Capitolo 9
Urgenze
Pediatriche
Regione Lombardia
2006
Obiettivi
Identificare le principali cause di
urgenza pediatrica
Conoscere i relativi principi di
trattamento
EVOLUZIONE PEDIATRICA
La comunicazione è la chiave per
fornire il miglior trattamento
 Il bambino ha differenti modi per farsi capire dal
mondo degli adulti
 Ha paure e stress differenti
 Non dobbiamo trattare solo il bambino, ma anche
la famiglia
 I parenti devono essere coinvolti nella cura del
bambino
Classificazione in base all’età
 Lattante: dalla nascita a 1 mese
 Infante: da 1 mese a 1 anno
 Bimbo ai primi passi: 1-3 anni
 In età prescolare: 3-5 anni
 In età scolare: 5-10 anni
 Adolescente: 10-17 anni
INFANTE (da 1 mese a 1 anno)
 Dipende completamente dai genitori
 Sta seduto, gattona
 Segue con lo sguardo, attirato da suoni e luci
 Respira attraverso il naso e usa
prevalentemente i muscoli addominali
 Scarsa capacità di termoregolazione
 Testa grossa: fonte di perdita di calore
INFANTE (da 1 mese a 1 anno)
Come trattare:
Tenere vicino ai genitori
Tenere al caldo!
Usare un tono di voce calmo e rassicurante
Bimbo ai primi passi (1-3 anni)
Comincia a parlare
Ha coscienza di se, esprime volontà
Teme le separazioni e il dolore
Cammina ed esplora il mondo che lo circonda
Non avverte il pericolo
Esegue ordini semplici
Bimbo ai primi passi (1-3 anni)
Come trattare:
Mantenere almeno il contatto visivo con i
genitori, se possibile
Mettersi al loro livello
Esaminare con i genitori, se possibile
Età prescolare (3-5 anni)
Molto espressivo e comunicativo
Pensatore magico e fantasioso
Ha concetto di se ancora incompleto
Teme il dolore, le deturpazioni e le
separazioni
Molto mobile
Età prescolare (3-5 anni)
Come trattare:
Incoraggiare il gioco e la fantasia
Incoraggiare la partecipazione al
trattamento
Trasportare con il bimbo il giocattolo o
l’indumento preferito
Età scolare (5-10 anni)
Si esprime correttamente
Capisce la struttura e le funzioni del corpo
Ragiona
Non comprende il concetto di morte
Teme la perdita di funzioni, le
deturpazioni e la morte
Età scolare (5-10 anni)
Come trattare:
Spiegare le procedure prima di eseguirle
Spiegare il perché delle procedure
Progettare un’evoluzione favorevole del
trauma
Rispettare il pudore
Lodare la collaborazione
Adolescente (10-17 anni)
Determinato a vivere nuove esperienze
Ha capacità decisionale
Il gruppo di amici è spesso il suo
riferimento
Teme la perdita di autonomia
Teme la morte e la deturpazione
Adolescente (10-17 anni)
Come trattare:
Interrogare in assenza dei genitori, se
necessario
Consentire scelte e controllo
Rispettare l’autonomia
Non ridicolizzare di fronte ai coetanei
Parametri vitali e peso per età
Età
FR
(a/min)
FC
(b/min)
PA sist (mmHg)
Peso
neonato
30-50
120-160
60-80
3-4
infante
30-40
120-140
70-80
8-10
2-4 aa
20-30
100-110
80-95
12-16
5-8 aa
14-20
90-100
90-100
18-26
8-12 aa
12-20
80-100
100-110
26-50
> 12 aa
12-16
60-90
100-120
> 50
(Kg)
Domande
P-BLS
Paediatric Basic Life Support
Obiettivi
Acquisire conoscenze teoriche, abilità
pratiche e schemi di comportamento
Prevenire i danni cerebrali da
mancanza di ossigeno
P-BLS
il P-BLS comprende
 PREVENZIONE
 RICONOSCIMENTO PRECOCE dell’arresto
respiratorio e/o cardiocircolatorio
 ALLARME tempestivo
 SUPPORTO di respiro e di circolo (RCP)
 Riconoscimento e trattamento della
OSTRUZIONE delle VIE AEREE da
corpo estraneo
Cause di ACC nel Bambino
Raramente è di origine cardiaca
Malattie respiratorie gravi
Convulsioni protratte
Avvelenamenti
Corpo estraneo
Traumi gravi
Insufficienza Respiratoria
ARRESTO RESPIRATORIO
Disidratazione
Infezioni
Shock
BRADICARDIA
ACC
La catena della sopravvivenza
ABC del P-BLS
IRWAY
Vie aeree
REATHING
Respiro
IRCULATION
Circolo
CON MODALITA’ DIVERSE
LATTANTE
BAMBINO
(da 0 a 1 anno)
(da 1aa all’inizio PUBERTA’)
Sequenza P-BLS
Valutazione del rischio ambientale
prima di intervenire accertarsi che non vi siano
pericoli per il soccorritore ed il bambino stesso
Valutazione dello stato di coscienza
stimolo verbale  chiamare ad alta voce
stimolo tattile

scuotere delicatamente
(Attenzione al trauma!!)
Bambino COSCIENTE
Favorire il contatto con la madre
Se possibile assecondare la posizione da lui scelta
Valutare le condizioni
Rassicurarlo costantemente
Contattare la C.O.E.U.
Bambino INCOSCIENTE
ALLERTARE L’EQUIPE
POSIZIONARE IL BAMBINO
INSTAURARE PERVIETA’ VIE AEREE
A – vie aeree
Posizione
neutra del capo
nel LATTANTE
Estensione del capo
e sollevamento del
mento nel BAMBINO
A – vie aeree
La cannula di Mayo impedisce
la caduta della lingua all’indietro
POSIZIONAMENTO: utilizzare abbassalingua
NON rotazione cannula
OPZIONALE
B – Respiro
C – Circolo
G uardo
A scolto
S ento
Respiro G.A.S.
+
Mo.To.Re.
Max 10 secondi
B – Respiro
RESPIRO
ASSENTE
5 VENTILAZIONI
Tecnica di ventilazione
• posizionarsi alla testa del bambino;
• ogni insufflazione dura 1 secondo;
• utilizzare un pallone autoespansibile
da 500 ml. collegato a O2 ad alti flussi e
reservoir;
• se inefficaci riposizionare capo
mascherina ed effettuare altre
ventilazioni
e
5
B – Respiro
Cause più frequenti di ventilazione
inefficace e complicanze
Malposizionamento
della maschera
Posizione del capo
non corretta
IPOVENTILAZIONE
Insufflazione troppo
rapida o brusca
DISTENSIONE
GASTRICA
C – Circolo
Nella valutazione dei segni di circolo
(MOTORE: MOvimenti, TOsse, atti REspiratori)
prestare molta ATTENZIONE
al
colore della cute e al tono muscolare
CIRCOLO
PRESENTE
CIRCOLO
ASSENTE
20 VENTILAZIONI/min
(rivalutazione MO.TO.RE. dopo 2 min)
CTE (15:2) per 2 minuti
(se > 1 aa applicare protocollo DAE)
C – Circolo
Punto di repere
CENTRO del TORACE
Tecnica a
due dita:
LATTANTE
Tecnica ad una mano:
BAMBINO
(a due mani se necessario)
C – Circolo
Tecnica di Compressione
deprimere il torace di 1/3-1/2 del suo diametro A/P
mantenere una frequenza di 100 compressioni/min
rilasciare totalmente la pressione sul torace
tempo di compressione/rilasciamento 1:1
rapporto compressioni/ventilazioni 15:2
C – Circolo
Cause più frequenti di CTE
inefficaci e complicanze
Punto di repere scorretto
Compressioni troppo brusche
Tecnica scorretta
LESIONI DI
ORGANI INTERNI
(POLMONI, FEGATO, MILZA)
CIRCOLO
INSUFFICIENTE
Algoritmo universale
(1)
Sicurezza della scena
Valutazione stato di coscienza
Risponde
NON Risponde
Osservare
Trattare se indicato
PERVIETA’ VIE AEREE
Valutazione presenza RESPIRO
e SEGNI di CIRCOLO
GAS + Mo.To.Re (per max 10 secondi)
Algoritmo universale
(2)
Respiro G.A.S.
+
Mo.To.Re.
(Polso opzionale)
Respiro presente
Posizione Laterale
di Sicurezza
Respiro ASSENTE (o Gasping)
NESSUN MOVIMENTO
ALLERTA COEU
INIZIA RCP per 2 minuti)
(15:2 per 8 cicli)
Rivalutazione
Dopo circa 2 minuti (8 cicli)
Ricercare la presenza di circolo: Mo.To.Re.
(+ polso opzionale) max per 10 secondi
LATTANTE
BAMBINO
B-C
Rivalutazione
Ogni 2 minuti (durante la rivalutazione)
CAMBIARE SOCCORRITORE CTE
Mo.To.Re
(polso opzionale)
PRESENTE
ASSENTE
RCP
MAX 10 secondi
G.A.S.
ASSENTE
20 Ventil./min.
PRESENTE
Coscienza
ASSISTENZA
LATTANTE
da 0 a 1 anno
se FC <60 battiti/min
trattare come ACC
Domande
Defibrillazione in età pediatrica
Indicazioni
Età < 1 anno: NON utilizzare DAE
Età > 1 anno: ATTENUATORI di energia
(è consentito l’utilizzo delle placche da
adulti solo nel caso in cui non si disponga
degli attenuatori di energia)
Sequenza operativa
P-BLSD
Valutare il paziente (ABC)
2 min. RCP (8 cicli – 15:2)
On
Avviare procedura DAE
Analizzare il ritmo
Enunciare la filastrocca di sicurezza
Analisi
Erogare la scarica se indicato
IMMEDIATA RCP (2 min. – 15:2)
Posizione piastre
 Sternum: sottoclavicolare,
parasternale destra
3 cm
 Apex: centro della piastra
sulla linea ascellare
anteriore altezza 5° spazio
intercostale
Se non è possibile distanziare
le due piastre di almeno 3 cm
utilizzare la posizione
ANTERO-POSTERIORE
L’impedenza trans-toracica è in relazione a:
 Posizione degli elettrodi
 Aderenza degli elettrodi
Sicurezza
Durante le fasi di
analisi, carica, scarica
Nessuno
deve essere a contatto
con il paziente
Sicurezza
Durante l’erogazione
dello shock allontanare
il flusso di Ossigeno
dal paziente
Durante analisi e shock
mantenere sempre
CONTROLLO VISIVO
della zona circostante
Sicurezza
Filastrocca di sicurezza
Io
sono via
Voi
siete via
Tutti
sono via
Algoritmo universale P-BLSD
Arresto cardiaco
RCP 2 minuti (8 cicli) 15:2
Avvia procedura DAE
Shock indicato
FV/TV
Analizza
(Mo.To.Re)
Shock NON indicato
non FV/TV
Eroga
1 scarica
RCP per
2 minuti
RCP per 2 minuti
Continua secondo
protocollo locale
Evoluzione
Ripresa di
CIRCOLO e RESPIRO
Arrivo dell’MSA
Disposizioni della COEU 118
Constatazione di decesso (scritta)
da parte di personale MEDICO
Esaurimento Fisico dei Soccorritori
Domande
Conclusioni
L’ACC NEL BAMBINO E’ RARAMENTE PRIMITIVO
IL TRATTAMENTO CARDINE E’ RCP PRECOCE
RAPPORTO 15:2, 8 CICLI (2 MINUTI)
CONSENTITA LA DP SE > 1 ANNO DI VITA
Migliore perfusione
coronarica e cerebrale
aumento dimissioni
senza esiti cerebrali
OSTRUZIONE
VIE AEREE
da Corpo Estraneo
Ostruzione vie aeree da C.E.
Incidenza massima
Corpo Estraneo
6 mesi -> 2 anni
Alimenti, giocattoli…
Riconoscimento
Ostruzione
MODERATA
Ostruzione
GRAVE
Ostruzione vie aeree - DIAGNOSI
MODERATA
IL BAMBINO RIESCE A PIANGERE,
(PARLARE)
TOSSIRE
NESSUNA MANOVRA di DISOSTRUZIONE
INCORAGGIARE IL PICCOLO A TOSSIRE
COMUNICARE CON COEU
SEGUIRE PROTOCOLLO LOCALE
Ostruzione vie aeree - DIAGNOSI
GRAVE
IL BAMBINO NON RIESCE A PIANGERE,
TOSSIRE (PARLARE) – RAPIDA CIANOSI
MANOVRE di DISOSTRUZIONE
Tutte le manovre di disostruzione hanno lo scopo
di aumentare bruscamente la pressione
intratoracica per creare una TOSSE ARTIFICIALE
tecniche di DISOSTRUZIONE
LATTANTE COSCIENTE
con ostruzione GRAVE
Colpi interscapolari
Compressioni toraciche
Se il lattante è cosciente eseguire in successione 5 colpi
interscapolari + 5 compressioni toraciche fino a quando
si risolve il problema o il lattante diventa incosciente
tecniche di DISOSTRUZIONE
COLPI INTERSCAPOLARI
posizionare il piccolo sull’avambraccio
in modo da creare un piano rigido
la testa del bimbo va tenuta più in
basso rispetto al tronco
appoggiare l’avambraccio sulla coscia
applicare fino a 5 colpi vigorosi in sede
interscapolare con via di fuga laterale
tecniche di DISOSTRUZIONE
COMPRESSIONI TORACICHE
mettere il bimbo su un piano
rigido (con la stessa metodica
utilizzata per le pacche dorsali)
eseguire 5 compressioni toraciche
con la stessa tecnica utilizzata per
il massaggio cardiaco (ma più
profonde e più lente)
tecniche di DISOSTRUZIONE
BAMBINO COSCIENTE
con ostruzione GRAVE
Colpi interscapolari
Compressioni subdiaframmatiche
Se il bambino è cosciente eseguire in successione 5 colpi
interscapolari + 5 compressioni subdiaframmatiche fino a
quando si risolve il problema o il bambino diventa incosciente
tecniche di DISOSTRUZIONE
COLPI INTERSCAPOLARI
porsi posteriormente al bambino
con una mano appoggiata al suo
torace per sostenerlo
eseguire fino a 5 colpi vigorosi in
sede interscapolare con via di fuga
laterale
tecniche di DISOSTRUZIONE
COMPRESSIONI SUBDIAFRAMMATICHE
Si esegue con bambino in piedi o seduto:
porsi alle spalle del pz ed abbracciarlo
dal dietro
con le dita della prima mano comporre
una C che collega l’apofisi xifoidea con
l’ombelico
all’interno della C porre il pugno della
seconda mano con il pollice all’interno
staccare la prima mano ed afferrare il
pugno
somministrare un colpo deciso in
direzione antero-posteriore e caudocraniale
tecniche di DISOSTRUZIONE
LATTANTE e BAMBINO
INCOSCIENTE
POSIZIONARE IL BAMBINO SU UN PIANO RIGIDO
INSTAURARE LA PERVIETA’ DELLE VIE AEREE
ISPEZIONARE IL CAVO ORALE E RIMUOVERE, se possibile,
L’EVENTUALE CORPO ESTRANEO
ESEGUIRE 5 VENTILAZIONI DI SOCCORSO, RIPOSIZIONANDO
IL CAPO AD OGNI TENTATIVO FALLITO
SE INEFFICACI, ESEGUIRE ALTRE 5 VENTILAZIONI
(ALMENO 2 VALIDE)
SE PERMANE L’OSTRUZIONE, ESEGUIRE CTE (15:2) PER 2
MINUTI (SENZA VALUTARE L’ATTIVITA’ CIRCOLATORIA)
GUARDARE IN BOCCA PRIMA DI OGNI INSUFFLAZIONE
SEGUIRE PROTOCOLLO LOCALE
Ostruzione vie aeree
OSSIGENO
SEMPRE
10 - 12 lit/min.
Domande
ASMA - INSUFFICIENZA
RESPIRATORIA ACUTA
Obiettivi
Sapere: riconoscere rapidamente i segni clinici di
insufficienza respiratoria in età pediatrica
Saper fare: mettere in atto i principali provvedimenti
terapeutici di base
Saper essere: gestire l’ansia che solitamente
accompagna gli operatori sanitari nell’evento
Cosa valutare
Stato di coscienza, agitazione
Parametri vitali: FR – FC – Sat. O2 (se possibile)
Modalità di respiro: - Utilizzo muscolatura accessoria;
- Alitamento delle pinne nasali;
- Rientramento del giugulo;
- Rumori respiratori patologici
Colorito cutaneo: cianosi, pallore…
Cosa chiedere
Breve anamnesi su precedenti respiratori o cardiologici
Eventuale terapia in atto
Presenza di febbre recente
Modalità di insorgenza del quadro:
acuto, progressivo,ricorrente …..
La frequenza respiratoria fisiologica
nei bambini decresce con l’età e
diventa sovrapponibile a quella degli
adulti solo nell’adolescenza.
Per questo motivo, in bambini di età
differenti una identica frequenza
ventilatoria può avere un significato
clinico diverso.
Esaurimento Respiratorio
 Deterioramento della coscienza
 Perdita del tono muscolare
 Presenza di cianosi
 Frequenze ventilatorie molto elevate
 Respiro inefficace (gasping)
 Bradicardia !! (FC < 80/min)
segni molto preoccupanti
Provvedimenti operativi
BAMBINO TONICO E COSCIENTE
 Rispettare la posizione scelta dal bambino per
respirare
 Non allontanare i genitori
 Fornire ossigeno se possibile
Obiettivo: non aggravare la dispnea
aumentando le richieste di ossigeno
Provvedimenti operativi
ESAURIMENTO RESPIRATORIO
 Eseguire rapida valutazione ABC
 Fornire O2 ad alti flussi (10-15 l/min)
 Posizionare il bambino semiseduto se ancora
cosciente; supino se non cosciente
AVVERTIRE LA COEU E PREDISPORSI AD
AFFRONTARE ARRESTO RESPIRATORIO
Domande
Conclusioni
L’insufficienza respiratoria acuta in età pediatrica
è un evento pericoloso
Importante è riconoscerla immediatamente
Nelle fasi di compenso assecondare il bambino senza
aggravare i suoi sforzi
Nelle fasi di esaurimento aumentare il monitoraggio
clinico e prepararsi a un possibile PBLS
LA FEBBRE
La febbre
È un aumento della
temperatura corporea superiore
a 37° C se misurata per via
cutanea (ascellare),
o
superiore a 37,5° C se misurata
per via rettale o orale.
La febbre
 Febbre 38° - 39° C
 Febbre “alta” 39° - 40° C
 Febbre “molto alta” 40°- 41° C
Valutare l’insorgenza e la durata
Febbre - cause
Le cause principali
sono le infezioni da
virus e batteri.
La febbre
Come fa l’organismo ad
aumentare la temperatura?
 BRIVIDO: produce calore.
 VASOCOSTRIZIONE CUTANEA: riduce
la perdita di calore (senso di freddo).
La febbre
La febbre è un meccanismo di difesa
L’aumento della temperatura corporea
impedisce alla maggior parte dei
“microbi” di moltiplicarsi, ed il sistema
immunitario diventa più efficiente.
La febbre - TRATTAMENTO
Quando gli antipiretici ?
 Sempre se la temperatura > 40° C.
 Se temperatura >39° C con sintomi fastidiosi.
 Febbre lieve ma con mal di testa o dolori.
Il paracetamolo è il farmaco
di prima scelta ed ha il picco di
azione circa dopo 1 ora e 1/2 dalla
somministrazione.
La febbre - TRATTAMENTO
Evitare
disidratazione
(segni
di
disidratazione: mucose e cute secche,
diuresi scarsa, poche lacrime in caso di
pianto,
nei
neonati
fontanella
affossata)
 Scoprire e favorire la dispersione
termica
La febbre - TRATTAMENTO
Le spugnature
Consentono di abbassare la temperatura
corporea rapidamente di 1° - 2° C in
attesa che l’ antipiretico faccia effetto
È indicata quando la temperatura > 40° C
 Usare alcool o acqua tiepida
La febbre – VALUTAZIONE bambino
 ABC - Stato di coscienza - Qualità del respiro
 Difficoltà a muovere la testa
 Dolore addominale
 Dolore alle orecchie
 Vomito - Diarrea
 Disidratazione
 CONVULSIONI
Domande
CRISI CONVULSIVA
Obiettivi
Sapere: riconoscere l’insorgenza delle crisi
convulsive valutandone le principali caratteristiche
Saper fare: fornire un’assistenza di base adeguata
nella fase critica e postcritica
Saper essere: superare l’ansia presente nella
gestione dell’evento
Crisi convulsiva
 E’ un’evenienza clinica abbastanza frequente in
età pediatrica
 Generalmente è un fenomeno autolimitante già
esaurito al nostro arrivo
 In rari casi è, invece, più duratura e severa e
rappresenta un vero problema clinico
Crisi convulsiva
 Perdita temporanea della coscienza associata
ad alterazioni dello stato sensitivo-motorio
 Può avere caratteristiche cliniche molto variabili
 Le forme più gravi sono le crisi “tonicocloniche” (ipertono diffuso  scosse muscolari
degli arti)
Crisi convulsiva
 Nella maggior parte dei casi gli attacchi
convulsivi sono brevi (< 5’)
 Se sono più prolungati (> 30’) si parla di “stato
di male” che può arrecare danni cerebrali
permanenti
 Ne deriva che una crisi convulsiva prolungata
va comunque interrotta qualunque sia la causa
Crisi convulsiva - VALUTAZIONE
 In corso di crisi: osservare le caratteristiche e
la sede della contrazione, soprattutto se non
è bilaterale e simmetrica
 In fase “postcritica”: valutare la ripresa della
coscienza che può non essere immediata e
rapidamente soddisfacente
Crisi convulsiva - VALUTAZIONE
 Anamnesi personale o familiare positiva
per epilessia ?
 Caratteristiche della crisi: durata,
localizzazione, perdita di urine o feci
 Presenza di febbre o di altre malattie al
momento della crisi
 Recente trauma cranico
Crisi convulsiva - TRATTAMENTO
 In corso di crisi: non trattenere, allontanare
ogni oggetto per evitare lesioni traumatiche
secondarie
 In fase postcritica: valutazione ABC, supporto
con ossigeno ad alti flussi, monitoraggio delle
funzioni vitali
Crisi convulsiva FEBBRILE
 90% dei casi si manifestano nelle prime 24 - 36
ore di febbre.
 Trattare sempre con antipiretici anche
temperature di 37.5° C nelle prime 24 -36 ore.
 Il genitore molto probabilmente è stato
istruito sull’ uso di farmaci per via rettale
(benzodiazepine).
Crisi convulsiva FEBBRILE
 Crisi “benigna” causata dall’effetto irritativo
della febbre sull’encefalo
 Sono molto brevi (< 5’) e presentano un rapido
recupero neurologico
 Spesso i bambini hanno anamnesi personale o
familiare positiva per episodi analoghi
Domande
Conclusioni
Generalmente le convulsioni in età pediatrica sono
fenomeni benigni di breve durata
Se crisi in atto: osservarne le caratteristiche
Se fase postcritica: attento monitoraggio clinico
e neurologico
Alterazioni dello
Stato di COSCIENZA
Alterazioni stato di coscienza
Stato neurologico anormale
Si possono intendere diversi stati
dal meno grave al più grave
irritabilità
non responsività
Alterazioni stato di coscienza
Credere al genitore:
“il bambino non si comporta nel solito modo”
meno attento
meno interattivo
inconsolabile
non distraibile
indifferente alle cose circostanti
Alterazioni stato di coscienza
VALUTAZIONE
ABCDE
AVPU
Alterazioni stato di coscienza
VALUTAZIONE
Postura
Flaccidità
Attività motoria:
simmetrica
coordinata
finalistica
Pupille: diametro
confronto
reazione alla luce
Alterazioni stato di coscienza
TRASPORTO
• se non recupera rapidamente uno stato
“normale” trasporto immediato
(eventuale ulteriore valutazione in ambulanza)
• se ritorna “normale”
valutare meglio l’evento
Alterazioni stato di coscienza
VALUTAZIONE secondaria
• quanto veloci i sintomi?
•
•
•
•
•
diabete o altre malattie?
Assunzione cibo (ultimo pasto)
Assunzione medicine?
Intossicazione?
Se non è il primo episodio, quanto
frequentemente accade?
• se è neonato: diabete materno?
Domande
Conclusioni
Alterazione di coscienza = Comportamento non abituale
Comportamento non abituale -> Trasporto immediato
AVVELENAMENTI
Avvelenamenti
INCIDENZA
 nel 2004 58.200 segnalazioni di avvelenamenti
 il 52% riguarda bambini fino ai 14 anni
dato nazionale CAV Niguarda (MI)
Avvelenamenti
DIFFERENZE per ETA’
< 5 aa :
 non intenzionale
 singola sostanza
 piccola quantità
Avvelenamenti
DIFFERENZE per ETA’
età scolare :
• più spesso intenzionale
• per esperimento o a scopo suicida
• analgesici e farmaci vari
Avvelenamenti
DIFFERENZE per ETA’
Adolescenti :
• intenzionale
• sostanze euforizzanti o analgesici
• a volte più di una sostanza
• spesso grossa quantità
• a volte a scopo suicida
• se rifiuto trasporto:forze dell’ordine
COEU S.S.U.Em. 118 Brianza
Avvelenamenti
Esposizione a materiale pericoloso
• può avvenire a qualsiasi età
• spesso sono coinvolte più persone
Avvelenamenti
Prima dell’arrivo…
• a volte la sostanza è già nota
• se viene riferita improvvisa
variazione di comportamento,
pensare a esposizione a tossici
Avvelenamenti
VALUTAZIONE della SCENA
• attento a possibili sostanze
tossiche sui vestiti o sulla cute
• osserva la zona: porta via
contenitori, sostanze sospette,
piante, siringhe
• se il parente si oppone al trasporto
fallo parlare con la COEU
Avvelenamenti
VALUTAZIONE del paziente
• valutazione iniziale:
quale sostanza
quando
quanta
peso del bambino
• ABCDE
COEU S.S.U.Em. 118 Brianza
Domande
Conclusioni
L’avvelenamento si riscontra in qualunque fascia d’età
Sospettare sempre!!!
Anamnesi dettagliata
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Capitolo_09_-_Urgenze_pediatriche_2006 11010KB May 30