Rolleiflex T
(Type 1)"
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Capire l’esposizione
Una breve guida!
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di Massimiliano Marradi!
mmarradi.it!
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Prima di tutto occorre scegliere il modo in cui valutare l’esposizione. Se valutativa, quindi “a vista”,
useremo la tabella, applicata anche dietro il dorso della macchina, che riporto qui sotto. Con
questa valuteremo l’esposizione, senza l’aiuto di strumenti esposimetrici, e sceglieremo la coppia
tempi/diaframmi adatta.!
Tabella 1!
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Se invece utilizziamo un esposimetro, che sia quello in macchina oppure un esposimetro esterno,
useremo in approccio diverso.!
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Partiamo però con un passo indietro. La pellicola.!
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La prima cosa da fare, è ovvio, è caricare la pellicola nella macchina. La diretta conseguenza di
questo è quella di dover impostare nella macchina l’ISO della pellicola utilizzata.!
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Sulla Rolleiflex ci sono due scale, ASA e DIN. ASA è esattamente la solita cosa di ISO, soliti valori.
DIN è invece una scala Tedesca, che è logaritmica e non lineare come quella ISO/ASA. Per
simpatia, dato che non lo utilizzeremo, riporto qui sotto uno schema di conversione.!
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ISO/ASA
25
50
100
200
400
800
1600
3200
DIN
15
18
21
24
27
30
33
36
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Tabella 2!
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Noi usiamo ovviamente gli ASA, che corrispondono esattamente agli ISO a cui siamo più abituati.!
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Quindi, impostiamo subito, spostando l’apposita manopola, gli ASA della nostra pellicola, usando
anche i terzi di stop. Quindi una ISO 400 la impostiamo direttamente su 400, una ISO 160 la
mettiamo nella tacca intermedia fra 100 e 200, quella più vicina a 200.!
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Questa operazione, che dobbiamo ripetere o verificare ad ogni nuova pellicola, è la base per tutti i
calcoli che vengono fatti successivamente.!
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Esposizione valutativa!
Con questa esposizione valutiamo noi, a vista, la situazione del soggetto. Per aiutarci è stata
creata questa tabella, che troviamo sia sul manuale che sul dorso del corpo macchina.!
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Vediamo le varie parti:!
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Tabella 1!
Le due righe in alto contengono delle immagini, che fanno da “intestazione” alle colonne di numeri.
Le immagini servono a farci capire, a colpo d’occhio, la situazione in cui ci troviamo, andando da
quelle più luminose, a sinistra, verso le più scure, a destra.!
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Troviamo, quindi:!
Tabella 1.1!
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Forte luce, campo aperto senza sfondo, elementi riflettenti come sabbia, acqua, neve;!
Forte luce, campo aperto, soggetto più ravvicinato, azioni sportive, panorami cittadini aperti;!
Luce ma anche ombre, gruppi di persone, sfondi;!
Soggetti in ombra, sfondi molto presenti, panorami cittadini chiusi;!
Soggetti in forte ombra, fotografie in ampi interni, scene piene con luci esterne.!
Scegliendo la colonna che più si adatta alla nostra situazione scendiamo nella seconda parte della
tabella, quella con i numeri. In questa parte dobbiamo scegliere il valore ASA corretto per l’ISO
della nostra pellicola. Incrociando righe e colonne, otterremo un valore, che sarà il nostro valore
espositivo (EV) di riferimento.!
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Tabella 1.2!
Ad esempio, foto al mare, bella giornata, prima colonna. ASA 200. Incrociamo ed otteniamo EV 16.!
Ancora, gruppo di persone, bella giornata, qualche ombra, terza colonna. ASA 200, otteniamo EV
14.!
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Ovviamente la tabella non contiene tutti gli ISO che possiamo usare, quindi si dovrà fare qualche
calcolo.!
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Il valore EV cambia al cambiare degli stop. Quindi, se nel primo esempio abbiamo ottenuto EV 16
con ASA 200, con ASA 800, +2 stop, avremo EV 18 (16 + 2), come in tabella. Con un ASA 400, +1
stop, avremo EV 17 (16 + 1). Ancora, con ASA 3200, +4 stop, il nostro valore di EV sarà 20 (16 +
4).!
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Nel caso di valori intermedi si prende in considerazione il valore più prossimo. Ad esempio, ASA
125 sarà assimilato ad ASA 100, ASA 160 sarà invece più vicino ad ASA 200.!
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A tutto questo ci fa gioco la buona latitudine di posa delle pellicole, che ci consente di ignorare
questi piccoli errori.!
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Una volta ottenuto il nostro valore espositivo, EV, passiamo all’ultima parte della tabella, i
modificatori, che sono le ultime due righe con figure in basso.!
Tabella 1.3!
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Le due righe hanno, ai due lati, i simboli del sole pieno e del sole velato da nubi. Scegliamo quindi
subito quale delle due situazioni fa al nostro caso. Nel primo caso la luce è viva e diretta, forma
ombre ben distinguibili e dal profilo netto. Nel secondo, pur essendo tutto luminoso, la luce è
diffusa, le ombre si vedono poco o niente, sono evanescenti, ed i contorni non sono ben
distinguibili.!
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Nell’esempio di prima, sole e mare, abbiamo una bella giornata, quindi scegliamo la prima riga.
Adesso dobbiamo valutare, dopo la luce… le ombre. In particolare verifichiamo la lunghezza di
queste ombre, quindi la posizione della luce rispetto al soggetto. !
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Nelle tre figure vediamo, nella prima, un ombra molto corta, vicina al corpo. Nella seconda vignetta
l’ombra è più allungata, grossomodo quanto è alto ciò che la proietta. Nell’ultima troviamo invece
l’ombra estremamente allungata, ben più lunga del corpo che la proietta. Potremo assimilare la
prima al sole alto sullo zenit, nella parte centrale della giornata, la seconda avrà invece il sole a
metà strada, come in pieno mattino o pieno pomeriggio, infine la terza ha il sole basso
sull’orizzonte, appena sorto o in fase di tramonto.!
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In base alla lunghezza dell’ombra modifichiamo il nostro valore EV del numero riportato. Noi
avevamo un EV di 16. In caso di una fotografia scattata a mezzogiorno il valore rimarrà invariato
(+/- 0). Se la fotografia la scattiamo in pieno pomeriggio, con un ombra più importante, il valore
diventerà 15 (16 - 1). In caso di foto fatta all’alba oppure alla fine della giornata, il valore diventerà
14 (16 - 2).!
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Se il sole fosse stato un po’ coperto, cosa che attenua la luce e rende più morbide le ombre, in
base ai tre esempi di prima il valore sarebbe stato 15 (16 - 1 con l’ombra corta), 14 (16 - 2 a metà
giornata) e 13 (16 - 3 al tramonto).!
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Diciamo che noi abbiamo scattato al sole, a metà giornata. Il nostro EV diventa quindi 15. A questo
punto passiamo alla regolazione della macchina.!
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Impostazione dell’esposizione!
Adesso che abbiamo il nostro valore EV dobbiamo impostare nella macchina la coppia tempi/
diaframmi corrispondente. Per fare questo dobbiamo agire sulla leva a sinistra dell’ottica, quella
che si vede in Immagine 1.!
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Tirando verso l’esterno la leva, e muovendola nelle due direzioni, si sposta la freccia, nella finestra
in alto a sinistra, che punta ad un numero. Quello è ovviamente il numero EV che abbiamo
ricavato. Nel nostro caso facciamo puntare la freccia al 15, come in Immagine 2.!
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Facendo questo abbiamo modificato l’impostazione per la coppia tempi/diaframmi della macchina.!
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Adesso, se guardiamo la finestra in alto, sopra l’ottica, vedremo che la coppia tempi diaframmi è
cambiata rispetto a prima, nel nostro caso, come in Immagine 3, è f/11 e 1/250 di secondo.!
Immagine 1!
Immagine 2!
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Immagine 3!
Adesso, agendo nuovamente sulla leva in Immagine 1, questa volta senza tirarla verso l’esterno,
possiamo cambiare la coppia tempi/diaframmi impostata, ottenendo sempre la solita esposizione,
ma cambiando velocità dei tempi e profondità di campo.!
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Nel nostro caso, con f/11 e 1/250, possiamo modificare la coppia, ad esempio, in f/8 e 1/500 o f/16
e 1/125, o, ancora, f/22 ed 1/60.!
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Da notare che, appunto, nella Rolleiflex non si impostano i singoli parametri di scatto, ma si
imposta la coppia, e spostando la leva di regolazione si modificano entrambi i valori.!
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Esposizione con esposimetro!
Adesso vediamo come comportarci se abbiamo a disposizione un aiuto esterno, quindi un
esposimetro. I due casi che dobbiamo vedere sono: esposimetro in macchina, esposimetro
esterno.!
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Partiamo dal secondo, esposimetro esterno, perché è il più immediato. La misurazione con un
esposimetro esterno ci fornisce subito un valore, una coppia di tempi/diaframmi da impostare sulla
macchina.!
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Sarà quindi sufficiente riportare questa coppia nelle impostazioni della macchina. Per farlo basta
muovere la leva dell’Immagine 1, senza tirarla verso l’esterno, fino a quando nella finestra
dell’Immagine 3 non appare il tempo di scatto scelto. A questo punto, sempre con la solita leva, ma
tirandola verso l’esterno, si fanno scorrere i diaframmi, fino a portare la regolazione sulla coppia
desiderata. Fatto questo avremo di nuovo la possibilità di modificare nuovamente la coppia tempi/
diaframmi per adattarla alla nostra necessità.!
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L’utilizzo dell’esposimetro interno è simile come concetto, in quanto anche questo fornisce una
coppia di valori, ma la coppia ha come riferimento un numero. Vediamo come.!
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Utilizzando l’esposimetro, il sensore è la striscia di semisfere in vetro in Immagine 4,
semplicemente si inquadra il soggetto e si guarda dove si posiziona la stanghetta nera nella
finestra dell’esposimetro in Immagine 5. Tutto quello che si deve fare è ruotare la ghiera indicata
fino a che la stanghetta rossa non punta nel solita direzione della nera. Questo, nell’apposita
finestrella, fornirà un valore numerico, ad esempio 15. Questo sarà il nostro valore espositivo, EV.!
Immagine 4!
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Immagine 5!
Nota bene, tutta questa operazione non ha nessun effetto sullo scatto, è solo un valore che viene
restituito, e che dovrà essere utilizzato per impostare la macchina come nel capitolo precedente.!
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Addendum!
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Alcune piccole note per un migliore utilizzo.!
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L’esposimetro ha anche una funzione per i momenti di luce scarsa. In questo caso basta
spostare la leva sull’angolo del sensore, Immagine 6 e 7, e mostrerà un pallino rosso. Questo
serve a rendere l’esposimetro più sensibile di ben 6 stop. Si dovrà quindi leggere il valore EV
non dalla solita finestra in alto, ma da quella più indietro, bordata di rosso, in Immagine 8.!
Immagine 6 - Immagine 7!
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Immagine 8!
Il valore espositivo EV nasce da una regola per l’esposizione senza aiuti esterni. In inglese si
dice il “Sunny 16”, il 16 solare. In pratica in un giorno di sole pieno, con un tempo di 1/ISO
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(1/100 di secondo con ISO 100 come pellicola, 1/400 con ISO 400, ecc., usando sempre il
valore più prossimo possibile), lo scatto corretto è a f/16, da qui il valore 16 per l’esposizione.
Usando questo valore come base è stata costruita la Tabella 1 e tutti i valori di conseguenza.!
Regolazione ISO. Per regolare il valore ISO si deve ruotare la ghiera dell’esposimetro in una
direzione o nell’altra, fino ad arrivare a fine corsa. A questo punto, ruotando ancora, anche se
farà più resistenza, si sentiranno degli scatti, e si vedrà cambiare il valore degli ASA (e dei DIN)
nella finestra laterale in Immagine 9.!
Immagine 9!
Al centro della manopola dell’esposimetro c’è una piccola vite, che serve per visualizzare
un’immagine che ci ricorda il tipo di pellicola caricata. Colore da esterni, colore da interni, ecc.
Questo valore è solo un appunto per il fotografo, non ha effetto su macchina o esposimetro.!
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Manuale Esposizione Rolleiflex - Massimiliano Marradi