ASSOCIAZIONE
ITALIANA DISLESSIA
www.dislessia.it
La dislessia nella scuola secondaria
Concetta Pacifico
Presidente Nazionale Comitato Scuola AID
Che cos’è la dislessia?
1. diff.scrittura
2. lettura
3.Prod grafica
4.memoria
5.
Come si presenta un ragazzo/a con
dislessia?
 1.distratto
 2.chiuso
 3.insicuro
 4.affaticato
 5.concent.
Punti di attenzione nella scuola
Conoscenza del problema : DSA
Riconoscimento dei segnali:
♦ difficoltà, caratteristiche
♦ atteggiamenti scolastici
Il ragazzo/a con dislessia: analisi del caso
Percorsi di continuità/passaggio delle informazioni
Genitori: coinvolgimento/comunicazione
Servizi Sanitari
La dislessia è una disabilità specifica
dell’apprendimento di origine neurobiologica.
È caratterizzata dalla difficoltà a effettuare una
lettura accurata e/o fluente e da scarsa abilità nella
scrittura e nella decodifica.
Queste difficoltà derivano tipicamente da un deficit
nella componente fonologica del linguaggio, che è
spesso inattesa in rapporto alle altre abilità cognitive
e alla garanzia di un’adeguata istruzione scolastica.
Conseguenze secondarie possono includere i
problemi di comprensione nella lettura e una ridotta
pratica della lettura, che può impedire la crescita del
vocabolario e della conoscenza generale.
I dubbi degli insegnanti ???
• E’ un problema di volontà ?
• E’ un problema psicologico?
• E’ opportuno aspettare che “si sblocchi”?
Qualche falsa certezza…….
 Deve impegnarsi di più
 Deve fare più esercizi
 Se è un disturbo organico la scuola non
può intervenire
 E’ necessario l’insegnante di sostegno
Le certezze da acquisire
• Il dislessico è indenne da problemi cognitivi,
neurologici, sensoriali,emotivi,sociali
• Il dislessico può riuscire a scuola:
ha solo bisogno di un insegnamento diverso.
• Il dislessico impara in maniera diversa;
le difficoltà sono circoscritte
• Il dislessico può aver bisogno del triplo di
tempo rispetto ai compagni.
• Il dislessico ha bisogno sempre di consegne
chiare e ripetute più volte.
Le Difficoltà. I Problemi.
Caduta nei processi di automatizzazione
Lentezza nel processamento dell’informazione
Difficoltà nei compiti di integrazione
Le caratteristiche delle difficoltà
 Lentezza ed errori nella lettura/scrittura
 Difficoltà nel ricordare le categorizzazioni
 Difficoltà a memorizzare sequenze
(verbi, definizioni,..)
 Difficoltà di copia e nella dettatura
(espressioni di mat.,consegne, schemi ….)
 Autocorrezione degli errori
(è opportuno segnare il testo nella correzione?)
 Difficoltà nell’espressione scritta
 Difficoltà nelle lingue straniere
Atteggiamenti scolastici
Evidente il divario tra potenzialità cognitive e
richieste della scuola
 Possono avere una breve durata dell’attenzione
 Disorganizzati nelle attività
 Si evidenziano problemi di disistima e frustrazione
causati dal perdurare degli insuccessi
 La scuola può essere vissuta come ambiente
altamente stressante
 Possono manifestare problemi comportamentali e/o
psicologici quale conseguenza della dislessia

Rischio: l’abbandono degli studi
Le certezze da acquisire
• Il dislessico è indenne da problemicognitivi,
neurologici, sensoriali,emotivi,sociali
• Il dislessico può riuscire a scuola:
ha solo bisogno di un insegnamento diverso.
• Il dislessico impara in maniera diversa;
le difficoltà sono circoscritte
• Il dislessico può aver bisogno del triplo di tempo
rispetto ai compagni.
• Il dislessico ha bisogno sempre di consegne chiare e
ripetute più volte.
Cosa comunicare agli insegnanti ?
“Pensare di più per pensare altrimenti”
(Ricoeur)
 Modificare gli atteggiamenti.
 Agire con flessibilità. Attendersi progressi e regressi
 Ricercare approcci didattici migliorativi
 Educare ad un ordine procedurale
 Favorire le strategie compensative
 Insegnare all’uso di strumenti compensativi
 Favorire la dispensa da alcuni compiti
 Documentare. Predisporre i PSP con la descrizione delle
difficoltà e l’indicazione degli strumenti compensativi e
dispensativi necessari
 Rivisitare il processo di insegnamento- apprendimento
Approcci didattici migliorativi
 Ridurre l’interferenza della decodifica sul controllo
dei contenuti
 Favorire le strategie di compenso
 Insegnare all’uso degli strumenti compensativi
 Strategie di controllo della comprensione del testo
letto
 Strategie di controllo della programmazione del
testo scritto
 Verifica ed autocorrezione
Lettura
Indici: rapidità, correttezza, comprensione
 lenta e faticosa
con pochi errori di correttezza
 lenta e molto faticosa
con molti errori di correttezza
Problemi nella comprensione testi
La lettura
Decodifica: capacità di riconoscere denominare
correttamente le parole che compongono un testo
(processo automatico) Bottom-up
Comprensione: capacità di cogliere il significato
(rappresentazione mentale del contenuto) Top-down
La lettura
 L’abilità di decodifica è strumentale alla
comprensione.
 Indipendenza tra la decodifica e la comprensione.
 Decodifica e comprensione: processi cognitivi
diversi.
 Attività didattiche differenti.
Allievo competente
Allievo con DSA
♦ Impegna poche risorse
cognitive nelle
componenti di basso
livello (decifrazione)
♦ Impegna molte risorse
cognitive nelle
componenti di basso
livello (decifrazione)
♦ Attiva le conoscenze
pregresse ed in grado
di colmare le lacune
che il testo contiene
♦ Applica sempre le
medesime modalità di
lettura (legge tutte le
righe)
♦ Compie previsioni sul
contenuto del testo
♦ Differenzia le strategie di
lettura in funzione
della tipologia del testo
e dello scopo
♦ Non è in grado di
utilizzare tecniche di
scrittura funzionali alla
comprensione del testo
“Il fattore che da solo influenza maggiormente
l’apprendimento è ciò che l’alunno sa già.
Accertatevi di questo e insegnate di conseguenza.”
(Ausubel)
Per la comprensione del testo
 Sollecitare le conoscenze precedenti: lessicale, inerenti







l’argomento,generali riguardanti la conoscenza del mondo.
Attivare: schemi (oggetti, persone azioni), scripts (strutture di
azione)
Creare aspettative rispetto all’argomento
Fare attenzione alla leggibilità (caratteristiche morfosintattiche,
lessicali) e alla comprensività (organizzazione delle informazioni)
del testo che favoriscono i processi inferenziali e di previsione
Operare semplificazioni testuali: alleggerire il carico informativo
Insegnare all’utilizzo dei dispositivi extratestuali: titolo,
sommari,immagini
Insegnare a focalizzazione parti e a operare inferenze (colori
diversi)
Monitorare i processi metacognitivi
Il testo
Gli ostacoli alla comprensione
densità informativa
- Rapporto bilanciato tra le informazioni codificate in
forma scritta e gli apparati di supporto (immagini …)
- Alleggerire il carico informativo: semplificazioni
testuali. Introduzione di espedienti grafici: dimensione
carattere, a capo, interlinea ….
Gli ostacoli alla comprensione
Il lettore
scarsa mobilità cognitiva
- Difficoltà a spostarsi dalle proprie conoscenze al
testo e dal testo alle proprie conoscenze.
- Difficoltà a muoversi all’interno del testo:
processi inferenziali
- Difficoltà a fare ipotesi e cercare riscontro nel
testo
- Difficoltà a controllare le informazioni.
Nella scrittura vanno distinte
Componenti
di basso
livello
Componenti
di alto
livello
aspetti esecutivi, ortografici,
morfosintattici
aspetti di pianificazione e
ideazione testuale
Il tempo di esecuzione
Le difficoltà di scrittura
 Generare le informazioni/concetti
 Organizzare e collegare i concetti
 Uso degli strumenti linguistici
Ruolo dell’insegnante: facilitatore
Alleggerisce il carico cognitivo
accedere alle informazioni
GENERAZIONE IDEE
selezionare le informazioni
ricavare le informazioni
per i testi espositivi,descrittivi e argomentativi
usare dati della MLT
ORGANIZZAZIONE IDEE
per
organizzarli in un piano di scrittura
TRASCRIZIONE
REVISIONE
compiere operazioni che
riguardano: lessico, ortografia,
coesione , coerenza
continua
finale
Generare idee
Scrittura collaborativa
Pre- scrittura



precede la pianificazione
fase preparatoria
fase del “pensare insieme”
 Brain-storning
1. mappa della classe
2. riordinamento per gruppi tematici
3. scelta dei temi da trattare
L’azione didattica deve tendere ad aiutare i ragazzi
a sfruttare al meglio le risorse disponibili per non
metterli di fronte a richieste eccessive e
frustranti.
Processi di automatizzazione compromessi
 Dispensare dai compiti scolastici che
presuppongono l’attivazione di più processi in
automatico: es. prendere appunti, dettatura …
 Consentire l’uso di tavole, tabelle, formulari,
calcolatrice
 Predisporre materiali per il recupero veloce di
formule, sequenze, elenchi …..
 Privilegiare verifiche scritte strutturate
Importante è che l’allievo acceda velocemente,
senza dispendio di energia, all’uso di
strumenti che gli permettono di eseguire il
compito richiesto
Lettura decifratoria (molto) compromessa
 Utilizzare un lettore esterno (compagno/tutor)
 Insegnare all’uso di un software di sintesi vocale
 Incentivare all’uso di dizionari digitali,
registrazioni
 Ridurre i testi e operare con mediatori didattici
 Privilegiare le verifiche orali e l’uso di mediatori
anche durante le verifiche
 Favorire la registrazione delle lezioni
predisponendo scalette degli argomenti
Importante è che l’allievo acceda all’ascolto
del testo
Nello studio delle discipline: cosa controllare
 Lessico specifico
 Quantità di informazioni
 Tempo di elaborazione
 L’integrazione delle informazioni
 Metodo di studio: si tende a sottolineare
tutto, difficoltà nell’individuare delle
informazioni principali.
 Leggi sottolinea e ripeti?
 Mediatori didattici
Mediatori didattici
Tabelle, schemi, mappe
 Aiutano nell’apprendimento
 Sollecitano le generalizzazioni
 Aiutano ad appropriarsi di quadri d’insieme
 Sono strumenti di apprendimento ma anche
di presentazione degli argomenti nelle
interrogazioni programmate
 Sollecitano i processi di pensiero, la
riflessione
Le mappe
 Le mappe servono per visualizzare grappoli di
informazioni.
 Le mappe guidano la raccolta e
l’organizzazione rapida delle informazioni.
 Le mappe hanno la funzione di stimolare le
inferenze e le deduzioni.
 Le mappe facilitano il ricordo anche di
informazioni complesse.
La schematizzazione
 Gli schemi con parole chiavi stimolano la
sintesi.
 Gli schemi a reti con gerarchie e categorie
sono organizzatori logici.
 La collocazione delle informazioni
importati/secondarie nello spazio del
foglio favorisce la focalizzazione.
 Gli schemi trasformano in immagini
concrete i concetti astratti.
Mappe mentali. Brainstorming
hanno
si fondano
una struttura a
raggera
sulla logica
associazionista
che
enfatizzano la grafica
sono strumenti per
raccogliere
velocemente le
idee/concetti
Misure compensative e strumenti informatici
Strumenti che consentono di compensare difficoltà di
esecuzione di compiti automatici derivati da una
disabilità specifica
Misure compensative e
strumenti informatici
Software interattivi: ortografia e correttezza di
lettura…… per la prima scolarizzazione
Per la scrittura e lettura (disgrafia, disortografia)
- Word Processor con correttore automatico
- Riconoscimento vocale: dettatura testo (IBM Via
Voice Pro)
- Sintesi vocale.
- Registrazioni, schemi, mappe, libro parlato.
- Lavagna interattiva collegata al computer
Vantaggi
- Correzione automatica, individuazione delle
forme corrette
- Evidenziazione di parole ortograficamente
scorrette che contribuisce a sviluppare
consapevolezza e autocorrezione
- Rilettura del testo (disgrafici)
- Ascolto di quanto si scrive o si è scritto che
favorisce i processi di revisione testuali
- Acquisizione di schemi, mappe nel proprio
computer con l’utilizzo di una lavagna interattiva
Peculiarità dei processi
cognitivi
Lentezza ed errori nella
lettura
Interventi di compenso
e dispensa
 Evitare l’uso del corsivo
 Incentivare all’uso di

Comprensione del testo



registrazioni, dizionari digitali,
sintesi vocale.
Operare con mediatori
didattici: schemi, mappe
Leggere più volte le consegne e
far operare con verifiche
computerizzate
Ridurre il n° degli esercizi
Privilegiare le verifiche orali e
l’uso di mappe
Peculiarità dei processi
cognitivi
Interventi di compenso
e dispensa
 Dispensare dal prendere
 Difficoltà nei processi di
automatizzazione
appunti
 Dispensare dai dettati,
copie
 Predisporre materiali per
il recupero di formule,
sequenze
Peculiarità dei processi
cognitivi
 Difficoltà nel recupero
Interventi di compenso
e dispensa
 Dispensare dal prendere
della memoria

 Difficoltà nel recupero

della memoria



appunti
Dispensare dai dettati, copie
Predisporre materiali per il
recupero di formule, sequenze
Favorire l’uso di schemi
Mostrare sempre le forme
linguistiche corrette
Privilegiare le verifiche a scelta
multipla
Peculiarità dei processi
cognitivi
 Discalculia. Difficoltà di
memorizzazione di
tabelline, sequenze,
procedure, termini
specifici
 Disortografia e disgrafia
Interventi di compenso
e dispensa
 Evitare di richiedere lo
studio mnemonico e
nozionistico.
 Consentire l’uso della
calcolatrice, tavole e
tabelle, formulari di varie
discipline
 Favorire l’utilizzo di
programmi di videoscrittura
con correttore ortografico
Peculiarità dei processi
cognitivi
 Stancabilità e tempi
lunghi di recupero
Interventi di compenso
e dispensa
 Programmare le interrogazioni
 Evitare più compiti/verifiche
nella stessa giornata
 Riduzione di compiti a casa e in
generale di richieste
 Controllo nella gestione del
diario
Diagnosi
 Escludere patologie neurologiche
 Escludere psicopatologie pre-esistenti
 Escludere deficit uditivi/visivi
 Valutazione neuropsicologica minima:
•Livello intellettivo
•Lettura del brano (correttezza e rapidità)
•Lettura lista parole e non parole (correttezza e rapidità)
•Scrittura (dettato ortografico)
•Calcolo scritto e a mente
•Lettura e scrittura di numeri
Didattica metacognitiva
 Aiutare l’allievo a conoscere le proprie modalità di
apprendimento (monitoraggio cognitivo)
 Aiutare l’allievo a riconoscere il livello di acquisizione
delle proprie abilità per lo svolgimento di compiti
(autoregolazione)
 Aiutare l’allievo a riconoscere e applicare
consapevolmente comportamenti, strategie utili ad un
più efficace processo di apprendimento
 Incoraggiare alla scelta di strategie operative più
adeguate al suo apprendimento
 Rendere consapevole l’allievo che l’appropriazione delle
capacità di autocontrollo e revisione gli permettono
apprendimenti e risultati migliori.
Normativa di riferimento
 DPR 275/99
 Legge 53/03
 Nota MIUR 4099/A4 del 5.10.04
 Nota MIUR 26/A4 del 5.01.05
 Nota MIUR 1787 del 1.03.05
 Nota MIUR 4798 del 27.07.05
 OM n° 22 del 20.02 2006
DPR 275/99 art. 1 c. 2
 “ L’autonomia delle Istituzioni Scolastiche si
sostanzia nella progettazione e nella
realizzazione di interventi di educazione mirati
allo sviluppo della persona umana, adeguati ai
diversi contesti, alla domanda delle famiglie e
alle caratteristiche specifiche dei soggetti
coinvolti, al fine di garantire loro il successo
formativo coerente con le finalità e gli obiettivi
generali del sistema di istruzione e con
l’esigenza di migliorare l’efficacia del processo di
insegnamento e di apprendimento”
Strategie organizzative
 Inserimento nel POF normativa dislessia: adeguamento




della didattica alle circolari ministeriali
Presentazione al Consiglio di classe dell’ allievo
dislessico da parte del DS o Referente Dislessia
d’Istituto
Programmazione incontri con operatori Sanitari, famiglia
per conoscenza
Predisposizione Percorso Educativo Personalizzato:
livello del disturbo, obiettivi personalizzati, interventi
compensativi e dispensativi, criteri di valutazione
Condivisone del Percorso Educativo Personalizzato con
la famiglia, se necessario operatori sanitari
La valutazione
Le difficoltà originate da una disabilità possono
essere oggetto di valutazione?
Valutare: i progressi rispetto agli obiettivi, agli
interventi attivati.
Tenere sempre separato ciò che è legato alla
disabilità da ciò che è frutto di studio e di
impegno.
Associazione Italiana Dislessia
ONLUS
www.dislessia.it
Alcuni riferimenti normativi
 D.l.vo 59/04 per la scuola primaria tra le finalità





istituzionali: “accogliere e valorizzare le diversità
individuali, ivi comprese quelle derivanti dalle disabilità”
Nelle I.N.: “progettare le UDA caratterizzate da
obiettivi formativi adatti e significativi per i singoli
allievi”.
PSP
Nella premessa al PECUP:”nel processo educativo nulla è
mai guadagnato una volta per tutte e nulla è mai perduto
per sempre”.
Art. 4 DPR 275/99:attribuisce alle IS il compito di
individuare le modalità e i criteri di valutazione degli
alunni.
Circolare n° 85/04: Indicazioni per la valutazione degli
alunni
Ambiente per l’apprendimento
La comunicazione
da parte dell’insegnate
Modalità di
coinvolgimento
Scelta dei saperi
Creare e gestire
un clima relazionale
Organizzazione
del gruppo classe
Interazione
tra compagni
Individuazione di
Strategie facilitanti
Riflessioni degli allievi
sul loro apprendimento
Strutturare il compito
di apprendimento
Attenzione ai processi
cognitivi e metacognitivi
Progettare il contesto
di apprendimento
Scelta dei
mediatori didattici
Individuazione
di criteri di
verifica e valutazione
Scelta di
strumenti e loro uso
L’osservazione della lettura
 Lettura di un brano o lista di parole.
Indicatori di prestazione
 Valutazione correttezza: analisi qualitativa degli
errori
 Valutazione dei tempi di lettura
 Valutazione comprensione testo
Strumenti
 Prove di lettura MT per ala scuola media (1995).
 Prove avanzate MT (1996) fascia 3 media/2 anno
superiori. Valutazione comprensione.
Conoscenza del problema DSA: formazione docenti
Difficoltà di apprendimento
 Svantaggio o
deprivazione sociale
 Bagaglio culturale e
linguistico diverso
 Famiglie
multiproblematiche
 Problematiche
psicologiche: autostima,
immagine di sé, ansia,
aggressività ….
DSA
Dislessia difficoltà a leggere
in modo corretto e
fluente
Disgrafia disturbo correlato
al linguaggio scritto che
riguarda le abilità
esecutive della scrittura
Disortografia disturbo della
competenza ortografica
Discalculia disturbo
nell’apprendimento del
calcolo e del sistema dei
numeri
Lavoro collaborativo
 Evitare che il peso della comprensione gravi
sul singolo
 Favorire lavori di coppia, gruppo.
 I contributi dei compagni favoriscono le
strategie di controllo e monitoraggio della
comprensione, il coinvolgimento emotivo
Processo di elaborazione delle informazioni
Focalizzazione
 Saper riconosce le informazioni rilevanti di un testo
Inferenziazione
 Saperle collegare in modo coerente
Interpretazione
 Saperle confrontare con il proprio bagaglio di
conoscenze
L’apprendimento è …….
costruttivo.
Apprendere qualcosa non è mai un semplice immagazzinare
l’informazione, ma un connetterla all’informazione già presente
nella MLT.
attivo.
Apprendere vuol dire attivare strategie.
Una strategia è essenzialmente un metodo per affrontare un
compito. Le strategie sono variabili e modificabili.
situato.
L’apprendimento è sensibile al contesto socio-culturale.
L’interazione con l’ambiente (genitori, insegnanti, compagni),
le aspettative sulla propria prestazione influiscono
sull’apprendimento.
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Secondaria 1 - Istituzioni per categorie