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Monica
Canu
marzo 21, 2016
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Platea quasi completa alla messa in scena del Devereux per la regia del
grande maestro baritono e per lo stellare cast musicale che giovedì si è
esibito sul palco del teatro genovese. Sul palco del Teatro Carlo Felice,
torna dopo vent’anni lo sfondo di intrighi, amore e morte tra le mura della
corte di Elisabetta I di Inghilterra. Debutta in collaborazione con la
Fondazione Teatro Regio di Parma e la Fondazione Teatro La Fenice di
Venezia, da giovedì 17 marzo, Roberto Devereux, tragedia in tre atti di
Gaetano Donizetti su libretto di Salvatore Cammarano, diretto da Alfonso
Antoniozzi, con le scene di Monica Manganelli e i costumi di Gianluca
Falaschi.
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Inghilterra, 1601. Alla corte di Westminster è rivelato il quadro amoroso
che strugge la regina. Elisabetta I, innamorata del conte di Essex Roberto
Devereux, scopre che ormai non è più ricambiata. Roberto è innamorato di
Sara, moglie del duca di Nottingham, suo migliore amico, la quale
contraccambia. Il conte è inoltre accusato di tradimento dalle voci
insistenti di lord Cecil e sir Gualtiero Raleigh, mentre Elisabetta I soffre per
i gli obblighi di sovrana che contrastano con i sentimenti di donna, sino
quando non scopre del tradimento dell’amato che nella conclusione viene
condannato.
Trama lineare e tipica dei libretti ottocenteschi, il primo atto rappresentato
preannuncia subito la grandiosità e precisione della regia e della messa in
scena. Un giullare di corte, vestito di rosso (come il sangue che verrà
versato al culmine della tragedia), si muove tra i cortigiani della corte sulle
note dell’iniziale attacco musicale egregiamente interpretato
dall’orchestra del Teatro Carlo Felice nella direzione del giovane Maestro
Francesco Lanzillotta.
Tutto il primo atto si svolge in nove scene dense di apici emotivi: il primo
duetto tra Elisabetta, una grandiosa Mariella Devia protagonista
indiscussa, e Roberto Devereux, interpretato dal giovane e promettente
Stefan Pop; il seguente tra Roberto e il duca, interpretato da Marco di
Felice, che si giurano affetto e fedeltà reciproca; infine l’apicale
interpretazione di Sonia Ganassi, nella parte di Sara, nel duetto con
Roberto a chiudere il primo atto con la fuga di quest’ultimo e le lacrime
dell’amata.
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Si apre un secondo atto buio e cupo che svela in sei scene l’arresto di
Roberto, la scoperta da parte della regina dell’infedeltà dell’amato
contemporaneamente alla scoperta del duca del tradimento di Sara.
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Il terzo atto, quello conclusivo e concitato in nove scene, vede la condanna
(e la morte) di Roberto e dei coniugi di Nottingham e l’abdicazione di
Elisabetta con l’appello conclusivo «Dell’Anglica terra sia Giacomo il re».
Quinto indiscusso protagonista, sempre presente per tutta l’opera, è il
coro che, oltre alla costante e precisa presenza vocale, rappresenta un
imponente strumento scenico che permette alla regia di guidare le masse
con grande coordinazione ed equilibrio, mettendo lo stesso coro sempre in
risalto anche grazie alla compattezza e alla scelta di costumi omogenei.
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Le scelte sceniche risultano tradizionali, aderenti al libretto e precise nella
struttura di richiamo elisabettiano, con le scenografie – che richiamano
l’architettura gotica – a fare da sfondo ai grandiosi costumi d’epoca,
specialmente quelli scelti per Elisabetta, nobile in tutto il primo atto,
vestita d’oro, di scuro e di beltà regale, nel secondo cinta di una semplice
tunica bianca coperta da un mantello raffigurante l’Europa intera con la
figura centrale del Regno Unito. Di questo mantello, e con esso del suo
titolo di regina, si spoglierà con grande eleganza nel finale abdicando in
favore di Giacomo I.
Tutto è accompagnato dalla scelta di luci che già a partire dal’ouverture,
cambiano a ritmo di musica e assumono il colore più consono all’emozione
che scaturisce dal libretto.
Applausi scroscianti e meritati accompagnati da fiori per l’incredibile cast.
Sonia Ganassi, Stefan Pop e Marco di Felice sono acclamati, ma la vera
regina di quel palcoscenico è davvero Mariella Devia.
«Ti calma, rammenta le cure del soglio:chi regna, lo sai, non vive per sè».
Lo spettacolo continua
Teatro Carlo Felice
Passo Eugenio Montale 4, Genova
dal 17 al 29 marzo 2016
Giovedi 17 ore 20.30
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Domenica 20 ore 15.30
Mercoledì 23 ore 15.30
Giovedi 24 ore 20 30
Martedi 29 ore 20.30
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marzo 21, 2016
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Roberto Devereux
Tragedia lirica in tre atti di Gaetano Donizetti su libretto di Salvatore
Cammarano
regia di Alfonso Antoniozzi
direttore d’orchestra Francesco Lanzillotta
orchestra e coro del Teatro Carlo Felice
con Mariella Devia- Regina Elisabetta
Sonia Ganassi – Sara
Stefan Pop – Roberto Devereux
Marco Di Felice – Duca di Nottingham
Alessandro Fantoni – Lord Cecil
Claudio Ottino – Sir Gualtiero Raleigh
scene di Monica Manganelli
costumi di Gianluca Falaschi
luci di Luciano Novelli
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Roberto Devereux