Il raccordo scuola-università
e l’orientamento alla scelta
Alcuni “spunti”
Convegno Pristem, 15 ottobre 2010
Le necessità del raccordo
A. IL CONTESTO
•
Riforma della scuola superiore
•
Riforma universitaria: proliferazione dell’offerta formativa,
complessità della scelta tra i percorsi formativi universitari
•
Complessità della realtà e più nello specifico del mercato del lavoro
maggiore
B. LA NORMATIVA
D.M. 487/97
(…) l’orientamento mira a … formare e a potenziare le capacità … di conoscere se stessi, l’ambiente in cui
vivono, i mutamenti culturali e socio-economici, le offerte formative, affinché possano essere protagonisti di
un personale progetto di vita, e partecipare allo studio e alla vita familiare e sociale in modo attivo, paritario
e responsabile
L.1 - 11 gennaio 2007
Delega in materia di percorsi di orientamento, di accesso all'istruzione post-secondaria e di valorizzazione di
risultati di eccellenza (…) prevede la necessità di potenziare il raccordo tra la scuola, le istituzioni e le
università finalizzata ad una specifica formazione degli studenti rispetto al corso di laurea o al corso di
diploma accademico.
Le linee del raccordo
 La necessità di un raccordo su due livelli
•
•
conoscenza reciproca
lavorare insieme
 La conoscenza reciproca
Per le università è importante poter segnalare le conoscenze e competenze in
ingresso:
•
•
•
•
La conoscenza disciplinare
La cultura di “base”
Autonomia, Autoregolazione, Capacità critiche e di risoluzione dei problemi
Motivazione, curiosità e apertura mentale
Per le scuole è importante conoscere quali sono le caratteristiche richieste ai propri
studenti in uscita vs università o lavoro e valorizzare il ruolo della scuola
•
•
Curriculum scolastico
Altre esperienze formative
Le linee del raccordo
 Il lavorare insieme
Strumento: Orientamento
a. Come processo
b. Come strumento nei momenti di transizione/scelta
Le 3 linee direttrici dell’orientamento
a. Conoscenza di se stessi (orientamento alla persona)
Acquisizione di modelli di lettura delle proprie caratteristiche personali utili alla conoscenza
di se stessi
a. Conoscenza dei contesti (orientamento formativo)
Acquisizione di modelli di lettura della realtà utili alla comprensione dell’ambiente
 Conoscenza delle offerte universitarie e professionali (orientamento informativo)
Acquisizione e gestione delle info utili sulle alternative di scelta
Utilizzo dei diversi strumenti in forma sinergica in funzione dei momenti del
processo e dei bisogni
Alcuni spunti
C. GLI STUDENTI E IL FUTURO
 Ricerche commissionate da Università Bocconi a Ipsos per capire come
scelgono i giovani il loro percorso universitario
 Ricerche quali/quantitative
 campione ampio e trasversale
 Focus group per città e campione “evoluto” (verde)
IL FUTURO
Il futuro
PAURA
uno scenario storico – politico - economico
dai contorni incerti, dove
scarseggiano i punti di riferimento
abbondano i motivi di preoccupazione
INCERTEZZA
PRECARIETA’
ASTRATTEZZA
DISILLUSIONE
la difficoltà a produrre una visione ‘concreta’
della propria vita futura
Campione “evoluto”
FAMIGLIA
STUDIO
CULTURA
un atteggiamento prevalente
di indifferenzala scarsità/assenza di
passioni/interessi specifici
il rimandare la decisione
PROFESSIONE
Il futuro
L’area dei desideri/aspettative per il FUTURO si riassume nelle seguenti istanze
l’area autoriferita
FARE QUALCOSA CHE
piaccia +
sia in linea con i propri studi
(per eliminazione/esclusione più che per passione/interesse)
‘paghi’ nel mondo del lavoro
compiaccia le aspettative familiari
l’area eteroriferita
Il futuro
Gli ostacoli prefigurati rispetto alle proprie scelte riguardano
l’incapacità di portarle a termine/realizzarle
la difficoltà di gestione autonoma (i tempi, i modi)
la perdita di motivazione/interesse
un diffuso vissuto di inadeguatezza e insicurezza
la scelta degli studi come
momento di
‘crisi’/problematico
Il futuro (campione evoluto)
Uno scenario
dato per ‘scontato’ rispetto alla sua realizzazione
privo di grosse preoccupazioni
apparentemente esente da imposizioni ‘esterne’
la sensazione prevalente è che – qualsiasi strada si intraprenda –
sarà ‘un successo’
un campione
decisamente self
confident
(maggioranza
famiglie ‘attive’)
“voglio realizzarmi nella vita … avrò una famiglia e una professione, e voglio gestire entrambe
le cose nel migliore dei modi … i miei non mi impongono niente, purchè sia convinto e mi
impegni … certo che bisogna fare dei sacrifici ma se ti dai da fare e sei determinato ce la fai”
In termini concreti emerge uno scenario ancora poco chiaro/definito dove
lo STUDIO
la PROFESSIONE
rappresentano ancora un ventaglio di possibilità
più che una scelta definitiva
I valori (campione evoluto)
I valori segnalati riguardano soprattutto la loro sfera individuale di esperienze/aspirazioni,
piuttosto che ambiti più ‘universali’
AMORE
CULTURA
lo STUDIO/
la SCUOLA
RISPETTO
DIGNITA’/
ORGOGLIO
LEALTA’/
ONESTA’/
SINCERITA’
la FAMIGLIA
AMICIZIA
la PROFESSIONE
SERIETA’/
COSTANZA
SALUTE
INDIPENDENZA/
LIBERTA’
IL PROCESSO DI SCELTA
La scelta universitaria
D.12 Frequentare l’Università è importante per…?
Studiare un
argomento che
appassiona ed
interessa
24%
Fare un'esperienza
importante, che
aiuta a crescere
17%
Avere un buon
lavoro
59%
La scelta universitaria
La decisione di continuare gli studi è una scelta
‘automatica’, mai messa realmente in discussione
una decisione che spesso prescinde dalla
considerazione di un più ampio progetto di vita (anziché
esserne l’origine…)
La decisione pressoché unanime di
accedere agli studi universitari origina
da due principali considerazioni
1. un senso di necessità ‘consapevole’
rispetto al proprio corso di studi (> licei)
2. la percezione di una tappa fondamentale
rispetto allo sbocco lavorativo (> altri licei)
la condivisa percezione della laurea come requisito
necessario (ma non sufficiente) per accedere al mondo
del lavoro
l’università come ‘scuola dell’obbligo’
“con il diploma non ci fai niente…oggigiorno la laurea è un obbligo”
In ogni caso una decisione che nella
maggioranza dei casi dipende
da un più ampio - per quanto non ancora
definito - progetto di vita
Gli atteggiamenti
nella
scelta
La scelta
universitaria
PRAGMATICO (campione evoluto + TV e LE)
+
•la scelta della facoltà si inserisce in un (relativo) programma per
il futuro lavorativo (per quanto ancora poco definito)
•la famiglia è coinvolta/sostiene nel processo di scelta
la responsabilizzazione
DISINVESTITO (MI e RM)
•la scelta della facoltà sembra prescindere da quella del lavoro
 considerazione aspetti sociali-ludici.
•la famiglia è poco o per nulla coinvolta nel processo di scelta
la deresponsabilizzazione
PASSIVO (CE)
•la scelta della facoltà non incide realmente sull’impiego futuro
•la famiglia può indirizzare/raccomandare nel percorso
la disillusione
-
Gli elementi della scelta
Un mix di elementi auto ed eteroriferiti all’origine delle proprie scelte
l’area autoriferita
Gli interessi personali
LE ATTITUDINI INDIVIDUALI
I CONSIGLI DELLA SCUOLA
/DEI PROFESSORI
La possibilità di realizzazione
professionale e personale nel futuro
Il corso di studi superiore
GLI ESEMPI DI AMICI/FAMILIARI
LE INFLUENZE/PRESSIONI FAMILIARI
LE POSSIBILITÀ DI IMPIEGO FUTURO
l’area eteroriferita
Il contesto familiare di
appartenenza
La valutazione dell’ateneo
L’UNIVERSITA’
L’università
L’università
L’università suscita vissuti ambivalenti di
+
-
•autonomia, libertà
•difficoltà, impegno
•competenza, cultura
•incertezza, confusione
•formazione
•noia
un contesto in cui opportunità e rischi si limitano a vicenda
Campione evoluto: soprattutto positivi
L’università
I timori manifestati rispetto all’università riguardano
•il fallimento nei pretest (il numero chiuso)
•l’errore di scelta
•la difficoltà di gestione dei piani di studio
•il fallimento nel portare a termine gli studi
• non avere un contatto diretto con i professori
• mancanza di prove pratiche/training
• il collegamento con il mondo del lavoro
“l’università non è difficile,
sono io che posso sbagliare”
il diffuso vissuto di insicurezza
(il focus sulle proprie incapacità)
la relazione
L’università ideale
la concretezza e la
competenza
la sicurezza
LA SCELTA DELLA FACOLTA’
La scelta della facoltà
La maggior parte del campione considera una rosa molto ampia di possibilità
mancanza di interessi/motivazioni specifici
la difficoltà nello scegliere (ovvero “rinunciare”)
procrastinare la scelta
uno stadio ‘primitivo’ di scelta dominato dall’indecisione
Un processo ‘a imbuto’:
esclusione delle facoltà ‘impossibili’ (matematica!)
valutazione delle diverse opzioni
valutazione della fattibilità delle facoltà e delle opportunità di lavoro
per la maggioranza un processo tuttora incompiuto
sto pensando a Lingue, oppure Economia…però anche Psicologia e Ingegneria
La scelta della facoltà (campione “evoluto”)
Campione evoluto
La maggioranza del campione considera ancora una rosa piuttosto ampia di
possibilità. D’altra parte, si possono individuare alcuni criteri di
INTERESSE
•L’interesse personale per la materia
principale di studio
•L’attinenza con i propri studi
superiori
•Lo sbocco professionale chiaro e
‘sicuro’
•Le aspettative di ritorno in termini
economici
•La ‘tradizione’ familiare (per quanto
indiretta)
DISINTERESSE
•L’eccessiva ‘specializzazione’ del
corso di studi
•La percezione di
teoricità’/astrattezza della materia
La percezione delle facoltà
l’area scientifica:
impegnativa
Biologia
Veterinaria
Agraria
Chimica
Matematica
l’area umanistica
astratta e distante
e “superata” rispetto al mondo del lavoro
Informatica
Filosofia
Lettere
Sociologia
Archeologia
Scienze politiche
Medicina
Lingue
La percezione delle facoltà
l’area edile:
prestigiosa e sempre attuale
Ingegneria
Architettura
un’area tradizionale ancora ‘viva’
rispetto al mondo del lavoro
l’area della mente:
interessante e trasversale
Psicologia
Scienze della comunicazione
un’area appealing anche se
poco chiara
rispetto al mondo del lavoro
La percezione delle facoltà
l’area della specializzazione:
fumosa e frammentata
Biotecnologie
Scienze dell’alimentazione
Scienze ambientali
Mediazione linguistica e culturale
Design/Digital design
Cooperazione allo sviluppo
l’area ‘di nicchia’ rispetto
al mondo del lavoro
l’area economico/giuridica:
versatile e moderna
Economia e Commercio
Giurisprudenza
Marketing
l’area più ‘inserita’ nel
mondo del lavoro
L’INFORMAZIONE
L’informazione e la scelta
D.24b Quali informazioni vorresti approfondire prima della scelta ?
TOTALE
FACOLTA' E CORSI DI LAUREA
31%
Programma delle materie, difficoltà, etc.
CORSI E LEZIONI
Organizzazione, orari, durata, frequenza
17%
SBOCCHI LAVORATIVI
15%
STRUTTURA UNIVERSITARIA
Costi, borse di studio, test di ingresso
13%
ESAMI
12%
DOCENTI
9%
L’informazione e la scelta
Attività svolte a proposito delle informazioni sull’università.
Spesso, tutte le volte che c'e' stata occasione
Ogni tanto
PARLARE CON AMICI E COMPAGNI DI CLASSE SULLA SCELTA
DELL'UNIVERSITA'
Quasi mai
54
PARLARE CON I GENITORI DELLA SCELTA DELL'UNIVERSITA'
39
46
PARLARE CON PERSONE CHE CONOSCI CHE STANNO GIA' FREQUENTANDO
L'UNIVERSITA'
16
45
LEGGERE ARTICOLI O RIVISTE SPECIALIZZATE RIGUARDO L'UNIVERSITA'
14
49
RECARSI PRESSO ALCUNE SEDI UNIVERSITARIE
12
7
15
46
ANDARE A GIORNATE DI ORIENTAMENTO PER L'UNIVERSITA', A
PRESENTAZIONI
12
9
49
23
INFORMARSI PRESSO CENTRI SPECIALIZZATI ALL'ORIENTAMENTO
UNIVERSITARIO
8 1
46
31
VISITARE IN INTERNET I SITI DELLE UNIVERSITA'
37
11
22
17
24
13
26
27
26
2
5
20
25
41
21
6 1
45
43
PARLARE CON I PROFESSORI A PROPOSITO DELL'UNIVERSITA'
PARTECIPARE A FORUM IN INTERNET SULLE UNIVERSITA'
Mai
20
46
La ricerca prevalente di una informazione guidata, rassicuratoria ed eterogestita:
preferiscono parlare, nel loro ideale esiste la figura del TUTOR.
L’informazione e la scelta
Le principali fonti di informazione sono
•la famiglia
•gli amici
•i professori
•l’orientamento a scuola
•minoritariamente, Internet, opuscoli informativi, open day in facoltà, fiere
la ricerca prevalente di un’informazione guidata,
rassicuratoria ed eterogestita
L’informazione e la scelta (campione evoluto)
L’Università
Le principali fonti di informazione sono
•Internet
•La partecipazione a open
day/iniziative
+
•La scuola (i professori, i corsi di
orientamento, gli opuscoli informativi)
•Il passa parola (amici, parenti)
•La famiglia
una ricerca prevalentemente attiva, dove si alternano
momenti di autogestione a momenti ‘guidati’
Elementi di lavoro comune
Gli strumenti per orientarsi

Il concetto di progetto, costruzione verso un obiettivo

Attivazione in prima persona (situazioni “attive” e “passive”)

Esplorazione, sperimentazione

Superamento degli stereotipi

Scelta delle fonti

Utilizzo dei canali

Imparare a fare domande rilevanti

Selezione delle informazioni e costruzione di mappe

Lettura e valorizzazione delle esperienze (no CV)
“ Ci sono due modi per passeggiare in un bosco.
Nel primo modo
ci si muove per tentare una o
molte Strade ( per uscire al più presto, o per riuscire a
raggiungere la casa della nonna, o di Pollicino, o di
Hansel e Gretel);
nel secondo modo
ci si muove per
capire come sia fatto il bosco e perché certi sentieri
siano accessibili ed altri no”
U.Eco “Sei passeggiate nei boschi narrativi”Milano Bompiani 1994
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A volo radente dallo studio di funzione al controllo