Comune di Treviglio Consiglio Comunale del 24 giugno 2014 RESOCONTO DELLA SEDUTA Adunanza ordinaria di 1^ Convocazione – seduta pubblica con inizio alle ore 20:00 Presiede la seduta il Presidente Avv. Gianluca PIGNATELLI Partecipa il Segretario Generale Dr. Antonio Sebastiano PURCARO All’appello risultano: PEZZONI Giuseppe – Sindaco COLOGNO Andrea – Consigliere FUMAGALLI Giancarlo – Consigliere MELLI Paolo – Consigliere PIGNATELLI Gianluca – Consigliere RISI Oreste - Consigliere SGHIRLANZONI Giuseppe – Consigliere CIOCCA Alessandro – Consigliere FERRI Giulio – Consigliere GIUSSANI Francesco – Consigliere PREMOLI Maurizio . Consigliere BORGHI Ariella – Consigliere BUSSINI Simona – Consigliere LINGIARDI Francesco – Consigliere CIOCCA Daniela – Consigliere MERISI Federico – Consigliere MINUTI Luigi – Consigliere Presente Presente Presente Presente Presente Presente Presente Presente Presente Presente Presente Presente Presente Presente Presente Presente Presente e con la partecipazione degli Assessori: IMERI Juri Fabio – ViceSindaco VAILATI Sabrina – Assessore MANGANO Basilio Antonino - Assessore ZOCCOLI in PRANDINA Giuseppina – Assessore NISOLI Alessandro – Assessore Presente Presente Presente Presente Presente Constatata la presenza del numero legale, il Presidente dichiara aperta la seduta per la trattazione dell’ordine del giorno. PRESIDENTE PIGNATELLI: Buonasera. Iniziamo i lavori del Consiglio comunale di oggi, 24 giugno 2014. Come da Regolamento procediamo con l’appello nominale, a cura del signor Segretario a cui cedo la parola. Signor Segretario, prego. SEGRETARIO GENERALE: Buonasera. Quindi, Pezzoni; Pignatelli, presente; Risi; Cologno; Fumagalli; Sghirlanzoni; Ciocca Alessandro, non c’è; Melli; Ferri; Giussani; Premoli; Borghi; Lingiardi; Ciocca; Minuti; Bussini, non c’è; Merisi. Quindi 14 presenti, 3 assenti. La seduta è legale. Della Giunta è presente: il Vicesindaco Imeri; Mangano, non c’è, Nisoli; Vailati; Prandina. PRESIDENTE PIGNATELLI: Grazie, Segretario. La seduta quindi è legalmente valida alle ore 20.08. Procediamo con il punto n. 1 all’ordine del giorno, avente a oggetto: “Interpellanza presentata dai Consiglieri comunali Borghi e Ciocca Daniele, in merito all’attuazione della delibera di Consiglio comunale n. 39 del 29.04.13, relativa all’adesione dell’Amministrazione comunale Avviso Pubblico (Libera)”. Gli interpellanti hanno depositato, in data 10 giugno 2014 al protocollo del Comune, il seguente atto ispettivo: “Con delibera 39 del 29.04.13, più di un anno fa il Consiglio comunale ha dato espresso mandato alla Giunta di eseguire l’atto, approvato all’unanimità, di adesione ad Avviso Pubblico, la rete di amministratori di Comuni, Province e Regioni nata nel 1996 per promuovere azioni di prevenzione e contrasto all’infiltrazione mafiosa nel governo degli Enti locali. Le motivazioni sono nella delibera 39/2013, allegata. A oggi tale delibera non è stata attuata, perché - così dice la responsabile del servizio, dottoressa Gusmini, in risposta a un accesso agli atti - non è ancora stata istituita la Conferenza di Programmazione istituzionale da parte della Provincia, Conferenza che non viene neanche citata nella mozione di adesione all’Associazione Avviso Pubblico. Di tale Conferenza si parla due mesi dopo in un’altra mozione, approvata dal Consiglio con delibera 77 del 25 giugno 2013. La mozione impegnava il Sindaco a sollecitare il Presidente della Provincia a istituire tale Conferenza per affrontare in modo strategicamente coordinato gli interventi antimafia, ben individuati dal Consiglio provinciale, a parteciparvi anche in forza dell’adesione del Comune di Treviglio ad Avviso Pubblico. Alla luce di quanto fin qui esposto, si chiede al Sindaco: fino a quando intende procrastinare l’attuazione delibera di Consiglio 39 del 2013 e quando intende aderire all’associazione denominata Avviso Pubblico, Enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie, versando quanto dovuto per l’iscrizione”. Risponde il Sindaco. Prego, signor Sindaco. SINDACO PEZZONI: Grazie, Presidente. Non c’è stata nessuna intenzione alla procrastinazione, c’è stato soltanto da parte degli uffici il fraintendimento che ha messo insieme i due atti e ha inteso proporre la delibera o l’adesione all’associazione Avviso Pubblico, insieme alla Conferenza di programmazione istituzionale contro la mafia che era da svolgere da parte dell’Amministrazione provinciale. Questo era il tenore della risposta e questo era il motivo per cui dall’ufficio Segreteria non sono andate avanti le pratiche di adesione. Nessun intento alla procrastinazione, mi piace sottolineare questo aspetto, diciamo, tipicamente caustico dell’interpellanza. Quindi, nel momento in cui si è risolto l’equivoco è stato chiesto all’ufficio di presentare la richiesta di documentazione, che il 18 giugno scorso è stata protocollata, e il 17 luglio prossimo si provvederà all’esame da parte della Presidenza dell’Associazione. Grazie. PRESIDENTE PIGNATELLI: Consigliera Borghi, ha la parola. Può dichiararsi soddisfatta o meno. Ha cinque minuti. Prego. CONSIGLIERE BORGHI: Grazie, Presidente. Buonasera a tutti. Insoddisfatta per la risposta del Sindaco. L’adesione ad Avviso Pubblico è stata fatta il 18.06.2014 e la vera deliberate un anno e tre mesi prima. L’accesso agli atti è stato fatto il 10 maggio, è stato sollecitato due volte, il 23 maggio e il 27 maggio, finché si è dovuto ammettere che l’adesione ad Avviso Pubblico non c’è stata. Nessuna intenzione provocatoria nel termine procrastinazione o procrastinare, perché chi vive la vita sociale di Treviglio sa che la presenza di Libera è in città e quindi i Consiglieri si espongono anche a figuracce, perché nel momento in cui sostengono che questa Amministrazione ha aderito ad Avviso pubblico e si sentono dire che assolutamente no, dopo una delibera del Consiglio comunale, ovviamente, nessuna provocazione ma la richiesta di essere corretti e di non mettere i Consiglieri in una situazioni spiacevoli. Ripeto: un anno e tre mesi, un accesso agli atti sollecitato due volte e, infine, l’adesione ad Avviso Pubblico, un’associazione per combattere le associazioni di criminalità, la mafia, eccetera. Signor Sindaco, purtroppo, è un’abitudine e quindi non è un semplice errore della Segreteria. In questi giorni ho fatto un accesso agli atti per l’adesione al Manifesto dei Sindaci per il gioco d’azzardo, Legautonomie e Terre di Mezzo, eccetera, e anche questo dopo un anno e più non è stata fatta adesione ed è stata fatta sette-otto giorni dopo che la sottoscritta ha fatto un accesso agli atti. Quindi, signor Sindaco, io le chiedo, visto che è la Giunta che deve fare eseguire gli atti del Consiglio, di seguirlo da vicino l’esecuzione di queste delibere, perché si sta verificando che non vengono attuate, espropriando in questo modo delle sue competenze e dei suoi diritti il Consiglio comunale. PRESIDENTE PIGNATELLI: Grazie passiamo al punto n. 2 all’ordine del giorno, avente a oggetto: “Interpellanza presentata dalla Consigliera comunale Borghi, in merito all’attuazione della delibera n. 99 del 30 luglio 2013: integrazione norme tecniche di attuazione (N.T.A.) del P.G.T.”. L’interpellante ha depositato, in data 10 giugno 2014 al protocollo del Comune, il seguente atto ispettivo: “Con riferimento alla delibera in oggetto, approvata all’unanimità del Consiglio comunale circa un anno fa, si chiede di conoscere: quali passi abbia compiuto l’Amministrazione per dotarsi di norme che non mettano più la nostra città in condizione di vedersi calare dall’alto scelte ambientali insostenibili, norme cioè da inserirsi nell’N.T.A. del P.G.T. che vietano in modo manifesto e chiaro su tutto il territorio comunale le discariche di alcun tipo, impianti di trattamento rifiuti, qualsiasi attività ritenuta nociva per l’ambiente, in particolare nuovi insediamenti produttivi che effettuano in toto o in parte lavorazioni insalubri iscritte nella prima classe di cui al DM 5 settembre ’94 e successive modificazioni e integrazioni, la dispersione nel suolo di liquidi contaminati, lo stoccaggio di rifiuti, reflui, sostanze chimiche pericolose e radioattive. Le apprezzabili posizioni manifestate in relazione a ecologica devono, infatti, secondo la delibera consiliare citata in premessa, trasformarsi in norme che vincolino anche le future Amministrazioni”. Assessore Nisoli, per la risposta. Prego. ASSESSORE NISOLI: Buonasera. Con riferimento all’interpellanza in oggetto specificata, tendente ad ottenere notizie in merito all’attuazione della delibera del Consiglio comunale n. 99 del 30 luglio 2013, con la quale è stata approvata la mozione presentata dai Consiglieri Ariella Borghi, Daniela Ciocca, Francesco Lingiardi, Simona Bussini, Federico Merisi e Luigi Minuti, in data 16.07.2013, protocollo 35739, relativa all’integrazione della N.T.A. del P.G.T. con l’inserimento del divieto su tutto il territorio comunale dell’insediamento di discariche di alcun tipo, impianti di trattamento rifiuti, qualsiasi attività ritenuta nociva per l’ambiente, in particolare nuovi insediamenti produttivi che effettuano in toto o in parte lavorazioni insalubri iscritte nella prima classe di cui al DM 5 settembre ’94, la dispersione nel suolo di liquidi contaminanti, lo stoccaggio di reflui, rifiuti, sostanze chimiche pericolose e radioattive, si informa che: uno specifico articolo sul divieto di insediamento delle attività sopraelencate sarà inserito contestualmente all’adozione della variante al Piano delle Regole e al Piano dei Servizi, in fase di predisposizione, nell’elaborato del P.G.T. denominato “F5 disposizioni comuni”, elaborato a valenza generale, le cui disposizioni sono comuni a tutti gli atti di P.G.T; si presume di adottare la variante nell’autunno di quest’anno. PRESIDENTE PIGNATELLI: Grazie, Assessore. Consigliera Borghi, è iscritto a parlare. Può dichiararsi soddisfatta o meno. Prego. CONSIGLIERE BORGHI: Si trattava di una delibera del 30.07.2013, quindi un anno fa, e ancora questa Amministrazione su una materia delicata come quella dell’ambiente non ha preso in considerazione - e di varianti ne ha fatte e come - questa problematica. Un’altra volta devo sottolineare che viene calpestata la democrazia del Consiglio comunale, che deve essere una, diciamo, attenzione precipua da parte del Sindaco e di tutta la Giunta. Passano non mesi, passano anni, anni e mesi, e non vediamo attuate le delibere che questo Consiglio adotta. Sottolineo che va ridata la competenza democratica che il Consiglio comunale ha e deve avere. PRESIDENTE PIGNATELLI: Grazie. Procediamo con il punto n. 3 all’ordine del giorno, avente a oggetto: “Interpellanza presentata dalla Consigliera comunale Ciocca Daniela, relativa al finanziamento del Ministero dell’economia e delle finanze di euro 200.000 per trasformazione ex scuole Cerreto in sede di servizi pubblici”. L’interpellante, in data 11 giugno 2014, ha depositato al protocollo del Comune il seguente atto ispettivo: “Premesso che in data 28 ottobre 2010 è stato emesso il decreto che ha assegnato al Comune di Treviglio il contributo di euro 200.000, per la trasformazione dell’ex scuola elementare del Cerreto in sede di servizi pubblici, e che tale cifra è stata regolarmente appostate in bilancio e riscossa; il Ministero dell’economia e delle finanze, Ente erogatore del finanziamento, con risposta acclarata al protocollo del Comune di Treviglio n. 29580 dell’11 giugno 2013, comunica che il contributo in questione può essere utilizzato esclusivamente per le finalità espressamente individuate e recepite nel decreto ministeriale di attribuzione, precisando che nel caso di mancato utilizzo del finanziamento erogato per la trasformazione ex scuole Cerreto in sede di servizi pubblici, così come puntualmente indicato nel decreto attuativo del 28 ottobre 2010, dovrà provvedere al versamento in bilancio delle somme stesse sulla base delle disposizioni di cui all’articolo 7, comma 2, del predetto decreto; preso atto della comunicazione della Prefettura di Bergamo Ufficio territoriale del Governo alla Corte dei conti e per conoscenza al Comune di Treviglio, acclarata al protocollo n. 24527 del 12 maggio 2014, nella quale si rileva che il Comune Treviglio non ha presentato alcuna documentazione a questa Prefettura UTG, né si hanno elementi di notizie circa il completo pagamento a conclusione dell’intervento complessivamente finanziato; i sottoscritti Consiglieri chiedono: di conoscere quali atti, di conseguenza, l’Amministrazione comunale abbia adottato”. La parola al Sindaco, per la risposta. SINDACO PEZZONI: Grazie, Presidente. Si era diffusa la notizia che è stata richiesta la restituzione del finanziamento, cosa che non è. E’ stato chiesto come e se è stato utilizzato il finanziamento, finanziamento che era destinato alla ristrutturazione nei progetti della precedente Amministrazione della scuola del Cerreto, a cui si diceva: “era stato rifatto il tetto?”. Sì, era stato rifatto il tetto, per il semplice motivo che era stato danneggiato da un evento, da una tromba d’aria che aveva necessitato, aveva comportato il necessario rifacimento per evitare che l’edificio si ammalorasse in più. Abbiamo già detto, più e più volte, che questa Amministrazione non ritiene di fare la stessa scelta non di prospettiva che è stata fatta, ad esempio, per alcune parti dell’edificio ex UPIM, mantenendo in essere fabbricati piuttosto desueti, piuttosto anziani di età, che hanno un consumo energetico molto alto che in pratica comporterebbero una spesa, in questo caso di circa 400.000 euro, oltre quelli che già sono stati spesi, per avere un immobile che comunque non è prestazionalmente in linea con le richieste che oggi ci sono. Avevamo aperto, e continuiamo ad avere aperto, un’interlocuzione con gli istituti educativi. Non dimentichiamoci che nella sede nella zona vicina all’ex fabbricato delle scuole era prevista la realizzazione del nuovo fabbricato di una scuola agroalimentare, che poi ha avuto un’altra destinazione, e adesso gli istituti educativi stanno pensando al trasferimento della sede del loro storico asilo infantile, quindi della scuola dell’infanzia. Quindi, com’è la situazione oggi? 200.000 euro sono depositati e sono disponibili ancora sul conto del Comune, è stata attivata da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri un’iniziativa che viene definita “Sblocca Italia” e a senso di questa iniziativa l’Amministrazione comunale ha fatto presente come l’Amministrazione centrale dello Stato sia molto spesso sorda rispetto alle richieste anche degli Enti locali, perché? Perché in Regione Lombardia la demolizione e ricostruzione vengono assimilate agli interventi di manutenzione straordinaria. Quindi abbiamo una legislazione regionale che consente una cosa, una nazionale che non la consente. E’ stato chiesto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri di farsi carico di questa distanza tra le due normative, in maniera tale che possono essere fruiti i contributi. Siamo in attesa della risposta che è stata chiesta al Presidente del Consiglio. Nel frattempo, però, tengo a sottolineare, per completezza, visto che si parla di soldi che devono essere restituiti, che all’inizio di quest’anno abbiamo restituito all’Amministrazione centrale la somma di 32.400 euro, che sono quelli del progetto “Cantiere aperto per allargare gli spazi di vita” che era stato finanziato nel 2008, e che non è stato poi correttamente rendicontate, e quei fondi non sono stati correttamente utilizzati, l’80% della somma era stato dato come contributo a fondo perduto da parte del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali. Io devo ringraziare la dottoressa Falchetti per il lavoro che ha fatto di ricostruzione delle Poste, che è stato particolarmente complicato in considerazione del fatto che risultano ancora, comunque, non del tutto completati alcuni versamenti e alcune sottoscrizioni da parte dei partner del progetto. Evidenzio che, senza suonare i bellici o ricalchi come fa qualcuno, abbiamo liquidato questa somma predisponendo nell’assestamento di bilancio a novembre l’importo che sarebbe stato da restituire, 32.400 euro, quelli sono tornati indietro. PRESIDENTE PIGNATELLI: Ha chiesto la parola la consigliera Ciocca, per dichiararsi soddisfatta o meno. Prego. CONSIGLIERE CIOCCA: Ma neanche per idea, perché qui assistiamo a due cose: primo, una relazione a velocità del suono, e il Sindaco ci ha abituato a questo, più parla velocemente e più sotto c’è qualcosa di poco chiaro; secondo, si tira in ballo la questione del “Cantiere aperto” che non c’entra un tubo e che adesso vi spiego, se mi date due secondi, visto che essendo l’Assessore a suo tempo della questione. Qui si dicono, come sempre, non si dicono delle cose false, le si fanno pensare, perché, è vero, sono arrivati i 64.000 euro per il progetto “Cantiere aperto” e le associazioni che col coordinamento dell’ufficio istruzione hanno messo in campo dei lavori, che sono stati effettuati sulle seconde generazioni di immigrati, non hanno completato la rendicontazione, nel senso che l’hanno fatta male, per cui alcune cifre non sono state accettate e quindi le associazioni, non il Comune, dovranno sistemare la cosa. I 32.000 euro sono stati non spesi su un totale di 64, ma la restante somma di questo finanziamento è andata a progetti finalizzati all’integrazione delle seconde generazioni. Ora, cioè, far passare questa roba come la storia del Cerreto è una cosa che non sta né in cielo, né in terra, perché? Premesso: sono i giornali che hanno scritto, semplificando la cosa, che il Comune dovrà restituire i soldi. Noi per adesso siamo in una situazione di limbo. Effettivamente 200.000 euro - che non sono mica pochi - erano destinate al Cerreto, alla riqualificazione della scuola elementare del Cerreto, com’era desiderio dei residenti del Cerreto e del Comitato del Cerreto che si era costituito, e il progetto di ristrutturazione complessiva che adesso viene gravato, non si dice che l’immobile è sgarrupato, si dice che l’immobile è vecchio, non è prestazionalmente adeguato. A parte che, probabilmente, tre quarti delle case in cui abitiamo noi non sono prestazionalmente adeguate, perché la normativa sugli impianti non era ancora emessa. (Ndt, intervento fuori microfono) Senti, piantala. Qui ci sono 200.000 euro, va bene? Che sono stati dati… (Ndt, intervento fuori microfono) PRESIDENTE PIGNATELLI: Non parlate tra di voi. CONSIGLIERE CIOCCA: Io non parlo, io parlo con voi, se volete. PRESIDENTE PIGNATELLI: Sto parlando all’Aula. I Consiglieri non parlino fra di loro e la consigliera Ciocca possa finire il suo intervento. CONSIGLIERE CIOCCA: Quindi, se l’Aula sta zitta io vado avanti. Allora, qui ci sono 200.000 euro che sono stati concessi in maniera finalizzata, cioè dalle lettere che si sono scambiati l’Amministrazione comunale con il Ministero è chiaro che il Ministero dice “o sono usati per quello o vanno versati in bilancio”, che tradotto in italiano vuol dire che vanno restituiti. Ora, il problema qual è? Il problema è che non si capisce per quale motivo si vada contro una scelta che ha un suo senso all’interno della, così, come si chiama?, organizzazione di strutture del quartiere, perché ci sarebbe una spesa in differenza di 200.000 euro. Ma questo era già abbastanza chiaro, cioè è finanziato per il 50%, quando ormai si sono viste opere finanziate al 50% che poi non vengono realizzate? Il progetto di ristrutturazione era stato preparate dagli uffici tecnici, i nostri uffici tecnici, non è che sia stata un’idea campata per aria, e quindi a noi era sembrato corretto utilizzare questo finanziamento per. Tutti gli altri paragoni che vengono tirati in ballo non c’entrano niente. Sotto la struttura del Cerreto non c’è un deposito di acqua che rende necessario tutto quel lavoro che, ovviamente, si è reso necessario per sistemare l’UPIM, cioè sono tutti “arrampicarsi sui vetri”. Sindaco, la questione è questa: lei in genere non ama… cioè, interpreta tutte le interpellanze come una specie di dichiarazione di guerra. Qui c’è un finanziamento, che può andare a buon fine, e l’unica cosa chiara è che se non viene usato per quello scopo lì lo si perde. Il fatto adesso, l’ultima news, tirarmi in ballo il decreto “Sblocca Italia”, ma da quel che so io, però non ho la possibilità adesso come adesso di andare a leggere cosa c’è scritto, serve per fare in modo che… PRESIDENTE PIGNATELLI: Concluda. CONSIGLIERE CIOCCA: …I Comuni possano utilizzare i fondi che attualmente sono congelati. Ma cosa c’entra con il nostro problema, che è avere i 200.000 euro finalizzati per il Cerreto, per la ristrutturazione della scuola, e se viene modificato - lei l’aveva già detto in altre due occasioni, perché questa questione l’abbiamo già tirato fuori altre volte -, se non viene utilizzato per quello scopo lì lo si perde. La domanda è: perché? PRESIDENTE PIGNATELLI: Grazie, Consigliere. (Ndt, intervento fuori microfono) Consigliere Giussani, stiamo conducendo l’Aula come al solito in modo tranquillo, per cui invito i Consiglieri a essere sereni. (Ndt, intervento fuori microfono) Consigliere Giussani, ho richiamato la Consigliera al quinto minuto. Poi spero che la partita non abbia esacerbato gli animi. (Ndt, intervento fuori microfono) Consigliere, grazie. La diamo la parola al Sindaco per la replica o facciamo un altro comizio? Perché se no non la diamo al Sindaco, Consigliere. Prego, Sindaco. SINDACO PEZZONI: Grazie, Presidente. Solo per sottolineare una cosa: l’indirizzo di questa Amministrazione, per quanto possibile, è quello di rinnovare il patrimonio immobiliare. Per cui, l’abbiamo già detto e mi pare che non sia una novità, piuttosto che una pessima ristrutturazione è molto meglio attendere una nuova costruzione. L’abbiamo detto al Comitato del Cerreto appena si è insediato e continuiamo a ribadirlo. Nel momento in cui stiamo cercando di utilizzare queste risorse, le utilizziamo per fare un edificio nuovo. Questa è l’intenzione dell’Amministrazione, è di usare quelle risorse su quell’edificio. Siccome mi pare che la stampa riferisca che questa Amministrazione deve soltanto disfare quello che altri hanno presentato, oppure questa Amministrazione sia soltanto in grado di perdere i soldi che altri hanno portato a casa, ho sottolineato per completezza di informazione al Consiglio comunale, perché forse quel punto non è passato e non è stato oggetto di attenzione, e mi sembra strano vista l’acribia con cui guardate i bilanci, che comunque 32.400 euro sono anche tornati indietro e che erano soldi che si sarebbero potuti spendere per i processi di integrazione che vengono generalmente lamentati come non compatibili con l’attività di questa Amministrazione. Questo era quello che volevo sottolineare. Grazie. PRESIDENTE PIGNATELLI: Grazie, signor Sindaco. Passiamo al punto n. 4, avente a oggetto: “Interpellanza presentata dal consigliere comunale Lingiardi, in merito al progetto Notte: area intervento di comunità, ipotesi per un codice etico sull’alcolismo e di buone pratiche sul gioco d’azzardo patologico, sul territorio degli ambiti territoriali 13 di Treviglio e 14 di Romano di Lombardia (giugno 2013)”. Il Consigliere ha presentato, al protocollo del Comune in data 16 giugno 2014, la seguente interpellanza, ve ne do lettura: “Visti gli atti prodotti entro il 2013 (e qui allegati) dagli ambiti territoriali di Treviglio e di Romano di Lombardia, in collaborazione con l’ASL Lombardia Dipartimento delle dipendenze SER Bergamo 2, unità operativa prevenzione, con Itaca società cooperativa sociale di Morengo; considerato che allo sviluppo dei codici etici sull’abuso di alcol e sul gioco d’azzardo hanno partecipato parecchi portatori di interesse, fra cui anche l’Assessora ai servizi sociali di Treviglio e il Consiglio delle donne del nostro Comune; rilevato che i codici etici dell’area abuso di alcol e dell’area dipendenza da gioco d’azzardo sono stati approvati dall’Assemblea dei Sindaci il 28.11.2013; valutati gli importanti obiettivi del progetto Notte, che prevede strategie di prevenzione, informazione e riduzione dei rischi correlati all’uso e abuso di alcol, di sostanze e del gioco d’azzardo strategie, che coinvolgano gli esercizi commerciali territoriali e la comunità per sviluppare una maggiore sensibilizzazione e una forte responsabilizzazione della problematica; il Consiglio comunale chiede di sapere: quali degli atti e delle azioni previste dal progetto Notte, ben declinati dai documenti allegati, oltre all’adesione al Manifesto dei Sindaci, l’Amministrazione abbia compiuto, stia compiendo o abbia intenzione di compiere nel futuro; se la Giunta intende coinvolgere in tali tematiche il Consiglio comunale chiedendogli, come ha fatto l’Assemblea dei Sindaci, di approvare i codici etici in argomento; a quali delle buone prassi indicate dal progetto Notte il nostro Comune ha dato formale attuazione in occasione delle feste estive che si stanno già svolgendo”. Dà risposta, per la Giunta, l’Assessore ai servizi sociali. Prego. ASSESSORE PRANDINA: Grazie, Presidente. Rispondendo all’interpellanza del consigliere Lingiardi, presentata in data 16.06.2014, riferisco quanto segue: i progetti citati, “Ripigliati la notte” e “Codice etico sull’alcolismo e gioco d’azzardo patologico” non sono progetti comunali, ma sono progetti inseriti all’interno del piano di zona triennale dell’ambito territoriale di Treviglio. Soggetto promotore e gestore è, pertanto, l’ambito territoriale in cui il Comune di Treviglio è rappresentato unitamente agli altri 17 Comuni coinvolti; la popolazione di riferimento non è, pertanto, solo quella comunale ma quella di tutti i Comuni dall’ambito di Treviglio. Il Direttore sociale, dottor Federico Palla, sentito proprio per la predisposizione di questa risposta, ha sottolineato l’importanza che l’azione sia svolta di concerto tra tutte le Amministrazioni comunali dell’ambito, al fine di dare al progetto il rilievo che merita e ha indicato nello specifico le azioni in programma dell’ambito territoriale con l’attiva partecipazione del Comune di Treviglio. Le azioni sono: primo, proseguire il confronto territoriale sulle politiche di prevenzione, e nello specifico sulla buona riuscita delle iniziative contenute nel protocollo, attraverso la partecipazione attiva al tavolo di sviluppo di comunità previsto all’interno del piano di zona dell’ambito di Treviglio. In merito, il Comune di Treviglio ha partecipato in modo attivo attraverso il referente del progetto comunale PREGIO (Prevenzione Giovanile), l’Assessore ai servizi sociali e un referente del Consiglio delle donne. Secondo: impegno per il prossimo piano di zona d’ambito a proseguire nella realizzazione della campagna pubblica di sensibilizzazione, coinvolgendo il più possibile i giovani del territorio. Terzo: in seguito all’adesione da parte di esercizi commerciali, il Comune collaborerà con l’ambito territoriale alla realizzazione di azioni di monitoraggio degli Enti che aderiscono al codice etico, anche in questo caso coinvolgendo il più possibile i giovani del territorio. Quarto punto: il nostro Comune ha aderito al Manifesto ANCI, attraverso l’ambito e attraverso il Consiglio di rappresentanza dei Sindaci ASL. Questo a smentire quello che poco fa… (Ndt, intervento fuori microfono) No, è fatto attraverso il Consiglio di rappresentanza dei Sindaci e ho anche la risposta che le farò avere. Quinto: promuovere la conoscenza del codice etico sull’alcol nell’ambito della realizzazione delle feste estive, mediante l’esposizione dello stesso. Questo si può fare già da subito, data l’imminenza delle manifestazioni dei partiti, parlo della festa della Lega, della festa dell’Unità, che seguirà, e sarà consegnato il codice da affiggere in modo ben visibile agli avventori delle feste di partito e anche altre feste di associazioni. Questo si riesce ad attualizzarlo immediatamente, proprio per i tempi stretti. La piena realizzazione di quanto sopra dettagliato, attende anche l’insediamento delle nuove Amministrazioni comunali presso i Comuni dell’ambito che sono stati impegnati nelle elezioni amministrative, in quanto l’ambito territoriale intende agire all’unisono sull’intero territorio di riferimento. Per completezza, una cosa che non trovate scritto sul cartaceo che vi ho consegnato: proprio domani, sempre in tema di prevenzione, al Consiglio di Amministrazione di Risorsa Sociale si tratterà il progetto “Life skills”, è finanziato totalmente dall’ASL di Bergamo, sulle tematiche di prevenzione in generale alle dipendenze, per cui anche all’abuso di alcol; il progetto interesserà i docenti della scuola secondaria di primo grado e della scuola secondaria di secondo grado. Questo è un programma già validato, che si stava dimostrando di produrre significativi cambiamenti degli stili di vita dei nostri giovani. Fino all’anno scorso gli istituti comprensivi e le scuole superiori non hanno partecipato al progetto, mentre altre scuole del bergamasco avevano aderito, perché mancavano le risorse per pagare gli straordinari ai docenti. Domani decideremo - e io spero positivamente - di andare incontro, proprio all’insegna del diritto allo studio, a questa criticità che acclarano gli istituti comprensivi e le scuole superiori di secondo grado. Grazie. PRESIDENTE PIGNATELLI: Grazie, Assessore. Ha superato i cinque minuti, ma non abbiamo fatto una tragedia. Chiede… (Ndt, intervento fuori microfono) Certamente, infatti. Ha chiesto la parola il consigliere Lingiardi. Può dichiararsi soddisfatto o meno. Ha cinque minuti, si ricordi. CONSIGLIERE LINGIARDI: Grazie, Presidente. Beh, mi dichiaro parzialmente soddisfatto. Ci sono alcune considerazioni che vengono riportate, vengono riprese, appunto, da tutto quello che era stato scritto nell’interpellanza, però io mi sarei aspettato qualcosa di più, un risultato di questo progetto, ad esempio, progetto che è iniziato nel giugno del 2013, è passato un anno, mi sarei aspettato di vedere qualche risultato, magari anche in Commissione, io non chiedo mai sempre e solo il Consiglio, sarebbe bello portare in Commissione questi risultati, anche non solo dei progetti di Treviglio. Vorrei vedere i progetti di Treviglio, ma anche quelli di Risorsa Sociale. Noi facciamo parte di Risorsa Sociale, gli diamo parecchi soldi a Risorsa Sociale per fare progetti di ambito, e quindi è interessante anche su questo aspetto vedere i risultati. Il nostro naturalmente è un ruolo, come dire, di sollecitatori di queste iniziative di zona, no? Non dobbiamo abbassare la guardia. Abbiamo portato in Consiglio comunale sulla questione del gioco d’azzardo un progetto per diminuire gli orari, ci sono tante altre cose che si possono fare e non dobbiamo abbassare la guardia, veramente, dobbiamo essere sempre pronti. Noi lo facciamo da sollecitatori, però, magari, come Giunta potreste darci, appunto, qualche risultato di quello che viene messo in campo. A volte viene da dire, penso, mi veniva da dire anche a me in passato: “ma cosa possiamo fare noi su queste cose?”. Ci sono, appunto, queste buone prassi che vengono un po’, a volte, raccolte dai Comuni magari più importanti che hanno già fatto qualcosa, e queste buone prassi devono essere, secondo me, messe all’opera, sviluppate. Il discorso del codice etico è importante anche rispetto, ad esempio, alle questioni delle feste di partito ma anche, ad esempio, sulla questione dell’apertura dei negozi e dei bar del mercoledì, quando c’è tanta gente, il discorso, ad esempio, di essere attenti di fare, come dire, essere attenti a gran parte dei baristi a non dare alcol ai minori. Questa è una cosa molto importante ne sentiamo molto in giro le risonanze su questa questione, bisogna si facciano i controlli, ci si metta in moto proprio anche rispetto a questa questione. Il discorso, ad esempio, questo progetto “Ripigliati la notte”, ecco, mi ricordo che era già iniziato penso anche da quattro-cinque anni fa, lo facevano, si andava in giro con un camper e davano dei risultati anche abbastanza importanti, nel senso che fuori dalle discoteche questi ragazzi si avvicinavano, misuravano l’alcoltest e poi si diceva “puoi andare” oppure “aspetta”. Ecco, adesso forse lo si fa in modo diverso, però, sarebbe bello, appunto, portarlo in Consiglio oppure, appunto, in Commissione e cercare di vedere oltre a questo quale mossa può fare anche il Comune di Treviglio. Io ribadisco il concetto: noi siamo sollecitatori di queste questioni (lo ribadisco alla Giunta). Portatecele in Commissione, verifichiamo, valutiamo, deliberiamo magari anche qualcosa, gli stessi codici etici possono essere deliberati; sono stati deliberati dall’Assemblea dei Sindaci, però portiamoli anche qua, facciamoli vedere. (Ndt, intervento fuori microfono) Okay, bene. Io concludo qui. Ecco, non vorrei dire di non essere soddisfatto, però spingiamo di più su queste cose, non abbandoniamo veramente questi progetti e non abbandoniamo perché poi queste questioni ci saltano addosso in un altro modo. Lo sa benissimo l’Assessore, il gioco d’azzardo lo affronterà tutti i giorni con le persone che vengono da lei, sicuramente, a chiedere poi magari soldi perché non li hanno per mangiare. Grazie. PRESIDENTE PIGNATELLI: Grazie. Prego, per replica, Assessore. ASSESSORE PRANDINA: A integrazione: oggi la Regione Lombardia, il Presidente Maroni l’ha annunciato mezz’ora fa, proprio mentre c’era la partita di calcio, io ho visto un altro programma, ha annunciato un fondo di 3 milioni di euro per la ludopatia, per contrastare la ludopatia. Io penso a che questo potranno attingere associazioni, Enti, eccetera, eccetera, poi aspettiamo, diciamo, le direttive di attuazione e procederemo, sicuramente, perché vogliamo portare a casa dei fondi per rendere ancora più incisiva la nostra azione, con risorse al sociale o senza risorse al sociale, nel senso che anche a livello comunale possiamo essere autonomi. PRESIDENTE PIGNATELLI: Grazie, Assessore. Procediamo col punto n. 5 all’ordine del giorno, avente a oggetto: “Approvazione bilancio d’esercizio anno 2013 società partecipata COGEIDE S.p.A.”. Abbiamo in Aula il Presidente e il Direttore della COGEIDE, il dottor Rigamonti e l’ingegner Sebastio. Li invito a sedersi fra i banchi della Giunta. DOTT. RIGAMONTI: Si sente? Sì, perfetto. Buonasera a tutti. Allora, mi presento: sono Rigamonti, sono il Presidente in carica di COGEIDE. E’ un piacere venire a presentare all’interno del Consiglio di Treviglio il bilancio della COGEIDE, anche perché sono stato ben preceduto prima, quindi penso che sto parlando di una società sia ben conosciuta all’interno della vostra realtà. Il bilancio di quest’anno è un bilancio che, tutto sommato, rispecchia l’andamento ordinario, diciamo così, della gestione tipica di COGEIDE. C’è stato un discorso di contrazione in termini di ricavi, per un utilizzo inferiore del ciclo idrico. Il Consiglio di Amministrazione si è trovato a fare scelte legate all’accantonamento di una somma maggiore, quindi un accantonamento straordinario di circa 310.000 euro a bilancio, per un’annosa vicenda legata al recupero degli aiuti di Stato, e con questa somma accantonata diciamo che abbiamo coperto per intero la richiesta che verrà fatta poi da parte dell’Agenzia delle Entrate sul ricorso presentato all’epoca da parte dall’Agenzia delle Entrate di Romano di Lombardia. Per quanto riguarda il discorso della contrazione dei ricavi, oltre al fatto che la riduzione deriva soprattutto da un minor utilizzo dell’acqua, nasce anche dalla riduzione dei servizi offerti per conto di Unigas che se li è riportati in pancia, quindi abbiamo avuto un controvalore negativo di circa 500-600.000 euro rispetto all’anno precedente. Ciononostante, il risultato si è attestato a un utile prima delle imposte di circa 538.000 euro, che al netto delle imposte con il carico fiscale è arrivato ad aver 231.950 euro di utile dell’esercizio netto delle imposte. Per quanto riguarda la distribuzione l’anno scorso sono stati distribuiti, secondo delibera dell’Assemblea dei Soci, l’utile accantonato all’esercizio precedente. L’Assemblea deciderà, poi, la destinazione in data 12 luglio per quanto riguarda l’utile dell’esercizio di quest’anno. Questo è un po’ la sintesi del lavoro. Abbiamo avuto, come sapete, il giudizio positivo da parte del TAR sul ricorso che era stato presentato da parte della Provincia, siamo stati chiamati al tavolo delle regole per poter gestire a livello provinciale l’annoso problema legato alla gestione del sistema idrico integrato, il tavolo delle regole è stato più volte sollecitato da parte del Presidente della Provincia e di tutte le parti interessate, ma purtroppo la tempistica e la ristrettezza dei termini non hanno potuto produrre, probabilmente, il lavoro che il tavolo avrebbe… che tutti si auspicavano potesse produrre. Quindi, in questo momento, cioè, in questo momento la conseguenza è stata che siamo andati ovviamente a sentenza. La sentenza è stata favorevole, quindi dal punto di vista pratico sono state riconosciute sostanzialmente alla COGEIDE l’asset sociale che è quello di avere una società partecipata da un socio privato con gara regolare, e quindi sono mantenute in essere tutte le licenze fino alla naturale scadenza. Ovviamente la controparte, in questo caso l’ATO e l’Uniacque, per quanto di sua competenza, hanno fatto altre valutazioni. Da parte nostra c’è sempre la volontà di trovare al tavolo delle regole una soluzione a questo problema. Per quanto riguarda il resto, sono a disposizione se qualcuno ha delle domande. Questo è il quadro della situazione. Grazie. PRESIDENTE PIGNATELLI: Grazie. Dichiaro aperta la discussione. Invito i Consiglieri a iscriversi, anche per eventuali domande ai nostri ospiti. Nessuno interviene? E’ iscritta a parlare la consigliera Borghi. Ne ha facoltà. CONSIGLIERE BORGHI: No, è solamente per ringraziare il dottor Sebastio e stasera il Presidente, soprattutto, mi consenta, il dottor Sebastio che è venuto in Commissione ed ha ampiamente illustrato il bilancio, le tre criticità che quest’anno si sono avute, le previsioni del superamento di queste criticità, eccetera. Quindi non volevamo deludervi senza almeno un commento, che nel nostro caso è di approvazione, insomma. Voteremo convintamente questo bilancio, continueremo a seguire COGEIDE, con la speranza che il Sindaco pure la sostenga in modo forte nel suo cammino per un inserimento graduale dentro Uniacque. Solo questo perché, mi pare, che almeno il nostro grazie sentito ci debba essere. Grazie. PRESIDENTE PIGNATELLI: E’ iscritta a parlare la consigliera Ciocca. Ne ha facoltà. CONSIGLIERE CIOCCA: Io ho già sentito la relazione dell’ingegner Sebastio in Commissione, quindi non posso che confermare quanto ha detto la consigliera Borghi. Però, volevo cogliere un’occasione per porre all’ingegner Sebastio le domande che io ho già posto. Perché lo faccio? Non perché non ho capito le risposte, ma perché nel verbale della riunione della Commissione non c’è una parola su questo argomento. Ora, siccome fortunatamente in questa sede esiste lo streaming, esistono anche gli altri Consiglieri che non hanno sentito le risposte e un pubblico che ci può seguire a casa che magari le vuol sentire, le rifaccio le tre domande oggetto casette dell’acqua. Domanda numero uno: quante casette dell’acqua sono state installate nei Comuni di competenza di COGEIDE? Se ci sono domande inevase di installazione. Punto tre: quanto viene a costare un’installazione e a chi compete il finanziamento? Nel caso competa a COGEIDE, se il bilancio di COGEIDE, che mi pare così sorridente e roseo - per quello che ho capito io -, possa prevedere ulteriori interventi di questo genere. Grazie. Ripeto: lo faccio per questo motivo. Anzi, volevo ricordare al Segretario che a maggior ragione adesso che ci siamo trasferiti nella saletta dei Consiglieri, dove non c’è nessun tipo di impianto, e quindi venendo a cadere oggettivamente la possibilità da lei più volte annunciata di riprendere in streaming, di mandare in streaming anche la riunione delle Commissioni, se non si può provvedere a che i verbali contengano un minimo di traccia dei lavori della Commissione, perché così come sono si capisce solo che se proprio uno apre la bocca e dice che un argomento va in Consiglio, punto e basta, a meno che una persona non chieda espressamente di mettere a verbale una dichiarazione. Cioè, non mi sembra uno strumento che possa testimoniare il lavoro della Commissione. Questo è un inciso. Grazie. PRESIDENTE PIGNATELLI: Grazie. Vi sono altri interventi? Vediamo se vi sono altre domande, così potete rispondere. Nessun altro interviene? Nessun altro. Prego, ingegnere. DOTT. SEBASTIO: Sì, devo… Ah, è automatico. Va beh, innanzitutto la domanda sulle casette dell’acqua in qualche modo mi solleva, perché è una domanda facile, insomma, tutto sommato sappiamo rispondere, è anche serena, è un’occasione ludica la casetta dell’acqua, e quindi ci si confronta anche simpaticamente. No, allora, noi ci siamo mossi sulla richiesta delle Amministrazioni che hanno sposato l’iniziativa e pertanto abbiamo installato 14 casette dell’acqua. Non tutte le Amministrazioni, devo dire. Le nostre sì, perché nei piccoli Comuni è particolarmente sentito il desiderio di avere questo oggetto che, in realtà, non ha una… il cui successo non si spiega, cioè in effetti è inspiegabile, perché in qualche modo la gente va a prendere l’acqua in questa casetta, benissimo, refrigerata, gassata, e quindi con degli aspetti di gradevolezza che magari non trova a casa ma sostanzialmente è l’acqua del rubinetto. Ma per noi l’acqua della casetta dell’acqua è un passaggio dal supermercato al rubinetto di casa. Ecco perché alla fin fine anch’io, che ero titubante su queste installazioni, poi ho detto: se è un ponte che unisce l’utilizzatore, il consumatore, dal supermercato ad avvicinarlo al rubinetto, perché no? Infatti, le nostre casette si chiamano o “Punto acqua”, o semplicemente “Acqua”, o “Punto Acquadotto”. Quindi, il mio scetticismo iniziale tutto sommato è un pochettino venuto meno vedendo il riscontro che hanno, forse anche inaspettato. Ciò non toglie che, appunto, altre iniziative rivolte a promuovere l’utilizzo dell’acqua del rubinetto o l’utilizzo delle fontanelle sono perfettamente coerenti, sono perfettamente anche condivisibili, e quindi credo che non stia a noi; cioè, la nostra attività è quella di gestire gli acquedotti e di gestire il servizio principale che facciamo, che è quello, poi come l’Amministrazione intenda promuovere l’utilizzo dell’acqua del rubinetto e l’acqua dell’acquedotto è fatto che attiene un pochettino all’Amministrazione. Noi ci muoviamo con l’Amministrazione, quindi chi vuole la casetta dell’acqua la ottiene, in relazione anche alla dimensione del bacino che può offrire. Ad oggi ne abbiamo fatte 14, il riscontro è positivo, ma è un avvicinamento all’acqua del rubinetto. Quando le abbiamo fatte, eccetto qualche Amministrazione che ha voluto un’installazione particolare per questione di gusto, di integrazione urbana, e quindi non si accontentava del nostro standard, noi abbiamo dovuto adottare uno standard sia tecnologico, sia dell’opera civile, proprio per contenere anche i costi di realizzazione, allora in quei casi l’Amministrazione ha provveduto direttamente a realizzare l’opera civile. L’opera meccanica, cioè l’opera idraulica, l’abbiamo sempre realizzata noi, perché su quella volevamo uno standard ben preciso, sia per avere garanzie di qualità, sostanzialmente, ma sia per avere anche una maggior semplicità di manutenzione. 14 casette dal punto di vista tecnologico tutte uguali è per noi un vantaggio importante. Solo tre Amministrazioni hanno ritenuto di farle da sole: Mozzanica, che era l’opera civile, l’opera meccanica sempre noi, Mozzanica che è stata l’istallazione campione; Calvenzano, perché la voleva integrare in una piazza rispetto alla quale aveva un’idea diversa di architettura; e poi Arzago, solo perché aveva un locale da poter adattare facilmente all’accoglimento della parte tecnologica e pertanto l’abbiamo utilizzato nella zona dello spazio. Negli altri casi le abbiamo fatte tutte noi. E’ un modello, ripeto, modulare, che abbiamo ripetuto nelle altre 11 istallazione, in tutto sono 14. Il costo è all’incirca di 24.000 euro per ogni installazione, di cui 12.000 euro per la parte meccanica e 12.000 euro per la parte civile, grossomodo si equivalgono le due componenti, ripeto, proprio per il fatto che siamo riusciti a standardizzare la produzione. Le nostre sono, direi, piacevoli anche a vederle, perché si può anche spendere qualcosa di meno, si vedono delle cose… Per esempio, quella di Arcene, per l’amor del cielo, è sempre piena di gente però non è bellissima a vedersi, insomma, è uno scatolotto messo là. Le nostre ritengo che siano anche abbastanza gradevoli rispetto alla possibilità di integrarle in un parco, in una piazza. Certo, non la metterei nella piazza centrale di Treviglio, non credo che sia all’altezza, però in altre collocazioni sicuramente potrebbe fare la sua figura, insomma, sostanzialmente. Dopodiché, insomma, questo è quanto, insomma. Domande inevase non ce ne sono, cioè quelle che ci sono state fatte le abbiamo fatte. Devo dire che anche a Treviglio è un pochettino più complesso, anche in virtù della maggior popolazione, insomma. Nei piccoli Comuni con una casetta si riesce anche a servire un… (Ndt, intervento fuori microfono) Sì, questo è un altro discorso, certo. Non so se ho… (Ndt, intervento fuori microfono) Beh, allora, questo è importante. Cioè, per noi è un servizio ponte per arrivare all’acqua del rubinetto, quindi è un servizio che ha natura corrispettiva, quindi chi vuole utilizzarlo deve accedere con dei prezzi che sono dei prezzi bassi, calmierati, però più elevati di quello che si avrebbero aprendo il rubinetto di casa. Quindi grava sul nostro bilancio, ma è un servizio a natura corrispettiva, viene ripagato dagli utenti che lo utilizzano. Quindi chi vuole utilizzare la casa dell’acqua paga 4 centesimi al litro l’acqua liscia, 6 centesimi al litro l’acqua gasata. E mi sembra corretto anche verso chi non utilizza quell’acqua, perché o diligentemente preferisce quella di casa propria oppure preferisce andarla a comprare. Noi speriamo di attrarre sempre più gente verso l’acquedotto, perché riteniamo di offrire la stessa qualità, se non superiore, a costi realmente molto, molto, inferiori. CONSIGLIERE CIOCCA: Una piccola coda. In sintesi: se il Comune di Treviglio, l’Amministrazione comunale di Treviglio, decidesse, come si chiama?, per l’installazione, non ci sarebbero problemi per voi dal punto di vista del finanziamento dell’opera? Perché sa che di questi tempi nei Comuni quello che conta è chi paga. PRESIDENTE PIGNATELLI: Ha già risposto, mi pare. (Ndt, intervento fuori microfono: “noi non ci siamo mai tirati indietro”) Vi sono altri interventi? No. Il Sindaco. La parola al Sindaco e concludiamo, quindi. SINDACO PEZZONI: Grazie, Presidente. Io ringrazio il Presidente di COGEIDE e il Direttore di COGEIDE, per l’illustrazione che hanno fatto sia in sede di Commissione, a cui non ho potuto partecipare, che in Consiglio comunale. In merito alla questione reiterata delle casette dell’acqua, questa Amministrazione non ascolta mai nessuno, non ascolta neanche il tavolo dell’acqua il quale propende perché si eviti la costruzione della casetta… (Ndt, intervento fuori microfono) Posso rispondere? Io non hi mai parlato. Dicevo, non ascolta mai nessuno, quindi non ascolta neanche il tavolo dell’acqua che unanimemente dice “opportuno fare il salto direttamente verso l’utilizzo dell’acqua di rubinetto”, in maniera tale che anche questioni igieniche che possono essere sollevate dalla casetta, dico, possano essere superate nella distribuzione direttamente al domicilio. Mi pare che, siccome ci si lamenta molto frequentemente del fatto che non si ascolti nessuno, in questo caso una delle poche volte probabilmente in cui si ascolta qualcuno, stando a detta di persone della minoranza, dico, neanche questa è una decisione che va bene. Comunque, indipendentemente da quello, sono due anni e mezzo che c’è la proposta di COGEIDE, ancora firmata dal Presidente Minuti ai tempi, per l’installazione, abbiamo sentito il tavolo dell’acqua, ha ritenuto opportuno non farlo, ha ritenuto opportuno nell’opuscolo “Trasparenti come l’acqua” continuare a spingere per fare in modo tale che invece di arrivare a questa soluzione, diciamo, di mediazione sia possibile utilizzare quella che viene chiamata “l’acqua del ”indaco" direttamente a casa propria. Io desidero ringraziare il Consiglio di Amministrazione, perché sta proseguendo nell’ottica anche prudenziale, soprattutto, per la chiusura del contenzioso relativo al recupero degli aiuti di Stato, che dimostra ancora una volta che in Italia fare società e fare società pubblica molto spesso diventa quasi un gioco d’azzardo perché, non dimentichiamocelo, il beneficio fiscale di cui COGEIDE ha goduto nel momento in cui è stata fatta la trasformazione da Consorzio in società per azioni era ai tempi una normativa dello Stato che hanno utilizzato tutte le società che hanno fatto, e bene, dico, questa trasformazione, e poi ci siamo trovati a carte cambiate, molto dopo, con la difficoltà di dover restituire delle risorse che oltretutto sono anche dubitabilmente contabilizzabili alla luce del fatto che si trattava di conferimenti, eccetera, eccetera. Io sono convinto, dico, visto che la stessa procedura è stata attraversata anche da S.A.B.B., con un esito però un po’ diverso, che in questo caso si dimostri come sia stata una buona scelta ai tempi quella di cercare di fruire di questa agevolazione, diventi difficile oggi, però i bilanci lo consentono. Sollecitazione del sottoscritto a fare in modo tale che il processo di gestione unitaria, e non unica, della Provincia di Bergamo possa proseguire. Colgo anche l’auspicio del Presidente, in relazione al tavolo delle regole. Anch’io mi aspettavo una maggiore incisività dal punto di vista, almeno, non tanto delle decisioni ma delle prospettive. Mi pare che, invece, anche su quello siamo rimasti un pochino in alto mare. Auguro davvero, dico, che l’attività di COGEIDE possa proseguire nonostante, penso, il ricorso che è stato presentato al Consiglio di Stato da parte dell’Autorità d’ambito. Nella riformulazione delle competenze provinciali vedremo anche che cosa succede sia della Provincia, che dell’Autorità d’ambito e della Conferenza dei Sindaci che la gestisce. Quindi un augurio di buon lavoro e un ringraziamento per il lavoro svolto finora. PRESIDENTE PIGNATELLI: Grazie. Nessun altro è prenotato. Dichiaro chiusa la discussione. Invito i Consiglieri a iscriversi per dichiarazione di voto. Per dichiarazione di voto, il consigliere Merisi. CONSIGLIERE MERISI: Grazie, Presidente. Allora, prima una battuta sulle casette dell’acqua. In effetti, l’acqua erogata dalle casette costa 50-60 volte di più rispetto a quella che viene dal rubinetto. Secondo motivo di dubbio è: se io vado a prendere 12 bottiglie, 18 bottiglie - come vedo fare a Arcene -, e la prendo gasata, dopo due giorni è sgasata, se la prendo fredda dopo due giorni è ancora calda. Per cui non vedo, sinceramente, la necessità, posto che io sono sempre stato molto critico sull’acqua dell’acquedotto di Treviglio e lo sono anche stasera. La prima considerazione è di tipo leggero, l’acqua certe volte è pesante, di tipo leggero, perché rivedendo dopo tanti anni il dottor Rigamonti mi accorgo sempre di più che assomiglia vagamente a Matteo Renzi, gli mancano le capsuline, però. E purtroppo, ahimè, questa è la serata nefasta, funesta, l’ingegner Sebastio mi assomiglia sempre di più a quel grandissimo campione che è stato Paolo Montero, uruguaiano, libero, dell’Atalanta e della Juventus. Queste sono considerazioni molto leggere, perché prevedono evidentemente l’affondo successivo. E l’affondo successivo è: premesso che sul bilancio niente da dire, ringraziamento anche da parte mia per l’attività svolta, però una serie di considerazioni davvero importanti, a mio avviso, sulla relazione sulla gestione, così è. Allora, mi si scrive che a proposito delle acque parassite: acque di infiltrazione di falda e irrigue impropriamente drenate dalle fognature comunali. Questo è un termine abbastanza tecnico, io la leggo così: significa che le reti fognarie non tengono. E allora se non tengono le reti fognarie, e quindi le acque parassite da sopra “inquinano” in senso positivo le fognature comunali, per cui poi, dopo, c’è un problema al depuratore, allora non credo che le fogne siano bucate solo sopra, saranno bucate solo sotto e quindi ci sarà anche un problemino di inquinamento di percolazione, perché le fogne - lo sappiamo tutti - sono più superficiali da quella che è la falda. Ma oggi, o meglio, da ieri, ci sarà un’altra questione davvero delicata da affrontare. Mi si dice che c’è una proposta del piano cave provinciali che interessa per qualcosa come 50 ettari, 60 ettari, il Comune di Treviglio nella parte a nord. Mi si dice, quindi, non sono sicuro, non ho ancora controllato, vorrei controllare, questo lo dico per evitare problemi in futuro, mi si dice così, devo appurare, però una questione di questo genere, una cosa di questo genere, va comunque a inficiare l’acqua di falda, sia per quanto l’inquinamento, sia per quanto la capacità dell’acqua stessa, visto che poi è sottolineata. Si parla di ultimazione dei lavori inerenti le fognature delle aree industriali di Canonica e di Arzago d’Adda. Peccato che manca sempre l’altro pezzo, i tubi sono stati portati ma mancano gli allacciamenti, e non so a chi tocca, se tocca al singolo chiedere e se tocca a COGEIDE fare. Occorre, quindi, fare i conti con le possibili contaminazioni superficiali, siano esse di natura industriale, che agricola. Ma in realtà, ormai, queste contaminazioni sono profonde se arrivano giù in falda a quanto pescano i nostri pozzi. Abbiamo ancora tracce di cromo in via Bellini, avremmo ancora tracce di cromo in via Bellini, perché i dati, gli ultimi, ovviamente, non li abbiamo ancora. C’è un errore di battitura: nel 2013 il Pozzo di via Terni. Non era il 2013, era un po’ prima. Via Bellini il 2013 è messa in rete, con problemi di limo, e lo sappiamo tutti, ma nessuno lo sa, ma la costruzione del pozzo è del 2012 se serve un anno di quattro analisi trimestrali di potabilità. “Per il Comune di Brignano Gera d’Adda, dopo un lungo iter”. Ma se hanno cambiato loro il mappale. Nessuno gli ha detto di cambiare il mappale, si sono accorti che avevano sbagliato mappale. Si parla di “scarsezza delle dotazioni idriche del Comune”. Ma quando mai i giornali di Treviglio, Il Popolo Cattolico, hanno parlato, hanno detto che a Brignano Gera d’Adda c’era un problema di questo tipo? Mai successo. E quindi questo è un posto che, come quello di Treviglio, va nella direzione di probabile, col punto di domanda, definizione. Sulla questione di ferrobatteri di Canonica, questi sono tutti problemi tecnici legati evidentemente a un discorso di tipo economico. Se è un problema di ferrobatteri, probabilmente, l’inquinamento è sulle reti, non è tanto in falda, e quindi l’investimento va in un’altra direzione. PRESIDENTE PIGNATELLI: Consigliere, concluda. CONSIGLIERE MERISI: Sì, concludo. Il modello di flusso non prevede l’ipotetico, anche qui, mi si dice che c’è un nuovo plume di cromo. Il pozzo delle battaglie era quello a livello molto, molto, alto di inquinanti, di un inquinante, e sappiamo qual è. Ci aspettiamo, e questo non credo che dipende da COGEIDE, che l’Ente di ambito si decida a pronunciarsi in un modo o nell’altro. Quindi il mio voto tecnico, da un punto di vista tecnico, sul bilancio è assolutamente positivo, con forti criticità per quello che ho espresso. Grazie. PRESIDENTE PIGNATELLI: Grazie. Nessun altro per dichiarazione di voto? Nessuno. No, è iscritto il consigliere Giussani. Ne ha facoltà. CONSIGLIERE GIUSSANI: Grazie, Presidente. Il discorso delle casette dell’acqua, che arrivano o non arrivano per noi è indifferente, anche perché l’intervento fatto in precedenza da qualcuno è puramente strumentale. L’aspetto che a noi preoccupa è: dobbiamo fare le casette perché l’acqua che dà COGEIDE passerebbe questo messaggio – non è buona. Però, al di là di questo, per l’amor di Dio, non abbiamo nessuna preclusione nei confronti di. La cosa che, invece, io vorrei sottolineare è che sicuramente COGEIDE può migliorare, può migliorare, però prendiamo atto che in un ambito così ampio stanno lavorando, lavorando bene. Per cui, il nostro voto sarà assolutamente favorevole, anche se c’è qualche criticità, ma quelle quando si lavora ci sono. Poi se le fogne, come dice Merisi, hanno i fori sotto o sopra, se l’acqua però è certificata che è buona io dico andiamo avanti. E complimenti per il lavoro fatto. Grazie. PRESIDENTE PIGNATELLI: Nessun altro per dichiarazione di voto? Nessun altro. Pongo, quindi, in votazione il punto n. 5 all’ordine del giorno, avente a oggetto: “Approvazione bilancio d’esercizio anno 2013 società partecipata COGEIDE S.p.A.”. Procediamo con votazione in forma palese e con l’ausilio del sistema elettronico. Dichiaro aperta la votazione. Consigliere Minuti, non ha votato. Dichiaro chiusa la votazione. 17 voti a favore. Nessun contrario. Nessun astenuto. Il Consiglio approva all’unanimità. Deliberiamo anche l’immediata eseguibilità della delibera testé assunta. Votiamo in forma palese e con l’ausilio del sistema elettronico. Dichiaro aperta la votazione. Dichiaro chiusa la votazione. 17 voti a favore. Nessun contrario. Nessun astenuto. Il Consiglio approva all’unanimità. Passiamo al punto n. 6 all’ordine del giorno, avente a oggetto: “Adeguamento Statuti S.A.B.B. S.p.A. ed Ecolegno Bergamasca S.r.l., articolo 4, comma 5, DL 6 luglio 2012, n. 95, nonché gli articoli 1, 2 e 3 del DPR 30 novembre 2012, n. 251”. La parola al Segretario. SEGRETARIO GENERALE: Dunque, il Comune di Treviglio, come loro sanno, è socio direttamente di S.A.B.B. S.p.A. e indirettamente, per il tramite di S.A.B.B., di Ecolegno Bergamasca S.r.l. Entrambi gli Statuti delle due società prevedono l’organo amministrativo solo in composizione collegiale. Con la proposta di deliberazione si vanno a modificare i due Statuti inserendo la previsione anche dell’organo monocratico, in modo tale che l’Assemblea dei Soci che deve avvenire entro la fine di questo mese possa scegliere tra la nomina di un amministratore unico o la nomina del Consiglio di Amministrazione. Lo Statuto viene modificato, poi, in diversi punti per rendere coerente questa possibilità organizzativa in ogni aspetto. E quindi, laddove si parlava di Consiglio di Amministrazione si sostituisce col termine più appropriato e più generale di “Organo amministrativo”, che comprende entrambe le configurazioni dell’organo. Questo vale sia per Ecolegno, che per S.A.B.B. PRESIDENTE PIGNATELLI: Ringraziamo il Segretario. Dichiaro aperta la discussione. La parola al Sindaco. SINDACO PEZZONI: Grazie, Presidente. Sottolineo anch’io la necessità dell’adeguamento, anche se stiamo vedendo che le normative che stanno cambiando ancora ulteriormente superano poi questa fase, che era stata caratterizzata, diciamo, a partire dal Governo Monti, di estromissione per la parte politica dai Consigli di Amministrazione con la possibilità adesso, sembra, anche di ritornare alle forme del passato, quindi Consigli di Amministrazione di tre o cinque persone in cui non ci sono soltanto dipendenti del Comune o in forma maggioritaria, ma anche ancora persone esterne di nomina politica. Io desidero, però, sottolineare che la proposta di adeguamento degli Statuti va in linea con la possibilità che tutti gli Statuti delle società costituende adesso hanno, quindi la nomina o di un amministratore unico o di un Consiglio di Amministrazione a seconda delle necessità che la società manifesta e della volontà che i soci hanno. Quindi questo era uno degli impegni che avevamo chiesto a S.A.B.B. nell’ultima riunione dei soci, quando è stato deliberato il bilancio. Si era anche dato mandato al Consiglio di Amministrazione di predisporre le modifiche, perché le Amministrazioni comunali socie potessero deliberare le modifiche in Consiglio comunale e nella prossima Assemblea prevedere il cambio dello Statuto, in maniera tale da poi poter fare le scelte più opportune per la prosecuzione della gestione sia di S.A.B.B., che di Ecolegno. Quindi preannuncio il mio parere favorevole alla votazione, e ringrazio - anche se non è presente - il Consigliere di Amministrazione di S.A.B.B. per aver ottemperato la richiesta in tempi brevissimi, perché siamo nel giro di venti-venticinque giorni rispetto a quando è stata avanzata la richiesta. Grazie. PRESIDENTE PIGNATELLI: Vi sono altri interventi? Nessuno chiede la parola. Dichiaro chiusa la discussione. Invito i Consiglieri a iscriversi per dichiarazione di voto. Nessuno per dichiarazione di voto. Pongo in votazione il punto n. 6 all’ordine del giorno, avente a oggetto: “Adeguamento Statuti S.A.B.B. S.p.A. ed Ecolegno Bergamasca S.r.l., articolo 4, comma 5, DL 6 luglio 2012 n. 95, nonché agli articoli 1, 2 e 3 del DPR 30 novembre 2012 n. 251”. Procediamo con votazione in forma palese e con sistema elettronico. Dichiaro aperta la votazione. Dichiaro chiusa la votazione. 17 voti a favore. Nessun contrario. Nessun astenuto. Il Consiglio approva all’unanimità. Anche in questo caso deliberiamo l’immediata eseguibilità della delibera testé assunta, procedendo con votazione sempre in forma palese e con l’ausilio del sistema elettronico di votazione. Dichiaro aperta la votazione. I Consiglieri che non hanno votato, provino a votare di nuovo. Non risulta aver votato un Consigliere. Dichiaro chiusa la votazione. Non lo so. Il monitor indica tutti i voti espressi favorevoli. Comunque, votiamo in forma palese con alzata di mano. Chi è favorevole, alzi la mano. Tutti. Chi è contrario, alzi la mano. Nessuno. Chi si astiene, alzi la mano. Nessuno. 17 voti a favore. Il Consiglio approva all’unanimità. Passiamo al punto n. 7 all’ordine del giorno, avente a oggetto: “Approvazione modifica al Piano dei servizi, ai sensi dell’articolo 9, comma 15, legge regionale 12 del 2005, inserimento del nuovo tracciato della strada di collegamento tra via del Bosco la zona ovest”. Assessore Nisoli, prego. ASSESSORE NISOLI: Sì, grazie. Questa delibera riguarda la modifica del Piano dei servizi per la variazione del tracciato della strada di collegamento tra la via del Bosco, all’altezza del palazzetto dello sport, e il quartiere zona ovest, per congiungersi con la via Bezzecca. Questa modifica riguarda solamente il Piano dei servizi, in quanto le aree interessate da questo tracciato stradale sono in gran parte già destinate a sede stradale di una precedente viabilità prevista dal P.G.T., che poi andava a collegarsi con una rotatoria e sbucava sulla strada statale 11 all’altezza, circa, della lottizzazione prevista e mai attuata San Francesco. Invece, con questa variante andiamo ad accorciare un po’ il tragitto di questo percorso stradale e ci colleghiamo direttamente alla via Bezzecca, in modo da portare all’esterno il traffico e in più collegare agevolmente in sicurezza quello che è l’abitato dal quartiere ovest con il centro cittadino. E’ stato fatto l’avvio del procedimento con delibera di Giunta comunale n. 54 del 16 aprile, è stato pubblicato anche su Albo pretorio, BURL e su Il Popolo Cattolico. Sono pervenuti dei suggerimenti da parte dei due proprietari delle aree, i quali indicavano alcuni aggiustamenti da fare al percorso, e uno di questi è meritevole di essere preso in considerazione. Con questa delibera, trattandosi di realizzazione di attrezzature pubbliche e di una modesta, una piccola parte, di territorio, non è necessario attivare il procedimento né di VAS, né di esclusione della VAS. Pertanto, con questa delibera modifichiamo le tavole del Piano dei servizi e approviamo lo studio di fattibilità di questo nuovo tracciato stradale, così da poter avviare la procedura di esproprio e successivamente di realizzazione di questa nuova strada. PRESIDENTE PIGNATELLI: Assessore, grazie. Dichiaro aperta la discussione. Invito i Consiglieri a iscriversi. Nessuno chiede la parola. Bene. Possiamo procedere direttamente alla votazione. Dichiaro chiusa la discussione. Pongo in votazione il punto n. 7 all’ordine del giorno, avente a oggetto: “Approvazione modifica al Piano dei servizi, ai sensi dell’articolo 9, comma 15, legge regionale 12 del 2005, inserimento del nuovo tracciato della strada di collegamento tra via del Bosco e la zona ovest”. Procediamo con la votazione in forma palese per alzata di mano. Chi è favorevole, alzi la mano. 17 voti a favore. Chi è contrario, alzi la mano? Nessuno. Chi si astiene, alzi la mano. Nessuno. 17 voti a favore. Il Consiglio approva all’unanimità. Pongo in votazione anche l’immediata eseguibilità della delibera ora assunta, procedendo anche in questo caso per alzata di mano e con votazione in forma palese. Chi è favorevole, alzi la mano. 17 voti a favore. Chi è contrario, alzi la mano. Nessuno. Chi si astiene, alzi la mano. Nessuno. 17 voti a favore. Il Consiglio approva all’unanimità. Passiamo al punto n. 8 all’ordine del giorno: “Individuazione degli ambiti territoriali oggetto di esclusione dall’applicazione della segnalazione certificata di inizio attività (S.C.I.A.), ai sensi dell’articolo 23 bis del DPR 380/2001, come introdotto dalla legge 98/2013”. Illustra il provvedimento l’assessore Nisoli. Prego. ASSESSORE NISOLI: Sì. Il Decreto del fare, entrato in vigore nell’agosto del 2013, ha ampliato la possibilità estendendo l’utilizzo della S.C.I.A., per cui segnalazione certificata di inizio attività, è un’autodichiarazione che viene presentata dal progettista e dal proprietario dell’immobile, con il quale è possibile effettuare degli interventi di demolizione e successiva ricostruzione degli edifici, anche senza rispettare la sagoma. Questa è una possibilità molto, molto, ampia, perché il Comune prende solo atto di queste autocertificazioni e quindi è possibile iniziare i lavori subito, dopo due giorni. Il Decreto del fare ha, però, dato la possibilità ai Comuni di individuare delle zone del territorio comunale in cui non è possibile attuare l’intervento di demolizione e ricostruzione con la S.C.I.A, ma se il P.G.T. lo consente con permesso di costruire oppure con la DIA e si deve aspettare i trenta giorni per l’inizio lavori, pertanto il Comune può esprimere il suo parere. Noi, a seguito di questa possibilità, abbiamo esaminato un po’ quelle che sono le zone del nostro territorio e abbiamo deciso di escludere dall’applicazione della S.C.I.A. quello che è il centro storico, per cui quella che era chiamata prima la zona omogenea A, che comprende il centro storico del territorio cittadino, appunto, il centro all’interno dalla prima circonvallazione e la frazione storica di Castel Cerreto. Inoltre, abbiamo deciso di inserire anche la… e Battaglie, Castel Cerreto e Battaglie. In più, abbiamo inserito anche gli edifici che ricadono all’interno dell’articolo 22, per cui edifici CAU e edifici CAR, che sono riconosciuti dall’articolo 23 del Piano delle Regole, che sono le cascine e gli edifici in ambito rurale di importanza storica. In queste zone non è possibile applicare la S.C.I.A. In tutto il resto del territorio, invece, in ottemperanza, appunto, al Decreto del fare è possibile. Grazie. PRESIDENTE PIGNATELLI: Grazie, Assessore. Dichiaro aperta la discussione. E’ iscritta a parlare la consigliera Borghi. Ne ha facoltà. CONSIGLIERE BORGHI: Grazie, Presidente. Una domanda all’Assessore: qualora il l’Amministrazione comunale non intervenisse regolamentando, sarebbe possibile ovunque demolire senza permesso? Ovunque? Cioè, faccio un esempio: Villa Ida, vicino ai Salesiani, potrebbe essere demolita dall’oggi al domani? Sono domande, perché proprio faccio fatica a capire. (Ndt, intervento fuori microfono) Perché così è, capisco che un’Amministrazione metta dei paletti, cioè argini, liberi tutti, che non mi sembra possibile, insomma. Però, allora, secondo me, bisognerebbe andare oltre al centro storico e il Cerreto, perché ci sono alcuni edifici che meritano di non essere lasciati all’uzzolo del proprietario o del tecnico del proprietario. PRESIDENTE PIGNATELLI: Grazie. Consigliera, ha finito l’intervento? E’ una domanda. Va bene. Vi sono altre domande? A questo punto, l’Assessore potrà rispondere insieme. Consigliere Merisi, prego. CONSIGLIERE MERISI: Grazie, Presidente. Volevo segnalare che per, presumo, mero errore di fotocopiatrice, di fotocopiatura, non ho il testo dalla delibera e non ho nient’altro. Se, gentilmente, me ne fornite una copia seduta stante. Grazie. PRESIDENTE PIGNATELLI: Grazie. Altri interventi? Altre domande? Nessuno. Assessore, prego. ASSESSORE NISOLI: Allora, gli immobili che sono totalmente esclusi dall’applicazione di questa legge sono gli immobili sottoposti al vincolo dei beni ambientali e architettonici, decreto legislativo 42 del 2004, e per quelli non è possibile anche se non rientrano all’interno di queste zone che abbiamo individuato noi. L’esempio che faceva lei, di questa villa, mi sembra che ricada all’interno dell’articolo 22 che sono i CAU, edifici in ambito urbano, e li abbiamo esclusi con questa delibera. Noi abbiamo escluso il 22 che comprende quasi tutti… tutta, tutta, la via Portaluppi, con gli edifici che prospettano e gran parte degli edifici che sono sull’esterno della circonvallazione interna. PRESIDENTE PIGNATELLI: Grazie, Assessore. Vi sono altri interventi per replica? Nessuno. Nessun altro chiede la parola. Dichiaro chiusa la discussione. Invito a iscriversi per… CONSIGLIERE BORGHI: Mi scusi, Assessore, qualora non andassimo a normare questa cosa qui possono andar giù anche le case come quelle di via Cavallotti, le cascine? Può andar giù tutto? Ma com’è possibile? (Ndt, intervento fuori microfono) Grazie. PRESIDENTE PIGNATELLI: Non vi sono altri interventi? Dichiaro chiusa la discussione. Invito i Consiglieri a iscriversi per dichiarazione di voto. Nessuno per dichiarazione di voto. Pongo in votazione il punto n. 8 all’ordine del giorno, avente a oggetto: “Individuazione degli ambiti territoriali oggetto di esclusione dell’applicazione della segnalazione certificata di inizio attività (S.C.I.A.), ai sensi dell’articolo 23 bis del DPR 380/2001, come introdotto dalla legge 98/2013. Procediamo con votazione in forma palese e con l’ausilio del sistema elettronico di votazione. Dichiaro aperta la votazione. Dichiaro chiusa la votazione. 13 voti a favore. Nessun contrario. 4 astenuti. Il Consiglio approva. Si sono astenuti i Consiglieri: Borghi, Lingiardi, Bussini, Ciocca Daniela. Hanno votato a favore gli altri Consiglieri presenti in Aula. Votiamo, anche in questo caso, l’immediata eseguibilità della delibera ora assunta. Procediamo con votazione in forma palese e con l’ausilio del sistema elettronico. Dichiaro aperta la votazione. Dichiaro chiusa la votazione. 13 voti a favore. Nessun contrario. 4 astenuti. Il Consiglio approva. Si sono astenuti i Consiglieri: Borghi, Lingiardi, Bussini, Ciocca Daniela. A favore gli altri Consiglieri presenti in Aula. Passiamo al punto n. 9 all’ordine del giorno, avente a oggetto: “Modifica Regolamento comunale per l’utilizzo delle acque e delle rogge di proprietà del Comune di Treviglio”. Illustra il provvedimento l’Assessore Imeri. Prego, Assessore. ASSESSORE IMERI: Buonasera. Abbiamo visto la delibera in Commissione, erano stati fatti solo due appunti che abbiamo poi ripreso, fondamentalmente, nella delibera che viene proposta stasera che è figlia anche di un’indicazione che era pervenuta dalla Commissione irrigue. In realtà la proposta era molto più, diciamo così, pesante in tema di sanzioni ma poi il Segretario aveva rivisto quella che era la proposta della Commissione, parametrandola a quello che consente oggi la normativa. Quindi, di fatto, gli articoli che vengono modificati sono il 53, dove si introduce una sanzione maggiorata rispetto a quella di 300 euro, quindi i 500 euro per coloro che non dovessero adempiere agli obblighi previsti dagli articoli 27 e articoli 50. La misura è più che altro una misura di sensibilizzazione, cioè si vorrebbe evitare di arrivare all’applicazione ma soprattutto si vuole, invece, arrivare a sensibilizzare su una questione che soprattutto in questo periodo, ovviamente, è parecchio sentita. Quindi l’articolo che viene modificato è il 27, dove si aggiunge fondamentalmente una frase che riguarda il fatto che in assenza della pulizia dei canali dei viali, una volta che viene constatata l’inadeguatezza di questa attività, i trascorsi sette giorni - la proposta iniziale era di quindici, poi in Commissione si è definito di ridurre questo termine - il Comune provvede direttamente e ovviamente addebita i costi e le spese della pratica a chi non ha provveduto, e poi c’è la sanzione amministrativa. Idem vale per l’articolo 50, che riguarda il periodo dell’asciutta. Quindi è una modifica in questo caso molto puntuale e diretta, che poi prevede una rivisitazione più generale del Regolamento, tenendo conto anche dalle indicazioni che andremo poi a richiedere anche alla Commissione acque, alla luce adesso anche della nuova nomina, quindi verrà poi riconvocata e poi procederemo nel periodo da settembre in avanti anche alla rivisitazione del Regolamento. PRESIDENTE PIGNATELLI: Grazie, Assessore. Dichiaro aperta la discussione. Invito i Consiglieri a iscriversi. Nessuno chiede la parola. E’ iscritto a parlare il consigliere Giussani. Ne ha facoltà. CONSIGLIERE GIUSSANI: Grazie, Presidente. Come ha appena detto l’assessore Imeri, questa mozione ha la logica di sensibilizzare un argomento molto spigoloso. Non è che noi approvando questa sera questa piccola modifica risolviamo il problema delle acque irrigue, non è che andando a multare o mettere una sanzione di 500 euro su uno che non pulisce il fosso risolviamo il problema, perché quello che è sotto l’acqua non ce l’ha e se ne frega del Comune incassi 500 euro. E’, però, un segnale preciso che questa Amministrazione vuol mettere le mani su un argomento specifico, dove il 99% o il 95% degli agricoltori si comporta in modo corretto e c’è una piccola percentuale, piccoli numeri, che non facendolo vedere non puliscono i fossi e non permettono agli altri di irrigare. Questo non va bene. Detto questo vorrei, ecco, entrare un attimo in un piccolo particolare: è stata creata una signora Commissione, quando è stata fatta la Commissione delle acque irrigue si è pensato di inserire l’inserimento di agricoltori, dei tecnici, di terzisti, cioè tutto, un quadro che comprendesse globalmente tutto quello che lavora attorno all’agricoltura. In tre anni ci è arrivata questa proposta, fra le altre cose è rimasta non so in quale cassetto per un anno, e questo non va bene, perché la Commissione - io ho in mano il verbale – uno lo fa aver presentato questa variazione. Detto questo, io dico: la Commissione c’è, ci crediamo, però deve, anche se è una Commissione consultiva, fare proposte, perché prima di finire il mandato io mi auguro arriviamo ad avere un regolamento condiviso fra agricoltori, terzisti e addetti ai lavori, che risolva una volta per sempre il problema dell’acqua irrigua. Il nostro voto sarà favorevole. Grazie. PRESIDENTE PIGNATELLI: Nessun altro ha chiesto la parola. Dichiaro chiusa la discussione. Invito i Consiglieri a iscriversi per dichiarazione di voto. Nessuno per dichiarazione di voto. Quindi pongo in votazione il punto n. 9 all’ordine del giorno, avente a oggetto: “Modifica Regolamento comunale per l’utilizzo delle acque e delle rogge di proprietà del Comune di Treviglio”. Procediamo con votazione in forma palese e con l’ausilio del sistema elettronico. Dichiaro aperta la votazione. Dichiaro chiusa la votazione. 17 voti a favore. Nessun contrario. Nessun astenuto. Il Consiglio approva all’unanimità. Deliberiamo anche l’immediata eseguibilità della delibera ora assunta. Procediamo sempre con votazione in forma palese e con l’ausilio del sistema elettronico. Dichiaro aperta la votazione. Consigliere Sghirlanzoni, non ha votato. Ecco, ha votato. Dichiaro chiusa la votazione. 17 voti a favore. Nessun contrario. Nessun astenuto. Il Consiglio approva all’unanimità. Passiamo all’ultimo punto all’ordine del giorno, il punto 10, avente a oggetto: “Mozione presentata dalla consigliera comunale Borghi a nome di tutti i Consiglieri di minoranza, relativa all’istituzione della Commissione piscina e sua regolamentazione”. Cedo la parola al presentatore. Prego, Consigliere, illustri il provvedimento. CONSIGLIERE BORGHI: Grazie, Presidente. Non credo che ci sia bisogno di presentazione. Da tempo in questo Consiglio comunale chiediamo che venga istituita questa Commissione. Io credo che questo Consiglio lo debba deliberare, in modo tale che la Giunta la esegua in tempi rapidissimi. Io chiedo che magari in Commissione si veda un regolamento e si porti il più presto possibile in Consiglio comunale questo regolamento. Pongo una domanda: la Commissione sport è stata nominata? C’è? E’ attiva. Non so proprio. Cioè, vorrei avere precisazione rispetto a questo argomento. Grazie. PRESIDENTE PIGNATELLI: Grazie. L’assessore Imeri illustra la posizione della Giunta. Prego, Assessore. ASSESSORE IMERI: Parto dalla fine, dicendo che la Commissione sport non è mai stata nominata e non abbiamo mai ritenuto opportuno nominarla, in relazione al fatto che fondamentalmente tutte le attività che vengono proposte e tutte le decisioni che vengono prese si cerchi di assumerle coinvolgendo direttamente le associazioni sportive, e fino ad oggi mi sembra che il clima sia stato anche fin troppo positivo da questo punto di vista. Tornando alla questione della Commissione piscina, io avevo detto in Commissione che avrei auspicato il ritiro della mozione, ma perché mi sembra logico da parte di chi propone la mozione continuare a cavalcare questo cavallino di battaglia su una questione abbastanza spinosa, che ci siamo trovati a gestire e che stiamo gestendo con il massimo del buonsenso, soprattutto considerando il contesto nel quale ci muoviamo e la situazione generale degli impianti di questo tipo. Avevamo anche detto, e ribadisco, che avremmo istituito questa Commissione con la fine dei lavori e, non mi ricordo, perché non è mia abitudine prepararmi da questo punto di vista, anche nel Consiglio comunale credo di maggio o di aprile avevamo dato indicazione di settembre-ottobre come termine dei lavori e quindi da lì saremmo partiti. Avevo anche anticipato che c’era già una bozza di Regolamento, che è pronto, e quindi io nella III Commissione che pensavamo di fare vi avevo chiesto, anche all’Assessore ai servizi sociali, quando fosse a giugno, poi non è stata convocata per vari motivi, perché nel frattempo era arrivata la convocazione della Commissione comunale di vigilanza che pensavamo di fare a settembre; in realtà, siamo riusciti a farla a giugno e c’è stata il 19 giugno, Commissione di vigilanza alla quale ovviamente partecipa l’ASL, i Vigili del fuoco, il CONI, eccetera, eccetera, che ha dato parere favorevole con una serie di prescrizioni da parte i Vigili del fuoco che nel giro di 45 giorni, mi pare di ricordare, devono essere ottemperate, sono tutte osservazioni molto puntuali, in seguito al quale i Vigili del fuoco rilasceranno il parere definitivo e si potrà procedere con la chiusura dell’iter per quanto riguarda il collaudo finale, eccetera, eccetera. Quindi, da questo punto di vista, credo che quello che avevamo detto lo stiamo facendo. Ad ogni buon fine, la bozza di regolamento c’è già, nella III Commissione di luglio lo metteremo all’ordine del giorno; lo invierò entro questa settimana a tutti, in modo che ci si possa lavorare, e come avevo già anticipato è fondamentalmente sulla stessa falsariga dalla Commissione mensa. Quello che sta risultando un po’ difficile da capire, o meglio da estrapolare, è oltre ai compiti che abbiamo cercato di individuare ovviamente nella verifica dei servizi, nella verifica del parere consultivo in merito alle tariffe che vengono proposte con cadenza biennale come revisione da parte del gestore, anche quelli che sono gli adempimenti in relazione al project, perché anche adesso che c’è una proposta tariffaria da parte del gestore, andando a leggere bene quello che era stato approvato, effettivamente c’è molta possibilità di azione da parte del gestore in relazione a quello che viene considerato commerciale, quindi tutti i servizi collegati alla vasca esterna, eccetera, eccetera. Quindi il problema forse sarà più quello, capire bene dove l’Amministrazione comunale, oltre ovviamente alla verifica del servizio, eccetera, eccetera, possa poi entrare nel merito di quelle che sono le tariffe, eccetera. Però, ripeto, da questo punto di vista siamo contenti che siamo a fine giugno e abbiamo fatto la Commissione comunale vigilanza, stavolta definitiva, perché c’era un parere che era legato all’apertura parziale, e quindi alla vasca aperta e alla vasca coperta. Abbiamo verificato, insomma, che l’utenza da questo punto di vista i numeri sono positivi. Le criticità che si sono verificate nei mesi le abbiamo pian piano affrontate, e anche dal punto di vista della stabilità economica credo che con gli interventi effettuati, con l’aumento della fideiussione che era stato fatto di 200.000 euro, con un rapporto di collaborazione anche con COGEIDE in relazionata alla tariffa dell’acqua, eccetera, eccetera, stiamo garantendo almeno dal punto di vista della stabilità della gestione, eccetera, eccetera, quello che purtroppo da altre parti, invece, non è successo. Quindi adesso, onestamente, non saprei neanche come gestire la situazione della mozione, nel senso che penso che su questo argomento ci sia sempre stato da parte nostra, da parte mia soprattutto, il massimo buonsenso. E quindi, il regolamento è già pronto, se si vuole portarlo in votazione mi sembra un po’, così, se no non lo so. Onestamente, io avevo chiesto di ritirarla, proprio perché il regolamento c’è e lo portiamo nella Commissione. Ci impegniamo da questo punto di vista e poi, ovviamente, ripeto, col buonsenso e con la collaborazione che su questo tema, ripeto, visto quello che c’è in giro, penso sia opportuno. PRESIDENTE PIGNATELLI: Grazie. Dichiaro aperta la discussione. Invito i Consiglieri a iscriversi. Ha chiesto la parola la consigliera Borghi. Prego. CONSIGLIERE BORGHI: Sì. Assessore, noi apprezziamo la buona volontà ma è un anno che questo Consiglio comunale tratta di questo argomento, così com’è stata ferma un anno la proposta dei membri della Commissione delle acque irrigue. Insomma, è fatto questo cavallino di battaglia per sollecitare un’Amministrazione che talvolta nell’eseguire i deliberati del Consiglio comunale o gli impegni presi in Consiglio comunale ci mette un po’ tanto tempo. Noi, adesso, apprezziamo la buona volontà. Secondo noi è importante che venga fatto il più presto possibile, anche perché alcune lamentele che circolano in città possono trovare uno spazio, un ambito nel quale trovare le risposte, insomma. Noi trasformiamo questa mozione in raccomandazione e ci aspettiamo che per settembre le cose partano, c’è il regolamento a luglio e con settembre le cose partono con una Commissione piscina che dia spazio anche all’utenza, così da avere una rappresentanza dei cittadini. Grazie. PRESIDENTE PIGNATELLI: Grazie, Consigliera. Quindi diamo atto che la mozione è ritirata. Esaurita, quindi, la trattazione dell’ordine del giorno di questa seduta consiliare, dichiarò sciolta l’Assemblea. Il Consiglio verrà riconvocato a domicilio. Buonasera. ALLE ORE 22.00 TERMINA LA SEDUTA IL PRESIDENTE F.to Gianluca PIGNATELLI IL SEGRETARIO GENERALE F.to Antonio Sebastiano PURCARO) ***