Araberara - 15 Maggio 2009 PONTE NOSSA e le Operette segue da pag. II e queste erano attività dell’oratorio. Un gruppo di valenti collaboratori, (e vi lascio la loro fotografia per riconoscerli preparava le luci ,i telai per le scenografie, gli attrezzi di scena e seguiva il montaggio e smontaggio di tutto il materiale. Il lavoro per preparare il tutto durò circa due anni con prove settimanali e domenicali Per tutti i vari gruppi ed in seguito per unire tutti i gruppi , con prove anche di due o tre ore, Non esistevano basi musicali tutto si suonava al pianoforte e si provava e riprovavano passi e battute anche e specialmente la Do- mentare ogni cosa al punto che qualcuno in sala riconobbe le sue scarpe in riparazione presso l’unico calzolaio del paese, anche lui sul palco. Ormai il ghiaccio era rotto e l’operetta continuava fra canti e balli con la gioia e l’emozione che questo genere di spettacolo sa dare a grandi e piccini. Il tema musicale delle Scarpette Rosse faceva da cornice e l’orchestra più volte lo rimarcava, il biglietto profumato, la danza delle merciaiole le quattro stagioni, messere Fioravanti e le dame, il coro dei biondi paggi, la mazurca finale, ilo lieto fine della favola sono solo alcuni ingredienti di questa bella operetta. po canoro. Ma nel cassetto si trovavano altre partiture del maestro Corona Romolo, e dopo alcuni tempi salto’ fuori Il canto delle sirene( sulla partitura si trova scritto “Operetta romantica in tre atti”) Il libretto aveva una trama un po’ strampalata ma la musica era quella di Corona. Riunita di nuovo la compagnia con nuovi aggiunti ed un “ cast “ più allargato si e’ partiti per il nuovo allestimento. Nel frattempo il compianto Don Bena stava ristrutturando la nuova sala che diverrà l’auditorium parrocchiale (soprannominata menica pomeriggio. Finalmente fu tutto pronto ed il 24 Aprile 1980 Scarpette Rosse andava in scena al teatro della scuola materna con prevendita di biglietti e teatro esaurito bar compreso. I sogni si erano avverati il pubblico si aspettava da noi, di rivedere un passato tanto caro di operette svolte a Ponte Nossa e questo era un trampolino di lancio. Come posso descrivere quel momento dove il sipario si apriva sulla scena dei calzolai seduti al lavoro con le loro scarpe da riparare …… quel coro batti batti con vigor…così brillante e semplice. Alle mie spalle sentivo gli spettatori com- Le repliche sono state dieci a Ponte Nossa e due a Verteva e dopo più ’ di un anno di esecuzioni si può dire che il gruppo ne aveva fatte di tutti i colori, l’operetta aveva operato quell’incantesimo che da sempre l’accompagna risvegliando in positivo anche gli animi più freddi. Al termine di tutto vi furono anche le serenate fatte in tarda notte ai personaggi principali dell’operetta.. Ma l’avventura non finisce qui (secondo atto) Con tutto ciò anche il gruppo canti ( oggi corale) ne ebbe un ritorno, qualche persona adulta riprese a cantare e qualche giovane si affezionò anche al grup- dagli organizzatori dell’operetta sala del “mal de co e di storta coi”, per i continui malanni che creava e per il freddo proverbiale che non consentiva repliche (Don Bena era un tipo molto parsimonioso). La sala aveva bisogno di nuove luci e nuovi scenari ed un buon gruppo di persone si adoperarono per attrezzare la nuova sala anche in funzione di questa nuova operetta. Senz’altro questa operetta era un po’ più complessa della prima ed anche il numero degli attori e comparse era sensibilmente aumentato . Il lavoro e’ stato abbastanza impegnativo ed anche la trama aveva un po’ del- l’opera “ “Aida” per uno spettacolo che durava circa 4 ore: Dopo più di due anni di lavoro con nuove scene e nuovi costumi la sera del 26 Dicembre 1982 andava in scena il “ Il canto delle sirene” seguito ancora da circa 10 rappresentazioni e con rappresentazione a Fiorano al Serio ( riuscita poco bene anche per la scarsità di pubblico N.D.R.) anche questa operetta veniva archiviata con un discreto successo. Sono passati alcuni anni ma la passione per l’operetta non e’ mai venuta meno, tanto da unire gli sforzi con il coro di Rovetta per un nuovo lavoro e sempre di Corona dal titolo L’aquilotto operetta montanara in tre atti. Variegato a questo punto il gruppo dei componenti tra cui il personaggio principale in arte” Il Bepi”, al secolo Tiziano Incani nella parte di Renato l’aquilotto. Lo staff organizzativo ampliato da nuove persone prove a Ponte Nossa e Rovetta e dopo aver sudato le proverbiali sette camicie, via con le prime rappresentazioni a Rovetta e Ponte Nossa e poi ( questa volta in alta valle) a Castione e Bratto per tante e tante serate di impegno e divertimento. L’operetta era molto brillante tanto da essere eseguita a Ponte Nossa anche per una sezione del manicomio di Seriate con canti in scena ed in sala commenti , recita in palcoscenico ed in sala, cambio di costumi nei camerini e nei bagni della sala, comprese le crisi isteriche di alcuni pazienti particolarmente aggressivi. Compreso il fumare in sala di tutti in modo esagerato. Potete ben capire che ne abbiamo viste di tutti i colori! Pure gli aneddoti non sono mancati e se avrete l’accortezza di seguirci li elencheremo a tempo debito. Nel frattempo sono passati un bel po’ di anni e di acqua ne e’ passata sotto i ponti, del nostro paese. Il resto e’ quasi cronaca dei nostri giorni salvo una piccola serata in ricordo delle operette nell’occasione del centenario della corale Merati Cremonesi che ha riscosso un modesto successo riproponendo le più belle musiche tolte dalle operette sopra elencate. Questo e’ quanto ricordo del passato e di tre operette, la fiaba dovrebbe finire qui, le musiche sono stampate nella mia mente, e tutti i personaggi nel mio cuore. Sono state esperienze uniche,come poter ringraziare tutti di tutto? Terzo atto (tutto da scrivere). Le partiture di Corona ( pur avendo chiuso la casa musicale negli anni 80) sono rimaste nei nostri archivi e recentemente sono state rispolverate per vedere se vi era qualche cosa da proporre in occasione del 500° della Lacrimazione della nostra Madonna delle Lacrime (2011). Cercavamo un tema adatto al periodo del miracolo ed in una serata( dove un gruppo di persone della vecchia guardia accompagnate da nuovi soggetti si sono nuovamente ritrovate) abbiamo deciso per un operetta veneziana dal Titolo La gondola Azzurra, libretto e musica di Romolo Corona. Per la verità lo scrivente aveva preso contatti anche con la casa Lombardo di Milano e con i suoi eredi (essendo la casa musicale chiusa dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale) Tutto questo perchè si voleva cercare un operetta con musica a più alto livello come i” Merletti di Burano”. Scritta da Lombardo con musica di Virgilio Ranzato poteva essere un bel trampolino di lancio per cori a quattro voci e parti da cantanti lirici. La partitura e’ rimasta per parecchi mesi sul pianoforte ma poi ha prevalso ancora Corona per la sua didattica semplice e per la possibilità di far partecipare tutti coloro che con un minimo di voce e di presenza scenica possono degnamente figurare in questo bel lavoro musicale, e coreografico. Le prove sono partite nel mese di Gennaio 2009 e continueranno per questo tempo che ci separa dal 2011 dove anche con l’aiuto del gruppo veneziano del Bucintoro speriamo di poter confezionare un prodotto degno del lavoro che i nossesi sanno fare Che altro dire? A che sono servite tutte queste cose? E tutte queste fatiche? Forse almeno a rinfrancare l’amicizia fra giovani e meno giovani, a tener unito il nostro piccolo paese, a poterci raccontare qualche cosa di buono, a scherzare sulle nostre mancanze e sui nostri sbagli. La musica ha fatto da collante e ci ha fatto crescere, nell’operetta e’ tutto vero, non vi sono basi, non c’e elettronica, chi suona, recita, canta e balla lo fa con le sue doti e le sue possibilità talvolta limitate ma spinte al fare bene, ed a migliorare nel tempo, (come il vino). Ecco perchè questo genere che ormai e’ tramontato da tempo piace ancora a grandi e piccini. Non nascondo niente a nessuno se dico che a parte gli spettacoli e gli applausi dati più o meno con calore, il tempo più bello lo abbiamo trascorso durante le prove i montaggi gli smontaggi, le prove costumi le prove orchestrali e le riunioni per organizzare il tutto. Questa e’ stata l’operetta a Ponte Nossa, un cantare, e recitare, semplici brani per la gioia personale e di chi ci sta vicino e di questi tempi tutti sappiamo quanto ne abbiamo bisogno, forse aiutare la nostra comunità a stare insieme nelle cose piccole ed allegre e soprattutto sane, e farsi prossimo e’ anche questo.. Luca Crotti III