PREFAZIONE E RINGRAZIAMENTI Questo libretto è il primo risultato di un percorso che mi auguro pieno di tante altre soddisfazioni. Riassume e diffonde il lavoro di un gruppo di volontari delle Pro Loco che hanno voluto investire il proprio tempo nel futuro e nel tentativo di migliorare la propria Associazione. L’unico fattore in grado di distinguere una località, all’interno della sterminata offerta turistica veicolata via internet, è oggi la ‘qualità’ e per questo abbiamo sviluppato un percorso che potesse dare senso a questo termine anche per le Pro Loco. I primi risultati sono dentro a queste poche pagine che costituiscono una prima breve guida per chi vorrà provare a migliorarsi. Per tutto questo devo ringraziare Accademia d’Impresa, a nome mio e del Comitato Direttivo della Federazione Trentina Pro Loco e Consorzi, che ha accolto la nostra proposta di utilizzare le sue risorse a favore del mondo Pro Loco. A questo particolare progetto, supportati dal direttore della struttura Mauro Leveghi, hanno lavorato Milena Casagranda, Stefano Pollini, Marica Bertoldi e Cristina Rosati. Infine voglio ringraziare i generosi volontari delle Pro Loco che hanno dedicato il loro tempo al ‘pensare’ piuttosto che al fare e che voglio nominare singolarmente: Gianluca Oliana e Luciano Cont della Pro Loco di Aldeno, Valentina Lanz della Pro Loco di Ala, Katarzyna Ragus della Pro Loco di Ravina, Giancarlo Fontana e Wilma Loss della Pro Loco di Ronco e Sonia Capponi della Pro Loco di Pinzolo. Il lavoro non è finito qui, direi che questo è solo l’inizio. IL PRESIDENTE Armando Pederzolli Federazione Trentina Pro Loco e Consorzi & Accademia d’Impresa - Progetto Qualità Pro Loco – Novembre 2008 2 Federazione Trentina Pro Loco e Consorzi & Accademia d’Impresa - Progetto Qualità Pro Loco – Novembre 2008 INTRODUZIONE Il Progetto Qualità Pro Loco nasce per stimolare le associazioni Pro Loco a riflettere sul proprio modo di operare, per poterlo confrontare e migliorare all’interno di un sistema che ospita, ogni anno, più di 4.000.000 di turisti. Le Pro Loco ‘colorano’ la vacanza dei visitatori per trasformarla in un’esperienza da ricordare e ripetere. Quello che le Pro Loco decidono di offrire sarà ciò che i turisti e i visitatori vedranno di quel territorio, un’immagine che dovrà essere continuamente costruita e verificata anche tenendo conto delle tendenze del turismo moderno all’interno delle necessità della comunità più in generale. Obiettivi generali del progetto Il progetto Qualità Pro Loco nasce per esplorare la possibilità migliorare e consolidare alcune capacità nell’organizzazione di eventi a partire dall’analisi delle proprie esperienze. Il percorso formativo costruito per l’occasione sottolinea l’importanza di dotarsi di un sistema di auto-valutazione degli eventi che le Pro Loco possano trovare utile per condurre una riflessione sul proprio modo di fare. Valutare per dare valore Per valutazione non si intende qui l’attribuzione di un ‘voto’ come a scuola, ovvero il giudizio su di una prestazione. Per valutazione si intende il modo di “dare valore”, il tentativo di misurare qualche cosa per poter vedere la sua efficacia e/o la sua evoluzione nel tempo. La valutazione permette inoltre di stabilire dei criteri per confrontare tra loro i vari progetti che la stessa Pro Loco propone, o ancora di confrontarli con quelli di qualche altra associazione. Complessivamente la valutazione è un modo tra i tanti di analizzare e dare forma alla qualità del modo di costruire e realizzare gli eventi. 3 Federazione Trentina Pro Loco e Consorzi & Accademia d’Impresa - Progetto Qualità Pro Loco – Novembre 2008 Valutar-si Dotarsi di un sistema di valutazione significa costruire una modalità condivisa di vedere ed analizzare la propria attività. Dotarsi di strumenti di misura aiuta a non fermarsi alle apparenze, aiuta a prendere in considerazione più di un aspetto e a capire che cosa può essere migliorato. Nessuno ci può dire da fuori che cosa fare, possiamo invece imparare noi ad utilizzare strumenti che ce lo facciano scoprire autonomamente, degli strumenti che ci aiutino a individuare dei paletti, dei criteri su cui concentrare l’attenzione, che possono anche essere utili a leggere e a far evolvere il modo di fare di una Pro Loco. Un ‘sistema’ di valutazione Questo processo può essere molto utile alle singole associazioni ma aumenta la propria utilità se diventa un sistema di valutazione utile per tutte le Pro Loco. Quando si estende, un sistema di valutazione condiviso permette a chi lo utilizza di comprendere le modalità di lavoro degli altri utilizzatori. Permette inoltre di valorizzare e rendere distintivo il proprio modo di operare, di capire quali sono le proprie peculiarità e le proprie modalità di intervenire sul territorio. Così le Pro Loco possono costruire un linguaggio comune, possono dialogare riuscendo a percepire che cosa fa l’altro e scambiarsi idee e prassi, e soprattutto possono lavorare con un’attenzione rinnovata verso il territorio. La valutazione può essere solo autovalutazione Questo sistema di valutazione attualmente non esiste per le Pro Loco e non è possibile importarlo dall’esterno; deve quindi essere inventato dai protagonisti del sistema stesso sulla base di ciò che loro ritengono vada misurato. Abbiamo però delle esperienze in altri contesti, degli esempi positivi che possiamo utilizzare per analizzare i nostri modi, esempi che naturalmente dovranno essere riadattati e in molti casi anche identificati ad hoc. 4 Federazione Trentina Pro Loco e Consorzi & Accademia d’Impresa - Progetto Qualità Pro Loco – Novembre 2008 L’arte del misurare Non è sempre facile sapere cosa misurare e altrettanto complesso può essere comprendere che cosa quella misura indica. E’ necessario capire che cosa vuol dire ad esempio avere tanti incassi ad una festa, oppure pensare a cosa significa avere tanti partecipanti. Il percorso formativo intrapreso ha voluto proporre la costruzione di un metodo che permettesse di capire i numerosi segnali che si possono captare nella realizzazione di un evento e che spesso sono coperti dall’importanza che viene attribuita ad un insieme ristretto di aspetti, su cui però spesso si basa l’intera valutazione dell’evento e si basano le idee di riproposta dello stesso. LA VALUTAZIONE IMPRESSIONE SENSAZIONI SOMMARIA POCHE VARIABILI SENZA INDICATORI NON VERIFICABILE NON CONDIVISIBILE GENERALIZZAZIONE METODO STRUMENTI ARTICOLATA MOLTE VARIABILI INDICATORI RAGIONATI VARIFICABILE COMPRENSIBILE PER ALTRI COMUNICABILE BASE DECISIONALE 5 Federazione Trentina Pro Loco e Consorzi & Accademia d’Impresa - Progetto Qualità Pro Loco – Novembre 2008 Il percorso proposto non è stata una classica esperienza didattica ma un progetto sperimentale partito dall’esperienza dei partecipanti che ha analizzato eventi già proposti e applicato a questi gli strumenti realizzati. I contenuti I contenuti teorici che sono stati presentati ai partecipanti hanno riguardato tre aree particolari all’interno del processo di organizzazione di un evento: sono stati considerati i contenuti della progettazione dell’evento, della sua gestione e del network che si rende utile al raggiungimento dei propri scopi. Dopo questa prima fase si è proceduto alla costruzione di strumenti che fossero in grado di raccogliere le osservazioni e che ne permettessero un successivo utilizzo. 6 Federazione Trentina Pro Loco e Consorzi & Accademia d’Impresa - Progetto Qualità Pro Loco – Novembre 2008 GLI STRUMENTI UTLIZZATI Il piano di progetto E’ stato proposto ai partecipanti di provare ad utilizzare un piano di progetto in cui specificare in modo chiaro gli obiettivi e il senso dell’evento, l’articolazione dell’evento, i compiti di ognuno, i costi, gli eventuali rischi e le modalità di valutazione; Elementi 1. Scopo dell’evento 2. Articolazione dell’attività 3. Risorse 4. Assegnazione 5. Coordinamento 6. Rischi 7. Costi Descrizione Definire gli obiettivi del progetto: vanno presidiati e controllati nel corso di tutto il progetto Quali sono le attività da svolgere e in che sequenza: prima durante e dopo. Persone, tecnologie, materiali impiegati nel progetto. Vanno descritte le caratteristiche, le quantità, il tempo di impiego e il modo di ottenerle. Chi fa che cosa: chi è responsabile di ogni singola attività, come viene incaricato, coinvolto, responsabilizzato Quali sono i principali momenti di coordinamento e di decisione: chi si occupa di coordinare il progetto. Chi si occupa di coordinare le singole attività o i gruppi di persone Fattori che possono avere effetti negativi sul raggiungimento degli obiettivi Quali sono i costi da sostenere, programmazione e controllo 7 Federazione Trentina Pro Loco e Consorzi & Accademia d’Impresa - Progetto Qualità Pro Loco – Novembre 2008 Il piano di valutazione del progetto Parallelamente al piano di progetto è stato proposto di utilizzare una prima scheda di valutazione in cui specificare le variabili principali da osservare e tenere sottocontrollo durante l’evento e le domande domanda da fare: orali in forma di intervista o scritte attraverso un questionario. E’ importante specificare anche chi si deve occupare di fare tali domande e di tenere sotto osservazione alcune variabili. Elementi 1. Scopo dell’evento 2. Articolazione dell’attività 3. Risorse 4. Assegnazione 5. Coordinamento 6. Rischi 7. Costi Descrizione variabili da analizzare Sono stati raggiunti gli obiettivi? E’ stata rispettato il piano delle attività? Le risorse erano adeguate e sono state impiegate con efficacia? Le responsabilità assegnate sono state recepite ed interpretate correttamente? Il coordinamento è stato efficace? Sono stati previsti gli elementi critici? Come sono stati gestiti? Quali le spese e quali i ricavi? Per dare una validità pratica al piano di valutazione è stato necessario strutturare una griglia articolata che prendesse in considerazione un livello di analisi più approfondito e allo stesso tempo più concreto. In particolare era necessario andare ad individuare che cosa si voleva misurare e che cosa indicassero questi valori: 8 Federazione Trentina Pro Loco e Consorzi & Accademia d’Impresa - Progetto Qualità Pro Loco – Novembre 2008 La griglia di valutazione dell’evento Dati qualitativi SONO STATI RAGGIUNTI GLI OBIETTIVI DEL PIANO PROGETTO? Si In parte No Perché in parte? Perché no? Obiettivo 1:……………… Obiettivo 2:……………… Strumenti Due o tre domande poste da circa 5 persone del gruppo di organizzazione dell’evento, ad almeno 3 fruitori (nb: attenzione a individuare correttamente il target) Indicatori l’opinione dei fruitori rispetto all’esperienza (legame tra il tema e l’obiettivo) lo stato d’animo delle persone ……………………………….. RISULTATI DIVERSI DAGLI OBIETTIVI DEL PROGETTO, NON PREVISTI Positivo/negativo?................................................................ Risultato 1:………………… Da valorizzare o da eliminare?............................................. Positivo/negativo?................................................................ Risultato 2: ………………... Da valorizzare o da eliminare?............................................. LE RELAZIONI CRITICHE Relazione con:……………. (ripetere per ogni partner) Nuova/ non nuova? Tipo di partner (comune, ass…) Con che ruolo è intervenuto? Presenza positiva o negativa? Perché? Da riattivare? (si/no) IDEE PER LA PROSSIMA EDIZIONE Cosa inserire? Cosa eliminare? Cosa cambiare? Perché? COME SONO STATE PERCEPITE LE COSE NUOVE Capire se dalle domande poste agli intervistati viene nominata la novità e poi in che termini ne parlano 9 Federazione Trentina Pro Loco e Consorzi & Accademia d’Impresa - Progetto Qualità Pro Loco – Novembre 2008 Dati Quantitativi Affluenza e costi Affluenza (N° persone) Chi partecipa (Target) Come partecipa(Coinvolto?) Costi preventivati Costi complessivi Copertura sponsor Attività organizzative Il programma dell’evento è stato realizzato: Tutto % Attività logistiche Luogo dell’evento infrastrutture raggiungibilità sicurezza servizi immagine Attività di ristorazione Quante persone? Miglioramenti possibili Attività tecnico-allestitive Persone che lavorano Tempi di preparazione Tempi smontaggio Quante persone? Quanto tempo? Quanto tempo? Attività di comunicazione Materiale stampato Pubblicità Quanto? Di che tipo? Attività reperimento e gestione risorse-finanziarie Chi sono i finanziatori? Attività amministrative Autorizzazioni Compensi Assicurazioni Accordi con gli artisti (compensi, contratti…) 10 Novità? Sufficiente? Sufficiente? Sufficiente? Sufficiente? Sufficiente? Efficace? Efficace? Miglioramenti possibili Miglioramenti possibili Federazione Trentina Pro Loco e Consorzi & Accademia d’Impresa - Progetto Qualità Pro Loco – Novembre 2008 Problemi riscontrati Problemi incontrati Di che tipo? Come sono stati affrontati? Risolti? Risolti in parte? Logistici Tecnico- allestitivi Organizzativi Comunicazione Amministrazione Personale Gli strumenti sono stati costruiti in aula e sono stati poi utilizzati direttamente dai partecipanti per la progettazione e la valutazione di uno degli eventi organizzati durante l’estate. Il grado di applicazione di questi è stato differenziato ma tutti i partecipanti ne hanno riconosciuto il valore. In particolare i partecipanti sono riusciti a fissare alcuni punti su cui non avrebbero mai potuto fare delle considerazione senza una lavoro che precedesse l’evento e che fosse concluso a posteriori con una riflessione. 11 Federazione Trentina Pro Loco e Consorzi & Accademia d’Impresa - Progetto Qualità Pro Loco – Novembre 2008 Una parentesi: strumenti e organizzazione Riportiamo in questo riquadro alcuni dati raccolti dalla Federazione grazie ad un questionario inviato alle Pro Loco nel mese di settembre del 2008. L’elemento organizzativo spicca come possibile campo di miglioramento secondo il 45% delle Pro Loco ed è al terzo posto tra le questioni urgenti. Gli strumenti utilizzati hanno influito fortemente sull’attribuzione dei compiti e dei ruoli, ‘chi fa cosa?’ è stata una domanda a cui non è sempre stato facile rispondere. elementi da migliorare b- la distribuzione dei compiti e dei ruoli 45% a- la quantità e le strategie di finanziamento 45% d- l’organizzazione degli eventi 38% h- i rapporti con il Consorzio Pro Loco 33% f- i rapporti con le Apt 32% g- i rapporti con il paese 26% e- il ricambio generazionale 22% c- i rapporti con il comune 18% questioni urgenti e- il ricambio generazionale a- la quantità e le strategie di finanziamento b- la distribuzione dei compiti e dei ruoli 12 51% 30% 28% g- i rapporti con il paese 22% f- i rapporti con le Apt 20% d- l’organizzazione degli eventi 19% c- i rapporti con il comune 16% h- i rapporti con il Consorzio Pro Loco 7% Federazione Trentina Pro Loco e Consorzi & Accademia d’Impresa - Progetto Qualità Pro Loco – Novembre 2008 I PRIMI RISULTATI Nella prima fase di aula si è verificato che le Pro Loco sono molto attente al processo di valutazione dei propri eventi ma risentono della mancanza di un metodo valido, riconosciuto e condiviso che possa essere utilizzato. Non è stato difficile lavorare su alcuni temi cari all’organizzazione degli eventi attraverso i contenuti teorici della progettazione e della gestione degli eventi che hanno arricchito il bagaglio di conoscenze dei partecipanti. I partecipanti hanno scoperto che esiste un insieme di nozioni teoriche sull’organizzazione degli eventi che ha strutturato da tempo i suoi contenuti, dando particolare rilievo a come si collabora con le altre entità del territorio coinvolte negli eventi. La necessità di dedicare del tempo alla costruzione e strutturazione di strumenti ha messo in luce che solitamente molto spazio viene dato all’operatività e una porzione marginale di energie viene invece dedicata alla condivisione e alla riflessione sui risultati del proprio operato. Esiste uno sbilanciamento forte dell’organizzazione dell’evento sulla fase operativa mentre le altre fasi vengono considerate molto meno importanti. Valutazione Realizzazione Ideazione Pianificazione L’utilizzo di strumenti come il piano di progetto e la scheda di valutazione ha permesso alle persone che lavorano all’interno della Pro Loco di condividere con gli altri alcune considerazioni sull’andamento dell’evento. I dati raccolti e strutturati grazie all’utilizzo degli strumenti 13 Federazione Trentina Pro Loco e Consorzi & Accademia d’Impresa - Progetto Qualità Pro Loco – Novembre 2008 costruiti hanno costituito una base comune e condivisa sulla quale ragionare. L’oggetto di discussione nei direttivi delle Pro Loco è, a volte, difficile da individuare e da focalizzare e la formalizzazione di alcuni strumenti è stata ritenuta utile in questo senso. La costruzione di strumenti ha permesso di concentrasi su un numero più alto di elementi e di soffermarsi sopra questi con maggiore facilità. Aver fissato questi punti ed averne intrapreso una discussione ha permesso di spostarsi da una valutazione fatta di impressioni e sensazioni ad una valutazione ragionata dalla quale trarre qualche elemento in più per il futuro. La formalizzazione dei dati raccolti ha inoltre permesso di ipotizzare spiegazioni più approfondite del perché un evento è andato bene o male. La semplice impressione rendeva particolarmente difficile il passaggio al livello successivo che consiste di solito nel ‘tentare una spiegazione di quello che è successo’. Una valutazione fatta in modo approssimativo non permette nemmeno di avere chiaro ‘cosa’ è successo’, ed ogni tentativo di capire ‘perché’ è successo è inutile se fondato su una simile premessa. Un quadro più strutturato e condiviso della realtà dell’evento permette invece di dare per consolidato e comune a tutti almeno ‘ciò che è successo’ e permette di intavolare una discussione sulle possibili motivazioni di quanto accaduto perché ci aiuta a costruire un linguaggio comune che abbia dei significati condivisi da tutti. In questo processo ha avuto un ruolo fondamentale la necessità di scrivere le cose ai fini dell’utilizzo di un metodo. La Pro Loco fanne spesso troppo affidamento alla memoria individuale e si preoccupano 14 Federazione Trentina Pro Loco e Consorzi & Accademia d’Impresa - Progetto Qualità Pro Loco – Novembre 2008 poco dell’importanza che ha lasciare un segno o una memoria scritta condivisa. Per arrivare a costruire questo insieme di oggetti del ‘discutere’ è necessario lavorare in gruppo. Stiamo ora parlando di un passaggio delicato che dovrebbe a nostro avviso costituire l’anima della vita associativa. Un’associazione è in sostanza un gruppo di persone che si mettono insieme per perseguire degli scopi comuni e tali scopi dovrebbero essere condivisi da tutti i soci, per lo meno dal direttivo. Il ristretto numero di Pro Loco che ha composto il gruppo di lavoro ha rivelato che quello della condivisione e della riflessione sarebbe un comportamento da tenere in tutte le fasi che costituiscono gli eventi. Realizzazione Pianificazione Valutazione Ideazione Nella figura vediamo che tipo di rappresentazione del processo emerge dal gruppo di lavoro quando si parla di un evento. Il momento critico di condivisione e riflessione sui risultati è ciò che rappresentiamo nel disegno con una ‘incerta linea tratteggiata’. Che rapporto c’è tra la valutazione e l’ideazione di un evento, ad esempio per un’eventuale riedizione? E’ stato molto difficile, per le Pro Loco che hanno partecipato, utilizzare i dati raccolti per fare una valutazione che andasse oltre quella personale e quindi fare in modo che questa diventasse materiale di lavoro per tutto il gruppo. Ancora più difficile portare i risultati al di fuori dei confini dell’associazione, ai finanziatori, ai partner, valorizzando il fatto che il nome di queste Associazioni è ‘Pro Loco’, e che quindi il ‘luogo’ deve essere sempre un elemento vivo e di valore. La valutazione sembrava avere all’inizio, per i partecipanti, un utilizzo più dal punto di vista tecnico logistico che dal punto di vista dello stimolo alla riflessione. Inoltre c’è una tendenza a ritardare questo tipo di lavoro, a rimandarlo nel tempo rischiando quindi di perdere i dati 15 Federazione Trentina Pro Loco e Consorzi & Accademia d’Impresa - Progetto Qualità Pro Loco – Novembre 2008 raccolti o di banalizzare la particolarità di ogni specifica situazione. L’effetto del ricordo tende poi a limare i possibili spigoli problematici dell’accaduto e ad uniformare il singolo eventi a tutti gli altri realizzati in passato. Cosa è emerso da chi ha tentato di fare questo tipo di sforzo, cioè da chi ha provato in qualche modo a chiudere il circuito collegando la fase di valutazione con quella dell’ideazione? E’ chiaro che una fase di condivisione e riflessione basata su una valutazione deve trovare origine fin dalla prima ideazione dell’evento. E’ pressoché impossibile valutare un evento solo ed esclusivamente ex post poiché gli strumenti che si costruiscono in questo caso rischiano solo di mostrare che le cose sono andate proprio come si voleva. Per fare una valutazione degli obiettivi bisogna fissare quelli che ci prefiggiamo e verificare, dopo la realizzazione di un evento, se li abbiamo raggiunti o meno, diversamente sarebbe difficile avere un qualche riferimento valido rispetto alla situazione di partenza. Per fare alcuni esempi elenchiamo degli aspetti che sono stati oggetto di valutazione, condivisione e riflessione. I destinatari degli eventi E’ importante tenere conto del legame che unisce i destinatari dell’evento, il tipo di proposta e la modalità di coinvolgimento delle persone. Ogni possibile tipologia di partecipante agli eventi ha esigenze diverse legate alla sua età, alla sua provenienza e a tante altre variabili. La tipologia di proposta non può essere slegata a chi vi partecipa e si è visto che le persone sono più interessate quando possono fare un’esperienza diretta di qualche tipo. I partner Qualunque altra associazione, organizzazione, ditta o amministrazione comunale con cui abbiamo rapporti va coinvolta in tutte le fasi di realizzazione, dall’ideazione alla valutazione, condividendo problematiche e risultati. E’ meglio chiarire fin dall’inizio con quale ruolo i partner prendono parte ai nostri progetti ed è bene sapere che 16 Federazione Trentina Pro Loco e Consorzi & Accademia d’Impresa - Progetto Qualità Pro Loco – Novembre 2008 dividere con loro dei risultati positivi è il primo passo per costruire una relazione che ha un futuro. Le richieste della comunità E’ importante ascoltare le richieste e segnali delle persone e del territorio ma non bisogna fare in modo che le motivazioni del nostro operato siano solo interne od esterne all’associazione. La Pro Loco non deve fare tutto ciò che le viene richiesto dalla comunità piuttosto deve riuscire ad integrare le richieste di quest’ultima con gli scopi e gli obiettivi dell’associazione. L’organizzazione Le Pro Loco hanno il difficile compito di distribuire i compiti e i ruoli al loro interno. Concentrare il lavoro su pochi sovraccarica di impegni un ristretto numero di persone e sminuisce il ruolo, la disponibilità e l’impegno dei numerosi soci su cui si potrebbe contare. Pensare ai ruoli e al chi fa cosa è un modo per strutturare meglio l’organizzazione. Pianificazione Realizzazione Ideazione Valutazione Condivisione e Riflessione 17 Federazione Trentina Pro Loco e Consorzi & Accademia d’Impresa - Progetto Qualità Pro Loco – Novembre 2008 CONCLUSIONI L’intento principale del percorso era quello di proporre ai partecipanti un metodo che potesse essere utile alle Pro loco nello svolgimento delle loro attività. In particolare è emersa l’importanza di alcuni passaggi sui quali la valutazione ha insistito per sua natura viste le modalità in cui è stata proposta. Non si tratta di fasi che hanno una sequenza cronologica ma di un breve elenco di ‘attenzioni’ che se continuamente poste possono notevolmente migliorare sia la vita delle associazioni in generale sia la qualità degli eventi organizzati. Si tratta di fasi che andiamo a descrivere di seguito. Esplicitare Molte domande rimangono di solito implicite nella vita delle associazioni Pro Loco. Tutti danno per scontato di essere lì per un motivo preciso ma quando è ora di raccontarlo questo ‘perché’ rimane vago e non ben precisato. A volte si è l’ perché la Pro Loco esiste da cent’anni, a volte non si sa bene perché si è lì. La domanda ‘perché siamo qui’ influenza inevitabilmente la qualità della vita associativa e degli eventi. Quando questo perchè non è chiaro diventa impossibile dare un senso a tutto ciò che si fa e nemmeno all’esterno il senso del nostro operato verrà compreso. Perché facciamo questa festa? Quali sono gli obiettivi di questa festa? Per chi la facciamo? Tutte queste domande vengono stimolate da qualunque processo di valutazione minimamente strutturato e se ben poste permettono di allineare e correggere ciò che nel tempo può anche diventare ‘senza senso’. Formalizzare La necessità di formalizzare quanto deciso e programmato in sede di ideazione dell’evento ha messo l’accento sull’utilità di una memoria scritta degli eventi. Formalizzare quello che facciamo permette inoltre di guardarsi in una prospettiva storica, permette di vedere se l’associazione 18 Federazione Trentina Pro Loco e Consorzi & Accademia d’Impresa - Progetto Qualità Pro Loco – Novembre 2008 sta navigando verso quanto si era proposta rispetto ad un tempo passato, permette appunto di valutare più in generale se gli obiettivi sono stati raggiunti. Inoltre, lo sforzo di scrivere le cose ci obbliga a tradurre in linguaggio tutto ciò che si vuole fare, ci obbliga ad esplicitarlo attraverso le parole e lo rende quindi comunicabile agli altri. In questo modo quello che facciamo o siamo può essere comunicato e può diventare patrimonio della comunità più allargata. A conferma dell’importanza di questo elemento c’è il fatto che le Pro Loco si lamentano di essere poco conosciute dalla propria comunità ma non riescono ma a valutare che cosa hanno fatto per farsi conoscere ed apprezzare. Ascoltare e condividere Questo termine emerge dalle considerazioni fatte sul percorso riguarda alla messa in gioco dei risultati. Alla fine di un evento ci si trova a dover tirare delle conclusioni. E’ molto importante che tale valutazione non rimanga di conoscenza solo di pochi ma che diventi patrimonio almeno della Pro Loco e di tutti quelli che hanno contribuito alla realizzazione dell’evento. Questo non è sempre facile perché si tende a proteggere il proprio operato dal giudizio degli altri piuttosto che utilizzare le osservazioni come spunto per migliorare. Non si può tuttavia negare che dai partner o dai fruitori degli eventi possano provenire delle indicazioni interessanti, suggerimenti che non devono stravolgere completamente il senso di quello che facciamo ma che possono renderlo migliore e più partecipato da parte della comunità. Forse sarebbe utile integrare quello che dall’esterno pensano delle Pro loco e quello dall’interno esse sono riuscite a valutare. Dal confronto di queste due fotografie si può ricavare un’immagine più ricca di come si è, come mediazione tra quello che ci vedono gli altri e quello che si crede di essere. Innovare Le Pro Loco sperimentano idee, alcune maturano e diventano eventi anche promozionabili, altre scemano, cambiano e si trasformano di continuo. Tutte le volte si cerca di rimettere insieme le poche risorse economiche e le risorse umane del volontariato in modo da ottenere qualche cosa di bello. Innovazione non è aggiungere un dettaglio mai 19 Federazione Trentina Pro Loco e Consorzi & Accademia d’Impresa - Progetto Qualità Pro Loco – Novembre 2008 usato prima ma organizzare e mettere in relazione le risorse in modo diverso. L’innovazione non sta quindi nell’avere più soldi o in chissà quale altra ‘cosa’, la novità emerge quando si riesce a modificare anche di poco un sistema, a farlo spostare di poco da una situazione troppo stabile o che non è capace di evolvere in qualche cosa di nuovo. L’importante è cercare di governare questo spostamento, cercare di farlo corrispondere a degli obiettivi ragionati e non lasciarlo al puro caso, altrimenti abbiamo un cambiamento di qualche tipo ma del quale non riusciamo a comprendere la natura. L’innovazione c’è solo se abbiamo valutato, se abbiamo realizzato un sogno o se abbiamo scoperto qualche cosa di nuovo rispetto a un obiettivo imprevisto. D’altro canto, se non valutiamo rischiamo ogni volta di partire da zero con le esperienze rischiando di ripetere all’infinito gli stessi errori o di scontrarci, ad un certo punto, con un problema che si è fatto troppo grande. La gestione dell’evento Piano di progetto: Fase 1: IDEAZIONE Confronto con il Direttivo e informalmente con stakeholder 1. Riunione di condivisione e prog. valutazione (scheda) 2. Comunicazione stakeholder Fase 2: Fase 3: Fase 4: ATTIVAZIONE PIANIFICAZIONE ATTUAZIONE 1. Riunione con il Gruppo di lavoro (scheda di valutazione) 2.diffusione con stakeholder Valutazione sul campo Fase 5: VALUTAZIONE 20