Associazione
Famiglie Italiane
Prevenzione Suicidio
Marco Saura
SI PRESENTA E SI RACCONTA
TRA QUESTE PAGINE
CENTRO DI PRIMA
ACCOGLIENZA
ASCOLTO TELEFONO GIALLO
CENTRO EDUCATIVO E AGGREGATIVO I “GIRASOLI
La storia e i pensieri che
troverete all’interno di questo
giornalino vi racconteranno
della nostra realtà, dei nostri ragazzi,
delle nostre vittorie e
haimè delle difficoltà che incontriamo.
Vi faremo conoscere, attraverso queste
pagine le emozioni, le paure e
le speranze dei ragazzi e degli operatori
che vivono e lavorano al nostro centro.
Tutto ebbe inizio diversi anni addietro…
la sofferenza per la scomparsa prematura del figlio Marco Saura portò la
sig.ra Livia Nuccio, Presidente dell’A.F.I.Pre.S. (Associazione Famiglie Italiane
Prevenzione Suicidio),alla decisione di dedicare la sua vita al sorriso dello
altro. Il suo impegno comincia nel lontano 1995 e ,anno dopo anno, ha
costruito intorno alla sua idea una realtà solida.
In un angolo della sua abitazione, per la prima volta, prendeva servizio il
TELEFONO GIALLO (centro di ascolto per il disagio psichico e prevenzione
del suicidio) e grazie alla tenacia e alla dedizione con cui ha affrontato le
difficoltà degli anni la presidente Livia Nuccio ha avuto la possibilità di
regalare un’alternativa ai giovani e alle famiglie del quartiere San Giovanni
Apostolo (ex CEP).
Oggi, grazie al suo lavoro, l’Associazione A.F.I.Pre.S. lavora all’interno di un
bene confiscato alla mafia sito in via Besio n. 33/35 e accanto al Telefono
Giallo si inseriscono numerose altre attività : il centro di ascolto e di
Accoglienza per il disagio psichico, il centro di documentazione studio e
ricerca per il monitoraggio per la prevenzione al suicidio, Il centro
aggregativo “I Girasoli” rivolto ad adolescenti dai 12 ai 18 anni.
L’importanza di questo centro e del lavoro che viene svolto al suo interno
risultano necessari in un quartiere come quello in cui operiamo. In queste
periferie troppo spesso abbandonate dalle istituzioni si assiste
quotidianamente alle difficoltà che ciascun abitante affronta.
I ragazzi non possono usufruire di spazi che siano dedicati a loro e spesso
conducono una vita di strada che mal si adatta alla loro necessità di crescere,
di conoscersi e relazionarsi. Vivono il disagio di una città a volte malata,
spesso si percepiscono esclusi e come tali convertono la loro energia da
adolescenti in rabbia e insoddisfazione per ciò che li circonda.
Hanno tanta forza e vitalità ma spesso la restituiscono al mondo sotto forma
di aggressività e ostilità, offuscando e forse anche loro dimenticando le loro
qualità e l’importanza che il loro contributo può avere nella società.
Il CENTRO GIRASOLI in questo contesto è la loro alternativa ad una società
ostile. Al centro i ragazzi riacquistano il piacere di incontrare e conoscere
l’altro; imparano a rispettare lo spazio comune e le regole, così da gestirli e
trasmettere loro la capacità di critica delle loro azioni.
Grazie ai numerosi laboratori attivi al centro i ragazzi hanno la possibilità di
conoscersi meglio, sperimentarsi in nuove esperienze che altrove non
possono vivere, imparare i propri limiti e spesso scoprire nuove capacità
nascoste.
Il CENTRO DI PRIMA ACCOGLIENZA viene aperto alle famiglie e gli
abitanti del luogo che all’interno di questo spazio di incontro e discussione
possono trovare un valido appoggio nei momenti di crisi.
Le figure professionali presenti al centro (psicoterapeuti e psicologi)
accompagnano le famiglie nel ruolo di genitori e istaurano con essi momenti
di colloquio e confronto.
Inoltre all’interno delle accoglienze , i soggetti che ne fanno richiesta,
partecipano a cicli di incontri che hanno lo scopo di creare momenti di
ascolto, sostegno e confronto sulle problematiche che essi presentano.
E nei casi ritenuti particolarmente delicati il centro, grazie alla rete a cui si
appoggia, ha la possibilità di inviare l’utenza nelle strutture più indicate per il
loro disagio.
CONTATTACI :
sede operativa via Besio 33/35 – 90145 Palermo
Tel./fax A.F.I.Pre.S. 091 685 97 93
Tel “Girasoli” 091 68 55 610
Web : www.afipres.org
Email : [email protected]
CENTRO DI DOCUMENTAZIONE, STUDIO E RICERCA
PER LA PREVENZIONE DEL SUICIDIO.
Lo studio dedicato dal centro al fenomeno suicidario assume grande
rilevanza al fine di aumentare le nostre conoscenze e competenze
rispetto a tale fenomeno, soprattutto per quanto riguarda il disagio
adolescenziale.
All’interno del centro di documentazione viene portata avanti una
elaborazione statistica che si riferisce al centro di ascolto “Telefono
Giallo” e che valida numericamente l’attività da questo svolta.
Le statistiche e il lavoro di ricerca forniscono spunti utili per le relazioni
esposte durante convegni e seminari da noi organizzati.
Periodicamente le figure professionali del centro e i volontari si
aggiornano sul fenomeno suicidario partecipando ai convegni
internazionali che si tengono a Roma.
L’A.F.I.Pre.S. , inoltre, avvalendosi dei contributi raccolti dal centro
studi organizza annualmente un convegno nazionale sulla tematica del
suicidio.
Ne approfittiamo per invitarvi al prossimo convegno :
20 OTTOBRE 2010
DISAGIO INDIVIDUALE E CRISI SOCIALE NEL POSTMODERNO
Il nostro è un servizio di ascolto telefonico,
uno spazio di accoglimento della sofferenza e
del disagio psichico di chi chiama.
L’assistenza e il sostegno offerti
dai nostri professionisti,
adeguatamente formati,
hanno lo scopo di ridurre
lo stato di crisi manifestato;
con particolare attenzione
alla prevenzione
del fenomeno suicidario.
Il primo passo per uscire
dalla sofferenza
è parlarne con qualcuno.
Decidere di chiamare significa
che la fiamma dell’esistenza,
per quanto flebile, continua
ad ardere, e il nostro obiettivo è aiutare
l’altro a trovare la forza per alimentarla.
PALERMO, PALAZZO CHIARAMONTE – STERI
Le riflessioni, l’analisi dei dati e le considerazioni emerse vengono poi
raccolte in opuscolo che contiene gli atti del convegno.
dott. Davide Emanuele Iannì e dott.ssa Anna Guarcello
Volontari Servizio Nazionale Civile
attivo dal lunedì al sabato
dalle ore 9:00 alle ore 19:00
LE NOSTRE ATTIVITA’ SPORTIVE
CENTRO AGGREGATIVO ED EDUCATIVO
SE HAI UN’ETA’ COMPRESA TRA I 12 E I 18 ANNI
VIENI A CONOSCERE IL NOSTRO CENTRO
AGGREGATIVO…E’ UN MONDO PIENO DI SORPRESE E
NOVITA’.
TI ACCOGLIEREMO E POTRAI PARTECIPARE AI NOSTRI
NUMEROSI LABORATORI ALL’INTERNO DEI QUALI
POSSIAMO NAVIGARE IN INTERNET, GIOCARE,
SUONARE E CANTARE, CUCINARE, TI AIUTEREMO
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PARTE ANCHE TU DI QUESTO SPAZIO DI ADOLESCENTI
SPECIALI.
VIENI A TROVARCI : IN VIA GIOVANNI BESIO n. 43
(ang. Brunelleschi, zona Michelangelo)
Il centro aggregativo ha anche lo scopo di dare l’opportunità ai ragazzi
di praticare i loro sport preferiti utilizzando questi momenti di incontro
come ulteriore momento di formazione e crescita comune, malgrado
le difficoltà che spesso incontriamo.
“Sono un ragazzo che frequenta “I Girasoli”, uno
spazio dove posso incontrare i miei amici e con
loro divertirmi.
L’attività a cui mi piace partecipare è il torneo di
calcio perché ci permette di incontrare altra gente.
Quello che però manca al centro è un pulmino che
permetta a tutti i ragazzi di partecipare alle
partite, perché spesso le macchine degli operatori non bastano.
Inoltre avere un nostro pulmino ci permetterebbe, ogni volta che
vogliamo, di poter fare molte più gite permettendoci di conoscere
meglio la nostra città e nuove persone.”
Pietro Di Stefano
Utente centro aggregativo
“Il centro i girasoli è uno spazio dedicato a noi
ragazzi.
Le iniziative organizzate ci permettono di stare
insieme e partecipare alle attività lavorando con i
volontari e gli operatori del centro.
Il ruolo che svolge il centro è importante ma per
soddisfare noi ragazzi ci vuole ancora più
divertimento.”
Marco Annatelli
Utente centro aggregativo
MEDITERRANEO ANTIRAZZISTA 2010
PRIMI CLASSIFICATI NEL TORNEO DI PALLAVOLO
Lo sport attraverso il gioco e il rispetto delle regole diventa un utile
strumento di educazione e di sensibilizzazione a tematiche
apparentemente a esso distanti.
Partecipare al mediterraneo antirazzista ha permesso ai ragazzi di
entrare in contatto con le realtà multietniche presenti sul territorio e
allo stesso tempo di prendere consapevolezza delle problematiche che
attraversano i loro concittadini dello Zen.
I tornei si sono svolti tra il 10 e il 13 Giugno presso il velodromo
comunale di Palermo. Sono state numerose le adesioni dei giovani e
non che hanno partecipato, misurando le proprie capacità sul campo
da calcio, pallavolo e basket.
È stato però il torneo di pallavolo che ha coronato i nostri sforzi con la
vittoria…con un po’ di fatica e di paura per il set finale i ragazzi del
centro i Girasoli sono riusciti a portare a casa la coppa del primo posto.
È stata una grande soddisfazione e gioia che si rinnova ogni volta che
passando dal centro i nostri sorrisi si riflettono sul trofeo.
“ Sono state delle giornate particolarmente dinamiche,
per chi come noi da tempo non metteva piede su un
campo sportivo, ma accompagnare i ragazzi è stato un
input per rimettere anche noi le scarpe da ginnastica.
Da volontari accompagnatori ci siamo trasformati in
giocatori e con i ragazzi abbiamo condiviso questi
momenti di incontro e di sano sport. E’ stata una bella
esperienza e siamo pronti per ripresentarci il prossimo anno.”
Anna Guarcello
Volontario Servizio Civile 2010
In particolare la squadra di calcio composta dai nostri ragazzi è riuscita
a scalare la classifica fino a raggiungere gli ottavi di finale.
E anche la premiazione è stato un momento di crescita comune,
perché in corteo le squadre hanno raggiunto l’accampamento dei
cittadini palermitani che non avendo più una propria abitazione sono
costretti a vivere in una tendopoli da circa due mesi.
VOLONTARI 2010
Per il secondo anno di seguito l’Associazione A.F.I.Pre.S ha selezionato
dodici volontari che, inseriti come ragazzi del Servizio Civile,
collaborano con le altre figure del centro contribuendo allo
svolgimento delle attività.
L’aver premiato i vincitori all’interno di un quartiere spesso
abbandonato e degradato come lo ZEN ha avuto lo scopo di
appoggiare i cittadini in questo momento di difficoltà e allo stesso
tempo voleva essere un momento di riflessione sulle problematiche
che investono la nostra città.
“Ci siamo molto divertiti perché le
squadre partecipanti al torneo
erano davvero tante e con origini
diverse, proprio come vuole lo
slogan di antirazzismo su cui si
basa tutta la manifestazione.
È stato un interessante momento
di incontro e il corteo allo Zen è
stato spunto di riflessione con i
ragazzi sul problema dei quartieri
ghetto. Siamo sempre più sicure che unire sport e problematiche sociali
sia un metodo educativo efficace.”
Stefania Di Gangi e Maria Carmen Fasolo
Volontarie Servizio Civile 2010
“ Oltre ad essere volontari al
centro siamo prima di tutto
abitanti di questo quartiere.
Abbiamo quindi coscienza di quelle
che sono le difficoltà e le necessità
del
nostro
quartiere
e
riconosciamo il lavoro che
l’Associazione svolge nel territorio.
E’ proprio perché riscontriamo direttamente l’importanza che può
avere un centro aggregativo in un quartiere come il nostro, abbiamo
deciso di contribuire anche noi allo sviluppo di una mentalità altra che
sia di alternativa alla vita di strada. Perché forse qualcosa può
cambiare se si cerca di seminare un’idea diversa da quella che troppo
spesso ammala la nostra città.”
Gabriele Confaloni e Davide Emanuele Iannì
Volontari Servizio Civile
“Il Servizio Civile oltre ad essere
un’importante
esperienza
sociale è anche una possibilità di
crescita
personale.
Nell’affiancare e nel progettare
nuove attività ciascuno di noi ha
avuto l’opportunità di mettere
in campo le proprie capacità e
competenze integrandole con quelle degli altri, con il risultato di un
lavoro stimolante e di gruppo. Il volontariato è un ottimo mezzo per
fare esperienza”
Francesca Cusenza, Giusi Mottola e Ita Candioto
Volontarie Servizio Civile Nazionale
“ Molti di noi operatori Servizio Civile
abbiamo scelto di intraprendere
questa esperienza perché è utile per il
corso di studi che abbiamo intrapreso.
Siamo formati per accogliere il disagio
psichico e l’A.F.I.Pre.S. ci fornisce la
possibilità di fare esperienza sia in
ambito clinico, con l’ascolto attivo al
Telefono Giallo e nel servizio di
accoglienza
psicologica
gratuita, sia in
ambito sociale
con il centro
aggregativo.
In questo modo possiamo affinare quelle che sono
le
nostre
competenze
professionali
e
caratteristiche personali, senza dimenticare il
contributo sociale del nostro lavoro.”
Anna Guarcello ,Germana Bianchini e Maria Carmen Fasolo
Volontarie Servizio Civile
La mia esperienza all’A.F.I.Pre.S.
inizia molto prima rispetto ai miei
colleghi volontari. Il mio essere
utente prima e volontario ora mi
ha permesso di comprendere
meglio l’organizzazione e le
dinamiche
interne
all’Associazione. Adesso il mio
ruolo mi investe di responsabilità e
comprendo meglio le difficoltà che il mio centro attraversa, mentre
prima le sconoscevo. Mi sento riconoscente per l’opportunità datami di
poter svolgere il Servizio Civile perché mi ha permesso di conoscere
meglio le realtà associazionistiche incrementando le mie competenze e
il mio bagaglio culturale. È un’esperienza che intendo vivere al
massimo delle mie potenzialità, è un importante momento di crescita.”
Maickal De Lisi
Volontario Servizio Civile 2010
“ Malgrado i miei impegni lavorativi che
mi occupano la maggior parte della
giornata ho scelto di ritagliare parte del
mio tempo libero per dedicarlo al
centro.
Abitando in questo quartiere conosco le
dinamiche che caratterizzano i rapporti
tra i ragazzi e quelli tra i ragazzi e il
quartiere. È una realtà difficile perché è
difficile fornire un’alternativa quando le
regole della città ti chiedono un codice
di comportamento differente. Il mio
contributo al centro è quello di mediare
tra gli insegnamenti del centro e la realtà di strada che i ragazzi
vivono.”
MarcoTedesco
Volontario centro aggregativo I Girasoli
“Lavorare con i ragazzi ci permette
di osservare da vicino la loro vita nel
quartiere. Lo spazio dove vivono è
privo di qualsiasi tipo di servizio
pubblico e soprattutto di strutture
che possano accoglierli, che possano
convogliare la loro energia esplosiva
in qualcosa che gli dia la possibilità
di scoprire le loro facoltà nascoste.
Impegnarli nelle attività ci ha fatto
registrare un cambiamento nei
comportamenti e un incremento
della riflessione sociale, perché hanno scoperto un nuovo modo di fare
le cose”
Stefania Di Gangi, Rossella Ferro, Claudia Sausa
Volontarie Servizio Civile Nazionale
Come abitudine del centro ogni anno si commemorano le scadenze più
importanti. Insieme si festeggia :
IL CARNEVALE
L’invito è esteso ai ragazzi, alle
famiglie e a chi ha voglia di
partecipare. È un momento di
incontro anche con i centri che
come noi sopravvivono e
lavorano nelle realtà difficili;
così il nostro centro viene inondato da vecchi e nuovi amici.
“AMORE, AMORE, AMORE”
RECITAL CONCERTO SULLE DIVERSE FORME D’AMORE
In data 22 giugno 2010 si è svolta, presso la sede del CESMI di via
Dante, una giornata dedicata all’amore.
Un’iniziativa volta a riflettere sull’amore e un’occasione per incontrarsi
e parlare anche del disagio psichico.
Dopo la presentazione dei presenti e dello scopo dell’iniziativa, è stato
proiettato “Accendere la speranza” un video documentario che parla
del fenomeno suicidario e delle attività che l’Associazione A.F.I.Pre.S.
svolge sul territorio per la prevenzione e sostegno del disagio psichico.
Di seguito la dott.ssa Rosaria Billeci accompagnata da
un gruppo di musicisti si è esibita nel recital concerto
“Amore, Amore, Amore”.
Insieme troviamo il materiale per prepararci e l’oggettistica mancante
per i nostri costumi la prepariamo noi all’interno dei nostri laboratori.
In collaborazione ci prendiamo cura dei festeggiamenti, poi rinfresco,
musica e tanto divertimento.
Alla fine delle attività è stato offerto ai partecipanti un rinfresco,
inoltre gli invitati avevano la possibilità di contribuire a questa
iniziativa di autofinanziamento attraverso i manufatti preparati al
laboratorio di manipolazione con la pasta di maizena.
FESTA DI PRIMAVERA
Abbiamo organizzato una festa per salutare l’arrivo della primavera; e
al risveglio della natura noi rinnoviamo il piacere di incontrarci e stare
insieme. È stata una giornata piena di iniziative e intrattenimento
musicale per gli ospiti del centro.
sulle basi di Loris Chiovaro che è stato accompagnato alla consolle da
Marco Tedesco nel ruolo di batterista.
Nel corso della giornata abbiamo ricevuto, presso il centro, due
personalità istituzionali venute a incontrare i ragazzi.
Si è intrattenuto con noi l’ On. Rosario Filoramo
che conoscendo la storia del centro e gli sforzi
che la Presidente ha dovuto affrontare per
mantenere, a tutt’oggi, aperto il centro; è venuto
a confermare il suo appoggio a tale progetto
sociale.
I ragazzi erano molto entusiasti dell’iniziativa, si sono incontrati nei
pomeriggi precedenti all’evento per provare e il giorno della festa sono
stati loro i veri protagonisti.
I ragazzi guidati dalla responsabile del laboratorio musicale Viviana
Cutaia hanno avuto la possibilità di incontrarsi e crescere insieme
musicalmente per regalarci un pomeriggio di musica.
Siamo stati allietati dalla voce di Maickal De Lisi, emergente cantante
scoperto tra le mura del centro; e poi tanto movimento e divertimento
E la visita dell’On. Pino Apprendi
personalità cara al centro perché
uno dei pochi che ha visto
nascere l’AFIPreS.
È stata una bella giornata perché eravamo davvero in tanti al centro
quel giorno, e c’erano anche tanti ragazzi ed educatori di altre
strutture … tutti insieme a divertirci ci siamo sentiti un po’ meno soli.
LABORATORIO ANTIMAFIA
TAVOLA ROTONDA
che destruttura la nostra società e ci priva delle nostre prospettive
future e i sogni.
Incontrarsi, fermarsi a riflettere, affrontare tematiche importanti e
aprire un dibattito sono gli obiettivi delle tavole rotonde che si
tengono al centro “Girasoli”.
Con loro abbiamo infatti parlato di come percepiscono la società, di
quelli che sono i loro progetti futuri e quanto credono che questi
possano realizzarsi in una terra come la nostra.
La discussione è stata molto interessante e accesa, abbiamo registrato
l’ insoddisfazione sullo stato di cose presenti e le riflessioni emerse
hanno messo in luce la capacità critica dei ragazzi.
E’ uno spazio di incontro e di confronto messo a disposizione dei
ragazzi. In questi momenti ci ritroviamo e insieme cresciamo
affrontando tematiche diverse che, a volte, vengono sollevate
direttamente dai ragazzi.
Il primo ciclo di incontri lo abbiamo incentrato sul problema della
mafia, affrontando l’argomento nelle sue molteplici sfaccettature.
Scegliere un argomento così forte è stato un mezzo per conoscerci, per
lasciarci raccontare dai nostri ragazzi la loro percezione sulla società e
su un fenomeno così presente nel nostro territorio.
Così tra atteggiamenti volutamente resi più marcati, qualche battuta e
tra un aneddoto o un’esperienza personale, abbiamo parlato di racket,
usura, omicidi…
Abbiamo provato a parlare con loro, a dimostrare che la mafia, che
spesso rappresenta un “sostegno” nelle realtà difficili, un’ alternativa
allo stato assente; è la stessa che si macchia di delitti efferati, la stessa
Sulla scia del cambiamento necessario, della necessità di trovare una
soluzione a questa società disfunzionale, abbiamo intrapreso con i
ragazzi una serie di attività che ci permetteranno di percorrere la tappe
dell’antimafia.
Sono numerose le vittime di mafia che si contano a Palermo e con i
ragazzi stiamo cercando di ripercorrere i luoghi e le lotte che questi
uomini hanno portato avanti, per ricordare e fare nostre le loro
battaglie.
23 MAGGIO 2010
A PALERMO SBARCA LA NAVE DELLA LEGALITA’
L’ITALIA RICORDA LA STRAGE DI CAPACI
Il 23 maggio del 1992 venivano uccisi nell’attentato di Capaci il giudice
Falcone, la moglie e tre agenti della scorta; a 18 anni di distanza, la
città ritorna sulle strade a difendere l’impegno di questi uomini
diventati oggi il simbolo dell’antimafia.
Nelle prime ore del mattino sbarcano al porto di Palermo le due navi
della legalità, partite da Civitavecchia e Napoli hanno accompagnato i
giovani di tutta Italia a commemorare le vittime, il coraggio e le parole
di coloro che sono morti per mano della mafia.
Quello a lui dedicato
è un grande albero
di magnolia, che fu
piantato
davanti
all'abitazione
di
Giovanni
Falcone
dopo
la
sua
uccisione; e sul
quale, nel corso di
tutti questi anni,
sono stati appesi
centinaia
di
messaggi, ricordi,
poesie, dediche e
foto.
Un modo per onorare la sua memoria e mantenere evidente l'impegno per la
legalità da parte dei cittadini di Palermo.
Questo corteo,le manifestazioni contro il pizzo, le giornate di memoria per le
vittime di mafia sono iniziative importanti e coraggiose che mostrano
un’altra realtà che non vuole arrendersi, che non vuole cedere la sua
terra al malaffare, ma che anzi vuole difendere i principi di legalità e
lotta alla mafia che uomini come Falcone, Borsellino, Peppino
Impastato,…e tanti altri ci hanno tramandato.
Così l’onda bianca invade Palermo.
Circa 2500 ragazzi marciano accanto il popolo palermitano per
difendere e ribadire la voglia di giustizia, per incontrare e dimostrare
che esiste una Palermo giusta che grida no alla mafia.
La giornata, piena di iniziative diverse, ha poi raccolto tutti i
partecipanti all’interno dei cortei.
Il primo concentramento, avvenuto in via d’Amelio, si è poi incontrato
con il secondo corteo che intanto aveva invaso l'Aula bunker di Palermo
dove fu celebrato il primo maxi-processo, istruito proprio da Giovanni
Falcone.
I due cortei si ritrovano così a marciare insieme, invadendo via Notarbartolo
per confluire entrambi di fronte all’albero dedicato a Falcone.
“Palermo è nostra e non di cosa nostra”
PAOLO BORSELLINO 19 LUGLIO 1992
STRAGE DI STATO IN VIA D’AMELIO
Scorrendo la lista dei morti per mafia di Palermo la città ricorda in data
19 luglio la morte di Borsellino, uomo pilastro dell’antimafia siciliana;
che, con il suo amico e collega Falcone, cercarono di contrastare il
fenomeno mafioso pagando con la vita.
Lo strumento concreto e innovativo che costituirono fu il pool
antimafia, inteso come un’équipe di magistrati che si occupano di una
stessa indagine.
In questo modo si cercava di evitare che la gestione di un’indagine
fosse in mano solo a singoli magistrati, che quindi si esponessero
singolarmente al rischio e che una volta eliminati con loro venissero
seppellite anche le informazioni scomode.
In un pool invece i magistrati condividono tra loro le informazioni e
così organizzato esso mantiene la massima segretezza verso l’esterno e
assicura la continuità delle indagini perché permetteva, nel momento
in cui un magistrato fosse ucciso, di sostituirlo.
Il pool fu un importante
mezzo di lotta alla mafia,
un mezzo che registrò
risultati importanti al
maxiprocesso
e
nell’inchieste di mani
pulite e tangentopoli.
Il pool comprendeva quattro magistrati : Falcone, Borsellino e Barrile
che lavoravano sotto la giuda di Rocco Chinnici.
Inizia così a instaurarsi un legame comunitario tra i giudici.
Ma non era tutto…i magistrati del pool pretesero l’intervento dello
stato perché si resero conto che il loro lavoro, da solo, non bastava.
E ancora…sapendo che è nella società che devono affondare le radici
della lotta alla mafia, i magistrati sanno che sono i giovani la forza su
cui bisogna contare per cambiare la mentalità della gente.
Ecco perché la lotta alla mafia esce dalle istituzioni e incontra la
società. Borsellino comincia a promuovere e a partecipare ai dibattiti
nelle scuole, parla ai giovani nelle feste, alle tavole rotonde, per
spiegare e per sconfiggere una volta per sempre la cultura mafiosa;
per rendere la società protagonista nella lotta alla mafia.
Il clima comincia poi a cambiare. Il fronte unico che aveva portato a
grandi vittorie della magistratura siciliana e che aveva visto l’opinione
pubblica avvicinarsi agli uomini in prima linea, comincia a cedere.
Il pool perde la sua compattezza e iniziano le stragi di mafia.
Paolo Borsellino viene ucciso il 19 luglio in via D’Amelio a poco meno di
un mese di distanza dall’uccisione di Falcone.
Nell’Italia di quegli anni si registrarono il maggior numero di uccisioni
per mano della mafia.
È per rispettare il loro impegno, il loro coraggio e la loro
determinazione nella lotta alla mafia che oggi anche noi in corteo, da
via D’Amelio a l’albero di Falcone, ricordiamo il loro sacrificio.
Oggi ci facciamo noi carico degli insegnamenti e dell’esempio che
questi uomini ci hanno tramandato.
Sono morti tutti per noi, per gli ingiusti, e abbiamo un grande debito
verso di loro che dobbiamo pagare, continuando la loro
opera...dimostrando a noi stessi e al mondo che uomini come Falcone,
Borsellino e tanti altri sono ancora vivi nelle nostre idee.
PASTA DI MAIZENA
( LABORATORIO DI MANIPOLAZIONE )
Tra le attività proposte quest’anno all’interno del lab. di
manipolazione si è registrato un particolare entusiasmo
per la lavorazione di un nuovo materiale per la
realizzazione di piccola oggettistica.
Anche se risulta molto più resistente e pregiata rispetto
la più comune pasta di sale rimane ancora poco
conosciuta la lavorazione della pasta di
maizena.
E’ un materiale semplice sia nella reperibilità delle
materie prime, sia nella preparazione della stessa pasta.
Inoltre la pasta di maizena risulta resistente ed economica e con poco
materiale potrete realizzare tantissime creazioni.
Proprio per la sua malleabilità e semplicità di
lavorazione ha coinvolto ed entusiasmato anche
noi volontari del servizio civile.
Ci siamo molto divertiti nell’ideazione e
realizzazione delle collane, bijoux, piccoli
animaletti e personaggi da appendere, calamite,
mollette e tanto tanto
altro ancora.
Ci ha anche permesso di metterci alla prova
creando, fantasticando e prendendo
coscienza anche di doti personali che
qualcuno di noi non sapeva di possedere.
Per darvi la possibilità
di sperimentare anche voi questo materiale e
così divertirvi tra colori e forme, di seguito vi
indichiamo la procedura per la preparazione della
pasta di maizena; e vi diamo un piccolo assaggio
di ciò che potrete realizzare.
È particolarmente indicata per chi volesse sperimentare qualcosa di
nuovo, divertente e creativo. È anche indicata per lavorare con i
ragazzi vista la sua semplicità di manipolazione.
Un po’ di fantasia, un pizzico di creatività e
pazienza…guardate e giudicate voi cosa siete
capaci di realizzare.
Rosaria Candioto detta Ita, Francesca Cusenza,
Rossella Ferro, Germana Bianchini, Sausa Claudia
Volontari Servizio Civile Nazionale 2010
MATERIALE NECESSARIO:
-
Farina di maizena
Colla vinilica
Olio di vasellina
Limone
Prendiamo una tazza di Farina di Maizena
e la versiamo
in un pentolino
antiaderente;
prendiamo poi una tazza di colla vinilica e la
versiamo nel pentolino,
aggiungiamo un cucchiaio e mezzo di olio di
vasellina
e un cucchiaio e mezzo di succo di limone.
Ora dobbiamo amalgamarla :
la modelleremo con le mani.
Quando diventerà bella liscia,
senza grumi, sarà pronta.
Un consiglio è lavorarne un poco
alla volta e pian piano modellandola
si staccherà anche dalle mani
Ora coloriamo:
Prendere un pezzetto di pasta e spremerci un po'
del colore desiderato...quindi lavoratela con le
mani finché il colore è omogeneo ed amalgamato
Amalgamiamo bene e
velocemente il tutto.
Continuando a mescolare
Quindi mettiamo sul fuoco medio\basso
Continuiamo a mescolare e pian piano
la pasta comincerà a staccarsi dai bordi
Quando la pasta si staccherà
completamente dal pentolino sarà
pronta
IMPORTANTE
- Questa pasta conservata nella pellicola trasparente vi dovrebbe durare
parecchio tempo. Potrebbe accadere che quando andrete a riprenderla
potreste trovarla un po' appiccicosa a causa dell'umidità; potrete
utilizzarla lo stesso aiutandovi con un poco di farina di maizena!
- La pasta neutra asciugandosi diventa quasi trasparente...quindi se
desiderate un oggetto di colore bianco dovrete aggiungere del colore
bianco a tempera nella pasta e amalgamare!
GIORNATA MONDIALE
PREVENZIONE DEL SUICIDIO ROMA 2010
La giornata mondiale della prevenzione al suicidio si è tenuta a
Roma nei giorni 9 e 10 aprile.
Sono state due giornate di lavoro e confronto intenso tra i
partecipanti intervenuti da tutto il mondo, a cui ovviamente
l’A.F.I.Pre.S. ha preso parte nella qualità di unica Associazione
nazionale impegnata nella prevenzione del suicidio (oltre che al
ruolo di patrocinio che ha rivestito).
“…sono state delle giornate particolarmente interessanti e
stimolanti. E’ stato importante confrontarsi con le realtà
internazionali che si occupano del fenomeno suicidario perché ci
ha permesso di confrontare gli studi in materia, nella speranza di
trovare il metodo più efficace che possa intervenire in modo
significativo su tale fenomeno…”
Con queste parole da Dott.ssa Viviana Cutaia ci spiega
l’importanza di questi momenti di confronto e formazione
avvenuti a Roma.
La comparazione dei risultati e delle osservazioni tra i
partecipanti all’iniziativa hanno messo in rilievo come il
fenomeno suicidario stai subendo un’evoluzione colpendo anche
i “soggetti sani”.
In particolare il contributo della Dott.ssa Cutaia ha fatto
riferimento alle manifestazioni di disagio che si registrano nel
nostro paese. Le cronache italiane mostrano, infatti, che l’età
evolutiva è il periodo in cui si registra un notevole incremento di
suicidi. La relazione ha quindi interessato l’analisi del periodo di
transizione
che
il
soggetto
sperimenta
dall’inizio
dell’adolescenza, 11/12 anni, al raggiungimento della maturità,30
anni.
Delle statistiche del Telefono Giallo, dall’esperienza diretta al
centro Girasoli e da studi di approfondimento sul tema è venuto
fuori come il comportamento dei ragazzi sia diventato
autolesionistico. I giochi di morte e i disturbi di personalità
manifestati dimostrano come i ragazzi attentino alla propria vita
e non riescono ad affrontare la crisi evolutiva che caratterizza il
periodo adolescenziale.
La mancanza di certezze e l’instabilità che registriamo in questo
delicato periodo storico hanno inevitabilmente modificato
l’esperienza di vita degli individui.
Il rito di transizione tra la fase adolescenziale e l’età adulta si è
affievolito e la rottura avvenuta tra noi e le generazioni
precedenti ha impedito un che i ragazzi possano attraversare con
serenità la crescita.
Questa analisi mette in rilievo come sia difficile individuare “gli
adolescenti”, complicando notevolmente sia l’individuazione del
target a cui rivolgersi, sia le attività di intervento e di recupero da
progettare.
Motivo per cui è necessario andare avanti con gli studi,
incrementando le ricerche e stimolando i momenti di incontro e
formazione come quello avvenuto a Roma.
“…è stato per me motivo di orgoglio essere
presente a questa giornata dedicata alla
prevenzione al suicidio…Incontrare le altre
realtà presenti a livello internazionale ci ha
fatto sentire meno soli… - così commenta
queste giornate di lavoro la Presidente
dell’A.F.I.Pre.S. Livia Nuccio - “E’ necessario
continuare a parlare di suicidio per
abbattere il muro di pregiudizio e silenzio
che avvolge ancora questa forma di disagio”.
XV CONVEGNO NAZIONALE
“DISAGIO INDIVIDUALE E CRISI SOCIALE NEL
POSTMODERNO”
Le pagine di cronaca continuano a narrarci le vite spezzate di
molti giovani : apprendiamo così della morte di un
adolescente che lascia il suo ultimo saluto su face book,
contiamo i numerosi casi di suicidi all’interno delle carceri, o
ancora l’instabilità economica che è alla base di numerosi
suicidi…e poi la depressione, la malattia… storie
d’insopportabile sofferenza che spezza l’esistenza.
Soffriamo per le storie di dolore che ci circondano e che
sempre più spesso hanno un epilogo tragico.
Anche nelle ore che hanno preceduto il convegno del 20
ottobre l’entusiasmo all’inizio dei lavori è stato spezzato
dalla notizia che altri due ragazzi in mattinata hanno tentato
il suicidio…uno dei quali, purtroppo, andato a fine.
E’ in ricordo di coloro che non ci sono più e nell’auspicare
che la depressione e il disagio conclamato possano essere
contrastati, che l’A.F.I.Pre.S. ricorda, in questa giornata di
convegno, la necessità di intensificare gli sforzi e individuare
l’intervento più efficace affinché non si registrino più morti
suicida.
La promozione al sostegno, la prevenzione contro lo stigma
della salute mentale, il contenimento della sofferenza,
costituiscono la linfa vitale dell’Ass. A.F.I.Pre.S.
Accompagnare e sostenere il soggetto nei periodi di crisi è il
passaggio fondamentale che è necessario intensificare
affinché egli possa risvegliare dentro se stesso le forze e le
energie necessarie per affrontare il momento di disagio.
Il convegno del 20 ottobre è stato un momento di confronto
interessante e intenso dove si sono susseguiti numerosi
interventi che hanno trattato il fenomeno suicidario nelle
sue molteplici sfaccettature. Dal dibattito è emerso come sia
un fenomeno in continuo cambiamento per le diversità che i
soggetti, che interrompono il proprio percorso di vita,
manifestano (dall’età degli interessati, alla presenza o meno
delle patologie).
Accanto alle esperienze che ciascun Relatore ha presentato
in sala si è cercato di trovare una strategia necessaria che
possa, prima di tutto, riaccendere i riflettori su un
fenomeno che ha intensificato le sue vittime; e che possa poi
individuare una strategia efficace di sostegno alla sofferenza
che sia rivolta alla società tutta.
13 ARRESTI A PALERMO PER ONLUS FALSE
L’A.F.I.Pre.S. rivolge altresì la sua attenzione al sostegno dei
“sopravvissuti”.
Infatti la tragedia di un suicidio investe anche e soprattutto
chi deve continuare a vivere e confrontarsi con il vuoto
lasciato dalla morte del proprio caro.
Al convegno del 20 ottobre hanno preso parte anche i
genitori di Norman Zarcone, Ricercatore della Facoltà di
Lettere e Filosofia di Palermo che si è defenestrato dal
settimo piano della struttura universitaria come atto
dimostrativo ultimo della sofferenza che l’insicurezza
lavorativa gli aveva provocato.
Tra le emozioni dei genitori quel giorno abbiamo rivisto
Norman e le lacrime dei familiari si sono unite le nostre per
la perdita di questo giovane talentuoso.
6 dicembre 2010 così titola la stampa di oggi "Finti progetti sociali
con le Onlus". Truffe ai danni del Comune e della Provincia di
Palermo, con questa accusa sono in corso tredici arresti. Con la
richiesta di fondi per falsi progetti no profit destinati ai minori,
circa quattordici ONLUS sono accusate di truffa e associazione a
delinquere.
Chiedevano sovvenzioni per progetti
finalizzati ad attività per i minori provenienti
dai quartieri a rischio, ma nei fatti nessuno
dei nove progetti è mai stato realizzato. Le
ricevute fiscali, prodotte dalle associazioni a
sostegno delle domande di erogazione del
finanziamento , erano false. Come false
erano anche le fotografie allegate. Inoltre il
personale coinvolto nei progetti, psicologi, assistenti sociali e
animatori spesso non sapevano dell'esistenza del progetto. Gli
inquirenti hanno stimato che sono 55 mila euro i finanziamenti
concessi.
A nome di tutti i Marco e i Norman che hanno interrotto la
propria esistenza spinti da enorme sofferenza, ci auguriamo
che si continui a lavorare per loro, affinchè nessuna madre
debba piangere la mancanza di un figlio morto suicida.
E mentre qualcuno metteva in tasca denaro ottenuto con
l’inganno i Centri aggregativi di Palermo assistevano allo
sgretolamento di anni fatti di grandi sacrifici e piccole conquiste.
E’ con amarezza e rabbia che vogliamo lasciare che qualche riga
vi spieghi come ci sentiamo noi ad apprendere questa notizia.
I tagli alla spesa sociale e la difficoltà economica in cui versa la
città di Palermo e l’Italia tutta, hanno influenzato
significatamente molte delle realtà associative.
Decine sono stati i centri che hanno sbarrato la porta e messo
fine al proprio percorso, in molti hanno chiuso alle spalle la porta
dei centri e con essa hanno murato dentro ricordi e speranze.
Sono davvero tante le perdite registrate e apprendere la notizia
delle truffa ci ha molto addolorato.
Per chi come noi è riuscito a sopravvivere non è stato facile, la
mancanza di fondi impedisce molte attività e altre piccole
accortezze che possono però diventare rilevanti davanti ai
controlli.
Quando riceviamo i controlli comunali e come essere fermati dal
controllo stradale,… pensi sempre che ci potrebbe essere
qualcosa fuori posto che comprometta tutto.
Perché non avere fondi disponibili impedisce …di
cambiare una finestra rotta, di sostituire una
serratura,… impedisce di poter avere operatori,
limita la possibilità di fare formazione, riduce la
possibilità di affiancare le situazioni più delicate
con professionisti validi … aumentando le difficoltà
e il rischio di chiusura.
Quando poi senti che i soldi per le attività sociali in fondo ci sono,
ma sono in mano ai favori della politica ti arrabbi, ti senti solo, ti
dispiace per chi oggi ti guarda con malinconia per aver chiuso la
propria Associazione. Ci sentiamo traditi ed angosciati, arrabbiati
perché qualcuno strumentalizza le realtà associative per truffare
lo stato.
È un attacco al nostro lavoro,alla credibilità e all’importanza che
questi centri rappresentano per i propri membri e utenti, in
questo modo viene infangato il lavoro di molte associazioni;
facendo passare l’idea che tutte le ONLUS nascono per fini di
profitto.
E poi devi anche sopportare la delusione negli occhi dei ragazzi,
pensi al tempo che c’è voluto per avvicinarli e integrarli nel
gruppo e poi li vedi allontanarsi perché non puoi più soddisfare i
loro bisogni e richieste. Venite a chiederlo a loro come si sentono
e soprattutto cosa per loro ha significato sapere che nel quartiere
c’è un posto dove crescere e sentirsi accolto.
Venite da loro per sapere come hanno visto cambiare il Centro e
a che cosa hanno dovuto rinunciare.
Le magliette per la squadra di calcio
anche per questo anno non si sono
stampate e la mancanza di uno spazio
ha visto andare via molti dei ragazzi,
che per continuare a giocare adesso
devono dividersi dal gruppo e spostarsi
più in là per coltivare sogni e nuove
amicizie.
A volte erano i viaggi di tanti anni fa che ci tenevano compagnia
tra i ragazzi del centro, quando con i giornalini degli anni passati
si sfogliava con loro l’album di ricordi del Centro.
Quante iniziative e quanti sorrisi raccolti tra quelle pagine,
ognuno racconta il suo aneddoto e le parole si intrecciano e
tessono una storia lunga anni.
Qualcuno dei ragazzi pensava anche che
prima o poi avremmo avuto un pulmino per
scappare dal quartiere tutte le volte che ci si
sentiva un po’ stretti.
Abbiamo voluto parlarvi anche di questo
affinchè si comprenda l’importanza dei
Centri Aggregativi di Palermo e la drammatica perdita che
avviene quando permettiamo che un Centro chiuda.
Purtroppo sono tante le Associazioni che hanno dovuto
arrendersi…il nostro augurio è che possano riaprire le porte e
riconquistare quello che hanno perso.
Ci auguriamo che le Amministrazioni imparino dagli errori e i
controlli e la giustizia e continuino nel loro lavoro di garanzia dei
diritti.
LABORATORIO MUSICALE
LA NUOVA SFIDA DELL’A.F.I.Pre.S.
L’A.F.I.Pre.S. che da anni, attraverso lo strumento Girasoli,
lavora e incontra i ragazzi del quartiere; oggi compie un altro
passo avanti e cerca di venire ancora una volta incontro alle
necessità e ai bisogni dei giovani.
Il Centro “I Girasoli” rappresenta già un’importante luogo di
incontro e confronto per i ragazzi del quartiere, ma
evidentemente questo non bastava per fare la differenza , così la Vice
Presidente Viviana Cutaia, nonché responsabile del laboratorio di musica, ha
deciso di intraprendere un nuovo e importante progetto.
“ …ad un certo punto mi sono accorta che il semplice
bisogno di suonare non bastava!!!...
Ho osservato la realtà che mi circonda e mi sono
accorta
come
ancora
una
volta
fosse
necessario investire nei ragazzi e nel loro futuro. Ho
capito
che
il
disagio
manifestato dai giovani è
qualcosa di più profondo, che si
lega a tante mancanze e che il
nostro compito qui è quello di
cercare di costruire per loro e
con loro un’alternativa valida..”
E con queste parole che la Dott.ssa Cutaia ci presenta con entusiasmo il suo
nuovo progetto.
Attraverso un oneroso investimento i responsabili del Centro “I Girasoli”
hanno deciso di trasformare il laboratorio di musica in una SALA DI
REGISTRAZIONE con relativo MARCHIO A.F.I.Pre.S.
Questa decisione è una risposta alla difficoltà che ciascuno affronta nella
nostra società, con particolare attenzione al sostegno delle fasce più
sensibili…in questo caso i ragazzi.
Il nuovo progetto intrapreso nasce da diverse riflessioni.
“Innanzi tutto – continua la dottoressa - il mio ruolo da
musicoterapeuta mi impone di credere che la musica sia un
valido strumento nel lavoro con il disagio psichico.
Ma soprattutto è d’obbligo ricordare che l’Associazione stessa
è dedicata a un giovane musicista.”
Nell’ascoltare le parole della Dott.ssa Cutaia si capisce bene come il progetto
musicale intrapreso sia da considerarsi prima di tutto uno strumento di aiuto
al disagio giovanile.
I suoi studi e i risultati ottenuti sul campo dimostrano
l’importanza che la musica può avere in un percorso
terapeutico o semplicemente come sostegno del disagio che
ciascun ragazzo manifesta nel periodo adolescenziale. Con
questa impostazione la musica diventa “terapia sociale”, un
canale di sfogo dedicato a coloro che vogliono combattere un
malessere o semplicemente mettersi in gioco.
I lavori per la sala di registrazione sono già iniziati e hanno
richiesto una significativa modifica e riorganizzazione degli
ambienti esistenti. Presto il nuovo laboratorio verrà allestito
con elevata tecnologia e si servirà di strumenti di alta
professionalità; chi vorrà potrà usufruire di questo servizio.
Sarà possibile imparare,o consolidare, le proprie conoscenze
musicali attraverso l’equipe di professionisti che prenderanno
parte al progetto.
Uno degli obiettivo principali di questo investimento è dare una risposta
concreta alla disoccupazione; attraverso personale qualificato e corsi di
formazione si mira a costruire un futuro per i giovani del territorio, dando
loro possibilità di immettersi nel mondo del lavoro.
In ciò l’A.F.I.Pre.S. crede molto, e già in passato ha visto
nascere tra le sue mura piccoli e grandi talenti. Adesso vuole
fare di più, vuole dare loro uno strumento importante che
possa aiutarli nel percorso di autorealizzazione. È un grosso
impegno quello che l’Associazione ha deciso di
intraprendere, ma è determinata nel portarlo a termine
perché sa che questa è una grande opportunità per i suoi
ragazzi e per il quartiere.
PALERMO CITTA’ ROCK & POP
MOGOL INCONTRA I GIOVANI PALERMITANI
Il 15 novembre 2010 presso la sede dell’Assessorato Attività
Sociali è stato presentato il Progetto “Palermo città Rock & Pop”.
Con orgoglio ed entusiasmo è stato presentato il progetto
musicale che coinvolge cinque realtà aggregative palermitane
sotto la guida e l’esperienza del grande Maestro Mogol.
Da diverso tempo i soggetti promotori di questo progetto hanno
lavorato con cura e dedizione alla preparazione di quanto
necessario per poter presentare adesso il frutto del loro lavoro.
L’emozione di incontrare e collaborare con un Maestro della
storia musicale italiana è un’esperienza forte e toccarla con mano
è un sogno che si avvera.
Alla conferenza stampa così il Maestro Mogol parla del progetto:
“…viviamo
nella
cultura
dell’apparire
dove
l’unica
ambizione e quella di essere noti
a tutti i costi.
Invece i ragazzi devono capire
che il talento non esiste se non si
coltiva con rigore…Perchè non si
può creare un artista se non si
forma un uomo. Arte e vita sono
la stessa cosa… i ragazzi devono
imparare a trasmettere nei testi i
veri sentimenti, i veri ideali di
amicizia… devono scrivere quello
che sentono senza pudore.
Un testo è valido se ha la forza
della
vita,delle
parole
quotidiane…”
continua aggiungendo “…Parliamo prima di tutto di
educazione,
di
rigore
e
disciplina.Sono felice di questa collaborazione con palermo…i
ragazzi danno sempre delle risposte fantastiche”
E’ emozionante ascoltare queste parole e percepire la forza e la
tenacia da cui ha origine il progetto.
Il progetto “Palermo città Rock & Pop” prevede l’attivazione di
cinque sale prova in altrettanti Centri di aggregazione giovanile.
La città per un anno diventerà un laboratorio musicale, educativo
e creativo e coinvolgerà inizialmente più di 400 ragazzi che
potranno usufruire delle sale prova e dell’equipe di professionisti
messi a loro disposizione: un importante momento di crescita, di
formazione e di grande opportunità professionale futura.
I Centri Aggregativi coinvolti sono :
il Centro “I Girasoli” gestito dall’Ass. “A.F.I.Pre.S. Marco Saura”
onlus nel quartiere San Giovanni Apostoli; il “Centro TAU” gestito
da Inventare Insieme onlus nel quartiere la Zisa, il “Centro
Dammuso” gestito dal Circolo Arciragazzi Palermo a Borgo nuovo;
il “Centro Giovanni Vitale” gestito dal Laboratorio Zen Insieme
nel Quartiere Zen e il “Centro Don Bosco R.” gestito da Salesiani
in via Libertà.
I Centri sono principalmente dislocati nelle periferie dove, grazie
all’azione progettuale, sarà possibile uscire dall’emarginazione e
dal silenzio per riappropriarsi dei propri spazi e prendere
coscienza della propria produttività.
È un’ importante scommessa con il presente
e con il futuro dei nostri giovani e della
nostra città.
È una storia di riscatto
nella vita di chi è stato
troppo spesso lasciato da solo.
“Il progetto ha già avuto
inizio
con
la
preparazione delle sale
di registrazione…”
- sorride al pensiero, la Vicepresidente A.F.I.Pre.S. Dott.ssa
Viviana Cutaia, responsabile del laboratorio musicale del Centro I
Girasoli “… è stato un grande impegno per noi,
soprattutto in questo periodo così difficile,
apportare
le
modifiche
necessarie
all’adeguamento del laboratorio, ma
abbaiamo tenuto duro.
Sapere di poter incidere sul futuro dei nostri
ragazzi è una gioia molto più grande che
ripaga la fatica …e il peggio sembra essere
passato. Adesso possiamo ricominciare a
sognare e a lavorare, visto che per noi animatori musicali è già
cominciato il periodo di formazione.”
Il progetto Mogol prevede infatti diversi livelli di formazione che
interesseranno inizialmente gli stessi operatori musicali dei
centri. Con la formazione e collaborando con l’equipe di
professionisti guidati da Mogol inizieranno i laboratori musicali.
Il lavoro si intreccerà in una esperienza di scambio reciproco di
storie e capacità, verrà costruito un ponte tra realtà diverse che
impareranno a conoscersi e crescere insieme.
A fine formazione verranno selezionati ventiquattro giovani che
avranno l’opportunità di seguire uno stage in Umbria presso il
Centro europeo Tuscolano, scuola di musica fondata dallo stesso
Mogol.
Associazione
Famiglie Italiane
Prevenzione
Suicidio
Marco Saura
VIENI A CONOSCERCI :
sede operativa Via Giovanni Besio 33/35 – 90145 Palermo
Tel./fax A.F.I.Pre.S. 091 685 97 93
Tel “Girasoli” 091 68 55 610
Web : www.afipres.org
E-mail : [email protected]
A coloro che desiderassero sostenere con un libero contributo le attività dell’Associazione, di seguito indichiamo il numero
c/c messo a disposizione dall’A.F.I.Pre.S. e intestato presso lo sportello Banca Intesa San Paolo Palermo :
IBAN IT85 T030 6904 6001 0000 0007 494
oppure
LA TUA FIRMA PER UN DONO DI SOLIDARIETA’
DONA IL 5 PER MILLE IRPEF
CUD/730/740/UNICO
Codice fiscale 97120870825 A.F.I.Pre.S. Marco Saura
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