COOPERAZIONE
ITALIANA ALLO
SVILUPPO
-QUADRO LEGISLATIVO
-COOP.DECENTRATA
Cosa è l’OICS (Osservatorio
Interregionale sulla Cooperazione
allo Sviluppo) ?
E’ un’associazione senza fini di lucro i cui soci sono solo e tutte le Regioni.
Ha lo scopo di offrire loro vari servizi in materia di cooperazione internazionale e di internazionalizzazione dei rispettivi sistemi territoriali, tra cui:
 stimolare, favorire e coordinare le attività di cooperazione decentrata;
 coadiuvare le attività di sostegno e di governo territoriale dei processi di
internazionalizzazione economica;
 promuovere ricerche, studi e pubblicazioni; raccogliere e diffondere
informazioni e dati;
 promuovere, studiare e realizzare programmi di cooperazione e di
internazionalizzazione, anche in collaborazione con altri soggetti pubblici e
privati, nazionali ed internazionali;
 promuovere, studiare e realizzare interventi di emergenza e di aiuto
umanitario.
Osservatorio Interregionale sulla
Cooperazione allo Sviluppo
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Via del Caravaggio 99
00147 ROMA
tel. (+39) 06-5140504
tel. (+39) 06-5140463
fax (+39) 06-51601177
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web www.oics.it
IL QUADRO LEGISLATIVO
DELLA COOPERAZIONE ITALIANA
- STORIA DELLE PRINCIPALI LEGGI NAZIONALI
- LA LEGISLAZIONE ITALIANA ATTUALE
- LIMITI E NECESSITA’ DI RIFORMA
- LE LEGISLAZIONI REGIONALI
SUCCESSIONE DELLE PRINCIPALI LEGGI
1966 e 1969 – LEGGI “PEDINI”: Consentono l’esonero dal servizio militare
per chi abbia svolto servizio come volontario nei PVS.
1971 (15 XII) – Legge 1222 “C00PERAZIONE TECNICA CON I PVS” : 1° legge
Istituisce un “Servizio per la Cooperazione” nel MAE e avvia i vari strumenti
Data l’esiguità dei fondi di fatto ne fruiscono quasi solo le ONG
1979 (9 II) – Legge 38 “COOPERAZIONE DELL’ITALIA CON I PVS”. E’ la 1°
legge organica e già istituisce quasi tutti gli strumenti attuali. Prevista per 5 anni con
pochi fondi, esplode nel 1981/82 quando i fondi diventano 100/200 volte di più.
1985 (8 III) – Legge 73 “REALIZZAZIONE DI PROGRAMMI INTEGRATI
PLURISETTORIALI IN UNO O PIU’ PVS CARATTERIZZATI DA EMERGENZA ENDEMICA E …”. E’ la legge contro la fame; convive e si sovrappone nello
Stesso MAE alla legge 38/79, creando contrasti e contrapposizioni.
1987 (26 II) – Legge 49 “NUOVA DISCIPLINA DI COOPERAZIONE
DELL’ITALIA CON I PVS”. E’ legge tuttora vigente, benché negli anni successivi sia stata modificata da moltissime leggi e leggine.
1988 (12 IV) – DPR 177 “REGOLAMENTO DI ESECUZIONE DELLA 49/87”
Sostanzialmente smentisce e altera la legge 49/87 nelle principali innovazioni.
LEGGE 49/87 (legislazione attuale)
La cooperazione allo sviluppo è parte integrante della politica
estera ed è di responsabilità del Ministro degli esteri.
Sul piano finanziario è divisa in più canali:
- multilaterale obbligatorio, di competenza del MEF;
- multilaterale volontario, di competenza MEF su proposta MAE
- bilaterale a dono o a credito, a sua volta ripartito in:
- Crediti d’aiuto, con componente dono fino all’80%, su
un fondo rotativo gestito da MEF su proposta MAE;
- Crediti agevolati a imprenditori italiani per joint venture
nei PVS, su fondo rotativo MEF con proposta MAE;
- Aiuti alimentari c/o EIMA;
- Multi-bilaterarale (progetti affidato da MAE a OOII)
- Progetti affidati a gara o procedura concorsuale;
- Attività a gestione diretta MAE;
- Progetti affidati a ONG e contributi a progetti ONG
LEGGE 49/87 (legislazione attuale)
Di fatto il MAE gestisce solo il bilaterale a dono (circa 30%)
Per questo nel MAE è istituita un’apposita Direzione Generale
per la Cooperazione allo Sviluppo (DGCS)
L’istruttoria tecnica è affidata ad un nucleo di esperti (UTC a
Roma e UTL presso le maggiori Ambasciate nei PVS)
La proposta di finanziamento è avvallata sul piano tecnico da
un “Nucleo di valutazione” di esperti
La decisione finale è assunta da un “Comitato Direzionale per
la Cooperazione allo Sviluppo” o, sotto 1 M€,dal Direttore
La decisione è valida solo dopo il nulla osta della Ragioneria
Generale dello Stato (MEF)
Il tutto è sottoposto al controllo ex post della Corte dei Conti
Il Parlamento riceve una dichiarazione d’intenti preventiva e
una relazione consuntiva di sintesi
LEGGE n.49/87 SULLA COOPERAZIONE
DIFFICOLTA’ APPLICATIVE DELLA LEGGE 49/87
* Manca un responsabile politico specifico
* Manca un Ente di Gestione, monitoraggio e valutazione
* Manca una programmazione pluriennale con risorse certe
* Non vi è unitarietà tra bilaterale a dono (30%) gestito da MAE,
Multilaterale (30%) e Crediti (30%) gestiti da MEF
* Manca una reale funzione di indirizzo e controllo parlamentare
* L’iter istruttorio è eccessivamente lungo e oneroso (anche per
questo quasi l’85% dei fondi è multi o multi-bilaterale)
* Manca una normativa specifica per la Cooperazione decentrata
* E’ carente il raccordo con l’insieme del “Sistema Italia”
* E’ carente il raccordo con gli altri donatori e la Comm. Europea
* Alla pesante istruttoria preliminare segue poco monitotaggio e
quasi nessuna valutazione ex post e controllo dei risultati
RELAZIONI DI COOPERAZIONE
in base alla legislazione attuale
• INTRECCIO E SPESSO SOVRAPPOZIONE DI FLUSSI
FINANZIARI (spesso tra loro non coordinati)
• RELAZIONI “PUNTO A PUNTO” TRA I SOGGETTI COINVOLTI
(scarsa sinergia; frequente duplicazione; interventi a “macchia di
leopardo”)
• SEPARAZIONE DI FATTO DELLA COOPERAZIONE TRA:
* MACROCOOPERAZIONE (Cooperazione Economica e Finanziaria,
Grandi Infrastrutture, ecc.)
* MICROCOOPERAZIONE (ONG, Volontariato, Immigrati,
Cooperazione decentrata, ecc.)
• MARGINALIZZAZIONE DEI SOGGETTI MINORI E DECENTRATI
(PMI, Soc. di pubblico servizio, Istituti formazione, ricerca, credito,
ecc,)
LINEE GUIDA PER UNA RIFORMA
DELLA LEGISLAZIONE ITALIANA
* Un Vice Ministro degli esteri responsabile politico per tutta la cooperazione (multilaterale volontario, bilaterale a dono e a credito)
* Istituzione di un “Fondo Unico” per tutta la cooperazione
* 3 soggetti istituzionali italiani (Stato, Regioni/EL, Soc.civile/ONG
* Raccordo organico con tutti gli attori del “Sitema Italia”
* Raccordo organico con Commissione europea e altri Donatori
* Istituzione di un’Agenzia autonoma come Ente di Gestione, appalto (tramite gare e concorsi), monitoraggio e valutazione
* Programmazione triennale dettagliata con parere previo del Parlamento e possibilità di controllo parlamentare
* Azione prevalentemente per “Piani Paese” e “Piani settoriali”
* Regolamentazione della Cooperazione decentrata sia autonoma
(con fondi propri, UE e OOII), sia in cofinanziamento con MAE
QUADRO NORMATIVO DELLA
COOPERAZIONE DECENTRATA
REGOLAMENTI
COMUNITARI
e possibilità di
accesso a varie
linee UE
(PHARE,
CARDS, MEDA,
INTERREG, ecc.)
LEGISLAZIONE
LEGGI
NAZIONALE
REGIONALI
legge n. 49/87
(tutte le Regioni e
e delibere del
le Provincie
CICS, n. 12/89 e
Autonome meno
del Com. Direttivo
Campania,
Coop.Svil. (MAE)
Calabria e
del 14.3.2000
Sicilia)
LEGISLAZIONE NAZIONALE SULLA
COOPERAZIONE DECENTRATA
• La legge nazionale sulla
cooperazione è la n. 49 del 28.
2.1987. All’art.2 consente a
REGIONI e ENTI LOCALI
(Comuni e Provincie) di
proporre progetti al Ministero
che può affidare alle loro
strutture la realizzazione.
• Gli ENTI LOCALI, in base
alla legge 19.3.1993, n. 68, art.
19, possono destinare fino allo
0,8% del bilancio per la
cooperazione allo sviluppo.
• Le REGIONI possono
promulgare leggi in materia.
• La legge nazionale è carente
sulla cooperazione decentrata.
Nel settembre ‘99 il Senato ha
approvato una nuova legge,
che è andata in discussione alla
Camera nel dicembre 2000. La
legislatura è finita prima che
fosse approvata.
• Una nuova legge nazionale
dovrà tener conto del fatto che
la cooperazione è materia di
legislazione concorrente tra
Stato e Regioni.(riforma del
Titolo V della Costituzione)
LEGGI REGIONALI SULLA COOPERAZIONE
ANNO ULTIMA LEGGE REGIONALE
1988: Prov. Aut. Trento
1990: Valle D’Aosta
1991: Prov. Aut. Bolzano
1993: Puglia
1994: Lombardia
1995: Piemonte
1996: Basilicata
1997: Molise
1998: Liguria, Sardegna
1999: Abruzzo, Toscana, Umbria,
Veneto,
2000: Friuli VG, Lazio
2002: Emilia R., Marche
senza: Calabria, Campania,
Sicilia
LA COOPERAZIONE
DECENTRATA
RUOLO DI REGIONI ED
ENTI LOCALI NELLA
COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO
COOPERAZIONE DECENTRATA
• NON E’
SOSTITUTIVA
di quella dei due soggetti
tradizionali (Governo e
Org. Internaz.; ONG)
• E’ AGGIUNTIVA
svolgendo un ruolo
altrimenti mancante,
coinvolgendo soggetti
altrimenti esclusi e
apportando ulteriori
risorse
• Consiste nel concordare
accordi-quadro tra i due
territori partner (patti
inter-territoriali) in cui
tutti i soggetti dei due
territori sono chiamati a
progettare e realizzare gli
interventi in sinergia tra
loro
• Ciascuno di essi così
costituisce una tessera
armonica di un mosaico
CAMPI D’AZIONE DELLA COOPERAZIONE DECENTRATA
BUON GOVERNO
• Sostegno politiche
di decentramento;
•Rafforzamento
istituzionale;
• Capacità di
amministrazione del
territorio;
• Pianificazione del
territorio;
•Formazione
politicoamministrativa.
PUBBLICI
SERVIZI
• Sanità;
• Educazione;
• Acqua e energia;
• Trasporti;
• Ambiente;
• Manutenzione e
gestione;
• Formazione
tecnica e gestionale.
SVILUPPO
ECONOMICO
• Imprese sociali;
• PMI e cooperat.
• Credito;
• Pesca e
agrozootecnia;
• Commercio;
• Formaz. profess.
e manageriale.
FORMAZIONE
INTERVENTI DI EMERGENZA
GOVERNO TERRITORIALE FLUSSI MIGRATORI
AREE DI INTERVENTO
Mediterraneo
PECO
Altri PVS
AREE PRIORITARIE DI INTERVENTO
RAPPORTI TRA ONG E
COOPERAZIONE DECENTRATA
LE ONG NELLA PREISTORIA DELLA COOPERAZIONE
* Le ONG (Organizzazioni Non Governative) nascono negli anni ‘60 nel mondo
cattolico come gruppi di appoggio all’azione delle Missioni surrogante le carenze sociali e microeconomiche dei nuovi Stati indipendenti ex-coloniali
* Successivamente nascono anche ONG laiche. Le une e le altre si autonomizzano e sviluppano negli anni metodologie partecipative efficaci di cooperazione
* La loro pressione, e l’esigenza di tamponare la richiesta sociale di obiezione al
servizio militare, portano alle “Leggi Pedini” del ‘66 e del ‘69
* Con la prima legislazione italiana (L.1222/71) le ONG ottengono un riconoscimento ufficiale dello Stato (idoneità per la cooperazione). In seguito influenzeranno molto le metodologie e le politiche operative della cooperazione pubblica. Per contro l’istituzionalizzazione del rapporto condizionerà la loro evoluzione, standardizzando il “progetto” rispetto ad altre pratiche interventuali
* La base iniziale del progetto è limitata all’invio di “volontari in servizio civile”
e alla fornitura di loro attrezzature. Poi la gamma si amplia con l’impiego di
cooperanti e personale locale, forniture e impianti in loco, attività di formazione e iniziative di informazione e di educazione allo sviluppo in Italia.
LE ONG ITALIANE OGGI
* Rispetto al quadro europeo, quello nazionale è
molto frammentato: quasi 400 ONG di cui oltre
160 sono “idonee” per il MAE e oltre 60 ricevono contributi dalla Commissione europea (CE)
* Le ONG italiane sono riunite e rappresentante
verso l’esterno da una “Assemblea delle ONG”
con propri organismi elettivi, tra cui la delegazione delle ONG italiane presso la CE
* Circa tre quarti delle ONG sono ragguppate in 3
Federazioni: FOCSIV, COCIS e CIPSI
ONG/COOP.DECENTR. - RAPPORTO TRADIZ.
• REGIONE o ENTE LOCALE
concede un contributo
finanziario alla ONG per la
realizzazione di un progetto da
essa promosso
• Il contributo è modesto
rispetto agli altri donors
(MAE, UE; …) ma utile
perché essi pretendono
almeno il 30% di apporto
della ONG, di cui almeno il
15 % in denaro
15%
MAE+UE
Autofin.+
Valorizz
15%
Contrib.
C.D.
70%
PROGETTO ONG
LE ONG NELLA COOPERAZIONE
DECENTRATA
Le ONG sono chiamate
a svolgere due ruoli
distinti e contemporanei
Realizzare Progetti
autonomi con contributi
dei donors tradizionali
e delle Regioni o E.L.
Collaborare con Regioni/EL
a progettare e realizzare
il programma di cooperaz.
insieme agli altri soggetti
VOLUMI DI ATTIVITA’
DELLA COOPERAZIONE DECENTRATA
VOLUME ANNUALE COOPERAZIONE
DECENTRATA ITALIANA (2000)
in MLNI di Euro
100
Risorse
mobilitate da UE,
MAE, ONU, ecc,
Circa 700
Risorse proprie
APPORTO IN DENARO ED ALTRI BENI DALLA
COOPERAZIONE DECENTRATA (2000)
TERRITORIO (escluse ONG)
REGIONI (danaro)
ENTI LOCALI (altro)
ENTI LOCALI (danaro)
REGIONI (altro)
TOTALE: CIRCA 50 MLNI EURO/ANNO
EROGAZIONE ANNUALE (anno 2000)
IN DANARO DELLE REGIONI
IN MILIONI DI EURO - TOTALE 18 MILIONI
EROGAZIONE IN DENARO DELLE REGIONI (anno 2000)
QUOTA ANNUA PER ABITANTE (in Euro)
COOPERAZIONE DECENTRATA
E SOSTEGNO AI PROCESSI DI
INTERNAZIONALIZZAZIONE
TERRITORIALE
• Nell’organizzazione interregionale l’internazionalizzazione, nei suoi vari
aspetti, concerne più competenze e coordinamenti
interregionali
• Lo stesso avviene
nell’organizzazione
interna della maggior
parte delle Regioni e
delle Province autonome
COMMERCIO (LIGURIA) e
ATTIVITA’ PRODUTTIVE (TOSCANA)
COOPERAZIONE
INTERNAZION.
(MARCHE)
EMIGRAZIONE e
INT.
IMMIGRAZIONE
(SARDEGNA)
POLITICHE COMUNITARIE (SICILIA)
RISOLUZIONE PROBLEMI COMUNI
TRA REGIONI E GOVERNO
•Si auspica la costituzione di una COMMISSIONE MISTA
permanente per concordare la soluzione migliore di
vari problemi, tra cui:
• Implicazioni della riforma del
Titolo V della Costituzione
sulle Regioni in materia di:
- politiche comunitarie
- internazionalizzazione
- cooperazione internazionale
- emigrazione e immigrazione
• Meccanismi di
consultazione
reciproca su
strategie e
programmi
concreti
• Internazionalizzazione: Flussi informativi (Nuovo
SCI), Sportelli unici, Rapporti con gli altri Ministeri,
Rapporti con le altre Istituzioni Nazionali, ecc.)
• Cooperazione
internazionale:
- comuni priorità
geografiche e
settoriali
- convenzioni-quadro
- cofinanziamenti
e anticipazioni
- triangolazioni con
altri donatori
RAPPORTI OPERATIVI MAE-REGIONI
MAE
Ex Min
ComEs
REGIONI
RIFERIMENTO
UNICO
RIFERIMENTO
UNICO
Resp.Geogr.
Assessorati e
Resp. Interni
Settore Paese
Resp.Tematici
Altri
Ministeri
Altri
Soggetti
Nazionali
Altri
Soggetti
del territorio
Enti
Locali
PROBLEMA: Raccordare strumenti e canali
ESEMPIO BALCANI
LEGGI NAZIONALI:
* 84/01 * 266/99
* 212/92 * 19/91
* 100/90 * 49/87
FONDI COMUNITARI:
* CARDS * PHARE
* ISPA
* SAPARD
* INTERREG III
- Transfr. Adriatico
- Transfr. It.-Albania
- Transfr. It.-Slovenia
- Transfr. It.-Grecia
- CADSES
?
RACCORDI:
* Patto Stabilità
* Iniziativa
Adriatica Ionica
IFI:
* Banca Mondiale
* BERS
* BEI
ISTITUZIONI:
* Commiss. Europea
* Min. Affari Esteri
* Min. Attività Prod.
* Min. Infrastrutture
* Min. Ambiente
* Regioni
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