Parrocchia di S. Lucia, Vergine e Martire in Vascon di Carbonera (TV) PASQUA 2010 Parrocchia di S. Lucia V. e M. - Vascon di Carbonera (TV) 1 PASQUA DI RISURREZIONE 4 aprile 2010 Gloria a Te, Signore Risorto! O ggi, Cristo nostra Pasqua, è stato immolato, oggi il lievito vecchio è stato tolto, e siamo in Cristo àzzimi di vita nuova. A noi, che mangiamo e beviamo del Corpo e Sangue del Risorto, è donata la gioia della risurrezione. Abbiamo davanti Gesù Cristo unico Salvatore, Colui che con il suo passaggio dalla morte alla vita, ci ha liberati dalla schiavitù del peccato e della morte. Lo vogliamo incontrare vivo e risorto nella nostra vita: una vita fatta nuova, posta nella dimensione dell’Amore eterno di Dio, che sempre mette in cammino verso la vita immortale, da tutti desiderata e cercata. Con la Liturgia della Veglia pasquale cantiamo con il cuore e con le labbra: Esulti il coro degli angeli, esulti l’assemblea celeste: un inno di gloria saluti il trionfo del Signore risorto. Gioisca la “ “ terra, inondata di nuova luce: lo splendore del Re ha vinto le tenebre, le tenebre del mondo. Gioisca la madre Chiesa, tutta splendente della gloria del suo Signore e la terra risuoni per le acclamazioni di un popolo in festa. Egli ha pagato per noi all’eterno Padre il debito di Adamo, e con il sangue sparso per amore ha cancellato la condanna della colpa antica. Felice colpa che meritò un così grande Salvatore: felice colpa! La festa della Pasqua cristiana è mobile, viene fissata di anno in anno nella domenica successiva alla prima luna piena (il plenilunio) successivo all’equinozio di primavera (il 21 marzo). Questo sistema venne fissato definitivamente nel IV secolo. » » 2 La Pasqua della nostra salvezza T la Vita, l’Amore, la Santità nel cosmo e nell’uomo. Egli è la Parola che crea il cosmo, la Fede, la Liberazione, la Risurrezione, le cose ultime e definitive nella nuova creazione. Dal suo costato uscì sangue e acqua: acqua che rigenera nel fonte battesimale nuovi figli di Dio, sangue versato per stringere l’alleanza con l’Uomo Nuovo e nutrirlo con il suo Corpo, Pane spezzato per sfamare la fame di infinito posta nelle profondità di ogni cuore, Pane spezzato per spezzare tutte le nostre “morti”, tutto il male dell’umanità. La Pasqua è fondata sul “racconto”, sull’esperienza vissuta di persone che hanno visto, che hanno toccato, che hanno sperimentato il Signore “vivo” nella loro vita. Nella storia entra un “annuncio” che la sconvolge e la cambia totalmente: il tempo è vinto, la morte è sconfitta; tutto si pone in movimento verso la meta finale della storia che è l’eternità nella comunione con Dio. a Pasqua è il Battesimo di Gesù, la sua immersione nelle acque della storia per uscirne Vittorioso: da questo utta la quaresima sfocia nel Triduo pasquale che ha la sua pienezza nella Risurrezione di Gesù Cristo. La liturgia della Chiesa che vivremo in questa settimana, esprime l’evento della risurrezione con abbondante sottolineatura di simboli, di parole, di canti, di gesti, che hanno lo scopo di rendere attuale e concretamente vissuta la Pasqua del Signore. Pasqua vuol dire “passaggio”, che viene a noi reso visibile attraverso quattro grandi “segni” presenti nella Veglia pasquale: Luce - Parola - Acqua - Pane e Vino. Gesù “passa” dalla morte alla vita e con Gesù anche noi “passiamo” dalla morte del male e del peccato alla vita, mediante i segni sacramentali che operano, cioè agiscono, quanto significano: la luce che è Cristo stesso sconfigge il male, lava le colpe, restituisce la gioia agli afflitti. Gesù Cristo è il Verbo, la Parola che crea e fa sussistere L 3 mio peccato, il mio niente: tu sei l’unico che mi ama come sono. Donami gratitudine, donami amore, risanami; donami uno Spirito nuovo. Che io possa amarti e adempiere la tua volontà”. Dice il Signore: “Io ti amo, ti amo, ti amo. Non ti ho creato per la rovina. Non voglio più vederti schiavo dell’ingratitudine e del peccato, non ti voglio più vedere obbligato a fare il male. oraggio: accostati a me; sono morto per i tuoi peccati, sono risorto perché tu abbia la vita; sono vivo perché tu, ora, sia felice”. Nella liturgia della Chiesa cattolica, la Veglia pasquale è la solenne celebrazione della Risurrezione del Signore, terza del Triduo Pasquale. È vissuta dalla chiesa come la celebrazione più importante dell’anno liturgico, perché celebra la vittoria sul peccato e sulla morte di Gesù Cristo. È anche la più ricca e lunga liturgia di tutto l’Anno liturgico, ed è articolata in modo da essere la “Madre di tutte le veglie”. battesimo trae sorgente, sviluppo e vita il nostro battesimo. Anche noi, con Gesù, immersi nella sofferenza per essere con Lui “vittoriosi”. Il nostro battesimo è il dono della vita divina, il pegno di immortalità, pregustata fin d’ora nel constatare che Dio esiste, che Gesù è all’opera, che la sua potenza sul male porta per noi e per la nostra vita concreta i segni del perdono, della serenità, della fortezza, di un senso pieno, di un’attesa fiduciosa del suo ritorno glorioso. risto Gesù ci potenzia sempre di nuove energie che prima non avevamo per “morire” a noi stessi, per non rispondere al male con il male, per umiliarci, per obbedire, per divenire un pochino come Lui, per cominciare ad amare il Signore. Il battesimo è questa semente nuova: germe di Vita che prima non avevamo. Cristo è morto e risorto, e dal cielo ci ha inviato il suo Spirito che, con il battesimo, comincia a germogliare, a vivere, a crescere. obbiamo chiedere, dobbiamo gridare: “Signore, io vorrei amarti sopra ogni cosa, al di sopra dei miei progetti... Eccomi, Signore: riconosco il C C D 4 DOMENICA DELLE PALME E DELLA PASSIONE DEL SIGNORE L a liturgia del le Palme attualizza oggi l’a- more di Gesù che viene da noi accolto e acclamato come “Signore” che intende prendere possesso delle nostre esistenze e riportarle, mediante il suo trionfo sulla morte e sul peccato, nella felicità vera. I ramoscelli di olivo sono segno della vittoria di Gesù. Noi li portiamo in processione innalzandoli e agitandoli; li conserveremo in casa perché la vittoria di Cristo si compia nella famiglia nei segni della fede, della preghiera, della lode al Signore, del perdono, della pazienza. a Chiesa ci proclama il vangelo dell’ingresso trionfale di Gesù in Gerusalemme, ma anche, e soprattutto la “Passione e Morte”. Alla gloria di Cristo segue l’umiliazione fino alla morte e alla morte di croce. Questo fu vero per Gesù, ma diventa vero anche per il suo discepolo, anche per me, an- che per te. Questa è la strada maestra, la strada della vita. Non possiamo immaginarne un’altra o cercarcene un’altra. Gesù però ci dona la forza e lo Spirito per poterla percorrere: siamo sorretti da Lui, quasi presi per mano; non siamo soli. Il Signore Gesù continua a vivere in noi. Noi siamo, oggi, “Gesù Cristo” da annunciare ad un mondo che non conosce l’immenso amore di Dio. Vi invito a partecipare alla processione e alla Messa solenne perché un popolo in festa per il suo Signore proclami nel canto e nell’esultanza la vittoria per la quale vale la pena di vivere, soffrire, “morire”. Il Signore compie il gesto predetto dal profeta Zaccaria, di cavalcare un puledro figlio d’asina per rivelare il carattere umile e pacifico del suo Regno. Gesù è Re mite ed umile. Gesù è “il Signore”: è Lui che regge, domina e guida gli avvenimenti della dome- L 5 nica delle Palme. Prevede e sa bene quello che gli succederà in conseguenza di questo “segno”: sarà preso e condannato a morte. Ecco il nostro Re, ecco il nostro Signore, ecco il nostro Salvatore. La Processione sarà partecipata anche dai bambini della scuola materna e dalle loro famiglie. Per l’occasione i bambini animeranno la benedizione dell’ulivo con un canto e con una preghiera. Accompagnati dai genitori, è bene che partecipino alla Messa, senza costringerli a stare fermi, ma con l’attenzione che non si facciano male. In questa domenica delle Palme Gesù anticipa nel “segno” quello che subirà con oltraggi, con percosse, con sputi, con flagelli, con spine e chiodi nella Passione di croce. Sempre però con mitezza, ma anche con franchezza e con verità! Anche nel venerdì santo sarà così davanti agli accusatori: non si difende, non risponde al male con il male, non giudica nessuno. Nel calendario liturgico cattolico la Domenica delle Palme è celebrata la domenica precedente alla festività della Pasqua. Con essa ha inizio la settimana santa ma non termina la Quaresima, che finirà solo con la celebrazione dell’ora nona del giovedì santo, giorno in cui, con la celebrazione vespertina si darà inizio al Sacro Triduo Pasquale. Nella forma ordinaria del rito romano essa è detta anche domenica della Passione del Signore. Questa festività è osservata non solo dai Cattolici, ma anche dagli Ortodossi e dai Protestanti. Celebrazioni ore 8.00: S. Messa e benedizione dell’ulivo in forma breve. ore 9.30: Presso il Capitello di Via Alemagna sarà benedetto l’ulivo, sarà proclamato il Vangelo delle Palme e si inizierà la processione verso la chiesa. ore 10.00: Celebrazione solenne della Messa con la proclamazione della Passione del Signore secondo l’evangelista Luca. 6 LUNEDÌ - MARTEDÌ - MERCOLEDÌ SANTO SOLENNE ADORAZIONE EUCARISTICA abbassarci, di umiliare la nostra mente che chiede spiegazioni. Sgorghi dal nostro cuore l’atto di fede: “Credo, o Signore, credo! Donami di lodarti, di adorarti, di spogliarmi di me stesso, di ogni mia presunzione. Concedimi di entrare nella tua intimità o, se è tua volontà, di accettare l’aridità interiore, la ‘freddezza’ spirituale; ma ciò di cui sono contento è soltanto di stare accanto a te, di trascorrere un po’ di tempo davanti al tuo amore nascosto, ma vero e reale”. Dio ha voluto come scavalcare lo spazio tra cielo e terra per rendersi presente visibilmente tra noi nell’uomo Gesù di Nazareth; ma poi ha voluto scavalcare anche il tempo per rendersi contemporaneo ad ogni uomo, vestendosi dei segni del pane e del vino. Noi cristiani crediamo che nell’Eucaristia è realmente e personalmente presente Gesù Cristo, con tutta la pienezza della sua opera messianica, e con la volontà di comunicarsi a noi come alimento e principio di comunione. Celebrazioni ore 15.00: apertura dell’adorazione e vesperi ore 16.00-17.30: confessioni ore 18.15: benedizione eucaristica ore 18.30: S. Messa L’adorazione solenne del Santissimo Sacramento ci aiuta nella preghiera e nella meditazione della Passione e della Morte del Signore. La “debolezza della croce” richiama, infatti, la “debolezza dell’Eucaristia”: l’una e l’altra si integrano e si espongono alla nostra contemplazione. Dio si manifesta a noi nella estrema debolezza: possiamo dire che nell’Ostia Santa esposta sotto il nostro sguardo Gesù non ha “presenza” che ci affascini. La fissiamo soltanto “nella fede”: i nostri sensi non ci aiutano, né la nostra ragione riesce a capire qualcosa. Come Gesù si abbassa al punto di nascondersi a noi totalmente, sia come Dio che come Uomo, altrettanto Lui chiede a noi di 7 SETTIMANA SANTA: GIORNI DI CONVERSIONE Il Signore Gesù scende fra noi per strapparci dal peccato e dalla morte e compie il percorso della croce nella quale inchioda tutto il male degli uomini, che in Lui crocifisso viene perdonato. Non possiamo stare indifferenti, chiuderci nei nostri interessi umani e temporali, ignorare Cristo e la sua Chiesa, alla quale ha affidato i tesori della misericordia e della grazia. Che cosa ci può essere di più grande e di più gioioso del rinascere, del vedersi la vita trasformata con gratuità. Siamo fatti per essere felici, per trovare il giusto senso ad ogni realtà e ad ogni esperienza umana che viviamo, compresa l’esperienza del peccato e della sofferenza. Gesù viene a darci ogni risposta, ad appagarci in ogni nostro desiderio più profondo. Torniamo alla Fonte della Vita, della Verità, dell’Amore. Il mondo non ci appaga, non può darci felicità; ci offre piaceri e piaceri, ma con il “veleno” dentro; infatti, dopo ogni piacere egoistico rimaniamo più amareggiati. Ritorniamo a Cristo! Gesù Cristo ha istituito il sacramento della Riconciliazione o della Penitenza (Confessione) come terapia di rigenerazione, di rinascita della nostra persona. Riconoscerci peccatori, persone deboli, fa parte dell’uomo sapiente. Gesù ha tenerezza verso il peccatore; il peccatore vive una vita insoddisfatta. Cristo ci ama; sempre ci ama, anche quando non gli crediamo e ci incattiviamo con ostinazione. Egli ci aspetta affinché possiamo accogliere il suo amore di Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo. “Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio”. La vita cristiana è bella ed esaltante, ringiovanisce perché ogni giorno ricomincia da capo con un cammino nuovo verso nuove mete da raggiungere sulla via della santità. Dobbiamo chiedere a Dio la grazia della conversione, non solo, ma di poter vivere in una continua e consolante tensione verso il Signore Gesù. 8 GIOVEDÌ SANTO L’ISTITUZIONE DELL’EUCARISTIA E DEL SACERDOZIO PERCHÉ NELLA CHIESA REGNI L’AMORE mente le promesse sacerdotali dinanzi al popolo cristiano come persone offerte al Padre per il Vangelo da annunciare al mondo, per la santificazione del popolo di Dio e per essere primi testimoni dell’amore con cui il Signore Gesù ci ha amati. “Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amati: da questo conosceranno che siete miei discepoli”. L a Chie sa apre il giovedì santo con la “Messa Crismale”, celebrata in Cattedrale dal vescovo insieme con il suo presbiterio, quasi una visione di cielo, di assemblea celeste, dove l’Agnello glorioso viene visibilizzato dalla pienezza del segno di “Chiesa”: vescovo, preti e fedeli laici. In questo clima liturgico di altissima spiritualità celebriamo l’Istituzione dell’Eucaristia e del sacerdozio ministeriale. Si ripropone il Cenacolo: Gesù a mensa con i suoi discepoli. Nella liturgia crismale vengono benedetti l’Olio degli Infermi, l’Olio dei Catecumeni e si consacra il Sacro Crisma: segni di Gesù Sacerdote, Re e profeta. La Chiesa locale esalta il suo Signore, sacerdote del suo stesso Sacrificio, offerto al Padre come supremo atto di Amore filiale e di adorazione. I sacerdoti rinnovano coral- Preghiamo come la Chiesa ci propone: «O Padre, che hai consacrato il tuo unico Figlio con l’unzione dello Spirito Santo e lo hai costituito Messia e Signore, concedi a noi, partecipi della sua consacrazione, di essere testimoni nel mondo della sua opera di salvezza». Celebrazione Al mattino, ore 9.30 in Cattedrale a Treviso: solenne concelebrazione con il vescovo per la Messa crismale 9 MESSA VESPERTINA “NELLA CENA DEL SIGNORE” davanti al “fratello”. Ci sia in noi non il cuore di Giuda, ma il cuore del discepolo del divino Maestro, che vive nel concreto la Carità, l’Amore. La Cena di Gesù è il momento più bello del giovedì santo. Le parole di Gesù ci aiutano a ripulirci il cuore se è nella durezza, nella confusione o nella incredulità: “… tra voi non sia così, ma chi è il più grande tra voi diventi come il più piccolo e chi governa come colui che serve” (Lc 22,26). Da qui si capisce perché Gesù compie il gesto che sorprende gli apostoli: la lavanda dei piedi. Con questo gesto il Maestro Gesù dà un valore preciso alla “Cena” consegnata ai suoi discepoli, e quindi alla Chiesa, come “memoria” viva di lui: “Fate questo in memoria di me”. Va lui ad occupare l’ultimo posto servendo i “fratelli” fino a lavare i loro piedi, cioè ad amarli per quello che sono: duri di cuore, egoisti, che ci tengono alla bella figura, che non vogliono piegarsi, umiliarsi. Occorre che oggi anche noi ricuperiamo la ricchezza e la forte portata spirituale, morale e sociale del messaggio inserito nel giovedì santo: chiediamogli di farci “piccoli”, servi gli uni degli altri, chiederci perdono umiliandoci un po’ Celebrazione Ore 16 - 18: Confessioni Alla sera, alle ore 20.30: S. Messa nella Cena del Signore e lavanda dei piedi. Seguirà la spoliazione degli altari e un po’ di preghiera personale. Anche quest’anno laverò i piedi ai ragazzi di seconda media, che riceveranno la Cresima nel febbraio/marzo del prossimo anno. Sarà un segno per me che desidero servire tutti voi nello spirito del Vangelo. 10 VENERDÌ SANTO L’IMMENSO AMORE DI DIO NELLA CROCE Il venerdì santo è giorno di dolore e di mestizia perché ci fa rivivere l’agonia e la morte di Gesù crocifisso, dopo aver subito le umiliazioni della condanna, gli oltraggi dei soldati e della folla, i flagelli, la corona di spine, le lacerazioni atroci dei chiodi alle mani e ai piedi, l’innalzamento del suo corpo appeso al legno dell’ignominia. Nella storia umana si prolunga il venerdì santo del Figlio di Dio. Con l’apostolo Paolo possiamo affermare: “Questa vita che vivo nella carne, io la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me” (Gal 2,10). gnificato autentico alla sofferenza umana? Accostiamoci a celebrare questa morte offerta liberamente e per amore, con l’animo di discepoli che sia sempre più assetato di continua e profonda comunione e amicizia con il Signore. La croce, che tiene appeso e inchiodato il Figlio di Dio, rivela in modo inequivocabile il volto di un Dio che ama l’uomo, lo cerca, l’attende, l’accoglie, lo perdona e lo riammette nella Vita che è Lui. Celebrazioni ore 15.00: Azione liturgica, predica della Passione, bacio del Crocifisso, Comunione, bacio della reliquia della Santa Croce. ore 16,30 - 18: Confessioni ore 20.30: Passione del Signore e Processione. Al termine: bacio della reliquia della Santa Croce. Guardando il Crocifisso, come non considerare la gravità abissale della nostra condizione umana, ribelle a Dio per il peccato? Come non sperimentare la misericordia dell’Altissimo che perdona e redime mediante il sacrificio espiatorio della croce, dando così un si11 SABATO SANTO IL GIORNO DEL GRANDE E TREPIDANTE SILENZIO R Il sabato santo è il giorno del grande silenzio: Gesù, morto sulla croce, è stato deposto nel sepolcro. La Chiesa è in lutto e geme per il suo Signore morto; veglia al suo sepolcro. Medita e, muta, si interroga dinanzi a tale mistero. Con il silenzio arcano e trepidante, essa vive un’attesa fervida, che è piena di pace e di speranza perché il suo Signore risorgerà vittorioso. Questa vigilia orante ci prepara alla VEGLIA PASQUALE, che Sant’Agostino chiama Madre di tutte le Veglie. Questa è la celebrazione più antica e più importante che la Chiesa conosca e celebri. iconciliamoci con Dio, con noi stessi, con gli altri, con la sofferenza e con il dolore. Non commuoviamoci con il Crocifisso senza incontrare anche la compassione del Signore per le nostre e altrui sofferenze, il suo grande amore che perdona tutti i nostri peccati e ci dona la forza di perdonare. oi rifiutiamo continuamente Gesù Cristo scegliendo la nostra giustizia, la nostra prepotenza; ma da questo rifiuto Dio trae fuori la salvezza, il bene, la Vita. Siamo di fronte all’opera di Dio. Per questo nella notte di Pasqua possiamo cantare: Felice colpa, che meritò un così grande Salvatore! ccostiamoci con fiducia al trono della grazia per gustare i frutti della fede: la riconciliazione, la Vita, la vera beatitudine. N A Confessioni al mattino: dalle ore 10 alle ore 12.00. al pomeriggio: dalle ore 16 alle ore 18.00. 12 VEGLIA PASQUALE QUESTA È LA NOTTE IN CUI CRISTO HA DISTRUTTO LA MORTE E DAGLI INFERI RISORGE VITTORIOSO 3 N ella notte, la comunità cristiana, rischiarata dalla fiamma del fuoco, si raduna attorno al grande Cero, simbolo di Cristo risorto, Signore del tempo e della storia. Dal cero pasquale vengono accesi i piccoli ceri tenuti in mano dai fedeli e la luce risplende sull’assemblea, mentre risuona l’annuncio della risurrezione: il Preconio pasquale. Questa esplosione di gioia sprigiona dal cuore della Chiesa celeste e della Chiesa pellegrina sulla terra. Sulle morte, sulle tenebre, sulla “notte” risplende la luce del Signore Vittorioso nella sua Risurrezione. Questa notte, diversa da tutte le altre notti, fa presente cinque grandi eventi nei quali DIO si manifesta e appare come LA VITA. La notte della creazione: dal nulla Dio crea l’universo e vi pone l’uomo, fatto a sua immagine e somiglianza. La notte in cui appare la fede: Dio chiede ad Abramo di sacrificargli il figlio. Abramo credette e riebbe il figlio Isacco vivo. La notte della liberazione dalla schiavitù dell’Egitto, simbolo di tutte le schiavitù, di ogni genere, nelle quali l’uomo viene riscattato dalla mano potente di Dio, passando attraverso le acque della sofferenza, illeso e vivo. La notte della risurrezione del Signore, nella quale Gesù è passato da morte a vita immortale, liberando dagli inferi tutti i figli di Adamo. La notte della nuova creazione, nella quale Dio creerà una nuova umanità e un nuovo cosmo, finalmente liberati dalla corruzione e dalla paura della morte che li ha tenuti schiavi. 4 5 Davvero grande è il Signore: egli ci innalza a Sé, ci porta alla sua stessa dignità divina e gloriosa. 1 Celebrazione 2 ore 21: Veglia pasquale e Messa della Risurrezione 13 DOMENICA DI PASQUA IL SIGNORE È VERAMENTE RISORTO ! e vi farò sedere nei cieli. Fratelli e sorelle, a tutti porgo il mio cordiale augurio di Buona Pasqua, soprattutto a quanti sono scoraggiati, a tutti coloro che soffrono per sensi di colpa, per rimorsi o per malizie; a tutti coloro che pensano di essere abbandonati dal Signore; a tutti gli infermi, agli anziani e a coloro che vivono soli. Coraggio! Gesù Cristo Risorto è in noi e con noi! don Daniele Il Signore Gesù, pur essendo di natura divina, si fece uomo e soffrì per chi soffre, fu prigioniero per il prigioniero, condannato per il colpevole e, sepolto per chi è sepolto, risuscitò dai morti. Io, dice, sono Cristo che ho distrutto la morte, che ho vinto il nemico, che ho messo sotto i piedi l’inferno, che ho imbrigliato il forte e ho elevato l’uomo alle sublimità del cielo. Venite, dunque, o genti tutte, oppresse dai peccati e ricevete il perdono. Sono io, infatti, il vostro perdono, io la Pasqua della redenzione, io l’Agnello immolato per voi, io il vostro lavacro, io la vostra vita, io la vostra risurrezione, io la vostra luce, io la vostra salvezza, io il vostro re. Io vi porto in alto nei cieli e vi farò vedere il Padre che è nei cieli, venite a me: io vi innalzerò con la mia destra Celebrazioni ore 8: S. Messa ore 10: S. Messa solenne del Giorno di Pasqua 14 TEMPO DI PASQUA CRISTO TI AMA VERAMENTE. CREDI E AVRAI VITA! VIENI A FARE PASQUA CON NOI. Il tempo di Pasqua fa presente la condizione dell’uomo nel Cielo: siamo chiamati a testimoniare con la vita il dono della risurrezione e della “vita nuova battesimale” in Cristo Gesù. Lunedì dell’Angelo: ore 10.00: S. Messa. Riviviamo la gioia della risurrezione. Tutta la settimana la Chiesa è in festa per il grande giorno della Risurrezione e della Vita in Cristo Signore. Tempo di gioia, anche nella prova; tempo di comunione per riallacciare strappi e ferite inferti dai fatti della vita; tempo favorevole per vivere con più intensità la vita di Chiesa, di popolo di Dio in cammino nella storia verso l’eternità. Non dimentichiamo i doni ricevuti nella Pasqua. Il tempo di Pasqua ci riserva anche tanti appuntamenti cari e importanti per tener desta in noi la tensione verso l’incontro con il Signore Risorto. Un grazie di cuore a quanti donano tempo ed energie per il servizio alla comunità in vari modi, anche nascosti. A tutti l’assicurazione della preghiera e la certezza della ricompensa che va oltre quanto noi possiamo umanamente dare. Alleluia - Alleluia - Alleluia. Cantate al Signore con canti di gioia! 15 VITA DELLA COMUNITÀ VISITA ALLA COOPERATIVA SOCIALE “LA PRIMULA” DI DOSSON DI CASIER (TV) Anche quest’anno con i fanciulli della classe 3a elementare ed i ragazzi di 1a media si e’ voluto fare un’esperienza di catechismo “pratico”. È giusto che imparino la teoria, ma ritengo che spesso la pratica valga più della grammatica. Mentre l’anno scorso siamo andati a far visita agli anziani della Casa di Riposo di Maserada, quest’anno, insieme anche ad alcuni genitori e in compagnia di Don Daniele, abbiamo condiviso un pomeriggio con i ragazzi diversamente abili ospiti della Cooperativa Sociale “La Primula” di Dosson di Casier. Questa struttura nasce grazie ai familiari di un gruppo di diversamente abili, residenti nel territorio di CASIER, che da proprie precedenti esperienze e dagli incoraggiamenti di un ambiente favorevole alle iniziative di integrazione, hanno avuto lo stimolo di aggregarsi al fine di realizzare forme di vita in comune dei loro figli più meritevoli di attenzione. L’esperienza e’ stata assolutamente positiva ed i nostri bambini si sono ritrovati di fronte ad una realtà che forse ignoravano. Inizialmente a disagio, i bambini (come solo loro sanno fare) hanno reagito in modo straordinario ed hanno saputo sfruttare l’occasione per conoscere questa realtà relazionandosi con gli ospiti della struttura in maniera assolutamente normale. Hanno interiorizzato che gli ospiti de “La Primula” non sono disabili ma diversamente abili e che tutti noi, con loro, ci completiamo. Esperienze di questo tipo sono auspicabili soprattutto partendo dalla tenera età affinché i buoni fanciulli di oggi possano divenire, un domani, adulti consapevoli, responsabili e sensibili alle esigenze del prossimo. 16 VITA DELLA COMUNITÀ CELEBRAZIONE DEGLI ANNIVERSARI DI MATRIMONIO DOMENICA 10 OTTOBRE 2010 Il Consiglio Pastorale Parrocchiale sta organizzando per Domenica 10 ottobre 2010 la festa delle coppie di sposi che, nell’anno in corso, maturano i quinquenni di matrimonio religioso. Le coppie saranno informate del programma della festa, a mezzo lettera che sarà recapitata loro a mano dagli organizzatori. Ci si augura che le adesioni siano il più possibile numerose. La buona qualità della relazione Costruire e mantenere viva la buona qualità della relazione è un compito cui le coppie non possono sottrarsi. Tale buona qualità della relazione va concepita non come qualcosa di automatico e magico (vedi il mito del naturalismo), ma come una continua conquista, una lotta contro le forze disgregatici che oggi sono più potenti di un tempo. In questo contesto una coppia chiusa in sé stessa e isolata da relazioni significative si mette in condizione di rischio. Come la persona è fatta di amore, passionalità, progettualità, sentimento, volontà, così un legame nel quale la persona si possa rispecchiare e possa essere pienamente riconosciuta dovrebbe contenere tutti questi aspetti. Non si deve porre allora il dilemma affetto o legame ma occorre trovare una connessione tra affetto e legame, in quanto l’uno consente una piena realizzazione dell’altro in un processo di virtuosa circolarità. L’affetto senza un orizzonte etico è privato di una progettualità comune di coppia, di una direzione a cui tendere e collassa così nell’emozione e nel sentimentalismo. Anche l’impegno senza essere scaldato dall’affetto diventa sterile. Occorre dunque perseguire un affetto “etico” fatto di passione e ragione, attrazione e progettualità, di memoria del passato e di desiderio di futuro. 17 VITA DELLA COMUNITÀ LA CRESIMA DI 15 RAGAZZI E RAGAZZE DI TERZA MEDIA SABATO 6 MARZO 2010 spende solo per le cose che si vedono, non stiamo assassinando Mozart nel cuore di queste nuove generazioni? Ci siamo mai interrogati su questo? Perché in questo mondo le felicità sono pubbliche e le miserie e i dolori sono privati (ognuno se li porta per conto suo). Dobbiamo riflettere molto su questo... Questa sera io sono felice di essere in mezzo a voi. Che cosa sono venuto a vedere? Sono venuto a vedere la Chiesa... Questa chiesa bellissima, un piccolo miracolo, perduta nella campagna, così preziosa, precisa, equilibrata (pensate quanta leggerezza c’è, come respira dalle finestre, come è viva); bene questa chiesa di pietra è la parabola di un’altra Chiesa che siete voi... Chi mantiene viva la parabola? Voi, i cristiani! Ricordatèlo. Sono venuto a vedere la Chiesa e dando la Cresima questa sera a voi ragazzi, io non faccio altro che rendere visibile la Chiesa. Dovete amarla la Chiesa, perché la Chiesa non è altro che la famiglia delle famiglie». Sabato scorso 6 marzo, alle ore 18 è venuto tra di noi Mons. Giuseppe Rizzo, Vicario generale e Delegato dal Vescovo di Treviso per conferire la S. Cresima ai nostri ragazzi e ragazze di Terza Media. Riporto alcuni brani dell’omelia, che ha colpito in modo positivo tutti i presenti. «Quando noi impediamo ad un bambino o ad una bambina di nascere, sappiamo noi se abbiamo impedito a un Mozart di nascere? Quando si butta via la vita di un adolescente, gli si consente di vivere male, senza impegno, consentendogli di crescere senza impegni e senza regole, non stiamo noi assassinando Mozart? Quando noi adulti diamo l’esempio di una vita che si 18 VITA DELLA COMUNITÀ I NOSTRI GIOVANI I BALCONI NUOVI DELLA CANONICA In una società frammentata come la nostra, nella quale non si intravede più la figura dell’uomo e della donna nel suo insieme, e ci si vorrebbe specchiare dappertutto per trovare modelli a cui ispirarsi, i nostri giovani hanno intrapreso un cammino formativo con don Giovanni Lemesin, apprezzato educatore proveniente da una lunga presenza al Collegio Pio X. Interrogarsi su “chi sono io”, che senso dare alla vita, che direzione prendere per amare veramente, è un nodo fondamentale per trovare la strada della vera felicità e del senso profondo del donarsi. Senza illusioni, ma con molta speranza che non esclude fatiche e ripensamenti, i giovani di Vascon si preparano così a farsi vivi e presenti nella vita della comunità. Desideriamo incoraggiarli su questa strada formativa e assicurare loro la nostra vicinanza. Li attendiamo come educatori nel GrEst. Esprimo un vivo ringraziamento a tutte le persone che si sono prodigate per fare nuovi i balconi della canonica, con una spesa che ci ha portato a risparmiare quasi 10.000 Euro. È stato frutto di buona volontà, di perizia e anche di fatica, perché ogni foro di finestra è diverso uno dall’altro anche solo per qualche centimetro. Ci è voluta perciò una certosina pazienza per fare finestra su finestra a misura. Si è voluto così conservare intatta la “visibilità” di prima e l’armonia che contraddistingue questa casa della comunità dalle altre e la avvicina un po’ alla struttura della ville venete circostanti. Per me è anche una misura di sicurezza, che mi rassicura un po’ di più. Grazie di cuore. 19 VITA DELLA COMUNITÀ I CONSIGLI PASTORALE E AFFARI ECONOMICI In questo anno sono entrati pienamente nelle loro funzioni i Consigli Pastorale (CPP) e Affari Economici (CPAE), i quali si ritrovano regolarmente con il Parroco ogni due mesi circa per programmare insieme la vita della comunità nei suoi vari aspetti. Il CPAE ha chiuso il bilancio del 2009, presentandolo alla comunità l’ultima domenica del gennaio scorso. In prospettiva, a fronte di entrate straordinarie che in questo anno si prevede non ci saranno, si desidera ugualmente affrontare i lavori della pulizia degli stucchi della chiesa cercando finanziamenti esterni per non perdere lo stanziamento della Regione Veneto, già erogato e che sarà ritirato il prossimo anno se non utilizzato. Le fonti per la gestione ordinaria della parrocchia sono quelle da tutti voi messe a disposizione: elemosine in chiesa, offerte in occasione di circostanze religiose (battesimi, matrimoni, funerali, ...) o date al Parroco nella benedizione delle famiglie. Quelle straordinarie sono considerate la busta natalizia, che viene rac- colta dalle vostre famiglie, e la busta pasquale, che è lasciata alla libertà di ciascuna famiglia di essere riconsegnata in chiesa. Si deve sottolineare anche la vostra generosità nelle collette chieste dalla Diocesi per le varie motivazioni caritative; tra queste spiccano le offerte da voi date per il terremoto di Haiti, del Cile, per la giornata missionaria. Tutto ciò, senza contare le offerte per la scuola materna e per altre circostanze, raccolte nelle iniziative delle varie domeniche, fuori della chiesa. Il CPP ha affrontato la vita della comunità individuando in tre momenti da monitorare le attenzioni da avere: la catechesi, la liturgia e la Carità. Nei prossimi incontri del CPP tratteremo proprio di come dare inizio in Vascon ad un gruppo parrocchiale Caritas, rinnovando ciò che già si è fatto per il passato (raccolta vestiario e alimentari) e proponendo nuove modalità operative, in sintonia con la Caritas diocesana e con le iniziative prese dalla stessa per la vita delle parrocchie. Un riconoscente grazie a tutti. 20 VITA DELLA COMUNITÀ SCUOLA MATERNA - SCHOLA CANTORUM - CALENDARIO La nostra scuola materna, come tutte le scuole materne parificate, sta attraversando un momento difficile dal punto di vista economico. Tuttavia rimane ed è un punto forte per l’aggregazione e la formazione dei nostri bambini dai 3 ai 6 anni. Desidero farla sentire sempre più “nostra” e ringrazio famiglie, corpo insegnante e personale tutto, comitato di gestione, volontari e volontarie per l’apporto prezioso e indispensabile che offrono alla scuola. Ringrazio anche per il sostegno che tutti voi date nelle varie circostanza, programmate dalla scuola per farla “visibile” e sostenerla nella sua attività stare, accompagnando con il canto e la musica sacra momenti comunitari di festa e momenti di prova della nostra comunità. Quanti vengono da altre comunità sempre hanno parole di apprezzamento per le nostre liturgie che definiscono vive e partecipate. Alla nostra Schola un sincero grazie. CALENDARIO Riporto il calendario degli appuntamenti fissati fino al nuovo anno. - Domenica 18 aprile: festa di primavera della scuola materna. - Domenica 25 aprile: festa della liberazione con commemorazione in sala S. Lucia. Al pomeriggio tradizionale partita scapoli-ammogliati. - Domenica 2 maggio: Prima Comunione. - Tutti i venerdì di maggio (ore 2123) e domenica 30 maggio (ore 10-18): Corso di preparazione al matrimonio cristiano. - 18-27 giugno: Festa d’estate. - 3-18 luglio: GrEst parrocchiale - Domenica 19 settembre: Sagra paesana. - Domenica 10 ottobre: Festa degli anniversari di matrimonio. La nostra schola cantorum è sempre alla ricerca di nuovi membri e attende con fiducia che altre persone si aggreghino ad essa. Noi desideriamo porgere a tutti il nostro sentito “grazie” per le tante e belle liturgie che ci hanno fatto gu21 Il Signore è Risorto ! È veramente Risorto ! Alleluia ! 22