PREFAZIONE
Miei carissimi giovani,
vi offro questo piccolo libretto per prepararvi al grande incontro
con Benedetto XVI, nel pomeriggio di domenica 19 giugno nella suggestiva cornice della nostra Cattedrale e della piazza che vi accoglie.
Alcune pagine serviranno poi per vivere in modo attivo e positivo
e da protagonisti il grande evento cui siamo tutti chiamati a partecipare.
In questi sei anni del mio servizio episcopale alla Chiesa particolare
di San Marino-Montefeltro voi giovani siete stati un mio costante pensiero, l’oggetto di molte preghiere e di iniziative che abbiamo tentato,
qualche volta per la prima volta. L’incontro con il Papa giunge dentro
questo cammino, lo investe della luce della verità che Benedetto XVI
testimonia in modo così grande; solo la verità che è Cristo può accogliere veramente l’istanza di verità e di liberazione che c’è nel cuore di
ogni uomo, liberandolo dagli errori, dai limiti e dalla soggezione al male
per farli camminare sulla via della verità, del bene, della bellezza e della
giustizia.
Questo vi testimonierà senz’altro Benedetto XVI.
Spero per voi che ciascuno sappia recuperare, nell’impatto con il
Papa, la profondità buona del proprio cuore che desidera Cristo e sappia, al di là, oltre il momento dell’incontro con il Papa, mettere lietamente la propria vita al servizio di Cristo per la verità autentica della
propria personalità umana e cristiana.
Vi benedico di cuore.
Pennabilli, 12 maggio 2011
Luigi Negri, Vescovo
1
INCONTRO DEL SANTO PADRE CON I GIOVANI
Canto all’arrivo del Santo Padre
JESUS CHRIST
Il coro e i giovani:
Jesus Christ, you are my life, alleluja, alleluja.
Jesus Christ, you are my life,
you are my life, alleluja, alleluja.
Tu sei vita, sei verità, Tu sei la nostra vita,
camminando insieme a Te vivremo in Te per sempre.
Jesus Christ, you are my life, alleluja, alleluja.
Jesus Christ, you are my life,
you are my life, alleluja, alleluja.
Ci raccogli nell’unità, riuniti nell’amore,
nella gioia dinanzi a Te cantando la Tua gloria.
Jesus Christ, you are my life, alleluja, alleluja.
Jesus Christ, you are my life,
you are my life, alleluja, alleluja.
Nella gioia camminerem, portando il Tuo Vangelo,
testimoni di carità, figli di Dio nel mondo.
Jesus Christ, you are my life, alleluja, alleluja.
Jesus Christ, you are my life,
you are my life, alleluja, alleluja.
2
Il Vescovo di San Marino-Montefeltro rivolge parole di saluto al
Santo Padre
Il Santo Padre:
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
R. Amen.
La pace sia con voi.
R. E con il tuo spirito.
Il Santo Padre:
Carissimi giovani,
qui raccolti in unità da tutte le parrocchie,
le associazioni e i movimenti
della Diocesi di San Marino-Montefeltro:
voi siete la speranza per questa terra
così ricca di santità e tradizioni.
Nel vespro della solennità della Santissima Trinità
vogliamo metterci in ascolto dello Spirito di Cristo
affinché il nostro radunarci
possa portare frutti secondo la volontà del Padre.
Vangelo (Gv 8, 31-36)
Sarete liberi davvero
Lettore: Ascoltiamo un brano dal Vangelo secondo Giovanni.
In quel tempo, Gesù disse a quei Giudei che avevano creduto in lui:
«Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli;
conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». Gli risposero: «Noi
siamo discendenti di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi dire: “Diventerete liberi”?». Gesù rispose loro:
3
«In verità, in verità io vi dico: chiunque commette il peccato è
schiavo del peccato. Ora, lo schiavo non resta per sempre nella
casa; il figlio vi resta per sempre. Se dunque il Figlio vi farà liberi,
sarete liberi davvero».
Un rappresentante dei giovani della Diocesi di San Marino-Montefeltro
rivolge un indirizzo di saluto e alcune domande al Santo Padre.
Discorso del Santo Padre.
Canto meditativo
GLORIA A DIOS
II coro:
Gloria a Dios en las alturas
y en la tierra, paz a los hombres que ama el Señor.
Te alabamos, te bendecimos, te adoramos,
glorificamos, te damos gracias
por tu inmensa gloria, Señor Dios, Rey Celestial.
Dios, Padre todo poderoso, Señor, Hijo Ùnico, Jesu Cristo
Señor Dios, cordero de Dios, Hijo del Padre.
Tu que quitas los pecados del mundo, ten piedad de nosotros.
Tu que quitas los pecados del mundo, atiende nuestras suplicas.
Tu que reinas con el Padre, ten piedad de nosotros.
Gloria a Dios en las alturas
y en la tierra, paz a los hombres que ama el Señor.
Porque tu, solo eres santo, solo tu, Señor tu solo,
tu solo Altìsimo Jesu Cristo, con el Espìritu Santo
en la gloria de Dios Padre. Amen.
4
Il Santo Padre:
Obbedienti alla parola del Salvatore
e formati al suo divino insegnamento osiamo dire:
L’assemblea:
Padre nostro, che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo
ai nostri debitori,
e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Il Santo Padre:
Il Signore sia con voi.
R. E con il tuo spirito.
V. Sia benedetto il nome del Signore.
R. Ora e sempre.
V. Il nostro aiuto è nel nome del Signore.
R. Egli ha fatto cielo e terra.
V. Vi benedica Dio onnipotente,
Padre + e Figlio + e Spirito + Santo.
R. Amen.
5
Canto di ringraziamento
AVE MARIA, SPLENDORE DEL MATTINO
Il coro e i giovani:
Ave Maria, splendore del mattino,
puro è il tuo sguardo ed umile il tuo cuore;
protegga il nostro popolo in cammino
la tenerezza del tuo vero amore.
Madre, non sono degno di guardarti!
Però fammi sentire la tua voce;
fa’ che io porti a tutti la tua pace
e possano conoscerti ed amarti.
Madre, tu che soccorri i figli tuoi,
fa’ in modo che nessuno se ne vada;
sostieni la sua croce e la sua strada,
fa’ che cammini sempre in mezzo a noi.
Madre, non sono degno di guardarti!
Però fammi sentire la tua voce;
fa’ che io porti a tutti la tua pace
e possano conoscerti ed amarti.
Ave Maria, splendore del mattino,
puro è il tuo sguardo ed umile il tuo cuore;
protegga il nostro popolo in cammino
la tenerezza del tuo vero amore.
6
BIANCO PADRE
Il coro e i giovani:
Qual falange di Cristo Redentore
la gioventù Cattolica è in cammino,
la sua forza è lo spirito divino
origine di sempre nuovo ardore;
ed ogni cuore affronta il suo destino
votato al sacrificio ed all’amor.
Bianco Padre che da Roma,
ci sei meta luce e guida
in ciascun di noi confida,
su noi tutti puoi contar.
Siamo arditi della fede,
siamo araldi della Croce,
al tuo cenno alla tua voce,
un esercito all’altar.
Balde e salde s’allineano le schiere
che la gran madre dal suo sen disserra,
la più santa famiglia della terra,
eleva in alto i cuori e le bandiere
ed ogni figlio è pronto alla guerra,
votato al sacrificio ed all’amor.
7
IN PREPARAZIONE ALL’INCONTRO DEI GIOVANI
DELLA DIOCESI DI SAN MARINO-MONTEFELTRO
CON PAPA BENEDETTO XVI
PENNABILLI - 19 GIUGNO 2011
HO UN AMICO
Ho un amico grande, grande;
di più giusti non ce n’è:
mi ha donato tutto il mondo,
è più forte anche di un re.
Se io tremo Lui è sicuro
e non ha paura mai;
è l’amico più sincero, sai,
e ti segue ovunque vai.
Però talvolta lo sfuggo
e voglio fare da me,
ma crolla presto il mio mondo
perché Lui è più forte di me.
Una volta io credevo
di poter amare da me;
non pensavo non sapevo
che non può nemmeno un re.
Però talvolta lo sfuggo
e voglio fare da me,
ma crolla presto il mio mondo
perché Lui è più forte di me.
8
AVE MARIA NO MORRO
Barracao de zinco
Sem telhado, sem pintura
Là no morrò Barracao é bangalò
E o morro inteiro no fim do dia
Reza uma prece Ave Maria
Ave Maria... Ave
Là nào existe
Felicidade de arranha-céu
Pois quem mora là no morrò
Jà vive pertìnho do céu
E o morrò inteiro no fim do dia
Reza uma prece Ave Maria
Ave Maria... Ave
Tem alvorada, tem passarada
Alvorecer
Sinfonia de pardais
Anunciando o anoitecer
E quando o morro escurece
Elevo a Deus uma prece
Ave Maria
E quando o morro escurece
Elevo a Deus uma prece
Ave Maria
Baracca di zinco,
senza tegole, senza pittura,
là sul colle, la baracca è una villa.
E il colle intero
alla fine del giorno
recita una preghiera: Ave Maria.
Là non esiste
felicità di grattacielo
poiché chi abita là, sul colle
già vive vicino al cielo.
E quando il colle si fa scuro
innalza una preghiera a Dio....
Ave Maria
C’è la sveglia, c’è il canto degli uccelli
al sorgere del giorno.
Sinfonia di passeri
che annunziano l’imbrunire.
9
M E SS AGG IO DE L SA NTO PA D RE BE NED E TTO XVI
PE R LA XX VI GIO RNATA M O ND IA LE D ELLA G IOV ENTÙ 2011
1. Alle sorgenti delle vostre più grandi aspirazioni
In ogni epoca, anche ai nostri giorni, numerosi giovani sentono il profondo desiderio che le relazioni tra le persone siano vissute nella verità
e nella solidarietà. Durante la dittatura nazionalsocialista e nella guerra
noi siamo stati, per così dire, “rinchiusi” dal potere dominante. Quindi, volevamo uscire all’aperto per entrare nell’ampiezza delle possibilità dell’essere uomo. Ma credo che, in un certo senso, questo impulso di andare
oltre all’abituale ci sia in ogni generazione. È parte dell’essere giovane desiderare qualcosa di più della quotidianità regolare di un impiego sicuro
e sentire l’anelito per ciò che è realmente grande. Si tratta solo di un
sogno vuoto che svanisce quando si diventa adulti? No, l’uomo è veramente creato per ciò che è grande, per l’infinito. Qualsiasi altra cosa è insufficiente. Sant’Agostino aveva ragione: il nostro cuore è inquieto sino
a quando non riposa in Te. Il desiderio della vita più grande è un segno
del fatto che ci ha creati Lui, che portiamo la sua “impronta”. Dio è vita,
e per questo ogni creatura tende alla vita; in modo unico e speciale la
persona umana, fatta ad immagine di Dio, aspira all’amore, alla gioia e
alla pace. Allora comprendiamo che è un controsenso pretendere di eliminare Dio per far vivere l’uomo! Dio è la sorgente della vita; eliminarlo
equivale a separarsi da questa fonte e, inevitabilmente, privarsi della pienezza e della gioia: “la creatura, infatti, senza il Creatore svanisce”. La
cultura attuale, in alcune aree del mondo, soprattutto in Occidente, tende
ad escludere Dio, o a considerare la fede come un fatto privato, senza
alcuna rilevanza nella vita sociale. Mentre l’insieme dei valori che sono
alla base della società proviene dal Vangelo – come il senso della dignità
della persona, della solidarietà, del lavoro e della famiglia –, si constata
una sorta di “eclissi di Dio”, una certa amnesia, se non un vero rifiuto del
Cristianesimo e una negazione del tesoro della fede ricevuta, col rischio
di perdere la propria identità profonda.
10
I CIELI
Non so proprio come far per ringraziare il mio Signor
Lui m’ha dato i cieli da guardar e tanta gioia dentro al cuor.
Lui m’ha dato i cieli da guardar Lui m’ha dato la bocca per cantar
Lui m’ha dato il mondo per amar e tanta gioia dentro al cuor.
Si è curvato su di me ed è disceso giù dal ciel
per abitare in mezzo a noi e per salvare tutti noi. Rit.
Quando un dì con Lui sarò nella sua casa abiterò
nella sua casa tutta d’or con tanta gioia dentro al cuor. Rit.
Quando un dì con Lui sarem nella sua casa abiterem
nella sua casa tutta d’or con tanta gioia dentro al cuor. Rit.
11
MAGNIFICAT
Mi alma canta el triunfo de Aquel que quiero
Que lo canten los hombres del mundo entero
Que se escapen mis versos por los potreros
Celebrando el amor del Dios verdadero
Porque puso sus ojos sobre su esclava
Y Dio vuelta la suerte como una taba
Y con mi pequeñez hizo grandes cosas
Por siglos y màs siglos me diràn dichosa
Èste es el triunfo grande del Dios viviente
Que prefiere el humilde al prepotente
Porque volteó del trono al poderoso
Y colocó en su sitio al olvidado
Hizo pasar vergüenza al engreìdo
y sentò a su mesa al desposeìdo
Porque Dios a los ricos dejó sin nada
Y con el pobre se hizo pura gauchada
Asì Dios prometiò y nunca miente
Al abuelo Abraham y sus descendientes.
La mia anima canta il trionfo di colui che desidero. Che lo cantino gli uomini del
mondo intero. Che fuggano i miei versi attraverso le praterie, celebrando l’amore
del Dio vero. Perché ha guardato la sua schiava e ne ha capovolto totalmente il
destino. E con la mia piccolezza ha fatto grandi cose per secoli e secoli mi diranno
beata. Questo é il gran trionfo del Dio vivente che preferisce l’umile al prepotente.
Perché ha rovesciato dal trono il potente e ha messo al suo posto chi era dimenticato. Ha umiliato il superbo e ha fatto sedere al suo tavolo il misero. Perché
Dio ha lasciato i ricchi senza niente e al povero ha dato tutto il suo favore. Così Dio
ha promesso – e non mente mai – al nonno Abramo e ai suoi discendenti.
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2. Cristo ci chiama alla vera vita (Messaggio GMG 2011)
La fede cristiana non è solo credere a delle verità, ma è anzitutto
una relazione personale con Gesù Cristo, è l’incontro con il Figlio di
Dio, che dà a tutta l’esistenza un dinamismo nuovo. Quando entriamo
in rapporto personale con Lui, Cristo ci rivela la nostra identità, e, nella
sua amicizia, la vita cresce e si realizza in pienezza. C’è un momento,
da giovani, in cui ognuno di noi si domanda: che senso ha la mia vita,
quale scopo, quale direzione dovrei darle? È una fase fondamentale,
che può turbare l’animo, a volte anche a lungo. Si pensa al tipo di lavoro da intraprendere, a quali relazioni sociali stabilire, a quali affetti
sviluppare. In questo contesto, ripenso alla mia giovinezza. In qualche
modo ho avuto ben presto la consapevolezza che il Signore mi voleva
sacerdote. Ma poi, dopo la Guerra, quando in seminario e all’università
ero in cammino verso questa meta, ho dovuto riconquistare questa certezza. Ho dovuto chiedermi: è questa veramente la mia strada? È veramente questa la volontà del Signore per me? Sarò capace di rimanere
fedele a Lui e di essere totalmente disponibile per Lui, al Suo servizio?
Una tale decisione deve anche essere sofferta. Non può essere diversamente. Ma poi è sorta la certezza: è bene così! Sì, il Signore mi vuole,
pertanto mi darà anche la forza. Nell’ascoltarlo, nell’andare insieme
con Lui divento veramente me stesso. Non conta la realizzazione dei
miei propri desideri, ma la Sua volontà. Così la vita diventa autentica.
13
MA NON AVERE PAURA
Ma non avere paura,
non ti fermare mai
perchè il mio amore è fedele
e non finisce mai.
Guardo sempre dentro me
e non vedo Te
c’è rumore nel mio cuor
e non so perchè.
Non sapere cosa dir
non saper che far
fai silenzio dentro te
ed ascolta Me.
Ogni volta che tu vuoi
tu mi troverai
e l’amore mio lo sai
non finisce mai.
14
IL VIAGGIO
Fammi camminare ancora, ho perso tanto tempo
e non credevo che fosse così questo viaggio.
Ho incontrato per strada uomini con due facce
che volevan rubarmi la voglia e il coraggio,
non ho più né padre né madre e non son meglio di loro
e i bambini già grandi ci guardano e chiedono un segno. La la la
Quando prendemmo il mare ero felice davvero,
ti svelai tutto quello che tu già sapevi:
la mia vita di prima, la voglia di cambiare
e anche il nome di lei che tenevo segreto.
Tu ascoltavi tutti parlare, poi ci parlasti di te,
di quel mondo lontano lontano lontano, ma vero. La la la
Poi caddi nel tranello dell’odio e del potere
e credevo di essere fuori dal gioco, e credevo di essere fuori dal gioco.
Ed ecco la città, con le sue mura d’oro, le sentinelle sulle torri,
fiorita d’alberi e giardini…
io non l’avevo vista mai, eppure c’ero nato
ed era quella la città dove sarei tornato...
Così dentro la notte lasciai la compagnia,
non potevo più essere uno di loro,
non potevo più essere uno di loro.
Il sole del mattino mi trovò sulla strada
a rincorrere il tempo che avevo perduto:
ho attraversato i monti, ho attraversato il mare
e ora voglio con te continuare il mio viaggio.
Io Ti cerco in tutte le case, a tutti parlo di Te
e quel mondo lontano lontano ora è sempre più vero! La la la
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3. Costruire la propria vita sulla roccia che è Cristo (Messaggio GMG 2011)
Cari amici, costruite la vostra casa sulla roccia, come l’uomo che “ha
scavato molto profondo”. Cercate anche voi, tutti i giorni, di seguire la
Parola di Cristo. Sentitelo come il vero Amico con cui condividere il
cammino della vostra vita. Con Lui accanto sarete capaci di affrontare
con coraggio e speranza le difficoltà, i problemi, anche le delusioni e
le sconfitte. Vi vengono presentate continuamente proposte più facili,
ma voi stessi vi accorgete che si rivelano ingannevoli, non vi danno serenità e gioia. Solo la Parola di Dio ci indica la via autentica, solo la fede
che ci è stata trasmessa è la luce che illumina il cammino. Accogliete
con gratitudine questo dono spirituale che avete ricevuto dalle vostre
famiglie e impegnatevi a rispondere con responsabilità alla chiamata
di Dio, diventando adulti nella fede. Non credete a coloro che vi dicono che non avete bisogno degli altri per costruire la vostra vita! Appoggiatevi, invece, alla fede dei vostri cari, alla fede della Chiesa e
ringraziate il Signore di averla ricevuta e di averla fatta vostra!
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POPOLI TUTTI
Mio Dio, Signore, nulla è pari a Te,
ora e per sempre, voglio lodare
il Tuo grande amor per noi.
Mia roccia Tu sei,
pace e conforto mi dai.
Con tutto il cuore e le mie forze,
sempre io Ti adorerò.
Popoli tutti acclamate al Signore gloria e potenza
cantiamo al Re, mari e monti si prostrino a te,
al tuo nome, o Signore.
Canto di gioia per quello che fai,
per sempre Signore con Te resterò,
non c’è promessa, non c’è fedeltà che in Te.
Mio Dio, Creatore,
tutto parla di Te,
ora e per sempre voglio cantare
la Tua presenza qui tra noi.
Mia forza, Tu sei,
scudo e difesa mi dai,
con tutto me stesso
e la mia vita,
sempre io Ti amerò! Rit.
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FESTA DA PENHA
Uma camisa e um terno usado
Alguém me empresta
Hoje é Domingo
E eu preciso ir à festa
Nào brincarei
Quero fazer uma oração
Pedir à santa padroeira proteção
Entre os amigos
Encontrarei alguém que tenha
Hoje é Domingo
E eu preciso ir à Penha
Una camicia e un abito usato
Qualcuno mi presterà
Oggi è domenica
E devo andare alla festa
Non intendo scherzare
Voglio offrire una preghiera
Chiedere protezione alla Santa Patrona
Tra gli amici
Troverò qualcuno che abbia un abito
Oggi è domenica
E devo andare alla Penha
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Levarei dinheiro pra comprar
Velas de cera
Quero levar flores
Para a santa padroeira
So não subirei
A escadaria ajoelhado
Pra não estragar
O terno que tenho emprestado
Avrò con me denaro per comprare
Candele di cera
Voglio portare fiori
Alla Santa Patrona
Però non salirò
La scalinata in ginocchio
Per non rovinare
L’abito prestato
4. Saldi nella fede (Messaggio GMG 2011)
C’è una forte corrente di pensiero laicista che vuole emarginare Dio
dalla vita delle persone e della società, prospettando e tentando di
creare un “paradiso” senza di Lui. Ma l’esperienza insegna che il mondo
senza Dio diventa un “inferno”: prevalgono gli egoismi, le divisioni nelle
famiglie, l’odio tra le persone e tra i popoli, la mancanza di amore, di
gioia e di speranza. Al contrario, là dove le persone e i popoli accolgono
la presenza di Dio, lo adorano nella verità e ascoltano la sua voce, si costruisce concretamente la civiltà dell’amore, in cui ciascuno viene rispettato nella sua dignità, cresce la comunione, con i frutti che essa
porta. Vi sono però dei cristiani che si lasciano sedurre dal modo di
pensare laicista, oppure sono attratti da correnti religiose che allontanano dalla fede in Gesù Cristo. Altri, senza aderire a questi richiami,
hanno semplicemente lasciato raffreddare la loro fede, con inevitabili
conseguenze negative sul piano morale. Ai fratelli contagiati da idee
estranee al Vangelo, l’apostolo Paolo ricorda la potenza di Cristo morto
e risorto. Questo mistero è il fondamento della nostra vita, il centro
della fede cristiana. Tutte le filosofie che lo ignorano, considerandolo
“stoltezza”, mostrano i loro limiti davanti alle grandi domande che abitano il cuore dell’uomo. Per questo anch’io, come Successore dell’apostolo Pietro, desidero confermarvi nella fede. Noi crediamo fermamente
che Gesù Cristo si è offerto sulla Croce per donarci il suo amore; nella
sua passione, ha portato le nostre sofferenze, ha preso su di sé i nostri
peccati, ci ha ottenuto il perdono e ci ha riconciliati con Dio Padre,
aprendoci la via della vita eterna. In questo modo siamo stati liberati
da ciò che più intralcia la nostra vita: la schiavitù del peccato, e possiamo amare tutti, persino i nemici, e condividere questo amore con i
fratelli più poveri e in difficoltà.
19
CRISTO È RISORTO VERAMENTE
Cristo è risorto veramente, Alleluia!
Gesù il vivente, qui con noi resterà.
Cristo Gesù, Cristo Gesù
è il signore della vita.
Morte, dov’è la tua vittoria? Paura non mi puoi far più.
Se sulla croce io morirò insieme a lui, poi insieme a lui risorgerò.
Cristo è risorto veramente…
Tu, Signore amante della vita, mi hai creato per l’eternità.
La vita mia tu dal sepolcro strapperai, con questo mio corpo ti vedrò.
Cristo è risorto veramente…
Tu mi hai donato la tua vita, io voglio donar la mia a te.
Fa’ che possa dire: “Cristo vive anche in me”. E quel giorno io risorgerò.
Cristo è risorto veramente…
LA STRADA
È bella la strada per chi cammina,
è bella la strada per chi va.
È bella la strada che porta a casa
e dove ti aspettano già.
Porto con me le mie canzoni
ed una storia incominciata.
È veramente grande Dio
è grande questa nostra vita.
È gialla tutta la campagna
ed ho già nostalgia di te
ma dove vado c’è chi aspetta
così vi porto dentro me...
È bella…
È bella...
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5. Vedere e incontrare Cristo (Messaggio GMG 2011)
Oggi per molti, l’accesso a Gesù si è fatto difficile. Circolano così
tante immagini di Gesù che si spacciano per scientifiche e Gli tolgono
la sua grandezza, la singolarità della Sua persona. Pertanto, durante
lunghi anni di studio e meditazione, maturò in me il pensiero di trasmettere un po’ del mio personale incontro con Gesù in un libro: quasi
per aiutare a vedere, udire, toccare il Signore, nel quale Dio ci è venuto incontro per farsi conoscere. Gesù stesso, infatti, apparendo nuovamente dopo otto giorni ai discepoli, dice a Tommaso: “Metti qui il tuo
dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco;
e non essere incredulo, ma credente!”. Anche a noi è possibile avere un
contatto sensibile con Gesù, mettere, per così dire, la mano sui segni
della sua Passione, i segni del suo amore: nei Sacramenti Egli si fa particolarmente vicino a noi, si dona a noi. Cari giovani, imparate a “vedere”, a “incontrare” Gesù nell’Eucaristia, dove è presente e vicino fino
a farsi cibo per il nostro cammino; nel Sacramento della Penitenza, in
cui il Signore manifesta la sua misericordia nell’offrirci sempre il suo
perdono. Riconoscete e servite Gesù anche nei poveri, nei malati, nei
fratelli che sono in difficoltà e hanno bisogno di aiuto. Aprite e coltivate un dialogo personale con Gesù Cristo, nella fede. Conoscetelo mediante la lettura dei Vangeli e del Catechismo della Chiesa Cattolica;
entrate in colloquio con Lui nella preghiera, dategli la vostra fiducia:
non la tradirà mai! “La fede è innanzitutto un’adesione personale dell’uomo a Dio; al tempo stesso ed inseparabilmente, è l’assenso libero a
tutta la verità che Dio ha rivelato”. Così potrete acquisire una fede matura, solida, che non sarà fondata unicamente su un sentimento religioso o su un vago ricordo del catechismo della vostra infanzia. Potrete
conoscere Dio e vivere autenticamente di Lui, come l’apostolo Tommaso, quando manifesta con forza la sua fede in Gesù: “Mio Signore e
mio Dio!”.
21
OJOS DE CIELO - OCCHI DI CIELO
Quando guardo il fondo dei tuoi occhi chiari
si dissolve il mondo con tutto il suo male.
Si dissolve il mondo e riscopro il cielo
quando mi abbandono al tuo sguardo puro.
Occhi di cielo, occhi di cielo,
non mi lasciate in pieno volo.
Occhi di cielo, occhi di cielo,
tutta la vita è in questo sogno.
Occhi di cielo, occhi di cielo,
Occhi di cielo, occhi di cielo.
Se mi allontanassi dal giusto sentiero,
se un giorno perdessi un cuore sincero
mi soccorreranno gli occhi tuoi di cielo
se mi allontanassi dal cammino vero.
Se sul mio cammino si spegnesse il sole
e restassi solo in una notte oscura
mi illumineranno gli occhi tuoi di cielo:
mi riporteranno sul cammino vero.
Occhi di cielo, occhi di cielo,
non mi lasciate in pieno volo.
Occhi di cielo, occhi di cielo,
tutta la vita è in questo sogno.
Occhi di cielo, occhi di cielo,
Occhi di cielo, occhi di cielo.
22
E VERRÀ
E verrà come il sole che sorge al mattino,
volerà come il vento che vola lontano,
canterà, canterà come canta un bambino,
correrà come chi vuole dirti: ”È vicino! Il Signore è qui!”.
Corre chi sa di portare una buona notizia,
corre sicuro e guarda davanti a sé,
come colui che conosce la vera giustizia,
corre sicuro e guarda davanti a sé.
E verrà come il sole che sorge al mattino,
volerà come il vento che vola lontano,
canterà, canterà come canta un bambino,
correrà come chi vuole dirti: ”È vicino! Il Signore è qui!”.
Voglio cantarti Signore finché avrò respiro,
voglio cantarti e stare vicino a Te,
niente mi può più fermare perché Tu sei vero,
corro sicuro e guardo davanti a me.
E verrà come il sole che sorge al mattino,
volerà come il vento che vola lontano,
canterà, canterà come canta un bambino,
correrà come chi vuole dirti: ”È vicino! Il Signore è qui!”.
23
VIRGENCITA DE CAACUPÉ
Ya la caravana de los promeseros
asciende la loma de Caacupé.
Campanas de bronce tocando oraciones
llaman a los fieles con un canto dulce
para el “ñembo’é”.
Virgencita Santa, recuerdo que un dìa
con salmo en los labios hasta tì
llegué y allì de rodillas en tu santuario
con fervor creyente
como un peregrino yo tambien orè.
Oh Virgencita de los milagros, tù que eres buena
oye mis ruegos, vengo a pedirte
que tus perdones lleguen a mi
Caudal de hechizos y de ternura
hay en tus ojos que son azules
como ese cielo que cubre el suelo donde nacì.
Como en un misterio de leyenda sacra
de un tiempo remoto que no ha de volver
evoco tu imagen que es la de mi raza
de estirpe serrana Virgencita india de Caacupé.
Un dia quisieron llevarte muy lejos
pero en un milagro dijiste “tové”
desde entonces ciego, creyente y sincero
tu pueblito humilde, Virgencita Santa,
se prostrò a tus piés.
24
PICCOLA VERGINE DI CAACUPÉ
Già la carovana dei pellegrini
sale sul colle di Caacupé.
Campane di bronzo suonano preghiere
chiamano i fedeli col loro dolce canto
per il “ñembo’è”.
Vergine Santa, ricordo che un giorno
con la preghiera sulle labbra sono arrivato fino a te
e lì inginocchiato nel tuo santuario
con fervore e devozione,
come un pellegrino, anch’io pregai.
Oh Vergine dei miracoli, tu che sei buona
ascolta le mie suppliche, vengo a chiederti
che il tuo perdono giunga a me.
I tuoi occhi, azzurri come il cielo
che copre la terra dove sono nato,
sono pieni di fascino e di tenerezza.
Come nel mistero di una leggenda sacra
di un tempo lontano che non tornerà
evoco la tua immagine che è quella del mio popolo
di stirpe montanara piccola Vergine indiana di Caacupé.
Un giorno vollero portarti molto lontano
ma in un miracolo tu dicesti: “Mi fermo qui” .
Da allora cieco, credente e sincero
iI tuo popolo umile, Vergine Santa
si è prostrato ai tuoi piedi.
25
VIRGENCITA DE LAS LAJAS
Toda tu gente y tus pueblos cantamos agradecidos Maria, madre fìel,
te invocamos con amor. Trabajada en piedra laja, en mi corazón te llevo.
En nuestro campo y ciudades, te cantamos con fervor
Virgencita de Las Lajas, todo el sur te canta,
En un canto por la vida, en un canto por la paz
Virgencita de Las Lajas todo el mundo te canta
En un canto por la vida, en un canto por la paz
Madre buena, nuestra madre, el corazón de tus hijos,
la mestiza del camino que nos lleva a Jesus
que nunca, nunca olvidemos, de bajar a tu santuario,
de llevarte en nuestra vida, con la llama del amor. Rit.
Acompaña nuestro peregrinar, a la fuente del camino,
que la esperanza no se apague y se encienda nuestra fe
Madre buena, nuestra madre, el corazón de tus hijos,
la mestiza del camino que nos lleva a Jesus. Rit.
MADONNINA DELLE PIETRE
Tutta la tua gente e i tuoi popoli ti cantiamo e ti ringraziamo Maria, madre fedele ti
invochiamo con amore. Lavorata in una lastra di pietra, ti porto nel mio cuore nei
nostri campi e nelle nostre città, ti cantiamo con fervore.
Piccola Vergine delle pietre, tutto il sud ti canta
In un canto per la vita, in un canto per la pace.
Piccola Vergine delle pietre, tutto il mondo ti canta
In un canto per la vita, in un canto per la pace.
Madre buona, nostra madre, cuore dei tuoi figli
meticcia che nel nostro cammino, ci conduci a Gesù
che mai, e poi mai abbiamo a dimenticare di scendere al tuo santuario
di portarti nella nostra vita con la fiamma dell’amore. Rit.
Accompagna il nostro peregrinare, alla sorgente del cammino,
che non si spenga la speranza e si accenda la nostra fede.
Madre buona, nostra madre, cuore dei tuoi figli
(La) meticcia che nel nostro cammino, ci conduci a Gesù. Rit.
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IL SEME
Il Signore ha messo un seme
nella terra del mio giardino.
Il Signore ha messo un seme
nel profondo del mio mattino.
I o appena me ne sono accorto
sono sceso dal mio balcone
e volevo guardarci dentro,
e volevo vedere il seme.
Ma il Signore ha messo il seme
nella terra del mio giardino.
Il Signore ha messo il seme
all’inizio del mio cammino.
Io vorrei che fiorisse il seme,
io vorrei che nascesse il fiore,
ma il tempo del germoglio
lo conosce il mio Signore.
Il Signore ha messo un seme
nella terra del mio giardino.
Il Signore ha messo un seme
nel profondo del mio mattino
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QUALE GIOIA
Quale gioia, mi dissero:
andremo alla casa del Signore;
ora i piedi, o Gerusalemme,
si fermano davanti a te.
Ora Gerusalemme è ricostruita
come città salda, forte e unita.
Salgono insieme le tribù di Jahvè
per lodare il nome del Signore d’Israele. Rit.
Là sono posti i seggi della sua giustizia,
i seggi della casa di Davide. Rit.
Domandate pace per Gerusalemme,
sia pace a chi ti ama, pace alle tue mura. Rit.
Su di te sia pace, chiederò il tuo bene,
per la casa di Dio chiederò la gioia. Rit.
Noi siamo il tuo popolo, egli è il nostro Dio
possa rinnovarci la felicità. Rit.
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BRANI PER LA LETTURA PERSONALE DEI GIOVANI
1. È possibile amare?
(Messaggio GMG - 1 aprile 2007)
Ogni persona avverte il desiderio di amare e di essere amata. Eppure quant’è difficile amare, quanti errori e fallimenti devono registrarsi nell’amore! C’è persino chi giunge a dubitare che l’amore sia
possibile. Ma se carenze affettive o delusioni sentimentali possono far
pensare che amare sia un’utopia, un sogno irraggiungibile, bisogna
forse rassegnarsi? No! L’amore è possibile e scopo di questo mio messaggio è di contribuire a ravvivare in ciascuno di voi, che siete il futuro
e la speranza dell’umanità, la fiducia nell’amore vero, fedele e forte; un
amore che genera pace e gioia; un amore che lega le persone, facendole sentire libere nel reciproco rispetto.
2. Fidanzamento e vocazione al matrimonio
(Messaggio pre la GMG - 1 aprile 2007)
Se siete fidanzati, Dio ha un progetto di amore sul vostro futuro di
coppia e di famiglia ed è quindi essenziale che voi lo scopriate con
l’aiuto della Chiesa, liberi dal pregiudizio diffuso che il cristianesimo,
con i suoi comandamenti e i suoi divieti, ponga ostacoli alla gioia dell’amore ed impedisca in particolare di gustare pienamente quella felicità che l’uomo e la donna cercano nel loro reciproco amore. L’amore
dell’uomo e della donna è all’origine della famiglia umana e la coppia
formata da un uomo e da una donna ha il suo fondamento nel disegno
originario di Dio (cfr Gn 2,18-25). Imparare ad amarsi come coppia è
un cammino meraviglioso, che tuttavia richiede un tirocinio impegnativo. Il periodo del fidanzamento, fondamentale per costruire la coppia,
è un tempo di attesa e di preparazione, che va vissuto nella castità dei
gesti e delle parole. Ciò permette di maturare nell’amore, nella premura e nell’attenzione verso l’altro; aiuta ad esercitare il dominio di sé,
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a sviluppare il rispetto dell’altro, caratteristiche tutte del vero amore
che non ricerca in primo luogo il proprio soddisfacimento né il proprio
benessere. Nella preghiera comune chiedete al Signore che custodisca
ed incrementi il vostro amore e lo purifichi da ogni egoismo. Non esitate a rispondere generosamente alla chiamata del Signore, perché il
matrimonio cristiano è una vera e propria vocazione nella Chiesa.
Ugualmente, cari giovani e care ragazze, siate pronti a dire “sì”, se Iddio
vi chiama a seguirlo sulla via del sacerdozio ministeriale o della vita
consacrata. Il vostro esempio sarà di incoraggiamento per molti altri
vostri coetanei, che sono alla ricerca della vera felicità.
3. La bellezza della vocazione sacerdotale
(Lettera ai seminaristi - 18 ottobre 2010)
Nel dicembre 1944, quando fui chiamato al servizio militare, il comandante di compagnia domandò a ciascuno di noi a quale professione aspirasse per il futuro. Risposi di voler diventare sacerdote
cattolico. Il sottotenente replicò: “Allora Lei deve cercarsi qualcos’altro. Nella nuova Germania non c’è più bisogno di preti”. Sapevo che
questa “nuova Germania” era già alla fine e che dopo le enormi devastazioni portate da quella follia sul Paese, ci sarebbe stato bisogno più
che mai di sacerdoti. Oggi, la situazione è completamente diversa. In
vari modi, però, anche oggi molti pensano che il sacerdozio cattolico
non sia una “professione” per il futuro, ma che appartenga piuttosto al
passato. Voi, cari amici, vi siete decisi ad entrare in seminario, e vi siete,
quindi, messi in cammino verso il ministero sacerdotale nella Chiesa
Cattolica, contro tali obiezioni e opinioni. Avete fatto bene a farlo. Perché gli uomini avranno sempre bisogno di Dio, anche nell’epoca del
dominio tecnico del mondo e della globalizzazione: del Dio che ci si è
mostrato in Gesù Cristo e che ci raduna nella Chiesa universale, per
imparare con Lui e per mezzo di Lui la vera vita e per tenere presenti e
rendere efficaci i criteri della vera umanità. Dove l’uomo non percepisce più Dio, la vita diventa vuota; tutto è insufficiente. L’uomo cerca poi
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rifugio nell’ebbrezza o nella violenza, dalla quale proprio la gioventù
viene sempre più minacciata. Dio vive. Ha creato ognuno di noi e conosce, quindi, tutti. È così grande che ha tempo per le nostre piccole
cose: “I capelli del vostro capo sono tutti contati”. Dio vive e ha bisogno di uomini che esistono per Lui e che Lo portano agli altri. Sì, ha
senso diventare sacerdote: il mondo ha bisogno di sacerdoti, di pastori,
oggi, domani e sempre, fino a quando esisterà.
4. Testimoni in Parrocchia e nei gruppi
(Messaggio GMG - 1 aprile 2007)
La Chiesa che è la nostra famiglia spirituale, composta da tutti i discepoli di Cristo. Memori delle sue parole: “Da questo tutti sapranno che
siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri” (Gv 13,35), alimentate, con il vostro entusiasmo e la vostra carità, le attività delle
parrocchie, delle comunità, dei movimenti ecclesiali e dei gruppi giovanili ai quali appartenete. Siate solleciti nel cercare il bene dell’altro,
fedeli agli impegni presi. Non esitate a rinunciare con gioia ad alcuni
vostri svaghi, accettate di buon animo i sacrifici necessari, testimoniate il vostro amore fedele per Gesù annunciando il suo Vangelo specialmente fra i vostri coetanei.
5. “Osare l’amore” seguendo l’esempio dei santi
(Messaggio GMG - 1 aprile 2007)
Cari giovani, vorrei invitarvi a “osare l’amore”, a non desiderare cioè
niente di meno per la vostra vita che un amore forte e bello, capace di
rendere l’esistenza intera una gioiosa realizzazione del dono di voi
stessi a Dio e ai fratelli, ad imitazione di Colui che mediante l’amore ha
vinto per sempre l’odio e la morte (cfr Ap 5,13). L’amore è la sola forza
in grado di cambiare il cuore dell’uomo e l’umanità intera, rendendo
proficue le relazioni tra uomini e donne, tra ricchi e poveri, tra culture
e civiltà. Questo testimonia la vita dei Santi che, veri amici di Dio, sono
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il canale e il riflesso di questo amore originario. Impegnatevi a conoscerli meglio, affidatevi alla loro intercessione, cercate di vivere come
loro. Mi limito a citare Madre Teresa che, per affrettarsi a rispondere
al grido di Cristo: “Ho sete”, grido che l’aveva profondamente toccata,
iniziò a raccogliere i moribondi nelle strade di Calcutta, in India. Da allora l’unico desiderio della sua vita divenne quello di estinguere la sete
d’amore di Gesù non a parole, ma con atti concreti, riconoscendone il
volto sfigurato, assetato d’amore, nel viso dei più poveri tra i poveri. La
Beata Teresa ha messo in pratica l’insegnamento del Signore: “Ogni
volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più
piccoli, l’avete fatto a me” (cfr Mt 25,40). E il messaggio di questa umile
testimone dell’amore divino si è diffuso nel mondo intero.
6. Giovani non solo competitivi ma testimoni di verità
(Messaggio GMG - 1 aprile 2007)
Il terzo ambito dell’impegno che l’amore comporta è quello della
vita quotidiana con le sue molteplici relazioni. Mi riferisco segnatamente alla famiglia, alla scuola, al lavoro e al tempo libero. Cari giovani, coltivate i vostri talenti non soltanto per conquistare una
posizione sociale, ma anche per aiutare gli altri “a crescere”. Sviluppate
le vostre capacità, non solo per diventare più “competitivi” e “produttivi”, ma per essere “testimoni della carità”. Alla formazione professionale unite lo sforzo di acquisire conoscenze religiose utili per poter
svolgere la vostra missione in maniera responsabile. In particolare, vi
invito ad approfondire la dottrina sociale della Chiesa, perché dai suoi
principi sia ispirata ed illuminata la vostra azione nel mondo. Lo Spirito Santo vi renda inventivi nella carità, perseveranti negli impegni
che assumete, e audaci nelle vostre iniziative, perché possiate offrire il
vostro contributo per l’edificazione della “civiltà dell’amore”. L’orizzonte
dell’amore è davvero sconfinato: è il mondo intero!
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7. Università e ricerca del sapere
(Allocuzione per l’incontro con l’università degli studi di Roma “La Sapienza” - 17 gennaio 2008)
Che cos’è l’università? Qual è il suo compito? Penso si possa dire
che la vera, intima origine dell’università stia nella brama di conoscenza che è propria dell’uomo. Egli vuol sapere che cosa sia tutto ciò
che lo circonda. Vuole verità. Nei tempi moderni si sono dischiuse
nuove dimensioni del sapere, che nell’università sono valorizzate soprattutto in due grandi ambiti: innanzitutto nelle scienze naturali, che
si sono sviluppate sulla base della connessione di sperimentazione e di
presupposta razionalità della materia; in secondo luogo, nelle scienze
storiche e umanistiche, in cui l’uomo, scrutando lo specchio della sua
storia e chiarendo le dimensioni della sua natura, cerca di comprendere
meglio se stesso. In questo sviluppo si è aperta all’umanità non solo una
misura immensa di sapere e di potere; sono cresciuti anche la conoscenza e il riconoscimento dei diritti e della dignità dell’uomo e di questo possiamo essere solo grati. Ma se la ragione – sollecita della sua
presunta purezza – diventa sorda al grande messaggio che le viene
dalla fede cristiana e dalla sua sapienza, inaridisce come un albero le
cui radici non raggiungono più le acque che gli danno vita. Perde il coraggio per la verità e così non diventa più grande, ma più piccola. Che
cosa ha da fare o da dire il Papa nell’università? Sicuramente non deve
cercare di imporre ad altri in modo autoritario la fede, che può essere
solo donata in libertà. Al di là del suo ministero di Pastore nella Chiesa
e in base alla sua natura intrinseca di questo ministero pastorale è suo
compito mantenere desta la sensibilità per la verità; invitare sempre di
nuovo la ragione a mettersi alla ricerca del vero, del bene, di Dio e, su
questo cammino, sollecitarla a scorgere le utili luci sorte lungo la storia della fede cristiana e a percepire così Gesù Cristo come la Luce che
illumina la storia ed aiuta a trovare la via verso il futuro.
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8. Creazione e Rivelazione
(All’Assemblea Generale della CEI - 27 maggio 2010)
Fondamentale è quindi ritrovare un concetto vero della natura come
creazione di Dio che parla a noi; il Creatore, tramite il libro della creazione, parla a noi e ci mostra i valori veri. E poi così anche ritrovare la
Rivelazione: riconoscere che il libro della creazione, nel quale Dio ci dà
gli orientamenti fondamentali, è decifrato nella Rivelazione, è applicato
e fatto proprio nella storia culturale e religiosa, non senza errori, ma in
una maniera sostanzialmente valida, sempre di nuovo da sviluppare e
da purificare. Così, in questo “concerto” – per così dire – tra creazione
decifrata nella Rivelazione, concretizzata nella storia culturale che sempre va avanti e nella quale noi ritroviamo sempre più il linguaggio di
Dio, si aprono anche le indicazioni per un’educazione che non è imposizione, ma realmente apertura dell’“io” al “tu”, al “noi” e al “Tu” di Dio.
9. Giovani assetati di significato per il futuro
(All’Assemblea Generale della CEI - 27 maggio 2010)
I giovani portano una sete nel loro cuore, e questa sete è una domanda di significato e di rapporti umani autentici, che aiutino a non
sentirsi soli davanti alle sfide della vita. È desiderio di un futuro, reso
meno incerto da una compagnia sicura e affidabile, che si accosta a
ciascuno con delicatezza e rispetto, proponendo valori saldi a partire
dai quali crescere verso traguardi alti, ma raggiungibili. La nostra risposta è l’annuncio del Dio amico dell’uomo, che in Gesù si è fatto
prossimo a ciascuno. La trasmissione della fede è parte irrinunciabile
della formazione integrale della persona, perché in Gesù Cristo si
realizza il progetto di una vita riuscita: come insegna il Concilio Vaticano II, “chiunque segue Cristo, l’uomo perfetto, diventa anch’egli più
uomo” (Gaudium et spes, 41). L’incontro personale con Gesù è la chiave
per intuire la rilevanza di Dio nell’esistenza quotidiana, il segreto per
spenderla nella carità fraterna, la condizione per rialzarsi sempre dalle
cadute e muoversi a costante conversione.
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10. Crisi culturale e occupazionale
(All’Assemblea Generale della CEI - 27 maggio 2010)
Anche in Italia la presente stagione è marcata da un’incertezza sui
valori, evidente nella fatica di tanti adulti a tener fede agli impegni assunti: ciò è indice di una crisi culturale e spirituale, altrettanto seria di
quella economica. Sarebbe illusorio – questo vorrei sottolinearlo – pensare di contrastare l’una, ignorando l’altra. Per questa ragione, mentre
rinnovo l’appello ai responsabili della cosa pubblica e agli imprenditori
a fare quanto è nelle loro possibilità per attutire gli effetti della crisi
occupazionale, esorto tutti a riflettere sui presupposti di una vita buona
e significativa, che fondano quell’autorevolezza che sola educa e ritorna alle vere fonti dei valori. Alla Chiesa, infatti, sta a cuore il bene
comune, che ci impegna a condividere risorse economiche e intellettuali, morali e spirituali, imparando ad affrontare insieme, in un contesto di reciprocità, i problemi e le sfide del Paese.
11. Dialogo tra credenti e non credenti
(Video-messaggio per il Cortile dei Gentili - 25 marzo 2011)
Cari amici, siete chiamati a costruire dei ponti tra voi. Avete tanto
da dirvi gli uni agli altri. Non chiudete la vostra coscienza di fronte alle
sfide e ai problemi che avete davanti. Credo profondamente che l’incontro tra la realtà della fede e quella della ragione permetta all’uomo
di trovare se stesso. Ma troppo spesso la ragione si piega alla pressione
degli interessi e all’attrattiva dell’utilità, costretta a riconoscere quest’ultima come criterio ultimo. La ricerca della verità non è facile. E se
ciascuno è chiamato a decidersi, con coraggio, a favore della verità, è
perché non esistono scorciatoie verso la felicità e la bellezza di una
vita compiuta. Gesù lo dice nel Vangelo: “La verità vi renderà liberi”.
Spetta a voi, cari giovani, far sì che, nel vostro Paese e in Europa,
credenti e non credenti ritrovino la via del dialogo. Le religioni non
possono aver paura di una laicità giusta, di una laicità aperta che per35
mette a ciascuno di vivere ciò che crede, secondo la propria coscienza.
Se si tratta di costruire un mondo di libertà, di uguaglianza e di fraternità, credenti e non credenti devono sentirsi liberi di essere tali,
eguali nei loro diritti a vivere la propria vita personale e comunitaria restando fedeli alla proprie convinzioni, e devono essere fratelli tra loro.
12. I luoghi dell’educazione
(All’Assemblea Generale della CEI - 27 maggio 2010)
Il compito educativo, che avete assunto come prioritario, valorizza
segni e tradizioni, di cui l’Italia è così ricca. Necessita di luoghi credibili: anzitutto la famiglia, con il suo ruolo peculiare e irrinunciabile; la
scuola, orizzonte comune al di là delle opzioni ideologiche; la parrocchia, “fontana del villaggio”, luogo ed esperienza che inizia alla fede nel
tessuto delle relazioni quotidiane. In ognuno di questi ambiti resta decisiva la qualità della testimonianza, via privilegiata della missione ecclesiale. L’accoglienza della proposta cristiana passa, infatti, attraverso
relazioni di vicinanza, lealtà e fiducia. In un tempo nel quale la grande
tradizione del passato rischia di rimanere lettera morta, siamo chiamati ad affiancarci a ciascuno con disponibilità sempre nuova, accompagnandolo nel cammino di scoperta e assimilazione personale
della verità.
13. L’Eucarestia ci insegna ad amare
(Messaggio GMG - 1 aprile 2007)
Soltanto l’aiuto del Signore ci consente di sfuggire alla rassegnazione davanti all’enormità del compito da svolgere e ci infonde il coraggio di realizzare quanto è umanamente impensabile. Soprattutto
l’Eucaristia è la grande scuola dell’amore. Quando si partecipa regolarmente e con devozione alla Santa Messa, quando si passano in compagnia di Gesù eucaristico prolungate pause di adorazione è più facile
capire la lunghezza, la larghezza, l’altezza e la profondità del suo amore
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che sorpassa ogni conoscenza (cfr Ef 3,17-18). Condividendo il Pane
eucaristico con i fratelli della comunità ecclesiale si è poi spinti a tradurre “in fretta”, come fece la Vergine con Elisabetta, l’amore di Cristo
in generoso servizio ai fratelli.
14. Appartenere alla Chiesa
(Veglia con i Giovani della GMG a Colonia - 20 agosto 2005)
Sono molti coloro che parlano di Dio; nel nome di Dio si predica
anche l’odio e si esercita la violenza. Perciò è importante scoprire il
vero volto di Dio. Questo significa che non ci costruiamo un Dio privato,
non ci costruiamo un Gesù privato, ma che crediamo e ci prostriamo
davanti a quel Gesù che ci viene mostrato dalle Sacre Scritture e che
nella grande processione dei fedeli chiamata Chiesa si rivela vivente,
sempre con noi e al tempo stesso sempre davanti a noi. La Chiesa è
come una famiglia umana, ma è anche allo stesso tempo la grande famiglia di Dio, mediante la quale Egli forma uno spazio di comunione e
di unità attraverso tutti i continenti, le culture e le nazioni. Perciò siamo
lieti di appartenere a questa grande famiglia che vediamo qui; siamo
lieti di avere fratelli e amici in tutto il mondo. Lo sperimentiamo proprio qui a Colonia quanto sia bello appartenere ad una famiglia vasta
come il mondo, che comprende il cielo e la terra, il passato, il presente
e il futuro e tutte le parti della terra. In questa grande comitiva di pellegrini camminiamo insieme con Cristo, camminiamo con la stella che
illumina la storia.
15. Lo Spirito Santo ci spinge alla comunione con tutta l’umanità
(Veglia con i Giovani alla GMG di Sidney - 19 luglio 2008)
Cari giovani, non è forse a causa della vostra fede che amici in difficoltà o alla ricerca di senso nella loro vita si sono rivolti a voi? Siate
vigilanti! Sappiate ascoltare! Attraverso le dissonanze e le divisioni del
mondo, potete voi udire la voce concorde dell’umanità? Dal bimbo de37
relitto di un campo nel Darfur ad un adolescente turbato, ad un genitore in ansia in una qualsiasi periferia, o forse proprio ora dalle profondità del vostro cuore, emerge il medesimo grido umano che anela
ad un riconoscimento, ad un’appartenenza, all’unità. Chi soddisfa questo desiderio umano essenziale ad essere uno, ad essere immerso nella
comunione, ad essere edificato, ad essere guidato alla verità? Lo Spirito Santo! Questo è il suo ruolo: portare a compimento l’opera di Cristo. Arricchiti dei doni dello Spirito, voi avrete la forza di andare oltre
le visioni parziali, la vuota utopia, la precarietà fugace, per offrire la
coerenza e la certezza della testimonianza cristiana!
16. Messaggio del Santo Padre Benedetto XVI per la XXVI
(Giornata Mondiale della Gioventù 2011)
Verso la Giornata Mondiale di Madrid
Cari amici, vi rinnovo l’invito a venire alla Giornata Mondiale della
Gioventù a Madrid. Con gioia profonda, attendo ciascuno di voi personalmente: Cristo vuole rendervi saldi nella fede mediante la Chiesa. La
scelta di credere in Cristo e di seguirlo non è facile; è ostacolata dalle
nostre infedeltà personali e da tante voci che indicano vie più facili.
Non lasciatevi scoraggiare, cercate piuttosto il sostegno della Comunità cristiana, il sostegno della Chiesa! Nel corso di quest’anno preparatevi intensamente all’appuntamento di Madrid con i vostri Vescovi, i
vostri sacerdoti e i responsabili di pastorale giovanile nelle diocesi, nelle
comunità parrocchiali, nelle associazioni e nei movimenti. La qualità del
nostro incontro dipenderà soprattutto dalla preparazione spirituale,
dalla preghiera, dall’ascolto comune della Parola di Dio e dal sostegno
reciproco.
Cari giovani, la Chiesa conta su di voi! Ha bisogno della vostra fede
viva, della vostra carità creativa e del dinamismo della vostra speranza.
La vostra presenza rinnova la Chiesa, la ringiovanisce e le dona nuovo
slancio. Per questo le Giornate Mondiali della Gioventù sono una grazia non solo per voi, ma per tutto il Popolo di Dio. La Chiesa in Spagna
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si sta preparando attivamente per accogliervi e vivere insieme l’esperienza gioiosa della fede. Ringrazio le diocesi, le parrocchie, i santuari,
le comunità religiose, le associazioni e i movimenti ecclesiali, che lavorano con generosità alla preparazione di questo evento. Il Signore
non mancherà di benedirli. La Vergine Maria accompagni questo cammino di preparazione. Ella, all’annuncio dell’Angelo, accolse con fede la
Parola di Dio; con fede acconsentì all’opera che Dio stava compiendo
in lei. Pronunciando il suo “fiat”, il suo “sì”, ricevette il dono di una carità immensa, che la spinse a donare tutta se stessa a Dio. Interceda per
ciascuno e ciascuna di voi, affinché nella prossima Giornata Mondiale
possiate crescere nella fede e nell’amore. Vi assicuro il mio paterno ricordo nella preghiera e vi benedico di cuore.
Dal Vaticano, 6 agosto 2010
Festa della Trasfigurazione del Signore
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A cura della Diocesi di San Marino-Montefeltro
Ufficio della Pastorale Giovanile
Delegato per la Liturgia per la Visita del Papa
insieme con l’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice
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Bucherini ricettari.5 - Il Papa a San Marino