Voci dal Sud 10 w w w . s o s e d . eu Anno IX° nr. 9 Settembre 2013 Motta San Giovanni Celebrato un secolo d’illuminazione stradale pubblica Pasquale Gattuso - Calabria Ora MOTTA SAN GIOVANNI - “I cento anni dall’illuminazione stradale pubblica”, questo il tema dell’incontro, che si è tenuto a Motta centro. L’evento, inserito nel calendario delle manifestazioni denominato: “Estate 2013”, è stato organizzato dalla locale Pro loco, in collaborazione del Comune e della Provincia di Reggio Calabria. «Di un vero impianto d’illuminazione pubblica stradale, a Motta, s’iniziò a parlare negli ultimi anni dell’800, fino allora - scrive il professor Vittorio Catalano in un suo opuscolo, edizione 2013 - il centro del capoluogo mottese era al buio, illuminato dal chiarore lunare nelle serate calme e serene, o da qualche torcia, e pare da alcune lanterne ad olio sistemate alla meglio agli angoli delle strade più frequentate. Nei primi del ‘900, il problema dell’illuminazione pubblica fu discusso in Consiglio Comunale e nel 1905 riproposto - prosegue Catalano - dal Regio Commissario, Michele Internicola, ma non poté essere realizzato per il sopravvenuto terribile terremoto del 1908. Terminata l’emergenza terremoto, il 5 novembre del 1910, il Regio Commissario, deliberò la messa in opera di un impianto di fanali per la pubblica illuminazione”. Nel 1911 in poco più di un mese, Motta San Giovanni -scrive Catalano - varò il suo nuovo impianto d’illuminazione stradale con lampade a petrolio, anziché gas-acetilene. Dopo un anno, però, a consuntivo, si rilevò che le spese erogate - prosegue Catalano - in economia per procurare il petrolio e mantenere il personale addetto alla manutenzione, erano molto onerose”. E, così, il 16 novembre 1912, il consiglio comunale decise la necessità di predisporre un apposito capitolato d’appalto per affidare la conduzione del servizio d’illuminazione ad imprese private. “Nel 1913, Carmelo Catalano, persona dotata di una non comune intelligenza e grande intuito, seppe cogliere - scrive il professore l’importanza dell’energia elettrica, quale fonte di ricchezza, di civiltà e progresso. Uomo, molto avanti per il suo tempo, fece pervenire, dal nord, e installato, una centrale idroelettrica nella contrada San Giorgio. Dopo alcuni non indifferenti sforzi economici, realizzò il primo elettrodotto - prosegue Catalano - che la storia ricordi in quest’angolo della Calabria, tra la centrale elettrica e il paese. Dunque, l’illuminazione elettrica fu una realtà. Da quel momento magico Motta San Giovanni, paese prevalentemente agricolo e contadino, è scosso da un’ondata d’imprenditorialità, in parte, però, soffocata termina Catalano - dalla sudditanza che vigeva in quel tempo».