SCHEDA PROGETTUALE
PIANO di AZIONE COESIONE – PROGRAMMA di EVENTI PROMOZIONALI
DELIBERAZIONE DI GIUNTA REGIONALE N. 45 DEL 09/02/2015
“ITINERARI”
PERIODO DI RIFERIMENTO “ 01 MAGGIO 2015 – 31 GENNAIO 2016”
A
1)
IDENTIFICAZIONE DELL’EVENTO
FESTIVAL MEDIEVALE DEL CILENTO
Itinerario in terra di Monaci e Baroni alle origini
dell’Europa Rurale
Titolo del progetto
Comune proponente
TORCHIARA
Codice Fiscale/Partita IVA
2)
Sede principale
0974/831102
Fax
0974/831921
[email protected]
Sindaco, Avv Massimo Farro
Legale Rappresentante
Responsabile Unico del Procedimento
Dr. Claudio Auricchio – Segretario comunale
Telefono
0974/831102
Fax
0974/831921
4)
E-Mail
5)
Via Roma n. 1 – 84076
Telefono
E-Mail
3)
00547920652
Edizioni precedenti della medesima
iniziativa con identità di titolo e oggetto
dell’evento: nr. XI ( Festa Medievale –
Torchiara)
[email protected]
Giunta alla sua XI edizione, la Festa Medievale di
Torchiara rappresenta un evento del tutto singolare nel
panorama delle iniziative turistiche e culturali del
Cilento.
La manifestazione propone la tipicità delle feste
medievali oggi molto diffuse e seguite da un’ampia
schiera di turisti alla ricerca di eventi storico/folkloristici
in grado di trasmettere emozioni e conoscenze dei
luoghi e dei loro valori tradizionali.
Fin dalla prima edizione la Festa Medievale si è
contraddistinta per la sua capacità di andare oltre la
rievocazione e di proporsi come momento di sviluppo
per il territorio coinvolgendo nel suo programma artisti,
associazioni culturali, produzioni tipiche ed esercenti
dell’intero territorio. In breve la Festa Medievale di
Torchiara è diventata una tappa obbligata per il turista
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che approda nel Cilento nel mese di Agosto, un modo
diverso dalle “sagre” di penetrare nell’entroterra e di
trovarsi al cospetto di un evento di ampia portata che
vede la partecipazione dell’intero borgo con oltre 200
figuranti, in abiti medievali, impegnati a fare da
coreografia per creare un vero e proprio effetto
“macchina del Tempo”.
La festa propone aspetti della storia, forme di
spettacolo e di cultura, ispirati ai tipici temi medievali
rappresentando il mito del Cilento che proprio nel
Medioevo , nei secoli della grande baronia cilentana,
assumeva le forme attuali ed avviava un processo
d’integrazione tra uomo e natura che lo caratterizza
ancora oggi e che ha dato vita al ricco quanto unico
repertorio della biodiversità.
Come accennato si presenta Imponente ed elegante il
Corteo Storico, composto da circa 200 figuranti che
accompagnano le famiglie di origine medievale di
Torchiara.
Affascinante tra i vari, il tema che rievoca, in una chiave
spettacolare con musiche, danze e recitazione, la
strenua difesa dei Torchiaresi dall’assalto dei Corsari
guidati dal Rais Dragut.
Le frasi recitate “…serrati que’ varchi donde potean
essere assaliti, posero tutta la Terra in lagrimevole
soqquadro…” riecheggiano, ormai, come alcune tra le
più note ed attese dell’estate cilentana e sono state
riportate su più opuscoli e siti web internazionali da
giornalisti, viaggiatori e tour operator. Tra i vari momenti
tradizionali della Festa si citano, oltre al corteo storico,
la rievocazione storica, il Palio della Torre, la gara tra
gli sbandieratori, i momenti di musica, danza,
letteratura e poesia e il “mercatino medievale”, vero e
proprio evento nell’evento, che è diventata una delle
tappe più attese per gli artigiani dell’intero territorio e
per le produzioni tipiche cilentane di eccellenze. Il
mercatino rappresenta, oggi come oggi, un vero e
proprio marchio di qualità la cui frequentazione è
diventata importante anche per molti buyers del
mercato eno-agroalimentare di nicchia in cerca di nuovi
prodotti da inserire nelle loro proposte commerciali. Per
tali motivi la Festa è diventata una vera e propria tappa
obbligata, quanto attesa, per l’economia locale.
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6)
6.1)
Nell’eventualità di Partecipazione in forma associativa (Rif artt. 3.3 e 5.4.1 dell’Avviso)
Altri Comuni coinvolti, oltre al ComuneCapofila
Comune
Indirizzo
CAP
Sottoscrittore
del Protocollo
d’Intesa
Con la funzione
di Legale
Rappresentante
AGROPOLI
P.zza della Repubblica n. 3
84043
Avv. Francesco Alfieri
Comune
Indirizzo
CAP
Sottoscrittore
del Protocollo
d’Intesa
Con la funzione
di Legale
Rappresentante
PRIGNANO Cilento
P.zza Municipio n. 1
84060
Avv. Giovanni Cantalupo
Comune
Indirizzo
CAP
Sottoscrittore
del Protocollo
d’Intesa
Con la funzione
di Legale
Rappresentante
LUSTRA
Via Municipio n. 1
84050
Cav. Giuseppe Castellano
Comune
Indirizzo
CAP
Sottoscrittore
del Protocollo
d’Intesa
Con la funzione
di Legale
Rappresentante
PERDIFUMO
P.zza Municipio n. 1
84060
Dr. Vincenzo Paolillo
Comune
Indirizzo
CAP
RUTINO
Via Giuseppe Garibaldi n. 1
84070
Si
Si
Si
Si
Con la funzione
di Delegato del
Legale
Rappresentante
Con la funzione
di Delegato del
Legale
Rappresentante
Con la funzione
di Delegato del
Legale
Rappresentante
Con la funzione
di Delegato del
Legale
Rappresentante
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Sottoscrittore
Ing. Michele Voria
del Protocollo
d’Intesa
Con la funzione Si
Con la funzione
di Legale
di Delegato del
Rappresentante
Legale
Rappresentante
6.2)
Evidenza delle ragioni della partnership
Comune
Indirizzo
CAP
Sottoscrittore
del Protocollo
d’Intesa
Con la funzione
di Legale
Rappresentante
LAUREANA
Via del Mercato n. 24
84050
Rag. Angelo Serra
Comune
Indirizzo
CAP
Sottoscrittore
del Protocollo
d’Intesa
Con la funzione
di Legale
Rappresentante
GIUNGANO
P.zza Vittorio Veneto n. 9
84050
Cav. Dott. Francesco Palumbo
Si
Si
Con la funzione
di Delegato del
Legale
Rappresentante
Con la funzione
di Delegato del
Legale
Rappresentante
Il nostro itinerario vuole approfondire gli aspetti del
periodo d’oro dell’epopea medievale cilentana e
parte, dunque, dal 1076 anno in cui avvenne la
conquista normanna. Fu questo evento a
trasformare il Cilento in una terra di Baroni e
latifondisti in cui l’intreccio tra feudatari e potere
ecclesiastico scaturiva in una organizzazione del
territorio che ne avrebbe segnato indelebilmente la
storia e i caratteri fondamentali. Infatti, proprio nel
Medioevo, gli apporti delle varie dominazioni
Longobarde, Saracene, Normanne, Sveve, Angioine
e Aragonesi definiscono quello che costituisce
l'attuale assetto del paesaggio cilentano. L'arcaico
sistema dei percorsi di crinale, messo ai margini
dalle vie di penetrazione Romane, nel Medioevo
trova una nuova rivitalizzazione e si corona di paesi,
insediamenti, castelli, manieri, palazzetti nobiliari,
chiese e santuari, sviluppati secondo la trama
organizzativa precedente alla dominazione Romana.
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I castelli feudali, i centri fortificati favoriscono in
questi secoli lo sviluppo di una economia rurale
basata sul concetto di villaggio, dove il lavoro della
terra segue il ritmo delle stagioni e i terreni
dissodati si scoprono floridi per una serie d’impianti
orticoli che daranno vita all’incommensurabile
patrimonio della biodiversità cilentana e alla
definizione dei suoi elementi principali. Questo
processo si integra e prosegue dunque, per
geografia, per uso antropologico, per economia e
sviluppo agricolo, il processo avviato nei secoli
addietro dai monaci basiliani e benedettini, la cui
esperienza, in particolar modo l’introduzione a loro
dovuta di tecniche agricole efficienti e di impianti
agricoli idonei alla natura dei luoghi, diventa ora un
patrimonio diffuso del sapere contadino che
determina la sussistenza e la diversificazione
produttiva dei numerosi villaggi rurali che in quel
periodo fioriscono. Si può definire un vero e proprio
“periodo d’oro” perché in quei secoli il Cilento
esplodeva nella sua definitiva caratterizzazione
rendendosi dapprima prototipo, poi emblema del
medioevo rurale e capace anche d’influire, in modo
silente, sulla storia d’Italia e d’Europa ma,
soprattutto, generando un sistema unico ed
irripetibile che ha visto nel connubio tra costa ed
entroterra, tra uomo e natura, tra lavoro e
produzione, tra tradizione e superstizione, un
insieme bio-diverso che oggi lo rende custode di
valori inestimabili, tra cui la dieta mediterranea, le
produzioni eno-agroalimentari d’eccellenza, i
borghi, le forti ritualità antropologiche che
disegnano uno scenario pronto a proporsi ad un
turismo internazionale evoluto,selezionato, capace
di apprezzarne i sapori e le atmosfere. Un turismo
che va nutrito di contenuti emozionali a cui si
rivolge questo itinerario che, oltre ad offrire un
calendario fruibile di eventi di pregio, mira a
rendere più facilmente comprensibile l’origine del
sistema territoriale cilentano e dei suoi prodotti di
eccellenza che costituiscono un paradigma
prodotto/territorio notevole, da far assaporare in
chiave emozionale e intorno al quale rigenerare, in
chiave smart, le storiche filiere produttive veicolate,
in primis, da quella culturale e identitaria.
L’itinerario, dunque, ripristinando le congiunzioni
storiche, sociologiche ed economiche tra i comuni
coinvolti renderà possibile la determinazione stabile
di un sistema territoriale di valorizzazione sul quale
da tempo si lavora congiuntamente e sul quale
s’intende edificare il Cilento del futuro. Una terra di
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eccellenze, custode di una cultura comune che
permette di adottare politiche sinergiche per
emergere in chiave g-local con il valore aggiunto
della tradizione. Far leva sui caratteri originari ti
questa particolarità significa renderne possibile la
comprensione, la tutela e lo sviluppo per una
sempre maggiore evoluzione verso la creazione di
un più ampio itinerario turistico, ambientale, enoagroalimentare basato su rilievi d’interesse
universale e strutturato sinergicamente tra le
istituzioni e tra questi e la comunità.
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B
DESCRIZIONE DELL’EVENTO
Finalità
1)
dell’evento
ed
Grazie alla storia di ben undici edizioni già realizzate e al carattere
innovativo in cui nel corso degli anni si è articolato l’evento, oggi esso
riesce a proporre una sistematica ed efficace integrazione delle risorse di
un territorio connotato da una notevole omogeneità di tipo storico,
ambientale, economico e sociale. La vocazione verso una forma di turismo
relazionale è confermata dalle scelte sinergiche degli operatori e delle
amministrazioni che da tempo cercano di dirottare verso le aree interne
del Cilento una porzione del flusso turistico costiero. In realtà, maturando
esperienze con diversi esiti, si avverte il bisogno di strategie che
diversifichino in maniera netta l’approccio turistico. I così detti luoghi
minori rivendicano una loro importante collocazione nell’in-coming
turistico e, grazie alla ormai matura diffusione di attività ricettive extraalberghiere di medio-alto livello e alla specializzazione in segmenti ben
precisi, hiking ed enogastronomia in primis, possono raggiungere precisi
target groups offrendo un osmosi e non più una sottrazione di fruitori nei
confronti delle mete costiere e dei grandi attrattori. Il Cilento rurale è
custode di un importante patrimonio culturale, ambientale, di tradizioni, di
produzioni di eccellenza, di bio-diversità, di percorsi naturalistici emersi
anche grazie all’attuazione del PSR regionale, allo sforzo delle
amministrazioni locali e alla tenacia di una popolazione che ha legato il
proprio destino indissolubilmente ai luoghi. I Comuni che partecipano
all’iniziativa hanno con sacrificio riportato alla luce gli elementi
obiettivi caratterizzanti di questo patrimonio per renderlo fruibile e trasformarlo in
una fonte di reddito. Nel contempo, come accennato, essi risultano
attrezzati per l’accoglienza essendosi diffusa su larga scala l’ospitalità extraalberghiera ed essendosi moltiplicate le aziende che hanno investito nelle
produzioni tipiche di eccellenza. Questo patrimonio ha bisogno, ora, della
massima attenzione per poter accelerare la sua “scoperta” da parte dei
circuiti turistici convenzionali e non. A tale scopo l’evento è focalizzato sulla
promozione della storia, della cultura originaria, delle produzioni tipiche
eno-gastronomiche, dell’artigianato e delle arti tradizionali diffuse nel
territorio che rivendica una sua genesi comune che confluisce, senza
dubbio, nella matrice affermatasi nei secoli della grande baronia cilentana
e nel legame tra i borghi cilentani, la via dei crinali, con i Grandi Attrattori
Culturali. Tali connotati risultano intrisi di un’originalità sulla quale
costruire un turismo “diverso”, capace di sfuggire agli stereotipi della
stagionalità e dell’omologazione. L’evento, al fine di garantire un richiamo
nazionale e internazionale fa ricorso alla storia ed alla capacità evocativa
dei borghi cilentani. Essi, infatti, per la loro antichissima storia legata ad
un’antropizzazione ancestrale, per la natura dirompente, per la formazione
di un processo sociologico identitario che rappresenta, come testimonia la
Dieta Mediterranea, una vera e propria diversità culturale, offrono un
percorso circolare nel tempo storico e fantastico che ben si coniuga con la
determinazione di una proposta turistica integrata. Non solo rievocazione,
dunque, ma un vissuto fuori dal tempo che, attraverso la poesia, la musica,
la danza e l’arte visiva
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invitano il fruitore alla scoperta del territorio e delle sue componenti. Le
ricadute dell’evento vanno in tal modo ben oltre la valorizzazione in
termini turistici data la capacità di proporre contenuti importanti per il
consolidamento delle culture locali e delle tradizioni oltre che lo sviluppo di
nuove espressioni artistiche e di artigianato, utili per la crescita economica,
commerciale e culturale dell’intera area. L’ambiziosità del progetto
concede sviluppi di rilievo sia nel breve che nel lungo termine dato che la
declinazione del programma prevede:
Poesia interpretata
Pantomime tematiche
Spettacoli di Danza e Musica
Cortei storici rievocativi
Intrattenimento
Workshop, seminari e convegni
Laboratori ed Educational
Incontri Letterari
Mercatini di eccellenza, momenti di visibilità per artigianato e produzioni
tipiche del territorio
Degustazioni e interventi legati all’enogastronomia e al mondo delle risorse
agricole
Installazioni d’arte
La finalità è, in sintesi, mettere a sistema attraverso le articolazioni del
programma le componenti culturali, artistiche, ambientali ed
enogastronomiche che hanno un significativo impatto positivo sullo
sviluppo del territorio, secondo i principi della sostenibilità economica,
sociale, ambientale e territoriale. L’evento vuole essere un modello di
promozione sistemica in grado di coniugare gli eventi culturali con
momenti di promozione del prodotto/territorio e con una forte attività di
comunicazione.
L’obiettivo principale è quello di far emergere gli elementi che connotano
la vocazione turistica del territorio e che riescano a conciliare la capacità di
attrarre un numero sempre maggiore di visitatori attraverso la
valorizzazione delle sue eccellenze.
Gli obiettivi specifici sono:
- realizzare un calendario di appuntamenti di alto profilo distribuiti nel
periodo di riferimento e capaci di attrarre diversi target di turisti;
- promuovere l’identità del territorio attraverso la storia, la cultura, l’arte,
l’ambiente, l’enogastronomia e l’artigianato;
- divulgare una storia millenaria che ha dato vita nei secoli ad una cultura
basata sull’univocità delle sue “socio-diversità” che insieme con le “biodiversità” ha originato uno stile di vita sostenibile e la “dieta mediterranea”
;
- integrare sinergicamente l’evento culturale con la creazione di
valore materiale ed immateriale per il territorio;
- impiegare risorse locali per creare economia ed occupazione giovanile;
- attrarre un numero sempre maggiore di turisti;
- progettare degli eventi tarati per specifici target di turisti: i giovani, le
famiglie, il turismo culturale ed enogastronomico;
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- promuovere la creazione di reti e network tra gli attori territoriali e la
cittadinanza attiva;
- promuovere il protagonismo dei giovani e la cittadinanza attiva;
- promuovere un’offerta turistica integrata e sostenibile;
- realizzare attività di promozione e di comunicazione fortemente
attrattive secondo i canoni del marketing territoriale.
2)
Mercato
nazionale/internazionale
di riferimento
L’evento propone una serie di attività tra loro collegate ma fruibili anche
separatamente. La natura diversificata dei luoghi e delle azioni garantisce
l’interesse e la fruibilità di molteplici target di riferimento. Da un punto di
vista del mercato interno si fa affidamento sulla fruibilità istantanea data
dall’articolazione ben cadenzata del calendario. Si punta molto, oltre che
sul turismo di prossimità, anche sul fatto che l’evento, date le sue
peculiarità, costituisce un contenitore che disegna una leva turistica di
assoluto significato. Intorno ad essa si potranno elaborare pacchetti di
varia entità economica e di tempo di permanenza che favoriranno un
efficace rivolgimento al mercato nazionale e a quello internazionale ad oggi
attratto principalmente dalla presenza dei grandi attrattori culturali che
saranno sottolineati anche da azioni a calendario al fine di utilizzarne la
leva motivazionale offrendo, come valore aggiunto, il fascino della
“scoperta”, in chiave storica, artistica ed emozionale, per una nuova
suggestione territoriale. In particolare, analizzando la domanda e la
tipologia di fruitore che realizza “un’esperienza di consumo culturale” è
evidente che l’evento, vero e proprio itinerario culturale ed esperienziale,
non si riferisce esclusivamente al mercato nazionale. Inoltre, il piano di
comunicazione dell’evento si avvarrà di un set di strumenti, tra cui il web
ed i social network, e prevederà una specifica attività di promozione
dell’evento realizzata nelle principali lingue estere. C’è da sottolineare che
la Festa Medievale di Torchiara, manifestazione che origina l’itinerario
oggetto di questa proposta, è stato veicolato nell’ultimo anno nelle
principali fiere e borse internazionali del turismo riscuotendo un notevole
interesse.
L’evento risulta pienamente coerente con la programmazione “ITINERARI”,
in virtù delle seguenti motivazioni:
3)
- matrice storico identitaria univoca: tutti i borghi condividono l’epopea
della gloriosa baronia cilentana, in particolar modo quella legata ai
Coerenza con il tema Sanseverino e compongono la “via dei crinali” ripristinata nel medioevo di
portante
della seguito al declino delle rotte tracciate dalle strade romane.
programmazione:
- matrice architettonica aderente: i centri storici dei comuni interessati
“Itinerari”
sono ancora caratterizzati dall’impianto originario che è proprio del
periodo in questione e vari e notevoli sonom i luoghi, così detti beni minori,
che meritano una particolare attenzione. La valorizzazione integrata di tale
patrimonio architettonico è un momento fondamentale per la generazione
di un’in-coming turistico per il territorio dal momento che risulta
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culturalmente radicato nel contesto dinamico sociologico che ha originato
la “Dieta Mediterranea” come sua espressione fondamentale assunta a
Patrimonio Immateriale dell’ UNESCO.
- matrice socio-economica e produttiva univoca: i comuni interessati dal
progetto disegnano anche un itinerario straordinario di eccellenze del
patrimonio eno-agroalimentare e dell’artigianato tipico. C’è da osservare,
altresì, che tali peculiarità traggono origine proprio dal particolare
connubio tra la tradizione monacale basiliana e benedettina e l’evoluzione
dei villaggi nel periodo medievale per cui, prodotti e sapori trovano una
perfetta collocazione storica e sociologica che ne consentirà una
comprensione intensa in un’esperienza full-taste. Ciò sarà ancor più
evidenziato grazie alle botteghe tipiche ed al mercatino tipico che
accompagneranno l’evento effettuando una significativa promozione delle
eccellenze agroalimentari ed enogastronomiche locali, dei prodotti a km
zero, dell’artigianato locale, favorendo la creazione di un’economia
territoriale e di occupazione giovanile sostenibile.
- matrice ambientale: i luoghi degli eventi compongono un itinerario
naturale di assoluto pregio. Siamo in terra di biodiversità e di una natura
unica che ha fatto del Cilento una meta ambita per gli appassionati
dell’hiking e del contatto con la natura. A sottolineare questo particolare
punto di pregio si attiveranno, nel corso dell’evento, diverse attività di
informazione ed educazione tese a favorire un comportamento
responsabile in tema di rispetto dei beni e delle risorse territoriali.
Torchiara
Centri Storici di Torchiara e Copersito, Palazzo Barolale De Conciliis
Agropoli
Centro Storico, Castello
Prignano
Centro Storico di Melito
4)
Luogo di svolgimento
Lustra
Centro Storico di Rocca Cilento, Castello di Rocca Cilento
Perdifumo
Centri Storici di Perdifumo e Vatolla, Castello De Vargas, i Conventi
Rutino
Centro Storico
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Laureana
Centro Storico, Convento di San Michele
Giungano
Centro Storico, Convento Benedettino
Torchiara
I centri storici di Torchiara e Copersito
propongono tipologie edilizie tipiche varie dall’ architettura rurale minore
agli edifici nobiliari del XVII-XVIII secolo d.C. ed edifici religiosi del XII
secolo, ricchi di elementi architettonici e decorativi, e contenenti
importanti opere d’arte.
Edifici di pregio
4.1)
Descrizione delle
locations
Tra questi prestigiosi edifici ricordiamo in particolare per Torchiara: il
Palazzo Pavone ed il Palazzo Torre (XVIII secolo) all’estremità ovest, la
Chiesa del SS.Salvatore (XII secolo) e Torre Mangoni (XVIII secolo)
all’estremità est, la Chiesa di S.Bernardino (XV secolo) ed il Palazzo
Baronale De Conciliis (XVI secolo) nella parte posta più a sud; mentre per
Copersito: il Palazzo De Vita, il Palazzo Albini (XVII-XVIII secolo), il Palazzo
Mangoni ed il Palazzo Siniscalchi all’estremità sud-est, la Chiesa di S.
Barbara ed il Palazzo De Feo (XVI secolo) nella zona centrale, il Palazzo De
Vita e la Cappella di S.Giuseppe (XV secolo) all’estremità nord-ovest. La
Chiesa del SS.Salvatore a Torchiara, risalente al 1100, è costituita da tre
navate, lungo le quali, inserite in nicchie adornate di stucchi, accanto a
statue in legno o gesso di fattura recente, sono statue e busti lignei,
riferibili al XVII e XVIII secolo. Un tempo nell'abside della chiesa era
collocato un importante polittico composto nel registro inferiore da una
tavola centrale raffigurante la Madonna con Bambino e S. Giovannino, ai
lati Santa Caterina d'Alessandria e Santa Maria Maddalena, e nel registro
superiore da una tavola centrale con la Trasfigurazione e ai lati S.Pietro e S.
Paolo, oggi esposto nel museo diocesano di Vallo della Lucania. La tavola,
datata 1577, è attribuita a Marco Pino da Siena.
Palazzo De Conciliis
Il Palazzo Baronale De Conciliis, posto nella parte più a Sud di Torchiara è
un bellissimo esempio di palazzo signorile rurale. Di proprietà del Comune,
negli ultimi anni è stato oggetto di vari interventi di restauro conservativo
che ne permettono la fruizione per convegni e kermesse varie. Il salone
principale, con il soffitto ligneo affrescato, è la location ideale per eventi
emozionali. Pregevole anche il giardino da cui si gode un panorama
mozzafiato.
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Agropoli
Il centro storico
conserva il centro antico, gran parte delle mura e il portale seicentesco. Il
centro storico è di forte richiamo turistico. Vi si accede attraverso la
caratteristica salita degli "scaloni", uno dei pochi esempi di salita a gradoni
e la porta monumentale, ben conservata.
La porta
ha due aperture; sulla destra della porta principale ce n'è una, secondaria,
ad arco ribassato, aperta agli inizi del XX secolo; tra le aperture è visibile
una feritoia che permetteva la vigilanza e la difesa. La porta è sormontata
da cinque merli, due dei quali sostengono altrettante palle di pietra. Le
palle, alternate con altre di cemento e una croce di ferro indicante l'anno
1909, ricordo delle sacre missioni, decorano il parapetto sul ciglio della
rupe. Al di sopra della porta principale si nota lo stemma marmoreo dei
Duchi Delli Monti Sanfelice, ultimi possessori feudali della città (lo stemma
originariamente decorava l'ingresso del Castello). L'imponente stemma
marmoreo è sovrastato da una corona rovinata ed è rifinito in basso da un
mascherone. Il campo principale ha forma di scudo ed è suddiviso in due
parti dove sei oche sono unite in due gruppi di tre (in alto allineate, in
basso riunite in triangolo), originario emblema dei Sanfelice, e una croce,
che era il simbolo della famiglia estinta Delli Monti. La porta è parte
integrante della cinta muraria, costruita in pietra locale e composta da due
bracci, uno meridionale e uno settentrionale che si imperniano sul Castello
e si concludono sullo strapiombo della "Rupe", difesa naturale dagli
invasori.
Gli scaloni
Il borgo antico è raggiungibile a piedi percorrendo la caratteristica salita
degli "scaloni", per secoli unica via d'accesso al borgo e oggi uno dei pochi
esempi di salita a gradoni, caratterizzati da gradinate larghe e basse,
sopravvissuti alle esigenze del traffico veicolare, che altrove ne hanno
determinato il livellamento. Il muro di protezione degli scaloni è ornato da
merli con estremità sferica che richiamano i merli della porta ed una croce
di ferro indicante l'anno 1909, ricordo delle sacre missioni.
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Il castello
A pianta triangolare e con tre torri circolari, si erge sul promontorio
incastrandosi come un vertice nell'interno dell'area del borgo antico,
mentre la base si protende fuori del nucleo abitato, come fortificazione
avanzata sul versante collinare dal pendio più dolce e più esposto agli
assalti. Attorno alle mura del castello si trova un fossato largo e profondo,
ora distinguibile sul lato verso il borgo, mentre è quasi scomparso il
dislivello sul lato orientale a causa dei lavori agricoli e dei cedimenti del
terreno avutisi nel corso dei secoli. Il castello presenta l'aspetto assunto
dopo le ristrutturazioni d'età aragonese (XV secolo d.C.) che devono aver
notevolmente ampliato l'originario impianto, a forma triangolare. L'interno
del castello è occupato dalla piazza d'armi e da edifici addossati sui lati
settentrionale e orientale. La piazza, oggi adibita a giardino e a teatro
all'aperto, non è frutto di un riempimento artificiale, ma poggia sulla roccia
inglobata a suo tempo nelle mura del castello, mentre sul lato
settentrionale si trova la "Sala dei francesi", così chiamata a ricordo della
sosta del drappello delle truppe francesi nel periodo napoleonico.
Prignano
Centro Storico di Melito
E’ una delle frazioni del comune di Perignano, assieme a S. Giuliano e allo
scomparso villaggio di Poglisi. L’antico agglomerato rurale noto come
Casalis Maleti trarrebbe il proprio nome dall’abbondanza di alberi di melo
nel territorio circostante. Adagiato sul fianco della collina di Prignano che
guarda verso il mare, Melito si trova ad un'altitudine di poco inferiore ai
400 mt. s.l.m. e dista circa 1 km dal comune capoluogo. La frazione ha
mantenuto le caratteristiche tipiche dei villaggi dell'entroterra cilentano:
strade strette, archi e palazzetti nobiliari con portali decorati in pietra
locale. Il casale di Melito costituì una universitas autonoma sino alla sua
aggregazione a Prignano. Probabilmente venne fondato dagli esuli delle
località marittime che, per scampare ai Saraceni, si ritirarono sulle alture
intorno ad Agropoli. Nel 1564 il feudo di Prignano, comprensivo di Melito, è
ceduto al poeta Bernardino Rota, che vi ebbe una "certa giurisdizione".
Cappella di Santa Caterina di Alessandria
È l’unica chiesa della frazione, dedicata al culto di Santa Caterina di
Alessandria. Si presume sia di origine tardo medievale, ma viene
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menzionata ufficialmente per la prima volta in un documento del 1516,
anno in cui il vescovo di Capaccio attribuì al sacerdote Nicolae De
Vitiis l’incarico di amministrare la cappella ed i suoi beni. E’ riportato anche
un documento del 1583, quando il Commissario Apostolico Silvio Galasso vi
fece visita. Da questo, e da altri documenti, sappiamo che in origine aveva
soffitto ligneo. Più volte ristrutturata e rimaneggiata, mantiene oggi della
sua forma originaria esclusivamente la struttura. All'interno, a navata
unica, è un pregevole altare in pietra e calcina, datato 1835. Nella cappella
era conservata, quale pala d'altare, una tela del XVII secolo, raffigurante il
"Mistico sposalizio di Santa Caterina con Gesù". Il prezioso dipinto è stato
poi trasferito presso la Chiesa parrocchiale di Prignano Cilento, dove si
trova tuttora; lo si può ammirare in fondo alla navata di sinistra.
Piazzetta detta “della Croce”
Ad un’estremità dello spiazzo noto come “Piazza della Croce” si trova una
colonna in pietra locale, sormontata da una croce di ferro, a ricordo di una
missione dei Padri Carmelitani nell’anno 1712. Oggi è ridotta in altezza a
meno della metà di come era in origine.
Torre Volpe
Struttura difensiva eretta probabilmente nel corso dell’Alto Medioevo (XI
sec.), deve il suo nome alla famiglia nobiliare che ne fu proprietaria, il cui
stemma in pietra è ben visibile sulla facciata. Sormontata da una corona di
merli, si trova nel nucleo più antico di Melito, nel Vico degli Aranci. A
seguito di un attento restauro, oggi la torre è visibile in tutta la sua
massiccia struttura.
Fontana Vecchia
Non ci sono fonti storiche che attestino l'origine di quella che viene
chiamata la "Fontana Vecchia". Tuttavia, si tramanda oralmente che essa
sia molto antica, forse coeva alla nascita del villaggio o alla successiva
edificazione della vicina cappella di Santa Caterina. Di certo, è stata la
principale fonte di rifornimento idrico per la popolazione negli anni in cui le
abitazioni non erano munite di acqua corrente. La fontana, di pietra locale,
ha il curioso aspetto di una casetta, con tanto di porticina che accede ad un
ambiente unico, ove è la vasca dell'acqua. Di recente è stata oggetto di
restauro.
Lustra
Centro Storico di Rocca Cilento
è menzionata per la prima volta in un documento del 1110 in cui si riporta
la decisione di Guglielmo I Sanseverino di spostare la sede della "Baronia di
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Cilento" dal centro fortificato (il mitico, e forse mai esistito, Cilenti,
oCastellum Cilenti, riedificazione di Petilia, l'antica capitale dei Lucani)
posto sulla cima del Monte della Stella alla collina di Rocca. Precedenti
notizie del villaggio appaiono però in documenti (citati da Ebner) risalenti al
963
ed
al
994.
In ogni caso Rocca Cilento, prima dell'attribuzione ai Sanseverino era già
sede di un Actus e di contea longobardi.
Per la sua posizione geografica, all’incrocio della “via di Laureana” con la
"via di S. Arcangelo", divenne ben presto il centro più importante tra i
villaggi vicini. In un documento del 1119 risultava inserita nella cinta
fortificata del castello dei Sanseverino e nel 1185 l’insediamento di Rocca
figurava come castrum, cioè abitato fortificato. Rocca era anche la sede
dell’importante ufficio diocesano dell’Arcipresbiterato.
Il Centro storico si presenta ben conservato e ha mantenuto i tratti del
borgo medievale. Sulle viuzze si affacciano ancora gli edifici secolari in
pietra locale, tra cui spicca il Palazzo Verrone e le cappelle votive.
Il Castello di Rocca Cilento
Il castello di Rocca ha una straordinaria ricchezza storica ed architettonica
traduzione in pietra e stratificazione di circa mille anni di storia.
Documenti più antichi, infatti, parlano del Castellum Cilenti, costruito dai
longobardi a presidio dell'actus, sin dal 963.
Il sito naturale si trova su un percorso di crinale che proviene dalla vetta del
Monte Stella nel luogo in cui si dirama a sud per la valle dell'Alento e a
nord verso la valle del Testene. Dove il crinale si divarica uno slargo
contiene un'altura, che viene probabilmente fortificato fin da epoca
longobarda.
L’edificio originario risale probabilmente alla fine del secolo IX, quando il
gastaldato longobardo della Lucania cominciò a suddividersi in contee e
signorie, date in vassallaggio a membri della dinastia salernitana.
Le prime notizie scritte sul castello risalgono ad atti cavensi di confinazione
redatti intorno all'anno mille. Successivamente Il castello entra in possesso
della famiglia Sanseverino alla fine dell'XI secolo e resterà di loro proprietà,
pur se fra alterne vicende fino al 1552. Per l’intero territorio cilentano il
Castello di Rocca rappresenta ancora oggi il centro del potere baronale dei
Sanseverino.
Perdifumo
Centro Storico di Perdifumo
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Il centro storico presenta una serie di elementi architettonici di notevole
rilievo che circondano o interessano direttamente i numerosi palazzi
gentilizi
dai
bei
portali
in
pietra
lavorata.
Il centro del paese si raccoglie attorno alla piazzetta che vive in ogni ora del
giorno, ma soprattutto nel periodo estivo, quando diventa un piccolo
"salotto" per il ritrovo dei turisti.
Centro storico di Vatolla
L'abitato si sviluppa sulla dorsale di una collina in dolce declivio verso
ovest; le abitazioni, addossate le une alle altre, sono dislocate sulla via
principale dalla quale, a gran parte di esse, si accede tramite gradinate, che
creano un armonioso disegno; conclude il tutto la fabbrica imponente del
convento francescano. A centro, il Palazzo De Vargas, sede ll’Istituto di Alta
Cultura “Fondazione Giambattista Vico” occupa con la sua facciata un
intero lato della piazza mentre le sue torri dominano la prospiciente
vallata.
Palazzo De Vargas
Castello Vargas-Machucha, del XVI secolo, dall’antico portale si accede
all'ampio cortile in basolato ove é ancora collocata un mascherone
seicentesco adibito a fontana. Qui soggiorò G. Battista Vico; il palazzo,
meticolosamente restaurato, ospita oggi una biblioteca di testi storici e
critici che riguardano il grande filosofo, il Museo Vichiano e, nel pianoterra,
il Museo Etno-Antropologico della Dieta Mediterranea.
I Conventi
Convento S. Maria della Pietà
Il Convento di S. Maria della Pietà a Vatolla fu fondato nel 1619 su un
terreno donato ai Francescani dalla Universitas, recuperando l'antica
stmttura di una cappella detta "della Pietà", in cui oggetto di grande
venerazione era un affresco, ritenuto miracoloso dal popolo.
Soppresso nel Decennio francese, fu riaperto nel 1815 dopo sostanziali
lavori di ristrutturazione dell’edificio.
Convento di S. Maria del Carmine a Mercato
Il Convento di S. Maria del Carmine, fondato nel 1472 dal carmelitano
Giovanni de Signo, inglobò l'antica chiesa di S. Maria dei Martiri.
Fu soppresso nel 1809, durante il Decennio francese. I suoi beni furono
incorporati dal Demanio, l’edificio ceduto al comune di Lustra per usi civili e
la chiesa aggregata alla parrocchiale di Casigliano. Lo stesso edificio verso la
fine dell’Ottocento fu concesso all’Ordine dei Trinitari Scalzi, fu tenuto poi
da altri religiosi e passò infine ai Vocazionisti, che dal 1934 ne conservano
la
gestione.
Il suo aspetto austero di un castello è dovuto al fatto di essere stato
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fortificato nella prima metá del XVII secolo per difendersi dagli attacchi dei
briganti che infestavano la zona. Di particolare pregio il chiostro e le porte
dell'antica farmacopea.
Convento di S. Maria della Porziuncola
Convento Santa Maria della Porziuncola fu fondato nel 1635, di particolare
interesse è l'interno della chiesa ove si conservano alcune tele
settecentesche che ornano gli altari, unitamente a statue di santi di
pregevole fattura. Sul muro di fondo del presbiterio vi si venera un grande
crocifisso cinquecentesco il quale, secondo la tradizione, giunse a
Perdifumo unitamente alla statua della Madonna del Rosario; sormonta
l'architrave esterno della porta d'ingresso un piccolo affresco detto "della
Porziuncola", probabilmente settecentesco, di artigianato francescano che
è tenuto in grande considerazione dal popolo in quanto ritenuto
miracoloso.
Il Cenobio di S. Arcangelo
"(...) Perdifumo sede di un cenobio che rappresenta uno dei piú antichi
stanziamenti monastici del Cilento. A valle dell'area cenobitica, dedicata a
Sant'Arcangelo, si sviluppò l'omonimo villaggio che fu in seguito assorbito
dall'abitato
di
Perdifumo.
Pietro Pappacarbone, dopo essere stato giovanissimo vescovo di Policastro,
poi abate a Cava e per otto anni monaco a Cluny, nel 1067 si ritirò
nuovamente nel Cilento, stabilendosi nel cenobio di Sant'Arcangelo
abbandonato
dai
religiosi
orientali.
Pappacarbone fece rivivere il cenobio come centro di fede, attirandovi
nuovi monaci, e come polo sociale avanzato, introducendo sulle terre del
monastero innovazioni rivoluzionarie e contratti agrari molto vantaggiosi
per i contadini: trasformò i terreni abbandonati promuovendo la
coltivazione della vite, dell'ulivo, delle piante da frutta, incanalò le acque
terrazzando i declivi collinari. Sopra la collina di Perdifumo sono visitabili i
ruderi dell'antico cenobio di sant'Arcangelo."
Rutino
Centro Storico
Tutto il paesaggio collinare, nella sua bellezza selvaggia, è dominato, sul
lato ovest, dalla mole superba del castello di Rocca Cilento che coniuga
armonicamente storia e natura. Assumendo la caratteristica dell’antica
borgata, Rutino offre un piacevole soggiorno ai visitatori che qui vengono
in ogni stagione per trovarvi pace ed oblio.
Di antico sanno alcuni caseggiati del centro storico che testimoniano
ancora la vetustà del luogo:
la Chiesa di San Michele Arcangelo
palazzo Lombardi
palazzo Lombardi – Rinaldi – Moschillo
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palazzo Miglino già De Agostino
i palazzi Magnoni
Lungo la via Roma scopriamo “la Colombaia” di ottima fattura, di stile
“arabesco”, simbolo del paese, con di fronte l’antico palazzo Cuoco. Più su,
i palazzi Guarino ex Oliva, Criscuolo ex Spagnuolo, Borrelli e il vetusto
palazzo Cuoco un tempo forse destinato a convento, Verdoliva, Oricchio,
Casale, Melella ed infine, forse il più antico di tutti, palazzo Magnoni, un
tempo sede della Gendarmeria Borbonica.
Osservando questi edifici si possono scoprire i segni delle vecchie culture
artistico-architettoniche: dai portali e “caposcale” ai mascheroni, dagli
stemmi in marmo alle opere in ferro battuto.
Laureana
Il Centro Storico
Il centro storico è ricco di palazzi nobiliari e Chiese a testimonianza di un
tenore di vita molto alto degli abitanti del borgo. All’ingresso vi è Palazzo
Cagnano edificato dalla omonima famiglia nel 1832, oggi è sede della
Comunità Montana Alento – Monte Stella. Scendendo troviamo il Palazzo
Del Mercato in cui nacque Gian Cola del Mercato nel 1618, noto giurista e
storico che vi morì nel 1689. costruito intorno al 1200. Di fronte vi è la
Cappella dell’Annunziata che risale al 1348, alle spalle della cappella vi è un
locale adibito ad Ospedale per i pellegrini della Terra Santa fondato nel
1348. Chiude il largo dinanzi alla Cappella, il Palazzetto Cafarelli del 1400.
Arrivati alla piazzetta della Teglia ci si trova nella zona detta “Mercato”in
cui si svolgeva il mercato di San Lorenzo. Si giunge così al “Castellum Lauri”
Il nucleo originario dell’abitato attuale si è costituito intorno al castello
edificato sul finire del IX secolo dal conte Guido per contrastare gli assalti
dei pirati saraceni insediatisi ad Agropoli. Originariamente era dotato di
due torri quadrate e ponte levatoio. Divenuto di proprietà dei Sanseverino
insieme al feudo, fu acquistato dai Del Mercato. Successivamente passò di
mano in mano fino ai Sanfelice e poi nuovamente ai del Mercato, ancora
oggi proprietari che ne hanno effettuato il restauro.
Convento di San Michele
Verso la frazione Matonti si trova il Convento di San Michele eretto dai
padri Dottrinari che vi svolsero un’importante opera sociale in quanto
provvedevano all’educazione gratuita dei giovani sia per quanto riguardava
le nozioni elementari del leggere e scrivere e sia per gli insegnamenti della
dottrina. Il Convento, sapientemente restaurato, oggi è di proprietà del
comune.
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Giungano
Il Centro Storico
Il centro storico di Giungano offre al visitatore l'immagine, quasi ferma,
cristallizzata, nel tempo, della bellezza architettonica del Medioevo.
La principale attrattiva è costituita dai Palazzi Signorili e dai portali,
caratteristici per elementi decorativi di gran pregio. Anche prima del IX
secolo d.C., data della nascita del paese, queste zone non erano
completamente deserte. Infatti, nei pressi del campo sportivo, nel 1979 è
stata ritrovata una tomba risalente all'età romana.
Un'altra testimonianza si é avuta dalla battaglia combattuta nella gola di
"Tremonti" tra gli schiavi ribelli di Spartaco e i legionari di Licinio Crasso,
risalente al 71 a.C.
Il Centro storico di Giungano è ricco di storia sottolineata, nella sua
importante e nobile tradizione, dal susseguirsi di numerose residenze
nobiliari di alto pregio storico e architettonico. Si citano:
Palazzo Aulisio; Palazzo Stromilli; Palazzo Ducale; Palazzo Picilli;
Palazzo Guglielmotti.
Convento Benedettino
Antico Convento risalente al XII. La sua storia è legata ll’espansione
monacale nel Cilento. Rappresenta uno dei più antichi insediamenti e uno
degli ultimi visibili lungo la mitica strada di San Giovanni. Oggi di proprietà
del Comune, sapientemente restaurato, si presenta come location ideale
per convegni, mostre ed eventi culturali.
Collegamento storico-sociologico tra i luoghi e gli eventi:
Collegamento dell’evento
con il bene o sito
4.2)
culturale e naturale
valorizzato
Il ripristino delle vie di comunicazione lungo i crinali ha dato origine proprio
nel medioevo alla fioritura dei villaggi cilentani, alcuni di questi, di piccole
dimensioni, saranno destinati a scomparire e ad essere traghettati nel
mito, altri invece, disegnano ancora oggi l'intero paesaggio cilentano.
Questi borghi medievali, i loro palazzi gentilizi e baronali, i castelli difensivi,
le chiese, le fontane ci raccontano, dunque, la storia orgogliosa e
tormentata del Cilento e la genesi della sua bio-diversità non solo
naturalistica ma anche socio-antropologica. I borghi del Cilento inseriti
nell’itinerario, il loro particolare paesaggio, i siti d’interesse storico e
architettonico saranno rivitalizzati da un processo di reale riattivazione
delle funzioni originarie rivolte però ad una intelligente fruizione
economica in chiave turistica. I centri storici medievali ritorneranno ad
essere il teatro naturale delle economie delle filiere produttive che hanno
dato vita al Cilento che oggi costituisce una “Comunità Emblematica”
tutelata in sede UNESCO. Più che collegato ai luoghi, questo itinerario è e si
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afferma come “il luogo stesso” e lo restituisce a dignità.
Principali modalità di valorizzazione delle risorse:
Nel corso degli eventi i palazzi, le chiese, i conventi, le roccaforti, le
fontane, le piazze e i vicoli, i percorsi di congiunzione tra i borghi, che
compongono l’ancora oggi fruibile paesaggio medievale del Cilento
saranno valorizzati attraverso una mappatura innovativa sia cartacea che
multimediale collegata al calendario degli eventi. Sarà realizzata una
mappa-itinerario che conterrà tutte le informazioni dei siti di particolare
interesse collegandoli tra loro. Una APP per sistemi mobili consentirà,
altresì, di seguire i percorsi, ricevere notizie ed immagini sui luoghi, sui
beni architettonici e storici visitabili e non, restituendoli alla loro storia
univoca e collegandoli alle tradizioni e alle produzioni presenti. Questi, a
loro volta, saranno contrassegnati con un QR-Code che traghetterà il
visitatore direttamente nei contenuti in lingua italiana e inglese. Si
effettueranno dei percorsi guidati in un calendario cadenzato per
permettere la scoperta/riscoperta dei siti che compongono il mito
medievale del cilento.
5)
5.1)
Funzionalità
dell’intervento
con
riferimento ai seguenti
aspetti:
Ricettività
Descrivere la funzionalità dell’iniziativa proposta, con particolare
attenzione al suo legame con il territorio
Il territorio interno del Cilento, seguendo le politiche regionali attraverso
l’esecuzione delle varie Misure PSR e grazie ad una interessante attività
privata ha visto incrementare la dotazione di posti letto e di attività
ricettive in particolar modo nel settore extra-alberghiero. Dati i vincoli di
tutela ambientale e la caratterizzazione delle produzioni di eccellenza come
prodotti di nicchia, il vasto territorio non trova più nel semplice uso
agricolo la sua utilità economica. Per questo motivo, in linea con la
programmazione del Parco Nazionale del Cilento, della Regione Campania
e delle Agenzie di Sviluppo locale presenti, si è assistito ad una significativa
diversificazione delle attività che ha generato, appunto, una rete di
agriturismi, di country house, di B&B che garantiscono oggi la possibilità di
avviare processi d’incoming turistico. Il territorio si è reso fruibile e chiede
ora di poter realmente attrarre il suo mercato turistico che si configura
come attività economica portante per il futuro. La tipologia extraalberghiera garantisce, altresì, la relazionalità e l’integrazione dell’offerta
turistica. La vicinanza con la costa determina una possibilità ulteriore di
gestione dei flussi data la presenza, ivi massiccia, di attività alberghiere di
alta qualità.
Nell’area interessata sono stati contattati ed interessato oltre 100
operatori del settore extra-alberghiero che garantiscono un interessante
numero di posti letto di qualità medio-alta. Sono altresì presenti, specie ad
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5.2)
Attenzione all’ambiente
Servizi dedicati ai fruitori
5.3)
dell’iniziativa
Agropoli, diverse attività alberghiere che garantiscono un supporto
importante.
L’evento si connota come eco-evento, per cui
persegue i seguenti obiettivi:
- riduzione della produzione dei rifiuti (tendere all’obiettivo “rifiuti zero”),
attraverso la realizzazione di una gestione corretta e sostenibile degli stessi
e la valorizzazione della raccolta differenziata;
- minimizzazione dell’impatto ambientale generato dai servizi di
accoglienza e ristoro dei partecipanti;
- riduzione delle emissioni di anidride carbonica CO2, attraverso un’attenta
gestione dei consumi energetici e la promozione di iniziative di mobilità
sostenibile;
- utilizzo di materiali riciclabili o biodegradabili: bicchieri, posate e piatti
sono bio-compostabili o di vetro e ceramica e si esclude l’uso di plastica;
- utilizzo dell’acqua di fonte, limitando al minimo l’uso di acqua
confezionata;
- utilizzo, nei menu, di alimenti a km zero e rispettosi dell’ambiente;
- sensibilizzazione e promozione di una coscienza ambientale, attraverso
attività informative svolte dalle Associazioni ambientaliste e dei Centri di
Educazione Ambientale operanti sul territorio.
- valorizzazione del concetto di “eco-produzione” attraverso il ancio del
sistema “eco-moda” previsto dal programma
Si rileva che tutti i comuni interessati dall’itinerario hanno da diversi anni
adottato politiche di differenziazione e riciclaggio dei rifiuti ottenendo
risultati superlativi, tra i più significativi a livello regionale. Tale particolarità
rende possibile di promuovere l’iniziativa a “impatto ambientale zero” e di
raggiungere la soglia del “100%” nella raccolta differenziata e nel riciclaggio
dei rifiuti inerenti all’intero calendario degli eventi. Tale risultato sarà
garantito da un patto solidale tra tutti i comuni partecipi all’iniziativa.
Si prevede l’attivazione dei seguenti servizi:
- realizzazione di punti informati dedicati agli eventi in calendario; alle
opportunità ricreative e di svago attivate sul territorio;
- servizi di assistenza in loco;
- internet free mediante wifi (nelle zone in cui è attivabile e nei centri
d’informazione);
- attivazione di servizi di trasporto verso le mete limitrofe più importanti al
fine di agevolare la logistica;
- itinerari turistici guidati alla scoperta dei siti storico-culturali del territorio.
Una novità sarà offerta dall’attivazione, in ciascun comune dell’itinerario, di
una “Bottega Medievale” per tutto il periodo di svolgimento delle
iniziative. Le botteghe saranno dei punti informazione innovativi. Infatti,
oltre ad assolvere al compito fondamentale di divulgare le notizie relative
al calendario degli eventi, questi luoghi saranno anche delle vetrine delle
produzioni tipiche private e faranno da raccordo tra i produttori e l’evento
indicando al fruitore i luoghi in cui è possibile approcciare alla degustazione
di eccellenze, a seguire le fasi di lavorazione di prodotti artigianali ed enoagroalimentari. Le botteghe convoglieranno i turisti visitatori negli itinerari
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guidati garantendone la fruizione in numero significativo e favoriranno la
diffusione del valore di itinerario dell’intero sistema legato all’evento.
Palinsesto e programma
6)
dettagliato
L’evento si svolgerà secondo un’articolazione tale da consentire una
fruizione dei contenuti anche parziale mantenendo i caratteri della
coerenza. Ovviamente, il calendario completo, permetterà di seguire il filo
logico che lega tutte le attività. In pratica l’evento, mira a ricostruire un
itinerario tra i comuni protagonisti dell’antica baronia cilentana, ispirandosi
liberamente al medioevo, segue una sorta di genesi della società cilentana
permettendo di comprenderne le caratteristiche e le singolarità che la
inquadrano come cultura delle “socio-diversità” intese come particolari
comportamenti sociali marcatamente locali e pone al centro
dell’attenzione la rivitalizzazione dei borghi, dei centri storici e delle filiere
produttive tradizionali. Queste caratteristiche sono al tempo generatrici e
custodi dell’enorme patrimonio della “bio-diversità” cilentana e delle
“abitudini” comportamentali, come la “Dieta Mediterranea”, assunte come
modello a livello internazionale. Al fine di permettere una immersione
piacevole e interessata il programma si affida alla rievocazione storica, al
patrimonio architettonico così detto minore, alle produzioni tipiche enoagroalimentari e artigianali, alle arti come strumento di comunicazione.
Così, l’itinerario sarà teatro di eventi che affondano le loro radici nella
storia e nelle tradizioni più profonde restituendo ai villaggi cilentani la loro
identità che diventa una leva turistica emozionale in grado di trasmettere i
valori reali del territorio e di farlo comprendere attraverso i canoni del più
avanzato marketing territoriale che si basa sul content marketing, sullo
story telling e sulle esperienze full-taste. Gli eventi eseguiranno il
programma accompagnandolo con momenti di alta coreografia, danza,
musica, teatro, uno letteraratura e di creatività nell’ambito delle arti
figurative. Attraverso il linguaggio universale della narrazione verranno
scandite le tematiche che caratterizzeranno il calendario degli eventi.
Diverse scuole di sbandieratori, giocolieri, arcieri, trombonieri, danzatori di
portata nazionale verranno invitate ad elaborare una coreografia originale
ciascuna su un tema. Il teatro, attraverso la pantomima, sua espressione
primordiale, accompagnerà la fruizione in maniera spettacolare e grazie
alla interpretazione darà maggiore risalto alla storia come elemento
spettacolare oltre che letterario e sociologico. Artisti di ottima levatura
cureranno un percorso di installazioni nei comuni interessati. Questi
programmi guida saranno accompagnati da un sottoprogramma musicale,
da salotti spettacolo, da esposizioni e degustazioni eno-gastronomiche.
Non mancheranno i mercatini (vetrine della tipicità) che permetteranno
una valorizzazione del prodotto/territorio. E’ prevista la partecipazione
d’importanti letterati, giornalisti, figure Pubbliche e quanti si sono
particolarmente distinti per il loro impegno storico, sociologico e letterario.
La rassegna si concluderà con una serata-evento che avrà luogo nel magico
scenario del Palazzo Baronale di Torchiara. In tale kermesse si
riepilogheranno i momenti salienti vissuti nel percorso a tappe e si avrà una
suprema esibizione artistica. Saranno presenti rappresentanti della stampa
nazionale e internazionale, stakeholder internazionali e locali,
rappresentanti del mondo culturale, artisti e testimonial.
PROGRAMMA DI MASSIMA:
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Torchiara
La Festa Medievale
Epicentro dell’intero itinerario, l’evento ormai storico traccia il filo
conduttore incentrato sulla valorizzazione delle origini del Cilento moderno
attraverso la rievocazione, in chiave storica e turistica, dell’epopea
medievale. La Festa medievale di Torchiara, prevista per il mese di agosto
2015, sarà la XII e sarà animata da un fitto programma in 3 giorni. Il centro
storico di Copersito, grazie a oltre 200 figuranti in costume che sfileranno
nel tradizionale corteo e che creeranno una magica coreografia animata, al
quartiere dei giochi medievali, che coinvolgerà diverse associazioni di studi
e di attività relative al periodo storico; al mercatino, che metterà in mostra
le eccellenze del territorio; agli incontri con i testimonial; alle attività
laboratori ali per i più piccini; rievocherà le antiche atmosfere e gli antichi
fasti del Medioevo. La manifestazione non si limiterà a proporre
le caratteristiche tipicità delle feste medievali, oggi diventate molto diffuse
su tutto il territorio italiano, ma mirerà ad essere un contenitore di un
messaggio turistico capace di emozionare e accattivare i visitatori
coinvolgendoli attivamente. Storia, spettacolo e cultura si mescolano,
dunque, per regalare ai visitatori tre serate uniche, ispirate ai temi
medievali, in cui non mancheranno i giullari, gli sbandieratori, i musici, le
danzatrici, gli artisti di strada, gli artisti del fuoco che illumineranno le notti
di Torchiara. Inoltre si svolgeranno il tradizionale Palio della Torre e la
rievocazione storica ispirata al pirata Dragut.
Alla scoperta di torri, chiese e palazzi
Nei tre giorni della rassegna sarà organizzato un tour guidato da narratori
in costume medievale attraverso i siti d’interesse di Torchiara e Copersito.
Sarà, altresì, allestita una bottega medievale per l’intero corso del progetto
che sarà un innovativo info-point e vetrina delle eccellenze locali.
Serata di Gala e Workshop
E’ previsto un evento d’internazionalizzazione. Infatti, presso il Salone di
Rappresentanza del Palazzo baronale De Conciliis, nel corso della terza
serata della manifestazione, si terrà una serata di Gala con spettacoli e
degustazione dei prodotti della biodiversità cilentana con ospiti
internazionali della stampa, buyers del settore turistico ed enoagroalimentare, stakeholder.
Per l’occasione sarà allestito un workshop che metterà in contatto i
produttori locali e gli esercenti della filiera turistica con importanti
esponenti del mercato nazionale ed internazionale dei settori turismo ed
enogastronomia.
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Agropoli
Vivi la Cultura …Vivi Agropoli
Nel magnifico scenario del Borgo Medievale di Agropoli, lungo gli scaloni,
tra le viuzze e le scalinatelle che conducono al nobile Castello AngioinoAragonese, l’evento si propone come un condensato di momenti culturali
che saranno condotti nella emozionante scenografia rievocativa che fa da
filo conduttore all’itinerario. La celebrazione di storia e tradizione locale
restituirà il Centro Storico di Agropoli e il suo Castello ai loro antichi fasti.
L’evento ingloberà, caratterizzandola, l’intera rassegna del “Settembre
Culturale al Castello”, giunta alla VIII Edizione.
Si partirà con una giornata medievale, prevista per il 30 agosto e con un
fitto calendario per tutto il mese di settembre.
L’evento rievocativo (apertura del Settembre Culturale) sarà caratterizzato
da figuranti in costume, musica della tradizione cilentana popolare,
allestimenti, artisti di strada e artigiani che, lungo i vicoli e le strade del
centro storico, allestito ad hoc, creeranno un’atmosfera piacevole e
suggestiva.
Si proseguirà per tutto il mese di settembre con la VIII Edizione del
Settembre Culturale al Castello.
Protagonisti saranno autori e personaggi di grandissimo prestigio che
hanno scelto il “Settembre Culturale” per presentare i loro ultimi lavori.
Sarà un mese ricco di incontri in cui il pubblico avrà la straordinaria
opportunità di ascoltare e lasciarsi stimolare dalle riflessioni di personalità
di altissimo livello culturale ed intellettuale
L’evento rievocativo
La kermesse prevede l’allestimento di angoli di esposizione dell’artigianato
locale;
Angoli di esposizione dei prodotti della tradizione locale legati alla Dieta
Mediterranea;
Sfilata dei figuranti in costume;
Esibizione di Sbandieratori;
Spettacolo musicale e teatrale itinerante con artisti della tradizione
popolare.
Visita guidata alle chiese aperte nel centro storico;
“Le leggende del Castello”, laboratorio narrativo e interpretativo
d’intrattenimento per i piccoli ospiti del centro storico presso il Castello
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Angioino Aragonese.
Spettacolo musicale con gruppi locali di musica popolare.
Il settembre Culturale
Durerà per tutto il mese di settembre seguendo un nutrito calendario di
incontri culturali e presentazione di libri, accompagnati da momenti
musicali e di degustazione e caratterizzati dagli spunti medievali che fanno
da filo conduttore all’itinerario/evento.
Prignano
L'Opera dei Turchi
L’itinerario condurrò a Prignano, nell’antico borgo medievale sarà allestito
un programma d’intrattenimento estremamente particolare e dalla matrice
particolarmente orientata alla cultura e ll’etno-antropologia. Il mito dei
borghi cilentani sarà svelato grazie alle antichissime atmosfere celebrative
ed evocative che presenteranno ai fruitori tradizioni ancestrale che, fino ad
oggi, sono rismaste ad uso e consumo dei locali. Condividerle in un questo
percorso significa anche preservarle e tramandarle ai posteri evitando la
dispersione di un patrimonio identitario unico. Rimettere in scenna l’Opera
dei Turchi è una vera e propria sfida cui l’intera comunità non vede l’ora di
offrire il suo apporto. Si tratta di una rappresentazione teatrale in costume,
divisa in due atti, che rievoca due miracoli attribuiti a San Nicola di
Bari dall’agiografia ufficiale. La manifestazione solitamente si svolge in
Piazza il Lunedì dell’Angelo e sarà, quindi, riproposta in una edizione
speciale. Nel primo atto viene ricordato il miracoloso salvataggio
di Diodato, un adolescente cristiano rapito dai Saraceni e da questi ridotto
in schiavitù. Il giovane viene liberato dal Santo, che, impietosito dalla sua
miserevole condizione, invia un angelo in suo soccorso. Nella
rappresentazione l’angelo è un bambino vestito di bianco, che, appeso con
un robusto gancio ad una carrucola che scorre su una fune, “vola”
letteralmente dal campanile della Chiesa madre fino al palco dove si trova
la tavolata dei Turchi. Diodato si aggrappa all’angelo e viene portato via.
Nella seconda scena San Nicola si reca presso un'osteria per rifocillarsi
dopo un lungo viaggio. L’oste è un orco senza scrupoli, che dà in pasto ai
suoi avventori carne di bambini rapiti ed uccisi. Nicola, però, consapevole
dell'abominevole inganno, ordina all’oste di mostrargli il tino dove viene
conservata la carne. Non appena la botte viene scoperchiata, quattro
bambini escono fuori, vivi e vegeti, ringraziando Nicola, che li aveva
resuscitati con la forza della preghiera. La rappresentazione si conclude con
la condanna a morte del criminale, portato via dal capitano delle guardie
e fucilato.
I Borghi del Mito
Nella settimana dell’evento sarà possibile visitare, accompagnati da guide
in costume, i siti d’interesse del territorio di Prignano e il patrimonio
architettonico che testimonia le origini. Prignano è, altresì il luogo adatto
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per rievocare il mito dei borghi scomparsi, ovvero quei villaggi che nati nel
periodo medievale sono stati successivamente abbandonati o assorbiti e
dei quali rimangono poche testimonianze ma sui quali sussiste un narrato
dal sapore particolarmente evocativo.
Lustra
Alla corte dei Sanseverino
Un itinerario attraverso il Cilento medievale non può trascurare il Castello
ed il Borgo di Rocca Cilento che è stata la roccaforte dei Sanseverino, la
principale dinastia baronale del territorio che aveva eletto questo luogo a
centro di governo.
L’evento si propone, in due magiche serate, di far rivivere le atmosfere
della corte dei Sanseverino grazie ad un calendario affascinante. All’interno
del Castello sarà allestito un quartiere medievale dove anche i visitatori
potranno provarsi nel tiro con l’arco o con la balestra, dove gli
sbandieratori sveleranno i segreti della loro arte e dove gli artigiani
spiegheranno, in attività laboratori ali, i loro mestieri. Non sarà solo
rievocazione. Infatti si terranno dei seminari storico – letterari ed una
mostra evento sui Sanseverino nel Cilento che rimarrà esposta fino al
termine del programma dell’intero itinerario.
Torneo di Arco e Balestra
Si terrà anche un torneo di tiro con l’arco e con la balestra curato da
associazioni di studi e attività medievali provenienti da tutta Italia.
Perdifumo
Sulle tracce di Sant’Arcangelo
Il Santo che fu priore della Badia di Cava De’ Tirreni e monaco a Cluny
rappresenta senza dubbio il punto di massima celebrazione del periodo
d’oro del monachesimo che aveva eletto il Cilento a territorio designato
per il romitaggio e l’ascetismo. Riportando alla ribalta la storia di questo
Santo monaco si ridà senso al percorso dei conventi e dei monasteri che in
gran numero sono presenti proprio a Perdifumo.
Questi saranno visitabili, grazie ad un percorso guidato, durante il periodo
della rassegna.
Sul Santo sarà allestita, altresì, una mostra che dimorerà per l’intero
periodo presso i locali del Museo Vichiano nello storico Palazzo De Vargas
di Vatolla.
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Il Volo dell’Angelo
Proprio da una torre del Castello De Vargas sarà teso un filo lungo il quale
Michele Arcangelo sospeso tra il cielo e i demoni, scorrerà nella pantomima
che rappresenta la dicotomia ancestrale tra il bene e il male. Il Volo
dell’Angelo di Vatolla è l’emblema di tutto ciò e i visitatori potranno unirsi
alla folla dei locali che scandiranno con versi ed esclamazioni i momenti
aulici del dialogo serrato tra il diavolo imprecante e l’Angelo che canta con
voce di bambino.
I figuranti in costume medievale daranno vita ad un mercatino tipico verso i
cui banchi si potranno degustare i piatti della tradizione monacale del
territorio con al centro la mitica Cipolla di Vatolla, oggi elemento portante
della biodiversità cilentana.
Rutino
I Sapori del Cilento Antico
La mitica “zeppola cilentana", piatto tipico proprio di Rutino, rappresenta
l’evoluzione del più semplice nutrimento medievale ancora oggi spendibile
per la sua unicità. Per tre serate il centro storico offrirà una
contestualizzazione medievale con musica, danze e stand degustativi
presso i quali si potrà assaggiare la zeppola di rutino e il nobile vino
cilentano. Non mancheranno, però, gli altri elementi che compongono il
paniere tipico cilentano. Ogni serata inoltre sarà allietata da tanta popolare
e recital di guitti cantastorie.
Laureana
La Fiera di San Lorenzo
L’itinerario prevede il ripristino, in chiave contemporanea, di una tradizione
secolare che appartiene a Laureana: la famosa Fiera di San Lorenzo. Di
origine medievale, la fiera anticamente durava dal 2 al 10 agosto di ogni
anno e si svolgeva in quella contrada che conserva ancora l’antico nome di
Mercato, dovuto proprio al mercato di San Lorenzo, che rappresentava un
momento fondamentale per gli scambi commerciali dell’intera regione.
L’evento, dunque, ha lo scopo di rivitalizzare, oltre che il flusso turistico,
anche le filiere produttive delle eccellenze cilentane. Per cui oltre ad un
aspetto folkloristico che permetterà di rivivere il fascino delle fiere
medievali, si mirerà ad innescare un vero e proprio circuito commerciale
che metta in contatto i terminali della filiera corta e di quella lunga con i
piccoli produttori dei comparti artigianale ed eno-agroalimentare.
Oltre che al vasto pubblico, che troverà anche vari momenti
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d’intrattenimento, la fiera sarà destinata ad un in-coming selezionato di
addetti al settore che potranno effettuare le loro contrattazioni presso gli
stand allestiti.
Musica sotto le stelle
Il programma prevede anche un festival musicale destinato a giovani
talenti dei conservatori italiani ed europei che si sono distinti per estro e
creatività. Ciò permetterà di ripristinare un altro storico evento della
tradizione di Laureana che negli anni passati attraeva un pubblico colto e
interessato.
Il connubio tra i due elementi ed il filo conduttore permetterà di
riaffermare velocemente l’evento come uno dei principali per l’estate
cilentana.
Porte aperte al borgo
Durante la settimana di fiera e festival musicale il borgo sarà visitabile. Per
l’occasione, infatti, si terranno aperti gli antichi portali e i visitatori,
accompagnati da guide in costume potranno fruire di un percorso
emozionante.
Per le strade, presso i siti d’interesse, i cantastorie narreranno i “fatti” di
cronaca del tempo rendendo spettacolo la storia del Cilento e dei luoghi
visitati.
Giungano
Botteghe e Mestieri
Nel mese di settembre, Giungano tornerà ad affermare il suo ruolo di
capitale cilentana dell’artigianato. L’evento che coniuga il connubio tra
Artigianato ed enogastronomia si svolgerà nel suggestivo Convento
Benedettino di Giungano. Durante la tre giorni sarà proposto un viaggio a
ritroso nel tempo con la riproposizione sia di tradizionali ricette
enogastronomiche cilentane sia di antichi mestieri in cui sarà possibile
apprezzare la manualità di artigiani provenienti da diverse parti del
salernitano. Negli spazi del convento saranno, quindi, allestiti laboratori del
gusto e di artigianato artistico e sarà possibile partecipare ai laboratori
enogastronomici in cui protagonista assoluta sarà la pizza cilentana:
maestri pizzaioli sveleranno i “segreti” di antiche ricette dando un saggio
della loro arte culinaria, e tutti i piatti dei diversi laboratori potranno essere
degustati. Nei laboratori artigianali si potrà, invece, assistere al lavoro
degli artigiani impegnati nella lavorazione di oggetti presenti un tempo
nelle caratteristiche botteghe dei tanti paesini del Cilento. Una vetrina
eccezionale di antichi mestieri che ancora oggi possono essere riproposti
per la promozione e la valorizzazione di un artigianato di qualità. Non
mancheranno musiche e canti popolari cilentani grazie alle esibizioni
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di musici vestiti con abiti d’epoca.
7)
8)
Cast artistico
Saranno coinvolte le principali associazioni e scuole di giochi medievali tra
cui sbandieratori, tromboni eri, arcieri, balestrieri, di levatura nazionale. Si
esibiranno i principali gruppi di musica popolare e tradizionale del e diverse
compagnie teatrali e musicisti locali, nazionali e internazionali
relativamente al Festival di Musica Classica Contemporanea che sarà parte
integrante del programma. Saranno invitati ospiti e testimonial esperti
nelle varie tematiche trattate. Per il settembre culturale agropolese si
prevede la partecipazione di scrittori e personaggi di fama internazionale.
Per la kermesse conclusiva presso il Palazzo baronale di Torchiara, spicca la
degustazione di prodotti tipici cilentani curata da chef stellati tra cui
Gianfranco Vissani e Alessandro Borghese.
Tra gli ospiti di teatro saranno presenti a discutere del tema e a recitare i
popolari attori Gino Cogliandro e Lello Arena.
Direttore
Artistico/Curatore
scientifico
Dott. Claudio Aprea,
esperto di sviluppo locale ed euro progettista.
E’ stato ideatore ed organizzatore di svariate kermesse di rilievo nazionale
ed internazionale tese alla valorizzazione dei territori incentrata sui valori
reali in giusto equilibrio tra azioni volte al coinvolgimento dei fruitori,
spettacoli ed eventi, ed altre che guardano allo sviluppo concreto,
workshop, b2b, rassegne culturali.
Sul territorio cilentano si è contraddistinto per aver ideato ed organizzato
la prima storica edizione della Notte Bianca di Agropoli, estate 2006, con
oltre 60.000 presenze registrate dalla Prefettura e “La Notte della Cometa”
sempre ad Agropoli, Dicembre 2006, con 30.000 presenze registrate dalla
Prefettura. Presiede a tutt’oggi l’Associazione di Studi e Ricerche “Incontri
Mediterranei” patrocinata dalla Commissione Europea e da 12 Ambasciate
dell’Area Mediterranea, la quale ha dato vita a 18 edizioni dell’omonima
rassegna internazionale di studi e ricerche depositate nell’anno 2010
presso l’ONU dal Presidente Onorario, Ministro della Cultura della Corona
di Spagna e Direttore dell’Istituto Cerventes di Napoli, Prof. Ecc. Edoardo
Mira. Ha diretto la Fondazione Palladio della Banca Popolare di Vicenza a
Vicenza, la Fondazione Alario per Elea Velia, ad Ascea – SA e dirige ad oggi
l’Istituto di Alta Cultura “Fondazione Giambattista Vico”, con sede legale in
Napoli e il Patto Territoriale Magna Graecia, con sede in Capaccio –
Paestum, SA.
Negli ultimi anni sta animando il territorio cilentano con una serie di
iniziative volte a ripristinare, in chiave contemporanea, le antiche filiere
produttive. Ha anche svolto il ruolo di Direttore del Teatro La Provvidenza
di Vallo della Lucania, SA negli anni dal 2006 al 2012. In passato ha lavorato
per hobby in teatro recitando per una stagione nella Compagnia di Gabriele
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Lavia e Monica Guerritore e per un anno con Remo Girone e Victoria Zinni.
E’ autore teatrale per diletto. La sua opera “Ibrahim nacque sulla luna”, sel
2005, tradotta in lingua araba è stata interpretata in Egitto dalla compagnia
di Ehsmat Hosmann e rappresentata nel Teatro di Alessandria d’Egitto.
Una sua opera, “Amniosis”, 2006 è stata inserita nel cartellone ufficiale
della Notte Bianca di Napoli del 2006 riscuotendo il premio della critica. Dal
lavoro è stato successivamente tratto un cortometraggio vincitore di
sezione del Festival del Cinema di Salerno del 2007. Ha partecipato con
successo alla redazione d’importanti progetti europei tra cui si ricorda TRI,
MOTRIS, Interreg (Italia Malta). E’ da allora uno dei punti di riferimento a
livello internazionale sulle tematiche riguardanti il Turismo Relazionale
Integrato.
9)
Cronoprogramma
dell’evento
Piano di comunicazione
10)
dell’evento
Comunicazione
Spettacoli
Rievocazioni
Incontri Letterari
Workshop
Arte visiva e
Mostre
Valorizzazione:
degustazioni/altri
eventi
Monitoraggio e
valutazione
Rendicontazione
Mag
/15
X
Giu
/15
X
X
Lug
/15
X
X
X
X
X
X
Ago
/15
X
X
X
X
X
X
Set
/15
X
X
X
X
X
X
Ott
/15
X
X
Nov
15
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
Dic
/15
X
Gen
/16
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
Il piano di comunicazione dell’evento ha l’obiettivo di comunicare le
articolazioni del programma raggiungendo il più ampio numero possibile di
fruitori. Il Piano di comunicazione sarà progettato e realizzato secondo i
criteri di efficacia ed efficienza.
Il piano di comunicazione sarà redatto in italiano e in inglese, al fine di
raggiungere anche specifici target di turisti stranieri tra cui gli appassionati
di eventi culturali ed enogastronomici.
La campagna promozionale sarà incentrata sulle eccellenze paesaggistiche,
culturali, artistiche, enogastronomiche del territorio, capaci di generare
distinguibilità e valore aggiunto. Si punterà inoltre sulla scoperta dei luoghi
deputati a fare da location per gli appuntamenti, tutti di rilevante interesse
storico e artistico. I messaggi di comunicazione saranno tarati per i
determinati target di turisti individuati ed il communication mix, ossia
l’insieme dei mezzi di comunicazione utilizzati terrà conto delle specificità
di ogni cluster individuato.
In particolare, i mezzi utilizzati nel communication mix saranno:
- sito web, social network, internet, web tv
- comunicati stampa;
- presenza sui portali turistici italiani e stranieri;
- siti web degli artisti ospiti degli eventi;
- pubblicità su quotidiani e riviste;
- stand informativi;
-presenza negli spazi regionali in Fiere del settore nazionali ed estere;
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- Creazione di una pagina ad hoc sui vari social network e potenziamento
dei mezzi già esistenti.
- Attivazione di un ufficio stampa dove a ciclo continuo verranno messe in
rete informazioni e aggiornamenti
- Un sito Web dedicato all'Evento.
Il piano di comunicazione sarà coerente con i canoni dell’economicità e
della sostenibilità. Esso, infatti,
sarà realizzato dal gruppo di
coordinamento dell’evento, per cui non si avvarrà di risorse esterne.
Inoltre, rivolgendosi ad un pubblico nazionale ed internazionale sarà
improntato principalmente su una comunicazione sul web, minimizzando la
stampa, per cui i costi saranno sensibilmente ridotti e si produrrà un
minore impatto ambientale.
C
1)
2)
ANALISI DELLA DOMANDA
Capacità dell’evento di
attrarre significativi
flussi di visitatori/turisti
Tipologia dei destinatari
L’evento è strutturato in modo tale da poter essere fruito in modo
modulare, per singole iniziative, e in maniera integrata. Tutto il pubblico a
cui ci rivolgiamo, dalle scolaresche per le visite guidate ai giovani per le
serate musicali, alle famiglie, ai turisti culturali, agli appassionati d’arte, di
musica, di teatro, di moda, possono fruire della manifestazione e dei singoli
eventi in programma.
La redazione del programma e dei percorsi territoriali di fruizione dei luoghi
e dei siti d’interesse in lingua inglese, oltre che in italiano, permetterà una
fruizione anche da parte di turisti e visitatori internazionali.
L’evento è la cornice ideale per la valorizzazione delle risorse endogene del
territorio. Nell’insieme esso risulta fortemente attrattivo per diversi cluster
di turisti:
- turismo giovanile, legato alla fruizione degli eventi artistici e
tematico/laboratoriali;
- turismo enogastronomico, legato agli eventi di valorizzazione delle
eccellenze enogastronomiche;
- turismo culturale e scolastico legato a tutta la parte storica, artistica e
scientifico-culturale riguardante gli studi sul territorio attraverso
l’approfondimento dell’importante pagina di storia legata al medioevo e
alla baronia cilentana che è una tematica d’interesse internazionale.
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Le priorità possono essere sintetizzate nei seguenti punti:
Priorità dell’intervento
3)
per il territorio
a) diffusione di un prodotto di alta qualità fruibile per tutti;
b) promozione e valorizzazione delle eccellenze all’interno e all’esterno del
territorio di riferimento ;
c) formazione di personale che abbia al capacita di rivalutare il proprio
territorio;
d) creazione di economia sociale e diffusione dei valori positivi
del territorio in grado di rigenerare le filiere tradizionali;
e) promozione del territorio, con particolare riguardo all’incremento dei
flussi turistici;
f) valorizzazione del “Turismo Relazionale Integrato”;
g) Implementazione dell’incoming turistico;
h) rivitalizzare i borghi del Cilento che stanno vivendo una fase di declino
demografico e proporli come meta turistica alternativa;
i) generare un percorso/itinerario che renda fruibili e valorizzi luoghi e siti
d’interesse storico, architettonico e paesaggistico.
D
FATTIBILITÀ FINANZIARIA
1)
Piano Finanziario dell’intervento
(da strutturare in “Uscite” ed “Entrate”, da articolarsi, a loro volta, nelle singole voci di spesa e nelle
voci di entrata)
1.1)
A
1.2)
Uscite tot.
Voci di spesa
Entrate tot.
€ 204.000,00
Voce
Cast di Artisti e Ospiti
Service
Logistica Eventi e Costumi
Gruppo di Coordinamento
Segreteria Organizzativa
Operatori
Piano di Comunicazione
Importo in Euro
39.000
30.000
30.000
25.000
25.000
15.000
20.000
Spese generali
Manutenzione e ripristino dei
luoghi
TOTALE
10.000
10.000
204.000
€ 204.000
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A
B
C
D
2)
Finanziamento richiesto
alla Regione
Eventuale diretta
partecipazione
finanziaria del Comune
proponente
Eventuali contributi e/o
finanziamenti da parte di
Enti Pubblici
Ogni altra eventuale
entrata (bigliettazione,
sponsorizzazioni,
merchandising, ecc…)
€ 19.000,00
Analisi finanziaria
dell’evento
Si specifica che il progetto non è generatore di entrate. Tutte le entrate
derivanti da bigliettazioni, merchandising, ecc. sono imputate alla
copertura delle spese dell’evento.
Secondo i paradigmi del Reg. CE 1083/2006, si evidenzia che il progetto
prevede una serie articolata di attività che sono tutte fruibili gratuitamente
dall’utenza. Tuttavia, durante gli eventi gli attori economici locali (imprese,
artigiani, attività di ristorazione) potranno autonomamente organizzare dei
mercatini e stand per la vendita dei propri prodotti e ciò contribuirà a
creare economia sul territorio.
L’evento pertanto si configura anche come un collettore di risorse che non
sono a beneficio dell’ente proponente ma, al contrario, diffuse presso la
collettività.
E
€ 5.000,00
0
RISULTATI ATTESI
1)
Stima dei flussi turistici
movimentabili
2)
Stima della durata della
permanenza dei flussi
turistici movimentabili
3)
€ 180.000,00
Metodologie di
rilevazione del grado di
soddisfazione dei turisti
La stima dei flussi turistici per gli eventi in programma è di 50.000
presenze. La stima è stata effettuata attraverso una media delle presenze
nelle manifestazioni assimilabili e il plusvalore dato dal quadro sinergico
delle attività integrate.
La permanenza media dei flussi turistici andrà dai tre giorni alla settimana
tenuto conto che le “tappe” nei Comuni interessati saranno organizzate
principalmente nei fine settimana e che saranno predisposti appositi
pacchetti d’incoming all-inclusive che permetteranno di fruire
dell’itinerario anche nei momenti in cui non sono previsti eventi principali.
La rilevazione della soddisfazione dei turisti sarà effettuata mediante
interviste, la somministrazione di questionari durante gli eventi e
operatività in WEB 2.0.
Infatti, durante tutto il programma di eventi sarà attivato un sistema di
valutazione web attraverso le piattaforme sociali e di strumenti web 2.0
quali Flow Feedback oppure Turist@. Si attiverà una sessione di feedback
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anche su Trip Advisor.
F
1)
IMPATTI SOCIO-ECONOMICI ATTESI
Quantificazione e stima
degli impatti attesi
Gli eventi programmati avranno numerosi impatti sia diretti che indiretti
sull’occupazione in quanto, durante la lavorazione degli appuntamenti,
sarà necessario contrattualizzare personale per l’allestimento delle attività.
Inoltre sarà necessario effettuare opere di manutenzione straordinaria che
necessitano di manodopera specializzata.
L’organizzazione baserà il coinvolgimento senza alcuna discriminazione
tenendo conto che la diversità, soprattutto di genere, rappresenta una
ricchezza.
Nel campo della Società dell’Informazione gli impatti saranno notevoli in
quanto gli eventi in programma hanno un notevole interesse sia culturale
che turistico. Saranno privilegiate le comunicazioni che utilizzano il web in
quanto possono raggiungere un elevato numero di contatti in tempi brevi.
La determinazione di una comunità cilentana aggregata in un concetto
specifico di terra delle “diversità culturali o socio-diversità” oltre che delle
già censite “bio-diversità” darà luogo al rafforzamento di una coscienza che
spinge nella direzione di uno sviluppo basato sulla conoscenza e
sull’incremento delle human capabilities, in linea con la programmazione
europea. Che tutto questa emerga attraverso un’operazione che produce
un vero e proprio “itinerario” che rende fruibile quest’immenso patrimonio
da parte dei turisti, comporta un positivo e incoraggiante impatto sociale
che potrà essere fondamentale nel contrasto allo spopolamento e
all’impoverimento di un territorio che è stato sempre caratterizzato da
importanti fattori antropici. Il mantenimento dell’equilibrio uomoambiente, nel Cilento rurale è il perno intorno al quale ruota anche la
sussistenza delle politiche di tutela perché non si trasformino in
diseconomie e in politiche dell’abbandono. Tali valori saranno anche al
centro del dibattimento innescato dall’evento che sarà ancor più recepito
grazie alla comunicazione universale delle espressioni artistiche di cui si
farà strumento che affondano le radici nella storia medievale, comune
all’intera europa, che ha visto il Cilento tra i protagonisti delle pagine
riguardanti l’organizzazione dell’europa rurale.
Un Itinerario Smart
Merita una particolare nota il fatto che il Progetto prevede la
smartizzazione dell’itinerario.
Il sistema mira a creare una vera e propria audio/video guida dell’itinerario.
34
Il Legale Rappresentante
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Infatti, come accennato precedentemente, sarà realizzata una APP,
raggiungibile dalle varie piattaforme Android e Apple, che permetterà di
accedere ad una mappa intermediale dell’itinerario grazie alla quale, oltre
che poter ricevere aggiornamenti sulle date dei vari eventi, si potranno
seguire percorsi personalizzati di approfondimento sui luoghi, i siti
d’interesse, i beni architettonici e stori, la storia, la cultura, le tradizioni, i
prodotti tipici, l’ambiente. La APP condurrà verso i luoghi dell’itinerario e
questi, viceversa, condurranno verso la APP grazie all’associazione di ogni
sito e luogo inserito nel circuito, ad un apposito QR Code. Il fruitore potrà
scannerizzare con il proprio Smartphone o Tablet il codice che traccia il sito
ed avrà accesso alle pagine che lo raccontano seguendo i criteri innovativi
del “marketing content” e dello “Story Telling”, ultime frontiere del
marketing territoriale. La APP sarà elaborata in lingua italiana e in lingua
inglese.
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