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Lo S bandieratore
Lo S bandieratore
Stampato con mezzi autonomi dal Gruppo Consigliare «PROGETTO BIENNO»
Numero 1, Dicembre 2011
PERIODICO DI INFORMAZIONE POLITICA,
CIVILE E DI INTRATTENIMENTO
EDITORIALE
Quando all’indomani della sconfitta elettorale il nostro Gruppo si è ritrovato per riorganizzarsi, la prima idea che ci
è venuta in mente è stata quella di pubblicare, con cadenza periodica, un nostro «giornalino». Concorde è stata infatti
l’opinione che sia un preciso dovere della minoranza informare, informare e ancora informare i cittadini su quanto
viene o non viene fatto dall’Amministrazione Comunale.
Proprio per sollevare un po’ il nostro morale, finito sotto i tacchi in quel periodo, abbiamo pensato di prenderci un po’
in giro, dando al nostro giornalino il nome «Lo Sbandieratore». Come ben sapete, infatti, i nostri avversari politici ci
hanno sempre accusato di essere troppo interessati alle bandiere (quella del Club dei Borghi più Belli d’Italia, quella
Arancione del Touring Club, quella Verde di Legambiente, ecc.). Inutilmente abbiamo ripetutamente cercato di spiegare (forse non riuscendoci fino in fondo) che ogni bandiera conquistata rappresenta un’arma in più per far conoscere il
nostro magnifico paese, arricchendolo di un nuovo strumento in grado di farlo crescere anche economicamente.
Il nome «Lo Sbandieratore» vuole inoltre essere il nostro modo per fare dell’ironia anche sull’attuale maggioranza,
la quale ha avuto il «coraggio» di mettere nero su bianco nel programma elettorale la volontà di creare un gruppo di
sbandieratori biennesi(?!?) in continuità con la centenaria e famosissima scuola, che tutti naturalmente conosciamo,
degli sbandieratori di Bienno! (...e hanno pure vinto le elezioni!).
Scherzi a parte, ci piacerebbe che questo nome trasmettesse la nostra ferma volontà di continuare a sventolare la
nostra Bandiera! La bandiera delle nostre idee e dei nostri valori che Bienno ha imparato a conoscere in dieci anni
di amministrazione. Sventolare una bandiera rappresenta infatti un modo per farsi notare e sentire: quello che vorremmo fare con il nostro impegno in minoranza. Il nostro sventolare una bandiera è un modo per chiamarvi alla
«battaglia»... per gridare, a chi si vuole unire a noi, che ci siamo e non ci arrendiamo!
Per fare tutto questo ci siamo dati questo strumento: «Lo Sbandieratore». Come avrete modo di vedere altro non è che
un semplice opuscolo periodico, nel quale troveranno ospitalità tutti coloro che vorranno esprimere la loro opinione,
in ordine ai fatti del nostro paese e non solo. Non troverete cattiverie gratuite, attacchi personali e pettegolezzi
(non è mai stato, né tantomeno sarà, il nostro modo di fare politica...), ma imparerete ad apprezzarne la voce allegra,
serena, ma comunque inesorabile. Una voce in grado di raccogliere e raccontare opinioni, malumori, critiche e,
perché no, applausi se meritati, all’operato di Maugeri & C.
Ricordiamo ai nostri lettori che noi, a differenza di qualcun altro, non siamo imparentati con alcun partito politico,
per questo la voce dello Sbandieratore sarà e resterà assolutamente libera e indipendente. Nessuno ci ha mai detto,
né ci dirà mai, cosa dobbiamo dire o cosa dobbiamo pensare!
Quindi, ci rivolgiamo a Voi: seguite la bandiera sventolata dallo Sbandieratore e unitevi a noi; Bienno si merita
qualcosa di meglio dell’attuale maggioranza.
A TUTTO C’E’ UN LIMITE!
Proprio mentre stiamo per andare in stampa, ci giunge
una notizia talmente grave da meritare un’integrazione
dell’ultima ora allo Sbandieratore.
Si tratta di un’azione denotata da un grado di cattiveria
che va al di là di ogni lotta politica, promessa elettorale,
antipatia personale. Un sopruso talmente «fuori misura»
che anche molti Biennesi che alle ultime elezioni hanno
votato per Maugeri & C., si dicono allibiti dall’atteggiamento del Sindaco!
Ma veniamo ai fatti. La vicenda prende le mosse dalla
ben nota questione del Bar Iron Mine, sito presso il Centro Sportivo di via Caduti del Lavoro, di proprietà comunale e gestito dal marzo 2005 dal signor Antonio Ercoli.
Come ormai tutti sapranno, una famiglia si è sempre lamentata dei rumori provenienti dal locale. Le lamentele,
ribadiamo di una sola famiglia, sono sfociate nell’avvio di
un procedimento contro il gestore ed il Comune.
Nonostante il Tribunale abbia rigettato le prime due
istanze promosse, non ritenendo sussistenti i presupposti
di urgenza e gravità lamentati, è tuttora in corso di svolgimento la causa civile, che vedrà la prossima udienza
nella primavera del 2012. Sottolineiamo come, ad oggi,
il Giudice nulla ha deciso al riguardo, avendo semplicemente acquisito la perizia del tecnico da lui nominato,
alla quale i periti di parte replicheranno con le proprie
osservazioni nelle prossime udienze. Naturalmente il nostro Sindaco, che a quanto pare si è anche autoproclama-
to Giudice Unico del nostro Comune, non ha bisogno di
attendere il giudizio del Tribunale, avendo già deciso che
il rumore è eccessivo e deve cessare. Perciò l’8 dicembre ha
ordinato al gestore che, d’ora in poi, il bar dovrà aprire
tutti i giorni (senza neppure giorno di chiusura!!!) alle
13:00 e chiudere obbligatoriamente entro le 23:00.
Già così semplicemente descritta la decisione appare assolutamente ingiustificata (altri bar a Bienno chiudono ben
oltre le 23!).
Ma consentiteci di illustrare ulteriori elementi che danno
alla questione un contorno assolutamente irreale.
La zona dove sorge il bar è una zona densamente abitata,
ma fra tutti i numerosi vicini, udite udite, solo una famiglia si è lamentata per il rumore. (Quale riprova invitiamo tutti a passare nei pressi del locale in qualsiasi ora
per avere la percezione diretta di questo incredibile rumore!). Sfortuna vuole però che la citata famiglia sia una
famiglia importante, imparentata con un Assessore della
Giunta Maugeri. Si vociferava in campagna elettorale che
la discesa in campo di tale assessore avesse proprio quale
unica funzione la chiusura del bar. Naturalmente il candidato Maugeri si era preso la briga di smentire una tale
falsità nell’ultimo volantino elettorale «È giunta l’ora!!!»
che qui riportiamo fedelmente: «...voler chiudere il bar del
Centro Sportivo, l’Iron.Niente di più falso e più offensivo.
Non mi sono messo in campo per chiudere, ma per aprire attività
e servizi, non per licenziare, ma per far assumere e far lavorare
la gente del mio paese».
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Si offenda pure signor Sindaco! EssenNOTIZIE DALLE COMMISSIONI
do lei ancora giovane, credo saprà che
i ragazzi di oggi escono di casa dopo le
DELLA SERIE «A VOLTE RITORNANO...»
5 ANNI DOPO RITORNA LA COMMISSIONE EDILIZIA
21:00 e che pertanto obbligare un loL’obiettivo dell’attuale amministrazione è ridurre i tempi di attesa delle pracale per giovani a chiudere sempre alle
tiche edilizie, snellendo i procedimenti burocratici? Ebbene, almeno per ora,
23:00 equivale a imporgli la chiusura!
il risultato non è stato raggiunto.
Ricordiamo ai nostri concittadini che
Durante le sedute della commissione si assiste al monologo del Presidente,
in passato una questione analoga si era
Ing. Ettore Rossa; addirittura durante la prima Commissione Edilizia «ufficiagià avuta con il locale Rooster (anche se
le» una pratica rischiava di essere rinviata, perché mancava il numero legale...
sarebbe questo il modo per velocizzare le pratiche? Ogni pratica, dalla semle famiglie interessate era una decina,
plice comunicazione di inizio attività ad un permesso di costruire, viene pased i rumori e i disagi in questione erasata al vaglio della commissione, sotto l’occhio vigile del sindaco o di un suo
no decisamente maggiori!).
delegato. Il nostro ufficio tecnico è considerato uno dei più efficienti della
Fortunatamente per i gestori di quel
valle, ma ora, dal momento che ogni pratica dovrà passare dalla commissione
locale allora il Sindaco non si chiamaedilizia, necessariamente i tempi di risposta si allungheranno notevolmente,
il tutto a discapito del cittadino.
va Maugeri (quello del lavoro ai biennesi!), ma Aldo Pini.
A tal proposito ci sembra corretto riportare quanto scritto nel regolamento
della commissione edilizia:
Crediamo che in questo caso il nome
Art. 1.3: al fine di ottenerne il preventivo parere obbligatorio, alla Commisbasti e avanzi per far capire le differensione Edilizia devono essere sottoposte:
ze tra i due personaggi...
a) istanze tese all’ottenimento del permesso di costruire;
Forse i diretti interessati si saranno scorb) Denunce di Inizio Attività sostitutive del Permesso di Costruire (cosiddetta Super DIA);
dati di quando, alcuni anni fa, a colloc) Istanze tese all’ottenimento di titoli abitativi che prevedono la modificaquio dal Sindaco Pini, si presentavano
zione dell’aspetto esteriore degli edifici e dei luoghi;
nell’ordine prima il Consigliere Anged) Procedimenti tesi all’annullamento d’ufficio del Permesso di Costruire;
lo Panteghini chiedendo che, a causa
(...)
dei gravi disagi sopportati (frastuono
Art. 1.4 al fine di ottenerne comunque il parere, anche se non preventiinsopportabile, parcheggio selvaggio,
vamente obbligatorio, alla Commissione Edilizia devono essere sottoposte:
bottiglie ovunque, pipì sui muri, ecc.)
a) segnalazioni Certificate di Inizio Attività (già DIA);
b) Comunicazioni di Inizio Lavori;
il Rooster fosse chiuso e poi, mezzora
c) Proposte di Piano di Governo del Territorio e sue varianti;
più tardi, il Consigliere Renato Pedretti
d) Progetti di opere pubbliche o convenzionate e loro varianti.
(allora socio del Rooster), piangendo
Ma allora, qual è la differenza tra i due articoli, visto che ogni pratica dovrà
la sua innocenza e scongiurando una
comunque ottenere il parere della commissione, anche se non obbligatorio?
riduzione di orario perché lui, giovane
Noi non lo abbiamo capito! Lasciamo a voi, cari lettori, comprendere la diffeimprenditore biennese, aveva fatto un
renza tra i due articoli, visto che gli amministratori non sono stati in grado di
rispondere.
investimento... Apprendiamo ora con
A tal proposito riportiama il dialogo tra l’Assessore Bettoni Ottavio e il Conpiacere che i due contendenti hanno
sigliere Ercoli durante il Consiglio Comunale del 27/07/2011:
finalmente trovato un accordo per far
Ercoli: «Se ho capito bene, a seguito delle modifiche in discussione, la commissione
chiudere l’Iron Mine.
edilizia dovrà essere convocata per ogni pratica: anche per prendere atto di una semProbabilmente sono convinti che al geplice comunicazione di Inizio Lavori, come ad esempio per tinteggiare la facciata della
propria casa?»
store dell’Iron Mine (anche lui giovane
Bettoni: «Sì, per ogni pratica»
biennese!) i soldi per aprire la sua attiviErcoli: «Ma allora necessariamente si allungheranno i tempi di risposta dell'Ufficio
tà li abbia portati la Fatina del Dentino...
Tecnico, visto che la Commissione dovrà vagliare ogni cosa! Non credo che la CommisStando così i fatti e dietro preciso invisione si riunirà ogni sera?»
to dei nostri sostenitori che ci accusano
Bettoni: «Sì, anche tutte le sere se sarà necessario!»
di essere troppo buoni... Dimostriamo
Sta di fatto però che, ad oggi, gli incontri sono generalmente a cadenza mensianche noi come, volendo, alcune cattile. Quindi cari biennesi, prima di presentare una pratica in comune informatevi sulla data in cui la commissione si riunirà, se non volete aspettare tempi biverie saremmo in grado di farle! Visto il
blici, ad esempio, per poter tinteggiare la vostra casa o cambiare i serramenti.
precedente sopra illustrato, siamo certi,
a meno che il Sindaco voglia rinnegare se stesso, che basterà la richiesta di
Infine per terminare il quadro su questa triste vicenda,
una qualsiasi famiglia di Bienno per far chiudere offinon vogliamo neanche prendere in considerazione il fatcine, ristoranti e bar, situati nelle vicinanze della proto che il gestore del bar incriminato sia fratello di un ex
pria abitazione. Crediamo non sia poi così difficile trovare
Assessore della Giunta Pini ... Sarebbe veramente tropdelle famiglie che abbiano un problema di vicinato con
po immaginare che, per una stupida vendetta politica,
ciascuna delle attività del paese!
si metta in mezzo un ragazzo giovane (e di Bienno!!!)
Ma c’è dell’altro, tanto per aggiungere ancora qualcosa
che non c’entra nulla con la politica, ma chiede solaad una situazione che è già tragicamente comica di suo!
mente di lavorare!
Pensate che una componente della menzionata famiglia
Cari amministratori, ci appelliamo a quelli di voi che
di vicini, quella che lamenta disturbi alla salute causati
pensano con la propria testa: revocate questa ridicola
dal rumore del bar vicino a casa sua, ha lavorato per anni
ordinanza!
in una nota Birreria di Bienno che chiude alle 3 di notte.
Ve lo chiedono tutti i Biennesi dotati di buon senso (che
Probabilmente quando si è pagati il rumore diventa più
sono tanti!), indipendentemente dalla scelta elettorale
tollerabile...
fatta alle ultime elezioni!
E avanti con le risate!!! Ci riferisce il nostro delegato nella
Nell’attesa non ci resta che constatare che se il buon giorCommissione Commercio che durante l’ultima riunione
no si vede dal mattino, per il Comune di Bienno si preveè stata approvata la proposta di obbligare i bar del cendono tempi alquanto bui! Nel paese dove si prometteva
tro storico, per evitare l’attuale mortorio serale, a tenere
lavoro ai biennesi, artigiani e imprenditori dovranno laaperto a turno la sera. Ebbene sì, non state sognando:
vorare in silenzio, mentre i bar e i ristoranti chiuderanno
da un lato si obbligano alcuni bar a tenere aperto la
sera e dall’altro se ne decide la chiusura di un’altro.
alle undici ... manco fossimo in guerra! Bienno è anche
Siamo alla follia!
tuo!!! (...se sei parente di un assessore!!!)
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Lo S bandieratore
TAGLI ALL'ISTRUZIONE: IL DIRIGENTE RINGRAZIA!!!
I tagli alla scuola operati dal Ministro Gelmini sono da anni motivo di lamentele, manifestazioni, scioperi e quant'altro.
Sembra che la scuola così non possa più andare avanti. Isola felice sembra il Comune di Bienno.
Durante l'amministrazione Pini il Comune metteva a bilancio la somma di € 26.000. In data 26/09/11 il Dirigente Scolastico dichiarava di non essere mai riuscito a spendere l'intera somma, grazie ad una «gestione oculata» da lui praticata sin
dall'anno 2008/2009. Risulta invece che ha sempre lamentato una mancanza di fondi nel medesimo periodo (amministrazione Pini). Staccandosi dal coro di chi si lamenta sempre, il Dirigente Scolastico, pago di aver gestito con «oculatezza»
la scuola di Bienno, si dichiarava disponibile al taglio della somma di € 6.000 al bilancio dell'offerta formativa proposto
dall'attuale amministrazione (complimenti), in modo che la stessa potesse essere devoluta ad altri scopi (sicuramente assai
più nobili dell'istruzione e della cultura). Ma la realtà sembra assai diversa se si interpellano gli utenti della scuola: non tanto
gli alunni, quanto le famiglie degli stessi. Sono infatti pervenute ai genitori richieste indirette (tramite i figli/alunni) di
fare le fotocopie a proprie spese a casa. Quante fotocopie si potrebbero fare con 6.000 € che il Dirigente Scolastico, deferentemente, «non vuole» dalla benefica Amministrazione Comunale? Sarà un caso, ma la richiesta del Sindaco di Bienno data
il 26/09/2011 e la risposta del dirigente porta la medesima data del 26/09/11. Che fossero già d'accordo? Il Dirigente non
dovrebbe consultare anche i docenti e l'altro personale scolastico prima di prendere decisioni di una certa importanza? Corrono voci che i soldi sottratti all'istruzione saranno devoluti allo sport (campo sportivo), attività che sembra di fondamentale
importanza per l'attuale amministrazione. È vero che i calciatori guadagnano di più di un misero laureato; speriamo che
Bienno sforni da qui in avanti una moltitudine di giocatori di serie A, B, C.
SE TUTTI FANNO COSI’ ... SIAMO ROVINATI
Uno dei ritornelli a effetto della nuova Amministrazione è stato sicuramente «Lavoro ai biennesi».
Quest’argomentazione per cui d’ora in poi, per lavori
pubblici, incarichi professionali, appalti e appaltini
del Comune di Bienno, saranno assegnati con privilegio ai biennesi è di una pericolosità indicibile.
Tralasciando il dubbio sulla legalità di questo ragionamento (l’Amministrazione pubblica deve dare il
lavoro a chi lo fa pagare di meno sia esso di Bienno,
Prestine o quant’altro) sappiamo che la cosa ha già
messo la mosca al naso ad alcune amministrazioni
limitrofe. Queste giustamente pensano: «Attenzione
che se il Comune di Bienno ragiona così poi facciamo
così anche noi e ... le imprese di Bienno non vengono
più a lavorare nei nostri comuni». I signori Impresari,
che solitamente eseguono lavori pubblici per gli altri
comuni, provino a pensare cosa succederebbe se trovassero le porte chiuse negli appalti per i lavori negli
altri Comuni! È palese che imprese e artigiani lavorano a Bienno e altrove, è demenziale ragionare nel
terzo millennio come se il mondo (e anche il lavoro)
iniziasse e finisse a Bienno.
Ma a parte le battute ci sono già avvisaglie di tutto questo. Un esempio sta nella nostra Biennese Cooperativa
che come sapete ha appalti a Bienno, Prestine, Berzo
Inferiore ed Esine (è diventata per questo una solida
Cooperativa negli ultimi dieci anni). Pare che i nuovi
amministratori abbiano chiesto al Presidente di Vallecamonica Servizi di assegnare in via preferenziale la
raccolta dei rifiuti differenziati in Valgrigna alla nostra
Cooperativa in modo da far lavorare «quelli di Bienno».
La notizia ha fatto inalberare le altre amministrazioni,
prima di tutto perché queste richieste si fanno assieme e non un Comune all’insaputa degli altri, inoltre si
sentirebbero mazziate e cornute perchè dando il lavoro
alla Cooperativa di Bienno magari pretenderebbero
che ci lavorassero anche i loro concittadini e non solo
«quelli di Bienno». Se queste premesse sono vere è prevedibile che la Biennese Cooperativa perderà presto gli
appalti negli altri comuni, non vi pare? Ma vi sembra
che, al giorno d’oggi, si possa ragionare ancora così?
Confidiamo nell’intelligenza dei Biennesi e degli Impresari a non farsi abbindolare da simili ragionamenti.
E ancora, nella recente gara di appalto per la sistemazione della malga di Valdajone sono state invitate a
partecipare solo imprese di Bienno. Premesso che poi,
di fatto, essendo richiesta l’iscrizione SOA (obbligatoria per tutti gli appalti pubblici), quelle che avevano i
titoli erano solo tre e quindi il cerchio si chiude, ma
provate a pensare cari impresari se facessero così anche
gli altri Comuni? Voi non potreste più partecipare alle
altre gare! La cosa è ridicola, ma alquanto pericolosa,
pensateci. Non resta che augurarci, tanto per fare un
esempio, che il Sindaco di Esine non decida di far
entrare nell’ospedale (che sta a Esine!) solo i suoi concittadini, sarebbe veramente spiacevole per i biennesi
dover andare ... in altri ospedali.
FARE E DISFARE
LE ULTIME PAROLE FAMOSE...
Ecco due esempi della coerenza di Maugeri & C.:
1) Quando abbiamo appreso che l’Amministrazione Comunale ha presentato un progetto dell’importo di 1.032.000 €
per realizzare un secondo campo sportivo, ci siamo ricordati di quanto messo nero su bianco sul secondo numero del
«Notiziario Indipendente» del luglio del 2007. Ci limitiamo
a riportare quanto allora affermato dal Gruppo Consigliare di cui Maugeri era Capogruppo.
Non serve neppure commentare: o si tratta di un grave
episodio di schizofrenia, o ci stanno prendendo in giro ...
A proposito de: «...l’enorme quantità di denaro (Euro 1.000.000
circa) che l’amministrazione aveva in progetto di spendere, anche se
utilizzando contributi di altri enti, per realizzare il secondo campo
sportivo, nell’area dietro il bar. Abbiamo sostenuto che l’impiego
di una somma così ingente è assolutamente fuori luogo. ...
Che senso ha spendere tutti questi soldi per un campo talmente piccolo da non poter essere utilizzato neanche in seconda categoria? Di
qui la nostra proposta di rivedere il progetto, ripensandolo nell’ottica di utilizzare questa somma di denaro in piccola parte per il
campo, sistemandolo “alla buona” al fine di renderlo adatto
solo agli allenamenti del calcio e del rugby, utilizzando i soldi
risparmiati per coprire i campetti da tennis del centro sportivo. Potremmo così utilizzare questa struttura decongestionando la
palestra e rilanciando finalmente il centro sportivo ...».
Ma è esattamente quello che abbiamo fatto! Credo che
per spiegare la scelta di spendere Euro 1.032.000 per il
medesimo campo sportivo ora il Sindaco dovrà prendere
le distanze da se stesso.
2) La gestione del Parco Dosso, anche per l’estate 2011, è
stata affidata ai ragazzi dell’Associazione Liberamente Camuni. Ma vi ricordate gli attuali Amministratori cosa dissero di questi ragazzi negli anni precedenti? Che erano dei
teppisti, dei comunisti, che al Parco Dosso si celebravano
strani riti satanici, spettacoli indecenti e quant’altro. Precisamente di loro scrissero sul «Notiziario Indipendente»
edizione del luglio 2007: «...secondo la maggioranza a Bienno
non sussiste un problema di sicurezza, allora hanno pensato bene
di crearlo autorizzando lo spettacolo indecente che ogni fine settimana si ripete al Parco Dosso...».
Oggi nella Delibera di Giunta n.71 del 27/06/2011 gli attuali Amministratori, assegnando la gestione del Parco Dosso
a questi stessi ragazzi, scrivono: «...considerato che il progetto
di gestione, puntuale e dettagliato, si è rilevato particolarmente interessante nel corso degli anni precedenti non solo per le finalità
ludico-ricreative, ma anche per quelle sociali e culturali...».
Avete capito bene, secondo Maugeri & C. prima questi
ragazzi si erano resi protagonisti di spettacoli indecenti,
mentre oggi, sempre secondo Maugeri & C., gli spettacoli degli anni precedenti sono diventati «particolarmente interessanti»! Siamo senza parole!
La lezione di civiltà l’hanno data questi giovani dell’Associazione Liberamente Camuni che hanno accettato di gestire
il Parco Dosso nonostante tutto il fango gettato su di loro.
Lo S bandieratore
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LA PAROLA ALLE RUSPE
Il 14/10/2011 i neo Amministratori biennesi hanno ben pensato di distruggere un pezzo di storia del nostro paese. Stiamo parlando del vecchio muro di via Artigiani che un tempo (anni ’40), delimitava le due
fucine dei fratelli Bettoni e poi successivamente il laminatoio Alpifer.
Ben coscenti della bravata che stavano combinando, per pararsi il cosiddetto posteriore, hanno architettato una diabolica ordinanza di demolizione, ben 4 pagine con spocchiose giustificazioni, per dire che il
muro non era poi tanto storico (citando addirittura la testimonianza
degli ex proprietari); che non era poi tanto bello; che aveva 69,5 anni
di età (perché dopo i 70 anni scatta la tutela della Sovrintendenza), che
era «pericolosissimo» e andava demolito entro 72 ore...
Non hanno avuto la benchè minima umiltà di sentire quantomeno prima un parere dell’arch. Cortinovis (loro però hanno gli ingegneri...), incaricato di studiare gli aspetti ubanistici del
percorso delle fucine di via Artigiani, oppure dalla nuova Commissione Museale appena istituita, oppure dal Sovrintendente di Brescia dott.ssa Musto che pare fosse a Bienno proprio in quella settimana. L’urgenza e la pericolosità di
quel muro erano tali che non vi era il tempo per niente e per nessuno.
L’Amministrazione Pini aveva acquistato quel muro e lo spazio dietro per una larghezza di circa un metro e mezzo
per realizzare il marciapiede. Tutto era stato possibile grazie a un bonario accordo, concordato con titolari della
Mo.Cam. (la ditta che oggi è insediata in quel terreno), l’intenzione era restaurare il muro e realizzarvi il marciapiede
dietro, un modo per salvaguardare una testimonianza storica e mettere in sicurezza i pedoni. La cosa davvero buffa è
che nel Consiglio Comunale del 15/03/2010, quando venne portato questo bonario accordo spiegando le intenzioni
dell’Amministrazione, anche Enzo Antonini, allora in minoranza, diede il suo voto favorevole! Ma si sa le idee cambiano. Muro e spazio del marciapiede furono pagati dal Comune ai proprietari a sconto parziale degli oneri di urbanizzazione del fabbricato industriale che poi essi hanno costruito (circa 10.000€). Mancava l’atto per la trascrizione
della proprietà al Comune e che il Segretario comunale avrebbe perfezionato in seguito. Ecco il motivo, o meglio la
scusa, che la nuova Amministrazione ha preso per fare l’ordinanza di demolizione ai titolari della MO.CAM. In questo
modo hanno eluso eventuali obblighi verso la Sovrintendenza. Ma chi avrà pagato la demolizione? Lo verificheremo.
La verità sull’inadeguatezza e la poca convinzione su questa scelta si è capita benissimo dalle parole che il Sindaco ha
ripetuto nell’intervista rilasciata, su nostra sollecitazione, all’emittente Teleboario in proposito all’abbattimento del
muro, non ha fatto altro che ripetere il ritornello, come un disco rotto: «Il muro era pericolante... cadevano i calcinacci».
E ancora, tronfio del parere successivo della Sovrintendenza, che ha attribuito al muro «solo» una valenza testimoniale, ha riferito ai giornali che era pure brutto al dire di tanti. Cosa sarebbe successo se nel 2002 anche l’Amministrazione Pini, quando prese in mano i ruderi delle fucine ex Comensoli e Franzoni, le avesse abbattute per fare dei
parcheggi o altro? Non ci sarebbe il percorso del Vaso Re, la fucina Laboratorio e la Fucina Ludoteca. E se avesse fatto
così anche l’Amministrazione Pedretti (1985-2001)? Non ci sarebbe la fucina Museo, la fucina espositiva (ex Pirlì). E
se avesse fatto così anche l’amministrazione Bellini (1975-1985)? Non ci sarebbe il Mulino Museo.
Sbagliamo nell’affermare che oggi tutte queste strutture sono l’orgoglio di noi biennesi? Troviamo inspiegabile come
i componenti della Lega Nord, oggi in maggioranza, notoriamente legati al recupero della memoria, dell’identità e
la conservazione delle tradizioni, abbiamo approvato l’abbattimento di quel muro. Per fare un esempio, da una parte
oggi assistiamo all’opera amministrativa nella vicina Berzo Inferiore dove si restituisce bellezza, armonia e identità
alla Piazza principale ricostruendo a nuovo la fontana che un tempo fu eliminata, e dall’altra, in quel di Bienno si fa
il contrario ... si demolisce. Vedete cari biennesi, qualcuno potrà lecitamente pensare: «Era solo un vecchio muro», per
noi è questione di sensibilità e di rispetto, tutto il resto, le carte bollate per dire se il muro aveva o meno 69,5 anni,
sono solo chiacchiere sterili. Di certo la cosa più semplice è dare la parola alle ruspe, più difficile è spremere le
meningi, fare progetti e andare a reperire i finanziamenti per i restauri. Per concludere l’ultima verità che fa più
male, è il dover constatare che dietro a questo atto vi è un gesto di arroganza, di bullismo, di sfrontatezza e ... probabilmente il pagamento dell’ennesima cambiale elettorale.
L’UNIONE DEI COMUNI ORA VIENE COMODA
I soldi che lo Stato centrale versa ai Comuni sono sempre
di meno e pertanto diventa sempre più vitale, per chi amministra a livello locale, il tentare tutte le strade possibili per ottenere finanziamenti per realizzare nuove opere.
Nel gennaio 2011 un Decreto del Presidente del Consiglio
dei Ministri ha messo sul piatto circa 160 milioni di euro
in due anni, con la finalità di ridurre il divario economico
esistente fra i Comuni delle province autonome di Trento
e Bolzano con quelli confinanti della Lombardia e Veneto. Questi soldi serviranno a finanziare progetti, di durata
anche pluriennale, per la valorizzazione, lo sviluppo economico e sociale, l’integrazione e la coesione di questi territori. In altre parole soldi per realizzare strade, piazze e
promozione territoriale. Ora, sappiamo bene che Bienno
non confina con alcun comune del Trentino Alto Adige,
ma è interessante leggere in questo Decreto, esattamente
all’art. 3 comma 2 quanto segue: «Oltre ai singoli Comuni di
cui al comma 1 (quelli confinanti) del presente articolo sono ammessi a concorrere al finanziamento dei progetti di cui all’articolo
1 le forme associative tra i medesimi Comuni previste dalla
normativa statale o regionale ovvero le forme associative tra i
citati Comuni confinanti e i Comuni ad essi territorialmente
contigui a condizione che appartengano alla medesima provincia dei Comuni confinanti». Ricordiamo che l’Amministrazione Pini, proprio alla fine del 2010, è stata parte attiva
nell’istituzione dell’Unione degli antichi Borghi di Valle
Camonica inserendo il comune di Bienno in quest’Unione
assieme a Prestine, Breno, Malegno e Niardo. Breno, tutti
sappiamo essere un Comune confinante con la provincia
di Trento e quindi anche i comuni a esso contigui e inseriti
in una forma associativa, quale appunto l’Unione, hanno il
diritto a chiedere il finanziamento. Nella breve presidenza dell’Unione, l’ex Sindaco Pini, aveva appunto gettato le
basi per questo bando con gli altri quattro sindaci. Abbiamo
appreso con piacere che gli attuali amministratori si sono
buttati a capofitto in questo bando presentando i progetti di realizzazione del campo sportivo e sistemazione della
strada provinciale Bienno-Crocedomini. E pensare che il
sindaco Maugeri, quando militava nella minoranza insieme
all’Assessore Antonini, non meno di un anno fa (esattamente il 18/12/2010), quando in Consiglio Comunale si trattò
di approvare l’adesione di Bienno all’Unione dei Comuni,
votarono contro perché non la ritenevano una scelta giusta.
Ora fa comodo essere nell’Unione dei Comuni!
A Bienno dicono che con il tempo e con la paglia ... maturano anche le nespole.
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BAMBINI E CONCITTADINI FATE CIAO CIAO
AL PIEDIBUS PERCHÉ A BIENNO
NON LO VEDRETE PIU’!
Mentre tutti i Comuni della Provincia fanno a gara nell’avviare questo servizio (ricordiamo Bienno è stato il primo
comune della Valle Camonica ad introdurlo), la nostra
Amministrazione ha deciso di sopprimerlo.
È stato detto che ciò è dovuto al mancato raggiungimento
del numero minimo di bambini?!? Strano perché nel 2010
gli iscritti erano 16 e con un
po’ di impegno e pubblicità
crediamo che allo stesso numero si poteva arrivare anche
quest’anno.
Tuttavia, dal momento che
riteniamo che neppure il più
cieco amministratore possa
negare l’utilità e l’importanza
educativa di quest’iniziativa,
è chiaro che la soppressione
è dovuta ad un mero discorso
economico.
Ma qui ci viene un dubbio!?! Nell’ultimo Consiglio Comunale, ad una nostra precisa domanda sul perchè si fosse
deciso di spendere 3.000 Euro per mettere un lampione
in una zona assolutamente periferica come «Saragn», ci è
stato risposto che l’aveva chiesto un concittadino e tutti i
biennesi sono importanti! Bene, ma allora dobbiamo constatare che nella scala dei valori dell’attuale maggioranza
un biennese che vota è più importante di alcuni bambini
(fate voi il numero), i quali, purtroppo per loro, in campagna elettorale non hanno potuto chiedere nulla in cambio
del proprio voto... Facciamo notare un’ultima cosa: con
gli stessi soldi spesi per il menzionato lampione si potevano pagare gli «autisti» del Piedibus per i prossimi
due anni!
L’ULTIMA «CHICCA» DI MAUGERI & C.
È solo di pochi giorni fa la decisone di chiudere via Fantoni al traffico nei giorni festivi dalle 8 alle 12.
Permetteteci solo poche osservazioni.
Innanzitutto sgombriamo subito il campo da possibili sospetti: naturalmente, anche in questo caso, non c’entra
nulla il fatto che in tale Via il negozio regolarmente aperto in questi orari sia di proprietà della suocera di un ex
Assessore ... Saremmo troppo cattivi a pensarlo!
Ammesso invece ci sia un problema per la sicurezza dei
pedoni (anche se qualche dubbio al riguardo è lecito: è via
Fantoni e non la tangenziale di Milano!) fateci capire perché il problema si presenta solo nei giorni festivi (con
scuole e banche chiuse) e non gli altri giorni?!? Il Sindaco ha provato ancora a passare il lunedì mattina quando
«certi negozi» sono chiusi?!? E poi, non sarebbe più utile
che i nostri Vigili, anziché piantonare la famosa transenna, andassero in giro per il paese ad evitare che le auto
parcheggino su tutti i marciapiedi disponibili (vedere ad
esempio via Fiamminghino, via Mazzini, via Aldo Moro)?!?
Si potrebbe magari racimolare qualche Euro in più per
riattivare quei servizi spariti per mancanza di fondi (ad
esempio il Piedibus).
Sono queste le strategie di Maugeri & C. per dare lavoro
ai Biennesi in questa situazione di crisi economica?!?
Ma rimaniamo in via Fantoni. Recentemente è stato aperto
il bar/pasticceria «OO Caffè», ma non dovevano lavorare solo
quelli di Bienno?!? Non ci pare che questa nuova attività sia
esercitata da un Biennese! Circola però una voce insistente
che vorrebbe che l’apertura di questo locale sia legata ad
una promessa elettorale fatta dal Sindaco Maugeri ad un
«grosso» politico camuno. Chissà se sarà vero? Una cosa è
certa, la vicenda ha fatto saltare la mosca al naso anche ai
suoi stretti sostenitori che lavorano nel settore, tanto che
l’amministrazione si è vista costretta a convocare una riunione dei commercianti per cercare di spiegare questa scelta...
Lo S bandieratore
NOTIZIE DALLE ASSOCIAZIONI
CI RISIAMO UN’ALTRA VOLTA …
Ci risiamo un’altra volta … Ecco un’altra Associazione di Bienno che ha scoperto a proprie spese il
modus operandi dell’«umile» Maugeri e della nuova
Amministrazione, quella che scriveva nel programma elettorale: «… tutti i cittadini verranno trattati in
ugual misura … è da immaturi perdere tempo in ripicche
e cattiverie!». L’Associazione in questione è il Rugby
Valle Camonica, costituita nel 2004, che ha sede in
Bienno, che a Bienno ha sempre giocato e che annovera tra le sue fila numerosi giocatori, allenatori
e dirigenti di Bienno. In questi anni l’Associazione ha conseguito importanti risultanti sportivi (la
prima squadra ha vinto 3 campionati arrivando a
militare quest’anno nella serie C Elite), ma soprattutto in questi anni l’A.S.D. Rugby Valle Camonica
ha sempre avuto modo di collaborare in maniera positiva con il Comune di Bienno (con il quale è tuttora
in essere una convenzione per l’utilizzo del Campo
Sportivo che scadrà alla fine del 2012), consentendo
a molti ragazzi di Bienno e dei paesi vicini di scoprire una disciplina sportiva dai grandi valori ed in
costante espansione. Vi chiederete allora dove sta il
problema?!? Purtroppo per gli amici del Rugby Valle Camonica il Campo Sportivo è divenuto il feudo
dell’A.S.D. San Giovanni Bosco Bienno (l’Associazione da sempre più vicina al nostro Sindaco), che
ha deciso che le strutture del Centro Sportivo non
potessero, da quest’anno, più essere condivise.
Consapevoli di avere un’Amministrazione «ostile» e
convinti che, se pur importantissimo lo sport deve
rimane un momento portatore di serenità e allegria
e non di inutili tensioni, la dirigenza del Rugby Valle
Camonica si è «guardata in giro» ed ha raggiunto un accordo con il Comune di Rogno per utilizzare le strutture del loro Centro Sportivo. Su tali strutture si sono
però rivelati necessari alcuni lavori di adeguamento
alle esigenze della disciplina sportiva, lavori che, per
il protrarsi delle lungaggini burocratiche (ad esempio
i pareri della sovrintendenza, ecc.), al momento non
sono ancora stati completati. Dopo numerosi colloqui
con Sindaco e Assessore alla Sport, il Comune non ha
voluto prendere la decisione più semplice: chiedere al
Calcio di pazientare ancora qualche mese, continuando a condividere la struttura con il Rugby.
Il Rugby Valle Camonica si è rivolta allora al nostro Gruppo il quale, facendosi portavoce di questa
istanza, ha presentato al Sindaco un’interrogazione.
Evitiamo di annoiarvi con le banali ragioni riportate
nella riposta del Sindaco, che si limita a riversare
tutta «la colpa» sul gestore del Centro Sportivo. Naturalmente nessuno avanzerà dubbi sul fatto che non
sia proprio interesse di un gestore cacciare i propri
clienti, o sul fatto che, secondo il Sindaco, esiste una
convenzione che dà al gestore, senza che il Comune
possa dir nulla, il potere di decidere come meglio
crede su una struttura pubblica. Speriamo che il
gestore non lo scopra!!! Non vorremmo che l’anno
prossimo decidesse di tenere chiuso il centro, o lo
affittasse a una squadra di un altro paese, mandando
i nostri ragazzi a giocare per strada! E poi, comunque, perché scomodare il gestore, dal momento che
il Campo Sportivo (di proprietà della Parrocchia)
non rientra nella convenzione del Centro Sportivo, ma in quella del 2007 sottoscritta dal Comune,
dalla Parrocchia, dall’A.S.D. San Giovanni Bosco
Bienno ed appunto dal Rugby, valida fino alla fine
del 2012, che affida la gestione del campo sportivo
congiuntamente alle due associazioni.
Cari cittadini vi sarete a questo punto accorti che la
vera questione è sempre quella evidenziata dai nostri volantini di questa estate: con il nuovo Sindaco
a Bienno si è creato un solco fra Associazioni di serie A (amiche dell’Amministrazione) e Associazioni
di serie B (quelle che il Sindaco ritiene un covo di
oppositori …) queste ultime da osteggiare sempre e
comunque, anche quando chiedono una cosa di assoluto buon senso: utilizzare per un paio di mesi una
struttura sportiva che hanno visto nascere, crescere
ed al cui sviluppo hanno contribuito notevolmente.
E no caro Sindaco … così proprio non ci siamo!
Lo S bandieratore
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UN BAGNO DI UMILTÀ
Alessandro Manzoni, nel suo celebre romanzo «I promessi
sposi», per giustificare il suo pavido personaggio don Abbondio ad un certo punto dice: «Il coraggio, uno, se non ce
l’ha, mica se lo può dare». Secondo noi la stessa cosa vale
anche per l’umiltà, una persona se non ce l’ha non la
può dare a se stesso, anzi, il fatto di attribuirsela dimostra
esattamente il contrario.
Nella campagna elettorale appena trascorsa abbiamo assistito a un vero e proprio bagno di umiltà da parte del
gruppo di maggioranza, Sindaco in testa, la parola d’ordine più inflazionata in discorsi e programmi elettorali
era appunto questa: umiltà.
Tanto che, per fare un esempio, l’andare al mercato del venerdì o il portare le borse della spesa a mano alla propria
casa sono divenuti atteggiamenti per pesare l’umiltà di una
persona in campagna elettorale, sia essa vera o presunta.
Ma, a parte le battute, si evidenziano anche altri atteggiamenti di Amministratori, visti subito dopo le elezioni, fra
cui il parcheggiare la propria automobile ostentatamente
sui marciapiedi, oppure negli spazi dedicati all’autobus, o
ancora motociclette parcheggiate prepotentemente fuori
dall’uscio del municipio (risparmiamo le fotografie perchè tutti i biennesi hanno gli occhi per vedere). Saranno
anche questi piccoli atteggiamenti di umiltà?
Basti poi vedere la sfilza di richieste di dimissioni (di cui
alcune non dovute) fatte dal Sindaco (Casa di Riposo,
Consorzio Forestale, Pro Loco...) e di cui abbiamo già riferito in un nostro volantino. Gesti di autentica umiltà.
Ma nel programma elettorale non si dichiarava che sarebbe stata accettata la collaborazione di tutti, compresi
gli avversari? A quanto pare il momento dell’umiltà è già
finito rivelando una fredda arroganza nel modo di fare
dei nuovi amministratori.
Concludendo, della nostra umiltà, lasciamo dire agli altri
e pesiamola nella quotidianità di quanti, la borsa della
spesa, la portano a casa per 365 giorni all’anno!
CHI COMANDA A BIENNO?
Rispondiamo subito al quesito del titolo, non ci sono dubbi:
dopo i primi sei mesi di amministrazione abbiamo capito che
a Bienno comanda la Lega Nord. Ecco alcune prove:
- I delegati di Bienno al Consorzio B.I.M. nominati dal Sindaco (o meglio che ha dovuto nominare) sono Antonini Enzo
(delegato titolare) e Bettoni Ottavio (delegato supplente). Essi
sono giunti lì, guarda caso, proprio in un momento nevralgico, quello dell’Assemblea in cui è stato sfiduciato il Presidente
Franco Gelfi ed eletto il Presidente unico (Comunità Montana
e B.I.M.) Corrado Tomasi. Tutto è funzionale al colossale «inciucio camuno» fra la Lega Nord e il Partito Democratico, un
patto fra una parte della destra e la sinistra per dividersi le
poltrone (una di queste, retribuita, presso Vallecamonica Servizi è toccata proprio a Bettoni Ottavio). Nell’Assemblea di
quella serata, abbiamo assistito in diretta televisiva a una delle
peggiori pagine della politica camuna.
- La decisione di non rinnovare la convenzione con il Segretario comunale dott. Orizio Andrea è colorata di verde. Nel
Consiglio Comunale del 26 luglio 2011 la maggioranza, dopo
aver convenuto sulle notevoli capacità professionali del Segretario Orizio, dichiarava di non aver nessun pregiudizio
politico nei suoi confronti, ma alla domanda fatta dal Consigliere Ercoli Francesco: «Allora perché lo cambiate?» La risposta
del Sindaco è stata: «In Giunta ne abbiamo parlato e sono emerse
valutazioni che restano interne alla Giunta», quindi una specie di
«Lo so ma non lo dico!». La verità è che la Lega ha imposto il
cambio del Segretario.
Ora per giunta siamo anche senza Segretario! Abbiamo già
avuto un giro di tre supplenti in pochi mesi. Ma non era più
logico prima accordarsi ed avere la certezza di un nuovo Segretario prima di mollare il dott. Orizio? Ma loro sanno che la
figura del Segretario è fondamentale, soprattutto per dei neo
Amministratori?
Quindi, cari biennesi, aprite gli occhi! Altro che «padroni a
casa nostra», nel nostro Comune d’ora in poi le scelte che
contano le indicherà la segreteria della Lega.
Si vocifera negli ambienti della politica locale che una parte
dell’attuale maggioranza ha l’anima di colore ... nero! Speriamo che non vogliano rivendicare qualcosa anche loro! Pensiamo infatti che per Bienno, paese della Resistenza, di Luigi Ercoli e don Carlo Comensoli, questo sarebbe veramente
troppo …
IL MEGAFONO: DIAMO VOCE AI BIENNESI
EVEREST... VENT’ANNI DOPO
Siamo molto lieti di prestare la voce dello Sbandieratore alla famiglia di Battistino Bonali per i ringraziamenti per
le celebrazioni del 20° Anniversario della salita all’Everest.
Quando verso le 16:30 arrivò la notizia, Bienno era immersa in un tranquillo venerdì di metà maggio.
Allora non c’erano i cellulari, ma in poco tempo di bocca in bocca si diffuse la notizia che un giovanotto biennese, che all’epoca
aveva meno di trent’anni, era salito in vetta all’Everest ... era il 17 maggio 1991.
Con un po’ di sforzo possiamo provare a ricordare cosa stavamo facendo in quel giorno. Chi affaccendato al lavoro, chi concentrato nello studio, chi rilassato a casa e chi, come gli amici del CAI, impegnato a festeggiarne l’impresa scendendo con gli
sci dagli Asinelli (allora a maggio si poteva ancora fare...!!!). Nessuno allora avrebbe immaginato i tragici accadimenti degli
anni successivi. Come, allo stesso modo, nessuno avrebbe osato sperare che, a distanza di vent’anni dal quel 17 maggio, oltre
mille persone si sarebbero riunite per festeggiare l’anniversario della salita e il ricordo di Battistino.
Grazie all’impegno del CAI di Cedegolo e della Conferenza Stabile delle Sezioni del CAI di Valle Camonica Sebino, martedì
17 maggio 2011 è stato possibile riunire, per la prima volta dopo vent’anni, i componenti di quella spedizione: Oreste Forno
(il capo spedizione), Leopold Sulovsky (il compagno di Batti nella salita alla vetta), Wolfgang Thomaseth, Graziano Bianchi,
Sergio Salini e Fausto De Stefani. Non era presente Giuliano De Marchi (alpinista e medico della spedizione), anche lui
purtroppo caduto in un incidente di montagna nel giugno del 2009.
Nella conferenza stampa tenutasi a Bienno e poi più tardi nella sala del Cinema Garden di Darfo Boario Terme, dopo aver
mostrato il filmato della spedizione, gli alpinisti hanno raccontato episodi, emozioni e ricordi di quell’avventura, descrivendo
ognuno alla propria maniera il rapporto con Battistino. Certamente noi, la sua Famiglia, non possiamo essere considerati i cronisti più obiettivi, ma dalle parole dei componenti la spedizione ci è sembrato che tutti abbiano apprezzato la semplicità, la forza
interiore, la tenacia e l’altruismo di Batti, imparando in quei giorni a conoscere, oltre al formidabile alpinista, anche l’uomo.
Non servirà a colmare il vuoto della sua mancanza, ma l’osservare la sala gremita all’inverosimile e l’aver appreso che in
molti non hanno trovato posto e sono dovuti restare fuori, ci ha fatto “sospettare” che tutti noi (familiari, amici, biennesi),
non siamo stati i soli a capire che quel ragazzo semplice dal fisico d’acciaio che in vari modi ha intrecciato la sua vita con la
nostra, è stato per tutti un grande dono!
Quando si riceve un dono non resta che ringraziare ... e allora: grazie Dio di averci regalato Battistino! Grazie ai biennesi
e agli amici del CAI che, ancora una volta, ci hanno dimostrato tutto l’affetto che ancora li lega a Battistino. Dopo una sera
come questa siamo più sereni sapendo che, in ogni discesa con gli sci, durante qualunque salita, su tutte le vette raggiunte
da chi lo ha conosciuto, Batti sarà lì presente, impegnato ancora una volta in quella che è stata la passione della sua vita:
andare in montagna.
La Famiglia di Battistino
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BIENNO HA UN ALTRO ANGELO IN CIELO
Questo titolo apparve nel novembre del 1967 sul foglio
«Famiglia Parrocchiale», un supplemento della «Voce del
Campanile», che i più anziani ricorderanno essere stato il
periodico progenitore de l’Eco di Bienno cui poi è seguito l’attuale Rintocco. Si tratta della stampa cattolica che,
da allora, scandisce le attività della nostra comunità parrocchiale. L’angelo cui alludeva il titolo era la signorina
Mendeni Bortolina scomparsa nel novembre di quell’anno, ma anche della sorella Maria che vogliamo ricordare
con queste poche righe. Bortolina e Maria, infatti, furono
donne attivissime nell’allora Oratorio femminile, nell’Associazione femminile di Azione Cattolica ma soprattutto
sono ricordate per la loro preziosa opera prestata per la
Casa di Riposo Mons. Damiano Zani di Bienno. Negli anni
’40 e ’50 era fiorente a Bienno il gruppo della Gioventù
Femminile di Azione cattolica che aveva come assistente
ecclesiastico il Rev. don Giuseppe Menassi.
Durante le adunanze di queste giovani il Reverendo prospettò il caso di ammalate sole e senza appoggio famigliare invitando a occuparsene. Fu allora che un piccolo
gruppo si mise subito a disposizione di don Menassi per
l’attuazione dell’iniziativa. Ciascuna di queste volontarie si
prese il proprio compito quotidiano, quasi a ora fissa, in
modo che, a turno, ogni ammalata avesse aiuto e assistenza. Ma, la buona volontà di queste giovani si scontrava con
le esigenze di queste ammalate il cui disagio permaneva
giorno e notte, ben oltre i tempi di turnazione volontaria.
Allora sortì l’idea di riunire queste anziane in modo da
facilitare il compito di chi le assisteva.
S’iniziò a riunire due anziane ammalate in un ambiente
di Via Castello ed è a questo punto che fece capolino la
generosità di Mendeni Maria, la quale si offrì di rimanere
con loro giorno e notte. Intanto altre persone chiedevano
di beneficiare dell’assistenza di Maria Mendeni, ma non
era possibile per la mancanza di locali adatti. L’ECA (Ente
Comunale Assistenza), interpellata da don Giuseppe Menassi in merito al problema, purtroppo non aveva case e
ambienti a disposizione. Fece breccia invece l’appello del
Reverendo sulla signorina Maria Zani, nipote del defunto
Mons. Damiano Zani, la quale in data 10 maggio 1954
fece dono del fabbricato situato in via Pradelli per erigervi una Casa di Riposo, quella che è oggi la Fondazione
O.N.L.U.S. Villa Mons. Damiano Zani.
La casa, dopo essere stata arredata opportunamente,
venne aperta ai primi ospiti il 1° maggio del 1956. Maria
Mendeni vi si trasferì per continuarvi la sua generosa e
preziosa fatica, il suo impegno fu totale: economa, infermiera, cuoca in continuo movimento, giorno e notte, dimentica di sè, senza mai un lamento senza mai un rifiuto.
Quando gli ospiti aumentarono, si aggiunse in aiuto la
sorella Bortolina. Dotate entrambe di carità e spirito di
sacrificio, resero Villa Zani un’oasi di serenità e di pace,
mettendo a disposizione della Casa anche la loro stessa
pensione. Si deve sicuramente dar merito a persone come
Maria e Bortolina se la Casa di Riposo potè affermarsi e
svilupparsi in un periodo in cui la povertà non era una parola astratta, come può sembrare ai giovani di oggi, ma era
bensì un fatto concreto. Povertà che c’era, eccome, si pensi
che tanti degli anziani di Bienno che giunsero a Villa Zani
in quegli anni, erano privi di una minima pensione, eppure furono tutti accolti e mai umiliati nella loro indigenza.
Nella Casa regnava un’atmosfera familiare dove tutti si
sentivano amati e protetti da angeli come Maria e Bortolina. Dopo la morte di Maria e Bortolina Mendeni, le
sorti della Casa di Riposo furono prese nelle mani della
signorina Giacomina Ercoli, sorella di Luigi Ercoli martire nel campo di concentramento di Mathausen, la quale
dal 1967 al 1988 ne fu Direttrice, oltre che infermiera e
inserviente. Seguirono i primi interventi di ristrutturazione e ampliamento di Villa Zani, l’installazione del primo
ascensore e poi il raddoppio della struttura fino alla configurazione odierna.
Lo S bandieratore
Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti, oggi Villa
Zani è una delle migliori Case di Riposo della Valle Camonica, ora è una struttura accreditata, assistita da personale
specializzato medico e paramedico, dove i bisogni strutturali e sanitari degli ospiti sono totalmente soddisfatti nella
piena conformità alle leggi vigenti. Prosegue però lo spirito di volontariato di Maria e Bortolina nelle tante persone
che oggi, a vario titolo, operano nella Casa di Riposo, chi
stirando, chi assistendo gli ospiti, chi facendo animazione
chi ... Tornando però alle pagine ingiallite della «Famiglia
Parrocchiale» di quell’anno, troviamo il testamento più bello lasciato da Bortolina, infatti fu scritto di lei: Il suo letto
di dolore è stato per noi pulpito dal quale Bortolina ha
pronunciato la più bella predica sulla sopportazione cristiana del dolore e sul modo di morire da santi «La mia
sofferenza non deve essere di peso agli altri» «Ho fatto tanto poco
per la mia anima ... è giusto che il Signore mi faccia soffrire»
«So di morire: mi saluti tutti e dica che li ricorderò in cielo» «Ho
persino dubbi di non essere in regola con il Signore, perché non
sento rimorsi».
BREVI NOTIZIE DAL NOSTRO COMUNE
MOSTRA MERCATO 2011:
AFFLUENZA IN CALO
Nonostante quanto pubblicato sui giornali all’indomani della conclusione della Mostra Mercato 2011,
è apparso chiaro a tutti i biennesi che per il primo
anno, dopo vent’anni di crescita costante, l’affluenza dei visitatori è stata inferiore rispetto all’anno
precedente. Per averne la conferma basta sentire
i gestori dei punti ristoro che, per il primo anno,
hanno dovuto constatare un calo nei coperti serviti
durante la settimana.
Non vogliamo gettare la croce su Bienno Eventi che
per la prima volta si cimentava nell’organizzazione
dell’evento. Probabilmente la ragione del calo nelle
presenze va ricercato nella crisi economica o nel caldo, ma di certo la scelta di tagliare i fondi destinati
alla pubblicità dell’evento o l’assurda decisione di
eliminare gli spettacoli itineranti nelle serate della
Mostra, non ha giocato a loro favore.
Speriamo che la neonata Bienno Eventi sappia imparare dai suoi errori … Speriamo!
Noi alla Mostra Mercato teniamo veramente …
Per chiunque voglia dare il suo contributo
al prossimo numero
de «LO SBANDIERATORE»,
ricordiamo i nostri contatti:
il nostro sito: www.progettobienno.it
la mail: [email protected]
Lo S bandieratore
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C’ERA UNA VOLTA IL BORGO PIU’ BELLO D’ITALIA
Il Gruppo Progetto Bienno
augura a tutti i Biennesi
un Buon Natale
e un Felice 2012
TIPOGRAFIA VALGRIGNA, ESINE
Bienno in questi ultimi anni è divenuto uno de «I Borghi più belli d’Italia» e questo prima di tutto grazie ai
Biennesi ed alla bellezza del centro storico del nostro paese, ma anche grazie a una politica lungimirante di
promozione turistica. La creazione di un complesso di strutture museali legate dal percorso del Vaso Re
(la fucina museo, la fucina espositiva ex Pirlì, la ludoteca ex Comensoli, la fucina laboratorio ex Franzoni e
il mulino museo) hanno dato vita ad un buon interesse turistico per il nostro paese. Valore aggiunto è stato
il riconoscimento regionale del nostro Sistema Museale, il quale esige però una seria professionalità nella
gestione di tutte le strutture. Questa professionalità è stata raggiunta grazie ad una rinnovata Pro Loco dotata
finalmente di un vero e proprio Ufficio Turistico, di due persone dedicate alla promozione e gestione del
turismo a Bienno per tutto l’arco dell’anno, oltre che da una rete di guide per gestire le comitive e garantire
l’apertura costante delle strutture museali.
Purtroppo questa situazione positiva si è interrotta dopo il 15 maggio scorso. La nuova Amministrazione ha
dichiarato subito una sua stupida guerra alla Pro Loco. La logica è quella di sempre, distruggere quanto hanno
fatto gli avversari politici. Tanto da incaricare uno studio legale (con specifica delibera di Giunta e spesa per la
collettività) con l’obbiettivo di sciogliere la convenzione che Comune e Pro Loco avevano in essere.
Si noti bene che questo incarico all’avvocato è stato dato solo per «prevenire» un eventuale contenzioso (così è
scritto in delibera). Dovete sapere che il Consiglio Direttivo della Pro Loco ha però voluto tranquillizzare per
iscritto i nostri Amministratori lasciandoli liberi di sciogliere la convenzione e quindi, di fatto, rinunciando a
qualsiasi rivalsa e compenso, pur avendo erogato e pagato i servizi per tutto l’anno!!! Pertanto ora la Pro Loco
non ha più in carico la gestione delle strutture museali, la loro apertura e chiusura, il coordinamento delle
dimostrazioni dei fabbri, ecc. La questione che ci preoccupa è: «ma chi farà tutto questo d’ora in poi?!?».
Per il momento tutto tace!, mentre si assiste ad un immobilismo totale dell’Amministrazione in merito a questi
temi. Credono forse di fare turismo con improvvisazioni «fai da te?» Già si segnala che le strutture museali
vengono trovate chiuse, che i siti internet istituzionali non vengono più aggiornati. La scelta di affossare la
Pro Loco è stata davvero grottesca: se proprio dava loro fastidio la presenza degli avversari nel Consiglio, non
potevano quanto meno utilizzare le due impiegate presso l’Ufficio Turistico? Sono comunque due biennesi
che lavorano e questi Amministratori, ricordiamo, sono quelli del lavoro ai biennesi e pertanto non avrebbero
tradito l’ideale. Non hanno capito che il turismo, di cui si riempie tanto la bocca il Sindaco nelle interviste sui
giornali, si fa con persone professionalmente preparate e soprattutto dedicate a tempo pieno a questo lavoro. Che delusione! Il rischio è quello di buttare alle ortiche anni e anni di lavoro, anni in cui Bienno è salito
sempre più alla ribalta e riconosciuto da tutti come il Comune con una delle organizzazioni turistiche tra
le migliori. Non vorremo fra qualche tempo dover dire «c’era una volta il Borgo più bello d’Italia»… speriamo si
ravvedano al più presto.
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n° 1 dicembre 2011 - gruppo progetto bienno