CORRADINI ENRICO L'Ombra della G)st«me - Letteratura Vita e Teatro -Arte ^' .^? 0,0 NAPOLI RICCARDO RICCIARDI J905 EDITORE PROPRIETÀ I diritti di LETTERARIA riproduzione tutti per PuMished in in the by Riccardo United Naples, States 8 di e th. reserved traduzione i 1908. the Privilege Ajyproved March Ricciardi. Napoli, Tip. A. Tkani. riservati paesi Aprii under sono Via Medina 24. of Copyright 3rd, 1905 INDICE COSTUME. Le Olimpiadi L'unità « della Mens vita in sana Giuochi corpore moderni, « Il parole Il folle della volo circuito sano Olimpiadi, » corsa Larve » morte i nuovi tra L'impero della Il di La vittoria della Natale di Venezia La Francia Le Le Trionfo somieri pallide lattughe Tribunali II di italiana Emigrazione cavalieri vita bellezza all'Arco I della viventi Dell'Opera piccola e Roma severità piccolo piccole di pace naso prove di 6 » del » 13 » 19 » 27 » 31 » 36 » 43 » 49 » 55 neo, Mediterra- Chatellault Le ^ pag- Cleopatra delle grandi verità » 61 » 67 » 72 » 78 » 83 » 88 » 95 » 101 » 108 LETTERATURA della La voce La colonna Il tempesta l'arte grido un Ulisse e e 124 » 129 » 136 » 143 » 147 » 169 » 175 » 182 » 190 » 198 » 206 l'amore una per grida Dante 117 » sinonimi ai Intorno e TEATRO. pag. imperiale sogno, Per E ^ Sion e Desmoulins Camillo Carducci Giosuè Alberto Cantoni Carlo Goldoni Eleonora Duse psicologia La I Roma teatri del all'aria pubblico dei aperta teatri » 211 » 220 » 231 » 254 ARTE. Domenico Gaetano Treutacoste Previati EPILOGO. 279 COSTUME» OLIMPIADI. LE Sono anclie ed italiana. Noi e laggiù all'annunzio cuori nostri nei di Olimpiadi delle vittoria bella qualche di piacere notizie ultime le giunte Atene proviamo nel mare , d'Atene e è Greci Assistiamo nella d'imperi di gridano tante per ci oggi pervenga al al quanta la vita una e trionfo suo concezione concepita come allora di il l'anima secoU diftbndersi giuochi. sul Ci ultimo di forza, secoli lo e mondo, e che lenta giuochi prirsi sco- civiltà, nuove sembra dopo nei apogeo, di lenica el- e nazioni nuove raggiante in ieri. nata attraverso formarsi nei suo apoteosi, sua Atene appare trionfo suo fiorivano, barbari eran in barbari eran Impi'ovvisamente continenti nuovi il il e improvvisamente celebra di gloria sua vicende È è Olimpiadi l'America trionfo. un a che per e che prime Germani dei Romani, dei cospetto le quando nazioni le per tutta cosi E Romani dei nazioni le per dei cospetto alla patria nazioni. Cosi e della spettacolo. allo gioia navi sulle nostri di piangono altre e marinai i oggi qualcosa conquista, i quali sono vita. agilità, bellezza, le tre 1 2 OLIMI'IADX l.K virtù del nimo ; è vita la continua ancora che oggi per la di Atene volta mondiale fra perciò di ci madre, lei, la con ci E prima a- italiano sembra delle Rinascimento ciò che piadi Olim- italiano, in Grecia, nacque di amore fu mai non assistito ho Roma di e curiosità la brutalità. sua agonistico tornando Fra teatro riflessi di magri e io nelle allo schietti,bruni A e poco dei e spariva repentinamente passato, virtù, la forza, nell'animo. Uflzi muscoli a e essere A piaceva me forme colo spettaed primordiali. gusto mandavano alla ve ne nel apparì la Di si educò sole giuoco bellezza. del alcuni erano di sera luce , poco anche esercizio come mio anche ed grasse, colorati dei Mi giovani muscoli appariva negli atteggiamenti istantanei, nel baleno di un i di celebri marmo attimo. bellezza qualche giorno dopo, nervi lezza, bel- della ratti,l'effigie ai)parizionidi Firenze dei di lotta uno uniformità, carni come di E alle gare sere sua di membra fìtto balenìo gallerie degli dei il per tre Può che piacente armonia, si fissava con così sj)ettacolo,il a mi scoperti negli aggrovigliamenti un E oggi pienamente, dissanguato, carname e talvolta Atene per la delle sue i lottatori forti,agili, belli. la di tizie no- figli verso molte la per orrido nervi le gratitudine. delle Firenze. \)er il biancicare si affinò. sorge compresa l'opera sua e ripugnante sera, giungono tenerezza comprenderla come scarsa dell'istinto di e con , di scorsi di per che bellezza. mesi teatri via vittorie belle di madre, l'agilità,la giuoco il , amore sembra cara Nei delle e nuovo profondamente e mondiale. nazioiii,via tante giuochi gratitudine , in Rinascimento i^er l'occasione e apparisca, dopo sentimento nei fatto dell' virtù tante a Atene. dei un si è e i)rima il Rinascimento E imi)ulso l'inacqiienel quale che in danno che corpo che ricercai Lottatori rividi Era nelle e 1' mi nel effigie OLIMPIADI LE della fissata bellezza l'arte Quell'arte che i secoli e gilità, la altro Atene. non fece bella era tozzi l'eternità. della cose dell' istinto di Maratona di strage. Olimpia diversa Fu di dentro sino 1' fu Atene di bocche dalle la dal — E fu bello glorificazionedel comprendendo musica fu dal tragedia della di jier de' tutto di narsi, domi- e le la sue tanta la lezza bel- forza spirito aereo la creata vita un giuochi il mondo dalla attimo l'eternità,, per lezza bel- umana. ritorna questi giorni miserando, il baleno lo fu in a da fu bellezza; nome i)iccola , 1' occasione brutto, orrende creata eschilea poesia nazioni primordiale, ! Fu e bellezza ire sue tutti l'esercizio e giorni. cui tutti per celebrati orrendo, il le con così E per dominare nostri tragedia sull'eterna fece Sii bello agilità, per battaglie ojjpressa la furono la nemici, dove cevole spia- creata suoi generatrice della della bestialità ai dallo noi. creata le a mura sue che per Fu fissarlo dell'Acropoli sulla inetta da' fuori tragedia dell' armonia Questo ìe armonia sono tutte erano bellezza a dell'agilità, i)er e la bellezza e vi pronta 01imi)iadi fu per dominio barbarie danza Così e stica agoni- della vita quali forza Salamina creata battuta della la della di e cupida miserie, e a- soprattutto Atene e della delle e antichi mano agonistico primordiale. chiusa dall' per brutta gioventù il baleno la e e certamente brutali giuochi e tesi in- dell' e della gli piacente , di fra rapire sparisse, e delle anzi bellezza sulle forza la tutta la Grecia ma , la E fissare non bellezza anche a Il baleno disordine forse ed pronto apparisse ovunque e se della la non pingui: e l'occhio città appunto vita Certamente vita. ebbero i i niillennii. per , i lottatori la e bellezza la della bellezza ellenica loro di e i millenii per miseranda per i secoli per Grecia di O lati rinnovel: liberò strage, dalla e disse : — la consolazione umano. genere noi Atene , la sentiamo in questi 4 LE del giorni più degna si credè fu corre, dopo spirito cristiano la il capire della bellezza. noi. Non fu ma fu E se di più vita la città fu e ricorda città raggiunsero ne so Roma. saputo patire Roma, la Tre popoli la ebbe di regno hanno nei volontà di com'essa contro città la se cui a al umano. così non so Griuda e il tutti la patimenti dioevo Me- mancarono sopra spensierata, nel e il genere per ziata. disgra- fu due che Firenze, piccolo Giudea, Roma uno il temprare e città scompagnare Atene di Due città e mo patia- lice, città fe- feroce anime, ciato cruc- creare pur una genii e piccolo la questa iraconda delle politica fallì. non da madri fu una produrre cupida, inetta, e come in emula sua e come insensibile, né città che si è capito, o la patì un' altra Due Grecia. Atene mai me co- senso del potesse patire al dolore essa scopo impero altri sensibilissima ogni impresa E ha non nel maligna , medesima. loro o gioconda e ellenica o dine. gratitu- nostra spensierata ingenua o della e serenità come una Firenze, e fu quale dover gioia la e , amore non invenzione una di nostro ellenica vita La OLIMPIADI pagnare scom- grande gli altri volontà loro la gioconda, : serena creò il diritto Giudea creò dominare , dell' impero Messia e e il mondo. del et pati gli e d'Omero Come patire suo fortia urli sul la il motto ebbe Grecia del profeti. La sonante e delle d' Eschilo 1' ira di Dante. fra le creazioni si sono la bellezza, 1' impero, un po' della seconda, non raggirate hanno creato la un e hanno e e Le venute nazioni vissuto potenza Fa- « i gemiti j)ianto il fato. felicemente dopo, quelle tre, il Messia, di un po' po' della terza; tinche quarta il città dolenti , : ebbe ebbe terza il canto nianza testimo- storico seconda il bellezza la per suo La ». creò ebbe prima est de' suoi la ; ; la romanum mare mondo E poi Firenze, l'ultima creatrici il il mondo conquistò conquistò cere conquistò e del mondo della prima, medesime esse : la scienza. scienza la Ora ha fornite dalle spazio nello forza la Si scoperte sue agilità ad torna chine mac- della la e corti ac- le e concezione la 1' e celerità. la le scoperte, sue centuplicato Ha mercè rinnovellato, , nomini gli essendosene non pur , 5 OLIMPIADI LE loro vita. creatura aspirare la verso , bellezza Tutta ai j)orti della nazione Ogni mondo millenaria la volta il tutto e del divina Atene. da questi i celebrato periglio in in del cavalieri ai si sede del correva delle mura portano tutti Dei. cielo di erano sconosciuti. e umano della che mare, occhi si parve per una le città la ellenico la loro che adornarono gloria a nate gior- e vittorie alle festanti Oggi di e gioia per fuor attimi pochi là da mari 1' annunzio rinasca. Tanto bellezza conquistata, creazione. rarsi trasfigu- giornate uscivano di forza Atene. delle continenti Ma la tutta divina d'una fu finalmente della de' antichi che che ora campioni. da Atene sojìrattutto gioia là di qualcosa e loro 1' annunzio Grecia di ancora nome 1* annunzio Grecia, ai bel , portar per incontro sembra e gli quelli Olimpiadi prime le il aspiri il sotto piccola allora e sotto con Pare mondo fiorivano della terra restano ne insieme hanno degli bellezza città di trema e inventato ha , gare sue Quanti giorni e agilità Quando ci altra , Atene, 1' tutta che un" capo Romani tremava morte. questi della e le e piacere della e in Greci, giuochi il celebrano e suoi spesso città fa Anglo-Sassoni agli , del dai barbari dei mondo novità ellenico. risente si , Medioevo dove barbari dei tanto il la fatto narono l'ador- UNITÀ L' Ho più avuto DELLA il volte fìsica le tutte VITA. desiderio volte di clie sali' scrivere vedevo ne fatto cazione edu- cenno , sui giornali qua di dell' Luigi ora lieto son mio che desiderio Lucchini 1' per Italia L' il on. Commissione in ed soddisfare relazione « là, e il sui inci-emento mi offra pubblicarsi lavori della compiuti della dalla educazione fisica ». Luigi on. T.ncchini com'è è noto, degli uno , dell' è Non il educazii)ne importa per a necessità 1' Migliorare di della gioventù corpo, perchè in fisica renderla anche cui missione. com- conseguimento dello 1' rendere di porta Im- scopo in popolare argomento siamo stolo apo- sopraddetta i^elazione. di stoli apo- e di far tire sen- cazione l'edu- migliorare gioventù. nostra educazione ; al grande della importa stampa altro della particolari tutti ; (1' Italia presidente della la in nei i^refìgge mezzo tutti è cooperare fisica nostra ed entrare si quella Italia fisica Mosso) piuttosto che casione l'oc- sia vuol dire più valida, più agile, più bella più valida, più agile, più bella migliorare la l'unita Vi (li animo. ricominciare virtù le tutte di nobile causa il vi tutte del che in del l'amico occhi altre del tere, carat- biiono V animo buono ben a radici hanno quali alleato pronto e l'avversario; e Quando un corpo le una per sincerità la corpo. due sono Fin sente pronto, e ed pensare a fra cose della è essersi buona una quelle ci'edenze credenze nella penetrata filosofia,nelle nella nostre di rammento antica. il quella. Non di queste due : per della della concezione vita nelle nostri in tempo che nostra tempo nostra maggior nella nelle le era nostra nostre le, scuo- gioventù. proteste specialmente letteratura poeta avevano istituzioni, nostre gli occhi avevano tutte a concezione costumi, arti,e soprattutto devamo cre- scosse , nei quando quelle confitta da Quella coscienza fatto si credeva chi Avevano la ha ribellato sempre vincitori. vita e corpo per quella vecchie con anche ; anche che della La e così restava. nostra parte di uomini vita e concezione educazione Si levarono sulla volta leggi morali, nostre così più dell' umanità nell' anima anima stato ribelli,non la ma . zione conce- da concezione una è religiose Erano imposta. una vecchie cose separato fosse non più collegate vigore antagonisti ; che che questa necessità nettamente insieme tutta un educazione. e per in stata loro, due nelle loro vita , quale ha da in gioventù piuttosto da altro, nasce un qui, ripeto parole della vita, piuttosto concezione da esistenza propria ed l'educazione resto della di la generosità , virtù proprio assiomaticamente, coraggio, l'audacia, negli virtù bisogna questo agire. senso di dritto facilmente ed fermezza la come queste nel più E vi la nelle avere bene cimentare ; profonde è il guardar sono di come vii-ili, saper deH-animo, universalmente sentire a virtù molte sono 7 vita della e aperti la nostra il Carducci nostro , fissi e sia, poefé, 8 1/ UNITA di risonare cero di cristiana Ma vita la in classica. in soltanto sé da 1' millenni, due realtà della cristiano i tabe la o classicismo del nome Erano iraconda loro voce errore ultimi questi la tempo chiamato restaurazione una in tempo fa che ciò contro VITA DELLA e per i)rodromi. vita la anni attiva che ha dalle operato mani della , scienza terra, ha gli e agisce all'uomo mille conquiste fatto risentire tutto il valore sulla sua opera donò e prese vie centomila per nell' intimo occulti vita La terra. in e tutti di noi 1' unità di di organica in giorno tutti di giorno, quella concezione del del di valere nostro riunisce forma sola, essere due, parola sola questo a : ne : cieca noi due Si concilia loro e combattersi uni degli quanto in quel- minuto, volerete Ci sopra. lia riportati e che ticamente pra- ristabilire la una dovuto richiama del e sono dobbiamo parlar mai con una ritornare di meno e mutando nostro noi la e a elementi ? Siamo a anima, e anzi la fusione ; che ma altri se occhi con utile di In si credono fanno tutti parole è di diventare il sotto sola. cosa questa gli inconciliabili. e ci costituiscono. che una vita. si combattono sforzo comune forma deve degli partiti politici che fra così avrebbero sostanza, noi della energia moderno di non di corpo, cose , 1' sola meno di teoricamente forme una In palesi l'antagonismo dell'anima e rifa vita. che , confusione E abolisce dovevano, vita. di più non parlar a parlare siamo e parlavamo due queste , attiva minuto del che separazione la corpo cui di ora, essere, nostro concezione alla in l' del- modi, noi, l'umanità, va ora nuovo nell' intimo e , sulla realtà della centomila , nuove Vi La non possono si vedessero il per assolutamente vita. nostra parola sono, Che mondo esempio, antagonisti far di nel di meno profondo gli perspicaci , comprenderebbero per un diversi comune intento. aspetti e con L' tento in- diverse più i)ossibile energici, tutti quanti, classi individui, secondo le fornito nazioni, lavoro, conquista, godimento, e di potenze nuove il mondo » VITA DELLA L'UNITA enei'gia di massima si è cui moderno. . Orbene, non tutto ciò sia anche in Italia di occuparci occupati sono del po' un meno uniti dell'anima, perchè quanto male senza cospirare inteso all' la al la sincera al giovanetto istruire la più giovanotto , tua comprendi mente, occultarsi di quelle scolastica dottrina derivava corpo aveva valesse l'anima, bandito e , eterna la quale scuola erano i della impartita cella nel claustrale si , devi tu sola istruire mentali che aveva La Era si non schiavo eterna, chiostro; della del la del cielo. per E : terrena non salute la per canonica, aveva anche che scibile la , gli atei, nima, dell'a- perciò l'educazione chiostro, anche scuola il separato lo mente la voglia, di questa fatto anche dei il resto, tutto , sentiva o E devi trascurare. esser valeva. Tu — 1' esistenza dovesse generosa, — facoltà o quello qualmente tutto : ! voglia religiosa rappresentanti, salute gioventù quale dichiarato come nulla della la più , , il resto tutto dottrina dalla e e quello, e qui al fanciullo, fanciullo, del giovanetto, del giovanotto, da e ne valida più imposto alcune significava segregare niente se sull'altro,possano vita era a occuparcene questa felice. Fin più e nome tornare agile, più bella, più coraggiosa, più audace, più più ferma, ha passato a insieme uomo di il tornare bilire rista- di condizioni, quale per dell'uno predominio rendere a di : la ventù. gio- corpo di meglio Si tratta perchè corpo, della cosiddetto o energia dell'uomo. anni po' più un di si prova fisica anima, con come ora escluso, a parità quella unità primi che bisogno i diritti del ristabilire diritti,nessuno dai senta non educazione migliore una di i diritti di vita, sin quale quelli della cosiddetta a tutti i tutti il nessuno collegato il maggior Si tratta dinanzi è vi quando non l'atmosfera quando era era della retta L'rNITÀ 10 uomini da da che inveterati anche il cuore, era anima e mente, parole intese il quale cosa una Il dissidio facoltà sua si è gioventù istruire unità Da gli ! La della claustrale vita migliore e gli davvero il riconoscere francamente di di studiare studiare sembri di meno più questo un e sin di : della di quel sin nuova fisica delle le della del di il tutto Il problema. che nuovo capire e ginnastica per paradosso. un sembrerà non consiste gioventù deliberazione Non scuole sono sua a nel diritto ha imposizione nostra, perchè meglio gliorare mi- risolvere, ma problema la nostra role pa- dall'ombra scuola da problema di ventù gio- terribili palestre ginnastiche delle maestri sue altre e significa soltanto non di di conservazione. e la qui non aborrimento istinto per vellate arro- la mente concetto opprimere riportare a per e qui separazione generale ginnastici. I tutto quella tal Bisogna slargare l'argomento moltiplicare altro non nemico un una concezione educazione esercizii di le aborrisce particolare importante sono il tendono sole. se privilegiata,perchè Studii, scuola, il dovere, la tutta nel ciò diventava e sono un sopra meritevoli studii. gioventù Oggi però e la tanto digerire.Questo, perché fondata era forze,alcune per che fra si coltivava sentimento si di sé vita, sibbene oppresse. moto da e il gioventù dentro lo scibile e della e essere razione sepa- non dell' infanzia coscienza la e essere segregata era portare 1' educazione facoltà coltivava suo qui profondo l' infanzia di dover una sin stato dissidio, e tutta se giovanetto al il tutto Nella tiranneggiasse. da la e sola giovanetto avvertiva, fra che che sé, a tormentosa. e istinto,il per Si trascurava. a- talvolta e , questa e , dell' , come pesante si resto mente implicita , e mente e corpo la tani, lon- Invece cristianamente; prestabilita fra corpo, si ritenevano empietà. posta era , sempre e solida più cristiana parola VITA quei pii luoglii più nella nima, DKLLA ; chi possa e non abbia 12 l'unità sene un'altra che incomincino della loro della loro, questa: conto per vita considerare a volontà volere. studii gli debbono volere il essere ciò a che più energicamente fisicamente , prima gioia è jiigi'izia E il allora sembrano ma della oggi la ideale così scuola, assoluta. La che poi che che la com' ha la gioventù lo morta che usurpa furono autori quale coi-a virtù vita del Noi invece e E nella ami il occhi i libri antichi da il vostro dovere. bella imparare? classici. dì vita Il che n' è Ma pretenda è la delle la cui le poi che verità dovere d' una, an- sole. scuole miscredenti : — Egitto sono Studiate. ! E stiane cri- litori demo- dinanzi essenziali comandiamo rono ama- , sapevano loro che rono ama- ma figliuolial ; mettiamo cosa popoli multiforme da pensa classiche nell'ombra, nelle rette vuole come quelle dell' animo i loro se della non e I non la negazione detesta arti che proprio concezione il sole. e terra, perchè Cristo di si viva; lo forte, e sulla secoli, e — la oggi più distruggerlo,e a cosa e quanto anche e che dalla tempo li nascondiamo chiostri che scuola, quando come , di la che umanità costituita,ne e educavano claustrali » Poiché della dell' appreso corpo attiva, cielo. studio « studii concezione è strano letterature loro studii gli ragione, quando delle appariva del dire signoreggiato sin qui, ha la ami ha gioventù le Ma intesa scuola gli uno , lo è anche s' accorgeranno E coscienza estetica. gioventù nostra vita ed la Quando gioiosa. » quelli quella a rioccupando va forma risponde migliori: dolori. voglio , classicismo dei anche moribondi come azione « agire. più ignobile rifioriranno più non è nei concepiranno , una vita vuole attivi più come vita studiare e possibile esercitata. l'occupazione intellettuale tormentoso la atto un , conforme resi saranno come studiare , più d'ora, Cioè, bisogna che agli sconosciute mi- È bono deb- «MENS Americani, agli fanno a di come condurre quella che accadere ai Greci, Romani intorno Tacito descriveva passato, popoli che già perchè ci nei vita sommi suoi connazionale ora importantissimo mostrarci doveva poco dei loro ai dei Romani a quelli a del come intorno intorno mania. Ger- di futuro sempre rudi quando barbari del può non la del quello come passare dell' struttura uella gradi, più a è dimani quei vranno, vi- che terra. intensa, qual" rivela rappresentazione Ed la è esempio, per La così vissero, a così è perchè straordinaria di parlava anima loro ed stranieri, presso costumi America destinata essere sentimento il sopra libro, Roosevelt, puniche; la grandi Un guerre i di e Così Polibio hanno come e può mondo. loro sia nuova quando alle scrittori Gli del all' intorno scrittori loro umanità sorti le libri una conoscere SANO.» COEFORE posso sia importanza, IN che più leggo Io ci SANA presidente inosservato, anima cana ameri- personificazione sua e alta. ci che giunge cosa un è 1' libro anima di un nostro americana 14 MENS « armi alle politica, è » la naturalmente somministrerà industrie, ai alle arti scienze alle commerci, , , delle gioventù alle uoìnini i suoi SAXO cosa che scuole, quella gioventù dimani COUroKK che formazione, di istato in in SA";a alla degli Stati 3lens sana Uniti. Intendo in In sano. eorpore scrive del parlare qual parte abbiano ellenico giuoco il e coi"po giovani può e nelle scuole che anglosassone coraggio, vinta esser 1' autore e de- superiori degli Stati ci fìsica,la ginnastica la e considerare a Mosso Angelo libro questo l'educazione Uniti di libro vita la soltanto da l'agonistica,il e che giuochi come del inizia i battaglia la quale una coloro forze le sviluppa dei gara narra che lianno noi iireudiamo virtù più volontà. e Veramente dal di io un uomo chiamerei i cittadini degli indice concetto loro che come uomo delhi Stati si fonda Uniti che del sul 1' uomo perfetto, e per mens dall' lo sana per in 1' anglosassone. avuto un in dall' il motto mens 1' educazione America restaurazione. dopo Un e in e ed assai paganesimo è 1' idea per la che una guerra, procede grecoromano più profondo. più, e potenza in ha sano eorpore anglosassone, n'è secolo per il di il frutto appunto sana nelle connubio straordinaria moderno, uomo significatopiù giusto che prima, Mai e del e Uniti ed un significa ventesimo pace uomo vita ci godimento, la per ; V sano il per muscolare, antico uomo tipico,di e della Stati moderna, del ciie figliuoli,è armonioso uomo che quello indice degli della e il lavoro eorpore loro fatti sono meraviglioso nuovo, sforzo ai scenza cono- L'educazione Ora, questo dell'avvenire,l'americano e si di detto, storia. cittadino civiltà, dell'antica appunto ho danno essi esercitarla. formazione la scuole due di modo Mosso nuovo, il terzo del del libro Noi prendiamo com- Inghilterra vera sostanziale, e pria pro- cioè la MENS « dell'esistenza dinanzi nelle Non scuole. lezza. cui corse loro e occhi foreste realtà dell'esistenza. quale ci si storie ci si apra, bovi di È di e la ha la dell'uomo, cosidetto L' io del e separato la e mente a e era da sé della Si che o nuova agli nella fresca, e forze di e sformazione tra- sulle , dei e biade, Alci- nella umane mercanti del di storia della civiltà osservino non per si bello. e Ha — Si è rotta tutto, le e lo ecco — creato l'armonia quali nulla nella non tutte sono 1' educazione è se resto. spirito,la non trina dot- latine, quante della esercizio quali qualunque voglia, il il clausura scuole nostre chiamare le più chiuso le ancora, e siero, pen- Il cristianesimo pensosi. corpo. del del mondo. forte callistenia. mondo, si suol Sii — cui per riflessione,la meditazione, stato dal e efebo un anni propria salute, cuore, fisico,si voglia innanzi rapidità di Siate — la è conventuali del di ma una : interiore quella alla raggiunta macchine giovane: disprezzo legge. ascetiche, al pensiero, uomo problema rivolte il le loro libri dell' anticliissimo delle di rine, signo- mezzo di Pericle periodo terzo diceva il in estetica narrano efebo, agli uomini e hanno duemila educativa detto coscienza invano del antica 1' arte Tutta dell' passati vita si prodigio un in animali. altri dell'efebo La ci costruttori resurrezione sono non che per dei lontane gare sui trasfigurazione e terre fantasia di aperta, quale Eliade so si descrive tutto sopra le loro vita vera Non nella finge sulle e di e all' aria fiumi, bel-* gioventù americana, alla primaverili, gaudiosi quadri Omero i per realtà come in cui Mosso callistenici giuochi tra campagna i^agine del come Atlantico, anche ma e nella là dall' di forza come forza risorta occhi " 1 » come pur collegidi giovani terra per nostri s'impartisce si descrivono i ai ceite che esercitata libri,è solo Leggendo l'educazione ed nei risorge se SANO CORPOKK IN formata conctpita, bellezza, SANA un perdi- 16 MENS « la i secoli tolicismo trovata la forma della forma di preziose del Per canottaggio spettatori delle Ma di è né i della a siche fi- esercizi questa nostri I)iù bravi : che dimandato fisici erano rettore migliori e e tra diecine di non della suoi di i diligenti negli studii, ed alla educazione per racconta di e per di di avere gli Stati collegi, se studii. Le qual collegio: — atleti è motto: riassumere si possono più appassionati aaie- hanno viaggi rammento sofia. filo- 1' armonia é giovani dagli e delle importanti, utilmente Università i meraviglioso, Qui nei stesse mi e ugualmente Mosso migliaia studii dell'anima Il sità Univer- gli struttura che corsa, come il metodi distraessero le ricano. ame- solenni e applicare rettori sempre del di gara diversamente. sano. e la appunto sono per l'agonistica e studente matematiche nella né professori dello romani, delle dissimile corpore ginnastica sopratutto gioventù quei in sana risposte I male ani- forze sue foot-haU, il tennis, la consiste nostra frequentemente in della buon del le importanti quanto sono meno, il circhi il fondamento raggiunta, La agoni capaci questo della e più, gli dell'uomo raccogliere osservazioni giornata e lingue, in vi in come giuochi olimpici, ricana antica pagano, terra possono argomento. Università, scienze, si il base-hall esso il nuoto, quanto vata ritro- stata educazione scienza, questa parte della gran e la per su Mosso questo su occupano Uniti l'ha non coraggio. libro Nel esercitare ad con ìnens traverso at- il cat- civiltà esteriore uomo nata è della energica, perfetta coscienza nato frutto anglosassone, moderna, creatura non è educazione, dell' educazione naturale interiore, ci'istiano,e dell' di trovato che umanissima, cristianesimo, come mondo nel il » religione, liu come sua SANO ancora. Cioè, e il ma ; COKPORE IN cristianesimo, Il tempo. SANA più sono anche frequente i il in ca.so cui della a mutare forze sue Il atleta fortifica Un è nei da noi è cosa morta. con zelo, e più ha come è più alcun non di si cui ma Il fatto morale. attiva e (la donna silenzio,studia abbiamo e scrittore uno morti latino morto latino morta. Per alcun porto rap- scuola francese. ha non i per quali gli stessi sono gusto per fuori accade gli cizi eser- storia, ecco della giusta una Non è vivo per la frase lingua noi. per americana, il e pratica sua I motivi alcun natura bene, questo nostra popoli latini, secondo siamo del Ma certi studii di come maestri ha non natura. vitalità della voce Dagli Anglosassoni che la il Infatti è studiato questa lingua storico la la interrogando Italia. cui levar svogliatamente, ragioni di vita con della dei di in Uniti contro perditempo. invece le Stati latino tanto contemporanea. non fisici. Fuori ogni Mosso, per la più quelli per morta, di motivi sentiamo riassuntiva del proprio e agli quel male, più sa rapporto 1' educazione il storia la studiata America esercizio un stessi gli le gia. l'ener- più vigorosa atavico e portare l'azione con per In volte non si riconosce si suole studiato sentito , invece cui tutte stimola intellettuale precisamente tradizionale uà vera utilità in 1' esercizio con è di a bisognerebbe italiana L'energia lingua più latini popoli una noi la : il latino scolari che però volta, perchè fatto contro come rivolti gioventù una volontà sua sforzi gli essere vita americano lingua morta, quale tutti quell'esercizio. altro una della la applicar meno che vero i suoi atti. la sua anche È struttura giovane alla di penso 17 » dovrebbero stesso. tutti questa chiede lo per e corpo E la SAXO i)er 1' avvenire ripeter tutta Io — Italia in preparare si potesse KE CORPO consigliar loro il contrario. educazione questo, IX dobbiamo che niente, SANA MEXS « noi il che più dell' e non è da uomo) gli passare è ricani Amesotto significante 2 18 MKNS « È simbolo. un come SAX.V di mondiali, Roma della civiltà, Questa dagli apogeo uomini modo nel i insieme coscienza io quali le con di due civiltà che trionfali educa virtìi del tìsiche, terza sassone. angloal portata coltivare sapranno e una quella sarà credo, le forze » mondiale, e armonioso più SANO Chiesa, trionfale ugualmente civiltà, lingua la e COKPOKK IX pare svilup- e pensiero gli con suo della e istinti di . gara e di animale lotta, energico mericanismo, mens sana col è cor il por e della motto più motto in coraggio. sano. animo Un esatto terza ed energico umanità, espressivo in un dell' dell' altro a- 20 armonica i giuochi le Nella le e si è riacceso nazioni. In la che veicoli Il città vita continente nelle vita del i sfrenata più altre da che di e a quella e al statue Poiché superare così degli gli le na fiuma- una vie alle da sulle mare, quali marini sano pas- terrestri e come 1' anima angustie due volte rie, millena- amplifica ho come dalle gare l'istinto di Olimpia in forza che l'ellenica alla è alla giunse tutte alle gare va toglietona, Mara- dopo creare, la Tutta creatore. perciò si ritempra gli uomini per e a piii muove detto, agonistico concorse e si e tutte su gesta bellezza prema su- dalla , loro e di , è fondamentale uomini giunsero vie fuor , , altri Dalle per quella degli Dei, dalla a sta que- che dalla capolavoro di indica si Salamina; eccellente delle cospetto che irruente attivo fu e ; , e più spazio. E, Temistocle gloria sapienza. sé per allargano sole j)iìi e sommamente e Atene a vite bellezza ha : vidui inditerra per viviamo. automobili vita nostra agonistica è di e gli corsa vastità si e mare cieche agonistico ellenica i sonni le da gli vasto popoli, teatro corse grande condizioni noi allungano continente, l'intera la che moderna uscendo per per fra l'antica delle una e l'istinto e è internazionali, tutto sta rapida nella quindi e ridondante corsa così le , agonistico supera aria e gare nostra forza spirito della lo anzi, accogliere più popolo più in di l'istinto aveva, quali si le per di popoli anglosassoni, mari. riappare vastità della magnifica misura grandi avere. bisogno delle i questo non i i , morfema vita quella poteva non destrezza per sopratutto mare, per e Sono giuoco. il s^jeciefra onoi*e agilità,di i fiumi corsa eroica, vita in sono di gare terra, per per e quali è qualcosa questo ; ECC. OLIMPIADI, MODERNI, OIUOCHI gli opere alla sopra uni si do^jo gli altri altri è Provare il alla si levano vo- mente continua- superarono perfezione. gli bellezza sé in segreto delle MODERNI, GIUOCHI vittorie grandi e vita la tra passa la e dei e del terribile il gusto avere individui degli su Provare popoli. periglio morte 21 ECC. OLIMPIACI, dell' attimo che , della gli apici per sé tigine ver- travolgente. Nella abbiamo Noi vittoria sua fra gli signora Fiat X l'episodio automobili dove Ecco agonistico nazionale È ha il i moderni vita ciò automobili, Sono che è. lo e e il in tratta tornò per «Fiat X» quando contenta molto sul salvo appena alla tempesta. forte certamente a mille Ca- « contusioni cedere è il il timento sen- che pi-obabilmente an- le gare e della che ha della istinto creato e crea civiltà e del , storia , c'è di corsa nuovo del nelle elementi. Mediterraneo che vi in macchine Certamente presero nei e gare dissi, lo spazio, è il mare, sensibilissime coloro inabolibile sempiterno, fragilissime barelle le degli corsa è nella delicatissime, la e come , animo Algeri perduto tutta dovuto individuale da , dell'italiano non si mostrò e cui giuochi quarti della Ma se gli come dall' italiano molte e sta Que- , svenuta, spaccato la I sentimento, creato fu aveva nel donna una fatica momento un vinta, anch'esso che seppe e gran che » corsa tempesta d'altro dimandò non già l'aveva che con labbro un della una tano raccon- Gast. Du vinto stato corsa visto giornali I Camille parte dalla rimasta sé, avendo il corpo, prima della trepidando signora « era , jacconti aspettare della sul imbarcata signora «Kleber», in altri marina. e Abbiamo internazionale. gara Colta la », Livorno nella Mahon. Port Tolone. a , nella » Algeri nobile era canotti altri questi giorni i terribile, gusto questo terrestre aerea, in da città, la nostra « letto Mediterraneo del profondo vastità quello della come è moderna vita balìa part« , tre gresso. pro- giuochi dei canotti la sta. tempe- è del le mare abbandonate coloro che , al che ordinarono non contavano priccio ca- 22 GIUOCHI la sopra MODEllNI, tempesta vi ma renderla per a e che sapevano catastrofe una ECC. più spettacolosa preparati erano incontro andare OLIMriADI, alla di del mare, per il nel anche romano, angusto, il e mondo l'opolo alla ripugna moderno dalla non i suoi delle dei si cela tempeste, si costruisce sensibili la come sua che di e dei mari. si muove libertà del Ed vita in della i suoi ebbe il canto corpi, condizione la L'uomo si costruisce 1' e il disco la e lancia freccia moderno con le ha nei la il 1' e , fanciullo, quando schiavo di ferro non con è più prepotente un'anima di pre sem- giuoco loro di un più e ei che di Dio terribile , voro. la- agilità dei , fuoco , l'Elleno schiavo docile mani gnanima ma- cavalli generosi. dei mirabile suo e circensi giostre, e velocità stro no- , bellezza la e loro la e del hanno del , stesse sue popoli cerabili la- e spettacolo giuoco del belle nelle eloquenza la i seno medesimo magnifica spada corta nel aperta, l' istrumento e la ebbero del istrumento e lo 1' aria e alla nervi, e della fondo In condizione i Eomani il Medioevo mari, condizioni le e ei che condizioni le 1' uomo E corsa vastità per viviamo. che età, le E ebbe ecì5o per tutte e si levano periglio, incontro come La ecco perÌ!,;lio, tempo. avuto terre per il è che gara , che circo Oggi macchine carne. è terribilmente qualcosa al delicate e Il circo so, più liberamente, egli stes- va sue al strage, ha il turbine le sopra si accosta nella e incontro dentro di questo gradi giù continenti schiavi, ciò, e alti moderna. fronte vasta In e Flavi, dagli della e anima nostra de' guarda morte vastità sulla che che vastità concentrata. gli spettacoli di giuoco per morte l'Anfiteatro è della valle la ferocia averne se moderna. l'ellenico supera diosità gran- nella avvenuta, è La più forte,il giuoco tanto tempo s;^nza è tempesta, periglio ultimo romano, stretta della seno del gusto nostro ludo catastrofe, che questa potevano morte. , matica, dram- e in un uno di- GIUOCHI struggere diletto: di suo di campo il mondo per Questo fatto, il nienti di coloro in clie fatica i mari e la è sé, così l'azione può delle ci e gare Ma vita Un che che i può e intendere considerata è moderno giuochi e gare sul vazione. conser- discij)lina di gia, ener- la , agisce per le come istinti. in della sino sua E libertà. guerra alla , te. mor- giuoco, in America, condizioni di più grandiosa. e è la le di cioè, è avvenuto, possibile , vasta di spettacolo, come moderno; stato condurre degli psicologia come anche gli apparisce che uomo soldato combattere, preindividuale e piacere sia d'animo stato la di perchè nell'oblio combatte suo acuta guerra nel istinto suo combattere 1' come della di dovere di più lui giuochi, perigliosi talvolta carattere con in si cui duo indivi- stesso gite libertà, l'esercizio più rapida, più altro si unisce a assolutamente subito una dei la guerra fatto di massima porta nel e dovere piacere provar Questo è della per il dovere, nella il dovere primordiale , suo idea una lo Sopprimete con Il soldato dire necessità,il necessità principio modo facilità individuo, come per ? abbia egli per il contrario. per al battaglia,a disi^ettodel Non ma di individuale, comprenderete di spettacolo indissero combatteva che campo di si 1' idea soppressa che gli Americani dove coscienza la la convertirsi può rammenta non russo-giapponese per che sce diletto,na- altrui,specie di libertà, in j)iacere,per aspra Chi Subito gare. , in più ha degli istru- di il lavoro serve sue e istrumenti e periglioso , e così delle e condizioni stesso se per il mondo giuochi delle lavorano. non si muti voluttà. di ha operaio, mercante, traffico suoi condizioni difficile che la dei il per , convertirsi lavoro è di e come terra, 1' automobile di moderno, lavoro arena dall'altro quando l'automobile l'uomo come necessità la per , 23 ECC. OLIMPIADI, creare macchina, E mare. per in come la MODERNI, speculazione « e spesso » la quale li promuove. 24 GIUOCHI Molti giornali hanno dato indetta al servizio di di terra fa ne vuol giornale, lo Noi abbia il il come lavoro, convertirsi in lo come altri terribile Tutto è quale ora è che non fu già usata ormai del usata lo per bisogna disprezzo le dei hanno i delle visto guerra, studii possa dere ve- pur in indica nulla e brutto questo e «speculazione», spirito, ed dello grossi guadagni. i per piccole spie appunto i sottili per avere quanto la oaiola davvero convertirsi possano speculazione; mondo studio che giuoco generale. dobbiamo e damento fon- Abbiamo la se che solido e potremo lavoro, ispettacolo,in giuoco; che Ma vita vita. così e ; ancora. nella nella nazionali inter- esempio, qual profondo collegato il di automobili loro lo che nazionale affari per cuni Al- Governo corse speculatori non meraviglioso neologismo, la », ma più gli moderno giuoco psicologia mutata Matin « spettacolo e speculazione. la il il e fare stata ». nelle trovare soltanto è Tutto il i costruttori per condannare, potremo reclame « contro possono molti prova sradicare. anche mezzo ? Ciò di scopo Certamente come iniziatore,e dire per è corsa toi-pedinieredell'armata mare grande un qualche di e e e privati. Mediterraneo del corsa perchè quella inveito incrociatori messo la per escandescenze anzi KCC. OLIMPIADI, Parigi speculatori hanno ha di in da MODERNI, Ciò prova neologismi quell'incondizionato puristi, perchè mutazioni grandi essi sono della volta tal- storia mondiale. Tornando che ha ai di cerca letto in cioè Il vivo, dopo della maggior bicocca povero un la e si era speculazione può, la Chatellault chi curiosa 1 È piiigloriosa della guardaboschi vero dove si)asso di Boy certo non alla profìtto che molto con guardaboschi vittoria, ma nazione. preso il trarne questi giorni del l'ultima giuochi, agli spettacoli e è stato proprio assedio rifugiato. Sono del non ventura av- stata de gran- finalmente suo forte, stati messi GIUOCHI in l^atori,circa soldati. settecento il ed il forte è Roy poi stato accorsi il paese tutto in preso circa troj)po ignorante in geografia. Ad in della teatro Ma comico su di Ecco l^agamento. del corsa in come nella fanno o Roy, nel Cosiffatta che trattoria certamente a nel come nell' arresto America, di guerra russo-giapi)onese appare lo credere guerre aggiungere è la filosofi pace dei tutto ormai che fra le spettro della culazione. spe- gli speculatori , i per nazioni. loro Tanto le vero i diletti che gare, e ressi inte- è anche promuovono e talvolta vita moderna, cupida e feroce, con quietistie pietistii quali tende verso un alffermano della progresso buona \}iethe che del vivere. il agonistico che delle pre- esiziali. pure Anche piuttosto una piccolo , gli spettacoli, i giuochi, pace, quieto tacolo spet- si^eculazione. Mediterraneo, orrori bisogna sono il i)er si stava pubblico, tragico nel come credono gli della simile fac- un significante aggiungono e pochi sj)eculatorisoltanto, promuovano che babilment prosono lo altrui i)overo ballo la Chatellault a del un nuovo come guardaboschi Molti è sempre mentre , forte del messo aveva nella Chatellault giornali: a j)arando l'assedio un non indette lavoro curioso particolare più altro grande, del , periglioso. e i Nel vista dalla nasce un vicina americane gite io modo ogni russo-giapponese. È guerra che difficile delle minimo, , guerresca se foglio. tri- spettatori ottocento , aria di campo Cliatellault di in saltare un l'operazione contemplare a Si è fatto che giornaliaggiungono I erano melinite, mine, generali,artiglieri, zap- cannoni, moto 25 ECC. OLIMPIADI, MODERNI, fomenta giuoco , soprattutto rinfocola che e da cui tra è il giuoco gli uomini, fomentato, e è contro con le 1' istinto speculazioni di loro. 26 GIUOCHI Ben dunque vengano molto Avranno Ma superati e bisogna dai dalla MODERNI, per giuochi terribilità ECC. OLIMPIADI, anche in significato concludere i prodotti vita giuochi simbolo come riconoscere ultimamente della Roma moderna. pici. olim- che che dalla mo. dicem- sono stati sità grandio- 28 che dell'esistenza il mondo Oggi velocità il è vastità e lavoro, suo anzi di vale freni senza macchine nuova barbarie più di della senza uè e animo, si chiama Chi avrebbe detto rinnovati avrebbero avuto in della sulla macchina e quegli hai di vola vede, non ferro, di rigonflrsi eroico. ad mirabile di veemente una è È disprezzo UQ nuova ancora e prese im- grandi 1' Oggi e né hanno un uomo violenta concezione illogico, è logici regolatori, ama è il di e gente ; dal ritorno vita macchina ancora la tanto la Per che di naccia mi- moderno: della più i filosofi L' regola de' da del si deve passa. vita Ma — sente e del e io fatto che antico, — e ritorno al eroico della : gente guarda che ! qualche e il periglio e via mostro moderna. nemico balza polso, il dell'antico dell'esistenza ancora il e eroico gara gli dice alla giuoco pare la E questa del che e periglio, c'è diletto spinto L'uomo e cuore. vita della correr al collo si uomini gli ancora l'occhio ma età fulminea, ruota Passa cuore. Che così. macchina trema pietistie nostra da punto soltanto congiungimento della nella avrebbero sulla fuoco la mondo disprezzo al stessa il precordii giuoco un tua gli di per i te più uomo, che lo abbranchia e per non trema anche senso impeti non le del Eppure s'incurva la te e certo vittorie. Che sino morte? di lui su contro viltà, ci- nuova tutta tentare fa, giuoco? un l'ombra ho forniscono un uomini abbastanza agonistico ! Tu in giuochi perigliosi? i sotto Attento gli per conquistato sua energia grandi anni ancora cimentarla balza che sistematori ai pochi a sarebbero il sentimento opinione Xazzaro. pietosisti,sino per le conquistare per nuovo flato ne la questa quale ; ha soltanto non costruiscono , desiderio, violento e anche Vale 1' oggi a colte. ; le sua sino veemente ma la più. dominato ha classi delle pubblica VITTOHIA DELLA l'AROLE LE è aomo suoi scherzare PAllOLE LE la coli è luorte ancora della follia e avrebbe detto sino a civili e è , barbarie della mondo. nel fa anni pochi Chi oggi congressisti dell' Aja perderebbero la narrazione In bella del bella dimandato tanto della gionevoli ra- guerra mica dina- Nazzaro si consenta la vittoria. sua ? si vince come : ad un Si Qualcuno così vince ei , pezzetti di avanti di olla fronte ci Nazzaro abbia automobilistica ragione per i Bussi. E di alia è e altra ; guerra i dell'eroismo si hanno gli infatti , La I queste a due Sono queste Uan-Scian, posizioni giapponese. da Sono : Sol si hanno Stòssel Uno l'altro lieto dei al vColle più che alta corsa miei dei non tava con- questa il sacrifizio dei morte Metri. importanza così ricordate figliha 203 nione opi- seinx)lice Vi sulla la vinsero gli uomini, Nogi il detto questa vittoriosi. a una l'ita che tara con- che anche popoli « della credete mia collettiva come i e i)arole dette le figli vita eserciti e non Giapponesi , opinione rouler, Ogni vita Voi ci ha diventi di : lone val- morto. mia invece ponsihile! Nel più si vince come rente cor- salita collo. peso la volto enorme non un ragione. vittoria individuale da detto Dieiipe, vi non come del Una di » jyossibiìe. soltanto una rotta a scomparsa nell' ultima cai fronte era vittoria a sanguinavano orecchie. .?ieusazione la precipizio , pericolo mi aguzze, mie giù gin. : ebì)i a del punte alle discesa Aurconrt nozione mille da occhi la pelle intìltrativisi, rombava cadere di ! Gli catrame ferita ! Una di avanti Avanti, « d' aria la lo più , come , ardeva suoi e , macchina sua lode la aveva i ma arbitrati metodi di meno , rispose. mi e , E tempo. di più moda di passato folle. e letterato per civili tanto come gli discutessero se è troppo il loro perdono leggevo adunque Io Tolstoi , e barbara lo A' avvenire sisteniatori ai troj)po ragionevoli? Ma i C folle. ancora 29 VITTORIA DELLA per della perduto Erano cito l'eservita dei 30 PAROLE LE miei figlisiii due posizioni fu invano. in .avvenuto loro esistenza Tali quali quelle 1' che piarla per là vittoria; suoi dei vita ! ment vittoria uomini nel quanto che penso popoli io E patria. ambasciatore de' Xon l'ultima nel- se suoi parenti, malheuretise, dell' eroismo nella della e tanto stesse tanto , sulla e gli , per guerra quanto d'oro sulle e di entusiasmo è in volontà volontà deve sono non pensiero è individui verità, ed scritte sia quanto uomini forte e , E vale alto e popoli grande. azione , E vale per ricordare individuale con qualcosa di più duraturo nazionale. fra — per pensiero La tua gli i , il loro un' altra tutti a collegata apj)unto : altresì,j)assando la vita essere pre sem- della quando che può nostri così tanto di un può scopo uomini gli di lo litarie so- giunta e suoni che , e ai per i rossa di vita morale — stanze io provavo è questa: vasto, il che vita stato conqui- provare aumento più grande. e meno forte nelle macchina alla più essere x»ù alto doveron un precetto un d' azione dagli ha essere pubbliche. Leggendole mura intorno tradursi quali dovrebbero parti d'Italia molte affollatisi prima. Ogni non in che uomini che giovanotto italiana quell' entusiasmo connazionali tua del parole , caratteri po' le vittoria bella la se i per le sempre la giuoco. Io in risposte è per dimandava « a Qui conto un qualcuno le e di le risposta : questa semplici, sua che morto , sono della dello Nogi vita sua per moglie mio si vede Come » dalla , di Dieppe. parla vittoria la fosse dare che padre di sulla e non confronto parole vincitore conto amico un guerra sentito il Parigi a ad giapiionese è in le sono di occupazione il loi'o sacrifizio nulla era del suo figli per ultimamente, ho non » Queste ra(/(jiun"jere. uomo dell' occasione importanti, i)erchè Stòssel. sua VITTORIA così La da scopo DELLA conta le ben alti'e e poco, di cose più la Ancora 1' vittoria. una industria gara più della e alle parte per giorno i clima giorno per i fiumi, ogni e del strana foggia. giorno per vario È di verso della la due noi, la carne foga verso le loro e la piccola macchina degni più belle unione pazienza. di virtù insolita, Abbiamo zioni popola- e della la mèta, più vedere toria, vit- la verso infaticabile, celebrati della lo gile fra- la volontà due uomini come portante esser di stu])endo infrangibile umana, la suolo macchina piccola foreste, variazione fuggitive spettacolo uno Europa, le del orde e 1' e ogni e insidia e Asia montagne, venti e avvicinarsi tra nella la lutiamole Sa- l'abbiamo mesi, 1' le sangue patria, nostra bellissime pren- italiane. due attraverso nevi stato eroico, di per vittorie da torrenti, e giorno dell'uomo nel- della necessaria Due impedimento più come giorni, moderna più d'animo e l'attendevamo piogge attraverso forma perigliose. noi deserto, nervi i)ochi in gioia. Quest'ultima il » seconda nella di gare con seguita La moderna, forza VOLO. FOLLE IL « come pioni cam- nostra slancio avuto razza, e per la nacità, te- due 32 giorni, il mesi, tutti i ed è poetica, che grande avere tutti i caratteri sogno nato dal solitarie o in di tempi, dei primordii. in naesi, di giorno due è vittoria Il italiana l'anima già la con di ricorda dove lo Dante spirito là della È degli uomini 1' « O lui, dove per i sulla frati, dissi, che questa siete mento, mo- finché , È il seconda la gioia. con e ziente pa- Ercole. Chi da È »? dei divinatore dove fanno il cento coetaneo milia picciola vigilia per Medioevo lirincipio che nostro capo, il canto secondo finii-e,i i"er Qui è è il tempi j)iùha previssuto più essa j)er Itaca Inferno « e pellegrino d' giunti all'Occidente, tanto in 1' oceano capo, j)er avvicinato è attesa segnati » dove Qui barbarie, avventurosa » terra. moderno. fuga hanno ci momento nostra come fanno cieli,e viaggi evo età, dove perigli a di si è terre in della • prima de' tempi, quando dell' più delle Salutiamola compagna è nostra il canto i loro tratto XXVI di razza riguardi « età vittoria. è simile un Alighieri oltre. s' inizia a dai dopo alla nostra sogno il canto venuti sono della picciola « giorno, realtà, del pos tracciata, il sogno pochi giorni. un gli s'aprì navigando non in poeta sommo ebbe andò è giunto, oggi E gini imma- cavalcate delle nelle del gli spazii,ed gli aspetti non fedele infaticabilmente oggi via riprofondati tanto leggenda, della la possa le ignoto attraverso perchè lungo oggi i termini oltre apparizioni le inseguimento in dall' altro un i caratteri poesia, tutti piantano più intatte, e tanto per i realtà compiutosi evocare visione di ora nella ritrovare della di d' quarto il nostro^ sogno stato » questo come che attraverso stato nostro bisogno virtù È sibile. VOLO difficile poter fatto delle FOLLE IL « del e viaggi ciare, comincessa mento. Rinasci- e IL « de' sensi rostri al diretro fatti ma questa che appena de' remi Ebbene, della del la « stessa della mondo stesso legno folle che non suo genio follia dell' di volo la corsa diventato come non dal sommo Ed lato volo mancino. differenze,spesso mi vastità che » degli oceani dei gli stessi Alighieri Oggi la storia mai come mai una il che fu stava del italiane. mo all'uo- alla loro lo verso mito di ciò chiuso mondo, storia nel terno, ma- storia d' di amore divorante, storia Di veemente. l'ultima nosti*a così vece in- e generazione nell'alvo mai così visto esperienza sguardo travolgente, vittoria poeta della pili vittorie è ciò che del risentita dice 1' « creava vivente così non fu non della ho iiomini lo ho continenti negare inteso gendo leg- ricordato sono la coscienza vogliono L" ». fu è folle la vastità non Pechino-Parigi folle. Sono della il frutto è più rattenuti. le tutte ancora. come come al gente », ho volo esperienza acuti, mattino, dal ho ritrovati nato era ». l'ordignettometallico;ma » senza « ale mente picciola vigilia» del nel poppa Invece magnanimo, « conoscenza li avrei picciola orazione « e Pechino-Parigi corsa occhi gli con bruti, picciola,al cammino, poscia ostante dantesco. canto : fec' io sì acquistando non gente. senza come virtute facemmo sempre esperienza, mondo orazion nostra riinauente, viver compagni 33 » semenza a seguir per volta del foste con E 1' la vostra non miei Li del negar sol, Considerate VOLO eh' è vogliate non FOLLE tale storia gesta. È fin qui il volo italiana. Fu già celebrata razza. Della poesia avventurosa e 3 34 della (lell'intliistria, uomini degli dispare in confronto dovixto sostenere abbian altri gli a la che gli renda tutte le in istrumenti incessante esperienza in » valorosissimi ; che se il per e' è esperienze ancora secondo , il dire del e si"aventare, come nuove di gusto dell'eroe vuoi questi uomini, io ma per sempre canto di della vita raiforza straniera e da volontà sacro, la accumula cui l'amore moderna ancora armi sue che nuove Il scienza in una una per « per folle e la quattro volo che che e la quinta vittoria » nella italiana. , nuove che di tinuo con- concorrenza i fatti quanto modernissima a sempre sempre s' inizia è antico vittorie ; dietro — popolo quel nostro tura na- conoscenze l'industria le virtù non alla cerca soverchiare questo poi dell'avventura c'è per per usciranno maggiori. ottengono c'è le verso attra- pedisci Qui m'im- — ! passo Dante così umana; : la , non e faccia fanciullo scienza la in , potenze volano vedere, per tenti. combat- pratica vittoria che produrre i fra agli uomini e di volte, deserti,foreste,fiumi, montagne, non mi e moderni volare frutta due Per mostrato una tirle conver- il folle volo Cosi I e' è è l'assalto j)ossano potenza. più gliori mi- sta natura, perchè que- ha Dietro per l'accento con combattenti terra nostra superano altro per dei qual' con più atti fossero essi vita. assalto costoro a i continenti altro loro uni gli loro alla i^otenze, ed sue dell'industria. vittoria danno combattenti. dietro E uomini la di più moderno, il folle pochi giorni, vincersi per forma gli uomini che i^arso hanno bella una e quasi Francesi e qui scelta una della e è quali il combattimento per « tanto È natura. C agonistica: è vedere per Italiani natura. non gara quanto vincere la nomini gli con lotta franco-italiana che quella a » uomini La natura. con la corsa VOLO degli dell'azione moderna tutta lotta la con FOLLE IL « delle nel il nessere besue poema mondo, industria, oggi nostra È patria. E quella dell'in- Anche le 2 Settembre è : diffuse silenzi improvvisi quelli omaggio o quali i quelli a divertirli. per di cerca ! No particolari subito e affatto folla la di movente com- che quelli de' il uno e allora formavano Si velle, no- affatto da allora del barone l'impressionante sono sta. re- cattive arrestò produsse morti son del le spontaneamente reso fatto Figaro del morte non non che il ma diffondono ma folla, della della si come VITA. linee queste tempo, movimento gran finite, novella fatale La pochissimo in in DELLA E sono segnato « si Martino De Brescia di corse fatto il E MORTE DELLA CIRCUITO IL vono vi- servirli per in capannelli ritornò alla lotta , se il Io di mi barone uno di eleganti sua quest'uomo Martino De gli quale sulla barone, sorte, fece su poi-tato via dire che del innumerevoli crudele e di piena grazioso ! del vero po- brutalità spaventosa orribile gli fra funebre. destino breve ferte of- erano amici orazione seguente del in le non spettatori la c'era quanto E contava sull'orrore impietosivo piccolo della il resto, perii^ezie. corte estremamente pesage del quale, più le non eleganti, So della automobili degli nel giovinezza, pensiero in una CIRCL'ITO IL festa curiosa alla mattina, del aggiungevo soffermato là, con suoi la E La « del ! i dire che qui è s' metri di accanto Ma lo le minuti italiani Sera dopo Cinque — stati sono scriveva rattristato di : italiana, tragica dalla denigrazione di che due la " Pur in di V automobilismo giornata la gravi disgrazie : di , di ieri le mento argo- soltanto vita una vanile gio- tenace e è stata Montichiari presso e lasciavano automobilisti ». la funestata da presso genta Ma- e vita il Malvano e barone , Pallavicini il marchese chauffeurs questi due un ma ; di 1' Priola cato avvo- , , Gustavo cere vin- contro ieri lotta ardente una volta tal- : troppo Martino reclama imprecando dell'incidente \)er troncata Tribuna tre De fu , notizia. lasciarci dobbiamo non gnare se- cronaca lugubre una dipai'tita dolorosa, una la per successo sentimentalismo dal rammaricarci doloroso Noi vittime. più ». piccola battaglia, una velocità,facendo di E bel un come sue oggi corse a sport, È Martino. De era incoraggianti , morte — nostre dell'industria stato ! dore pieno d'ar- m'interruppe: affermazione Minoia bianco delle due e gliante abba- dove saluti i della Corriere Il forte dì quel rumore vita finita macchia su più importanti giornali nuova trionfo il La Che cinquecento e barone fu E — avviso. solo un il due non del resto, di ucciso! si è L'amico — mille V tribune le agli occhi dinanzi e ! morte allora che dire corsa. ! E orecchi negli amici, minuti, allora ancora da mentavo ram- ciò fatto aveva barone allegria, e rammentavo : il sangue rifornirsi,e per acclamazioni de' Povero — lasciate aveva in : 37 VITA di e abito suo farebbe detto, avevo rossa, luce mi DELLA K combinazione partenza, bianchezza E di sijoitivasfolgorante una la MORTE DELLA — i mentre rimanevano meccanici sciagurati incidenti loro intimi ratori collabo- feriti. Ma di , non si può far risalire la 38 Ed si non di simili si enuncia alla di rude gradi una anni pochi anni uno l'uomo fa, quando grodito. civiltà. spostata dalla energia. È dell' rivoluzione Una automobili c'è non tutto della un macchine della lavorìo che massima velocità agito sulla i barbari e civiltà agirono i barbari che Ma fortuna tro- ad siamo di la sersi es- parte rivoluzione le quale più mutato ai non ed ai del fuoco fra moderna a sarebbe volle che parte ma tuttar le le coli i vei- vastità, dell'uomo, mani quella guisa stessa greco-romana. avvenuto poco che po- macchine, commerci, civiltà morente , una la massima attraverso Sotto vita. In la tutta a degli corse evidente. giuochi precipitato nell'ultima greco-romano del verso una ha industrie sulla cosa ne per oggi scientifiche, le alle ferro Oggi mostra prova rispetto invenzioni del miei. della psicologia, rispetto le dato avremmo sensibilità la non umana, in nell'individuo. applicate il connubio Senza se lungo questa parole, che sono per ancora passava indubbiamente e sibilità sen- profetizzato pochi amici psicologica psicologia quanta hanno folla è Ce letali. giuochi avesse parte della questa psicologica nella abbiamo civiltà La ed noi dei gli ma sunto as- ordinare passare civile,gli però, della svolto uno io Non ed lia riconosciuto ultrasensibile prototipo dell'uomo chi novella, lo priori queste a giuochi. Senza gusto ce luttuoso gente ha perduto la educazione il fetto. ef- ». la : nei morte Se ora. sé essi ad caso preparare prove da recuperato accorgiamo doppio universalmente è dinanzi di ed causa censurare a , peso ardue adunque che questo meno grave ed importanti Il fatto il il sé da condannare a , il circuito fra dal perchè tanto e VITA rapporto non argomento tragga su tempo, affermarlo è bene sportive , gare i di concomitanza DELLA E di Brescia: circuito responsabilitàal è MORTE DKLLA CIRCUITO II' del decadenza dopo mondo col la prima stianesimo cridif- CIKCUITO IL cristianesimo del fusione feroce sangue il Medioevo de' sarebbe caduto se Una in per macchina vale della vita serve non può la spazio al e e fare di tempo più punto campioni Bisogna L'operaio romani la introdussero per il la i gli cavallo lavoro e è la la e ha formato potenza di duro i di quali si jier il il lancio Senato. del giuochi Oggi macchina, giuoco. Quando e un le del vita e come giuochi Greci furono La la le danza, la furono corsa per Medioevo questa è i Romani furono l'arnese anche passa dal essi arti L'operaio medioevale finalmente arnese lavoro. suo quelle belli. disco manità l'u- medesimi dei i di gare letali. l'eternità,ed xjer animi del di Così circo. bellezza gli e istrumenti lancia. nel l'umanità quei l'arnese e forma e ordinario per serve minimo giuochi giuochi giuochi corpi che : : portarla cuore, nuovi non morale nel suoi della loro legge cavaliere, tempo questo spada poesia, la e di il soldato, fu nei i Greci spada i dei corta rendono spazio nervi, di gli operai soprattutto musica, duri per romano fu quali di arnesi o Questa conto serve istrumenti lavoro degli spettatori dei e tener si minimo lontano. rude, di mente somma- quale legge questa a non è nata qui la potenza nuova possibile nel e Di fiche. scienti- selvaggia, perchè se somma moderno mamente istintiva,som- sommamente una ; servire maggior un'umanità dei intensa veloce acerrima della Ostrogoti. illogica,sommamente Tutto invenzioni delle cento cui provennero da questo rifornimento senza parte nuovo un il mondo così decrepitudine potenza nuova il ribollimento E con civiltà. moderna la viltà ci- della mescolarono si perchè feroce, e non barbarica confini produssero e rinnovati. sangui energia una fu 39 VITA sui quali ferace moderne non mistura le esausta ferace, e nazioni le di ed tralignata gente DELLA E apparissero barbarie della le orde una MORTE DELLA fu fatti del l'arnese lavoro la col nostro del al poi stro no- giuoco 40 (lire che vuol 1"arnese spada i per lancia la noi, Ciò perchè letali,ma così in il lavoro alle : le di al in davvero sia ha ben gli altri. forse di e il meccanico rallentar La le della la sventura. sua corsa infatti la : vita è assioma un sociali la e vita sola litici, poche tutti,gli uni dopo muore la collettiva si nutre quale più grandi Le individui di corse ! chi E del cadavere macchine le le cose delle e zioni, genera- al attorno Ma nessuno furiosa j né alla pensa tendenti appena ha certo il ventare o Martino alla meta la vettura morente, compreso ha notato morte De barone compagno indietro fu Brescia, iutraveduto volgendosi più morte. ha folla si degli vita al che valga quanto dottrinarii individuali. rombando la la è dalla conducente sventrata parlato « Dinanzi passate infatti per vita collettiva,e l'altra,l'individuale, la e alla cata quella edu- nulla che terra e bilità, sensi- di parole queste sulla dimani e da e' è assioma, catena giornale, fatto. il è miniere potenza parole, perchè morti operate vita? moderna proibire essere di jìer alcuni sacra nella anche non credere sono è vita delle sono questo nulla; a umanità per resto un e valore, quali vivono del Pare sacra, La un degli potrebbe governo letali,alla c'è nulla non realtà poco volentieri per corse dalle letale questo con farsi dottrine ma son del essere E a umana. alcune alla di lavoro sacra, vita In è automobili potrebbe riesca è per ordine un violenza. facilmente umana le civiltà la tutta selvaggia, all'umanità alla che approderemmo moderno degli non essere una e corse ma e la come , ferrovie civiltà per Greci, la macchina i non quanto letale, tutto proibire tempo, suo lamentarci possiamo siano sono è tempo, suo del per VITA il Medioevo. per posto, noi automobili l'arte Romani, del civiltà della DELLA E il massimo è esso eccellenza MORTE DELLA CIRCUITO IL ; forse gli ha pensato a dell' ala di e morte lo più forte due o ha trattenuto ad dinanzi terribile fosse che anche se di una cadavere loro com'è c'era la per in di corsa della paragone realtà vita la ? realtà essi, afferrati dal il per le mi né con uno del e non Nazzaro nulla più contava In possibile». pareva il corridore giunto con- massimo vittoria, nel della speranza dete cre- vittoria, più nulla, perchè conta ma tutt' parole non passano compagno, era della volta che In essere vita La « vittoria non la con di Dieppe. mente vera- ; voi speranza Riportai un'altra nulla. più la con (1) È compagno animo il loro una che potevano non forse ripassar corridori del i)er ancora ancora; immoto». dei episodio perchè soltanto, cosa cadavere quella catastrofe, né medesimi, se per al vedevano, sentimento per per la un questo rijìassano dinanzi e Avanti via, 41 VITA DELLA E istante. un batter occorreva volte MORTE DELLA CIRCUITO IL sforzo sé, è disindividualizzato. Così è le folle. per Brescia. che vedere, quando quale il di o dell'Italia,di quasi applaudono di si tratta : spettatori, vei-a si è il corridore come atomi non (1) Xuovo « preoccupa Giornale, in di che quale questo articolo di Nello della questa massa via da non morte Tarchiani. toria vit- È ». di che la zione forma- presi gli spettatori sono momento vittoria e Il centro Perchè della di dell'Italia portato voce vittoria, guardano tutta successo dov'è? ? La morto tratta quelli sul sognano la per italiana, si al Cagno tutti più tutto un lotta collettiva. intorno di di velocità. ? È oltreparfisato vita della la gloria del che ma di corsa inseguano si tratta tutti della tratta formazione è ? Xon marca si corridori sei ancora della descrizione aspra desidera altra più manifesto è vede, nessuno tanto pubblico dell' Itala, che importa bianco così un' altra Sentite Che « nastro di gli individui, per che gine verti- una arriva? del per È dore corriil man- 42 CiRCCITO IL arrivo. cato DELLA telegramma Un Avanti vani nei lo sbarre riva. a sfarfallio tra innanzi, la folla, il stamane che ha partecipato sei nell'acclamazione ! si Il degli coro le in : Urrah rumore un ! ». con impeto delirante la solo di Viva giù sale si lungo spande, burrasca che lo tra e gonfia, si pita preci- raddoppiato, questa a l'ha attesa, : cominciato cima, e che battaglia, Il ». rossa preparando di ! mare agita nasconde, ore barriere, Cagno voce, macchina la andata gli quando, la alla urli, conquista tribune, è lunghissime contro fonde si selvaggia, ammassata delle traguardo, da in ce ju'otesi loro del lieve applausi, che curva verso stes^'a Cagno di ! E ». vento un la quello ! è urlanti, Via ! folla sedie, tutta Via « Avanti che che vittoria, essa ! sulle lometri. chi- tre a della con come Avanti è gesticolanti, continuo dalla fuori piedi campione lontano fragore balza In legno, bandiere, delle un eccitamento : « VITA Cagno L' incoraggiano unanime, è viene il lo incitano, grido di chiamano spettatori ! addirittura. delle DELLA E ancora: Avanti ! folle frenetico, MORTE vinta prorompe Viva Cagno! tra la gente gradinate le si furiosa estende, e lenta vio- 44 LAKVE nica in tragico , tutti e Ora, dire scandalo io Società la dei sono semplicemente , li prende civile e gressiva pro- scandalo. allo che modernità della difendere voglio non soltanto l'opinione pubblica i retori strepitano VIVENTI KUOVI I scettica;invece molto e TRA Benadir del , che pochissimi i perchè retori ma lo amano gli strepitano contro. Esiste il come casi coscienza una senso la comune, suoi, del passato, 1' universa del poggia di e Voi la la 1' è e se solidarietà nel più progrediti antichi pastori , lontano sedere e alla loro nel re stere consiritenere dovremmo noi quei semplici servivano coricare nel loro e clausura del io, nostro ferro , che di dentro e la civili come non il nostro di loro letto, magari mediovaie rivolgerglila parola nella nella biamo si^ilorcettiab- ma di Dovremmo serrati che il cavaliere vicino generosi lo facevano e moglie. noi, cavalieri e pellegrino giunto il casa, deposta prima di altri dovesse loro più progrediti presentato citare eser- Groelaudia. in e conosciuto, nella ritenerli bisogno per conosciamo non civiltà della solidarietà che mensa di che noi che , prima armatura qualcosa di tenero, Montenegro di avendovi sua del , o non ragione pratica dell' ospitalitàomerica la civili e della e parole, gli uomini istituzione della progresso ture stor- cille imbe- primo chi avverte E a il progresso tutto se il o legge fatti,non immaginabile appena siiropositi,di di è sempre simili. una quello , Ora, quella umano. pensante, questa e a avevano cuore della parla che asj)etto solo un dei sentimentali. e ben ospitalità"? Oggi Eppure, di primo solidarietà tempi pili: il e siderando dell'avvenire,con- e cumulo u.n mentali sentirete pietà, la del sopra passa, progresso, sotto mondo del giudica presente vita malattie ascoltate che del intenerimento graduale coscienza quale assiomatica, ed dogmatica comune, , abitazione , e che ci sia passino TRA LARVE di quindici giorni prima porta 1' oroscopo tratto fargli toccare la a pranzo dubbio alcun nei poemi antichi osjiiteche lo buon e l'annoso vino affaticato nella viaggio, bella abbiamo migliori dei il vangelo di il vangelo di chi prende, chi dà. 1' odore del ancella, dell'uomo gli siede belle in del nostro, Oppure qual' è la sempre che generosità, noi siamo solidali la stessa schiavitù , con più gentili Cioè, quasi della luogo colonne, parte. Ma solidarietà. in canto, ac- straordinariamente sti'aordinariamente ? La in tutto poesia, l' del- annosa j)iùgeneroso di sentimenti e e giunge dalle le storia nella le labbra di viventi mondo un nuda, e e secondo affabile uomo È poesia ? Certamente nostri. nostra vasta quali che dall' presso l'altro e vedere nell' aria mensa calice immagine noi, in patrimonio un sala una di nel abbiamo lui da ospite si diffonde e posto sulla brilla dal dell' legge riceve, fresco liane noi si che quando , stra no- , per ricavare della soglia la testa sua potrebbero Senza combinazioni. 45 VIVENTI invitarlo sopra si pranzi quanti di prima e , XUOVI I è i con Cinesi. in E della io per vivere che ci voleva greggi sono di vita che solidarietà una Vi nostra. loro affermare oso medesima se per fine propria. la alla La schiavitù loro; vivevano per sociale compagine natura; servitù secondo pochi potevano e per né andar vera non hanno era l' istituzione in cosa forza dei mano la ricoveri né Ci dai questa solidarietà oggi sono rilassati è che la o nel mondo. si rompe cadere da Per della quella questo non miglia fa- , inflessibile raccogliere quelli ordini nostra volontà ospedali , perché per dalla jiiù serrata uscire dispersi , E come era , cadono che umane più ma padroni. Tutta erano più rude, era ce che n' pagine com- vi non era sogno. bie escono sociali. solidarietà,cioè e dissolve. un effetto di una 46 LARVE Le un' tidiano di voce di querele dalla la Benadir i delitti di lesa jìer ispiratrice del musa difficile interamente quasi e ascoltare le sentir tutto. La loro celebrare in che è la che è mortali peccati altre tante come loi'o anche quando stati sono e per lo tradire in o più ad porta collettiva, all'umanitarismo,per in della primo senso è tutta che organismo un la L' Italia classi colte pietà e ogni : e per le sono Europa pensante. cervello e Ebbene, gran altra cuore. le classi parte la piaghe vive colte caratteri di in tre due che stico reali- la pietà di Europa nitarismo l'uma- insomma dovrebbero è bisogno. hanno filosofismo stato fede virtù, nel e le loro il sentimentalismo quarti dell'Italia uno che il filosofismo : è dalla abbiamo il colte troppo i)ietà.Anche La d' nazione conseguenza Si col ne il fiore concetto un secondo alla universale. legge. Perchè da esempio, esiste; il non parola, porta una nostra colte da i della vita individuale metafisico concetto un primo storia i secoli come gli stessi,questi Il gente della , sempi'e pietà una Attraverso ignoranti, riconoscibili saranno La di sono mentano ram- commettere età , sono il si mariti. altre che di fine e non lascivia classi cosidette le romanzo occupano da i loro classi xin E meno tante È colte. rano queste, lo dichia- fare. civiltà. sua il sentimentalismo. e in di una razza da genti giunta all' estremo della da senile, l'ultima lascivia nostra popoli producono e e di altro hanno filosofi, classi signore senza pietà; , principio nostre gerite sug- la tempo come pietà, e avrebbero neppure molti di opere non esse, pietà parte delle maggior tempo la co- Sono leggere , non concerto umanità. nostre , senza se drammaturghi, commedia una sono del nostro quale ispira poeti, romanzieri, sociologi noa clamoroso, concerto un VIVENTI del la schiavitù querele per esile NUOVI I TUA e della sentimentale essere, sono col ancora guida naturale, spirituale,politicadelle LARVE Tali nazioni. essendo nefasto non se durerà di concesso all' è plebeo sangue dei Si può si ma , può ogni dottrina hanno forza vinti, il filosofismo sta per Il e nel passare passaggio da il cese fran- classi altra vita mai e superiori le per del mondo nella classi non uoìuo d'animo state Per le gli che le tutte dominare conquiste, per uomini e le cose, richiedono, ad ci mai essere possibilità umane in le classe, quanto dei leggi già passato o le e uno le per in come così i a necessario epiche nessuna della potenze lente, vio- veramente tragiche, come le industrie, commerci, terra, i mari e il cielo, impossessati d' istrumenti adoperati, nervi aspirazioni,orgogli, scopi delle è Perchè la siamo so- i partiti ogni e vivono età, azioni, per nostre tutti sentimentale nostra simili. sono sua storia. barbariche, grandiosamente ora. da e ragionevole, realistico,j"ratico,sarebbe nostre questa a Ciii segue della stato uno ? L'aristocrazia sentimentalismo, dominio a della t^into vincere. di toccherà aristocrazia dottrine in rente fio- morte. ogni ogni partito volontà e che stocratic ari- giornalismo, cosa additare le il paese un'Arcadia Che della tutte tezza mi- biale prover- dolce tutta civiltà per affermare e Nel questa a sentiero da astrarre là meno politica, nel invece della è il breve i-ella minore nella , XVIII solutamente as- prolifico.Il pensiero aristocratico secolo ? proverbiale non a loro fenomeno un la la e sentimentale. e è fra quanto mitezza della del feroce retorica pensiero vi fino sarà esistenza popolari. letteratura,è di tenera coltura, classi ? E quando esanime superiori qual potere, nazioni a se Italia,, conduttori, nell'arte, nella questo classi delle sulle il contrasto italiano,è violenza vediamo, potere ? Fino solo nostre le avere protrarre la loro 47 VIVENTI quali noi il loro Restringendosi delle NUOVI I potranno , quando TRA si titanici. sono titanici Tutti aperti. Il e gli moto sentono con- zonti orizil , 48 LARVE tempi il come È fili. senza Dall' il da quando della ritmo di di legge una stessa al è nostri natura la la del energia attiva. cieche istrumenti, lex della forze rabilmente incompaesistenza sua insensibilità barbarica mine. ful- Guglielma di sua altri telegrafa velocità delle suoi di al quella a suprema : ritmo sta la impossessato a al padri stampa ridotte prima, ed moto centuplicata si ha le e VIVENTI vertigine, della l'uomo più è della ha mondo NUOVI dei postiglione il natura I stanno invenzione Marconi E moderna vita della ritmo TRA della natura. Ora, vi sentita ancora intieri sono ordini sociali verità questa del che mondo hanna non che non sono , entrati ancora Sono con le la nel classi loro cerchio troppo retorica vertigoso civili, di la con tradizionale con , con i Larve, loro sentimentalismi. larve, larve. questa loro anima le loro nuova vita. atavica, astrazioni^ L' La massima nei si IMPERO limiti della di pochi là di saturnio le Da lo è ma auguri spazio i attraverso dal diritto; cristiane, e un dal mondo sjìeco è oggi il siamo e che i tirreno fondò l'impero che popolo fondò accresciuto accresciuto creato. Le quello dalle da ora quanto nostre della nazioni l'età estreme carme quando e il sotto sole vita, nostra metafora, per continuo organico, sempre monto tra- dinanzi della tempo Non millennii, ; sul il passavano mondo un ira il quadrata mediterranea. conca secoli popolo sapienza, ad noi realmente allo e figliuolo verso intonava Lucumoni quero, Nac- d' e navigando città la dei e allora la alto il amore l'Aventino sono migliori. quando d' quella quando i poeti, Quirite e in pelasgica meridiano. e il nati sono nuta conte- alcuni per sono pianto Campidoglio degli pietra nostri suo quando guardava e ombre alla i il più vita la ma Questi prima. e il tra ft I questa. piangeva sonante, mare da hanno esistenza, raccontano Tetide uomini loro nacquero come BELLEZZA. degli parte estende nati, DELLA presente, bellezza della posto com- e forza della e del barbariche moderna provincie e ha ravigliosamente me- sono 4 l'impero 50 è è vita, purificata. Come de' de' profondità nelle nella padri in piccola giornata porta L' ivi ancora, la l'amore questi giorni Grecia seguendo sacro che i miei occhi difendono quello che melodiosi. lunga di vista ci e amiamo quanto della fibre sue al Si che altresì è suo archi Grecia di concorrervi un grande delle siamo è de' che che vi abbondano, loro alla canti ella questo udì. l'eroina alnon risentiamo E riconosciamo amore in prima ancora e tu una quale appare Sofocle a sacro, fatto pietra Atene di quello torri abbiamo rozza feste , vaghi gli noi composta parte il si da come stanno addobbi lei le rando prepazioni. illumina- , da politici. C noi , l'entusiasmo pensiero regno, che discorsi speri qualcosa in a sangue. Ee, gli anclie per pietra, perchè noi portiamo nostro può re in e amore lontananza, rozza noi le la per posto il piede riemj)ono sulla rosignuoli col ha noi Anche descrivono infiammato averne lo ci fanno segno, il nostro dove tragedia nostra e un nerazioni ge- amiamo lauri, gli olivi, le vigne a Atene vita j)er in questa , giornali dice i anche dei delle dove giudicarne, vedo riposiamo nella i millennii giornata che Vedo « via». tebana quanto I Re sopra E il canto le nostro rosignuoli Atene. tacque con tutto Atene. lunga una via risorto il Eiposati fatto è perchè tanti rali mine- risorge. i)ossono pare, e Così la nostra Là tratto un città; il luogo una e hai di suolo sul grande i confini. A giungemmo. in E la traccia amore tutto voce una sé pidi i lim- sotto e mediterranea. ^nima nostra i secoli mari, così migliore, floreali ricchezze le come e è la vita riposano montagne le pure notturni, cieli Ed vivente. civiltà nostra la è Quanto dell'Europa, dell'Asia, dell'Africa, rive sulle storia stato Etruschi. Fenicii, gli Egiziani, gli i gli Assiri, bellezza della che e è questo chi può popolare. Come l'ospitedi anche in Ke gio Gior- fine 1' altro l'impero r"2 rapidi cingi lo con soffro mandare dovrò da oppresso il Dio, in gli che Voi in Socrate o tempo. e altrimenti ; alla un ridicolo vita e dunque, bellezza gli hanno daro Pin- eroi ; la Voi dete ve- in qualcosa volontà una ai parla il rappresentazione riosa. vitto- il Partenone contemplando discepoli sul ; monto tra- cosa volerla che molta gioire dell' oggetto tu come ragioni : credono le mie anch' io ho che io crederei che per di fare gnare guada- sarebbe cicuta la cora an- dici, o Critone, di , col mostrarmi fa' Critone , cato attac- troppo risi^armiare, quando caro dopo bevono e è resto, affrettare, perchè sei tardi occhi il sole molto non buone ma che so, del e ; mangiano fanno po' più ai miei Critone, se ti non la sola mio rupe mati trasfor- sapienza. una potuto le loro guadagnato bevendo rendermi che ha perciò perchè la bellezza, e il veleno ordine, rispose, hanno di bellezza è tramontato non Quelli che — ; che sulla in la già destino; Omero, il e che anche E cosi sera. prendono 1' che gemiti li ha e trasfoi-mò Socnite, gli disse montagne in ciò bellezza legato tempio, tanto ultima sua amori. tanto di chiamo che di stato giuoco, un Helios, o quanti sentite Platone un Socrate qualcuno e più. Va' Voi » in e musica avuto de' suoi sia ! Vi l' ignominia e volontà sola non hanno , ! te, , trasformarono io penso, molti rini ma- innumerevoli anni tragedia La sentite sulle flutti Dio, guardate essere legge morale, della Ma dopo il dolore ascoltando bene mondo ! Guardate degli battaglia, una ancora Dei ; Socrate Dei una comune, ne vinto una scenica, che attimo storici gli dei ! E cose un terribilità del mistero la scultura « del ! Essendo ignominie bellezza. dolore, quanto l'orbe corso queste le tutte degli nel un ha solitaria, , infiniti tragedia respira in un'atmosfera terribile già di sguardo opera per Sorrisi , testimoni, guardatemi io bellezza fiumi te, Gaia, madre ! E che dei Sorgenti , della come ce non ti n' è dico, e l'impero toruientainji non allo cenno dopo ei che l'anima e sereno, bellezza. la disse: bello. mia È — Il popolo che Grecia donò gli errori ciarle detto in Or i)erchè si stile,semplice perfetta stile della vittoria del ripensare del è di di e trionfo. proprio tutti Voi che che : vittoria Eoma. e del Altri lo è non de' Greci di stile dei e tutti toriosa. vit- per la classici in ci punto che non si deve preci- in è lo Grecia, gli stili crearono i umano ; della felice è Il generato natura, bellezza Romani, in vittorioso. terra antico, vita, sia cosa della secoli tormento crearono e della — bello. anche popolo e fu : trascorrono, accenna sulla uomo la vedono , dell' in quei popoli capite un fermo il classicismo soltanto di che scolastico,non , vittoria Grecia essere l'arte chiaro forza Ma bene a fu Governo, non si è , combattimento Boma classici sino È del quanti capisca comunione felice della studii E bellezza studii là dall'ora principio, di il classicismo. dalla di poi — partisse insegnamento moderniste E — della 1* incuria e dell' metodi rallegrare di questo, suo lo stile gli ostante serenità sia bello. bello. per risorgimento degli mente sia congresso un cielo molto, poi disse e' è ho Italia. Patì Re stato sica mu- nel necessario nostro le come mondo È — il i cattivi ostante : che Non ostante disse dolore al sentite Questa pensiero e il veleno pensò profondamente, fu bella. mio un uscì montagne giorni prima , Eoma. il Voi il cielo. come il mio E — dare ». sulle fece schiavo doveva coppa greco che sia bella. quel popolo Pochi un è Operò fortemente, poi necessario Così una Critone ; Io che tramonta vostra necessario azione È in che che accanto quegli triturato al sole di stava con 53 bellezza Dopo — che ritornò i)ortava dinanzi è più. schiavo po' un della vittoria eterno; può ma quelli individui di secoli che e non essere piano sap- vittoriosi. che così inteso , il classicismo è ben lungi l'impero 54 dall' essere le tra un col immense vien di Ee di in nella di- di questi sacra È commerci. che Noi trasformi moderna, l'arte che si immaginiamo in bellezza lo oggi. l'arte essendo dell'uomo torioso vit- virtù. vita giorni amabile età energica incoronata. classicismo scuola una continuità fatta vittoria brute il Moralmente, Tale i grandiosissimo forze è nella industrie, le segno classicismo un anacronismo macchine, attende bellezza della tra 1' risentire Atene. antico e dal il moderno soggiorno ci del stro no- IL Oggi, la dice città di NATALE 753 leggenda, la l'evandrio '1 in sole si E lungo di Ma versi si va in di la città si quadrata lento un in piìi andare leggenda là e e' è altri e fermarsi dal i immaginazione albani pastori abbeverando seguirli j)oi il e tutti altri sul e gregge altri e Palatino fiume. gi-ande vicina più V della data, quella con monti pianura Crabra, oltre se loro la di là ancora, dai stagione, in più va per della corso stagione impediti sera a mormorava e lentamente il ? Carducci Giosuè di quirite la alto scendere rivedono avanzarsi nacque carme. questi leggenda. Cristo Tebro il reduce arrisa, saturnio Con versi veleggiando e il guarda-a dal avanti Campidoglio l'Aventino e i lambiva colle, ROMA. anni Ricordate Roma. ancor tra DI e precisa : oggi or , sono più di due millennii e incominciò mezzo , la storia 56 NATALE IL che romana dinanzi sta compiuto poema E nella dì lontano unita come può un hanno non di realtà di d'ogni politica, imperituro un'opera d'un vastità mediterranea, anima nostra e de' vita perciò il ideale di de' il per lavoro suo Perchè gesta voi e della Dateci energia un energia storia romana e noi 1' energia il mondo e secondo , per lennii e quante è , è e qui. ad : la cativo edu- sua ve la ideale diterranea me- la di sta que- mento ammaestra- de' dire di un un sentimenti, Chi comando un due cosa virtù tutta in la sola fra nostra il pio princi- secondo la Dateci la mento ammaestra- costruttiva Roma, natura; costruttiva. costruttiva. virtù lezza bel- esistenza, , principii: della alla ; della bellezza alla o uomo, popolo presenteremo la massima di e tutta per di può virtù la l'essere nel- stirpe giudicheremo bello stirpi compongono qui tempi qualunque lo E per degli individui. e di una questi per della il sole e storia principio noi e poema, anche stile. che a il e è al lavoro un'opera d'arte,o subito per termine un serve popoli suo la fatto, obbedisce e Tutto il per quanta accorgerete atto sua e Roma valore suo vita la Roma, potete pensare tutta a di vi dice generoso, sangue de' per che pensieri,delle azioni,e ret- opportuno, di e discende, ne di talvolta sempre pienezza e che la per ; e reale principio nella estesa La ogni rettorica, d' ogni poesia, e , ideale, , sviluppo perfetto. È l'opera perfetta uno è la storia sfuggito loro d' fuor volontà politica degli Italiani, aspirazioni è ma la ricercare , essa vasto ci appare educatrice. nostra anche evocazioni consiste che storia di un'opera sempre ; più necessaria, terminata, ordinata, come cessato azione il come così,perchè questa essere perorazioni , animi uomini. poema, mai propositi nostri poesia, talvolta la torica, è sua dovrebbe e ai dagli perchè appunto ROMA DI di Roma, quanti esistenza energia congiunta con milditerranea me- la IL massima virtù E perciò e del animo volontà fu La il sangue terre e tutti i mari 1' l'Africa e Il Anch' furono rovine, sono rii che sull' orlo dinanzi al immane che de' vie a ; dell' terribilità i confini dalla di estende E di Ne velocità Quel E Che luver Poi Sì le che saltò fé' la ver che sforzo ha moderna tenebrose la forza tatevi ; apparil j)asso assodatori dell'Africa da : la cuote per- uscendo uno piccolo sforzo si campo del fu di rivolse caldo e un'ora in Dante Paradiso « tal di lo Ravenna volo penna, stuolo Farsaglia si sentì ; percosse del degna vastità una per cesaree Durazzo, Nil solita- oceano un velocità una seguiteria lingua né al colli risuoni Qui é Roma poi eh' egli uscì Spagna sitate Vi- terribilmente come che Europa, mondiali. Rubicon, uol colli. perenne, fulmineo terzine de' degli curve le dove divoratore e Roma. romano. di voi che 1' fauci rappresenterà romana vastità il ritmo scrisse si anni, questo una sentì vi dentro schiene de' sette foce le talvolta , le energia mille per vastità ridusse, il tempo la tutte medesime se dell'Europa,dell'Asia piccola guerra loro raffigurano in balenino tratto un sangue le con solitudine, sicché legionarii e di le di eV)be romane: opere rovine, quelle sue cielo cosi nella le dell' altura limpido di campi bagnati visitate Roma, rovine sé romano per oggi e- a a popolo aperte vene inesauribili. portano uomo contini, fu , l'Asia mondo, dinanzi aprì che noi. le e si senza con torrenziale del preparazione dell' una volta Roma ordine. mente. quella vastità cougiunge ebbe e prima delle il massimo imperituro nostra questa, mondiali. fatto 57 KOMA raggiunge segno Come energica Tanto che della e romana moderna. vastità DI l'ammaestramento è nostro nergia le costruttiva Roma L'energia XATAT.E duolo. moderna. romana, » della : do quan- 58 IL Antandro Kivide, E mal Da È e là sentia dell' Francia solo bastò della sono presala le che invece di in superi sé energia in tutte un uomo conquista, l'unico esempio un'energia che ha mondiali. rileggevo giorni Io in di lo storico dicendo si fosse quella Roma sdegnosa eloquenza vinto finalmente di al contro mana ro- guerra sarebbe a diecine i rudi le acerrime che poche falangi Roma su dalla trae stata le Poi quelle di , sentite di geste « un jam un della quando mai avesse sì, lo romano anni Voi non a storico uomo, e sua un octingentesimiim della di È la risposta propria gli gia ener- dicono patito sconfitte,mentre che male giovane popolo guerreggiante qui l'accento rannodarsi i Greci ribatte di balzano innumerevoli e articolazioni. senza , popolo con sciogliersi e Annibale solo coetanei, » coscienza esuberante. tutte Alessandro come il legioni agili a alle contro imperatores « ricorda che macedone re , se , , spacciata. Dalla sponde ri- che Oriente fatto fare sviluppo uno cui andavano avesse animo alla sua è rivolgersi verso e energie ma ; la per invece quali Occidente aveva alla sono ritrovate non Livio, quello i Vi ripensate la con vastità Tito vicino tanto pazienza. voi se di millenaria di verso che la e ; quei Greci Alessandro, rivolto di , il fiato. Roma passo a tuba. umano energia , per un Dì ebbe Koma altra pazienza millenario occidente, vostro aquila. mozzarle a Juba; a pompeiana stancano Napoleone , si riscosse: rivoluzionaria, forse un' storie si cnba, poi nel la 8i mosse, Ettore folgorando Dove ROMA onde Tolommeo si rivolse presto si della dov' scese umanità, nostra le Simoenta, Poi il volo che e per indi DI NATALE ormai bellantis pazienza romana; si paragonano giunta, per da annum di cento otto». quella 60 IL se senato il quanto faccia d' quelle vie popoli d' popolo. le fu si quali sola la giorni e più deserta giorni e le altra sola. Non apparve fiumane Come tanti sole sono solitarii notti e né voce per di ora campi quaranta senz' città, tutto e più nei di del tremanti rimase Africa. Trastevere, Campangia la mosse d' il ombre Antoniniane per fuoco per eran e Terme , quaranta così d'Asia delle così disperso quaranta per ferro dei smantellato aveva ultime le Roma Europa, rovine notte dietro prima per a all'ombra rifugio Totila messo mura, uomo solo un esterrefatti. avendo e UOMA DI aveva traendosi partì ne essi delle terzo un terrore anch' chierici le Il popolo. SUO NATALE la di più grido se , del non crollo. improvviso È sola di per una Ma della Roma fu poesia terribile interrogare stessa, se sola la con che pensare se di tempesta, sua qualche lità. terribi- volesse restar rinnovarsi lìotesse , un' terminata s' pioggia, della vento, , interrogò potesse epoca un'altra. incominciarne se, E , ricercò ritrovò e se stessa, si rinnovò. , Partito Totila tornò il popolo disperso. , nato Gregorio Magno di antico sangue romano. Ed era già LA Venezia è riuscita antico città è la hanno mettere nuovi rami rigogliosi arte. Oggi la sua esposizioni d'arte le tra uomini suoi Biennale : in molta in di questa Tanto Europa. la e bero sull'al- volontà parte, di un di fjire solo, uomo costruttore. che sentire Per e a VENEZIA. DI 1' intelligenza d'amore potuto buon gli per della prima pochi di SEVEEITA mesi artisti bisogna prima nei che trionfo,o la sconfitta è in così Venezia futura Per impero già ; sarà ; essa può È paura. un a ; rinascita. secolo continuarsi di ; può darsi che di sede Venezia sosta nella ha dalla parte e diale. mon- eccitatore. le energie tistiche ar- rinascita. ripreso di E storia nella una fine il : hanno ne nazionale tutte I febbre. prova perciò e gara eccitato glorificata come una grande sentimento e Mesi altro. con opere loro tanto nuovo italiane loro la parla d' si non la esposizione sua città artistica. una le risvegliato e sia dopo in preparano la con artistici questo città essa lei è loro ha delle vivere Biennale la profondo rispetto e C Venezia circoli scultori pittori e gli Sanno è cosa del sé suo a tinuarsi con- colo pic- migliore, 62 SEVERITÀ LA la dopo costruzione impero, la mai città i)iccolo un pittura. Quest' ultima una creazione ha suoi in il che dell' anima sieme in- veneziana grado secondo giorno. Mi come Andavo la sotterranei, per fra dei e destra e mondo vide delittuosa della fantasmi quei tempo un della Dall' mi putrefazione. Venezia Ma Canal Grande, mai Silenzio la lungo ha ; più ho E meriggio con tanta mai al oro più ho sole, prima l'ora in cui pace rammento sull' , gondolieri intonata Né così mi fauci che flotto stri mo- fantasia la del la leggenda su 1' odore la città l' del- 1' alba fu mi di e la pel luce l'alba. del- risvegliava pare ; altre si scambiavano dell' onda che , visto poi dell' erbe dei sommessa rumore. poco, api)ariva , con pallida,senza come che si voce di notte allora come tanto della come qualche ma mercato un passavano parola non in riva , gondole una ancora visto ho più tenebre, altre quando , più delle veniva apparve senz' alba. notturno orrore Mai porte clie acqua dola gon- Le ricoprirsi i^er e vagare laguna. più orrore nata giorLa sol d'antri, o di rante du- e una le avevano orride. bocche come fra i fiotto,invisibili. dell' acqua fior a , di che rendeva d' canali. senza jialazzisi spalancavano spariva cupamente, piene le sinistra a i canali variare dell'alba. stretti nezia Ve- ora. giorno al aggirarmi le tenebre sj)ettrale che casipole di di di varietà notte, prima laberiuto dell' luce notte della sensazione perduto visione di un per così per dalla ore pittura, sua carattere questo rammento Giunsi passava avuto la con , veneziana. ho le nella stessa se tutt'uno è sommo aspetti tanto espresse Venezia quanto a ere*") resta. Né a è e VKXEZIA città. Essa sua unica città la con che della città una DI e le in tanta del riso i fiori visto che cose questo si sì luce una apparisca. risvegiano serenità, prima del marmorei sole sulla di bianca, San a del poco sole. Piazzetta Marco. Mai al Le SEVERITÀ LA pinnacoli sui statue ilari salite creature dono che di ridente dal È sole. che azzurra la tramonto, tremare Lido lassù dal ai l'ora della mostra io che appunto in qual mai in vedrò non la vidi è luce a Venezia. piccoli porti cose di mi del in della stella; ma corpo, filare portata, moto prossima Tra le mille poco occupati saranno di si muta piccole da in a continuarsi altra sogno. come i mille e solo un È notte. rive nuovo se senza , luogo quest' ora altro a con sogno, forza sogno San e dinanzi di altra la realtà nessun un faceva più artista,perchè più d'ogni modo la e qualche e occhi da celesti San a Giorgio immagine non segni , San luna trasfigurata , dinanzi suono E volere suo le che il giunse j)assò lentamente un' come E apparivano Tra gli con mente delicata- , di , vedevo e silenziosa, e nave non nave più dinanzi visto più arco più quelli dell'anima, la mai un una vedevo non mani stesse miracolo. un apparve Io me. mie tezza, delica- tutte e del con mare. canale il cielo i limpidità sua tanto del i come dono al trionfiinte del largo e così per apparve dal il , come Marco Per carico così azzurro un le e luce e Un , la con eflftuvio pare V aria e gondola stessa della sole. lavorare a immagini sue all'aria celeste sera. 1' acqua Giorgio l'ora azzurro mare buona quella grazia vince solo del i fiori come umana delle gli s^iiriti come riso nel leggiadra e fiori, leggiadre come e ridere per fantasia dalla merletti,offerto cielo las"ìi grazia leggiera di marmi leggiere sono 63 VENEZIA DI orrore notturno. Così città questa ha ripreso parte migliore, nell'arte Ma anche ha del questo se d' fatto severo ha Europa luco ed tanta im^jortanza , e che governo Pare ha che avuto degnamente piccolo impero. della la le è sua propria. pittura italiana è perchè ed Venezia lo ricordandosi,piace pensarlo, come resse che per più nella in un tempo alcuni il de' suoi suo popolo cittadini e essa il 64 SEVERITÀ LA conservi dure le per di l'esempio delle ed rispetto e le e loro esercitata in dovrebbe severità, che scultori di è di avere il la di moralità merito gliere acco- mente, final- essa Italia, esercitata : profondo difficile ad essere ed Biennale , in nuovo di , volere il incominciando col , il respingere la pittori e agli è alla grande, della riconoscere l)iù possibile quali presiedono le manca, moralità una disciplinata jtriraomerito ed in ben ammaestramento un stato età tanta i più Il ai ; è opere 1' arte, per virtù. ; è stato paura dopo arte che d' incutere è anima coloro all'Italia virtù una pili proba è stato Certo dato VENEZIA vecchia sua prove. hanno Biennale, è la la ancora L"I il jiiù possibile arte e 1' arte per estendere anche che ma , moralità una si altre tante a È demerito. potrebbe della cose si e vita italiana. Mi dell' ultima rammento dell'esposizionedi del norma per Noi abbiamo della dare per giornali fondato città nostra il questa straniera. E che accolga tutte essa pittura di e di abbiamo voluto di forma : la volgarità, possibile severi. appunto sia a per ciò, è , e essere che di uomini i senso non miglior valenti. maniera E in di scuole una mente costante- ogni sotto giurì,noi rispetto questo e ancora soltanto e del — conoscenza respinga valenti, costruire i la i e tendenza dell'arte,nel che ; signori o per il discorso respingerne straniere : italiana le tutte per decoro vogliamo e e ogni perciò, accogliere i valenti di E di È — di e aristocratico concetto un scuola ogni vivamente preghiamo voluto, vogliamo e il per meglio prender e così dell' arte tendenze le diffusa poco Biennale dente presi- accettazione fu press' a nostra dal di giurì V incremento , , al sonava scultura, italiane abbiamo cosa e mezzo dell'arte mandata Quella circolare la per , a Venezia lavoro. suo dai Italia tutta circolare il vi più quali hanno che si debbono qualcosa di che giungere questo senso SE\'ERITÀ LA darò hanno buon nn esempio 65 VENEZIA DI all' I- lezione buona una , talia. Italia In gli con uomini gli uomini ogni arte, di coscienza dalla di ruga delle vittorie scultori, pittori, scrittori la con Or costoro, ciò perchè severe della severità di manca si Non di Biennale avesse i suoi per d' elezione l'hanno a lei la è sfera prima Si deve che proba che io siano altri. E si perchè si la sorgesse in arte era E schia ma- e che gli Italia chiamerò letterarie le benemerita di lei la a città il del la grazia la città la con tra di fiori che sfera quali non d' amore, l'arte sua perchè a perchè città merletti più prediletta, fortuna l'animo con di la imporre suo la per Si pittura la artistica La dei sotto si ama ha ; che il riso del quando è voluto raggiungere che altra hanno cielo; risorta lo severo, la tuzione isti- dell'arte. ogni marmi e retta prima d' più migliore, disciplinato e regola dell'arte. aristocratico mondo luce, e frutto. miglior sentimento un la per istituzione prima dia ispira a elezione , comunione fatto s' divina in per arti inetto. massime che sommamente severità,perchè più le soprattutto : vi non migliori quella Venezia scultura. con forse costi. ancora. Perciò deve Venezia, nella che numero prima , scultura, fatica giuste con così Sono esprimere della ragioni , E la istituzioni sono essere discernimento. col manca vi molte per di toriosi vit- essere nobili. con stessi,per soprattutto severità. di anime quali confusi gli inetti, per di soltanto cercano loro facilmente in Italia con manca di meglio sono virtù La il migliore schia ma- zanti sprez- i anche, dì dell' ostinazione, segnati alle la letteratura pittura, con forma ed stessi se uomini fronte volgari, cupidi a in sono sulla lavoro, e Vi valore. nessun tormento confusi facilmente seno dall'arte, alcuni maschio del nobile di o uscir e dinanzi valore scarso, non per di mèta abbia perioso im- più 66 LA elevata, è, o si sei rifa con l'animo anche Italia, DI diverse VENEZIA dell'antico memore civilmente, istituzioni 1' SEVERITÀ degno seguano di esser l'esempio governo. celebrato. di Or sto que- Cinque Venezia, e 68 all'arco dall'opera dell' fissa pai'ole.Mi veicoli che l' idea portato di mille da un un'umanità come senza e fra le forme, Così è talvolta questa è pur vero sé la gaiezza. Questa gaiezza che , per visione. città altre mondiali e vibrazioni e dinanzi E Parigi. sono le deriva di ha Parigi ma se attivo abbia e ; , ciascuno sia forme e come immagini cervello fatti luci repentine Uno il cui di mille sensi, di fuggissero, se si non visione una sole occhi così più i veemente. intera i fatti d' al come istantaneamente fra numero agli volere suo tutti ogni parte viandanti, atti diventino gli descrive soltanto in per , stesso si non ricordo correvano si accendevano che momento trionfo , con mille simile Un uomo. di dallo rito spi- del cielo,degli abitanti,degli edifizii, degli dell'ai-ia, alberi, dall' ufficio di e vittoria godimenti di moderna, Parigi la sé c'è la di giorni, da ci tornate qualcosa è ciò che di energia. la prima nuovo moderno che nel voluto dire io la mirabile il cervello valore. L' suo sino ho ingegno vi per Qui festa. e sino un possegga dici dieci, da quin- un'altra stati volta, due accorgete che c'è animo. Certamente Parigi ad un'immensa scuola ora: avuto abbia può di nanzi di- miriadi rianimare qui per acquistato venire una i sensi sotto rappresentazione umano artista dalle come tratto un vostro Certamente volta del ad e ora, felice. d'immagini da sul abbia pare dell'uomo Parigi ci siete mese; nuovo ho di pare un abitate la forza. sulla vertigine è comprende proprio. Voi suo volte, Si Grecia Roma Parigi possa ganze ele- civiltà della della corsa miriadi come animare. qual grado demone in di la cervello del allora comprende Qui e vittoria della e ridente. convertite la di rappresenta lavoro la vittoria volere rappresentazione vibrazioni Si a mèta nazioni del fu fu del fornitrice di , tormento il diritto una le tutte serenità veemenza a esercita essa a sul la come dolore, come Qui che a sua cercarvi per per cui mi me un il ritmo creazione, fra l'O- dall'opera 1' Arco e pera di Trionfo. il demone della de' mille o all'arco che non eravate mai stati tratto vi accorgete che questa Parigi corrompe. nature forti le per di di volontà, la lavoro ci dice altre belle ci dice quanto : formato Allora di e di vittoria e gaiezza come e più felice,cioè, volontà. Parigi Veramente, Parigi di conto armoniose cerebrale di apice E tutte della c'è le un sue nel mento. godi- come un di concezione modo polavoro ca- della più bello della nostra sopratutto vedere propositi dire vuol delle capitale questa sia il fra , di capolavoro le quante forme capolavoro vita luogo dalle più dove perfezioni , e umili Parigi tutte santa della ridente secoli vita di e di storia l' portate al- Parigi pev segnamento è l'in- tutte le sovrane. raduna i suoi le forme sue soggiorno questa perfezione alle striose indu- mondialmente dieci della della città città Roma dopo e le perfezione. L'insegnamento del forme godimento terza Atene tutte della bia ab- pisce conce- compiuta, alla come questa dopo Parigi composto più e si energia, d'imperatori, questa sogno , , di spirito di gaiezza suo di virtù come stirpi mediterranee, questo moderna creatrici il nuovi che , giunge attraverso zione tenta- una serie festa lezione godere Parigi re, questo civiltà come Ma pensiero vita come è anima. ; rendersi e della tutto si voi il demone di e conquistata, d'opera Allora in Allora azione , una di un deboli. parole più città ci dona dentro ritraggono maggior di radisiac pa- ad e le nature sue gori ful- infernali. notti si risolve riso come terminato. vita le i tra di ricchezza ingegno. come Parigi delle con esse sforzo , godimento premio d' questa gaiezza come quale parole, formi e fa varvi tro- limpidità una cupidigia corruzione e Parigi in cupidi Così dalla passeggiera via nell' incendio sera, anclie può mattina, una volano Forse nata. qualcuno cupidigia, veicoli una Ma 69 trionfo di capolavori e fogge «', di dall'opera 70 di gaiezza è più vasta più leggiera Si sale chiara e lassù vanno di più veloce, 1' Arco vastità del 1' aria e È abbondanti. più direzioni dove luogo un ; più dodici le tutte verso trionfo è alberi e' è Qui vediamo e vi moto gli e 1' Etoile. de Place il e , di mondanità di leggiadria , , Parigi all'akco di che Trionfo. si e aprono dodici mondo la viali , delle Si nominati genti intorno muovono orizzonti agli ci le cortine sono cupe colora ali di di file d'alberi laghi di i camini delle che si dalle età officine Dalla tutta sale agita ha dai filano ride, amabile è fanno delT il delle carrozze automobili via rumore miriadi di di , la per e si sua A tratto un ripensa cupola d'oro,ultimo ultimo dei a i come la si risente sta que- veicoli rumori arsenali che col in terranei. sot- il vento che talli me- mandano veicoli fanzia giocattoli dell'invola , , luccica, i 1' piedi giace agli Invalidi ultimo e tanto laggiù quella ora sotto ferro e voci di e leggiadra Parigi degli imperatori, costruttori umano to. godimen- dei corre ricorda che colui Sono Bosco. formare nubi altri degli Tutto gaiezza nubi riflesso; i vetri, i un piccoli luccicando. dalle esce mano fu- pensiero che a mille E camini festa, del il cielo; c'è del e si Bosco, delle al continua e fragore il sole I nere fondo il e case. più azione sale di tutto giere leg- mari. presente il lavoro Parigi ilare, la leggiera e dell' infanzia. romano, fumo romba del , luccichii,gli di viali pare volta ì tetti di formato tratto un sulla isole , la Parigi: A e gaiezza, del riso, della piazza voci, per in patte com- il cielo quali vapori de' da che là e qua i d' alberi città scomparse città della delle la vede, oltre laggiù Intorno appariscono come chiare poemi. vento. ne marini nuvolaglie più , e remoti braccia tra là e all'orizzonte non colori verdura ; qua colli giardini e rotte di e del nubi , di appena là e qua , ondulazioni la voi a vittorie , e da di nomi con col dei arco sotto statori, conquiul- fuoco , ALL' DALL'OPERA de'grandi barbari, timo eroiche, ultimo sui nacque i corridoi degli gli dove occhi perduti donne, sconfitta con il che madre lo Da egli le dalle e della né la che quand' egli mandatigli re tornò loro dinanzi Si visi di E suU' urna suoi non più che e' è stato lasciato sulla attirare gli fuga sua vita , nostro col suo Qui animi. attivo sogno sogno Parigi e , lo mai 1' il impero, si il di di lei con quale quest' parve la sua iwù efiamero, quando eroica e della stessa tragica. tutti e di sparendo terribile uomo che la follia. ad nella stessa più grande nel sé. abbia cosi si ricelò coi cercano dentro superare gesta arme , lui mai vuoto come mondo più grande è il uomo Nessuno di e 1' con appare passione marono tre- e impedirgli a solo non vedessero abisso un attraverso più dalla non terra più dal protendono contro ai imperatore presi son rivederlo Perché 1' poiché donde madre, sua , bassa. nazioni dalle penisola riconquistare per fiera la impallidirono come , del dopo battaglie. parlò città. nome mondo dal dalla che lingua solo né ha non fato, quando le sua Giace tremenda. vinto, tremanti e dalle la con pellegrini, dalla e sero ucci- clie rossa fra i fu quali parla urna suo vengono di Francia verso del ventre suo armi segregato corona, con ancora delle pietra prima si ove pallidi avanzava più dalle i soldati passo, perchè nel e province balaustro sua, nazioni vinse provenne 1' com'era portava tutte dentro seno larve profondo, vegliato nel egli spada, fato, suo più nel né motto, che è lunghi rare , lampi egli giace solo stesso se né Ma le Francia, cbe i per cercando aquile estremi gli Vagano di guerre demone dal cuore Roma. dalle guidati la vittoria. dodici delle superstiti eserciti al nacque di cavalcate condottieri dei ultimo 71 TRIONFO DI fortemente morso colli ARCO del profondo i delle gusto occhi e del è un resto, Italia per Parigi ; sono Essi e della hanno di villaggi e , prima sosta I. a a Cielo Perciò è cause , cioè vero è I che , miei gli , più tanto Francia. darmi voluto Senna della che vero amici due i ne eccezione. rara una la conoscono non tuna sfor- soltanto non altre , Francesi gione. ra- dell'accentramento è se e col vano ave- hanno ; Francesi. per causa 1' Italia conoscono non in mi organizzazione stessi degli vero di 1' il tutto Essi aspetto, la questo è miei signorilità bello paese sotto ecclissa la amici artistico. Parigi : due con lavoro Francia in vero importanza Italiani congiungere anche è quanto più dell' di degli stranieri, ma che molto automobile fortuna Parigi ma in e ha, sua FRANCIA. Francia la Francia della accade pregio belle che La agli gita cose detto Francia, una il hanno quali PICCOLA ieri fatto Ho LA francesi , ripeto , Saint-Germain, dolce, perdita d'occhio, un duomi sopratutto sono ne della di velato , verdura, Si casine vallata fatta è gloria grigio, gi paesag- la lungo incantato. memore po' di piccolo saggio un di viali la cesco Fran- lunghi borghesi edi- LA ficate in nie ultimi quest avvistano intorno è Parigi ». Vesinet dai minuto in anni visibile già , tra dopo Ed io maestà vorrei linee sotto chiamarla in vaste è amj)ia, le da è foreste è torba, e il , Il naturale, voi paesaggio sembra stesso domina direste ste que- zioni, spari- e così delle in ancora dinanzi lette isotorno in- C è cupo, qualche la chetta. bar- solitudine il e chi' lo riguarda, un'evocazione agli occhi che d' acacia de'fiori di i che così soglia appare , rialzo, dvie vecchiette con Le oliva dorme soltanto italiani sulla piante a ma. pri- quanto isolette. colore un viva. cia, abbrac- mazzi, gittano quali villaggi, il villaggi piazza di le le curiosa, fti due, ritornare fiume non i cantano saltano casette è sogno. anche ma delle grazie, e sue piccole terre, la per sotto anima suo che carico Senna La apparizioni sue fra grande vede si de' due passa cupe solitudine erba, le di il paesaggio: cupo chiaro. ha le sull' acqua sé a più del donne che è color un isolette caratteri così e cespi d'alberi,regolari come Non La di ma isolette,sono veramente ombre sogno. il fiume tutto, s'insinua intorno delle appare delle suoi i due , isolette sei sono Poissy, per Senna fiume , intima, quasi furtiva, È qualche serpeggiamenti. Serpeggia, sparisce, riappare, per quattro, è sotto Dopo La grande piuttosto pallido sue i suoi è Eégi- e ; la via Vernon. modo dolci lentissima, sono il qualche e cielo un appena riprendiamo gi'azia.Così di e Ancien « Poissy. esprimere per quali intorno d'alberi. corone contemplazione di angolo un Triel, Mantes-la-Joli, Vetheuil, subito le repubblicani faccia rossi 73 FRANCIA il i)arco, tetti di PICCOLA ad e eccessivamente Vetheuil. s'allontanano dinanzi di che innaturale. Ho su sulle un mannelli chiesetta , geranio di bambini con alla noscitore co- tumultuosi chiesetta La è , Italiano un spesso di casa, com' paesaggi porte. E di e poi silenzio e 74 PICCOLA LA Noi solitudine. abbiamo soltanto di spesso e anima viva. vivace colore chiuse, porte tutte visto altrove finestre le eleganti, spesso; ricamate invitante chiuse su andata via: Senza il ecco i miei della un'immagine che lavora La di i con l'individuo è il per ha ha acace mezzodì dalla fa case e un proprietario ogni in , frutti del questi villaggi, domestico ricco le quattro i come popolo familiare. e due persone. quantochè di persone numero vengono raffigurato fra un maggior che riggio, pome- che collettività, nascondere queste altre o nel e evidenza lavoro suo eccellenza per Ma quadro fatto abbiamo Vernon facciata ». non che il il descritta possibile ha un benessere. tra sulla se di ama che popolo popolo Vernon Senna si segrega polo po- 1' ho eleganza certa questo il benessere. ad sul è francese raggiunto mezzo straordinaria così popolo il moderato face Il in lavora. e di come , una con che essere distribuito A ha domestiche è il di ha francese mattina, stesso, che se lavoro. Coni' la è dentro immagine la lavoro villaggio umano parte pei* può È case vina, dentro, s'indo- villaggio il Parigi col segni dall'interno,mi Come che chiusa tutta e non di di gente fosse la è gente samente delizio- è File tutta dicono: lo abbassate, esterna. se lio non fresca giornata casipole come le tendine amici pulita all' esterno, piìi sopra, chiuse la me le con , come talvolta lavoro; e lindi villaggio.Ma Francia. e casa piante, deserta, più pai-agone la e vano anda- villaggi pittoreschi respirare l'aria a strada una si sa, suo Son con , pareti sul finestre e contrando villaggiin- manifestamente stavano o interi , aguzze mai vario , che persone faccende, villaggi senz' interi così attraversato rare le lore per FRANCIA più che e questo di mi colazione Vernonnet, motto questo stava : « motto dinanzi in Vaut dinanzi una agli ponte sulla trattoria che boire ici qu'en in mente mieux serberò al sempre occhi poche porta ora fa. 76 altri s'innestano e stonature, senza non in alla grande Io della e la farsi salire e Abbiamo popolosa da e è, sembra sia ci e celebre E la alla che la parete fragilie leggiere ma delle di che scimiot- ta, ardi- meno Palazzo spinse re- compagne, in Beauvais solitudine, di già data circon- Hachette, non Anche sembra del piazza sue Bel- tappezzerie, di Jeanne Jeanne luogo il chiostro di iscrizioni il Temerario. realtà la capitale de' Sulla statua testa qualche di rose e tutto per passata soltanto poche piante questa per grazia una francesi,e mezzo più poco silenzio Così evocazione. Giustizia di con , da siamo dire l'antica molte dell'altra Carlo di dove Quasi in cima rapiti possibile , pochi cespugli rona. incompiuto, è fasci naturale, chiara, fabbricatrice con V ascia esempio per luce una per visto ritrovato sogno i fermate e miei amici contemplare il tramonto. dopo abbiamo l'assalto di è città aguzze, brandendo e iniziazione gli e contempliamo corsa più piccola abbiamo Io a C'è non piccola casine quale cattedra. muti Noi una vivace Parigi, tano la la per , gini imma- come una come parte gran negli spazi. fatto lovaci in realtà, già L'edifizio come villaggi. Io dei altissime,riunite coro. serpeggiamenti che state samente delizio- Beauvais. cerchietto. del pietra incanto questa mistiche. volta un sono di capillari e ombre senza solitudine lungamente semplice un i la nella noi meraviglia rimasti colonne da Per descriverò non siamo di e garbo con francese, tutta cosa Vivono d'evocazione. Rinascimento, questa regione, come Senna descrivere. so del ima riportato nell'animo ho ne sono della isolette le FRANCIA stili,specie francese e PICÒOLA LA io, i tre miei ben regione industre. due tagliate in Inglesi. Anche Francia- qui Ma amici di co a vais Beauitaliani mezzo la cattedrale è più conosciuta. riprendiamo la via di Parigi. Di notte ripassiamo PICCOLA LA Saint-Germain per 77 FRANCIA le attraverso e d' foreste alberi che , s'indovinano buio, abbandonate colonne, Io nel incito i qualcosa miei perchè amici intelligenti s'inizi e , Francesi, fuori di l'ammirazione Parigi. cattedrali delle belle ora. or due le riappaiono di questa per bella e gli operosi stranieri e gentile a e vere scri- per Francia, i EMIGRAZIONE facile La ITALIANA. dei prosa Marconi di dirci a meraviglia le con che biamo dob- Guglielmo connazionale il nostro il mondo riempie continua giornali rallegrarci perchè (1) zioni inven- sue scientifiche. E di infatti lanciare da aerei, del delle un ci che e confini noi della veloce che fuoco, da questa (1) Questo l'Italia ha un incitamento che un a universale, può essere a del su. più volte uso di dendo prece- Dio delle dalla buona virtù una somiglianza ferro purissimo di spirito ; in Pure, lo utile dal di del natura po' vecchio levarsi voli ebbe ancora. conservo a magine im- immensi di sua rica retodente ascen- più impalpabile essenza quella a scritto è accennato il simbolo dalla passasse che facendo E sua e che atto saggi mes- bella una archi gli di irradiarsi terra. alla lui sembra quel genio creare tempo in , il destino potremmo nel ci i suoi oceani Attraverso muove naturale il dono ai ei vedere in giovane questo degli ancora italico. genio la forza sede all'altro capo è lecito correnti stirpi c'immaginiamo quando e un quella ponderabil immento eledel etere. questi ultimi perchè anni vi è nascosto KMIGRAZIOXE Ma le il Italiani sentire non la per per l'uomo, ma che egli missione di che e rimpianto ci non di che La altri mondo. sì hanno noi le vie Guglielmo Dovè dolercene più da messaggi capo aerei in nave punta di isola altri o rive nostre d' altro demmo desiderio noi morale a lui ad di e il noi per che che penisola nostri , stirpe1 mandò di ricordarsi è lo il distacco perchè oceani è non Marconi, la ha non di lancia la resta di diversi da II nostro commenda nota leggenda di e noi Ee, di ! da una effigie di opere di un con Qual mago interprete a pra so- specie una pensiero i suoi nostra, bandiera, nostra specie una stacco il di- è non figlioillustre: monti, una patria. ne quel giovane ventisetten- porta la non sarebbe ma nostra tragico suo degli simili,quanto nazionale, terra. elezione, potremmo dell'uomo, di cerca pianeta altra nel vare ritro- per della ai confini questi fanno e lingua dei stirpe libera ed all' altro una pratica e altra quasi in comunione portentoso esseri è l'Italia ma ; nere apparte- rappresentano gloria della la per Italia che una essere L' un a leggenda vita stata che quella dell'Italia che delle fra che esista. Marconi momento dorremmo e Ciò esiste vano non ci grandezza necessità. che fosse : obliano, per , tere carat- anglosassone. un Se meno la stata obliano conducono che è emigrare. sforzo in questo della imperiali Marconi per la e la e un , genio italico emigrò ad Un . È che popoli 1' universalità appunto poco Italia piccola la toccano non egli compie, toccano non e quale azione pratica noi ma qualcosa per appartiene: 1' azione esicrcita. e nale nazio- compiacimento di per di scienza universalità ad scondere na- mo possia- non , non a spesso Marconi al nostro come appartenerci missione quale al amarezza dovrebbe rimpianto giornali servono ripensando fondo in certa una i e vero. noi Infatti che retoriche ligure 79 ITALIANA del quel mago, 80 e EMIGRAZIONE questi, ci lontana. patria fra La mai tiene lo forze, geste filosofia la unità scienza scienza sé a di in tale una via la da in sono signoria, dell'ansia delle loro , di fatti sulla e , teri-itorio. anche Ha tnente della la la loro loro vita amplifica. della nuova in uomo vi sia non tende che quasi in fuori uscire a dell' attività la velocità sono l'esercizio che e i e ispecialmodo in Tali possenti e V e un tutti sopra e un favella loro loro quindi ricchezza, Ha ricchezza. pratica, e alla sua forma in degli Anglosassoni è L'universo diali mon- opere aspirazioni balzanti loro nunziata pro- degli spazi che simbolo cammina cando var- all'altro continente della punto ap- sono che elettrico arco rapidità delle terra. scienza bisogno produce potenza della faccia 1' , ma rappresentare il loro dram- sillabe della disgiunsero, veloci porta da le troppa azione, aspirazione manifesto italiane, è labbra loro suoi trionfi. fulmine del che istrumenti e 5 Ciò arti che in per scena sterminati i mari in cioè sommamente sono loro repentinamente pratica spettano gli Anglosassoni ora per È cui , pensiero organi scienza i celebrare e modo attributi vastissima una di Il vastità. quei popoli che hanno gloriosa! sua per troppe ricompone ; realtà. stessi la e possanza frutti in gli con umana, potrà non operai pratica. si trasformi non mutarsi a vita forse operante, e sogno e della religione, speculazione che possesso, la quei nuovi convertono ricompone pensante di uno si condizioni e troppa , duri ca, tiranni- ' perchè egli è della leggi è anglosassone finché attimo. un conquista bilisse sta- lavoro. Appunto la di fu Ma padri. diritto per italiano, almeno di giornata di de' suoi la spirituale si corrente una il paese e che tornare ora che ricordando commosse quel figliod'Italia diventato e le giornali,si Parve lui stirpe i dissero ITALIANA e per in il loro cambio contrac- bisogno volta della continua- Canta il loro è Bella « vSii umile, poeta : la nostra mio o sorte tracciato Così delle tica a antico bene di il simile ijoeta che 1' Italia ivi la il che quale Esule a perchè è patria sono, proprio e non dinanzi a sé di di da | del- ^ riconoscere,che tutta quanta superiori della civiltà,x^er e dell'antico il paese dal patria macchina dove lavorando schiavo solo via cui su se l'utile incontrano cattivo di non curvarsi; compagni troppo danno si accontentano gno biso- far emigrano, loro tivo, fuggi- umile sembrano e disprezzo de' disprezzo, perchè italica gente fuori cercano miserabili quello del e non una o cioè, tanto l'odio qui " Guglielmo come far a ci ricorda le tor- esule vero lavoratori, questa altro terra l'odio,perchè ; il dei e passato degni. cacciati stomaco, il può agire con ove randagia sono del trovano non giovane un le forme sono bestia qualche palmo perchè vrebbero ci do- poeti universale, volontario, , creare ne che riconoscere, ed a ha genio della dello po- cantava disperde. Emigrano lavoratori primi, gli armenti ha della presente del popolo italiano; ci il pane. quei popoli che I i nostri destino il dei virtù, sua » contemporanei. Oggi dell'anima per costretto solo ! umane, poeta inglese retaggio contemporanea Marconi, forze poesia, della i suoi per il destino è innumerevoli guadagnarsi del quello a romano diventate al mondo me : delle questo destino, oltre le memorie solo sono il sereno, e l'inno,o l'elegia,degli emigranti. L'emigrazione quasi umane il nostro esprimere fare e Il — scienza. della e forze piìigrandi tre l'unità volta una gioia ! tua pioggia la — fino ai confini della terra strada una ancora ai)pare Qualcosa in noi per fatto ha che nella modesto e eredità. la nostra mirabile e popolo, Signore onnipossente ha 81 ITALIANA EMIGRAZIONE troppo nieri: strapio esem- poca mercede. 6 82 KMIGKAZIONE secondo, Il giovane un dell' merito il ITALIANA Guglielmo come alto è ingegno Marconi, sfolgorante è chè permente somma- , dalla onorato e uni Ma gli di mente, dei sua cui con popoli, Noi emigranti; sono si foggiano perdute possiamo scienza la clie grandezza e la braccia rità prospe- la compiuta giorno, un vita di e di forze l'Italia. per immaginare di opera altri gli e adozione. di patria sua Marconi Guglielmo già , vecchio venga lo guidarlo senilità. nella stabilirsi a dei terra dell'infanzia spirito Nella nella che dimora sua di suoi trà Po- padri. risvegliarsi gode ammirando riposo e , amando di qualcuno di improntò Perchè Ma prima Qui a Ed servizio è di di della tanta ascolta. mia che grazia, forse vissuto sempre e essendo parola una emigrato. e italiani luoghi cominciare, mi nessuno ho non dirsi dovuto ha forza tanta — questi Qui scienza. : Che in Ubi consistam derà: doman- patria, faccio la natura qui? io — porrà nessuno si lavorato ancora amara la egli qui za ricchez- sua f ? 84 Una di appunto del Circa tali di le forti del che croce bene il che non sarebbero troppe si lascia quali di ciò fa la stiano del d'iniziare fino a un Naturam Infatti i non certo è che punto expellas furca la per tameu suggerimento i nomi di del loro nistratori. ammi- dire per del molto color litico, po- di lavoratori chiedere a che ne piamo sap- precisamente del presidente siglio con- in buona certo era santificazione del lavoro civile,al cospetto tutta si natura detto usque aggiunsero go- feudale. accaduto quel al E ultrademocratica tanto possibili cavalieri istinto suoi vanità prefetti e sottoprefettidel ministero alla patria. lavoro, e nuova alla il una moderna lavoratori, tutta proletariato. Se solo del insomma proficuo quel Quando cavalierato si proponeva dei ai d'istituzione che accadere. escogitò il fede: ; che corte sua cose, dedurne per doveva le attende col rendere levate son altre; per il Re seconda a loro dente presi- insignitedella ministero che comunque che che perder tempo si al poche e liste d'agricoltura; attendere saranno far liste siano la per ministro fatte; sommamente nelle basta al è democratico Ma valieri ca- rato vocife- è piacciono non socialismo,il jiiccolo decoro al ministri penisola innumerevoli comprese verso i al del pure la tutta per fra Si giornali colgon l'occasione i molto o dei punto smentito. incominciano ojierositcà, servigio E male si è nomine le che a piacciono liste,e loi'o la ancora andavano persone il bel patria criterii le per e province brave quelle ordine nuovo giornali pubblicarono nati certe, consiglio firmare per il sa Alcuni cose. che : altri con si non contrasti certe per è e ufiSciali, poi compilazione che offe queste cavalieri si dissero che SOMIKRI lavoro. precisamente e CAVALIKKI I può di smentire Orazio : recurret. regno, del nel fornire lavoro, mentalmente per il al ti- tolo ufficiale del fortunato. lavoro... spirito dell'età. famosi più In Così del re de' nostri commercio tutti varie cavallerie. molto ignoti , Fra molto nella titolo questo gridato e del più genere liste per alcuni popolo molto di un'ironia. giornali anche cavalieri della dar socialisti volta popolo ; sarebbe animali il mestici do- detto pur di cui per che apocrifo e Tant'è hanno repubblicani si vuole ingannare e fraudare de- gridato forte,perchè hanno e maginiamo e' im- diavoli sarebbe e di , polvere negli occhi. questa cavaliere degli si è lano, Mi- a gurgite i-asto, quelli E dei cavalieri poveri bello e di nomi vergognosi alcuni lo italiana, e in nantes , generoso i Palermo credo, , secondo che da » alcuni fortuna il povero un nascosti dawei'o che vero rari diventa nelle messo costoro, compagnia senza tutti del tutto dell' industria e già commendatori, , lavoratori fuori miliardari « consiste aggiunta venuti sono cavalieri aggettivo: un questa autentici più quasi nobile ordine nuovo 85 SOMIERI CAVALIKRI I principio un sempre di popolo sovrano. Ma ho hanno detto, certo avuto la propria E punto. la l'apprezzare non oggi siamo è tornaconto del dei lavoro, gli amici ti dirò doveva E età, del cavalieri resto, anche non ministri. tanti a Fra innumerevoli stabilire chi del buon fino dell' un Noi Dimmi gesto Il si borsformati tra- guadagno. prescindendo dallo spiritodella i nostri accusare trentaquattro lavorato lierato cava- sono prefetti e milioni d' e lavora di più e nostra i stri no- Italiani,fra mestieri, arti, professioni,come ha senza della gesto lavoro un lavoro. del aristocrazia. del ad nel- successo. bel come consiste vali. Il bel quanto i cavalieri saprei troppo solo il reddito ma essere del perchè, contemporanei soltanto proprio gheria. Sfortunatamente in prevedere, unicamente e lavoro da si smentisce natura natura il guadagni quanto Era torto. chi si fa di meno? 86 Come Francia In si premiati suoi virtù è cosa Non i sono ben il più sono beli' è fra vanno i il mia Per soltanto non al una di padre so nuovo tutti questi avuto io ordine di dimandarsi di più; questo che : Per assioma lauti dagni gua- problema ma vedete, era del che persone vuol non era non dire, possibile i^roduce l'ozio non ma si se dovuto che malnato è mestiere della esser nel sua fatto se ascritto per fossi di stare benefici, tratta stata, disarticolano, e potrei potuto essere si Non sarebbe ore fosse effetti raramente avrei non cavalieri. otto, le dieci, le dodici di ai suoi perchè anch' articoli I invidiabili quanto esempio, per non in in non ? i cavalieri alla sera; Come cuna qual- Massimamente il avremo sono mattina e uno o dire: in qualche quindi ; ? più che tradizionali fatto. e sono di virtuosi la i vizi. lavoro delusione Quando se parte, al virtù assai. il lavoro lavorato più Ma Chi guadagna. pochi dalla sole. comune. virtù beli' la virtù generico Italiani era delle non perchè quadagnano onorare più i : poveri diavoli, scovare bisogna premettere abbiamo quali è e gano riman- edificante del hanno precise e di sione. occa- bene, virtuosi di per con quella agisca luce il lavoro cento o tutto alla di rari spasso a di massimamente sciolto, e lavoro, fatto l'assioma che oscuri qualcosa problema colui lavora nomi trarla note specificante.E questo che cinquanta delle risolvere è ma in quanti è Italiani cento sembra, vi mentre si conferiscono e e puro, medesima? se per l'istituzione sempre e concetto un discorsi premiati si è rara, o virtìi Pure, nascondigli cinquanta chi siano significa che ciò di quanto quasi sono premio solenni tengono premio. senza i e lavoro di premi mascalzoni quanti nei sono sappiamo Non del Dieritevole ci pompa gran SOMIKKI formarci possibile è quale di virtù e CAVALIERI I più me vano. letterato,in resto, occupa giornata, ha anch' di io le diritto cavaliere CAVALIERI I del ? lavoro facchino quello del è non il mio che lavoro scarica che mi del cavaliere lavoro. Non me questo come ferrovia, sarò non mai dolgo, ripeto, perchè ne della via, così e ; o e del quello quanto Per dolermene pizzicagnolo sull' angolo visibile alla merce no, faccia. potrei ma vano, di sta è non la ricompensato, purtroppo banchiere sono Soltanto, 87 SOMIERI non i)otr,ebbeil il portiere del lavoro del lazzo pa- accanto. Perchè ? Egli libera faccia neria, il soffre Penso che cavaliere che perchè diritto hanno hanno o rovinarsi fatica E mezzo il cervello necessaria tanto perchè alla giacobini. turba E — Sono Cavaliere alle ultime un e un appellazione : mondo di una la fratellanza compagno , perchè somiere. conseguenze l'ultimo lo gli ? nuovi sotto salutasse Tira nei apprese con la una inutile. in del aspetti circoli rituale i nervi. per la tua Democrazia, quando ? in scaricatore Uno urterebbe mio. la schiena altro un loro co- gio privile- degli aristocratici casi universali che di morale, perfettamente vedrebbe croce cavaliere, amico tue i straccioni collega ad anno far dispetto. suo prototipo sin quanto spesso degli il a quello di rompersi un moltiplicare non eguaglianza da sera vecchio qualche risarcimento un ragionevole porto insignito di 1' per nel mai, questo ozia ora benissimo a jjorti- alla filosofia e altri che i^erdutoin questo d'ogni animai mattina più democrazia proporsi Egli potrebbe in sedentario. e all'Arno in riva nato la sopra relegato dalla mano chiuso li chiama rimpianto è stato lavoro, piuttosto che del buttero in sarebbe ci garosi, com'ei e auto- e guidava all'aria e melanconico mani ozio suo animosi sparuta. Ora e le con cavalcava Dio, con arguta sta di quel portiere fa cavallerizzo tempo poco i cavalli li ricorda cavaliei'e esser a cospetto al sole e quando e sino era al medonte sua potrebbe non strada! giungerai LE È in sorta PALLIDE Firenze di restituire mondo. Si tratta tutti di temperanza i la di d' da le in e Il gravido E proprio in e questi le vulcani a redimerli di e j)er quella la sorta giorni per ciascuno a il di mezzo contribuiscono e tere met- a moralità la e idee nervosismo dal razza in cui fede che In dopo le tra ringraziare piccolo sente la i blica pub- fanno Dio. pio di carnali Si il nebbie quale direbbe di gli apostoli. vegetariana pasti il soffio società nostra è compenso davvero ijutride il cielo buon in ma questi giorni società niiova fumano il che si che caso qxiesti giorni. nazioni dare fisico, lungo, vi e promesse, pare è in terribilmente volontà non colle ». è di di al concorso simpatizzanti e generazioni della anche col « si quale forse e quale benessere pericolo l'avvenire privata la propone degenerative cause periodo quella col esaurite nostre le tutte si igiene degli ascritti,insieme liberare società praticanti la vegetariana all'Italia salute una vegetariani e società una propone di LATTUGHE. sia cristiana sorta neficina car- fiorentina, e gli individui tanti come mandò che la loro nuova società sia contro gli sorta fa, questa il genere il sola cosa In hoc pochi nel di di fare non Signore È più la un I salvatore Francia, l'Europa le perchè sono patrie. Io, processo che le guerre raccontava l'ingrata Francia dai guai venivano proloro cristiani. ci guai sono poverelli di del non vegetariani. chiaro, perchè di e C'è cuore. Gustave si chiama giorno un Perchè ci internazionali? testé i nulla dono ve- in ora quale si è proposto di salvare il — che ordinò e diventare vedono mondo, ? e voglia. affatto, e consiglia si dimandò sociali iugiiistizie ci — il tutti i che semplici famoso privata chiesto mai anche diventare i veri e di la volontà. di accorta salvatori sono Cerca lo lo razza il è il verde tra che e carne, di e la accorse mangiano carne là è » troppi peccati si è troppa Questo signore Hervé sono si peccato ne non semplice, Francia la erbaggi morale, e le hanno non nessun così. sempre trna e che vittoria. Purché uomini gli mangia clie mangiar fare vegetariana si perchè creature; di piccolo atto un salvatori più società La ; umilia non comune nuova razza sangue. Il cristianesimo dal più alla della razza i suoi grave. la orticello, fisica men e alla Perchè umili mannelletto Un L'avvenire Basterebbe asinelio un e dimere re- per di mandare fabbisogno più sola, condurrà tuo nervi bue il sue cosa una che inibblica. « ha le allora se bisogno un umano tra signo vinces. salute tua fra terra Mail umano. gli erbaggi. : labaro nuovo Dio basta, produca terra in il genere buon piccolo ebbe anni duemila genere perchè il cielo Dio redimere per del mezzi, umano buon piccolo ora i semplicizza progresso il redenzione di promessa una succulenti. e di quella fu come reazione repentina e cristiani questi giorni di è Comunque, improvvisa per effetti 89 LATTUGHE PALLIDE LE sono — qxrelpovero gli ha : Perchè — le Hervé. patrie. Perchè ci salvatoro fatto per le sono in sue ci — E le un idee 90 LK salutifere, anni in dai genitori e che dovevo e che sopratutto vinti colori fu facevo gettato nel X)er i cittadini di le perciò Si le Chi croce. ? La ordine, breve, il e se dall' .avrebbe Da e falsi da veri nelP due avuto che portano facili Suut coruea, porte, lucido a Somui veris mi fanfara. ; su maniera, ? il mondo salverà si nello Siamo Ideizza il passi netto e pugno. i E e 1 la loro corno portae, quaruiu exitus casa d' avorio. una sogni ambigui ingannevoli fantasmi di abitassero sogni uscivano i'acilis datur ducono pro- ragione, salverà corno trasparente cono produ- semplicizzare uscivano spiegare. geminae qua e se di una così e ! vegetali. Chi tuo che si altra Occidente. avorio con in ideatori. nel antichi estremo dell' opaco quella del e poeti è il popoli, in d'idee, d' non i Oceano quella marcia globo terraque Favoleggiano là di sente patrie Chi ? I il mondo del e lor volta sem^ire quando, spatrizzazione dei che neologismo stesso salvei'à così e così e Francesi, così ? E agli occhi. salterebbe giocavo ingiustiziebisogna e avere per anche argomento, torto il mondo modo io i con internazionali alle di parte e vano ave- giuochi militarismo quali alla Morte ci i-ivincita ; altri guerre patrie. il solo stagno, le guerre e mezzo i miei nazioni; le patrie sociali di del altre nazioni, quali per gli più semplici è cose qualunque Una le mezzo essere il nostro le togliere di per può così le i tedeschi, seme tutti tutte ingiustizie togliere di il altre E j)er la battaglie per artificialmente e i colori cuore così '70. francese, ero delle i Tedeschi legno con le mio p.atriottismo.E e di appresi prima che più del guerra soldatini e maestri odiare francesi, parte quelli con miei quattro per bambino, Francia dovevo nella si davano mi la amare mandato ero dai poi e ha lo quale io, quando carcere, miei il dopo e LATTUGHE PALLIDE altera fertur umbris, vani e i e ; sogni 92 carni le e le macellate fanno quali fare cui i però degenerate Basta suo con ! come capriccio Tutti che e la è le scoppia una così « private carni e addosso sul dei già la nascere dal le armi, micidiali e sangue fuoco società fra giuoco, quando vegetariana quattro appunto sorrisi. si quanti più della pubbliche e preferire le presenti e agli remo continuead degenerati, in scijotere ci mal moralità im- protesi viene messa belluini. fiorentina ne E dei che pasti Se tanto 1' avvenire orticelli. tanto che sarebbero a 1' acredine e soldati, le il benessere « esauriti, a dei parisse, scom- pallide lattughe già sa non Ogni le moralità e il fare tutti non passioni infernale i Niente. » domestici delle il nostro bellicosi e avremmo alle pubbliche e suoi che, perchè e Continueremo tanto dai Chi che essendo struoso mo- ride. ne il un se diventassimo se pericolo degenerare, del sul sempre, di Dio domestici verdi private E di dir loro altro ? Niente. esaurirci,essendo nervi, è, cosa permetter generazioni animali spinaci troppo che girato questi vogliono meno non pure nostre ristabilite. degli a lo Così fuor sarebbe razza data salvato esser nevrasteniche, degenerate, », e cose. società, per sopprimessimo guerra. le esaurite che flagello di un jjetto, , resto, minime una non per di facile Per vegetariani, sappiamo » il società terraqueo come patrie, gli spiriti nel j)ortiamo cui globo e sappiamo basterebbe nazioni, la peccati privati , e per intende non Niente. guerra morali Piccole, spesso, razza sarebbe bene. nostro Il Spesso, troppo salvatori. i piuma. una umano, patrie, e razza pezzo. diversa. genere fisico un facilmente Ahimè che da qiiel nonnulla asse bene la sopprimere sarà fisici peccati degenerano per son le guerre, bovine, porcine, gallinacee e pubblici, « le ijroprietà,la violenza, la e LATTUGHE PALLIDE LE ha come sarà sepolta facilmente una in buon reazione LE effetti gli contro quando l'astinenza non se che sicuri che di che offeso non ne spirito», di v' Ebbene, che di e d' nel cencioso strascica bene simili tanto alla fame tale è suoi denti delle lastra che divorare. Altro Escluso fra che dunque Lazzaro, si pensa si crede quattro ai parlante per dalle Signore dei il ha la del le quali sue fauci vegetariane poverello ragion di che Epuloni che il del Ma ha per costui carne da ! ai il povero ricchi vegetarianismo abbiano accosto bestemmia una Signore, contrasto sta i suoi spalancate non e il bianco vedere fiato grosso, che del gobbo suo carnivoro suoi ventre dimani uscir mina se- voracità passando dietro ghiglia fan- botteghe quattro punti cardinali. volentieri ricchi ed allora il dentro e del divoreranno potete società il che j)otete sentire ira si propaga il ritratto e Voi di delle tutta vetrine, le vetrine, in conversa ha delle lustrano scalcagnate, che luccicare veri po- il povero una i brandelli dell'occhio dissimili. i Signore, poverello vestito,ed lungo troppo, qualcuno cittadine le vie deretano commestibile tanto dei ? Il coda da vetrine le e , suo suo nella ei storto il star Beati « del le vie per scarpe sue come ventre suo le ha cosa il motto: festive, quando dal fango quella poverello va commestibile dietro 'uci ne possiamo affatto. il pioviggine bene ogni e stione indige- una inventato aveva se temperanza di cosa, di Così certamente notti prime scorse chi fu imnaginate Lazzaro, una da o nulla. ne nivori; car- igiene universale, postumo contro ha spirito non I' la tanto e particolare igiene. una si fa questo che per pentimento si combatte chi da o il pii tanto si dimostri raccomanda essa non ha Quando questi giorni appunto che sono di 93 LATTl.GHE PALLIDK sia loni, Epunato mente carnal- troppo banchettato. Prima delle società vegetariane vi sarebbe un altro 94 LK espediente che Ma un' spartire appunto inzacchera nei sfamare un povero indigestione razza con Sarai le i indigestioni pasti carnali rigagnoli di col delle carni cellate ma- zaro Laz- jiovero vie le furie della quotidiana. fame sue combattere per : LATTUGHK PALLIDE 1' grande e dopo Lazzaro, pensa ! puah come si possa astinenza. e farai molto parlare di Invece, te. prendi salvar la DI PACE. inglese e TRIBUNALI È una di suicidio. di più anni gli in questo fatto Booth, quel il bureau » il levarsi oflBciale n' in farà di da una armi, la tale entra accoglie che e' è Un di forse e da di da è » ce noi) il di ne di sarà disperata di vi trova guai ora sarà e dotta e scampo, fin sempre quale psicologia suoi via stato così consiglio proposito de' una un tere combat- altro, un confessione psicologia un'altra per lui di il general anzi », appunto col o di dere. provve- a club « «bureau» bureau anche » e per aflfari; ma psicologia: parte, la ancora « Army un motivo il mosso consolazione nel un per Salvation è munque Co- Italia. in ha scopo aumenta riconoscimento il fondato Le che proseliti ha cui mondo un'istituzione « il Londra, Allora sempre suicidi anche nali gior- contro inasprisce de' numero tristissimo Booth salvo. esce sì. i istituzione s' vita pieni son ne una credo paese, della general dimostra gli e medesimo il e dubbio senza Un dal la Inghilterra suicidio. illuminato. un ogni di tratta moderno mondo nel E Si Manifestamente in « giorni. questi il tutti istituzione nuova qui (e uno zione un'istitumortuaria di tutte 96 TRIBUNALI quelle riflessioni ha capo! C Da alla basta detto è general Booth genere: l'avvocato morte. e Ho — come — andare può avendo causa, ma guadagnerà vale ci vinse ». Passato piti.Anche il Qui protragga. general Booth, E « : Tutto è donna risiede, l'abbia il valore o della lo ha la tesco dan- verso fu punto il quel si suicida non punto, oltre suo la discussione l'abbia non si il pensato istituzione: sua su gli restano stesso un che dunque sta avvocato volte il suicida : per partita ; perderà solo quel punto, la morte quale sfugge. accade, novantanove la e la discussione che i suicidi per queste queste per quei quattro giorni che gl'innamorati per torto nuovo propria per protratta, 1' vincerà torto d'esistenza; perchè che avrà ranze spe- del di sua questo se discussione morte ma della comprendono le — immaginino avvocati l'avvocato e dire: e londinese » fare, figlio mio, lo lettori cento, che fra due si uccidermi, signor mio, della propria sua bureau « lungo. Ebbene, fatto solo questo della in quel vita Non I ragioni. queste di — di che uomo tutte lettori I — dibattito della ragioni. queste avanti. un deciso un dopo speranza nell'interno discussioni le una tiriamo e indurre può esistenza,a riprendersi sua sempre perdute, si quali le per PACE DI far varcare quel punto. Certo accorto, il quando, passibile di e Noi, le a ha nostre che non motivo. e Salvation « ha esempio, per eccezioni che il suo dichiarato uccidersi cui quelli per apriremo Suicida salvato; per è mai caro la amore, suicida per regola come bureau nient' dia » affatto sì non solazioni con- denari. — anglo-sassone, apriamo dalle uno per il s'è mostrato » posto franchezza con (ogni giorno porte Army « consigliilluminati,ma quanti vogliono a della generale 10 alle dei tanti vivere; borsa a vieni da malattia nessuno e trari con- sappia jier e mezzo) motivi si ma noi 17 sarai bene nessun lato conso- inguaribile, vieni da TRIBUNALI noi sarai e consolato, finanziarii,vieni le tue assestare per deve del mai risonare bureau « macchia : così: bureau « sappia dei de' la bene. nelle di variato alquanto la vita tua quarti della popolazione o intensiva stanze di e micamente tragicomenti Altri- mia! Londra di in suicidio del non strada si convertirebbe il suicidio la cultura Cioè, — suicidi borsa denaro il malandrini vita, dissesti per tranne la contro per » Si labbra o o tre » tutto, finanze. borsa la per avrai il dilemma » o e sulle 97 PACE guarito; suicida non se noi da DI il un reau bu- « scopo di av^viso in a lucro. Eppure, contrario, i suicidi del Booth general agisce Salvation « donne. Army Le scrive Se nel a di mi riposo : Dalla ogni esercizio di e i di più i suicidi per che il Dopo più teoria : denaro darò. molti — : è la teoria loro da' quel Un tale mesi vado — di secondo Ma, ad accorrere finanziarii. » di ultima « e del bureau » si presenta rubando Il colonnello Non si che al ha » vogliono di una diventa detto colonnello al mio e — la per : — loro po' un gli e padrone gli risponde : dere persua- speranza estrarre già sorta fatto è non e un dicevamo, come sono, è speranza sperati, di- già pubblicate, le relazioni bureau di e ogni per e' è sempre « riesce disperazioni, e general Booth quel mani, sta- momento un miserabili di miserie tale di due non le Un il colonnello sera continuo lettere. delle E ». alla le speranze, tutte le della colonnella una psicologia applicata numerosi bureau colonnello un con morto di caratteri. la suicidarmi. di dissesti « giorni : mattina sorta continuo animi sarò appello nuovo origine pecuniaria. gli uomini, passaggio un di rispondete prima pomeriggio di di varii s' intrecciano non rispondere. loro. da al accorrono quelli sono ogni ostante non più riceve » visite « : che , L'istituzione ciò, ostante non Non dice : di ne — Da perciò voglio Nient' affatto ! 7 98 TIUBUXAM Va' gli Così dal il salario aumenta proprie finanze, è del Certo sappiano è vado in del nuovo partitauna più per W. » rafforzamento del della energicamente le per bilancio della costante di e' è ; il 2°, Ebbene, parentela del general un piccolo tribunale intime. Che cosa alle della ingiunzioni stretta non la tra Booth. conferenza. di guerra tra interporre due fra l'uomo e loro ? Un ofiftciali distributori : l'avvocato le la Un anche terzo di della dell' dello Che consolazioni altrui,come e e ultima ed nazioni è specie si vuole bureau di le bunale, tri- un una cosa « ma private pacifico, terzo per Stead quest' due fra Aja vista, guerre pacifico, un vita dei dato aver prima vita. un politica una il suicidio propria di boicottaggio anche interporre E di senza a dei occuparsi più proposta per scrittore Lo dell' Aja, proponendo armi Perchè dell' Aja si vuole il e guerra la. fondazione pare è direttori a conferenza quali si vogliono combattere? una ai 3°, sede confronto, la lanciato 1°, curiosa. suicidio contro proseguimento ricorsi dabbene. senza tribunale : il suicidio. , Aja. cordiale; » fossero guerra. l'impresa è il invito del e mentare fo- un Londra, dell' un nazioni entente « alle una varie ha mondo pace pace belligeranti che la d'anno, Capo per ». dipendono, tanto contro tribunale sia quali stessa proposta del principali giornali evitare dalla » Army coincidenza una club « filantropia,una Stead, ascolto ad giorni e o i la per combattere proposta di consimile, sebbene vasta il bureau « che le assestare non padroni essere stessi questo coloro pensando questi ad Salvation « ijari se che ci possano come della piuttosto imprudente Comunque, Proprio del il furto appunto restituzione. propri furti, i)assando generale dimostrato però i il i)adrone e nella anche può giungere magari e istituzione Non si Quel tale va, — agevolarlo per che è dimostrato nuova confessa. i)a(lronee tuo PACE J)I » con consigli dicevamo luminati il- più 100 TRIBUNALI guai, non ne buon ogni via della della Ma (Via il ripetergli tuoi, o lo per tornerai di partito suicida quel di si là in fra « amarti ; basta via che di tarlo aspet- all' mio, detesti amore oggi, pure ep- È già ! 1' avesse tutto o ti e bene ti Tribunale sarebbero al altre altro di ricordarsi partito di conservarsi. si il buon che « a suicidati Aja guerreggiate giorni Oblia e tuoi, trebbe po- giungerai quali e quanti Dio. nuovo servire sarebbero dell' de' abbastanza il suicida, prima obliare non dal parole, può il termine stabiliti Booth non suiciderai; male o furono In prendere il preso , anche il Londra ad » che contrario distrugge lunghi. pro- — prima Al Ma bureau ti questo avvocato conservati ; conservato ! figlio stesso me discussione quella certo te ad distruggersi. nato inizi Conservati, — meno già Era s' per per altro si certa è in domani conservato. quella secondo : che quell' e ma ; anclie se detto morte appena Vittoria), finirla vedere a Ho che che che Eegina j)er de' basta di — propria basta ripensi po' un scampo. sua altrui vita primo di PACE deciso lio e andiamo una avvocato più posso caso fosse ci DI bureau impedire mai. quelle per mai. » il londinese suicidio del di Precisamente guerre quanti come le quali neral ge- non il si PICCOLO IL 10 sebbene vedo, la NASO che suo mare di belle battaglie, sole tutta simile mare, del sogno civiltà Mi lettori e del progresso più Ad la e raccontare. Orbene, tanquam da Dio, si all' e suo so non di grazia una abbandoni si quale il slampa questa esset. non Algesiras , in Italia ne al del amore suo più mondo lo verso ha ne Avere non per raccontate una doveva stata ci agire fa civiltà la quo. la sono questa , tante notizia esser ? legge una presentemente quella noi sappiamo di accorti quanto : riporta che e siano Algesiras diplomazia esatta di mente miei tanto la abbandoni si o Riviera, la zurro, az- il come nome suo fragori mare suo azzurro nostra t^rra sua i spiego. proprio nel i ! nella se progressi, ha amore, è resto Ignoro della che della Algesiras sogno. 11 suo della paesello un giovinetta cielo suo del specchio a del specchio a dormono profondità sole il sotto a cui tutta Algesiras perchè; bella nelle azzurro vedo La romani padri antichi nostri Tran^dueta. Julia chiamavano i dina citta- la Algesìras, lontana, tanto arabo-spagniiola CLEOPATRA. DI per che certa è ed difficile 102 Sì. Ma alla canna così per c'è motto, dall'altro e tu aspetti qui i centomila a In tepido si bere quanto marino di è callidità è alla Indi il manto così anco più che O — e tua e sia Radowitz della civiltà lungo, della il e trarla così E plomazia di- la perchè civiltà del e i miei gresso pro- lettori liberata^ prese, sporto, seno in : indugio, se in e ti sen : imprese, piìi dubbie questo or torto e t'apporto ; consiglia qual più vuoi, ti piglia. nei piedi quelli del di è il progre.sso. e Gerusalemme il e o da sua Appunto lembo seno; delle pace e natura della merito civiltà la Tra la natura agire. dispettoso prima proprio l'opposto, il tedesco la la lo digni or- ragionar riprese a l'elezione senz'altro È un sprezzator guerra la ! Si rammentano per fenne e pur mercè canto te forse convegno ma esset. prima E insegni. per Perchè non non sono d' fornisce avremo suo cauta, e del sua secondo curvollo via cautela agivano suo del e mentre e bere. a ma pace, sviluppato antichi che nel Argante callida natura diplomatici la ci sei capo esatte. affatto. tanquam quelli sì di agire ora all'apice della Nient' tanto e si sicuri, diiMomazia ? hanno progresso I forse conserveremo e dartela lebre ce- cille, imbe- un un diplomazia, Algesiras star il esatta, laggiù ci ed certe possiamo della da civiltà la perchè ; centomila; di più poste? è la stessa. dall'altro e ed certa le secondo capo, anzi propongono alla un amo uomo, e tutti insieme e quegli ordigni notizie poi diplomazia alla di notizia la demerito per un cavi la difficoltà da pescare, altro un mese, o guerra altri che quanto qualche cogli attaccato fornirti per sono, ciascuno a tu danno ordigni uni distraggono gli come la tali che oggi CLEOPATRA DI NASO telegrafi,i telefoni,i i clie fossero prima Si l'ICCOLO IL Argante mettiamo pio" Buglione il suo NASO PICCOLO IL comijatriotta Révoil. lembo farne e abbottonati. di cosa c'è ne Révoil ordine per le ombre sulla luoghi, riva adunanze, loro pertinacia di l)lomatici delle la loro d' e si pagava e si facevano mare variare cui nome sia nei loro lembo sopra un lunga pezza del diplomazia reso ha mondo contatto si frustrato contemporanea e è non sì cauta. la e per nel bandonar ab- progresso dell' inutile delle Grandi Potenze ha preso contatto per intendersi. aprir bocca. l' ultima che pieghi il tatto terrestre di caro; l'azzurro Civiltà plenipotenziarii il tatto sì callida Ha forma sotto di Paradiso avuto che donarsi. per pagano Algesiras, cortese fanciulla una nazione; sua tempesta, quando la la una di o mangiava si ammiravano e con guadagnar si nazioni si ammirava si abbandoni L'intero impersonate hanno carte, scontenta per della delle i di- giornali tanto bandierina diplomazia contemporanea! contatto. tatto cielo,e ci paie e della di in la con telegrafare tempo E tempo. concedeva ne perdeva alla giuochi dei nulla di palazzo d'occhio la loro con dei luce Radovritz e dal fra E del li tenevan e le bandierine caro, per altro Algesiras mura corrispondenti si dinanzi l'azzurro e così E ciascuno bene, Révoil contentezza perdere per i e le e gettavano ridente la e Potenze Grandi Berlino di lucente lungo e fiatare, ignorare, impaziente tempo lungi, mare non altre inventare. tutto del perchè tepidi abbandoni. di passeggiavano delle pazienza da il convegno Berlino e sulla mute e oscuro si poteva, ordine per trattare a E non Parigi. Parigi venivano che ma pezza rimaneva Radowitz. lo ^ler lunga costretto perchè e giovinetto, loquace nome fu Radowitz di rimasti son al grano, fredde ombre loro due Révoil abbottonati il manto prendersi al grano, venire per restavano bel venire 103 CLEOPATRA il convegno pensassero apposta le que' seno, senza di Invece perciò E erbucce che nn DI invenzione civiltà Caute E si e non il Ma questo della progi-esso caste, dice- 104 gli antichi, vano Perchè il silenzio Poi giorni, tant'è Finché ha accadesse, secondo ne saputo che dove i loro è non ridotti dover a la scoppiata proprio sbottonati ottimiste dal '? 0 insieme Berlino né Variazioni Delle stati fatto Berlino, a V mi ultima sacerdoti a qualche del più i quali sono e nel melodramma bocca, quei di dei un'esile nel cari si due e che sono correnti secondo, versa vice- o da e Parigi Parigi, oppure a insieme, oppure proposte ? nuove ? libretto che Adalgisa, non e furono agiscono pargoletti. Li mai mi e menta ram- Norma piacque, di dei pingue una di figliuoli ci sono, non la Pol- musica, più più i si non più della e ad di figliuoli sentii Quando fa, ciò mese i Chi Bellini. sono Marocchini quattro guerrieriromani, dramma e i esempio dipresso un Pollione e ? 0 ? Partono calzante principio figliuolidi Norma scrivo, Révoil proposte più Vincenzo galli e tinui, con- mentre Berlino da zionismo ostru- la guerra dal fatto di rammento, blando e Berlino e tutti il Da Norma volta Potenze giornale arguto, Ma Radowitz oppure variazioni i Maroccliini. dei prima. tema. senza nella versi, di- il convegno scoppiata nuove Algesiras rassomigliavano lione i plenipotenziarii, un essere. hanno Parigi quali non « perchè », ottimiste e ha patire e pessimiste e di Grandi sue di Parigi primo modi meno corrispondente ? Ma ? E ? Berlino le fosse pace pessimiste Parigi né che saputo sono tutti in centomila I a darsi potrebbe si diverse nulla. medesimi se caste. plenipotenziarii perchè qualcosa fare continuando pur fosse un Radowitz cose ha possibile accada di contro non là et diplomatici. minuti, il mondo il motto son i che mandato avevano dei Centomila tutti ore, callide,caute il tedesco e ? CLKOPATRA si dice la castità accadde le DI oggi e Révoil Che tutte NASO è il francese sbottonati. si PICCOLO IL sono non rammentano Pollione nel dramma aprono mai i lettori ì Trcolano i per IL PICCOLO XASO la scena, vanno, figliuolidi Pollione, ora vengono, la jjer di ora fra musicali dell' odio, dell'amore, della della Stanno per la loro, per incombe sinistra di Norma: Così ad Mira, Norma, a un dipresso del di piti prese nella Ma E i loro a cenci Grandi e in all'altro avrebbe N'orma V nella come dramatis da personae dalla come ranza ignoquello puerizia trasportata cristiano. che a non quel poco un dei tratto sproloqui tratto un che non del edotti le i loro nella si capo era né fatto convegno di costumanze chietti vec- pugni piccole quattro prendersi gettavano né avevano piccoli i loro come ; aspetti. diplomatici plecari quei a Facevano nuovi assunse barbume incominciarono capiva, a insomma essi Potenze il loro l'ostruzionismo,(prima barbari a i Marocchini Parevano marocchina recitavano convegno, monte mano di cantare piincipio ratrappiti e grumolosi il mondo proposte dalla segue. prendersi giuoco a maomettane nessuno uccide, senilità. arzilli tutto che li non petrare per- patria, proprio ignoranza una ; presto la senilità volpi loro alcune nipotenziarii delle al della possa e momento un in incominciarono tra da qui mira Norma si propone vecchietti. Ancora dramma da parevano che scempio ci fossero. non quel con cari convegno fare potuto costei Adalgisa, quando infuria essi si addormentano, ma 1' altro e ? Pollione tragedia ucciderli destra mano — al loro, su quale vuole dalla Algesiras, quei mezzo la detta, ven- il dramma tragico; loro, di oi-a alle bufere mezzo di figliuoli pargoletti, perchè nella uno i a Norma, gelosia, della strazio catastrofe scena pendono e lo intorno cari in madre, sanno sono quei la ne jjrocreare il melodramma e la e che : ma guerra lì padre insieme, sempre mano Adalgisa, il 105 CLEOPATRA 1)1 di giuoco piccolidispetti loro là coda, lingua sulla per tavola mandare tentavano ancora, contro che se stesso), i civili, ogni mo- lOtì KASO di minacciaviino mento del capitale nella intorno e PICCOLO IL 1' aria loro CLEOPATRA intraprendere impero riferire per che comandi, e il loro che dovere quel nonnulla a lumi ricever DI si non giunsero imperatore al loro darsi ancora, burla per dettar potesse ratore impe- fatto era a viaggio nn al legge convegno. un' infine E burlati sono delle È ! dal i burlato Marocchini la ? La in e le Pollione, le E deve certo dopo che collina in e o famigli riva burlati, e le ha agito hanno di e non cosa è la Spagna Grande ha Spagna del ma loro Ed paga ora mare sempre moltissime e per abitano menano figliuoli burlati. così di lei. e Potenza i gugiarsi tran- Marocchini, pagato , fornir diventata dei presi giuoco son i con dalla Deve : i con per i vecchietti diplomazia sua conta. rac- agito ordigni stessa e che stampa una mai. paradisiaca Algesiras pitocchi. sono condi ira- vero stampa saperlo della si certa: la ma costoro non noto, ciascuna nella cai'o a è la potersi prender giuoco è cosa Com'è spese. la e tanti di maomettane che da grazia fornita i Marocchini Un'altra in mondo, voljn cauta e se bastoni non diplomazia contradizioni tre di callida ! E volpacchiole i Marocchini rassegnarsi star loro variazioni la i^rogresso dovrà notizie, sui diplomazia agisce qual modo ? Il dal e plenipotenziarii i Marocchini più queste qual modo diplomazia civiltà saltellando tutte il tema in dai burlati sono burlano, non Pollione. sotto Ma e vecchietti, non più figliuolidi manca Marocchini I il Marocco convegno quattro Orbene, novità. Potenze Grandi vanno ne altra tosto piut- paga, i suoi per le paga potenziari pleni- Marocchini, perchè una arzilli,essi con e i loro dapi in latori bur- festa, o gran donne villa gran molti e vini preziosi. Ed è probabile sia questa soltanto la morale della fa- PICCOLE LE PROVE lettori I da spirito sportivo l'Università Ora L'Unione studenti e di di francesi due con a dire anglo-sassone e il il 20 Marzo diritto popolo È ? di recarsi la sfida avrà luogo dichiarare di nerale Ge- tenzone, una Due denti stu- discutere a argomento, recarsi dovranno e a un Parigi francesi. che Parigi a per eloquenza. dato un inglesi cese. anglo-fran- Cambridge a sopra studenti due sfida di e nuovo all'Associazione una discussione studenti con superfluo un associazione grandiosa Parigi inglesi due discutere È di dovranno studenti dopo mese iniziato ha mandato ha mata è ani- Cambridge agonistico. Cambridge professori, cortesi, di armi ed Cambridge, studenti degli di internazionale, e precisamente agonistico sport ad di VERITÀ. GRANDI l'Università che sanno molto DELLE è stata il 20 su questo una guerra accettata, Febbraio tema: « a la tenzone Cambridge ha Governo Un il senza e del consenso ». superfluo di e gravido e immaginabili far notare ai lettori controversie. di intendere quanto Implica le tutti relazioni il tema i modi fra sia grave possibili Govei-no e PROVE PICCOLE LK popolo, implica scienza la che passati, non 109 politica,tutta tempi presenti, avvenire. degli sociologia, la quale politica, la quale sono, come tutti d'ora storico, l'umore popolo, e di modo in ora inglesi verranno a Cambridge i Francesi, Intanto quanto decretare giorni, Francia, Fi-ancia e ha « che sport foot-ball È ben altra E così. di paese. cittadini quattro sono, Longa esempio sono del cosa « questi quenza dell'eloManica dalla noi con tennis e » in del cosi due diversi dire Roma in ?, i ha smodato lo per generale, patrie dietro paesi. Queste minuti i suoi le gare golari sin- gare piaceri ancora il ovunque del triottism pa- Grazi e Curiazi. i duelli di così sempre di due nazioni. i suoi Precisamente un là battuto. com- di uno » gareggiare duro zione Associa- sua primato Di soltanto è ma debbo come delle Alba Vi è non patriottismo francese, è incomincia abbiano che il davvero. sia vinceranno della Figaro « avuto sempre quanto è il tanto ancora, gli Inglesi. campioni diceva glio me- vinceranno giornali suoi scusso di- nulla, o i Francesi per dire, a ». sempre mondo meglio vinceranno ai cederà lo non esperimenteranno uno 0 degli studenti, prima La la vittoria di capo sia molto Cambridge a dei bocca per la Generale Parigi, a gli Inglesi per Parigi questo: i Francesi. Parigi a e — di capo Vale aver il che popolo è in Francia. a ciascun di e francesi, dopo quarto nessuno Governo verranno non di testa fra che stesso studenti e a gli Inglesi, e a lo tenzonato, e la per le relazioni Inghilterra le istituzioni climatico, scienza il secondo cangianti passare intendere studenti già sappiamo, può non che non quale La dini, citta- dei diritti dei degli uomini, degli Stati, dei diritti dei dei diritti dei la sociologia, tutta la tutta VERITÀ GRANDI DELLE internazionali. questi giorni nella Ne lunga abbiamo vertenza avuto fra un 110 celebre quella patriottismi, memori l'esperienza ed io, quando ed uno che stanno due signori che in di data il è la fatto un della esempio, ma non vi vocabolo farà e ci renderà Il curioso deliberato è il motivo di di vecchia che due sarà sempre vani i loro di loro sempre la questo: su medesima lo non di giusto d'armi faranno contro uno ci ?, vuole, con armi sa musica, ciò che che ciò i maestri metterà loro non è ruggine dello hanno vi non tutto, i lettori il motto professionismo questa le diavolo averlo la sforzi. vertenza data, il professori un di pare comunemente impugnare per prima mi di mente probabil- catastrofe. violino suo voi musica; battersi, e della ruggine. È col ciò che senza e Ecco — troveranno professore un latina) tutta letteratura, chi fa violino, mai e soppressione ; italiano uno modo è questo: letteratura sere es- fauno, consuetudine: dramma ciò si non quasi nessun atto della appunto possibile. Già ma la quattro a l'altro,ma coda di chiamate diavolo ormai in che le due così, perchè famosi, per di curioso professionismo rovina è piccolo motivo è cosa per il il letta, Bar- potevano dico E maestri l'ultimo senza di fìssi sopra quelli che probabilmente cercato trovato affatto. cavalleria I due d'intrecciarsi. sono un francese. gli occhi e due lettori e accorgersene, battersi, esclamo per ho cosa, di (la l'imarrà una celebri jiarteggiato all'altro istruisce battersi, ecco di Ed ci leggo francese modo senza momento un i duelli generale il maestro lungamente da che in soluzione senza loro, giornali per procinto d'incontrarsi in Né tutti ancora, tenuto illustri lame francese, maestro rimasta sia vertenza parteggiato hanno hanno celebre un italiano, e il maestro francesi, e VERITÀ noi, giornfilie lettori,abbiamo Tutti cruenta. GRANDI DELLE italiano maestro quantunque per PROVE PICCOLE LE mai è lo il dubbio alcun notato, avranno del è sempre spettro di cuore giorno una Cesare avanti vecchia testé esumato: Ci — quasi ha futuri. d'armi di mari, hanno in l'agone della dall'America da questo di che le si nulla, di la il ma che armi. E il a cui egli è violino te la telegrammi, possibile più i che si due bel con messi sono armi, farà per non È fa tanto è prova la non per dare che disinvoltura un' si jirofessa.Il esso la la speciale sua letteratura, musica alla ciò tutte abilità basta riflettere perfetta, è professione, quanto di premuroso perfettamente. se a dare te a una testabil decide uc- che fetta per- perfettamente. Ora, cosa fare per egli una Sutner, baronessa medesimo il il Così dimostrai*e il professore della godimento godimento di dare capace le più raccapricciantidifficoltà superare il quella data è di il il professionism un'espressione con di di farla suona dirla comprendere esercita ma una uccide uccide piacere come abile ha , per di professionismo musica, grammi, tele- menti smarri- si dice che cosa musica professionismo. scienza di la letteratura della delle che di sapere cavalleria, professionismo della professionismo di di uccide quale professionismo cosa è espletata, come gesta di cavallei'ia. appunto psicologia cos'è di e E — tale e bito su- e ? Perchè le a dente conten- europeo non finalmente America, primo equivoci, che trarsi. incon- il momento. lettere tanto avere loi'o l'altro fuori Perchè di padrini, di veniamo e in scambio uno complicano la neologismo, il di equivoci, è sono, monti per è porto un Ci — notato, varcare il punto in incomincia maestri, prima l'un certo un di anni gli avranno solito di d'armi per continente a lettere, di padrini, cose accada bisogno secondo: punto di sempre approda al sé a 111 maestro i lettori lo vertenza Ad Europa. telegrata dinanzi continente da passare L'origine — questo anche ed poi, E Un Filipiii. a Filippi una VERITÀ GRANDI DELLE livediemo sempre i maestri e PI50VE PICCOLE LE con la sima mas- tee- 112 PICCOLE LE niche e giunto a guisa della sei mettete consumati vedrete che cogliersi di modo che scontro non riescirà armato, per anzi al luogo per c'è ma la ma Eppure, visto ciò che che si è esatto reso noi, dalla agito, e là questo me che Alpi tutte francese il maestro i torti sono è le ci né di noi positivo che per del ha edotti di sangue cellona Bar- tra cose ciascuno stessa tutte ha ha agire come avuto maestro abbiamo italiano tutti i torti. Alla stati La certamente per maestro ragioni francese mai. avesse passate le scrivo, il sica, mu- cese, italo-fran- nostro Nessuno sian come noi vertenza di sangue sparsa. ma parte sua tutti goccia del conto il maestro dalle e né quasi non la poi e argomento, l'ultima per stata compreso nostro lità possibi- ancora qui. l'esperienza del passato Parigi; avuto di accaduto sarebbe e di è probabilmente straniero al tornare sco cavallere- cavalleresco c'è non una per partita d'armi, c'è musicale il palesati il codice la virtuosità è tutta ceduto le trattative codice i virtuosi ha sionisti, profes- si sarebbero la lo lo scontro Il genere Prima di perchè sei valenti naturalmente a d'accordo, e dubbio professori di per scienza sopratutto siccome professionismo ostante non i musica per mai alcun mente fatal- gli altri, con E di loro questa. Prima jisicologiadel uni gli ma contendenti; stessa cavalleresca, quando per quasi mai. loro genere. spada; soppressa essa, della Due padrini, i inesorabilmente, addimostrarsi del stessa cavalleresco, fra due armato sia egli Nella codice di mettersi volevano l'azione poi del senza precedono quelle hanno quattro forza, sfumerà. di trar partita d'armi e loro professori nel e fallo professionismo. mirabili primi scienza volevano prima ma suo. saranno in quando affar scontro continuo E più raffinatezze valentuomini armato, due nella uno dalle è non quasi sempre tratti violino. del e uomini, si prepara come i sei musica VERITÀ GRANDI PELLE tanto, la musica quali siano del PKOVE guisa, le italiano. gioni, ra- Per riCCOLE I K in convinceisene, come si alla fa, le per clie davvero E dicono poi che tutto ha dovrebbe non : modi e mille l)iccolie grandi forza e vi è o tirano da ? 1' altro tutti giuochi di è al primo scacchi di mi simamente persona corse podismo, di entreranno di delle Francia in nuovo loro esercitare uomini due in che uomini è fondo al volta amor i Francesi il nostro cui sui si mento senti- giuochi Parigi. e si è come questo di visto, e senso, perchè eloquenza nelle , lotta, nel tia valen- il nostro a studenti. automobilistiche nella Che atta hanno la a Perchè corse «foot-ball», per e ventato in- loro venzione in- tare conten- le quali l'Inghilterra, gara quattro loro smo patriotti- una due meno alla , quanto in il da quei e felici più di , Roma Cambridge, pare la fra ogni sorta, esercizii dì scacchiere uno il , Italiani j)iìio , moderna internazionali. di noi tutti di mare gare uno francese giungeremo Noi studenti tanto se per esercitare impossessato di , partita a nelle si è Eijpure, sentiamo cuore qualcosa in e da vita i)er individuale, patriottico sopra Gli terra umano appare , secondo. una moda : manife- per sentimento invece in argomento proj)rio attaccarsi al di corse , sciabola di una esiste. agonistico.La messi inettitudine una triottis pa- sarebbe più individuale, di più dipendente di italiano, e nostro li ha fatto ha ne grande un occasioni che e il sentimento Di agilit.à. di e duello un come quell' altro di agonostico degli uomini sentimento è non le tutte cerca esistere sempre vi occasioni, , e tismo patriot- sarebbe patriottismo festarsi,in compagnia che di Parigi, si facesse. clie il esiste Tanto giornali ! Piccolo che guisa grandi 113 contrario, in Italia, basta Patriottismo stessa i leggere piccole occasioni, come le per guerra del giornali italiani. i non basta Francia, VERITÀ GRANDI DKLI.E convincersi per leggere che PUOVK i)ros- di discussione nel per «tennis», mare oixlinario nel , è ma- 8 114 l'ICCOLK ÌAÙ uifesto chi perde del popolo, contrario, è non e facile e di francesi misura la la quale il senza gli di volta consenso il sostenere uni questa una che sostenere i)otranno o lettuale, intel- spoit nuovo guerra valentia prender nel potranno una maggior i)arole Ma inglesi studenti VKiaTÀ (iUANOI vince. muovere gli con J)KLLK studenti può Governo clii e Gli no. un PKOVK o gli valentia deve altri. di jirovarsi Ma cetti con- a , Cambridge vincerà E, e a come Cambridge. volta una Cambridge si è a e già Parigi. Parigi visto, Parigi a Per lo Cambridge meno Parigi. ha ormai vinto anche a VOCE LA Nella Kussia di La d' di voce amore delle xli forze s'è lo le con di dal Shakespeare, commozione Per Perchè Tolstoi egli l'eflfetto Ma dopo far statue la se di delle prende il furore si magnifico, ricco sforzo è Shakespeare tombe il tenendosi il per Se il la pathos col sua cora an- sforza gigante d' una nullo. di Tolstoi Lear e di medicee soprattutto e Shakespeare. tempo rileggere assomiglia stranamente corruccio, meno gere, distrug- eterna dello letto aver di le umanità stesso se per rivedere a il di di che nel l'amore del- servizio al contro fisso voce una tentato gigantesco dell' cuore mia, potuto andare quale è tanto radici sue eroica. parte ho non dell'uomo estreme sradicare e ultimamente scagliato spettacolo Tolstoi. parole essa poste a Alludo rivoluzione anch' è ronata co- Bibbia. della Sinai sulla realtà aggredito tanto aver dice distruttive e pace. il come in ma solitaria montagna nna montagna pace, della Tolstoi E saette aggressive e Dopo di e quella e c'è sanguigna lampi TEMPESTE. DELLE He età, tragico, di chelangelo Mi- Lear al la tura, sta- perchè 118 liA anclie Tolstoi è lettori ricordare insieme può sciocco ne di o ! In delude delle nella che il contrario andrà della a che in E delle tenerezza fiducia volta una essa, dinanzi metà sai'à dire di efficace noti che essere ciò è sin che è vero della di del che questa tragedia, dolore dolore suo il non quale Che col tempesta è si é se furore la non scatenato la quale si nota giorno un cure e del ? E si vecchio immenso suo un dei potuto di Lear ad del eroe rore fu- confonderà momento della poca incomincia anche certo un la sue del Lear scena di fare avrebbe voce più naturale sé se fondamentale lo orgoglio di il furore la fatto di i"ur che cosa si manterrà: ad è delle e dal carichi dire a cuore prima che un che furore sempre fondo naturale carattere un anche dentro Lear Cordelia ami Cordelia, accendere dalla tragico, l'eroe il furore qui in sposo. per testimonii stabilito suo immenso un sicché dolore, lo per il fui-ore spesso del la naturalezza dipende lo risposta, fino doveri è ha prendon Tutto a a sorelle, è suoi re; che sua nozze, più quanto quali irai)orta che essa è desimarsi i)uò imme- non vedete non scacciarla; e i e clie scena figliuole? figliuole.C ferito. paterno quella Ma tatore spet- vecchio lui, con spettatore ». lo o parole delle cattive personaggi perclìè sua aitile due dei alle egli s'infuria che l'occasione quanto per sempre lo o innaturale creda non re, alle vissuto il lettore scena Vogliono Il lettore « un credere sentimenti Shakespeare creda 1 Tolstoi jìer afferrar me che hanno che quella a russe. gliuole fi- ingrate figliuolaprediletta,maledirla coi parte genti di scrivere: con ammettere sua consegue sue ? egli sia, possa alla dalle le : con Lear figliuolele quali credere anni Shakespeare il Ee non e suoi incomincia Tolstoi TKMl'ESTE abbandonato conoscono sfogliarlo ancora di DKLLE stato estremi negli I VOCK tempesta. Tanto nel centro del furore scatena più nell'anima alta del re. E la LA \ UCE UKI.LK giandt'zza (li Shakespeare ad passioni umane di rappresentate esser crescendo un del scena il di atto culmine suo un fra Gloucester nel i"asso umani ed nel i^unto di del sole Non modo dalle tragedia stessa Ho già stoi mi ma anche le perchè minore detto abbia il capaci sublime, animati vastità in del esso rivedere è da mondo del propria Shakespeare di Tol- al al dorso sulle alla , diventano ma chiudete Se le forze è così, un s'è congiunta dojjo gli occhi, più vaste, ingigantiscono, tutte sublime soltanto voi se Si essi sono questo È non guisa. f E l'immensità dorso di montagne appare? (Homo. dici Me- accaduto, due Giorno esso del è st"?ssa terribile,a dove quella vista m' Lear, de' Shakespeare del statua il campo uu di operi \imano il JRe mausoleo Questo come terribile, quando onnipotenza. È stati sono eppure gitata esa- l'atmosfera nel fi'atello della dinanzi tremeranno dorso, il in spiegarle rileggere a Firenze dinanzi tremare di buono. 1' atmosfera qui dillo soltanto un genio ecclissi è crudelmente essere Michelangelo. i lettori di Di lettura a Volli statura. nulla animi proprio ultime possa stessa ad non rivedere volli ricordano coli' di tombe inaccessibili la rivedere a scena li cogliamo Queste E » umana. come spinto nella cosmici » I Infuriatev ! gli spiritidegli "( O « scoppino cui natura incomincia atto. scatenatevi naturale conseguenze. sconvolto della del loro prima detto, terzo presagiscono saggezza nell'altro,la o mondo la ci non dalla guance insieme. luna che ostante un elementi mescolarsi della e in è anche abbiamo del le degne Lear precisamente e levare faccia II He cateratte, Edmondo, le come vostre atto, nel incomincia scena (^ primo quelli degli e le ! Bufere soffiate c"è Questa che che tempeste. seconda fate e si alto raggiunge, e nella soffiate venti, dalle tempesta. primo qui appunto: sta grado un lUt TKMl'KMK tutte che le si essere tutte cose muovono le che 120 sulla sua agli occhi è dorso un 1' ad Dimandatelo alla operano di fare di dalla posta è della natura, non può vuol del nessun uomo Giunge a colui il un uomo, un esemplare allora ha dare di quel a la per suscitarvi in del ha nell' attimo Così e è è un altre se Lear. Shakespeare padre scacciato la creare ma di uomo e l'arte che quel di in entra in attimo quel tatto con- cui compcmgono, ne il dorso si sente stessa anche il frammento fulminea di per è d'ogni fare l'anima cui nel- e abbozzo misterioso visione in uomo potuto, voluto potere si rompono ogni Giorno dolore sarebbe stessa cattivo un fatto nare. immagi- 1' artista l'istinto di la Nell'attimo il terribile. suo è di e avrebbe natura ha nemmeno Perchè non dal nasce mondo, il He quel natura voce medesimo se furore fare uomo ha dare questa la natura di la dalle deve di e di cui a Ogni Ei Ma potrebbe sforzo. che scacciato bene. dolore. forza Il dorso proporzioni balena è ciò umano. increato. le proporzione una medesimo curata l'arte che frammento tutte l'istinto figliuolealle quali tal suo mentre con due e ordinario, perchè quando se sue una fare. il terribile mondo in quel grado voluto mondo sì. E del al e ordinario fa quale ha così a si fosse se non un lui dalle il massimo uomo di di scacciato pervenuta, fatto ha concepisce bene, giunge quale Tutti hanno padre un quella dell'uomo esser padre due serbando ma rappresentare furore Shakespeare un Michelangelo a risposta. e ? Perchè dimandatelo txitti nonnulla un natura. al voce sarà e tetegli Met- naturale. naturale. la stessa figliuolealle quali una dinanzi avete dorso un atletico guisa. Cioè, stessa Shakespeare sue è dorso un Voi creazione. più uomo avrete e più veementi. Shakespeare, a perchè, questo più umano, ma esso: TKMPESTE della anniento uu accanto dinanzi DELLK si fanno faccia, Eppure, 1' VOCK I.A voce del il Giorno, potere di degli eie- LA nienti scatenati, nel terra talché si le scompigliano è di così che Lear. medesimi in Lear noi quanto e dorso Lear, mondo se un non di questi frammenti deve in il fra genio l' opera suscitato essere , che la fra le è rapporto dolore con degli (1) Traduzione Il dorso create. cose rapporto un un nomini hanuo di Antonio la del mondo la in Ma voce Cippiio,.Bocca. delle Re crea è il un d'arte: subito mondo che sce appari- E perchè che da ? essa misterioso gnamento inse- motto, mantiene stessa Giorno cui mineament ful- così le opere natura V invisibile. con invisibile un far senza che ha sostiene il mondo per non Perchè Atlante quel mentare au- Lear E creato. e dà quella i3roi"orzione medesima Re terribilmente. sua gli di Shakespeare anche come potere di cui uon 1' illusione noi Lear. di mantiene, natura e il appunto baleno, un quanto naturale. sono mondo un dà Re uomo appariscono, sparisce Perchè di quello questo ci Shakespeare con è Come visibili che statura Lear E noi stesso aumentare ha naturalezza mezzo Re invisibile. e in alla cui la sta ma Giorno. frammenti Shakespeare Perchè di Lear ? Perchè gli uomini potere Re allo e aumentato il lera col- oppone i)erchè sentiamo, e sia cieca Tutto Or » fra uomo ha nella umane, vediamo Lear elevati in del lo come Lear. mondo un dimensioni è così d' esistere. dileggio, alla battaglia per pioggia. il mondo Re è non le naturale, Perchè Re della tutte tutto Re umano, e cui disfanno. e continenti, cessino o cose, softii la loro sui crestate irati gli con coi capelli bianchi universo Lear, quando sta l'onde raffiche (1) sommerger le tutte tempo Combatte di i suoi fuori tempo Re venti 121 TKMPESTK « d'incalzar o del così fa. strappa irruente Re mare piccolo suo è ai si trasmutino Egli il così e ordina elementi, DELLK VOCI-; Ee il è ha una Lear furore tempeste. bilito sta- porzione, proè un e il 122 VOCK I"A Sotto Le in E altro lìe Jjear di E volete se O dalla I' in la fanciulla di Fra di alle pari gura fi- più termine un voi siete di tempeste, degni di gareggia col è He le chio l'orec- mai gli uomini delia Cor- di Dante le vostre le loro con gedia tra- dirà donna come della furibondi relle? so- voci e e licate de- dolenti temi^este. intatta. 1' che « Che la sono collocarono l'incendio delicato arco lo non Che capelli del i e quelli, sotto più espressione una prima esce « naturali cui ferno dell' In- canto I benigno e Lear Non dell' aria e quinto n'esce, dopo la tragedia. quella delle voce sommesse. il increato Cordelia. » in Cordelia, le trema parole del genii serpenti di andare è voce tendete terribilità, grazioso silenzio. i loro con non animai proporzione i volto che quel mondo i)er la di donna Shakespeare Epjjure E la tempesta ? Ama luinuo è Se è ed sentirne interrogazione in i)uò qui la teiiipesta è Anche all'invocazione Come la sono dell'invisibile gli rassomiglia, Dante. umana. uomini si non ? mai saranno frammento e agli uomini degli Sliakesi)eare i)otete imuiaginarlo. Shakespeare, Un data veemenza, voce che è naturale, come la se ultime queste modo tempeste, creazione. si Quando tempeste oltre. di aspetto la tragedia questo dell' arte. delle TKMPKSTK DRLLK mai del del lo muova vecchio cielo il appare sopracciglio suo spirito delle Cordelia dirà torcigliat at- re ? sue in Ama lenzio. si- y" Eppure, Tanta Come fa le la naturalezza pure veci si del è proporzione gli è è coro compiace sfuggita sfuggito nella di intatta. che 'J'olstoi. a il GiuUore tragedia porre greca; le lezioni del Be Leor speare che, cioè, Shake- della sapienza sulle COLONNA LA Quanti di la Traianno gloria di leggenda 1' alto lo in ricordano le di terzine ed di questi e spera imperatore sua la preghiera di Traiano vedovella lagrime morto pagano. Dante. l'alta alla gloria il cui sua valore gran vittoria. imperatore; gli atteggiata al era e la volasse San di freno, dolore. stiana cri- gloria per rompesse l' anima e fu Raccontava Padre vissuto Gregorio di e romana. principato roman una dell' che per storiata era dico ricercando sta Medioevo col Eterno fosse egli mosse di giornali sepolcrale gloria sua Paradiso, (lei Io finì stesso Quivi Boni iiiogeo permettendo sebbene nei antiche cose colonna. dalla divieto Inferno Papa, che delle sogno leggere Traiano rifiorita il Giacomo 1' la sotto e nel che notizia ritrovato aver La amore piacere proverranno giorni 1' hanno IMPERIALE. pia lui l' dal- Gregorio E tutti COLONNA LA Intorno di lui a sorr'esso Cassio Dione E indole che amato tosto da era alcuno, nei nelle vetture; Privo egli a si dottrina vi Or vita delia 1' egli impero mai visse. Due Bosso, nell'oro e della molti volendo di alla come volte e pensò felice si là superò altri popoli gareggiare i suoi , dove e Lucullo , volle. Vi come e sono e e come 1' barbari dove in corso di favolosa. loro stati finché scendere nel le il Macedone sue aquile egli fu la verso cavalcò qualche non però su- Perchè stato e Asia Alessandro era impero soltanto e sua felicità, sua pensò con nanzi di- starebbe tenne cavalieri conquista dell'India Alessandro dei i Daci quella perfetto nella rimasero dove e da e della confini dai della morte ci Egli pienezza » resuscitare romana uomo felicità. sua condurre Repubblica fin di somma in- fosse. dalla sua la con Nulla potesse gloria sua che non triplice morte, giunti prima, i Parti Mar di guito se- abbandonava. si ottimo secoli tanti nella era 1 termini portò erano nella quarto senza praticava. e che modello come perfetto e quando ne occhi e opere sedeva cose gloria cristiana, l'immagine agli uni agli giungeva stesse possedeva sua temibile non spesso altri quelle quella della da e sua virtù dalla i)ìut- nelle conviti, giocondità Traiano, dopo se l' imperatore sua in per quella più diligente istruzione di acquistano, dunque degli concerne, aveva nei alla dire vero l'eloquenza che ed era essere Conciosiacliè giuochi, e case scorta senza e nelle e tutti, con nemici. cacce, consigli, e perfino di bramava amabile dai nelle l'elogio:« Magnifico poi)olo affabilmente, coi Padri col tranne si niovièno. vento cittedini dai trattava; si accompagnava nei fa ne onorato; dignitosamente al vista così pieno e l'aquile nell'oro e in magnanimo; e calcato parea cavalieri, 125 IMPERIALE fine giando guerregrara volta 126 COLONNA LA uomini, della dalla estrema loro della regioni del le di al Ijroprio libertà. des) di E Questo Traiano. e dell'imi)ero romano. di Traiano dai pubblicata jjresente: almeno cumulavano ac- loro Alessandro volte tre Sono della Cecil il cavaliere fu è Magno di da e Rho- errante tanti morio anche di Dante, e secoli; 1' l'amore hanno scorgendovi l'effigiedella di nuovo verità canto in- un il sogno e vita di e ratore impe- la notizia questi giorni possiede quanti per incanto un morto Gregorio antiche cose al soldo imperiale suo è, perchè giornali nuovo, delle così perchè Eppure, è si vigore. furono imperatore Ma di grado il estreme cui in la state nelle uomini numero avuto citi gli eser- ? resuscita ";hi lo fatta degli imperi (l'Inghilterraha dietro popoli pervenuti dopo massimo questo pulso im- medesimi, se imi)rese sono popoli d'interi forze questi i felici avventurieri Lucullo cui le d'interi virtù di patria, traendosi come proprio per liberi possibilità e più oltre; secoli e compiuto imprese voluto, uomini volere tutte secoli lianno loro patria; punta hanno proprio conto, per remote terre dove fin e come e in capitani, i quali re, voluto lianno IMl'KHIALE sempre cate, deli- poesia, semplici, profonde. Racconta nel inalzò Foro formarsi un le che oi"ere modo ai sepolcro, parte intorno a in della di » Poi chiuse E in questa lavorato era in urna mosse d' ed a tutta e fine di posteri giungeva il Foro in quel agli Armeni ed in Italia furono ossa e portate sepolte sotto la incrostata di marmo migliaia e Perciocché ritornare per sue a ai aveva. guerra oro lier di fuori bassorilievo parte mostrare scavare Cilicia, le un' biblioteche tutt'all'intorno fece che di eseguite viaggiando quando di fine a era colonna, Costruì « grandissima, Foro montuoso Selinunte Roma, parlo al appianò. Dopo Parti. morì colonna una quel luogo che all'altezza Cassio: Dione ancoi'a e migliaia lonna. co- di fi- (.liuomini, giiie di cavalli, di anni, fortezze, di fiumi, di j"onti,di di i barbari. E il loro imposero alta nel Foro ventidue minò, in in abita quale che ricorda sulla colonna le e mine stesse della e Ricercò le ha giorni sia la vita modo avuto dalla 1' età che e della scienza nella colonna, delle altissima elevava tutti su la geste sue edifìzii su tutto sua lui che in suj)erato: di idea sua terra base stodiva cu- questi e i la correva in su alto, sole, ideale, quasi aveva la tutta riposavano edificati,nel egli abbia immortale. il fusto immagine l'impero conda se- che l'antichità , da alla la d'oro nell'opera marmorea, statua, la sua elevarsi gli forza quella colonna corporei dell'imperatore, e lungo storia fra e della qualcuno che alla torno in- piccola porta: come ha non mortale Roma dentro una così vita essere riapparse ritrovò ripensare cella una quelli artisti a stessa da cheologo l'ar- lungamente riposta l'urna della si di sogno, e dovettero erano E degli la base lineamenti due moderna esistenza sua Infatti, a pie resti di più perfetta figura inventato in fosse ediflzii blioteca bi- Pietro. simile e la l'apostolo S. nella allora dell'imperatore. ossa è E Tutto errando gli stessi diviso il Boni quivi crede andò lungamente corridoio piccolo 1' quali quali allora 1' asta. distrutta, in colli peratore, im- impero. di perchè egli che delT con investigando Roma Egli i e tutto j)er uomo di ricercavano bellezza vita. un un Rinascimento nostro cristiani degli imperatori sostiene dei fosse. i statua nobili più nobile andò valle , del che ne globo dei e Boni, Roma alla col tro con- guerre poi la ligure trionfale, il tempio, più Roma le capanne che prima il questi giorni Griacomo il l'arco la colonna tranne Ora, piedi, die sé scelta" per era s' innalzava basilica, riunione nell' aiuola uomini dove le e nelle , anche la battaglie, di città, montagne, colonna apostolo, erano e la sopra di dell'imperatore le geste rappresentavano l27 IMPKIUALE COLONNA LA retto si lesse vocon 128 virtù Ogni i ecco stati tre tende opera alta più cielo, Ja l'arte, memoria umanità la di de' umanità vuole l'arte Tale di archeologo da la a tanti in tutto verità piccola pie' della secoli. de' fastigi nel il porta di vita, di riaperta la fige l'ef- tegra s'in- della passa, respira che dell'umanità archi, nata coro- delle sue trionfale. le tutte tutta in la questi dell'invperatore è quella secoli quella apogeo colonna Questa di ossa, e dina or- giunge e i non viva suo e plasmandone siioi mondo di compiute; che ed carne terra raccoglie, attraverso e può che più l'architettura, così vera poemi, perenne per più vive fra storia sublimano e sé e geste scultura, quella sui suoi La E istante vittoria cielo. ideali. essenziale, qualche volte di figura uomini mente perfetta- Quanto di delle ancora lineamenti la nel e apogeo. degli mejnoria purificano in I)er anima poesia, la suo un'immagine alta può che conserva e j)oi nell' al l'arte: storia, pienamente umana lasciare la terrena, ipogeo suo a duratura e vita della (lai vissuta ed L'esistenza ampliato. e IMPKJUALE COLONNA 1"A colonna lonne, co- Né altro età. é vita, giorni da tante morto della parsa riap- vita. un Vi sono di sé. in tanto ma di non lavoro, sobrio di dove ei vive e anno in anno opuscolo di o le egli morale Romani ed i qualche simile o i Promessi si vorrei quali non è posto i suoi vedono nella estetico o , di un'altra un cosa V o Cuma critica Inferno non tra la qualche storico è Virgilio, carattere attiva. vita e per e vaniloquio il o cristiana, e se di fa di che modello letteraria è i^en- Firenze arte organica vaniloquio che A Romani nelV a di Francesca, ingegno scritti d'opere parco pubblica esamini cultura militante. arte. e osservatore come proporre di rarissimo estetico, coscienza, e io modello Sibilla quel dell' Sposi, frivolo abbondante dantesca o buono al e italiane, il e dine solitu- par mezzo scrittore e lettere materia; di prova vita Mi far per nella amena stile, ma lettura della Figurazioni dà della insegna Ugolino, Conte fatti in letteratura Romani, ai talvolta qualcuno Fedele intorno adoi^rano profonde. è siero si non E cose cosiddetta questi quali sono. cercarne della di vi ma L'AMORE. E i dicono tanto schiamazzo Uno Rari, silenzio nel e scrittori ancora di liarlare L'ARTE SOGNO, IL non II 1' arte, coloro un niloquio va- filologico; a e che è il 9 130 è Kara verità della dotta, patisce vita. nelle a dei dotti l'arte,astrazion e la vita degli uomini fra verità la di una queste Fedele ricerche questi giorni è un sogni del Petrarca, in una di Firenze. formato di conoscenza sonno in storia nel della manzo ro- vita nelle che scuole la letteratura esse avere possa ricercare il nesso l'umanità. e l'opera appunto Ora, sobria di aspetti chi dell'anima necessità sola sogna? E e dei opuscolo è è cosa il sogno e non profonde vuol di l'arte ? E che forse sono tutti è e del ì Non non plarmente esem- il sogno non nascono umana telli Fra- d' arte sogno, che l'amore anche delicate tali domande il E 1' arte fatto, stesso edizione sentimento è veglia ? L'amore, dello questo cosa Laura opuscolo, nuovo elegante Pur Che della ? suo dottrina, di vita. è l'amore cosa di il sogno e una la è uscito tre che Bisogna cose. bellezza, fra rare Passerini A valori dalla moda trattare a quella e llomani. Di nei delle e la e dai di eran è verità distacco estetico; e si continua fatta amena osservatori sentimento della meglio lungo fa tempo che f-ostanziale quella troppo un i cosiddetti nessun oj^ere critica bellezza, o poco dramma nel avevano non di dell' arte. immagini nelle letteratura, e ancora sino Infatti e e la bellezza, e vita della e l'amokk k profonda quella oggi esperta nella della lo apparenze ricercare i-'autk SOGNO, ir- è da tre e artista un'opera che an- d'arte? rispondere 1' opuscolo sunnominato. Vuol rispondere della amante donna Qui che amaut, è *?Amore !E quanto così ipsi fingono mano, sogno storia nostra a e se del nome piìx gioi-iosai)er virgiliana « nel e amore, alla somnia Laura possono essere col sogni e motto anima », per che uno quello della dell' egloga moderna: coloro L'amore ». Petrarca, nuovi « profondo e in nostra fingunt medesimi sogno. delicato letteraria,ed vicino sibi più che non argomenti spiritonuovo è aun tichi an- ! 182 aspetta il e del paurosa contrario, dei suo bel suo amore; aveva sensibile, va le vive attenuando: massime della del idee nelle meglio dire, tinche i)oeta viene nella a sentimenti che elemento invece di poeta la con fredda posto solida così di atto E se gua"lagnare ne costruire la gran letteraria che dal scorga pensiero la critica si vantaggio vita la la con io e l'arte la vita distinzione. noi il poco donna. » robusta, così essere possa dell'opera così men credo letteratura, l'arte e a della a poco studio artistica e Allora, la meschina la critica nello coerenza paura con della praticasse, letteratura confondersi a amore letteraria e preso ha manca vita. la e sona, per- davanti con eterna, anche come Circola più La quella pagina energica questa La anche, del della verbosità, renza coe- fondamentali, abbiamo vera, dannazione dinamica, nazionale. se della in vita. trarrebbero non e senile sua la persona. fondamentale viva si intendesse raniente voluto giovanile imi^etuoso sentiamo e d'arte. e vanità del Noi un Laura una vicina morte e è ha delle e resta le linee della poco perdersi negli atti, restano e le ribelli a a tinche di così quasi del tutto, quando mancare egli appena poco tendono Ma le apparenze tìgura che organica il a giamento atteg- mostra e l'individuo, l'oggettivazione incarnata del terra, nuovo vanno dei cristiana. la principio persona alleggerite e attenuate, quanto per della rigidi e così terreno; si astrazione religione 1' accordo e o, nel Laura, zioni dimostra- le Questo il cielo. terra, per freddi invade cielo assoluto linee scolorita e vaga di più affermandosi, padrone sulla tra pur umani, poetiche qualità individuali e per ijivaso sempre rimanere nella imbevuta, né pentita mostra apparizioni nelle spirito -di dello si non religiosi.Il la terra e l'amok:: k sentimenti teneri più e voler velo, si mostra essa precetti morali come i.'autk SOGNO, ir, hanno in modo i-a- che e cazione l'edu- tutto che ne da quasi così E trarcliesclii. si succedono nel ai fatti della vita, e intorno Che delle ""'azione vita in della morte, porta di 8i e è desti che ogni in vento, che noi sa si può dare, perchè, di di e linee delle colori più che è in che gli più e Noi un Osserva più viva 1' arte certo e di eterea? Che vivere di e desiderio grazie ì E noi l'amore, più vediamo, non di da non e sentiamo, non nostro nasce è cosa appunto e vera il sogno. aspetto il liomani e che che del e che e è cosa di noi il sogno per più timo in- nostro? riconosciamo 1' amore, sotto ì E uomini del doventano sogno e volontà che formate anima nostra furie che quanto sono vediamo della noi, queste l'arte,il più grande soli della eteree rimpianto nostro tutti noi che che e ; cosa muoiono e dandoci e Che vanità la perchè, sa ? più. i)rofonda soli sentiamo noi i dell'artista come operai-e questi fiintasmi sono potere che una ci fa sognare, d'arte vane il dolore e regni ammonire sognare verità e si non gioia musica es.senze cosa del la di e ci fii la nulla senza stessi dagli ciò che opere inespressa, e libera più pietosamente che come nascono si parole ciò vere della atto sonno, sogni dell'ore diurne, quando creazioni, queste uomo, portiamo in leggiarono favo- vigilianel una obliato, tranne e anticlii poeti uscissero o i sono è tutto e queste in ingannare cosa la solitudine e porta di coi'no, altri per una per a il mondo tutto sono è avorio, ? E mortali alcuni i sono passeggiera morte, una dicemmo. il silenzio che pe- zioni interroga- che quelle inerzia, V assohxta nella che essi uscissero, segui spirito le sono i so^ni notti, nostre nei Laura nostro violano che sogni 1 sono cosa di esaniiuianio noi Mentre ora. personalità della 133 l' amork e accatle ci appunto artistico il fatto 1,'artk SOGNO, IL che e bella anche Laura che la parentela Le condizioni per nelle loro l'amore, nelle « « rime rime che sono in in vita esiste fra propizie, le stesse. è morte » », perchè 134 è tale dalla lesa quella terribile Cioè, morte. dell'amorosa di atto è memoria il sogno memoria figliuolodella o di rino alla angolose parte si e ridurre di subire individualità e ai avido di esso di correzione attorno individuo nostro creatore e signore Il sogno per impedimento nella allo sfera dal può avere del mondo la dalla più sendoci es- pur , del rispondevano d' ideale avido ossia , di ma di e indisturbato quelle cose docili che e degli di quelle esseri vogliamo: noi superba foggiarlo, illusione d' veri e il esser ». in nasce quando che assiduo più tanto e nostra abbiamo cose non lavoro fantasmi, della non mondo, quella forma adunque libertà ai ; del ristabiliti quelle spirito un vere esercitarla i diritti noi ragioni , subito obbedienti assumono e foggiato esser questa linee sono Quando nostro i fantasmi e persone: crea del incomincia in vinta « tante per bisogni non morte. d'ogni sogno sue di dalle , guisa stessa e i lati modificare, di nel lieta è sogna bi- veglia serrano di le oi)e- , quelle persone care tutto Alla » dalla noi a pressione la ci che forma: nostra tormentata lontananza attorno la si prolunga morte tutti tentano e la e da energie noi che Durante « ripiglia violentemente vittoriosa. tutto la distruggere spesso invece di su passato col nel lontananza sogno. di mille stampano o forma facce non ? costantemente premere un tudine soli- la lontananza, memoria divina la del di atto un è forse propizi prolunga desiderio come guisa stessa sentirsi aspre col osserva si quale so non nell'avvenire Il Romani che è non sono queste pur Laura l'arte cui a la lontananza, viva e e da Inofifo, nel e di poeta. E silenzio, forme il rimpianto, vera e del ? E memoria e bella tempo creatrice repentina più l'amoki-: k nel lontananza e la i/akte SDGNO, ir. sfera una il mondo spirito di colui non che silenziosa, solitaria e di dendo libertà,inten- pone sogna. lucente più nessun Questi allora della libertà IL l'atto Il della vittoria sxia è sogno poesia, danza, ogni in immagini sue tenebre sono ancora che sta sepolta della di di del porti che E 1' altri 1' fa amore di ciò che in loro Dove nella dei sue sue ciò e Romani, la opera vita dello tua, sta- scultore e dell'atto dallo unuuio sfera stessa di di di di e Ella che cioè d' arte e sogno lei. libertà libertà per impedimento, lei dona sua che ciglia, quando ella la le le lontananza cose, al quando della tissa. lo la morte spogliano ricordo, quando, correggono. usando È il sogno fetto, per- d'arte. finisce e l'arte incomincia che il mondo e le non il gesto il mistero voce, la l'opera quel- a stesso se pupille, l'ombra che per la sepolta era ora e vi è di ostile peifetta sole, cada , delle lei persone dunque lei di delle per l'idea. sujierata dal- arte. all' opera a l'arte E , nessun compone arco le l'espressione nelle passaggio improvviso vive ponga luce per la quale all'idea gli spiriti della fanno è il di intorno mani, sotto interamente dell'individuo stato non nella di e intendendo sogno, tratto, in pieno un del disordine che getta è del dell'arte,intendendo amata anima arte. libertà ad finalmente e sue futura scultore esteriore, già è dominazione composta delle dello marmo dentro allo nessun viene sua di e sogno persona di similitudine sogno dalle statua di aj^parisca eguale l'amore E si fa marmo questa di della 1' involucro la materia quando una stato uscire a Soltanto, le immagini anima dentro sfera stessa vittoria anela stessa se montagna. Supponiamo avremo che tettura, archi- scultura, , esprimere possa immagine nell' l'immagine l'involucro 1' il sogno. , è libertà e È cliiusa ancora nella per pittura informità. sua interiori. Appena è cui per dominazione: sua musica, arte dalla e profondità sorge è della e 135 l'amohk e l'energia dell'essere che quella i/aktk SOGNO, ? PER Oramai si formati valente Anche quella senza il bell'articolo esempio, va molto t' altro sarà Pastonchi che ma la più giù considerato va termini altri : soltanto abbia quistione, perchè in questa su per può circa più sensata, la e si pensiero, clie come importanza, discussa e sot- aspetto. barbaro si è talmente animi della senza saggio nel la e rumore, cose lettere Corriere che della di grande Sera fossero che sopra Sera è bel cacciata un l'articolo raccolta. che Sono la nei costumi del parte Ne rumore. sicuro anche lentieri vo- son piccolissimo essere che negli pubblicate Pastonclii devono ingenui, avrebbero e può eseguirsi prendon certo scelta. parola reclame, non moltissimi fanno e cioè imese, sua nella felice stato cacciare, vuol radicato gente, alle le egli che certo un prova il Pastonchi esempio, Quel della del dell'altrui dei lingua, allargata, posta Come dal di dal mossa Pastonchi. l'opinione quistione quistione la Sera della Corriere del circa indovini essere che un lettori Francesco GRIDA. UNA PER un'opinione amico sicuri stare E i duecentomila sono mio GRIDO UN se da al Corriere pubblicare rX l'KK a i nomi quest'ora grida, adottare volta la tanto, quale E Mi quistione la il allora milesia, vive, le fanno come in gli scambi di barbari la al sua plurale. e persone: ignoranti. e nel e pensa i modi anche Quel sente, Non popolo invierà con e relazioni nostri le eliminare mai i"er l'italiana ci hanno Dante, internazionali che in continuo si eliminarono da solo viva più cosa sono lingua, non dei lingue strato mo- disprezzati.Oggi poi punto tanto Le la sono ma fabula una Roma. sarà e pure; sì possono non invenzioni, alterano e nessuna relazioni chiama di fu come restar pensiero, incominciare a delle conto il popolo. e li hanno non ? vive, per innumerevoli sentimenti son divenire maggiori, ma urbis questo i nostri e si in si elimineranno alterarono vadis dopo non tener possono uomini popolo oggi, morte Vox lingua parlata una ridicolo gli tra che Quo appunto quanto divenire, ed lingue del romanzo abbiano delle che fatti ma possa o è pura, Soltanto sempre. non cosa i barbari. servitori debba se assolutamente restare e della parole. singolare parole, non ima spiego. Fare che dal fuori ma varie dunque, pare passare meglio italiani, o barbari mi intendo barbari per nel le di e fruire eftetti mili, si- e reclame per degli sotto stessa annunzi il termine mercato, barbaro, il di cìamama, o loT GKIDA UNA abolire argomento, consista fuori Non la poi all' importanza di bonissimo resta PEK parecchie agenzie richiamo, o a Venendo di E si offrono quali le GRIDO centuplicate e pensieri inventa cose anche che invenzioni e i nostri più come costumi e più e nuove riori, este- nostri dei novamente parole per il mondo. Perciò le persone tutte anche quistione della larghezza d'idee; con da la di più. di buon purezza e questo senso; nelle è ma lingue stato detto tata trat- va sempre oggi bisogna dirlo 138 PKK Se dal però siamo sconciamente quanto meglio, il avere perchè noi mai esser le con appartiene dell'Italia è Austriaci, giogo morale, più, é Noi ecc. le tutte perché non faccende stesse di in ancora certe noi sotto un Noi il dominio di d' minio do- sé. Ora solo in Azeglio gì' Italiani. : Noi » giogo politicodegli o denari insomma straniero e prima, sul collo non fatte naturalmente e sodisfatti e non abbiamo da delle molte stranieri con stranieri. gli Noi sempre gli altri disgrazia in denari, quindi, specie ostante povero, più elevate, e di parere la avemmo ricani, degli Ame- popolo ardimento, sono scimmia più sociali perché nostra pojìolo un classi energia classi, siamo stessi. nelle casa energia, ardimento, siamo ancora città;quindi, abbiamo del a industriale, letterario, artistico^ siamo fiacco,timido, specie o fuori la frase di più e sempre, appartiene signoria il nostri linguaggio^ suo Massimo collo potremo non opera liberare parole saremo variando diceva sul vero, che tanto e fiero bisogna le dei Germani, Francesi, degl'Inglesi, ecc. quasi che commerciale, barbaro, confessione, con il piena bisogna abbiamo il cominciar in- primo, tale non e i^ensa popoli, nella ciò che proprio esser e parla medesimo, se libera; ora ma dei finché degl'Italiani si può, abbiamo non parole, tanto sia nostri cose, sente, ripetere L'Italia il altri e aj)parenza, « a quanto degli fuori per le con popolo troppo e potrebbe grido amarissima siamo non le allora i barbari. la solita nostri con Un medesimo se si nobile e pratico, e fare iinpuro, punto il Pastonchi: Italiani nostri cose. quanto è oggi troppo questo a sia di siamo non è il iìero che coraggio die, cioè, liano, particolare,all'ita- però: perchè quel grido nobile, bisogna e Ed dicevamo, Intendiamoci al 1' italiano mandato come (iKIDA questo come approvare ha ultimamente, o e impuro. ad UNA si discende d'accordo: tutti l'KK K generale vedere a GIUDO UN di eroici che cadere sforzi 140 baro ! forse ma , per modesta difesa viebbe materiali io modesta per perchè quale non che le vie ci sia ai proibisca è sotto di buona una il francese quelle botteghe, è non è ma e noi : belle, che intere Firenze fiorentino, o si spaccio, se l'unico mezzo sarebbe una della bene un ma è invece vede straniera, debba qualcosa bisognerebbe sarebbe siccome insegna se pensa, di pensa, della legge. libei'tà privata lasciar Forse e gridare. piccolo servigio, anche la è non e lingua di letti mere il ufficiale E cosi far ; non per Ora alla violazione credo solo comprendere e chiacchiere, ma ora, e proprio j)unto vero, griderebbe industriale gliore mi- straniera, tante senza si materiale a di statue maggiore sua tegaia bot- prendesse l'italiana. ciò che È parte di venditore danneggerebbe farglielocapire, buona si comincerebbe che nesco cortigia- in gi-an necessità per ciale, commer- d' animo che o importanti muranesi la crede straniera fargli capire per che più vivono un per francese animo le vetrerie essere esposta in agli stranieri. stato certo di quella i"08Sono o certo che si)iegafacilmente; venditore un veneziano, sua Venezia, quindi quel ; clientela e cipale muni- insegne bisogno fra città, e mando do- esercita,basta dinanzi abbiamo loro merce un di e mi io iscrizione La generale, noi abbiamo servilità della in vi si do- botteghe, dalle in questa d'ignoranza segno stranieri sugli che necessita. punto, come che stranieri loro servile e vero che e bandire il mestiere o i clienti inglese una di tutti. legge i)roprietariidi l'inglese.La ciò pos" si che Firenze, l'italiano trovare è gli occhi di avvertire Ma ora. credo e trattorie, di alberghi ecc., per dalla sperano legislazioneper possibile fatto un esempio, spesso la si se piccoli, per una credo iniziare, per ad inteso, dell'italiano? appunto Girando, GKIDA UNA PKH e quali casi, sibile, e Questa E è, ben non eftetti solo legge GRIDO UN PKR si che rebbe rende- all' italiano, agl'Italiani pp:k clie cui su così bene è non si vive, la effetto un sovversivo (un Parlamento la mirare servile, sino che sul la dei A minoranza siva sovver- giornali in dei e dell'italiano. prò vi Ma qui davvero è vantaggio si cominciasse il tranne muove, elementari a di i libri f Prendete nei po' un i quelli per della testo, da Licei, segna, si inla dottrina tutta gua lin- nostra scuole le quelli per il frutto ricercate dell' insegnamen si quale universitario,erudito, scientifico, anche opere nemico fuori letterarie del possiamo Istruzione nella Quindi anche ai la più provveditori gioventù crassa e che del ed la ignoranza della che peggior scuola. questa Ministero della Noi stissima triblica Pub- presidi. studiosa e il provano ai coltissima esagerazione l'affermare che presentemente le circolari nostra studiosissima è i documenti fra mettere verità, anche idioma nostro stra mo- letture, conferenze, potrete concludere e ecc., in Università, delle nelle e tutto ove della dottrina ì finalmente Licei nei quali quasi di fuori scuola nella Università, scuola. restaurazione la Ginnasi, cace, effi- più cacciar a se all'italiano, l'italiano,dalle che l'azione incominciare nelle Università, specialmente ben che pensare verrebbe non difesa, incominciare dovrebbe insegnare a di l'avvenire: per ovvio lingua fuori azione bisognerebbe Non nostra Quanto altra subito, non i barbari. della un' sarebbe se è vrebbe do- credo, questo, letterati in quistione la porti serio. campagna di buona qualche deputato (o di cui resterebbero disprezzano tanto, certamente) prenda la ripudiare a morale, certamente il Parlamento che e almeno) Di ci Bisogna augurarci volontà stranieri agli propria lingua. primi gli stranieri, che edificati. 141 giuda dinanzi neppur spiritotroppo uno sarebbe questo txa per e iiiostrave, miseramente E gkido rx e colta, intelligente,è nostra sjjesso da lingua. E quasi tutti, o tutti plorare denon coloro 142 Oggi che forinai.si in da Italia 8è GUIDO UN PKK scrivono è virtù l'KIt K bene, di UNA sono GRIDA autodidatti. volontà. rare I Ma più il restano ignoranti. Ecco, caro ma punto, altri. Pastonchi, istruire, l'italiano: se i si vuol gl'ignoranti barbari che purificare, non per si devono sino colpa ciare cac- non a certo un loro, ma di INTORNO occupato dovesse di di lucidità Essendosi parrebbe clie grossolano fra una di le del piti adoprati non sinonimi. tutto, essere occupato se dei po' un lavoro è più noti, il Dizionario è si libri dei Uno SINONIMI. AI e Tommaseo il spesso sottili che e di idee; fatti In del Italia cioè è di sul De fra Ora, per le minimis di curai non è non dei uno sorridere moda De serio delle come mediocri. tutte certo la le i^iccole, dando et de minimis dunque le giudicate cose maggioranza quistioni che si riferiscono più libri che cose ; scrittori se alla ne alle curai non sono e tra d'al- dove importanza ci glio me- brano sem- Come, eroiche maximis di utili. praetor. minime degli derabili impon- il paese solo di parole dei uno certe certamente massime, cose di imponderabili è forse sinonimi più e chiedono ri- non diff'erenze , prendano anche dei il nostro i)arte due tra differenze sono Tommaseo, piccole. anzi che parole il Dizionario e esistono significato fondamentale, medesimo un che imponderabili egli più , rado suo Eppure differenze delle mente molto confuso. più cose il seo Tomma- dei lingua. si ride cose tor. prae- appunto, letterati, 141 INTORNO Se dà si mai, alla in ad mezzo il fanno di belle professione letteratura di cui è non vecchio del ancora di ben lingua di E purezza. se non di ne vi Ma piìi delicate queste fra il perduto fiorentino. fare ancora bottega tutto popolo, specie stioni da e sfacciatamente quelli che parrucchiere, nel tipo nostro altre sono quidella più importanti e ricciare ar- loquaci dottorelli certi lettere, e farmacia da là s' intende ben parecchi, a gallicismo, un , può , d' importanza jk)' più un gittato d' italiano pagina una naso in crudo e dare lingua. Sì della nudo inglesismo un di si ostenta o purezza , SINONIMI AI affatto occupano neppure i letterati. Questa le è nuances o , di prova una si è giacche , il nostro che più idioma sfumature del brutale alquanto. Ma così è glottologica è è l"urezza. Tutto scriveva : vocaboli « Ma la , bensì l'essere di ne se se occuparcene o ; sensibilità Il nepi)ure. di cerca di è il fatto accorge si cosa italiana gagliarda nostra una offenderli può parola una merita la si mai in più Italia, è ed la dire. Già Eppure proprietà fino che scelta proprietà tal vocabolo è dal la né Italia scriventi molti adoperato a da cui uno molto più contro e la il Tommaseo tempo suo e molto lingua che della non proprietà l'im- mentre scusabile, in ragione anzi scusare, necessaria, cioè che contrario, volte necessaria, contro nella molte può approvare il tutto pensare approvabile. pecca di non che e lingua è l^eggio si italiana Il patriottismo ? il si deve quindi una mondo al italiana, allora pure che salvo, della non meno ragione psicologica non salvo l'impurità una luogo che si dovrebbe Invece rado affine delicato e patriottismo quando in quando così di luogo importanza poca meglio di in un'altra pone senza porre straniera parola ne del guarda ri- che pensiero. , fatto aiuiino non argomento un sopra le Italiani gli meno dei fanno si bada scrittore ; clas- INTOKNO sico, il usitato meno prosa le pregio dello dal frasi ardite più ciò stile in poesia è sempre un ricercato la non del e improprio quella della nomino non i si trovino tipiche affollato Essi viceversa. e , devono si scrivere Ma i per scrivono se filosofi, per che gente i scienziati e precise non più e dinanzi nel una scienza che E di di scriver che scienza i dello stesso errate, di bene. scienza delicata è onore fatti letterati. Se delle idee la senza psicologica la e gli dire e leggi , è matematica ha vi sono , intravedere , salvo, deplorevole sensibilità si debbono scretame di- tamente discre- la filosofia e non giornalisti. parole precise letterati ? Per questo rispetto siamo quelli 1' i cui era grandemente di la più lingua fissare della vita matematica precisione. dei dire quasi. Parole anche è idee, dei La un'espressione o la e diversità morale. e Ma si esercita fingarda in- era filosofi, perchè parole precise vuol delle comune fisica è alle della non per quindi e bisogno lucidità pura monta poco gli scienziati,per avrebbe , della e Il teatro « , celere male. : affollato era , anche vere scri- cause giornale in apre questa come Se ». delle proprietà l'antico del- dello e ». e scienziati,filosofi, letterati, giornalisti.Non frasi parlare sciatteria la contro quasi tutti, da da della tifico, scien- diletto mero democratica i)iù Comunque, si pecca del causa ignoranza, crassa popolare aristocratico tanto il posto dal di uso tono, nella quindi ; in opere amore la ma , di si allontana più quindi V impopolarità,anche oggi fuor , l'improprietà del linguaggio semi)lice. Quindi In nell' rimescolate cacciate della che piìi nobile, l'essere o Quindi strano. anticaglie; quindi nauseose e più o all'orecchio dolce più parere 145 SINONIMI AI noi Tommaseo, quasi Scrivere la è sbagliato.E uomo che essi tutti più bene parola « tutto noi uomini affettano usando , l'uomo letterati », per sbagliatissimi, ed hanno oggi significascrivere fama con 10 146 INTORNO SINONIMI AI quel preziosismo,di cui più.sopra i"arlavail Tommaseo, un fasi, preziosismosenza proprietà.Significascrivere con enla quale è l'opinionee il sentimento di coloro che né hanno non L'enfasi Di se incominciare fa ne farne a cioè Ora, profondi, il preziosismosono e fatto un sentimenti quasi tutti casus belli. Sarebbe un caso di vocabolario di coscienza buon un studiosi e degli scrittori delle richiamare : sopra desiderabile di e matica, gram- letteraria. Disionario appunto questa essere opinioni chiare. una improprietà. un di elementare la funzione né dei sinonimi vrebbe do- l'attenzione degli 1' esatto e addestrare gnificato precisosigli altri ad pensieri.È gli uni e una maggiore esattezza e precisionedei loro si vede , di psicologiaindividuale una e funzione,come collettiva più che di lingua. Il Loke, citato dal Tommaseo nella sua che prefazioneai Sinonimi diceva : « Uomo dà chiaro senso e adopra voci alle quali non determinato, inganna se stesso e altrui ». E un altro sapiente:« Dalle idee sottintese fatto io per che vocabolo vi é chi se vengono , le quistioni in , in che cognizionedel ai cattivi mano cioè possa italiano usato sofire , vero, vi é pur questa ». il finimondo nascere sproposito.E del chi guadagna sempre esempio, degli spropositi a gli altrui spropositi, come, per del codice, o meglio delle sue inesattezze e omissioni, se ne avvantaggiano i legulei.Volevo soltanto dire è un barismi guaio se la lingua italiana é inquinata di bar, di un alla data arma dico tanto non j)er resto intese impedimento piliterribile Ora male o , sto d'arte,di scienza,di negozipubblicie privati.Que- é grave la parole per segno esotiche che la nostra vita nazionale è inquinata é maggior guaio tanta sciatta o che anche in ciò che improprietà, perché significa cose nostra vita ; ma nazionale di formarci idee abbiamo chiare di e i)iù,nostro precise. non fia tron- nella ci riamo cu- 148 ULISSE protendono dall'angusto sanno mostrano ma , alla uniti fantasia nostra nostri tre nello occhi oltre le tutte orizzonti dura da delle sembra di voi già dato, nel Giotto nel Canto i ricercatori è perchè universale e poesia quando tra Qui il e « noi della ed ombrifero favolosa poco da canto un più potente, arte aveva , il ma jjassionedella volo, scenza cono- il perdere saputo alla luce del volentieri immagina estetici prefazio dell'umanità. di « E dei ci non di , e più sentiamo sul monte tromba in nella che pensare Mosè vita e quanto a sopra alti di sua vertici l'arte, nel- dietro più foise virdella commossi più ardente di ogni tempo dell'istinto » Qui Dante sormontar uno Signore passeggia clangore stessa corso meraviglierà Ulisse ascendiamo storia. noi Navigazione potesse umani comprese della il un perenne nell'Empireo ». valori di la dantesco. di canto questo la il aggiungere Si sua la sopra Alighieri aveva e notte. la disegnare dell'Inferno Certo acuita tragica , della di E mare. a un' Con Dante non ; fatta sicché , nave nell' infinito l'oscurità mattino tude follia alla più, più finche sempre preceduta oceani. , dell'uomo il cielo e alla sapete dei le cerchie antichità stata dagli I mari. il tramonto. più gigantesco cuore fino là apre occhi i secoli, segna una quel sempre tutte crepuscolo, era non di e dagli pietra è La dopo poco di genio un al o che dei si slontana slontana in nave per anche varca mare l'ora del pietra oceanica Questa si sì invisibile punto parte invisibile di visione. acque andar che quella dettero a diffidenza formidabile la' retta ; anime ripa una architettoniche,oltre stato dell'aurora aveva solitudine ricordati che scura prima fisso al punto linee noi distesa che il e il nostro tinta sguardo la loro ratori raccoglimento degli esplo- di questa pi'endono naviganti, il vista La Le verso esagono anche guardinghi. desiderio attirarli. sembra che lontano punto un DANTK E e fumante al masso ULISSE vede ne il tergo dall'Ida Zeus quando il Titide piega dei suoi dal profondo cavalli del sangue sta la dal seno la se neppur dalla quando urlando montone nell'ombra siede i dare al viva degli mondo che uomini non Il buon ». e senz'irà e una e e immaginare che vedere in quello dolore vide nel e cavo col e diretro al sul sul Dio, rosso e una sangue copriranno nell' abisso , alla del disperazione vuoto di un mossi com- cola pic- « volle mondo senza lamento ambizione una l'estremo mo potrem- confine e di vita pari il e ardore quale mare che della fanciulla lo che a leva vo- quella di sente dolore un di immaginare potremmo un del sete una d'Israele ; a quello dell'Àcheo a sete l'universo carne non ; noi dell'ignoto passo la senza schiere; : vorrà dalla sol, del pari le lenano gli ba- poi altro sovrumane tutte di forse fuoco canto oltre collegio più passione, furore quando del e davere ca- ci sentiamo anni suo una lanciarsi né esce Innanzi quella del condottiere a : il sangue frontiere. dell'aquilottodi Corsica che disperazione un abbattute veccliio le ali al lui di pallide ombre a vuoto compagni tardi pertinacia la faccia questo pari arde pari conoscenza delle in nemico, campo ai suoi nasconde una sul sull'amato delle pellegi-inonel raduna energia generoso quale ferve ove pellegrino dantesco l'esperienza« avere gente il », fossa acuti figure non al buon si affollano Antigone ferro col terribili e balzanti quell'effigieche l'ossatura e innanzi orazione dai non quando gridi di trattando colossali queste se né contro zoccoli larve né ; magnanimo dell'angolo a meditare, lineamenti primi fulmine sgozzati, e pecora si apparta giovinetto alla l'uccello sul nido dissepolto,corno e intorno dell'uragano mandando il Corso gli tra pallide dell'ltacese: ostile spada le della e il battaglia, e faccia la sopra folgore scoppi ; né Ade vederne scaglia fulmine fugarlo per voleva mentre 149 DAXTE E volo tarsi spun- e una inghiotte, pari sofoclea che sepolcro l'abisso dell'ingiustizia. 150 ULISSE Come, la favola, là di dai degli antichi, mondo dantesco dei tempi. lui col suo e Da la suggello della suo per tjuell'istinto volte nascite ha volubile le infinite alla fine quale l'uomo il per cercato il ed il per circolerà e dell'universo idea e duri, principio millenario faccia continua il favoloso questo dal umana propria infinite le d' Ercole spirito circola sulla sua attoniti il breve sua occhi finché nasce cercherà la andrà, sostanza tante tormento sempre e ; così per i nostri riguardi mondo perpetuamente ci lia narrato pellegrino sotto nave sua andare ad il dopoché DANTE E e lampo il e verso Attra- eterna. morti cerca innume- tra , voli popoli dalle di nella viscere ciò che è le la preghiere di Ulisse di nei ogni trionfi è incitatrice invenzioni le arte di , la durante sconfitte nelle corsa e uomini è ed ; le correrà e corre pace con , degli lite sa- degli oceani , e , tin'orina montagne fondo fede ogni bestemmie le la voce vogliate l'atomo i limiti di e desiderio di tutti i e picciola vigilia tanto seusi, ch'è vostri dietro eroiche di delle dal nuovo, civiltà, rinvenire alle cime orizzonte promesse questa non in sino della e : De' tutti per creazioni voce a Così penetrate guerra, con e una sempre terra un le ogni scienza, durante barbarie scomparso agli astri, tra e della della scoprire per vicenda , al fugace là dal misteri, ed 1' immortalità e la a del ha sua delle se propagare tempo, e per pupilla creatola gente. senza sparire; suo portare mondo tende spazio rimanente, l'esperienza, negar Sol, del dello del di là questo anime dal cede infinitamente gloria data promessa oltre stesso suo al parire apsuo ijiccola dalle imprese dalle reii- ULISSE gioni. Così, dopo un'ombra è che la che mille del genere che sul faccia due nei all'ultimo sino si gli e di cuore e quanti tenebre il verso attimo in dissolverà è Dio; sono delle seni stesso intendere prima; l' equatore lungo 11 sole capo nel secoli vola fa- è Dante voleva ma dritta breve una Ulisse d' Israele è prora Così mare. brune montagne una sempre scintillano uomo, altre umano. presentì attireranno rà e sul sulla non 151 DANTE Ulisse, legislatore Dante 1' ultimo spenge s'alza calamite ed sarà che il mistero Colombo la storia superando l'ultimo le quella di negli spazii ignoti , sorgono verso E polo, cui sotto tirano at- si gli i piedi terra. Tre alla l'eroe re dai d'Itaca, molti d' poema pianto nasce stesso sulla nel ci riva cuore del già ai lo coi l'ora che che di han e il desiderio versi Ilio, l'uomo Ulisse, a lo senta rappre- troviamo del : il a' dolci core amici addio. in ritorno,ci quella che il disio intenerisce detto Calipso simile volge d' Il nostra. sapete, l'aspirazione verso per divini naviganti dì voi mare nell'età prudente e malinconia una infonde Era pazieute canza, dimenti- semplice torri sacre nell' isola patria. Quando richiuso. rinnovato delle Omero, piacque una per riappare il uoi sopra anzi il distruttore suso, giìi,com'altrui , antico iu poppa fu mar l'acque tutte con la iu atto ingegni, nel la '1 che semplice un ire prora infiu girar levar quarta la e Per il fé volte Dante 152 L' Itacese sulla in mare lacrime di che lidi Quanto assiso dedori, con sui e la piccola lunghi e e le per pace nave del ci ispira aifanni cercato così di e le tanto dagli Dei. dal mossa E la del non lunghe la da del cui fatiche. ora che nave che gli porta genio. sicura, uè flutto l'avria spiaggia straordi- i suoi misurare poppa, precipitava il grosso mar nave tranquillo, Dorme lo sidie le in- celere uno sonno potuto coli' alta correa ed la con sveglio la sopra il dalla tutte la le che essere che quel patria, la ticare dimen- tutti contro pietà con fa ostacoli deve dormente avremmo Ricordo risonante Correa eroe tempo nave dietro 1' Lotofagi gli scogli , superarli i mari per bene allontanarlo per lusinghe, prima sue soffio gli sono straordinaria Una i che loto , deve deponga chiome i mostri prudenza, q dalle ammaliatore, Ulisse Egli sua le lo natale. perchè meglio ha Circe fiore a terre tutte Alcinoo amore lunghi la con e contro dell'isola naiio col mare, Poseidon i)ietrosaItaca. anni beato del pianti agguarda. canto contro pone pazienza sua da amore. giorno, con , mondo vasto e anni, scogli, patria, gli antropofagi, suscitate tempeste loro gli ospiti quali cibano romiti azzurre, col guance dolci l'infecondo e chiome attorte, le Sirene il lacrimando, spesso dalle Calipso è gemiti con struggesi l'alma lacrime i suoi pungealo non ... le ove consumava e ritorno Ninfa della sui sponda rigava pensior del col DANTE seduto stava del i E ULISSE cilestro. sparviere, l'eroe è concessa un' , che altra ULISSE raggiunta degli augei velocissimo, celere sì con solcava, pari di di Qui « che che e ama 1' artista sa che riva una la verso l'uomo è Omero patria finisce, in mentre che è Dante cerca 1' uomo una che , ama che giacca. vendetta. in Ulisse braccio in cura, aspirazione quello della insomma cerca E della il poema Ma ogni sparsa Dii l'onde, tra avea placidissimo sonno un incomincia riva d'oblio ai affanni infiniti l'armi, tra avea allor e che senno, durati recando seco uom un ; flutti i salsi prora 153 DANTE E che e tutto sa. non nota conosce questa , novità da eroe veva do- princii)io. « più di me pria che di vincer ch'i'ebbi misi lua sol me picciola ha muovere per far del qnal subito il nuovo amore lieta l'ardore mondo del e e pietà il debito me l':ilto legno dalla còlto la da umani per un nominasse; uè divenir Gaeta, a presso Penelope vizi con la dentro a degli e là padre, poter sottrasse figlio,né dovea qual che anno Enea vecchio del lo un si dolcezza né Dante Circe dipartii da mi Quando esperto, valore; aperto mare con quella compagna non fui il punto diserto. da cammino. cui Ed » il è suo questa virtìi 154 ULISSE lui di propria dei del origini nella leggenda il la i valori virtù l'umile cantore gli da stessa Egli lui fece la stesso, solo molti in altri , intero se lui, perchè che se il raggio che sero faces- non l' arte lui in della morta suo queta di poeti s'intende gli egli miti per la lo bello sol stile toltogli, della umana, per a quanti forse età. molte e fezioni per- più non dei Uno l'opera se nobilitare innumerevoli aveva strare mo- per ripensando elementi vita contenta. e Virgilio e sapienza egli trovò tanti di apparve orrori un incarnò musica Perchè creare di gratitudine per stesso popolo a , la , regola perfetta della uomini. potè sostanziali è sua Orfeo amore fece ne dagli ricordò il volume cercato propria sapienza sua in seppe suo giorno gli delicatezza più con naca, cro- vola, perchè nome Un gioi*no si esercitata, la la suo la tutto e , del i)ropria mente mitologi Virgilio ne il le realtà, la poesia, Portinari, ed egli sua tosto molto la veemenza sublimare. Folco Un e antichi aveva a un Dio. a la con come sopra lasciati prima e si lighieri maggiori. L'A- av^eva favola, tempo suo di della sino amico è figliuoladi luminoso la Giustamente propria li gersi svol- Signore mondo sempre ove lo popolo suo del altezze l'infinito odio. suo selva ad il quelli e significando portato il umani nel verso cielo aver inverni primavere, porta 1' anima poeta stato era prolungare sua di giganti poi lunghi nuove cessione suc- nascosti alberi come ; quale nella semi quella guisa che storia,la leggenda, che del A umano. da antica il ve^so la , accrescerli per si levano poi proprio ingegno prese ciò poesia nascono poesia Bibbia , ali del eroi più nella così aquila della inaridirli,poi a genere compiace Gli nella e sempre del solo mondo, sopraggiungono si levano eroi tempi. nelle e njassima virtù , risvegliare gli deve DANTK K di più Dante, Ulisse. Questo è finalmente l'uomo liberato ; nel poema antico 156 ULISSE volte Tre picciola DANTE K ripetuto l'epiteto « picciola » è coini"agna orazione picciola vigilia, , l'eroe significarepropriamente nel clie molto racconto: picciola, a vuole può e con piccioli istrumenti. E la forza Io volontà della 1 e compagni ov'Ercole acciò dalla l'uom man dall'altra Ascoltatelo del il atto punto in E mi avea già cui evi orazione si che del duce dall'antico di lo tutto il favoloso toccano, splendore È divieto. il genio lo e nel destina il mondo. riempe si Setta. balza egli rompendo i due volontà cui ; Sibilia lasciata si irradia e chiezza. vec- stretta si metta non lasciai in volontario picciola la mi nell'attimo suo alla destra tarda riguardi, più oltre si trasforma moderno, li suoi alla tardi, e quella foce a segnò che vecchi eravain venimmo quando sino lo sostiene ai apprende compagni come fiamma. una Li miei che de' nostra remi sempre È E la nave che il svolge ale al dal l'accento ritenuti. mattino folle lato volo mancino. trionfale sciogliel'inno degli uomini corso del la acuti, avrei nel acquistando carca seguendo umano facemmo cui l'eroe sì picciola al cammino poppa l'entusiasmo,è in io poscia gli appena vòlta feci oraziou questa con E compagni del dell'anima antichi canto, il al suo mento mo- ardore. dente, viaggia all' occi- sole, adombrando propria storia;viaggia il pensiero cercando l'è- ULISSE mondo del sperienza mesi segnati gente senza dalla 157 DANTE E luce delle losi favo- quei cinque per stelle novilunii dai e , mistero di solitudine e dai plenilunii, nei quali è tanto di silenzio,tanta, virtù di perdere la nostra nelle fantasia del lontananze arcfiica dello e un'altra saprà Dante tempo volta costellazioni alle rapire Paradiso nel dell'ora armonia tanta chiuderla e Solo spazio. nelle del profondità canto. oude Quindi, mila quattro di vidi e trecento desiderai sol lui della strada Così Paradiso^ nel io in di lontananza la vedea che lume reminiscenza nella racceso di era D'improvviso talvolta infanzia, fosse che voce in che o profumo che e pure vita remota e odora per e arcana. e un casso qualche svanisce, attimo Se del che un suolo. spiritocome che cosa nostro sia appare sentimento il nostro si estende e un È noi. scompare, che ci spirito vive quell'attimo provviso imche essere di prima una vedemmo mai, quasi vissuto luogo un basso nostro atomo un Ulisse: Luna... vedemmo essere tace, tante nel l'incommen dal- polo marin sorge viene voce origini. E del dalla di mi. tanto sotto non altro un suona cessa; e confusissima svegliarsi di già fuor surgeva volte delle il nostro e fu questa già dell'altro notte, non Cinque lo stelle le Tutte trenta terra l'onda e ; lumi novecento che fiate, mentre volumi concilio tutti a Virgilio, due e questo tornare sua donua tua mosse una un punge di una mental- 158 al l'armonia sentiremo mente, orecchio nostro correnti' sulla vediamo andare vediamo il folle volo. senilità è Come a di Per tratto spada solinghi Essi che vanno un'impresa nel lo super aquas. ai è vecchi ne la per ci che e Questa Ulisse di Ercole si deve i colli mare inabissato guisa d' a ? Non a si non quel ora sidereo del sorgono giganti; di luoghi verso questi e canuti compiendo jnondo gente. senza del Spiritus Domini mondo, ferebatur catastrofe. alta il in turbo primo varcati in mettere ed a pianto, nacque canto. adombra non aver divieto tornò un legno tanto alcuna. tosto terra bruna bruna montagna avea e del può così mensa im- nei nome un parvemi e nuova per cate info- penetra senza una allegrammo percosse tarda veemente. invisibile più grandiosa l'ultima veduta della di spirito dell'uomo. distanza montagna dare è apparve quanto dalla le nubi rompe occhi acque. sovrasta Quando Noi le sul ale per come Genesi,,nei crepuscoli antelucani Qui li animò giovinezza ritmo nostri quel le noi sibbene genio volanti gesta, cercando spirito sopra passa paia ap- , dal poesia per senza come Ma di del per vecchi ai li i remi sole e Ma senile braccio creati innanzi visione giganti dei tragica noi , la di un onde questa per clie non oblio piani da silenziosi e dantesco. nessuna i per tenuta l'ostinazione vigor raggio un si stende e dall' ardore divino delle gente. senza atleti,batterono un E giunge se spiando l'orizzonte, repentinamente nata un d'acque. mondo ,con che l'immagine con tardi sempre forti dantesco verso e nel quando , giovani più suono distesa novità vietato DANTK del i vecchi sostenuti varco Qui col lontana qualche è K UIJSSE divieto? un follemente dubbio. Ma i Non riguardi qual senso quella punizione ? È forse ULISSE la ? Forse. ?comentatori simbolo un mistero fato simbolo è è conoscenza, in sé troppo cima della del necessario che naufraghi. di e intesa il la sé ; all'ombra non ma ché non di sotto gli è versale uni- legge storia il e così di tutto tragico l'ultimo nota sulla Soltanto la storico che signore una uomini. diventa lo di parole dell'ultima alle nominarlo perchè che fatto che tima l'ul- e sua alla espressione in di Ulisse senza fu di ogni la divina gente, ignorando. L'eroe Dio questo sentire sapienza di ma , anche deve come così, dere compren- La comprendiamo stato di perplessitàpoetica certezza scientifica. ignaro ; e ingenuità dell'eroe non cercando dopo averci che alcuna naii-ata la presa l'im- Ma qui ; i"er- niisttio. uuo fanciullo a « indeterminata, e somma del eterna rivelatrice é sente egli giunto darsi Può narratore terzica allude Ulisse pagano. indeterminatamente manifesta il mondo come audacia, perché dell'umanità. dichiarano la ma bruna montagna necessità per darsi Ulisse Dante » essendo più tutto di qui l'espressione del la noi e umano, piacque egli Può per l'universo del- mistero, nuovo Ulisse. ; di i veli sola Dio non indefesso questa stia vita favola della osa punito bruna di etema comentatori altrui fu di personificazione, cioè, come catastrofe I Per seta. l'uomo tutti ci fasceremmo telletto l'in- se seguendo Poiché anche agire. che creatore un quando e noi sua vedere, breve pensiero anche ma è nuovo ad dell'essere mare ed un ma verità il montagna ed patire, a per di mistero, non si mette animale volle figura di come proprio noi a i come il piìi vicino significata la semplice cadessero, come difende turbo accettai'lo indagatore, un intenderla assai sta possiamo umano mistero col indichino che altro o vorremmo che qual qui solo qui costringe l'umanità che Insomma è Ma natura noi e Purgatorio, della il ; ?eterno, il bruna montagna 159 DANTE K é mente interaerra per sua utilità sua impresa , 160 sublime sciagura A chi ? Poi ad pensare da Senza alla avido nella armonie d'ordine nel mare d' acque suggerisce sjiesso dimande gere risor- per attimo quale alla ultimo di arcane ma, quella fiam- e pera l'o- anche natura, a si cui non per essere scorcio o di ci apj)are di elementi portato in sé ed che emulo discorde da odiò e nell'Empireo ammirando per » portò perchè giunge il ricordo i suoi della questo in amori madre virtù più il con ed i suoi degli uomini Eoma e il molto che sino terreni; è ad altezze feroci, seppe proporre cola, pic- per e e odii 1' intelletto ha nocchiera sofferse , uoma non profugo parte sua colossale della senza nave molto che riore supe- , Dante 11 cittadino « per sj)iritod' , ed il tumulto il In che levandosi è Firenze uomo parte sua la per che fu chiamato I' , moderno forze ammirando sanguinaria lui stesso tempesta gran non e di in plasmato e uomo comedia espresso. È Dio. concetta un quella di sublimare a e dell' miracolo un Divina la perchè organamento che a divinato prototipo ordinare, pari , paese Medioevo aver per il sua Dante forse abbia del ammirando più , nell' opera ebbe sia Dante se universale l'eternirà. amò piacque, richiuso. Simile , in In vortice quel acque, dell'eroe? so non salito, nell' altro uoi sprofonda infernale. vide Dante io Ora, egli ». risposta. trova e piacque suso altrui come sopra visioni fiamma vestimento sé colpito- stato altrui le in poppa giù, fu mar di Dante di sia Come « tutte con la iu ire il che girar levar prora fin L'uomo il fé' quarta la in che 1' abisso. volte e fanciullo un ci fa- perchè. si chiude Tre quelle parole infine sappia perchè. non e DANTE pronunciando vana, e veramente ove K ULISSE ai gnare riso- popoli^ ULISSE ai ai papi, la per che ed re d'uomo di favole vetuste studia che studia gli piangere bellezza è angeli che ciò e la La E che forza in un vivente e volano cui in nel musica nella di Ma alla per nella la sfere mondo, rivela questo, o clie la gliato, scompi- avevano Tutto che opera in nia armo- minuzie sto compo- di bronzo, in un con di l'uomo, struzion dipur universale. Inferno. vero stirpeitaliana,più quello della chiesa, ogni posto, più che e sé a sforzo e di fu intorno l'armonia i nervi fa menzogna, universale i muscoli Qualunque umano. al tutte non e le pagina ossa giate, leg- ma tutto, dell' ani- legislatricedell'universo. dicevo , come suo ciò ; la denti aspetto, necessario ideale poesia appare il che sole, alle schiere della di e e corpo un so non Roma scienza vedeva composta quanto del di poema la , punti dell'orizzonte trovò e terzo di i discordia fu origine sua tutti cercò sacro, Dante, io Dio Dio. più stridore mezzo struttura vi la e di di mera effi- agitazione tutto, dalle il poeta da vetuste, di ricomposto uomo, era , secoli fosse che soprannaturale verità duratura era delle nel cose la raggio fama, cuore, jjoema parte ha in cose raggio un gli giungeva iroso un quanto cattolico di quello le di in errano della nel ridere, che dalla In egli fa tutto tempo voce fedi studia che ammirando che quanto le e quindici in armonia un di il l'orrore; quanto vivente corpi uomini scienza la ; noi, a ciò capo tempo e intorno , e e gli astri nel era si luce, quanto immaginare il naturale strepitosa , scienza in che ciò fatto: ripensare, e nella i frammenti mondi, sale univer- questo ricordare il nostro sopra , e dei buio nel piedi , stato, le ruiue auiniirando poteva vedere , i nostri sotto niouarcliia una poteva pensare, indovinare poteva È universale. l'uomo occhio quanto Itìl DANTE agli imperatori pace quanto E , creatore solo con Dante se di lui e un per sia più ammirando campione umano lui. È tale questo che cani- li 162 in pione da vita poicliè Ulisse ; portare Inferno lui a concezione una solamente non la Comedia Dante ma DANTE tutta se tutta ma , fraterno il duce suo elle torna le e anime ritorna e come , inesplicabilidella che compiacque il gran entro lago della deliziosa dispiacciono crede, vuol ma il precursore stato sacro di libertà La a la sembra me chiaro più spirito che Come Dante nei che il lavoro rischiara le della ebbe vasti del fuoco a dall'apice della nubi, così ispirazione più Considerate fatti ma non per fiamma Ulisse di amore generoso nel la favola tratto un illuminò che allo poema di Ulisse del e il vostra fumo la sia nuovo pensiero del acuta segna l'attimo semenza viver seguir virtnde come e ; bruti, conoscenza. che prono ricoche fiamma del parte la favilla che a vuol Comedia; caos conoscenza. foste gare. ne- Dante volta di notte, così dal come e in concezione vortici esce della sacro prodigioso potranno dell'intera dai il poema questo saperlo, cantò. e sorse dalla giche teolo- moderno. senza è la breve nuova incendi tenebre Una intendono, uomo così, prima gran protagonista l'intelligenzache sia, più. che episodio, compendio il simbolo le dell' moderno per nel questioni non e Dante dominio. suo prossimamente pensiero come Ora, conoscere. che coloro che i sopra passeggiante Rosa, tante sue vedere, Comunque, apparsa in puerizia tutto del d'infanzia. è la ; Dante crede; stesso Candida coloro a ascoltare fissa quale pur come dalle Ulisse. morti idea se della spira quelle indicano perchè nella vita, è , immaginare della e un' sopra fede dei spirito uno notai, come regni tre lago luminoso freschezza che Dante d' verità di l' del- XXVI l'interrogare ed nel pei dogmi si opera , instancabile Dante e canto stesso della nuova è nel è , Ulisse è E ULISSK Medioevo moderno. E che le poema del tocca nacque più puro ULISSE 164 Dante il tra canto Paradiso del DANTE K XXVI dell' Ulisse e tra Inferno Adamo di il che navigante primo Certo la di come i nostri vengono tutte di sua fine lo con dal due non Ho sole e Limbo nel a quelli e dalla gli essere cui la notte alla occhi sono al ombra da poeta fatto Si notare. un veda movimento dal come l'essere delnoscenza, co- era Ora, tutti quasi terra verità, della luna della prima viaggio sì che altre e del corso sulla notte, perchè Adamo. sopra la per altro mutazioni ha nella primo era niente visione suo ma la vita esistenza dell'ultimo genio balzò primo Adamo sua dalle timo at- stesso mistero. alla calcola sole con la giungere Il che cui in dal angoscia lui questa il nella esprimere per che e ohe sola la umana nello che una e calcola durata morte. nel non piii Ulisse specie Volle verso versi di prima in giungere i costellazioni dalle e andare perduto dell'uomo e Certo vita, ravvicinati già ed ? conoscenza perpetuo un ansia immutabile la e vita, noi presente uomo nell'ignoto ? sola una ed uno se nell'oscura sogno, in parte ricordava, dell' palpito, noto inducono della si rimpianto, stesso Dante, ai modulazione dello in di genio tempi, stesso mare dei bocca dei ricordo hanno lontano un circolo le vicende tutte divina luce penetrò Il di cole. riguardi d'Er- i stessa origini, un ricuperare. alla dalla di come a e dalle due la e e nel spiriti universalità principio accento del quella dell'altro quella e d'animo stato oltre ? toccai già quanto , ignoto compianto e mestizia tenta stesso lontano chiudono stessa cui stesso padre mare uno ^dell,' lo un nello primo jl per voce orecchi nostri si del narrazione la tanto ascoltasse poeta XXVI canto , , Sembra il e di fissi Ulisse lui deve su denze corrispondue violento. si sentino pre- ULISSK Tal A'olta sicché l'affetto similmente e ludi Adamo Lo E Ulisse maggior indi due gittò voce si noti Adamo del così che ramo sen ignota silenzio. lungo ci finisca magine un'im- con a viene. nel e cose da più ci usò labile non prende e che bile, muta- e sentimento un , egli della ducità ca- dissimile, sebbene nel la prora vedere mare. dare seppe degli quel che appare presi delle volle altra dell' idioma siamo padre ed animati fronda come ed va che sprofondare all' antico il primaia è quello che genio sembrano grandiosi e mortali vanità da parlasse, disse. e l'anima umano della menando, rompere parlato fatto il di affatica. scompaiono. dei sull'ultimo Ulisse fuori semplici l'uso violento, terra di che aveva e la gaia. antica vanto lingua che anche cose In E venia mormorando, là e la imeleto come Che di qua fosse di men cima come stesso e coverta fiamma cui quella nariatoi'i uno fece, la della crollarsi a come pur E la per : corno cominci-i da primaia compiacermi a l'invoglia: lui a paia si spirò. Così I face trasparir quaut'ella che convieu l'anima facea mi broglia, coverto seguir che lo per animai un 165 DANTE E suo uomini quasi lo mandato Ulisse, a quel da nuovo stesso Dio rito spisopra Adamo 166 ULISSE dell'uomo nei moderno, canti due la dell'uomo. Tre dei dell'Esule di Dio, grandi afflitti DANTE cercatore voce Terrestre, regione E esuli stanno lagrime senza ; dell'Esule dell'Esule e dal : è Paradiso dall'ignoto, regione innanzi ora Adamo : Certo ignoto. mare Ulisse Dante e , rilmente vi- noi a Alighieri. Dante i consiglieri sola è fiamma affatto nell'Inferno Ulisse mette fraudolenti insieme infernale. le astuzie prima ci Ma cornuta. anima nella del ottava Diomede con si accorge Da bolgia fraudolento entro subito Virgilio, è tra che una egli non date ricor- sono vero, itacese, l'agguato del cavallo, l'arte die per Deidamja il furto del fiamma antica si duol ancor Palladio. Ma d'Acliille, appena incomincia « morta lo « maggior crollarsi a e della corno dire a Dante , dimentica il motivo tale oblìo solo è uno Come Dante si oblierà che quando generoso Ed altri Rìcoi'date versi nel la insidiosa che lo e l'uomo del sono Francesca i e costui sia questa non e da così si del all' queto , avo troppa i Signa dalle gine imma- peccato. darà oblia per sibbene avvolge, quel volpino Da purificato , scoglio beato piccola Firenze, navigante Inferno. quando esser d'Aguglione trasforma ancora l'uomo Paradiso dovrebbe neW gentile; poiché consuma , invaso avevano posto bilingue, quasi che il villan contro nel fiamma d'amore zelo ha anche più dell'eloquenza Cacciaguida ira la lo Ulisse nuovo liberato, ma entro non di il nasce l'uomo Dante, perchè quali nell' Inferno, molte frodi folle volo. grandi Farinata. figli dell' Quando oblio dantesco. spirano i divini che Amor Che che Amor mi nullo vedi, come m'offende. ancor perdona amar forte sì piacer mi non ancor di campione il amato costui del persona il modo e apprende, si ratto bella della tolta a prese che, quando fu mi gentil cor costui prese e al 167 DANTE E ULISSE abbandona; ghibellina s' parte titano erge inesorabile col ci noi che accorgiamo che delle necessità musica. pietà massima le tutte qualclie consolante dai loro e voce a i le dei Dante, consolati glorificato. e per dalla lui voce fu l'Arbia stessa colorata che della le vittime della suoi la qualcuno tutte a e per d' animo compiuta Francesca vertire con- combattenti in di in divina e tasse suscia le opinioni, si remota necessità seppe attraverso dogmi, tutte sempre Tale egli forza glorificante qualcuno simili. di furono o tutti a quella sopra necessario affinchè porrà Quell'attimo ai fece Era massima la pone suscitassero ammirazione, la nate. appassio- poesia darà non passione che ne in divina di Dio. e consuetudini volta l'Inferno nel- egli non cognato. ghibellino che suo e di musica e peccaminoso labbra leggi degli uomini, le fu , massima la tremito al massima della a dà avversario rosso, eroicamente del tremante stesse ne redentore nuovo sante, quanta magnanimità Tanta fede, quanta poesia sue quel le sovra in delle umana, il creature di il bacio ricevè dispitto, gran , dolcezza bocca la sopra in è Dante ù-onte la con , cattolico Tanta e lo Inferno avesse come petto tutte morali, risentisse madre natura figlimaledetti nel cuore I' altro che natura, e menso im- tace, Farinata 168 ULISSE Così l'Alighieri quarto un regno, l'Inferno, il né il lui, è la scritte uomini gli Farinata coi niacro leva compagni cercando né quasi secoli, 1' il lo verità cielo cavo la fa ale il dei ritmo fronte. momenti onniveggenti più remi mondiale nuda sua folle del natura, regno poche con volo, poema liberati o onnipossenti ; d'amore, melodia del gli per liberi figli tingenze con- intorno convessa, e salda al le Questo terra i la in ciechi giustizia sulla e fronte sua alla la sospira Francesca propriamente quei e è non tutte innanzi errano genio in dall'eterna e Quivi del creò che è pesanti sopra buita attri- aveva consumava nudo uomo tomba Questo, Paradiso, involucri umanità sua prima divinità. repentinamente e altri fede nessuna dell'oltre regni tre nessuna L'Alighieri nel natuia DANTE ai Purgatorio, primordiali. della fra cui dall'eterna retto leggi il restava e tutta con di a genio suo dei a aggiunto dantesco. regno cui ha creazione la E bronzo, e Danto eterno. e e e Ulisse si fa SION Il sionista congresso che ebraico la Basilea deve nessun' Questa esso. a Palestina che e ROMA. E altra la deve esser terra affermazione si se questo o molti alla pensa , millennii sede del j)opolo della dopo indomata fortune tante , , dispersioni della de' nostri popolo del suo Fra volontà tempi. ebraico d'Egitto schiavitìi, tante e In e di uscendo quella volontà profondità nelle persiste il cuore. le tutte quelle storie dei di due , l'ebraico, conquistò il schiavo quegli tutti fermo i e special il romano ha un andò potenti. per Questi onnipossente Se è antagonista, un è quello. L'uno il mondo fu dinariamente straor- l'ebraico. e antagonista, mi modo ti-a loro , l'altro mondo, di simili, in furono che nazionale ha questo se e e due popoli popoli gesta come romano fu favolosa lontananza di comando il ancora più meraviglioso il fatto una al comando dissimili e di , attirano, il , monianza testi- e segno come sono stirpe, tempo obbedì da risorto sogno terribili tante cretato de- cose colonizzata pertinacia loro attraverso le altre tra ritornare , patria ha disperso furibondo nell'opera della e belle, im- corta 170 SION L'uno spada. fra sparse l'altro acrimonie il le suo fu distruttivo in dentro simili umanità. che romano alla e Chiusa la che torrentoso che il campo che la e piedi degli essi eserciti Romani. di Dio, lungo fior il ciò Giudea. e e non più sempre ai avverso più missione una dal di dentro un al suo la la il ogni da fu la tìume un porta degli distruggersi, e il fango ,- forte. i-e, cavò Ultimi La nella fu popolo ogni Giudea continuamente negazione di nesi, BabiloGreci e di un del punta il trasse e i Romani nemico potenti, più ad la con i sotto composto genuflesso re i denti Nessun suoi triforme fu pirriche, fu,^ danze Persiani, de' de' sorta predarono città. primo mise avverso fuori, e fu di ocelli ostante, fimi di lacerarsi. popolo Medii, e distrussero Essa fondo a serto, de- di valli e d' convulsa loro assiro, mostro re gli metri morto, le gnare. so- porti, senza mare assaltarsi gente in ischiavitù. sua tempio de' sacerdote un scettro di E Il un i tremila suo ciò soltanto conquistatori degli Assiri, de' degli Egiziani, dei su mare del carne realtà più terribili, il cima danzarono culmini e e potè cose il livello del mare, per poli po- i^ortata all'impero Giudea superano cei"cavano grandi fu stesa un i due sogno. delle siiaccata da , dove e fu pure, Ep- terra. stirpe azione fu uno la il mare, aflfocia in si terra essa cintura sotto d'ineguaglianze imperi dalla e di volere suo romana; montagne affondano che I' pace montagna di aspra del aquile propria ugualmente per sue quegli , volontà una concupiscenza dalle Roma conosciuta della le e legge. Questi sua allora era furono e querimonie sue la e angustie in e Soltanto, l' altro per le istinto un furon di terra quanta per le genti sangue , costruttivo ROMA E più sua avverso ai e gimenti, regper distrutta continuamente nazione. e re duraturo in la discorde, suoi organamento fu fu lacerata carne fazioso si distrusse una Giudea della sé. Fuori e 172 SION i^orte della città dalle ai re, È la molti i Greci, Tra dalla dalle suoi dal sorse fiore il Quando Sion e le i potenti e podere sugli monili che le urlato «annunzi del mare o terra, come e e tanti o e mare figlia del meretrice « ebraico non annunzi che dalla ha urlato deserto, sin dalle faccia del mondo. di cui parla il profeta radice di della si alzerà. il e Jesse, Sion portano belle chiome ha urlato il frecce dei mare, la gli tempesta; di Moab, Damasco, Tiro gridando e un come dopo e ! canta pesanti a archi scagliaticontro esci ! Tu zari cal- contro casa casa » » ha ; tesi, i la selce come come l'Arabia che nemici, sonanti contro e popolo facendogli balenare contro e un figliedi le aggiungon e povero e : » contro che sua plebe sua lo custodiva rampollo lui della fango mare il Babilonia del il sulla impetuose deserto, navi Persiani, rivoluzioni, sue dal vittorioso al pesanti» dalle e gli zoccoli ruote contro poi"olo pi'ofumi ; quando e aguzze hanno hanno i , rubano le donno. e rivoluzioni. lacerata, cuore opulente podere, a occhi cavalli di profeta che il montagna, l'ampollo un donne adorni, sarai molte e carne la come radice dalla guano se- schiavitù. sua grande sogno ne stato. quarto schiavitù più profondo suo spunterà tua non politica, la impone sua umiliazione, sua della e veramente urli, perchè conterete schiavitù profeti,tra origini,un Sorse le sue dalla ira, calpestata dai il la i potenti contro nazione. , sua terra ha re del le e diventare Eppure che i potenti, consigliere,maestro e sono rivoluzioni mai E ha loro profeti, Eomani, le potè « i Assiri, i Babilonesi, gli Egiziani, i Medii, Gli e e contro rivoluzione politica della Contate i diventa re , politica. Il profeta allora e i contro percliè spariscano la KOMA K e e i carri quando lei i suoi l'Egitto, : «Gettate rigagnolo settant'anni quando ha scagliato,si dalla d'oblio tanto leva lato uruna SIOX meravigliosa sua « sarà E del molti verranno monte del del le delle vie, poi^olo, né il Ecco la legge, Ed ei sarà sua Koma. placò Per nel sogno e dell' altro. briganti volontà mari come diversa secondo da mare la e a e gli altri ebbero un ad e impero alla al di dea la Giu- grande della pari tinche la e pace fu ebbe non , nella ladri e di primi potenza di quelle ladri colle sul torno in- agile tra' Italia fortuna briganti di e ben che si dunò ra- il deserto tra il , primi incoronarono di realtà le e loro nei fortune sono secondi glio l'orgo- conquistatrice. Gli missione I di degne terra aspra nei una volontà feconda concupiscenza trionfale. poeta rialismo l'impe- e sogno si radunò nell' idea Ma furono la di nell' David giunsero incoronazione da e » mondo, manipolo della mezzo montagna. stirpe suo sono quel leggenda veloce, pari, perchè pari di di quel manipolo intorno e paziente popolo un la nel nave impero stirpe, la di dell' Romolo, a suo tro con- il mondo. I discendenti che il il ; fu vomeri combattere. a gesta senz' atti sua dominazione di anche vincerà con- spada popolo questo all' e faran conquista del ma ; conquistato la E' nella genti ne rocché pe- la parola il nazionalismo ecco fu vittorioso e la questo ed la più batteremo, delle loro alzerà non ripensare placò gesta di Roma anch'esso spade ebraico. si quanto il mondo, ed Gerusalemme da e si eserciteranno fanno Roma si lance; popolo che pace al Giacobbe di lui giudice delle e messianismo, del le vie e verrà loro popoli E saliamo e di casa si alzerà e genti. andiamo Dio del casa le : , sue Signore. falci Venite, — alla e popoli molti, e della monte lui tutte a dice e i monti tutti di diranno; e Sion il amore , Signore da cima di e fondato correranno insegnerà ci speranza giorni la sopra collinee soprale ei ultimi negli Signore di voce 173 ROMA E mondiale ebbero il la loro e uni ad una missione gnata se- Cesare i , se- 174 condì la ebbero il ci perciò E i impero bi missione fu perdonava popoli, fondava città i dovunque trasformava genti regioni i^iù gente, sulla le piccola una a dell' debellava e innalzava archi lontane. Ma riva i di fiume suo subere della sua somiglianza e dentro del e suo trionfo di opulenza sua immagine sua col reggeva soggetti ronarono inco- e Universo. Roma della segni grandezza, e i civiltà, e , poneva che profeta un signore tempo un da segnata Jalivé Dio loro ROMA K SION lei le viveva divino ana , piccola pur stirpe di la fra piccola in regno Tevere e in Eoma il di patire il e nuovo di e della angustie mare di città, le tutte per , ma deserto amore nuovo sua terre e e sangue. patria aspra il portato aveva in provincia sua di provincia, i mari tutti fino , dove tumulto avrebbe quale alle città guri!, tu- della sogno , regno grande alla e di sogno il rinnovellato nuovo dalle il umidi schiavi come antico, sogno di montagna vile e , gente in tenebre, , testé speranza di e umile suo antichissima, la suo il sognava nuova E nascondiglio liiccola gente una che di gente lo degli levate le custodiva schiavi, ali per 1' umidore tra in come nido suo 1' immenso del volo dal dietro aquile. Perciò venne allora Roma il momento la Anch'essa che riconobbe la della in ^ìortava Giudea stessa fronte la fu i)ari a Roma, volontà sua volontà della ribile. terquista con- mondiale. Fu la stretto storia Ne il patto ricordi, provenne fra come di alleanza, due tutti popoli, il più grande culmini sapi^iamo, di patto che umanità. l'impero cattolico. DESMOULINS. CAMILLO Un celebre un si congresso è innalzata nesso, i diie e la quali noi vita, Bella soniftcazione classico affamata fu imbevuta di a un creatura apice ancora della negli scuola. come i suoi gli quel di storici contrario in valore citarlo una i)er- tanto per spirito che non uno economiche la Lo Rivoluzione fu scritti di perchè filosofica,e perchè condizione Camillo i"opolarmente contemporanei francesi. losofia, fi- spirito e terza questa la e Rivoluzione. perchè e Di senz'altro, chiamavano chiamarlo fece classicismo. Camillo lo la sare. pen- classici studii prova di un appunto degli condizioni Francia disoccupata, e ancora o La fu invase quale classicismo. esponente le quanta appunto. fu rimane tutta il possiamo come con fatto come quale E insieme e lins, il quanto promosse, citare al e esistere può ha il valore possiamo vivente. medesimo ci mi negano francese ma precisamente Desmoulins, Camillo sé è nesso classici Parigi. strano, coincidenza loro i coloro A è argomenti, Questo in statua una studii degli Rivoluzione della giornalista ora Fra l'incremento per Egli Demoue e samente affettuo- continuano fu la vera 176 , Massimiliano compagno per amico leggiero mandarlo primo giornalista del Ma scrittore. repubblicano, e fu cosa nel i libri di classiche, il petto il sogno costante » eroico nato suoi delicatissime donne, di Corday. inciso poi imperiale scrittore quasi a moulins dal della « Francia in repubblicani Bruto di Cesare di di e Roma, mirabili Roland e prima Bruto, da ultimo fu Royal il 12 finì e III, Des- dei uno di lo con Camillo Roma. ordine pubblicano, re- Napoleone », per lotta Car- e di Plutarco Francia tazioni ci- di due come rinacque fortuna suoi I dell'antica iracondo Giulio della di nome di la materiato, egli portò all'ombra pugnale Vita somiglianza in n' è l'aquila napoleonica, con anche stracarichi contemporanei, che Sogno il scuola, Bruto. fortissime,madame e la : soprattutto il romanesimo e rei)ubblicana animo doti profonda, e testo, Cicerone, diciamo e zione, Rivolu- buone pamphlétaire « suo innumerevoli come rito testa; spi- numerose lui buon brio, arguzia, per scritti,giornali, opuscoli, lettere, sono nel Animo spesso pessima per in ellenici ricordi ciceroniana, retorica ebbe tempo suo pugnace una dei patrimonio e studioso di cosa Danton. suo Lucile, ragazzaccio giornalistadella vero aggressivo impeto con sempre fu poi la bella mutabile, e cattivo, quasi il bizzarro, il insieme morte a che con matrimonio suo avuto aveva , Robespierre vivace, volubile e talvolta cuore, una al testimone e fini per di Collegio Louis-le-Grand al iscuola In e DESMOULINS CAMILLO missimi pri- tempo e di ardore. La sua quando gloria spuntò ministro del venuto Piccardia, avido di rinomanza era da Necker trent'anni, di Parigi tutta al Palais a parte Parigi avvocatello tutto, da Necker al denaro agitazione in perse del dalla senza alla re. il licenziamento Egli città sua cause, libertà medesimo. per Luglio dell'89, per era natale cervello la allora sui Guise caldo Francia, ed dalla Quel giorno, il 12 Lu- CAMILLO si trovava glio appunto, Inveiva di in viva crocchio un Quando simile. che piccardo, sieur Hon), si folla la intorno di tratto mette tasca coccarda, per nazionej tutti i 14 imitano, gli altro di « sino della udì nella che esclamava: Ma in sala verità nel come accelerò la arrabbiati di vi ghigliottina insieme di quel creò tenebroso diventare un'altra ebbe tante avete ? — sanculotto Mi col — chiamo Gesù. — Come Camillo Ma anche vanto: il io che buon li Camillo uccido avergli da clemente. anche per vi chiamate Desmoulins. questa era glifruttò per che E tanti la invenzione — Robespierre al opera potè non processo quell'età che ? Quanti Ho — allora come dato clemenza ! cusa, auto-ac- questa , si morte, , né notevole famose. Era della un celebre a gigantesco Danton, moderato né di tragico processo moderatismo che, dopo miserrimo e frase, di al il tribunale — la mai il origine; E sua condanna in del uomo Luglio. Comunque, 14 conversione frase: una di esagerazione del vanto sua in dell' era del fine vengono av- glia. Basti- senza la sono così e lui. causa, un della Royal 1' con a capi)ello della presa fatto ! Sono Sciagurato — mon- colore sempre la lamentoso. grido un poi il verdetto Gironda, dopo la averlo Alla ». liziosa la de- tira coccarda; i Girondini Brissotitis des di morte giovane raduna al mette del Palais restò si dichiarò a il vezzo per speranza, Luglio, 14 vantarsi a mandato Histoire lo se alberi il Desmoulins avvenimento aver e foglie, ogni foglia una del gridando travolgente, della lo che Luglio, colore verde, prodromi Tanto verde, il spogliati delle armi tribunescamente, veemente, nastro un cbiaccliiere. (tanto che scherzo per è sé, a delle con balbo concionare a centro dell'eloquenza per chiamava lo moglie della gian stabilito,o qualcosa giovani tre alquando era e l'ordine contro il fulmine pure Royal, rivoluzionarli passano È libertà. la al Palais dei furori parigina, vita 177 DESMOULIXS gli anni ne anni del un'esagerazione 12 178 CAMILLO percliè di qualcuno aveva ne DKbMOULINS più, Grcsù e fu non mai un sanculotto. Ebbene, dell'età,non fece ei, fanno di Cesare Giulio assai pili che il latino tutto ciò sarebbe fosse nelle raccolse delle così, incubo, vero se la fu ossa scolastico. e Ma pure, Camillo Des- preti. grande maggioranza d'animo stato uno forza potentissima una romano, un importante, oggi Piccardia midolle de' dalla anche classico testo furono come in ultimo filosofici quali solitario; invece colte agì ed le sermoni poco caso un classi delle generale; ben prima essenzialmente sin nei che cui a scritti è addirittura suoi colori giornalista di ed i)oi;rimase nei i sentimentalismi parole, romanizzati Il romanesimo moulins i antico in clemenza il focoso modernità, quei galli lanterna contemporanei, relative essenzialmente di da le con testo rimase uno i suoi tutti Kivoluzione tutti ostante come della tutti e della procura il tribunale non capo; che la ostante ai)proprìò, e si il sanculottisuio ostante non viva nella Eivoluzione. A Parigi comuni, erano Cornelia, suoi Porzia Bruto. di le La Eoma maestosa scatenate. Tutta corte, la con portava mano, a esplosivo avite. di Publicola, Ma persone, e le cultura d' istinti uomini argomenti e fra di di fatti. nei barbarico Dau- esemplificazioni con del forze quelle [(recedente, classica di e primo di tura na- monarchica di seconda di fenomeno primordiali erano Parigi prende contemporaneo meraviglioso reminiscenze di il letteratura relativa questo il regna la legge Coclite, Desmoulins Camillo di proposte sue cita Valerio romane, Come romani Orazio di club nell'Assemblea, Danton eroici Scevola, Qualche Bruto. e i nomi Francia Muzio Scevola. giornali, ton, sostiene della resto soprattutto Muzio da nome e nel e scuglio mi- un reminiscenze diventate temperamenti di di donne, Tutti, prima politici e della tori, scrit- Rivoluzione, 180 CAMILLO Cornelia una dolcemente Ma correggersi. alla padre, ucciso ucciso che uno reminiscenza l'anima lins, come madame colta, ed classicismo mostri, ultimo non di meno il era la odiare ricordano in viveva antica la Caen, casa, patria e e grande Giunse senza al e che di rumore Leggeva la un in Caen ebbe la Chi la pari Gironda il vincitore E sua antichi. Gli in alunna eroica. amore che e per e nel era un sognava eroina fugata Marat, Corday una geva vestale, e leg- come Carlotta ella quando grande qualche ? rici sto- grande del parente, vinta e appreso Plutarco a Costui avendo fontana una parlava Girondini, la scena, con spesso rendesse sanguinario. Plutarco amore parte, fu in certo e dei vecchia sua una si discendente sopra losofico fi- molto e in gente, libri del scenze remini- tali di Marat. tiranno, eroine la Francia politico e meno più e l'immortalità,intatta per Convenzione. frenetico così sola, cortile. atto di e presso sognava silenzioso della eroi lo per buona una Desmou- rivoluzionario soprattutto nei e avei*ne la malattia di E della come pei', Sembra » e dell' arresto la bellissima di animatore io per dipartimenti discorsi uccise tirannia infamato tutta, o quasi, cui, al giustifica Camillo la frenesia Nei periodo lo si fu come Robespierre, pei nel Corday Carlotta da jnai di tali reminiscenze Eppure, furore Marat. di e tiranno modo di tiranno vero Francia. Rousseau. molto quello Danton la come a composti 1' assassinio uscì a accanto di pregò scrivendo quelle dell' ottimismo a Plutarco sogno, infamata popolare: accanto furono sarò calda, ella Roland, anche non non la mai, così vero, la corresse Alcide tutta tutta si 1' amica e prigione sua ? giorno non il freddo, vero ebbe ella fissazione Se « funestava a sua salvo Marat: tanti uu dalla perchè di che Corday Barbaroux, a dell'assassinio avere della Carlotta morte, o Tanto romana. rimproverò fino DKSMOULINS il uccise di Plutarco. dal seno tiranno, il Marat. E CAMILLO Corday Carlotta Roland, classicismo è di e di scuola, di risorgente tremila Marte maneggiante. i suoi per e Fu in per il vincitrice e durante tutto ciò e del congresso e del celeV)re statua a per Rivoluzione certo tal di giornalista Parigi. tutti francese quale fatto risorse siamo fu, di d' vita. vili ci- feste il e e rettorio Di- che simile del ro- barbarica un con Comuni dei città liani itaitaliane Germania la accadde sotto la in certo cia Fran- aspetto barbari. in è un valore questi medesimi tenutosi giorni a Firenze, di onorato esempio di accordo comunque ro- quadri nelle sopra rivoluzionario del foggia suoi Nelle classici Quest'ultimo dubitare non storia questa studii Campo al ribellione alla leggendo gli per di e Tanto origine sui Roma ripensavo che ammesso È una ? di fatto Un di gli abiti, per una vinto la Eivoluzione. trionfo nuovo A liberò. ne città rassomiglianza. latino popolo se come ripensa di specie una medioevali si i atavica. monarchia E a e dell'impero appare la feudalità. sua un parte contro e resurrezione una vestiti della simili stile ha David l'ornamento grande veramente manesimo ricorda non Parigi guerriein cerimonie altre Eivoluzione la chi per il vittorioso. e lattia ma- secolari letteratura una giovinetti E disegni e di di specie una Il colta. lussureggiante fioritura una cultura, una incubo, un dame ma- come Francia della parte veramente atavismo un tanta frenesia, Desraoulins, Camillo come come 181 DESMOULINS quelli nel si zante cal- junttosto nella ritenere voglia una vita, che giudicare, la un GIOSUÈ È il stato primo Carducci Giosuè armoniosa solo come maestro della ricerca, ha ha Sapeva che i nazione severo, perchè diventino di e un torica dell' ozio per poesia. Ha cantato. e la a un pazienza come poeta ; hanno bisogno caccia Ma della raccogliere la e e intorno è noi nazione bellezza studio, e la a stato forza poesia epica, poche anche mente facil- Carducci forza; il nuova con ret- passano e ha all'insolito rumorosa Giosuè la sé la la volontà mento insegna- un scuola plina disci- perciò operose; assistito fra di la e cattedra sentimentale per la e di abbondano che freddo la coscienza abbiamo bellezza, l'antica assuefatto per che lascivia cantato nuova egli alla al desiderio dalla impartito poeta : la apostolato, suo storica robuste più critico, ed furore cioè, fosse se o , popolo il nostro tanto opera poeta giovani verità italiani rigidamento spettacolo molti giovani sostenuto sempre un' gloria. di metodo e della della tutto il d' Italia. poeta fare solo essendo culto al primo stato educare della e fosse potuto educare grandezza se il potuto Doppio maestro. potuto avrebbe non stato ed maestro perfetta, e CAKDUCCI. diecine il vate ha l'antica maestro di vani gio- ardente GIOSUÈ dell'ira vate dell' entusiasma e romano intenditore nostro popolo di la e sulla di e celebratore dei età dall' epopea ogni per , Francesco faccia fasti linea dei mari, dei del cielo e fiumi diruti, nella da ricercare un e ha l'avvenire è canto suo talia. Nel risorta un'opera si è L'aver liberata giovani à è Carducci. in compresa Passò storia Carducci è fnittifera ; un e di poesia l'innovellate sono prospero si da successo, partono Uno un parole per dal poeta desiderio sibile pos- passata. dell'antica lo per voce il meno d' I- sorti rinnovate è veramente plinare disci- dà una fare di lui questo plice sem- cantò. Tutta una e sue golare gloria sin- apparenti discordie, Transiit : bene/adendo. la sua opera di che si e sarà e morte da Carducci, si ora altri molti come di forme che e i solo ; molte rinnovellandosi dal semenza vediamo ora quella credevano stanno derivano per è stata cui Giosuè italiana letteratui'a con rami tronco. spirito straordinariamente dipartito paesi da nelle quella o fosse grandezza 1' Italia ammaestrò periodo grande sentita duplice missione, può moderna padre; un numenti mo- cantando. e della priucipii,s'inizia prosa Si quelle due ammaestrando Nella se fede, nazione, una nobile, concorde jjura, di nelle questa magnifico elogio : e vita, Giosuè nei e trionfa. e incitare e nella ; si è Carducci esercitare saputo monti , perciò e vaggio ser- nell'intimo dei il ritmo ; trionfale Giosuè di canto e pensiero di speranza lei sulla di ritrovato meno dell' antico stile lo lo per nella e del alla secoli immortali figliuolopieno suo rifondare Questi storia nefasti annibalica e canti nei dei e della voce ricercare si è sentita nella e tanti Crispi. Dopo redenta patria il , , luce d' Italiani milioni trenta garibaldino, spirito perenne e patria, tragedia 183 CARDUCCI delle Odi versatile ha barbare , di vedere e di provare e fecondo percorsi nuove si è molti cose, GIOSUÈ 184 di arricchirsi nelle contemporanea è ed esotico il i)er per merito di là del dare ad in è non in bella necessità nima italiana di dei età le è le tutte ma antica stato stata risorta ; da secoli di , potuto sollevarsi di tentato riprendersi i fantasmi ognora italiana d'impero secondo prosa il del di ricostruirsi e palpitasse col genio e o obliandosi de' di Lorenzo pieno stagione ritmo Machiavelli, del o si o e disperazione ha di ha speranza, verso talvolta periodo latino, la cantasse sua requie di secondo che Sia nima l'a- un'ombra strofa rallegrasse nella Medici, a- i dolori celermente di Dante L' tata tormen- fra che ricordo. vigilanti di quel universale, del Poliziano breve una per una della stata momento un che sterile, nazione. n' è le volte tutte e ducci Car- dal quasi direi a un nostra. il ricordo sempre concesso volte è dimenticato mai ha umiliazione, sua luce ; nell'Italia idea sua gli errori letterarie con attraverso tentativo un stato sorti compiuto né suo svolgere a patria classici al letterarii (giova sperarlo) capriccio, storica non della avvenire cessaria ne- italiana sono , metri un forza Questi è Altri periodo politico della altre nella e in sorgeranno stato come e carducciano. classicismo al tronco i rami per più bisogno armonia raccolti. diffonditore e il classica foggia il forme la e potente e d'ogni parte Il rinnovamento arti' solida e pura semplice elementi grande un più le sentito natale umor vato gio- avuto di riaccostarsi mosso, un si è hanno fra ha dopo periodo artistico,forse grande che d'una più Ma trarne la certamente e libri vita materiale materiale questo a erasi continuatore nuovo lui nobiltà comporre il diverso e la più violente, e , per molteplici è libri donde come a ed i suoi letteratura. ritornare stile, a Di cogliere insolite copioso un lavoro. ridonare della robusto i suo con di umani, vibrazioni sue patria comporre popolari di in tornato motivi nuovi di CAKDUCCI misurasse, rude l'epicaelegia dei e nuda sepol- GIOSUÈ cri oltraggiati col Foscolo, La avuto avvertiti la fra e di risvegliare il popolo i secoli detto con ordine un recondita di quasi sempre vittoriose : e Nella questa le un'ombra la un'altra voce letteratura condizioni ritorni a un'ira, uno spasimo, non , papi del cinquecento di del e magnifici, restavano Dante per ordinatore diventare ; fa chiuso della muscoli vita e della suo prosa compagnata ac- stiana, cri- nostx-a mente romanaessere universale così di sogno del il fece nei egli pace suo senso , ma I serena. , avere per e sieratezza spen- occorreva ; essere una quanto per sanguigno : passato poteva piena gigantesco pratica hanno nel ma pazzia, papi , sua è poesia patria una com'esso convertirlo più ingegno chità parte dall'anti- : romano il tumulto il Machiavelli essere occorreva entro dacia, au- tragedia. nostra Questo seicento, sempre col folle classicismo coscienza idealmente egli ma stato popoli stranieri, erano a lamento, stato uno è l'eloquenza con nostra del sostanziale. un verso attra- ; di dell' politiche della classicismo un la inavvertita o papale, divisa, soggetta avverse archi, della detto atto opere bisogna dolenti un genuità, in- tragica chepartedall'antichità. , e diceva: tragica che i varii morali tutto terribile una o È voce avvertita ragione di le sopra quasi sempi*e da con numeroso. anclie trovato ri- il rievocare è stato frementi, e chitetti, ar- infranto tanto Napoleone di colonne si stende è non parole, periodo un degli , millennio. in Italia voci senza arte sua scultori tentare, per romano, grido desiderio, della segno un soli Cièche mille da un in E da noi di ricostruirlo. di e liana ita- glispiritia ricomporre l'antico, quanto venerare letteraria e Un jjolitici. scomparse di vita sua incitava proprio sogni poeti, degli dei rovine linee è che dei mente , le poema Ciò della storici degli un di , Così antica. l'aniiua sempre continuità una inavvertiti o 185 CARDUCCI dovè mana, ro- tempo; romano nervi e nei piegarsi e (ìlOSUi': 186 fare un'anima, ebbe di doveva dei ai Medici omaggio suoi ricordare Giacomo triplice sorriso del cielo per vi politico della patria nostra è mondo il fra rosi, genedoveva ; Dei degli camente elleni- ripugnante del e quei forma una suolo egli ma cuori diritti esotica dissidio e del i , il passato Sempre del posta com- verso nei entro angoscia tetra una Ugo più classico vita sacri chiuse Leopardi serena virtù sono nel di riverenza la delle che anche tempo accendono barbari trionfare. energie eroiche; sentimento testimonianp ai di e suo nel che morte che Mani. dal nel Sepolcri,armoniosamente elleniche sentimenti, e suoi oiieso della segni clie decadevano cornei eleganze essere CAKDUCCI italiano. mare lo stato morale letterario risorgimento al e del classicismo. liberata Ma, classico Giosuè intatta dinanzi di morti ieri, eroi dal stile,il ritmo, della tutta nella l'usata è non direi vita. hanno mentarii , fresca, ancor vivi^ 1' antichità celebrarli ; la con più. e jjura egli è lingua, il lo la forza con più profonda razza. certamente quasi eroi della e recente celebrare sostanza esclama l'usata Odio odio Roma dell'antichità,o meglio il Carducci Quando a poeta nuovo, iiredecessorij prima epo^iea ricordano destino l'anima vibrante nostra che della una da il de' suoi storico il poeta sé ; ha a l"oeta mandato perenne ha Egli , o diritto Carducci, Roma. terza i)atriaed unificata,sorge più con , sorge la di Fino razza. al visto di Cesare tìor un e suo le : poesia... rettori Odia tempo legioni il sacerdote co l'usata da egli parla ma , poesia, perchè secoli e con i secoli passare romane salire di la tacita nei un odia vanetti giocom- vergine 188 GIOSUÈ Questo di riflesso un è non cui è ma ; della di vigorie fatti Perciò è ogli vasto, ed il hello sincerità della lezza bel- cantore nuovo dei cantore la gnanimi ma- riviste molte Armenis — insignem durante popolate di di rileggere mente: a sapevo Parthis Imperatori — antiche Avevo erano Germanisque — liane Triumphalem — intorno cose saziarmi che in Roma a delle mi- si potevo trionfale imperator devictis e vaghe. e rigiravo e l'entusia del- precise e trovavo presenti. rovine, colonna della Giravo delle della e prosa molli dall'incanto preso vive sua romanamente cose deserta. quasi senso robustezza, l'ardore notte, mi una erotico , della jjarole cristianamente più Gestis — è il nuovo georgico doti somme dell'ira ; dire Maximo — il , Aurelius rebus la son l'iscrizione M. le giganteschi. Non fantasmi miovo , natura, E aureliana talvolta di forza Carducci poeta settimana, colonna giorno della È vita. in piazza Colonna, che alla della Giosuè grande di scorsa alla intorno il sono invece La fede sale univer- italiano. e salde, namentali particolari or- estrarre possano ruina una , dell'uomo, specialmente dell'uomo epico. poesia sua corrotti profonda, sostanziale, sana, grandezza^ feraci delle poeti vita, l'ammirazione della e i letterario, meramente elegantemente una professione l'amore dilettantismo un costumi da mitologica più CAUDUCCI Columnam — Pio Antonino Patri — dedicarit. A , nella quella se di di attività rammemorare possibile diversità della romana possente Certamente, un'idea venne fosse iscrizione l'ossatura storia mi tratto un pensavo e , lingua ne bronzea, sarebbe ; mi prosa italiana la avessero la avessero e misi alla tanta che sorgesse eloquenza il unita riodi pedi natura e fatto. un patria necessarie trionfali ; sarebbero eroica, iirima i cui fosse ogni parola necessaria tasticare fan- a membratura , avvenimenti con una strana genio a tanta capace una ere di brevità GIOSUÈ e semplicità. allucinazione del superfluo saper e mi Ma accorsi che Il mai genio lapideo nostra virtù sommi padri della stile nella e nelle passato e almeno o Machiavelli si non era letteratura. nostra riappare miserandi al e di romana dell'azione tempi Dante a vesse do- spogliarsi per fortificarsi, e anclie o letteraria arte romano, ripensai una nei in la documento dopo romano anche che ingenuità, una per dell'attaccaticcio, e tacere. perduta pareva momento, al ispirarsi del mi Pure, 189 CARDUCCI loro loro vita rosa opeche opere , grande sono dell' a Così fa mi e Carducci. avvenire parve. passa quel con scolpire l'istinto capo del monumento il Ora geniale attraverso pensiero è da della Dante di tanto grande parole mento ammoni- che è cessario ne- vivente. che aggiungere che razza e il l'ultimo parte Machiavelli, a dall' è cui chità anti- Giosuè ALBERTO Visse nella solitudine l'epigrafe che Alberto 10 si potrebbe parlo come bisogno di ne esperti delli « di umani conoscitore di trasporto al Dante tanti nel nel va una solitudine dello tomba è scrittore se anche il conoscitore il che presente all'esterno, dal d'uomini Un rale mo- è diventato Ulisse rico ome- moderno. il mito quando mondo nuova colui Per materiale. e non essere per come molto. dall'interno che ». concepisce valori mondo medesimi valore osserva coloro d'Ulisse mandò senza Minerva, il gente una e itacese re ». lo fece Sulla più grande a cercar del nave noscenza co- Laer- sapienza, nuova nella dell'ignoto. Qualcosa Cantoni essere si e da del e esteriore più profondo, Deve vede rinnovò « lontani vizi osservatore portato ziade Questa uomini. di tutti esempio d' uomini materiale, un e gli sulla porre un andar viaggia, frequenta, Ma conobbe e Cantoni. hanno 11 CANTONI. del mito sapienti in loro dantesco e la è negli uomini selvaggi, veggenti sensibilità dello nella berto Al- come solitudine. specchio che ri- moti dai toccata snlitarii clausura nel del silenzio de' le in anzitutto il Ciintoni le risponde: paesaggio, che Sono le guardarobiera, una un la dire gran che nutrice. donna una ha mondo, vivere genere fatto mai possa ed a umano: e essere morire lotta non 1' come di per in fare un vizio lotta di e di dere, ri- per persone « È capitali come donna vero male temperamento perpetua grandi musi, genere, segno. una un come bambina, una virtù E medesima. signora attività, mai E — di nota basta tre con potrà tratta Ma Dove, — fantasia, bambino, di e novelle di vario di della e un rettitudine, la schiettezza, non di novelle monio De- signora. voi. a qualche signora, una la intorno Cercate nel buone dimandato aveva piìi comuni, persone dedicare di vedere comporre il come Cantoni Il Orbene, il modo Per rilevando alla intorno sono nobile. è quale si vuol affetto, di carattere, semplicemente sottili attraverso spie stile che novelle. disegni cinque d' — ditazione, me- raccolti sceglieregli argomenti. gli — della i libri del Cantoni e la comporre autore. ? traccia esempio onesto signora sapere si trovano come le dello coglie appunto nostro stile il loro Sono Fra demonio una stile si del conoscere II vuol e piano significa scoprire verso traccia. tenue scrittore ad scrive dello di di viecum letteratura bisogna più intitolato uno questo alla la tracce sibilità sen- sommessa, E medesimi. se loro la molto. quali si vede loro Vade in piccole sulle loro i)er simili loro vanno Basta conoscere è parlano solitudine. della e parola scrivono, religioso, Quando luogo un loro La è sono solitudine loro silenzio loro E rumore. sensibilità. della del senza ; la sensibilità loro la e loro cercbio qualcosa n'è della essi i"erchè suo sensibili è nell'accento sente perchè lontana delicata raccolto ve vita custodia la e in come della perchè troppo perchè Così più leggiere immagini. le flette 191 CANTONI ALBERTO con tutto che al a il piccoli dispetti, 192 invece e che a vivere deliziosamente così ? gente buona nella donna supponiamo — mani si trova — ignorata. Ch^ in d'un altro Che avverrà dei mie da suoi amori piìi che tribolare 1' troverà prima coi coi fa desiderare Come Cantoni ci dice dello professione della de' sorride. quel buon è buon che della un buon appunto pensiero « e questo nella potrete fare Demonio ? Lei Il » parte venuto senza droni patori servi- senza e ci disegno di si dice vita, che bene 1' arto, può con Il si fa carne dove suflScientemente il e non stile, è molto che qual diritto se è suo sangue entrano bene, purché non da rarissimo. letteratura, dell' come demonio lo e venirgli mentre comune, Alberto artistica^ e scrittore. E solido solitudine letteraria ci mostri non della senso stile letterato, quegli come diritto dello fede sua dell' arte. propri simili,è E !? è rabbiata ar- quella che le le del ed vita: che padroni coscienza sua uomo senso ha senso la il demone senso Cantoni Voi è insieme da servitori, vita la tratto nella agiata la con 1' unica o data» novella. fa Come Buon ai nel stile sorride addosso accennato, quale ai addosso ho uomo. ne la ed e un manca avuto tranquilla dare quali dare a patire poi, non ì Lei quali abbia il codicillo o tutte 1' equilibrio morale appoggio, dall'altra meno che per le se gamente lun- e logorarsi a le Benevento mobili si disamora se di farebbero non programma, soddisfazione di ancora fra quarant'anni a nostri coi Seguiterà sola galla Questa « posseduta comunione, a sempre tratto un monile un prima venuto ? tenacissimo suo dalla cognate ? E quattro io, so testamento di fare pur fin dono biancheria nostra ad tutto piccola fortuna, lungamente una beccato d'imbattere invenzione. tenue una finirà,Dio quando noi abbiamo Basta » ! E bene che disgrazia ci s'abbia sùnpaticissime canaglie tante con mio, questa 1' CANTONI ALBERTO Il arte. stile,quel d'ogni stro no- gli artifizi. però non ALBERTO veniate mai meno condizione mai finché in esse tutto le colla che quando da è delle scrivete,e scusa anche lo l'artista scrittore, Si può che molto ci di essere riesca può somma semplice, Qui comune. sebbene il e forse fatta da individuale d' arte sia medesimo se stile suo sta ha si deve e attenga e avere debba E voi diverso vostra ». Qui ciò È più salità univer- nobiltà e la che ogni AI artista si sebbene , del retto sia quale popolare. proprio suo nere rite- 1' artista di classica provare all'uso ci deve anche forma una carattere e linguaggio che lecito 1' arte ebbe attenersi pro^ìorzionitra grandezza con aifermare un le e in appunto individui potrebbe di cosa fetti af» tutta quella in cui , contrario vostro. voi, tutta rapporti e nell'opera d'arte. nascondere a sui di opera degli l'uomo. e essere nale perso- profittatedi questa non lingua una discutere generale che carità voi essere qualche sempre parte , a Siate dantemente, abbon- in senno V tutto ben proprio coli' agilità e gua tre- artista; vostro modo concludere. per imbandirci il un imagini avrete gli altri,ma per ciò in d' spiegarmi ed grazia né pace rendano di flnclié, per raggruppino Bisogna « : né sima necessaris- non cosa trasparisca schiettamente ne tutti cioè scritture ; vostra ricchezza la fine verso si non diate qualche toccano l'antica dirvi per particolare fisonomia mettano quello che sto vostre la vostra non novissimo, vi non tutte compiutamente finché che : che questa a 193 CANTONI linguaggio nazionale. Ma nel fuor nostro di tutti autore a credo artistico petto demonio e e è principii ciò che nel e suo letterario. cervello fu dell'arte; selvaggio , nei egli tenne libri ; e e per è degno in di lode la sua si espresse nel suo veramente nel suo dello prodigo seppe più fede Egli port"" il demonio generoso suoi che quale s'intese medesimo, opera se i di tutta stile,obbedì al sé, egli solitario prova che 1' arte 13 11)4 ALHKKTO dello è scrivere lo secondo della esempio di eleganze in buono italiano e simili. del e j)er la Il volumi, che demonio di punta senza più simpatico, rende che uomo strane che ho volte V Humor le essere ciò ne Certo anche e che ho può alla opinioni sé una certa che intorno radicate Rumor Nel sé si che bel paese il sorriso di di po' un cose curiosità. Più bontà né alla fatto le ha d'animo, chiamare essere un umanità ama. nel terreno Le tenace di tutte : di e ? viste che la indulgenza. né tezza. spensiera- uomo alla sue teschi. Grot- dimenticato insensibilità deve del- Cantoni, si è si debba le sico clas- lo , che i suoi me \}wò dire o il per il che Alberto alcune per egli Paolo, sua dimenticato, chiamare per e sai as- Scaricalasino, de'suoi di le viste politica,e probabilmente tra di condanne si accorge sue n'è diffonde anche, di della cattivi i)ietà.È filosofo un Se fatto senza si detto di abbia ed quel essere umorista. re composizioni moderno, giudice. non Ci le di memorie filosofia sua soltanto scritto e tenera parlare muovono un Credo Un acredine senza sembra classico E sono stile,Pietro dello ha sommesso e alquanto e sorridere necessario Cantoni il moderno, Scaricalasino, là...,è È risata grossa letterato come Cantoni piano silenzio. grammatica. soltanto Alberto E fica signi- volontà. possano all'accento suo Il sorriso sarcasmo. ha propri si conviene che volgari un dei solitudine e tali bene la di privo non sci'iver più di buona uomo un lodevolissimo e sorrise,fu molto zioni tradi- nostre familiare i scrivono e delle , per uomini che ridere sorriso che artista come cui italiano, , lezioso, ignorando e scrittore naturale non in pensano onesto raro ; pazienza; scrittore che scrittore sano raifinato lo Insomma e tempo un scriver sua buono popolo nostro lingua nostra , e fu scorrettezza spirito del è tremenda tormento, italiano, di quei pochi veramente È è lavoro, qualche con pur CANTONI il società, opinioni delle quale ed sono tradizioni. 196 ALBERTO nanzi che e alle moltitudini. di racconta spazia per è il Cantoni sorrida. Il suo è re dabben'uomo, senza che è tra il vecchio che re Egli può che è e è un delle sue memorie che abbiano di credo testato a dell' anno gongolare di che salva amabile abbia dove a bastava 1000 medesimo che ci sieno re. perchè è ciò ribelle un e cemente sempli- di quanto e esempi di persone tutti gli uomini e di riuscire. Almeno che uno della sua adesso ! Voi filosofia. Vi In questo la commedia quanto levato nazione,il suo con buon in sui vertici sorriso ha la tina mat- sentite è prima si svegliasse vivo è un comica : con per un more l'uniero stra- romanzo lo scrittore del romanzo Nord, il Cooperus, ha rappresentato Lo scrittore regalicoscienze moderne. una vero po- nato ribelle. È » giocondità, la propria regalitàalquanto ma intitolato Maestà. per un omiciattolo, chè per- se favore un ambigue È di lui un viva essere fosse non un di essere lascio io. Vi così poco re Non « può dunque a tutti , se la volete , la ferma vata persuasione che la umanità non si sia mai trocosì mali passi,perchè si vede assai più a come ora in altri tempi quel che le manca, s'è mai visto e non comincio mia re se potuto fare sorride di ancora. diventato esser il testamento che intorno. che di nuovo uomo, un Si sarebbe re. un si vede Sa sa. coscienza età lo sa, ed è umorista ma poco, è non stato rabile mi- antimonarchici re degenerazione in per vasta tempo. Come quei re Ora, è quella che di un ai vertici dabbene,senza uno che sarebbe ben lo ciò e nella nostro uomo essere generati vengono del un in essere nazione. viva penetri e condizioni fatte dalle stata dovrebbe o una regalitàstii generis, quale una e che la storia di e si trasforma Il sorriso ascende coscienza una come scrittore Lo medesimo. se il territorio come CANTONI la tragediadi italiano ne certe ha rappresentato gusto latino. Ma si sente: e diffuso al sempre cosj)etto di lo stesso ritmo, lo accento stesso 197 CANTONI ALBERTO Il sommesso. il come re, è autore, suo un solitario. Ma è perchè così, dietro andassimo non di quella Un scrittore. così è Non perchè molto visto intenderne Perchè conosciuto. e milioni di un lontano come potè non esser riesce solo uomo uno vedere potè milioni e Italia in celebre Cantoni il solitudine, nella vivendo molto conoscer render a se Se lustre, un'opera e basterebbe umorista re conosciuto. molto frivolezze a , e è non a riescono non a , scoprire è ho Per questo uno scrittore maggior troppa parte ho ne che cascante schivo rivelarsi testando morendo merito un artistico, I)ercliè nell' ultimo atto l'indole intima e e di più selvaggio ottimismo un grande suo radici Stile conobbe lo la sua pudore. stile dello perfetto di gli uomini, molte mi né E che dovè dell' filosofìa E di amore che fu e È il l'ottimismo in ottimismo o ma è tario soli- la rivelazione accompagnare Forse non molto; uomo simili. re suo vivendo commuova esistenza. questo egli beneficenze. volontà suoi nella di beneficenze le buona dei sorrise quasi dal massima una j)iù segreta cordiale tutta per e di di morendo Dissimile quanto. il far giudichi perchè in chiuso vita sua Soltanto lavoro. lasciato ha egli gioconda, la agli uomini lasciò che ancora contrario al perchè tutto sincero, e fallace. e tutta per nobile suo seppe noto e onesto perchè morto, letteratura presente scrivere voluto del e poco lo malata, fu clausura volle nella fama è che ora saldo, sano, , noi tutti scriverne voluto italiano merita E solo. uomo un ha le mista pessifu il ultime scrittore. un uomo ne sorrise che e vàsse mori nella facendo solitudine, del bene. CARLO Nella le nascita morte sua la di della un che di accorgersi fu nel in ad mezzo e sangue e col questa impero francese furia, veneziano a che e immensa de' più antagonistici, più fatti distruggeva tra energia e pev e tipicamente ad in poi si ricreava mento quell'esauri- decrepitezza vastità, alle senza anni 55 sera mi- mezzo ignobile dai E più sino in pi-ima gioventù moderna per più ; si fu morte mente propria- agonia sua anni l'estrema la assistè non 55 furialmente. tra ; rivoluzione esaurimento sangue della la tra la maniera mondo un conda se- pochi giorni dopo alla ma sino nella finire, per la ; terza, esistenza sua Venezia finiva la sua XVI. la Cioè, Venezia a Parigi; a accompagnò terrore. mondo Toma Ai"ri- della quella rivoluzione piena Luigi di morte, del porte San rivoluzione morte è rande memo- 15 1707, prima andata trascorse la e alla in di Goldoni Venezia di date tre sono Febbraio La sua Parigi a decapitazione Carlo 1793. della quella ci 25 : parrocchia nella è altre Febbraio 6 1762, le tutte sopra Groldoni Carlo di vita GOLDONI. della tra del colo pic- civiltà due cioè antagonistici CARLO dell' umanità storia la elle fu soltanto fu E così perchè egli ignorare. È di giorni i che guai gli gli Ma vista Goldoni fu XV Luigi d' e che pensione suoi del aggiungeva: siflattamente dobbiamo bisogni della che veniva visto sua questo attributi passo ci Questi e con a XV che con calore il patente in sia quel regalità.» suo altre Si può cose rivoluzione era di dersi ve- e dai una pensione stata tolta. rammarico fuoco tessero met- venissero vecchiaia era gli tori agli at- le tormento gli gli che perchè alla di timi ul- ciò uotno l'incasso richiedere e il far il una Negli 1793 dalla di godeva un fra quanto Parigi scrivendo defunto, malanni, Luigi della ad più grande suo esprimei'e la in figliuole che pare apparteneva compagna, gettarne gli del suoi da come rivoluzione. credere bìenfaisant il nezia Vedal a delle il 17 Febbraio Goldoni dai dalla Clavière. vedova che costretto in se Il che ufficio richiese, ma Francese « stati retta ignorasse sanno vecchio tolta la della soccorso mai arte, sua patria, d' italiano ei il Bourru. su della tanto non suo poi ministro al Teatro gli fu gli almeno amico, potere questo giorni pesasse, che maestro per sono fossero potesse immaginare, ignorare. I lettori anche Ci « : dendo allu- e scritto. credere bisogna facesse si ultimi mostrò non 1' ideal come che lasciato ha l)iù punti l'ho Se l'esercizio arriso avrebbe così Venezia circa può uomo d'Italia esprimeva ! Né » procurava più saggio governo in turbolenze si diografo. comme- negli : amico un opinioni più approfondite. avere fu ad egli perfetto episodio egli che ciò a del tenendosi man- passo ignorare quanto questo scrivendo rivoluzione delle Parigi di vita sua medesimo, se seppe caratteristico alla a a più beli' esemplare il : ricordi, il Goldoni eguale sempre 199 GOLDONI che per ha non mati consu- supporre dell'esagerazioned'amico Io e che di be- 200 GOLDONI CARLO nefattore, dev'essere ci certo ma anche di l'ottuagenario indigente, coperto fu i nuovi. per se e superfluo tempo, quanta ma si Prova aggirano dama cavalieri degno forte assai ben nel che già non tanto vittoria ancora e suo di non sostanza è vizi non volle nel averla in per cautela. : sino Ed in già e corona l'in- quello i nobili potevano esistevano Sopratutto essere. ad che an- di fronte che difetto, del E che nobili cioè, e altresì pone stessi se quanto, fece insieme. per può ebbe lo di sono riprovevoli tempo suo dama; vi riconoscere dal quanto gli che : vente, ser- la e medesimo se medie com- cavalier del spesso lungi del le tante Groldoni più ragione suo fra l'indegnitàdei commedia, avevano e è dignità borghese e contro quest' intelligenza storica sua quando dame Il della storico i loro por lode. tempo ma ; il fatto era oggetto essere seria tirate condotte di di anche questo per terlo met- a e II cavaliere molte e sentimento quel fonnato era serventi liano ita- costume, ed è mica co- del tema il costrutto vis e al il sorventismo che essere siano prudente segno tanta costume costume intorno dia suo commediografo del ne è altresì al pur ebbe un'esagerazione quali commedie ridicole, ma in il ridicolo stesso. se piìi,se nessun il Ma contemporanea di note ligenza quell'intel- sia Il G-oldoni accetta certo così e esempi. natura un mai E realtà, come tante citare che di più. come egli \)er sì molti di ebbe vedere quali La si di un a luce, che delle superfluo cauta ne riusci ridicolo è non ordinario per che commedie, rammentare comprendere in sue sopratutto e ; delle droni pa- voluzion della ri- personali. della l'intelligenza un'intelligenza media, è : effetti niera, stra- vecchi comprensione una gli per terra i suoi dono in anch'oggi vive c'è Forse vero. debiti,in rinnegare a qui altro molte mostrano di E non ebbe il Goldoni lo davvero costretto ilei un nella fatto certo questo guo se- egli è CARLO il appunto dalla l'avvertire noccia. si Cioè, è ebbe lecito lui a riso, del col di Ne molto l'esistenza passare alla nelle notato, d'uno Pantalone È il buon aveva se ai male. le le età la età lo in stato d'animo, da lasciato dire nuova il mondo che e il è o da mondo Ripetuta l'ha come col e E lete vo- *^aggi e eccessi di la tutte filosofia,la le tanto 1' dire, sime, mas- energia data quella massima : tevi ama- in tale le guerre, altre certo sere es- di volta tante trovato. Goldoni La amici possono in una l'odio attraverso civiltà. più. già non umano così detta stata che se gli sono per stato filosofia Siat^- schivare non vita è bene, male, pace. quelle massime uno pace, che, sia pure una un'età, di cui il sentimento, vita, espresse state e il della veneziano. il sentimento certo forma in e Come tanti dire, queste vero a cauto comici. Fate nello sacrò con- borghese fate non mine ter- grafi commedio- mercante comune state e un fiacchezza, con sono ; al iirediletti,la Goldoni. bene che della quanto o di ciò concezione del Cioè, tutto. ma senso mores. prototipo. de' e la Goldoni da il bravo le arte ridendo filosofia una suoi specialmente massime ; il Amatevi tali in e anzi av^er ai mezzo filosofia,come personaggi tempi volete mostratevi la Bisognosi, ^^enso, aver tutto dei de' corso miei, È in un' sino il costume commedie sue buona. di consacrò che guardingo, il nel- e pubblico di ! Carlo varca facendosene esempio risulta lo se o del costumi commediografo essendone suo i gastigare guai ma il genere misurato, di favor Castigai : preso ciò e 1' esercizio motto tutto stessa, se giovi le del con per in che ciò vive favore quel antico del pure chiusa quanta commediografo procaccia in tutta j)erfettamente Il quale perfetto : nell'essere commediografo arte sua 201 GOLDONI niera ma- ha mato for- volte ha si non filosoficamente può mente social, moralmente, abbia fatto il piìi piccolo passo. Il 202 ( veneziano del ), : è buon il il primo il il lume dolci della di Grande fu un il Goldoni le con Grande. di lume dole, gonA luna nezia Ve- prima dolce la dif- rono converti- poeti gondola Fu etico Canal pel portata in Carlo fatto altro un nulla al superiore ebbe si meritavano come vile più a' nostri quantità giorni qualità e Tale trovò Egli scrive la in ed un' per filosofia sarebbe un di senso), dell' arte è di lode così e altresì ineffabilmente (e in di un spesso da sue sua nuamente conti- sedici erculea ricordare, senso leggerezza, leggiero. liana ita- della prova questa che adoperare perchè quelle obliare ad ricordano come Ma anno. la lasciò. letteratura teatro fecondità fecondità prova fino come francesismi. l'usò, tale spesso, che an- italiana miserrima leggieri della uomini animo, suo di Il vile, vile letteratura tale scrive e storici piuttosto da prova il e per lingua. letteraria romanzo, molto grande in composte la Goldoni, lodevolissima stragrande è il , .sua nel e altra Gli ebbe davvero della vocaboli, deturpata più leggieri per se di lingua fretta. i teatro pessimamente parola pensa quella che nel nell'uso : pensiero suo fu non lingua una il di Goldoni tempo suo italiano settecento alcun mercè Carlo erotico sotto e ria sto- veneziano. altri poi i canti e nella sentimentalismo che e tempo. suo popoli giusto. e sentimentalismo luna amanti del gia ener- vita. In una dolce certo lagune Canal pel cioè di manco prototipo de' duro fermo, dolce più ziano vene- , dell'addomesticamento di dalle nel s' intende un addomesticato più poeta fondentesi ben borghese senso rappresenta commediografo è d' animo quieto vivere, per aristocratico governo dei del veneziano stato stato , comune poi)olo lo decadenza della amico mitissimo, ebbe veneziano commediografo Il GOLDONI CAHLO che di non un sua medie com- tica fachè perha cetto con- 204 GOLnOXI CAKLO costume, pronto di e costume il l'idicolo cogliere a di carattere e insieme, dall'occhio nell'uno semplice, ingenua, transitoria realtà nell' e altro, nella dell'uno, eterna l' del- altro. E si è non Venezia fu del storica frase profonda più ai suoi di suo fu il teatro riformasse. volontà sforzo lo e qxiella noi fu tutti che si curò hanno per e e E arte. così tempi, e parte, una maligno forse levava che de' dal sangue. nella E fosse si e la , Per ancora. del tra morte di un tempi la psicologico anche e per questo con le perciò forse il dall' noi le in derna mo- cose mondo amiamo altra. resistono: componeva, nuovo tra, l'al- e letteratura, ignorò gli avvenimenti putredine, uomo vita presenti, benigne. Ignorano le di acerrimi della i)assaggio, per doni Gol- la l'una fosse cosa violenza giorni suoi, quando minava Nate nostri romanzo autore simo pes- amore commedie rappresentano il loro come e quella lottò dall'animo che la leggiere, leggiadre terribili tria sé proprio che 1' vince e delle questi il e laba sil- una risorgesse fu viase verdi? e di lui vita ; per sua francese in una amarlo. indagare contro il contrasto esse di vive di e alcune ancora profondo Vita esulò sentiamo poco pur da del vinto, commedie, quale bassezza per la nelle pessimo commedia tutta rivoluzione la e resistono cui di anch'oggi Venezia come della finalmente perché sono e riforma La patì molto, Or italiano donato neppure èva in sanno chia monar- quale s'era già foggiato aggiunse l'italiano lui i lettori ma ; vi non di prima ; dopo venuto e lasciò sull'altra; egli usò borghese senso tempi, sue né che Egli ci ha non sull'una né buon comune e lettere, nelle sue ricordi l'ultima attraverso francese, nelle si non riformatore. un trovò, passò rivoluzione la memorie, sue quando sopratutto la come e niiUa , Goldoni Carlo e detto i nostri tristi la che di jjasi più di in tanto quelle senza quasi divina loio forse e noi Comunque, una I divina, il Le morte specchio uno teatro ore cercò non che il ed buon un e di a né quasi germi corregche sostenere prendere, di comune senso filosofie, subito, una a accontentò si in disposto sopra un trasformano mondo sarei io come facilmente È Goldoni altre si tanto più sua, soffrire, lunque, qua- psicologie altre e diavolerie. consimili tra detto dell'opera spirito E mondo piccolo un troppo volentieri. il perchè così, fanno infantile. ho è fortune, stessi, quanto è mondo dicevamo, buone ingenuità di per di per noi guai, giochetto un che i)assioni di giochetto loro 11 tanto. 205 GOUOOXI CARLO e di perchè di della amiamo buona so i nostri pace. come che io altrimenti giorni, ma sorto teatro, suo cosi tremenda, ingenuità una tutti il creazione una non così è com' infantile chiamo chiamarla. quello ignaro di e è Non alcune : ore. DUSE. ELEONORA Eleonora Scopriamo grande, è non noi Tutti Io si ci non rivela l'arte conosciamo po' un di tutti i giorni. Duse Eleonora ? vero , raffiguro la me che quanto ciò a che monumento per del la ancora vede paragone, la per sulla liberato scoprimento, suo un diversità, sua si e tanto non solito per non giorno un'immagine con meraviglia ci grandezza stia se d'arte Un'opera no? ? Perchè Duse mi sue il monumento che pare come scena, dalle sta maggior sua e st'arte que- a un nel armature in no pie- sole. vediamo Noi drammatico modi l'anima per cioè, cade, tutta "iuale ha Questo un noi i rappresentazione dire, COSI d'arte di e le liberata quanta lo nome : sappiamo, si i fra Eleonora con sostegni, scoperta finzione, compongono fittizio, e dire neppur della sostegni che personaggio voglio non Mentre personaggio del solo il teatro. armature, del armature precisamente, dell'attore ciò tutto le rappresentato, ^li artifizi,ma, quei solito per Duse teatrali, i nervi e resta 1' opera pieno sole, in la vita. vero ? Eleonora Duse non re- ELEONORA TTT^^^Tive sulla la meglio di zona lina come Vi è che Mi attori ad Duse che luce di zona è la creatura ma la tratto in le i e mi gesti, l'espressione giusta, di e Eleonora ne faceva tutti di spargimento della dice : Che — barbarie, che mia Clotilde e gesti ; mi mille giungeva giuochi la in echi, e miei luce era la donna sino la confronto celebre giungeva ai di è ; le vendetta quel parole là di « alla di Clotilde morte vendetta della còrsa di e roce fe- senza dama una mia la vendetta ? Ma ogni — » rola pa- agli orecchi, risvegliava nell'anima ogni gesto di è , vendicativa, e ogni ombre. Qui che atteggiamento occhi, risvegliava nell'anima e tre io, men- conto di un a gli atteggiamenti oscuramente tutte era Ed vedevo ne conto diceva di Calabria. », commedia vita. della oscuramente sangue nelle nale Nazio- al Politeama Fernanda nuovo squisitissima, vendicativa e che i zona niti, indefi- sappiamo. Apparve rendevo Ella Duse. la di luce danneggiati « tutti sempre di i per nella come parole è sentori si nutrono Duse Eleonora Clotilde vita, il volto nora Eleo- tra notte. recita una di spirituale, profonda, di ricca stelle che le ciarpame, sentivo d' aria riscono ade- nient'affatto anzi là », di lito so- jnano vi finzione sua "" al contrario Al mezzo. suo della rappresentava vecchio personaggio, della io risentivo di Firenze loro costellata, come tenebrose fa col circolazione appunto, Tempo in il una e profondità paragone. rilievo presentato. rap- Per altro di tista. ar- sibile invi- vita sua un figura spazio dicemmo, come, di tutt'uno della personaggio dal là di con la nella anima, sua o Qui opaco. diversità la è, personaggio del corpo e Ella più. vita un grandezza sempre come oscura Ella è vi luce ad la fanno e intorno spiegherò esso non marmo, alla lei, nella in qualcosa gli intorno luce precisamente stanno di è di è vi Però, scena. anima sua 207 DUSE scorgevo mia mille la diversità di 208 KLKUXOKA Eleonora Duse Ei'a vita una di di di belluino, scena. più squisita ; più e vendetta l'uno sulla Clotilde, più intensa, usciva che sì vede feroce più e indefinibile slancio uno vita artista, carichi dell' solito per dalla dama nna di qualcosa e là di che più profonda, più l)iìioscura, vendetta ciò da DUSE barbarica. dalla voce energie dal e l'altra, come e Era grido un Sulla paurose. sto ge- scena ^ vi è un segno, Di dove là artistica. là dalla Qui mi è come senza fondo la Duse di in ingenera sentono è appunto altro noi suono là senza stato d'animo Duse è voce era in dell'artista. delicata come parlava con della la incanto. parola precisa mistero. se il non istinti gli con dall'atto e , tragico gico, tra- voce senza oscuro tutti parole parola come lo questo , dell'arte senza certo è si quale parola, di e ; vita hanno per altre sali, univer- nel tragico senso dolce e scena, » io mi stando Eleonora piacente. sorda, Ma si spengeva, Semplicemente Eleonora Duse accorsi di quella mentre perchè ricca di di alla attento dell' interlocutrice e ? di Fernanda « voce Perchè voce suo temperamento che certa una opaca parlava. è il musicale. La e è un l'effetto E finzione suo cose In morte. recita fatto, specie pur un musicale. la , con essenzialmente Durante voce la come il d' animo infinite le significato,ma e fatto dal stato uno , un ignota terra sua la non ha Duse di appunto vita forma. ogni qui e trovare non Eleonora tempo, senza la solitudine, senza la di maggiore, perchè profondo, collegato senza la e Duse ignota terra nome materiale mistero questo dell'esistenza. forma tato. rappresen- una percepiscono Eleonora perchè , In si realtà compiaccio definirlo per ?, cose di personaggio , di io il dire ho dell'anima il mistero sta Ed è, che è : innumerevoli e questo che vi i sensi con il silenzio È indice un Clotilde sera ventava ditilde Clo- Clotilde sentori ELEONORA musicali L'altra attrice diceva molto noi molto il ?,degli istinti È la questa le tutte in arti, ma la e tutti, là ti'agica.La suono che sono musica va istrumento spontaneo, sua persona, suo volto che le è più quella virtù Soltanto un dell' rammenterò termine, alito in di esce e lei, che musicale, misteriosa più nel gesto che a là Di sue la ha per ciò che ha la il mani, realtà riale mate- la appunto definita, ha forse Duse ciò possiede risvegliarenegli animi dal fatto per l'ultimo atto l'ultima volta. l'artista la voce, il poesia dall' atto, e immaginazione. sempre Clotilde le è sommo. giunge dell' infinito. l'infinito quando si questa alle perciò come sua Eleonora grado zialmente essen- impossibile, della e ed drammatico muscoli, Eppure, in è forma reale tanto di colore, l'architettura aspetto, essendo certo un creativa, con la voce, contrario. il sentimento senza sua e la crearla, che i suoi nervi, chiara. rabbrividiamo creazione, facile ciò come la vita certi ; e per il poesia noi ciechi suono era propria prende sicché pittura come cosa umana Io il difficile sotto persona per ha sua la cioè, ; istinti questa i suoi e quella che gli la della è il lui precisamente a parola arte, ed l'infinito. L'artista verso di È alla di era Duse stavano sta modo fortemente, l'immagine, e linea special musica. scuote dove d' attrice ; Eleonora che e musica opera mente, precisa- un'animazione, esso lo movevano, alta più della radici che ad musicale. dentro creava L'altra più non la misteriosa come è ma personaggio, più, intorno dire Duse indetinibile. bene, vita ima esattamente, cose Eleonora ma d'animo personaggio, nostre alcune bene, stato uno anime nelle creava e 209 DUSE soltanto ella e nella col senza crea di « È una visione parola, una », senza rabile gesto, perchè questo è mi- possiede la virtù della indefinita,forse, anzi voce. Fernanda Dunque, creazione certamente i lettori ricordano 14 210 KLEONORA 1' ultimo dubbio senza l'amante l'uomo Fernanda tanto amato e tanto marito, Clotilde nel del è slancio dell'onta si tratto risoluta,a ma gota dalla Il e va distesa che rintana. orgoglio, a Vi cellabile incan- resta è in Clotilde e che : — quale se in , un larghi impeto Andrea un fugge, sulla gola. la che mano è ne va lenta passa tura fendi- della vi solo e a mano ima dopo e chi della qualcosa chiusa in strage sua gesto che l'odio, l'opera feroce 1' sé come toglie dalla si misti sono e così belluino a di cenno un sfregio; uno di momento, un sotto quella alcune denunzia felicità gota, vi è la so fin mento, si cela ; non parole senza bene, Eb- sogno. sua larghi passi, di e la Dopo via al attimo, e va. silenzio,e di Fernanda, Meravigliosamente un appena del Cammina dentro minata della la belva come fango. piedi ne qualcosa basso, passandosi per dell'arma, muta, bandono, ab- suo soppresse di rivale capo tempia vergogna se in visione frenando gesto è orrendo. tutta ai che va il salotto. per come sua volge, ne l'atto l'artista ha piacere della Se a dell'assalto. e il assaporato modo drea, An- dal su e genialmente simile più muoversi di ha personaggio. passi, energica, dello in il per getta gesto un va ne sbaglio, tutto modo se celebrato. venuta si vendetta. sua memoria. non Durante con fine la odiato Fernanda Clotilde, ». è giovinetta l'acceima memoria nella svela, Duse nella finali la con e Eleonora se alla e giunge Ella, fatto Andrea Clotilde parole ha Fernanda « tra unito è di atto abbandonata, matrimonio Il DU8K Clotilde vergogna. È fatto questo raccapriccio, ma è si e dura il sua, «è, suo dice fatto, andiamocene. E Clotilde senza Sono se ne andrà nella sempre nostra fantasia, fine. le immagini porte di la dalle che, quali come stanno il canto, battono le sedi dell'infinito a certe mistero. 212 PSICOLOGIA LA Che sia cosa in spesso che di cioè decreta in all'opera che giusto di ma ; Perchè lì per si pone cioè il volo a di meno Perchè la è prima Ma della commedia è d' arte che della è è profonde, e al stato mal Benissimo. Ma può un essere rispetti o può ben no, quella vi è, forma e di simo. Benis- è migliore doti di che il psicologia dove punto collettiva fatta. fatta, vi blico pub- un si pubblico , è la pensiero per il è stata ben ben stupidità e tutta è e serie con sue Evidentemente ? O pensiero stupida stupida dalla questo no. così stupidità una » ? Perchè mente indubbia- di dramma coserella essere doti la così le tutte lo per applaudita stata il o che intenzioni con con fatto rispetta ? si che vi si libera no seconda tante coserei la fatto, e « ha questa profondità, e è cielo ? Perchè quarto d'arte, è che e all' apparente indubbiamente seconda composto caduto, serietà la e che questa e , , osserva. e , quello leggiere risposte. e quest'altra fischiata, dramma perchè questo si pubblico di punto è stranezza, si danno commedia stata peggiore male e piaciuta perchè quest'altra è sua è buona una prima, levata cui a è all' insuccesso o interrogazioni leggiere , interrogazioni questa che , giudizio , poco giudizii del d' folla una domanda si è offerta. Il del all' apparente dei si successo , ordinario mente incongruenza al gli , ci compie esso rapporto , TEATRI teatro, che dell' atto osservazione DEI di all' atto giudizio ; un PUBBLICO pabblico un rapporto , dare DEL bisogna di cui gliere co- stiamo occupandoci. Ho detto apparenti giudizii teatrali. sempre , sua tanto di per bene più dei Il la stranezza sarebbe pubblico congruente insomma , deplorata ingiustizia? adularlo, intendere suoi Dio la cosiddetti la e Io inconseguenza dunque sempre sempre giusto credo, guardi ! di sì. Credo ne sua psicologia bisogni capricci. Esso male nor- nella 1' intenzione senza me dei che , non è non parlar deplorevol- PSICOLOGIA I,A capriccioso mente che comici simil trovato la quistione di bene ? far stomaco Applaude. pelle pubblico mente, se ciò giusto : in Italia variare dei tra luculliano sere es- ? commedia una , serie Roma, né meravigliare stessi. E variare pubblico teatrale di non non parlo della è se Milano quella di di anche del i variare composizione pubblico, ma , il o dopo quella del parlo di di un le a la sono renze Fié non sempre giudiziiche pubblico , dire stessa di quella Napoli del zioni condi- vale essendo giudizii non de' anni, delle ; sapprova di- la Dunque Non Italia Toiino dal prima ? e giudizio commedia variare non tanto lo stesso o Dunque in può ragionevole tempo, dal si variano talvolta ? città a quella di Venezia né , da dipende città da città parlo d'altro. io Come? stessa certo un approvazione ma , la ha non subiettiva- commedia o ralmente, mo- , approva stessa dà, è, ma è Qual' è ? che la ed , a che giudìzio sbagliato , opera città 1' mesi l'atmosfera il non città Milano giudizii che di da poi dopo psicologiche dal ha possiamo ragionevole. dramma stessa sono quella di stesso della obiezioni dove dissapprova lo pochi se essere stessa una e anno, dare può giudizio ? E pubblico gli — mediocre un due zato pran- Fischia. pranzo e ha poltrona fischiare o obiettivamente, che dramma cosa un criticamente, giusto non sopra il Roma di di tutti eppure giudizio potrà non giudizii che di applaudire non , suo affermar di vicino mio soddisfazione nell' se i il di digestione ? Una superfluo. par questo e la ? male pranzato , digerito , concordi Il Ha di tante digestione. Il pubblico mentre me la pelle e olimpicamente Mi che notare travaglia pranzo di e le insuccesso commedia, una time, vit- prime le fra spiegazione tipica di I ragionevole. professano e 213 TEATRI DEI deplorevolmente confessano Successo genere. Debbo è ma , ne se Lanno PUBBLICO DEL dipende (spesso pochi disuniti) nello il stesso 214 PSICOLOGIA LA della teatro dinanzi quel dato a ( talvolta parte neppure del fatto del tempo più generale la la sciocchezza della di pari , incominciare di a È teatro dell' invece che avere tutti lo riduco pubblico il come ma può in il pensare, la che ha, ò una ma , tranne uno, tutta quanta dove si del da le può pubblico dilucidare : il strano, incongruente, modello il 1' , fedeltà della che della opposto caijriccioe limiti io della dell' esalti natura docile, è massimamente cioè il pubblico sua e giudicare,la sua sua coscienza morale ma parte passivo. ben capacità ; significa massimamente materialmente, psichico, la della fedele passivo. Bisogna esso stranezza, ingiustizia. massimamente Essere non pubblico vera verità se e ; ecco spiace, di- rivelare saper «ubito Ed invece ; cioè del nei e si dice che di gli tutte avere del psicologia questa supporsi teatro. valore di per , fedele prodotto, suo nario ordi- i difetti continuamente in massimamente essere Il è ciò fa è bellezza è può scorgere incongruenza, Con gno bisofatto può sua sciocchezza. intiera gli la e non a capriccioso , ingiusto chi che colpa pubblico, questo pubblico verso ha capolavoro un , apparire sciocchezza è un parlo coscienza esempio, per , la che se e ; verità sua gli piace non la capolavoro quella sciocchezza quello in quest' altro pubblico secondo emetta del una, tratto un è colpa tranne il blico pub- non talvolta di parlo : del , giudizio qualunque Ma sostanziale rettissimo E d' aite opera ri velai-si. più e giudice a un' che un' altra e predominare successo. un teatro compagnia composizione può , ha colta) , per la e esempio per , la pubblico virtù gli attori , dato insuccesso, un la , data quella ha pubblico, mutando sera da delle dire a quel , , valore ; vale in sera recitata città quella data data quella , TKATRI del recitano che drauiiuatiche DKI variare dal o , commedia stessa di città stessa compagnie PUBBLICO DEL di considerarlo s' intende, sentire, di ed estetica. PSICOLOGIA LA il come né e più né Il meno. è questo altre di pensare, pubblico, Il , ognuno è si alza il meglio quella ha non se altri sua, come tutti dallo tragedia operetta per é stato abolito vita né dramma della di la attori. natura la sua. voce così Qui è la é Si sua melodramma pubblico. del tale agli ogni dramma, melodramma , per é Esso genere sera, disposto , e teatro, la assoluta registridi molte il melodramma , di sua ciò istrumento un se si cambia anime il ventare di- a che vita in cui é tutta presentazi rap- specie ogni è , non quella dai autore, rappresentato cambia, Ha dramma, melo- per per dell' arte questo dell' istrumento del , in ai del sesco operettistico, far- farsa, sera per individuo pensi quella pubblico comico, dramma , docilità : , tragedia il rappresentazione. sera, il comune, davanti ha , tutto anime altra che fanno farsa operetta, farsa pubblico, , commedia tragedia chiama numerose solo , spettacolo questo di , per Questa o solo, si si tragedia farsa il dramma ogni famiglia, ogni arte. ; » vuole il averne , la che resta e può , tutto, diventa é sé suo uno momento questo tragico, melodrammatico, per ; individuale stato collettiva semplice, composta 1' operetta per « pieno , diventano e del commedia tacolo spet- entrano lo spettacolo lo se Da una , lo é via, col la per , drammatico, estetica il teatro finché psicologia commedia , ed , dell' operetta, della La sentire, Molti volontà. ha non , occhi. di che grado del e collettivo,tutti commedia della morale coscienza poi teatro. non somiglianza. e , di il diverso immagine sua natura volere stato multipla cui spettacolo, , può un dello allora e forma di l'anima in lo allo pubblico casa sipario se , passano ha a come è la creatura la pubblico , spettacolo, psichico, la capacità della altri poi teatro dello a crea : il valore sono vuole. in pubblico giudicare, di creazione di atto un Dio come parole, In del di prodotto 215 TEATRI DKI PUBBLICO DEL tali quanta la musicale ; registro : silenziose cioè , in 216 PSICOLOGIA LA potenza quella ; registro,cioè voi fa lo stesso, capo per teatro, lo vedete così ? Sì. sguaiataggine come un ha in spettacolo è accetta la della capo, che basso gare volgarità. vol- stessa nei respirare stesso il pubblico, stesso più poche alti sere sciocchezza nella dinanzi il attivo e vuole ; dove si vuole tutto e sin dove l'uomo col nel della suo silenzio suo del divino mistero straordinariamente vita estetica,ed delle cose. cioè e ha E virtù di potere subito popolo ingenuo entra 11 per in pubblico che ammira ciò non i può sere es- alla , vita lo se religiosa può volere, della zona venerazione il fanciullo che apice vita alta alla la cessa Può verso vuole, l'anima che come ali' esso sin soltanto giunge : si che gigante. Cioè, vuole, e fanciullo che più che ascoltar protendono alla ciò rendere fare solitudine si splendent risomma, In- tutt"t sua quella della è grado dove lo lei al fin mondo. l'opera d'arte può che e i troni si può più sogni del si men sensibile semplice, quando comprendere. i solitario cedere quella più profonda, a se la nella e dove sacra uno puerile cuore montagna sentori È diventare far può gli e porte bellezza. e far vazione, ele- psiche le uomo sino e può orecchi si vuole. si attimo giungere ha non ; si 1' inerte si vuole gli e lei tutte dell' eterna e di della contemplare mostro atto vitali mirabili possono un occhi ha non spettacolo animazione, lei tutte a eterna è pubblico di energie palazzi verità qualunque per un in congregata della le tutte quali 1' umanità lo stasera impulsivo, organo aumentate le attraverso Soltanto , collettiva,ha aperte se lo meravigliate quando lo che , , opera in dal strisciava iersera nella e Se che stesso , vive atto , poesia. È proprio quello della TEATRI pubblico potete immaginare cieli in entra spettacolo, vuole. ne città,dello DEI , lo ve PUBBLICO cioè canta applaudito sarà , Ma DEL sa, e tipla mulprensione, comsenza come quando il qual- PSICOLOGIA LA che cosa che .oscuro è deve alla pari lo verso la che discordanza, commedia si deve e del o ed alle vita fa il o mancanza medesimi, all' della ciò che il loro. Mille A tratto in stato , del capricci quelli che ; agli il Allora suo. pubblico prima un autori: pubblico : avevano pandemonio i sibili. non si soltanto è Tutto chi lo del spettacolo l'uno vero, più pubblico, quando la del mente repentinagiudice per i cosiddetti che ma tipla, mul- si scinde disapprova, disapprovano capriccio è è chi e di pubblico, avere possono dallo vita ritornano approvato, ciò quanto frammento un per medesima solo. Pendono approva ; il e ribelle ciascuno e loro sono, quella mirabile individuale messe pro- verso quella che collettivo stato della ogni loro loro si rompe, tra d'arte, semplicemente tanto scena, ; l'incanto dallo e della uno una sidio, dis- un loro da cosa semplice, composta degli attori nello che sola, con un e mille, tutti fatta tradimento un sono del creare di alle meno diventa pubblico o o colpa una qualunque j)arola discorda, una dramma, è pubblico un'anima con multiforme conto è quando saputo come astrazion sono, docile. stato foggiato nei tenga man- commedia valore, di pensiero il Allora era dialogo, gli improvviso, scoppia vengono infedeltà verso vive. che di verso spettacolo ha gli è l'effetto è considerare premesse, una conseguenza prima chi successo successo quella hanno o che dramma loro come vita io senso questo , valore, pubblico verso che L' insuccesso di vite la questo collettiva. una condizione tra psiche due del questo fedeltà rappresentata. Il avviene la vita e nella è dell' opera dissidio dramma in E spettacolo, purché finalmente 1' insuccesso nessun di modello un la vita Insomma, spettacolo. il comando promesse. Questa le è esso fedele, cioè le dello 217 TEATRI DEI porgli nell'animo a ammirare. vita che dicevo riesce qualcuno o PUBBLICO DEL più accade sua e ceversa vi- dispiace quando vita è in- 118 PSICOLOGIA LA terrotta cessata o fincliè è , tacitamente anche E dire viene credo in che non è mai mai è fatta». 1 Vuol certo un mal « sé di moralità e di si può la « uno d' immoralità hic locus E tutto di non in L' bene la credo che a E Or dramma siamo lodramma me- da altro, spiega siamo Ma credere si bene la vinti con- morali. e' induce a a che applaude : gettate italiano moralissimi. questa regola del quale psicologia del altro » » ? Si debbono albero pubblico rispondere, rispetto Gaulois « si riduce rammento entr'-actes Io teatro bene « un bisogno gerato mori« Non ». intesa sarebbe noi immorali. ! Noi scandalo quale si parere in più diranno come iinmoralissima. sprazzo Così « francese » ha è si vuole dover parere molti andamento Tatti francese anche ed vi teatro"? di » pochade erat del pochade « essere ; o in e sera E promesso. almeno o la stato immoralità essere tratto un la é in o un Questa spiace di- bellezze, oscuro prende infastiditi. ben « all' operetta ? Un tutti punto meglio é che tante I comici dire Vuol , diranno é tiva. collet- né peggio ha pure andiamo certo ci vi rivelarsi. per siamo né almeno anima in per ì Vuol pubblico qualche punto o lista, individua- dispiace f non , in meglio, o è blico pub- spettacolo comporlo I comici che un del meno , il gli spettatori. capricci che Noi ». a operetta. Ne né contrario Uno a che sempre, tutto. insipida medesimo, fatto altro dei dramma tempo perché balìa più dire al tutti spieghi medesima. Questo brutto da riuscito né sé sibilo TEATRI affermare apj)rova si commedia DEI Oso , quando è insij)idadi è tale sera non di proprio Il Questa che sempre. la tutta PUBBLICO per consente. ciò con DEL all' oraziano. dei teatri, come arte, alla conservare cipresso, o domanda abolire gli ? che entr'-acte» per si possano l'arte non è se non conservare. il ri toi-no dell'anima col- ha Francia In air plein In Italia in noi Italia dopo , fatto all' aria presentati rap- sono al nelle sole, , en quésti riti rinnovellati, in tutto o dieci anno un dei scimmie rifa si francesi, e quanto è anche il tutto , noi possiamo , teatro agresti ancora siamo Francia in moltitudini celebriamo non siccome ma melodrammi « , , a teatro altrove. e romane il cosidetto drammi Tragedie ». APERTA. voga gran preso dinanzi arene ALL'ARIA TEATRO IL avrà aperta i qui pur clie certi esser suoi culti e le sue culture. Comunque, abbia vita importanza dubbio le cose coloro per in esista che in osservano Francia, estivo e Parigi non uno o per maglio teatrale campestre ha « è a » come noi Francia, perchè studiano la distinguere più e Parigi a da sono valore. scarso eccessiva serve potuto sport fatto questo quali hanno produzione sono il fatto che contemporanea. Senza in basta che e smaltire è tutta altro la ridondante, qualcosa accogliere durante un Prima anche di tutto la Francia, e il teatro di ciò che l' inverno. E queste rappre- poi IL sentazioni ragione arte che loro in qualche ? Se modo oggi non di propria Ma aperta. ? Sono essere allo risponde hanno pure forma una spirito del domani saranno , 221 APERTA all' aria dramiuaticbe una tempo all'aria TEATRO nostro nostra una di sità neces- estetica? A sì. E intanto parlarne, sia credere piace me di questo se altro non ajjpunto ciò che soltanto non in estetica e , uno « È sport visto del ma è aperta noi possiamo far sì che domani che : anche domani in sia per Italia, una moda una noi, sità neces- frivola che Infatti teatro. sole di di vita un domestica abbiamo certo non ; teatro, considerato Il coscienza le per dramma vastità eroico la il , le , delle stirpi.E nel la come di È da le indubitato una nuova il in sé che una della tutti semplice fra ogni concezione rappresentazioni davvero vezzo più o un il del grande il dramma delle sacre estetico speariano shake- moltitudini della scena, l'amor i vasti e trante pene- di solenni e divertimento patria, sentimenti serale,digestivo, molti. nuova della concezione vita. drammatiche istituzione moda, Patto luce , degli spiriticome religione,come chiuso uno vogliono la per vogliono classica rappresentazioni profondo popolari. Non adattato agresti. Queste tragedia , è di individuale, il microteatro simili e non la quelli de' poeti antichi, ma di caso francesi arene degli antichi. insomma borghese e e muta aperta rappresentati Donnay, imitatori all'aria nelle stati sono di o il teatro , teatro di augurarmi meno a semplicemente che moderni caso all'aria concorrere per Francia, esposizione un lo per ». quelli di Capus come o teatro non non i drammi di sì, oggi supei-fluonotare concezione o di dico Io all' aria nazionale capriccio dell'arte e « una quando aperta popolare dello speculazione d' impresarii teatrali, ma che sport nasce saranno , non » , o istituzione un una so- 222 dallo stenuta vita. della V agire suo ad del e e delle forze vi è nulla d' animo stato I serve morale, religiositàdella in altre bellezza parole, a durre pro- più energico , più che a noi , universa del gli elementi, e statura sua legare ricol- a testimoni per terra la generoso de' nostri due fa, intomo della uni ed pertugio invenzione anche gli vita 1' di luogo civiltà. Il teatro chiusi Noi sentiamo, è un' e fra in uno secolo il chetti, palal un è non se invenzione sembrerà non altra, non periodo di della di gliare rassomi- pecchie, nostra paradosso ogni sono una assolutamente Vedete parte un civiltà che lizia edi- ria, necessa- tutto, gran i suoi ciò come forma una storia, di con in solitaria, e scena, conosciuta. piccolo costume, e fanno avrebbero chiuso, notturno, non la e o condizioni la fila dei diretta l'uno non spasso, di che da cassette avessero essere universa, ben chiusi un delle palchetto, la comunicazione antichi se quella poteva della sensibile o sono sono Entrate giorni palchetti grandi a piccolo fatto, un i moltitudine, anche di nostri Il , , il ai sconosciuti che ammessa coscienze. nostre ancora e i nostri e i nostri aperti e civile. pecchia; alla mezzo diurni erano un'immagine teatri una trovati siamo dello specchio separati dagli altri,chiusi, inaccessibili agli i nostri ci erano costruiti società nostra volgo le come avrete gli antichi sia teatro secoli antichi teatri e da teatri e del più cui ; i teatri tombe come di cielo,la cospetto vita che in troviamo. notturni in dargli a Concorre, alla aperta il concetto muove. Non ci all'aria più sarà mutato sere es- viduale psiche indi- la oggi è, e profonda uomo sensibile e la mondiali. tipo d' un che il spirito dovrà questo , natura, in loro lui APEUTA mutata patire così risvegliare in si la suo a ciò il teatro con aumentare aperto sarà Intanto uomo tempi da cosa collettiva e dei spirito diversa ben ALL'AIUA TKATKO IL un'epoca palchetti cristiana. io dico. che sentiamo noi teatri nostri formazione tanti monaci I sé la monaco; salute eterna lo e della il dottrina e mondo Si suol in un dire certo ciò , che senso quando antichi non Tanto pensassero. Un è conferenze sue soliti argomenti è coscienza per sarebbe quanto tenute intorno alla in da e tutti, merito per altra due sono 1' altro dato assurdo forma. cristiana, è non tutta sibile ammis- quanta che gli 1' abbiamo come gli nel godere supporre che ma la natura loro la stessa s' intenda nella apici opposti per dubbio o cosa), creazione una sui)porre letterato due patto, stesso tutto interiore vita una dello ben Senza vero. illustre certe ha la coscienza avessero varrebbe Dio, in il e Sono cristianesimo, e il coscienza interiore,perchè vita estetica. (il cristianesimo esso il teatro e patire la stessa ma ; fra teatri preghiera secoli, non anch' sarebbe nei contemplazione da separata i alla E mezzo. individuale, chiusa soltanto le reazioni per di luogo notte estetica. Ecco di luogo terribilmente Il convento vita, l'uno in il ecco quanta, salute sua tica. este- conquista ricercando aspetti attraverso i)ura le azioni dell'uomo. due , la tutta va il chetti. pal- vigilante Dio è opera estraneo fra cristianesimo del demerito noi. sua dire, la mondo, formata si é mondo, di contemplazione cosa nel nel si passa e fra cristiana solitaria sé, quale la stessa coscienza della e la nessun così di cenobiti, contemplazione 1' occhio spettatore moderno luogo tempo , evidente il e questi tanti spettatori e della , forme di Dio, tanti monasteri, sotto sé, divertimento di ascetica per sé, palchetto, per luogo celle di ijresiedeva un se, solitaria per lui guisa suo sua in con il ravvicinamento in le aspirazione , sua giorno, fra nel e dei e cellette,tanti chiusa per stessa cenobi tante e vita soltanto e dei formazione alla spirito che stesso 223 APERTA presieduto jjalchettisono Una della ha quello alla all'aria TEATRO IL antichi non francese, il Brunetiére, in Italia creazione andava ripetendo cristiana della co- i 224 IL scienza in esistesse lo per la — col altre si egoismo stato coscienza e nel egoistici, ma l'uomo ed individuo, la altrimenti. Dio, ha chiusa : sì è noi di maggiore quella e natura umana ciò che è aspetto della un la appunto avevano nel una sci Cono- — antichi animati dine solituvita una da sentimenti mondo e avrete creato un tale vita solitarii e Ciò che ha di tutti mondo, una ha un che piccolo questa tipo mostruoso occhio più può Né 1' uomo un' sua trema una razione sepa- individuo si non creda, poteva vita si che rendere che che nuovo volontaria, fra della per di si se tutto soprat- e un prodotto classi. e cui cellulare credere corona giudice in i valori Fategli proprio, diffidente le in il cristianesimo non moderna Questa fra terminata dire, infinita, collegata segregazione del medesimo. sé, così età separazione conquistarsi in loro certamente e esteriore se : suo filosofia grecia essenza è contribuito,forse testimone e sua noi tipico , soltanto col massima antichi per così. Sopprimete vita in la della vi natura. è la chiamarla vogliamo della Elena degli Ma la all' ultima sino produrre noi cristiano quasi ostile a non esisterebbe quistione nella di della spiritosta sorgendo, e far come sentivano, 1' animazione ebbe se da Gli quanto la ma se , stessi,ma con la meno come possibile negare cristiano,ed erano erano sentivano non è coscienza mondo. sandro Ales- , sarà. dirsi noi, come Sant' a inventò è sempre può dell' io I quanta uomo Chiudete — carcere tutta è la in leggi fondamentali 1' e che interiore fra le mutano, sempre cose : concepite non a Neppure — cristiana,perchè non E Socrate, le stesso. minore dolore. a fra quale Napoleone suo interiore lo ! Alessandro no come e voi e Eh APERTA aggiungeva cose carcere meno te o un altre piìi. cruccio vita le tra e ALL'aKIA TEATKO ciò altra essere terrena, riduce che di coscienza fisso vale vita, e conquista appena tanto sol- tegli da- il solo umana un' immagine con in è un altro IL all'aria TKATHO 225 APERTA occhio grautlissimo, altissimo, lontanissimo, forma di coscienza miserabile tempo, di e altro, miserabile di precipuo e più monaco. E fu da dell' anche nel di sé il Anche del gione, reli- ogni della foggiato a siamo teatro cellulare cella è abbia là ; frutto il costume come nel di suo nella un come del produsse quanto visto segregazione terribile mistero monacato, tutto tiva at- sostiene naturalmente abbiamo il teatro. morte ne perduta, vita forte, come Noi della regime di e stesso , non col Questa nello la come che uomo caratteristico improntare modo suo occbio un coscienza così società. umana inerte un'esistenza come di attiva e , ogni congiungimento questa forma inerte terribile e il tremolio come vita Dio. il sotto volontaria. Il chetto pal- I Ora ripugnante è teatro vi esso ciò tutto , è incomprensibile. Gli e fatto un di la danza cui La sola. gli , essenzialmente attori diecimila mille , , in un' anima sola forze dalle foresta una fronde solo. è E alle di vi memoria e la di angoscia, sola , là, simile oscure all'aurora e fugace di la mossa comcome , fusti di e solare a che teatro ma noi che vita scopre il di per terrore, nella qualche segno gli apici delle il solo perdersi fatto della lo riore supe- imperitura qualche Insomma, è e di corpo un vita gioia acquetare mostrando nel guisa di fatta vita inaccessibili. importante e , capace il desiderio a è di moltitudine della con fuse passione e più importante possibilità, umane bellezza di musica, mossa rami tempestoso, vento è di in vengono essere della che istrumenti anime di miriadi di la gli non semplici e nell' anima spettacolo crea se il considerata dramma cinquantamila prime ciò e , vivente, cai)ace dal che ciò il che sapevano , sono composta agitata antichi la moltitudine scena non addirittura stato collettivo è piìi importante un' anima come sarebbe antico un per mento mo- del di tagne monmente vera- coscienza 15 226 teatro la guerra ha in alla di essa elementare può intendere delle bellezze dove della è il di tutti pubblico quella palchi, che e gli con dinanzi alla pubblico del parte è respiro , che accosto che passare la possiamo come più grandi umana, Infatti ? chiusa E più punto apsuoi si collega raramente collettiva sul contare antichi, gomito anima quali le gradinate respiro , oggi nei 1' anima nelle pio tem- un assegnamento sta molto teatri a si teatrale formare si affolla dei teatro lo meno fenomeno possiamo la forma appunto gomito Noi scena. il sola. far può a profonda, dei uno distratta,e e durre pro- creazione, dell'anima pubblico spettatori popolare imitano del deve non un'anima grande pettegola altri ma di solenne si cui su esso cellulare. per gli antichi; come che e oggi trasumanazione la : creazione la per vita natura chiacchiere,di esposizione muliebri, rito un ma uno, mode è per per la e luogo come di ritrovo, che il teatro che venuto intendevano si celebra misteri qual' lo ccme di di delle e è e impetuosa vogliamo, luogo come intendere ciò come sera, non da E Ed collettiva, , cieca, tragica. dire cristiana che Il patria, come segregazione fatto dell'anima vita una vuol foggia della del solo creazione di anticristiano. moderna distruttiva la : Il che , è Questa primordiale. l'amor come avverso nell' età preso musica, essenzialmente sua essenzialmente sua collettiva sopprime l'individuo. : natura la come opera APERTA nell' anima civile individuale all'aria TKATKO IL contro accanto ad anima. Ebbene, all'antico anima gomito col E terra, del : con sole, soprattutto simile le nuvole si uomo e l'azzurro che passano, del natura la contatto lui cielo, con con respiro, a in con la con ritorno un accosto sente comunica comunica gli alberi, con con L' anima. proprio precisamente gomito, respiro contro ad accanto immediato all'aria aperta è il teatro mente. prontacon la , la procella luce che 228 da "vata in idilliaco celebrata di del mondo chiacchiere fautori),ed riformatore un è non prodotti nella scientifiche. dinamismo è vita hanno libero. liberandolo La vita suoi due rende volontà attiva di terrena mai solitarie così lotta vasto. di scienza, Anzi de' il invenzioni intelligenza la e condizioni varietà. fisiche , l'uomo ritorna conquista sopra insomma un un di armi , campo per sano e bralismo cere- chiede soprattutto la quali che un integro religioso che dotato terra corrono con- dell' umanità restituisce il dell'uno più attivo,più L'uomo alla e centuplicato insieme ed cialismo so- rivolgimenti dalle , formidabili Ritorna fisica dalle e la come hanno psiche , fondo suo mondo. vastità tali e delle più perniciosi avversarli,il la , così del alla la coscienze. sopra e criterii r esclusivismo e le dai mondo, più potente bella nel società nuova una filosofico e del che notare uomo dai e j il socialismo quanto esso, cosmiche, aumentato formare di civile forze anche istrumento assoggettando le superfluo tipo cieco un tante proiet- politici(specialmente energie della vita della a più non uomo dell' altra nuovo se Queste dell' volontà avversarli delle faro oscurantismo che guisa apparirà anch' allora di eccesso per meravigliosa liberato ed quelli de' chiacchiere, e giudicata tutto essere tratta va di un cosiddetto stessa intendere fautori fanno rifornitrice come deve dei del queste ; alla si vuole se più profondo Ed tutte soprattutto energie e faccia fuori per semplicismo suo religiosismo ne come la scienza anche del ancora la contro fuori tratta quale Ma cuni al- parte una per del nome antireligiosa,i quali luce dei in anarchico. e come , da come dell'ellenismo,e nome Tostoi suoi,schiavi acrimonia , dogma questi criterii,ed tutti di cerretani va in parte da Leone evangelico, fuori del nome Nietzsche Federico un'altra Al^ERTA religiose e morali, fllosoflclie, sette cattolici da all'aria TKATRO IL non magnifico anim'ale gesta sua ebbe non fu mai pagano. TREXTACOSTE. DOMENICO Domenico dello Trentacoste scultore. la trattare pietra raffigurata da d'ora a levare lavora e tutto scultore figura tipica da i marmi della colosso mare. terra. dentro lavoro tomba guardava che servisse scultura le II l'architettura ha l'avrebbe emulata viscere della i suoi montagna niamo immagiche sia di e iier una cavarne in fondamenti le la data Carrara naviganti mettendo egli scorto pensò ai segnacolo ci opera a 1' a- che ci pare avendo e il mare, verso di sua egli, stando Giulio di titanico, e ventasse av- che dire noi arte della e si materia la sua di qualcosa che Soltanto La suo della Michelangelo, quando roccia gran del Per quante come e far da ben quarto un marmo : e grafi, i bio- in di ora furia viene narrano buono pezzo in frantumi. il sentimento per nello ancora un tanta con i)ezzo mandato i scaglie da tante sul vrebbe fosse a l'aspro ci Michelangelo sessantenne è tipo scultore giovani scalpellini in un' tre appena già di forte scultore lo dello corporee apparenze il nostro e forza La quello che cioè come le immaginiamo il marmo, e Michelangelo. nervoso un ci Noi ha non alto nella sue levandosi dici ra- fra 232 mare cielo. e passata quelli del il ninio che è che è all'esposizione di Scultore. sulla fronte mano ci dell'arte sia in quel bassorilievo se lo del primato rivede l' intimità creazioni. sue della viva che ed esternare , scienziato : dalla dovuto i^erchè con di cosa grave. scorge perchè è la è un Al meditazione che delle tre chi essere nel accosta che sogno, sulla ciò che di è anclie più reso testine, ma fosse Domenico anche lui Scultore lo essere è soltanto ed persona pensiero poi ha riore inte- periodo che qualunque contrario di E tormento uomo modo dal come immagini bassorilievo nel potrebbe come leggere esprime le e migliore visibile. allegrezza un lui separare fosse certo un ridente essere coste si è genericamente, pensoso di artistica bassorilievo,perchè lo Scultore pensa di serva os- Trentache esjiressione del Questa creazione nel l'animo fra di scultura la faccia sua 1' l' importante Domenico accosta della immagini ingenua, che sua sono chi quasi pare intendere nell' aria ; le nostro caramente Chi pensiero. ciò sensibilmente delle farci ci e dalla ferma l' artista vanità volesse scultore pensiero dello tempia capelli che bassorilievo pensiero, la discosto suo il ceramica quello con molti arte sorilievi quattro bas- anche Poco a- quando della con per una i V Arte appunto testine come il Fra al cavalletto Questo dice il sogno, e per pensa. Sono creazione. perchè coste e svolazzanti. sua è appoggiato scolpite tre veli della è della sono come vi Torino L'uomo palma fece a d' stato qualunque , creazioni. il Trentacoste quello artisti gli le loro se sarebbe furiosa. meditazione la ediflzi pensieri opposti tipicamente tutti di di e nascere forza una rivela tra di dentro che fa di e città natura. Trentacoste proprio esercitino,e formano della aspetto suo di ornamento grandioso dei Ma Da ornamento a vista La il TRENTACOSTE DOMENICO è uno festo mani- che trebbe po- pensoso Trenta- dell'artista, quel non so DOMENICO che di sua voce stanco di e come che afflitto è non che è da retto nei suoi volontà una occhi è patito, tormento un per 233 TKEXTACOSTE uelhi e nimo proprio dell'a- attiva il che cade ac- , mi Trentacoste, che ospiti si un è siano po' nella meditazione L' loro che di di questa La cui in le mondo armonia il A cui del vivono troppo rude Trentacoste figure sue è di segnata forti ed questa energiche sono delicatezza. è la della loro vita estetica,cioè l'armonìa forza, dell' impeto capolavoro, piace me di qui è in accanto nel fiore pieno fervore perfetto Gesù verso creazioni morto sono punto due cui a morto più lunga una dal e , del il Ma vaste. in statue cui svariata e tomba per lo il pochi giungono, sconosciuto Seminatore scultore preparazione cioè Il Trentacoste ha ed è in nobilissimo un ancora già vare osser- ingegno suo da e e artista. nostro dell' età Seminatore statua questa a l'opera varia ancora delicatezza il Seminatore. mettermi tutta della e , sua da quali è i se vivono. creerà d' Come timore quel anime chio cer- che qual- casa creazieni lui segni. Il quel delicata. le delicatezza L' e in al bisogna a ha sne cert« loro Domenico Anche È dove svegliarlo. delle ora. hanno dei delicatezza. segnate or sensibilità opera di avvicino mezzo chi come immagini discostato esterno la le fino, in teme e , mi cerchio un e sommesso, riposa mondo per e io Quand' in egli,piccolo parla piano suoi d'entrare par Ed parlar piano. ospite si sogna. quando appunto è tende il Gesìi e colto il frutto giunto al periodo » le do e quel a classico della arte. Adoprando la parola giusto significato.Si d' arte classica di alcuni l'arte dei classico « crede popoli Greci che e di e dei il il classicismo alcune Romani età. Noi suo vero e sia la forma chiamiamo antichi, e fu clas- 234 DOMENICO sica credendo erra clic Il classicismo romano. periodo, stessa, un popolo e giunta alla di de' nostri antichi secoli più puro mondo loro animi stile le proprietà riuscirono possa essi che il classicismo essere d' altri è potrebbe dell' arte, bellezza. giunta diventare può classico esprima qual' è di vita di superfluo, abolendo dell' la 1' opposto : che necessità. carattere Io ste. di vedo il motivo una individui questo Soltanto, dopo essere è mal popolo. i Greci che ho dell'anima del ogni nel detto greca, il è non sico clas- uomo, plice sem- Il e Trentacoil rischio imitazione, una suo tempo perchè è per più di corre per un stile. del sopra, mentre stile sua carattere Seminatore più superfluo più questo cioè nulla s' intende il classicismo passare visione senza lo della lavoro suo anche o di generazione una parole, a di carattere anima nella tende una potuto essenza medesimo da giudicato, di appunto rivelazione e per dire Abbia altre là di non , comunemente 1' arte Tutta loro perfetta sapienza 1' artista se se così sua sua del una avrebbe suo. nella In che ciò esprime eccellente luogo, d' di di popoli espressione d'individuale: nulla l'uomo ma nella classico. individuale, è è istile e conto per nel bellezza fosse nella solitudine artista Qualunque alla giunga o le esprimere a per la affinando e popolo gli apici, purché toccarne fosse qualunque e pervennero della immagini rico sto- pazientemente soli , proprietà soli cose essi il classicismo Mentre imitazione. classicismo l'avvenimento non delle sincere qualunque dell'arte,l'arte elaborando materia è creduto non e se ; siccome più di essere siccome Ma dell' arte semplicità. Il è non la secoli perciò ; padri dell' arte e dei virtìi assoluta come spirito greco essere età. È l'eccellenza classica.' all'eccellenza di può e fosse dello modo un grado, un bellezza dell' arte per è qualunque sua il classicismo condizione privilegio di stirpe,una un e si ma ; trf:ntacostk per si crede rivelazione 236 e DOMENICO è non facile neppur in facile stabilire statua moderna, di fattezze le del Seminatore, inutile. scultore Lo complicato e dell' artista istinto che compiacenza secondo determinato modello, la Gesù che fatta quella se operato sua sua stata cieca nella una di stile, idea sua il modello voluto aveva poi e ciò che e condo se- fare e no, della un aveva legge il Seminatore di verità di e si del di tra grano nei le genti. scolpire l'artista si era che di vita. alla campi Il un Gesù accorto che andare può aver non che la sua per vedere che non ignora idea, io , E l' idea e scito riu- gli era generale, in dalla appunto seminagione evangelizza, di la seguito idea si passato per era specie la tanto egli aveva che natura sotto pensosa artista Evidentemente parole. cui in tanto ascoltavo, pensiero dell' forza in di guardavo universalità sua parola intenzione manifesta la rappresentarla, incarnarla, effigiarlacosì seminagione che le il momento l'anima buona io il con una come era sentare rappre- lavorato parola,, ma con apparisse rivedevo cioè buona confrontavo esprimere a la proprio di con modificando prima il statua. la essa sapeva che e egli parlava, e in ; seminava Mentre statua idea sua e , secondo ma soltanto e fantile gesto in- 1' idea aveva stile corsa. mente apparente- curioso nata non stallo piedi- di atto ragionare generale , a sempre che aggiunse un in sul fraseggiare spezzato mal era tore semina- un solo suo l' idea nata suo era suo a discorrendo di noi nel una appunto fare sopra quel gli così il seminatore fosse proprio quel che gli fermo con , fa stava affatica si Tempo domanda con , raccontò mi mia della parte voluto bronzea, di s' intendano non come giovane nudità sua seconda La Il bel campi. il classicismo antica. avesse essendo non , esso per dimandai se e lettori consista cosa statua gli Trentacoste nella che una ai spiegarlo quando col de' TKENTACOSTE vuol avrebbe una prima dire avuto DOMENICO determinazione una Perciò scelse determinazione un uomo largo della è che mano sensibile la in tutta il Trentacoste mi lavorato aver la veniva quale istinto la che supertlao della soltanto classica, cioè dell'arte,che è le interpreti né mediatori cose senza libertà alle cose, sola volontà della in E tenuto avesse fine, vedevo verità del opere hanno, la 1' opera nascere di reale seconda uè significatosono se deve è non la nella luce. di Ma segno gli sta circola è di una sopra per vittoria. le sopra labbra la serrate , tutto il La suo corpo di uno concetta. precome tuttavia in desse pren- mente, dà prima la verità nel niosa armo- solidità che alle esse ideale, né 1' universalità né non fu è classica, bello. di spirito di Si La porta questo accento bronzo. di il classicismo greco un la con essenza Il Seminatore fronte, dinanzi perchè Perché il classicismo sovrana vittoria sua arte con scultore Un'opera vittoria. proprio secondo egli aveva né , bellezza il pur ideale. creazione, di segno vittorioso essere classica loro libertà volontà corretto il classicismo. tutto un come che verità piacenza com- maestri, dallo là non sua stessi se quella robusta libertà la e e di comunione alcuna senza modello di e classicismo la reale, altro un in sentivo qua poi principio dell' essere il modello Quando propria libertà,senza mentre l'avesse creta di l'effigie a dere ren- che lavorato , propria idea, sempre la plasmare dinanzi a il solo secondo primo di tare elemen- stile, la sentimento il gesto compiacenza con secondo e il , è universalità. sua solo basta e tempo propria isiiirazione.Aveva , ma un Il segno determinato un lasciò compie sementa. stesso lavorato idea propria la la dal aveva la e vita raccontava secondo gli di nello e più grande, gli e spogliato del idea, illuminarla possa nome sparge il necessario la morale, religiosa storica. senza dell' atto elementare segno con grande sì, mettiamo una sempre pur 237 TRENTACOSTE leva vittoria vittoria delicato 238 TKENTACOSTE DOMENICO e forte, di ijerfettamodellatura e schietto né dall' e La bronzo. di vefocità reale il fatto di posto molti Nel su gentil dello di destro la Ma sta tra È salde. la il segno la breve e del di immagine il via la vita sarà è terreno pari volontà al al ei compia, di gli L' eroi opera risente opera del Il suo sarà corre. la guizza Lo sguardo della le sua labbra tezza cer- serrate vince. e buono, la La messe pererà su- tani, jjortato ai piìi lonsarà raggiunta forza la è ; pari proposito. Qualunque vittoriosa. giovinetto dall' modello il classicismo Ecco umile popolare, gesto è entrato vittoriosi. di Domenico numerosa una sua statua. questa che e la quel e gesto largo di e ardore, nobile lai la e impedimento la meta suo come Egli vuole sarà percorsa, é il e che , fra in cervice volontà ; 1' annunzio giovane volontà agreste è senza salda tutte forza terreno. su di plastica, l'ordine ha dritta sua fronte speranza, la via della abbondante, tutta la forza la lungo una è sementa opera la bellezza. destro abbondante sementa dritto sosta. alla che garetto alla dal II braccio slancio. , e diversi nagione semi- semplice giovinetto È la vittoria sangue. la l'ultima è popolare in il seminatore e simbolo gione, semina- membra sue atteggiamento, un nel elementi una fisso né nelle , armonizzato fianco sparge è che è espressa armonizzato il di , suo linea e e delicatezza,quel qualcosa qualcosa é chiuso ha gesto un , ha che quella chi la per indietro, né specie quella ideale, la prima e seminagioni si volta non seconda che che sapienza l' anntinziatore, le e colui missione, l'annunzio, seconda empeto e va Questa sinistra. a questa di milizia la per 1' anntinziatore è che novella, buona la destra lui fina, alto, agile e , porta a ed il seminatore E corsa. buoni giovinetti i come energica famiglia e Trentacoste varia, che va come dai intorno fratelli sta intorno al minori al capo suo ai natore Semigio egre- servi. DOMENICO pochi Non è sentita è forza, e come delle artefici soda schiena tenendo trono suo lavoro riuscito,i ben forza popolare ed Conquistatore nudo la coscienza più di e bravura, dell' Trenta allo è coste forza Seminatore dal Scultore, al Pittore, al dignità popolare, iu4"lo che è sullo gliano si rassomi- delle è che la stremo forza la ove forze forza tocca umana del gradi i per con Cicca- Conquistatore,al Tornitore, al al con brutalità,per discende Fornaciaio atto un fornace 1' armonia è che fa nell' opera che Si importante. molto che bestiale Ciccaiuolo quel e scultoria, dalla forza scolo mu- per gesto è molto suo la loro per di esj)ressione comune il Tornitore della modo stesso del in tutta e muscolo scende il medaglia faccia operaio smargiasso il Fornaciaio mentre Fornaciaio miniatura il della struttui-a della di proprio il al sulla Ma valore. proprio dignità. Allo loro ha dal come mano ravvicina grazia una mentre Tornitore nel questa sul rovescio sta con tiene in e gentile , scoperta e ossa del sentito calma la alle si Questi pure etletica persona sino la che Pittore, fornace dalla cotti. Per elegante degli Abruzzi. Duca vasi dai due lavoro, i)opolafescamente le braccia tra spira anzi Brutale scende che il e vita la qui forza lo Scultore sul curvata Fornaciaio nel elegante Anche nobile altri due. Primi ceramica, il Pittore, della una maggiori, arti più popolare negli dalla Seminatore. del Scultore, il Fornaciaio. Tornitore, lo già minori delVArte bassorilievi i quattro il i fratelli sono 239 TREXTACOSTE la forza belluina. Qui a altro un classica, al ma non che è così. nulla conta , pende e tutte dalla le mano miserie è opposto cioè delle gli sentimento non della il sentimento che sembra Sopprimete sopprimete del della e che della il titolo anche saranno della quella che si sia è opposto miserie Ciccaiuolo,e vita forza conta stato acco- all'aite vita. bra, Sem- statua, che lanterna anche scomparse. che meno, Bisogna 240 DOMENICO il viso ftccave in sotto non combinano ben altro da lavoro, cui la regge bassa di si piegano che il seguace diritti mizii le e baionette vittime in sano lui forte e , belluina razza sembrano che bellezza della opposto al titolo della titolo lo a non ancella arte essere di nei co- contro Nessuna polano po- zione estenua- È cittadina. delle barbaro vero plebei quei per statua un' di il sullo sta povero di così umidi vergini. Questa , del il corruzione di È che avanti mai È il snodarsi rivendicatore mandare sarà non foreste forza. sua dizio inche Egli potrà dagli angiporti dalle faccia, sua , bestiale da uno escono venuti la grida piti forte che barbaro. moderne scosta, na- membra frenetico nessuna un con notturna, sue ingiustizie sociali. come città nostre le bestia. carne neppure ei debba mano ; sopra per della ; ina delle e e qualche la mento argo- giamento nascondere, dall'atteg- dell'uomo vociacela capire, senza i fucili di la popolari, faccia sua il miseri, che bestialmente, potrebbe l'uomo bestiale la braccia ; crimine separa medesima bruto buon vita, un quella per rebbe indiche- i tra corpo vero che di potrebbe apparire qualche criminale qualche gesto per delle incurvano e È il pietà. Pare si vuol massiccia e pensiero stremo Sopra che della come con spalle e , valido l'omiciattolo lotta concepita qualcosa delle dicevo nella lanterna. come È il popolano notturna. mai il coltello bene trattar del statua, il più misero i vinti l'arte per guardandolo membratura sua ricerca sua della tra la e delitto,non il titolo Ciccaiuolo mestiere. suo la per da o pili vinto faccia sua col che del faccia nella La su. TRENTACOSTE fetidi e vi delle è di è mento suggeri- quale so e barbarie quanto meno dura miserie della , vita e barbarie un dei è miseri di l'opposto pover'uomo così viventi bene che cerca tutta e banditrice quella un povera avanzo quella povera della cosa di loro legge. La di dell'avanzo sigaro moltitudine e che che figura rafnon DOMENICO è non se qui ha anche arte, cioè dei contro di E giacché sino lui in felice di è giunto , a è giunto all' espressione di vedremmo Tant' del e vero , titolo. averci direbbe dato un più del Perchè un perchè del d' del tema di ripentimento l'artista nostro seguì tempo. celebrazione della , che proprio un e solo la popolare di è , delle Ma un' lode uscendo , un tutti immagine brutale per il e la tema. dato dal titolo. capriccio dell' artista della , fondi proè statua espressione , alla positi pro- componimento, tracciato fu più scultore ; il pure non dalle menzogne allo era se creare, dei e suggerimento profondo Il ritorno forza gli E quanto fra fuori sia curo, si- Ciccaiuolo^è importante, averci e accadde questo se le appunto italiano, è , nel istinti dove al ciccaiuolo forte popolano fuori appunto per maestro di arte. sua gli attribuire del classica, diversissime giungono attribuirgliquella dovranno di tipo della , dell'anima cioè attivi con Tornando potrà il della profondo nel opposta solido voci, delle parole non Nessuno di di anime il contrasto ripeto, per vita la verità mondo, delle voleri. di e , che vero , dove dei e apparenze è soltanto essere e che forte più popolare ha quanto verità crea nostro dirò grado dell'arte primo questo a facce, si perchè lio accennato sua barbarie nell' opera innumerevoli ; di trae artisti espressioni delle suo essa soltanto sta fossimo reale il vittorioso. dell' artista tutti cui da posito. pro- melanconica, romantica', e della sono 1' arte espressione effigiemite sua brutale, che materia suo Trentacoste con una quella della la sua fortuna sua per dell' articolo Domenico a forza della portarlo all'oppostodel principio medesimo lui sociale. volontà ha non , Ciccaiuolo nel voluto, la più profondi, a di Il Trentacoste sentimentalismo nessun istinti suoi civile. l'avesse che all' aspetto corporeo qui, consorzio sfiorato nei^pure Ammesso agito nel dipiù un 241 TREXTACOSTE 5 e fu ma nuovo cioè barbarie né alla della 16 DOMENICO forza è pojjolare, dallo nato Ricercare tempo. alcun il desiderio e che di senta antico le ama di non è il Fornaciaio, o in Italia lavoratori o , della vita ebbe santi della sua e la e dei eroi sanguigna il segno serena Santo paganità Giove. Poi bellezza , e la gli terra. faccia nel forza di l'atleta fu plasmava altri e di e d'arte ritrarre dato gli e guerrieri , e che artisti, altri bellezza, tarli. imi- senza Dèi eroi ed , la testa di fu antica guerrieri con sulla è ne soltanto lui,plasmavano compagni forte, bella, gioiosa Gattamelata la gli ispirito antichi i loro di dopo o in popolo Dèi ciò Conquistare, il Seminatore, scultura Gli atleti. che il Trentacoste quando fuori, prima come Alla E greca. il moderna la scultura per del facevano artisti agli artisti), delizia e il questo uomini carico fatica grossa tempi mestiere. scultura la più riandosi va- (e la storia, la gli mai quasi dei gli presso invidiare sempre quello spirito per si creda piterna sem- pur Per tempi. esi- forte della nuovo condizioni che quel che fa ne è la ricerca L'operaio per intesa senza opere del tipo medesima se non e , , cui a dei là e qua comune critici di e i limiti volgarmente autori la i uguale tutti sorto di fresco sincera, originale spontanea, di meno sono è l'atto produsse ri- logora nostra del nostro quanto primitivo, estetica fuori è del vai alla mezzo età, risorgente dalle d' imitazione quale di in atto volto in che di età e nuovo alcun sempre , tempi barbarico creazione classica arte in di dell'operaio moderno, popolano, come di la E spirito diffuso che selvaggio civile. sistenza TRKXTAC08TE e del prostrata nella dell' ira di suo loro la contro Padova, la condusse s' incarnò nel cielo esile e giacquero chioma morte, ben che effigiatonei Rinascita Il Medioevo cristiane chiese il fiore allora erano vittoriosa. uomini Nelle avrebbe il martire atleti feroce, il come diversamente templi di Madonna giovinetto Marte verso guer- 244 DOMENICO TRENTACOSTE lavora, nell' operaio d(d nel immagine una a la del che atto che di dita loro ed essi belle dei statue Seminatore del perfezione dell' opera artista nostro anche rammentare che stia quantunque vita anche i suoi attacca cartelloni L' di è che arnese tra fa di anche è tiene di per dal mano guerriero, sorridere nostro le è queste il la si mostra il quanto è tempo è polo bene fosse è e di conquista. di atleta borghese, maniera V Avanti! un' e di di e vittoria. ed arma questi muscoli enormi battaglia bene, Or- ingenua Quando di pare della miserie cittadine, su mura quistatore. con- non male operaio. di Dico un una a religione e la le solite lotta il scultura. lavoratore ceffo delicata veramente della ha le popolano, un , medaglia una , in di questa piuttosto dell' cartelloni vigore Una balzano avvertire espone socialismo raffigurato un enorme un'aria che celebi"azione artistica d' lo stesso realistico questo le per dall' inganno tenuti socialismo, che pietà, ed a il socialismo ma e Il sentimentale muovere per al reale, e questi fa politicadell'operaio, il socialismo di vicino i lettori. e piccolo Conquistatore ignudo, suo rovescio sul sangue osservino E la di duca quel una con , in del jjarti propria ma cuori loro Per spirito bandiera la pianta un lo varie alla , sanno già e Molti lavorato le idea i lo comune. senta hanno innanzi per subito e immagine. per popolani. Trentacoste, di elevati ; quella intenzione lavoratori chine, mac- linea essere tempo, propria non Da io. proprio la bellezza immagini circola , del di e il alla che attive possono uniti, ciascuno e comune sforzo uno questa sentono creta, al proprio marmo, intenzione forza questa a officine,delle , lavorare a più solitarii mondo, di un posta intorno lavorano guizzo tipica si è scultura scultori,quelli e di atteggiamento, un il minatore, delle campi, esso ha , mente giustiziere.Certa- alquanto, perchè è assai fanfa- DOMENICO rene, vuol(3 piedi barbarici lui al pensiero socialismo nel socialismo in secoli per chiuso e cieli il , Perciò nella le si congiura dell' uomo alla fanno solitaria nel ora forti sono bellezza. gli apparire, fu del Atene bellezza sensibile di e e alla casa canto ; della e le forme L'armonia corde ignudo all' della lussuria, della Olimpo lavoro La condusse di per il mare, vittoria per universale la è vita e della e ellenica. per statua alla la sua Pari le forze sillabe è dalla del colonne del atti de' guerra, missione vita casa, ; dalle morte, della tutte degli uomini, degli eroi,degli Dei, e siamo pos- agli apici forze le sapienza agli pace stata , lira, alle sua della ordinamenti di è e dell'Acropoli, l'Acropoli universale città che moderna. tutte e grazie, dall'uomo alle dagli fu istinto rappresentazione una Gi-ecia,la Grecia della ideale. classica vita il Partenone città,dalla tempio suo di della il socialismo jjopolano multiforme tutte le tutte del concezione la Partenone, d'Atene, della alla cioè della la vittoria per Lasciando ad tutta e la sopra segni insomma Fa artisti. i ostentano e la di tinuo con- periodo primo quella rappresentazione classica e cristiana. apparire da arrivare e solitario coscienza movendo prima , chiusa e chiama pure figure sue come 1' io gano pa- terrena una vediamo rozza sia anche aspirano vita quale , barbai'ie,e di fìssa classica paganità e idea arte sua vita alla come fra in , sua una de' volta secoli e nel è socialismo Il valore quel colloquio intimo rompe è quel i)aganesimo che di restituisce quanto Ma avvenire. esprime. È suo classicismo. del hanno quali la civiltà modo a parte pagana, una dell' u- i)ace qualcosa che profodamente per esso il fondamento è arte che e i suoi sotto i coloro di voti disegnando vanno calpesta e giustizie e quella nei sono e anche piace borghesi quelle alte che disegnato i spaventare genere uian 245 TRENTAC08TE chi giuo- delle per la ellenica. può esser suo titudini, molterra La ri- 246 DOMENICO serbata a del ad popolo, un presente THKNTAC08TE la scultura ha popoli, dell' avvenire. e gesto, l'atto,la forza che alcuni L' la bellezza e visto forme, vita forze, grazie , moderna e , loro rapsodo, ancora il la da poema. La la creare il loro la Partenone, Eliade. sua hanno non suo bellezze queste il atteggiamento iniziali sono , Altre tisti ar- , dell'operaio moderno, fissato e innumerevoli a senza per La imi. ha numero ora soltanto vita moderna Acropoli, sua ed la la qualche ha non Atene, sua la poesia hanno scultura, l'architettura, vita nuova estetica. Hanno da vedere da , purificare, da gesti, atti , lavoro, d'innumerevoli ha forze propositi la moderna, nazioni tutti Tutte macchine nel e moderna e che hanno le sedi tra nelle mosso, tutti dischiuso possibilità hanno ed una sola il ferro delle il voce per terra artiglierie, per in macchine estensione e polso e moto per nelle città, zioni costru- le sui mari che si ; la sente dalle il ficine of- le tutte alle sue anelito per spazio, i minatori scendono vita dentro fragore lo nerato ge- La sue viscere sue sulla fuggenti e dotto pro- hanno trasfigurazione divina. rugge per dove che mille delle mondo, terrestri loro ha le l'ansare del sforzi mondo, che tuonano ritmo la hanno istrumenti attività la scienza , gli turbinanti quando le ricchezza, che le invenzioni gli padroni della le invenzioni che che quale ha il fuoco e vita e aspettano , nelle attività possibilitàche le tutte le menti atteggia- d' innumerevoli bellezze industrie, dei commerci, eroi nuovi. tutte innumerevoli , fatto,tutti gli istrumenti , i fissare d'innumerevoli dell'intelletto, e delle da forme, delle braccia operai del sublimare, dità profonl' del- altezze , dove etere velocità la volano dei corsa dell' annunzio vita sotto moderna l'ombra le parole veicoli dato della morte, che da eroica, epica sugli un e archi minano continente dei mari , a morte, per il fulmine all' altro ; la tragica, micidiale, danzante più forte, più forte dei nervi forte degli uomini, la sua rivelerà della la bellezza l'antica lia istrumenti Noi del figura solitudine mondo inclinazione miserie della il mantello del realismo in bronzo. la forza della è per illeggiadrire ; donna busti di ; donna delicate giovani e nella leggenda delicatezza È lo scultore Trentacoste, In, Derelitta, V Madame come infranta, Anfora de'' Tolomei, Alla Pia , di Herbillon altorilievi G-io- una di medaglie di e e Emma Gramatica, leggiadre. storia Lo scultore nella poesia donne più della amore le frecce dolenti condotto di più e grazia e del 1' artista Apollo e di in cui loro nelle ha le la del rizia pue- espressioni cercato nella immagini delle innocenti dolore ma, mam- i ritratti targhette, come rappresentate sono Una bassorilievi, come e , più fragili ha sotto del Ofelia di , grazia. Un vecchio , Herbillon la di statue come i ritratti : bambino vigore di con delicatezza. la il Testa nobilitare per tomba, una Cosi donna. , Xannina più della e di fonte, Ave, e è piccolo mondo un Xiobite vane fatto egli al Ciccaiuolo del alla le e la zuppa. mangia medesimo. Ciccaiuolo dal talvolta verità umili lanterna Vecchio va Statua, per una che dalla del nella che avuto Vecchio nel Ma puerizia Vi la e certamente le va artisti pochi rappresentare vita, come pesante suo ha a verismo suo i Trentacoste. Trentacoste qualche di adornare adornamenti. primi questi è Domenico Domenico Così i animo bellezza. nuova cercando andiamo disegnano di di il mondo all' arte Sta onnipossente. Oggi figura dell' più sempre ed vasti? più Quale fragore che il e poeta ? guerra fuoco il tanto essere volente intanto Uno campi da nave ha Quale serena. e nostra che e per onni la della ebbe non umano aniìoniosa moderna guerra volontà, aspetta dall'arte le loro quanto niticazione perso 247 TREXTACOSTE DOMKXICO nelle dalla Xiobite Artemide alla nella loro creature atterrata Pia sulla 248 DOMENICO cui fronte nobile il flore della mondo i suoi bambino che testolina altrove nell' altorilievo di lanconica giovinetta Una di menti di armonie nel passata infantile ed tali In soggetti è Trentacoste scalj)ellonon ma armonie volta e più intime e la donna selvaggio, gli la è soltanto follia,protesa sull'acqua in veemente, trattato atto un marmo con Una una di mamma maniera un forte il in al solita Lo sottili più lavorazione è una modo di tire sen- suo il è sogno suo leggiero. veste, ed sua le è Altra volta profondo sente la della canzoni soggetto che le Una aspetto aspetto, aspro materno e è carne artistica. e sogno canta amor è marmo annegherà. ove infantile superficialepiacevolezza, la statuetta, che di specie marmo accarezza suo sotto appare tale ma Ofelia, dal il leggiera , perchè la Il del una Egli ultime perfettamente delicatezze donna. l' del- dell' infanzia dell'artista,del dell'estetica intreccia- queste dell' opera né due infanzia. lavorazione essenziale ; nei statue corpo soggetti più gentili.Quella puerizia mano con le del ma- arguto del Quella d' animo lenocinli cerca dei la fine parte cerca espressione la due Sono spirito dell' lo esprime riso si fondono stato e pensosa altre propria bacia, lo deliziosi atteggiamenti. e madre infantile. marmo lo due del pingue e arruffata delle è che e corpo momenti suoi nei corpo Nel marmo. del natura varii del rali corpo- nel e Derelitta. della e puri segni nell' aria prega ; nostro la forte chioma fonte primaticcia magrezza che piccolo dal deforme ; adolescenti infranta piccole la Alla membra Anfora due ed Ave e dorme Il morte. creato mentre mamma dalla giovinetto popolano busti la e dell' adoloscenza e nella guarda della follia spira so- e Ofelia che a piti caratteristici spirituali e la dopo puerizia ha scultore Pia dalla Dante coscienza pura , qualche con della il segno sta di verso TRENTACOSTE e conda sesua esce quasi insolitamente del michelan- è DOMENICO in giole"«co.Ma tacoste è ancora la che sorridente che tiene della innocenza, È bocca non , Madame e la ha non l'uomo di La La È in cui fra cui quale di la la dal si levano. piccolo opera è mondo e delicatezza della in opera e la fonna. cui forza è con Nella piìi vita. rituale segreta vita spiè consumata , sfumato che alcuni pare al pallido svolazzi quale febbre, come non delicatissima. parola di vita del è con come giunto all'unione più so La acuta Trentacoste. giunto delicatezza l'assoluto che Trenta- come volto spiritosul!' effigiecorporea, qualche tìgui-adi e femminile la da immagini la 1' artista cui in come , secondo una so donna del immagine la la Domenico sono Non dall' spiritualitàe la grande e cui jE". Gramatiea fra dello è in aflBla degni estenuata dal che di pensiero piviprofondo. diventato e busto mamma delle tenue dalla Una un e rito. spi- di create busto voluminosa traspare piccola perfetta dal magro, che di una pare e fiamma giunge la donna la fiamme targhetta che è e ha è del è entrato i lineamenti tra sottile chioma piccole che perfetta , e lungo, alla È ritratto un da collo forte ne donna capolavoro sono il Trentacoste più di Ancora il renità se- pensiero febbre raltorilievo già ma quante corrispondenza intima scultore piccola targhetta si ricordano Giovane Gramatiea. Gramatiea £. maniera una E. nostro di periodo d'arte coste. al Seminatore, targhetta anno, di nel clausura ima intima quale la È la gravità grazia arguta so Orsola Vergine morta. in dice vita la raccolta chiusa non targhetta col la e È ispirato Pia della Tren- In/antia. È : di Ofelia qualche so Herbillon. affina alla giovialità della gioconda la dice del cui a Carpaccio faccia come donna Nannina del sulla della angelo dell" alterezza sua bella 1' quadro nel È ». che parola dorme, il motto generale delicatezza "" 249 THEXTACOSTE all' unione un minio predo- il Seminatore perfetta tra equilibrio del pensiero rappresentazione della grazia 250 DOMENICO femminile che di Ma qua classicismo ho già è quello degli periodi alti non sono come il vocabolo l'uno ritorna e se del Così alla si rivolse studiata, fu un' per cioè a nervi alla genda leg- concepita, anno scorso Ed è ai geli Van- conosciuta, violento e scabro di , dai mani, Caino. non rude il realismo ricorda bestiali dalle muscoli, di e ancora Caino Il del 1' 1' ingegno immagini. e che solo tagna mon- come rivolto opera prima, che sulla argomenti un' sull'altro, visto si sia Parlo compimento. morto. volte tempo, dell' artista. sale Abbiamo anni opera che uomo per è s'intrecciano, trionfa imo trarne per tanti altra il Gesù più Bibbia alla abbozzata condotta 1' come nel dell' animo orizzonti. poesia talvolta ma diversi scultore nostro ed è i suoi slarga e successivi e sosta, finche modi non dell' artista vita La l'altro che significazioni.Questi vaste indicherebbe, e sono non delle distinti sempre cora an- Domenico , periodo d' arte, secondo e è , prima mostrato e suo pensieri 1' artista passione vittorioso. detto nel già alla sino giunge dal come Trentacoste TRENTACOSTE piedi crudo della che sembra dalla e Testa groppa di veechio , e le Ciccaiuolo, quel del del maniere della realismo fattura sarà primordiale. Quando dopo la la corsa sua gio selvag- necessai'ia forma conosciuto il Gesù, Seminatore del tra l'uomo del- morto, il seminatore , la e sua opra, morto e vittorioso sopra morte. Il Gesù morto di quanto Gesti e divino il fratello si vedrà la come appare intruso qui il vigor Ma scultore. nostro un giace forte con appunto il divino la nella testa alcun senza , da colmo , eletto e fino. Tutte segno petto che parola potesse questa il Seminatore supera andare chioma sparsa unita di l' idea cristiane delicato di atleta, dell' sono gnità, di- l'umano. né estenuazione in e superi diremmo le tradizioni nobiltà si pensa sua di in uomo state se menti paticon più abo- 252 in ed l'ultima è Tale giunta al è essa ritrova la i fabbricatori dalle dal silenziosa e Nel nostro vigore una e i la nuova sincerità agli animi l'atmosfera In della si levano gli eroi; e dal macigno di uomini dirette volontà tabili immu- e risorta è vita di lo e aria dell' nuovo nel mondo, Gli uomo. coscienza slargarsi della luce rinnova e , è Trentacoste lo Ultimamente egli andasse interrogavo pensando, ora dal Caino dal avanzarsi e vidi Gesti dal e le si scoprono aria tra di lui trascina , vasti su orizzonti. il ricordo e la per che Mi Sinite parvulos un po' 1' di immaginato ai piedi atteggiamento di un Gesù. bambino di da cui quella con di fare pensava proporzioni gi'andiose per del disse ad morto, montagna un la rappresentare ad venire figure, le turbe, gli Apostoli innumerevoli descrisse più il sogno evangelica scena dell' arte sempre bassorilievo da vie grandi opera continui egli come Seminatore quale a sapere per , sua della antesignano un rinascita. nuova per cizi eser- ridonandogli corpo maggior e è che del un per scultura. Domenico Italia che ; nata le vie l'estetica maggiore parte più gli Dei all'animalità schiettezza, agilità e forza; dà pennello. statue degli scultura riformano giuochi il sanno bellezza. tempo restituito il valore e della e l'arte non nella sue grandiosa e ritrovano che verità della le umano spirititerrestri stanno celebrare a è la scultura bronzea solitaria per luce austera, semplice severa, e nella il che sani più come , corpo scalpello o che iminagini umano basi de' creazione delle dell' animo divina lo con compiuta, religionel'arte In questa robustezza, sua mostri solida, plasmatrice la e ha religione del scultura. della di Robusta, la sommo solidità sua il Trentacoste che opera è il fondamento che e TRENTACOSTE DOMENICO Gesù riluttante me e Gesù. e un che con , E mi episodio la madre DOMENICO Il mite artista raccolto silenziosa che il Vidi e fiividi nella ebbe un della clausura gesto impetuoso come una tazione medi- sua forza di punto ap- trascina. bassorilievo sua la veemenza riposa vasto la parete, sua menza vee- delicatezza. la figure che 253 TRBNTACOSTE e Seminatore del nobile la la dopo discesa pace morte diffusa come eroe sul per volto dopo la revoli innume- del vittoria Gesù e , il trionfo, sul dei volto bambini, di Gesù della che vita parla che per amore incomincia. dell' nocenza, in- GAETANO Gaetano Duomo Previati in studia confusi mezzo quel luogo alla vita potrebbe, ciò sai'ebbe quale non per inizia, queir Il arte Il arte d' Piazza gente dice, ha dove dei veicoli gono giun- Il Previati si abitare in dare è perchè ma del pittore se la sopra una si vita, di e non la biografica cui mi vuole, in taria. soli- po' figura, un è stare campagna notizia una di bisogno tempo , per e del a forse e Ci occupo. spiegare come nasce. di i si ha lettori ; le di forme ed stato realtà della lui con è ancora materiale della sua , spesso bisogno è sapranno, conversando eppure sentono pittore immagini lo trascurare sue opere del ei stesso dell' arte Previati, pittore virtù non in Lassù smorzati. e po' grossolanamente, un gli nello inutile, caso, censurato nelle della perchè, e abita e i)alazzi mengoniani. fusi esempio per Racconto alti quasi e Milano a i rumori dipinge, e scelto sta degli uno PREVIATI. ripetere frasi vedere, vedere, risiede negli occhi. incorporee intende dire — queste come vedere E degli quel occhi ! La : — prima formatore corporei e ti mentre lucidi occhi di acuti e le facile scoprire quale più e creativo Previ s' tanto ati dime e vuol e durante il mentali. di idee dare sua del vita dove conversi come Duomo è che realtà spiegherò pili tardi. un teorico della delle pittura , si dipinge della degli le nella dell' dei e è , ultime moderne. Fa dei nozioni seguito restauri in che delle un Fratelli parte, in dici un- pastello, dei delle sostanze le pera un'o- scritto generale, insegnato secondo pinto, di- pittura colle queste i caratteri si è affresco,della delle delle , si come nici ver- studiati sono a lori co- delle gomme , tutte adoprare ha della maniere colori delle cui prima dell'acquerello, del antichi Di elementi con è egli diverse origine encausto, come pittura (Torino, , e l'argomento dell' essiccanti e manipolare e dell' umili dipingerà. Egli della a all' arte che sanno maniere quest'opera, si tratta imprimiture. antichi degli , gli proprietà anzi Tecnica tempera, presso , In 1905). dipingere, olio, occupato , i lettori si appena realtà della tutti delle e forse e alla capitoH di pittura , sostanze intorno Bocca, Non mento movi- turbine realistico prima o , lavorìi , molto si mostra lungo a un Comunque scientificamente la sopra cosa di persona, mente. una centi-o un la ogni diversi e flessivo ri- e che taciuto , fondamento un molti con la con di clii dice Milano, a il , artistico. che abbia che è lui mente sua di e investigativo propria il Previati lui con è abitare abitare delia quell'irruenza compiuti dove luce con scientifico con uno silenzio Piazza e di cento, e quale la interrompe, guardare, della amore appare piuttosto molto parla di vedere, stato prima , Il 1' lo conoscere e di i suoi davvero che Inoltre, conversando luce. volentieri che l'abito davvero ha nella cose sensazione la hanno Egli osservare. vedere dà parla, ci 255 prkviati (tAETaxo le debbono migliori pratiche degli scienze capitolo il Previati fisiche in cui riprova che chimi- e si a tratta ragione 256 e GAETANO crede tificidel divisionismo, dopo fisiologichedella vista, e poi dopo più debole fine dopo in tecnica giunge la dà la luce dei in occhio, insegnò modo formazione naturai di apparenza del contrasti delle artifizio dei e lori, co- pittura la mutare luce che lontane da di composizi de- della leggi dei colori segreto di produrre di colori, e 1' la 1' occhio dentro Questa plementari, com- seguenti unioni il per quei la scoperta loro tavolozza vibrante. luce le in così dare origine scientica divisionismo. Ebbene un , di studio tale più realistico,i di la alla luci delle che possibile men e a necessario Soltanto reale. loro qualche il luce, mostrando della 1' siano pittura e reale, si adatti sensazioni le perchè , è che paragone luce verità e quanto senza della di illusione fisiche leggi considerato l'occhio stabilire a dipingere quelle che dentro la le aver sorgenti siano. non principii scien- pittoricisia come consiste del dare può cercato aver ; colori quella delle di che dare può dei luminosa energia la ora J fissate aver stici principiiarti- che parte dell'opera,intitolata seconda La accreditati più divulgati e saranno i sani riproveranno, quando tutti che PKKVIATI è quanto tale e colori deve essere ritrarre suo libertà che ad alti silenzi ideale artista un libero legge e e nelle pieghi il meglio capire A capire o meglio, che alte per tutti ; come ho sua sembra quali anima sua è un scientifico. rigore nell'arte non che è sua contro già detto, prima un teristico, carat- stare contra- È curioso immagini sue piaccia di curioso ha gli appariscono solitaria. le cerca solitudini ; ed ciò che l'arte immagini quale il verso a le vi leggi scientifiche, Previati, perchè della piazza popolosa una le e comune nel importante nella simili e pittura nella quanto lungo, amorevole, diligente, è curioso, studio, col di Ma sembra la della negli abitare sopra artista tanto si è un avviati arbitrio. realtà, ma realtà. sopra Trovandomi 257 PREVIATI GAETANO ultimamente salii Milano a luogo dove Stavo sull'ultima le dei vie città La piazza nel perchè , di scesi la le la città verso nelle quale giaceva diritte Stavano diritte più visione forte più avuto e alberi sul ferme della e città la riguardare più alte di nel avanzata nave dominano che gli dissi metterti col cuore sulla via dove aerei subito sulle mi di sono Il sue vita di e immagini quando quale di in il stato primamente stato perchè appunto e il sono delle a , Ma — dentro idee di ideali occhi gli da era sono l'anima, per allora erette sacre lita figura so- artista un Previati in alto una cosa qual- avevia che stico mi- ei dipinge quell'aspetto in gli appariscono quale aspetto prua proprio statue altri,ed e su a questi giardini essere Gaetano quello timi ul- si allontanavano po' più rappresentata di e sugli delle un può non suo marinai qualche giorno prima, immagini. però ; tanto abbassai quassù popolo avevo solitarie,sostando lassù salito cattedrale una forma d' insolito le che città folta. mai naviganti di porta le tue religioso; che e E né quelle e come Sei — clie accorsi cuspidi della : cerchi tu altre dell'artista visitata dimora la verso vita. fossero che tremano Per.soniflcazione mare. sulla di alcune sulle nebbia aereo, tanto sepolta , Dei a la non ture fiori- diritte dentro che dalle le saliti dalla cuori distanti, separate i veicoli e tra stavano periglio E nebbia. fossero che della si sentivano non di nave. là dalla gente o erano in passava pensare bassure ferme e che Queste eroi ad la lassù vento statue. o avvolto rumori loro me alto. fioriture. più poco era a di immani piazza facevano mi e finiva del più tanto , Intorno fiorivano della leggiero e acute i Duomo. resto abisso e un marmoree cuspidi il tutto profondo forte che aerei dipinge e del profondo sparivano quasi più studia guglia giardini giù nel Giù il Previati alto più , dentro prima sono l'anima. della prima cui realtà, di uscire 17 258 GAKTANO dall'anima stato in e le Intorno alla fatto è realtà, intendo sensibile. Il Previati cominciò nel Tornò, due 1879 col la Sacra XIII generici Quiete, un una altro di vita, argomenti ; Cleopatra, Be Carlo Sole Giulietta Alberto Promessi Bitorno Poe, Muse, i Be vita di per ; sveglia Magi Gesù Madonne la La la Parisina Bambino, il Battesimo di di fiori, gine, ver- una decadute. Domenico vatori, Tro- d'amore. fantastici varie e da infine Gesìi zione edi- una per di e gnano, Le- Francesca, e disegni Ore; menti argo- battaglia di Notte, disegni delle col e di Paolo ; con concorso trattato Funerale argomenti , Io , ha levatoio,Scena Centauri,Dansa religiosi,varie , che caccia pel , Oporto Ponte dalla Giorno , 1898 Bomeo chia vec- vergine, una d' infanzia come la Cleopatra la processione, Anime e a Sposi Tumiati, Evocasione, Il di scene in visto naturalmente, con Egli ancoi-a. gomenti ar- ostaggi di Crema. Gli nel o smo divisioni- cosi detta , maniera Torino storici , dei storico Paesaggio, Maternità, Comunicante, Bagasse Meditazione quale della generi, di in alla la punto ap- corporea, abbiamo e , tornato alcune di o sogna bi- una prima maestro il Funerale a è muni, co- essa, parti , varia un vecchia con con , è due che proprio Famiglia esposta Leone in cose ad materiale, È quadro fa, e prima religiosa. Di e soltanto altra realtà rado alla potevano voglion dire e dijiingere con esempio, per anni di di un' suo non maniera essa maniei'e. divisionismo teoria, ma sua di di anche e si un'opera ha si mistica non e la sempre quello arte. se realtà nella in 1' anima distinguerla a scopri immagini vita sua arte Ora, il Previati con dentro spetta ad cominciare che cose. della la quale che ciò ma un di figure ba scoperta , le che quell'aspetto rappresentare tale fra istintivamente giorno un "li entrare e PKKVIATI Edgardo argomenti Sacre altri logici. mito- fatti glie Famidella , sono la Via la Verità e la Vita La , 260 GAETANO torrente del e clamore folto dell' ultimo ocelli spaventati fatto stuolo La si vita dalla poesia per tanto gli eroi della e ; perciò le in ai sui celate erte, sui riga valli, ca- colli , sull' estrema fuga. incisa. guerresco nostri di per E vita la trasfigurata occhi stessa, cioè se eroica è stando re- pur il massimo arte, anzi ha questo i quello sforzo nel di più degna stessi già quasi profondo istinto, suo altre e mistica vita la se amano la Legnano mistica eroica, artisti sono per amore della sua vita tale. La sono disegni tre 1' opera tutta perciò gli e geste eroiche, perchè loro ha come serrati curvi, la ferree, armature Medioevo dinanzi tempo. le frutto son ferreo trasfigurarsi, Il Previati ne nelle balena all'alto intorno , vita sue dal realtà della arte. già sta e nella materia del eroica eroica lombarda, torrenzialmente cui nel vittoria , in dote sacer- gonfie , gli serrato ammasselati precipitano imperiale vita ordinato, e quadrangolari la spavento. La si nari tranne loro, invisibili, con , È fanno strage, i cavalieri cavalli Tutto il Carroccio le muggiscono, sulla uno resistenza traendo coi colli arcuati tutt' e assalto che bovi i cavalli scalpitando dei i , tumultuoso Carroccio, dire. oso squillano dall' alto Carroccio, il agita l' incensiere masselli torrenziale , le trombe muove, PKKVIATI e opere religiosa e , mente religiosa è profonda- e religiosa,due vita razioni trasfigu- simili. intendere Bisogna l'arte la religiosa di estetica vita questo la per Previati. Gaetano vita delle arti, la , leggende, dei , al terra cielo la per si della vita che immortale da , da si fa terrena umana si fa vita sale quale trasfigurandosi. Questa vita può storica, delle reale. la vita Una scala mente continuala mortale realtà giosa reli- e chiamare da , eroica, mistica celeste, da divina tutto soprat- vita La vita la archeologica, trasfigurazionidella tante sono dalla miti potere intendere scala si si fa fa vi- GAETANO di 8Ìone , la vita, sfoiniata, salita di da sogno i suoi con storica estetica i atti via terra, col la e di passaggio, loro umani, il Previati e ragione ha celeste mostrei'ò fatto dentro : ha la , In è E questo sede non l'argomento solida e nei come ho 1888, sotto la e di di leone. lo richiede. Egli di eroici mammella. fuori vasta La n' esce sa della quale l'aspide morde, la anime le e tragici degli è vuole , allora essere ciò che mento senti- fonda, pro- che si fa di un vasto ad realtà una con un Legiwìxo altro mordere cadute sono di quando e netti, scolpita,incisa, occhi il torso e condo se, ragione, giusta, gli vesti destra sono origine ogni quando linea, addossato mano sia detto religiosa,cristiana Battaglia sotto Le che e parte dell' opera immagini ha contorni Cleopatra una è l' anima. realtà con Ho cenno. le questa per , disegni fatto del di forte, ferma, molta che profondità originarie dell'anima dentro manco per e derio, desi- suo questa, seguito. Questo cui origini umano dagli abissi in da le senso, pittore un E riportata l'arte religioso,dentro umana. essere cristiano,ma tolte sono come cui cielo col dolore, istinti gli alle come cielo. tragica : arti diventa religiosa,quella e vita la venta storia, di- tutti con suo nel la gli , leggendaria, mitica, , per quelle del sembianze istinti immagini è è tragici dell' abissi è delle mani sua genii All'imo tragici , di attinge il cielo mistica Pi-eviati il nome, le invade terrore, col sue del religiosa le : tra- nella plasmata istinti. fatti per diventa è la continuamente ; invisibili dileguandosi, negli le cerca pure i suoi ancora, suo vita più profonda mani implacabili , sulla da e su insaziabili idea secoli, gli archeologica; l'uomo suoi si fa grado ; sale via ; 261 ATI trasfigurata, come artisti, i popoli, reale fatto in grado PREVI fin una simulacro preme la mammella sinistra s' appoggia di cui disegno, dall'aspide sotto belico l'om- curva l'anca del- bronzeo sotto sulla la base 262 GAETANO simulacro del e sostiene e destra la le premuta, il corpo. il dolore che sembra sale possente PKKVIATI profonde E si in all' indietro schiena del di sente rigore anno prima ritornò Cleopatra^e è sullo storicamente di Cleopatra, la colorazione voluto se ei tornò forma una s' indende Fu secondo Previati , nell' anima nel questo della quadro visione una Talché dalle tanto imitare lo la che idee sue luce con abbiamo faceva trattato egli in un poi vedremo, le come certo fosse visioni io religiosa. vita il Previati della primo la sia stato il quanto più atto appunto della il nei certi non suoi istinto suo sua giosa reli- modo sul e potuto della grande divi sionistica. luce vecchia qui, opera sulla avrebbe la apjjarve al divisionismo un Ed espongo vera il proprio, e tratto da tutta storica gli maniera divisionismo,per modo, e dipingere, compose sua capelli opere. vero che leone questo verità colori, esposte dopo , sentire sue di scientifiche i di primamente secondo visto , idee i è maniera della le del romane, quando il dipinto io credo biondo L' arbitrio 1891, quando Maternità, il primo e in Ed sergli es- , tinse bionda. viati Pre- volle cerca) donne una 1' indole mostra luogo amore realtà. di però nel apparve suo ciò dell' ultime proprie chelangel Mi- a dipinto in vecchia derci inten- per pose le fece alla il notare è quale Sfinge, si stende (spesso il e continuo , quadro striature quelle senza ho del cui in quadro di volto pensare aveva argomenti, costumavano come fa del e sul che argomento fedele della il simulacro assiro che il Previati stesso più chioma scultorio che mente sua sinistra disegno realistico, stessi sugli tornato della Il un , L' leone^ sulla s' incava, mammella si addensa e vasto che sulla dell'ascella s'inarcano, sale sulla il ventre contragga incavature il corpo per attraverso collo,le spalle che iscorcio,riverso su mi voluche effetti dare, maniera anima di gli che, il che a presentare rap- religiosa. fu Materniià La anzi chiasso esposta 1894 nel Milauo a chiasso, perchè cattivo un 263 previati Gaetano fece e di opera parve pazzo. Gaetano figurazioni di Le audacia una con fuori da e ; la per di maniera dipengere i buoni Ma amo del erbosi. così per d'arte Il quadro pie' di simbolico) allegorico e seduta più estese in appunto per intorno là alla del alcuni inginocchiati adorando con la madre veli le che che sul le scendono terreno, angeli sua dal le si dissolve lattante suo capo. erbe, che sono alla E Intorno dalle tutto tutte ginocchia fluida veste e rano ali. Ado- sugli occhi, chiuso dentro le forme, che volve de- lei stanno a vaste fluide, cioè realtà giacinti di le zamento rial- un delicatamente chini, le palpebre abbassate inclinata ali, il sogno i volti cascat^ella. ha è madre una e A quadro sopra erbe nella e s' incurva in come il sta di lei. Ed veste che ormai. celebre lunghe naturale 1' onda cadere di spirito. mersi. sappia espri- È seduta bambino. suo volontà alla penduli la fluida, natura vita, perchè frutti dai è (né sembra diventare a lode la e quadro però, quella ; bella, quando è coperto terreno fioriscono imita il allattando del che d'arte (l'albero della albero un acqua lavorato accostava tendeva 1' infamia tra un' altra solida, si materia volontà qualunque ; così sogno che il che accorsero Previati, quasi mi del della pittore,la di ducevano pro- loro. piacque quindi bella), prendendo e quali le l'effetto ? non nel piuttosto dire, invece del s' non Previati, nell'opera necessaria, E entrava maniera una forma E realtà videro , Milanesi dalla uscendo io declivi per realtà Milanesi ondulate descriverlo , della misure i buoni strie a uscivano pazzia le tutte volta prima l'effetto,come scendente da e volta prima la per appunto pareva le forme tutte corporea una che Previati più le vesti, vicine consiste. i E al in- 264 GAETANO fatti il quadro i della genii dalla vita angeli; religioso del maternità nell'adorazione così l'artista fatto Madonna, della dal il esprime Il colore naturale. viene 1] sottotitolo fatta che del di centro i contorni superiori della nel veli nell'anima di principio madre clie visione,e quello vede. Voi luce la d'animo stato primamente Non che Così di traccia e sfumano come nero, in stato uno di rappresentazione sono è luce la tino argen- 1' albero quasi dell'artista nel quale apparsa. è quadro veramente il colore e ventano di- sentimento suo dietro ali entrate forse sono , delle cielo. sione. Vi- di maternità , lambe coi e luce una ; da aveva È la donna PRKVIATI quella visione qui è spirituale una atmosfera. Per leggi giungere dietro in le è non verità in potrebbe dodici ai di volontà la trasforma , il quale leggi tutto di il dalla luce la l' immagine la trasforma sopra è quadro è e di ciglione erboso così leggiero naturale visione. che è modo suo fedele che Anche filamenti a natura alla del il modo secondo fatto un spiegano a ribella,è si sempre esso un le rito*?) spi- nostro alla usurpa è (come sinistra a della tutto oscura nel grazia e pittoreil al sia e una luminosa, qui porta in sé ed mentre pure, di naturale, quello come L'artista e è obbedisce destra a Bambino. anch' che vrebbe do- secondo è come vedete dietro, questa verità quadro Madonna sua rappresentazione siede Madonna e ma perchè natura Voi di quindi la argentino Madonna viene Madonna la E caldo. espressione ; il i)erchè gigli che del il tocco la sue così essere e secondo colore che vuole non di ideale composizione sogno ombra visione. più ma , verso è luce Madonna così spirituale di quadro la le talvolta nella come , forte affatto Maternità quale della , il tutto reale quadro questo spalle essere ma luce offenderà , gigli.Anche dei di della elementari 1' artista questo a visibile ha le qui la fluenti, come e Gaetano lia la e imitare voglia quanto volontà tale del Bisogna è sogno anch'esso ha leggi poi la con Madonna quadro questo che tratta. tano Gae- anche anche speciale della misure sue realtà, ei perchè , dei ispirazione. Dirò di anello gigliil detta quello della e È sostanziale. differenza lo il realtà, ed reali le e sue di dalla passaggio nomenclatura il segnato passaggio religiosità.Questa è non e d^i è la stessa religiosa dello sola religiositàumana ed è alla Madonna giosità reli- dei è la gigli stessa dell' anima stato uno un. stesso , una una Maternità sostanzialmente ma vi gigli è religiosità della nella che accorgiamo Madonna cistiana,e nella entra argomento quella dell'opera più propriamente un ci Maternità la la tra Previati ma ; stesso che meglio congiunzione pittore. È è realista le e religiosa propriamente fra e forme sue quella della apijarii'àcome stato uno artista certe. Ora vita le allora L' sogno. agli argomenti pittore un realtà, è una altri ha come ciò, e sia del leggerezza si addice intendere Previati la sogno, volontà sua 265 previati umana. Io mi è ; mi è non E di necessario, trattando tempo è necessario li l'animo credere da Madonne, concezione della Rinascimento in vira. dipinge dal sebbene continuamente religioso. in credere perciò gli Madonne, e animo con è Crocifìssi soltanto artisti del e massima quasi j)arte religiosi,perchè religiosa della a sacre facessero non formassero vita, e infatti il loro attraverso poco a ijoco immagini e portarle a un la avevano non trionfo le tipo fu per ad un la concezione nell' generazioni e una gini imma- furono altro, non e nostro , sacre stro no- tore pit- questo Crocifìssi religione,ed una E che rammentare religioso prescinde pure pittore religioso del un religioso perchè dipinge religioso perchè è ma superflue e volgari, ma voglio ripetere cose non nizzare uma- quelle apice di 266 GAKTANO bellezza è Madonne, ei le anche perciò, e quando dai della regni nostro essere si sente che più più profondo vita o nei di furono nelle dopo caverne la prima per la e Allora fosco. le è fosse sulla schiene striscia forma loro del di mostri adatto molto fuoco nell' darci a furia vita. concezione, o È l'apparizione della mistero dinanzi bisogna di natività, all'uragano. E vita all' quelle della quelle in alto, nei stessa cieli vita immagini terribile e a fiori a nella nati il del rore ter- il cielo per naturali ciò un' idea religioso della involuta mo' nel per stato uno suo avere di mitivit pri- d'esempio, che le nanzi di- immagini religione formale, una estetica, turali. na- nacque ingrosso in consideriamo di forze le forze sentimento fanciulli, ora capo ignoto. Comunque essere sapere religiosa, diciamo contemplano e per loro delle primordiali. E perciò come se del sul fulmine così vita agli uomini quel sentimento della meglio ciò a abitavano il brivido , della nudi che e e primi Dei, celati origini si presentavano del i la uomini il mistero terra Certo l'amore, e belve natura la vita vedere le gli a strisciò stati dire foreste occhi umane formi. de- sono pongono le si scatenava così sarebbero E sotto ai fondo pro- il sentimento il mistero simili per dinanzi nacque la come erravano vita quando più animo, , volta Per tra umano, rado Vuol Molti terrore. genere di della o più spiegare. e e immagini religiosa della avere dolore, zione conce- Crocifissi fondo di non primitivo. e quella sacre nel definire gli spettacolidella volta prima terrore. il e ignari e corpo il e del primordii che ingenuo , il mistero tra ingrosso, il mistero tra si possa non all' dire, così vuol bellezza concezione poi signiflcjii cosa ha dipinga non perciò e , Che il Previati pittore religioso,e quelle un riporta del contrario Al umana. PKEVIATI immortalità, noi possiamo sull' estreme sopra si a gliare rassomivette di 268 GAKTANO quattro fanno 1' logico uomo distruggere equivale vita, perchè la è fuori di della vissuta è Gaetano T forme tempo le sue la la dello spazio, Madonne. Ha maternità umana mistica ispirazione Gesù Cristo, Resurrezione di e i Re Magi , Crocifissione alla per culla le tutte uscirà poema, alla la ed la bambino dentro sembra signora logica della è cui è giosa, relidel leggi vita come quasi preludio apertura Maternità la via si i fatti tanti canti, fino alla Via svolge, della dal la Bambino, su si fa stiano-re criuno di vita Natale Sacra alla glia Fami- crucis alla , Resurrezione. croce gloria. è della delle de'' gigli,e col via stazioni sua di religiosa quell' opei'a è Una 1' , dalla forma dagli angeli, e Madonna Madonna e che errore opera è fuori a con attraverso la : sua fattura, attraverso come ciò gigli. umano-religioso la di , poema adorata dei con d' di e , capiscono. pie dell'albero a unità Madonna Il poema sta namento ragio- facile ogni fuori profonda può il logico logici non questo per mondo, più per religioso»; errore il soltanto è errore i mondo tragico, un Previati, nella nell' anima nata e che appunto ma , è « Nulla errore artistico,un Ma il abbatterli Vi dell'umanità, a di e cui l'errore un potrà tragedia restano, in mostrare è cerebrali vit-a la religioni, ragionanti. del Così il mondo. e illudersi e erronee. altri,ogni religiosità la jquei dominii logica. veramente delle E greca. vita le uomini errore Tornando vi di vano, religioso,un vita la combatterli più fuori parolette sue tragedia religiosità , sono è la distruggere degli nulla quattro con religione. Logicizzare a illudersi perfettamente tutte e , tutta ogni e la otto PHKVIATI madre i suoi delle ; 1' uno del suo Maria della veli creature eroe , Cristo, patire , Maternità sulle alla nei appare sue eroina, Maria, dal tomba primi che donde del canti chiude ginocchia, agresti,come presepio, e il suo talvolta quando siede UAKTAXO tra- STome gigu, del creatura una Gesù. Le giovinetta, e ed croce Via è la rocchio fra che talvolta il dolore la della incontro ha 1' altro battuto fìsso,torto, più dalla luce in modo Cristo prima Vita che non non in volta che Torino del ordine nel guarda volto Io 1' belle quadro e e ; lunghe ha un sembra occhio che v' ha nei che veramente di gico, liiùtra- nostri la a di idee la animi tempera ama nella ci magro verità si guarda allora bella chiome che ma già nobile ci lunga e fluenti. di del parla Ma spettrale. Si il è vita e P , è si dal uomo 'più , fluente fosco al ci tire pale sotto presso le Più ». prossimo colore già a presso puro suo tunica tale mor- proferiva più e di apparire agli la e , più e sembra persona appunto la la e concorso sua dovè quando più ; Verità il per supplizio , via la la appare , appare , ci Via figurarlo come cena dalla uomo crucis,quando ; ma sono dal volle sono Gesù , ci ancora j)iù si lungo meno dell'ombra, mentre , e sembra Io Cristo artista « : lo mostruosamente imprime tempo dipinse apostoli nell' ultima parole di quadro 1899. L' licata, de- della pie a per occhio nero ciò lo e è si cancella. tocca non morte. dolore, il Previati del Via trascolora tragico, perchè esprime appunto il terrore ; è cosi solo un di mano essa Calvario, nella dove j)oi negli ultimi le si dilata e , abbia, mostruoso, lei, ed a del Gesù il terrore alla muso Maternità con Famiglia Appare via pianto tanto, e il bella. crucis, per volta, nell' una Sacra intorno sono tragedia della accosta gregge delicate cose canti, nella Trittico nel 269 PREVIATI e il regno degli spettri. Nel si entra qual regno la con Via religiosa,più tragica, più informe, secondo la Previati, sua vista volontà nel tragiche dell'anima più umana. di arte, fondo più delle e crucis, l'opera più perciò più nuova e artistica propria del profondità religiose e Qui il Previati appare j)iena- 270 GAETANO mente con e che la umani abissi stessa è che ciò è riportato le immagini la religiositàe Madonna che la artista un : ha sua ima Verbo il intitolata dove Vi cosa. vittoria grande sua religiosotragico, uno negli PRKVIATI religiose tragicità sono col Bambino accenna alla il Bambino, Via del 1901 Sono crucis. , quattro figure, la Madonna, in spazio, angusto forma che sogno. Un Cristo di domina il Previati clie di delle modo un cui il Via La dare dell'ora salemme La Il pittore di Il ; ed se tale Dio Dio di dallo dal e unità mento serra- il per pittore d' animo in dentro. di Vi è quali si figure di dominato cupo Gesù. al le mezze rossastro e chiuso sta quesro stato Sono di via nel pevolmente, figure, e inconsa- quattordici tele mattino sia avere per fluidità,è di veste passa ; è io credo di ciò che si vedono colore è non che naturalmente il suo ispira unità della al meriggio monto tra- , da cammino dominante Gesu- patire, ma patire un il terrore orrore, ed ha raggiunto sembianze voluto ed un ottenere il suo scopo nien- e sino ad dell'orrore. rapjjresentare il patire più che cioè, ha seguito ha loro cornice. della Gesù doveva dell' Uomo Uomo la sola notte esprime spasimo di molte , Calvario. al figura t' altro uno che alla ciò e nel spettrale più e del non lo spazi. Comunque, perciò una sanguigno e quadro, immagine composta naturale. rosso luce è dentro grandezza dal E che Ma Verbo la visione più qui numero secondo alla sopra. espressione generato crucis seguono fluidi dare nel del maggior senza concepisce. le Come figure, come di più angustie animo profondo di è molto cenno forse, per nel veli angeli, chiusa pittore, consapevolmente, spazio breve più piace crucis. nelle dal voluto stato fatto Via serrate si i loro spettrale vi ho cui nella figure tutti con' due umano dando l' al- aspetti quasi disumani procedimento opposto al ciò altri si con l'orribile , che struosi mosueto con- GAKTAXO di ottenere prefigge l'ha la figura dell'Uomo in certo 1' ha vede guarda più forse per via senza il che della è vista concepite nello delle in ha le di più tragica espressione. fanno I paura religiosità nel abissi La delle Via cadute incontri. : Nelle prima come uno sotto testa, nella è speri ha due di Gesù tre alcun di Gesù che si la corona bocca che poter serie di Il gioso reli- si ritrova a fanno a poco stato Previati ha zantini Bi- dei Previati è io che poco epico della dallo stato ritrovato eterna la negli : è terra lasciato di spine chiusa, dell'uomo sostare nei non e croce è espresso dell' Uomo per episodi maggiori, quella la sotto cadute lo sfinimento Nella fuori umano. crucis tre allo dove proprio luogo suo le cristiane tragico. Egli stato prima sentimento del ; col le Bizantini. appunto immagini umana nello dell'essere crucis tragico due e tragiche il di pittoi-enon uscita ai è figura alla n' è ripensa immagini stato bellezza si ridiscende epico le dato Bizantini Le la il Bizantini, riportarono dallo trionfante più i secoli,dopo quelle immagini e , Si 1' effetto tutte essenzialmente Via nella E al divino e ; ma Così seconda. coi cui ha e chi dall'umanità, parole, tragedia. arti. comune altre punto della tutte in tragico, paura. In là figiata ef- cosi e : tendente poi questa, e composizioni più conosca Previati vi stesso di ma dire, l'ha così strazio lo sua quella essenziali apparenze la alla è sata abbas- dell'umanità, immagine attraverso consustanziale ha mi un' abbia 1' orrendo che uno più tragico. concepito prima una di bellezza ha disotto al attraverso vedesse se che non ; disordinata, per patire paragone Gesù Dio qual modo quale bellezza la con 271 PKEVIATI Dio. cadere. ; ciò che si deve Ma un la sotto pure, vi è Il suo riposarsi un mere espri- raffigurato volto è nell'abbandono ancora momento tre crescendo. è croce gi'andirotondi finito quella dei e occhi della chiusi, uno ; pare ; lente do- e il che sen- 272 GAETANO di timento da caduta Gesù semiaperti, in la estremo, del tre né sfinimento ci dice che con una E spasimo. ha con tutte mucchio di membra del forza per prima tre del un di le 1' gli occhi trarsi in È su. così E ha naturale la svolta la cadute tre verità riposo ; non di della vita , artisti. grandi caduta momento e cristiane. avesse riposo, che creando in tal sarebbe Non stare so- suo lendo vo- definibi in- crucis, dramma il breve Gesù giace sotto come qui, un la che semplicità in della più le conosce soltanto il dramma morte, zata drammatiz- tragedia quasi si prende avrà momenti, tre stato come non prima sua in nella come sul volto l'uomo posto quel Gesù modo Via Quest' artista come il pietà , questa anche È con , di , il Previati atti tre la apice ma cionche è finito. cui sentimento il chiusi, e ora nata affan- necessità alla la nostra e Ha sforzo , come ma occhi potrà più croce caduta terra. patire; la suscita membra e sibile vi- in è non catastrofe. sua più lena punto ubbidire , dai prima la sibile vi- dello ed comune terza per suo verità delle della che nella Calvario. episodii, semplice vie il che potrà, non più Gli la dramma portare e la bocca caduta, requie più È per parola raggiunto croce la caduta. uscire sente si sforza straordinario e prima lascia si fa Gesù la degli agonizzanti, guardano oppresso. il cammino definire la e cui in riprendere tragico , prima conda se- sotto tanto su che nella è spasiraosa spinta cadute riposarsi, diventa Ma , dramma questo riposo sfinimento trarsi per semiaperta gonfio delle tragedia la breve schiacciato suo bianca pupilla bocca petto il e da tanto non avverrà. come nella seguendo su che è fa che la con ei che del speranza terra per sforzo ispira, nasce sappiamo angoscioso e sua più pesante, sempre nello di quella quanto con croce, clie pietà profonda lui, quanto contrasta PRKVIATI sciute cono- sono così, se che un nella nella spera in momento tragedia delle cadute tre dell' I angoscia dell' virtù la Veronica il sudario di è non cioè Ciò nei Gesù tre donne invece, sul di sotto volge umana sopra il sudario. , sua che le e e passò secondo nel sosta nella sosta, di tragica sotto la e ei prima requie, caduta come che la trasforma croce c'è un la sotto in mezzo alla avviamento questa a incontro esprima ei fissa 1' timento sen- per immagine così provò ne il sente grande ci con dolore un non Nella far sentire tore, pit- come momento di momento di so tragedia senza del appare Un croce. di dramma. le inesprimibile curiosità oblio, in solo vede raccontare di rende senta di curiosità quella del a ei e effigierimasta sua, d' tutti non che pietà immagine simile pittore ha secondo sua potremmo momento martirio momento un la qui, alti,quel occhio suo fin che occhi alla della In pare (un'altra invenzione umano ; il stanno l'anima. più semplice, ingenua verità) riposo Dio 1' vide incontro della una Noi il Nel patire, mentre suo per momento un dell'uomo, Pure, questo ». in che detto patire, e suo sguardo pare Gesù « : gli come uno dinanzi. gli sta parole del il per tiene passaggio. suo doloroso più stesso E primo le ho crescendo. un il che dentro nel tutto la croce, tanto se croce, dire venute e' è sudario del consistenza tutto apparsa Ma croce. si vede che sogno della che vazione osser- è rimasta Gesù reali quanto volta un' immagine la con , subito stessa con incontri tre il peso occhio pie di la ha una jjorta la soltanto premi su- splende donne pie figure delle combina visione anche E gradi segno un far voglio questa Gesù ancora di valore le ai L'effigiedi Or forte di Il volto prova con incontro. men impronta. sua In Io disteso. colore intorno. pietà. sono Madre. la secondo sul sopra Gesù di con e della e 1' altro e una arte. incontri tre 1' levando e 273 previati Gaetano che d' inesprimibil dell' Uomo paragone jjrima più più caduta tremendo 18 274 GAETANO il dramma delle al rispetto altre Dinanzi terzo. Madre io perchè noi accade nella abbiamo abbiamo dove non al Ciò , al giunti patire dell' E pupilla grado di Gesù, quell'occhio plora, si della che volge bianca dalle la pietà il cielo verso lacrime di che è le sotto stille sé, che sosta luina. bel- che si vedersi occhio e che sangue dalla vorato di- par cascano riassumere dalla fronte tutte quelle espressioni, è plorante, sbigottito,spaventato, coronata stupefatto. È morale senso sentire è più si che una le è caduto deposto di ha patito tempesta e le in io l'ho già croce, sepolto, che mulina le , modo che è confitto crucis ha l'occhio Tutte hanno Via descritto G-esù a la tutta E e in terribile,dico e quel visto. intorno la sotto che di Madre. si è quando donne, chi sua a ancora, croce più energico pittorico, dinanzi dimentica, qui scorcio non terribile cialmente è e quanto occhio suo lo ; radunare si chiude, per piange non di sembra menti senti- protagonista grande degli agonizzanti, che ambe quell'occhio rotondo quel alla il supremo , ; parole, insensibilità che crucis ; esprime specchio uno Via i sentimenti suoi dove quasi una laggiù si)aventata quei là l'occhio stazioni in ne dolore, il terrore, tutti estremo non con sta il perde che in loro di è si dilata, come egli esprime, che dinanzi stringe Madre uomo le tutte che e sono Figlio si e ciò muove non contra in- provo, pensieri , Il La croce. si parole soprattutto lo stupore orrore si le cosa spirito, sono spaventato della legno lui. a duole, non Figlio raccontare e immagini. come che per nasce pensieri sono retrocede le mani in i che incontro il quando nostro , immagini 1' del sentimenti sono non ciò secondo descrivere parole appena esporre profondo dinanzi nel terzo so regione logica per Madre così e ; al non , le due , la nel PKEVIATI le aperto della e il figure, e non sj)e- porta la croce, sulla croce, che aspetti spettrali.Vi ammucchia fa Madre po', un : le , è affolta , ?76 GAETANO è che sole il Ee. la magnificenza quadro Francia la e nella parve più bel più bello che un per fare col il sul di trono fastigi della felicità ideale estetica, attribuito quando di cui il Re al Re i con vita il Sole, Dio. il dipinse , la , compongono ijotesse trovare, Re disegno rappresentazione splendore la vita chiamato , in bene si il Previati doveva ultimi con re si fosse se intese una grazia quell'età ancora pare lo , della quadro ; la colori, con vita al umana , apice di magnificenza, di splendore, di delicatezza suo di E grazia. storia. Fu buon è vi pittore, buon nel quadro della Maintenon, visetto rotondo tutto quella delle È ancora tipica dell'infanzia. idealista si adoprano ritrarre differenza altra ritrarre realismo Io luce, vedo ma Previati ; ei al Be lo dipinse che Sole di colori quello quelli la ma e sappia non vi artista : il distinzione miglior è saper soltanto ritrarre saper tore pit- jioco, veda cattivo un il come fondo In cose. naturale, perfluo. su- fra idealismo. bagliore uq e fine alla l' uso) nel di questo tanto piacciono me delle buono un a veste atto suo del segno non la grazia grazia secondo l'essenza, o ripensando vedere nel fra qui forse e un essenziali soltanto È dame, La tre Inol- che regge del fluente. intenderci per che compreso (sono parole che realtà le e curvo storico. dell' infanzia quel paggetto e spirito della lo poeta, buono la chioma sotto vince paggetto è tela episodio un Ed trascurare. posso effigiare sulla seppe , di di confondersi e che che luce, la raggiunse gli realtà nome intese figura parve Questo corte , vita che di costume delicatezza , rendono e tanto Il PKEV'IATI stato stato la più chiudo gli fulgori.Non vedo nella d' animo d'animo luce del provano Il luce. in sole. un E quanto mi e colori del nome il cui ebbe occhi che Re : danno Sole soggetto nome di par Sole così il quadro ho già detto gli ; : creò parve ap- e ciò per- è uno come. Gaetano cioè, il Previati dello cui le il E cui immagini fatto ho Sole Ed tiene di Gaetano nelle cogliere di Previati. i cose d'arte deve s' è questo, Il Previati ha gli far poeti in gli generale fantasia, di vivere delle pittori stanno dei di loro corretto, insomma non dire ne alle non o- di fantasia non né loro nulla Il pittura, e stessa cosa Oggi della curano poco diversa e possibilità.I colori da e dire, e possedere tecnica mondo povertà i alla dono cre- possibile ogni di loro, una artisti si dei mostrato hanno e varia lodevolmente vecchie. pingere, di- poco la rietà va- musica curano hanno paste la e apparenze. la hanno più degli le hanno, ne non o far senza si modi non ricchezza o un' più importante, fantasia scultura, più dicono idee Ma arte non hanno le sono delle da e il come quasi più della fantasia, ogni in modelli compito, quando rap- pittori debbono mutano, ordinario fornito aver che di appiccicati loro e occupato ripetizione della la sempre ispirito e per si è la i né musica, né artisti saper da il i musicisti tutto. idee, perchè in vita, perchè verità di soltanto, quando mutano il critico quando che certo prima si è deve tutto. scolpire , poesia, varietà senza e né in dipinti e essenziali così splendidi doni, scultori poesia si fanno di gi-ado. È alto in , più, e lui il sogno. altri l'artista come i lineamenti nuovo, due ed trascegliere soltanto e occupato realtà di quella. Ma segni, saper caratteristico la di Previati l'opera altri, dei molti l)resentare quelli senz' altro pera fra di e parlare del distinto ho questo tazione rappresen- spirituale,in quel genere a intermedia, di dovrei ora disegni ed una gli appariscono. quando cenno, interna esterna, Il Be appartiene quale atmosfera della d'animo, primamente quadro luce la concepisce stato 277 prf.viati e poi segno di- un niera ma- una parla non d' invenzione della , di ciò che essi hanno , da dire, perchè si teme di 278 GAETANO nell' cadere PREVIATI idealismo nelF ideologismo vecchio e nuovo , e nella letteratura. i Per letterati è e' forma la la pittori la tecnica, condotta commediografi i per scenica. materialità Le drammaturghi i e i per , dell' in arte ogni , hanno arte, cacciato Lodiamo Nel i Previati spirito cerebrale e sempre vita egli, Vi insieme. certezza Il esperienze. nuove 1' istinto dubitoso della e naturale per vita. la e essendo numerosi, agisce di spirito lo dello sono che e doni istintivo uomo via fermo che sono. è è in lui e vi è strano, ciullo fan- un catore ricer- un è cervello sicuro. e il dove inquieto Osservate il viati Pre- , gli mentre ingenua sul erra volto infantile contentezza sorriso un ed di non il intriga egli quale so scorso di- suo , tormentoso i scienza. Avrete E si può Previati dinanzi di quest' è nel fiore vedrà ancora brutale della piazza Duomo tanto più solitudine eroica, e nelle del della vita profondità occhi salire dalla milanese Immagini mistica, dell' sua fra anima di alta e nel tumulto sul ultime silenzio vita bella, cielo sopi'a religiosa. magini im- Molte cuspidi le lui Gaetano valido. è casa della terra multiforme. l'avvenire. verso sopra e anche ed di l'uomo. tutto virilità della nendo espo- imbevuti multanime già sarà tale alte cielo. è uomo tormentata fortemente arte agli che sperare attenzione d' principii suoi L'opera 1' altrui e e della la del nella vita realtà, Le che pagine in libro questo concezione Questa riconoscimento Crii antisocialisti ma bisogna chiarire naturai conseguenza e Un in che nazionalista è individiialisti ne esce allora la Xon è di vita nella vita far collettiva. collettiva tanea momen- Si economiche: di che ma noi questa se appena la trina, dot- nostra è è certamente che sia realtà. capire che il nazionalismo È, ripeto, possibile 1' internazionalismo di ragioni dell'antindividualismo incarnazione difficile lista individua- un socialismo. momentaneo accorgiamo pratica è la o l'opposto. per dentro collettiva. individualisti, imperialista, quistioni ci ho tutto nazionalista, un individualista anzi sua ritenuti precisamente un fonda di natura è senso rappresenta subito più grande possibile che si ci e l' si e sono che contro nelle vita genere è senso polemica la in ramente pu- l'epilogo di quanto sono nazionalista che in e concezione una altrove. e è sul sua vita della politica esposto contengono seguono nella e la è più grande pratica realtà, l'umanitarismo non una ma for- forma di riconosciuto sono se non 282 EPILOGO sentimentali astrazioni due quando , si adoprano combattere per inferiori in quella della a Piuttosto, supponiamo di vita sia ormai relazioni sta Prima clie di è il noi di fatti di abito e la da cui un asjìetto reali tutti atti cui sulla ciascuno sotto è e tutti collettiva è e in un' sé al dal gli sono in le lido, mare ma finiti, questa entità s' tutti che dal si spiriamo, re- generazioni sotto collettiva si si giù nascono Il e in sé estinguono alla vita dalla vita rispetto estinguono. muove vengono libere tutte rispetto agli sento nutrimento, il vento individui e figurative (simboliche sono e come tutti quella vita onde e condizioni aspetto di tutte nascono stesso liberi altro di che cui il le sono Io, presente le parte. Quando mare, tutte Lo mare. collettiva vita noi di in attraverso volgarmente) dall' orizzonte finite,eppure collettiva: un dal ricaviamo queste so collettiva poi come tutti e come l'atmosfera è cui vita una generativi superficie del rincorrendosi nel C nasciamo; e d' tener atomo vesto e di e umanità. come parlo come passato, da si direbbe di e non atti dire a è se Bisogna dell' e è non di cultura. sono qual- di natura altro temilo, vale fattura terra degli catena siderare con- non umana collettivo quanto nell'avvenire. estenderà la mio nel vita alla stato nutro s'estende presente di esso organamento nutrizione tutto la sono penso, in che ancora che individuo stesso questo mi come sta, sociali- modo nostro avesse la perchè questo attimo, questo col momentaneo un d' occhio individuo e lo collettivi,dalla molto lettiva col- ma l'altra for- vediamo e dimostrare potremmo collettiva, e prodotto vita collettivismo il collettivismo se possibile, semplicemente sua che collettivamente. tutto, credito, di che favola, collettivismo questo vita la vecchia una forme momento un il cosiddetto , non di prò armi nazione. per collettiva siano non della mare individui come il 284 EPILOGO tutta nascesse creò Questi i coloro poco scono qualcosa del , sì ha progresso l'idea, cioè, ; fa la verso sentimentale cui scienze Grreci nelle scienze della vita fisiche è si D' impero che più sempre SÌsro la provincia delle delle aspetti con tutte o un all' idea i si del delle valore. E d' illusione. Così quella del pietà nostro e civiltà tempo 1' idea oggi progresso simili. che è , La cosa del la il loro tributo con- verso attra- territorio i Greci della e nità, dell'uma- è si progresso un si più vasta confonde e hanno errore, perchè del mersi im, nostro identifica di solidarietà sentimento derni mo- questi impero cervello come i tutti vivente illudiamo col arti, E un aggiun- guerra, diversamente ci di vi delle e storia solidarietà tanto sogni bi- progresso vivente invenzioni. pensiamo di ai ogni civiltà, , il Così loro Noi ai l'umanità delaspetto nuovo È provincia che è creato. diritto il credere noi a un morali integra altri avanti di età umanità s' estende. scienze ed applicazioni , tempo. la e effetto nel o loro siamo ; stono esi- avanti queste province dell' interminabile uguale un scienze quali noi formare per detto, i Eomani abbiamo epoca errore soltanto popoli portano meglio o provincia a di in epoca arbitraria, un erano integrazione. Ogni rivelato, aggiunge nelle integrazione dell' questa i secoli. Greci ^ Bisogna ogni popolo, ogni famiglia a è progredisce, arti, e e materiale. d' i nelle e idea esiste,e non che nità l'uma- che addirittura l'umanità Così morali 1' idea indefinito è più opinione pubblica , cui su indietro. nelle sostituire ed E 1' idea dell' seguaci indefinito campi torna collettiva. perfezione. Quest' sua Dante. generazioni aggiungono. cammino un cammino alcuni su di grossolana e perchè quel dai oggi di si abbandona quando conto cervello un' opera è Comedia la Divina dal le tutte progresso rendiamo ne ce cui a che coni' è così quanta Il cosiddetto credono quali umana, perfino complessa con con È un' il" 285 EPILOGO Iasione C" è tempo. dell' dall' proveniente nel solidarietà umana così : più forte noi abbiamo degli civiltà, e male. antichi questo sentimento un questo più civili , più e siamo né più nò antichi gli tratti ragionare a solidarietà Si Noi siamo 0 noi noi e la ragiona antichi. degli antichi umana consiste antichi. degli meno. gli e , nostro verbale sentimento civili meno nel ottimismo della in antichi siamo sono tempo immersi perciò siamo siamo non noi e perciò Noi , nostro essere glio me- gli e integriamo l'umanità. Or tornando alla che Ciò collettiva natura meglio questa posto, si comprende nazionalismo. per 1 coloro unità di bene Il la collettiva vita termini è costruttrice individuali collettività delle e che andare, nazioni i loro nel dei e imperi loro le sussistere nella evidente di stesso, moda certa futura di tutto pervenuti alla unione alla delle alcuni è etnico fatto un : Vale È di sono un' avvenuti geografico, si discute sul ciò e è valore come nazione di e un le zioni na- una nell'unione dalla si città perverrà le che sconde na- nazioni avvengono: fatto che sarebbe logica tutto che della fini con- ancora e analogia Prima mite li- costruzioni Si dice: fatto. dire, a una climatico, è razza i grandi dai segnato fatti ; dalla oltre certo un perdurasse non così nazioni. che dei umano. nazione, errori fatti storici nazione fatto il genere princiiiii: di oltre è duo indivi- spazio , di maggiore due maggiori realtà se proprio nell' internazionalismo di credere si è sono se imperi. sono possano per limite questo e e costruttrice specie litiche. po- dottrina la nello e virtù la su diamo ve- dere inten- come vero tempo nella riposta è poggia 2*',la ; è può non un Il nazionalismo maggiore. si debba cosa nazione come , 1°, la vita che noi forme sue nazionalismo considerano quali nelle appare vita della nella com- un 28(1 EPILOGO di posizione de' mistura fa Tedeschi loro. Inoltre fatto detto, un politica. L' tutta Ma le nazioni. stesse Perchè ma due, coesione, ed anche Più la volontà stranieri le sarebbe di senza non questa concorde, o l'inerzia nazioni in le altre. nella elementi stato Ed vita: Sopprimete in piedi Cioè, la per vita la dall' Italia che dinanzi uomini il per lotta o è la volontà le invasioni, perchè esterna e di natura unirsi, volontà debilitato. Le antagonista non contro une scono agi- contemporaneame associazione e la sua L' vita. cadavere (alleanza di forza una e e mento consolida- un delle permanente, che di piti disunito, un se e nazione energica avuto l' dal- , bisogno una sono tanto, sol- l'esterno. nessuna sempre hanno giace di forza le guerre, corrotto sopprimete e il le tutte sviluppo paese lotta di difesa) comune di contro che avrebbero non una sviluppato , bisogno forza lottare, umana la più a associazione con stato forze una del senza guerra due di lotta probabile altro di di la nazione è resta una per maggiore degli sempre le ecco affini che città forza una ci sarebbe modo non sempre terra non dalla sorte sorte, perchè d'uno monarchia nell' unione forza stato qual hanno una ; ed avrebbe sono certo di le rivoluzioni e una analogia sbagliata. i)er sono fatto di cultura, un regioni. Ora, credere formato sulla fra propriamente diversa in cioè, per e cacciate sarebbe ci di per ha sorta di rende che cause all' esterno, che storico Francia logica queste jjer interno fatto un divisa ci vietano nazione, diversi di fatti l'internazionalismo puramente poi degli fu fatto un la avuto combinazione deduzione è lingua, giorni discorrendo 1 , , 1' accentrò, la nostri questa la di gli Spagnuoli , via sulla de' diversi composizione i Francesi così e discutere può , avere quanta ai fino diversa nazione la sì non Italiani gli gli Inglesi , ma sulla sangui, che sangui j)opolo, un uomo di lotta. o sta s' invermina. drammatica. Ora , 287 EPILOGO 1' anione di dramma V tutti la rinfocolerebbe in le municipii nazione in di e di quanto fra i due nazione legge che la natura Quando si vuole la in di tanti l'umanità del e intema del serpi. realizzazione pace il uniti stati covo dell* associarsi una : Coltiviamo gli creato imperfetta pone Vogliamo sminuzzato un abbia istinti è si stato questi meglio ! meglio, o paese. perpetua ogni di vita; d'ogni nel dramma; stesso la immaginare possono ognuno , mezzo estema. rivoluzione sapponendo è La nell'interno lotte istato ma lo lotta, sopprimerebbe pacificismo. Si mondo, ?) sopprimendo chi popoli (contro antagonista sopprimerebbe sopprimendo essere i presa tere. combat- di questa una per La guerra interna, si è pacifi- guerra cisti. ciò è evidente Tutto fosse, ripeto, di tutti i si riconosce — dal simili moralità le E cozzi fornito tutto Soltanto quando fatto, la la nostro di che d'un è senso è degna di chiamare caricatura tutto eoa ciò che della senza la ideali , grandezza mentre ciarlataneria della se del quesn l'internazionalismo è divino ciò con lità idea- avere parole d'alto ciano fac- onore. se ideali. è molte la non Ma è io se parola sere es- sapere che dico un^ idealità altre gna biso- ne non Bisogna sul e nome, che è secolo. propria nazione sprezzare di- cioè, è fondata non sono ed degno e tutto spirito. unite, formano sono questo mentali, senti- dello ultime realistìca,quando, , sonante due quando nobile idealismi realistì queste anzi, bisogna saperle e uomini essere fitto, af- nuovo malattìe tempo soltanto ma idealità smettere non del ne l'unio- cammina 1' uomo simili per proprie e Sembra , un vere bisogna realisriche. ai disprezzo suo sentite verso non moderno, veramente non se Yoi cammina 1' umanità po|"oli Ebbene, per Sono dell'internazionalismo. — Tuomo e moda saperfluo notarlo, ripetere: L'umanità serie persone la sarebbe e vera, dottrine si- 288 EPILOGO un'idealità mili laica, umanitaria. questi dogmi mondo. I C è il uomini veri e' è che E realistico di poiK)]i allo tende ad l'Occidente civiltà. delle Ma le siamo fra varie È le È nazione. è s' Le l'antagonis del- è oggi formare questo la primo un come la non civiltà sono bene incax)pa più se del contemporanea: la due , che bisogna civiltà altre zioni rivolu- le come senza le d'una confini l'imperialismo è la ? Kiconoscere funzione o luzioni rivo- pacificistirivoluzionarii. nazionalismo dogmi delle contro , zioni. na- le civiltà nei guerre, equilibro più senza une barbarie) di si chiamano rivoluzioni ai l'inviolabilità Ebbene stati le equilibrio estremamente concepire le non la di nazione civiltà di animo con pensare che E immersi troviamo inodo solo le aggiungere altri ci un una rammentarlo riconoscere in e società. umana momentanei sono fra sono 1' in si possono guerre necessario quanto cificismo. nità uma- zioni corpora- a momentanei popolo un non conseguenza vai altri di Così fra o altro Ora 1' Certo considerato tutta si rompono quelli non armate, ? glie fami- esempio, per credere stati sono possibile concepire guerre. (quando ? sono formare a difficilmente possiamo e classi ? No. più ed vittime, perchè civiltà di di certo più popoli, che facile del la necessità consente come, il il , tempo più civiltà. 1' internazionalismo illusione libero. di ci e i)opoliconcorrono illusione verso nostro fra un' assettamento quest' Più realistica colte nazionali nazioni, Europa. è passo futuro nel d' Ma classi uscire, finche glie lo maggiori oltre nell' internazionalismo punto confini è realisti. line delle stesso dai nazionalismo sono in disprezzare concezione una nuovi cosmopolitismo di gi*an ad ritorno religione nuova cordialmente sapere religioni.Il queste un della dogma uu Bisogna e anche resto È falsa. utile della moralità della ritornare vita umana alla questo guerra. delia turai na- Ma religione ed riflessione il paeie- 289 EPILOGO mentare subito die e dallo passa moralità ha 1' è : d'una più importanza che la tutta si fonda fatto stato stato individuale vi non anche è colui il quale terribile per necessarie sono da , genere o che umano. mondo è i le mondo , Tutto il mondo socialismo. un Tutto stato bene, male. E si è tutta così I realtà la che sono tendano non che langue quanta che vi quanto I Romani nazioni se la guerra, sacro. Dante fatti sappia come mondo. me co- è non di produttori imperiaUsmi è gono, fug- e dallo la vita tutta l'altra due nello più male un fato. In di e quando tutto Le ». rivoluzioni, l'imperialismo quali e c'è all'interno, oggi si chiama del verso le come de'popoli, interno ma Napoleone impera gente una nel per di viduale indi- tornano fanno grande male, santità la 1' eterno secondo , Perchè i soldati capace imperialiste,quando diventare a il necessità una non se e bene, sacro sacri. sono sotto sono è male, grande d' animo bisogno degli uomini, rappresenta vite di non il più tragicamente di ha fa male, questi due : glia fo- collettivo,la condanna. stato un è ha moralità o combatte) non male denominati volgarmente comprende la non d'una fosse , si è fra che quale in istato , scambio uno vera non mare, ; la sali' altruismo la nello bene un una ciò che a verità questa gente che la guerra veramente froda (timor panico), non di passare è prezzo foresta una (esercito che 1' altra tutta individuale E non collettivo dallo e ad guerra veramente che prezzo parlando l'individuo Su terra. la dar a di collettivo;e umana goccia rispetto al rispetto casca quanto e mira nazionalmente Ma collettivo. al vita della individuale egoismo perde umana individuale stato inviolabilità della vita la propria immoralità, perchè ne « che niente por e titori mie- statori conquiguerra dono ten- o a rire pe- seppe : guerre esterno no costituiscola storia del imperialista o all'esterno che imperialismo de'proletarii il mondo è imperialista,e lo 19 290 EPILOGO globo stato del sugli altri i essere viventi di dello il e questi termini e da di fattore morire, Però, se non un è smo si per forza, di e Ed è all'esterno da un sia incomincia in che abbatte e paciflcisrao patrimonio è il massimo questi branchi di in compongono core pe- Italia uomini cento le disposti imperialisti per tali esser in si quale na, dottri- pratica, in appartiene; astratti contrario, parolai detto della più L'impei'iali- sopra. nazione, di stato e si non esuberanza di può zare for- vitalità,di produzione, d'industrie, di commei'ci, di nazione, quando interno Per che sarebbe via queste classi son E una in sta imperiali- sia questa sol classe; e travagliata quando d'energie,soltanto il l'altro, l'uno l'altro le rivoluzioni. utile di colmo e rendere esempio, difficile, per per più nel passato. Bisogna morte alla senso necessità esterno. il nel del a si deve fatto vittorioso per mezzo abbiamo imperialismo st' ultimo aspetto imperialista, e favole della nazione uno una cielo costruttore umana sempre e della È lavoro è un rinnovata. può di teoria. danaro. è diventa, stato uno in essere quelli di cui come di si vita vecchie abili bisogna periodo altrimenti è indivuali, dirigenti, datemi sempre certo il mondo è al altro un di classi,le nazioni, gli imperi, disprezzo 1' Italia e non degli uomini oggi, E classi cosiddette se , omiciattoli di e noi sino giunge i termini le le crediamo dicevamo, della tra il vita. è uomini antropomorfismo che Tutto oltre sentimentali che L' non creare per rammentare a spazio relegare d'idealismi 1 come 1' inviolabilità perciò sono morale mondo, nello tempo Non cose. animali imperialismo. tutto imperialismo degli un imperialismo questo stesso perchè non sulle e l'Oiimx)o.La crea se primi degli aspetto e è non vero e necessarie Italia rivoluzione dirigenti, queste allora proprio imperialismo le guerre, oggi e' la clientele que- è quale avide come chi pensa spazzasse e inette 292 EPILOGO vedere antica, e della vita al loro loro delle la qui, È forze sino bellezza. fa ne nella uomo e il fa Egli fa ne la che in possono è Questo fede trionfo, di celebrazione, d' aristocrazie soltanto qui migliori clie d'una tumultuoso tale di lo fu volta a spirito la della nel prima con la lo e E potenza. bello, potente, vasto, da Al contrario, chiamare di secoli diciotto sua miseria nel ciò 1' arte e La statua greca ha dinanzi da questa terra all' Olimpo negare ciò a che sé ; la A sapienza e spiriti: vastità. Eoma le tutte stità va- nioso, armo- nostro sangue possiamo che alla vita s'affliggenella che seno nome. , dal quelle cultura. classica nasce è di classicismo trasfuso di intendo altri due aprire tanto e non Romantico nella fu atavismo 1' arte romantica, vincere. e di ad un di di arte non questo della spirito Occidente nostro sua aggiunse Dio. profondo armonia è fede natura è anche ? cuore la che di degna Roma potenza nel e dal escono di diventare nascita, ma Grecia in mondiale bellezza, la di egli atto aristocrazie,e democrazia che classicismo mai classicismo volta a fa inscritte bello e prende 1' umanità di arte I' atleta quando proprio e che : delle agonistica; cosa religioni proprio e vero che la si chiama e bellezza mirabilmente aspetto il vero delle questa ; un Il classicismo realtà dalla fa l'eroe ; ne sino e forme. vittoria una olimpico, è forze come d'imperialismo. È della e elevarsi possono come prende Dio un più grande uomini degli pure guerriero qualcosa secondo è senza vittoria,e l'armonia il modello scultura quando prende 1' loro il Greco Quando energia forma alla importanza quali armonia una armonia quale d' di un' le cose massimo massimo particola!-sentimento un si dà tutte tutto sta in quelle a grado grado forme fra maggiore al virtìi consiste cui per confronto sino che impreca il statua cammino di la sua virtìi sura bas- imbellemente. che oggi non porta ha, 293 EPILOGO mi si 1' espressione passi resta là dette la Ciò dove cadde nel della stantin vita Vittorio la con il creato del riedifica è vita fatta già cui nella il passato tanto pel dell' non de' si è un compiuto un della torrente di Il ma è un memoria, animo si è per trasfigurazione della di classica mentre di torrente un nuova cui poema, tura l'al- comprenda gna Biso- statuetta. una è Meunier moderna, tutta attraverso nostra tempi. Egli attraverso che monumento vastità, quel tanto passare per atto vita romano; 1' architetto edificato. nell' opera E vittoria, sua stato cui della il rito operaio. nel del reminiscenza romano porta il segno monumento deve è virtìi la per e già era in istato mentre : istudio religioso un 1' arte la passi voce torrente. torrente questo e ed colle, quanto per questo oggi e un che vasta è attraverso di Di mente e può voce non moderno che classico fragoroso passa alla per ciò compiuto amore moderna non e Meunier grande di romano Meunier giungere possa è s' inalza che che Con- mentre , religiosa fede il belga creazione per mento senti- secondo lo scultore Constantin tipo dell' operaio monumento mentre la forza monumento cosa per classica. un ma il monumento in Roma. sua semplicemente dotto imitazione classico,cioè uomo è classico talia un'I- in da nasca i classici esempio, Per un Emanuele d'animo le imitazione, per , è sola \)ev non che arte ebbero come Meunier classico e che arte vera un'arte essere cioè, un' ; di ritorno un deve spirito moderno. nostro suo in speri creazione per ha cammino 1' omiciattolo pianto suo alcun jjosto, si capisce meglio perchè io sperando Però, intendiamoci: a sé a immagine. sua vittoriosa ma dinanzi , dal corso può Roma non della impetuoso la avere disse la vita come moderna altro religione e prima volta non la fede sulla dalla fiumana fu mai. L'uomo delle terra forze la toriose. vit- pai'ola 294 KPILOGO vastità. vasti. più stessa le Qualcosa vie grandi ci oggi Le mondo romano lago. C è che varcano tutti i monti pari la mondo storia la rude forza la eroi due onore patria le della della e turibuli giovani dell' carro del ingenua come della e d' andar è , è la dritti grandioso religione degli francese militare rimise il culto e in della questi punti riprendere su del quali sole. d'argento. e di Sole, vuoto, il Dio magi, inni e che Mitra festa. formava i Grandi in cessione promolto Sacerdoti cauti ide portavano lebrata ce- La vesti il fuoco i rappresentavano fuoco. ornato si di macolate, im- sacro poi trecentosessantacinque Venivano del la era Precedevano scarlatto il colore salutazione Questa stuolo cantavano di della salutare a lungo vestiti anno Bisogna Persia? andare un i in città, noi. a il valore i lettori levar da Roma, questa com' possente e capitolo sobrietà oggi zioni. na- rivoluzionarie. per seguiti e' è che grandi vittoriosa,nel e della Rivoluzione : natura. nell' antica del il dono Magnifica La graindi cose rammentano prima ? nostra Italia le tutte nostra di la virtù semplice intorno natura. tradizioni Si avrà incomincia primo della animo un le il Roma antenato mossero non nome arte grandiosa il mondo se sentire necessità la religione e è di vero tutte il mare un Roma si luppo svi- uno con Da classica,nell' ; il mari, lei lungo legionario cui Nel a sarà oggi ; sarà possente E di di fece origine non arte E secondo scopo ebbero europea. nostra che antenato da Roma torneremo pare veloci. meno romana moderno. brevità e cui Italiani risorgerà allo da nostra noi la ; da la storia E della veicoli moderno i un , con e tutti e di si assodano nel e moderno storia vie grandi proconsole uomo soltanto e nostra se nel lei,fatti con moderne mondo Il romane. suo dell' vie grandi dell' antico diretto ricongiunge di Essi erano giorni seguiti ghirlante, tirato da dal su- 295 EPILOGO perbi di cavalli bianchi bianco di in gemme, in un maestosa della sèguito di Levante Mitra. nobili, Questo ascendeva sommità il d'oro, in Gran Sacerdote e da un mente ricca- movendo verso Oronte, metteva re naggi perso- cammelli monte si il dai ricamate, corteo il vallo ca- procedeva sopra passi un scintillava seguito vesti magnifico poi fronte dopo cavalcanti lenti a cui Sabito tutti reale, Veniva puro. la intarsiato famiglia bardati. alla di onore d'oro statura d'avorio carro lungo bardati giunto e la tiara del Sole ghirlandat in- , di incenso con si di sorgente mirto. E e a le i primi raggi Gli preghiere. con univano tutte salutava lui cantando benedizioni inni dal il in un Noi principio della congiunto regno ad pensiamo è dell" di quaP culto passata eterno degli su umano la lode, mentre nella eroi, questa cioè terra ideale. FINE. Mitra tutti il del che diante, ra- ci servare con- univano e il renda quella per si a bili no- giorno. salutazione di ed principi re, all' astro è Orrauzd, terra Finalmente religione una natura al vita. datamente gra- , rallegrare a davanti prostravano che di universale coro si mandato stato magi ad quale , era altri scente na- creare di parte in mento senti- Mitra, nità d'umaalto il