Apriamo
gli occhi!
Apriamo gli occhi!
CBM
Guida
Insegnanti
entile insegnante, tra le proposte presentate di seguito potrai
scegliere il materiale più adatto per organizzare un laboratorio “su
misura” per la tua classe.
Potrai decidere di seguire il percorso completo svolgendo tutte le attività presentate oppure selezionarne solo alcune a seconda delle esigenze di tempo e delle caratteristiche della classe.
G
Partiamo con alcune attività ludiche per introdurre l’argomento con
una modalità esperienziale e favorire un contatto immediato e il più
possibile “concreto” al tema.
Successivamente sono previste attività suddivise per ambito disciplinare, in modo da poter scegliere quelle più idonee alla classe.
Sul sito www.cbmitalia.org troverai altri materiali e informazioni per arricchire ulteriormente il percorso didattico scelto e per adattarlo alle caratteristiche e alle esigenze specifiche della classe e al programma dell’anno scolastico:
• Illusioni ottiche
• Breve introduzione al braille
• Attività pratiche
• Il questionario
• I quadri per le attività di Arte e Immagine
• I fumetti di Cibì
• I disegni di Cibì da colorare
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Apriamo gli occhi!
Partiamo con la proposta di alcune attività preliminari per far sperimentare il ruolo importante che la vista ha nella vita di ognuno, ogni
giorno, soffermandoci anche sulla funzione vicaria che assumono in alcune situazioni gli altri organi di senso.
La vista
La memoria
della vista
L’alunno viene invitato a mettere alla prova la sua capacità di osservare e ricordare ciò che osserva. Chiedi a uno o più alunni di
guardare attentamente per un tempo stabilito degli oggetti disposti sopra il banco. Poi chiedi loro di allontanarsi e togli uno o
più oggetti. Chiedi poi di scoprire quale oggetto manca.
Due meglio
di uno
Chiedi agli alunni di toccarsi la punta del naso con il dito indice
prima tenendo entrambi gli occhi aperti, poi chiudendo il destro
e poi chiudendo il sinistro. In seguito chiedi loro se l’operazione
riesce allo stesso modo con entrambi gli occhi e se hanno notato
qualcosa di speciale.
L’udito
Nel recinto
con le cacche
Si delimita uno spazio, che rappresenta il recinto dove i cani
hanno “seminato” le loro cacche (che sono dei pezzi di carta da
pacco).
Si gioca a coppie: un giocatore bendato dovrà attraversare il recinto evitando ovviamente di metterci sopra i piedi affidandosi alle
indicazioni del suo compagno. Vince chi arriva alla meta nel minor tempo, considerando che ogni cacca calpestata comporta
una penalità di 30 secondi.
Dov’è? Te lo
dice l’udito!
Chiedi a un alunno di individuare la posizione di un oggetto sonoro all’interno di uno spazio abbastanza grande per permettere
che l’oggetto sia spostato: per esempio una campanella o un bicchiere colpito da un cucchiaio o un sonaglio per neonati che “si
sposta” da un angolo all’altro per poi fermarsi nel mezzo e poi ancora cambiare avvicinarsi a una parete, alla finestra, a una porta...
Ovviamente la prova va fatta con gli occhi chiusi!
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Apriamo gli occhi!
Il tatto
Anche il tatto può essere una buona guida. Chiedi a uno o più alunni,
che saranno bendati, di sistemare degli oggetti uguali per forma, ma
diversi per dimensione (per esempio delle palline, dei cubi, delle bamboline matrioske…). Grazie all’aiuto del solo tatto, l’alunno dovrà metterli in ordine dal più piccolo al più grande, o viceversa.
Chiedi a uno o più alunni, che saranno bendati, di riconoscere
un compagno o una compagna passandogli le mani sul viso e
sulla testa. Se non ci riesco in qualche minuto chiedi loro di riprovarci mentre l’altro pronuncia una breve frase, verificando che
ciò facilita la cosa e confermando che i sensi si potenziano a vicenda.
Chi sei?
Ti tocco
e lo scopro!
All’alunno, posto di fronte ad alcune stoffe (seta, velluto, cotone,
lana, lana grezza, fustagno, iuta, tela per sacchi, pile, viscosa…),
viene chiesto di riconoscere – ad occhi chiusi - quale è più liscia.
Naturalmente, senza toccarle! La cosa risulterà impossibile. È la
conferma che gli organi di senso non sono intercambiabili, ognuno
ha un suo compito preciso.
Tocca e scopri
Gli alunni, a coppie, devono scambiarsi messaggi (brevi!) scrivendo con il dito uno sulla schiena dell’altro. La lettura con la
pelle è molto più lenta e imprecisa di quella con gli occhi: si renderanno conto che devono procedere lentamente, una lettera
alla volta.
E possibile
leggere
con la pelle?
L’olfatto
Ricordiamo che molte informazioni ci arrivano anche dal naso.
Chi sei?
Ti annuso
e lo scopro!
Ora arriva la prova più difficile: riconoscere qualcuno dal suo
odore! Procurati quattro o cinque essenze profumate (profumi,
deodoranti, profuma biancheria…), ben caratterizzate e tra loro
abbastanza diverse, e affidale a quattro o cinque alunni.
Gli altri li annuseranno per bene cercando di ricordare l’associazione nome-essenza. Poi, bendati, dovranno riconoscere chi
hanno di fronte affidandosi solo al loro naso.
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Apriamo gli occhi!
Se due sensi si alleano, è tutto più facile. Chiedi a un alunno bendato di riconoscere un frutto dal suo profumo (meglio scegliere
frutti maturi e se è il caso sbucciali: la banana per esempio senza
la buccia è molto più profumata). Invita l’alunno a esplorare i frutti
che saranno rimasti misteriosi sia con l’olfatto sia con il tatto. A
quel punto non dovrebbero più esserci dubbi.
Tocco e annuso
e non resto più
confuso!
Il gusto
Ci sono informazioni che può darci solo il gusto.
1. Versa in un bicchiere dell’acqua gassata e in un altro dell’acqua tonica. L’alunno avrà davanti due bicchieri pieni di un liquido
trasparente, e praticamente inodore, con bollicine. Come distinguerli? Non gli resterà che assaggiare!
2. Sperimenta con gli alunni a “vedere” con la lingua, cioè contando sul gusto. Servono dei contenitori con piccole quantità di
sale, zucchero, zucchero di canna, succo all’albicocca, alla pesca, alla pera, yogurt alla banana, alla vaniglia, alla fragola. Naturalmente sui contenitori non ci sono etichette!
Di sicuro l’alunno saprà riconoscere grazie alla vista lo zucchero
di canna da quello bianco, mentre si troverà in difficoltà a distinguere lo zucchero e il sale eccetera. Un piccolo assaggio toglierà
ogni dubbio, anche da bendato.
Per sapere
devi...
assaggiare!
Per un approfondimento del tema “organi di senso”.
Se la classe offre gli spunti per affrontare la questione, è interessante
spiegare che alcuni organi di senso concorrono, si aiutano a vicenda:
- gusto e olfatto: se ho il naso chiuso per via del raffreddore gusti meno
i sapori o non li senti proprio
- vista e tatto: se vedo della carta vetrata e del velluto già ho un’idea
della consistenza dei due materiali
- le orecchie invece… vanno da sé.
Ci sono però alcuni musicisti sordi come Evelyn Glennie che suonano
strumenti a percussione captandone le vibrazioni. Sarebbe interessante
guardare un video insieme!
Vedere con le orecchie, gustare con gli occhi… Si può? No. Ogni
organo di senso ha un suo compito preciso. Grazie agli occhi vediamo e alle orecchie sentiamo i suoni, la pelle ci trasmette le sensazioni di caldo, freddo, liscio, ruvido, morbido eccetera; il naso
è l’addetto agli odori; il gusto è l’esperto dei sapori.
Si può farne la prova!
Tutti diversi,
tutti importanti
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1. Chiedi agli alunni di tappare il naso e avvicina alle loro orecchie
una fialetta di profumo, scelta tra tre o quattro con essenze distinguibili (agrumi – lavanda – rosa - vaniglia...). Riusciranno a riconoscerla? No, naturalmente.
2. Distribuisci un pizzico di sale sul palmo di una mano e un pizzico di zucchero sul palmo dell’altra. Chiedi all’alunno di riconoscere l’uno e l’altro senza assaggiare ma limitandosi a osservare
bene. Come reagiranno?
3. Presenta agli alunni due bicchieri con del tè e chiede loro di scoprire in quale è stato aggiunto dello zucchero affidandosi all’olfatto.
Solo dopo avere assaggiato non ci saranno più dubbi.
4. Chiedi agli alunni di indicare più liscia o più morbida tra più
stoffe, senza toccarle. In alcuni casi, la vista potrebbe valutare correttamente (basandosi sulla trama del tessuto: cotone, seta, velluto, fustagno, microfibra…) ma in altri non sarà di nessun aiuto.
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Si parte, insieme a CIBì!
Le schede che seguono, suddivise per ambito disciplinare, sono proposte di attività da svolgere in classe. Ogni attività, indipendente e compiuta, non è inserita in un percorso vincolante e potrai attingervi liberamente selezionando quelle più adatte alle esigenze della classe.
Il Quaderno Alunni presenta le stesse attività in modo che possano essere eseguite dai bambini con la guida dell’insegnante e può essere
scaricato dal sito in singole schede oppure come unico documento per
creare un quaderno didattico per ogni alunno.
Da questo punto in poi un personaggio speciale vi accompagnerà in
tutto il percorso: CIBÌ, il rinoceronte - volontario di CBM Italia nel
mondo.
CIBÌ, infatti, è sempre in giro per portare il suo messaggio di solidarietà e aiuto e comunicare, soprattutto ai bambini, le attività e gli obiettivi di CBM Italia.
“CIBÌ è un piccolo eroe, un amico dei più piccoli che vuole trasmettere
ai bambini i valori dell’amicizia e della fratellanza nei confronti di persone in difficoltà che vivono dall’altra parte del mondo.”
Gli alunni potranno partire dalla copertina colorandola e personalizzandola con il proprio nome.
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Italiano
Proposta 1
Fumetto 1 - Moses non si nasconde più
Agli alunni si chiederà di leggere molto attentamente (si può proporre,
dopo una prima lettura per acquisire sicurezza, una lettura a più voci)
e di colorare le vignette in bianco e nero come nel fumetto (vedi l’allegato Fumetto 1 “Moses non si nasconde più”).
Proposta 2
Che vergogna quando…
Chiedi a ogni alunno di provare a raccontare un’esperienza personale
condividendola con il gruppo classe.
Rielaborazione ed espressione del vissuto personale: esposizione
orale.
Proposta 3
Giochi linguistici sulle conoscenze lessicali.
Con tutti i mezzi
Chiedi agli alunni di leggere attentamente l’elenco e di cancellare gli intrusi: pullover, razzo, satellite
Al posto giusto
Chiedi agli alunni di scrivere una frase per ogni parola dell’elenco:
Oculista, binocolo, vedere, invisibile, occhiali.
Bisenso
Chiedi agli alunni di cercare parole che possano avere un doppio significato come nel caso dell’esempio che segue:
I bradipi sono animali molto …. (lenti)
Grazie alle nuove …. ora vedo bene. (lenti)
Proposta 4
Fumetto 2 - Arriva una barca carica di… luce
Agli alunni si chiederà di leggere molto attentamente (si può proporre,
dopo una prima lettura per acquisire sicurezza, una lettura a più voci)
e di colorare le vignette in bianco e nero come nel fumetto (vedi l’allegato Fumetto 2 “Arriva una barca carica di… luce”).
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Proposta 5
Esercizio a partire dal Fumetto 2 “Arriva una barca carica di… luce”.
Chiedi agli alunni di completare il testo dopo aver risposto alle domande che seguono:
- Come si chiama la barca su cui si trova Cibì?
- Su quale fiume naviga?
- Che cosa trasporta?
- Quale insetto trasmette l’oncocercosi?
- Come si chiama la bambina ammalata?
- Chi la avvisa che sta arrivando la barca?
- Chi ha regalato a Cibì la bussola?
Un lungo viaggio… in breve!
La barca “Portador da Luz” naviga lungo il …………… Porta un carico
di ……………… che Cibì distribuirà ai bambini che vivono in un villaggio sulla riva. Con Cibì c’è anche un ………… A un certo punto il
timoniere perde la rotta: si sono persi! Per fortuna Cibì ha con sé una
……, che gli hanno regalato gli alunni della classe ….. Arrivano così a
destinazione e il medico dà a Juana le medicine per guarire dalla
……. Juana non perderà la vista e potrà ancora …… con i suoi amici.
Proposta 6
Una parola tira l’altra
1. Chiedi agli alunni di mettere in ordine alfabetico le parole dell’elenco
di accompagnarli con l’articolo determinativo corretto:
bambina-occhiali-oculista-medicine-zanzare-bussola-malattia-malefiume-puntura-insetti-barca-mosca-aiuto-scatolone
2. Chiedi agli alunni di precisare per ogni parola evidenziata se si
tratta di un nome (singolare o plurale, maschile o femminile, derivato
o alterato), un aggettivo o un verbo.
La parola vecchiotta è costruita partendo da ...............
La parola scatolone è costruita partendo da ...............
La parola oculista è costruita partendo da ...............
La parola paesaggio è costruita partendo da ...............
La parola avvisare è costruita partendo da ...............
La parola medicine è costruita partendo da ...............
La parola giocare è costruita partendo da ...............
3. Chiedi agli alunni di rileggere ancora una volta il fumetto alla ricerca
dei verbi e di precisare a quale coniugazione appartengono.
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Proposta 7
Altre esercizi su nomi e verbi.
Leggi e analizza
Chiedi agli alunni di rileggere il fumetto, di sottolineare i nomi e di scriverli al posto giusto precisando se sono di genere maschile (M) o femminile (F), singolari (S) o plurali (P).
Rispondi
Chiedi agli alunni di rispondere alle domande
Qual è il femminile di dottore? ...............
Oculista è maschile o femminile? ...............
Qual è il maschile di bambina? ............... E di donna? ...............
Completa le frasi con c’è o ci sono
Chiedi agli alunni di completare le frasi con c’è o ci sono.
Sul fiume …. una grande barca.
Nell’aria ….. tantissimi insetti.
Nello scatolone ….. occhiali, medicine, materiali per le visite e …. anche una bussola.
Proposta 8
Dopo che la conoscenza con Cibì è fatta e abbastanza consolidata, è
arrivato il momento di scrivergli una lettera, personale oppure collettiva.
Una lettera per Cibì
Caro Cibì,
..................................................
Proposta 9
Insieme ai tuoi alunni guarda il video della storia di Jessy e, dopo aver
conosciuto la sua vicenda, non sarà difficile trovare qualcosa da dirgli
in una comunicazione individuale oppure collettiva.
Scarica il video dal sito, nella sezione Storie troverai Filippa Lagerbäck
che ha seguito da vicino il percorso di guarigione del piccolo Jessy.
Caro Jessy,
ora che ti conosco ………………………..
Introduci ai bambini qualche semplice informazione sulla cataratta
prendendo spunto dalle informazioni che seguono e facendo riferimento alla sezione SCIENZE per sperimentare direttamente.
In seguito, si potrà chiedere agli alunni di scrivere o raccontare una
breve cronaca della propria esperienza.
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La cataratta, prima causa di cecità nei Paesi in Via di Sviluppo, è
una patologia che causa una progressiva opacizzazione del cristallino ostacolando così il passaggio della luce. Chi ne è affetto vede
come attraverso un velo che si ispessisce sempre più con il progredire della malattia.
La cataratta può essere legata all’invecchiamento (cataratta senile),
ma può anche presentarsi nei bambini fin dalla nascita (cataratta
congenita), oppure a causa di un evento traumatico (cataratta da
trauma).
La cataratta si può curare con un’operazione chirurgica che può ridare la vista ai pazienti che ne sono colpiti in soli 15 minuti.
La parola cataratta ci arriva dal greco antico katà-raktis, cioè cascata, ma anche saracinesca. Infatti l’occhio malato di cataratta è
come se avesse sempre davanti una cascata opaca che gli offusca
la vista.
Scienze
Proposta 1
Occhi giganti
Il mondo degli animali è una miniera di curiosità per quanto riguarda
la vista. Per ognuno degli animali citati, si può cercare una foto e incollarla sulla scheda, oppure fare il disegno.
Scheda A
Dieci cento mille
Alcuni insetti non hanno due occhi, ma addirittura cento e persino mille
e anche di più. La libellula arriva fino a 40 mila. Ovviamente sono occhietti piccolissimi e stanno tutti vicini vicini. Formano un’immagine fatta
di tanti puntini colorati. Un altro insetto che ha gli occhi composti (si
chiamano così) è la mosca.
Che grandi occhi hai…l’apparenza inganna
Il tarsio spettro, uno dei primati più piccoli, è un predatore notturno che
vive in Indonesia ed è riconoscibile soprattutto per i suoi occhi enormi.
Gli occhi, sproporzionati rispetto al resto del corpo, sono fissi nelle orbite (per poter vedere lateralmente il tarsio ruota l’intera testa di oltre
180°) e non gli sono di grande utilità nella caccia. Infatti, ancor più degli occhi per l’animale contano le orecchie, che servono a individuare
le prede anche nel buio più pesto.
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Di qua o di là?
I tuoi occhi lavorano sempre insieme, per cui o guardi da una parte o
guardi dall’altra. Il camaleonte invece può guardare contemporaneamente in più direzioni: i suoi occhi sono indipendenti e si muovono perciò ciascuno come vuole.
Scheda B
Vince la civetta 100 a 1
Gli occhi della civetta, un rapace che caccia di notte, sono cento volte
più sensibili alla luce dei tuoi. Significa che se a lei basta una lampadina per vedere un topolino ai piedi di un albero, di notte, per te se ne
dovrebbero appendere ai rami ben cento.
Per muoversi al buio c’è chi usa il naso…
La talpa dal muso stellato è cieca. Del resto per lei non sarebbe molto
utile una buona vista, dal momento che vive sottoterra dove la luce non
arriva. Però si muove sicura e scova le sue prede (insetti, larve, lombrichi) grazie all’olfatto. Dal naso le spuntano come tanti minuscoli tentacoli che catturano e riconoscono gli odori e le permettono di capire
che cosa le sta intorno.
… e chi le orecchie
Le grandi orecchie dei pipistrelli sono fatte in modo di raccogliere dei
rumori molto particolari: onde sonore che il pipistrello lancia (degli strilli
acutissimi che noi non sentiamo) nello spazio intorno. Se incontrano
un ostacolo, per esempio un insetto in volo, ci rimbalzano sopra e tornano al pipistrello. E lui, così avvisato, si fionda da quella parte a bocca
spalancata!
Ti schizzo e scappo
La seppia, quando viene attaccata da un predatore, per esempio una
murena, espelle un liquido nero che rende torbida l’acqua e impedisce
all’inseguitore di vederla. Approfittando di questa momentanea cecità
del nemico, scappa via più veloce che può.
Vedere con la punta della lingua
I serpenti esplorano il mondo con la loro mobilissima lingua biforcuta.
Infatti la lingua raccoglie le molecole odorose che sono disperse nell’aria, poi le introduce nella bocca dove vengono “analizzate” da sensori che si trovano dentro due cavità dette organi di Jacobson (che è
lo scienziato che ha scoperto e studiato il meccanismo). Così facendo il serpente viene in possesso di utili informazioni, per esempio
sulla presenza di una possibile preda.
Vedere con le antenne
Come fa una zanzara a scovarti mentre dormi in una camera tutta
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Scheda C
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buia? Lei non ha bisogno della luce per raggiungerti. Le sue antenne
“vedono” il calore emanato dal tuo corpo e la guidano così alla tua tiepida pelle.
Ti conosco, mia vocina!
Come fanno i pinguini a riconoscere il proprio compagno in mezzo a
migliaia di pinguini di una colonia, tutti praticamente identici? La vista
non sarebbe di grande aiuto, anche perché da quelle parti, al Polo Sud,
nevica spesso. Il maschio e la femmina che formano una coppia si affidano allora alla voce.
Proposta 2
Ancora un’attività con protagonisti gli animali. Gli alunni devono associare ad ogni animale la frase che trovano in fondo al foglio e scriverla
dentro la nuvoletta corrispondente, infine colorare.
Chi dice cosa
Rana: (con accanto un balloon): Non mi sfugge un moscerino!
Serpente (idem): Io non vedo bene i colori, ma percepisco la luce infrarossa, che emana dai corpi caldi.
Falco (idem):: Io vedo molto bene i movimenti e anche i colori!
Gufo (idem):: I miei occhi vedono bene anche se c’è poca luce, infatti
volo di notte.
Gatto (idem):: Anch’io vedo bene nella penombra!
Scimmia (idem):: Siamo tra i pochi mammiferi che distinguono i colori.
Proposta 3
Di cataratta i bambini italiani non si ammalano ma ne sentono parlare
se frequentano i nonni o altre persone anziane. Nei Paesi del Sud del
mondo, invece, la cataratta è una malattia che colpisce anche i bambini come il piccolo Jessy. Proprio per capire meglio la vicenda, e l’importanza degli interventi di CBM, può essere utile proporre la scheda
in classe per far sperimentare in prima persona il disagio che la cataratta comporta con un’attività concreta: Provare per capire.
Che cos’è la cataratta? Per capire fino in fondo l’avventura di Jessy, documentata da un video bellissimo e molto coinvolgente, bisogna saperlo, se pure non nei dettagli. Oltre alla breve spiegazione “tecnica” ti
presentiamo la proposta di un “esperimento” a base di… tulle!
Semplifica più che puoi la comunicazione per gli alunni per renderla appropriata alle capacità di comprensione della classe. La spiegazione indirizzata all’alunno, servirà come verifica/consolidamento della sua
capacità di seguire/eseguire le consegne.
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La cataratta.
Cristallino significa trasparente, limpido come il cristallo. Infatti il cristallino, nell’occhio, è una specie di piccola lente trasparente. Corrisponde, dentro una macchina fotografica, al diaframma. Qual è il suo
“lavoro”? Curvandosi leggermente ci permettere di mettere a fuoco le
immagini, cioè ce le fa vedere sempre nitide “aggiustando il tiro” in base
alla distanza.
Ma se il cristallino diventa opaco a causa di una malattia chiamata cataratta, la luce non riesce ad attraversarlo e allora si vede tutto come
attraverso un velo, che diventa sempre più fitto man mano che la malattia si aggrava. Perché viene la cataratta? La cataratta senile è dovuta all’invecchiamento, infatti molti nonni ne soffrono. Però c’è anche
una cataratta congenita, che colpisce i bambini fin dalla nascita. E poi
c’è la cataratta da trauma, dovuta cioè a un colpo, un urto che ha
danneggiato la struttura delicata dell’occhio.
Come vede chi è ammalato di cataratta? Puoi sperimentarlo anche tu.
Ti spieghiamo come:
1. Procurati un paio di occhiali di plastica senza lenti o realizzane un
paio con l’aiuto della maestra.
2. Procurati un pezzo di tulle: una stoffa molto leggera dove si avvolgono i confetti nelle bomboniere.
3. Ritaglia una striscia di tulle grande come le lenti e incollala (la colla
però non va messa sopra le lenti, ma sulla montatura).
4. Inforca gli occhiali e guardati intorno: ti apparirà tutto un po’ sfocato.
5. Ritaglia e incolla un’altra striscia di tulle e guardati intorno.
6. Ritaglia una terza striscia e guarda...
Ogni strato che aggiungi rende il mondo intorno un po’ più opaco.
È quello che succede agli occhi ammalati di cataratta man mano
che la malattia peggiora. Per fortuna il chirurgo può togliere quella
specie di velo con un’operazione.
7. Strappa via le strisce di tulle, inforca gli occhiali così ripuliti... E torna
a splendere la luce!
Fortunatamente la cataratta si può curare grazie a un’operazione chirurgica. I medici di CBM visitano le persone per scoprire quelle ammalate e poi le operano. A volte, dopo l’operazione, c’è bisogno di portare gli occhiali e allora CBM li fornisce e organizza visite di controllo
periodiche.
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Geografia
Proposta 1
Un fiume lunghissimo, larghissimo!
Notizie sul Rio delle Amazzoni, partendo da un confronto con il nostro
Po.
Chiedi agli alunni di inserire negli spazi vuoti alcuni termini, scelti tra
quelli che trova al piede del testo.
In Italia c’è un fiume lungo, che scende da montagne alte e attraversa
una grande pianura. Il fiume si chiama ..., nasce ai piedi del Monviso
che si trova nella catena delle ........ e dopo aver attraversato la pianura
.............. si getta nel mare ..................... È lungo 652 chilometri.
Alpi-Po-Adriatico-652-padana
Il Rio delle Amazzoni è lungo dieci volte più del più lungo fiume italiano.
Significa che ci vogliono dieci fiumi come il nostro Po per raggiungere
la lunghezza del Rio delle Amazzoni: 6937 chilometri!
Attraversa perciò un territorio vastissimo, che viene chiamato bacino
dell’Amazzonia, quasi tutto ricoperto da una fitta foresta, la foresta
amazzonica.
La sua sorgente si trova a 5600 metri di altezza, sul monte Nevado
Mismi, in Perù, nella catena delle Ande. Il punto di massima profondità
è di 100 metri.
Durante la sua corsa il Rio delle Amazzoni raccoglie le acque di tantissimi affluenti, circa 10 mila. Ecco perché trasporta fino al mare una
enorme quantità di acqua. Pensa che gli affluenti del Po sono solo una
ventina!
Il Rio delle Amazzoni si getta nell’oceano Atlantico con una foce a
estuario. Il nostro fiume Po invece si butta nel mare Adriatico con una
foce a delta. Il fiume cioè, prima di entrare nel mare, si divide in tanti
corsi d’acqua, come un tronco da cui partono tanti rami.
Il Rio delle Amazzoni è così largo che per lunghi tratti non è attraversato da nessun ponte. Per passare da una sponda all’altra bisogna
prendere un battello. Il fiume è così largo che per 1400 chilometri può
essere risalito (dalla foce verso la sorgente) anche dalle grandi navi che
solcano gli oceani.
Nel Rio delle Amazzoni vivono 5000 specie diverse di pesci, di 5000.
Tra loro ci sono i feroci piragna, con la grande bocca piena di denti
aguzzi. Nelle acqua del fiume vive un delfino, il delfino amazzonico, che
ha la pelle rosa. È un animale minacciato di estinzione, rischia cioè di
scomparire perché il fiume non è più per lui l’habitat ideale. Anche la
foresta che copre l’immenso bacino del fiume è minacciata dal disboscamento e dal riscaldamento della Terra.
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Po-foresta-sorgente-catena-profondità-affluenti-acqua-foceAdriatico-rami-ponte-sponda-battello-sorgente-denti-estinzionehabitat-disboscamento
Storia
Proposta 1
Chiedi agli alunni di riordinare le frasi, dopo averle lette con attenzione.
A Cibì capita spesso di viaggiare attraverso l’Africa, lungo le piste che
attraversano la savana. Il ritrovamento di una selce è il pretesto per raccontare un momento di vita “primitiva”. L’esposizione dovrà essere riordinata dall’alunno.
1. Ecco un nostro antenato all’opera, nel lontano paleolitico. Prima di
tutto deve trovare il ciottolo giusto tra i tanti che ci sono sul terreno. Ci
vuole un occhio esperto e allenato.
2. Ne raccoglie un paio, ma dopo averli bene osservati li getta via. No,
non vanno bene. Finalmente si imbatte proprio nel ciottolo che fa per lui.
3. Il ciottolo che il nostro antenato ha scelto è abbastanza grande da
riuscire a impugnarlo senza rischiare di ferirsi. Ora deve scheggiarlo a
un’estremità, mentre l’altra rimane tondeggiante. Prende un altro
sasso e comincia a colpire la selce.
4. È davvero esperto. I colpi non cadono a caso, ma fanno saltar via
frammenti su frammenti. È un lavoro che esige forza e pazienza.
5. Il chopper è pronto. In paleontologia (la disciplina che studia i ritrovamenti della preistoria) il termine chopper indica un arnese tagliente
ricavato da un ciottolo di selce. La parola deriva da un verbo inglese
(to chop) che significa “tagliare”. Il nostro antenato lo collauda tagliando
due fettucce da una pelle che ha sulle spalle per fissare meglio le cortecce che gli fanno da scarpe.
6. Il nostro antenato torna alla sua grotta soddisfatto, portando con sé
uno strumento che gli sarà molto utile.
Proposta 2
Artistici antenati
Dopo aver osservato l’immagine chiedi agli alunni di rispondere alle domande. Si tratta della riproduzione di un’incisione rupestre che rappresenta una scena di aratura dei campi con buoi.
Osserva bene. Secondo te, che cosa stanno facendo?
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Proposta 3
Dopo aver visto e commentato in classe il video che racconta la storia di Jessy, chiedi agli alunni di raccontare la sua avventura riordinando
la sequenza delle foto e aggiungendo una breve didascalia per ognuna.
Scarica le foto dal sito e proiettale in classe.
Matematica
Proposta 1
Cibì è il protagonista che macina chilometri e offre lo spunto per alcuni
semplici problemi (addizione, sottrazione, divisione):
Alla guida della jeep
1. Aiuta Cibì a completare la sua relazione. Se durante l’ultima missione
ha percorso 120 chilometri, poi ancora 50 e poi 75, quanti chilometri
ha percorso in tutto?
2. Ora Cibì deve andare in un villaggio che dista dalla sua base 400 chilometri. Ne ha già percorsi 100. Quanti gliene mancano ancora?
3. Quanto manca al villaggio, distante dall’aeroporto 650 chilometri, se
ora Cibì ne ha già percorsi 250? Viaggiando alla velocità di 50 chilometri all’ora, quanto tempo impiegherà ad arrivare?
Proposta 2
Altri problemi invece ruotano intorno alla realtà dell’associazione CBM.
Quanti occhiali!
Alla sede di CBM ieri sono arrivati tre scatoloni pieni di occhiali e tre
pieni a metà. Oggi invece vengono consegnati quattro scatoloni pieni
e uno pieno a metà. In quale giorno ne sono stati raccolti più occhiali?
Le pastiglie nei sacchetti…
Cibì deve riempire dei sacchetti con le pastiglie di vitamina A. Ogni sacchetto deve contenerne 900. Nel primo ha già messo 600 pastiglie e
lo riempie in due tappe; nel secondo 200 e lo riempie in tre tappe; nel
terzo 150 e anche questo lo riempie in tre tappe; nel quarto 90 e lo
riempie in cinque tappe. Decidi tu quante pastiglie dovrà travasare ogni
volta, ma ricorda che in ogni sacchetto devono sempre essercene 900,
non una di più e non una di meno.
… e nelle scatoline
Il nostro rinoceronte è ancora alle prese con le pastiglie. Questa volta
però deve distribuirne 36 dentro 6 scatoline. Quante ne metterà in ogni
scatolina?
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Apriamo gli occhi!
Tutto in ordine
Nel magazzino di CBM tutto deve essere in ordine. Cibì deve sistemare
le buste al posto giusto. Legge il numero sull’etichetta e poi le infila nel
cassetto… Aiutalo tu a decidere quale.
Attenzione a non sbagliare!
Se un paio di stampelle costano 20 euro, quante stampelle si potranno
acquistare con 200 euro? Leggi attentamente prima di rispondere!
Se una stampella costa 10 euro, quante se ne potranno acquistare con
200 euro?
Proposta 3 - Scarica il Questionario
Dall’intervista alla statistica!
Gli alunni dovranno intervistare uno o più familiari (fino a quattro) per
raccogliere dati da inserire poi in classe e costruire un istogramma (grafico a colonne) che fornirà occasione per commenti personali, riflessioni, valutazioni.
Inoltre, potrai chiedere agli alunni (se già effettuato in classe) di riproporre a casa l’esperimento della cataratta.
Con il tuo aiuto, gli alunni costruiranno un istogramma inserendo i dati
raccolti per avere una rappresentazione grafica di quante persone, tra
quelle intervistate:
1. portano gli occhiali
2. non portano gli occhiali
3. portano gli occhiali per vedere meglio da vicino
4. portano gli occhiali per vedere meglio da lontano
5. portano gli occhiali da sole
6. non portano gli occhiali da sole
7. sanno cos’è la cataratta
8. non sanno cos’è la cataratta
9. conoscono CBM Italia
10.non conoscono CBM Italia
Ad ogni ‘classe’ (saranno in tutto 10) corrisponderà una colonna di colore diverso che crescerà ogni qualvolta si aggiungerà una risposta alla
classe corrispondente.
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Apriamo gli occhi!
Arte e immagine
Proposta 1
Io non credo a quel che vedo!
I nostri occhi a volte ci imbrogliano, facendoci vedere quello che in realtà… non c’è! Dal sito è possibile scaricare un inserto sulle illusioni ottiche.
L’alunno ripensando alle diverse “illusioni” di cui ha fatto esperienza indicherà quella che più lo ha colpito spiegandone il perché.
Proposta 2
Un quadro da esplorare
Un bel quadro è un ricco campo di esplorazione per la vista!
Scarica dal sito il quadro selezionato per la classe III.
Chiedi agli alunni di osservare attentamente il dipinto di Jan Brueghel
per qualche minuto. Poi chiedi loro di riconoscere le allegorie dei tre
sensi che danno il titolo al dipinto e degli animali, alimenti e oggetti che
lo popolano.
Per svolgere ulteriori attività sul tema, puoi scaricare altre immagini dello
stesso autore dal web. Per esempio, stampa singoli dettagli di un dipinto a scelta e chiedi agli alunni di realizzare un puzzle.
Salute e prevenzione
Proposta 1
Occhio agli occhi!
Dopo un confronto in classe, l’alunno deve riconoscere i comportamenti che fanno bene alla tua vista e quelli invece che la danneggiano.
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Apriamo gli occhi!
Convivenza
e cittadinanza
Proposta 1
All’alunno si chiederà di scegliere tra due opzioni di comportamento relativamente a una situazione di vita quotidiana. Il lavoro è il punto di partenza per una riflessione condivisa sugli atteggiamenti che favoriscono
una convivenza pacifica e solidale.
E tu che fai?
Immagina di trovarti in ognuna delle situazioni descritte qui sotto e scegli, tra le due proposte, come ti comporteresti.
1. Un gattino sopra un ramo miagola disperato:
A - Continuo a giocare indifferente
B - Chiedo a un adulto di aiutarmi a tirar giù il gattino dall’albero
2. Una persona anziana sale le scale con una pesante borsa della
spesa:
A - Le passo davanti indifferente
B - L’aiuto a portare la borsa fino a casa
3. Una persona mi passa accanto e cade inciampando:
A - Rido indicandolo
B - Mi avvicino per aiutarlo
4. A scuola un compagno ha dimenticato i pastelli a casa:
A - Nascondi i tuoi pastelli
B - Metti a disposizione i tuoi pastelli
5. Hai appena finito di mangiare delle patatine e getti il sacchetto:
A - A terra
B - In un cestino dei rifiuti
6. Piove e tira un forte vento che ruba un cappello:
A - Passi indifferente nella pozzanghera dove galleggia il cappello
B - Cerchi di recuperare il cappello usando il manico dell’ombrello
come gancio
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Apriamo gli occhi!
Proposta 2
Salutare gentilmente le persone che incontriamo è un modo per creare
una relazione. In classe viene presentata una breve carrellata sulle diverse modalità di saluto in alcuni paesi e in diversi momenti storici.
Ciao, amico!
Salutare gentilmente le persone che incontriamo è un modo per creare
una relazione, per dire che ci sentiamo amici. Popoli diversi hanno diversi modi per dirsi “Ciao”.
In giro per il mondo ci sono tanti modi di salutarsi.
In India e nel Nepal si usa il namastè: mani giunte, palmo contro
palmo, e piccolo inchino. Da quelle parti non si scambiano baci, che
anzi sarebbero considerati un’offesa.
Invece si mandano baci gli Argentini, lanciandoseli con le mani.
In Cina non ci si tocca: perciò niente baci sulle guance e nemmeno
strette di mano, ma inchini brevi e ripetuti oppure, qualche volta, applausi.
Gli abitanti della Somalia si abbracciano e si danno dei colpetti affettuosi sulla schiena.
Gli Inuit strofinano leggermente i nasi l’uno contro l’altro. È quella del
resto l’unica parte del corpo scoperta, visto il clima gelido del Polo
Nord!
E i saluti nella storia?
Gli antichi Greci incontrandosi esclamavano kaire, cioè “stai allegro, sii
contento di vedermi”. Anche questo è un modo per rassicurare che
non sono un nemico e che dal nostro incontro non avrai danni, anzi!
Nell’antica Roma si diceva ave, che significa “stai bene”.
Questa formula latina noi oggi non la usiamo più. Tra conoscenti ci diciamo “Ciao”, probabilmente senza pensare che in questo modo ci
stiamo mettendo a servizio dell’altro. Infatti, la parola ciao deriva dal veneziano “sciao”, cioè “schiavo”. Un paio di secoli fa circolava anche
l’espressione servo tuo. Oggi ciao è il saluto degli amici, delle persone
che si vogliono bene e sono contente di incontrarsi. E suona ancora
più simpatico se è accompagnato da un bel sorriso.
Proposta 3
Cooperazione... da vicino
In tutti gli ambienti, anche in quelli a te più vicini, la cooperazione è importante, anzi indispensabile per stare tutti bene. Invita gli alunni a riflettere insieme ai compagni e a trovare quali sono i gesti da fare per
andare d’accordo in classe e quali invece rompono l’armonia e rendono tutti scontenti. Poi scriveteli insieme nella scheda corrispondente: Gesti che uniscono - Gesti che dividono.
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Apriamo gli occhi!
Proposta 4
Ancora uno stimolo per riflettere sulla convivenza “a stretto contatto”.
L’insegnante aiuterà gli alunni a individuare ed esprimere sinteticamente
ciò che li fa stare bene insieme, nel contesto della classe e della
scuola.
Dai fatti alle parole!
Per la classe che ha aderito al progetto è arrivato il momento, dopo
tanto lavoro, di essere protagonista. Il titolo sottolinea che dopo essere
passati dalle parole (il lavoro di conoscenza preliminare) a una consapevolezza ben acquisita e, di conseguenza, aver agito con un’azione
concreta a favore di CBM, ora si torna di nuovo alle parole, per raccontare il tutto. Se è stato organizzato un evento o un mercatino per
la raccolta fondi, non può mancare una scheda sull’iniziativa, completata da una foto. L’alunno potrà stilare una brevissima cronaca completando uno schema in cui vanno inseriti una breve descrizione e qualche dato relativo all’esperienza vissuta. Scegli tra i due modelli proposti
quello più adatto alla modalità dell’iniziativa.
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Apriamo gli occhi!
Il giorno ............... nella scuola ............... che io frequento è successa
una cosa molto importante: .............................................................
Con i miei compagni, abbiamo realizzato ......................... e poi l’abbiamo
..................... per raccogliere fondi per CBM.
È stato un successo! I soldi guadagnati andranno al progetto “..........”.
Sono felice e orgoglioso perché ...... potrà guarire (essere curato) anche
grazie al mio contributo.
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Apriamo gli occhi!
Il giorno ............... nella scuola ............... che io frequento è successa
una cosa molto importante: ................................................................
Con i miei compagni abbiamo presentato ufficialmente il risultato del nostro lavoro sulla vista e su CBM, l’associazione che ........... È stato un
successo!
Ecco alcuni commenti di chi ha partecipato: .......................................
............................................................................................................
............................................................................................................
............................................................................................................
Ed ecco la mia opinione:......................................................................
............................................................................................................
............................................................................................................
Il voto che io do a tutto il progetto “............” è ......................................
Mi è piaciuto soprattutto quando ........................................................
Ho imparato ........................................................................................
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CBM libretto insegnanti III TERZA:Layout 1