ZonaFranca Casa Editrice - Lucca www.zfzonafranca.it GIANNETTO SALOTTI (Lucca, 1918-2013) SCULTORE PITTORE GRAFICO in collaborazione con palazzo bernardini 22 settembre | 16 ottobre 2015 Dallʼarte degli Etruschi alle Avanguardie del Giannetto Salotti evoca un mondo oggi lontano, un artista vero e libero che ha dedicato l’intera esistenza ad esprimere attraverso le sue opere il mondo e le figure che lo popolano con una autorità artistica e personale degna dei grandi del Novecento. Lucchese di nascita, si è formato a Lucca e a Firenze ed ha sempre mantenuto le radici nella sua città dove ha anche insegnato ed è stato acclamato e visitato da critici e appassionati da ogni parte del mondo. Insignito tra le varie onorificenze, dalla prestigiosa Accademia Tiberina di Roma tra i grandi della storia come Canova, Manzoni, Fermi, Foscolo e altri illustri, ha inoltre partecipato alle grandi esposizioni italiane di Torino e Roma. Giannetto Salotti è scomparso il 28 agosto del 2013 all’età di 95 anni mentre si stava recando al suo studio sulle mura urbane come ogni giorno. Conosciuto da tutti nell’ambito dell’arte vera, solida, tutti oggi parlano di quella sua arte che ha lasciato il segno, dalla forte impronta etrusca come ad esempio negli straordinari volti femminili e intrisa di futuro, come nelle rappresentazioni astratte che lo accomunano ad altri grandi come Hans Arp e Henry Moore, che fu invitato come Salotti ai Seminari di Scultura del Museo Henraux. Oggi, alcuni musei in Italia, come il Museo della Poesia di Piacenza, il Mazziniano di Genova, il Museo di Catania e il raffinato Museo di Codogno, oltre a numerose collezioni private, hanno acquisito alcune opere segnando la grandezza dell’autore per sempre. Hanno scritto su Salotti i più grandi critici come Antonello Trombadori, Pier Carlo Santini, Arrigo Benedetti, Manlio Cancogni, Paul Dumon, Lucia Toesca, Domenico Acconci, Roberto Giovannelli, Mario Marzocchi, Tommaso Paloscia, Mirko Pucciarelli, Florio Santini, Antonella Serafini, Daniela Marcheschi, Amedeo Anelli e Luca Nannipieri, saggista e firma di Panorama che ha curato il catalogo sul disegno del Maestro edito ad agosto 2015 dalla Casa Editrice ZonaFranca di Franca Severini, con sede a Lucca, con la collaborazione fotografica di Caterina Salvi e Ermete Cheli oltre alla supervisione della figlia del Maestro, signora Ilaria Salotti. Le opere di Giannetto Salotti sono state esposte in numerosi paesi dal Brasile alla Germania, Olanda, Svizzera, Venezuela e anche in Giappone, con testimonianze di molte personalità culturali e politiche che hanno di fatto inserito l’artista di origine lucchese nel pantheon dei Maestri. Il Maestro Giannetto Salotti dagli anni '40 ha tenuto aperto e vissuto ogni giorno con la sua arte lo studio/atelier/museo nella Casermetta San Martino sulle mura di Lucca, un luogo dove oggi è possibile ammirare l'evoluzione artistica di un grande interprete del Novecento. Il patrimonio artistico comprende infatti eccezionali capolavori di scultura e segnano l’evoluzione più pura dell’estetica e dell’essenza del Novecento. Salotti ha insegnato per tutta la vita arte, accanto alla incessante creazione di opere d'arte di scultura, disegno e pittura, è stato un artista completamente dedicato alla realizzazione, all’espressione del suo sentire, così attento al mondo che lo circondava e allo stesso tempo lontano da tutte le leggi del mercato e della promozione di se stesso. Il lavoro è stata la sua guida. Il futuro di questo straordinario patrimonio è oggi incerto accusa di una richiesta di sfratto da parte dell’Opera delle Mura di Lucca e si trova nel bel mezzo di un viaggio ancora senza meta. Ci auguriamo che la sua arte rimanga a disposizione di tutti come è giusto che sia per una grande voce del Novecento, un artista vero. La prof.ssa Daniela Marcheschi, studiosa e critica di fama internazionale nonché concittadina e amica di Giannetto Salotti scrive: << L’opera di Giannetto Salotti colpisce prima di tutto per la sicurezza di una manualità radicata nell’idea di esercizio dell’arte, secondo la più solida tradizione del Novecento italiano..>> Il critico e amico di Giannetto Salotti, Gian Luigi Zucchini scrive nel 2005 all’artista: << La tua raccolta di disegni che comprende anche le più lontane prove, denota una capacità non comune di realizzare in brevi tratti e schizzi le forme e il movimento; una compattezza ed una solidità, specialmente nelle figure, che vanno ben al di là del disegno accademico e cominciano già a rivelare quella potenza e quella forza che poi emergerà più tardi negli intrecci delle figure, nei cavalli, e poi nelle forme libere e realizzate come purissime astrazioni lievemente tracciate da un segno scuro e perfetto. Ho risentito e ritrovato gli echi e le radici di una cultura toscana antica e perenne: l’angelo di Arnolfo di Cambio, un intreccio di forme in lotta che mi richiama il rilievo di Michelangelo, che si trova nella sua casa a Firenze, ed altro ancora. La tua arte (perchè è davvero di arte che si tratta) non nasce da improvvisazioni vacue, ma si radica nella cultura e nella storia più eccelsa dell’arte, e ne fa rivivere modernamente gli esiti. L’ideazione nuova di forme e di figure dovrebbe legarsi sempre ad una solida base di tramandi e le tue opere manifestano intensamente la potente energia di una creatività forte e al tempo stesso equilibrata e armonica e che fanno dire a chi le osserva: ecco un artista vero >>. Il famoso critico Antonello Trombadori scrive sulla scultura del Maestro raffinate interpretazioni, ad esempio sull’opera L’ONDA qui in mostra: << Se è vero che un’onda marina detta immediatamente il senso della voluta barocca e che il vento che gonfia una vela detta immediatamente l’immagine del respiro e dell’energia, il senso poetico di Giannetto Salotti si rivela nel fatto di non risultare piegato a nessuna forzatura letteraria. Lucca è una città difficile per chi s’appresta a professarvi il mestiere dell’artista in genere, ma specialmente quello dello scultore. Il richiamo lucchese è alla difficoltà, e quindi allo stile e quindi alla virtù poetica che è più quella del “togliere” che quella dell’ ”aggiungere”. L’arte del Maestro sorge, come deve essere, da un’intensa fatica mentale e manuale, da un assiduo lavoro, quasi un diario di immagini, un supplemento d’anima in lotta con il buio della pietra che, certo, non deve essere meno terrificante di quello della pagina bianca.>> Franca Severini ZonaFranca Casa Editrice - Lucca Curatrice Collezione Maestro Giannetto Salotti www.zfzonafranca.it