NIDO
ISTITUTO COMPRENSIVO POLO 2
GALATONE
a.s. 2014/2015
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QUESTA MATTINA SONO...
(Racconto la mia emozione)
CON LE MIE MAESTRE STO
VIVENDO UNA GIORNATA
NELLA SCUOLA PRIMARIA ;
CHISSA COSA VEDRO'!
MA STATE CERTI CHE VE LO
RACCONTERÒ.
ALLA SCUOLA PRIMARIA LA MAMMA
MI HA ACCOMPAGNATO E ALLA MIA
MAESTRA MI HA AFFIDATO
Scuola Primaria
Polo 2
CON GRANDE MERAVIGLIA HO
SCOPERTO, CHE NON C'E
SOLO LA MIA MAESTRA CON
ME, MA TANTE MAESTRE E
TANTI BAMBINI CHE MI HANNO
ACCOLTO CON MILLE SORRISI.
IL MIO CUORICINO BATTE
ALL'IMPAZZATA, CHISSA' CHE
VEDRÒ IN QUESTA
GIORNATA!
E' SUBITO CHIARO
SONO UN OSPITE
IMPORTANTE !
MI SENTO GIA'
GRANDE GRANDE!
CON I NUOVI AMICI VISITO OGNI
POSTICINO DELLA SCUOLA .
LABORATORI; PALESTRA E
ANCOR DI PIU'.
CON I MIEI COMPAGNI PENSO
CHE LA SCUOLA PRIMARIA
PROPRIO NON FINISCA PIÙ, IL
TEMPO PASSA, PERO'
ALLEGRAMENTE FINO AL
MOMENTO PIÙ BELLO QUELLO
DI UNA STORIA CHE HA
RICHIESTO TUTTO IL MIO
IMPEGNO.
ORA HO CAPITO!!!
SONO QUI PER UN' OCCASIONE IMPORTANTE!
CONOSCERE LA
SCUOLA PRIMARIA
.
MA ANCHE
UNA STORIA
ESILARANTE.
ECCOLA QUI
VI RACCONTO
UNA STORIA ECCEZIONALE
DI UN'ONDINA COME ME
PICCINA E SPECIALE.
L'HO GIÀ CONOSCIUTA
NELLA MIA SCUOLA
MA CHE EMOZIONE!
NELLA SCUOLA PRIMARIA
L'HO PROPRIO INCONTRATA
E CON I COMPAGNI GRANDI
RAPPRESENTATA.
ORA MAMMA E PAPÀ
STIAMO INSIEME ,
LEGGETEMELA ANCORA
POI LA RACCONTERÒ
CON LA MIA VOCINA SOLA.
Di Elsa Fanuli Ribechini
Favola finalista alla 29° edizione del Premio H.C. Andersen - Baia delle Favole, Sestri Levante 1997.
C’era una volta un’onda piccina, tanto piccina che sembrava un ricciolo d’acqua sulla grande
superficie del mare. La piccola onda vagava qua e là per l’immenso mare con un grande
desiderio: voleva crescere, diventare grande e forte nel più breve tempo possibile. Perciò
decise di rivolgersi al suo grande padre Mare e gli disse:“Padre mio sono così piccina che
non sembro nemmeno un’onda ma un ricciolo d’acqua. Per crescere e divenire alta e
possente come posso fare?”.
Il Mare rispose:“ Non ho tempo piccina per rispondere alla tua domanda. Devo governare i
pesci e le correnti, trasportare le navi degli uomini e pettinare le alghe. E’ una grossa
responsabilità, sai? Chiedi alle tue sorelle maggiori, le onde dell’oceano, loro vedrai ti
risponderanno”.
Andò allora a cercare le possenti onde dell’oceano, sue sorelle maggiori.
“Ohhh” esclamò stupefatta “ voi che siete così grandi e possenti, ditemi, qual é il vostro
segreto? Come si fa a crescere e diventare come voi?”.
“Chi é che parla, sorelle?” fece un’onda più alta e minacciosa delle altre “Mi é parso di sentire
un bisbiglio… per caso ha parlato quel piccolo ricciolo d’acqua che sta cercando di
mantenersi in equilibrio sulle nostre pareti?”.
“Non sono un ricciolo d’acqua! Sono un’onda proprio come voi, solo che sono ancora
piccina!” reagì infuriata la piccola onda “ Invece di burlarvi di me ditemi: come si fa a crescere
e gonfiarsi come voi?”.
Le onde dell’oceano però non volevano saperne di raccontare il loro segreto “ Ci
dispiace piccina, ora dobbiamo proprio correre a schiaffeggiare le scogliere. Chiedilo ad
un gabbiano, ah ah, sempre che, piccina come sei riesca a vederti, ah, ah!” E se ne
andarono travolgendola e lasciandola sola sola. La piccola onda era davvero triste:
nessuno le voleva dire come si fa a crescere; tutti avevano qualcosa di più importante
da fare.
Mentre pensava queste cose tristi, capitò in una spiaggia dove viveva un vecchio
pescatore. Era così vecchio che ormai non andava più a pescare. I suoi figli lo
lasciavano di guardia alla capanna sulla spiaggia a riparare le reti. Non assomigliava a
nessun uomo che lei aveva visto, aveva delle grosse rughe al posto della bocca e degli
occhi e la pelle bruciata dal sole. Lei aveva un po’ paura ma, sconfortata com’era, pensò
che valeva la pena di fare un altro tentativo.
Raccolse tutto il suo coraggio e si allungò sulla spiaggia bagnando un piede al vecchio
pescatore.
“Chi viene a bagnarmi i piedi con questo mare piatto?” chiese il vecchio abbozzando un
sorriso tra le rughe del volto “ Ah sei tu piccola onda. E dimmi, da dove vieni e cosa
racconti a questo povero vecchio?”.
La piccola onda, che non si aspettava quei modi gentili, decise di sfogarsi un po’ con il
pescatore e cominciò a raccontare:
“Sono solo un ricciolo d’acqua e sono molto triste perchè nessuno vuol dirmi come si fa
a crescere”.
“Uhm, capisco” rispose il vecchio “e dimmi perchè sei così ansiosa di crescere?”.
L’onda piccina spiegò che voleva crescere per essere come le altre onde, grandi e
minacciose, voleva infrangersi sugli scogli, fare tanta schiuma ed incutere rispetto in tutti
quelli che l’avrebbero incontrata. Ma il vecchio pescatore scuoteva la testa divertito. La
lasciò finire e dopo una pausa cominciò:
“Dunque vuoi diventare grande e farti rispettare. Ma se cresci tanto in fretta come potrai
avere il tempo di imparare quali sono gli scogli dove fai più schiuma oppure la spiaggia
dove ti potrai allungare di più? E come farai a capire quale venticello seguire per correre
più a lungo se non avrai il tempo di conoscerli tutti e non imparerai ad evitare quelli cattivi?
Vuoi che ti trascini la prima tempesta che capita e ti getti su un’isola sperduta senza che tu
possa scegliere ciò che ti piace di più? Dimmi, é questo che vuoi?”.
La piccola onda ci riflettè un po’ su e poi rispose:” No, certo che no!”.
Il vecchio sorrise di nuovo e mentre si asciugava i piedi bagnati dal ricciolo d’acqua disse:
“Visto che mi sei simpatica ti do un consiglio. Approfitta del fatto che sei piccina e muoviti
senza fare rumore. Gira intorno al mondo e osserva tutte le spiagge, i porti, le isole e le
scogliere ed intanto pensa dentro di te dove ti piacerà infrangerti quando crescerai.
Annusa i venti e scegli quelli che ti porteranno dove ti piace. Osserva e impara più che
puoi. Così quando verrà il tuo momento non sarai una di quelle stupide onde portate in
giro da qualsiasi corrente ma una splendida onda dalla cresta candida. E nel frattempo
come per incanto sarai cresciuta!”.
L’onda piccina non lo lasciò nemmeno finire. Tutta contenta per i consigli ricevuti cominciò
subito ad andare in giro per imparare tutto sui venti e le coste. Ancora oggi, se fate molta
attenzione e scrutate bene l’azzurro del mare, potete vedere un ricciolo d’acqua che vaga
felice studiando tutto quello che ha intorno e se guardate proprio bene, vedrete che sta
crescendo piano piano e si sta trasformando in una splendida onda dalla cresta candida.
ORA MAMMA E PAPÀ
STATEMI AD ASCOLTARE E
DALLA MIA VOCINA
C'ERA UNA VOLTA...
UNA PICCOLA ONDA...
CHE VOLEVA
DIVENTARE
GRANDE
PRIMA ANDO' DAL PAPÀ MARE
CHE NON LE DIEDE ASCOLTO
POI ANDÒ DALLE SUE
SORELLE ONDE CHE LA
PRESERO IN GIRO.
IL RICCIOLO
D'ACQUA TRISTE E
SMARRITO NON
SAPEVA PROPRIO
A CHI
RIVOLGERSI.
SUCCESSIVAMENTE,
PERÒ, SI AVVICINO'
AD UNA SPIAGGIA
DOVE VIVEVA UN
VECCHIO PESCATORE
CHE STAVA
RIPARANDO LE RETI
IL PESCATORE ERA SAGGIO E ASCOLTATA ONDINA
DIEDE SUBITO I SUOI CONSIGLI.
GRAZIE AI CONSIGLI DEL PESCATORE
ONDINA DIVENTÒ UN'ONDA
BELLISSIMA DALLA CRESTA BIANCA.
IO COME ONDINA
QUESTA FAVOLA MI HA FATTO
CAPIRE CHE COME ONDINA,
PER CRESCERE, MI DEVO
SENTIRE.
MA LA COSA CHE NON
SCORDERÒ È CHE COME
ONDINA ,NEL TEMPO, ALLE
PERSONE SAGGE MI
AFFIDERO'.
COSÌ, MENTRE CRESCO IL
TEMPO NON PASSA INVANO,
ANZI, OSSERVARE MI DARÀ
UNA MANO... PER POI
SCOPRIRMI GRANDE E COME
LEI SICURA, E DEL MIO
CRESCERE NON AVER PIÙ
PAURA.
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