SCIENZA ED ETICA
Due processi Galileo e Oppenheimer
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Nel 1633 Galileo viene processato perché sospettato di eresia dal Santo Uffizio
Nel 1942 Oppenheimer aveva partecipato alla costruzione della bomba atomica,
progetto Manhattan, negli anni ‘50 quando anche la Russia possedeva l’atomica e
di fronte al pericolo di una guerra nucleare si rifiutò di partecipare alla costruzione
della bomba H. accusato di tradimento fu processato nel 1954.
Entrambi i processi sebbene in contesti diversi mettono in campo il problema della
responsabilità della scienza.
Ma Galileo è uno scienziato libero che desidera difendere l’autonomia della
ragione e la libertà della ricerca dal divieto teologico e dal monopolio religioso.
Oppenhaimer fa una scelta etico-politica sia quando decide di collaborare sia
quando decide di obiettare. La neutralità della scienza dopo l’esplosione
dell’atomica in Giappone non poteva persistere senza trasformarsi in falsa
coscienza.
Oppenhaimer diventa il simbolo dello scienziato contemporaneo, diviso tra l’idea
di progresso della ricerca e la coscienza dei risvolti tragici cui può andare incontro il
suo uso.
Alcune domande
• Come cambia la figura dello scienziato dal
seicento ad oggi?
• La scienza è sempre libera ?
• Etica e scienza in che rapporto devono essere?
• Quali sono i limiti dello scienziato?
• La ricerca e la scoperta a tutti i costi giustifica
lo scienziato?
Autonomia della ragione dalla fede
• Galileo rivendica il principio dell’autonomia
del metodo di ricerca
• La chiesa non può impedire all’uomo di
puntare il cannocchiale verso il cielo e l’uomo
dispone di sensi e ragione per comprendere la
verità e la realtà.
• Rifare i cervelli degli uomini, questo è
l’interesse di Galileo nella lotta contro la cecità
della fede.
Sapere è potere
• Campo religioso: la controversia fra libero pensiero laico e
pensiero della chiesa conduce alla condanna della scienza
galileiana
• Solo nel 1992 Papa Giovanni Paolo II cancella la condanna
dopo 360 anni.
• Per Bacone il fine della scienza è conoscere la natura per
modificarla, quindi alleanza sistematica tra scienza e
tecnica. Conoscere gli strumenti e la tecnica per modificare
il mondo.
• Nel 1663 nasce in Inghilterra la Royal Society che si
propone di migliorare la conoscenza delle cose naturali e di
tutte le attività meccaniche per inventare cose utili al
progresso.
La scienza è progresso
• L’illuminismo attribuisce alla scienza un ruolo di primo piano nel
futuro dell’umanità rilanciando l’idea di Galileo di rifare i cervelli
dell’umanità.
• Nasce l’idea di una religione naturale, la nuova etica della ragione e
della tolleranza.
• Ma l’errore fondamentale dell’illuminismo risiede nel pensare che
la tecnica e la scienza possa migliorare l’essere umano.
• La scienza uscita dalla rivoluzione doveva servire solo a migliorare
l’esistenza umana, senza guerre, una vita senza malattie, un più
elevato senso morale.
• Ma la profezia di Voltaire come di Condorcet sarà presto smentita
quando la borghesia giunta al potere ripudierà lo spirito
rivoluzionario, salvando e sviluppando una scienza capace di nuove
scoperte matematiche e fisiche ai fini di proporre il proprio dominio
sul mondo.
Una scienza separata dalla morale
• Il filosofo Kant pone l’idea di una netta separazione tra scienza e
morale.
• Le scoperte mediche del ‘700 , la circolazione sanguigna di Harvey;
con il metodo delle autopsie riveleranno la completa separazione
tra corpo e anima.
• Nella visione meccanicistica dell’universo ogni situazione ha come
fine la conservazione del proprio equilibrio fisico-chimico.
• Ne consegue che non si può danneggiare una natura simile, perciò
deriva una libertà assoluta di ricerca. Unico fine della ricerca è il
sapere, unico compito dello scienziato è conquistarlo.
• Su questi principi si basa l’etica moderna, che pensa al mondo come
una macchina da costruire e da smontare a piacimento cambiando
anche i pezzi.
• Questa tendenza in voga sino alla metà del ‘900 avrà ripercussioni
negative imprevedibili.
La scoperta dell’ambiguità della
scienza
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Nell’800 il trionfo delle macchine compie la promessa di Bacone sull’utilità della
scienza. Ma in questo periodo la scienza si istituzionalizza diventa subordinata ai
programmi di sviluppo delle nazioni.
Lo scienziato lavora alle dipendenze di un padrone e la scoperta è strettamente
legata al lavoro dei laboratori di ricerca.
Nello stesso tempo la scienza mostra anche un altro volto, accanto alla ricchezza
della nuova borghesia industriale le condizioni degli operai e il loro ambiente si
degrada. Non a caso proprio gli scrittori inglesi per primi denunciano il conflitto tra
scienza e valori umani, tra meccanizzazione e distruzione dell’interiorità.
L’immagine di un mondo monopolizzato dalla macchina e indifferente alla felicità
dell’uomo non può che condurre guerre di conquista e rapina come pensa anche
Leopradi.
Allora la scienza comincia a fare paura , lo mostra il successo del romanzo di Mary
Shelley, Frankenstein (1817). Questo libro impone all’immaginario collettivo la
riflessione sulle conseguenze di una scienza che esce fuori dal controllo della
morale e dalla coscienza di una scienza finalizzata al bene dell’uomo.
Verso un’etica della responsabilità
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Nei romanzi della Schelley, di Stevenson e Wells tre scienziati scatenano forze che non riescono a
controllare.
Nel 900 la situazione cambia e si aggrava poiché lo scienziato lavora ormai in istituzioni che ne
finanziano le indagini.
La conoscenza della verità non è un valore fine a se stesso ma si misura sul criterio dell’utilità,
politica ed economica.
Così la più grande scoperta scientifica del 900 la teoria della relatività e l’energia atomica si
identifica immediatamente con un’applicazione di morte.
Quando il 6 agosto del 1945 gli americani usano la bomba in Giappone uccidendo 200.000 persone,
tale data segna il momento di una tragica verità, la scienza non è solo un motore neutrale del
progresso umano. Perciò non si può più separare la scienza dalla coscienza e dalle sue
responsabilità.
Brecht dopo l’atomica riscriverà il finale della sua vita di Galileo smascherando l’ideologia della
neutralità della scienza. “sventurata la terra che ha bisogno di eroi”.
Per questo da Einstein a molti fisici come Fermi che collaborano alla costruzione dell’atomica si
impegnano nelle campagne per l’abolizione delle armi nucleari.
Lo stesso Sciascia nel racconto la scomparsa di Majorana ipotizza la scomparsa del fisico italiano,
collaboratore di Fermi, per aver intuito prima degli altri le catastrofiche conseguenze della fissione
dell’atomo.
“Relatività” - litografia, 1953 - pg 47 “Lo specchio
magico di Maurits Escher
Scienza e marcato
• Episodio di Cernobyl 1986 mostra al pianeta i pericoli
derivati dall’uso pacifico dell’energia nucleare.
• Quando Holdane nel 1962 usò il termine clone mettendo in
essere una tecnica riproduttiva solo immaginata nel 1932
nel romanzo di Huxley il Nuovo Mondo, si riapre lo spettro
della scienza senza controllo o usata per fini economici.
• Le ricerche sul DNA e la mappatura del genoma umano del
2000 hanno segnato un salto di qualità nella scienza. Oggi
l’uomo ha la possibilità di esercitare un controllo biologico
sulla propria specie e operare interventi dalle conseguenze
irreversibili sulla vita umana.
Allora si ripropongono i quesiti
• Chi potrà decidere sulle scelte di biologia
umana?
• Quali potranno essere i risvolti sociali e politici
di questi interventi?
• È possibile un controllo democratico su queste
tecniche?
• Proprio il nostro presente ci impone di fare
serie riflessioni sulla consapevolezza e la
responsabilità delle scoperte scientifiche.
709 × 549 - Idillio atomico e uranico melanconico, 1945.
Olio su tela di Salvator Dalì
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