Annotazioni Studio biblico di congregazione jr cap. 2 §§ 14 - 19 (min. 30) Paragrafo 14 (Geremia 25:1-3) La parola che fu rivolta a Geremia riguardo a tutto il popolo di Giuda nel quarto anno di Ioiachim figlio di Giosia, re di Giuda, cioè il primo anno di Nabucodorosor re di Babilonia, 2 che Geremia il profeta pronunciò riguardo a tutto il popolo di Giuda e riguardo a tutti gli abitanti di Gerusalemme, dicendo: 3 “Dal tredicesimo anno di Giosia figlio di Amon, re di Giuda, e fino a questo giorno, in questi ventitré anni la parola di Geova mi è stata rivolta, e vi parlavo, levandomi di buon’ora e parlando, ma voi non ascoltaste. (Geremia 36:1-3) Ora avvenne nel quarto anno di Ioiachim figlio di Giosia, re di Giuda, che questa parola fu rivolta a Geremia da parte di Geova, dicendo: 2 “Prenditi il rotolo di un libro, e vi devi scrivere tutte le parole che ti ho proferito contro Israele e contro Giuda e contro tutte le nazioni, dal giorno in cui ti parlai, dai giorni di Giosia, fino a questo giorno. 3 Forse quelli della casa di Giuda ascolteranno tutta la calamità che penso di fare loro, affinché tornino, ciascuno dalla sua cattiva via, e perché io realmente perdoni il loro errore e il loro peccato”. Paragrafo 15 (Geremia 36:21-26) Il re mandò dunque Ieudi a prendere il rotolo. Egli lo prese pertanto dalla stanza da pranzo di Elisama il segretario. E Ieudi lo leggeva ad alta voce agli orecchi del re e agli orecchi di tutti i principi che stavano presso il re. 22 E il re sedeva nella casa invernale, nel nono mese, con un braciere ardente davanti a sé. 23 Avvenne quindi che appena Ieudi ebbe letto tre o quattro pagine-colonne, egli lo strappava col coltello del segretario, gettando[lo] pure nel fuoco che era nel braciere finché tutto il rotolo finì nel fuoco che era nel braciere. 24 E non provarono terrore; né il re e tutti i suoi servitori, che ascoltavano tutte queste parole, si strapparono le vesti. 25 E perfino Elnatan e Delaia e Ghemaria stessi supplicarono il re di non bruciare il rotolo, ma egli non li ascoltò. 26 Inoltre, il re comandò a Ierameel figlio del re e a Seraia figlio di Azriel e a Selemia figlio di Abdeel di prendere Baruc il segretario e Geremia il profeta. Ma Geova li tenne nascosti. W02 158/12: Ghemaria e Micaia, rispettivamente figlio e nipote di Safan, ebbero una parte importante negli avvenimenti descritti nel capitolo 36 di Geremia. Era all’incirca il 624 a.E.V., quinto anno del re Ioiachim. Baruc, segretario di Geremia, lesse ad alta voce dal libro le parole di Geremia nella casa di Geova, “nella stanza da pranzo di Ghemaria figlio di Safan”. “E Micaia figlio di Ghemaria figlio di Safan udiva tutte le parole di Geova dal libro”. — Geremia 36:9-11. Micaia informò suo padre e tutti gli altri principi riguardo al rotolo e tutti vollero udirne il contenuto. Quale fu la loro reazione? “Ora avvenne che appena ebbero udito tutte le parole, si guardarono l’un l’altro con terrore; e dicevano a Baruc: ‘Immancabilmente riferiremo tutte queste parole al re’”. Prima di parlare al re, comunque, dissero a Baruc: “Va, nasconditi, tu e Geremia, in modo che nessuno sappia dove siete”. — Geremia 36:1219. Come previsto, il re non diede ascolto al messaggio contenuto nel rotolo e lo bruciò pezzo per pezzo. Alcuni principi, fra cui Ghemaria figlio di Safan, “supplicarono il re di non bruciare il rotolo, ma egli non li ascoltò”. (Geremia 36:21-25) Un libro dice: “Ghemaria fu un deciso sostenitore di Geremia alla corte del re Ioiachim”. — Jeremiah—An Archaeological Companion. (Geremia 22:13-19) “Guai a chi edifica la sua casa, ma non con giustizia, e le sue camere superiori, ma non con diritto, impiegando il suo prossimo che serve per nulla, e non dandogli il suo salario; 14 colui che dice: ‘Mi edificherò una casa spaziosa e ampie camere superiori; e per essa le mie finestre devono essere allargate, e i pannelli saranno di cedro e spalmati di cinabro’. 15 Continuerai tu a regnare perché gareggi nell’uso del cedro? In quanto a tuo padre, non mangiò e non bevve e non eseguì diritto e giustizia? In quel caso gli andò bene. 16 Egli difese la rivendicazione dell’afflitto e del povero. In quel caso andò bene. ‘Non si trattò di conoscermi?’ è l’espressione di Geova. 17 ‘Di sicuro i tuoi occhi e il tuo cuore non sono che sul tuo guadagno ingiusto, e sul sangue dell’innocente per sparger[lo], e sul defraudare e sull’estorcere per attuar[li]’. 18 “Perciò questo è ciò che Geova ha detto riguardo a Ioiachim figlio di Giosia, re di Giuda: ‘Non faranno lamento per lui: “Ohimè, fratello mio! E ohimè, sorella [mia]!” Non faranno lamento per lui: “Ohimè, o padrone! E ohimè, sua dignità!” 19 Sarà sepolto con la sepoltura di un asino, essendo trascinato e gettato fuori, oltre le porte di Gerusalemme’. Persp. v.1 Asino: Secondo la Legge l’asino era un animale impuro. Quindi, siccome tutti i primogeniti appartenevano a Geova e il primogenito dell’asino non poteva essere offerto in sacrificio, lo si doveva redimere sostituendolo con una pecora o gli si doveva rompere il collo. — Eso 13:13; 34:20. L’asino, alla morte, veniva semplicemente trascinato senza cerimonie fuori della città e gettato su un mucchio di rifiuti. Così il profeta di Dio predisse l’umiliazione dell’orgoglioso e infedele Ioiachim, figlio di Giosia, re di Giuda: “Sarà sepolto con la sepoltura di un asino, essendo trascinato e gettato fuori, oltre le porte di Gerusalemme”. — Ger 22:19. Paragrafo 16 (Geremia 31:7-9) Poiché Geova ha detto questo: “Gridate forte a Giacobbe con allegrezza, e strillate al capo delle nazioni. Proclamate[lo]. Rendete lode e dite: ‘Salva, o Geova, il tuo popolo, il rimanente d’Israele’. 8 Ecco, li conduco dal paese del nord, e di sicuro li radunerò dalle parti più remote della terra. Fra loro ci saranno il cieco e lo zoppo, la donna incinta e quella che partorisce, tutti insieme. Torneranno qui come una grande congregazione. 9 Verranno con pianto, e li condurrò con le [loro] suppliche di favore. Li farò camminare verso valli di torrenti d’acqua, in una via retta nella quale non saranno fatti inciampare. Poiché io son divenuto per Israele un Padre; e in quanto a Efraim, è il mio primogenito”. (Geremia 32:37-41) ‘Ecco, li radunerò da tutti i paesi nei quali li avrò dispersi nella mia ira e nel mio furore e nella mia grande indignazione; e certamente li ricondurrò in questo luogo e li farò dimorare al sicuro. 38 E certamente diverranno il mio popolo e io stesso diverrò il loro Dio. 39 E certamente darò loro un solo cuore e una sola via perché mi temano sempre, per il bene loro e dei loro figli dopo di loro. 40 E di sicuro concluderò con loro un patto di durata indefinita, che non mi volgerò da dietro a loro, per fare loro il bene; e metterò nel loro cuore il mio timore perché non si allontanino da me. 41 E di sicuro esulterò su di loro per fare loro il bene, e li pianterò in questo paese in verità con tutto il mio cuore e con tutta la mia anima’”. (Geremia 33:15) In quei giorni e in quel tempo farò germogliare a Davide un germoglio giusto, e certamente eseguirà diritto e giustizia nel paese. (Geremia 31:31) “Ecco, vengono i giorni”, è l’espressione di Geova, “e io certamente concluderò con la casa d’Israele e con la casa di Giuda un nuovo patto; (Geremia 31:33, 34) “Poiché questo è il patto che concluderò con la casa d’Israele dopo quei giorni”, è l’espressione di Geova. “Certamente metterò la mia legge dentro di loro, e la scriverò nel loro cuore. E di sicuro diverrò il loro Dio, ed essi stessi diverranno il mio popolo”. 34 “E non insegneranno più ciascuno al suo compagno e ciascuno al suo fratello, dicendo: ‘Conoscete Geova!’ Poiché mi conosceranno tutti, dal più piccolo di loro fino al più grande di loro”, è l’espressione di Geova. “Poiché perdonerò il loro errore, e non ricorderò più il loro peccato”. W10 15/03: Mediante questo nuovo patto la promessa che Geova aveva fatto ad Abraamo avrebbe avuto un adempimento glorioso e permanente. — Genesi 22:18. Gesù si riferì a questo nuovo patto la sera prima di morire quando disse: “Questo calice significa il nuovo patto in virtù del mio sangue, che dev’essere versato in vostro favore”. (Luca 22:20; 1 Cor. 11:25) Tutti i cristiani sono inclusi nel nuovo patto? No. Alcuni, come gli apostoli che quella sera bevvero da quel calice, partecipano al nuovo patto. Gesù fece un altro patto con loro perché potessero governare con lui nel suo Regno. (Luca 22:28-30) Essi saranno con lui nel suo Regno. — Luca 22:15, 16. Che dire di quelli che vivranno sulla terra sotto il suo Regno? Essi traggono beneficio dal nuovo patto. (Gal. 3:8, 9) Anche se non vi partecipano, vi “si attengono” accettando le norme in esso stabilite, proprio come predetto dal profeta Isaia: “Gli stranieri che si sono uniti a Geova per servirlo e per amare il nome di Geova, per divenire suoi servitori, tutti quelli che osservano il sabato per non profanarlo e che si attengono al mio patto, anch’io certamente li condurrò sul mio santo monte e li farò rallegrare dentro la mia casa di preghiera”. Dopo di che Geova dice: “Poiché la mia propria casa sarà pure chiamata casa di preghiera per tutti i popoli”. — Isa. 56:6, 7. jr cap 14: Per comprendere il nuovo patto abbiamo bisogno di afferrare lo scopo del precedente, il patto della Legge. Per mezzo d’esso si sarebbero conseguiti diversi risultati eccellenti in favore della nazione che aspettava il Seme promesso, grazie al quale molti sarebbero stati benedetti. (Gen. 22:17, 18) Quando accettarono il patto della Legge, gli israeliti divennero la “speciale proprietà” di Dio. Sotto quel patto, la tribù di Levi avrebbe provveduto alla nazione dei sacerdoti. Concludendo al monte Sinai il patto nazionale con Israele, Geova menzionò “un regno di sacerdoti e una nazione santa” senza indicare quando e in che modo queste parole si sarebbero adempiute. (Eso. 19:5-8) Fino ad allora, il patto avrebbe indicato chiaramente che gli israeliti non potevano osservare la Legge sotto ogni aspetto e quindi esso rese manifesti i loro peccati. Ecco perché sotto la Legge gli israeliti dovevano offrire regolarmente sacrifici per coprire i propri peccati. Ma ovviamente era necessario qualcosa di più, un sacrificio perfetto che non dovesse essere ripetuto. C’era disperato bisogno di ottenere in modo duraturo il perdono dei peccati. — Gal. 3:19-22. Cominciamo a capire perché, quando il patto della Legge era ancora in vigore, Dio fece predire da Geremia un altro patto, il nuovo patto. Mosso dall’amore e dalla benignità, Geova voleva offrire aiuto in modo permanente, e questo non a beneficio di una sola nazione. (Ebrei 8:7-9) Poiché se quel primo patto fosse stato senza difetto, non si sarebbe cercato luogo per un secondo; 8 poiché egli ha di che rimproverare il popolo quando dice: “‘Ecco, vengono i giorni’, dice Geova, ‘e io concluderò con la casa d’Israele e con la casa di Giuda un nuovo patto; 9 non secondo il patto che feci con i loro antenati nel giorno in cui li presi per mano per farli uscire dal paese d’Egitto, perché non sono rimasti nel mio patto, così che ho smesso d’aver cura di loro’, dice Geova”. (Ebrei 10:14-18) Poiché con una sola offerta [di sacrificio] ha reso perfetti in perpetuo quelli che sono santificati. 15 Inoltre, anche lo spirito santo ci rende testimonianza, poiché dopo aver detto: 16 “‘Questo è il patto che stipulerò con loro dopo quei giorni’, dice Geova. ‘Metterò le mie leggi nel loro cuore e le scriverò nella loro mente’”, 17 [dice in seguito:] “E assolutamente non rammenterò più i loro peccati e le loro opere illegali”. 18 Ora dove c’è il perdono di questi, non c’è più offerta per il peccato. W 98 15/08: Per avere l’approvazione di Geova gli ebrei erano tenuti a ubbidire ai Dieci Comandamenti e a circa 600 leggi aggiuntive. In seguito, sotto l’ordinamento cristiano, per servire Geova non era più necessario ubbidire a quel codice di leggi, nemmeno per gli ebrei. Fra le leggi non più in vigore c’erano quelle relative alla circoncisione, all’osservanza del sabato, ai sacrifici animali e al rispetto di certe norme alimentari. (1 Corinti 7:19; 10:25; Colossesi 2:16, 17; Ebrei 10:1, 11-14) Gli ebrei divenuti cristiani — inclusi gli apostoli — non erano più tenuti a osservare le leggi che dovevano rispettare quando erano sotto il patto della Legge. Si lamentarono forse dicendo che la disposizione di Dio era ingiusta in quanto un tempo aveva preteso da loro cose che ora non erano più necessarie? No, si rallegrarono di avere ora un intendimento più ampio dei propositi di Geova. — Atti 16:4, 5. Nei tempi moderni alcuni Testimoni sono stati molto rigidi su ciò che erano o non erano disposti a fare. Per questa ragione hanno sofferto più di altri. Successivamente un’accresciuta conoscenza li ha aiutati ad ampliare le loro vedute. Ma non hanno motivo di rammaricarsi di aver agito in armonia con la propria coscienza, anche se forse per questo hanno subìto ulteriori sofferenze. È davvero encomiabile che si siano dimostrati disposti a soffrire per rimanere fedeli a Geova, a ‘fare tutto per amore della buona notizia’. Geova benedice questo genere di santa devozione. (1 Corinti 9:23; Ebrei 6:10) L’apostolo Pietro scrisse con discernimento: “Se, quando fate il bene e soffrite, lo sopportate, questa è cosa gradita presso Dio”. — 1 Pietro 2:20. Paragrafo 17 (Geremia 46:2) Per l’Egitto, riguardo alle forze militari di Faraone Neco re d’Egitto, che si trovò presso il fiume Eufrate a Carchemis, che Nabucodorosor re di Babilonia sconfisse nel quarto anno di Ioiachim figlio di Giosia, re di Giuda: (2 Re 24:1, 2) Ai suoi giorni Nabucodonosor re di Babilonia salì, e Ioiachim divenne dunque suo servitore per tre anni. Comunque, si rivoltò e si ribellò contro di lui. 2 E Geova mandava contro di lui bande di predoni caldei e bande di predoni siri e bande di predoni moabiti e bande di predoni dei figli di Ammon, e le mandava contro Giuda per distruggerlo, secondo la parola di Geova che egli aveva pronunciato per mezzo dei suoi servitori i profeti. (2 Re 24:10-16) Durante quel tempo i servitori di Nabucodonosor re di Babilonia salirono a Gerusalemme, così che la città fu assediata. 11 E Nabucodonosor re di Babilonia veniva contro la città, mentre i suoi servitori le ponevano l’assedio. 12 Alla fine Ioiachin re di Giuda uscì verso il re di Babilonia, lui con sua madre e i suoi servitori e i suoi principi e i suoi funzionari di corte; e il re di Babilonia lo prendeva nell’ottavo anno del suo regno. 13 Quindi portò via di là tutti i tesori della casa di Geova e i tesori della casa del re, e tagliava a pezzi tutti gli utensili d’oro che Salomone re d’Israele aveva fatto nel tempio di Geova, proprio come Geova aveva parlato. 14 E portò in esilio tutta Gerusalemme e tutti i principi e tutti gli uomini potenti e valorosi — diecimila ne portava in esilio — e anche tutti gli artefici e i costruttori di baluardi. Non era stato lasciato nessuno eccetto la classe misera del popolo del paese. 15 Così portò Ioiachin in esilio a Babilonia; e la madre del re e le mogli del re e i suoi funzionari di corte e gli uomini preminenti del paese li portò via come esiliati da Gerusalemme a Babilonia. 16 In quanto a tutti gli uomini valorosi, settemila, e agli artefici e ai costruttori di baluardi, mille, tutti gli uomini potenti che facevano la guerra, il re di Babilonia li portava come esiliati a Babilonia. (Daniele 1:1-7) Nel terzo anno del regno di Ioiachim re di Giuda, Nabucodonosor re di Babilonia venne a Gerusalemme e le poneva l’assedio. 2 A suo tempo Geova gli diede in mano Ioiachim re di Giuda e parte degli utensili della casa del [vero] Dio, così che li portò nel paese di Sinar nella casa del suo dio; e portò gli utensili nella casa del tesoro del suo dio. 3 Il re disse quindi ad Aspenaz suo principale funzionario di corte di condurre alcuni dei figli d’Israele e della progenie reale e dei nobili, 4 fanciulli nei quali non era alcun difetto, ma di bell’aspetto e che avevano perspicacia in ogni sapienza ed erano dotati di conoscenza, e che avevano discernimento di ciò che si conosce, nei quali era anche la capacità di stare nel palazzo del re; e di insegnare loro la scrittura e la lingua dei caldei. 5 Per di più, il re assegnò loro una razione giornaliera dai cibi prelibati del re e dal suo vino da bere, sì, per nutrirli per tre anni, perché alla fine di questi stessero davanti al re. 6 Ora si trovavano fra loro alcuni dei figli di Giuda, Daniele, Hanania, Misael e Azaria. 7 E il principale funzionario di corte assegnò loro dei nomi. Assegnò dunque a Daniele [il nome di] Baltassar; e ad Hanania, Sadrac; e a Misael, Mesac; e ad Azaria, Abednego. Paragrafo 18 (2 Re 24:17) Inoltre, il re di Babilonia fece re suo zio Mattania in luogo di lui. Quindi gli cambiò il nome in Sedechia. Paragrafo 19 (Geremia 11:21) Perciò questo è ciò che ha detto Geova contro gli uomini di Anatot che cercano la tua anima, dicendo: “Non devi profetizzare nel nome di Geova, affinché tu non muoia per nostra mano”; (Geremia 44:16) “Riguardo alla parola che ci hai pronunciato nel nome di Geova, non ti ascolteremo; Cosa possiamo imparare dall’atteggiamento che ebbe Geremia durante il regno di Ioiachim? Quale importante profezia che riguarda anche i nostri giorni pronunciò Geremia? Lettura della Bibbia Sofonia 1 – Aggeo 2 Molti versetti hanno ulteriori riferimenti. Siete incoraggiati a fare ulteriori ricerche personali. Se non diversamente specificato i punti notevoli sono tratti dalla w07 15/11 e 01/12 1:1 w01 15/02: Il Sovrano Signore Geova pronunciò queste parole per mezzo del profeta Sofonia, di cui forse il fedele re Ezechia era il trisavolo. Questa dichiarazione, fatta ai giorni del buon re Giosia, non presagiva nulla di buono per i malvagi che abitavano nel paese di Giuda. L’opera profetica svolta da Sofonia rese il giovane re Giosia ancor più consapevole del bisogno di purificare Giuda dall’adorazione impura. Ma ciò che il re fece per purificare il paese dalla falsa religione non eliminò tutta la malvagità di mezzo al popolo né servì a espiare i peccati di suo nonno, il re Manasse, che ‘aveva riempito Gerusalemme di sangue innocente’. (2 Re 24:3, 4; 2 Cronache 34:3) 1:2,3 w01 15/02: Geova avrebbe posto fine all’enorme malvagità che esisteva nel paese di Giuda. Ma chi avrebbe impiegato per porre “fine a ogni cosa dalla superficie del suolo”? Poiché sembra che Sofonia abbia profetizzato durante la prima parte del regno di Giosia, che ebbe inizio nel 659 a.E.V., quelle parole profetiche ebbero un adempimento con la desolazione di Giuda e della sua capitale, Gerusalemme, per mano dei babilonesi nel 607 a.E.V. A quel tempo si ‘pose fine’ ai malvagi di Giuda. 1:4,5 ww96 01/03: Geova Dio aveva buoni motivi per provare ira verso i capi e gli abitanti di Giuda e della sua capitale Gerusalemme. — Sofonia 1:4, 5. Giuda si era contaminato con i degradanti riti della fertilità tipici del culto di Baal, con l’astrologia demonica e con l’adorazione del dio pagano Malcam. Se, come affermano alcuni, Malcam era un altro nome di Molec, la falsa adorazione di Giuda includeva l’abominevole sacrificio dei bambini. Tali pratiche religiose erano disgustanti agli occhi di Geova. (1 Re 11:5, 7; 14:23, 24; 2 Re 17:16, 17) Gli idolatri provocavano ancor più l’ira di Geova in quanto continuavano a fare giuramenti nel suo nome. Egli non avrebbe più tollerato siffatta impurità religiosa e avrebbe stroncato sia i sacerdoti pagani che quelli apostati. 1:6 w96 01/03: Probabilmente, quindi, Sofonia profetizzò almeno 40 anni prima che “il grande giorno di Geova” si abbattesse sul regno di Giuda. Nel frattempo molti ebrei nutrivano dubbi e ‘si ritraevano’ dal servire Geova, diventando indifferenti. Sofonia parla di quelli ‘che non avevano cercato Geova e non l’avevano interrogato’. (Sofonia 1:6) Evidentemente in Giuda c’erano persone apatiche, che non si interessavano di Dio. 1:7 w01 15/02: Le successive parole del profeta si applicano sia ai trasgressori di Giuda che ai malvagi odierni. — Sofonia 1:7 Gli “invitati” erano evidentemente i caldei, nemici di Giuda. Il “sacrificio” era il paese di Giuda stesso, inclusa la sua capitale. Così Sofonia annunciò il proposito di Dio di distruggere Gerusalemme, e questa profezia additava anche la distruzione della cristianità. Dato che il giorno del giudizio di Dio è oggi così vicino, tutto il mondo dovrebbe ‘fare silenzio dinanzi al Sovrano Signore Geova’ e sentire quello che dice attraverso il “piccolo gregge” di unti seguaci di Gesù e i loro compagni, le sue “altre pecore”. (Luca 12:32; Giovanni 10:16) Tutti quelli che non ascoltano e che quindi si mettono contro il dominio del Regno di Dio vanno incontro all’annientamento. — Salmo 2:1, 2. 1:8. Alcuni contemporanei di Sofonia cercavano il beneplacito delle nazioni circonvicine ‘indossando abiti stranieri’. Sarebbe davvero stolto che oggi un adoratore di Geova cercasse di uniformarsi al mondo in modo simile. 1:12 jr cap.14: BENEDIZIONI PRESENTI E FUTURE DEL NUOVO PATTO Ai giorni di Geremia molti ebrei in effetti dicevano: “Geova non farà bene, e non farà male”. (Sof. 1:12) Anche se in qualche misura conoscevano Geova e le sue qualità, pensavano che non avrebbe mai agito; inoltre secondo loro egli non si aspettava che seguissero delle norme. Noi però sappiamo che nulla sfugge alla sua attenzione. Abbiamo rispettoso timore di Dio e vogliamo assolutamente astenerci dal fare il male. (Ger. 16:17) Allo stesso tempo sappiamo che Geova è un Padre benevolo. Si accorge delle nostre buone azioni, anche quando passano inosservate agli altri. — 2 Cron. 16:9. 1:14 w07 15/12: IL GRANDE giorno di Geova non è un giorno di 24 ore. È un periodo di tempo più lungo durante il quale viene eseguito il giudizio divino sui malvagi. Gli empi hanno motivo di temere quel giorno di tenebre, furore, ardente ira, angoscia e desolazione. (Isaia 13:9; Amos 5:18-20; Sofonia 1:15) “Ohimè per il giorno”, dice la profezia di Gioele, “perché il giorno di Geova è vicino, e verrà come una spoliazione dall’Onnipotente!” (Gioele 1:15) Durante quel gran giorno, tuttavia, Dio salverà i “retti di cuore”. — Salmo 7:10. L’espressione “giorno di Geova” è usata in riferimento all’esecuzione di vari giudizi divini nel corso della storia. Per esempio, un “giorno di Geova” si abbatté sugli abitanti di Gerusalemme nel 607 a.E.V. ad opera dei babilonesi. (Sofonia 1:4-7) Una simile esecuzione del giudizio di Dio ebbe luogo nel 70 E.V. quando egli si servì dei romani per portare il giudizio sulla nazione ebraica che aveva respinto suo Figlio. (Daniele 9:24-27; Giovanni 19:15) La Bibbia predice anche un “giorno di Geova” nel quale egli ‘farà guerra contro tutte le nazioni’. (Zaccaria 14:1-3) Sotto ispirazione l’apostolo Paolo mise in relazione quel giorno con la presenza di Cristo, che ebbe inizio nel 1914 quando Gesù fu intronizzato come Re celeste. (2 Tessalonicesi 2:1, 2) Visto che il giorno di Geova si profila all’orizzonte, la scrittura dell’anno scelta dai testimoni di Geova per il 2007 era particolarmente appropriata. Presa da Sofonia 1:14, dice: “Il grande giorno di Geova è vicino”. 1:18 w01 15/02: Né il loro argento né il loro oro li potrà salvare nel giorno del furore di Geova; ma dal fuoco del suo zelo sarà divorata l’intera terra, perché egli farà uno sterminio realmente terribile di tutti gli abitanti della terra”. Come fece ai giorni di Sofonia, presto Geova causerà angustia su “tutti gli abitanti della terra”, quelli che rifiutano di dare ascolto al suo avvertimento. 2:1-3 w91 01/05: Queste parole ebbero il loro primo adempimento sulle antiche Giuda e Gerusalemme. Gli abitanti di Giuda, che avevano peccato, non seguirono l’invito di Dio, come mostra il fatto che Egli eseguì il suo giudizio su di loro per mano dei babilonesi nel 607 a.E.V. Proprio come Giuda era la ‘nazione che non impallidiva di vergogna’ dinanzi a Dio, così la cristianità si è comportata dinanzi a Geova come una “nazione” senza vergogna. Tuttavia, avendo prestato ascolto alla parola di Dio, alcuni giudei e altri sopravvissero. Uno di loro fu Geremia, il profeta di Geova. Altri superstiti furono un etiope che si chiamava Ebed-Melec e i discendenti di Gionadab. (Geremia 35:18, 19; 39:11, 12, 16-18) Analogamente, nei nostri giorni “una grande folla” di “altre pecore” di Gesù radunate da ogni nazione sopravvivrà ad Armaghedon per entrare nel nuovo mondo di Dio. (Rivelazione 7:9; Giovanni 10:14-16) Solo coloro che imparano e parlano la lingua pura saranno fra i gioiosi superstiti. Proprio come era “statuto” di Geova che Giuda e Gerusalemme fossero spazzate via, così lo è che la cristianità debba perire. Sì, tutta la falsa religione sta per essere distrutta, e quelli che desiderano sopravvivere devono agire immediatamente. Devono farlo “prima che il giorno sia passato proprio come la pula”, che il vento porta via rapidamente quando si ventila il grano in un’aia. Per scampare all’ira di Geova Dio dobbiamo parlare la lingua pura e ubbidire al suo avvertimento prima che venga su di noi il giorno della sua ardente ira. Come al tempo di Sofonia, oggi i mansueti cercano Geova Dio, nonché la giustizia e la mansuetudine. Cercare Geova significa amarlo con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la mente e con tutta la forza. (Marco 12:29, 30) Quelli che lo fanno ‘probabilmente potranno essere nascosti nel giorno dell’ira di Geova’. Ma perché la profezia dice “probabilmente”? Perché la salvezza dipende dalla propria fedeltà e dalla propria perseveranza. (Matteo 24:13) Quelli che si conformano alle giuste norme divine e continuano a parlare la lingua pura saranno nascosti nel giorno dell’ira di Geova. Visto che il giorno dell’ira di Geova è vicino e che la salvezza dipende dall’imparare la lingua pura e dall’usarla, questo è il momento di impegnarsi a fondo per studiarla e parlarla. 2:4 Persp. v.1 Gaza: Distrutta. Il profeta Sofonia, contemporaneo di Geremia, annunciò un simile giudizio di Geova per Gaza: “Diverrà una città abbandonata”. (Sof 2:4) E la profezia di Zaccaria, messa per iscritto dopo la caduta di Babilonia, additava future calamità: “[Gaza] proverà dolori molto penosi”. (Zac 9:5) La storia conferma l’adempimento delle predette calamità. Nella seconda metà del IV secolo a.E.V., Alessandro Magno, dopo cinque mesi di assedio (due mesi, secondo Antichità giudaiche, XI, 325 [viii, 4]), prese Gaza. Molti degli abitanti furono uccisi e i superstiti furono venduti schiavi. Più di due secoli dopo, il giudeo Alessandro Ianneo, dopo un anno di assedio, rase al suolo la città. — Antichità giudaiche, XIII, 364 (xiii, 3). 2:8 w01 15/02: ) È vero che l’Egitto e l’Etiopia soffrirono per mano degli invasori babilonesi. Ma quale fu il giudizio di Geova contro Moab e Ammon, nazioni che discendevano da Lot, nipote di Abraamo? Geova predisse: “Moab stessa diverrà proprio come Sodoma, e i figli di Ammon come Gomorra”. A differenza delle loro antenate — le due figlie di Lot, che sopravvissero alla distruzione di Sodoma e Gomorra — le orgogliose nazioni di Moab e Ammon non sarebbero sfuggite ai giudizi di Dio. (Sofonia 2:9-12; Genesi 19:16, 23-26, 36-38) Dov’è oggi la Filistea con le sue città? E che dire delle nazioni di Moab e Ammon un tempo superbe? Cercate quanto volete ma non riuscirete a trovarle. 2:13, 14: Di chi è la voce che “continuerà a cantare” quando Ninive sarà completamente desolata? Dato che Ninive doveva diventare rifugio di animali selvaggi e uccelli, la ‘voce che avrebbe continuato a cantare’ doveva riferirsi al canto degli uccelli e forse al vento, che avrebbe ululato attraverso le finestre di edifici abbandonati. 3:3 jd cap.6: Riusciamo a raffigurarci i capi del popolo di Dio che, come leoni famelici, non tenevano conto della giustizia? O i giudici che, come lupi voraci, divoravano tutto, così che al mattino non rimanevano che le ossa? Come poteva esserci giustizia in simili condizioni? La giustizia era ridotta in brandelli dai capi che sfruttavano la popolazione invece di prendersene cura. 3:4 w01 15/02: Queste parole ben descrivono la situazione degli odierni profeti e sacerdoti della cristianità! Dimostrando insolenza, hanno tolto il nome divino dalle loro traduzioni della Bibbia e hanno insegnato dottrine che presentano sotto una luce errata Colui che pretendono di adorare. 3:5 w01 15/02: Geova mostrò considerazione per il suo antico popolo avvertendolo di ciò che stava per fare. Mandò i suoi servitori — i profeti Sofonia, Geremia e altri — per esortare il popolo a pentirsi. Sì, “Geova . . . non faceva ingiustizia. Di mattina in mattina rendeva la sua propria decisione giudiziaria. Alla luce del giorno essa non mancava”. Quale fu il risultato? “Ma l’ingiusto non conosceva vergogna”, disse Sofonia. (Sofonia 3:5) Nel nostro tempo viene dato un avvertimento simile. Se siete proclamatori della buona notizia, avete una parte in questa opera di avvertimento. Continuate a dichiarare la buona notizia senza posa! Che le persone ascoltino o no, dal punto di vista di Dio il vostro ministero ha successo finché lo svolgete fedelmente; non avete alcun motivo di vergognarvi mentre compite l’opera di Dio con zelo. 3:6 w01 15/02: L’esecuzione del giudizio di Dio non si limiterà alla desolazione della cristianità. Geova estende la sua denuncia a tutte le nazioni. (Sofonia 3:6) Queste parole sono così degne di fiducia che Geova parla della distruzione come se fosse già avvenuta. Cosa accadde alle città della Filistea, di Moab e di Ammon? E che dire di Ninive, la capitale dell’Assiria? La loro distruzione serve da esempio ammonitore per le nazioni d’oggi. Dio non è da beffeggiare. 3:8 jd cap.12: Pensiamo ora all’epoca di Sofonia e Abacuc. Servirono in un periodo più vicino alla distruzione di Gerusalemme, che sarebbe avvenuta nel 607 a.E.V. Eppure non potevano sapere se l’esecuzione del giudizio di Dio avrebbe avuto luogo subito o decenni più tardi. (Abacuc 1:2; Sofonia 1:7, 14-18) Sofonia scrisse: “‘Attendetemi’, è l’espressione di Geova, ‘fino al giorno che mi leverò per il bottino, poiché la mia decisione giudiziaria è di . . . versare su di loro la mia denuncia, tutta la mia ira ardente’”. (Sofonia 3:8) E che dire di Abacuc, vissuto poco dopo Sofonia? Abacuc scrisse: “La visione è ancora per il tempo fissato, e continua ad ansimare sino alla fine, e non mentirà. Anche se dovesse attardarsi, attendila; poiché si avvererà immancabilmente. Non tarderà”. — Abacuc 2:3. La situazione esistente quando furono pronunciate le parole di Sofonia 3:8 e Abacuc 2:3 è sintomatica. Mentre certi ebrei dicevano “Geova non farà bene, e non farà male”, Sofonia proclamò “il giorno dell’ira di Geova”. In quel giorno sia le nazioni nemiche che gli ebrei ostinati avrebbero subìto il giudizio avverso di Dio. (Sofonia 1:4, 12; 2:2, 4, 13; 3:3, 4) Pensate che Sofonia fosse spaventato dal giudizio di Dio e dalla sua ira? Al contrario, doveva attendere con ansia. E che dire di Abacuc? Anche lui doveva attendere ansiosamente. Pertanto è giusto concludere che Sofonia e Abacuc non erano indifferenti a quello che aveva in serbo il futuro, e non vivevano come se pensassero che le cose non sarebbero mai cambiate. (Abacuc 3:16; 2 Pietro 3:4) Una cosa importante che questi due profeti avevano in comune era che entrambi dovevano rimanere “in aspettazione”. E sappiamo bene che quello che i due profeti attendevano si verificò nel 607 a.E.V. Quindi rimanere “in aspettazione” fu la condotta più saggia. Possiamo essere ugualmente sicuri che “il giorno dell’ira di Geova” contro il presente sistema di cose verrà. Sarà una realtà, qualcosa in cui avere fiducia. Non abbiamo dubbi al riguardo. Come Sofonia e Abacuc non sappiamo esattamente quando verrà quel giorno. (Marco 13:32) Ma sicuramente verrà e presto, come è indicato in modo inequivocabile dall’adempimento di profezie bibliche nel nostro tempo. Per cui quello che Geova ribadì a quei profeti, ‘tenetevi in aspettazione’, si applica anche a noi. E ricordiamo una verità assoluta: il nostro è l’unico Dio che ‘agisce per chi si tiene in aspettazione di lui’. — Isaia 64:4. 3:9 w11 15/01: ) Sofonia menzionò un cambiamento che avrebbe aiutato le persone a rifugiarsi nel nome di Dio. — Sof. 3:9. Cos’è la lingua pura? È la verità riguardo a Geova Dio e ai suoi propositi, così come è esposta nella sua Parola ispirata. In un certo senso parliamo questa lingua quando trasmettiamo agli altri l’intendimento corretto circa il Regno di Dio e il modo in cui il Regno santificherà il suo nome, quando diamo risalto alla rivendicazione della sovranità di Dio e quando con gioia parliamo delle benedizioni eterne di cui godranno gli esseri umani fedeli. Grazie al fatto che coloro che parlano questa lingua simbolica sono davvero molti, un numero sempre maggiore di persone ‘invoca il nome di Geova’ e lo ‘serve spalla a spalla’. In tutto il mondo milioni di persone stanno trovando rifugio in Geova. — Sal. 1:1, 3. 3:11 w01 15/02: Ci sarebbero state persone a cui la lingua pura non sarebbe stata data. La profezia ne parla dicendo: “Toglierò di mezzo a te i tuoi che esultano superbamente”. (Sofonia 3:11) Così i superbi che disprezzavano le leggi di Dio e praticavano l’ingiustizia sarebbero stati tolti di mezzo. 3:12,13 w11 15/11: Anche se nell’antichità la maggior parte degli abitanti di Giuda era diventata apostata, ci furono alcuni che ‘si rifugiarono nel nome di Geova’. (Sofonia 3:12, 13). Quando Dio punì l’infedele regno di Giuda permettendo ai babilonesi di conquistare il paese e portarne in esilio gli abitanti, alcuni individui, come Geremia, Baruc ed Ebed-Melec, furono risparmiati. Erano vissuti “in mezzo” a una nazione apostata. Altri rimasero fedeli durante l’esilio. Nel 539 a.E.V. i medi e i persiani al comando di Ciro conquistarono Babilonia. Ciro emanò ben presto un decreto che permetteva a un rimanente di ebrei di tornare nella loro patria. 3:16 w96 01/03: Il fedele rimanente è felice di essere stato liberato nel 1919 dalla cattività spirituale a Babilonia la Grande, l’impero mondiale della falsa religione. Ha visto adempiersi la profezia di Sofonia. — Sofonia 3:14-17. Certo che Geova lo sostiene, e avendone abbondanti dimostrazioni, l’unto rimanente ha continuato ad adempiere intrepidamente l’incarico ricevuto da Dio. Ha predicato la buona notizia del Regno e ha fatto conoscere i giudizi di Geova contro la cristianità, il resto di Babilonia la Grande e l’intero sistema di cose malvagio di Satana. Nonostante tutte le difficoltà, nei decenni trascorsi dal 1919 i membri del rimanente hanno ubbidito al comando divino: “Non aver timore, o Sion. Non ti caschino le mani”. Si sono adoperati alacremente per distribuire miliardi di volantini, riviste, libri e opuscoli che annunciavano il Regno di Geova. Sono stati un esempio di fede per le altre pecore che, dal 1935, si sono schierate al loro fianco. 3:20 w96 01/03: Il profondo attaccamento del rimanente per il nome di Geova e i giusti princìpi della sua Parola non è passato inosservato. Persone sincere hanno visto la differenza tra la condotta del rimanente e la corruzione e l’ipocrisia della classe dirigente religiosa e politica di questo mondo. Geova ha benedetto ‘i rimanenti dell’Israele’ spirituale. Li ha onorati del privilegio di portare il suo nome e ha dato loro un’eccellente reputazione fra i popoli della terra. Sofonia lo aveva profetizzato. — Sofonia 3:20. Dal 1935 letteralmente milioni di persone hanno riconosciuto che il rimanente è benedetto da Geova. Seguono lietamente questi giudei o israeliti spirituali, dicendo: “Certamente verremo con voi, poiché abbiamo udito che Dio è con voi”. (Zaccaria 8:23) Queste “altre pecore” riconoscono nell’unto rimanente “lo schiavo fedele e discreto” che Cristo ha costituito “sopra tutti i suoi averi” sulla terra. Sono grate di nutrirsi del cibo spirituale “a suo tempo” preparato dalla classe dello schiavo. — Giovanni 10:16; Matteo 24:45-47. Aggeo 1:2 w11 15/03: Un esempio del passato Verso il 537 a.E.V. Ciro il Grande, re di Persia, emanò un decreto che permetteva agli ebrei esiliati a Babilonia di tornare a Gerusalemme e ricostruire il tempio. (Esd. 1:1, 2) In armonia con il proposito di Geova, l’anno seguente il popolo gettò le fondamenta del nuovo tempio. Coloro che fecero ritorno in patria si rallegrarono e lodarono Geova per aver benedetto la fase iniziale di quell’importante progetto. (Esd. 3:8, 10, 11) Di lì a poco, però, sorse l’opposizione e il popolo si scoraggiò. (Esd. 4:4) Circa 15 anni dopo il ritorno degli esuli, le autorità persiane ordinarono la sospensione dei lavori di costruzione a Gerusalemme. Per far rispettare quel divieto arrivarono a Gerusalemme dei funzionari del governo che “fermarono [gli ebrei] con la forza delle armi”. — Esd. 4:2124. Di fronte a quel difficile ostacolo gli ebrei ingannarono se stessi con falsi ragionamenti: “Il tempo non è venuto, il tempo della casa di Geova, perché sia edificata”, si dissero. (Agg. 1:2) Giunsero alla conclusione che Dio non voleva che completassero il tempio immediatamente. Invece di cercare il modo per fare la sua volontà abbandonarono quell’incarico sacro e si impegnarono per abbellire le loro abitazioni. 1:5 w06 15/04: Geova incoraggiò gli ebrei a ‘porre il cuore alle loro vie’. In altre parole, Geova stava dicendo loro di riflettere su ciò che stavano facendo e di considerare l’effetto che aveva sulla loro vita il non mettere più al primo posto la costruzione del tempio. 1:6: Cosa significa l’espressione “si beve, ma non fino al punto di essere inebriati”? Questa espressione indica semplicemente che il vino scarseggia. Mancando la benedizione di Geova, le scorte di vino sarebbero state piuttosto limitate, assolutamente insufficienti per creare uno stato di ebbrezza. 1:7 w01 15/09: Sacrificare gli interessi spirituali alla ricerca di vantaggi materiali non reca la benedizione di Geova. — Luca 12:15-21. Presi dalle preoccupazioni quotidiane, gli ebrei avevano dimenticato che le benedizioni divine sotto forma di pioggia e stagioni fruttifere li avrebbero raggiunti solo se avessero continuato a ubbidire a Dio, anche di fronte all’opposizione. (Aggeo 1:9-11) Com’era appropriata, dunque, l’esortazione: “Ponete il cuore alle vostre vie”! (Aggeo 1:7) In effetti Geova stava dicendo loro: ‘Riflettete! Comprendete la relazione tra la vostra vana fatica nei campi e la desolazione della mia casa di adorazione’. 1:9 w06 15/04: Non vogliamo che Geova trattenga da noi le sue ricche benedizioni perché trascuriamo l’opera di magnificare il suo nome. Ricordate che dopo un buon inizio gli ebrei ristabiliti finirono per ‘darsi da fare ciascuno per la sua propria casa’, come dice Aggeo 1:9. Cominciarono a preoccuparsi solo delle proprie necessità quotidiane e del proprio modo di vivere. Di conseguenza ‘si riportava poco’: c’era scarsità di buon cibo, bevande e indumenti che tenessero caldo. (Aggeo 1:6) Geova aveva ritirato la sua benedizione. Possiamo imparare qualcosa? Non siete d’accordo anche voi che per continuare ad avere la benedizione di Dio dobbiamo resistere alla tentazione di perseguire i nostri interessi personali a discapito dell’adorazione di Geova? Questo vale per qualunque fonte di distrazione, che si tratti della ricerca della ricchezza, di progetti per arricchire in fretta, di piani ambiziosi per farsi un’istruzione superiore così da far carriera in questo sistema, oppure di corsi finalizzati alla gratificazione personale. Queste cose possono non essere peccaminose in se stesse, ma non vi sembra evidente che dal punto di vista della vita eterna sono in realtà “opere morte”? (Ebrei 9:14) In che senso? Sono spiritualmente morte, vane, infruttuose. Se si persiste in esse, possono portare alla morte spirituale. È successo ad alcuni cristiani unti al tempo degli apostoli. (Filippesi 3:17-19) È successo ad alcuni anche oggi. Forse conoscete qualcuno che un po’ alla volta ha cominciato a trascurare le attività cristiane e la congregazione, e ora non manifesta nessun desiderio di ricominciare a servire Geova. Sicuramente speriamo che queste persone tornino a Geova, ma è un dato di fatto che chi persegue “opere morte” può perdere il favore e la benedizione di Geova. Sarebbe davvero triste. Significherebbe perdere la gioia e la pace che lo spirito di Dio produce. E immaginate che perdita sarebbe privarsi della calorosa fratellanza cristiana! — Galati 1:6; 5:7, 13, 22-24. Si tratta di una questione molto seria. Notate in Aggeo 2:14 come Geova considerava gli ebrei che trascuravano la sua casa di adorazione per rivestire, letteralmente o metaforicamente, le loro case di pannelli. “‘Così è questo popolo, e così è questa nazione dinanzi a me’, è l’espressione di Geova, ‘e così è tutta l’opera delle loro mani, e qualunque cosa presentino là. È impura’”. Fintanto che gli ebrei irresoluti trascuravano la vera adorazione, qualunque sacrificio formale offrissero sull’altare temporaneo a Gerusalemme era inaccettabile. — Esdra 3:3. 2:3 si Aggeo: Mostra che i servitori di Dio non devono essere pessimisti, guardando indietro ai “bei tempi andati”, ma devono guardare avanti, ‘ponendo il cuore alle proprie vie’ e cercando di recare gloria a Geova. Allora Geova sarà con loro. W12 15/03: Un pericolo concreto è quello di avere una visione distorta del passato. La nostra memoria non è sempre affidabile. Potremmo inconsapevolmente minimizzare i problemi che avevamo e al tempo stesso esagerare i fatti positivi, come se all’epoca le cose andassero molto meglio di come in realtà andavano. Quando affrontiamo difficoltà e problemi, cerchiamo di non fissarci su cose del passato che ci sembra siano state positive, cose che magari appartengono a un tempo in cui neppure conoscevamo la verità. Anche se non è sbagliato meditare sulle lezioni imparate da esperienze precedenti e rievocare cari ricordi, dobbiamo mantenere un punto di vista equilibrato e realistico del passato. Altrimenti rischiamo di sentirci ancor più insoddisfatti delle nostre circostanze attuali e potremmo essere tentati di tornare al nostro precedente stile di vita. In primo luogo dobbiamo dimenticare le cose che ci siamo lasciati alle spalle, non sprecando energie e tempo preziosi a pensare continuamente a tali cose. In secondo luogo, come un corridore sul traguardo, dobbiamo protenderci in avanti e rimanere concentrati sulle cose che ci attendono. 2:5 w06 15/04: In Aggeo 2:5 il profeta ricordò agli ebrei il patto che Dio aveva stipulato con loro al monte Sinai quando “l’intero monte tremava moltissimo”. (Esodo 19:18) Ai giorni di Aggeo e Zaccaria Geova avrebbe prodotto un altro scuotimento, com’è descritto con linguaggio figurato nei versetti 6 e 7. Le condizioni dell’impero persiano sarebbero diventate instabili, ma il lavoro del tempio sarebbe andato avanti finché non fosse stato completato. 2:6, 7, 21, 22: Chi o cosa causa uno scrollamento, e con quale effetto? Geova ‘scrolla tutte le nazioni’ per mezzo della predicazione mondiale del messaggio del Regno. L’opera di predicazione ha un altro effetto: portare “le cose desiderabili di tutte le nazioni” nella casa di Geova, riempiendola così di gloria. A suo tempo “Geova degli eserciti” scrollerà “i cieli e la terra e il mare e il suolo asciutto”, e il malvagio sistema di cose attuale sarà eliminato. — Ebrei 12:26, 27. 2:7 w11 01/01: Questa verità è confermata da una profezia biblica riguardante avvenimenti che si stanno verificando ai nostri giorni. Tramite il profeta Aggeo, Geova aveva indicato che la buona notizia del Regno di Dio sarebbe stata predicata in tutta la terra. Con quali risultati? La profezia ne evidenziava uno: “Le cose desiderabili di tutte le nazioni dovranno venire; e certamente riempirò questa casa di gloria”. — Aggeo 2:7. Cosa sono queste “cose desiderabili” che vengono radunate da tutte le nazioni? Difficilmente potrebbe trattarsi di ricchezze materiali. (Aggeo 2:8) Non sono l’oro o l’argento a rallegrare il cuore di Geova; egli si compiace di quelle persone che, sebbene imperfette, lo adorano spinte dall’amore. (Proverbi 27:11) Sono loro “le cose desiderabili” che gli danno gloria, ed egli attribuisce grande valore alla profonda devozione che gli dimostrano e al servizio che svolgono con zelo. Siete anche voi tra queste persone? 2:8 w07 01/11: “L’argento è mio, e mio è l’oro” NEL VI secolo a.E.V. Ciro, re di Persia, liberò il popolo di Dio dalla cattività babilonese. Migliaia di persone tornarono a Gerusalemme per ricostruire il tempio di Geova ormai in rovina. Versavano in condizioni economiche precarie, e ostili nazioni confinanti ostacolavano i lavori di ricostruzione. Pertanto, alcuni di quelli che prendevano parte ai lavori si chiedevano se avrebbero mai portato a compimento quell’importantissimo progetto. Tramite il profeta Aggeo, Geova assicurò loro il suo sostegno. Disse: “Certamente scrollerò tutte le nazioni, e le cose desiderabili di tutte le nazioni dovranno venire; e certamente riempirò questa casa di gloria”. A chi si chiedeva come si sarebbero potuti reperire i fondi necessari, Aggeo comunicò questo messaggio: “‘L’argento è mio, e mio è l’oro’, è l’espressione di Geova degli eserciti”. (Aggeo 2:7-9) A cinque anni di distanza da quando Aggeo aveva pronunciato quelle entusiasmanti parole, il lavoro di costruzione fu portato a termine. — Esdra 6:13-15. Le parole di Aggeo hanno spronato anche i servitori di Dio dei tempi moderni quando si sono cimentati in imprese notevoli legate all’adorazione di Geova. Nel 1879 la classe dello schiavo fedele e discreto cominciò a pubblicare questa rivista, nota allora come La Torre di Guardia di Sion e l’Araldo della presenza di Cristo. Vi si leggeva: “‘La Torre di Guardia’ ha, crediamo, GEOVA come suo sostenitore, e, stando così le cose, non chiederà né implorerà mai l’appoggio degli uomini. Quando Colui che dice: ‘Tutto l’oro e l’argento dei monti sono miei’ smetterà di provvedere i fondi necessari, capiremo che è tempo di sospenderne la pubblicazione”. La pubblicazione della Torre di Guardia non è mai stata sospesa. Il primo numero ebbe, solo in inglese, una tiratura di 6.000 copie. Oggi ciascun numero ha una tiratura media di 28.578.000 copie in 161 lingue. Svegliatevi!, rivista abbinata alla Torre di Guardia, ha una tiratura media di 34.267.000 copie, e viene stampata in 80 lingue. Le numerose attività che intraprendono i testimoni di Geova hanno lo stesso obiettivo che si propone La Torre di Guardia: esaltare Geova come Sovrano Signore dell’universo e annunciare la buona notizia del Regno. (Matteo 24:14; Rivelazione [Apocalisse] 4:11) Oggi i testimoni di Geova hanno la stessa convinzione espressa da questa rivista nel 1879. Sono sicuri che Dio sta sostenendo la loro opera e che disporranno dei fondi necessari per realizzare i progetti che hanno la sua approvazione. 2:9: Sotto quali aspetti ‘la gloria dell’ultima casa sarebbe divenuta più grande di quella della casa precedente’? Sotto almeno tre aspetti: quanti anni sarebbe durato il tempio, chi vi avrebbe insegnato e chi vi sarebbe andato ad adorare Geova. Sebbene il glorioso tempio di Salomone fosse esistito per 420 anni, dal 1027 a.E.V. al 607 a.E.V., l’“ultima casa” fu usata per oltre 580 anni, da quando venne terminata nel 515 a.E.V. a quando venne distrutta nel 70 E.V. Inoltre il Messia, Gesù Cristo, insegnò nell’“ultima casa”, e coloro che andarono ad adorare Dio in essa furono più numerosi di coloro che erano andati nella “precedente”. — Atti 2:1-11. 2:13 si AGGEO: Terzo messaggio (2:10-19). Due mesi e tre giorni dopo, Aggeo si rivolge ai sacerdoti. Egli usa un’allegoria per far capire il suo pensiero. Se un sacerdote porta carne santa, ciò renderà forse santo qualsiasi altro cibo egli tocchi? La risposta è no. Se un uomo tocca qualcosa di impuro, come un corpo morto, ciò lo renderà impuro? La risposta è sì. Aggeo spiega quindi l’allegoria. Il popolo del paese è impuro perché trascura la pura adorazione. Qualunque cosa offrano è impura agli occhi di Geova Dio. A causa di ciò Geova non ha benedetto la loro fatica, e per giunta ha mandato su di loro arsura, ruggine e grandine. Cambino essi le loro vie. Allora Geova li benedirà. 2:14 w06 15/04: Si tratta di una questione molto seria. Notate in Aggeo 2:14 come Geova considerava gli ebrei che trascuravano la sua casa di adorazione per rivestire, letteralmente o metaforicamente, le loro case di pannelli. “‘Così è questo popolo, e così è questa nazione dinanzi a me’, è l’espressione di Geova, ‘e così è tutta l’opera delle loro mani, e qualunque cosa presentino là. È impura’”. Fintanto che gli ebrei irresoluti trascuravano la vera adorazione, qualunque sacrificio formale offrissero sull’altare temporaneo a Gerusalemme era inaccettabile. — Esdra 3:3. 2:18 w97 01/01: Sessantatré giorni dopo che Aggeo aveva trasmesso il secondo messaggio, Geova mandò il profeta a fare una terza proclamazione che oggi noi possiamo giustamente prendere a cuore. Aggeo parlò come se gli ebrei stessero ponendo allora le fondamenta del tempio, che effettivamente avevano posto 17 anni prima. Ancora una volta Geova ritenne opportuno compiere una purificazione. I sacerdoti e il popolo erano divenuti negligenti, e quindi erano impuri agli occhi di Geova. Può darsi che anche oggi alcuni servitori di Geova abbiano infiacchito le loro mani, adottando persino lo stile di vita permissivo e materialistico del mondo? È urgente che “da questo giorno in poi” tutti noi poniamo il cuore a recare gloria al nome di Geova, avendo fiducia nella sua promessa: “Da questo giorno concederò la benedizione”. — Aggeo 2:10-19; Ebrei 6:11, 12. 2:19 w06 15/04: Noi, sia come popolo che a livello individuale, saremo benedetti nella misura in cui continuiamo a operare con zelo. Notate la rassicurante promessa di Geova. Quando gli ebrei ricominciarono ad adorarlo con tutta l’anima e a lavorare con zelo alle fondamenta del tempio, Geova disse: “Da questo giorno concederò la benedizione”. (Aggeo 2:19) Quegli ebrei sarebbero tornati a tutti gli effetti a godere del suo favore. 2:23 w97 01/01: Cristo Gesù è ora l’antitipico Re messianico e Sommo Sacerdote costituito da Geova, che unisce in sé nei cieli gli incarichi che il governatore Zorobabele e il sommo sacerdote Giosuè ricoprirono separatamente nella Gerusalemme terrena. Come un anello ufficiale con sigillo nella destra di Geova, Gesù è colui per mezzo del quale le numerose “promesse di Dio” sono “Sì”, lo strumento che Geova impiega per farle avverare. (2 Corinti 1:20; Efesini 3:10, 11; Rivelazione 19:10) L’intero messaggio profetico della Bibbia è imperniato sul provvedimento che Geova ha preso, costituendo Cristo quale Re e Redentore sacerdotale. — Giovanni 18:37; 1 Pietro 1:18, 19. ▪ Domande e risposte: Questa parte si svolge più o meno come lo studio Torre di Guardia, con una brevissima introduzione e un’ altrettanto breve conclusione, e facendo le domande su tutti i paragrafi. Il conduttore dovrebbe evitare di fare troppi commenti. Si possono leggere le scritture principali in base al tempo disponibile. I paragrafi non vanno letti a meno che le istruzioni non dicano di farlo. ▪ Trattazione: È un discorso in cui l’oratore chiede a volte la partecipazione dell’uditorio. Non è soltanto un discorso né si svolge interamente con domande e risposte. ▪ Dimostrazioni e interviste: Quando nelle istruzioni viene detto di dimostrare, il senso è che il fratello a cui è assegnata la parte ha la responsabilità di includere una dimostrazione, non che debba farla lui. A tal fine impiegherà proclamatori capaci ed esemplari, e si metterà d’accordo con loro con molto anticipo, se possibile. Per dimostrare come svolgere l’opera è meglio non impiegare proclamatori nuovi e inesperti solo per dar loro l’opportunità di salire sul podio; alcuni di loro possono essere utilizzati come padroni di casa. I proclamatori che dimostrano come fare una presentazione dovrebbero essere rivolti verso l’uditorio. Quelli impiegati per un’intervista devono salire sul podio e non essere intervistati dal posto dove sono seduti. Dimostrazioni e interviste dovrebbero essere provate. Se l’adunanza rischia di andare fuori tempo e un fratello deve accorciare la sua parte, eviterà di eliminare proprio le dimostrazioni o le interviste. I servitori di ministero, prima di scegliere i partecipanti, dovrebbero consultarsi con il coordinatore del corpo degli anziani o con un altro anziano. Se una parte è accompagnata da istruzioni particolari, bisognerebbe seguirle attentamente. ▪ Spunti per offrire le riviste: Ogni mese una parte dell’adunanza di servizio è dedicata alla presentazione delle riviste. L’obiettivo non è analizzare il contenuto delle riviste, ma presentare idee per offrirle. Pertanto, secondo quanto indicato nelle istruzioni, il fratello incaricato farà un’introduzione molto breve per suscitare interesse per le riviste. Dopodiché i proclamatori daranno i loro suggerimenti su un articolo alla volta (o una serie di articoli), in modo tale che tutti possano seguire e prendere nota degli spunti che intendono usare. Anziché invitare i presenti a suggerire un’intera presentazione, si dovrà dar spazio diversi commenti che indichino una domanda interessante e altri commenti che suggeriscano un versetto da leggere. Il fratello concluderà facendo inscenare una dimostrazione per ciascuna rivista. Siamo invitati a leggere le riviste in anticipo per essere pronti a dare i nostri suggerimenti. Se siamo ben preparati, la parte risulterà utile a tutti, perché, come dice la Bibbia, “un uomo affila la faccia di un altro”. — Prov. 27:17 La Scuola di Ministero Teocratico per il 2013 Nel 2013 la Scuola di Ministero Teocratico sarà tenuta secondo le seguenti disposizioni: FONTE DEL MATERIALE: Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture, ”Tutta Ia Scrittura è ispirata da Dio e utile” (edizione 1991) e Ragioniamo facendo uso delle Scritture (edizione 1990)]. Quando le parti n. 2 e n. 3 rimandano a paragrafi del libro Ragioniamo, si dovranno contare solo i paragrafi rientrati. La scuola inizierà con alcune parole di benvenuto, per poi procedere come spiegato di seguito. Dopo ogni parte il sorvegliante della scuola presenterà quella successiva. Se il sorvegliante della scuola lo desidera e lo spazio è sufficiente, potrà sedersi a un tavolo posto sul podio e da li farà le sue osservazioni. Oppure, se lo preferisce, potrà sedersi in mezzo all'uditorio nei pressi del podio, ma farà le sue osservazioni dal leggio. PUNTI NOTEVOLI DELLA LETTURA DELLA BIBBIA:10 minuti. Nei primi quattro minuti un anziano o un servitore di ministero qualificato esporrà alcuni punti tratti dalla lettura biblica settimanale. L’oratore dovrà concentrarsi su alcuni versetti e non cercare di trattare troppi punti. E meglio trattare pochi versetti e trattarli bene. Inoltre, ogni volta che e possibile, l’oratore dovrebbe applicare il materiale alle circostanze locali dando risalto a come quelle informazioni interessano noi oggi. (be 47 par. 2- 48 par.1) Quando invece la lettura biblica settimanale inizia con il primo capitolo di un libro biblico, il materiale dei primi quattro minuti sarà tratto dal libro "Tutta la Scrittura”. Per esempio, nella settimana dei 7 gennaio verranno presi in esame i primi sei capitoli di Matteo, quindi |’oratore sceglierà alcuni punti salienti dei paragrafi introduttivi sul libro di Matteo contenuti nel libro ”Tutta la Scrittura”. Applicherà il materiale in modo che sia di beneficio per la congregazione. Sia che prenda in esame la lettura biblica settimanale o alcuni punti tratti dal libro ”Tutta la Scrittura”, il suo obiettivo principale sarà quello di aiutare l'uditorio a capire perché e come quelle informazioni sono utili. L'oratore farà attenzione a non superare i quattro minuti riservati alla sua esposizione, cosi da lasciare ai presenti sei minuti per fare brevi commenti, di 30 secondi o meno, su aspetti della lettura biblica settimanale che hanno trovato di particolare interesse. Il sorvegliante della scuola inviterà quindi gli studenti assegnati alle altre classi a recarvisi. PARTE N. 1: 4 minuti o meno . Lettura da parte di un fratello. Lo studente leggerà il materiale assegnato senza fare né un’introduzione né una conclusione. Il sorvegliante della scuola cercherà soprattutto di aiutare gli studenti a leggere in modo accurato e con intendimento, scorrevolezza, enfasi, modulazione, pause appropriate e naturalezza. PARTE N. 2: 5 minuti. Verrà assegnata a una sorella. Chi dovrà svolgere questa parte userà |'ambiente suggeritole dal sorvegliante della scuola oppure potrà sceglierne uno fra quelli elencati a pagina 82 dei libro Traete beneficio dalla Scuola di Ministero Teocratico. La sorella si atterrà al tema assegnato e lo applicherà a un aspetto dei servizio di campo che sia realistico e pratico per il territorio locale. Quando non viene indicata la fonte dei materiale, dovrà fare ricerche nelle nostre pubblicazioni. Il sorvegliante della scuola presterà particolare attenzione al modo in cui la sorella tratta le informazioni e aiuta la persona a cui da testimonianza a ragionare sulle Scritture e a comprendere i punti principali. Il sorvegliante della scuola le assegnerà un’assistente. PARTE N. 3:5 minuti. Potrà essere assegnata a un fratello o a una sorella. Si dovrà sviluppare il tema assegnato. Quando non viene indicata la fonte dei materiale, chi svolge questa parte dovrà fare ricerche nelle nostre pubblicazioni. Se viene assegnata a un fratello, la parte deve essere svolta sotto forma di discorso rivolto all'uditorio nella Sala del Regno. Se viene assegnata a una sorella, deve sempre essere svolta come indicato per la Parte n. 2. CONSIGLI: 1-2 minuti. ll sorvegliante della scuola non deve annunciare la qualità oratoria in cui lo studente si sta esercitando. Dopo le Parti n. 1, n. 2 e n. 3 il sorvegliante della scuola farà alcune osservazioni positive su un aspetto dell'esposizione che merita una lode. Richiamerà l'attenzione su ragioni specifiche per cui era efficace, riferendosi spesso al libro di testo Scuola di Ministero. In base ai bisogni di ciascuno studente si potranno dare ulteriori consigli costruttivi in privato al termine dell'adunanza o in un'altra occasione. CALCOLO DELTEMPO: Nessuna porzione dell'adunanza deve superare il tempo assegnato, nemmeno le osservazioni del sorvegliante della scuola. Le Parti n. 1, n. 2 e n. 3 dovrebbero essere interrotte con tatto quando il tempo è scaduto. Se i fratelli che presentano i punti notevoli della Bibbia superano il tempo, si daranno loro consigli in privato. Tutti devono badare a calcolare bene il tempo. L'intero programma durerà 30 minuti. PROSPETTO DEI CONSIGLI: É contenuto nel libro di testo Scuola di Ministero. CONSIGLIERE AUSILIARIO: Quando è possibile, è bene impiegare per questo incarico un anziano che sia un oratore esperto. Sara responsabilità del consigliere ausiliario dare, se necessario, consigli in privato ad anziani o servitori di ministero su qualsiasi parte da loro svolta, inclusi i punti notevoli della Bibbia, le parti dell'adunanza di servizio, i discorsi pubblici nonché la conduzione dello studio Torre di Guardia e dello studio biblico di congregazione e la relativa lettura. Se nella vostra congregazione ci sono vari anziani che sono oratori e insegnanti capaci, ogni anno quest'incarico potrà essere ricoperto da un anziano diverso. Non è necessario che il consigliere ausiliario dia consigli agli altri anziani o ai servitori di ministero tutte le volte che svolgono una parte. Lo farà solo quando riterrà che una parola di incoraggiamento o un suggerimento pratico aiuterebbe i fratelli a migliorare. RIPASSO DELLA SCUOLA DI MINISTERO TEOCRATICO: 20 minuti. Ogni due mesi il sorvegliante della scuola tratterà un ripasso, che sarà preceduto dai punti notevoli della lettura biblica. ll ripasso sarà basato sul materiale preso in esame alla scuola negli ultimi due mesi, compresa la settimana in corso. Se nella settimana del ripasso della Scuola di Ministero Teocratico la vostra congregazione ha l'assemblea di circoscrizione o la visita del sorvegliante di circoscrizione, il ripasso sarà posticipato di una settimana, mentre verranno svolte le Parti n. 1, n. 2 e n. 3 in programma per la settimana successiva. Non si devono apportare cambiamenti al programma della lettura biblica settimanale né all'esposizione dei punti notevoli della Bibbia. “Siate pacifici con tutti gli uomini” (Isaia 52:7) Come sono piacevoli sui monti i piedi di chi porta buone notizie, di chi proclama la pace, di chi porta buone notizie di qualcosa di migliore, di chi proclama la salvezza, di chi dice a Sion: “Il tuo Dio è divenuto re!” (Romani 12:18) Se possibile, per quanto dipende da voi, siate pacifici con tutti gli uomini. (2 Corinti 4:4) fra i quali l’iddio di questo sistema di cose ha accecato le menti degli increduli, affinché la luce della gloriosa buona notizia intorno al Cristo, che è l’immagine di Dio, non risplenda [loro]. (Proverbi 19:11) La perspicacia di un uomo certamente rallenta la sua ira, ed è bellezza da parte sua passare sopra alla trasgressione. (2 Corinti 10:4) Poiché le armi della nostra guerra non sono carnali, ma potenti mediante Dio per rovesciare cose fortemente trincerate. (Colossesi 4:6) La vostra espressione sia sempre con grazia, condita con sale, in modo da sapere come dare risposta a ciascuno. (1 Pietro 2:23) Quando era oltraggiato, non rese oltraggio. Quando soffriva, non minacciò, ma continuò ad affidarsi a colui che giudica giustamente. (Proverbi 9:7) Chi corregge lo schernitore si attira disonore, e chi riprende qualche malvagio, un difetto in lui. (Proverbi 17:14) Il principio della contesa è come uno che fa uscire acque; vattene, dunque, prima che la lite sia scoppiata. (Romani 12:20, 21) Ma, “se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli qualcosa da bere; poiché facendo questo accumulerai carboni ardenti sulla sua testa”. 21 Non farti vincere dal male, ma continua a vincere il male col bene. (Galati 1:13,14) 13 Voi, naturalmente, udiste della mia condotta di una volta nel giudaismo, che fino all’eccesso perseguitavo la congregazione di Dio e la devastavo, 14 e che facevo nel giudaismo più progresso di molti della mia stessa età nella mia razza, essendo assai più zelante nelle tradizioni dei miei padri. (2 Corinti 6:3) In nessun modo noi diamo alcun motivo d’inciampo, affinché non si trovi da ridire sul nostro ministero;