www.giovaniavventisti.it facebook.com/GA-Gioventù-Avventista facebook.com/Compagnonitalia Settimana di preghiera e Compagnon Aspettalo sulGAmonte! IL MONTE ARARAT Dai il via ad una nuova vita pag.3 IL MONTE MORIA Sacrificati per le realizzazioni altrui pag.5 IL MONTE SINAI Rendi visibile la volontà di Dio pag.8 IL MONTE GHERIZIM Sii un segno di benedizione pag.11 IL MONTE HEBRON Conquista i giganti pag.13 IL MONTE CARMELO O così, o così pag.15 IL MONTE GOLGOTA Senza non si può pag.17 IL MONTE DEGLI ULIVI Aspettalo nel posto giusto pag.19 EDITO DA AMiCUS Romania COORDINATORE Daniel Chirileanu APPLICAZIONI SPIRITUALI Daniel Chirileanu APPLICAZIONI PRATICHE Gicu Dohotar Marcel Brandzanic CURIOSITA’ Evelina Catruna Spunti, riflessioni, idee... EDIZIONE ITALIANA Ministeri Giovanili UICCA TRADUZIONE Monica Andrei ADATTAMENTO Ignazio Barbuscia COLLABORATORE Eduard Jarnea GRAFICA Ady Niculiça Ciprian Ionel RaduBompa 2 ASPETTALO sul monte www.giovaniavventisti.it facebook.com/GA-Gioventù-Avventista facebook.com/Compagnonitalia Spunti, riflessioni, idee... IlDaimonte Ararat il via ad una nuova vita TESTI BIBLICI DI RIFERIMENTO - Genesi cap. 7, 8 e 9:1-17 CURIOSITA’ L’Ararat è una montagna con due cime “Il Grande Ararat” (5.165 m) e “Il Piccolo Ararat” (3.896 m), ed è in realtà un vulcano spento situato sull'altopiano dell'Anatolia, in Turchia, vicino al confine con l'Armenia e l'Iran. L’Ararat è considerato il luogo biblico in cui durante il diluvio si è fermata l’arca di Noè, dettaglio menzionato anche nel Corano. Anche se la montagna si trova in Turchia, essa è rappresentata sullo stemma dell’Armenia, diventandone il simbolo nazionale e attirando le proteste della Turchia. IL FATTO STORICO – SPIRITUALE “Finalmente un angelo scese dal cielo, aprì la solida porta e ordinò al patriarca e alla sua famiglia di uscire sulla terraferma, insieme a tutti gli animali. Nonostante la grande gioia, Noè non dimenticò colui che li aveva sempre protetti; infatti, dopo aver lasciato l’arca, per prima cosa eresse un altare. Desiderava offrire in sacrificio un esemplare di ogni specie di animali puri, per manifestare la sua gratitudine a Dio che li aveva salvati, e la sua fede nel grande sacrificio del Cristo. Dio gradì questo gesto, ed esso rappresentò una benedizione non solo per il patriarca e la sua famiglia, ma anche per tutti coloro che sarebbero vissuti sulla terra. “E l’Eterno sentì un odor soave; e l’Eterno disse in cuor suo: Io non maledirò più la terra a cagione dell’uomo... Finché la terra durerà, sementa e raccolta, freddo e caldo, estate e inverno, giorno e notte, non cesseranno mai”. Genesi 8:21, 22. Questa esperienza contiene un profondo insegnamento per gli uomini di tutti i tempi. Noè era giunto in una terra desolata, ma prima di prepararsi una casa, costruì un altare a Dio.” (Ellen G. White - Patriarchi e profeti, cap. 8). Noè e la sua famiglia si trovavano al punto zero della loro esperienza. Tutto doveva essere ricostruito; tutto doveva essere ristrutturato e reimparato daccapo. Non sarebbe facile nemmeno per noi che beneficiamo di invenzioni incredibili, metodi rivoluzionari, scienza evoluta; figuriamoci per un uomo che si ritrova nella situazione di dover ricostruire il mondo. La prima reazione di Noè, probabilmente a causa del carico di responsabilità, è stata quella di ubriacarsi. E’ stata una sorta di fuga dalla realtà. Purtroppo questo accaduto non ha lasciato solo tracce di vergogna e nudità, ma anche una maledizione di lunga durata. SIGNIFICATI Il monte ARARAT è pieno di significati: • lì sono scesi dall’arca per una nuova vita; • lì hanno manifestato la gratitudine per la loro salvezza a Dio; • lì poteva essere valutata la dimensione della distruzione, del disastro; • in modo simbolico, il nuovo inizio della vita sul pianeta distrutto dal peccato, avviene in alto e non in un buco qualsiasi scavato dal diluvio. www.giovaniavventisti.it facebook.com/GA-Gioventù-Avventista Ogni persona vive ad un certo punto un’esperienza che assomiglia tanto ad un nuovo inizio. Sia perché perdiamo valori e beni materiali; sia perché cambia la nostra posizione sociale; forse la carriera incontra momenti di declino o relazioni che finiscono improvvisamente. Questi eventi, insieme ad una evidente carica negativa, hanno anche qualcosa di positivo: determinano una nuova carica di energie e impongono a ripensare alle proprie priorità. ASPETTALO sul monte 3 ILLUSTRAZIONE Oggi giorno una delle nazioni del mondo offre un livello di vita, di sicurezza, di buona economia e uno status sociale di alto livello: questa è la Germania. È la stessa Germania che durante la seconda guerra mondiale è stata distrutta quasi completamente dai bombardamenti degli alleati. Tutte le fabbriche e tutte le aziende di base dell’industria tedesca sono scomparse dopo la guerra. Si dice che l’esercito russo ha rubato gran parte dei macchinari e dell’attrezzatura industriale rimasta dopo il bombardamento, trasferendola in Russia, dove poi hanno creato fabbriche con questi macchinari. Malgrado queste perdite, la Germania si è rialzata dalle ceneri. Hanno creato nuove fabbriche, le hanno dotate di macchinari di ultima generazione e hanno ricostruito l’intera economia partendo da un momento difficile. Loro hanno progredito e si sono rinnovati, mentre i russi o altri che hanno preso le vecchie attrezzature tedesche ormai superate, hanno ricreato nel loro paese una “novità” vecchia, scaduta. PER DISCUTERE 1. Quale esperienza della vita di qualcuno potrebbe essere paragonata al diluvio? Fate un esempio. 2. Cosa pensi sia stato più difficile per Noè e per i sopravvissuti del diluvio: riorganizzare la vita sul pianeta o avere un livello di vita diverso da quello precedente al diluvio? 3. A che cosa assomiglierebbe lo sbarco in alto, su una montagna nella vita di un giovane? Quali potrebbero essere i pericoli? DA CONDIVIDERE CON IL GRUPPO Racconta al gruppo un momento in cui Dio ti ha trattato come Noè – ti ha salvato da una situazione particolare o da cui altri non sono stati salvati! (ad es. un incidente, una violazione della legge, ecc.). MOMENTO DI RINGRAZIAMENTO Questo è un buon momento per ringraziare Dio attraverso la preghiera, per tutte le occasioni in cui Lui ti ha salvato. LEZIONI “Per un certo periodo, i discendenti di Noè continuarono ad abitare fra le montagne su cui si era fermata l’arca, ma quando si moltiplicarono, l’infedeltà di alcuni determinò una separazione. Coloro che volevano rifiutare di credere nel Creatore, e respingere le limitazioni della sua legge, rifiutavano e disprezzavano l’insegnamento e l’esempio dei loro compagni, rimasti fedeli a Dio. Così, dopo qualche tempo, decisero di separarsi da loro. Di comune accordo si diressero verso la pianura di Scinear, lungo le sponde del fiume Eufrate. Furono attratti dalle condizioni favorevoli e dal suolo fertile; decisero quindi di costruirvi le loro case e una città, con al centro una torre così alta da suscitare la meraviglia del mondo”. (Ellen G. White – Patriarchi e profeti, cap. 8 cfr. Genesi 11: 2-4). Lui è andato via dal Monte degli Ulivi e ha promesso di ritornare. Cosa rappresenta il Monte degli Ulivi per me? • • • • • un luogo di guarigione un luogo di gioia un luogo di preghiera un luogo di miracoli un posto di cambiamento L’importante non è la geografia, ma il significato. “I discepoli avevano visto Cristo ascendendo da loro, dal Monte degli Ulivi. E dopo che i cieli avevano ricevuto Gesù, si sono ricordati la promessa con la quale si separò da loro: «Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» Matteo 28:20. Loro sapevano che il suo amore era ancora con loro. Sapevano che hanno un rappresentante, un avvocato presso il trono di Dio. Innalzavano le loro richieste nel nome di Gesù, ripetendo la sua promessa: «Qualunque cosa chiederete al Padre nel mio nome, Egli vi darà» Giovanni 16:23.” (Ellen G. White – Principi di educazione cristiana, cap. 9). “Il Cristo scende sul monte degli Ulivi dal quale, dopo la risurrezione, era salito in cielo e dove gli angeli avevano ripetuto la promessa del suo ritorno. Dice il profeta: «… l’Eterno, il mio Dio, verrà, e tutti i suoi santi con lui… I suoi piedi si poseranno in quel giorno sul monte degli Ulivi ch’è dirimpetto a Gerusalemme a levante, e il monte degli Ulivi si spaccherà per il mezzo… sì da formare una gran valle… E l’Eterno sarà re di tutta la terra; in quel giorno l’Eterno sarà l’unico, e unico sarà il suo nome» (Zaccaria 14:4-5,9). La nuova Gerusalemme, nel suo radioso splendore, scende dal cielo e si posa sul luogo purificato e preparato per riceverla. Il Salvatore, con il suo popolo e con i suoi angeli, entra nella santa città.” (Ellen G. White – Il Gran Conflitto, cap. 42). PROVOC-AZIONE O DECISIONE I. In gruppi di 5 rispondete alle seguenti domande: 1. Quali sono le caratteristiche di una persona che aspetta? Annotateli (fate anche un’applicazione sul piano spirituale). 2. Ricapitolate gli argomenti trattati durante la settimana di preghiera appena conclusa. 3. Insieme al gruppo scrivete una promessa/impegno che vorrai/vorrete mantenere da qui all’anno prossimo. II. Le sfide di questo mondo sono grandi, le tentazioni del mondo sono ancora di più, perciò indaga e aspettalo nel luogo giusto! Se non hai la certezza di trovarti ancora nel posto giusto, prenditi del tempo e domanda a Gesù: dov’è il luogo dove vuoi che ti aspetti? • Siccome sei “atterrato” da qualche parte in alto e le circostanze ti hanno portato in cima, non scendere più (per questo motivo è stato distrutto il mondo prima del diluvio, perché erano scesi troppo). • Se qualche tua esperienza in modo positivo, o attraverso le perdite o le sofferenze ti ha aiutato a riconsiderare i tuoi valori e i tuoi piani, allora mantieni lo standard dopo l’esperienza con Dio. PROVOC-AZIONE O DECISIONE Che ne diresti di un nuovo inizio nella tua vita devozionale? Proponi a te stesso di inizare la giornata sulla “montagna”, rafforzando tutte le mattine la tua relazione con Dio, attraverso lo studio della Bibbia e la preghiera. Se hai partecipato alla prima sera della settimana di preghiera, accetta la sfida di rimanere “in quota” tutte le sere, partecipando a tutte le altre riunioni della settimana. 4 ASPETTALO sul monte ASPETTALO sul monte 21 Un altro luogo particolarmente importante sul Monte degli Ulivi è il giardino del Getsemani. I primi cristiani hanno localizzato il giardino del Getsemani alla base del Monte degli Ulivi opposto al Monte del Tempio. Nel corso del tempo vi sono state costruite una chiesa bizantina, una chiesa crociata e una chiesa più recente conosciuta come la Chiesa di Tutti i Popoli, sul luogo dove si ritiene che Cristo abbia pregato il Padre prima della Crocifissione. Sul Monte degli Ulivi si trova un vecchio cimitero giudaico, dove gli addormentati aspettano la risurrezione finale. Molti ebrei desiderano essere sepolti sul Monte degli Ulivi, perché credono che, basandosi sul testo di Zaccaria 14:4, alla Seconda Venuta del Signore, la risurrezione dei morti inizierà da quel luogo. IL FATTO STORICO - SPIRITUALE Il Monte degli Ulivi appare spesso nel racconto evangelico come: il monte della Trasfigurazione; è il luogo dove Gesù predicò le Beatitudini; è il luogo della Preghiera del Padre Nostro; è il luogo in cui sono stati fatti dei miracoli tra cui anche esorcismi. E’ il luogo del canto della Cena ed è anche il luogo dell‘ascensione. E’ stato menzionato da Gesù come luogo dove metterà i piedi alla Seconda Venuta. SIGNIFICATI • • il luogo dove il Salvatore prega è un posto adatto per aspettare. il luogo dove abbiamo sperimentato un “esorcismo” (scacciato una cattiva abitudine) è un posto adatto per aspettare. • il luogo dove Dio ha mostrato la sua presenza e la sua bontà è un posto adatto per aspettare. • il luogo dove abbiamo letto le ultime promesse e abbiamo capito le ultime profezie è il posto migliore per aspettare il suo Ritorno. “La venuta del Signore ha rappresentato in tutti i tempi la speranza dei suoi veri discepoli. La promessa del ritorno, fatta dal Signore ai discepoli al momento della sua ascensione dal monte degli Ulivi, ha illuminato il futuro dei credenti e ha sempre riempito i loro cuori di una gioia e di una speranza che non sono state spente né dal dolore né dalle prove. Fra sofferenze e persecuzioni, «l’apparizione del grande Iddio e Salvatore nostro Gesù Cristo» è stata «la beata speranza». Quando i cristiani di Tessalonica erano rattristati, pensando ai loro cari scomparsi che avevano tanto desiderato di vivere fino al giorno dell’avvento di Gesù, l’appostolo Paolo, loro maestro, li consolò parlando loro della risurrezione che avverrà al ritorno del Salvatore. Allora «i morti in Cristo risusciteranno» e insieme con i viventi andranno incontro al «Signore nell’aria; e così» egli conclude «saremo sempre col Signore». Poi aggiunge: «Consolatevi dunque gli uni gli altri con queste parole» (1 Tessalonicesi 4:16-18).” (Ellen G. White – Il Gran Conflitto, cap. 17). PER DISCUTERE 1. Quale contesto spirituale di oggi potrebbe assomigliare al posto della trasfigurazione? 2. Che significato può avere il fatto che Gesù e i discepoli, dopo la Cena, hanno cantato il canto e poi sono usciti sul Monte degli Ulivi? 3. Il Monte degli Ulivi è chiamato anche il Monte delle Beatitudini. Se Lui tornerà su questa montagna che ruolo ha la felicità nell’aspettare il Suo Ritorno? DA CONDIVIDERE CON IL GRUPPO Condivi con il gruppo un momento della tua vita in cui hai scoperto un altro lato di Dio. Forse lo conoscevi solo come Santo e Giusto, ma in quel momento hai conosciuto anche il perdono, la pazienza, la misericordia, ecc... Il monte Moria Sacrificati per le realizzazioni altrui TESTO BIBLICO DI RIFERIMENTO - Genesi 22:1-19 CURIOSITA’ Il Monte Moria o la Montagna del Tempio ha un’altitudine di 740 m ed è parte della catena montuosa della Giudea, che si trova a Gerusalemme, Israele. Il Tempio di Salomone o il Primo Tempio di Gerusalemme è stato il sacro santuario degli antichi ebrei. Secondo le fonti bibliche, è stato costruito da Salomone sul Monte Moria a Gerusalemme, oggi identificato con il Monte del Tempio, e sarebbe stato una delle più grandi costruzioni giudaiche dell’antichità. Secondo il racconto biblico, il Tempio di Salomone fu distrutto durante la conquista babilonese del Regno di Giudea, negli anni 587-586 a.C. Sotto la dominazione persiana, il re Ciro il Grande, permise agli ebrei di ricostruirlo. Il nuovo edificio è conosciuto nella storia come “Il Secondo Tempio”. E’ stato restaurato dal re Erode il Grande. Il secondo Tempio di Gerusalemme è stato distrutto dai romani durante la repressione della rivolta degli ebrei contro la dominazione romana negli anni 66-73 d.C. In contrasto con le altre religioni, la religione giudaica era un religione monoteista e il tempio serviva per l’adorazione di un solo Dio. Gerusalemme e il suo Tempio furono conquistati quattro volte in giorno di sabato, perché di sabato gli ebrei non si difendevano. La Cupola della Roccia è un santuario islamico, una dei luoghi più conosciuti di Gerusalemme. E’ stata costruita tra gli anni 687-691 dal califfo Abd al-Malik, ed è l’edificio islamico più antico del mondo che funziona ancora oggi. Nella direzione della pietra sulla quale è stato edificato il duomo, in passato si era stabilito il primo orientamento di preghiera per i musulmani, prima di passare all’orientamento verso Mecca. Vicino alla Cupola della Roccia c’è la Moschea Al-Aqsa, entrambe posizionate nel luogo chiamato dagli ebrei e dai cristiani il Monte del Tempio, e dai musulmani Haram ash Sharif (il nobile Santuario). Il Muro del pianto, il Muro Occidentale o Kotel si trova nella Città Vecchia di Gerusalemme, nella parte ovest del Monte del Tempio (sulla cima si trova oggi il santuario musulmano Haram ash Sharif). Esso è un residuo delle antiche mura che circondava la corte del Tempio giudeo di Gerusalemme e, dopo la sua distruzione, è considerato il principale luogo sacro del giudaismo. Da secoli è un luogo di preghiera ed è il principale luogo di pellegrinaggio per gli ebrei, il riferimento più antico dell’attaccamento degli ebrei verso il muro risale al IV secolo. IL FATTO STORICO - SPIRITUALE Il monte Moria appare più volte nel racconto biblico, ma sono due le situazioni in cui ha un significato interessante e importante: il sacrificio di Isacco e la costruzione del Tempio di Dio. Anche se le due vicende sembrano essere molto diverse tra loro, hanno un elemento comune molto speciale: il sacrificio per il progetto di qualcun altro. Isacco era sul punto di offrirsi come sacrificio perché Abramo suo padre, aveva da compiere un piano, un comandamento di Dio. Da parte di Isacco ci si poteva aspettare il rifiuto, la tentazione di sottrarsi, invece il suo atteggiamento è esemplare: se devo sacrificarmi per la realizzazione del piano dato da Dio a mio padre, lo farò senza discutere. MOMENTO DI RINGRAZIAMENTO Sapendo che manca sempre meno al Suo Ritorno, è opportuno pregare per ricevere saggezza, pazienza, discernimento e l’atteggiamento giusto per poter essere pronti ad accoglierlo quel giorno. 20 ASPETTALO sul monte ASPETTALO sul monte 5 “Isacco aveva però imparato sin da bambino a ubbidire prontamente e con fiducia e ora, una volta conosciuto il piano di Dio, vi si sottomise volontariamente. Condivideva la fede di Abramo e considerava un onore la possibilità di offrire la sua vita. Cercava con tenerezza di alleviare l’angoscia del padre e aiutava le sue mani stanche a legarlo all’altare. Era giunto il momento: le ultime parole erano state pronunciate, le ultime lacrime erano state versate. Il padre sollevò il coltello per uccidere il figlio ma un angelo di Dio gli gridò dal cielo: “Abrahamo, Abrahamo! E quegli rispose: Eccomi. E l’angelo: Non metter la mano addosso al ragazzo, e non gli fare alcun male; poiché ora so che tu temi Iddio, giacché non m’hai rifiutato il tuo figliuolo, l’unico tuo. E Abrahamo alzò gli occhi, guardò, ed ecco dietro a sé un montone, preso per le corna in un cespuglio. E Abrahamo andò, prese il montone, e l’offerse in olocausto invece del suo figliuolo”. Genesi 22:11-13. Quindi, pieno di gioia e di gratitudine, “pose nome a quel luogo Jehovah-jireh”, cioè “l’Eterno vede e provvede”. Sul monte Moria, Dio rinnovò ancora una volta il suo patto, confermando con un giuramento solenne le benedizioni promesse ad Abramo e alla sua discendenza, per tutte le generazioni successive: “Io giuro per me stesso, dice l’Eterno, che siccome tu hai fatto questo e non m’hai rifiutato il tuo figliuolo, l’unico tuo, io certo ti benedirò e moltiplicherò la tua progenie come le stelle del cielo e come la rena ch’è sul lido del mare; e la tua progenie possederà la porta de’ suoi nemici. E tutte le nazioni della terra saranno benedette nella tua progenie, perché tu hai ubbidito alla mia voce”. Genesi 22:16-18.”(Ellen G. White – Patriarchi e profeti, cap. 13). Il monte Moria sarebbe stato scelto da Dio anche per costruire il Tempio. Il Tempio è un progetto simile al sacrificio di Isacco, si basa sul sacrificio personale, sul coinvolgimento di qualcuno per il successo di qualcun altro; Davide doveva sentirsi coinvolto nella realizzazione del piano, nei preparativi per raccogliere i materiali necessari per la costruzione e nella preparazione del cantiere, ma Salomone doveva beneficiare di tutta la preparazione e avrebbe avuto la gioia di vivere l’inaugurazione della grandiosa opera. Anche se non sarebbe stata l’opera di cui vantarsi, per Davide era un invito a lavorare e dedicarsi ai preparativi. IlAspettalo monte degli nel posto giusto Ulivi TESTI BIBLICI DI RIFERIMENTO - Matteo 17:1-6 e 28:16-20 Come sarebbe aspettare la metropolitana a Firenze? Come sarebbe aspettare la nave a Pistoia? Cosa succederebbe se aspettassi in una grotta qualcuno che viene sulle nuvole? Quando aspetti qualcosa è molto importante, anzi indispensabile, essere sulla strada giusta, indifferentemente dall’aspettare un treno, un’occasione o una persona. È importante non solo l’atteggiamento o la conoscenza del “programma”, ma anche il luogo, il contesto in cui aspettiamo il ritorno del Salvatore. A tal proposito, il Salvatore ha lasciato dettagli sufficienti per fare chiarezza. Il luogo dove dobbiamo aspettare il Suo Ritorno è lo stesso luogo dove è stata vista la Sua vera luce; dove la Sua divinità ha brillato nella nostra vita e dove abbiamo capito che Egli è Dio. Quello è il luogo e l’atteggiamento con cui dobbiamo aspettarlo. SIGNIFICATI • • Il monte Moria è il luogo del sacrificio personale per l’amore di Dio. Sul monte Moria, Abramo doveva prendere la decisione più difficile della sua vita; e suo figlio lo ha aiutato affinché questa decisione fosse più facile. • Sul monte Moria, Davide non riceve il permesso di costruire personalmente qualcosa, ma ha la possibilità di contribuire alla parte più difficile del progetto (meno spettacolare, ma essenziale). PER DISCUTERE 1. Secondo te quale sarebbe la difficoltà maggiore quando dobbiamo sacrificarci per le realizzazioni altrui? 2. Quale beneficio diretto o concreto potrei avere se aiuto qualcuno a raggiungere il suo obiettivo o ad ottenere qualcosa? 3. Ti vengono in mente degli esempi biblici o della storia del mondo, in cui un successo è stato realizzato sulla base del sacrificio di qualcun altro? Fai qualche esempio. DA CONDIVIDERE CON IL GRUPPO • Racconta al gruppo un progetto o un tuo traguardo che è stato reso possibile grazie a qualcuno che ha sacrificato qualcosa per te. • Racconta al gruppo un’occasione in cui sei riuscito a fare un sacrificio per un sogno/progetto di qualcun’altro. Come ti sei sentito? MOMENTO DI RINGRAZIAMENTO E’ opportuno ringraziare Dio per le persone che hanno sacrificato qualcosa per la riuscita dei nostri progetti. Sarebbe meglio se nel ringraziarlo, utilizzassimo i nomi di coloro a cui siamo riconoscenti, così Dio può ricompensare e benedire le persone menzionate. 6 ASPETTALO sul monte CURIOSITA’ Il Monte degli Ulivi è uno dei luoghi biblici più famosi della Terra Santa e, nello stesso tempo, uno dei luoghi di pellegrinaggio più visitati del mondo cristiano. I Vangeli ci mostrano che il Monte degli Ulivi è legato soprattutto all’ultima parte delle attività terrene del Salvatore, dall’entrata di Gesù a Gerusalemme fino alla Sua ascensione al cielo. Il Monte degli Ulivi si trova a est della città di Gerusalemme, separato dalla Valle del Cedron. Il panorama dal Monte degli Ulivi è meraviglioso: si vedono le mura di Gerusalemme che abbracciano le valli di Hinnom e Cedron, la Porta d’Oro e il Monte Moria, il Monte del Tempio, il Monte Sion, la Città di Davide. Anche se tradizionalmente è chiamato montagna, in realtà è parte integrante della catena di colline della Giudea centrale che va verso la Valle del Giordano a est, e verso il Mediterraneo ad ovest. Con un’altezza massima di 883 m, il Monte degli Ulivi è praticamente la parte più meridionale della catena divisa in tre sezioni. La sezione nord è conosciuta come il Monte Scopus, quello in mezzo è probabilmente l’antico Nob del Vecchio Testamento (1 Samuele 22:1), mentre il lato sud, a est della zona del Tempio, oggi chiamato Gebel et-Tur, è il Monte degli Ulivi. Già da tempo, il Monte degli Ulivi è stato decorato con numerosi luoghi di culto per segnare tutti gli eventi della vita di Gesù narrata nei Vangeli. Fin dai primi secoli della Chiesa e fino ad oggi il Monte degli Ulivi è uno dei più importanti luoghi di pellegrinaggio della cristianità. In cima alla collina ci sono i reperti restaurati di una chiesa ottagonale, oggi in possesso dei musulmani, che si trova sul luogo dove si ritiene che Gesù ascese al cielo. Di altri due luoghi è stato detto che rappresenta il posto dal quale Gesù ascese al cielo. Sul luogo dove si trova adesso la Chiesa del Padre Nostro, l’imperatrice Elena ha costruito una chiesa per commemorare l’evento. Un’altra costruzione, più recente, è la Chiesa Russa dell’Ascensione. ASPETTALO sul monte 19 PER DISCUTERE 1. Quale pensi sia stato il motivo più forte, per il quale Pilato ha perso l’opportunità di giudicare giustamente e quindi di rilasciare Gesù? 2. In quale situazione odierna qualcuno potrebbe essere simile a Pilato (a dover scegliere tra Dio e qualcos’altro)? 3. Cosa sarebbe successo se Pilato fosse stato coraggioso e avesse liberato Gesù? Come si sarebbero evolute le cose? DA CONDIVIDERE CON IL GRUPPO Calvario significa sofferenza, ma anche amore; racconta al gruppo un momento, una situazione della tua vita in cui hai sentito in maniera inequivocabile l’amore di Dio. MOMENTO DI RINGRAZIAMENTO E’ un buon momento per ringraziare Dio per il suo sacrificio sul Calvario e per chiedere perdono per ogni peccato. Prenditi un momento per farlo personalmente in silenzio. LEZIONI “Gesù ci invita a salire sul monte Calvario. Per coloro che vivono ai piedi della croce, lo spirito di condanna fa spazio all’amore. La questione della riforma degli altri e della Chiesa non si pone più, rimane solo il rinnovo del proprio cuore. Essa si può tradurre come un ardente desiderio di morire a se stessi, per rinascere in Cristo, per amare, per vivere e lavorare come Lui, sentendo l’abisso della propria vita, l’anima grida a Dio, desiderando la Sua presenza, e desiderando santità una vittoria completa. In maniera sempre più profonda, lo Spirito della Croce penetra l’anima fino a quando la inonda e la avvolge, quando ciò avverrà sarà il tempo della Pentecoste e dell’ultima pioggia.” (Ellen G. White, Biserica rămăşiţei şi viitorul bisericii advente, BR 140.5). Non solo l’intenzione malvagia è sbagliata, ma anche l’atteggiamento pauroso di procedere bene è fatale (vedi il caso di Pilato). PROVOC-AZIONE O DECISIONE Disegna su un foglio tre croci: sulle croci ai lati scrivi una cosa che deve essere “crocifissa” nella tua vita (l’ego, l’orgoglio, la pigrizia, ecc.), e sulla croce centrale scrivi: “Gesù è morto per i miei peccati/per me!”. 18 ASPETTALO sul monte LEZIONI • Ci vuole molta umiltà nel sacrificarti per un progetto altrui, senza essere obbligato a farlo. • Di solito noi diciamo: beh, se ti sembra così importante perché non ti sacrifichi tu?! Isacco non ha chiesto nemmeno spiegazioni. • Quando entriamo in contatto con i progetti che gli altri hanno l’opportunità di realizzare e noi dobbiamo stare dietro le quinte, ci ritiriamo. Davide nel raccogliere tutto ciò che poteva per il Tempio, ha fatto una cosa straordinaria: ha accettato che Salomone (il realizzatore della grandiosa opera) prendesse la decisione riguardo l’utilizzo di quello che lui aveva raccolto. “Ecco l’oro, deciderai tu cosa deve essere d’oro; ecco l’argento, deciderai tu cosa deve essere d’argento”. Poteva imporsi e ottenere giuramenti che il suo pezzo d’oro non fosse utilizzato per il tetto o per qualsiasi maniglia, ma per il cherubino più importante sull’arca, invece non ha avuto nessuna pretesa e non ha fatto nessuna pressione. E’ una grande cosa contribuire in maniera discreta e altruistica ai progetti altrui. “Giunti nel punto indicato, eressero l’altare e vi posero la legna; poi, con voce tremante, Abramo annunciò a suo figlio il messaggio divino. Isacco conobbe il suo destino con terrore e meraviglia, ma non oppose resistenza. Avrebbe potuto evitare la condanna, ma non lo fece. Il vecchio, affranto per l’angoscia ed esausto per la lotta di quei giorni terribili, non si sarebbe infatti potuto opporre alla volontà di quel giovane robusto. Isacco aveva però imparato sin da bambino a ubbidire prontamente e con fiducia e ora, una volta conosciuto il piano di Dio, vi si sottomise volontariamente. Condivideva la fede di Abramo e considerava un onore la possibilità di offrire la sua vita. Cercava con tenerezza di alleviare l’angoscia del padre e aiutava le sue mani stanche a legarlo all’altare. Era giunto il momento: le ultime parole erano state pronunciate, le ultime lacrime erano state versate. Il padre sollevò il coltello per uccidere il figlio ma un angelo di Dio gli gridò dal cielo: “Abrahamo, Abrahamo! E quegli rispose: Eccomi. E l’angelo: Non metter la mano addosso al ragazzo, e non gli fare alcun male; poiché ora so che tu temi Iddio, giacché non m’hai rifiutato il tuo figliuolo, l’unico tuo.” (Ellen G. White Patriarchi e profeti, cap, 13). PROVOC-AZIONE O DECISIONE Anche se a volte non capisci perché devi tacere quando sei giustificato ad agire, prendi l’esempio di Isacco. Sei disposto a sacrificare il tuo bene per le realizzazioni altrui? Hai mai pensato al fatto che i suoi successi sono anche i tuoi successi? Trova un compagno di scuola/facoltà di anno inferiore e aiutalo in uno degli esami difficili che tu hai già passato! ASPETTALO sul monte 7 IlRendi monte Sinai Golgota visibile la volontà di Dio Il monte Senza non si può TESTI BIBLICI DI RIFERIMENTO - Esodo 20 e Deuteronomio 6 Una delle cose più difficili è quella di trasformare l’astratto in concreto, la fantasia in qualcosa di visibile. La legge di Dio è stata pensata e progettata per l’uomo, ma poi è stato necessario che questa esistenza misteriosa e astratta diventasse palpabile e visibile. In modo particolare Mosè fu chiamato a portare al mondo una Legge che fino ad allora era stata invisibile per l’occhio fisico umano. TESTI BIBLICI DI RIFERIMENTO - Giovanni cap. 18:28-40 e cap. 19 CURIOSITA’ Il Golgota, nel I secolo d.C., era un luogo al di fuori delle mura di Gerusalemme in cui Gesù Cristo fu crocifisso. La parola Golgota è la trascrizione in greco nel Nuovo Testamento dall’ aramaico; in aramaico sarabbe Gulgalta. La Bibbia lo chiama “luogo delle ossa” (Kraniou Topos) in greco, e Calvariae Locus in latino – Il luogo del Calvario (secondo altre fonti, “Calvariae Locus” ha lo stesso significato del greco “Kraniou Topos”, vale a dire “luogo del cranio”, “clava” in latino significa “cranio”, “teschio”. Questa spiegazione del nome è stata data da San Girolamo a causa dei molti crani dissepolti che si trovavano lì; una teoria tardiva (XIX secolo) spiega il nome basandosi sulla forma della collina, luogo in cui avvenivano le esecuzioni dei criminali a Gerusalemme in epoca romana. Secondo la tradizione romana, il luogo è stato scoperto nel 325 da Elena, madre dell’imperatore Costantino, che affermava di aver scoperto la vera croce su cui fu crocifisso Gesù Cristo. L’imperatore Costantino ordinò di distruggere il tempio pagano, che era stato costruito dall’imperatore romano Adriano, e di costruirci sopra la chiesa più bella del mondo. Nel corso dei secoli la chiesa ha subito numerose distruzioni e ristrutturazioni; oggi si chiama la “Chiesa del Santo Sepolcro” ed è un luogo di pellegrinaggio per milioni di cristiani. Il monte Sinai si trova nella parte meridionale della Penisola del Sinai, circondata da altre montagne con quote più elevate. Il Monte Sinai raggiunge circa 2.285 metri di altezza ed è chiamato dai nativi anche “Gebel Musa”, che significa “Monte di Mosè”. Alla base della montagna, come fosse dimenticato dal mondo e dal tempo, c’è il Monastero di Santa Caterina, che sembra l’unica traccia di vita di questo posto pieno di pietre. In cima alla montagna, alcune cappelle ricordano il grande evento delle Tavole della Legge. Le cappelle sono più solitarie del monastero che si trova ai piedi della parete rocciosa. La cappella dei cristiani fu costruita nel 1934, sul sito di una cappella più antica. Si crede che una particolare pietra, preservata all’interno della cappella, sia la pietra con la quale il Signore ha rotto le Tavole sulle quali ha scritto la Legge. Nelle vicinanze si trova anche la Grotta di Mosè, il posto dove si crede che lui si sia rifugiato durante l’attesa sulla montagna. IL FATTO STORICO - SPIRITUALE Mosè è stato incaricato di facilitare la presentazione della Legge di Dio per il popolo di Israele e a tutti gli altri. Mosè non è stato incaricato di presentare al popolo solo i dieci comandamenti. Oltre alle due tavole, la gente aveva bisogno anche di consigli sull’educazione, sullo stile di vita e sulla prevenzione. “Nelle leggi affidate a Israele, esplicite istruzioni furono date in merito all’educazione. Sul monte Sinai Dio, rivelandosi a Mosè si autodefinì: “...misericordioso e pietoso, lento all’ira, ricco in bontà e fedeltà”. Esodo 34:6. Questi princìpi, incorporati nella sua legge, dovevano essere insegnati ai figli dai padri e dalle madri in Israele. Mosè, per incarico di Dio, dichiarò loro: “Questi comandamenti, che oggi ti do, ti staranno nel cuore; li inculcherai ai tuoi figli, ne parlerai quando te ne starai seduto in casa tua, quando sarai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai”. Deuteronomio 6:6, 7. Tutto ciò non doveva essere insegnato come arida teoria. Coloro che insegnavano la verità dovevano essere i primi a metterla in pratica. Solo riflettendo nella propria vita il carattere di Dio in giustizia, nobiltà e altruismo, si potevano imprimere queste virtù negli altri.” (Ellen G. White - Principi di educazione cristiana, parte 2, cap. 5). Il fatto di rendere visibile la volontà di Dio è un’opera che non appartiene solo alla persona chiamata a farlo; è necessario il contributo di Dio stesso. In qualche modo l’uomo che non è toccato dal dito di Dio, non può essere una rappresentazione della Volontà divina. Mosè ha vissuto un periodo di attenta preparazione prima di avvicinarsi al monte Sinai. Non si è solo preparato, ma è riuscito a influenzare positivamente coloro che gli stavano intorno. Quando qualcuno è chiamato a tradurre in fatti concreti la verità, diventa una sorta di “Tavole della Legge”. La gente intorno a noi ha un grande bisogno che la verità astratta, spesse volte difficile da comprendere, venga resa concreta, prendendo forma, attraverso gesti visibili e che si manifesti in qualcosa di tangibile. 8 ASPETTALO sul monte Nella sua vita, l’essere umano si trova molto spesso nella situazione di dover decidere se può permettersi una cosa oppure no; se individuare una soluzione oppure no; se scegliere la strada diretta o un altro percorso. C’è una sola cosa che non può essere evitata, che non può essere ignorata. Il Calvario, il sacrificio del Salvatore CURIOSITA’ IL FATTO STORICO - SPIRITUALE Il dilemma del giudice Pilato, dopo aver tentato diverse volte di evitare di esprimersi era: “Cosa fare con Gesù”? In altre parole, va bene, ho capito, scegliete, preferite Barabba. Vi do Barabba, anche se non penso che avete scelto bene. Però in cambio di questo favore vi chiedo una risoluzione: non mi lasciate con la questione Dio (Gesù), non risolta! Non me ne intendo di “Dio”, ditemi voi come evitarlo. Pilato infatti, non si rendeva conto che non poteva risolvere lui il problema “Dio”. Lui non capiva che con Gesù ci si può rapportare solo in due modi: vai verso di Lui e scegli di rimanere dalla Sua parte, o ti allontani da Lui e scegli l’alternativa. Gesù non può essere evitato; Lui non è come una rotatoria che può essere aggirata, evitata. Pilato non ha avuto il coraggio di ascoltare la propria coscienza e andare verso Dio. Si è spaventato di Dio e corse verso la morte. SIGNIFICATI • Senza “Calvario” non esiste salvezza. • Pilato cercò di oltrepassare il Calvario (“vorrei scegliere Barabba, ma non so come risolvere la questione Gesù”), ma non ci riuscì. • • I discepoli stessi non capirono e cercarono di evitare il Calvario (“Dio ci protegga da qualcosa simile”). Alcuni hanno perso il miracolo del Calvario a causa della non conoscenza e del loro carattere (vedi il malfattore beffardo sulla croce). • Alcuni hanno ricevuto all’ultimo momento la benedizione del Calvario, anche se non avevano nessun merito (vedi il malfattore pentito, o il centurione). • Il Calvario è il momento in cui Satana non ha più accesso al cielo, quindi ha l’interdizione anche dal mio cuore se lo dichiaro “territorio di Dio”. ASPETTALO sul monte 17 “Sotto il sole ardente, circondato da migliaia di persone – guerrieri, profeti di Baal e il re di Israele – c’era Elia, l’uomo senza difesa, apparentemente da solo, che però non era solo. L’esercito celeste più forte lo circondava. Angeli potenti vennero dal cielo per proteggere il profeta fedele. Con una voce forte e imponente, Elia gridò: «Fino a quando tentennerete fra due opinioni? Se l’Eterno è Dio, seguitelo; ma se invece lo è Baal, seguite lui. Il popolo non rispose nulla.» Nessuno osò pronunciare una parola in favore di Dio e mostrargli lealtà” (Ellen G. White – Testimonies for the Church, vol. 3, 280.2). SIGNIFICATI • Il Carmelo è un tribunale con un enorme giuria e con un “imputato”, Dio. Elia rappresenta la difesa del Re deposto dall’idolatria nei cuori dei “figli di Dio”. • Il binomio Carmelo-Elia, contraddice il binomio equivoco-incertezza. Il rappresentante di Dio tramite il suo discorso dà un ultimatum alla giuria, basandosi su prove concrete, non su emozioni e voci. • • Il Carmelo è il luogo dove l’uomo coinvolge Dio nella propria esperienza. Elia invita Dio a testimoniare dimostrando la sua forza e la sua autenticità. Non potevano essere vere entrambe le divinità (Dio e Baal). Una delle due era falsa. PER DISCUTERE 1. Chi può permettersi di proporre esperimenti come quello sul monte Carmelo coinvolgendo proprio Dio? 2. Il gesto di Elia potrebbe essere ripetuto ai nostri giorni? Una simile dimostrazione servirebbe a qualcuno o a qualcosa? 3. Quanto vale una conversione dopo un esperimento così miracoloso? Non diventerebbe forse “obbligatorio” credere? DA CONDIVIDERE CON IL GRUPPO Se hai avuto un momento di confusione spirituale, racconta al gruppo cosa o chi ti ha aiutato a chiarirti le idee. Cos’era, e come ti ha aiutato a ritornare ad avere l’atteggiamento giusto? MOMENTO DI RINGRAZIAMENTO Molto probabilmente abbiamo vissuto momenti difficili. Ringrazia Dio per il suo intervento che ha riportato i tuoi pensieri e il tuo cuore sulla strada giusta. Parlane per alcuni momenti con un partner di preghiera, dopodiché pregate a coppie. Pregate anche per coloro che stanno attraversando momenti difficili! SIGNIFICATI • Mosè tenne in mano le pietre, ma Dio scrisse; Dio vuole che noi facciamo la nostra parte ed Egli farà la sua. • Mosè ha accettato di essere un brillante portavoce della Legge; una persona che sta così vicino a Dio non passa inosservata, brilla agli occhi degli altri. • Quando Mosè sentì che la volontà di Dio veniva derisa e sminuita reagì con una fermezza, quasi scioccante (vedi Esodo 32:19). La missione di Mosè di portare la Legge/Volontà di Dio agli israeliti, era la stessa missione che gli israeliti avevano verso le altre nazioni. “Il Salvatore, prefigurato dai riti e dalle cerimonie della legge ebraica è lo stesso rivelato nel Vangelo. Le nuvole che lo nascondevano agli occhi umani sono svanite, i simboli scomparsi: Gesù, il Redentore del mondo, si è rivelato. Colui che ha annunciato la legge sul Sinai e ha consegnato a Mosè le norme della legge rituale, è lo stesso che ha pronunciato il sermone sul monte. Il grande principio dell’amore per il Signore, che costituisce il fondamento della legge e del messaggio dei profeti, è solo una ripetizione di ciò che fu detto tramite Mosè al popolo ebraico: “Ascolta, Israele: l’Eterno, l’Iddio nostro, è l’unico Eterno. Tu amerai dunque l’Eterno, il tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l’anima tua e con tutte le tue forze”. Deuteronomio 6:4-5. “Amerai il prossimo tuo come te stesso”. Levitico 19:18. Alla base delle due dispensazioni vi è lo stesso Maestro. Le richieste di Dio sono le stesse; i princìpi dell’autorità divina sono gli stessi. Infatti, tutto proviene da lui “presso il quale non c’è variazione né ombra di mutamento”. Giacomo 1:17”. (Ellen G. White - Patriarchi e profeti, cap. 32). ILLUSTRAZIONE Michelangelo quando iniziava una nuova opera, prima guardava l’enorme blocco di marmo e poi cominciava a rimuovere tutto ciò che non era necessario per il lavoro finale. Alla domanda dei curiosi riguardo il suo modo di realizzare una scultura, lui ha svelato che il segreto consiste proprio nel rimuovere l’inutile e rivelare il volto già esistente nella pietra. Forse non sarebbe un’idea esagerata quella di permettere che l’inutile della nostra vita sia rimosso da Dio per rendere più visibile la nostra assomiglianza con Lui. E tutti noi, guardando fisso a Cristo saremmo trasformati, cambiati; diventeremmo come Lui (2 Corinzi 3:18). PER DISCUTERE 1. Quale parte della Legge di Dio è più difficile da presentare oggi? 2. Secondo te, perché Dio ha scritto i comandamenti (la prima e la seconda volta) con le sue proprie dita? Cosa simboleggiava il fatto che l’uomo doveva solo preparare le pietre/tavole? 3. Fra le Leggi trasmesse da Dio tramite Mosè, quale pensi sia la più violata oggi? E tra i cristiani? LEZIONI • Il tempo dove possiamo scegliere tra due o più opzioni non può durare per sempre. • Ci sono momenti in cui non si hanno molte alternative. Potrebbe anche essere adesso. Nella vita con Dio ci sono momenti con una sola opzione corretta. DA CONDIVIDERE CON IL GRUPPO • • • • Ormai siamo in quota, il rischio di cadere è troppo alto. Non possiamo fidarci solo dell’equilibrio personale. Confidiamo nell’aiuto divino che Dio ci offre tramite le sane amicizie. • Oggi potrebbe essere il momento della decisione coraggiosa. Il sentiero in cima alla montagna è diventato così stretto che non possiamo testare o vagare a caso su percorsi alternativi. D’ora in poi non possiamo più andare avanti su due sentieri. Quindi: prestiamo attenzione alle indicazioni! • La vita di un cristiano non offre neutralità; non esiste una “Svizzera” spirituale. Il “laodicese” preferisce essere tiepido, ma con Dio non funziona così. PROVOC-AZIONE O DECISIONE Racconta al gruppo in che modo uno dei comandamenti di Dio ti ha protetto da qualcosa di molto brutto. Ti ricordi un momento in cui ti è successo di violare uno dei comandamenti? Com’è stato? Come ti sei sentito? Fra le persone che hanno influenzato la tua vita, qual è la persona che ti ha dato la testimonianza più forte riguardo la Legge d’amore di Dio? MOMENTO DI RINGRAZIAMENTO Ringraziamo Dio per la persona o le persone che sono state per noi la migliore rappresentazione viva della Legge! Forse ti trovi in un punto della tua vita in cui tutte le “indicazioni” ti segnalano che stai andando fuori strada o che sei in quota e devi scegliere il sentiero giusto che porta a casa. Sfida: spezza ogni indugio, prendi un foglio di carta e scrivi: “non voglio più temporeggiare”… “scelgo il sentiero alternativo che Dio mi mostra, scelgo Dio”. 16 ASPETTALO sul monte ASPETTALO sul monte 9 LEZIONI Con le cose sacre non si scherza. Il monte non doveva essere toccato nemmeno per negligenza dalle persone che in precedenza avevano rifiutato di prepararsi per la consacrazione. Vedi anche il caso di Uzza (2 Samuele 6:7). Se vedi che il tuo gruppo trascura la Legge/Volontà di Dio, prendi posizione! Se porti rispetto per le cose di Dio, aiuterai gli altri a non peccare irrimediabilmente. “Prima di ritirarsi dal compito di capo visibile d’Israele, Mosè ripresentò al popolo la storia della loro liberazione dall’Egitto, del pellegrinaggio nel deserto. Erano pochi coloro che erano stati presenti alla promulgazione della legge al Sinai e quindi la ricapitolò. Prima che attraversassero il Giordano per impossessarsi della terra promessa, Dio voleva ricordare loro la sua legge, raccomandandone l’ubbidienza, come condizione per la loro prosperità. Mentre Mosè ripeteva davanti al popolo i suoi ultimi avvertimenti e ammonimenti, il suo volto fu illuminato da una luce divina. Pur avendo i capelli bianchi per l’età avanzata il suo portamento era eretto, i suoi occhi non erano offuscati; dimostrava di avere il vigore di chi gode di buona salute. Mosè, in quel momento importante, presentò l’amore e la misericordia del loro protettore onnipotente” (Ellen G. White - Patriarchi e profeti, cap. 42). PROVOC-AZIONE O DECISIONE Volendo o non volendo, nella vita da studenti ci si confronta con la tentazione di trarre “ispirazione” da fonti “proibite” durante un esame, magari mentre tutti gli altri lo stanno proprio facendo. Sfida: durante questo semestre prendi l’impegno di rendere visibile nella tua vita la Legge di Dio attraverso la decisione di non cadere in questa tentazione, anche se le circostanze sono o non sono le più favorevole. IlO così, monte Carmelo o così TESTO BIBLICO DI RIFERIMENTO - 1 Re 18 Ogni montagna menzionata nella Bibbia ha una storia. E’ collegata ad un momento importante e significa qualcosa. Il monte Carmelo è un simbolo del risveglio. Nessun altro luogo al mondo ha ospitato uno spettacolo di “magia” e “d’impotenza” così impressionante. I profeti di Baal hanno accettato una sfida. Nella loro incoscienza si sono condannati da soli ad una fine tragica, ma prevedibile. Sapevano che servire Baal era tutta una farsa e che il fallimento era garantito ma, nonostante questo, hanno insistito fino alla disperazione, fino alla demenza. Il monte Carmelo non è solo un simbolo di riforma e decisione, ma anche un simbolo di follia che si lega alla bugia di uno strano salvatore. CURIOSITA’ Il monte Carmelo (o le Montagne Carmelo) sono una catena montuosa a nord-ovest di Israele, che si estende fino a sud-est, dalle montagne del nord della Samaria (Shomron) alla baia di Haifa. Ha un lunghezza di 23 km e una larghezza di 8-10 km, e l’altezza massima è di 525m sopra il livello del mare (che corrisponde alla cima Rom Carmelo, nei pressi di Isfiye). La zona del Monte Carmelo ha la forma di un triangolo ed una superficie di circa 245 Km². L’ordine carmelitano ha le sue origini sul Monte Carmelo, dove tra il XII e il XIII secolo, durante le crociate, si stabilirono alcuni pellegrini. Attratti dalla bellezza del luogo e della memoria del profeta Elia, iniziarono una vita eremitica e costruirono un piccolo luogo di culto. Attualmente, la chiesa Stella Maris di Haifa si trova proprio sopra la grotta dove si presuppone abbia vissuto il profeta Elia. IL FATTO STORICO - SPIRITUALE “Dopo un lungo periodo di apostasia e di decadenza ad ogni livello, «Elia chiede a tutto Israele di radunarsi sul monte Carmelo e, insieme a loro, anche i profeti di Baal. La maestosa solennità del profeta dà la chiara impressione di uno che sta alla presenza del Signore Dio d’Israele. L’apostasia in cui si trovava Israele chiedeva un comportamento fermo, un discorso esigente e un’autorità ferma. Dio dà il messaggio giusto al momento giusto e per la situazione giusta. A volte, Egli mette il Suo Spirito sopra i suoi messaggeri perché questi suonino l’allarme giorno e notte, come fece il suo messaggero Giovanni: «Preparate la via del Signore». C’è bisogno di persone attive e decise che non si svieranno dal loro dovere, ma che hanno l’energia di alzarsi e dire: «Chi è dalla parte del Signore venga con noi!» Dio avrà sempre un messaggio adatto per aiutare il Suo popolo, in ogni condizione” (Ellen G. White – Testimonies for the Church, vol. 3, 379.1). Si svolge una scena incredibile in attesa di un epilogo. Alcune persone presenti lì erano soltanto semplici spettatori, non erano interessati a chiarire la loro situazione religiosa. Altri erano emozionatissimi perché credevano nel successo di Baal e, a prescindere del risultato, sarebbero rimasti comunque dalla parte del loro idolo. C’era anche una categoria di persone sincere ma confuse. Avevano l’enorme bisogno di un chiarimento. Il discorso fermo di Elia, il profeta di Dio, li aveva messi di fronte ad una terribile realtà: zoppicavano da entrambe le gambe (cioè erano totalmente invalidi). Sopra ogni cosa, in maniera invisibile c’era Dio. Voluto da troppo pochi, temuto e inaspettato dalle persone smarrite. 10 ASPETTALO sul monte ASPETTALO sul monte 15 SIGNIFICATI • Il genero di Caleb utilizzò la passione, l’amore per qualcuno (la sua futura moglie) come motivazione per combattere. Quali sono le tue forti motivazioni nel combattere i giganti? • Hebron rappresenta il coraggio di utilizzare pienamente ciò che Dio ci mette a disposizione. “La fede in Dio ha dato coraggio a Caleb, lo ha portato a non aver paura dell’uomo, nemmeno dei potenti giganti, i figli di Anak, e gli ha permesso di stare fermo e di avere grinta nella difesa della giustizia. Dalla stessa fonte, dal potente generale degli eserciti del cielo, ogni vero soldato della croce di Cristo deve ricevere forza e coraggio per superare gli ostacoli che spesso sembrano insormontabili. La Legge di Dio viene spesso annullata; i credenti devono essere sempre pronti a pronunciare le parole che Dio dà loro, e non parole cariche di incertezza, scoraggiamento e disperazione” (Ellen G. White – Testimonies for the Church, vol. 3, 378.3). PER DISCUTERE 1. Fai degli esempi di obiettivi che non tutti conquistano, sebbene sono alla portata di tutti. 2. Trova degli esempi di possibili giganti nella tua vita; sulla base di cosa ritieni siano “invincibili”? 3. Cosa ti sembra più difficile: lottare da solo contro i possibili giganti (difficoltà), o aiutare altri a farlo? DA CONDIVIDERE CON IL GRUPPO Pensa agli ostacoli o alle cose che nel passato sono state per te dei “giganti invincibili”. Se ti è possibile, racconta come li hai combattuti. MOMENTO DI RINGRAZIAMENTO Preghiamo individualmente. Ognuno pregherà in silenzio. Dopo aver chiesto perdono per aver avuto paura di alcuni giganti, ringrazia Dio perché Lui ha conquistato tutto e vuole darti la sua vittoria. LEZIONI • IlSiimonte Gherizim un segno di benedizione TESTO BIBLICO DI RIFERIMENTO - Deuteronomio 11 La benedizione è una sorta di garanzia che tutto andrà bene; aiuto e protezione nel momento del bisogno; approvazione e apprezzamento per i progetti realizzati. Ma la benedizione va al di là di questo quando è offerta da Dio. Egli non si limita a fare promesse e predizioni, ma realizza tutto quello che dice. Per noi “benedire” è una parola, per Dio equivale a fatti. CURIOSITA’ Delle due montagne che dominano la moderna città di Nablus, 4 km a nord-ovest dell’antica Sichem (in arabo Gebel Et-Tor), il monte Gherizim è quello più basso e più a sud. E’ stato chiamato il monte delle benedizioni, perché qui sono state pronunciate le benedizioni per chi ubbidisce a Dio, alla solenne riunione di Israele descritta in Giosuè 8:30-35. Verso metà percorso in direzione della cima, fuoriesce una roccia chiamata “Il pulpito di Iotam”, da dove il figlio unico di Gedeone avvertì la città di Sichem (Giudici 9:7). In cima alla montagna ci sono le rovine di una chiesa cristiana del quinto secolo, dove nei tempi antichi c’era un tempio dedicato a Giove, che porta a una scala con 300 gradini, come mostrato nelle antiche monete trovate a Nablus. Il Gherizim è rimasta la montagna sacra dei samaritani, perché loro per innumerevoli generazioni “hanno adorato Dio sopra questo monte” (Giovanni 4:20). Salivano sulla montagna per celebrare la Pasqua, la Pentecoste e la Festa delle Capanne. Secondo la tradizione samaritana, il Gherizim è il Monte Moria (Genesi 22:2) ed è il luogo per eccellenza scelto da Dio (Deuteronomio 12:5). Di conseguenza, con l’autorizzazione dei persiani, nel IV secolo a.C. vi è stato costruito il tempio samaritano, che poi fu distrutto da Giovanni Ircano quando conquistò Sichem e la regione confinante nel 128 a.C. circa. Temiamo i giganti ma a volte il nostro egoismo è così grande che diventa l’ostacolo più grande. • Se si tratta di conquistare qualcosa per fare più spazio a Dio nella nostra vita, allora vale la pena ogni sforzo. PROVOC-AZIONE O DECISIONE Prendi un foglio ed una penna e scrivi due cattive abitudini che hai e di cui vorresti liberarti e condividi il desiderio di volerle sconfiggerle con un amico, genitore, il tuo pastore… pregate insieme per questo problema. In questo modo, il gigante alzerà bandiera bianca. Non dimenticare che, insieme a Lui, sarai sempre un vincitore! Ti sfido ad alzare la testa e ad agire come un vincitore, non come un perdente! IL FATTO STORICO - SPIRITUALE Da sempre, già dalla creazione, l’uomo ha avuto il diritto e la possibilità di scegliere. Ha sempre avuto la possibilità di scegliere tra bene e male; vita e morte; benedizione e maledizione. Il popolo di Israele si è trovato più volte nella situazione di scegliere. Dio ha scelto due montagne come simbolo del bene e del male, per la benedizione e la maledizione. “Quattordici secoli prima della nascita di Gesù a Betlemme, il popolo d’Israele si era già riunito nella bella valle di Sichem per ascoltare i sacerdoti che, dalle cime delle colline circostanti, annunciavano le benedizioni divine o le conseguenze negative che li avrebbero colpiti: “La benedizione se ubbidite ai comandamenti del Signore vostro Dio... la maledizione, se non ubbidite”. Deuteronomio 11:27-28. Ecco perché la montagna da cui vennero pronunciate quelle parole venne chiamata il “monte delle benedizioni”. Ma Israele non raggiunse gli ideali elevati che gli erano stati proposti, e non sarà più dal Gherizim che verranno pronunciate le benedizioni divine rivolte a un mondo immerso nel peccato e nel dolore. Un altro, al posto di Giosuè, dovrà guidare il popolo di Dio al vero riposo della fede. L’appellativo di “monte delle benedizioni” ora non appartiene più al Garizim, ma a una cima anonima, che si affaccia sulle rive del lago di Genezaret, dalla quale Gesù espresse le sue benedizioni ai discepoli e al popolo.” (Ellen G. White - Con Gesù sul monte delle beatitudini, cap. 1). SIGNIFICATI Gherizim rappresenta il luogo in cui si conferma una benedizione. Su Gherizim il popolo accetta la benedizione e risponde “Amen”. La benedizione non è qualcosa che avviene senza l’accordo del destinatario. Per beneficiare del potere della benedizione non devi fare altro che aprire il tuo cuore e riceverla. 14 ASPETTALO sul monte ASPETTALO sul monte 11 “Sei tribù, discendenti da Lea e Rachele, si fermarono sul monte Gherizim, mentre quelle che discendevano dalle serve, insieme con quelle di Ruben e Zabulon, occuparono il monte Ebal; infine i sacerdoti con l’arca si disposero nella valle, in mezzo alle tribù. Lo squillo di una tromba invitò al silenzio: Giosuè, in questo periodo di calma profonda, davanti a quell’enorme assemblea e all’arca, lesse le benedizioni che il popolo avrebbe ricevuto ubbidendo alla legge di Dio. Sul Gherizim tutte le tribù risposero con un “amen”. E dopo aver letto le maledizioni, le tribù situate sull’Ebal diedero il loro assenso nello stesso modo: migliaia di voci risposero all’unisono. Seguì la lettura della legge di Dio, degli statuti e delle prescrizioni che erano stati loro rivelati da Mosè”. (Ellen G. White - Patriarchi e profeti, cap. 46). PER DISCUTERE 1. 2. 3. 4. Cosa rende una benedizione, anche soltanto a parole, molto importante per te? Perché la gente, vedi il caso di Esaù, desidera ricevere la benedizione dei propri genitori? Come e quale potrebbe essere una benedizione moderna? Cosa ti suggerisce la seguente affermazione: “Quest’uomo è una benedizione”? IlConquista monte i gigantiHebron TESTI BIBLICI DI RIFERIMENTO - Numeri 13 e 14, Giosuè 14:6-15 La nostra vita assomiglia ad un paese che ci è stato assegnato ma che deve essere conquistato passo dopo passo. Alcuni di noi si accontentano, per paura o comodità, con molto poco. Mentre ci sono tantissime persone che lottano per ogni possibilità. Alcuni non si fermano nel cercare di imparare cose nuove; altri costruiscono sempre, sviluppano e cambiano cose già realizzate. Per alcuni, ogni ostacolo, grande o piccolo che sia, è qualcosa di insormontabile, un gigante. Per altri, ogni ostacolo è un passo avanti verso qualcosa di più alto, un occasione per esprimere un potenziale. DA CONDIVIDERE CON IL GRUPPO • Condividi con il gruppo quali settori della tua vita ritieni siano stati benedetti. • Sicuramente avrai sentito qualcuno pronunciare delle parole negative o qualcosa di brutto (una specie di maledizione) a te o ad altri: com’erano quelle parole e che significato avevano? • E’ molto probabile che qualcuno abbia fatto il contrario, ti abbia indirizzato una benedizione; chi e cosa ti ha detto? MOMENTO DI RINGRAZIAMENTO In gruppi di 2 o 3 preghiamo e ringraziamo Dio per le persone che sono state per noi una benedizione. LEZIONI • Le persone si dividono in almeno due categorie a seconda di come influenzano gli altri: possono essere una fragranza profumata (quindi benedizione) oppure un odore insopportabile (quindi maledizione). • Posso essere ispirante attraverso il mio ottimismo e la mia buona volontà oppure posso essere scorag- giato dalla mia insoddisfazione, pessimismo e negatività. “Gli israeliti erano ansiosi di stabilirsi in Canaan, perché non avevano terreni e case per le proprie famiglie. Per ottenerle avrebbero dovuto cacciare i cananei. Tuttavia rimandarono questa impresa perché li attendeva un dovere più importante: rinnovare il loro patto di alleanza con Dio. Prima di morire, per ben due volte Mosè aveva raccomandato che Israele si riunisse sui monti Ebal e Gherizim, a Sichem, per la solenne accettazione della legge di Dio. Ubbidendo a queste indicazioni, tutto il popolo, compresi “donne, bambini e stranieri che camminavano in mezzo a loro” (Giosuè 8:35) lasciò il campo di Ghilgal e, attraversando il territorio nemico, raggiunse Sichem, verso il centro del paese. Sebbene gli israeliti fossero circondati dai nemici, finché rimasero fedeli a Dio ebbero la sua protezione. Come ai tempi di Giacobbe, anche ora “un terrore mandato da Dio invase le città che erano intorno a loro” (Genesi 35:5) e il popolo d’Israele non fu disturbato.” (Ellen G. White - Patriarchi e profeti, cap. PROVOC-AZIONE O DECISIONE Puoi essere una benedizione, quindi una buona persona, attraverso gesti che non fai di solito. Sfida: aiuta un passante che ha troppi bagagli, sorridi alla commessa e apprezza il modo in cui svolge il suo lavoro ogni giorno, apprezza i tuoi amici e ringraziali per la loro amicizia, lascia un messaggio sul frigorifero per i tuoi genitori, telefona ai tuoi nonni e dì loro che gli vuoi bene. Sii originale a modo tuo… Alla fine della giornata rifletti su ciò che significa essere una buona persona ogni giorno dell’anno. 12 ASPETTALO sul monte CURIOSITA’ Le tombe dei patriarchi sono un luogo sacro nella città di Hebron, in Israele. Situato ad un’altitudine di quasi mille metri, la città di Hebron prende il nome dallo stesso monte su cui si trova. Il monte Hebron è stato abitato senza interruzioni, da più di cinquemila anni, uno dei più antichi centri abitati della Palestina. Le tombe dei patriarchi di Hebron sono un grande complesso di edifici in pietra, costruiti in gran parte nel I secolo a.C., nel periodo governato da Erode. All’edificio originario sono stati aggiunti dai crociati nel XII secolo, altri pochi edifici. Nella parte centrale si trova la grotta cosiddetta “Makpelah – Machpelah” che è composta a sua volta da due grotte, una grande e una piccola, antiche più di 3.000 anni. Queste due grotte sono generalmente riconosciute come il luogo di sepoltura dei patriarchi ebrei Abramo, Isacco, Giacobbe e delle loro mogli. Le tombe dei patriarchi di Hebron sono il secondo posto sacro degli ebrei, dopo il Muro del Pianto di Gerusalemme. Le grotte di Hebron sono state venerate come un grande luogo di pellegrinaggio fin dai tempi antichi, essendo apprezzato da ebrei e cristiani, ma anche dai musulmani che onorano Abramo come un grande profeta di Dio. A causa della presenza degli ebrei e dei musulmani nello stesso luogo, i conflitti sono strettamente correlati al santuario. IL FATTO STORICO - SPIRITUALE “Hebron si trovava a circa trenta chilometri a nord di Bersceba, a metà strada tra quella città e la futura Gerusalemme. Originariamente si chiamava Kiriath-Arba, cioè città di Arba, il padre di Anak. In seguito fu chiamata Mamre, il luogo in cui furono sepolti i patriarchi “nella spelonca di Macpela”. Hebron, situata in una valle circondata da terreni e colline fertili, era stata un possedimento di Caleb, e ora era la città principale di Giuda. Alla periferia si trovavano vigne, ulivi e altri alberi da frutta” (Ellen G. White - Patriarchi e profeti, cap. 69). Caleb aveva ricevuto una promessa riguardo il territorio che avrebbe ricevuto in eredità nel paese di Canaan. Sapeva che senza sforzo e senza fede, la sua eredità sarebbe rimasta molto limitata e quindi decise di ampliare, con l’aiuto di Dio, i confini della sua vita. Interessante il fatto che non ha scelto di farlo da solo, ma ha lanciato la sfida e l’opportunità di una speciale ricompensa ad un giovane. Siccome doveva dare in sposa sua figlia, pensò che sarebbe stato meglio darla come moglie a colui che avrebbe dimostrato di essere pronto a conquistare tutto, e ad assumersi dei rischi per amore della sua futura moglie. Nulla è paragonabile ad un amore sostenuto da gesti forti e concreti. ASPETTALO sul monte 13