
o i punti di inquadramento (ante circolare 2/88) ,
provenienti dai due rilievi.
Tolleranza e tollerabilità degli scarti risultanti dalle
misurazioni
-
Seppure presenti, le tolleranze non devono influenzare il tecnico
nell’analisi delle risultanze, egli deve tenere conto di due cose:
1)
La riconfinazione va sempre eseguita e nel miglior modo possibile
anche se a volte ci sembra il meno peggiore; bisogna sempre
adottare quelle tecniche per il quale nessuno dopo di noi possa
affermare di averle usate migliori;
2)
Esse devono risultare a seconda della tipologia di riconfinazione,
degli schemi adottati e del numero e omogeneità dei punti di
inquadramento, compatibili con i presenti coefficienti:
- per riconfinazioni di mappa:
< ml. 0,80 su ogni asse
- per atti di agg. ante circ. 2/88:
< ml. 0,50 su ogni asse
- per atti di agg. post circ. 2/88:
< ml. 0,15 su ogni asse
Scelta dei punti di Inquadramento
A seconda dei tipi di riconfinazione
(mappa, atti di aggiornamento ante e
post circolare 2/88) la scelta sarà
orientata in modi diversi;di essi,
comunque va sempre verificata
l’attendibilità anche sulla base della
loro materializzazione.
Metodi e schemi di rilievo e di calcolo
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ROTOTRASLAZIONE
Esistono due tipi di rototraslazione idonee nel
calcolo delle riconfinazioni.
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Il primo: baricentrica empirica.
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Il secondo: rigorosa.
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Con la prima si sovrappongono i baricentri dei
punti omologhi e si ruota una delle due della media
dei disorientamenti.
Con il secondo (calcolo matriciale ai minimi
quadrati) si uniformano al massimo gli scarti sui
punti omologhi.
Conclusioni: se gli scarti tra i due sistemi sono
irrisori, nell'ordine di pochissimi centimetri (molto
spesso questo succede tra due rilievi), si può
usare alternativamente l’uno o l’altro, ma quando
gli scarti cominciano ad essere nell'ordine di
decine di centimetri (molto spesso questo succede
tra rilievo e cartografia) si deve ponderare bene e
scegliere il metodo più corretto.
Schemi di rilievo corretti (Rototraslazione)
Nella rototraslazione bisogna porre attenzione a che non si presentino
extrapolazioni che producano amplificazioni degli errori. Il rapporto tra
la distanza d (congiungente più esterna del contorno dei punti di
appoggio con i punti da riconfinare) e D (diagonale più lunga all’interno
del contorno) non deve superare 1/3.
Metodi e schemi di rilievo e di calcolo
APERTURA A TERRA (Multipla)
•
In campagna viene letta, dalla stazione S, la
distanza AS e gli angoli destrogiri centesimali
su A e sull’orientamento O (Trigonometrico).
•
Viene calcolata la distanza AO dalle coordinate
prelevate dalle mappe di impianto e dagli elenchi
dei Punti Trigonometrici con il teorema di
Pitagora.
•
Viene successivamente calcolato l’azimut (AO)
sempre dalle stesse coordinate.
•
Viene dunque risolto il triangolo AOS, avendo di
esso tre elementi e viene calcolato l’angolo in A.
•
A questo punto possiamo determinare
l’azimut (AS) aggiungendo all’angolo in A
l’azimut (AO) e di conseguenza calcolare le
coordinate di S per trasporto da A.
Schemi di rilievo corretti (Apertura a Terra)
Se proprio è necessario usare lo schema di rilievo dell’apertura a Terra
Singola, dopo aver fatto le dovute verifiche al riguardo dell’attendibilità
dell’unico punto di inquadramento dal quale dipende il nostro rilievo,
cercare di ottimizzare lo schema allineando la Stazione con il
Trigonometrico ed il punto di inquadramento o quantomeno cercare di
non creare angoli retti in S ed in A.
Metodi e schemi di rilievo e di calcolo
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POLIGONALE APERTA
La poligonale di fatto è un
sistema poco usato.
Quella non vincolata ha il
grosso limite di essere un
sistema di calcolo non
autocontrollato.
Quella vincolata è sempre un
sistema di calcolo legato a
due soli punti di appoggio.
Schemi di rilievo corretti (Considerazioni Generali)
E’ bene ribadire che l’extrapolazione dei punti da riconfinare va considerata
rispetto a quelli di appoggio e non alla Stazione celerimetrica. Come vediamo nel
grafico sopra, riguardante la propagazione degli errori e dei suoi ellissi, la
posizione della Stazione e gli errori che in essa si verificano per effetto della sua
stessa extrapolazione sono ininfluenti sui punti da riconfinare. Non è ininfluente
invece l’errore che si propaga sugli stessi per la loro extrapolazione rispetto ai
punti di inquadramento.
Strumentazione di misura
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La strumentazione deve misurare.
Le caratteristiche che ho sempre apprezzato nelle
stazioni totali sono:
- affidabilità;
- qualità dell’ottica;
- precisione distanziometrica
e goniometrica;
- semplicità;
- padronanza e controllo su tutte le
funzioni;
- durata delle batterie;
- impermeabilità.
Al GPS sono arrivato da poco però ne ho subito
apprezzato:
- ripetibilità di misure in configurazione di
rilievo con solo rover e stazioni
permanenti;
- velocità e leggerezza;
- libertà di operare da soli;
ESEMPI PRATICI
Esempio 1
Riconfinazione di linee derivanti da mappa di impianto e atti di
aggiornamento anteriori alla circolare 2/88 – Punti di appoggio omogenei
– Metodo di rilievo e di calcolo: Rototraslazione
Foto aerea della zona
Prelievo delle Coordinate
Disegno della Georeferenza
Introduzione frazionamento
Sistema Mappa
Esecuzione rilievo
Esecuzione rilievo
Calcolo Rototraslazione
Calcolo Rototraslazione
Disegno della Riconfinazione
Disegno della Riconfinazione
Esempio 2
Riconfinazione di linee derivanti da atto di aggiornamento posteriore alla
circolare 2/88 – Punti di appoggio fiduciali – Metodo di rilievo e di calcolo:
Rototraslazione
Vista Aerea
Visione del frazionamento
Digitazione del libretto di confinazione
Rilievo di riconfinazione
Sovrapposizione di 2 rilievi
Risultato sovrapposizione
Disegno della Riconfinazione
Sovrapposizione aerea
Sviluppo
Sviluppo
Cose da non fare
1)- Non usare assolutamente i Punti Fiduciali e le coordinate Taf per riconfinazioni di
linee provenienti da mappa di Impianto e di atti di aggiornamento anteriori alla
circolare 2/88, se per queste operazioni si usa lo spigolo del PF prelevare le
coordinate sulla mappa di Impianto;
2)- Non eseguire lucidini delle mappa di Impianto, si peggiora solo la qualità del
dato, ma prelevare le coordinate di tutti i vertici e poi con dette coordinate
costruire un file grafico nel CAD;
3)- Non usare mappe di Visura o Wegis e scannerizzazioni varie; queste sono affette
da molteplici problemi legati al graficismo ecc.;
4)- Non eseguire aperture a terra singole come metodo di rilievo e di calcolo per le
riconfinazioni di linee di impianto e linee di atti di aggiornamento ante circ. 2/88,
perché essendo un metodo di rilievo e di calcolo non autocontrollato se il dato del
punto di appoggio per svariati motivi è errato, i risultati saranno disastrosi;
5)- Non eseguire poligonali aperte non orientate come metodo di calcolo per le riconfinazioni
citate al precedente punto 4), perché qualora uno dei due punti fosse inaffidabile ma
alla stessa distanza dall'altro, per il teorema della corda, noi non ce ne accorgiamo e
commettiamo errori notevoli.
Fine
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