Sperimentazione tratta dalla tesi di Gaia Olivero dal titolo: ACCESSO AI CODICI MATEMATICI NELLA SCUOLA
DELL’INFANZIA ATTRAVERSO UNA DIDATTICA
INCLUSIVA CENTRATA SUCAMPI DI ESPERIENZA E
GIOCO.
Anno accademico 2011-2012
Relatore: Giampaolo Chiappini
2.3 Attività 2
I MIEI NUMERI
SCOPO
Con questa attività mi sono proposta di consolidare e approfondire i concetti
emersi nella Caccia ai numeri e di far riflettere i bambini sulla presenza e
sull’utilità dei numeri nella nostra vita quotidiana. Inoltre ho cercato di valorizzare
l’esperienza di ogni alunno che ha realizzato il proprio libro dei numeri
personalizzato. Infine questo lavoro spazia in diversi campi d’esperienza, in
quanto coinvolge anche l’area artistico - espressiva e quella linguistica.
PREREQUISITI
�
Comprendere una consegna espressa verbalmente.
�
Disegnare oggetti, persone e situazioni attinenti alla propria vita
quotidiana.
�
Tracciare segni (lettere, numeri, disegni …) in uno spazio delimitato.
OBIETTIVI
- Generali:
� lasciarsi guidare dell’insegnante, rispettando le consegne e le indicazioni;
� fare riferimento alle proprie esperienze personali per svolgere un compito;
� rielaborare le proprie conoscenze alla luce di esperienze nuove;
�
partecipare a un dibattito (rispettare i turni di parola, fare interventi
pertinenti e saperli motivare);
- Specifici:
� capire che i numeri ci circondano e sono parte della nostra quotidianità;
� riconoscere i numeri relativi alle situazioni rievocate dal libretto;
� scrivere numeri (autonomamente o copiandoli);
� scoprire nuove funzioni del numero e approfondire quelle già emerse.
MATERIALI
-
Base per il libretto (una per ogni alunno)
-
Registratore
96
-
Macchina fotografica
-
Matite, gomme e colori (pastelli e pennarelli)
-
Bilancia
2.3.1 Preparazione del libretto
Durante le precedenti discussioni sui numeri, ho notato che ogni alunno aveva
fatto riferimento a se stesso e alla propria quotidianità, invece di indicare
situazioni generali. Per questo motivo mi è venuto in mente di far creare a ogni
bambino un libro su cui scrivere alcuni numeri che riguardano la sua vita,
accompagnati da disegni e scritte.
Poiché non avevo molto tempo a disposizione, ho deciso di preparare a casa la
base di questo libretto: ho preso due fogli A3 e li ho piegati fino a formare dei
rettangoli che misuravano 15 cm x 21 cm; ho sovrapposto i due fogli e li ho fissati
con la pinzatrice lungo il bordo sinistro; successivamente, ho tagliato le pagine
unite sugli altri tre bordi. Così ho realizzato un libretto composto da otto pagine in
cui ho inserito alcune scritte, linee e riquadri che aiutassero gli alunni nella
compilazione (ho lasciato l’ultima pagina vuota per dare spazio ad altre situazioni
interessanti che potevano emergere durante l’attività).
Traendo spunto dalle discussioni precedenti, ho scelto alcune situazioni della
vita di un bambino che coinvolgessero i numeri e fossero accessibili e
significative per il gruppo: numero di lettere del proprio nome, anni, data di
nascita, numero di scarpe, peso, numero di fratelli/sorelle, numero civico della
propria casa, numero preferito. Non ho inserito l’altezza in quanto ho deciso di
dedicarle l’attività successiva.
2.3.2 Svolgimento dell’attività
19/05/2012
PARTECIPANTI: 7 alunni di 4 e 5 anni69 (Ludovica, Matteo, Nadia, Alessandro,
Marco, Tiziano, Aurora), io (tirocinante, nella sbobinatura M. Gaia) e la maestra
Gloria (nella sbobinatura M. Gloria).
69
Ho deciso di lavorare con un piccolo gruppo perché l’attività richiede che ogni alunno sia
seguito con attenzione dall’insegnante. Avevo progettato di lavorare con il gruppo dei 5 anni,
composto da sei bambini, ma, poiché due di questi erano assenti, sono stati sostituiti da alcuni
bambini di 4 anni scelti dalla maestra.
97
SPAZIO: salone
TEMPO: 9:45- 12:15
Presentazione del lavoro
Faccio sedere i bambini ai banchi, disposti a ferro di cavallo, e accendo il
registratore. Do inizio all’attività mostrando al gruppo un libro sui numeri da 0 a
10, appartenente alla sezione: alcuni alunni l’hanno già sfogliato e ne descrivono
il contenuto. A questo punto dico che oggi ognuno di loro creerà il proprio libro
dei numeri. I bambini sono entusiasti.
Compilazione guidata del libro e discussione
Distribuisco i libretti (uno per ogni alunno) e spiego le regole per completarli: i
bambini devono ascoltare con attenzione le mie indicazioni e possono andare
avanti solo quando tutti hanno finito la pagina. Dico anche che questa mattina
lavoreremo solo con la matita e che coloreremo in seguito.
PRIMA PAGINA (COPERTINA)
Osserviamo la copertina che contiene il titolo del libro (I miei numeri) e i
numeri da 0 a 9. Leggo ai bambini la scritta e chiedo loro di aggiungere qualche
numero a loro scelta per rendere più bella la pagina. Tutti rispettano la consegna
senza problemi; alcuni alunni scrivono anche numeri a due cifre.
SECONDA PAGINA
Leggo la prima riga (Mi chiamo …) e tutti i bambini capiscono che devono
scrivere il loro nome. Procedo a leggere (Il mio nome è formato da … lettere) e gli
alunni contano le lettere del proprio nome; tutti si servono del nome scritto,
indicando le lettere e contando ad alta voce. Quando il gruppo ha completato la
pagina, propongo ai bambini dei confronti.
M. Gaia
Ale, quante lettere ci sono nel tuo nome?
Ale (5)
10
M. Gaia
Nel tuo Aurora?
Aurora (5)
6 lettere
M. Gaia
Ci sono più lettere nel nome di Alessandro o in quello di Aurora?
Matteo (4)
Di più in quello di Alessandro
98
Ale (5)
Di più nel mio
M. Gaia
Quante di più?
Ale (5)
10 lettere
M. Gaia
Aurora sei d’accordo? Quante lettere in più ha Alessandro?
Aurora (5)
Devo aspettare 4 letterine per arrivare a 10
Nel ragionamento di Aurora è presente la seguente struttura 6+ … = 10. La
bambina ha svolto a mente una sottrazione con la strategia del completamento.
Nella pagina, in basso, c’è un riquadro nel quale ognuno disegna se stesso.
TERZA PAGINA
I bambini devono completare la prima riga scrivendo il numero dei propri anni
e disegnare nel riquadro una torta con la quantità di candeline corrispondente.
Dopo aver confrontato le età, faccio alcune domande per verificare se gli alunni
comprendono il significato di questo numero.
M. Gaia
Il numero 5 o il numero 6 cosa sono in questo caso?
Matteo (4)
I nostri anni
M. Gaia
Bravo, ma gli anni da quando?
Tiziano (5)
Le nostre candeline
M. Gloria
Aurora (5)
Sì, ma come facciamo a contare quanti anni abbiamo? Ad esempio che Alessandro
ha 6 anni? Da quando cominciamo a contare 1, 2, 3, 4, 5?
Io lo so … perché mi ricordo quando era il suo compleanno che aveva 6 anni
99
M. Gaia
Sì, ma sono passati 6 anni da quando?
Marco (5)
Da quando siamo nati!
M. Gaia
Bravissimo Marco! Gli anni si cominciano a contare dal giorno in cui siamo nati
Matteo (4)
Prima eravamo nella pancia della mamma, poi avevamo 1 anno
Tiziano (5)
No, quando siamo nati avevamo 0 anni!
M. Gaia
Qualcuno sa il giorno in cui è nato?
Marco (5)
2006
M. Gaia
Quello è l’anno bravo, ma ti chiedo il giorno
Marco (5)
Il mese?
M. Gaia
Il giorno della tua nascita con il mese e l’anno. Ad esempio io sono nata il 6 ottobre
1988
Ale (5)
1900?
Marco (5)
Ho capito!
In questa fascia di età quasi tutti i bambini sanno quanti anni hanno, ma
talvolta non comprendono che questo numero rappresenta gli anni trascorsi dalla
loro nascita; tendono ad associarlo a oggetti concreti, come le candeline sulla
torta, piuttosto che al tempo passato da un preciso momento. Solo con il mio
aiuto, il gruppo è riuscito ad associare l’età alla nascita.
Collegandomi a quanto emerso prima, leggo l’ultima riga della pagina (Sono
nato/a il …) e chiedo nuovamente ai bambini se conoscono la loro data di nascita,
cioè il giorno in cui sono nati. La maggior parte degli alunni non sa rispondere
con precisione e decidiamo di andare a verificare insieme sul registro. Copiandoli
da qui, ogni bambino trascrive sul libretto i numeri contenuti nella propria data di
nascita, mentre il nome del mese viene scritto da me e dalla maestra Gloria.
100
QUARTA PAGINA
Leggo ai bambini la scritta (Il mio numero di scarpe è …) e scopriamo che solo
due di loro conoscono il proprio numero di scarpe. Chiedo al gruppo di trovare
una soluzione e, ricordando probabilmente ciò che era emerso durante la
precedente attività, un bambino propone di guardare sotto o dentro la scarpa.
Ogni bambino trascrive il proprio numero e chiedo se si ricordano che cosa
indica. Gli alunni dicono che serve a sapere quanto è grande la scarpa. Quando sto
per leggere la scritta successiva, Marco mi anticipa.
M. Gaia
C’è scritto qualcos’altro lì sotto
Marco (5)
C’è scritto pesso
Matteo (4)
Pesso?
M. Gaia
Bravo, hai quasi letto giusto. C’è scritto peso e poi puntini puntini. Cosa bisognerà
mettere dove ci sono i puntini?
Ale (5)
Quanto pesiamo!
M. Gaia
Bravo! Qualcuno sa quanto pesa?
Marco (5)
Io peso 2 5 5
M. Gaia
25?
Marco (5)
Sì, 25
Tiziano (5)
Io peso quello prima di 20
M. Gaia
19?
Tiziano (5)
19
M. Gaia
Bene allora scrivi 19. Ma 19 cosa? Pesi 19 caramelle?
101
Tiziano (5)
No, peso 19 ossa
Marco (5)
Ma non quante ossa, ma quanto pesi!
Tiziano (5)
Peso 19 ossa
Ale (5)
Ma no! Vuol dire quanto grasso hai!
M. Gaia
Quindi 19…
Ale (5)
19 grassi
M. Gaia
Non si dice proprio così. Allora Tiziano pesa 19…
Ludovica (4)
Chili!
M. Gaia
Avete sentito cosa ha detto Ludovica? Ripeti un po’
Ludovica (4)
Chili
M. Gaia
Avete mai sentito questa parola?
Bambini
Sì!
M. Gaia
Cosa vorrà dire?
Ale (5)
L’ho già sentita ma non lo so
Massi (4)
(Non era nel gruppo, era fuori con i bambini più piccoli, ma la maestra l’ha
rimandato in aula perché si comportava male) I chili per pesare la carne!
M. Gaia
Bravo Massi! Questa parola si usa per misurare quanto pesano le cose
Matteo (4)
Anche i bambini?
M. Gaia
Sì, anche i bambini. Aurora tu lo sai quanto pesi?
Aurora (5)
Sì, peso 20 e 8
Ale (5)
Io 20, come te!
Aurora (5)
No, io 20 e 8!
(…)
Nadia (4)
Io non lo so quanto peso
Matteo (4)
Neanche io
Da questa parte della discussione emerge che alcuni bambini conoscono il
proprio peso ma, dato che non sanno utilizzare unità di misura adeguate,
forniscono risposte piuttosto originali, riferendosi a parti del corpo che
probabilmente per loro risultano “pesanti”: secondo Tiziano sono le ossa a
determinare il peso del nostro corpo, mentre per Alessandro è il grasso. Dopo
diversi tentativi, una bambina propone la parola chili, che sicuramente tutti gli
alunni hanno già sentito, ma che in un primo momento non hanno associato alla
102
mia domanda (“19 cosa?”). È interessante notare anche che Aurora esprime a
parole un numero decimale utilizzando la parola e al posto della virgola.
Una parte del gruppo non sa quanto pesa e chiedo ai bambini di risolvere il
problema. Un alunno propone di usare la bilancia e io, che avevo previsto questo
passaggio, tiro fuori da una borsa una bilancia digitale.
Tutti i bambini si pesano e man mano trascrivono il loro peso sul foglio
copiandolo dal display della bilancia. Decido di lasciar perdere la parte decimale
dei numeri e di far scrivere sul libro il numero intero: spiego ai bambini che le
cifre dopo il puntino significano che pesano quel numero “e un po’”. Scopriamo
che il peso di Aurora, Tiziano, Alessandro e Marco corrisponde a quanto avevano
detto prima di pesarsi. Per rafforzare l’associazione con un’unità di misura
corretta scrivo vicino al numero la parola chili.
103
QUINTA PAGINA
In questa pagina i bambini sono invitati a scrivere il numero di fratelli e sorelle.
Un’alunna, figlia unica, mi chiede che numero deve inserire e propongo il
problema al gruppo.
M. Gaia
Nadia non ha fratelli e sorelle. Che numero deve scrivere? Conoscete un numero
che vuol dire nessuno, cioè che non ha fratelli?
Ale (5)
0
M. Gaia
Ale dice 0, siete d’accordo?
Marco (5)
Sì, 0 vuol dire che non ha fratelli
M. Gaia
Bravi
Aurora (5)
Anche io…0 fratelli e 1 sorella bellissima
È evidente che i bambini conoscono lo 0 come numero che rappresenta
l’assenza di oggetti, il vuoto.
SESTA PAGINA
Leggo la scritta (Il numero della mia casa è …) e chiedo ai bambini: di che
numero si tratta? A che cosa serve? Il gruppo, ricordandosi ciò che era emerso
durante la precedente attività, mi risponde che sulle case ci sono dei numeri che
servono per “sapere che casa è” e “perché così il postino sa dove portare le
lettere”. Solo tre bambini conoscono il proprio numero civico e affido agli altri il
compito di scoprirlo una volta tornati a casa e di completare questa pagina il
giorno seguente70. Gli alunni devono disegnare nel riquadro in basso la propria
abitazione. Tutti hanno inserito nel disegno il numero civico.
70
Se il numero civico è “grande”, aiutiamo i bambini scrivendo su un foglio il numero che poi
copiano sul libretto.
104
SETTIMA PAGINA
In questa pagina i bambini devono scrivere il loro numero preferito: qui non
c’è risposta giusta o sbagliata, ma possono inserire il numero che preferiscono. È
stato interessante notare che la maggior parte di loro ha scritto un numero
collegato alla propria vita quotidiana (ad esempio la propria età, il numero della
maglia da basket …). Di seguito riporto uno stralcio della discussione in cui è
evidente che alcuni bambini conoscono già numeri “grandi”.
M. Gaia
Adesso scrivete il vostro numero preferito
Aurora (5)
Guarda cos’ho scritto, maestra (ha scritto 10000)
M. Gaia
Che numero è?
Aurora (5)
Non so, volevo scrivere cento
M. Gaia
Quello non è cento, cento si scrive con due zeri. Quanti zeri devi togliere?
Aurora (5)
1
Ale (5)
Se ne togli uno diventa mille
M. Gaia
Proviamo, cancellane uno! Diventa cento? 1, 0, 0 e 0
Aurora (5)
No, ne devo togliere ancora 1
È ora di pranzo: i bambini sembrano molto stanchi e decido di ritirare i libretti.
Il giorno seguente il gruppo termina il lavoro con la maestra Gloria: gli alunni
perfezionano e colorano i disegni, ripassano le scritte con i pennarelli e alcuni
inseriscono il numero civico. L’ultimo passaggio consiste nello scrivere i numeri
di pagina da 1 a 7 in basso a destra. I bambini terminano il libro che viene inserito
nella loro cartellina.
Nei giorni seguenti la maestra Gloria propone il lavoro a un altro gruppo di
alunni di 4 e 5 anni, in modo da coinvolgere in questa attività tutti i bambini della
stessa fascia d’età.
105
2.3.3 Verifica del raggiungimento degli obiettivi
L’attività è andata bene: i bambini hanno lavorato con impegno e interesse e
sono emersi alcuni aspetti interessanti riguardo i numeri e le loro funzioni. Credo
che l’attività didattica vera e propria non sia stata la realizzazione del libretto, ma
la discussione e la riflessione che il gruppo ha portato avanti mentre lo compilava.
Ho inoltre notato che la costruzione del libro personalizzato, arricchito con le
informazioni personali degli alunni, ha motivato e divertito i bambini.
Ho verificato il raggiungimento della maggior parte degli obiettivi già durante
l’attività, basandomi sugli interventi e sulla partecipazione del gruppo; a tal fine
sono state fondamentali la registrazione delle discussioni e la successiva
sbobinatura. L’osservazione dei libretti mi ha consentito di verificare se i bambini
avessero rispettato le mie consegne e completato correttamente le pagine.
Riporto gli obiettivi che avevo individuato nella fase di progettazione, con
alcune mie riflessioni in merito al raggiungimento di questi da parte degli alunni.
- GENERALI:
Lasciarsi guidare dell’insegnante, rispettando le consegne e le indicazioni
Parzialmente raggiunto. Poiché i bambini non sapevano leggere, non potevano
compilare il libretto da soli, ma dovevano affidarsi alla mia direzione. In generale
hanno ascoltato e rispettato quello che dicevo, anche se, soprattutto verso la fine,
alcuni alunni tendevano ad andare avanti da soli nella compilazione (sbagliando
ovviamente) ed erano ansiosi di terminare il lavoro. Il fatto che il gruppo fosse
poco numeroso mi ha consentito di accorgermi di queste situazioni e di mantenere
il controllo. I bambini di 4 anni hanno avuto bisogno di una maggiore guida, in
quanto talvolta hanno avuto problemi di comprensione delle consegne71.
Fare riferimento alle proprie esperienze personali per svolgere un compito
Pienamente raggiunto. I bambini hanno completato il libro, traendo dalle
proprie esperienze quotidiane le informazioni necessarie. Anche quando qualcuno
non conosceva il numero richiesto, il gruppo ha elaborato delle strategie per
risolvere il problema.
71
Ad esempio ho detto “Scrivi il tuo nome sopra la riga” e due alunni lo hanno scritto in basso,
dove invece dovevano scrivere il numero di lettere.
106
Rielaborare le proprie conoscenze alla luce di esperienze nuove
Raggiunto. Il gruppo, partendo dalle informazioni offerte da ogni membro, ha
collaborato per la costruzione di nuove conoscenze. La discussione è stata ricca di
nuovi spunti.
Partecipare a un dibattito (rispettare i turni di parola, fare interventi pertinenti e
saperli motivare)
Parzialmente raggiunto. Data l’età, i bambini hanno ancora bisogno della
gestione costante dell’adulto. Spesso sono dovuta intervenire per fare il punto
della situazione e per riportare il discorso all’argomento principale.
- SPECIFICI:
Capire che i numeri ci circondano e sono parte della nostra quotidianità
Pienamente raggiunto.
Riconoscere i numeri relativi alle situazioni rievocate dal libretto
Raggiunto. Dato che le situazioni scelte erano accessibili e significative, il
gruppo non ha avuto problemi a reperire i numeri per completare il libro; quando
qualcuno non conosceva le informazioni richieste, insieme gli alunni hanno
trovato delle strategie per risolvere il problema (pesarsi, guardare dentro la scarpa
…).
Scrivere numeri (autonomamente o copiandoli)
Raggiunto. Tre bambini di 5 anni hanno scritto autonomamente tutti i numeri,
anche se talvolta hanno “capovolto” qualche cifra. I restanti membri del gruppo
hanno avuto bisogno di un po’ di aiuto, in quanto, anche se riconoscevano i
numeri fino al 10, non sapevano scriverli tutti con precisione: ho lasciato che li
copiassero dalla copertina o, in caso di numeri superiori al 9, li ho scritti io su un
foglio e loro li hanno riportati sul libretto.
Scoprire nuove funzioni del numero e approfondire quelle già emerse
Raggiunto. Sono emerse nuove funzioni del numero (ad esempio il numero per
indicare il peso) ed è stato possibile approfondire alcune situazioni già citate
durante la prima attività. I bambini hanno dimostrato di ricordarsi le esperienze e
le riflessioni collegate al lavoro precedente (Caccia ai numeri).
107
2.3.4 Autovalutazione
Sono soddisfatta di come ho progettato e condotto l’attività. Anche in questo
caso individuo alcuni punti deboli e punti di forza del mio intervento didattico.
Punti deboli
Punti di forza
- L’attività era una po’ lunga da svolgere - I bambini si sono divertiti ed erano
tutta insieme; se avessi potuto, l’avrei motivati a lavorare, in quanto il libro
divisa in due parti.
parlava di loro.
- Avrei dovuto lasciare più spazio agli - Ho valorizzato le conoscenze e le
interventi dei bambini. Talvolta ho esperienze degli alunni.
dovuto interrompere la discussione e
passare alla pagina successiva, perché
avevo paura che il tempo non mi
bastasse.
lavoro della sezione e ha collegato
diversi ambiti disciplinari.
- I bambini hanno realizzato un prodotto
- Ho riservato poca attenzione ai
bambini che sono intervenuti meno.
Forse avrei potuto coinvolgerli con
domande e chiedendo di fare il punto
della situazione.
- La mia attività si è integrata con il
(il libro) che rimane come traccia della
riflessione svolta.
- Le maestre hanno apprezzato il mio
lavoro e l’hanno riproposto a un altro
gruppo di bambini.
108
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Sperimentazione tratta dalla tesi di Gaia Olivero dal titolo