Rif.:\\srw2k\xxxxx il progettista: Arch. Guido Geuna Provincia di Torino Regione Piemonte Comune di Buriasco collaboratore: arch. Cristina Rostagnotto PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE PROGETTO DI PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE DEFINITIVO dott. geol. Francesco PERES Delibera di C.C. n°___________del___________ LIBRETTO DELLE OSSERVAZIONI OSS IL SINDACO: Armando ROMANO IL SEGRETARIO: dott. Giuseppe BURRELLO N°commessa/ lavoro Livello di progettazione U008_01 DEF Tipo N°Elab Indice di modifica Oggetto modifica PRGC Data 15/11/2012 Studio: Via Chisone, 13 - 10060 Osasco (To) Tel 0121 341118 - E-mail [email protected] P.IVA 07394900018 Disegnatore C.R. PROGETTO DEFINITIVO DI NUOVO P.R.G.C. Legge Regionale n. 56//1977 e s.m.i. Comune di Buriasco Registro delle osservazioni Sommario AVV. CATERINA AUDANO - PROT. COM.LE N. 36 DEL 04.01.2012......................................................................................2 PAOLINI ARDUINO LEGALE RAPPRESENTANTE DELLA AR.MAR DI ARDUINO PAOLINO E C S.N.C. - PROT. COM.LE N. 112 DEL 11.01.2012 ....................................................................................................................................................2 SUOR. EUGENIA DONATI - LEGALE RAPPRESENTANTE DELLA CONGREGAZIONE DELLE SUORE DEL SS. NATALE - PROT. COM.LE N. 142 DEL 13.01.2012 .....................................................................................................................2 JOCHEN HAUCK AMM. DELEGATO DELLA RENOILT GOR S.P.A. ......................................................................................2 PROT. COM.LE N. 166 DEL 16.01.2012 ........................................................................................................................................2 LOMARTIRE ANTONIO E ROSANO ELENA - PROT. COM.LE N. 197 DEL 18.01.2012.........................................................3 MONTICONE ELIO - PROT. COM.LE N. 212 DEL 19.01.2012 ...................................................................................................3 MERITANO ATTILIO E MINETTO BRUNA - PROT. COM.LE N. 205 DEL 19.01.2012 ...........................................................3 COMITATO DIFESA BURIASCO - PROT. COM.LE N. 228 DEL 20.01.2012.............................................................................3 PEANO GIOVANNI - PROT. COM.LE N. 240 DEL 21.01.2012 ...................................................................................................4 FEDERAZIONE PROVINCIALE COLTIVATORI DIRETTI DI TORINO - SEZIONE BURIACO - PROT. COM.LE N. 262 DEL 23.01.2012 ................................................................................................................................................................................6 BERTINETTO GUIDO E BERTINETTO CATERINA - PROT. COM.LE N. 263 DEL 23.01.2012 .............................................6 UTC - PROT. COM.LE N. 241 DEL 23.01.2012 .............................................................................................................................7 PROVINCIA DI TORINO - PROT. COM.LE 1417 DEL 20 APRILE 2012 “TRASMISSIONE DEL PRONUNCIAMENTO D’INCOMPATIBILITA’ DELLA PROVINCIA ALL’ADOZIONE DEL PROGETTO PRELIMINARE NUOVO PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE” (D.C.C. N.33 DEL 13.10.2011 PROT. N. 295849 DEL 10.04.2012.......................8 CONTRIBUTO “Servizio Difesa del Suolo e Attività estrattive della Provincia” - nota prot. n. 245489 del 22.03.2012 ......9 CONTRIBUTO “Servizio Valutazione Ambientale” - Prot. n. 0251669/2012/LB6-Titr 10.04.02 del 26.03.2012 ...............10 ARPA - AGENZIA REGIONALE PER LA PROTEZIONE AMBIENTALE PROT. COM.LE 1824 DEL 27 MAGGIO 2012 “TRASMISSIONE DEL PRONUNCIAMENTO D’INCOMPATIBILITA’ DELLA PROVINCIA ALL’ADOZIONE DEL PROGETTO PRELIMINARE NUOVO PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE (D.C.C. N.33 DEL 13.10.2011)”PROT. N. 50082 DEL 17.05.2012 - VALUTAZIONI DEI CONTENUTI DEL RAPPORTO AMBIENTALE E DELLA SINTESI NON TECNICA, AI SENSI DELL’ART. 12 DEL D.LGS 152/08 E S.M.I......................................................12 Pagina 1 PROGETTO DEFINITIVO DI NUOVO P.R.G.C. Legge Regionale n. 56//1977 e s.m.i. Comune di Buriasco Registro delle osservazioni Avv. Caterina AUDANO - Prot. Com.le n. 36 del 04.01.2012 Tavole: 1, 2,3 localizzazione proposta: CAPOLUOGO Articolo NTA n° Territorio comunale: Cap. Relazione Osserva che il baricentro del depuratore è stato posto non nel centro dell’impianto stesso ma nella zona destinata al rimessaggio di attrezzature collocata a ridosso della cappella c.d. della Madonna della Neve. L’errore materiale determina anche un’errata individuazione cartografica della fascia di rispetto “inedificabile” a rispetto del depuratore. Paolini ARDUINO Legale rappresentante della AR.MAR di ARDUINO PAOLINO e C S.n.c. - Prot. Com.le n. 112 del 11.01.2012 Tavole: 1, 2,3 localizzazione proposta: CAPOLUOGO Articolo NTA n° Territorio comunale: Cap. Relazione Osserva che l’edificio uso uffici (fg. 3 n. 131) regolarmente licenziato non è inserito nell’area Dc7 Suor. Eugenia DONATI - Legale rappresentante della CONGREGAZIONE DELLE SUORE DEL SS. NATALE - Prot. Com.le n. 142 del 13.01.2012 Tavole: 1, 2,3 localizzazione proposta: CAPOLUOGO “C2” Articolo NTA n° Territorio comunale: Cap. Relazione Osserva che l’inserimento in zona C di “espansione residenziale” di una parte della proprietà della Congregazione impoverisce i servizi a verde agli ospiti della casa di riposo che e la qualità del servizio erogato e chiede che venga ricercata l’area edificabile in altra zona del territorio comunale tale da non sottrarre area verde vitale per le attività svolte dall’Ente. Jochen Hauck Amm. Delegato della RENOILT GOR S.p.a. Prot. Com.le n. 166 del 16.01.2012 Tavole: localizzazione proposta: “Dc.4” Articolo NTA n° Territorio comunale: Cap. Relazione Espone che l’area in proprietà della ditta è stata contrassegnata con la sigla Dc4 ed è stata ampliata e che è stata definita un’area a destinazione turistico ricettiva contrassegnata con la sigla Dc5. Propone la modifica del piano di zonizzazione acustica del territorio comunale che deve tener conto di queste significative variazioni. Secondo quanto osservato, alla luce del nuovo PRGC, il Piano di zonizzazione acustica dovrà tenere conto della variazione di destinazione dell’area Dc5 confinante con l’area in oggetto afferendo a tale area una zona di tipo industriale. Inoltre la ditta Renoilt GOR Spa ha un’attività industriale a ciclo produttivo continuo e quindi il piano di zonizzazione acustica dovrà considerare questo aspetto per assegnare la classe acustica all’area di appartenenza della ditta. Pagina 2 PROGETTO DEFINITIVO DI NUOVO P.R.G.C. Legge Regionale n. 56//1977 e s.m.i. Comune di Buriasco Registro delle osservazioni LOMARTIRE Antonio e ROSANO Elena - Prot. Com.le n. 197 del 18.01.2012 Tavole: 1, 2,3 localizzazione proposta: “B9” Articolo NTA n° Territorio comunale: Cap. Relazione Vista l’intenzione di chiedere licenza itinerante presso il comune di residenza e la necessità di rispondere ai requisiti quali ricovero del mezzo e magazzino a norma chiedono di modificare le attuali specifiche dell’art.26 lettere a,b,e,h,i,j, aggiungere anche la specifica lettera d)-commercio al minuto. MONTICONE Elio - Prot. Com.le n. 212 del 19.01.2012 Tavole: 1, 2,3 localizzazione proposta: “B5” Articolo NTA n° - 26 – ZONE B DI Territorio comunale: -GENERALE RISTRUTTURAZIONE E COMPLETAMENTO Cap. Relazione Chiede che nella zona B5e ed in genere in tutte le aree Bne sia consentito nelle aree libere- oltre a quanto già previsto dalle NTA della Variante anche le costruzioni di nuovi edifici con destinazione compatibile con l’uso residenziale che non determinino incremento del carico antropico, fermo restando la possibilità dell’amministrazione comunale alla richiesta di 2rinuncia di danno” da parte dei proprietari per le nuove costruzioni realizzate. MERITANO Attilio e MINETTO Bruna - Prot. Com.le n. 205 del 19.01.2012 Tavole: 1, 2,3 localizzazione proposta: CAPOLUOGO Articolo NTA n° Territorio comunale: - CIMITERO Cap. Relazione Visto che il 17.04.2012 Meritano Attilio con altri 4 soggetti attuatori con il comune di Buriascio dove la distanza edificabile era di m.150 dall’area cimiteriale, che tutti meno uno hanno sfruttato tutta la superficie utile abitativa con progettazioni adeguate è evidente l’incongruità del diverso trattamento riservato ai 5 soggetti attuatori, di una riduzione della fascia cimiteriale chiede di non modificare la fascia di rispetto cimiteriale lasciando una fascia di verde, non occupata da nulla, per mantenere inalterata la situazione attuale. COMITATO DIFESA BURIASCO - Prot. Com.le n. 228 del 20.01.2012 Tavole: localizzazione proposta: AREE AGRICOLE Articolo NTA n° -29, 49 Territorio comunale: Cap. Relazione Osserva: 1. l’art. 49 disciplina la realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Il comma 7 prevede una distanza pari a 500 mt. dai fabbricati di civile abitazione per la realizzazione di impianti superiori ai 5 Kw; ritiene che sia corretto consentire e incentivare la produzione di energia da fonti rinnovabili ma ritiene altresì corretto favorire ed incentivare l’eliminazione nelle aree agricole delle concimaie a cielo aperto. Questo duplice risultato può essere ottenuto con la realizzazione di impianti di biogas. Considera da evitare la realizzazione di grossi impianti. Suggerisce quindi di mantenere i 500 mt come distanza di riferimento di base, con possibilità di deroga per le aziende che trattano solo i biogas autoprodotti e applicando le stesse distanze previste per le concimaie. 2. La distanza dell’at. 49 comma 7 per gli impianti è prevista: - 500m da fabbricati di civile abitazione nel caso di impianti a biogas; - 150 m dal perimetro delle aree di futura edificazione Pagina 3 PROGETTO DEFINITIVO DI NUOVO P.R.G.C. Legge Regionale n. 56//1977 e s.m.i. Comune di Buriasco 3. 4. 5. 6. 7. 8. Registro delle osservazioni - 10 m dai confini di proprietà. Visto che si è inteso, correttamente tutelare maggiormente i fabbricati di civile abitazione rispetto agli impianti a biogas, si ritiene che sarebbe corretto inserire anche la stessa distanza dei fabbricati riferita ai confini di proprietà, visto che la realizzazione di un impianto potrebbe risultare fortemente condizionata per le proprietà limitrofe, annullando di fatto eventuali possibilità edificatorie. Per quanto riguarda il perimetro delle aree di futura edificazione le indicazioni appaiono quasi contradditorie inquanto un eventuale centrale a biogas deve rispettare una distanza di 500 m da un fabbricato di civile abitazione esistente, ma soli 150 m dal perimetro di una futura espansione Edilizia, trovandosi quindi a distanza molto inferiore rispetto ai fabbricati. L’art.49 prevede il rispetto della DGR 1183 per quanto riguarda le limitazioni di eventuali impianti da realizzare a terra. Non sono normate nèin tale documento né nel PRG le serre destinate alla produzione agricola, che non fanno parte, storicamente, delle modalità colturali in atto sul territorio. Si ritiene corretto inserire una norma che vieti la realizzazione di serre allo scopo di realizzare impianti di potenza fino a 1 MW in aree agricole, anche se di prima e seconda classe di capacità d’uso. Si ritiene che a tutela dei suoli agricoli, l’istallazione a terra debba essere evitata; si richiede di inserire un esperesso divieto di istallazione di impianti da fonti rinnovabili per i suoli di prima e seconda classe e comunque di buona produttività, con la sola eccezione di aree già compromesse (es.area pista)al momento dell’approvazione del PRGC. L’istallazione di impianti a biomasse non è normata. Si ritiene che debba essere inserito uno specifico divieto per evitare che vengano autorizzati impianti non consoni alla realtà locale. Per esempio si propone di inserire un valore di potenza termica massimo di 50 Kw, con l’obbligo di cogenerazione; L’area destinata al depuratore è cartografata solo in alcune tavole e non in tutte. In finzione delle previsioni edificatorie del PRGC è ipotizzabile che il depuratore esistente possa rivelarsi di dimensioni insufficienti. Nella frazione Appendini e Rivasecca è prevista un’area di espansione senza che sia presente tale servizio. Si ritiene utile procedere alla localizzazione a livello di PRGC definitivo delle aree destinate ai depuratori; Per quanto concerne l’istallazione di impianti radioelettrici il comune di Buriasco è dotato di un regolamento “standard” sulla base delle direttive regionali. Ai fini di evitare l’eccessiva dispersione sul territorio di impianti si ritiene utile l’individuazione di aree di attrazione, preferibilmente di proprietà comunale, per esempio nella zona artigianale o nell’area del cimitero; L’art. 29 comma 15 stabilisce in una tabella i carichi spandibili per ettaro per diverse tipologie di allevamento. Non è specificato chiaramente il periodo di tempo a cui si riferisce la quantità spandibile (giornaliera, mensile, annuale). Il dato deve essere specificato. Si richiede una specificazione chiara e di immediata comprensione, utilizzando paramentri riferiti alla letteratura Regionale già presente sull’argomento; L’art. 29 comma 18 stabilisce per la realizzazione delle nuove stalle. Si richiede che le distanze indicate per i suini valgano anche per gli allevamenti avicoli e di sanati. Si richiede inoltre che sia prevista una distanza per gli allevamenti suinicoli, avicoli e di sanati in riferimento alle abitazioni di altra proprietà sia rurali che non rurali non inferiore a m 250. PEANO GIOVANNI - Prot. Com.le n. 240 del 21.01.2012 Tavole: GENERALE localizzazione proposta: GENERALE Articolo NTA n° - GENERALE Territorio comunale: - GENERALE Cap. Relazione Osserva: a. INDIVIDUAZIONE ZONA B9-REGIONE PAGLIERI Non capisce per quale motivo l’Amministrazione comunale abbia voluto individuare la “zona di completamento” con l’attribuzione di nuovi indici fondiari, in un gruppo di case sparse, sorto negli anni ’70, in regime di legge “Ponte” (1967) lungo la strada comunale dei paglieri, situata al di la della Circonvallazione, staccata notevolmente dal tessuto urbano del Capoluogo e distante mediamente 1Km; non capisce la necessità di individuare nuovi Borghi permettendo nuove costruzioni ed un notevole incremento dell’esistente, quando Buriasco è già costruito per oltre il 50% da case sparse, nuclei rurali e frazioni esistenti da secoli (ad esempio Rivasecca) che peraltro non sono oggetto di alcun intervento; Ma la contraddizione peggiore consiste nell’aver deciso di individuare la zona B9 in questione, su aree oggetto di vincolo idrogeologico (EMA) senza neppure contrassegnarla con la lettera “e” così come sarebbe necessario secondo la relazione tecnica dell’estensore del Piano, arch. Geuna, al punto 12.3, par.38. Propone pertanto di voler considerare la possibilità di annullare l’individuazione di tale zona, stante soprattutto il pericolo di esondabilità evidenziato dallo studio idrogeologico; Pagina 4 PROGETTO DEFINITIVO DI NUOVO P.R.G.C. Legge Regionale n. 56//1977 e s.m.i. Comune di Buriasco Registro delle osservazioni b. ZONA DI ESPANSIONE EDILIZIA C1 Con riferimento alla prevista zona di espansione residenziale contrassegnata con la lettera C1 situata ad OVEST del centro abitato, in prossimità di via Tegas, si devono rilevare alcune criticità: 1. La zona in questione è si idonea allo scopo, ma risulta essere troppo di distante dal centro abitato, soprattutto se la si confronta con una zona analoga, posta a nord delle scuole, facimente raggiungibile da due strade urbane e situata soltanto a 300 m circa dalla piazza principale del paese, centro della vita cittadina; 2. La zona C1 necessiterebbe di un collegamento fognario, di nuovo impianto, fino al depuratore, posto a valle (EST) del concentrico, lungo almeno 1000 n, da costruirsi exnovo, poiché non è pansabile collegarsi alla fognatura esistente in via Tegas e via IV novembre già sottodimensionate ed a rischio esondazione. Il costo di questo nuovo tronco di fognatura graverebbe notevolmente sulla realizzazione della nuova zona di espansione tanto da vanificare ogni iniziativa; 3. Sempre per i motivi adottati in precedenza (vicinanza al centro e situazione fognaria) sarebbe auspicabile l’individuazione di una piccola zona di completamento B in prossimità di via San Bernardo, posta ad Est del centro abitato, per i seguenti motivi: • Terreni di scarsa qualità; • Ricucitura di tessuto urbano per la presenza di altra abitazione; • Necessità di un solo piccolo tratto di fognatura essendo la zona non lontana dal depuratore; • Zona praticamente già urbanizzata; • Vicinanza al centro (300 m). c. ZONA D – INSEDIAMENTI PRODUTTIVI Con riferimento al punto 12.3.4 “Aree ad utilizzazione produttiva di nuovo impianto” di cui a pagina 42 della relazione tecnica si rileva che la potenzialità complessiva delle varie Dc, per ampliamenti e nuovi impianti è pari a circa 21.600 mq di nuova superficie coperta. Ora nell’analizzare le motivazione dei vari interventi per ampliamenti e nuove costruzioni, appare sproposita la previsione del PRGC, sia rispetto alla situazione di mercato sia rispetto alle necessità delle aziende esistenti. In un momento di grave crisi economica che ha già portato molte imprese al fallimento e alla chiusura di alcuni stabilimenti industriali anche a Buriasco, ora vuoti ed inutilizzati, sembra veramnte enorme la previsione effettuata. Si rileva inoltre che quanto previsto comprometterà terreni agricoli di elevata qualità per oltre 30000 mq. Meglio sarebbe incentivare il recupero dell’esistente, vuoto, inagibile o comunque sottoutilizzato, privilegiando ristrutturazioni con ampliamenti adeguati allo scopo. d. EDIFICAZIONE IN AREE AGRICOLE L’art.49 comma 7, disciplina la realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili e fissa le distanze di: 500 m da fabbricati di civile abitazione nel caso di inpianti a biogas; 150 m dal perimetro delle aree di futura edificazione; 10 m da confine di proprietà. Ritiene che sia necessario incentivare la costruzione di nuovi impianti per la produzione di energia ma anche cercare di limitare il più possibile le concimaie a cielo aperto, spreco di terreni agricoli di pregio e speculazioni di vario genere a danno dell’ambiente e delle persone. Richiede pertanto di parametrare le distanze in funzione delle dimensioni e diminuire la distanza per le aziende che trattano elusivamente biogas autoprodotti. Visto che la costruzione di un impianto a biogas potrebbe arrecare danno alla proprietà dei vicini richiede che le distanze dai confini di proprietà siano uguali dalle case di civile abitazione inquanto si limita la facoltà del vicino di edificare nella sua stessa proprietà. L’art. 49 prevede il rispetto della DGR 1183 per quanto riguarda le limitazioni di eventuali impianti fotovoltaici da realizzare a terra. La norma all’art.3 della suddetta legge consente agli imprenditori agricoli di installare impianti di potenza fino a 1 MW in aree agricole anche in I o II classe di capacità d’uso. Richiede che sia inserito un espresso divieto a tutela dei suolo agricoli di I e I classe. Non sono normate le centrali biomasse, ritiene che dovrebbe essere fissata una potenza massima di 50 Kw con l’obbligo di cogenerazione. Inoltre per ciò che concerne la distanza delle stalle suinicole dalle abitazioni ritiene che per tutelare tutti i cittadini in egual misura le distanze debbano essere portate tutte a 500 m sia nel caso di aree residenziali sia nel caso di case sparse o altro in quanto 100 m o addirittura 50 m ci sembrano una distanza veramente irrisoria per un’allevamento suinicolo. Pagina 5 PROGETTO DEFINITIVO DI NUOVO P.R.G.C. Legge Regionale n. 56//1977 e s.m.i. Comune di Buriasco Registro delle osservazioni FEDERAZIONE PROVINCIALE COLTIVATORI DIRETTI DI TORINO - SEZIONE BURIACO - Prot. Com.le n. 262 del 23.01.2012 Tavole: localizzazione proposta: GENERALE Articolo NTA n° -29, 49 Territorio comunale: - ZONE AGRICOLE Cap. Relazione Osservazioni e proposte di modifica: • • • • • comma 4, art. 29 delle NTA, allineando il testo alle previsioni normative della LR 56/77, art.25, 3° comma, punto b). Propongono il seguente testo”…per l’uso esclusivo degli imprenditori agricoli di cui alla lettera A e dei salariate…” questo ad evitare possibili interpretazioni difformi – peraltro sarebbe complessa la giustificazione circa i salariati agricoli in assenza di impresa datoriale; La previsione del comma 7, art. 29 può essere eccessivamente penalizzante, in presenza di fondi di ampia dimensione territoriale; all’elenco dei comuni di cui all’art. 12 occorre a nostro avviso aggiungere i comuni di Scalenghe e Cercenasco; al comma 15 deve essere meglio precisato il titolo della tabella relativa ai carichi ammessi in quanto trattasi, con tutta evidenza, non di carichi di deiezioni, come sembra evincersi dal testo, ma bensì del carico massimo di bestiame, espresso in quintali di peso vivo/ettari comma 16 chiede conferma circa la definizione di “allevamento industriale intensivo”; dal contesto (art.6, comma 2.n) pare intendersi come tale ogni allevamento che non sia sostenuto dalla capcità di autoapprovigionamento foraggero per almeno il 35% riguardo al comma 18 propone: 1. per l’impianto di nuovi allevamenti avicunicoli o parchi faunistici, vengano comunque applicate, per tutte le diverse casistiche, le distanze minime che saranno stabilite per quelli suinicoli; 2. ferme restando le previsioni di cui ai punti a,b,d, si ritiene che potrebbe essere superata la suddivisione fra ambito di vicinato rurale e non rurale, come configurato ai punti c,e. In proposito propone l’adozione di un meccanismo flessibile, che fissi fasce di rispetto a livello base – ipotizzano, per entrambe le casistiche, 50 mt per strutture destinate all’allevamento bovino e 250 m per le altre tipologie – ma con espressa possibilità di deroga, in diminuzione, in presenza di atto pubblico di assenso dei terzi coinvolti, sempre comunque nel rispetto dl limite minimo di cui al punto d. 3. chiede venga introdotto un meccanismo di reciprocità, con analoga definizione di fasce di rispetto, tale da impedire formalmente l’inserimento di una nuova residenza, rurale o non rurale, in presenza di allevamenti preesistenti • al comma 18 si chiede venga ridotto a 5m lo spessore delle cortine verdi di schermatura, anche in adeguamento alla norma generale che prevede l’edificabilità di diverse tipologie strutturali a m 5 dai confini di Proprietà; altrettanto per le previsioni di cui al comma 24; • art. 49, propone che le prescrizioni a carattere paesistico ambientale di cui al comma 8, al momento previste per il solo ambito fotovoltaico a terra, si applichino anche per la parte tecnicamente possibile, per l’ambito relativo alla produzione valorizzazione del biogas. BERTINETTO Guido e BERTINETTO Caterina - Prot. Com.le n. 263 del 23.01.2012 Tavole: localizzazione proposta: GENERALE Articolo NTA n° -49 Territorio comunale: - AREE AGRICOLE Cap. Relazione IMPIANTI PER LA PRODUZIONE Osservano: a. l’art. 49 “impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili”: 1. In merito all’istallazione di nuovi impianti per la produzione di energia a “biogas” e/o “biomasse” e/o l’ampliamento degli impianti esistenti siano individuate modalità di intervento che riprendano la normativa già prevista per gli impianti fotovoltaici a terra e nello specifico individuata dai Pagina 6 PROGETTO DEFINITIVO DI NUOVO P.R.G.C. Legge Regionale n. 56//1977 e s.m.i. Comune di Buriasco 2. 3. 4. 5. Registro delle osservazioni commi 8.a) e 8.b) dell’art. 49 delle NTA con particolare attenzione non solo all’impatto paesaggistico-ambientale ma anche in merito alla presenza di abitazioni – seppure con carattere rurale; Sia previsto per la realizzazione di impianti a “biogas” e/o “biomasse” a garanzia del puntuale adempimento anche degli interventi di mitigazione ambientale con “cortina a verde” adeguata polizza fideiussoria si per la realizzazione che per la garanzia di attecchimento della “schermatura verde” (art.49, comma 8.c); La documentazione edilizia da allegare alla richiesta di autorizzazione riprenda quanto richiesto per gli impianti fotovoltaici a terra e/o eolici al comma 8.d) sempre dello stesso art. 49 delle NTA di Variante. Le prescrizioni edilizie ed urbanistiche relative alla realizzazione di nuovi impianti a biogas siano distinte non solo riferendosi genericamente ad impianti superiori a 5 Kw, ma prevedendo norme differenziate a seconda che l’intervento sia realizzato da aziende esistenti che coprono le proprie concimaie/vasche liquami e producono energia è diretta principalmente all’autoconsumo rispetto a nuovi impianti la cui produzione di energia è diretta principalmente alla vendita. Per la realizzazione di impianti a biogas e/o biomasse siano indicate le distanze da rispettare per gli edifici esistenti distinguendoli fra quelli che fanno parte del proprio centro aziendale, sia bitazione sia ad uso agricolo, rispetto agli edifici di diversa proprietà ponendo particolari ed adeguate distanze per i fabbricati ad uso abitazione anche rurale e comunque mantenendo le previste distanze di 500 m in caso di impianti superiori a 150 Kw la cui produzione di energia è diretta principalemte alla vendita. b. Art. 29 – “zone E – Agricole”: 1. Al comma 12 per l’accorpamento dei volumi siano indicati anche i comuni di Scalenche e Cercenasco; 2. Le distanze previste dal comma 18 per la realizzazione di nuove stalle siano ampliate con particolare riferimento alle case di abitazione rurale e/o alle case sparse per quanto concerne gli allevamenti suinicoli e ogni distanza indicata per tali allevamenti di avicoli e sanati. A tal riguardo facendo riferimento ai PRG dei comuni della provincia di Torino e Cuneo di propone: • Distanze dai centri aziendali esistenti e/o dalle case sparse non inferiori a m 250 per stalle di suinicoli, sanati, avicoli; • Tali distanze siano applicabili anche nel caso di trasformazioni di stalle esistenti attualmente dedicate ai bovini in allevamenti di suini, sanati, avicoli; • Il comma 22 relativo ai silos a trincea sia rivisto in merito alla “schermatura verde dello spessore di 10 m” soprattutto in riferimento ai centri aziendali esistenti, riducendola proporzionalmente alle dimensioni dei silos e comunque prevedendola solo per eventuali spazi pubblici o verso il centro abitato e non verso il centro aziendale stesso; • Il comma 24 relativo alle vasche fuori terra per accumulo di liquame sia applicabile solo per le nuove realizzazioni isolate e non facenti parte di un centro aziendale rurale. UTC - Prot. Com.le n. 241 del 23.01.2012 Tavole: GENERALE localizzazione proposta: GENERALE Articolo NTA n° GENERALE Territorio comunale: - GENERALE Cap. Relazione 1. Impedire l’insediamento nelle zone agricole di discariche, cave e depositi a cielo aperto; 2. Integrare l’art. 29 (zone agricole) normando la distanza da confini; 3. Diminuire la distanza da strada comunale nelle aree “C” di espansione residenziale e(Tabelle d’Area) e eliminare schema della sezione stradale già riportato nell’Allegato 1 alle NdA; 4. Chiarire quali interventi sono ammessi nelle aree individuate dal PRGC con sigla “PdR” in assenza di PdR; 5. Definire nelle norme quali sono le aree di PRGC interessate dall’Addensamento Storico Rilevante “A1” come da DCR 563-13414 del 29 ottobre 1999 come mon con DCR 24 marzo 2006 n. 59-10831; 6. A maggiore tutela delle aree a corona del concentrico individuare come Ara la zona nord est vicina al cimitero; 7. Verificare la concordanza delle “Previsioni dimensionali” alla lettera n. delle tabelle d’Area delle zone C1, C2 e C3 con quanto riportato nella Relazione Illustrativa; Pagina 7 PROGETTO DEFINITIVO DI NUOVO P.R.G.C. Legge Regionale n. 56//1977 e s.m.i. Comune di Buriasco Registro delle osservazioni 8. Correzione di errore materiale in cartografia – inserimento di tettoia regolarmente denunciata a catasto fg. 7, n. 48, sub 7; 9. Correzione di errore materiale – inserimento di Azienda agricola in cartografia al foglio 22 mappale 77; 10. Correggere errore materiale nell’ ALL 7 – pagina 25, edifici n. 442, 443 e 444. All’edificio 442 dovrà corrispondere il civico 16, 4 abitanti e n. 1 famiglia, all’edificio 443 il n. civico 14 e all’edifico 444 il numero civico 14, n.2 abitanti e n. 1 famiglia. PROVINCIA DI TORINO - Prot. com.le 1417 del 20 aprile 2012 “TRASMISSIONE DEL PRONUNCIAMENTO D’INCOMPATIBILITA’ DELLA PROVINCIA ALL’ADOZIONE DEL PROGETTO PRELIMINARE NUOVO PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE” (D.C.C. n.33 DEL 13.10.2011 Prot. n. 295849 del 10.04.2012 Tavole: GENERALE Articolo NTA n° GENERALE Cap. Relazione localizzazione proposta: GENERALE Territorio comunale: GENERALE Estratto osservazione a) In riferimento agli elementi di incompatibilità descritti nella deliberazione provinciale, suggerisce di: 1. limitare l’estensione delle nuove aree residenziali ed in particolare gli ambiti C1 e C3, ipotizzando, ad esempio, una previsione di crescita di 196 abitanti (10% di 1966 abitanti in progetto nel P.R.G.C. vigente) da suddividersi in: 56 ab. (recupero nuovi vani non occupati); 11 ab (dalle zone A); 87 ab (dalle zone B); 42 ab (zone C); 2. Rivedere le previsioni di nuovi impianti produttivi (incompatibili con il PTC2) identificare con perimetrazioni finalizzate al contenimento del consumo di suolo libero, le attività presenti sul territorio, valutando quelle che per esigenze produttive, di sicurezza sul lavoro o igienico sanitarie necessitano di maggiori spazi, verificando il riuso degli immobili inutilizzati per rilocalizzare quelle attività (ad esempio Dr1) che non possono ampliare; b) Porre attenzione all’incremento udometrico (direttiva comma 9 bis. Dell’art. 21 delle NTA del PTC2 c) Rotatoria fra la SP 138 e la SP 195: suggerisce di definire le caratteristiche geometriche dell’intersezione verificandone la congruità con la normativa vigente (Decreto del ministero delle infrastrutture e dei trasporti del 19 aprile 2006) consultando il servizio Programmazione ciabilità della Provincia; d) Il potenziamento della sezione stradale della SP 195, in direzione Riva di Pinerolo, dovrà essere conforme con le piattaforme stradali codificate con il Decreto Ministeriale del 05.11.2011 ed assumere almeno le caratteristiche geometriche delle sezioni (LE) categoria F2 (larghezza 8,5 m) condividendo tali scelte progettuali con il Servizio Viabilità della Provincia; e) Per quanto attiene al nuovo tracciato, variante alla SP 160, viene richiamata la Direttiva al comma 1, art 41 delle NdA del PTC2 “la programmazione, la scelta dei tracciati, la progettazione e la realizzazione di nuove infrastrutture, avviene su principi di sostenibilità-compatibilità ambientale e deve soddifare i seguenti requisiti […].Dalla valutazione delle tavole di Piano parrebbe emergere qualche criticità sulla frammentazione dei lotti agricoli, sulla creazione di lotti interclusi e sul consumo del suolo, come peraltro emerge dal parere del servizio Valutazione Impatto Ambientale; f) La previsione di insediare una prima localizzazione commerciale di tipo L1 nell’ambito Dc1 e una seconda nell’area DC2 entrambe poste in fregio a una viabilità sovra comunale, potrebbe rendere necessari alcuni interventi sugli assi stradali che favoriscano l’accesso e il deflusso dell’area. Si suggerisce di condividere tali scelte progettuali con il Servizio Viabilità della Provincia; g) In riferimento ai criteri commerciali approvati con Delibera di C.C. n. 36 del 06.12.2012 richiama quanto richiesto dal settore competente regionale con nota prot. n. 4746/DB1607 del 27.03.2012, e considerato che le due localizzazioni L1 parrebbero non rispettare “…la definizione di cui all’art.14 della DCR 563-13414 del 29.10.1999 e s.m.i. si suggerisce di integrare gli atti inviati agli uffici Regionali prima di procedere all’adeguamento degli strumenti urbanistici h) Sarebbe opportuno identificare nelle tavole di Piano l’Addensamneto Storico Rilevante A1 e delle due Localizzazioni L1; Pagina 8 PROGETTO DEFINITIVO DI NUOVO P.R.G.C. Legge Regionale n. 56//1977 e s.m.i. Comune di Buriasco Registro delle osservazioni i) j) Si suggerisce di integrare gli atti di Variante con il Piano di Classificazione acustica (L.R. 52/2000) Suggerisce di coordinare gli elaborati “Allegato 1” e “Legenda” per quanto riguarda la legenda che nell’elaborato di Sintesi (ALL1) riconosce le classi utilizzando simboli alfanumerici che nella tavola “Legenda” non sono presenti. k) Al punto 1.2.2. della circolare PGR n. 7/LAP del 08.05.1996 “il documento cartografico …dovrà essere obbligatoriamente sottoscritto sia dal geologo che dall’urbanista. Sarebbe pertanto opportuno ottemperare a quanto detto prima dell’adozione del Progetto Definitivo; l) a titolo di apporto collaborativo ricorda l’art. 7 delle NdA del PTC” secondo il quale parrebbe opportuno regolamentare l’insediamento di nuove attività produttive a Rischio di Incidente Rilevante e identificare gli stabilimenti “sotto soglia”, ai sensi dell’art.19 delle NdA della “Variante in tema di Stabilimenti a rischio di incidente rilevante” al PTC”; m) in riferimento alle problematiche idrogeologiche e sulla scorta della documentazione annessa alla variante il Servizio Difesa del Suolo e Attività estrattive della Provincia ha definito il proprio contributo con la nota prot. n. 245489 del 22.0.2012 n) Soggetto con competenza ambientale: Provincia di Torino – “Servizio Valutazione Impatto Ambientale”. In riferimento ai nuovi piani, ai sensi dell’Allegato II della DGR n.12-8931 del 09.06.2008 l’autorità competente è la Regione Piemonte e l’autorità procedente l’Amministrazione comunale, la provincia è nello specifico il “Servizio Valutazione Impatto Ambientale” in qualità di soggetto con competenza Ambientali (SCA) sulla scorta del rapporto ambientale e sintesi non tecnica, presentata con nota prot. n. 0251669/2012LB6-Titr10.04.02 del 26.03.2012. PROVINCIA DI TORINO - Prot. com.le 1417 del 20 aprile 2012 “TRASMISSIONE DEL PRONUNCIAMENTO D’INCOMPATIBILITA’ DELLA PROVINCIA ALL’ADOZIONE DEL PROGETTO PRELIMINARE NUOVO PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE” (D.C.C. n.33 DEL 13.10.2011 Prot. n. 295849 del 10.04.2012 CONTRIBUTO “Servizio Difesa del Suolo e Attività estrattive della Provincia” - nota prot. n. 245489 del 22.03.2012 Tavole: GENERALE Articolo NTA n° GENERALE Cap. Relazione localizzazione proposta: GENERALE Territorio comunale: GENERALE Con nota del 08.02.2012 (prot. 119557/2012) pervenuta il 09.02.2012, il Servizio Urbanistica della Provincia di Torino ha richiesto al Servizio Difesa del Suolo un parere tecnico sul Piano Regolatore di cui all’oggetto con il PTC2. Secondo la nota del Servizio Difesa del Suolo e Attività estrattive della Provincia non risultano discrepanze significative relative a tali aspetti tematici. Osservano una generale congruenza con gli aspetti geomorfologici, litologici e idrogeologici riportati nelle rispettive carte tematiche. Esprimono tuttavia considerazioni in merito ad alcuni aspetti meritevoli di chiarimento: • • La circolare 7/LAP prevede la possibilità di assegnare alcuni settori compresi in fascia C del PAI anche alla classe II in seguito a motivate considerazioni puntuali che ne giustifichino l’inserimento. Mentre nella Relazione Geologica.tecnica allegata al P.R.G.C. viene esplicitato il motivo dell’assegnazione di alcuni settori in fascia C alla classe III (a est del concentrico) non si trovano equivalenti considerazioni, puntualmente motivate, relative all’assegnazione in classe II della porzione di territorio in fascia C in corrispondenza del settore che si estende a nord di C.na Rena fino a Nord di M. Paglieri; L’assegnazione alla classe IIb dell’area ubicata a sud del concentrico (comprendente C.na Rena, C. de Medico e M. Paglieri) viene giustificata in quanto ricadente in un settore caratterizzato da processi areali di intensità/pericolosità medio/moderata (EmA) legati a fenomeni di allagamento con tirranti indicativamente inferiori a 40 cm e ad alluvionamento di depositi limosi (da carta della dinamica fluviale): se da un lato la classe IIb prevede la possibile presenza di battenti idrici fino a 30-40 cm, dall’altro nella Nota Tecnica Esplicativa della 7/LAP viene chiaramente indicato che, poiché la pericolosità media o moderata viene attribuita a fenomeni dissearivi , le aree che ne sono contraddistinte non vanno inserite nella classe II (“condizioni di moderata pericolosità geomorfologica”), salva così sporadici dettagliamente documentati e condivisi, ma vanno icritte alla classe III in quanto indicati comunque una condizione di dissesto; Pagina 9 PROGETTO DEFINITIVO DI NUOVO P.R.G.C. Legge Regionale n. 56//1977 e s.m.i. Comune di Buriasco • Registro delle osservazioni Inoltre da quanto risulta dalle NTA del PRGC in esame, per realizzare nuovi interventi edificatori in classe IIb sono necessari interventi di regimazione delle acque stradali e di manutenzione e sistemazione delle direttrici di deflusso e delle aree soggette a ristagno, interventi che, per le loro stesse caratteristiche estensione è necessaria omogeneità lungo le direttrici idrauliche, non sembrano eseguibili a livello di singolo lotto edificatorio, ma a scala anche solo parzialmente comunale. PROVINCIA DI TORINO Prot. com.le 1417 del 20 aprile 2012 TRASMISSIONE DEL PRONUNCIAMENTO D’INCOMPATIBILITA’ DELLA PROVINCIA ALL’ADOZIONE DEL PROGETTO PRELIMINARE NUOVO PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE (D.C.C. n.33 DEL 13.10.2011 Prot. n. 295849 del 10.04.2012 CONTRIBUTO “Servizio Valutazione Ambientale” - Prot. n. 0251669/2012/LB6-Titr 10.04.02 del 26.03.2012 Tavole: GENERALE Articolo NTA n° GENERALE localizzazione proposta: GENERALE Territorio comunale: GENERALE RAPPORTO AMBIENTALE Sulla base della documentazione esaminata, con riferimento alle proprie competenze in materia di sostenibilità ambientale, come previsto dalla procedura di VAS (D.Lgs. 152/2006 e.s.m.i.), in qualità di soggetto con competenze ambientali” ha ritenuto di evidenziare le seguenti osservazioni: a) CONSUMO DI SUOLO in riferimento all’obbiettivo strategico di ptc2 di contenimento dell’uso del suolo, come disposto dagli artt. 15,16,17 chiede di predisporre, con il supporto tecnico della Provincia, una cartografia adeguata in cui perimetrare gli insediamenti urbani esistenti ed in cui siano distinti graficamente gli ambiti ai sensi dell’art. 16, comma 7 delle NdA di PTC2. Tale tavola costituisce un contributo conoscitivo relativo agli aspetti fisico-morfologici, insediativi e strutturali del territorio, privo di efficacia vincolante. Tale cartografia aiuta a valutare la crecita urbana al fine di evitare la crescita residenziale/produttiva in porzioni di territorio esterne al tessuto urbano consolidato o ai nuclei edificati; b) SISTEMA INSEDIATIVO Invita l’amministrazione di Buriasco a definire una crescita urbanistica di effettivo completamento dell’edificio esistente, evitando la formazione di aree intercluse tra lotti di intervento e la creazione di nuova viabilità che rappresenta un ulteriore impatto su aree agricole. Le NdA del PRGC dovranno, per le nuove aree residenziali, fare riferimento ai seguenti indirizzi del PTC2 artt. 21-22-23 NdA: La localizzazioni delle nuove espansioni dovrà seguire criteri di complementarietà e integrazione-fisici morfologici e funzionali- con la città esistente. Le aree nuove, che risultino alle estreme propaggini della città, dovranno concorrere alla risoluzione delle situazioni di “frangia” e di rapporto con il “territorio aperto”. In particolare, per quanto riguarda l’area di trasformazione, denominata C1 evidenziano le seguenti osservazioni: 1). Interessa suoli caratterizzati dalla prevalente funzione agricola esterni al tessuto edificato esistenti; 2). L’ampliamento può prevedere una nuova viabilità di collegamento esterna all’abitato che implica un aggravio urbanistico-ambientale; 3). Interessa terreni agricolo di II classe di capacità d’uso dei suoli (IPLA) e ai margini dell’area urbanizzata, suoli ad eccellente e buona produttività, intesi come risorsa primaria, rara e irriproducibile; alla luce delle suddette criticità ambientali si chiede di approfondire/valutare la fattibilità dell’intervento C1; • individuare le tipologie edilizie con particolare riguardo alle caratteristiche tecnologiche innovative compatibili con le nuove esigenze di risparmio energetico. In riferimento al risparmio energetico, si evidenzia che la Provincia di Torino con DGP n. 1322-42394/2010 ha approvato le linee guida provinciali per la redazione dei Piani d’Azione per l’energia Sostenibile; Pagina 10 PROGETTO DEFINITIVO DI NUOVO P.R.G.C. Legge Regionale n. 56//1977 e s.m.i. Comune di Buriasco • • • • Registro delle osservazioni indicare nelle NdA le azioni per limitare l’impermeabilizzazione delle superfici, garantendo; quindi una maggiore permeabilità dell’area, volte non solo al contenimento di sfruttamento della risorsa suolo, ma anche di riutilizzo della stessa attraverso l’utilizzo di asfalti drenanti, vasche di raccolta delle acque meteoriche e previsione di sistemi idraulici volti al contenimento del consumo idrico; verificare la capacità in essere delle strutture tecnologiche, in particolare di collettori fognari, della rete dell’acquedotto e della rete viabilistica locale: qualora siano previste nuove tratte infrastrutturali al servizio dei nuovi insediamenti, la normativa del PRGC dovrà assicurare la contestualità o la precedenza temporale degli interventi infrastrutturali; e’ necessario che gli interventi previsti dalla variante siano valutati in base alla compatibilità acustica a livello comunale, come già richiesto nella procedura di scooping. Pertanto occorre fornire informazioni riguardo la congruità delle scelte urbanistiche con i criteri informatori contenuti nel piano della zonizzazione acustica; c) SETTORE PRODUTTIVO Le NdA della variante, in merito alle nuove aree produttive, dovranno essere coerenti con gli indirizzi elencati negli artt. 24-25 “sistema economico-produttivo” delle NdA del PTC2. Gli ampliamenti di aree produttive esistenti, devono essere realizzati in aree contigue a quelle produttive esistenti, escludendo la realizzazione di ampliamenti sfrangiati e privi di compattezza e continuità edilizia ed infrastrutturale con le aree produttive esistenti. In merito a teli aspetti risulta critica la scelta dell’area produttiva Dc4 che interessa suoli agricoli di II classe di capacità d’uso dei suoli (IPLA) esterni all’insediamento produttivo principale ed adiacenti a zone non edificate e attualmente dedicate all’agricoltura. Si chiede di valutare, rispetto alla realtà economica produttiva di Buriasco già esistente ed in previsione a livello comunale e sovra comunale la scelta della nuova area produtiva in zona Dc4 da un punto di vista localizzativo ambientale. d) SISTEMA DEI COLLEGAMENTI Realizzazione di una nuova bratella tra la SP 128 e la SP 160. In coerenza a quanto già espresso da questo servizio nella fase di scooping, si ritiene che il nuovo asse viabile sia carente dei seguenti studi, già richiesti nella precedente fase di scoping: 1. una valutazione di fattibilità ambientale tenendo conto delle necessità di minimizzare gli impatti con particolare riferimento a: • consumo di suolo agricolo in classe II e interferenza con la maglia fondiaria; • interferenza con aree e zone ad elevata naturalità, in particolare attraversamenti di corsi d’acqua, siepi e corridoi ecologici; • rumore; • presenza della “Zona di ripopolamento e Cattura ATCTO3-Buriasco” del piano faunistico venatorio provinciale Si rammenta che, sebbene tale piano non individui alcun vincolo prescrittivo in merito alla destinazione delle aree ricadenti nello stesso, comunque la valenza naturalistica di tali aree a margine dell’abitato debba essere adeguatamente tutelata; • aspetti paesaggistci. Si richiede pertanto di approfondire la scelta di tale tracciato, in sede di perfezionamento della variante, con i servizi competenti di questa provincia in coerenza con gli indirizzi di PTC2; e) SISTEMA DEL VERDE: Il PTC2 nella “Tavola 3.1 – Il sistema del verde e delle aree libere” indica gli ecosistemi fluviali che si configurano come elementi essenziali della rete ecologica. Perché i corsi d’acqua possano esprimere a pieno la loro funzione di connessione è fondamentale, oltre alla tutela qualitativa e quantitativa delle acque, la salvaguardia anche delle fasce di pertinenza fluviale nelle quali incentivare in modo prioritario interventi di riqualificazione ambientale e rinaturalizzazione.Nella tavola 3.1 – Il sistema del verde e delle aree libere – del PTC2 si evidenzia la presenza del corridoio ecologico lungo il Torrente Lemina. Il PRGC è tenuto a recepire gli elementi della Rete ecologica provinciale e definire in coerenza con i principi provinciali le modalità specifiche di intervento in tali aree f) BONIFICA Gli interventi previsti dalla varinate di riqualificazione/variazione di destinazione urbanistica da industriale a attività produttive, artigianali, commerciali e terziarie (Dc1, Dc2 e Dr1) dovranno fare riferimento alla procedura di bonifica dei siti. Si evidenzia in generale che l’attuazione degli interventi di trasformazione di impianti industriali è subordinata al rispetto di livello di risanamento idonei alle nuove destinazioni insediabili secondo quanto previsto dalla normativa vigente in materia ed in particolare dal Dlgs 152/2006 Pagina 11 PROGETTO DEFINITIVO DI NUOVO P.R.G.C. Legge Regionale n. 56//1977 e s.m.i. Comune di Buriasco Registro delle osservazioni e s.m.i.: tale situazione condiziona la compatibilità ambientale degli interventi in progetto inquanto attuali decisioni assunte in assenza dei risultati delle suddette indagini potrebbero essere soggette in futuro modifiche nel momento in cui non raggiungessero i valori progettuali prefissati. g) MITIGAZIONI COMPENSAZIONI La perdita di suolo agricolo per i nuovi interventi dovrà essere giusticato nelle NTA con specifiche richieste di interventi di mitigazione e compensazione ecologicamente significative. Le compensazioni dovranno da un punto di vista quantitativo bilanciare la perdita di un’area di valore agricolo-ambientale. Nel documento tali analisi non sono approfondite, mentre si ritiene essenziale che siano esplicitate nelle NdA, per garantire la sostenibilità ambientale della variante. Tali opere ed interventi dovranno essere commisurati alle ricadute ambientali indotte al fine di giungere ad un bilancio ambientale positivo ai sensi dell’art. 13 delle NdA del PTC2. h) NORME DI ATTUAZIONE Si ritiene fondamentale, infine, ribadire che le NdA debbano riportare i criteri progettuali, mitigativi, compensativi e di sviluppo sostenibile (contenimento impermeabilizzazione del suolo, idoneo inserimento rispetto al contesto interessato, tecniche di costruzione ecocompatibili e di valorizzazione ambientale, ecc..) che si ritengono fondamentali al fine di perseguire un buon livello di compatibilità territoriale ed ambientale delle scelte strutturali operate e degli interventi previsti ed il raggiungimento degli obbiettivi di qualità ambientale prefissati. ARPA - Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale Prot. com.le 1824 del 27 maggio 2012 “TRASMISSIONE DEL PRONUNCIAMENTO D’INCOMPATIBILITA’ DELLA PROVINCIA ALL’ADOZIONE DEL PROGETTO PRELIMINARE NUOVO PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE (D.C.C. n.33 DEL 13.10.2011)”Prot. n. 50082 del 17.05.2012 - Valutazioni dei Contenuti del Rapporto Ambientale e della Sintesi non Tecnica, ai sensi dell’art. 12 del D.Lgs 152/08 e s.m.i. Tavole: GENERALE Articolo NTA n° GENERALE localizzazione proposta: GENERALE Territorio comunale: GENERALE RAPPORTO AMBIENTALE Estratto osservazione Alcuni contenuti del Rapporto Ambientale non appaiono ancora sufficientemente approfonditi e chiari e pertanto si rendono necessari alcuni ulteriori approfondimenti che dovranno essere tenuti in considerazione nelle successive fasi di elaborazione del progetto definitivo nonchè delle NdA. L’Arpa Piemonte ritiene che in merito ai contenuti del Rapporto Ambientale possano essere effettuate le seguenti osservazioni: a) Zone di Espansione Residenziale - - - Nella identificazione della localizzazione delle nuove aree di espansione residenziale, in linea con gli indirizzi del PTC2 dovrà essere posta attenzione e cura ed evitare la formazione di aree intercluse e dei fenomeni connessi con lo sprowling urbano; Nella stesura del R.A. non sono stati forniti dati relativi allo sviluppo, allo stato, alla consistenza e all’efficacia delle attuali reti infrastrutturali presenti sul territorio comunale con particolare riferimento alla rete fognaria e al trattamento finale di depurazione; si rileva inoltre la mancanza di un’analisi di compatibilità delle stesse con i nuovi carichi antropici conseguenti all’adozione dello strumento urbanistico; Nella stesura del R.A. non sono state tenute in considerazione le richieste formulate nel documento di scoping in merito alla verifica di compatibilità acustica per evitare potenziali nuovi accostamenti critici nel piano di classificazione acustica laddove, si possano configurare possibili problematiche tra le sorgenti puntuali e i ricettori sensibili. A tale proposito si ribadisce che la pianificazione e/o progettazione di nuovi insediamenti residenziali deve garantire il rispetto dei limiti previsti dalla normativa vigente in materia di inquinamento acustico – eventualmente attraverso gli opportuni rilievi strumentali – identificando spazi adeguati e/o interventi di mitigazione fra sorgenti e recettori; Pagina 12 PROGETTO DEFINITIVO DI NUOVO P.R.G.C. Legge Regionale n. 56//1977 e s.m.i. Comune di Buriasco - - - Registro delle osservazioni Nella stesura del RA non è stata posta sufficiente attenzione al contenimento dell’inquinamento luminoso generato dai nuovi insediamenti, dall’utilizzazione delle aree verdi e dai parcheggi in progetto, ai fini della salvaguardia dei bioritmi naturali di piante e animali e in particolare delle rotte migratorie dell’avifauna. A tale proposito si ricorda che l’area in oggetto è parzialmente inserita all’interno della zona 2 ai sensi della DGR 29-4373 del 20 novembre 2006, All.1. In tali zone, caratterizzate da un’elevata sensibilità all’inquinamento luminoso, dovrebbero essere adottate misure e soluzioni idonee per la riduzione dell’inquinamento luminoso, dovrebbe essere adottate misure e soluzioni idonee per la riduzione dell’inquinamento luminoso, come quelle riportate nell’All.1 della suddetta DGR. Si raccomandano specificazioni ed approfondimenti in merito al contenimento della superficie impermeabilizzata, ricomprendendo in essa anche le aree a parcheggio, per meglio dettagliare le alternative più ecocompatibili da adottarsi b) Zone di completamento per insediamenti produttivi - - - In merito all’ampliamento dell’area produttiva denominata Dc4, si osserva la non congruità dell’ampliamento proposto con l’insendiamento produttivo principale, si sottolinea che l’ampliamento comporta l’utilizzo di suolo agricolo di qualità e infine si rileva l’assenza dell’aggiornamento dello studio di compatibilità acustica. Per tali ragioni si ritiene debbano essere intrapresi ulteriori approfondimenti in merito alla possibilità di una localizzazione alternativa allo scopo di minimizzare gli impatti ambientali di natura irreversibile; Stante le nuove previsioni di espansione in aree attualmente a destinazione agricola con il conseguente consumo della risorsa suolo, risorsa da ritenersi non rinnovabile, si ritiene che siano giustificate specifiche richieste di interventi di mitigazione e compensazione ecologicamente sostenibili e significativi. Nel documento inviato tali analisi non appaiono sufficientemente approfondite, mentre si ritiene essenziale che le stesse siano meglio esplicitate per garantire la piena sostenibilità ambientale dell’intervento. Tali opere ed interventi dovranno essere commisurati alle ricadute ambientali indotte dal progetto, al fine di giungere ad un bilancio ambientale positivo. Nella scelta degli interventi dovranno fin da subito essere valutate eventuali proposte ed esigenze dell’amministrazione locale e dovranno essere prese prioritariamente in considerazione opere di riqualificazione, ripristino e valorizzazione ambientale delle aree degradate ovvero di interesse ambientale presenti sul territorio più direttamente interessato dagli impatti previsti nella variante; Poichè sono potenzialmente previste operazioni di demolizione di strutture di edifici esistenti (industriali e/o residenziali) dovranno essere altrettanto quantificati i volumi demoliti e le tipologie di materiale coinvolto al fine di individuare le modalità più corrette di smaltimento. Allo stesso modo deve essere accertata la presenza negli edifici, di eventuali materiali da costruzione non inerti e non più ammessi dalla normativa e deve essere garantita la rimozione di sicurezza ed il corretto smaltimento finale. c) NORME DI ATTUAZIONE Si ribadisce la necessità che le norme di attuazione rispecchino pienamente e nel dettaglio i criteri progettuali, le eventuali compensazioni e le condizioni di sostenibilità delle azioni progettuali contenute nel RA. Le norme di attuazione quindi debbono garantire al meglio la compatibilità territoriale e ambientale delle scelte progettuali e sono indispensabili anche per identificare i criteri di base del monitoraggio che deve permettere di valutare la rispondenza delle azioni agli obbiettivi e tenere sotto controllo gli impatti ambientali derivanti dall’attuazione delle azioni, al fine di poter apportare le necessarie misure correttive nel corso dell’attuazione. Pagina 13