Rose e Gorgonzola Da qualche anno a questa parte, Gorgonzola, in provincia di Milano, non è più nota in tutto il mondo per l’omonimo formaggio ma anche per una manifestazione unica nel suo genere: IL FESTIVAL DEL CINEMA NUOVO. Questo particolare concorso, vede la partecipazione di cortometraggi recitati da soli attori disabili. Sulla scorta di questa incredibile esperienza, Fabio Bimbati, regista rodigino e collaboratore dell’UNI SPORT, ha scelto una panoramica dei lavori più significativi per riproporre anche qui una nuova sensibilità artistica che dovrebbe essere spunto di riflessione non solo per quanti vivono il mondo dell’handicap quotidianamente, ma per la gente comune in generale. Rovigo Città delle Rose, Gorgonzola città dello squisito formaggio, che da una cosa bella e una buona non nasca qualcosa di sopraffino... Renzo Badiali Presidente UNI SPORT 2 Rose e Gorgonzola …"Papà, se ti vergogni, puoi camminare a distanza. Non preoccuparti per me"… Sono le terribili parole con cui si apre il libro di Giuseppe Pontiggia, ‘Nati due volte’. La conclusione è ancora peggio: non è vero che siamo tutti uguali. E l’handicap ci ricorda proprio questo. Solo dopo, spesso troppo tardi, si capisce che non esistono le persone disabili. Esistono le persone. Ecco. I ‘corti’ che oggi vengono proiettati a ‘Rose e Gorgonzola’ ci ricordano questa grande verità. E allora: uno, cento, mille Gorgonzola. Dove non si parla dei disabili, ma sono loro che rappresentano loro stessi. L’uovo di Colombo, che ci vuole! Già, ma ci voleva qualcuno che lo scoprisse. Per questo il Festival del cinema nuovo è un’invenzione straordinaria che dà voce a chi normalmente (lapsus?) non ce l’ha, a chi non ha la forza, a chi ha perso la speranza, come dice il mio amico Franco Bomprezzi. E’ un’invenzione che rompe gli schemi, che ribalta la prospettiva, che obbliga a riflettere. Magari col sorriso, ma ti inchioda lì. Non ti lascia via d’uscita. Non puoi rimuovere, devi pensare. Come nel caso di ‘O forse no’ dove i due protagonisti, Nicola e Sabina, travolti da un <mondo che corre troppo in fretta> e dove non c’è <nessuno che chieda se gli altri hanno bisogno di lui> si chiedono sconsolati: <E’ questa la normalità?>. O l’invadente malinconia, i silenzi, l’esasperante lentezza che pervade ‘Io’, storia di un amore non dichiarato intrisa di immagini godardiane (l’uomo che litiga con lo spaventapasseri, l’attore che parla con la maschera, il clown arrabbiato) che sfociano nell’esaltazione dell’amicizia finale. Poesia e sentimenti che ci fanno conoscere <un mondo ricco di sfumature e di ricchezze, di dolore ma anche di gioia, di amore e di sfide, di sfighe e di ironia, di vita e di morte>. Che in altri film si mescolano a una serie di gag e trovate continue come in ‘Rosso di rosa’, o in ‘Supermike e il mistero degli orologi scomparsi’ che, con i fumetti invece del sonoro, ricorda tanto le atmosfere di ‘oggi le comiche’. Per non parlare degli improbabili e truffaldini investigatori 3 Rose e Gorgonzola Ugo e Medardo impegnati in ‘P.I.U.Me’ a risolvere un attualissimo caso di doping nello sport, o dei panini esplosivi di Willy Michetta in ‘Al diavolo i panini’, una parodia dei fast food e delle mode gastronomiche con finale didascalico: chi troppo in alto sale... Chiude l’esilarante ‘Allegro… pure troppo!’, zeppo di gag e di siparietti degni di un vero e proprio cabaret. Ottima l’idea e la realizzazione. C’è di tutto: l’amore e il romanticismo, l’avventura, il giallo e il poliziesco, la comicità. Ma a anche il pugno nello stomaco. Sì, perché le parole pesano. Sono pietre. Ed è giunta l’ora di cambiarle. Non per un semplice fatto linguistico, per una questione di dignità. <Perché - come dice il solito Bomprezzi (scusate se lo cito ancora, ma sono un suo fan da quando l’ho conosciuto in prima liceo, proprio qui a Rovigo) – non esiste l’handicappato, e non esiste neppure la disabilità, ma esistono casomai le disabilità, ossia le tante differenti situazioni, tutte vere, che fanno di tre milioni di italiani un ‘fantasma mediatico’ accomunato dalla parola-pietra ‘handicap’>. Confesso di essermi messo davanti al video con una certa qual sufficienza, ma immagine dopo immagine ho dovuto ricredermi per l’intensità e la qualità dei filmati, per i contenuti e il messaggio che questo strumento straordinario dell’immagine filmata consente. Non esagero se, valutati nel contesto in cui vengono ideati e realizzati, definisco questi ‘corti’ delle piccole opere d’arte che valorizzano capacità espressive e comunicative troppo spesso ignorate. Per una volta si evidenzia quello che una persona sa fare invece delle sue carenze. Scusate se è poco. Né retorica, né piaggeria. Dietro a tutto questo c’è il lavoro paziente, quotidiano, rischioso, educativo e molto di più ancora... In una parola: insostituibile, delle comunità, dei centri diurni e delle associazioni di volontariato sociale. Grazie dunque a Uni Sport e alla sensibilità dell’Amministrazione provinciale di Rovigo che ci offrono questa bella occasione di festa, di consapevolezza e di crescita. Sinceramente: grazie. Gerardo Bombonato 4 Rose e Gorgonzola AL DIAVOLO I PANINI (2004) Coop. Sociale “Il Naviglio” – Gorgonzola (MI) In una stravagante cittadina di provincia il custode di una discarica, insoddisfatto del proprio lavoro, sogna di diventare ricco e cambiar vita. L’incontro con un ambiguo manager gli permetterà di realizzare i suoi sogni. Ma qualcuno è in agguato e ordisce una congiura…infernale. Da qui un’imprevedibile avventura ambientata in una stravagante cittadina di provincia. Tra meccanici svitati, pasticceri pasticcioni e panini a prova di bomba, si svelerà chi si nasconde dietro questo piano diabolico. (durata 20 min.) 5 Rose e Gorgonzola ALLEGRO… PURE TROPPO! Coop. Sociale “Insieme” Melzo (MI) Karl Von Uggetthoven, astro emergente nel firmamento dei direttori d’orchestra, ha l’occasione della vita: dirigere il famoso concerto di Vienna. Ne ha fatta di strada, da quando frequentava il conservatorio… lavorando per un'impresa di pulizie! Il destino, si sa, a volte prende e a volte dà, e a Karl sta per dare molto… (durata 15 min.) 6 Rose e Gorgonzola O FORSE NO Ceod «La Tenda» di Montegrotto Terme (PD) Nella sala d'attesa di un ospedale due ragazzi si "sfiorano" senza in realtà incontrarsi, condotti lì da storie e motivi diversi. Ma basta uno sguardo per avvicinarli e suscitare in loro riflessioni sulla vita e sui pregiudizi della gente, basta un sorriso a smentire l'apparente indifferenza con cui le persone trascinano la loro quotidianità. (durata 12 min.) 7 Rose e Gorgonzola SUPERMIKE E IL MISTERO DEGLI OROLOGI SCOMPARSI Coop. Il Sorriso Carugate (MI) Un super eroe poco super e neanche tanto eroe, un cattivo veramente cattivo e il tempo che passa, ma forse non per tutti. Quando in città iniziano a scomparire orologi, l'improbabile eroe comincia a preoccuparsi. Niente di meglio che una sana per iniziare una nuova avventura, confondendo il sogno con la realtà, o la ealtà col sogno, o il sogno con un altro sogno… (durata 10 min.) 8 Rose e Gorgonzola P.I.U.Me. PRIVATE INVESTIGAZIONI UGO E MEDARDO SFREGOLON Ass. Sportiva UNI SPORT Rovigo L'attività principale dei due componenti dell'agenzia "P.I.U.Me" (Private Investigazioni Ugo e Medardo Sfregolon) è quella di lavorare il meno possibile, coltivando il sogno di una lunga vacanza. Chiamati fortunosamente a risolvere n difficile caso di truffa sportiva, i due strampalati investigatori si lasceranno guidare dalla fortuna e dalle loro intuizioni, evitando anche alcune losche tentazioni. (durata 19 min.) 9 Rose e Gorgonzola ROSSO DI ROSA Coop. “Castello” Trezzo d’Adda (BG) Una rosa è preziosa ovunque e serba tra le pieghe dei petali sorprese celate. Ma è noto che non c’è rosa senza spine, come non c’è rosso senza passione e bellezza. Inseguita, portata, raccolta e rinata, la rosa rossa diventa motivo romantico e di contesa. La poesia è stemperata, o forse accesa, da una trama. Si ride, e ogni sospiro è solo una goccia di rugiada. (durata 20 min.) 10 Rose e Gorgonzola IO CSE “Francesca" Urbino …..Io …. ….è il tormentone di un uomo che non riesce a dichiararsi al mondo, ad esprimere la poesia ed il colore di se, sopito dalla routine quotidiana…L’alter è Michi, il “clochard” della panchina accanto, faccia furba e vita vissuta, l’uomo che diventa, a sua insaputa, l’origine di ogni guaio interiore per il nostro eroe… Un film pervaso da una malinconica poesia il cui finale ne è prova tangibile. (durata 20 min.) 11