Parrocchia di S. Lucia, Vergine e Martire in
Vascon di Carbonera (TV)
PASQUA 2010
Parrocchia di S. Lucia V. e M. - Vascon di Carbonera (TV)
1
PASQUA
DI RISURREZIONE
4 aprile 2010
Gloria a Te, Signore Risorto!
O
ggi, Cristo nostra Pasqua,
è stato immolato, oggi il
lievito vecchio è stato tolto, e
siamo in Cristo àzzimi di vita
nuova. A noi, che mangiamo e
beviamo del Corpo e Sangue
del Risorto, è donata la gioia
della risurrezione. Abbiamo
davanti Gesù Cristo unico Salvatore, Colui che con il suo
passaggio dalla morte alla vita,
ci ha liberati dalla schiavitù del
peccato e della morte. Lo vogliamo incontrare vivo e risorto nella nostra vita: una vita
fatta nuova, posta nella dimensione dell’Amore eterno di Dio,
che sempre mette in cammino
verso la vita immortale, da tutti
desiderata e cercata.
Con la Liturgia della Veglia
pasquale cantiamo con il cuore e con le labbra:
Esulti il coro degli angeli,
esulti l’assemblea celeste: un
inno di gloria saluti il trionfo
del Signore risorto. Gioisca la
“
“
terra, inondata di nuova luce:
lo splendore del Re ha vinto le
tenebre, le tenebre del mondo. Gioisca la madre Chiesa,
tutta splendente della gloria
del suo Signore e la terra risuoni per le acclamazioni di
un popolo in festa. Egli ha pagato per noi all’eterno Padre il
debito di Adamo, e con il sangue sparso per amore ha cancellato la condanna della colpa antica. Felice colpa che
meritò un così grande Salvatore: felice colpa!
La festa della Pasqua cristiana
è mobile, viene fissata di anno
in anno nella domenica successiva alla prima
luna piena (il plenilunio) successivo all’equinozio di
primavera (il 21
marzo). Questo sistema venne fissato definitivamente
nel IV secolo.
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2
La Pasqua della nostra salvezza
T
la Vita, l’Amore, la Santità nel
cosmo e nell’uomo. Egli è la
Parola che crea il cosmo, la
Fede, la Liberazione, la Risurrezione, le cose ultime e definitive nella nuova creazione.
Dal suo costato uscì sangue e
acqua: acqua che rigenera nel
fonte battesimale nuovi figli di
Dio, sangue versato per stringere l’alleanza con l’Uomo
Nuovo e nutrirlo con il suo
Corpo, Pane spezzato per sfamare la fame di infinito posta
nelle profondità di ogni cuore, Pane spezzato per spezzare tutte le nostre “morti”, tutto il male dell’umanità.
La Pasqua è fondata sul “racconto”, sull’esperienza vissuta di persone che hanno visto,
che hanno toccato, che hanno sperimentato il Signore
“vivo” nella loro vita. Nella storia entra un “annuncio” che
la sconvolge e la cambia totalmente: il tempo è vinto, la
morte è sconfitta; tutto si pone
in movimento verso la meta finale della storia che è l’eternità
nella comunione con Dio.
a Pasqua è il Battesimo
di Gesù, la sua immersione
nelle acque della storia per
uscirne Vittorioso: da questo
utta la quaresima sfocia
nel Triduo pasquale che ha
la sua pienezza nella Risurrezione di Gesù Cristo. La liturgia della Chiesa
che vivremo in
questa settimana,
esprime
l’evento della risurrezione con
abbondante sottolineatura di
simboli, di parole, di canti, di
gesti, che hanno lo scopo di rendere attuale e concretamente
vissuta la Pasqua del Signore.
Pasqua vuol dire “passaggio”,
che viene a noi reso visibile
attraverso quattro grandi “segni” presenti nella Veglia pasquale: Luce - Parola - Acqua
- Pane e Vino. Gesù “passa”
dalla morte alla vita e con
Gesù anche noi “passiamo”
dalla morte del male e del peccato alla vita, mediante i segni sacramentali che operano,
cioè agiscono, quanto significano: la luce che è Cristo stesso sconfigge il male, lava le
colpe, restituisce la gioia agli
afflitti.
Gesù Cristo è il Verbo, la Parola che crea e fa sussistere
L
3
mio peccato, il mio niente: tu
sei l’unico che mi ama come
sono. Donami gratitudine, donami amore, risanami; donami
uno Spirito nuovo. Che io possa amarti e adempiere la tua
volontà”. Dice il Signore: “Io ti
amo, ti amo, ti amo. Non ti ho
creato per la rovina. Non voglio
più vederti schiavo dell’ingratitudine e del peccato, non ti voglio più vedere obbligato a fare
il male.
oraggio: accostati a me;
sono morto per i tuoi peccati, sono risorto perché tu abbia la vita; sono vivo perché tu,
ora, sia felice”.
Nella liturgia della Chiesa cattolica, la Veglia pasquale è la
solenne celebrazione della Risurrezione del Signore, terza del
Triduo Pasquale. È vissuta dalla chiesa come la celebrazione
più importante dell’anno liturgico, perché celebra la vittoria sul
peccato e sulla
morte di Gesù
Cristo. È anche
la più ricca e lunga liturgia di tutto l’Anno liturgico, ed è articolata in modo da essere la “Madre di
tutte le veglie”.
battesimo trae sorgente, sviluppo e vita il nostro battesimo.
Anche noi, con Gesù, immersi
nella sofferenza per essere con
Lui “vittoriosi”. Il nostro battesimo è il dono della vita divina,
il pegno di immortalità, pregustata fin d’ora nel constatare
che Dio esiste, che Gesù è all’opera, che la sua potenza sul
male porta per noi e per la nostra vita concreta i segni del
perdono, della serenità, della
fortezza, di un senso pieno, di
un’attesa fiduciosa del suo ritorno glorioso.
risto Gesù ci potenzia
sempre di nuove energie
che prima non avevamo per
“morire” a noi stessi, per non
rispondere al male con il male,
per umiliarci, per obbedire, per
divenire un pochino come Lui,
per cominciare ad amare il Signore. Il battesimo è questa semente nuova: germe di Vita
che prima non avevamo.
Cristo è morto e risorto, e dal
cielo ci ha inviato il suo Spirito che, con il battesimo, comincia a germogliare, a vivere, a crescere.
obbiamo chiedere, dobbiamo gridare: “Signore, io
vorrei amarti sopra ogni cosa,
al di sopra dei miei progetti...
Eccomi, Signore: riconosco il
C
C
D
4
DOMENICA DELLE PALME
E DELLA PASSIONE DEL SIGNORE
L
a liturgia del
le Palme attualizza oggi l’a- more di
Gesù che viene da
noi accolto e acclamato come “Signore” che intende
prendere possesso
delle nostre esistenze e riportarle, mediante il suo trionfo sulla morte e sul peccato, nella felicità
vera.
I ramoscelli di olivo sono segno della vittoria di Gesù. Noi
li portiamo in processione innalzandoli e agitandoli; li conserveremo in casa perché la
vittoria di Cristo si compia
nella famiglia nei segni della
fede, della preghiera, della
lode al Signore, del perdono,
della pazienza.
a Chiesa ci proclama il
vangelo dell’ingresso trionfale di Gesù in Gerusalemme,
ma anche, e soprattutto la
“Passione e Morte”. Alla gloria di Cristo segue l’umiliazione fino alla morte e alla morte
di croce.
Questo fu vero per Gesù, ma
diventa vero anche per il suo
discepolo, anche per me, an-
che per te. Questa è
la strada maestra,
la strada della vita.
Non possiamo immaginarne un’altra
o cercarcene un’altra. Gesù però ci
dona la forza e lo
Spirito per poterla
percorrere: siamo
sorretti da Lui, quasi presi per
mano; non siamo soli.
Il Signore Gesù continua a vivere in noi. Noi siamo, oggi,
“Gesù Cristo” da annunciare
ad un mondo che non conosce l’immenso amore di Dio.
Vi invito a partecipare alla
processione e alla Messa solenne perché un popolo in festa per il suo Signore proclami nel canto e nell’esultanza
la vittoria per la quale vale la
pena di vivere, soffrire, “morire”.
Il Signore compie il gesto predetto dal profeta Zaccaria, di
cavalcare un puledro figlio
d’asina per rivelare il carattere umile e pacifico del suo
Regno. Gesù è Re mite ed
umile. Gesù è “il Signore”: è
Lui che regge, domina e guida gli avvenimenti della dome-
L
5
nica delle Palme. Prevede e
sa bene quello
che gli succederà in conseguenza di questo “segno”:
sarà preso e
condannato a
morte. Ecco il nostro Re, ecco
il nostro Signore, ecco il nostro
Salvatore.
La Processione sarà partecipata anche dai bambini della
scuola materna e dalle loro
famiglie. Per l’occasione i bambini animeranno la benedizione dell’ulivo con un canto e
con una preghiera. Accompagnati dai genitori, è bene che
partecipino alla Messa, senza
costringerli a stare fermi, ma
con l’attenzione che non si facciano male.
In questa domenica delle Palme Gesù anticipa nel “segno”
quello che subirà con oltraggi, con percosse, con sputi,
con flagelli, con spine e chiodi nella Passione di croce.
Sempre però con mitezza, ma
anche con franchezza e con
verità! Anche nel venerdì santo sarà così davanti agli accusatori: non si difende, non risponde al male con il male,
non giudica nessuno.
Nel calendario liturgico cattolico la Domenica delle Palme
è celebrata la domenica precedente alla festività della Pasqua. Con essa ha inizio la
settimana santa ma non termina la Quaresima, che finirà solo con la celebrazione dell’ora nona del giovedì santo,
giorno in cui, con la celebrazione vespertina si darà inizio
al Sacro Triduo Pasquale.
Nella forma ordinaria del rito
romano essa è detta anche
domenica della Passione del
Signore.
Questa festività è osservata
non solo dai Cattolici, ma
anche dagli Ortodossi e dai
Protestanti.
Celebrazioni
ore 8.00: S. Messa e benedizione dell’ulivo in forma breve.
ore 9.30: Presso il Capitello
di Via Alemagna sarà benedetto l’ulivo, sarà proclamato il Vangelo delle Palme e si
inizierà la processione verso
la chiesa.
ore 10.00: Celebrazione solenne della Messa con la proclamazione della Passione
del Signore secondo l’evangelista Luca.
6
LUNEDÌ - MARTEDÌ - MERCOLEDÌ SANTO
SOLENNE ADORAZIONE EUCARISTICA
abbassarci, di umiliare la nostra mente che chiede spiegazioni. Sgorghi dal nostro cuore
l’atto di fede: “Credo, o Signore, credo! Donami di lodarti, di
adorarti, di spogliarmi di me
stesso, di ogni mia presunzione. Concedimi di entrare nella
tua intimità o, se è tua volontà,
di accettare l’aridità interiore,
la ‘freddezza’ spirituale; ma ciò
di cui sono contento è soltanto
di stare accanto a te, di trascorrere un po’ di tempo davanti al
tuo amore nascosto, ma vero e
reale”. Dio ha voluto come scavalcare lo spazio tra cielo e terra per rendersi presente visibilmente tra noi nell’uomo
Gesù di Nazareth; ma poi ha
voluto scavalcare anche il
tempo per rendersi contemporaneo ad ogni uomo, vestendosi dei segni del pane e del
vino. Noi cristiani crediamo
che nell’Eucaristia è
realmente e personalmente presente Gesù
Cristo, con tutta la
pienezza della sua
opera messianica, e
con la volontà di comunicarsi a noi come
alimento e principio
di comunione.
Celebrazioni
ore 15.00: apertura dell’adorazione e vesperi
ore 16.00-17.30:
confessioni
ore 18.15: benedizione eucaristica
ore 18.30: S. Messa
L’adorazione solenne del Santissimo Sacramento ci aiuta
nella preghiera e nella meditazione della Passione e della
Morte del Signore. La “debolezza della croce” richiama, infatti, la “debolezza dell’Eucaristia”:
l’una e l’altra si integrano e si
espongono alla nostra contemplazione. Dio si manifesta a noi
nella estrema debolezza: possiamo dire che nell’Ostia Santa esposta sotto il nostro sguardo Gesù non ha “presenza” che
ci affascini. La fissiamo soltanto “nella fede”: i nostri sensi non
ci aiutano, né la
nostra ragione riesce a capire qualcosa. Come Gesù
si abbassa al punto di nascondersi a
noi totalmente, sia
come Dio che come
Uomo, altrettanto
Lui chiede a noi di
7
SETTIMANA SANTA: GIORNI DI CONVERSIONE
Il Signore Gesù
scende fra noi per
strapparci dal peccato e dalla morte
e compie il percorso della croce nella quale inchioda
tutto il male degli
uomini, che in Lui crocifisso
viene perdonato. Non possiamo stare indifferenti, chiuderci nei nostri interessi umani e
temporali, ignorare Cristo e la
sua Chiesa, alla quale ha affidato i tesori della misericordia e della grazia. Che cosa ci
può essere di più grande e di
più gioioso del rinascere, del
vedersi la vita trasformata con
gratuità. Siamo fatti per essere felici, per trovare il giusto senso ad ogni realtà e ad
ogni esperienza umana che
viviamo, compresa l’esperienza del peccato e della sofferenza. Gesù viene a darci ogni
risposta, ad appagarci in ogni
nostro desiderio più profondo. Torniamo alla Fonte della
Vita, della Verità, dell’Amore.
Il mondo non ci appaga, non
può darci felicità; ci offre piaceri e piaceri, ma con il “veleno” dentro; infatti, dopo ogni
piacere egoistico rimaniamo
più amareggiati.
Ritorniamo a Cristo! Gesù Cristo ha
istituito il sacramento della Riconciliazione o della
Penitenza (Confessione) come terapia di rigenerazione, di rinascita della nostra persona. Riconoscerci
peccatori, persone deboli, fa
parte dell’uomo sapiente. Gesù
ha tenerezza verso il peccatore; il peccatore vive una vita insoddisfatta. Cristo ci ama;
sempre ci ama, anche quando
non gli crediamo e ci incattiviamo con ostinazione. Egli ci
aspetta affinché possiamo accogliere il suo amore di Agnello di Dio che toglie i peccati del
mondo. “Vi supplichiamo in
nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio”. La vita cristiana è bella ed esaltante, ringiovanisce perché ogni giorno
ricomincia da capo con un
cammino nuovo verso nuove
mete da raggiungere sulla via
della santità. Dobbiamo chiedere a Dio la grazia della conversione, non solo, ma di poter vivere in una continua e
consolante tensione verso il Signore Gesù.
8
GIOVEDÌ SANTO
L’ISTITUZIONE DELL’EUCARISTIA E DEL SACERDOZIO
PERCHÉ NELLA CHIESA REGNI L’AMORE
mente le promesse sacerdotali
dinanzi al popolo cristiano
come persone offerte al Padre
per il Vangelo da annunciare
al mondo, per la santificazione del popolo di Dio e per essere primi testimoni dell’amore con
cui il Signore Gesù ci ha amati.
“Amatevi gli uni gli altri come
io vi ho amati: da questo conosceranno che siete miei discepoli”.
L
a Chie
sa apre
il giovedì
santo con
la “Messa
Crismale”,
celebrata
in Cattedrale dal vescovo insieme con il suo presbiterio,
quasi una visione di cielo, di
assemblea celeste, dove
l’Agnello glorioso viene visibilizzato dalla pienezza del segno di “Chiesa”: vescovo, preti e fedeli laici.
In questo clima liturgico di
altissima spiritualità celebriamo l’Istituzione dell’Eucaristia
e del sacerdozio ministeriale.
Si ripropone il Cenacolo: Gesù
a mensa con i suoi discepoli.
Nella liturgia crismale vengono benedetti l’Olio degli Infermi, l’Olio dei Catecumeni e si
consacra il Sacro Crisma: segni di Gesù Sacerdote, Re e
profeta.
La Chiesa locale esalta il suo
Signore, sacerdote del suo
stesso Sacrificio, offerto al
Padre come supremo atto di
Amore filiale e di adorazione.
I sacerdoti rinnovano coral-
Preghiamo come la Chiesa ci
propone:
«O Padre, che hai consacrato
il tuo unico Figlio con l’unzione dello Spirito Santo e lo hai
costituito Messia e Signore,
concedi a noi, partecipi della
sua consacrazione, di essere
testimoni nel mondo della sua
opera di salvezza».
Celebrazione
Al mattino, ore 9.30 in Cattedrale a Treviso: solenne
concelebrazione con il vescovo per la Messa crismale
9
MESSA VESPERTINA “NELLA CENA DEL SIGNORE”
davanti al “fratello”. Ci sia in
noi non il cuore di Giuda, ma
il cuore del discepolo del divino Maestro, che vive nel concreto la Carità, l’Amore.
La Cena di Gesù è il momento
più bello del giovedì santo. Le
parole di Gesù ci aiutano a
ripulirci il cuore se è nella
durezza, nella confusione o
nella incredulità: “… tra voi
non sia così, ma chi è il più
grande tra voi diventi come il
più piccolo e chi governa come
colui che serve” (Lc 22,26). Da
qui si capisce perché Gesù
compie il gesto che sorprende
gli apostoli: la lavanda dei piedi. Con questo gesto il Maestro Gesù dà un valore preciso alla “Cena” consegnata ai
suoi discepoli, e quindi alla
Chiesa, come “memoria” viva
di lui: “Fate questo in memoria di me”. Va lui ad occupare
l’ultimo posto servendo i “fratelli” fino a lavare i loro piedi,
cioè ad amarli per quello che
sono: duri di cuore, egoisti,
che ci tengono alla bella figura, che non vogliono piegarsi,
umiliarsi.
Occorre che oggi anche noi ricuperiamo la ricchezza e la
forte portata spirituale, morale e sociale del messaggio inserito nel giovedì santo: chiediamogli di farci “piccoli”, servi
gli uni degli altri, chiederci
perdono umiliandoci un po’
Celebrazione
Ore 16 - 18: Confessioni
Alla sera, alle ore 20.30: S.
Messa nella Cena del Signore e lavanda dei piedi.
Seguirà la spoliazione degli altari e un po’ di preghiera personale.
Anche quest’anno laverò i piedi
ai ragazzi di seconda media, che
riceveranno la Cresima nel febbraio/marzo del prossimo anno.
Sarà un segno per me che desidero servire tutti voi nello spirito
del Vangelo.
10
VENERDÌ SANTO
L’IMMENSO AMORE DI DIO NELLA CROCE
Il venerdì santo è
giorno di dolore e
di mestizia perché ci fa rivivere
l’agonia e la morte di Gesù crocifisso, dopo aver
subito le umiliazioni della condanna, gli oltraggi dei soldati e
della folla, i flagelli, la corona
di spine, le lacerazioni atroci
dei chiodi alle mani e ai piedi,
l’innalzamento del suo corpo
appeso al legno dell’ignominia.
Nella storia umana si prolunga il venerdì santo del Figlio
di Dio. Con l’apostolo Paolo
possiamo affermare: “Questa
vita che vivo nella carne, io la
vivo nella fede del Figlio di Dio,
che mi ha amato e ha dato se
stesso per me” (Gal 2,10).
gnificato autentico
alla sofferenza
umana?
Accostiamoci a celebrare questa morte offerta liberamente e per amore,
con l’animo di discepoli che sia sempre più assetato di
continua e profonda comunione e amicizia con il
Signore.
La croce, che tiene appeso e inchiodato il Figlio di Dio, rivela
in modo inequivocabile il volto
di un Dio che ama l’uomo, lo
cerca, l’attende, l’accoglie, lo perdona e lo riammette nella Vita
che è Lui.
Celebrazioni
ore 15.00: Azione liturgica,
predica della Passione, bacio del Crocifisso, Comunione, bacio della reliquia
della Santa Croce.
ore 16,30 - 18: Confessioni
ore 20.30: Passione del Signore e Processione. Al termine: bacio della reliquia
della Santa Croce.
Guardando il Crocifisso, come
non considerare la gravità
abissale della nostra condizione umana, ribelle a Dio per il
peccato? Come non sperimentare la misericordia dell’Altissimo che perdona e redime mediante il sacrificio espiatorio
della croce, dando così un si11
SABATO SANTO
IL GIORNO DEL GRANDE E TREPIDANTE SILENZIO
R
Il sabato santo è il giorno del
grande silenzio: Gesù, morto
sulla croce, è stato deposto nel
sepolcro. La Chiesa è in lutto
e geme per il suo Signore morto; veglia al suo sepolcro. Medita e, muta, si interroga dinanzi a tale mistero. Con il silenzio arcano e trepidante,
essa vive un’attesa fervida,
che è piena di pace e di speranza perché il suo Signore
risorgerà vittorioso.
Questa vigilia orante ci prepara alla VEGLIA PASQUALE,
che Sant’Agostino chiama
Madre di tutte le Veglie. Questa è la celebrazione più antica e più importante che la
Chiesa conosca e celebri.
iconciliamoci con Dio, con
noi stessi, con gli altri, con
la sofferenza e con il dolore.
Non commuoviamoci con il Crocifisso senza incontrare anche
la compassione del Signore per
le nostre e altrui sofferenze, il
suo grande amore che perdona tutti i nostri peccati e ci dona
la forza di perdonare.
oi rifiutiamo continuamente Gesù Cristo scegliendo la nostra giustizia, la
nostra prepotenza; ma da questo rifiuto Dio trae fuori la salvezza, il bene, la Vita. Siamo
di fronte all’opera di Dio.
Per questo nella notte di Pasqua possiamo cantare: Felice
colpa, che meritò un così grande Salvatore!
ccostiamoci con fiducia al
trono della grazia per gustare i frutti della fede: la riconciliazione, la Vita, la vera beatitudine.
N
A
Confessioni
al mattino: dalle ore 10 alle
ore 12.00.
al pomeriggio: dalle ore 16
alle ore 18.00.
12
VEGLIA PASQUALE
QUESTA È LA NOTTE IN CUI CRISTO HA DISTRUTTO LA MORTE
E DAGLI INFERI RISORGE VITTORIOSO
3
N
ella notte, la comunità
cristiana, rischiarata dalla fiamma del fuoco, si raduna attorno al grande Cero,
simbolo di Cristo risorto, Signore del tempo e della storia.
Dal cero pasquale vengono accesi i piccoli ceri tenuti in mano
dai fedeli e la luce risplende
sull’assemblea, mentre risuona l’annuncio della risurrezione: il Preconio pasquale.
Questa esplosione di gioia
sprigiona dal cuore della Chiesa celeste e della Chiesa pellegrina sulla terra. Sulle morte, sulle tenebre, sulla “notte”
risplende la luce del Signore
Vittorioso nella sua Risurrezione.
Questa notte, diversa da tutte le altre notti, fa presente
cinque grandi eventi nei quali
DIO si manifesta e appare
come LA VITA.
La notte della creazione:
dal nulla Dio crea l’universo e vi pone l’uomo, fatto a sua
immagine e somiglianza.
La notte in cui appare
la fede: Dio chiede ad
Abramo di sacrificargli il figlio.
Abramo credette e riebbe il figlio Isacco vivo.
La notte della liberazione dalla schiavitù dell’Egitto, simbolo di tutte le
schiavitù, di ogni genere, nelle quali l’uomo viene riscattato dalla mano potente di Dio,
passando attraverso le acque
della sofferenza, illeso e vivo.
La notte della risurrezione del Signore, nella
quale Gesù è passato da morte a vita immortale, liberando
dagli inferi tutti i figli di Adamo.
La notte della nuova creazione, nella quale Dio creerà una nuova umanità e un
nuovo cosmo, finalmente liberati dalla corruzione e dalla paura della morte che li ha tenuti
schiavi.
4
5
Davvero grande è il Signore:
egli ci innalza a Sé, ci porta
alla sua stessa dignità divina
e gloriosa.
1
Celebrazione
2
ore 21: Veglia pasquale e
Messa della Risurrezione
13
DOMENICA DI PASQUA
IL SIGNORE È VERAMENTE RISORTO !
e vi farò sedere
nei cieli.
Fratelli e sorelle, a tutti porgo il mio cordiale augurio
di Buona Pasqua, soprattutto a quanti
sono scoraggiati, a tutti coloro che soffrono per sensi di
colpa, per rimorsi o per
malizie; a tutti
coloro che pensano di essere
abbandonati
dal Signore; a
tutti gli infermi, agli anziani e a
coloro che vivono soli. Coraggio!
Gesù Cristo Risorto è in noi e
con noi!
don Daniele
Il Signore Gesù,
pur essendo di
natura divina,
si fece uomo e
soffrì per chi
soffre, fu prigioniero per il prigioniero, condannato per il
colpevole e, sepolto per chi è sepolto, risuscitò
dai morti. Io, dice, sono Cristo
che ho distrutto
la morte, che ho
vinto il nemico,
che ho messo
sotto i piedi l’inferno, che ho
imbrigliato il forte e ho elevato
l’uomo alle sublimità del cielo.
Venite, dunque, o genti tutte,
oppresse dai peccati e ricevete il perdono. Sono io, infatti,
il vostro perdono, io la Pasqua
della redenzione, io l’Agnello
immolato per voi, io il vostro
lavacro, io la vostra vita, io la
vostra risurrezione, io la vostra luce, io la vostra salvezza, io il vostro re. Io vi porto in
alto nei cieli e vi farò vedere il
Padre che è nei cieli, venite a me:
io vi innalzerò con la mia destra
Celebrazioni
ore 8: S. Messa
ore 10: S. Messa solenne
del Giorno di Pasqua
14
TEMPO DI PASQUA
CRISTO TI AMA VERAMENTE. CREDI E AVRAI VITA!
VIENI A FARE PASQUA CON NOI.
Il tempo di Pasqua fa presente la condizione dell’uomo nel
Cielo: siamo chiamati a testimoniare con la vita il dono
della risurrezione e della “vita
nuova battesimale” in Cristo
Gesù.
Lunedì dell’Angelo:
ore 10.00: S. Messa.
Riviviamo la gioia della risurrezione. Tutta la settimana la Chiesa è in festa
per il grande giorno della
Risurrezione e della Vita in
Cristo Signore.
Tempo di gioia, anche nella
prova; tempo di comunione
per riallacciare strappi e ferite inferti dai fatti della vita;
tempo favorevole per vivere
con più intensità la vita di
Chiesa, di popolo di Dio in
cammino nella storia verso
l’eternità. Non dimentichiamo
i doni ricevuti nella Pasqua.
Il tempo di Pasqua ci riserva
anche tanti appuntamenti cari
e importanti per tener desta in
noi la tensione verso l’incontro con il Signore Risorto.
Un grazie di cuore a quanti donano tempo ed energie per il
servizio alla comunità in vari
modi, anche nascosti. A tutti
l’assicurazione della preghiera
e la certezza della ricompensa
che va oltre quanto noi possiamo umanamente dare.
Alleluia - Alleluia - Alleluia.
Cantate al Signore
con canti di gioia!
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VITA DELLA COMUNITÀ
VISITA ALLA COOPERATIVA SOCIALE
“LA PRIMULA” DI DOSSON DI CASIER (TV)
Anche quest’anno
con i fanciulli della
classe 3a elementare ed i ragazzi di 1a
media si e’ voluto
fare un’esperienza
di catechismo “pratico”. È giusto che imparino
la teoria, ma ritengo che spesso la pratica valga più della
grammatica. Mentre l’anno
scorso siamo andati a far visita agli anziani della Casa di
Riposo di Maserada, quest’anno, insieme anche ad alcuni
genitori e in compagnia di Don
Daniele, abbiamo condiviso un
pomeriggio con i ragazzi diversamente abili ospiti della Cooperativa Sociale “La Primula”
di Dosson di Casier.
Questa struttura nasce grazie
ai familiari di un gruppo di diversamente abili, residenti nel
territorio di CASIER, che da
proprie precedenti esperienze
e dagli incoraggiamenti di un
ambiente favorevole alle iniziative di integrazione, hanno
avuto lo stimolo di aggregarsi
al fine di realizzare
forme di vita in comune dei loro figli
più meritevoli di attenzione.
L’esperienza e’ stata assolutamente
positiva ed i nostri bambini si
sono ritrovati di fronte ad una
realtà che forse ignoravano.
Inizialmente a disagio, i bambini (come solo loro sanno
fare) hanno reagito in modo
straordinario ed hanno saputo sfruttare l’occasione per conoscere questa realtà relazionandosi con gli ospiti della
struttura in maniera assolutamente normale. Hanno interiorizzato che gli ospiti de “La
Primula” non sono disabili ma
diversamente abili e che tutti
noi, con loro, ci completiamo.
Esperienze di questo tipo sono
auspicabili soprattutto partendo dalla tenera età affinché i
buoni fanciulli di oggi possano
divenire, un domani, adulti consapevoli, responsabili e sensibili alle esigenze del prossimo.
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VITA DELLA COMUNITÀ
CELEBRAZIONE DEGLI ANNIVERSARI DI MATRIMONIO
DOMENICA 10 OTTOBRE 2010
Il Consiglio Pastorale Parrocchiale
sta organizzando per Domenica 10
ottobre 2010 la festa delle coppie di
sposi che, nell’anno in corso, maturano i quinquenni di matrimonio
religioso. Le coppie saranno informate del programma della festa, a
mezzo lettera che sarà recapitata
loro a mano dagli organizzatori. Ci
si augura che le adesioni siano il più
possibile numerose.
La buona qualità della relazione
Costruire e mantenere viva la
buona qualità della relazione è un
compito cui le coppie non possono sottrarsi. Tale buona qualità
della relazione va concepita non
come qualcosa di automatico e
magico (vedi il mito del naturalismo), ma come una continua conquista, una lotta contro le forze
disgregatici che oggi sono più
potenti di un tempo. In questo
contesto una coppia chiusa in sé
stessa e isolata da relazioni significative si mette in condizione di
rischio. Come la persona è fatta
di amore, passionalità, progettualità, sentimento, volontà, così
un legame nel quale la persona si
possa rispecchiare e possa essere
pienamente riconosciuta dovrebbe contenere tutti questi aspetti.
Non si deve porre allora il dilemma affetto o legame ma occorre
trovare una connessione tra affetto e legame, in quanto l’uno consente una piena realizzazione dell’altro in un processo di virtuosa
circolarità. L’affetto senza un orizzonte etico è privato di una progettualità comune di coppia, di
una direzione a cui tendere e collassa così nell’emozione e nel sentimentalismo. Anche l’impegno
senza essere scaldato dall’affetto
diventa sterile. Occorre dunque
perseguire un affetto “etico” fatto
di passione e ragione, attrazione e
progettualità, di memoria del passato e di desiderio di futuro.
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VITA DELLA COMUNITÀ
LA CRESIMA DI 15 RAGAZZI E RAGAZZE DI TERZA MEDIA
SABATO 6 MARZO 2010
spende solo per le cose che si
vedono, non stiamo assassinando Mozart nel cuore di
queste nuove generazioni? Ci
siamo mai interrogati su questo? Perché in questo mondo
le felicità sono pubbliche e le
miserie e i dolori sono privati
(ognuno se li porta per conto
suo). Dobbiamo riflettere molto su questo...
Questa sera io sono felice di
essere in mezzo a voi. Che
cosa sono venuto a vedere?
Sono venuto a vedere la Chiesa... Questa chiesa bellissima,
un piccolo miracolo, perduta
nella campagna, così preziosa, precisa, equilibrata (pensate quanta leggerezza c’è,
come respira dalle finestre,
come è viva); bene questa
chiesa di pietra è la parabola
di un’altra Chiesa che siete
voi... Chi mantiene viva la parabola? Voi, i cristiani! Ricordatèlo. Sono venuto a vedere
la Chiesa e dando la Cresima
questa sera a voi ragazzi, io
non faccio altro che rendere
visibile la Chiesa. Dovete
amarla la Chiesa, perché la
Chiesa non è altro che la famiglia delle famiglie».
Sabato scorso 6 marzo, alle
ore 18 è venuto tra di noi
Mons. Giuseppe Rizzo, Vicario generale e Delegato dal
Vescovo di Treviso per conferire la S. Cresima ai nostri
ragazzi e ragazze di Terza Media. Riporto alcuni brani dell’omelia, che ha colpito in
modo positivo tutti i presenti.
«Quando noi impediamo ad un
bambino o ad una bambina di
nascere, sappiamo noi se abbiamo impedito a un Mozart
di nascere? Quando si butta
via la vita di un adolescente,
gli si consente di vivere male,
senza impegno, consentendogli di crescere senza impegni
e senza regole, non stiamo noi
assassinando Mozart?
Quando noi adulti diamo
l’esempio di una vita che si
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VITA DELLA COMUNITÀ
I NOSTRI GIOVANI
I BALCONI NUOVI DELLA CANONICA
In una società frammentata
come la nostra, nella quale
non si intravede più la figura
dell’uomo e della donna nel
suo insieme, e ci si vorrebbe
specchiare dappertutto per
trovare modelli a cui ispirarsi, i nostri giovani hanno intrapreso un cammino formativo con don Giovanni Lemesin, apprezzato educatore proveniente da una lunga presenza al Collegio Pio X.
Interrogarsi su “chi sono io”,
che senso dare alla vita, che
direzione prendere per amare
veramente, è un nodo fondamentale per trovare la strada
della vera felicità e del senso
profondo del donarsi.
Senza illusioni, ma con molta
speranza che non esclude fatiche e ripensamenti, i giovani di Vascon si preparano così
a farsi vivi e presenti nella vita
della comunità. Desideriamo
incoraggiarli su questa strada formativa e assicurare loro
la nostra vicinanza. Li
attendiamo
come educatori nel
GrEst.
Esprimo un vivo ringraziamento a tutte le persone che si sono
prodigate per fare nuovi i balconi della canonica, con una
spesa che ci ha portato a risparmiare quasi 10.000 Euro.
È stato frutto di buona volontà, di perizia e anche di fatica,
perché ogni foro di finestra è
diverso uno dall’altro anche
solo per qualche centimetro. Ci
è voluta perciò una certosina
pazienza per fare finestra su finestra a misura. Si è voluto
così conservare intatta la “visibilità” di prima e l’armonia
che contraddistingue questa
casa della comunità dalle altre e la avvicina un po’ alla
struttura della ville venete circostanti. Per me è anche una
misura di sicurezza, che mi
rassicura un po’ di più. Grazie
di cuore.
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VITA DELLA COMUNITÀ
I CONSIGLI PASTORALE E AFFARI ECONOMICI
In questo anno sono entrati
pienamente nelle loro funzioni i Consigli Pastorale (CPP) e
Affari Economici (CPAE), i
quali si ritrovano regolarmente con il Parroco ogni due mesi
circa per programmare insieme la vita della comunità nei
suoi vari aspetti.
Il CPAE ha chiuso il bilancio
del 2009, presentandolo alla
comunità l’ultima domenica
del gennaio scorso. In prospettiva, a fronte di entrate straordinarie che in questo anno
si prevede non ci saranno, si
desidera ugualmente affrontare i lavori della pulizia degli
stucchi della chiesa cercando
finanziamenti esterni per non
perdere lo stanziamento della Regione Veneto, già erogato e che sarà ritirato il prossimo anno se non utilizzato.
Le fonti per la gestione ordinaria della parrocchia sono
quelle da tutti voi messe a disposizione: elemosine in chiesa, offerte in occasione di circostanze religiose (battesimi,
matrimoni, funerali, ...) o date
al Parroco nella benedizione
delle famiglie. Quelle straordinarie sono considerate la
busta natalizia, che viene rac-
colta dalle vostre famiglie, e la
busta pasquale, che è lasciata alla libertà di ciascuna famiglia di essere riconsegnata
in chiesa. Si deve sottolineare
anche la vostra generosità
nelle collette chieste dalla Diocesi per le varie motivazioni
caritative; tra queste spiccano le offerte da voi date per il
terremoto di Haiti, del Cile, per
la giornata missionaria. Tutto ciò, senza contare le offerte
per la scuola materna e per
altre circostanze, raccolte nelle iniziative delle varie domeniche, fuori della chiesa.
Il CPP ha affrontato la vita
della comunità individuando
in tre momenti da monitorare
le attenzioni da avere: la catechesi, la liturgia e la Carità.
Nei prossimi incontri del CPP
tratteremo proprio di come
dare inizio in Vascon ad un
gruppo parrocchiale Caritas,
rinnovando ciò che già si è fatto per il passato (raccolta vestiario e alimentari) e proponendo nuove modalità operative, in sintonia con la Caritas diocesana e con le iniziative prese dalla stessa per la
vita delle parrocchie. Un riconoscente grazie a tutti.
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VITA DELLA COMUNITÀ
SCUOLA MATERNA - SCHOLA CANTORUM - CALENDARIO
La nostra scuola
materna, come
tutte le scuole
materne parificate, sta attraversando un momento difficile
dal punto di vista economico.
Tuttavia rimane ed è un punto forte per l’aggregazione e la
formazione dei nostri bambini dai 3 ai 6 anni. Desidero
farla sentire sempre più “nostra” e ringrazio famiglie, corpo insegnante e personale tutto, comitato di gestione, volontari e volontarie per l’apporto
prezioso e indispensabile che
offrono alla scuola. Ringrazio
anche per il sostegno che tutti voi date nelle varie circostanza, programmate dalla
scuola per farla “visibile” e
sostenerla nella sua attività
stare, accompagnando con il
canto e la musica sacra momenti comunitari di festa e
momenti di prova della nostra
comunità. Quanti vengono da
altre comunità sempre hanno
parole di apprezzamento per
le nostre liturgie che definiscono vive e partecipate. Alla nostra Schola un sincero grazie.
CALENDARIO
Riporto il calendario degli appuntamenti fissati fino al nuovo
anno.
- Domenica 18 aprile: festa di primavera della scuola materna.
- Domenica 25 aprile: festa della
liberazione con commemorazione in sala S. Lucia. Al pomeriggio tradizionale partita scapoli-ammogliati.
- Domenica 2 maggio: Prima Comunione.
- Tutti i venerdì di maggio (ore 2123) e domenica 30 maggio (ore
10-18): Corso di preparazione al
matrimonio cristiano.
- 18-27 giugno: Festa d’estate.
- 3-18 luglio: GrEst parrocchiale
- Domenica 19 settembre: Sagra
paesana.
- Domenica 10 ottobre: Festa degli anniversari di matrimonio.
La nostra schola cantorum è
sempre alla ricerca di nuovi
membri e attende con fiducia
che altre persone si aggreghino ad essa. Noi desideriamo
porgere a tutti il nostro sentito “grazie” per le tante e belle
liturgie che ci hanno fatto gu21
Il Signore è Risorto !
È veramente Risorto !
Alleluia !
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