Gruppo di lavoro interistituzionale.
Osservatorio provinciale sulla disabilità
L’Integrazione Scolastica tra
Scuola, Sanità, Enti Locali
Convegno del
13 Marzo 2003
Convegno del
29 Maggio 2003
In ricordo di Maria Teresa Vignoli
Entra
Gruppo di lavoro
Vittorio BRUTTI, responsabile servizio di psicologia istituto “Villa
Immacolata”;
Rosanna CAMILLI, assistente sociale del Comune di Viterbo;
Lina DI STEFANO, insegnante per le attività di sostegno nella scuola
primaria;
Stefania INSOGNA, insegnante nella scuola dell’infanzia;
Ugo LONGO, insegnante per le attività di sostegno nella scuola secondaria;
Venanzio MARINELLI, dirigente tecnico e coordinatore del GLIP
provinciale;
Maria Rita SALVI, dirigente scolastico e coordinatrice operativa del gruppo
di lavoro;
Adrio SAVINI, psicologo, UOC-NPI ASL di Viterbo;
Mauro Giorgio SCHIRRIPA, neuropsichiatra, UOC-NPI ASL di Viterbo;
Rachelina MAIO, ufficio scolastico provinciale;
Francesca SCIAMANNA, ufficio scolastico provinciale;
Saluto in ricordo di Maria Teresa
Mauro Arena
A ricordo di Maria Teresa Vignoli
La scuola viterbese ricorda la figura e l'operosità di Maria
Teresa Vignoli, dirigente scolastica, deceduta a Padova, il
giorno 11 novembre 2003.
L'Ufficio scolastico provinciale resta privo della vitalità,
della generosità e della dedizione alle azioni di formazione e
di educazione che la dottoressa Vignoli aveva instancabilmente
dispensato senza interruzione fino all'avanzare della malattia.
In questi anni, tutti noi siamo stati arricchiti dalla sua
professionalità.
Programma dei lavori
Obiettivi dei seminari
Metodologia
Strumenti di lavoro
Risultati
Programma dei lavori
Seminario del 13 Marzo 2003
Seminario del 29 Maggio 2003
Segui
Ore 9.00
Inizio lavori ( presidenza: Maria Teresa VIGNOLI, dirigente scolastico )
Interventi di apertura e di saluto:
Mauro ARENA
(Dirigente CSA)
Giancarlo GABBIANELLI
(Sindaco Comune di Viterbo)
Giulio MARINI
Bruno CISBANI
(Presidente Amministrazione Provinciale)
(Direttore Generale ASL)
Segui
Interventi di apertura:
• Massimo GEMINI (Assessore provinciale formazione professionale
e lavoro, Amministrazione Provinciale)
I progetti della Provincia
•Giovanni M.ARENA (Assessore alla pubblica istruzione, Comune di Viterbo)
Gli impegni del Comune di Viterbo: assessorato alla P.I.
•Mauro ROTELLI (Assessore alle politiche sociali, Comune di Viterbo)
Gli impegni del Comune di Viterbo: assessorato alle politiche sociali
•Marco RIVA (Dirigente tecnico, responsabile area VII, Ufficio Scolastico
Regionale)
Il ruolo dell’Ufficio Scolastico Regionale
Segui
COFFE BREAK
Ore 10.30 – Paola ANDREUSSI (Neuropsichiatra infantile ASL)
Il ruolo della ASL
Ore 10.45 – Vincenzo DI GEMMA (Psicologo ASL)
Qualità dell’integrazione scolastica
Ore 11.00 – Giuseppe COSTANTINI (Psicologo ASL)
Interventi della ASL nelle istituzioni scolastiche: dati statistici
Ore 11.15 – Rossella PIERANTONI (Neuropsichiatra infantile ASL)
Progetto autismo
Ore 11.30 – Adrio SAVINI (Psicologo ASL)
Rapporto ASL con le Istituzioni Scolastiche
Ore 12.15 – La situazione provinciale: analisi dei dati provenienti dalle
istituzioni scolastiche.
La scuola dell’infanzia:
Stefania INSOGNA
La scuola elementare:
Lina DI STEFANO
La scuola media e superiore:
Ugo Longo
Segui
INTERVALLO
Ore 15.00 – Salvatore NOCERA (Esperto, consulente ANPI)
Nuovi scenari dell’integrazione dell’alunno disabile
Ore 15.30 – Dibattito:
La parola alle scuole: spazio di riflessione
(Moderatrice: Maria Teresa VIGNOLI)
Ore 17.30 – Maria Teresa VIGNOLI
Sintesi dei lavori e definizione delle consegne per l’incontro
successivo
Ore 18.00 – Conclusione dei lavori
Obiettivi dei seminari
1. Rilevazione dei dati sulla qualità
dell’integrazione nelle scuole della
Provincia di Viterbo.
2. Individuazione di strategie d’intervento
per la risoluzione dei punti di criticità del
processo d’integrazione.
Metodologia
1. Indagine conoscitiva strutturata per
indicatori di processo
Seminario del 13 marzo 2003
2. Lavori di gruppo
Seminario del 29 maggio 2003
Strumenti di lavoro
Questionari
Schede di lavoro del
seminario
29 maggio 2003
Gruppo
comune
Gruppo
indirizzo
Risultati dei questionari
Parte Comune
Parte di indirizzo:
Infanzia
Elementare
Media primo grado
Media secondo grado
A – Indicatore di Processo
Le sottocategorie:
A1- Utilizzazione delle strutture
A2- Utilizzazione dei fondi
A3- Scuola/Enti Esterni (Asl–Enti Loc.–Ass.)
A4- Scuola/Famiglia
A5- Organizzazione didattica
A6- Ruolo e strumenti docente specializzato
A7- Scuola e ruolo docenti curricolari
UTILIZZAZIONE DELLE STRUTTURE
Dalla sintesi si evidenzia un alto risultato
di adeguatezza rispetto a:
- accessibilità dei locali della scuola per tutti gli
alunni compresi quelli disabili
- utilizzazione dei locali della scuola per tutti gli
alunni compresi quelli disabili
- utilizzo di tutti gli spazi della scuola da parte
degli alunni disabili.
Segui
A1 – Utilizzazione delle strutture
A1
N.
1/1
2/1
3/1
Utilizzazione delle strutture
Domanda
I locali della scuola sono accessibili a tutti
I locali della scuola sono utilizzati da tutti gli alunni, compresi quelli con
disabilità motoria
Tutti gli spazi (laboratori, aule polifunzionali, biblioteca,palestra) sono
utilizzati anche dagli alunni disabili
SI
32
NO
13
33
13
36
8
Utilizzazione dei fondi
Per quanto riguarda l’utilizzazione dei fondi si
evidenzia un alto risultato di adeguatezza per:
la richiesta di finanziamenti per progetti
speciali integrati
l’utilizzo dei fondi per l’handicap.
Per la formazione dei docenti di sostegno il
risultato di adeguatezza e criticità è pari.
Segui
A2 – Utilizzazione dei fondi
A2
N.
8/1
9/1
Utilizzazione dei fondi
Domanda
La scuola chiede finanziamenti per progetti speciali integrati previsti nel
POF
I fondi per l'handicap vengono utilizzati:
per materiale utile al singolo
per materiale utile al gruppo
per la formazione:
docenti sostegno
docenti sostegno e curriculari
SI
NO
31
6
26
40
4
10
21
10
8
Scuola/Enti esterni
Nei progetti integrati risulta alto l’indice di adeguatezza rispetto al
coinvolgimento della ASL e degli EELL, meno significativo il risultato
di adeguatezza rispetto alla partecipazione delle Associazioni.
Un risultato con alto indice di criticità riguarda la capacità
propositiva degli Enti Locali in merito a linee di indirizzo e di
intervento per gli alunni diversamente abili prima della stesura del
POF.
Il risultato riferito all’ assistenza specialistica che gli Enti Locali
destinano alle scuole mette in evidenza un alto indice di criticità
per quanto riguarda il criterio di richiesta e di assegnazione
rispetto ai progetti di integrazione.
I risultati delle indicazioni traducibili in proposte didattiche che
forniscono alle scuole gli specialisti ASL/Esterni e la collaborazione
con gli stessi per la stesura del PDF e del PEP evidenziano un alto
indice di adeguatezza.
Segui
A3 – Scuola/Enti esterni
(Asl-Enti locali-Associazioni)
A3
N.
10/1
11/1
12/1
Collaborazione Scuola/Enti Esterni (ASL-Enti Locali-Associazioni)
Domanda
La scuola coinvolge gli enti esterni per la realizzazione di progetti di
integrazione:
ASL/Specialisti
Enti Locali
Associazioni
Gli EELL propongono all'istituzione scolastica linee d'indirizzo e di
intervento per l'integrazione degli alunni diversamente abili prima della
stesura del POF
Gli Enti locali assegnano alla scuola assistenza specialistica (educatore
professionale, assistente educativo, traduttore linguaggio segni,
personale paramedico o psicosociale) in base a:
richiesta specifica del dirigente scolastico
numero alunni diversamente abili con difficoltà di autonomia e
comunicazione
progetti d'integrazione
SI
NO
41
30
18
2
7
12
6
36
37
2
17
12
9
13
Sempre Spesso Q.Volta Q. mai Mai
10/2
11/2
Gli incontri con gli specialisti ASL/Esterni offrono indicazioni traducibili in
proposte didattiche
Tra gli specialisti, gli insegnanti curricolari e quelli specializzati c'è
collaborazione nella stesura del PDF e del PEP
9
24
7
2
18
16
9
2
Scuola/Famiglia
L’indice di adeguatezza rispetto all’accordo
educativo tra la scuola e le famiglie è
totale.
Segui
A4 – Scuola/Famiglia
A4
Collaborazione Scuola/Famiglia
N.
13/1
Domanda
La scuola realizza l'accordo educativo con le famiglie mediante:
Partecipazione GLH
Collaborazione progettuale
SI
NO
45
24
9
ORGANIZZAZIONE DIDATTICA
In riferimento all’organizzazione, alla
frequenza, alla partecipazione e alle
tematiche dei GLH d’Istituto e operativi i
risultati sono di adeguatezza eccetto per la
partecipazione del personale dell’Ente
Locale e personale assistente.
Segui
A5 – Organizzazione Didattica
A5
4/1
5/1
6/1
7/1
1/2
2/2
3/2
Organizzazione didattica
Quanti GLH Istituto vengono effettuati durante l'anno scolastico
Il GLH Operativo si riunisce in orario pomeridiano
Quanti GLH Operativi vengono effettuati durante l'anno scolastico: tre
più di tre
meno di tre
La documentazione relativa agli alunni disabili viene aggiornata:
annuale
pluriennale
Al GLH istituto partecipano le seguenti componenti:
Dirigente scolastico
Docenti curricolari
Docenti specializzati
ASL/Specialisti
Personale Ente Locale
Genitori
Quali tematiche affronta il GLH istituto:
Indirizzi per il POF
Organizzazione scuola
Monitoraggio del processo di integrazione
Valutazione
Al GLH Operativo partecipano le seguenti componenti:
Consiglio di classe/modulo intersezione
Docente/i specializzati
ASL/Specialisti
AEC (Assistente Educativo addetto alla Comunicazione)
Genitori
SI
n.1
1
31
25
17
4
NO
n.2 n.3 n.4 n.5
10 10 9 1
15
29
17
Sempre
Spesso
Q.Volta
Q. mai
Mai
37
31
44
36
4
22
6
7
1
5
7
9
1
4
1
2
4
20
4
8
2
5
7
23
31
35
29
8
6
2
10
8
3
4
4
4
2
3
2
2
2
25
44
41
4
31
11
3
2
1
3
2
8
1
5
2 20
1 2
Ruolo e strumenti docente specializzato
I risultati riferiti al coinvolgimento del
docente specializzato rispetto alla classe e
agli strumenti che lo stesso adotta per le
osservazioni e le verifiche sono di totale
adeguatezza, mentre è meno significativo il
risultato di adeguatezza rispetto alla
partecipazione dei docenti specializzati
all’elaborazione del POF.
Segui
A6 – Ruolo e strumenti docente specializzato
A6
N.
4/2
5/2
8/2
Ruolo e strumenti docente specializzato
Domanda
Sempre Spesso Q.Volta Q. mai
Nella commissione che elabora il POF della scuola sono presenti gli
insegnanti specializzati
17
7
6
5
Le competenze del docente specializzzato sono messe a disposizione di
tutti gli alunni in difficoltà presenti nella classe/sezione
25
17
Il docente specializzato utilizza strumenti strutturati per le osservazioni e le
verifiche dell'apprendimento
15
21
2
2
Mai
5
Scuola e ruolo docenti curricolari
Il risultato è adeguato in merito a
partecipazione collegiale della scuola per l’integrazione
degli alunni disabili,
continuità educativa e didattica tra i docenti dei vari
ordini e gradi di scuola,
collaborazione tra docenti curricolari e docenti
specializzati per la stesura del PDF e del PEP
integrazione del PEP nella programmazione di classe.
Il risultato riferito alla formazione sull’integrazione
per tutto il personale della scuola è quasi del tutto
inadeguato
Segui
A7 – Scuola e Ruolo docenti curricolari
A7
N.
6/2
7/2
9/2
12/2
13/2
Ruolo docenti curricolari e Scuola
Domanda
La scuola ha attivato percorsi di formazione mirati all'integrazione per
tutto il personale
In presenza di alunni in situazione di handicap la scuola attiva modalità
d'intervento collegiali al fine di individuare strategie che coinvolgano più
attori nel processo d'integrazione.
Gli incontri tra i docenti dei vari ordini e gradi di scuola garantiscono la
continuità educativa e didattica
La stesura del PDF e del PEP è relizzata in collaborazione tra i docenti
curricolari e i docenti specializzati
Il PEP è parte integrante della programmazione di classe
Sempre Spesso Q.Volta Q. mai
Mai
2
16
2
17
11
14
10
4
2
19
17
6
2
1
25
28
9
11
7
2
1
1
A1 – Utilizzazione delle strutture
A1 - UTILIZZAZIONE STRUTTURE
36
40
33
35
32
30
25
20
15
13
8
13
10
5
0
D.3/1
SI
D.2/1
NO
D.1/1
A2 – Utilizzazione fondi
D.8/1
A2 - UTILIZZAZIONE FONDI
Mat.Sing.
Mat.Grup.
40
Doc.Sost.
Sost.Curr.
21
26
10
Mat.Grup.
NO
D.8/1
SI
Mat.Sing.
4
6
8
10
Sost.Curr.
31
Doc.Sost.
40
35
30
25
20
15
10
5
0
A3 – Scuola/Enti esterni
(Asl-Enti locali-Associazioni)
A3-Scuola-Enti Esterni
Asl-Spec.
Enti Loc.
D.12/1P.In.
D.12/1D.S.
2
2
D.12/1N.Al.
12 6
7
12 13
9
D.11/1
D.12/1-P.In.
17
18
Associazio
ni
D.12/1-N.Al.
37
30
Enti Loc.
D.12/1-D.S.
36
41
Asl-Spec.
D.11/1
50
40
30
20
10
0
SI
Associazioni
A3 – Scuola/Enti esterni
(Asl-Enti locali-Associazioni)
A3- Scuola-Enti Esterni
18
20
9
9
7
2
D.10/2
D.11/2
Q. mai
2
Spesso
Sempre
0
Q.Volta
10
2416
D.10/2
Mai
30
D.11/2
A4 – Scuola/Famiglia
A4- Scuola-Famiglia
60
GLH
45
40
24
20
Progetto
9
Progetto
0
SI
GLH
NO
A5 - Domanda 4/1
A5- Organizzazione Didattica
n.4
29%
n.5
3%
n.1
3%
n.2
33%
n.3
32%
A5 - Domanda 5/1
D.5/1-GLHO RIUNIONE POM.
NO
33%
SI
67%
A5 - Domanda 6/1
D.6/1-GLHO- FREQUENZA
MENO TRE
PIU TRE
TRE
A5 - Domanda 7/1
A5- Documentazione
pluriennale
37%
annuale
63%
A5 - Domanda 1/2
A5-D.1/2 GLHI - DIRIGENTE
SCOLASTICO
Q.Volta
2%
Q. m ai
0%
Mai
2%
Spesso
13%
Sem pre
83%
A5 - Domanda 1/2
A5 - D.1/2 - DOCENTI CURRICOLARI
Q.Volta
9%
Q. m ai
0%
Mai
5%
Spesso
16%
Sem pre
70%
A5 - Domanda 1/2
A5- GLHI -DOCENTI SPECIALIZZATI
Q. m ai
0%
Spesso
2%
Q.Volta
0%
Sem pre
98%
Mai
0%
A5 - Domanda 1/2
A5-GLHI -ASL-SPECIALISTI
Q.Volta
0%
Spesso
2%
Sem pre
98%
Q. m ai
0%
Mai
0%
A5 - Domanda 1/2
A5 - D.1/2 - GLHI - ENTE LOCALE
Mai
11%
Q. m ai
18%
Sem pre
9% Spesso
16%
Q.Volta
46%
A5 - Domanda 1/2
A5- D.1/2 - GLHI - GENITORI
Q. m ai
5%
Q.Volta
9%
Spesso
20%
Mai
16%
Sem pre
50%
A5 - Domanda 2/2
A5 - D.2/2 - GLHI - POF
Q. m ai Mai
4%
9%
Q.Volta
18%
Spesso
18%
Sem pre
51%
A5 - Domanda 2/2
A5- GLHI-D.2/2 ORGANIZZAZIONE SCUOLA
Q.Volta
7%
Q. m ai
5%
Mai
5%
Spesso
14%
Sem pre
69%
A5 - Domanda 2/2
A5 - D.2/2 - MONITORAGGIO
INTEGRAZIONE
Q. m ai
Q.Volta
7%
9%
Spesso
5%
Mai
0%
Sem pre
79%
A5 - Domanda 2/2
A5-D.2/2- GLHI - VALUTAZIONE
Q. m ai
Q.Volta 4%
Mai
0%
9%
Spesso
22%
Sem pre
65%
A5 - Domanda 3/2
A5- 3/2 CONSIGLIO DI CLASSE
Q.Volta
7%
Spesso
26%
Q. m ai Mai
5% 2%
Sem pre
60%
A5 - Domanda 3/2
A5 - D3/2 DOCENTI SPECIALIZZATI
Spesso
0% Mai
Q. m ai
0%
0%
Sem pre
100%
Q.Volta
0%
A5 - Domanda 3/2
A5- D.3/2 ASL/SPECIALISTI
Spesso
7%
Q.Volta Mai
Q. m ai
2%
0%
0%
Sem pre
91%
A5 - Domanda 3/2
A5-D-3/2 AEC
Sem pre
12%
Mai
61%
Spesso
6%
Q.Volta
15%
Q. m ai
6%
A5 - Domanda 3/2
A5- D.3/2 GENITORI
Q.Volta
0%
Q. m ai
2%
Mai
5%
Spesso
19%
Sem pre
74%
A6 - Domanda 4/2
A6 D.4/2 POF INSEGNANTI
SPECIALIZZATI
Q. m ai
13%
Q.Volta
15%
Mai
13%
Sem pre
42%
Spesso
17%
A6 - Domanda 5/2
A6 - D.5/2 DOC.SPECIALIZZATI - CLASSE
Mai Q.Volta
0%
0%
Q. mai
0%
Spesso
40%
Sempre
60%
A6 - Domanda 8/2
A6 D.8/2 DOC.SPEC.STRUMENTI
Q. mai
Q.Volta 5%
5%
Spesso
52%
Mai
0%
Sempre
38%
A7 - Domanda 6/2
A7- D6/2 FORMAZIONE INTEGRAZIONE
Sempre
0%
Spesso
5%
Mai
47%
Q.Volta
43%
Q. mai
5%
A7 - Domanda 7/2
A7 - D7/2 SCUOLA INTERVENTI
COLLEGIALI
Q. mai
10%
Mai
5%
Sempre
27%
Q.Volta
24%
Spesso
34%
A7 - Domanda 9/2
A7- D.9/2 CONTINUITA' EDUCATIVA
Q. mai
4%
Q.Volta
13%
Spesso
38%
Mai
2%
Sempre
43%
A7 - Domanda 12/2
A7 D.12/2 PDF - PEP CONSIGLIO DI CLASSE
Q.Volta
17%
Spesso
22%
Mai
0%
Q. m ai
0%
Sem pre
61%
A7 - Domanda 13/2
A7 - D.13/2 PEP PROGRAMMAZIONE
DI CLASSE
Q.Volta
5%
Spesso
26%
Q. mai
2%
Sempre
65%
Mai
2%
PARTE DI INDIRIZZO
PIANO EDUCATIVO PERSONALIZZATO
ORGANIZZAZIONE DIDATTICA DELLA SCUOLA
VALUTAZIONE
PIANO EDUCATIVO PERSONALIZZATO
SINTESI:
•“Il progetto di vita” per gli alunni diversamente abili è
al centro della formulazione del PEP nell’83% dei casi.
Significativo il 17% di criticità.
•L’integrazione del PEP con la programmazione di classe
mediante attività di gruppo risulta adeguata nel 90%
dei casi.
•L’apprendimento delle abilità sociali è quasi totalmente
inserito(95%) nella programmazione e nel PEP di
sezione.
Segui
PIANO EDUCATIVO PERSONALIZZATO
DOMANDA
B5.1.I
D.2
B5.1.I
D.4
B5.1.I
D.4
La formulazione del
P.E.P. è incentrata sul
“progetto vita”
Il P.E.P. viene integrato
e attuato nella
programmazione di
classe mediante attività
di gruppo o
apprendimento tra pari.
L’apprendimento delle
abilità sociali è inserito e
praticato nel P.E.P. e
nella programmazione di
sezione.
ADEGUATO
CRITICO
83%
17%
90%
10%
95%
5%
ORGANIZZAZIONE DIDATTICA DELLA
SCUOLA
SINTESI:
•I bambini diversamente abili sono accompagnati
da un progetto di continuità nel 75% dei casi.
•La scuola utilizza laboratori e metodologie
facilitanti l’integrazione nell’81% dei casi.
•Carente è la presenza di laboratori multimediali e
l’utilizzo di programmi specifici per le disabilità
dei bambini: solo nel 25% dei casi.
•La frequenza dei laboratori per l’intero orario
curricolare è del 24% .
Segui
ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA
DOMANDA
B5.2.I
D.7
B5.2.I
D.3
Gli alunni diversamente abili sono
accompagnati da un progetto di
continuità o orientamento della
scuola del grado/ordine precedente
all’atto dell’iscrizione.
L’attività curricolare utilizza
laboratori e/o metodologie facilitanti
l’integrazione.
B5.2.I
D.5
Nella scuola è attivo un laboratorio
multimediale con software specifici
per le varie disabilità.
B5.2.I
D.6
L’alunno/a frequenta i laboratori per
l’intero orario curricolare
ADEGUATO
CRITICO
75%
25%
81%
19%
95%
5%
24%
76%
VALUTAZIONE
SINTESI:
•La valutazione dell’alunno diversamente
abile viene formulata nel 100% dei casi dal
docente specializzato.
•Il team docente valuta collegialmente nel
95% dei casi.
•Nel 28% dei casi è il responsabile del
laboratorio ad effettuare la valutazione.
Segui
VALUTAZIONE
DOMANDA
B5.3.I
D.8
ADEGUATO
CRITICO
La valutazione dell’alunno/a
diversamente abile viene
attuata da:
Docente specializzato
100%
Responsabile del laboratorio
Team docente
95%
5%
P.E.P. e progetto vita
Quasi mai
Mai
Q.Volta
Spesso
Sempre
P.E.P. e programmazione
Q.Volta
Spesso
Quasi mai
Mai
Sempre
P.E.P. e abilità sociali
Q.Volta
5%
Spesso
10%
Mai
0%
Quasi m ai
0%
Sem pre
85%
Integrazione e continuità
Quasi mai
0%
Q.Volta
10%
Mai
15%
Spesso
25%
Sempre
50%
INTEGRAZIONE E LABORATORI
Q.Volta
19%
Spesso
24%
Quasi mai
0%
Sempre
57%
Mai
0%
Integrazione e laboratori
multimediali
Mai
35%
Quasi m ai
15%
Sem pre
15%
Spesso
10%
Q.Volta
25%
Frequenza laboratori
Mai
29%
Quasi mai
14%
Sempre
14%
Spesso
10%
Q.Volta
33%
VALUTAZIONE: docente specializzato
Quasi mai
0%
Q.Volta
0%
Spesso
0%
Mai
0%
Sempre
100%
VALUTAZIONE: responsabile del
laboratorio
Sempre
14%
Mai
44%
Spesso
14%
Q.Volta
14%
Quasi mai
14%
Valutazione: team
Spesso
10%
Q.Volta
5%
Quasi m ai
0%
Sem pre
85%
Mai
0%
PARTE DI INDIRIZZO
PIANO EDUCATIVO PERSONALIZZATO
ORGANIZZAZIONE DIDATTICA DELLA SCUOLA
VALUTAZIONE
PIANO EDUCATIVO PERSONALIZZATO
SINTESI:
•La formulazione del PEP si raccorda con “il progetto di
vita” degli alunni diversamente abili nel 65% dei casi
contro un significativo 35% di criticità.
•L’integrazione con la programmazione di classe mediante
attività di gruppo risulta adeguato per l’81% dei casi.
•Il PEP e la programmazione di modulo prevedono
l’apprendimento delle abilità sociali nell’89% dei casi.
Segui
PIANO EDUCATIVO PERSONALIZZATO
DOMANDA
B5.1.E
D.2
B5.1.E
D.4
B5.1.E
D.4
La formulazione del
P.E.P. è incentrata sul
“progetto vita”
Il P.E.P. viene
integrato e attuato
nella programmazione
di classe mediante
attività di gruppo o
apprendimento tra
pari.
L’apprendimento delle
abilità sociali è inserito
e praticato nel P.E.P.
e nella
programmazione di
modulo.
ADEGUATO
CRITICO
65%
35%
81%
19%
89%
11%
ORGANIZZAZIONE DIDATTICA DELLA SCUOLA
SINTESI:
• Nella scuola elementare il passaggio degli alunni diversamente abili
è accompagnato da un progetto di continuità/orientamento nell’81%.
• Nel 77% dei casi la scuola utilizza laboratori e metodologie
facilitanti l’integrazione.
• E’ presente un laboratorio multimediale con software specifici per
le varie disabilità nel 57% dei casi.
• La frequenza dei laboratori da parte degli alunni disabili avviene
solo nel 31% dei casi per l’intero orario curricolare.
Segui
ORGANIZZAZIONE DIDATTICA DELLA SCUOLA
DOMANDA
B5.2.E
D.7
B5.2.E
D.3
Gli alunni diversamente abili
sono accompagnati da un
progetto di continuità o
orientamento della scuola del
grado/ordine precedente all’atto
dell’iscrizione.
L’attività curricolare utilizza
laboratori e/o metodologie
facilitanti l’integrazione.
B5.2.E
D.5
Nella scuola è attivo un
laboratorio multimediale con
software specifici per le varie
disabilità.
B5.2.E
D.6
L’alunno/a frequenta i laboratori
per l’intero orario curricolare
ADEGUATO
CRITICO
81%
19%
77%
23%
57%
43%
31%
69%
VALUTAZIONE
SINTESI:
• La valutazione dell’alunno diversamente abile viene
formulata nel 100% dei casi dai docenti del modulo.
• Il docente specializzato nell’88% dei casi valuta
l’alunno diversamente abile.
• Nel 55% dei casi il responsabile del laboratorio
effettua la valutazione.
Segui
VALUTAZIONE
DOMANDA
B5.3.E
D.8
ADEGUATO
CRITICO
88%
12%
55%
45%
100%
0%
La valutazione dell’alunno/a
diversamente abile viene
attuata da:
Docente specializzato
Responsabile del laboratorio
Team docente
Segui
VALUTAZIONE E GIUDIZIO
SINTETICO
SINTESI:
• L’alunno diversamente abile ottiene un giudizio
sintetico finale nella maggior parte dei casi che si
esprime con sufficiente e buono.
• Poco frequente il giudizio di distinto e ottimo che i
docenti esprimono nel giudizio sintetico finale
Segui
DOMANDA
B5.3.E
D.9
Il giudizio sintetico finale si
esprime con:
sufficiente
buono
distinto
ottimo
ADEGUATO
CRITICO
P.E.P. e “progetto vita”
Q.volta
23%
Q.mai
4%
Mai
8%
Sempre
53%
Spesso
12%
P.E.P. e programmazione
Q.volta
15%
Spesso
44%
Q.mai
4%
Mai
0%
Sempre
37%
P.E.P. e abilità sociali
Q.volta
11%
Q.mai
0%
Mai
0%
Spesso
15%
Sempre
74%
Integrazione e continuità
Q.volta
15%
Q.mai
0%
Mai
4%
Sempre
51%
Spesso
30%
Integrazione e laboratori
Q.volta
19%
Q.mai
4%
Spesso
46%
Mai
0%
Sempre
31%
Integrazione e laboratori multimediali
Q.m ai
4%
Mai
12%
Sem pre
38%
Q.volta
27%
Spesso
19%
Frequenza laboratori
Mai
23%
Sempre
12%
Spesso
19%
Q.mai
15%
Q.volta
31%
VALUTAZIONE: docente
specializzato
Q.volta
6%
Q.m ai
0%
Mai
6%
Spesso
0%
Sem pre
88%
VALUTAZIONE: responsabile di
laboratorio
Mai
36%
Sem pre
46%
Q.m ai
9%
Q.volta
0%
Spesso
9%
VALUTAZIONE: docenti modulo
.
Spesso
8%
Q.volta
0%
Q.m ai
0%
Mai
0%
Sem pre
92%
Giudizio sintetico finale:
sufficiente
Q.volta
16%
Q.mai
5%
Mai
0%
Sempre
26%
Spesso
53%
Giudizio sintetico finale:
buono
Q.m ai
0%
Mai
0%
Sem pre
6%
Q.volta
44%
Spesso
50%
Giudizio sintetico finale:
distinto
Sem pre
0%
Q.m ai
25%
Mai
0%
Spesso
25%
Q.volta
50%
Giudizio sintetico finale:
ottimo
Mai
15%
Sem pre
0%
Spesso
31%
Q.m ai
23%
Q.volta
31%
PARTE DI INDIRIZZO
PIANO EDUCATIVO PERSONALIZZATO
ORGANIZZAZIONE DIDATTICA DELLA SCUOLA
VALUTAZIONE
PIANO EDUCATIVO PERSONALIZZATO
• La formulazione del Piano Educativo Personalizzato si raccorda con
il “ progetto di vita” degli alunni diversamente abili nel 60% dei casi,
anche se sarebbe interessante approfondire, con ulteriore ricerca, il
senso pedagogico del “progetto di vita”.
• E’ fortemente critica la realizzazione di percorsi scuola-lavoro, che
risultano attuati solo nel 10% dei casi, presumibilmente per
mancanza di specifici accordi di programma a valenza provinciale.
•L’attenzione per le situazioni personali di “scorrimento” valutativo,
cioè conferimento di attestazione delle conoscenze, competenze ed
abilità conseguite nel percorso scolastico in assenza del titolo legale, si
traduce nel 70% dei casi nell’assegnazione di crediti formativi.
• Abbastanza diffusa anche la metodologia di lavoro di gruppo e
apprendimento tra pari, praticata nel 70% dei casi.
Segui
•Da approfondire ulteriormente il dato sull’apprendimento delle
abilità sociali che risulterebbe infatti pienamente praticato nel 90%
dei casi.
PIANO EDUCATIVO PERSONALIZZATO
ADEGUAT
O
CRITIC
O
La formulazione del P.E.P è incentrata sul “progetto di
vita”
56 %
44%
B5.1-S-D.3
Il P.E.P prevede dei percorsi di integrazione scuola-lavoro
11%
89%
B5.1-S-D.4
Il percorso d'apprendimento è centrato sui crediti
formativi nelle situazioni di PEP a "scorrimento"
67%
33%
B5.1-S-D.6
Il P.E.P. viene integrato e attuato nella programmazione
di classe mediante attività di gruppo o apprendimento tra
pari.
67%
33%
B5.1-S-D.7
L'apprendimento delle abilità sociali è inserito e praticato
nel P.E.P. e nella programmazione di classe
89%
11%
DOMANDA
B5.1-S-D.2
ORGANIZZAZIONE DIDATTICA DELLA SCUOLA
Sintesi:
•
Elevata criticità nel passaggio dalla scuola media alla scuola
superiore per l’assenza di progetti di orientamento pari al 67%.
•
Molto critica anche la sottoscrizione di protocolli d’intesa con la
formazione professionale, al fine della realizzazione di percorsi
formativi scuola-lavoro, presenti solo nel 22% dei casi.
•
Le dotazioni multimediali specifiche per le varie disabilità sono
scarsamente diffuse, con un punto di criticità pari al 67%.
Segui
ORGANIZZAZIONE DIDATTICA DELLA SCUOLA
ADEGUATO
CRITICO
Gli alunni diversamente abili sono accompagnati da un
progetto di continuità/orientamento della scuola del
grado/ordine precedente all’atto dell’iscrizione
33%
67%
B5.2-S-D.5
La scuola ha attivato protocolli d’intesa con la
Formazione Professionale (Percorsi misti di formazione)
22%
78%
B5.2-S-D.9
Nella scuola è attivo un laboratorio multimediale con
software specifici per le varie disabilità
13%
67%
DOMANDA
B5.2-SD.1
VALUTAZIONE
Sintesi:
La progettazione didattica viene articolata per
moduli o per laboratori nel 70% dei casi.
Da interpretare il dato relativo alla frequenza dei
laboratori professionali per l’intero orario
curricolare, pari all’80%.
A livello di valutazione, il consiglio di classe risulta
essere l’attore principale con la frequenza del 60%,
però la rimanente percentuale attribuita al docente
specializzato o al responsabile di laboratorio induce a
riflessioni circa l’organizzazione e la gestione condivisa
Segui
del processo di valutazione.
VALUTAZIONE
DOMANDA
L’attività curricolare è di tipo modulare o per laboratori
ADEGUAT
O
CRITIC
O
71%
29%
78%
22%
60%
40%
B5.3-SD.8
L’alunno/a frequenta i laboratori professionali per
l’intero orario curricolare
B5.3-SD.10
La valutazione dell'alunno/a diversamente abile viene
attuata da:
B5.3-SD.11
docente specializzato
27%
responsabile di laboratorio
13%
consiglio di classe
60%
B5.1 S – Domanda 2
PEP- Progetto di vita
Quasi
Mai
mai
Sempre
0%
22%
34%
Q.Volta
22%
Spesso
22%
B5.1 S– Domanda 3
PEP - Scuola Lavoro
Quasi
mai
45%
Mai
11%
Q.Volta
Sempre
Spesso
33%
0%
11%
B5.1 S– Domanda 4
PEP- Crediti formativi scorrimento
Mai
0%
Q.Volta
33%
Quasi m ai
0%
Sem pre
11%
Spesso
56%
B5.1 S– Domanda 6
PEP -Programmazione classe e
gruppi
Quasi
mai
0%
Mai
0%
Sempre
22%
Q.Volta
22%
Spesso
56%
B5.1 S– Domanda 7
PEP- Abilità sociali
Sempre
45%
Quasi Mai
mai
11%
0%
Q.Volta
0%
Spesso
44%
B5.2 S– Domanda 1
SCUOLA - Progetto Continuità
Orientamento
Quasi
mai
22%
Mai
11%
Q.Volta
Sempre
34%
11%
Spesso
22%
B5.2 S – Domanda 5
SCUOLA- Formazione professionale
Mai
33%
Sempre
11%
Spesso
11%
Q.Volta
11%
Quasi mai
34%
B5.2 S – Domanda 9
SCUOLA- Laboratorio sw disabilità
Sempre
13%
Mai
49%
Spesso
0%
Q.Volta
25%
Quasi
mai
13%
B5.3 S – Domanda 8
DIDATTICA- Modulare o laboratori
Mai
Quasi
Sempre
0%
mai
14%
0%
Q.Volta
29%
Spesso
57%
B5.3 S – Domanda 10
DIDATTICA- Frequenza dei
laboratori professionali
Mai
Quasi 22%
mai
Q.Volta 0%
0%
Spesso
11%
Sempre
67%
B5.3 S – Domanda 11
Sempre
Doc.Sp
e.
27%
C.Clas.
60%
R.Lab.
13%
PARTE DI INDIRIZZO
PIANO EDUCATIVO PERSONALIZZATO
ORGANIZZAZIONE DIDATTICA DELLA SCUOLA
VALUTAZIONE
PIANO EDUCATIVO PERSONALIZZATO
Sintesi:
• La formulazione del Piano Educativo Personalizzato tiene conto
del “ progetto di vita” degli alunni diversamente abili con una
frequenza del 58%.
• Abbastanza diffusa l’integrazione tra P.E.P e programmazione di
classe, anche attraverso metodologie di gruppo e apprendimento
tra pari, presente con una frequenza del 70%.
• Da approfondire ulteriormente il dato sull’apprendimento delle
abilità sociali che risulterebbe praticato nel 79%.
Segui
PIANO EDUCATIVO PERSONALIZZATO
DOMANDA
B5.1- La formulazione del
M-D.2 P.E.P è incentrata sul
“progetto di vita”
B5.1- Il P.E.P. viene integrato
M-D.4 e attuato nella
programmazione di
classe mediante attività
di gruppo o
apprendimento tra pari.
B5.1- L'apprendimento delle
M-D.7 abilità sociali è inserito
e praticato nel P.E.P.e
nella programmazione
di classe
ADEGUATO
CRITICO
58%
42%
79%
21%
79%
21%
ORGANIZZAZIONE DIDATTICA DELLA SCUOLA
Sintesi:

Buono il livello di presenza dei progetti di continuità all’atto
dell’iscrizione con una frequenza del 79%.
•
Le dotazioni multimediali specifiche per le varie disabilità sono
diffuse nel 50% dei casi, elevata la rimanente criticità.
Segui
ORGANIZZAZIONE DIDATTICA DELLA SCUOLA
DOMANDA
B5.2- Gli alunni
M-D.1 diversamente abili
sono accompagnati
da un progetto di
continuità/orientame
nto della scuola del
grado/ordine
precedente all'atto
dell'iscrizione.
B5.2- Nella scuola è attivo
M-D.5 un laboratorio
multimediale con
software specifici per
le varie disabilità
ADEGUATO
CRITICO
79%
21%
50%
50%
VALUTAZIONE
Sintesi:
La progettazione didattica viene articolata per
moduli o per laboratori nel 64% dei casi.
Il dato relativo alla frequenza dei laboratori per l’intero orario
curricolare è fortemente critico con una frequenza pari al 71%.
A livello di valutazione, sia il consiglio di classe che il docente di
sostegno risultano essere gli attori principali con la frequenza di
circa il 90%.
Circa il giudizio di valutazione prevale totalmente il sufficiente con
un frequenza del 100%, il buono con un 56%, il distinto solo nel
43% ed infine l’ottimo solo nel 33%.
Segui
VALUTAZIONE
DOMANDA
ADEGUATO CRITICO
B5.3M-D.3
L’attività curricolare è
di tipo modulare o
per laboratori
64%
36%
B5.3M-D.6
L’alunno/a frequenta
i laboratori per
l’intero orario
curricolare
29%
71%
Segui
VALUTAZIONE
SEM SPE Q.V
PRE SSO
Q.M. MAI
B5.3- La valutazione
Mdell'alunno/a
D.8
diversamente abile
viene attuata da:
docente specializzato
90%
10%
responsabile di
laboratorio
25%
consiglio di classe
92%
8%
sufficiente
46%
54%
buono
56%
22%
distinto
43%
29%
14%
14%
ottimo
33%
33%
17%
17%
25%
50%
B5.3- Il giudizio sintetico
Mfinale conclusivo del
D.9
ciclo si esprime in:
22%
B5.1 M – Domanda 2
PEP- Progetto di vita
Mai
7%
Quasi mai
14%
Sempre
51%
Q.Volta
21%
Spesso
7%
B5.1 M – Domanda 4
PEP -Programmazione classe e
gruppi
Quasi Mai
mai 0%
14%
Q.Volta
7%
Spesso
36%
Sempre
43%
B5.1 M – Domanda 7
Mai
0%
PEP- Abilità sociali
Sempre
65%
Quasi
mai
7%
Q.Volta
14%
Spesso
14%
B5.2 M – Domanda 1
SCUOLA - Progetto Continuità
Quasi
Orientamento
Spesso
mai
Q.Volta
21%
0%
14%
Mai
7%
Sempre
58%
B5.2 M – Domanda 5
SCUOLA- Laboratorio sw disabilità
Q.Volta
29%
Quasi
mai
Mai
7%
14%
Spesso
14%
Sempre
36%
B5.3 M – Domanda 3
DIDATTICA- Modulare o laboratori
Quasi
Mai
mai
Sempre
7%
0%
29%
Q.Volta
29%
Spesso
35%
B5.3 M – Domanda 6
DIDATTICA- Frequenza dei
laboratori
Sempre
Mai
Spesso
0%
14%
29%
Quasi
mai
21%
Q.Volta
36%
B5.3 M – Domanda 8
DOCENTE SPECIALIZZATO
Quasi Spesso
Mai
mai
0%
10%
0%
Q.Volta
0%
Sempre
90%
B5.3 M – Domanda 8
RESPONSABILE LABORATORIO
Sempre
25%
Mai
50%
Quasi
mai
0%
Spesso
0%
Q.Volta
25%
B5.3 M – Domanda 8
CONSIGLIO DI CLASSE
Spesso
8%
Q.Volta
Mai
0%
0%
Quasi mai
0%
Sempre
92%
B5.3 M – Domanda 9
SUFFICIENTE
Quasi m ai
0%
Q.Volta
0%
Mai
0%
Sem pre
46%
Spesso
54%
B5.3 M – Domanda 9
BUONO
Q.Volta
22%
Spesso
22%
Quasi
Mai
mai
0%
0%
Sempre
56%
B5.3 M – Domanda 9
DISTINTO
Mai
Quasi14%
mai
14%
Q.Volta
29%
Sempre
43%
Spesso
0%
B5.3 M – Domanda 9
OTTIMO
Mai
17%
Quasi
mai
17%
Sempre
33%
Q.Volta
33%
Spesso
0%
B5.3 M – Domanda 9
SEMPRE
ottimo
13%
sufficiente
37%
distinto
19%
buono
31%
N.
Questionario integrazione - Compilazione a cura dei Dirigenti Scolastici
Domanda
SI
NO
1 I locali della scuola sono accessibili a tutti
I locali della scuola sono utilizzati da tutti gli alunni, compresi quelli con disabilità
2 motoria
Tutti gli spazi (laboratori, aule polifunzionali, biblioteca,palestra) sono utilizzati anche
3 dagli alunni disabili
4 Quanti GLH Istituto vengono effettuati durante l'anno scolastico
n.
5 Il GLH Operativo si riunisce in orario pomeridiano
6 Quanti GLH Operativi vengono effettuati durante l'anno scolastico: tre
più di tre
meno di tre
7 La documentazione relativa agli alunni disabili viene aggiornata con frequenza:
annuale
pluriennale
8 La scuola chiede finanziamenti per progetti speciali integrati previsti nel POF
9 I fondi per l'handicap vengono utilizzati secondo necessità collettive
10 La scuola coinvolge gli enti esterni per la realizzazione di progetti di integrazione:
ASL/Specialisti
Enti Locali
Associazioni
11 Gli Enti locali assegnano alla scuola assistenza specialistica (educatore professionale,
assistente educativo, traduttore linguaggio segni, personale paramedico o
psicosociale) in base a:
numero alunni diversamente abili con difficoltà di autonomia e comunicazione
progetti d'integrazione
12 La scuola realizza l'accordo educativo con le famiglie mediante:
Accoglienza e disponibilità
Collaborazione progettuale
Segui
Questionario integrazione - Compilazione a cura del G.L.H. Istituto/F.O. Area handicap/Coordinatore Sostegno
Parte comune
N.
Domanda
Sempre Spesso Q.Volta Q. mai Mai
1
Al GLH istituto partecipano le seguenti componenti:
Dirigente scolastico
Docenti curricolari
Docenti specializzati
ASL/Specialisti
Personale Ente Locale
Genitori
2
Quali tematiche affronta il GLH istituto:
Indirizzi per il POF
Organizzazione scuola
Monitoraggio del processo di integrazione
Valutazione
3
Al GLH Operativo partecipano le seguenti componenti:
Consiglio di classe/modulo intersezione
Docente/i specializzati
ASL/Specialisti
AEC (Assistente Educativo addetto alla Comunicazione)
4
5
Genitori
Nella commissione che elabora il POF della scuola sono presenti gli insegnanti
specializzati
Le competenze del docente specializzzato sono messe a disposizione di tutti gli
alunni in difficoltà presenti nella classe/sezione
Segui
Questionario integrazione - Compilazione a cura del G.L.H. Istituto/F.O. Area handicap/Coordinatore Sostegno
Parte comune
N.
Domanda
6
La scuola ha attivato percorsi di formazione mirati all'integrazione per tutto il
personale
In presenza di alunni in situazione di handicap la scuola attiva modalità d'intervento
collegiali al fine di individuare strategie che coinvolgano più attori nel processo
d'integrazione.
Il docente specializzato utilizza strumenti strutturati per le osservazioni e le verifiche
dell'apprendimento
Gli incontri tra i docenti dei vari ordini e gradi di scuola garantiscono la continuità
educativa e didattica
Gli incontri con gli specialisti ASL/Esterni offrono indicazioni traducibili in proposte
didattiche
7
8
9
10
11
12
13
Q.
Sempre Spesso Q.Volta mai
Tra gli specialisti, gli insegnanti curricolari e quelli specializzati c'è collaborazione
nella stesura del PDF e del PEP
La stesura del PDF e del PEP è relizzata in collaborazione tra i docenti curricolari e
i docenti specializzati
Il PEP è parte integrante della programmazione di classe
Segui
Mai
Questionario integrazione
Parte indirizzo - Scuola infanzia
N.
Domanda
1
Gli alunni diversamente abili sono
accompagnati da un progetto di
continuità/orientamento della scuola
del grado/ordine precedente all'atto
dell'iscrizione.
La formulazione del P.E.P è
incentrata sul “progetto di vita”
L’attività curricolare utilizza
laboratori e/o metodologie facilitanti
l'integrazione
Il P.E.P. viene integrato e attuato
nella programmazione di classe
mediante attività di gruppo o
apprendimento tra pari.
Nella scuola è attivo un laboratorio
multimediale con software specifici
per le varie disabilità
L'alunno/a frequenta i laboratori per
l'intero orario curricolare
L'apprendimento delle abilità sociali
è inserito e praticato nel P.E.P.e
nella programmazione di sezione
La valutazione dell'alunno/a
diversamente abile viene attuata
da:
docente specializzato
2
3
4
5
6
7
8
responsabile di laboratorio
team
Sempre Spesso Q. Volta
Quasi
mai
Mai
Segui
Questionario integrazione
Parte indirizzo - Scuola elementare
Domanda
N.
Sempre
Spesso
Q.Volta
Quasi mai
1 Gli alunni diversamente abili sono accompagnati
da un progetto di continuità/orientamento della
scuola del grado/ordine precedente all'atto
dell'iscrizione.
2 La formulazione del P.E.P è incentrata sul
“progetto di vita”
3 L’attività curricolare utilizza laboratori e/o
metodologie facilitanti l'integrazione
4 Il P.E.P. viene integrato e attuato nella
programmazione di classe mediante attività di
gruppo o apprendimento tra pari.
5 Nella scuola è attivo un laboratorio multimediale
con software specifici per le varie disabilità
6 L'alunno/a frequenta i laboratori per l'intero orario
curricolare
7 L'apprendimento delle abilità sociali è inserito e
praticato nel P.E.P.e nella programmazione di
modulo
8 La valutazione dell'alunno/a diversamente abile
viene attuata da:
docente specializzato
responsabile di laboratorio
modulo
9 Il giudizio sintetico finale conclusivo del ciclo si
esprime in:
sufficiente
buono
distinto
ottimo
Segui
Mai
Questionario integrazione
Parte indirizzo - Scuola secondaria primo grado
N.
Domanda
Sempre
Spesso
1
Gli alunni diversamente abili sono accompagnati da un
progetto di continuità/orientamento della scuola del
grado/ordine precedente all'atto dell'iscrizione.
2
La formulazione del P.E.P è incentrata sul “progetto di
vita”
L’attività curricolare è di tipo modulare o per laboratori
3
4
5
6
7
8
Q.Volta
Q. mai
Mai
Il P.E.P. viene integrato e attuato nella programmazione
di classe mediante attività di gruppo o apprendimento tra
pari.
Nella scuola è attivo un laboratorio multimediale con
software specifici per le varie disabilità
L’alunno/a frequenta i laboratori per l’intero orario
curricolare
L'apprendimento delle abilità sociali è inserito e praticato
nel P.E.P. e nella programmazione di classe
La valutazione dell'alunno/a diversamente abile viene attuata da:
docente specializzato
responsabile di laboratorio
consiglio di classe
9
Il giudizio sintetico finale conclusivo del ciclo si esprime
in:
sufficiente
buono
distinto
ottimo
Segui
Questionario integrazione
Parte indirizzo - Scuola secondaria secondo grado
N.
Domanda
1
Gli alunni diversamente abili sono accompagnati da un
progetto di continuità/orientamento della scuola del
grado/ordine precedente all'atto dell'iscrizione.
2
La formulazione del P.E.P è incentrata sul “progetto di vita”
3
Il P.E.P prevede dei percorsi di integrazione scuola-lavoro
4
Il percorso d'apprendimento è centrato sui crediti formativi
nelle situazioni di PEP a "scorrimento"
5
La scuola ha attivato protocolli d'intesa con la Formazione
Professionale (Percorsi misti di formazione)
6
Il P.E.P. viene integrato e attuato nella programmazione di
classe mediante attività di gruppo o apprendimento tra pari.
7
L'apprendimento delle abilità sociali è inserito e praticato nel
P.E.P.e nella programmazione di classe
8
L’attività curricolare è di tipo modulare o per laboratori
9
Nella scuola è attivo un laboratorio multimediale con
software specifici per le varie disabilità
10 L’alunno/a frequenta i laboratori professionali per l’intero
orario curricolare
11 La valutazione dell'alunno/a diversamente abile viene
attuata da:
docente specializzato
responsabile di laboratorio
consiglio di classe
Sempre
Spesso
Q.Volta
Quasi mai
Mai
Scheda di sintesi
GRUPPO comune
UTILIZZAZIONE DELLE STRUTTURE
CAUSE
STRATEGIE
NOTE
Presenza di barriere
architettoniche
Assenza di progetti
integrati
UTILIZZAZIONE DEI FONDI
CAUSE
STRATEGIE
NOTE
Mancato inserimento
nel POF di progetti
speciali integrati
Scarsa attenzione della
scuola in merito alla
formazione specifica
dei docenti
specializzati
Scarsa motivazione dei
docenti specializzati
verso i corsi di
formazione specifica
Segui
Scheda di sintesi
GRUPPO comune
COLLABORAZIONE SCUOLA/ENTI ESTERNI
RAPPORTO SCUOLA ASL
Scarsa collaborazione
tra operatori ASL e
docenti per mancanza
di un linguaggio
comune
Scarsa motivazione
della scuola ad
accogliere
suggerimenti che in
qualche modo
rischiano di modificare
la prassi metodologica
e didattica quotidiana
Inadeguato numero di
incontri per la stesura
del PDF e del PEP
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Scheda di sintesi
GRUPPO comune
COLLABORAZIONE SCUOLA/ENTI ESTERNI
RAPPORTO SCUOLA ENTI LOCALI ASSOCIAZIONI
Gli enti esterni non
sono disponibili a
collaborare con la
scuola
Scarsa motivazione
della scuola ad attivare
interventi di rete.
Non applicazione della
normativa che assegna
agli EELL un ruolo
propositivo in merito
all’integrazione
scolastica
Scarsa conoscenza
degli aspetti
organizzativi e
metodologici della
scuola
Mancata indicazione
alla scuola da parte
degli Enti Locali dei
criteri di assegnazione
del personale
specialistico per gli
alunni diversamente
abili
Mancato monitoraggio
dell’attività svolta dal
personale specialistico
assegnato alla scuola
Scarsa conoscenza dei
progetti integrati
realizzati dalla scuola
Segui
Scheda di sintesi
GRUPPO comune
COLLABORAZIONE SCUOLA/FAMIGLIA
Resistenza da parte
della famiglia a
lasciarsi coinvolgere
nella progettazione
dell’integrazione
scolastica
Mancata condivisione
Tra la famiglia e la
scuola delle scelte
educative e didattiche
Inadeguata
informazione da parte
della scuola in merito al
progetto di
integrazione
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Scheda di sintesi
GRUPPO comune
ORGANIZZAZIONE DIDATTICA
Mancato
riconoscimento da
parte della scuola del
ruolo istituzionale del
GLH di Istituto
Scarsa collaborazione
tra gli operatori della
Scuola e della ASL.
Piena delega al docente
di sostegno per
mancata assunzione di
responsabilità del
progetto di
integrazione da parte
dei docenti di classe.
Inadeguato
coinvolgimento degli
Enti Locali al progetto
di integrazione
dell’alunno
diversamente abili
La figura
dell’assistente non è
presente al GLH
operativo per
mancanza di ore da
destinare all’incontro
Mancato
coinvolgimento
dell’assistente nel
progetto di
integrazione
Disattenzione della
famiglia nei confronti
dell’attività scolastica
del figlio disabile
Le tematiche affrontate
dal GLH di Istituto
riguardano
principalmente le
situazioni di particolare
gravità
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Scheda di sintesi
GRUPPO comune
RUOLO E STRUMENTI DEL DOCENTE SPECIALIZZATO
Scarsa considerazione
per la figura del
docente specializzato
Inadeguata
preparazione del
docente specializzato
che limita la sua
capacità propositiva
Carente formazione del
docente specializzato
in materia di strumenti
di osservazione e di
valutazione
Il docente specializzato
utilizza preferibilmente
gli strumenti di
osservazione
approntati da lui
Segui
Scheda di sintesi
GRUPPO comune
RUOLO DOCENTI CURRICOLARI E SCUOLA
Scarsa motivazione
della scuola verso una
formazione di tutti i
docenti per le
tematiche di pedagogia
speciale
La scuola non utilizza
una modalità di
condivisione collegiale
nell’affrontare
situazioni di particolare
disagio.
Difficoltà ad istituire
una rete di
collaborazione tra le
scuole
Delega al docente di
sostegno di elaborare il
PDF ed il PEP
Scarsa conoscenza
degli strumenti e delle
modalità di raccordo e
di integrazione del PEP
con la programmazione
di classe da parte del
docente specializzato
Resistenza da parte dei
docenti curricolari a
collaborare con
l’insegnante
specializzato.
Scheda di sintesi
GRUPPO indirizzo
PIANO EDUCATIVO PERSONALIZZATO
CAUSE
Prevalenza della
dimensione scolastica
rispetto a quella evolutiva
del bambino
Mancanza di strutture
adeguate
Mancata collaborazione tra
famiglia/scuola/ASL/EELL.
Scarsa integrazione del
docente di sostegno con il
team.
Scarsa conoscenza delle
metodologie di gruppo
Scarsa importanza ai fini
dell’apprendimento delle
abilità sociali.
STRATEGIE
NOTE
ORGANIZZAZIONE DIDATTICA DELLA SCUOLA
Scarsa collaborazione tra
Istituzioni e docenti dei
vari ordini e gradi
Mancanza di progetti
specifici
Assenza di specifica
progettualità riferita a
scelte metodologiche
diverse
Mancata disponibilità del
docente specializzato e/o di
classe ad assumersi
maggiori carichi di lavoro
.
Segui
Scheda di sintesi
GRUPPO indirizzo
VALUTAZIONE
Delega al docente
specializzato
Scarsa conoscenza e/o
condivisione di modelli
valutativi
Giudizio sintetico espresso
secondo il parere dei
docenti di……………..
Scarsa considerazione
degli obiettivi raggiunti
dall’alunno rispetto alla
sua situazione di partenza
Gruppo trasversale
Scuola infanzia/elementare
Scuola media di primo grado
Scuola media secondo grado
Lavori relativi
Al convegno 29 maggio 2003
UTILIZZAZIONE DELLE STRUTTURE
CAUSE DEI PUNTI DI
CRITICITA’
Presenza di barriere
architettoniche e assenza di
spazi idonei
adeguatamente attrezzati
dall’Ente Locale
responsabile
Assenza di progetti
Integrati per scarse risorse
finanziarie o per
inadeguata gestione delle
risorse professionali ed
economiche.
STRATEGIE D’INTERVENTO
NOTE
Coinvolgimento attivo degli
organi collegiali e della
commissione POF per
pianificare ed attivare le
procedure volte al
superamento delle barriere
architettoniche e
dell’adeguamento degli spazi.
Ottiimizzazione delle sinergie
professionali e della
comunicazione circolare:
messa in rete delle
esperienze,
collaborazioni esterne,
finanziamenti speciali per
progetti mirati, che siano
documentati.
Segui
UTILIZZAZIONE DEI FONDI
CAUSE DEI PUNTI DI
CRITICITA’
STRATEGIE
D’INTERVENTO
Mancato inserimento
nel POF di progetti
speciali integrati.
Inserire nel POF progetti
mirati e speciali
Fondi inadeguati per
l’acquisto di ausili e
sussidi e destinazione
degli stessi per
l’acquisto di materiale
utile al gruppo.
Dare la priorità ai casi più
gravi per l’acquisto di
materiali e sussidi
didattici.
NOTE
Segui
COLLABORAZIONE SCUOLA/ENTI ESTERNI
RAPPORTO SCUOLA ASL
CAUSE DEI PUNTI DI
CRITICITA’
STRATEGIE
D’INTERVENTO
Scarsa collaborazione
tra operatori ASL e
docenti per
mancanza di un
linguaggio comune.
Realizzare aggiornamenti
tematici con contenuti
pratici.
Scarsa motivazione
della scuola ad
accogliere
suggerimenti che in
qualche modo
rischiano di
modificare la prassi
metodologica e
didattica quotidiana.
Sperimentare percorsi
educativi e didattici con
scadenza a breve termine
e verificare
puntualmente; ciò
favorirebbe i cambiamenti
nelle scelte
metodologiche e
didattiche.
NOTE
Segui
COLLABORAZIONE SCUOLA/ENTI ESTERNI
RAPPORTO SCUOLA/ ENTI LOCALI e ASSOCIAZIONI
CAUSE DEI PUNTI DI
CRITICITA’
STRATEGIE
D’INTERVENTO
Non applicazione della
normativa che assegna
agli EELL un ruolo
propositivo in merito
all’integrazione scolastica,
anche per mancanza di un
operatore di riferimento.
Individuazione di un
operatore di riferimento
che colleghi l’azione
dell’Ente Locale con quello
della scuola, trovando
significativi punti di
contatto.
Mancata indicazione alla
scuola da parte degli Enti
Locali dei criteri di
assegnazione del personale
specialistico per gli alunni
diversamente abili.
Scarsa conoscenza dei
progetti integrati realizzati
della scuola.
Realizzazione di progetti di
integrazione scolastica che
gli Enti Locali dovrebbero
attuare in collaborazione
con gli Istituti scolastici.
Scambio tra le scuole degli
ausili, nel passaggio degli
alunni H da una scuola a
quella del grado
successivo.
Progetti sulla continuità
educativa e metodologica.
NOTE
Segui
COLLABORAZIONE SCUOLA/FAMIGLIA
CAUSE DEI PUNTI DI
CRITICITA’
Resistenza da parte della
famiglia a lasciarsi
coinvolgere nella
progettazione
dell’integrazione scolastica
Totale delega alla scuola.
Mancata condivisione
Tra la famiglia e la scuola
delle scelte educative e
didattiche
Inadeguata informazione da
parte della scuola in merito al
progetto di integrazione.
Mancanza di una formazione
specifica dei docenti nella
gestione dei rapporti con la
famiglia.
STRATEGIE
D’INTERVENTO
NOTE
Individuazione delle linee
guida che regolino i rapporti
tra i due soggetti. Condividere
con la famiglia le scelte
educative e didattiche dei
progetti di integrazione.
Essendo la famiglia coinvolta
direttamente nella stesura dei
documenti programmatici, può
liberamente esprimere il
proprio parere ed i propri
bisogni.
Corsi di formazione tematici
su :
la comunicazione
la relazione
la gestione del gruppo.
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ORGANIZZAZIONE DIDATTICA
CAUSE DEI PUNTI DI
CRITICITA’
STRATEGIE
D’INTERVENTO
Difficoltà del Dirigente
Scolastico a seguire in modo
adeguato le problematiche
dell’integrazione per i troppi
impegni, per cui attiva una
delega al personale insegnante
di sostegno.
Il Dirigente scolastico dovrebbe
saper motivare ed impegnare
nel campo tutto il personale
docente e non.
Piena delega al docente di
sostegno per mancata assunzione
di responsabilità del progetto di
integrazione da parte dei docenti
di classe.Questi sono troppo
preoccupati a seguire il
programma istituzionale,per
poter partecipare in maniera
adeguata alla programmazione
e attuazione del PEP.
Aggiornamento specifico e
continuo di tutto il personale
docente e non
Esigui cambiamenti ottenuti o
perseguibili dai soggetti H
gravi,determinano spesso una
discontinuità di impegno ed
una scarsa motivazione del
personale docente
La scuola dovrebbe poter
contare sulla presenza di
personale esperto nel campo
dell’handicap
(psicopedagogista) che svolga
un’azione facilitante per
l’integrazione.
NOTE
Segui
RUOLO E STRUMENTI DEL DOCENTE
SPECIALIZZATO
CAUSE DEI PUNTI DI
CRITICITA’
Scarsa considerazione per la
figura del docente specializzato
Carente formazione del
docente specializzato in
materia di strumenti di
osservazione e di valutazione. Il
docente specializzato utilizza
preferibilmente gli strumenti di
osservazione approntati da lui.
STRATEGIE
D’INTERVENTO
NOTE
Inserire nella commissione
POF, un docente specializzato.
Inserire nel POF l’uso di
strumenti di valutazione
oggettivi e scientifici fruibili da
tutti i docenti.
Segui
RUOLO DOCENTI CURRICOLARI E
SCUOLA
CAUSE DEI PUNTI DI
CRITICITA’
STRATEGIE
D’INTERVENTO
Scarsa motivazione della
scuola verso una formazione
di tutti i docenti per le
tematiche di pedagogia
speciale
Incidere sul modello culturale
con percorsi di formazione
operativi che prendano
spunto da un bisogno reale,
emergente di una scuola
Difficoltà ad istituire una
rete di collaborazione tra le
scuole
Esperienze positive da
esportare come modello
operativo.
NOTE
Segui
RUOLO DOCENTI CURRICOLARI E
SCUOLA
CAUSE DEI PUNTI DI
CRITICITA’
STRATEGIE
D’INTERVENTO
Difficoltà nel rapporto
scuola/ASL per mancanza
di condivisione delle
responsabilità del
progetto educativo e
didattico dell’alunno
disabile.
Promuovere percorsi di
integrazione tra ASL,
scuola, Enti locali e
aumentare la frequenza
del GLH operativo.
Scarsa conoscenza degli
strumenti e delle
modalità di raccordo e di
integrazione del PEP con
la programmazione di
classe da parte del
docente specializzato
Attivare un’organizzazione
flessibile, che parta dalle
esigenze del bambino e
non dalla rigidità delle
organizzazioni, che
riguardano ad esempio la
valutazione , i materiali, gli
orari .
NOTE
Scuola infanzia/elementare
Lavoro dei gruppi
Convegno 29 maggio 2003
Segui
PIANO EDUCATIVO PERSONALIZZATO
CAUSE DEI PUNTI DI
CRITICITA’
X
Prevalenza della dimensione
scolastica rispetto a quella
evolutiva del bambino.
Scarsa importanza delle abilità
sociali. ai fini
dell’apprendimento.
STRATEGIE
D’INTERVENTO
 Maggiore collaborazione nel
team evitando di farsi
condizionare dal programma
strettamente didattico.
 Attuare progetti specifici che
diano priorità alla dimensione
evolutiva/affettiva e relazionale
del bambino
NOTE
Attuare un processo
metodologico diverso in fase
di progettazione: partire dalle
abilità del bambino per
pensare ad un percorso
adeguato.
Segui
PIANO EDUCATIVO PERSONALIZZATO
CAUSE DEI PUNTI DI
CRITICITA’
STRATEGIE
D’INTERVENTO
NOTE
X
Mancata collaborazione tra
famiglia/scuola/ASL/EELL.
Coordinare e integrare gli
interventi utilizzando incontri
istituzionali e incontri informali.
Attuare progetti d’integrazione
all’interno della scuola
coinvolgendo docenti e personale
(con qualifica e ruolo diverso)
dipendente da Enti o
Associazioni. (progetti condivisi
in tutte le fasi)
I.: aiutare e sostenere la
famiglia nel processo di
consapevolezza e
accettazione delle difficoltà
del proprio figlio.
In alcune realtà della
provincia c’è difficoltà di
comunicazione e di
condivisione con ASL e/o
EELL.
X
Scarsa integrazione del
docente di sostegno con il
team.
E.:Superamento del ruolo
professionale legato alle
discipline o agli ambiti mediante
la condivisione del PEP e di
progetti mirati e specifici.
Utilizzazione di lavori di gruppo
in cui siano coinvolti tutti i
docenti del team, compreso
l’insegnante di sostegno.
In diverse realtà scolastiche
viene ancora delegato il
docente di sostegno come
“persona unica” che debba
sostenere e provvedere al
bambino disabile.
Segui
ORGANIZZAZIONE DIDATTICA DELLA
SCUOLA
X
Mancanza di progetti
specifici
Promuovere confronto e
progettazione non solo
all’interno del team ma in tutto
il plesso per individuare finalità
e obiettivi comuni rispetto
all’integrazione al fine di
elaborare progetti specifici.
•
X
Mancata disponibilità del
docente specializzato e/o
di classe ad assumersi
maggiori carichi di lavoro
Mancanza di risorse
strutturali e di risorse
professionali (responsabile
di laboratorio
multimediale)
Individuazione, là dove è
assente, del responsabile di
laboratorio che partecipi a tutti
gli effetti ai progetti finalizzati
all’integrazione seguendone
tutte le fasi.
X
E’ stata sottolineata
l’importanza del ruolo
propositivo e di
coordinamento del
Dirigente scolastico.
Formazione specifica e
comune riservata non solo ai
docenti di sostegno ma anche a
quelli curricolari.
•
Formazione rivolta a
docenti di diversi ordini di
scuola e grado
-
Segui
VALUTAZIONE
X
Scarsa conoscenza e/o
condivisione di modelli
valutativi
Formazione specifica per la
valutazione dell’handicap
rivolta a tutti i docenti per
arrivare ad una chiave di lettura
specifica e condivisa.
X
Scarsa considerazione
degli obiettivi raggiunti
dall’alunno rispetto alla
sua situazione di partenza
Prevedere il “progetto di vita” e
tenerne conto nella valutazione
dei traguardi raggiunti
dall’alunno disabile.
Scuola media di primo grado
Lavoro dei gruppi
Convegno 29 maggio 2003
Segui
PIANO EDUCATIVO PERSONALIZZATO
CAUSE
STRATEGIE
Mancata collaborazione tra Favorire una
famiglia/scuola/ASL/EELL collaborazione più
costruttiva tra Scuola /
A.S.L / Famiglia / EELL
mediante attivazione di
progetti condivisi
Scarsa conoscenza delle
metodologie di gruppo
Scarsa importanza ai fini
dell’apprendimento delle
abilità sociali.
NOTE
Migliorare le competenze
professionali di tutto il
personale della scuola
attraverso corsi di
formazione focalizzati
sulle abilità sociali e sulla
loro importanza per
l’apprendimento.
Segui
ORGANIZZAZIONE DIDATTICA DELLA SCUOLA
Scarsa collaborazione tra
Inserire nel POF incontri
Istituzioni e docenti dei vari finalizzati e
ordini e gradi
calendarizzati che
facilitino gli scambi tra
istituzioni e docenti di
vari ordini e gradi, con
monitoraggio e verifica
periodica da parte del
dirigente.
Mancanza di risorse
strutturali, di risorse
professionali e scarsa
conoscenza delle risorse
finanziarie disponibili per
l’handicap.
Individuare ed incaricare
un docente all’interno
della scuola in grado di :
a. Raccogliere
informazioni sui
finanziamenti messi a
disposizione per
l’handicap
b. gestire i laboratori
e curare i rapporti con gli
enti locali.
.
Segui
VALUTAZIONE
Delega al docente
specializzato
Scarsa conoscenza e/o
condivisione di modelli
valutativi
Scarsa considerazione degli
obiettivi raggiunti
dall’alunno rispetto alla sua
situazione di partenza
Definire in modo preciso
il ruolo del docente di
sostegno e stabilire cosa
il docente deve fare nella
sua funzione di
mediatore.
Elaborare e condividere
un modello di
valutazione i cui criteri
tengano conto degli
aspetti cognitivi,
relazionali e formati
previsti nel percorso
individuale e rispettino
le aspettative del
“Progetto di vita”
Per permettere ad ogni
alunno diversamente
abile di esprimere questa
sua “diversa abilità” la
scuola deve prevedere
percorsi formativi
adeguati alle reali
potenzialità dell’alunno.
Scuola media secondo grado
Lavoro dei gruppi
Convegno 29 maggio 2003
Segui
PIANO EDUCATIVO PERSONALIZZATO
CAUSE
Prevalenza della dimensione
scolastica rispetto a quella
evolutiva del bambino
Mancanza di strutture adeguate:
laboratori, atelier.
Mancata collaborazione tra
famiglia/scuola/ASL/EELL.
STRATEGIE
NOTE
Conoscenza delle risorse del
territorio.
Attivazione di protocolli
d’intesa.
Attuazione della flessibilità
didattica. Applicazione di
metodologie condivise nei vari
ordini di scuola.
Corsi di formazione in rete.
Protocollo d’intesa provinciale.
Segui
ORGANIZZAZIONE DIDATTICA DELLA SCUOLA
Scarsa collaborazione tra
Istituzioni e docenti dei vari ordini
e gradi. Progetti orientamento e
continuità.
Mancanza di progetti specifici
mirati al mondo del lavoro.
Assenza di specifica progettualità
riferita a scelte metodologiche
diverse
Incontri di lavoro, con cadenza
semestrale, tra gli operatori della
scuola media e superiore.
Scambi tra i GLH d’Istituto delle
varie scuole.
Scambio di progetti e materiali
didattici.
Attivazione progettuale della
Creazione di laboratori,
rete interistituzionale.
dotazione di mezzi e spazi
opportuni.
Mancanza di autorizzazioni
alla frequenza dei laboratori
professionali.
Incremento del numero di
ore di sostegno su progetto.
Preparazione di seminari ed
approfondimenti con esperti di
enti di formazione e del mondo
del lavoro. Definizione di una
precisa tempistica per
l’attuazione dei progetti.
Segui
VALUTAZIONE
Delega al docente specializzato
Aumentare il livello di
informazione e formazione dei
docenti curricolari.
Rafforzare le funzioni del
G.L.H. operativo
Attribuzione di maggiori
fondi.
Specificazione delle
modalità di attribuzione dei
fondi H.
Scarsa conoscenza e/o
condivisione di modelli valutativi
Giudizio sintetico espresso
secondo il parere dei docenti di
sostegno o curricolari
Scarsa considerazione degli
obiettivi raggiunti dall’alunno
rispetto alla sua situazione di
partenza
Incrementare la formazione sulla Valutare maggiormente
valutazione nelle situazioni di
l’apporto dei genitori
handicap a tutti i docenti.
Credits
• Il presente lavoro è stato prodotto dagli insegnanti:
Lina Di Stefano (Progetto)
Stefania Insogna (Progetto)
Ugo Longo (Progetto e realizzazione ipertesto)
• Si ringrazia per l’affettuosa disponibilità e
contributo operativo l’insegnante:
Rachelina Maio
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marzo 2003 - Nota:per scaricare il file (