Liceo Classico Statale “G.F.PORPORATO” Classico – Linguistico – Scienze umane – Economico-sociale Via Brignone 2, 10064 - PINEROLO tel. 0121 795064/70432/376877 - fax 0121 795059 e-mail: [email protected] www.liceoporporato.it Circolare n. del Emessa da 504 7 giugno 2013 DS Agli studenti di tutte le classi Ai genitori Ai docenti Al DSGA Al personale ATA LL. SS. OGGETTO: attività di educazione alla salute: chiarimenti e precisazioni. A seguito della pubblicazione di un articolo su un periodico locale, si ribadisce quanto già formalizzato con circolare interna n. 447 del 2 maggio 2013, portandone a conoscenza anche tutte le altre componenti della scuola. Si riporta, pertanto, di seguito una parte della circolare sopracitata: “A seguito di ripetute prese di posizione inerenti lo svolgimento di uno dei percorsi di educazione alla salute cui l’Istituto ha aderito su proposta del Ce.Se.Di-Provincia di Torino, si ritiene necessario precisare quanto segue: • tutte le attività proposte rientrano in percorsi istituzionali formalizzati che hanno ottenuto il patrocinio del Ministero, della Regione e degli Enti locali; • da parte dei docenti referenti alla salute e della funzione strumentale per lo studente è stato operato un monitoraggio di quanto effettuato e i risultati verranno resi disponibili a tutti coloro che desiderano ulteriori chiarimenti in merito; • su tutte le attività si è svolto un successivo approfondimento che ha consentito di contestualizzare e analizzare anche criticamente quanto proposto dai relatori esterni; • il materiale distribuito non preventivamente visionato dai docenti di riferimento è stato ritirato ed è giacente presso la Presidenza, perché non si è ritenuto opportuna l’ulteriore diffusione senza un preventivo confronto che tenesse conto dell’età dei ragazzi, dei diversi stili educativi e delle sensibilità di famiglie e docenti stessi; • si è provveduto tempestivamente ad informare i responsabili del Ce.Se.Di-Provincia di Torino della scelta fatta, sottolineando la necessità di una valutazione preventiva e condivisa degli interventi e degli eventuali materiali da diffondere; • tutte le azioni sono state intraprese con la massima trasparenza, in accordo con i referenti alla salute, nel più completo rispetto dei diversi orientamenti educativi e delle convinzioni di ciascuno.” Ritenuto che il contenuto dell’articolo fosse gravemente lesivo del nome e dell’immagine del nostro Liceo, è stata inviata una replica alla redazione del periodico locale, all’Ente di riferimento e alla Provincia di Torino, soggetto promotore dell’iniziativa. Per opportuna conoscenza si allega l’articolo di cui all’oggetto e la replica inviata in qualità di legale rappresentante del Liceo. Con l’auspicio che possano cessare polemiche strumentali e poco utili allo svolgimento sereno dei nostri compiti educativi, ribadisco il ruolo di Istituzione educativa fondamentale che tutte le scuole ed il nostro Liceo in particolare svolgono, con passione e dedizione, nel rispetto di tutti e di ciascuno. Il Dirigente Scolastico Maria Teresa Ingicco Vedi allegati Una scuola che continua ad educare nel rispetto di tutti e tutte Ho letto oggi, 5 giugno, gli articoli apparsi a pagina 3 della “Vita diocesana Pinerolese” del 2 giugno 2013 e ritengo mio dovere fare alcune riflessioni in proposito, in qualità di legale rappresentante del Liceo “G. F. Porporato” di Pinerolo. In merito alle considerazioni di Luca Tosoni, mi limito a dire che la scuola e tutti coloro che, con professionalità, passione e fatica ci lavorano e ci vivono, sono una comunità educante dedita a costruire quotidianamente un patrimonio di valori morali e civili condivisi ispirati al rispetto delle diversità e ai valori della nostra Carta Costituzionale, come deve fare una scuola pubblica laica. Per quanto riguarda il contenuto dell’articolo di Ives Coassolo, ho notato con stupore e disappunto che contiene una ricostruzione falsa e strumentale dei fatti, in cui si stabiliscono connessioni fra situazioni tra loro del tutto indipendenti. Ringrazio l’estensore dell’articolo per avermi definito equilibrata, ma mi avrebbe fatto piacere essere interpellata direttamente, in relazione a quello che viene definito un “caso”. Inoltre, l’aver associato il nome e l’immagine del Liceo a due articoli in cui si pone in dubbio così pesantemente il ruolo educativo della scuola non rende affatto giustizia ad un’istituzione che rappresenta un solido riferimento culturale per il nostro territorio. Sul merito dei fatti, in primo luogo il libretto incriminato non è “approdato” nelle scuole del pinerolese, ma è stato distribuito dai referenti individuati dalla Provincia di Torino, nell’ambito di un percorso di educazione alla salute e informazione sessuale promosso dal Centro Servizi Didattici dell’Ente. Da decenni ormai le scuole si avvalgono delle proposte formative che annualmente vengono vagliate e validate dalla Provincia e che, generalmente, hanno un solido fondamento pedagogico e didattico. L’attività in questione rientrava nel Piano dell’Offerta Formativa approvato dal Collegio Docenti e da ciascuno dei Consigli di Classe coinvolti; il documento di cui si parla è stato distribuito all’ultimo incontro dai referenti incaricati dalla provincia e nulla ha a che fare con il gruppo Welcome del nostro Istituto, che nulla ha “sdoganato”. I riferimenti dell’articolo alle attività del gruppo Welcome in relazione al libretto sono, a mio avviso, forzate e assolutamente incongruenti, non essendovi alcuna relazione fra le iniziative contro l’omofobia e una pubblicazione che è stata curata da soggetti esterni alla scuola. Mi sembra inoltre molto grave che la critica su alcuni contenuti sia associata in modo del tutto gratuito e strumentale a questioni ben diverse, che riguardano il riconoscimento dei diritti di una minoranza e il rispetto delle diversità. Il messaggio implicito che sembra trasmettere l’articolo è che chi promuove iniziative contro l’omofobia sia, di per sé, sostenitore del sesso libero o di una visione consumistica e superficiale della sessualità. Rispetto alle iniziative intraprese una volta venuta a conoscenza dell’accaduto, mi sono premurata di informare l’Ente promotore dell’iniziativa, gli insegnanti referenti e alcuni dei rappresentanti degli studenti e ho interrotto la distribuzione. Ho ascoltato con attenzione chi fra i genitori ha ritenuto opportuno sottopormi direttamente le proprie osservazioni, come faccio da quando ho iniziato il mio lavoro al Liceo “G. F. Porporato”. C’è stato, inoltre, un confronto con i docenti dell’Istituto, dal quale è emerso, anche alla luce delle valutazioni degli studenti coinvolti, che una parte del percorso di informazione sessuale (uso non a caso il termine di informazione e non educazione) si è rivelato utile e nessuno, docenti compresi, ha messo in dubbio la serietà dei professionisti che sono intervenuti. Una parte del contenuto del libretto distribuito è risultata poco appropriata e non condivisibile nella forma e nella sostanza; per tali ragioni ho deciso di interromperne la distribuzione. Mi preme sottolineare che non c’è stata alcuna pressione di minoranze su maggioranze, come sostenuto nell’articolo, e che da sempre la nostra scuola condivide le scelte educative adottate con le famiglie, gli studenti e il territorio, come dimostrano le numerose iniziative di questo e dei passati anni scolastici su temi fondamentali quali la tutela dei diritti, l’educazione alla legalità e alla cittadinanza, le numerose ricerche e gli importanti contributi culturali di tanti anni di storia del Liceo. Una storia di impegno che ha contribuito alla crescita di persone di grande cultura e rigore e che molto ingiustamente, anche nell’uso della fotografia utilizzata, scattata in occasione del nostro 150°, viene associata a valutazioni così pesantemente negative sul ruolo della scuola. Certa che le mie considerazioni troveranno lo spazio e l’attenzione necessari, ringrazio quanti contribuiscono e hanno contribuito allo sviluppo dei nostri cittadini di oggi e di domani, nel rispetto delle loro diversità, ma con l’attenzione all’uguaglianza di tutti e tutte. Maria Teresa Ingicco dirigente scolastico del Liceo G. F. Porporato Vita diocesana pinerolese - N.11 Domenica 2 giugno 2013 La “Contro Guida del sesso” e il caso del liceo Porporato di Pinerolo Alcune settimane fa è approdato, in alcune scuole superiori del pinerolese, un libretto dal significativo titolo “Sex Choices: Contro Guida del sesso”, in maniera discreta: quasi passando inosservato. Si tratta di testo di divulgazione e di educazione alla sessualità che racconta in maniera dettagliata (al limite del porno!) ai giovani il sesso come divertimento e propone che questo sia fatto in tutta libertà distinguendo bene la dimensione sessuale da quella affettiva. Insomma l’affetto non c’entra quando ci si vuole divertire. Questo libretto è apparso anche al Porporato, sdoganato in particolare dai fondatori del gruppo Welcome. Si tratta di un gruppo nato un paio di anni fa che opera nel liceo per promuovere la conoscenza del mondo omosessuale, lesbico, trasnsessuale, bisessuale, (GLBT in sigla). Galeotta, per la fondazione del gruppo, fu la segnalazione di un insegnante a riguardo in un bacio di due ragazze in un corridoio del liceo. Da questa segnalazione è nato un acceso dibattito interno e un gruppo di insegnanti, con alcuni allievi, ha creato il gruppo per sensibilizzare gli allievi contro l’omofobia. Sono state proposte, nei dibattiti scolastici aperti alle classi, molte testimonianze di gay e lesbiche a difesa dei loro diritti ed è nato “Welcome”. In questo contesto è stata distribuita la “Contro guida del sesso”. Rilevante è la modalità con la quale questo libretto è stato distribuito: nessun collegio docenti o consiglio di classe era a conoscenza dell’iniziativa, anche nelle altre scuole. «Partendo come attività in ambito dell’educazione alla salute, nessuno ci ha fatto caso più di tanto», spiegano alcuni insegnanti. «Molti colleghi non ne sapevano niente. La preside, Maria Teresa Ingicco, è stata molto equilibrata. Una volta visto il libretto e ascoltato alcuni insegnanti ha interrotto la distribuzione e si è svolto un incontro per discutere la questione». Ora tutto è fermo. Ma restano alcuni punti aperti: il libretto in questione è stato patrocinato dal comune di Torino, dalla regione Piemonte e dal Governo, ma è stato realizzato senza il consenso della comunità scientifica e di molte realtà educative che non sono state interpellate. Significativa la bibliografia a senso unico del libretto: tutte le idee fondamentali sono desunte dalle pubblicazioni di una psicologa spagnola che di mestiere fa l’attrice e la presentatrice in tv. Il libretto dunque non ha altra valenza che divulgativa. Un caso analogo è avvenuto in questi giorni in Croazia: il ministero dell’istruzione ha introdotto un corso obbligatorio di educazione sessuale per tre ore settimanali. All’analisi dei programmi è nata una controversia educativa che è arrivata fino alla Corte Costituzionale Croata con questo esito: l’Alta Corte ha deciso il 22 maggio scorso la sospensione delle lezioni di educazione sessuale in tutte le scuole pubbliche del paese, sostenendo che il governo non ha consultato i genitori degli studenti quando ha introdotto l’insegnamento. L’educazione sessuale a scuola ormai è definita da tutti carente e questi avvenimenti possono spronare la riflessione su come intendere e realizzare un nuovo modello educativo. Ma nel rispetto di tutte le parti in causa. Anche quella genitoriale che non può essere tenuta all’oscuro di quanto avviene nella scuola. Ecco la riflessione di un genitore che ha la figlia iscritta al liceo Porporato: «Nostra figlia ha ricevuto il libretto, ma noi l’abbiamo saputo da terzi. Strano perché in famiglia siamo abituati a condividere in genere. Non ne sapevamo niente. È stata una sgradita sorpresa leggere quel libretto. Su queste tematiche noi dovremmo essere interpellati per poter dire la nostra. Per aggiungere gravità a gravità riguardo ai contenuti si parla del sesso come di un gioco. È un testo che trasuda ideologia da tutti i pori. Il linguaggio utilizzato è un finto linguaggio giovanile. Ci ha fatto ribrezzo notare i vari loghi che patrocinavano questo libretto. Il comune di Torino, la Regione Piemonte e il Governo nella funzione del ministero della gioventù. Ma dopo la lettura attenta del libretto ci chiediamo se questi patrocini siano reali. Del contenuto ne abbiamo parlato in famiglia con i nostri ragazzi e ne abbiamo fatto una lettura critica. Per prima cosa si tratta di un testo realizzato male dal punto di vista editoriale e stilistico. I contenuti poi sono idee poverissime per poter fare chiarezza su un argomento così delicato. Inoltre è chiara la posizione del tutto di parte del pensiero che non è condiviso dalla maggioranza. Si tratta di un pensiero di minoranza che i ragazzi stessi hanno avvertito come una presa in giro. Nostra figlia ci ha detto che attraverso quel libretto l’immagine dei giovani liceali diventa un gruppo di ragazzi che ha voglia di fare sesso tutto il giorno ovunque. Molti giovani si sono sentiti insultati. Questo libretto può servire solo a quel gruppo di ragazzi che vuole sentirsi dire queste cose per continuare a fare ciò che già abitualmente fa in ambito sessuale e che in definitiva non hanno bisogno di questo libretto. Noi per ora ci siamo fermati a una sterile indignazione di fronte a una grossa doppiezza. Ne seguiremo l’evoluzione». Rivela uno studente del Porporato che alcune classi si sono rifiutate totalmente di ricevere il libretto in questione prima che venisse ritirato, rimandandolo all’insegnante. La riflessione sul delicato tema della sessualità deve essere una questione condivisa e non il risultato di un atto di forza di una parte di minoranza. Ora insegnanti e genitori sono allertati e si vigilerà al riguardo. Ives Coassolo