Riflessione sulla lingua - CFP Lonati a.s. 2012/13 SINTASSI DELLA FRASE SEMPLICE ESERCIZIO 1. Nel testo seguente, distinto in periodi (con //) e in proposizioni (con /), sottolinea i soggetti presenti e tutti i predicati. Indica i soggetti sottintesi con un asterisco. 1) I treni / che da Bombay vanno a Madras / partono dalla Victoria Station. // 2) La mia guida assicurava / che una partenza dalla Victoria Station vale da sola un viaggio in India, / e questa era la prima motivazione / che mi aveva fatto preferire il treno all’aereo. // 3) La mia guida era un libretto un po’ eccentrico / che dava consigli perfettamente incongrui, / e io lo stavo seguendo alla lettera. // 4) Anche il mio viaggio era perfettamente incongruo, / dunque quello era il libro fatto apposta per me. // 5) Avevo attraversato paesaggi di rara bellezza, o comunque indimenticabili per l’umanità / che avevo visto; il vagone era confortevole, / l’aria condizionata era gradevole, / il servizio era impeccabile. // 6) Stava calando il crepuscolo / e il treno attraversava un paesaggio di montagne rosse e scabre. // 7) Il servitore entrò con uno spuntino su un vassoio di legno laccato / mi porse una salvietta umida, / mi versò il tè, / mi informò con discrezione / che ci trovavamo in mezzo all’India. // (da A. Tabucchi, Piccoli equivoci senza importanza, Feltrinelli) Ogni periodo può contenere più frasi o proposizioni, che si distinguono perché hanno un suo verbo (o predicato). Il verbo è l’elemento cardine, il nucleo centrale che ci permette di indicare il numero delle proposizioni di un periodo. L’altro elemento importante è il soggetto, l’elemento di cui il verbo parla o predica. Alcune frasi non hanno il soggetto espresso ma sottinteso: (Io) Avevo attraversato, (io) avevo visto, (egli) mi porse, (egli) mi versò, (egli) mi informò … che (noi) ci trovavamo in mezzo all’India. Nel testo guida troviamo anche rappresentate le due diverse funzioni del predicato: • predicato nominale: era un libretto, era incongruo, era confortevole, era gradevole, era impeccabile. In queste frasi il verbo essere, copula, è unito a una parte nominale del predicato (un libretto, incongruo, confortevole…), che si chiama nome del predicato, con la quale forma appunto il predicato nominale; • predicato verbale: vanno, partono, attraversava, vale… sono verbi di senso compiuto, detti predicativi, e per questo formano in maniera autonoma il predicato verbale. La frase minima I treni partono. Maria legge. Noi nuotiamo. Si chiama frase minima la porzione più piccola di un testo composta dai soli elementi base indispensabili, soggetto e predicato, capaci di trasmettere un significato logico. Quando il verbo è impersonale la frase minima è costituita dal solo verbo o predicato: Si parte. Annotta. Albeggia. Piove. Nevica… ESERCIZIO 2. Nelle seguenti frasi semplici sottolinea solo la frase minima e cancella gli elementi accessori. a. Quei signori, nostri amici, in aula magna parteciparono al dibattito in silenzio assoluto. b. Nel mio studio, posizionato al piano sotterraneo, sono accesi due computer. c. Il giorno precedente alle vacanze natalizie, si ammalò con tosse e febbre elevata. d. Nella piazza del paese, dietro la villa comunale, Serena parla con Daniela dei suoi progetti futuri. e. Nella mia scuola tantissime persone hanno partecipato alla festa di fine anno. f. Abbiamo scritto gli auguri di Natale su dei biglietti vecchio tipo, con paesaggi innevati e slitte e renne di Babbo Natale. g. Anna partirà in primavera con le sue due figlie e con Luisa e Carlo per il Brasile. La frase semplice È possibile espandere la frase minima per renderla più chiara e arricchirla di particolari. La frase minima si può espandere attraverso vari elementi: attributi, apposizioni e complementi (diretti o indiretti), che ne arricchiscono o completano il contenuto. La frase così ottenuta si chiama frase semplice. La frase semplice, espansione della frase minima, è costituita da un insieme di parole di senso compiuto, organizzate intorno a un solo verbo o predicato. 1 Riflessione sulla lingua - CFP Lonati a.s. 2012/13 L'espansione è necessaria in particolare quando il soggetto e il predicato da soli non trasmettono un significato compiuto, ma hanno bisogno di un complemento diretto o indiretto che li completi: Io guardo (chi?) il mio compagno. > il mio compagno = complemento oggetto Egli lava (chi o che cosa?) il cane. > il cane = complemento oggetto. ESERCIZIO 3. Espandi le seguenti frasi minime, trasformandole in frasi semplici. a. Giorgio corre. ........................................................................................... b. Loro dormono. ........................................................................................... c. Noi giochiamo. ........................................................................................... d. Paola e Andrea leggono. ........................................................................................... → Il predicato Il predicato è sempre costituito da un verbo ed è l’elemento fondamentale della proposizione. Il termine predicato deriva dal verbo latino praedicare che significa “dire”, “proclamare”, “annunciare”. Esso esprime l’azione fatta o subita dal soggetto con il quale concorda nella persona (I, II, III), nel numero (singolare, plurale), nel genere (maschile, femminile). Intorno al predicato si organizzano tutti gli elementi di una frase. Il predicato indica: se il soggetto compie o subisce l’azione: • Il gatto miagola. (Il soggetto compie l’azione) → Verbo attivo • La mela è stata mangiata. (Il soggetto subisce l’azione) → Verbo passivo un modo di essere del soggetto: • Giovanni era triste. Il cielo è azzurro. lo stato, la condizione o la qualità del soggetto: • Il gatto è un mammifero. Il predicato si distingue in due forme: predicato verbale e predicato nominale. ⇓⇓⇓ ⇒Nel PREDICATO NOMINALE la voce del verbo essere prende il nome di copula (= “legame”, “collegamento”). L’aggettivo o il nome che segue il verbo essere si chiama nome del predicato o parte nominale: Possono svolgere la funzione di nome del predicato anche altre parti del discorso: un pronome: Il piumino rosso è mio; un avverbio: Non sempre è male essere ambiziosi; un sintagma: Come al solito sei in ritardo; un participio presente o un participio passato (in funzione di attributo): La soluzione dell’enigma è intrigante, ma il finale è aperto. NB: Il valore autonomo del verbo essere Il verbo essere può anche avere significato autonomo se significa “esistere”, “trovarsi”, “esserci”, “appartenere”… In questi casi non è copula ma predicato verbale: 2 Riflessione sulla lingua - CFP Lonati a.s. 2012/13 ⇒ Il verbo che costituisce il PREDICATO VERBALE può essere: a) Transitivo. Esso può avere quindi: • una forma attiva: Pietro lava la camicia. • una forma passiva: Il cane è lavato dal suo padrone. • una forma riflessiva: Paolo si lava. b) Intransitivo. Esso può avere quindi solo una forma attiva: Maria cammina. Il predicato verbale inoltre si può presentare: 1) in forma semplice (una sola parola): gioco, mangiavano; suonerà; partirebbe; 2) in forma composta (ausiliare + participio passato): hanno cambiato; aveva visto; avrà aperto; avrebbe risposto; 3) con più voci verbali (potere, stare, sapere… + altri verbi): non ho potuto rispondere; stai divagando; si accinge a calciare; dovresti saperlo fare. ESERCIZIO 4. Indica nelle seguenti frasi se il verbo essere svolge la funzione di copula (C), di predicato verbale (P) oppure di ausiliare di un altro verbo (A). a. Non sono triste C P A, anzi sono allegro. C P A b. Non sono partito C P A, ma sono appena tornato. C P A c. Il dubbio permane, c’è e non lo allontano. C P A d. Non è stato interpellato e allora perché parla? C P A e. È in casa ma dorme. C P A f. Si è parlato pure troppo. C P A ESERCIZIO 5. Distingui con colori diversi i predicati verbali dai predicati nominali nelle frasi seguenti. a. Gli operai hanno sollevato con grande fatica un armadio fino al quarto piano. b. Non hanno lavorato ma sono semplicemente stanchi. c. D’autunno gli alberi si colorano di giallo e di rosso e il paesaggio si trasforma. d. Questo gioiello è prezioso e lei non se lo può permettere. e. Lui? È stato il mio professore di latino all’Università Cattolica. f. Ezio è stato battuto a tennis dal fratello. g. La mia micia sta mangiando nella sua ciotola rosa dei croccantini di cui è molto golosa. h. La stanza è più grande di quanto avessimo pensato. i. Sarebbe possibile vederli se fosse utile. l. Il film è stato interessante? → Il soggetto Il soggetto è l’elemento di cui il predicato parla, dice qualcosa; può essere una persona, un animale, una cosa che compie (in questo caso il verbo ha una forma attiva) o subisce (in questo caso il verbo ha una forma passiva) l’azione espressa dal verbo; oppure può avere una determinata qualità o trovarsi in una certa condizione. Il soggetto e il predicato sono gli elementi essenziali della frase e concordano sempre nella persona e nel numero. Il soggetto anzi è l’elemento che determina la persona e il numero del verbo. Il soggetto può essere costituito da una qualsiasi parte del discorso: ⋅ La scuola è chiusa. > chi compie l’azione di “essere chiusa”? La scuola = nome comune; ⋅ Ezio è tornato. > chi compie l’azione di “essere tornato”? Ezio = nome proprio; ⋅ Lui osserva il quadro. > chi compie l’azione di “osservare”? Lui = pronome; ⋅ Suonare è il suo mestiere. > chi compie l’azione di “essere un mestiere” per lui? Suonare = verbo; ⋅ “Ma” è una congiunzione. > chi compie l’azione di “essere una congiunzione”? Ma = congiunzione (parte invariabile del discorso); ⋅ Spesso i vicini ci danno fastidio. > chi compie l’azione di “dare fastidio”? I vicini = aggettivo sostantivato; ⋅ Il domani è incerto. > chi compie l’azione di “essere incerto”? Il domani = avverbio sostantivato. Il soggetto può essere sottinteso quando lo si può dedurre dalla desinenza del verbo: 3 Riflessione sulla lingua - CFP Lonati a.s. 2012/13 ⋅ Partiremo dopo pranzo. > chi compie l’azione di “partire dopo pranzo”? Noi = soggetto sottinteso; ⋅ Oggi non lavoro. > chi compie l’azione di “non lavorare”? Io = soggetto sottinteso. Una frase può non avere il soggetto perché il verbo è impersonale. Esempio: Oggi si va in gita. NB: Per trovare il soggetto bisogna sempre partire dal verbo, perché altrimenti è facile cadere in errore. Trovato il verbo, ci si pone la domanda: Chi compie o subisce l’azione del verbo? La risposta darà il soggetto della frase che stiamo analizzando. Nella frase Oggi parte da Milano Marina. il soggetto non è Oggi, la prima parola che si incontra, ma bisogna chiedersi: chi compie l’azione di partire da Milano? > Marina, che è il soggetto. ESERCIZIO 6. Sottolinea il soggetto nelle frasi seguenti e indica da quale parte del discorso è costituito. a. Domani sarà un altro giorno. ____________ b. I cioccolatini sono dentro il contenitore giallo in cucina. ____________ c. Chi sta parlando? ____________ d. Il chiasso dei ragazzi è assordante. ____________ e. Sulla tua maglia vi sono ricamate delle farfalle variopinte. ____________ f. Il leggere molto aiuta anche la scrittura. ____________ g. Il perché ormai è chiaro. ____________ h. Un “urrà” di felicità ha fatto tremare gli spalti della palestra. ____________ i. Il no dei miei genitori è stato come una pugnalata. ____________ l. Sarebbe carino se tu andassi con loro. ____________ m. I suoi “se” sono incomprensibili. ____________ → L’attributo L’attributo è un aggettivo che qualifica o determina un nome aggiungendogli una caratteristica. → L’apposizione L’apposizione è un nome che si unisce a un altro nome per meglio determinarlo. Essa può riferirsi al soggetto, al nome del predicato, a un qualsiasi complemento. → I complementi I complementi sono degli elementi che ampliano e arricchiscono il significato di una frase, aggiungendo informazioni ulteriori indispensabili o accessorie. Ogni complemento, a seconda del legame che lo unisce al resto della frase, può essere: diretto se è legato, connesso al termine da cui dipende senza preposizioni: complemento oggetto, predicativo dell’oggetto e del soggetto, di vocazione, di esclamazione; indiretto se è collegato al termine da cui dipende tramite una preposizione o una locuzione prepositiva; avverbiale quando è costituito da un avverbio o locuzione avverbiale. Ricordiamo i principali complementi indiretti: ⋅ di specificazione ⋅ di termine ⋅ di luogo ⋅ di causa ⋅ di fine o scopo ⋅ di mezzo o strumento ⋅ di agente e causa efficiente ⋅ di modo ⋅ di tempo ⋅ di moto ⋅ di allontanamento o separazione ⋅ di origine o provenienza ⋅ di compagnia e unione ⋅ di qualità ⋅ di quantità ⋅ di limitazione ⋅ di età ⋅ di colpa ⋅ di pena 4 Riflessione sulla lingua - CFP Lonati a.s. 2012/13 ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ di esclamazione di sostituzione o scambio concessivo distributivo 5