Le vostre
domande
1. È la «Messa di Prima
Comunione»
GIANFRANCO VENTURI
Messa di Prima
Comunione
Carissimo don Gianfranco. È tempo di Prime Comunioni e, come si fa
ormai in tante parrocchie, volevo preparare un libretto per aiutare
ragazzi e genitori a partecipare più attivamente al Messa di Prima
Comunione. Ho sottomano alcuni libretti fatti in altre parrocchie
e ho provato anche ad aprire alcuni file in un sito internet che mette
a disposizione molto materiale pastorale. La mia confusione a questo
punto è totale: c’è di tutto e di più. Vedo però alcune concordanze:
la presentazione dei ragazzi da parte dei catechisti con interrogazioni
sul modello delle ordinazioni sacre, la rinnovazione delle promesse
battesimali sul modello del rito della Cresima, alcuni aggiungono
l’accensione della candela, altri anche l’aspersione... Però queste stesse
alcuni le mettono all’inizio del rito, altri prima o dopo l’omelia; i testi
usati essendo adattamenti di altri riti sono spesso simili ma diversi.
Vorrei sapere: esistono documenti «ufficiali» con riti e testi o magari
solo consigli? Voi che cosa suggerite?
Io da qualche anno sto usando questo schema con monizioni
estemporanee: dopo il saluto faccio memoria del nome posto
al Battesimo dai genitori, nome conosciuto da Dio con cui egli ora
ci chiama, e quindi chiamo i ragazzi e ognuno di loro, rispondendo
«Eccomi, Signore», si avvicina all’altare, depone il giglio (che altrimenti
diventerebbe motivo di distrazione e di fastidio per tutto il tempo
della celebrazione) e ritorna al posto. Quindi l’atto penitenziale, ecc.
I ragazzi leggono le letture, le preghiere dei fedeli (qualcuna è letta
anche da uno o due genitori e da qualche catechista), presentano i doni
(insieme a qualche genitore). Nella preghiera eucaristica alle
intercessioni particolari (Ricordati dei tuoi figli N. N. ...) inserisco i nomi
dei ragazzi (non sono mai più di 20 a motivo della piccolezza della mia
chiesa); nella monizione al Padre Nostro adatto quella del rito del
Battesimo e per il resto la Messa segue il normale andamento.
Non so se è il caso di inserire le interrogazioni, il rinnovo delle promesse
battesimali e in quale momento. Attendo una vostra risposta
(sac. Gaetano Giudice, Villasmundo, SR).
Caro don Gaetano Giudice,
la preparazione alla Messa di
Prima Comunione è indubbiamente un momento importante
nella vita di una parrocchia e si
fa di tutto perché risulti una
giornata indimenticabile; ci sono molte attese, anche coreo-
grafiche. Forse bisognerebbe, anche se con fatica, ridimensionare il tutto, riconducendo questa festa nell’alveo che le è proprio.
Cercando di rispondere alle domande intelligentemente presentate, faccio le seguenti sottolineature:
Dossier Catechista
6
Ottobre 2007
È la prima Messa, cioè l’inizio
della partecipazione piena all’Eucaristia domenicale da parte
di un bambino. Per il concilio la
partecipazione «piena» comprende la liturgia della Parola e
la Comunione eucaristica. Per
questo non deve risultare una
celebrazione eccezionale per
tutto un insieme di elementi
estranei o sovrapposti a essa
(compreso il tempo eccessivamente lungo della Messa), ma
una celebrazione ordinaria; la
sua straordinarietà dovrebbe essere data solo dal fatto che è
ben curata in tutti i suoi elementi: l’inizio-accoglienza (attenzione a quelli che non frequentano), la liturgia della Parola, l’omelia, la preghiera dei
fedeli, la presentazione dei doni, la preghiera eucaristica, la
frazione del pane, la Comunione (possibilmente sotto le due
specie), il silenzio, il canto...
In particolare si deve curare il
ritmo della celebrazione in modo che non ci siano dei vuoti,
delle lungaggini, delle frettolosità; non puntare solo sul momento della Comunione, ma
anche sulla liturgia della Parola
che annuncia il senso della celebrazione; favorire la partecipazione e non l’assistenza di
tutti (non ci dovrebbero essere
spettatori); creare un clima di
preghiera, specialmente dopo la
Comunione. Tutto deve risultare
semplice, chiaro, senza continui
interventi didascalici: attenzione perciò alle monizioni estemporanee che potrebbero far scadere la celebrazione in azione
catechistica. Quanti non sono
frequentatori abituali dovrebbero liberarsi di pregiudizi, percepire ciò che si fa ogni domenica
e come sia bello parteciparvi.
2. Evitare i doppioni
Secondo le disposizioni della costituzione liturgica, nella rifor-
I bambini partecipano volentieri se sono coinvolti. Qui il momento dell’Offertorio.
ma dei riti sono stati aboliti tutti i doppioni. Secondo questo
orientamento e venendo al nostro caso, se la chiamata e la
presentazione dei ragazzi alla
comunità è già stata fatta durante o all’inizio della catechesi,
non deve essere ripetuta nella
Messa della Prima Comunione;
altrimenti ci si potrebbe chiedere
quale delle due sia autentica e
quale semplicemente formale.
Molti dei gesti e riti che si introducono spesso nelle messe di Prima Comunione andrebbero posti in celebrazioni apposite lungo il tempo della preparazione.
Così ad esempio è previsto che il
Padre Nostro sia consegnato in
una apposita celebrazione (Guida per l’itinerario catecumenale dei
ragazzi, preparata dal Servizio
nazionale per il catecumenato,
Elledici, pp. 113-116).
3. Il collegamento
con il Battesimo
Poiché l’Eucaristia è il culmine
dell’Iniziazione, allora deve risultare in qualche modo il suo
collegamento con il Battesimo.
La memoria del Battesimo può
essere collocata opportunamente all’inizio della Messa, al po-
sto dell’atto penitenziale, come
avviene nel matrimonio. Se possibile, andrebbe fatta al fonte
battesimale. Anche la veste (tunica) bianca che indossano i
fanciulli richiama il giorno del
Battesimo.
4. Il tempo della mistagogia
Proprio perché è la prima, questa Messa ha un seguito. Si parla perciò di un tempo di mistagogia (cf la seconda Nota pastorale sull’iniziazione cristiana, nn.
48-49; 53b; 56). In particolare, è
da prevedere per la domenica successiva la «consegna del
Giorno del Signore», come suggerito dalla citata nota al n. 49
e proposto dalla Guida per l’itinerario catecumenale dei ragazzi
alle pp. 181-183. Il fanciullo si
avvicina all’altare su cui è posto il Vangelo; vi mette la mano
sopra mentre il sacerdote dice:
«Rendi gloria a Dio nel giorno
che il Signore ha fatto per te
e partecipa fedelmente alla festa dei salvati nell’attesa della
domenica senza tramonto». Il
tempo della mistagogia dovrebbe permettere di approfondire il
senso e la partecipazione ai vari riti della Messa.
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Ottobre 2007
5. Attenzione ai genitori
Un’attenzione particolare deve
essere fatta per i genitori e per
quanti accompagnano il fanciullo a questa tappa della sua
iniziazione cristiana, un’attenzione che si è avuta lungo tutto
il cammino di preparazione. Alcuni gesti (il fanciullo entra con
i suoi genitori o padrini; con essi fa memoria del Battesimo, tra
di essi prende posto e ascolta la
Parola e va alla Comunione...)
saranno possibili e risulteranno
naturali nella misura in cui c’è
stato un reale e precedente accompagnamento.
6. Molto si gioca sul «prima»
e sul «dopo»
In conclusione: si cerchi pure
che la Messa di Prima Comunione risulti davvero bella, ma
questo sarà possibile se si tiene
presente che molto si gioca sul
prima e sul dopo il giorno della
festa.
Inviate le vostre domande a:
Dossier Catechista, Elledici
10093 Leumann TO.
e-mail: [email protected]
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