CORRADINI
ENRICO
L'Ombra
della
G)st«me
-
Letteratura
Vita
e
Teatro
-Arte
^'
.^?
0,0
NAPOLI
RICCARDO
RICCIARDI
J905
EDITORE
PROPRIETÀ
I
diritti
di
LETTERARIA
riproduzione
tutti
per
PuMished
in
in
the
by
Riccardo
United
Naples,
States
8
di
e
th.
reserved
traduzione
i
1908.
the
Privilege
Ajyproved
March
Ricciardi.
Napoli,
Tip.
A.
Tkani.
riservati
paesi
Aprii
under
sono
Via
Medina
24.
of
Copyright
3rd,
1905
INDICE
COSTUME.
Le
Olimpiadi
L'unità
«
della
Mens
vita
in
sana
Giuochi
corpore
moderni,
«
Il
parole
Il
folle
della
volo
circuito
sano
Olimpiadi,
»
corsa
Larve
»
morte
i nuovi
tra
L'impero
della
Il
di
La
vittoria
della
Natale
di
Venezia
La
Francia
Le
Le
Trionfo
somieri
pallide lattughe
Tribunali
II
di
italiana
Emigrazione
cavalieri
vita
bellezza
all'Arco
I
della
viventi
Dell'Opera
piccola
e
Roma
severità
piccolo
piccole
di
pace
naso
prove
di
6
»
del
»
13
»
19
»
27
»
31
»
36
»
43
»
49
»
55
neo,
Mediterra-
Chatellault
Le
^
pag-
Cleopatra
delle
grandi
verità
»
61
»
67
»
72
»
78
»
83
»
88
»
95
»
101
»
108
LETTERATURA
della
La
voce
La
colonna
Il
tempesta
l'arte
grido
un
Ulisse
e
e
124
»
129
»
136
»
143
»
147
»
169
»
175
»
182
»
190
»
198
»
206
l'amore
una
per
grida
Dante
117
»
sinonimi
ai
Intorno
e
TEATRO.
pag.
imperiale
sogno,
Per
E
^
Sion
e
Desmoulins
Camillo
Carducci
Giosuè
Alberto
Cantoni
Carlo
Goldoni
Eleonora
Duse
psicologia
La
I
Roma
teatri
del
all'aria
pubblico
dei
aperta
teatri
»
211
»
220
»
231
»
254
ARTE.
Domenico
Gaetano
Treutacoste
Previati
EPILOGO.
279
COSTUME»
OLIMPIADI.
LE
Sono
anclie
ed
italiana.
Noi
e
laggiù
all'annunzio
cuori
nostri
nei
di
Olimpiadi
delle
vittoria
bella
qualche
di
piacere
notizie
ultime
le
giunte
Atene
proviamo
nel
mare
,
d'Atene
e
è
Greci
Assistiamo
nella
d'imperi
di
gridano
tante
per
ci
oggi
pervenga
al
al
quanta
la
vita
una
e
trionfo
suo
concezione
concepita
come
allora
di
il
l'anima
secoU
diftbndersi
giuochi.
sul
Ci
ultimo
di
forza,
secoli
lo
e
mondo,
e
che
lenta
giuochi
prirsi
sco-
civiltà,
nuove
sembra
dopo
nei
apogeo,
di
lenica
el-
e
nazioni
nuove
raggiante
in
ieri.
nata
attraverso
formarsi
nei
suo
apoteosi,
sua
Atene
appare
trionfo
suo
fiorivano,
barbari
eran
in
barbari
eran
Impi'ovvisamente
continenti
nuovi
il
il
e
improvvisamente
celebra
di
gloria
sua
vicende
È
è
Olimpiadi
l'America
trionfo.
un
a
che
per
e
che
prime
Germani
dei
Romani,
dei
cospetto
le
quando
nazioni
le
per
tutta
cosi
E
Romani
dei
nazioni
le
per
dei
cospetto
alla
patria
nazioni.
Cosi
e
della
spettacolo.
allo
gioia
navi
sulle
nostri
di
piangono
altre
e
marinai
i
oggi
qualcosa
conquista,
i
quali
sono
vita.
agilità,
bellezza,
le
tre
1
2
OLIMI'IADX
l.K
virtù
del
nimo
; è
vita
la
continua
ancora
che
oggi
per
la
di
Atene
volta
mondiale
fra
perciò
di
ci
madre,
lei, la
con
ci
E
prima
a-
italiano
sembra
delle
Rinascimento
ciò che
piadi
Olim-
italiano,
in Grecia,
nacque
di
amore
fu mai
non
assistito
ho
Roma
di
e
curiosità
la
brutalità.
sua
agonistico
tornando
Fra
teatro
riflessi di
magri
e
io
nelle
allo
schietti,bruni
A
e
poco
dei
e
spariva repentinamente
passato,
virtù, la forza,
nell'animo.
Uflzi
muscoli
a
e
essere
A
piaceva
me
forme
colo
spettaed
primordiali.
gusto
mandavano
alla
ve
ne
nel
apparì
la
Di
si educò
sole
giuoco
bellezza.
del
alcuni
erano
di
sera
luce
,
poco
anche
esercizio
come
mio
anche
ed
grasse,
colorati
dei
Mi
giovani
muscoli
appariva
negli atteggiamenti istantanei,
nel
baleno
di
un
i
di
celebri
marmo
attimo.
bellezza
qualche giorno dopo,
nervi
lezza,
bel-
della
ratti,l'effigie
ai)parizionidi
Firenze
dei
di lotta
uno
uniformità,
carni
come
di
E
alle gare
sere
sua
di membra
fìtto balenìo
gallerie degli
dei
il
per
tre
Può
che
piacente armonia,
si fissava
con
così
sj)ettacolo,il
a
mi
scoperti
negli aggrovigliamenti
un
E
oggi pienamente,
dissanguato,
carname
e
talvolta
Atene
per
la
delle
sue
i lottatori
forti,agili, belli.
la
di
tizie
no-
figli verso
molte
la
per
orrido
nervi
le
gratitudine.
delle
Firenze.
\)er il biancicare
si affinò.
sorge
compresa
l'opera sua
e
ripugnante
sera,
giungono
tenerezza
comprenderla
come
scarsa
dell'istinto
di
e
con
,
di
scorsi
di
per
che
bellezza.
mesi
teatri
via
vittorie
belle
di
madre,
l'agilità,la
giuoco
il
,
amore
sembra
cara
Nei
delle
e
nuovo
profondamente
e
mondiale.
nazioiii,via
tante
giuochi
gratitudine ,
in
Rinascimento
i^er l'occasione
e
apparisca, dopo
sentimento
nei
fatto
dell'
virtù
tante
a
Atene.
dei
un
si è
e
i)rima
il Rinascimento
E
imi)ulso
l'inacqiienel
quale
che
in
danno
che
corpo
che
ricercai
Lottatori
rividi
Era
nelle
e
1'
mi
nel
effigie
OLIMPIADI
LE
della
fissata
bellezza
l'arte
Quell'arte che
i secoli
e
gilità,
la
altro
Atene.
non
fece
bella
era
tozzi
l'eternità.
della
cose
dell' istinto
di
Maratona
di
strage.
Olimpia
diversa
Fu
di
dentro
sino
1'
fu
Atene
di
bocche
dalle
la
dal
—
E
fu bello
glorificazionedel
comprendendo
musica
fu
dal
tragedia
della
di
jier
de'
tutto
di
narsi,
domi-
e
le
la
sue
tanta
la
lezza
bel-
forza
spirito aereo
la
creata
vita
un
giuochi
il mondo
dalla
attimo
l'eternità,,
per
lezza
bel-
umana.
ritorna
questi giorni
miserando,
il baleno
lo
fu
in
a
da
fu
bellezza;
nome
i)iccola
,
1' occasione
brutto,
orrende
creata
eschilea
poesia
nazioni
primordiale,
!
Fu
e
bellezza
ire
sue
tutti
l'esercizio
e
giorni.
cui
tutti per
celebrati
orrendo,
il
le
con
così
E
per
dominare
nostri
tragedia sull'eterna
fece
Sii bello
agilità,
per
battaglie
ojjpressa
la
furono
la
nemici,
dove
cevole
spia-
creata
suoi
generatrice della
della
bestialità
ai
dallo
noi.
creata
le
a
mura
sue
che
per
Fu
fissarlo
dell'Acropoli sulla
inetta
da'
fuori
tragedia
dell' armonia
Questo
ìe
armonia
sono
tutte
erano
bellezza
a
dell'agilità,
i)er
e
la bellezza
e
vi
pronta
01imi)iadi fu
per
dominio
barbarie
danza
Così
e
stica
agoni-
della
vita
quali
forza
Salamina
creata
battuta
della
la
della
di
e
cupida
miserie,
e
a-
soprattutto Atene
e
della
delle
e
antichi
mano
agonistico primordiale.
chiusa
dall'
per
brutta
gioventù
il baleno
la
e
e
certamente
brutali
giuochi
e
tesi
in-
dell'
e
della
gli
piacente
,
di
fra
rapire
sparisse,
e
delle
anzi
bellezza
sulle
forza
la
tutta
la Grecia
ma
,
la
E
fissare
non
bellezza
anche
a
Il baleno
disordine
forse
ed
pronto
apparisse
ovunque
e
se
della
la
non
pingui:
e
l'occhio
città
appunto
vita
Certamente
vita.
ebbero
i
i niillennii.
per
,
i lottatori
la
e
bellezza
la
della
bellezza
ellenica
loro
di
e
i millenii
per
miseranda
per
i secoli
per
Grecia
di
O
lati
rinnovel:
liberò
strage, dalla
e
disse
:
—
la consolazione
umano.
genere
noi
Atene
,
la
sentiamo
in
questi
4
LE
del
giorni più degna
si credè
fu
corre,
dopo
spirito cristiano
la
il
capire
della
bellezza.
noi.
Non
fu
ma
fu
E
se
di
più
vita
la
città
fu
e
ricorda
città
raggiunsero
ne
so
Roma.
saputo
patire
Roma,
la
Tre
popoli
la
ebbe
di
regno
hanno
nei
volontà
di
com'essa
contro
città
la
se
cui
a
al
umano.
così
non
so
Griuda
e
il
tutti
la
patimenti
dioevo
Me-
mancarono
sopra
spensierata,
nel
e
il genere
per
ziata.
disgra-
fu
due
che
Firenze,
piccolo
Giudea,
Roma
uno
il
temprare
e
città
scompagnare
Atene
di
Due
città
e
mo
patia-
lice,
città fe-
feroce
anime,
ciato
cruc-
creare
pur
una
genii
e
piccolo
la
questa
iraconda
delle
politica fallì.
non
da
madri
fu
una
produrre
cupida, inetta,
e
come
in
emula
sua
e
come
insensibile, né
città
che
si è
capito, o
la
patì
un' altra
Due
Grecia.
Atene
mai
me
co-
senso
del
potesse patire
al dolore
essa
scopo
impero
altri
sensibilissima
ogni impresa
E
ha
non
nel
maligna
,
medesima.
loro
o
gioconda
e
ellenica
o
dine.
gratitu-
nostra
spensierata
ingenua
o
della
e
serenità
come
una
Firenze,
e
fu
quale
dover
gioia
la
e
,
amore
non
invenzione
una
di
nostro
ellenica
vita
La
OLIMPIADI
pagnare
scom-
grande
gli
altri
volontà
loro
la
gioconda,
:
serena
creò
il diritto
Giudea
creò
dominare
,
dell'
impero
Messia
e
e
il mondo.
del
et
pati
gli
e
d'Omero
Come
patire
suo
fortia
urli
sul
la
il
motto
ebbe
Grecia
del
profeti. La
sonante
e
delle
d' Eschilo
1' ira
di
Dante.
fra
le
creazioni
si
sono
la
bellezza, 1' impero,
un
po' della seconda,
non
raggirate
hanno
creato
la
un
e
hanno
e
e
Le
venute
nazioni
vissuto
potenza
Fa-
«
i gemiti
j)ianto
il fato.
felicemente
dopo,
quelle tre, il Messia,
di
un
po'
po' della terza; tinche
quarta
il
città dolenti
,
:
ebbe
ebbe
terza
il canto
nianza
testimo-
storico
seconda
il
bellezza
la
per
suo
La
».
creò
ebbe
prima
est
de' suoi
la
;
; la
romanum
mare
mondo
E
poi Firenze, l'ultima
creatrici
il
il mondo
conquistò
conquistò
cere
conquistò
e
del
mondo
della
prima,
medesime
esse
:
la scienza.
scienza
la
Ora
ha
fornite
dalle
spazio
nello
forza
la
Si
scoperte
sue
agilità
ad
torna
chine
mac-
della
la
e
corti
ac-
le
e
concezione
la
1'
e
celerità.
la
le
scoperte,
sue
centuplicato
Ha
mercè
rinnovellato,
,
nomini
gli
essendosene
non
pur
,
5
OLIMPIADI
LE
loro
vita.
creatura
aspirare
la
verso
,
bellezza
Tutta
ai
j)orti
della
nazione
Ogni
mondo
millenaria
la
volta
il
tutto
e
del
divina
Atene.
da
questi
i
celebrato
periglio
in
in
del
cavalieri
ai
si
sede
del
correva
delle
mura
portano
tutti
Dei.
cielo
di
erano
sconosciuti.
e
umano
della
che
mare,
occhi
si
parve
per
una
le
città
la
ellenico
la
loro
che
adornarono
gloria
a
nate
gior-
e
vittorie
alle
festanti
Oggi
di
e
gioia
per
fuor
attimi
pochi
là
da
mari
1' annunzio
rinasca.
Tanto
bellezza
conquistata,
creazione.
rarsi
trasfigu-
giornate
uscivano
di
forza
Atene.
delle
continenti
Ma
la
tutta
divina
d'una
fu
finalmente
della
de'
antichi
che
che
ora
campioni.
da
Atene
sojìrattutto
gioia
là
di
qualcosa
e
loro
1' annunzio
Grecia
di
ancora
nome
1* annunzio
Grecia,
ai
bel
,
portar
per
incontro
sembra
e
gli
quelli
Olimpiadi
prime
le
il
aspiri
il
sotto
piccola
allora
e
sotto
con
Pare
mondo
fiorivano
della
terra
restano
ne
insieme
hanno
degli
bellezza
città
di
trema
e
inventato
ha
,
gare
sue
Quanti
giorni
e
agilità
Quando
ci
altra
,
Atene,
1'
tutta
che
un"
capo
Romani
tremava
morte.
questi
della
e
le
e
piacere
della
e
in
Greci,
giuochi
il
celebrano
e
suoi
spesso
città
fa
Anglo-Sassoni
agli
,
del
dai
barbari
dei
mondo
novità
ellenico.
risente
si
,
Medioevo
dove
barbari
dei
tanto
il
la
fatto
narono
l'ador-
UNITÀ
L'
Ho
più
avuto
DELLA
il
volte
fìsica
le
tutte
VITA.
desiderio
volte
di
clie
sali'
scrivere
vedevo
ne
fatto
cazione
edu-
cenno
,
sui
giornali
qua
di
dell'
Luigi
ora
lieto
son
mio
che
desiderio
Lucchini
1'
per
Italia
L'
il
on.
Commissione
in
ed
soddisfare
relazione
«
là,
e
il
sui
inci-emento
mi
offra
pubblicarsi
lavori
della
compiuti
della
dalla
educazione
fisica
».
Luigi
on.
T.ncchini
com'è
è
noto,
degli
uno
,
dell'
è
Non
il
educazii)ne
importa
per
a
necessità
1'
Migliorare
di
della
gioventù
corpo,
perchè
in
fisica
renderla
anche
cui
missione.
com-
conseguimento
dello
1'
rendere
di
porta
Im-
scopo
in
popolare
argomento
siamo
stolo
apo-
sopraddetta
i^elazione.
di
stoli
apo-
e
di
far
tire
sen-
cazione
l'edu-
migliorare
gioventù.
nostra
educazione
;
al
grande
della
importa
stampa
altro
della
particolari
tutti
;
(1'
Italia
presidente
della
la
in
nei
i^refìgge
mezzo
tutti
è
cooperare
fisica
nostra
ed
entrare
si
quella
Italia
fisica
Mosso)
piuttosto
che
casione
l'oc-
sia
vuol
dire
più
valida,
più
agile,
più
bella
più
valida,
più
agile,
più
bella
migliorare
la
l'unita
Vi
(li animo.
ricominciare
virtù
le
tutte
di
nobile
causa
il
vi
tutte
del
che
in
del
l'amico
occhi
altre
del
tere,
carat-
biiono
V animo
buono
ben
a
radici
hanno
quali
alleato
pronto
e
l'avversario;
e
Quando
un
corpo
le
una
per
sincerità
la
corpo.
due
sono
Fin
sente
pronto,
e
ed
pensare
a
fra
cose
della
è
essersi
buona
una
quelle ci'edenze
credenze
nella
penetrata
filosofia,nelle
nella
nostre
di
rammento
antica.
il
quella. Non
di
queste
due
:
per
della
della
concezione
vita
nelle
nostri
in
tempo
che
nostra
tempo
nostra
maggior
nella
nelle
le
era
nostra
nostre
le,
scuo-
gioventù.
proteste specialmente
letteratura
poeta
avevano
istituzioni,
nostre
gli occhi
avevano
tutte
a
concezione
costumi,
arti,e soprattutto
devamo
cre-
scosse
,
nei
quando
quelle confitta
da
Quella
coscienza
fatto
si credeva
chi
Avevano
la
ha
ribellato
sempre
vincitori.
vita
e
corpo
per
quella
vecchie
con
anche
; anche
che
della
La
e
così
restava.
nostra
parte di uomini
vita
e
concezione
educazione
Si levarono
sulla
volta
leggi morali,
nostre
così
più
dell' umanità
nell' anima
anima
stato
ribelli,non
la
ma
.
zione
conce-
da
concezione
una
è
religiose
Erano
imposta.
una
vecchie
cose
separato
fosse
non
più collegate
vigore
antagonisti ;
che
che
questa
necessità
nettamente
insieme
tutta
un
educazione.
e
per
in
stata
loro, due
nelle
loro
vita
,
quale ha
da
in
gioventù piuttosto
da
altro, nasce
un
qui, ripeto
parole
della
vita, piuttosto
concezione
da
esistenza
propria
ed
l'educazione
resto
della
di
la generosità
,
virtù
proprio
assiomaticamente,
coraggio, l'audacia,
negli
virtù
bisogna
questo
agire.
senso
di
dritto
facilmente
ed
fermezza
la
come
queste
nel
più
E
vi
la
nelle
avere
bene
cimentare
;
profonde
è
il
guardar
sono
di
come
vii-ili,
saper
deH-animo,
universalmente
sentire
a
virtù
molte
sono
7
vita
della
e
aperti
la
nostra
il Carducci
nostro
,
fissi
e
sia,
poefé,
8
1/ UNITA
di
risonare
cero
di
cristiana
Ma
vita
la
in
classica.
in
soltanto
sé
da
1'
millenni,
due
realtà
della
cristiano
i
tabe
la
o
classicismo
del
nome
Erano
iraconda
loro
voce
errore
ultimi
questi
la
tempo
chiamato
restaurazione
una
in
tempo
fa
che
ciò
contro
VITA
DELLA
e
per
i)rodromi.
vita
la
anni
attiva
che
ha
dalle
operato
mani
della
,
scienza
terra,
ha
gli
e
agisce
all'uomo
mille
conquiste
fatto
risentire
tutto
il valore
sulla
sua
opera
donò
e
prese
vie
centomila
per
nell' intimo
occulti
vita
La
terra.
in
e
tutti
di
noi
1' unità
di
di
organica
in
giorno
tutti
di
giorno,
quella concezione
del
del
di
valere
nostro
riunisce
forma
sola,
essere
due,
parola
sola
questo
a
:
ne
:
cieca
noi
due
Si
concilia
loro
e
combattersi
uni
degli
quanto
in
quel-
minuto,
volerete
Ci
sopra.
lia riportati
e
che
ticamente
pra-
ristabilire
la
una
dovuto
richiama
del
e
sono
dobbiamo
parlar
mai
con
una
ritornare
di
meno
e
mutando
nostro
noi
la
e
a
elementi
? Siamo
a
anima,
e
anzi
la
fusione
;
che
ma
altri
se
occhi
con
utile
di
In
si credono
fanno
tutti
parole è di diventare
il
sotto
sola.
cosa
questa
gli inconciliabili.
e
ci costituiscono.
che
una
vita.
si combattono
sforzo
comune
forma
deve
degli
partiti politici che
fra
così
avrebbero
sostanza, noi
della
energia
moderno
di
non
di corpo,
cose
,
1'
sola
meno
di
teoricamente
forme
una
In
palesi
l'antagonismo dell'anima
e
rifa
vita.
che
,
confusione
E
abolisce
dovevano,
vita.
di
più
non
parlar
a
parlare
siamo
e
parlavamo
due
queste
,
attiva
minuto
del
che
separazione
la
corpo
cui
di
ora,
essere,
nostro
concezione
alla
in
l'
del-
modi,
noi, l'umanità, va
ora
nuovo
nell' intimo
e
,
sulla
realtà
della
centomila
,
nuove
Vi
La
non
possono
si vedessero
il
per
assolutamente
vita.
nostra
parola
sono,
Che
mondo
esempio,
antagonisti
far
di
nel
di
meno
profondo
gli
perspicaci , comprenderebbero
per
un
diversi
comune
intento.
aspetti
e
con
L'
tento
in-
diverse
più i)ossibile
energici, tutti quanti,
classi
individui,
secondo
le
fornito
nazioni, lavoro, conquista, godimento,
e
di
potenze
nuove
il mondo
»
VITA
DELLA
L'UNITA
enei'gia di
massima
si è
cui
moderno.
.
Orbene,
non
tutto
ciò
sia
anche
in
Italia
di
occuparci
occupati
sono
del
po'
un
meno
uniti
dell'anima, perchè
quanto
male
senza
cospirare
inteso
all'
la
al
la
sincera
al
giovanetto
istruire
la
più
giovanotto
,
tua
comprendi
mente,
occultarsi di quelle
scolastica
dottrina
derivava
corpo
aveva
valesse
l'anima,
bandito
e
,
eterna
la
quale
scuola
erano
i
della
impartita
cella
nel
claustrale
si
,
devi
tu
sola
istruire
mentali
che
aveva
La
Era
si
non
schiavo
eterna,
chiostro;
della
del
la
del
cielo.
per
E
:
terrena
non
salute
la
per
canonica,
aveva
anche
che
scibile
la
,
gli atei,
nima,
dell'a-
perciò l'educazione
chiostro, anche
scuola
il
separato
lo
mente
la
voglia,
di questa
fatto
anche
dei
il resto,
tutto
,
sentiva
o
E
devi
trascurare.
esser
valeva.
Tu
—
1' esistenza
dovesse
generosa,
—
facoltà
o
quello
qualmente
tutto
:
!
voglia
religiosa
rappresentanti,
salute
gioventù
quale
dichiarato
come
nulla
della
la
più
,
,
il resto
tutto
dottrina
dalla
e
e
quello,
e
qui al fanciullo,
fanciullo, del giovanetto, del giovanotto, da
e
ne
valida
più
imposto
alcune
significava segregare
niente
se
sull'altro,possano
vita
era
a
occuparcene
questa
felice. Fin
più
e
nome
tornare
agile, più bella, più coraggiosa, più audace, più
più ferma,
ha
passato
a
insieme
uomo
di
il
tornare
bilire
rista-
di condizioni,
quale
per
dell'uno
predominio
rendere
a
di
:
la
ventù.
gio-
corpo
di
meglio
Si tratta
perchè
corpo,
della
cosiddetto
o
energia
dell'uomo.
anni
po' più
un
di
si prova
fisica
anima,
con
come
ora
escluso, a parità
quella unità
primi
che
bisogno
i diritti del
ristabilire
diritti,nessuno
dai
senta
non
educazione
migliore
una
di
i diritti di
vita, sin
quale
quelli della cosiddetta
a
tutti i
tutti
il
nessuno
collegato il maggior
Si tratta
dinanzi
è
vi
quando
non
l'atmosfera
quando
era
era
della
retta
L'rNITÀ
10
uomini
da
da
che
inveterati
anche
il cuore,
era
anima
e
mente,
parole intese
il
quale
cosa
una
Il
dissidio
facoltà
sua
si
è
gioventù
istruire
unità
Da
gli
! La
della
claustrale
vita
migliore
e
gli
davvero
il
riconoscere
francamente
di
di
studiare
studiare
sembri
di
meno
più
questo
un
e
sin
di
:
della
di
quel
sin
nuova
fisica
delle
le
della
del
di
il
tutto
Il
problema.
che
nuovo
capire
e
ginnastica
per
paradosso.
un
sembrerà
non
consiste
gioventù
deliberazione
Non
scuole
sono
sua
a
nel
diritto
ha
imposizione nostra, perchè
meglio
gliorare
mi-
risolvere, ma
problema
la nostra
role
pa-
dall'ombra
scuola
da
problema
di
ventù
gio-
terribili
palestre ginnastiche delle
maestri
sue
altre
e
significa soltanto
non
di
di conservazione.
e
la
qui
non
aborrimento
istinto
per
vellate
arro-
la mente
concetto
opprimere
riportare
a
per
e
qui
separazione
generale
ginnastici. I
tutto
quella tal
Bisogna slargare l'argomento
moltiplicare
altro
non
nemico
un
una
concezione
educazione
esercizii
di
le aborrisce
particolare importante
sono
il
tendono
sole.
se
privilegiata,perchè
Studii, scuola, il dovere,
la
tutta
nel
ciò
diventava
e
sono
un
sopra
meritevoli
studii.
gioventù
Oggi però
e
la
tanto
digerire.Questo, perché
fondata
era
forze,alcune
per
che
fra
si coltivava
sentimento
si
di sé
vita, sibbene
oppresse.
moto
da
e
il
gioventù
dentro
lo scibile
e
della
e
essere
razione
sepa-
non
dell' infanzia
coscienza
la
e
essere
segregata
era
portare
1' educazione
facoltà
coltivava
suo
qui profondo
l' infanzia
di dover
una
sin
stato
dissidio, e
tutta
se
giovanetto
al
il
tutto
Nella
tiranneggiasse.
da
la
e
sola
giovanetto avvertiva,
fra
che
che
sé,
a
tormentosa.
e
istinto,il
per
Si
trascurava.
a-
talvolta
e
,
questa
e
,
dell'
,
come
pesante
si
resto
mente
implicita ,
e
mente
e
corpo
la
tani,
lon-
Invece
cristianamente;
prestabilita
fra
corpo,
si ritenevano
empietà.
posta
era
,
sempre
e
solida
più
cristiana
parola
VITA
quei pii luoglii più
nella
nima,
DKLLA
;
chi
possa
e
non
abbia
12
l'unità
sene
un'altra
che
incomincino
della
loro
della
loro, questa:
conto
per
vita
considerare
a
volontà
volere.
studii
gli
debbono
volere
il
essere
ciò
a
che
più energicamente
fisicamente
,
prima
gioia
è
jiigi'izia
E
il
allora
sembrano
ma
della
oggi
la
ideale
così
scuola,
assoluta.
La
che
poi
che
che
la
com'
ha
la
gioventù
lo
morta
che
usurpa
furono
autori
quale
coi-a
virtù
vita
del
Noi
invece
e
E
nella
ami
il
occhi
i libri
antichi
da
il vostro
dovere.
bella
imparare?
classici.
dì
vita
Il
che
n' è
Ma
pretenda
è
la
delle
la
cui
le
poi
che
verità
dovere
d'
una,
an-
sole.
scuole
miscredenti
:
—
Egitto
sono
Studiate.
! E
stiane
cri-
litori
demo-
dinanzi
essenziali
comandiamo
rono
ama-
,
sapevano
loro
che
rono
ama-
ma
figliuolial
; mettiamo
cosa
popoli
multiforme
da
pensa
classiche
nell'ombra, nelle
rette
vuole
come
quelle dell' animo
i loro
se
della
non
e
I
non
la
negazione
detesta
arti
che
proprio
concezione
il sole.
e
terra, perchè
Cristo
di
si
viva;
lo
forte,
e
sulla
secoli, e
—
la
oggi più
distruggerlo,e
a
cosa
e
quanto
anche
e
che
dalla
tempo
li nascondiamo
chiostri
che
scuola, quando
come
,
di
la
che
umanità
costituita,ne
e
educavano
claustrali
»
Poiché
della
dell'
appreso
corpo
attiva,
cielo.
studio
«
studii
concezione
è strano
letterature
loro
studii
gli
ragione, quando
delle
appariva
del
dire
signoreggiato sin qui,
ha
la
ami
ha
gioventù
le
Ma
intesa
scuola
gli
uno
,
lo
è
anche
s' accorgeranno
E
coscienza
estetica.
gioventù
nostra
vita
ed
la
Quando
gioiosa.
»
quelli
quella
a
rioccupando
va
forma
risponde
migliori:
dolori.
voglio
,
classicismo
dei
anche
moribondi
come
azione
«
agire.
più ignobile
rifioriranno
più
non
è
nei
concepiranno
,
una
vita
vuole
attivi
più
come
vita
studiare
e
possibile esercitata.
l'occupazione intellettuale
tormentoso
la
atto
un
,
conforme
resi
saranno
come
studiare
,
più d'ora,
Cioè, bisogna
che
agli
sconosciute
mi-
È
bono
deb-
«MENS
Americani,
agli
fanno
a
di
come
condurre
quella
che
accadere
ai
Greci,
Romani
intorno
Tacito
descriveva
passato,
popoli
che
già
perchè
ci
nei
vita
sommi
suoi
connazionale
ora
importantissimo
mostrarci
doveva
poco
dei
loro
ai
dei
Romani
a
quelli
a
del
come
intorno
intorno
mania.
Ger-
di
futuro
sempre
rudi
quando
barbari
del
può
non
la
del
quello
come
passare
dell'
struttura
uella
gradi,
più
a
è
dimani
quei
vranno,
vi-
che
terra.
intensa,
qual"
rivela
rappresentazione
Ed
la
è
esempio,
per
La
così
vissero,
a
così
è
perchè
straordinaria
di
parlava
anima
loro
ed
stranieri,
presso
costumi
America
destinata
essere
sentimento
il
sopra
libro,
Roosevelt,
puniche;
la
grandi
Un
guerre
i
di
e
Così
Polibio
hanno
come
e
può
mondo.
loro
sia
nuova
quando
alle
scrittori
Gli
del
all'
intorno
scrittori
loro
umanità
sorti
le
libri
una
conoscere
SANO.»
COEFORE
posso
sia
importanza,
IN
che
più
leggo
Io
ci
SANA
presidente
inosservato,
anima
cana
ameri-
personificazione
sua
e
alta.
ci
che
giunge
cosa
un
è
1'
libro
anima
di
un
nostro
americana
14
MENS
«
armi
alle
politica,
è
»
la
naturalmente
somministrerà
industrie,
ai
alle
arti
scienze
alle
commerci,
,
,
delle
gioventù
alle
uoìnini
i suoi
SAXO
cosa
che
scuole, quella gioventù
dimani
COUroKK
che
formazione,
di
istato
in
in
SA";a
alla
degli
Stati
3lens
sana
Uniti.
Intendo
in
In
sano.
eorpore
scrive
del
parlare
qual
parte
abbiano
ellenico
giuoco
il
e
coi"po
giovani
può
e
nelle
scuole
che
anglosassone
coraggio,
vinta
esser
1' autore
e
de-
superiori degli
Stati
ci
fìsica,la ginnastica
la
e
considerare
a
Mosso
Angelo
libro
questo
l'educazione
Uniti
di
libro
vita
la
soltanto
da
l'agonistica,il
e
che
giuochi
come
del
inizia
i
battaglia la quale
una
coloro
forze
le
sviluppa
dei
gara
narra
che
lianno
noi
iireudiamo
virtù
più
volontà.
e
Veramente
dal
di
io
un
uomo
chiamerei
i cittadini
degli
indice
concetto
loro
che
come
uomo
delhi
Stati
si fonda
Uniti
che
del
sul
1'
uomo
perfetto,
e
per
mens
dall'
lo
sana
per
in
1'
anglosassone.
avuto
un
in
dall'
il motto
mens
1' educazione
America
restaurazione.
dopo
Un
e
in
e
ed
assai
paganesimo
è
1' idea
per
la
che
una
guerra,
procede
grecoromano
più profondo.
più,
e
potenza
in
ha
sano
eorpore
anglosassone,
n'è
secolo
per
il
di
il frutto
appunto
sana
nelle
connubio
straordinaria
moderno,
uomo
significatopiù giusto
che
prima,
Mai
e
del
e
Uniti
ed
un
significa
ventesimo
pace
uomo
vita
ci
godimento,
la
per
; V
sano
il
per
muscolare,
antico
uomo
tipico,di
e
della
Stati
moderna,
del
ciie
figliuoli,è
armonioso
uomo
che
quello
indice
degli
della
e
il lavoro
eorpore
loro
fatti
sono
meraviglioso
nuovo,
sforzo
ai
scenza
cono-
L'educazione
Ora, questo
dell'avvenire,l'americano
e
si
di
detto,
storia.
cittadino
civiltà, dell'antica
appunto
ho
danno
essi
esercitarla.
formazione
la
scuole
due
di
modo
Mosso
nuovo,
il terzo
del
del
libro
Noi
prendiamo
com-
Inghilterra
vera
sostanziale,
e
pria
pro-
cioè
la
MENS
«
dell'esistenza
dinanzi
nelle
Non
scuole.
lezza.
cui
corse
loro
e
occhi
foreste
realtà
dell'esistenza.
quale
ci si
storie
ci
si apra,
bovi
di
È
di
e
la
ha
la
dell'uomo,
cosidetto
L'
io
del
e
separato
la
e
mente
a
e
era
da
sé
della
Si
che
o
nuova
agli
nella
fresca,
e
forze
di
e
sformazione
tra-
sulle
,
dei
e
biade,
Alci-
nella
umane
mercanti
del
di storia
della
civiltà
osservino
non
per
si
bello.
e
Ha
—
Si è rotta
tutto,
le
e
lo
ecco
—
creato
l'armonia
quali
nulla
nella
non
tutte
sono
1' educazione
è
se
resto.
spirito,la
non
trina
dot-
latine,
quante
della
esercizio
quali qualunque
voglia,
il
il
clausura
scuole
nostre
chiamare
le
più
chiuso
le
ancora,
e
siero,
pen-
Il cristianesimo
pensosi.
corpo.
del
del mondo.
forte
callistenia.
mondo,
si suol
Sii
—
cui
per
riflessione,la meditazione,
stato
dal
e
efebo
un
anni
propria salute,
cuore,
fisico,si voglia
innanzi
rapidità
di
Siate
—
la
è
conventuali
del
di
ma
una
:
interiore
quella
alla
raggiunta
macchine
giovane:
disprezzo
legge.
ascetiche,
al
pensiero,
uomo
problema
rivolte
il
le loro
libri dell' anticliissimo
delle
di
rine,
signo-
mezzo
di Pericle
periodo
terzo
diceva
il
in
estetica
narrano
efebo,
agli uomini
e
hanno
duemila
educativa
detto
coscienza
invano
del
antica
1' arte
Tutta
dell'
passati
vita
si
prodigio
un
in
animali.
altri
dell'efebo
La
ci
costruttori
resurrezione
sono
non
che
per
dei
lontane
gare
sui
trasfigurazione
e
terre
fantasia
di
aperta,
quale Eliade
so
si descrive
tutto
sopra
le loro
vita
vera
Non
nella
finge
sulle
e
di
e
all' aria
fiumi,
bel-*
gioventù americana,
alla
primaverili,
gaudiosi
quadri
Omero
i
per
realtà
come
in cui
Mosso
callistenici
giuochi
tra
campagna
i^agine del
come
Atlantico,
anche
ma
e
nella
là dall'
di
forza
come
forza
risorta
occhi
"
1
»
come
pur
collegidi giovani
terra
per
nostri
s'impartisce
si descrivono
i
ai
ceite
che
esercitata
libri,è
solo
Leggendo
l'educazione
ed
nei
risorge
se
SANO
CORPOKK
IN
formata
conctpita,
bellezza,
SANA
un
perdi-
16
MENS
«
la
i secoli
tolicismo
trovata
la
forma
della
forma
di
preziose
del
Per
canottaggio
spettatori
delle
Ma
di
è
né
i
della
a
siche
fi-
esercizi
questa
nostri
I)iù bravi
:
che
dimandato
fisici
erano
rettore
migliori
e
e
tra
diecine
di
non
della
suoi
di
i
diligenti negli studii, ed
alla educazione
per
racconta
di
e
per
di
di
avere
gli
Stati
collegi, se
studii.
Le
qual collegio:
—
atleti
è
motto:
riassumere
si possono
più appassionati
aaie-
hanno
viaggi
rammento
sofia.
filo-
1' armonia
é
giovani dagli
e
delle
importanti,
utilmente
Università
i
meraviglioso,
Qui
nei
stesse
mi
e
ugualmente
Mosso
migliaia
studii
dell'anima
Il
sità
Univer-
gli
struttura
che
corsa,
come
il
metodi
distraessero
le
ricano.
ame-
solenni
e
applicare
rettori
sempre
del
di
gara
diversamente.
sano.
e
la
appunto
sono
per
l'agonistica
e
studente
matematiche
nella
né
professori
dello
romani,
delle
dissimile
corpore
ginnastica
sopratutto
gioventù quei
in
sana
risposte
I
male
ani-
forze
sue
foot-haU, il tennis, la
consiste
nostra
frequentemente
in
della
buon
del
le
importanti quanto
sono
meno,
il
circhi
il fondamento
raggiunta,
La
agoni capaci
questo
della
e
più,
gli
dell'uomo
raccogliere osservazioni
giornata
e
lingue,
in
vi
in
come
giuochi olimpici,
ricana
antica
pagano,
terra
possono
argomento.
Università,
scienze,
si
il base-hall
esso
il
nuoto,
quanto
vata
ritro-
stata
educazione
scienza,
questa
parte della
gran
e
la
per
su
Mosso
questo
su
occupano
Uniti
l'ha
non
coraggio.
libro
Nel
esercitare
ad
con
ìnens
traverso
at-
il cat-
civiltà
esteriore
uomo
nata
è
della
energica, perfetta
coscienza
nato
frutto
anglosassone,
moderna,
creatura
non
è
educazione,
dell' educazione
naturale
interiore, ci'istiano,e dell'
di
trovato
che
umanissima,
cristianesimo, come
mondo
nel
il
»
religione, liu
come
sua
SANO
ancora.
Cioè,
e
il
ma
;
COKPORE
IN
cristianesimo,
Il
tempo.
SANA
più
sono
anche
frequente
i
il
in
ca.so
cui
della
a
mutare
forze
sue
Il
atleta
fortifica
Un
è
nei
da
noi
è
cosa
morta.
con
zelo, e più
ha
come
è
più
alcun
non
di
si
cui
ma
Il fatto
morale.
attiva
e
(la donna
silenzio,studia
abbiamo
e
scrittore
uno
morti
latino
morto
latino
morta.
Per
alcun
porto
rap-
scuola
francese.
ha
non
i
per
quali
gli stessi
sono
gusto per
fuori
accade
gli
cizi
eser-
storia, ecco
della
giusta
una
Non
è
vivo
per
la
frase
lingua
noi.
per
americana,
il
e
pratica
sua
I motivi
alcun
natura
bene,
questo
nostra
popoli latini, secondo
siamo
del
Ma
certi studii
di
come
maestri
ha
non
natura.
vitalità
della
voce
Dagli Anglosassoni
che
la
il
Infatti
è studiato
questa lingua
storico
la
la
interrogando
Italia.
cui
levar
svogliatamente,
ragioni
di
vita
con
della
dei
di
in
Uniti
contro
perditempo.
invece
le
Stati
latino
tanto
contemporanea.
non
fisici. Fuori
ogni
Mosso,
per
la
più
quelli per
morta,
di
motivi
sentiamo
riassuntiva
del proprio
e
agli
quel
male,
più
sa
rapporto
1' educazione
il
storia
la
studiata
America
esercizio
un
stessi
gli
le
gia.
l'ener-
più vigorosa
atavico
e
portare
l'azione
con
per
In
volte
non
si riconosce
si suole
studiato
sentito
,
invece
cui
tutte
stimola
intellettuale
precisamente
tradizionale
uà
vera
utilità
in
1' esercizio
con
è
di
a
bisognerebbe
italiana
L'energia
lingua più
latini
popoli
una
noi
la
:
il latino
scolari
che
però
volta, perchè
fatto
contro
come
rivolti
gioventù
una
volontà
sua
sforzi
gli
essere
vita
americano
lingua morta,
quale
tutti
quell'esercizio.
altro
una
della
la
applicar meno
che
vero
i suoi atti.
la
sua
anche
È
struttura
giovane
alla
di
penso
17
»
dovrebbero
stesso.
tutti
questa
chiede
lo
per
e
corpo
E
la
SAXO
i)er 1' avvenire
ripeter
tutta
Io
—
Italia
in
preparare
si potesse
KE
CORPO
consigliar loro
il contrario.
educazione
questo,
IX
dobbiamo
che
niente,
SANA
MEXS
«
noi
il che
più
dell'
e
non
è da
uomo)
gli
passare
è
ricani
Amesotto
significante
2
18
MKNS
«
È
simbolo.
un
come
SAX.V
di
mondiali,
Roma
della
civiltà,
Questa
dagli
apogeo
uomini
modo
nel
i
insieme
coscienza
io
quali
le
con
di
due
civiltà
che
trionfali
educa
virtìi
del
tìsiche,
terza
sassone.
angloal
portata
coltivare
sapranno
e
una
quella
sarà
credo,
le
forze
»
mondiale,
e
armonioso
più
SANO
Chiesa,
trionfale
ugualmente
civiltà,
lingua
la
e
COKPOKK
IX
pare
svilup-
e
pensiero
gli
con
suo
della
e
istinti
di
.
gara
e
di
animale
lotta,
energico
mericanismo,
mens
sana
col
è
cor
il
por
e
della
motto
più
motto
in
coraggio.
sano.
animo
Un
esatto
terza
ed
energico
umanità,
espressivo
in
un
dell'
dell'
altro
a-
20
armonica
i
giuochi
le
Nella
le
e
si è
riacceso
nazioni.
In
la
che
veicoli
Il
città
vita
continente
nelle
vita
del
i
sfrenata
più
altre
da
che
di
e
a
quella
e
al
statue
Poiché
superare
così
degli
gli
le
na
fiuma-
una
vie
alle
da
sulle
mare,
quali
marini
sano
pas-
terrestri
e
come
1' anima
angustie
due
volte
rie,
millena-
amplifica
ho
come
dalle
gare
l'istinto
di
Olimpia
in
forza
che
l'ellenica
alla
è
alla
giunse
tutte
alle
gare
va
toglietona,
Mara-
dopo
creare,
la
Tutta
creatore.
perciò
si ritempra
gli uomini
per
e
a
piii
muove
detto,
agonistico
concorse
e
si
e
tutte
su
gesta
bellezza
prema
su-
dalla
,
loro
e
di
,
è fondamentale
uomini
giunsero
vie
fuor
,
,
altri
Dalle
per
quella degli Dei, dalla
a
sta
que-
che
dalla
capolavoro
di
indica
si
Salamina;
eccellente
delle
cospetto
che
irruente
attivo
fu
e
;
,
e
più
spazio. E,
Temistocle
gloria
sapienza.
sé
per
allargano
sole
j)iìi
e
sommamente
e
Atene
a
vite
bellezza
ha
:
vidui
inditerra
per
viviamo.
automobili
vita
nostra
agonistica
è
di
e
gli
corsa
vastità
si
e
mare
cieche
agonistico
ellenica
i sonni
le
da
gli
vasto
popoli,
teatro
corse
grande
condizioni
noi
allungano
continente,
l'intera
la
che
moderna
uscendo
per
per
fra
l'antica
delle
una
e
l'istinto
e
è
internazionali, tutto
sta
rapida
nella
quindi
e
ridondante
corsa
così
le
,
agonistico
supera
aria
e
gare
nostra
forza
spirito della
lo
anzi,
accogliere più
popolo più
in
di
l'istinto
aveva,
quali si
le
per
di
popoli anglosassoni,
mari.
riappare
vastità
della
magnifica
misura
grandi
avere.
bisogno
delle
i
questo
non
i
i
,
morfema
vita
quella
poteva
non
destrezza
per
sopratutto
mare,
per
e
Sono
giuoco.
il
s^jeciefra
onoi*e
agilità,di
i fiumi
corsa
eroica,
vita
in
sono
di
gare
terra, per
per
e
quali
è
qualcosa
questo
;
ECC.
OLIMPIADI,
MODERNI,
OIUOCHI
gli
opere
alla
sopra
uni
si
do^jo gli
altri
altri
è
Provare
il
alla
si
levano
vo-
mente
continua-
superarono
perfezione.
gli
bellezza
sé
in
segreto delle
MODERNI,
GIUOCHI
vittorie
grandi
e
vita
la
tra
passa
la
e
dei
e
del
terribile
il gusto
avere
individui
degli
su
Provare
popoli.
periglio
morte
21
ECC.
OLIMPIACI,
dell' attimo
che
,
della
gli apici
per
sé
tigine
ver-
travolgente.
Nella
abbiamo
Noi
vittoria
sua
fra
gli
signora
Fiat
X
l'episodio
automobili
dove
Ecco
agonistico
nazionale
È
ha
il
i
moderni
vita
ciò
automobili,
Sono
che
è. lo
e
e
il
in
tratta
tornò
per
«Fiat
X»
quando
contenta
molto
sul
salvo
appena
alla
tempesta.
forte
certamente
a
mille
Ca-
«
contusioni
cedere
è
il
il
timento
sen-
che
pi-obabilmente an-
le gare
e
della
che
ha
della
istinto
creato
e
crea
civiltà
e
del
,
storia
,
c'è
di
corsa
nuovo
del
nelle
elementi.
Mediterraneo
che
vi
in
macchine
Certamente
presero
nei
e
gare
dissi, lo spazio, è il mare,
sensibilissime
coloro
inabolibile
sempiterno,
fragilissime barelle
le
degli
corsa
è
nella
delicatissime,
la
e
come
,
animo
Algeri
perduto
tutta
dovuto
individuale
da
,
dell'italiano
non
si mostrò
e
cui
giuochi
quarti della
Ma
se
gli
come
dall' italiano
molte
e
sta
Que-
,
svenuta,
spaccato
la
I
sentimento,
creato
fu
aveva
nel
donna
una
fatica
momento
un
vinta,
anch'esso
che
seppe
e
gran
che
»
corsa
tempesta
d'altro dimandò
non
già l'aveva
che
con
labbro
un
della
una
tano
raccon-
Gast.
Du
vinto
stato
corsa
visto
giornali
I
Camille
parte
dalla
rimasta
sé, avendo
il corpo,
prima
della
trepidando
signora
«
era
,
jacconti
aspettare
della
sul
imbarcata
signora
«Kleber»,
in
altri
marina.
e
Abbiamo
internazionale.
gara
Colta
la
»,
Livorno
nella
Mahon.
Port
Tolone.
a
,
nella
»
Algeri
nobile
era
canotti
altri
questi giorni i
terribile,
gusto
questo
terrestre
aerea,
in
da
città, la
nostra
«
letto
Mediterraneo
del
profondo
vastità
quello della
come
è
moderna
vita
balìa
part«
,
tre
gresso.
pro-
giuochi
dei
canotti
la
sta.
tempe-
è
del
le
mare
abbandonate
coloro
che
,
al
che
ordinarono
non
contavano
priccio
ca-
22
GIUOCHI
la
sopra
MODEllNI,
tempesta
vi
ma
renderla
per
a
e
che
sapevano
catastrofe
una
ECC.
più spettacolosa
preparati
erano
incontro
andare
OLIMriADI,
alla
di
del
mare,
per
il
nel
anche
romano,
angusto,
il
e
mondo
l'opolo
alla
ripugna
moderno
dalla
non
i suoi
delle
dei
si cela
tempeste,
si costruisce
sensibili
la
come
sua
che
di
e
dei
mari.
si
muove
libertà
del
Ed
vita
in
della
i suoi
ebbe
il canto
corpi,
condizione
la
L'uomo
si costruisce
1'
e
il disco
la
e
lancia
freccia
moderno
con
le
ha
nei
la
il
1'
e
,
fanciullo, quando
schiavo
di
ferro
non
con
è
più prepotente
un'anima
di
pre
sem-
giuoco
loro
di
un
più
e
ei
che
di
Dio
terribile
,
voro.
la-
agilità dei
,
fuoco
,
l'Elleno
schiavo
docile
mani
gnanima
ma-
cavalli generosi.
dei
mirabile
suo
e
circensi
giostre, e
velocità
stro
no-
,
bellezza
la
e
loro
la
e
del
hanno
del
,
stesse
sue
popoli
cerabili
la-
e
spettacolo
giuoco
del
belle
nelle
eloquenza
la
i
seno
medesimo
magnifica
spada
corta
nel
aperta,
l' istrumento
e
la
ebbero
del
istrumento
e
lo
1' aria
e
alla
nervi,
e
della
fondo
In
condizione
i Eomani
il Medioevo
mari,
condizioni
le
e
ei
che
condizioni
le
1' uomo
E
corsa
vastità
per
viviamo.
che
età,
le
E
ebbe
ecì5o
per
tutte
e
si levano
periglio, incontro
come
La
ecco
perÌ!,;lio,
tempo.
avuto
terre
per
il
è
che
gara
,
che
circo
Oggi
macchine
carne.
è terribilmente
qualcosa
al
delicate
e
Il circo
so,
più liberamente, egli stes-
va
sue
al
strage, ha
il turbine
le
sopra
si accosta
nella
e
incontro
dentro
di questo
gradi giù
continenti
schiavi,
ciò, e
alti
moderna.
fronte
vasta
In
e
Flavi,
dagli
della
e
anima
nostra
de'
guarda
morte
vastità
sulla
che
che
vastità
concentrata.
gli spettacoli di giuoco
per
morte
l'Anfiteatro
è
della
valle
la ferocia
averne
se
moderna.
l'ellenico
supera
diosità
gran-
nella
avvenuta,
è
La
più forte,il giuoco
tanto
tempo
s;^nza
è
tempesta,
periglio
ultimo
romano,
stretta
della
seno
del
gusto
nostro
ludo
catastrofe, che
questa
potevano
morte.
,
matica,
dram-
e
in
un
uno
di-
GIUOCHI
struggere
diletto:
di
suo
di
campo
il mondo
per
Questo
fatto, il
nienti
di
coloro
in
clie
fatica
i mari
e
la
è
sé,
così
l'azione
può
delle
ci
e
gare
Ma
vita
Un
che
che
i
può
e
intendere
considerata
è
moderno
giuochi
e
gare
sul
vazione.
conser-
discij)lina
di
gia,
ener-
la
,
agisce
per
le
come
istinti.
in
della
sino
sua
E
libertà.
guerra
alla
,
te.
mor-
giuoco,
in America,
condizioni
di
più grandiosa.
e
è la
le
di
cioè, è avvenuto,
possibile ,
vasta
di
spettacolo, come
moderno;
stato
condurre
degli
psicologia
come
anche
gli apparisce
che
uomo
soldato
combattere,
preindividuale
e
piacere
sia
d'animo
stato
la
di
perchè nell'oblio
combatte
suo
acuta
guerra
nel
istinto
suo
combattere
1'
come
della
di
dovere
di
più
lui
giuochi, perigliosi talvolta
carattere
con
in
si
cui
duo
indivi-
stesso
gite
libertà, l'esercizio
più rapida, più
altro
si unisce
a
assolutamente
subito
una
dei
la guerra
fatto
di
massima
porta
nel
e
dovere
piacere
provar
Questo
è
della
per
il dovere,
nella
il dovere
primordiale
,
suo
idea
una
lo
Sopprimete
con
Il soldato
dire
necessità,il
necessità
principio
modo
facilità
individuo,
come
per
?
abbia
egli
per
il contrario.
per
al
battaglia,a disi^ettodel
Non
ma
di
individuale,
comprenderete
di
spettacolo
indissero
combatteva
che
campo
di
si
1' idea
soppressa
che
gli Americani
dove
coscienza
la
la
convertirsi
può
rammenta
non
russo-giapponese
per
che
sce
diletto,na-
altrui,specie
di
libertà, in j)iacere,per
aspra
Chi
Subito
gare.
,
in
più
ha
degli istru-
di
il lavoro
serve
sue
e
istrumenti
e
periglioso ,
e
così
delle
e
condizioni
stesso
se
per
il mondo
giuochi
delle
lavorano.
non
si muti
voluttà.
di
ha
operaio, mercante,
traffico
suoi
condizioni
difficile
che
la
dei
il
per
,
convertirsi
lavoro
è
di
e
come
terra, 1' automobile
di
moderno,
lavoro
arena
dall'altro
quando
l'automobile
l'uomo
come
necessità
la
per
,
23
ECC.
OLIMPIADI,
creare
macchina,
E
mare.
per
in
come
la
MODERNI,
speculazione
«
e
spesso
»
la
quale
li promuove.
24
GIUOCHI
Molti
giornali
hanno
dato
indetta
al
servizio
di
di
terra
fa
ne
vuol
giornale,
lo
Noi
abbia
il
il
come
lavoro,
convertirsi
in
lo
come
altri
terribile
Tutto
è
quale
ora
è
che
non
fu
già
usata
ormai
del
usata
lo
per
bisogna
disprezzo
le
dei
hanno
i
delle
visto
guerra,
studii
possa
dere
ve-
pur
in
indica
nulla
e
brutto
questo
e
«speculazione»,
spirito, ed
dello
grossi guadagni.
i
per
piccole spie
appunto
i sottili
per
avere
quanto
la oaiola
davvero
convertirsi
possano
speculazione;
mondo
studio
che
giuoco
generale.
dobbiamo
e
damento
fon-
Abbiamo
la
se
che
solido
e
potremo
lavoro,
ispettacolo,in giuoco;
che
Ma
vita
vita.
così
e
;
ancora.
nella
nella
nazionali
inter-
esempio,
qual profondo
collegato
il
di automobili
loro
lo
che
nazionale
affari
per
cuni
Al-
Governo
corse
speculatori
non
meraviglioso neologismo,
la
»,
ma
più
gli
moderno
giuoco
psicologia
mutata
Matin
«
spettacolo e
speculazione.
la
il
il
e
fare
stata
».
nelle
trovare
soltanto
è
Tutto
il
i costruttori
per
condannare,
potremo
reclame
«
contro
possono
molti
prova
sradicare.
anche
mezzo
? Ciò
di
scopo
Certamente
come
iniziatore,e
dire
per
è
corsa
toi-pedinieredell'armata
mare
grande
un
qualche
di
e
e
e
privati.
Mediterraneo
del
corsa
perchè quella
inveito
incrociatori
messo
la
per
escandescenze
anzi
KCC.
OLIMPIADI,
Parigi
speculatori
hanno
ha
di
in
da
MODERNI,
Ciò
prova
neologismi quell'incondizionato
puristi, perchè
mutazioni
grandi
essi
sono
della
volta
tal-
storia
mondiale.
Tornando
che
ha
ai
di
cerca
letto
in
cioè
Il
vivo, dopo
della
maggior
bicocca
povero
un
la
e
si
era
speculazione
può,
la
Chatellault
chi
curiosa
1
È
piiigloriosa della
guardaboschi
vero
dove
si)asso
di
Boy
certo
non
alla
profìtto che
molto
con
guardaboschi
vittoria, ma
nazione.
preso
il
trarne
questi giorni
del
l'ultima
giuochi, agli spettacoli e
è
stato
proprio assedio
rifugiato. Sono
del
non
ventura
av-
stata
de
gran-
finalmente
suo
forte,
stati messi
GIUOCHI
in
l^atori,circa
soldati.
settecento
il
ed
il forte
è
Roy
poi
stato
accorsi
il paese
tutto
in
preso
circa
troj)po ignorante in geografia. Ad
in
della
teatro
Ma
comico
su
di
Ecco
l^agamento.
del
corsa
in
come
nella
fanno
o
Roy,
nel
Cosiffatta
che
trattoria
certamente
a
nel
come
nell' arresto
America,
di
guerra
russo-giapi)onese
appare
lo
credere
guerre
aggiungere
è
la
filosofi
pace
dei
tutto
ormai
che
fra
le
spettro della
culazione.
spe-
gli speculatori ,
i
per
nazioni.
loro
Tanto
le
vero
i diletti
che
gare,
e
ressi
inte-
è
anche
promuovono
e
talvolta
vita
moderna,
cupida
e
feroce, con
quietistie pietistii quali
tende
verso
un
alffermano
della
progresso
buona
\}iethe
che
del
vivere.
il
agonistico
che
delle
pre-
esiziali.
pure
Anche
piuttosto
una
piccolo
,
gli spettacoli, i giuochi,
pace,
quieto
tacolo
spet-
si^eculazione.
Mediterraneo,
orrori
bisogna
sono
il
i)er
si stava
pubblico,
tragico
nel
come
credono
gli
della
simile
fac-
un
significante aggiungono
e
pochi sj)eculatorisoltanto, promuovano
che
babilment
prosono
lo
altrui
i)overo
ballo
la
Chatellault
a
del
un
nuovo
come
guardaboschi
Molti
è
sempre
mentre
,
forte
del
messo
aveva
nella
Chatellault
giornali: a
j)arando l'assedio
un
non
indette
lavoro
curioso
particolare più
altro
grande,
del
,
periglioso.
e
i
Nel
vista
dalla
nasce
un
vicina
americane
gite
io
modo
ogni
russo-giapponese. È
guerra
che
difficile
delle
minimo,
,
guerresca
se
foglio.
tri-
spettatori
ottocento
,
aria
di
campo
Cliatellault
di
in
saltare
un
l'operazione
contemplare
a
Si è fatto
che
giornaliaggiungono
I
erano
melinite, mine, generali,artiglieri,
zap-
cannoni,
moto
25
ECC.
OLIMPIADI,
MODERNI,
fomenta
giuoco
,
soprattutto
rinfocola
che
e
da
cui
tra
è
il
giuoco
gli uomini,
fomentato,
e
è contro
con
le
1' istinto
speculazioni
di loro.
26
GIUOCHI
Ben
dunque
vengano
molto
Avranno
Ma
superati
e
bisogna
dai
dalla
MODERNI,
per
giuochi
terribilità
ECC.
OLIMPIADI,
anche
in
significato
concludere
i
prodotti
vita
giuochi
simbolo
come
riconoscere
ultimamente
della
Roma
moderna.
pici.
olim-
che
che
dalla
mo.
dicem-
sono
stati
sità
grandio-
28
che
dell'esistenza
il mondo
Oggi
velocità
il
è
vastità
e
lavoro,
suo
anzi
di
vale
freni
senza
macchine
nuova
barbarie
più
di
della
senza
uè
e
animo,
si chiama
Chi
avrebbe
detto
rinnovati
avrebbero
avuto
in
della
sulla
macchina
e
quegli
hai
di
vola
vede,
non
ferro,
di
rigonflrsi
eroico.
ad
mirabile
di
veemente
una
è
È
disprezzo
UQ
nuova
ancora
e
prese
im-
grandi
1'
Oggi
e
né
hanno
un
uomo
violenta
concezione
illogico, è
logici regolatori, ama
è
il
di
e
gente
;
dal
ritorno
vita
macchina
ancora
la
tanto
la
Per
che
di
naccia
mi-
moderno:
della
più
i filosofi
L'
regola
de'
da
del
si deve
passa.
vita
Ma
—
sente
e
del
e
io
fatto
che
antico,
—
e
ritorno
al
eroico
della
:
gente
guarda
che
!
qualche
e
il periglio
e
via
mostro
moderna.
nemico
balza
polso,
il
dell'antico
dell'esistenza
ancora
il
e
eroico
gara
gli dice
alla
giuoco
pare
la
E
questa
del
che
e
periglio, c'è
diletto
spinto
L'uomo
e
cuore.
vita
della
correr
al collo
si
uomini
gli
ancora
l'occhio
ma
età
fulminea,
ruota
Passa
cuore.
Che
così.
macchina
trema
pietistie
nostra
da
punto
soltanto
congiungimento
della
nella
avrebbero
sulla
fuoco
la
mondo
disprezzo
al
stessa
il
precordii
giuoco
un
tua
gli
di
per
i
te
più
uomo,
che
lo abbranchia
e
per
non
trema
anche
senso
impeti
non
le
del
Eppure
s'incurva
la
te
e
certo
vittorie.
Che
sino
morte?
di lui
su
contro
viltà,
ci-
nuova
tutta
tentare
fa,
giuoco?
un
l'ombra
ho
forniscono
un
uomini
abbastanza
agonistico
! Tu
in
giuochi perigliosi?
i
sotto
Attento
gli
per
conquistato
sua
energia
grandi
anni
ancora
cimentarla
balza
che
sistematori
ai
pochi
a
sarebbero
il sentimento
opinione
Xazzaro.
pietosisti,sino
per
le
conquistare
per
nuovo
flato
ne
la
questa
quale
; ha
soltanto
non
costruiscono
,
desiderio,
violento
e
anche
Vale
1'
oggi
a
colte.
; le
sua
sino
veemente
ma
la
più.
dominato
ha
classi
delle
pubblica
VITTOHIA
DELLA
l'AROLE
LE
è
aomo
suoi
scherzare
PAllOLE
LE
la
coli
è
luorte
ancora
della
follia
e
avrebbe
detto
sino
a
civili
e
è
,
barbarie
della
mondo.
nel
fa
anni
pochi
Chi
oggi
congressisti dell' Aja
perderebbero
la
narrazione
In
bella
del
bella
dimandato
tanto
della
gionevoli
ra-
guerra
mica
dina-
Nazzaro
si consenta
la
vittoria.
sua
?
si vince
come
:
ad
un
Si
Qualcuno
così
vince
ei
,
pezzetti di
avanti
di
olla
fronte
ci
Nazzaro
abbia
automobilistica
ragione
per
i Bussi.
E
di
alia
è
e
altra
;
guerra
i
dell'eroismo
si hanno
gli
infatti
,
La
I
queste
a
due
Sono
queste
Uan-Scian,
posizioni
giapponese.
da
Sono
:
Sol
si hanno
Stòssel
Uno
l'altro
lieto
dei
al vColle
più
che
alta
corsa
miei
dei
non
tava
con-
questa
il sacrifizio
dei
morte
Metri.
importanza
così
ricordate
figliha
203
nione
opi-
seinx)lice
Vi
sulla
la
vinsero
gli uomini,
Nogi
il
detto
questa
vittoriosi.
a
una
l'ita
che
tara
con-
che
anche
popoli
«
della
credete
mia
collettiva
come
i
e
i)arole dette
le
figli
vita
eserciti
e
non
Giapponesi
,
opinione
rouler,
Ogni
vita
Voi
ci ha
diventi
di
:
lone
val-
morto.
mia
invece
ponsihile!
Nel
più
si vince
come
rente
cor-
salita
collo.
peso
la
volto
enorme
non
un
ragione.
vittoria
individuale
da
detto
Dieiipe,
vi
non
come
del
Una
di
»
jyossibiìe.
soltanto
una
rotta
a
scomparsa
nell' ultima
cai
fronte
era
vittoria
a
sanguinavano
orecchie.
.?ieusazione
la
precipizio ,
pericolo
mi
aguzze,
mie
giù gin.
:
ebì)i
a
del
punte
alle
discesa
Aurconrt
nozione
mille
da
occhi
la pelle
intìltrativisi,
rombava
cadere
di
! Gli
catrame
ferita
! Una
di
avanti
Avanti,
«
d' aria
la
lo
più
,
come
,
ardeva
suoi
e
,
macchina
sua
lode
la
aveva
i
ma
arbitrati
metodi
di
meno
,
rispose.
mi
e
,
E
tempo.
di
più
moda
di
passato
folle.
e
letterato
per
civili
tanto
come
gli
discutessero
se
è
troppo
il loro
perdono
leggevo adunque
Io
Tolstoi
,
e
barbara
lo
A' avvenire
sisteniatori
ai
troj)po ragionevoli? Ma
i
C
folle.
ancora
29
VITTORIA
DELLA
per
della
perduto
Erano
cito
l'eservita
dei
30
PAROLE
LE
miei
figlisiii
due
posizioni
fu invano.
in
.avvenuto
loro
esistenza
Tali
quali quelle
1'
che
piarla per
là
vittoria;
suoi
dei
vita
!
ment
vittoria
uomini
nel
quanto
che
penso
popoli
io
E
patria.
ambasciatore
de'
Xon
l'ultima
nel-
se
suoi
parenti,
malheuretise,
dell' eroismo
nella
della
e
tanto
stesse
tanto
,
sulla
e
gli
,
per
guerra
quanto
d'oro
sulle
e
di
entusiasmo
è
in
volontà
volontà
deve
sono
non
pensiero
è
individui
verità, ed
scritte
sia
quanto
uomini
forte
e
,
E
vale
alto
e
popoli
grande.
azione
,
E
vale
per
ricordare
individuale
con
qualcosa di più duraturo
nazionale.
fra
—
per
pensiero
La
tua
gli
i
,
il loro
un' altra
tutti
a
collegata
apj)unto
:
altresì,j)assando
la vita
essere
pre
sem-
della
quando
che
può
nostri
così
tanto
di
un
può
scopo
uomini
gli
di
lo
litarie
so-
giunta
e
suoni
che
,
e
ai
per
i
rossa
di vita
morale
—
stanze
io provavo
è questa:
vasto, il che
vita
stato
conqui-
provare
aumento
più grande.
e
meno
forte
nelle
macchina
alla
più
essere
x»ù alto
doveron
un
precetto
un
d' azione
dagli
ha
essere
pubbliche. Leggendole
mura
intorno
tradursi
quali
dovrebbero
parti d'Italia
molte
affollatisi
prima. Ogni
non
in
che
uomini
che
giovanotto
italiana
quell' entusiasmo
connazionali
tua
del
parole
,
caratteri
po'
le
vittoria
bella
la
se
i
per
le
sempre
la
giuoco.
Io
in
risposte
è
per
dimandava
«
a
Qui
conto
un
qualcuno
le
e
di
le
risposta :
questa
semplici,
sua
che
morto
,
sono
della
dello
Nogi
vita
sua
per
moglie
mio
si vede
Come
»
dalla
,
di
Dieppe.
parla
vittoria
la
fosse
dare
che
padre
di
sulla
e
non
confronto
parole
vincitore
conto
amico
un
guerra
sentito
il
Parigi
a
ad
giapiionese
è
in
le
sono
di
occupazione
il loi'o sacrifizio
nulla
era
del
suo
figli per
ultimamente,
ho
non
»
Queste
ra(/(jiun"jere.
uomo
dell'
occasione
importanti, i)erchè
Stòssel.
sua
VITTORIA
così
La
da
scopo
DELLA
conta
le
ben
alti'e
e
poco,
di
cose
più
la
Ancora
1'
vittoria.
una
industria
gara
più
della
e
alle
parte
per
giorno
i
clima
giorno
per
i
fiumi,
ogni
e
del
strana
foggia.
giorno
per
vario
È
di
verso
della
la
due
noi,
la
carne
foga
verso
le
loro
e
la
piccola
macchina
degni
più
belle
unione
pazienza.
di
virtù
insolita,
Abbiamo
zioni
popola-
e
della
la
mèta,
più
vedere
toria,
vit-
la
verso
infaticabile,
celebrati
della
lo
gile
fra-
la
volontà
due
uomini
come
portante
esser
di
stu])endo
infrangibile
umana,
la
suolo
macchina
piccola
foreste,
variazione
fuggitive
spettacolo
uno
Europa,
le
del
orde
e
1'
e
ogni
e
insidia
e
Asia
montagne,
venti
e
avvicinarsi
tra
nella
la
lutiamole
Sa-
l'abbiamo
mesi,
1'
le
sangue
patria,
nostra
bellissime
pren-
italiane.
due
attraverso
nevi
stato
eroico,
di
per
vittorie
da
torrenti,
e
giorno
dell'uomo
nel-
della
necessaria
Due
impedimento
più
come
giorni,
moderna
più
d'animo
e
l'attendevamo
piogge
attraverso
forma
perigliose.
noi
deserto,
nervi
i)ochi
in
gioia.
Quest'ultima
il
»
seconda
nella
di
gare
con
seguita
La
moderna,
forza
VOLO.
FOLLE
IL
«
come
pioni
cam-
nostra
slancio
avuto
razza,
e
per
la
nacità,
te-
due
32
giorni, il
mesi, tutti
i
ed
è
poetica,
che
grande
avere
tutti
i caratteri
sogno
nato
dal
solitarie
o
in
di
tempi,
dei
primordii.
in
naesi, di giorno
due
è
vittoria
Il
italiana
l'anima
già
la
con
di
ricorda
dove
lo
Dante
spirito
là
della
È
degli
uomini
1'
«
O
lui,
dove
per
i
sulla
frati, dissi, che
questa
siete
mento,
mo-
finché
,
È
il
seconda
la
gioia.
con
e
ziente
pa-
Ercole.
Chi
da
È
»?
dei
divinatore
dove
fanno
il
cento
coetaneo
milia
picciola vigilia
per
Medioevo
lirincipio
che
nostro
capo,
il
canto
secondo
finii-e,i
i"er
Qui
è
è
il
tempi
j)iùha previssuto
più
essa
j)er
Itaca
Inferno
«
e
pellegrino d'
giunti all'Occidente,
tanto
in
1' oceano
capo,
j)er
avvicinato
è
attesa
segnati
»
dove
Qui
barbarie,
avventurosa
»
terra.
moderno.
fuga
hanno
ci
momento
nostra
come
fanno
cieli,e
viaggi
evo
età,
dove
perigli
a
di
si
è
terre
in
della
•
prima de' tempi, quando
dell'
più
delle
Salutiamola
compagna
è
nostra
il canto
i loro
tratto
XXVI
di
razza
riguardi
«
età
vittoria.
è
simile
un
Alighieri
oltre.
s' inizia
a
dai
dopo
alla
nostra
sogno
il canto
venuti
sono
della
picciola
«
giorno,
realtà,
del pos
tracciata,
il sogno
pochi giorni.
un
gli s'aprì
navigando
non
in
poeta
sommo
ebbe
andò
è
giunto, oggi
E
gini
imma-
cavalcate
delle
nelle
del
gli spazii,ed
gli aspetti
non
fedele
infaticabilmente
oggi
via
riprofondati
tanto
leggenda,
della
la
possa
le
ignoto
attraverso
perchè
lungo
oggi
i termini
oltre
apparizioni
le
inseguimento
in
dall'
altro
un
i caratteri
poesia, tutti
piantano più
intatte,
e
tanto
per
i
realtà
compiutosi
evocare
visione
di
ora
nella
ritrovare
della
di
d'
quarto
il nostro^ sogno
stato
»
questo
come
che
attraverso
stato
nostro
bisogno
virtù
È
sibile.
VOLO
difficile poter
fatto
delle
FOLLE
IL
«
del
e
viaggi
ciare,
comincessa
mento.
Rinasci-
e
IL
«
de'
sensi
rostri
al
diretro
fatti
ma
questa
che
appena
de' remi
Ebbene,
della
del
la
«
stessa
della
mondo
stesso
legno
folle
che
non
suo
genio
follia
dell'
di
volo
la
corsa
diventato
come
non
dal
sommo
Ed
lato
volo
mancino.
differenze,spesso
mi
vastità
che
»
degli oceani
dei
gli stessi
Alighieri
Oggi
la
storia
mai
come
mai
una
il
che
fu
stava
del
italiane.
mo
all'uo-
alla
loro
lo
verso
mito
di
ciò
chiuso
mondo,
storia
nel
terno,
ma-
storia
d'
di
amore
divorante, storia
Di
veemente.
l'ultima
nosti*a
così
vece
in-
e
generazione nell'alvo
mai
così
visto
esperienza
sguardo
travolgente,
vittoria
poeta della
pili vittorie
è
ciò
che
del
risentita
dice
1' «
creava
vivente
così
non
fu
non
della
ho
iiomini
lo
ho
continenti
negare
inteso
gendo
leg-
ricordato
sono
la coscienza
vogliono
L"
».
fu
è
folle
la vastità
non
Pechino-Parigi
folle.
Sono
della
il frutto
è
più
rattenuti.
le
tutte
ancora.
come
come
al
gente », ho
volo
esperienza
acuti,
mattino,
dal
ho ritrovati
nato
era
».
l'ordignettometallico;ma
»
senza
«
ale
mente
picciola vigilia»
del
nel
poppa
Invece
magnanimo,
«
conoscenza
li avrei
picciola orazione
«
e
Pechino-Parigi
corsa
occhi
gli
con
bruti,
picciola,al cammino,
poscia
ostante
dantesco.
canto
:
fec' io sì
acquistando
non
gente.
senza
come
virtute
facemmo
sempre
esperienza,
mondo
orazion
nostra
riinauente,
viver
compagni
33
»
semenza
a
seguir
per
volta
del
foste
con
E
1'
la vostra
non
miei
Li
del
negar
sol,
Considerate
VOLO
eh' è
vogliate
non
FOLLE
tale
storia
gesta. È fin qui il volo
italiana.
Fu
già celebrata
razza.
Della
poesia
avventurosa
e
3
34
della
(lell'intliistria,
uomini
degli
dispare
in confronto
dovixto
sostenere
abbian
altri
gli
a
la
che
gli
renda
tutte
le
in
istrumenti
incessante
esperienza
in
»
valorosissimi
; che
se
il
per
e' è
esperienze
ancora
secondo
,
il
dire
del
e
si"aventare,
come
nuove
di
gusto
dell'eroe
vuoi
questi uomini,
io
ma
per
sempre
canto
di
della
vita
raiforza
straniera
e
da
volontà
sacro,
la
accumula
cui
l'amore
moderna
ancora
armi
sue
che
nuove
Il
scienza
in
una
una
per
«
per
folle
e
la
quattro
volo
che
che
e
la
quinta vittoria
»
nella
italiana.
,
nuove
che
di
tinuo
con-
concorrenza
i fatti
quanto
modernissima
a
sempre
sempre
s' inizia
è antico
vittorie
; dietro
—
popolo quel
nostro
tura
na-
conoscenze
l'industria
le virtù
non
alla
cerca
soverchiare
questo
poi
dell'avventura
c'è
per
per
usciranno
maggiori.
ottengono
c'è
le
verso
attra-
pedisci
Qui m'im-
—
!
passo
Dante
così
umana;
:
la
,
non
e
faccia
fanciullo
scienza
la
in
,
potenze
volano
vedere,
per
tenti.
combat-
pratica
vittoria
che
produrre
i
fra
agli uomini
e
di
volte,
deserti,foreste,fiumi, montagne,
non
mi
e
moderni
volare
frutta
due
Per
mostrato
una
tirle
conver-
il folle volo
Cosi
I
e' è
è l'assalto
j)ossano
potenza.
più
gliori
mi-
sta
natura, perchè que-
ha
Dietro
per
l'accento
con
combattenti
terra
nostra
superano
altro
per
dei
qual'
con
più atti
fossero
essi
vita.
assalto
costoro
a
i continenti
altro
loro
uni
gli
loro
alla
i^otenze, ed
sue
dell'industria.
vittoria
danno
combattenti.
dietro
E
uomini
la
di
più moderno,
il folle
pochi giorni,
vincersi
per
forma
gli uomini
che
i^arso
hanno
bella
una
e
quasi
Francesi
e
qui
scelta
una
della
e
è
quali
il combattimento
per
«
tanto
È
natura.
C
agonistica: è
vedere
per
Italiani
natura.
non
gara
quanto
vincere
la
nomini
gli
con
lotta franco-italiana
che
quella
a
»
uomini
La
natura.
con
la
corsa
VOLO
degli
dell'azione
moderna
tutta
lotta
la
con
FOLLE
IL
«
delle
nel
il
nessere
besue
poema
mondo,
industria, oggi
nostra
È
patria.
E
quella dell'in-
Anche
le
2
Settembre
è
:
diffuse
silenzi
improvvisi
quelli
omaggio
o
quali
i
quelli
a
divertirli.
per
di
cerca
!
No
particolari
subito
e
affatto
folla
la
di
movente
com-
che
quelli
de'
il
uno
e
allora
formavano
Si
velle,
no-
affatto
da
allora
del
barone
l'impressionante
sono
sta.
re-
cattive
arrestò
produsse
morti
son
del
le
spontaneamente
reso
fatto
Figaro
del
morte
non
non
che
il
ma
diffondono
ma
folla,
della
della
si
come
VITA.
linee
queste
tempo,
movimento
gran
finite,
novella
fatale
La
pochissimo
in
in
DELLA
E
sono
segnato
«
si
Martino
De
Brescia
di
corse
fatto
il
E
MORTE
DELLA
CIRCUITO
IL
vono
vi-
servirli
per
in
capannelli
ritornò
alla
lotta
,
se
il
Io
di
mi
barone
uno
di
eleganti
sua
quest'uomo
Martino
De
gli
quale
sulla
barone,
sorte,
fece
su
poi-tato
via
dire
che
del
innumerevoli
crudele
e
di
piena
grazioso
!
del
vero
po-
brutalità
spaventosa
orribile
gli
fra
funebre.
destino
breve
ferte
of-
erano
amici
orazione
seguente
del
in
le
non
spettatori
la
c'era
quanto
E
contava
sull'orrore
impietosivo
piccolo
della
il
resto,
perii^ezie.
corte
estremamente
pesage
del
quale,
più
le
non
eleganti,
So
della
automobili
degli
nel
giovinezza,
pensiero
in
una
CIRCL'ITO
IL
festa
curiosa
alla
mattina,
del
aggiungevo
soffermato
là,
con
suoi
la
E
La
«
del
!
i
dire
che
qui
è
s'
metri
di
accanto
Ma
lo
le
minuti
italiani
Sera
dopo
Cinque
—
stati
sono
scriveva
rattristato
di
:
italiana,
tragica
dalla
denigrazione
di
che
due
la
"
Pur
in
di
V automobilismo
giornata
la
gravi disgrazie :
di
,
di
ieri
le
mento
argo-
soltanto
vita
una
vanile
gio-
tenace
e
è
stata
Montichiari
presso
e
lasciavano
automobilisti
».
la
funestata
da
presso
genta
Ma-
e
vita
il
Malvano
e
barone
,
Pallavicini
il marchese
chauffeurs
questi due
un
ma
;
di
1'
Priola
cato
avvo-
,
,
Gustavo
cere
vin-
contro
ieri
lotta ardente
una
volta
tal-
:
troppo
Martino
reclama
imprecando
dell'incidente
\)er
troncata
Tribuna
tre
De
fu
,
notizia.
lasciarci
dobbiamo
non
gnare
se-
cronaca
lugubre
una
dipai'tita
dolorosa,
una
la
per
successo
sentimentalismo
dal
rammaricarci
doloroso
Noi
vittime.
più
».
piccola battaglia,
una
velocità,facendo
di
E
bel
un
come
sue
oggi
corse
a
sport,
È
Martino.
De
era
incoraggianti
,
morte
—
nostre
dell'industria
stato
!
dore
pieno d'ar-
m'interruppe:
affermazione
Minoia
bianco
delle
due
e
gliante
abba-
dove
saluti
i
della
Corriere
Il
forte
dì
quel
rumore
vita
finita
macchia
su
più importanti giornali
nuova
trionfo
il
La
Che
cinquecento
e
barone
fu
E
—
avviso.
solo
un
il
due
non
del resto,
di
ucciso!
si è
L'amico
—
mille
V
tribune
le
agli occhi
dinanzi
e
!
morte
allora
che
dire
corsa.
! E
orecchi
negli
amici,
minuti,
allora
ancora
da
mentavo
ram-
ciò
fatto
aveva
barone
allegria, e
rammentavo
:
il sangue
rifornirsi,e
per
acclamazioni
de'
Povero
—
lasciate
aveva
in
:
37
VITA
di
e
abito
suo
farebbe
detto,
avevo
rossa,
luce
mi
DELLA
K
combinazione
partenza,
bianchezza
E
di
sijoitivasfolgorante
una
la
MORTE
DELLA
—
i
mentre
rimanevano
meccanici
sciagurati incidenti
loro
intimi
ratori
collabo-
feriti. Ma
di
,
non
si
può
far
risalire
la
38
Ed
si
non
di
simili
si enuncia
alla
di
rude
gradi
una
anni
pochi
anni
uno
l'uomo
fa, quando
grodito.
civiltà.
spostata dalla
energia. È
dell'
rivoluzione
Una
automobili
c'è
non
tutto
della
un
macchine
della
lavorìo
che
massima
velocità
agito
sulla
i barbari
e
civiltà
agirono
i barbari
che
Ma
fortuna
tro-
ad
siamo
di
la
sersi
es-
parte
rivoluzione
le
quale
più
mutato
ai
non
ed
ai
del
fuoco
fra
moderna
a
sarebbe
volle
che
parte
ma
tuttar
le
le
coli
i vei-
vastità,
dell'uomo,
mani
quella
guisa
stessa
greco-romana.
avvenuto
poco
che
po-
macchine,
commerci,
civiltà
morente
,
una
la massima
attraverso
Sotto
vita. In
la
tutta
a
degli
corse
evidente.
giuochi
precipitato nell'ultima
greco-romano
del
verso
una
ha
industrie
sulla
cosa
ne
per
oggi
scientifiche, le
alle
ferro
Oggi
mostra
prova
rispetto
invenzioni
del
miei.
della
psicologia, rispetto
le
dato
avremmo
sensibilità
la
non
umana,
in
nell'individuo.
applicate
il connubio
Senza
se
lungo
questa
parole,
che
sono
per
ancora
passava
indubbiamente
e
sibilità
sen-
profetizzato pochi
amici
psicologica
psicologia
quanta
hanno
folla
è
Ce
letali.
giuochi
avesse
parte della
questa
psicologica nella
abbiamo
civiltà
La
ed
noi
dei
gli
ma
sunto
as-
ordinare
passare
civile,gli
però,
della
svolto
uno
io
Non
ed
lia
riconosciuto
ultrasensibile
prototipo dell'uomo
chi
novella,
lo
priori queste
a
giuochi. Senza
gusto
ce
luttuoso
gente ha perduto la
educazione
il
fetto.
ef-
».
la
:
nei
morte
Se
ora.
sé
essi
ad
caso
preparare
prove
da
recuperato
accorgiamo
doppio
universalmente
è
dinanzi
di
ed
causa
censurare
a
,
peso
ardue
adunque
che
questo
meno
grave
ed
importanti
Il fatto
il
il
sé
da
condannare
a
,
il circuito
fra
dal
perchè
tanto
e
VITA
rapporto
non
argomento
tragga
su
tempo,
affermarlo
è bene
sportive ,
gare
i
di
concomitanza
DELLA
E
di Brescia:
circuito
responsabilitàal
è
MORTE
DKLLA
CIRCUITO
II'
del
decadenza
dopo
mondo
col
la
prima
stianesimo
cridif-
CIKCUITO
IL
cristianesimo
del
fusione
feroce
sangue
il Medioevo
de'
sarebbe
caduto
se
Una
in
per
macchina
vale
della
vita
serve
non
può
la
spazio
al
e
e
fare
di
tempo
più
punto
campioni
Bisogna
L'operaio
romani
la
introdussero
per
il
la
i
gli
cavallo
lavoro
e
è
la
la
e
ha
formato
potenza
di duro
i
di
quali
si
jier il
il lancio
Senato.
del
giuochi
Oggi
macchina,
giuoco. Quando
e
un
le
del
vita
e
come
giuochi
Greci
furono
La
la
le
danza,
la
furono
corsa
per
Medioevo
questa
è
i Romani
furono
l'arnese
anche
passa
dal
essi
arti
L'operaio medioevale
finalmente
arnese
lavoro.
suo
quelle
belli.
disco
manità
l'u-
medesimi
dei
i
di
gare
letali.
l'eternità,ed
xjer
animi
del
di
Così
circo.
bellezza
gli
e
istrumenti
lancia.
nel
l'umanità
quei
l'arnese
e
forma
e
ordinario
per
serve
minimo
giuochi
giuochi
giuochi
corpi
che
:
:
portarla
cuore,
nuovi
non
morale
nel
suoi
della
loro
legge
cavaliere,
tempo
questo
spada
poesia,
la
e
di
il soldato,
fu
nei
i Greci
spada
i
dei
corta
rendono
spazio
nervi,
di
gli operai
soprattutto
musica,
duri
per
romano
fu
quali
di
arnesi
o
Questa
conto
serve
istrumenti
lavoro
degli spettatori dei
e
tener
si
minimo
lontano.
rude,
di
mente
somma-
quale
legge
questa
a
non
è nata
qui
la
potenza
nuova
possibile
nel
e
Di
fiche.
scienti-
selvaggia, perchè
se
somma
moderno
mamente
istintiva,som-
sommamente
una
;
servire
maggior
un'umanità
dei
intensa
veloce
acerrima
della
Ostrogoti.
illogica,sommamente
Tutto
invenzioni
delle
cento
cui provennero
da
questo rifornimento
senza
parte
nuovo
un
il mondo
così
decrepitudine
potenza
nuova
il ribollimento
E
con
civiltà.
moderna
la
viltà
ci-
della
mescolarono
si
perchè feroce,
e
non
barbarica
confini
produssero
e
rinnovati.
sangui
energia
una
fu
39
VITA
sui
quali
ferace
moderne
non
mistura
le
esausta
ferace,
e
nazioni
le
di
ed
tralignata
gente
DELLA
E
apparissero
barbarie
della
le orde
una
MORTE
DELLA
fu
fatti
del
l'arnese
lavoro
la
col
nostro
del
al
poi
stro
no-
giuoco
40
(lire che
vuol
1"arnese
spada
i
per
lancia
la
noi,
Ciò
perchè
letali,ma
così
in
il lavoro
alle
:
le
di
al
in
davvero
sia
ha
ben
gli
altri.
forse
di
e
il meccanico
rallentar
La
le
della
la
sventura.
sua
corsa
infatti
la
:
vita
è
assioma
un
sociali
la
e
vita
sola
litici,
poche
tutti,gli uni dopo
muore
la
collettiva
si nutre
quale
più grandi
Le
individui
di
corse
!
chi
E
del
cadavere
macchine
le
le
cose
delle
e
zioni,
genera-
al
attorno
Ma
nessuno
furiosa
j né
alla
pensa
tendenti
appena
ha
certo
il ventare
o
Martino
alla
meta
la
vettura
morente,
compreso
ha
notato
morte
De
barone
compagno
indietro
fu
Brescia,
iutraveduto
volgendosi
più
morte.
ha
folla
si
degli
vita
al
che
valga quanto
dottrinarii
individuali.
rombando
la
la
è
dalla
conducente
sventrata
parlato
«
Dinanzi
passate
infatti
per
vita
collettiva,e l'altra,l'individuale,
la
e
alla
cata
quella edu-
nulla
che
terra
e
bilità,
sensi-
di
parole
queste
sulla
dimani
e
da
e' è
assioma,
catena
giornale,
fatto.
il
è
miniere
potenza
parole, perchè
morti
operate
vita?
moderna
proibire
essere
di
jìer alcuni
sacra
nella
anche
non
credere
sono
è
vita
delle
sono
questo
nulla;
a
umanità
per
resto
un
e
valore,
quali vivono
del
Pare
sacra,
La
un
degli
potrebbe
governo
letali,alla
c'è nulla
non
realtà
poco
volentieri
per
corse
dalle
letale
questo
con
farsi
dottrine
ma
son
del
essere
E
a
umana.
alcune
alla
di
lavoro
sacra,
vita
In
è
automobili
potrebbe
riesca
è
per
ordine
un
violenza.
facilmente
umana
le
civiltà
la
tutta
selvaggia, all'umanità
alla
che
approderemmo
moderno
degli
non
essere
una
e
corse
ma
e
la
come
,
ferrovie
civiltà
per
Greci, la macchina
i
non
quanto
letale, tutto
proibire
tempo,
suo
lamentarci
possiamo
siano
sono
è
tempo,
suo
del
per
VITA
il Medioevo.
per
posto, noi
automobili
l'arte
Romani,
del
civiltà
della
DELLA
E
il massimo
è
esso
eccellenza
MORTE
DELLA
CIRCUITO
IL
;
forse
gli
ha
pensato
a
dell' ala
di
e
morte
lo
più
forte
due
o
ha
trattenuto
ad
dinanzi
terribile
fosse
che
anche
se
di
una
cadavere
loro
com'è
c'era
la
per
in
di
corsa
della
paragone
realtà
vita
la
?
realtà
essi,
afferrati
dal
il
per
le
mi
né
con
uno
del
e
non
Nazzaro
nulla
più
contava
In
possibile».
pareva
il corridore
giunto
con-
massimo
vittoria, nel
della
speranza
dete
cre-
vittoria,
più nulla, perchè
conta
ma
tutt'
parole
non
passano
compagno,
era
della
volta
che
In
essere
vita
La
«
vittoria
non
la
con
di
Dieppe.
mente
vera-
;
voi
speranza
Riportai un'altra
nulla.
più
la
con
(1) È
compagno
animo
il loro
una
che
potevano
non
forse
ripassar
corridori
del
i)er
ancora
ancora;
immoto».
dei
episodio
perchè
soltanto,
cosa
cadavere
quella catastrofe, né
medesimi,
se
per
al
vedevano,
sentimento
per
per
la
un
questo
rijìassano dinanzi
e
Avanti
via,
41
VITA
DELLA
E
istante.
un
batter
occorreva
volte
MORTE
DELLA
CIRCUITO
IL
sforzo
sé, è disindividualizzato.
Così
è
le folle.
per
Brescia.
che
vedere, quando
quale
il
di
o
dell'Italia,di quasi
applaudono
di
si tratta
:
spettatori,
vei-a
si
è
il corridore
come
atomi
non
(1)
Xuovo
«
preoccupa
Giornale,
in
di
che
quale
questo
articolo di
Nello
della
questa
massa
via
da
non
morte
Tarchiani.
toria
vit-
È
».
di
che
la
zione
forma-
presi gli spettatori
sono
momento
vittoria
e
Il centro
Perchè
della
di
dell'Italia
portato
voce
vittoria,
guardano
tutta
successo
dov'è?
? La
morto
tratta
quelli
sul
sognano
la
per
italiana, si
al
Cagno
tutti
più
tutto
un
lotta
collettiva.
intorno
di
di velocità.
? È
oltreparfisato
vita
della
la
gloria
del
che
ma
di
corsa
inseguano
si tratta
tutti
della
tratta
formazione
è
? Xon
marca
si
corridori
sei
ancora
della
descrizione
aspra
desidera
altra
più manifesto
è
vede,
nessuno
tanto
pubblico
dell' Itala,
che
importa
bianco
così
un' altra
Sentite
Che
«
nastro
di
gli individui,
per
che
gine
verti-
una
arriva?
del
per
È
dore
corriil
man-
42
CiRCCITO
IL
arrivo.
cato
DELLA
telegramma
Un
Avanti
vani
nei
lo
sbarre
riva.
a
sfarfallio
tra
innanzi,
la
folla,
il
stamane
che
ha
partecipato
sei
nell'acclamazione
!
si
Il
degli
coro
le
in
:
Urrah
rumore
un
!
».
con
impeto
delirante
la
solo
di
Viva
giù
sale
si
lungo
spande,
burrasca
che
lo
tra
e
gonfia,
si
pita
preci-
raddoppiato,
questa
a
l'ha
attesa,
:
cominciato
cima,
e
che
battaglia,
Il
».
rossa
preparando
di
!
mare
agita
nasconde,
ore
barriere,
Cagno
voce,
macchina
la
andata
gli
quando,
la
alla
urli,
conquista
tribune,
è
lunghissime
contro
fonde
si
selvaggia,
ammassata
delle
traguardo,
da
in
ce
ju'otesi
loro
del
lieve
applausi,
che
curva
verso
stes^'a
Cagno
di
!
E
».
vento
un
la
quello
!
è
urlanti,
Via
!
folla
sedie,
tutta
Via
«
Avanti
che
che
vittoria,
essa
!
sulle
lometri.
chi-
tre
a
della
con
come
Avanti
è
gesticolanti,
continuo
dalla
fuori
piedi
campione
lontano
fragore
balza
In
legno,
bandiere,
delle
un
eccitamento
:
«
VITA
Cagno
L'
incoraggiano
unanime,
è
viene
il
lo
incitano,
grido
di
chiamano
spettatori
!
addirittura.
delle
DELLA
E
ancora:
Avanti
!
folle
frenetico,
MORTE
vinta
prorompe
Viva
Cagno!
tra
la
gente
gradinate
le
si
furiosa
estende,
e
lenta
vio-
44
LAKVE
nica
in
tragico ,
tutti
e
Ora,
dire
scandalo
io
Società
la
dei
sono
semplicemente
,
li
prende
civile
e
gressiva
pro-
scandalo.
allo
che
modernità
della
difendere
voglio
non
soltanto
l'opinione pubblica
i retori
strepitano
VIVENTI
KUOVI
I
scettica;invece
molto
e
TRA
Benadir
del
,
che
pochissimi
i
perchè
retori
ma
lo
amano
gli strepitano
contro.
Esiste
il
come
casi
coscienza
una
senso
la
comune,
suoi, del passato,
1' universa
del
poggia
di
e
Voi
la
la
1'
è
e
se
solidarietà
nel
più progrediti
antichi
pastori ,
lontano
sedere
e
alla
loro
nel
re
stere
consiritenere
dovremmo
noi
quei semplici
servivano
coricare
nel
loro
e
clausura
del
io,
nostro
ferro
,
che
di
dentro
e
la
civili
come
non
il nostro
di
loro
letto, magari
mediovaie
rivolgerglila parola
nella
nella
biamo
si^ilorcettiab-
ma
di
Dovremmo
serrati
che
il cavaliere
vicino
generosi
lo facevano
e
moglie.
noi,
cavalieri
e
pellegrino giunto
il
casa,
deposta
prima
di altri
dovesse
loro
più progrediti
presentato
citare
eser-
Groelaudia.
in
e
conosciuto, nella
ritenerli
bisogno
per
conosciamo
non
civiltà
della
solidarietà
che
mensa
di
che
noi
che
,
prima
armatura
qualcosa di tenero,
Montenegro
di
avendovi
sua
del
,
o
non
ragione
pratica dell' ospitalitàomerica
la
civili
e
della
e
parole, gli uomini
istituzione
della
progresso
ture
stor-
cille
imbe-
primo
chi avverte
E
a
il progresso
tutto
se
il
o
legge
fatti,non
immaginabile
appena
siiropositi,di
di
è sempre
simili.
una
quello
,
Ora, quella
umano.
pensante,
questa
e
a
avevano
cuore
della
parla
che
asj)etto solo
un
dei
sentimentali.
e
ben
ospitalità"? Oggi
Eppure,
di
primo
solidarietà
tempi
pili:
il
e
siderando
dell'avvenire,con-
e
cumulo
u.n
mentali
sentirete
pietà, la
del
sopra
passa,
progresso,
sotto
mondo
del
giudica
presente
vita
malattie
ascoltate
che
del
intenerimento
graduale
coscienza
quale
assiomatica,
ed
dogmatica
comune,
,
abitazione
,
e
che
ci
sia
passino
TRA
LARVE
di
quindici giorni prima
porta
1' oroscopo
tratto
fargli toccare
la
a
pranzo
dubbio
alcun
nei
poemi
antichi
osjiiteche
lo
buon
e
l'annoso
vino
affaticato
nella
viaggio,
bella
abbiamo
migliori
dei
il
vangelo
di
il
vangelo
di
chi
prende,
chi
dà.
1' odore
del
ancella,
dell'uomo
gli siede
belle
in
del
nostro,
Oppure
qual'
è
la
sempre
che
generosità,
noi
siamo
solidali
la
stessa
schiavitù
,
con
più gentili
Cioè, quasi
della
luogo
colonne,
parte. Ma
solidarietà.
in
canto,
ac-
straordinariamente
sti'aordinariamente
? La
in tutto
poesia,
l'
del-
annosa
j)iùgeneroso
di sentimenti
e
e
giunge
dalle
le
storia
nella
le labbra
di viventi
mondo
un
nuda,
e
e
secondo
affabile
uomo
È poesia ? Certamente
nostri.
nostra
vasta
quali
che
dall'
presso
l'altro
e
vedere
nell' aria
mensa
calice
immagine
noi, in
patrimonio
un
sala
una
di
nel
abbiamo
lui
da
ospite
si diffonde
e
posto sulla
brilla
dal
dell'
legge
riceve,
fresco
liane
noi
si
che
quando
,
stra
no-
,
per
ricavare
della
soglia
la
testa
sua
potrebbero
Senza
combinazioni.
45
VIVENTI
invitarlo
sopra
si
pranzi
quanti
di
prima
e
,
XUOVI
I
è
i
con
Cinesi.
in
E
della
io
per
vivere
che
ci voleva
greggi
sono
di vita
che
solidarietà
una
Vi
nostra.
loro
affermare
oso
medesima
se
per
fine
propria.
la
alla
La
schiavitù
loro; vivevano
per
sociale
compagine
natura;
servitù
secondo
pochi potevano
e
per
né
andar
vera
non
hanno
era
l' istituzione
in
cosa
forza
dei
mano
la
ricoveri
né
Ci
dai
questa
solidarietà
oggi
sono
rilassati
è
che
la
o
nel
mondo.
si rompe
cadere
da
Per
della
quella
questo
non
miglia
fa-
,
inflessibile
raccogliere quelli
ordini
nostra
volontà
ospedali , perché
per
dalla
jiiù serrata
uscire
dispersi
,
E
come
era
,
cadono
che
umane
più
ma
padroni.
Tutta
erano
più rude,
era
ce
che
n'
pagine
com-
vi
non
era
sogno.
bie
escono
sociali.
solidarietà,cioè
e
dissolve.
un
effetto
di
una
46
LARVE
Le
un'
tidiano
di
voce
di
querele
dalla
la
Benadir
i delitti di lesa
jìer
ispiratrice del
musa
difficile
interamente
quasi
e
ascoltare
le
sentir
tutto.
La
loro
celebrare
in
che
è
la
che
è
mortali
peccati
altre
tante
come
loi'o
anche
quando
stati
sono
e
per
lo
tradire
in
o
più
ad
porta
collettiva, all'umanitarismo,per
in
della
primo
senso
è
tutta
che
organismo
un
la
L' Italia
classi
colte
pietà
e
ogni
:
e
per
le
sono
Europa
pensante.
cervello
e
Ebbene,
gran
altra
cuore.
le
classi
parte
la
piaghe
vive
colte
caratteri
di
in
tre
due
che
stico
reali-
la
pietà
di
Europa
nitarismo
l'uma-
insomma
dovrebbero
è
bisogno.
hanno
filosofismo
stato
fede
virtù, nel
e
le
loro
il sentimentalismo
quarti dell'Italia
uno
che
il filosofismo
:
è
dalla
abbiamo
il
colte
troppo
i)ietà.Anche
La
d'
nazione
conseguenza
Si
col
ne
il fiore
concetto
un
secondo
alla
universale.
legge. Perchè
da
esempio,
esiste; il
non
parola, porta
una
nostra
colte
da
i
della vita individuale
metafisico
concetto
un
primo
storia
i secoli
come
gli stessi,questi
Il
gente
della
,
sempi'e
pietà
una
Attraverso
ignoranti, riconoscibili
saranno
La
di
sono
mentano
ram-
commettere
età
,
sono
il
si
mariti.
altre
che
di
fine
e
non
lascivia
classi
cosidette
le
romanzo
occupano
da
i loro
classi
xin
E
meno
tante
È
colte.
rano
queste, lo dichia-
fare.
civiltà.
sua
il sentimentalismo.
e
in
di
una
razza
da
genti
giunta all' estremo
della
da
senile, l'ultima
lascivia
nostra
popoli producono
e
e
di
altro
hanno
filosofi,
classi
signore
senza
pietà;
,
principio
nostre
gerite
sug-
la
tempo
come
pietà, e
avrebbero
neppure
molti
di
opere
non
esse,
pietà
parte delle
maggior
tempo
la
co-
Sono
leggere
,
non
concerto
umanità.
nostre
,
senza
se
drammaturghi,
commedia
una
sono
del
nostro
quale ispira poeti, romanzieri,
sociologi
noa
clamoroso,
concerto
un
VIVENTI
del
la schiavitù
querele per
esile
NUOVI
I
TUA
e
della
sentimentale
essere,
sono
col
ancora
guida naturale, spirituale,politicadelle
LARVE
Tali
nazioni.
essendo
nefasto
non
se
durerà
di
concesso
all'
è
plebeo
sangue
dei
Si
può
si
ma
,
può
ogni
dottrina
hanno
forza
vinti, il filosofismo
sta
per
Il
e
nel
passare
passaggio
da
il
cese
fran-
classi
altra
vita
mai
e
superiori
le
per
del
mondo
nella
classi
non
uoìuo
d'animo
state
Per
le
gli
che
le
tutte
dominare
conquiste, per
uomini
e
le
cose,
richiedono, ad
ci
mai
essere
possibilità umane
in
le
classe,
quanto
dei
leggi
già passato
o
le
e
uno
le
per
in
come
così
i
a
necessario
epiche
nessuna
della
potenze
lente,
vio-
veramente
tragiche, come
le industrie,
commerci,
terra, i mari
e
il
cielo,
impossessati d' istrumenti
adoperati, nervi
aspirazioni,orgogli, scopi
delle
è
Perchè
la
siamo
so-
i partiti
ogni
e
vivono
età,
azioni, per
nostre
tutti
sentimentale
nostra
simili.
sono
sua
storia.
barbariche, grandiosamente
ora.
da
e
ragionevole, realistico,j"ratico,sarebbe
nostre
questa
a
Ciii segue
della
stato
uno
? L'aristocrazia
sentimentalismo,
dominio
a
della
t^into
vincere.
di
toccherà
aristocrazia
dottrine
in
rente
fio-
morte.
ogni
ogni partito
volontà
e
che
stocratic
ari-
giornalismo,
cosa
additare
le
il
paese
un'Arcadia
Che
della
tutte
tezza
mi-
biale
prover-
dolce
tutta
civiltà
per
affermare
e
Nel
questa
a
sentiero
da
astrarre
là
meno
politica, nel
invece
della
è
il breve
i-ella minore
nella
,
XVIII
solutamente
as-
prolifico.Il pensiero
aristocratico
secolo
?
proverbiale
non
a
loro
fenomeno
un
la
la
e
sentimentale.
e
è
fra
quanto
mitezza
della
del
feroce
retorica
pensiero
vi
fino
sarà
esistenza
popolari.
letteratura,è
di tenera
coltura,
classi
? E
quando
esanime
superiori
qual potere,
nazioni
a
se
Italia,,
conduttori,
nell'arte, nella
questo
classi
delle
sulle
il contrasto
italiano,è
violenza
vediamo,
potere ? Fino
solo
nostre
le
avere
protrarre la loro
47
VIVENTI
quali noi
il loro
Restringendosi
delle
NUOVI
I
potranno
,
quando
TRA
si
titanici.
sono
titanici
Tutti
aperti.
Il
e
gli
moto
sentono
con-
zonti
orizil
,
48
LARVE
tempi
il
come
È
fili.
senza
Dall'
il
da
quando
della
ritmo
di
di
legge
una
stessa
al
è
nostri
natura
la
la
del
energia
attiva.
cieche
istrumenti,
lex
della
forze
rabilmente
incompaesistenza
sua
insensibilità
barbarica
mine.
ful-
Guglielma
di
sua
altri
telegrafa
velocità
delle
suoi
di
al
quella
a
suprema
:
ritmo
sta
la
impossessato
a
al
padri
stampa
ridotte
prima,
ed
moto
centuplicata
si
ha
le
e
VIVENTI
vertigine,
della
l'uomo
più
è
della
ha
mondo
NUOVI
dei
postiglione
il
natura
I
stanno
invenzione
Marconi
E
moderna
vita
della
ritmo
TRA
della
natura.
Ora,
vi
sentita
ancora
intieri
sono
ordini
sociali
verità
questa
del
che
mondo
hanna
non
che
non
sono
,
entrati
ancora
Sono
con
le
la
nel
classi
loro
cerchio
troppo
retorica
vertigoso
civili,
di
la
con
tradizionale
con
,
con
i
Larve,
loro
sentimentalismi.
larve,
larve.
questa
loro
anima
le
loro
nuova
vita.
atavica,
astrazioni^
L'
La
massima
nei
si
IMPERO
limiti
della
di
pochi
là
di
saturnio
le
Da
lo
è
ma
auguri
spazio
i
attraverso
dal
diritto;
cristiane,
e
un
dal
mondo
sjìeco
è
oggi
il
siamo
e
che
i
tirreno
fondò
l'impero
che
popolo
fondò
accresciuto
accresciuto
creato.
Le
quello
dalle
da
ora
quanto
nostre
della
nazioni
l'età
estreme
carme
quando
e
il
sotto
sole
vita,
nostra
metafora,
per
continuo
organico,
sempre
monto
tra-
dinanzi
della
tempo
Non
millennii,
;
sul
il
passavano
mondo
un
ira
il
quadrata
mediterranea.
conca
secoli
popolo
sapienza,
ad
noi
realmente
allo
e
figliuolo
verso
intonava
Lucumoni
quero,
Nac-
d'
e
navigando
città
la
dei
e
allora
la
alto
il
amore
l'Aventino
sono
migliori.
quando
d'
quella
quando
i
poeti,
Quirite
e
in
pelasgica
meridiano.
e
il
nati
sono
nuta
conte-
alcuni
per
sono
pianto
Campidoglio
degli
pietra
nostri
suo
quando
guardava
e
ombre
alla
i
il
più
vita
la
ma
Questi
prima.
e
il
tra
ft
I
questa.
piangeva
sonante,
mare
da
hanno
esistenza,
raccontano
Tetide
uomini
loro
nacquero
come
BELLEZZA.
degli
parte
estende
nati,
DELLA
presente,
bellezza
della
posto
com-
e
forza
della
e
del
barbariche
moderna
provincie
e
ha
ravigliosamente
me-
sono
4
l'impero
50
è
è
vita,
purificata. Come
de'
de'
profondità
nelle
nella
padri
in
piccola giornata porta
L'
ivi
ancora,
la
l'amore
questi giorni
Grecia
seguendo
sacro
che
i miei
occhi
difendono
quello
che
melodiosi.
lunga
di
vista
ci
e
amiamo
quanto
della
fibre
sue
al
Si
che
altresì
è
suo
archi
Grecia
di
concorrervi
un
grande
delle
siamo
è
de'
che
che
vi abbondano,
loro
alla
canti
ella
questo
udì.
l'eroina
alnon
risentiamo
E
riconosciamo
amore
in
prima
ancora
e
tu
una
quale
appare
Sofocle
a
sacro,
fatto
pietra
Atene
di
quello
torri
abbiamo
rozza
feste
,
vaghi
gli
noi composta
parte
il
si
da
come
stanno
addobbi
lei
le
rando
prepazioni.
illumina-
,
da
politici. C
noi
,
l'entusiasmo
pensiero
regno,
che
discorsi
speri qualcosa
in
a
sangue.
Ee, gli
anclie
per
pietra, perchè
noi
portiamo
nostro
può
re
in
e
amore
lontananza,
rozza
noi
le
la
per
posto il piede
riemj)ono
sulla
rosignuoli
col
ha
noi
Anche
descrivono
infiammato
averne
lo
ci
fanno
segno,
il nostro
dove
tragedia
nostra
e
un
nerazioni
ge-
amiamo
lauri, gli olivi, le vigne
a
Atene
vita
j)er
in
questa
,
giornali
dice
i
anche
dei
delle
dove
giudicarne, vedo
riposiamo
nella
i millennii
giornata
che
Vedo
«
via».
tebana
quanto
I
Re
sopra
E
il canto
le
nostro
rosignuoli
Atene.
tacque
con
tutto
Atene.
lunga
una
via
risorto
il
Eiposati
fatto
è
perchè
tanti
rali
mine-
risorge.
i)ossono
pare,
e
Così la nostra
Là
tratto
un
città; il luogo
una
e
hai
di
suolo
sul
grande
i confini.
A
giungemmo.
in
E
la
traccia
amore
tutto
voce
una
sé
pidi
i lim-
sotto
e
mediterranea.
^nima
nostra
i secoli
mari, così
migliore,
floreali
ricchezze
le
come
e
è la vita
riposano
montagne
le pure
notturni,
cieli
Ed
vivente.
civiltà
nostra
la
è
Quanto
dell'Europa, dell'Asia, dell'Africa,
rive
sulle
storia
stato
Etruschi.
Fenicii, gli Egiziani, gli
i
gli Assiri,
bellezza
della
che
e
è
questo
chi
può
popolare. Come
l'ospitedi
anche
in
Ke
gio
Gior-
fine 1' altro
l'impero
r"2
rapidi
cingi
lo
con
soffro
mandare
dovrò
da
oppresso
il
Dio,
in
gli
che
Voi
in
Socrate
o
tempo.
e
altrimenti
;
alla
un
ridicolo
vita
e
dunque,
bellezza
gli
hanno
daro
Pin-
eroi
; la
Voi
dete
ve-
in
qualcosa
volontà
una
ai
parla
il
rappresentazione
riosa.
vitto-
il Partenone
contemplando
discepoli
sul
;
monto
tra-
cosa
volerla
che
molta
gioire dell' oggetto
tu
come
ragioni
:
credono
le mie
anch'
io
ho
che
io
crederei
che
per
di
fare
gnare
guada-
sarebbe
cicuta
la
cora
an-
dici, o Critone,
di
,
col mostrarmi
fa'
Critone
,
cato
attac-
troppo
risi^armiare, quando
caro
dopo
bevono
e
è
resto,
affrettare, perchè sei
tardi
occhi
il sole
molto
non
buone
ma
che
so, del
e
;
mangiano
fanno
po' più
ai miei
Critone,
se
ti
non
la sola
mio
rupe
mati
trasfor-
sapienza.
una
potuto
le loro
guadagnato
bevendo
rendermi
che
ha
perciò
perchè
la
bellezza, e
il veleno
ordine,
rispose, hanno
di
bellezza
è tramontato
non
Quelli che
—
; che
sulla
in
la
già
destino; Omero,
il
e
che
anche
E
cosi
sera.
prendono
1'
che
gemiti
li ha
e
trasfoi-mò
Socnite, gli disse
montagne
in
ciò
bellezza
legato
tempio,
tanto
ultima
sua
amori.
tanto
di
chiamo
che
di
stato
giuoco,
un
Helios,
o
quanti
sentite
Platone
un
Socrate
qualcuno
e
più. Va'
Voi
»
in
e
musica
avuto
de' suoi
sia
! Vi
l' ignominia
e
volontà
sola
non
hanno
,
!
te,
,
trasformarono
io penso,
molti
rini
ma-
innumerevoli
anni
tragedia
La
sentite
sulle
flutti
Dio, guardate
essere
legge morale,
della
Ma
dopo
il dolore
ascoltando
bene
mondo
! Guardate
degli
battaglia,
una
ancora
Dei
; Socrate
Dei
una
comune,
ne
vinto
una
scenica,
che
attimo
storici
gli
dei
! E
cose
un
terribilità del mistero
la
scultura
«
del
! Essendo
ignominie
bellezza.
dolore,
quanto
l'orbe
corso
queste
le
tutte
degli
nel
un
ha
solitaria,
,
infiniti
tragedia respira in un'atmosfera
terribile
già
di
sguardo
opera
per
Sorrisi
,
testimoni, guardatemi
io
bellezza
fiumi
te, Gaia, madre
! E
che
dei
Sorgenti
,
della
come
ce
non
ti
n' è
dico,
e
l'impero
toruientainji
non
allo
cenno
dopo
ei
che
l'anima
e
sereno,
bellezza.
la
disse:
bello.
mia
È
—
Il
popolo
che
Grecia
donò
gli errori
ciarle
detto
in
Or
i)erchè
si
stile,semplice
perfetta
stile
della
vittoria
del
ripensare
del
è
di
di
e
trionfo.
proprio
tutti
Voi
che
che
:
vittoria
Eoma.
e
del
Altri
lo
è
non
de' Greci
di
stile
dei
e
tutti
toriosa.
vit-
per
la
classici
in
ci
punto
che
non
si deve
preci-
in
è
lo
Grecia,
gli stili
crearono
i
umano
;
della
felice
è
Il
generato
natura,
bellezza
Romani,
in
vittorioso.
terra
antico,
vita,
sia
cosa
della
secoli
tormento
crearono
e
della
—
bello.
anche
popolo
e
fu
:
trascorrono,
accenna
sulla
uomo
la
vedono
,
dell'
in
quei popoli
capite
un
fermo
il classicismo
soltanto
di
che
scolastico,non
,
vittoria
Grecia
essere
l'arte
chiaro
forza
Ma
bene
a
fu
Governo,
non
si
è
,
combattimento
Boma
classici
sino
È
del
quanti
capisca
comunione
felice
della
studii
E
bellezza
studii
là dall'ora
principio, di
il classicismo.
dalla
di
poi
—
partisse
insegnamento
moderniste
E
—
della
1* incuria
e
dell'
metodi
rallegrare di questo,
suo
lo stile
gli
ostante
serenità
sia bello.
bello.
per
risorgimento degli
mente
sia
congresso
un
cielo
molto, poi disse
e' è
ho
Italia.
Patì
Re
stato
sica
mu-
nel
necessario
nostro
le
come
mondo
È
—
il
i cattivi
ostante
:
che
Non
ostante
disse
dolore
al
sentite
Questa
pensiero
e
il veleno
pensò profondamente,
fu bella.
mio
un
uscì
montagne
giorni prima
,
Eoma.
il
Voi
il cielo.
come
il mio
E
—
dare
».
sulle
fece
schiavo
doveva
coppa
greco
che
sia bella.
quel popolo
Pochi
un
è
Operò fortemente, poi
necessario
Così
una
Critone
; Io
che
tramonta
vostra
necessario
azione
È
in
che
che
accanto
quegli
triturato
al sole
di
stava
con
53
bellezza
Dopo
—
che
ritornò
i)ortava
dinanzi
è
più.
schiavo
po'
un
della
vittoria
eterno;
può
ma
quelli individui
di
secoli
che
e
non
essere
piano
sap-
vittoriosi.
che
così
inteso
,
il classicismo
è
ben
lungi
l'impero
54
dall'
essere
le
tra
un
col
immense
vien
di
Ee
di
in
nella
di-
di
questi
sacra
È
commerci.
che
Noi
trasformi
moderna,
l'arte
che
si
immaginiamo
in
bellezza
lo
oggi.
l'arte
essendo
dell'uomo
torioso
vit-
virtù.
vita
giorni
amabile
età
energica
incoronata.
classicismo
scuola
una
continuità
fatta
vittoria
brute
il
Moralmente,
Tale
i
grandiosissimo
forze
è
nella
industrie,
le
segno
classicismo
un
anacronismo
macchine,
attende
bellezza
della
tra
1'
risentire
Atene.
antico
e
dal
il
moderno
soggiorno
ci
del
stro
no-
IL
Oggi,
la
dice
città
di
NATALE
753
leggenda,
la
l'evandrio
'1
in
sole
si
E
lungo
di
Ma
versi
si
va
in
di
la
città
si
quadrata
lento
un
in
piìi
andare
leggenda
là
e
e'
è
altri
e
fermarsi
dal
i
immaginazione
albani
pastori
abbeverando
seguirli
j)oi
il
e
tutti
altri
sul
e
gregge
altri
e
Palatino
fiume.
gi-ande
vicina
più
V
della
data,
quella
con
monti
pianura
Crabra,
oltre
se
loro
la
di
là
ancora,
dai
stagione,
in
più
va
per
della
corso
stagione
impediti
sera
a
mormorava
e
lentamente
il
?
Carducci
Giosuè
di
quirite
la
alto
scendere
rivedono
avanzarsi
nacque
carme.
questi
leggenda.
Cristo
Tebro
il
reduce
arrisa,
saturnio
Con
versi
veleggiando
e
il
guarda-a
dal
avanti
Campidoglio
l'Aventino
e
i
lambiva
colle,
ROMA.
anni
Ricordate
Roma.
ancor
tra
DI
e
precisa
:
oggi
or
,
sono
più
di
due
millennii
e
incominciò
mezzo
,
la
storia
56
NATALE
IL
che
romana
dinanzi
sta
compiuto
poema
E
nella
dì lontano
unita
come
può
un
hanno
non
di
realtà
di
d'ogni politica,
imperituro
un'opera d'un
vastità
mediterranea,
anima
nostra
e
de'
vita
perciò
il
ideale
di
de'
il
per
lavoro
suo
Perchè
gesta
voi
e
della
Dateci
energia
un
energia
storia
romana
e
noi
1' energia
il mondo
e
secondo
,
per
lennii
e
quante
è
,
è
e
qui.
ad
:
la
cativo
edu-
sua
ve
la
ideale
diterranea
me-
la
di
sta
que-
mento
ammaestra-
de'
dire
di
un
un
sentimenti,
Chi
comando
un
due
cosa
virtù
tutta
in
la
sola fra
nostra
il
pio
princi-
secondo
la
Dateci
la
mento
ammaestra-
costruttiva
Roma,
natura;
costruttiva.
costruttiva.
virtù
lezza
bel-
esistenza,
,
principii:
della
alla
;
della
bellezza
alla
o
uomo,
popolo
presenteremo
la
massima
di
e
tutta
per
di
può
virtù
la
l'essere
nel-
stirpe
giudicheremo bello
stirpi compongono
qui
tempi
qualunque
lo
E
per
degli individui.
e
di
una
questi
per
della
il sole
e
storia
principio
noi
e
poema,
anche
stile.
che
a
il
e
è
al lavoro
un'opera d'arte,o
subito
per
termine
un
serve
popoli
suo
la
fatto, obbedisce
e
Tutto
il
per
quanta
accorgerete
atto
sua
e
Roma
valore
suo
vita
la
Roma,
potete pensare
tutta
a
di
vi
dice
generoso,
sangue
de'
per
che
pensieri,delle azioni,e
ret-
opportuno,
di
e
discende,
ne
di
talvolta
sempre
pienezza
e
che
la
per
;
e
reale
principio
nella
estesa
La
ogni rettorica, d' ogni poesia,
e
,
ideale,
,
sviluppo perfetto. È l'opera perfetta
uno
è
la storia
sfuggito loro
d'
fuor
volontà
politica degli Italiani,
aspirazioni
è
ma
la
ricercare
,
essa
vasto
ci appare
educatrice.
nostra
anche
evocazioni
consiste
che
storia
di
un'opera
sempre
;
più
necessaria, terminata, ordinata,
come
cessato
azione
il
come
così,perchè questa
essere
perorazioni ,
animi
uomini.
poema,
mai
propositi
nostri
poesia, talvolta
la
torica,
è
sua
dovrebbe
e
ai
dagli
perchè
appunto
ROMA
DI
di
Roma,
quanti
esistenza
energia congiunta
con
milditerranea
me-
la
IL
massima
virtù
E
perciò
e
del
animo
volontà
fu
La
il sangue
terre
e
tutti
i
mari
1'
l'Africa
e
Il
Anch'
furono
rovine,
sono
rii che
sull' orlo
dinanzi
al
immane
che
de'
vie
a
;
dell'
terribilità
i confini
dalla
di
estende
E
di
Ne
velocità
Quel
E
Che
luver
Poi
Sì
le
che
saltò
fé'
la
ver
che
sforzo
ha
moderna
tenebrose
la forza
tatevi
; apparil j)asso
assodatori
dell'Africa
da
:
la
cuote
per-
uscendo
uno
piccolo
sforzo
si
campo
del
fu
di
rivolse
caldo
e
un'ora
in
Dante
Paradiso
«
tal
di
lo
Ravenna
volo
penna,
stuolo
Farsaglia
si sentì
;
percosse
del
degna
vastità
una
per
cesaree
Durazzo,
Nil
solita-
oceano
un
velocità
una
seguiteria lingua né
al
colli
risuoni
Qui é Roma
poi eh' egli uscì
Spagna
sitate
Vi-
terribilmente
come
che
Europa,
mondiali.
Rubicon,
uol
colli.
perenne,
fulmineo
terzine
de'
degli
curve
le
dove
divoratore
e
Roma.
romano.
di voi
che
1'
fauci
rappresenterà
romana
vastità
il ritmo
scrisse
si
anni,
questo
una
sentì
vi
dentro
schiene
de' sette
foce
le
talvolta
,
le
energia
mille
per
vastità
ridusse, il tempo
la
tutte
medesime
se
dell'Europa,dell'Asia
piccola
guerra
loro
raffigurano in
balenino
tratto
un
sangue
le
con
solitudine, sicché
legionarii e
di
le
di
eV)be
romane:
opere
rovine, quelle
sue
cielo
cosi
nella
le
dell' altura
limpido
di
campi bagnati
visitate
Roma,
rovine
sé
romano
per
oggi
e-
a
a
popolo
aperte
vene
inesauribili.
portano
uomo
contini, fu
,
l'Asia
mondo,
dinanzi
aprì
che
noi.
le
e
si
senza
con
torrenziale
del
preparazione dell'
una
volta
Roma
ordine.
mente.
quella
vastità
cougiunge
ebbe
e
prima
delle
il massimo
imperituro
nostra
questa,
mondiali.
fatto
57
KOMA
raggiunge
segno
Come
energica
Tanto
che
della
e
romana
moderna.
vastità
DI
l'ammaestramento
è
nostro
nergia
le
costruttiva
Roma
L'energia
XATAT.E
duolo.
moderna.
romana,
»
della
:
do
quan-
58
IL
Antandro
Kivide,
E
mal
Da
È
e
là
sentia
dell'
Francia
solo
bastò
della
sono
presala
le
che
invece
di
in
superi
sé
energia
in
tutte
un
uomo
conquista,
l'unico
esempio
un'energia che
ha
mondiali.
rileggevo giorni
Io
in
di
lo
storico
dicendo
si fosse
quella
Roma
sdegnosa eloquenza
vinto
finalmente
di
al
contro
mana
ro-
guerra
sarebbe
a
diecine
i rudi
le acerrime
che
poche falangi
Roma
su
dalla
trae
stata
le
Poi
quelle
di
,
sentite
di
geste
«
un
jam
un
della
quando
mai
avesse
sì, lo
romano
anni
Voi
non
a
storico
uomo,
e
sua
un
octingentesimiim
della
di
È la risposta
propria
gli
gia
ener-
dicono
patito sconfitte,mentre
che
male
giovane
popolo guerreggiante
qui l'accento
rannodarsi
i Greci
ribatte
di
balzano
innumerevoli
e
articolazioni.
senza
,
popolo
con
sciogliersi e
Annibale
solo
coetanei,
»
coscienza
esuberante.
tutte
Alessandro
come
il
legioni agili a
alle
contro
imperatores
«
ricorda
che
macedone
re
,
se
,
,
spacciata. Dalla
sponde
ri-
che
Oriente
fatto
fare
sviluppo
uno
cui
andavano
avesse
animo
alla
sua
è
rivolgersi verso
e
energie
ma
;
la
per
invece
quali
Occidente
aveva
alla
sono
ritrovate
non
Livio, quello
i
Vi
ripensate
la
con
vastità
Tito
vicino
tanto
pazienza.
voi
se
di
millenaria
di
verso
che
la
e
;
quei Greci
Alessandro,
rivolto
di
,
il fiato. Roma
passo
a
tuba.
umano
energia
,
per
un
Dì
ebbe
Koma
altra
pazienza
millenario
occidente,
vostro
aquila.
mozzarle
a
Juba;
a
pompeiana
stancano
Napoleone
,
si riscosse:
rivoluzionaria, forse
un'
storie
si cnba,
poi
nel
la
8i mosse,
Ettore
folgorando
Dove
ROMA
onde
Tolommeo
si rivolse
presto si
della
dov'
scese
umanità,
nostra
le
Simoenta,
Poi
il volo
che
e
per
indi
DI
NATALE
ormai
bellantis
pazienza
romana;
si paragonano
giunta,
per
da
annum
di
cento
otto».
quella
60
IL
se
senato
il
quanto
faccia
d'
quelle
vie
popoli
d'
popolo.
le
fu
si
quali
sola
la
giorni
e
più
deserta
giorni
e
le
altra
sola.
Non
apparve
fiumane
Come
tanti
sole
sono
solitarii
notti
e
né
voce
per
di
ora
campi
quaranta
senz'
città,
tutto
e
più
nei
di
del
tremanti
rimase
Africa.
Trastevere,
Campangia
la
mosse
d'
il
ombre
Antoniniane
per
fuoco
per
eran
e
Terme
,
quaranta
così
d'Asia
delle
così
disperso
quaranta
per
ferro
dei
smantellato
aveva
ultime
le
Roma
Europa,
rovine
notte
dietro
prima
per
a
all'ombra
rifugio
Totila
messo
mura,
uomo
solo
un
esterrefatti.
avendo
e
UOMA
DI
aveva
traendosi
partì
ne
essi
delle
terzo
un
terrore
anch'
chierici
le
Il
popolo.
SUO
NATALE
la
di
più
grido
se
,
del
non
crollo.
improvviso
È
sola
di
per
una
Ma
della
Roma
fu
poesia
terribile
interrogare
stessa,
se
sola
la
con
che
pensare
se
di
tempesta,
sua
qualche
lità.
terribi-
volesse
restar
rinnovarsi
lìotesse
,
un'
terminata
s'
pioggia,
della
vento,
,
interrogò
potesse
epoca
un'altra.
incominciarne
se,
E
,
ricercò
ritrovò
e
se
stessa,
si
rinnovò.
,
Partito
Totila
tornò
il
popolo
disperso.
,
nato
Gregorio
Magno
di
antico
sangue
romano.
Ed
era
già
LA
Venezia
è riuscita
antico
città è la
hanno
mettere
nuovi
rami
rigogliosi
arte.
Oggi
la
sua
esposizioni d'arte
le
tra
uomini
suoi
Biennale
:
in
molta
in
di
questa
Tanto
Europa.
la
e
bero
sull'al-
volontà
parte, di
un
di fjire
solo,
uomo
costruttore.
che
sentire
Per
e
a
VENEZIA.
DI
1' intelligenza d'amore
potuto
buon
gli
per
della
prima
pochi
di
SEVEEITA
mesi
artisti
bisogna
prima
nei
che
trionfo,o
la sconfitta
è
in
così Venezia
futura
Per
impero
già
;
sarà
;
essa
può
È
paura.
un
a
;
rinascita.
secolo
continuarsi
di
;
può
darsi
che
di
sede
Venezia
sosta
nella
ha
dalla
parte
e
diale.
mon-
eccitatore.
le
energie
tistiche
ar-
rinascita.
ripreso
di
E
storia
nella
una
fine
il
:
hanno
ne
nazionale
tutte
I
febbre.
prova
perciò
e
gara
eccitato
glorificata come
una
grande
sentimento
e
Mesi
altro.
con
opere
loro
tanto
nuovo
italiane
loro
la
parla d'
si
non
la
esposizione
sua
città artistica.
una
le
risvegliato e
sia
dopo
in
preparano
la
con
artistici
questo
città
essa
lei è
loro
ha
delle
vivere
Biennale
la
profondo rispetto e
C
Venezia
circoli
scultori
pittori e gli
Sanno
è
cosa
del
sé
suo
a
tinuarsi
con-
colo
pic-
migliore,
62
SEVERITÀ
LA
la
dopo
costruzione
impero,
la
mai
città
i)iccolo
un
pittura. Quest' ultima
una
creazione
ha
suoi
in
il
che
dell' anima
sieme
in-
veneziana
grado
secondo
giorno.
Mi
come
Andavo
la
sotterranei, per
fra
dei
e
destra
e
mondo
vide
delittuosa
della
fantasmi
quei
tempo
un
della
Dall'
mi
putrefazione. Venezia
Ma
Canal
Grande,
mai
Silenzio
la
lungo
ha
;
più
ho
E
meriggio
con
tanta
mai
al
oro
più
ho
sole, prima
l'ora in cui
pace
rammento
sull'
,
gondolieri
intonata
Né
così
mi
fauci
che
flotto
stri
mo-
fantasia
la
del
la
leggenda
su
1' odore
la
città
l'
del-
1' alba
fu
mi
di
e
la
pel
luce
l'alba.
del-
risvegliava
pare
; altre
si scambiavano
dell' onda
che
,
visto
poi
dell' erbe
dei
sommessa
rumore.
poco,
api)ariva
,
con
pallida,senza
come
che
si
voce
di
notte
allora
come
tanto
della
come
qualche
ma
mercato
un
passavano
parola
non
in
riva
,
gondole
una
ancora
visto
ho
più
tenebre,
altre
quando
,
più
delle
veniva
apparve
senz' alba.
notturno
orrore
Mai
porte
clie
acqua
dola
gon-
Le
ricoprirsi i^er
e
vagare
laguna.
più
orrore
nata
giorLa
sol
d'antri, o
di
rante
du-
e
una
le
avevano
orride.
bocche
come
fra
i
fiotto,invisibili.
dell' acqua
fior
a
,
di
che
rendeva
d'
canali.
senza
jialazzisi spalancavano
spariva cupamente,
piene
le
sinistra
a
i canali
variare
dell'alba.
stretti
nezia
Ve-
ora.
giorno
al
aggirarmi
le tenebre
sj)ettrale che
casipole
di
di
di
varietà
notte, prima
laberiuto
dell'
luce
notte
della
sensazione
perduto
visione
di
un
per
così
per
dalla
ore
pittura,
sua
carattere
questo
rammento
Giunsi
passava
avuto
la
con
,
veneziana.
ho
le
nella
stessa
se
tutt'uno
è
sommo
aspetti
tanto
espresse
Venezia
quanto
a
ere*")
resta.
Né
a
è
e
VKXEZIA
città. Essa
sua
unica
città
la
con
che
della
città
una
DI
e
le
in
tanta
del
riso
i fiori
visto
che
cose
questo
si
sì
luce
una
apparisca.
risvegiano
serenità, prima
del
marmorei
sole
sulla
di
bianca,
San
a
del
poco
sole.
Piazzetta
Marco.
Mai
al
Le
SEVERITÀ
LA
pinnacoli
sui
statue
ilari salite
creature
dono
che
di
ridente
dal
È
sole.
che
azzurra
la
tramonto,
tremare
Lido
lassù
dal
ai
l'ora
della
mostra
io
che
appunto
in
qual
mai
in
vedrò
non
la vidi
è
luce
a
Venezia.
piccoli porti
cose
di
mi
del
in
della
stella;
ma
corpo,
filare
portata,
moto
prossima
Tra
le mille
poco
occupati
saranno
di
si muta
piccole
da
in
a
continuarsi
altra
sogno.
come
i mille
e
solo
un
È
notte.
rive
nuovo
se
senza
,
luogo quest' ora
altro
a
con
sogno,
forza
sogno
San
e
dinanzi
di
altra
la realtà
nessun
un
faceva
più artista,perchè più d'ogni
modo
la
e
qualche
e
occhi
da
celesti
San
a
Giorgio
immagine
non
segni
,
San
luna
trasfigurata
,
dinanzi
suono
E
volere
suo
le
che
il
giunse
j)assò lentamente
un'
come
E
apparivano
Tra
gli
con
mente
delicata-
,
di
,
vedevo
e
silenziosa, e
nave
non
nave
più
dinanzi
visto
più
arco
più
quelli dell'anima,
la
mai
un
una
vedevo
non
mani
stesse
miracolo.
un
apparve
Io
me.
mie
tezza,
delica-
tutte
e
del
con
mare.
canale
il cielo
i
limpidità
sua
tanto
del
i
come
dono
al
trionfiinte
del
largo
e
così
per
apparve
dal
il
,
come
Marco
Per
carico
così
azzurro
un
le
e
luce
e
Un
,
la
con
eflftuvio
pare
V aria
e
gondola
stessa
della
sole.
lavorare
a
immagini
sue
all'aria celeste
sera.
1' acqua
Giorgio
l'ora
azzurro
mare
buona
quella grazia
vince
solo
del
i fiori
come
umana
delle
gli s^iiriti
come
riso
nel
leggiadra
e
fiori,
leggiadre come
e
ridere
per
fantasia
dalla
merletti,offerto
cielo
las"ìi
grazia leggiera
di
marmi
leggiere
sono
63
VENEZIA
DI
orrore
notturno.
Così
città
questa
ha
ripreso
parte migliore, nell'arte
Ma
anche
ha
del
questo
se
d'
fatto
severo
ha
Europa
luco
ed
tanta
im^jortanza ,
e
che
governo
Pare
ha
che
avuto
degnamente
piccolo impero.
della
la
le
è
sua
propria.
pittura italiana
è
perchè
ed
Venezia
lo
ricordandosi,piace pensarlo,
come
resse
che
per
più
nella
in
un
tempo
alcuni
il
de' suoi
suo
popolo
cittadini
e
essa
il
64
SEVERITÀ
LA
conservi
dure
le
per
di
l'esempio
delle
ed
rispetto
e
le
e
loro
esercitata
in
dovrebbe
severità, che
scultori
di
è
di
avere
il
la
di
moralità
merito
gliere
acco-
mente,
final-
essa
Italia, esercitata
:
profondo
difficile ad
essere
ed
Biennale
,
in
nuovo
di
,
volere
il
incominciando
col
,
il
respingere
la
pittori e agli
è
alla
grande,
della
riconoscere
l)iù possibile
quali presiedono
le manca,
moralità
una
disciplinata
jtriraomerito
ed
in
ben
ammaestramento
un
stato
età
tanta
i
più
Il
ai
; è
opere
1' arte,
per
virtù.
; è stato
paura
dopo
arte
che
d' incutere
è
anima
coloro
all'Italia
virtù
una
pili proba
è stato
Certo
dato
VENEZIA
vecchia
sua
prove.
hanno
Biennale,
è la
la
ancora
L"I
il
jiiù possibile
arte
e
1' arte
per
estendere
anche
che
ma
,
moralità
una
si
altre
tante
a
È
demerito.
potrebbe
della
cose
si
e
vita
italiana.
Mi
dell' ultima
rammento
dell'esposizionedi
del
norma
per
Noi
abbiamo
della
dare
per
giornali
fondato
città
nostra
il
questa
straniera.
E
che
accolga
tutte
essa
pittura
di
e
di
abbiamo
voluto
di
forma
:
la
volgarità,
possibile severi.
appunto
sia
a
per
ciò, è
,
e
essere
che
di
uomini
i
senso
non
miglior
valenti.
maniera
E
in
di
scuole
una
mente
costante-
ogni
sotto
giurì,noi
rispetto
questo
e
ancora
soltanto
e
del
—
conoscenza
respinga
valenti, costruire
i
la
i
e
tendenza
dell'arte,nel
che
;
signori
o
per
il discorso
respingerne
straniere
:
italiana
le
tutte
per
decoro
vogliamo
e
e
ogni
perciò,
accogliere
i valenti
di
E
di
È
—
di
e
aristocratico
concetto
un
scuola
ogni
vivamente
preghiamo
voluto,
vogliamo
e
il
per
meglio prender
e
così
dell' arte
tendenze
le
diffusa
poco
Biennale
dente
presi-
accettazione
fu
press' a
nostra
dal
di
giurì
V incremento
,
,
al
sonava
scultura, italiane
abbiamo
cosa
e
mezzo
dell'arte
mandata
Quella circolare
la
per
,
a
Venezia
lavoro.
suo
dai
Italia
tutta
circolare
il
vi
più
quali hanno
che
si debbono
qualcosa
di
che
giungere
questo
senso
SE\'ERITÀ
LA
darò
hanno
buon
nn
esempio
65
VENEZIA
DI
all' I-
lezione
buona
una
,
talia.
Italia
In
gli
con
uomini
gli
uomini
ogni arte,
di
coscienza
dalla
di
ruga
delle
vittorie
scultori, pittori, scrittori
la
con
Or
costoro,
ciò
perchè
severe
della
severità
di
manca
si
Non
di
Biennale
avesse
i suoi
per
d' elezione
l'hanno
a
lei la
è
sfera
prima
Si deve
che
proba
che
io
siano
altri.
E
si
perchè
si
la
sorgesse
in
arte
era
E
schia
ma-
e
che
gli
Italia
chiamerò
letterarie
le
benemerita
di
lei la
a
città
il
del
la
grazia
la
città
la
con
tra
di
fiori
che
sfera
quali
non
d' amore,
l'arte
sua
perchè
a
perchè
città
merletti
più
prediletta, fortuna
l'animo
con
di
la
imporre
suo
la
per
Si
pittura
la
artistica
La
dei
sotto
si
ama
ha
;
che
il riso
del
quando
è
voluto
raggiungere
che
altra
hanno
cielo;
risorta
lo
severo,
la
tuzione
isti-
dell'arte.
ogni
marmi
e
retta
prima
d'
più
migliore, disciplinato e
regola
dell'arte.
aristocratico
mondo
luce,
e
frutto.
miglior
sentimento
un
la
per
istituzione
prima
dia
ispira a
elezione
,
comunione
fatto
s'
divina
in
per
arti
inetto.
massime
che
sommamente
severità,perchè
più
le
soprattutto
:
vi
non
migliori quella
Venezia
scultura.
con
forse
costi.
ancora.
Perciò
deve
Venezia,
nella
che
numero
prima
,
scultura,
fatica
giuste con
così
Sono
esprimere
della
ragioni ,
E
la
istituzioni
sono
essere
discernimento.
col
manca
vi
molte
per
di
toriosi
vit-
essere
nobili.
con
stessi,per
soprattutto
severità.
di
anime
quali
confusi
gli inetti, per
di
soltanto
cercano
loro
facilmente
in Italia
con
manca
di
meglio
sono
virtù
La
il
migliore
schia
ma-
zanti
sprez-
i
anche,
dì
dell' ostinazione,
segnati
alle
la letteratura
pittura, con
forma
ed
stessi
se
uomini
fronte
volgari, cupidi
a
in
sono
sulla
lavoro,
e
Vi
valore.
nessun
tormento
confusi
facilmente
seno
dall'arte, alcuni
maschio
del
nobile
di
o
uscir
e
dinanzi
valore
scarso,
non
per
di
mèta
abbia
perioso
im-
più
66
LA
elevata,
è,
o
si
sei
rifa
con
l'animo
anche
Italia,
DI
diverse
VENEZIA
dell'antico
memore
civilmente,
istituzioni
1'
SEVERITÀ
degno
seguano
di
esser
l'esempio
governo.
celebrato.
di
Or
sto
que-
Cinque
Venezia,
e
68
all'arco
dall'opera
dell'
fissa
pai'ole.Mi
veicoli
che
l' idea
portato
di
mille
da
un
un'umanità
come
senza
e
fra
le
forme,
Così
è
talvolta
questa
è
pur
vero
sé la
gaiezza. Questa gaiezza che
,
per
visione.
città
altre
mondiali
e
vibrazioni
e
dinanzi
E
Parigi.
sono
le deriva
di
ha
Parigi
ma
se
attivo
abbia
e
;
,
ciascuno
sia
forme
e
come
immagini
cervello
fatti
luci
repentine
Uno
il cui
di
mille
sensi, di
fuggissero,
se
si
non
visione
una
sole
occhi
così
più
i
veemente.
intera
i fatti
d'
al
come
istantaneamente
fra
numero
agli
volere
suo
tutti
ogni parte
viandanti,
atti diventino
gli
descrive
soltanto
in
per
,
stesso
si
non
ricordo
correvano
si accendevano
che
momento
trionfo
,
con
mille
simile
Un
uomo.
di
dallo
rito
spi-
del cielo,degli abitanti,degli edifizii,
degli
dell'ai-ia,
alberi, dall' ufficio
di
e
vittoria
godimenti
di
moderna,
Parigi
la
sé
c'è la
di
giorni, da
ci tornate
qualcosa
è
ciò
che
di
energia.
la
prima
nuovo
moderno
che
nel
voluto
dire
io
la
mirabile
il cervello
valore.
L'
suo
sino
ho
ingegno
vi
per
Qui
festa.
e
sino
un
possegga
dici
dieci, da quin-
un'altra
stati
volta, due
accorgete
che
c'è
animo.
Certamente
Parigi
ad
un'immensa
scuola
ora:
avuto
abbia
può
di
nanzi
di-
miriadi
rianimare
qui
per
acquistato
venire
una
i sensi
sotto
rappresentazione
umano
artista
dalle
come
tratto
un
vostro
Certamente
volta
del
ad
e
ora,
felice.
d'immagini
da
sul
abbia
pare
dell'uomo
Parigi
ci siete
mese;
nuovo
ho
di
pare
un
abitate
la
forza.
sulla
vertigine è
comprende
proprio. Voi
suo
volte,
Si
Grecia
Roma
Parigi possa
ganze
ele-
civiltà
della
della
corsa
miriadi
come
animare.
qual grado
demone
in
di
la
cervello
del
allora
comprende
Qui
e
vittoria
della
e
ridente.
convertite
la
di
rappresenta
lavoro
la vittoria
volere
rappresentazione
vibrazioni
Si
a
mèta
nazioni
del
fu
fu
del
fornitrice
di
,
tormento
il diritto
una
le
tutte
serenità
veemenza
a
esercita
essa
a
sul
la
come
dolore, come
Qui
che
a
sua
cercarvi
per
per
cui
mi
me
un
il ritmo
creazione, fra l'O-
dall'opera
1' Arco
e
pera
di
Trionfo.
il demone
della
de' mille
o
all'arco
che
non
eravate
mai
stati
tratto
vi
accorgete
che
questa
Parigi
corrompe.
nature
forti
le
per
di
di
volontà,
la
lavoro
ci
dice
altre
belle
ci
dice
quanto
:
formato
Allora
di
e
di
vittoria
e
gaiezza
come
e
più felice,cioè,
volontà.
Parigi
Veramente,
Parigi
di
conto
armoniose
cerebrale
di
apice
E
tutte
della
c'è
le
un
sue
nel
mento.
godi-
come
un
di
concezione
modo
polavoro
ca-
della
più
bello
della
nostra
sopratutto
vedere
propositi
dire
vuol
delle
capitale
questa
sia
il
fra
,
di
capolavoro
le
quante
forme
capolavoro
vita
luogo
dalle
più
dove
perfezioni ,
e
umili
Parigi
tutte
santa
della
ridente
secoli
vita
di
e
di storia
l'
portate al-
Parigi
pev
segnamento
è l'in-
tutte
le
sovrane.
raduna
i suoi
le
forme
sue
soggiorno
questa
perfezione
alle
striose
indu-
mondialmente
dieci
della
della
città
città
Roma
dopo
e
le
perfezione. L'insegnamento
del
forme
godimento
terza
Atene
tutte
della
bia
ab-
pisce
conce-
compiuta,
alla
come
questa
dopo
Parigi
composto
più
e
si
energia,
d'imperatori,
questa
sogno
,
,
di
spirito di gaiezza
suo
di
virtù
come
stirpi mediterranee, questo
moderna
creatrici
il
nuovi
che
,
giunge
attraverso
zione
tenta-
una
serie
festa
lezione
godere Parigi
re, questo
civiltà
come
Ma
pensiero
vita
come
è
anima.
; rendersi
e
della
tutto
si
voi
il demone
di
e
conquistata, d'opera
Allora
in
Allora
azione
,
una
di
un
deboli.
parole più
città
ci dona
dentro
ritraggono maggior
di
radisiac
pa-
ad
e
le nature
sue
gori
ful-
infernali.
notti
si risolve
riso
come
terminato.
vita
le
i
tra
di ricchezza
ingegno.
come
Parigi
delle
con
esse
sforzo
,
godimento
premio
d'
questa
gaiezza
come
quale
parole,
formi
e
fa
varvi
tro-
limpidità
una
cupidigia
corruzione
e
Parigi
in
cupidi
Così
dalla
passeggiera
via
nell' incendio
sera,
anclie
può
mattina,
una
volano
Forse
nata.
qualcuno
cupidigia,
veicoli
una
Ma
69
trionfo
di
capolavori
e
fogge
«',
di
dall'opera
70
di
gaiezza
è
più
vasta
più leggiera
Si
sale
chiara
e
lassù
vanno
di
più veloce,
1' Arco
vastità
del
1' aria
e
È
abbondanti.
più
direzioni
dove
luogo
un
;
più
dodici
le
tutte
verso
trionfo
è
alberi
e' è
Qui
vediamo
e
vi
moto
gli
e
1' Etoile.
de
Place
il
e
,
di
mondanità
di
leggiadria ,
,
Parigi
all'akco
di
che
Trionfo.
si
e
aprono
dodici
mondo
la
viali
,
delle
Si
nominati
genti
intorno
muovono
orizzonti
agli
ci
le
cortine
sono
cupe
colora
ali
di
di
file d'alberi
laghi
di
i camini
delle
che
si
dalle
età
officine
Dalla
tutta
sale
agita
ha
dai
filano
ride,
amabile
è
fanno
delT
il
delle
carrozze
automobili
via
rumore
miriadi
di
di
,
la
per
e
si
sua
A
tratto
un
ripensa
cupola d'oro,ultimo
ultimo
dei
a
i
come
la
si risente
sta
que-
veicoli
rumori
arsenali
che
col
in
terranei.
sot-
il vento
che
talli
me-
mandano
veicoli
fanzia
giocattoli dell'invola
,
,
luccica,
i
1'
piedi
giace agli Invalidi
ultimo
e
tanto
laggiù quella
ora
sotto
ferro
e
voci
di
e
leggiadra Parigi
degli imperatori,
costruttori
umano
to.
godimen-
dei
corre
ricorda
che
colui
Sono
Bosco.
formare
nubi
altri
degli
Tutto
gaiezza
nubi
riflesso; i vetri, i
un
piccoli
luccicando.
dalle
esce
mano
fu-
pensiero che
a
mille
E
camini
festa, del
il
cielo; c'è
del
e
si
Bosco,
delle
al
continua
e
fragore
il sole
I
nere
fondo
il
e
case.
più
azione
sale
di
tutto
giere
leg-
mari.
presente il lavoro
Parigi ilare, la leggiera e
dell' infanzia.
romano,
fumo
romba
del
,
luccichii,gli
di
viali
pare
volta
ì tetti
di
formato
tratto
un
sulla
isole
,
la
Parigi:
A
e
gaiezza, del riso, della
piazza
voci,
per
in
patte
com-
il cielo
quali
vapori de'
da
che
là
e
qua
i
d' alberi
città
scomparse
città della
delle
la
vede,
oltre
laggiù
Intorno
appariscono
come
chiare
poemi.
vento.
ne
marini
nuvolaglie
più
,
e
remoti
braccia
tra
là
e
all'orizzonte
non
colori
verdura
; qua
colli
giardini
e
rotte
di
e
del
nubi
,
di
appena
là
e
qua
,
ondulazioni
la
voi
a
vittorie
,
e
da
di
nomi
con
col
dei
arco
sotto
statori,
conquiul-
fuoco
,
ALL'
DALL'OPERA
de'grandi barbari,
timo
eroiche,
ultimo
sui
nacque
i
corridoi
degli
gli
dove
occhi
perduti
donne,
sconfitta
con
il
che
madre
lo
Da
egli
le
dalle
e
della
né
la
che
quand' egli
mandatigli
re
tornò
loro
dinanzi
Si
visi
di
E
suU'
urna
suoi
non
più
che
e' è
stato
lasciato
sulla
attirare
gli
fuga
sua
vita
,
nostro
col
suo
Qui
animi.
attivo
sogno
sogno
Parigi
e
,
lo
mai
1'
il
impero,
si
il
di
di
lei
con
quale
quest'
parve
la
sua
iwù efiamero, quando
eroica
e
della
stessa
tragica.
tutti
e
di
sparendo
terribile
uomo
che
la
follia.
ad
nella
stessa
più grande
nel
sé.
abbia
cosi
si ricelò
coi
cercano
dentro
superare
gesta
arme
,
lui
mai
vuoto
come
mondo
più grande
è
il
uomo
Nessuno
di
e
1'
con
appare
passione
marono
tre-
e
impedirgli
a
solo
non
vedessero
abisso
un
attraverso
più
dalla
non
terra
più
dal
protendono
contro
ai
imperatore
presi
son
rivederlo
Perché
1'
poiché
donde
madre,
sua
,
bassa.
nazioni
dalle
penisola
riconquistare
per
fiera
la
impallidirono
come
,
del
dopo
battaglie.
parlò
città.
nome
mondo
dal
dalla
che
lingua
solo
né
ha
non
fato, quando
le
sua
Giace
tremenda.
vinto,
tremanti
e
dalle
la
con
pellegrini,
dalla
e
sero
ucci-
clie
rossa
fra
i
fu
quali
parla
urna
suo
vengono
di Francia
verso
del
ventre
suo
armi
segregato
corona,
con
ancora
delle
pietra
prima
si
ove
pallidi
avanzava
più
dalle
i soldati
passo,
perchè
nel
e
province
balaustro
sua,
nazioni
vinse
provenne
1'
com'era
portava
tutte
dentro
seno
larve
profondo, vegliato
nel
egli
spada,
fato,
suo
più
nel
né
motto,
che
è
lunghi
rare
,
lampi
egli giace
solo
stesso
se
né
Ma
le
Francia,
cbe
i
per
cercando
aquile
estremi
gli
Vagano
di
guerre
demone
dal
cuore
Roma.
dalle
guidati
la vittoria.
dodici
delle
superstiti
eserciti
al
nacque
di cavalcate
condottieri
dei
ultimo
71
TRIONFO
DI
fortemente
morso
colli
ARCO
del
profondo
i
delle
gusto
occhi
e
del
è
un
resto,
Italia
per
Parigi
;
sono
Essi
e
della
hanno
di
villaggi
e
,
prima
sosta
I.
a
a
Cielo
Perciò
è
cause
,
cioè
vero
è
I
che
,
miei
gli
,
più
tanto
Francia.
darmi
voluto
Senna
della
che
vero
amici
due
i
ne
eccezione.
rara
una
la
conoscono
non
tuna
sfor-
soltanto
non
altre
,
Francesi
gione.
ra-
dell'accentramento
è
se
e
col
vano
ave-
hanno
;
Francesi.
per
causa
1' Italia
conoscono
non
in
mi
organizzazione
stessi
degli
vero
di
1'
il
tutto
Essi
aspetto, la
questo
è
miei
signorilità
bello
paese
sotto
ecclissa
la
amici
artistico.
Parigi
:
due
con
lavoro
Francia
in
vero
importanza
Italiani
congiungere
anche
è
quanto
più
dell'
di
degli stranieri, ma
che
molto
automobile
fortuna
Parigi
ma
in
e
ha,
sua
FRANCIA.
Francia
la
Francia
della
accade
pregio
belle
che
La
agli
gita
cose
detto
Francia,
una
il
hanno
quali
PICCOLA
ieri
fatto
Ho
LA
francesi
,
ripeto
,
Saint-Germain,
dolce,
perdita d'occhio,
un
duomi
sopratutto
sono
ne
della
di
velato
,
verdura,
Si
casine
vallata
fatta
è
gloria
grigio,
gi
paesag-
la
lungo
incantato.
memore
po'
di
piccolo saggio
un
di
viali
la
cesco
Fran-
lunghi
borghesi
edi-
LA
ficate
in
nie
ultimi
quest
avvistano
intorno
è
Parigi
».
Vesinet
dai
minuto
in
anni
visibile
già
,
tra
dopo
Ed
io
maestà
vorrei
linee
sotto
chiamarla
in
vaste
è
amj)ia,
le
da
è
foreste
è
torba,
e
il
,
Il
naturale,
voi
paesaggio
sembra
stesso
domina
direste
ste
que-
zioni,
spari-
e
così
delle
in
ancora
dinanzi
lette
isotorno
in-
C
è
cupo,
qualche
la
chetta.
bar-
solitudine
il
e
chi' lo riguarda, un'evocazione
agli
occhi
che
d' acacia
de'fiori di
i
che
così
soglia
appare
,
rialzo, dvie vecchiette
con
Le
oliva
dorme
soltanto
italiani
sulla
piante
a
ma.
pri-
quanto
isolette.
colore
un
viva.
cia,
abbrac-
mazzi, gittano
quali
villaggi, il
villaggi
piazza
di
le
le
curiosa, fti due,
ritornare
fiume
non
i
cantano
saltano
casette
è
sogno.
anche
ma
delle
grazie, e
sue
piccole terre,
la
per
sotto
anima
suo
che
carico
Senna
La
apparizioni
sue
fra
grande
vede
si
de'
due
passa
cupe
solitudine
erba,
le
di
il paesaggio:
cupo
chiaro.
ha
le
sull' acqua
sé
a
più
del
donne
che
è
color
un
isolette
caratteri
così
e
cespi d'alberi,regolari come
Non
La
di
ma
isolette,sono
veramente
ombre
sogno.
il fiume
tutto, s'insinua
intorno
delle
appare
delle
suoi
i due
,
isolette
sei
sono
Poissy,
per
Senna
fiume
,
intima, quasi furtiva,
È
qualche
serpeggiamenti. Serpeggia, sparisce, riappare,
per
quattro,
è
sotto
Dopo
La
grande
piuttosto pallido
sue
i suoi
è
Eégi-
e
;
la via
Vernon.
modo
dolci
lentissima,
sono
il
qualche
e
cielo
un
appena
riprendiamo
gi'azia.Così
di
e
Ancien
«
Poissy.
esprimere
per
quali intorno
d'alberi.
corone
contemplazione
di
angolo
un
Triel, Mantes-la-Joli, Vetheuil,
subito
le
repubblicani
faccia
rossi
73
FRANCIA
il i)arco,
tetti
di
PICCOLA
ad
e
eccessivamente
Vetheuil.
s'allontanano
dinanzi
di
che
innaturale.
Ho
su
sulle
un
mannelli
chiesetta
,
geranio
di
bambini
con
alla
noscitore
co-
tumultuosi
chiesetta
La
è
,
Italiano
un
spesso
di casa,
com'
paesaggi
porte. E
di
e
poi
silenzio
e
74
PICCOLA
LA
Noi
solitudine.
abbiamo
soltanto
di
spesso
e
anima
viva.
vivace
colore
chiuse, porte
tutte
visto
altrove
finestre
le
eleganti,
spesso;
ricamate
invitante
chiuse
su
andata
via:
Senza
il
ecco
i miei
della
un'immagine
che
lavora
La
di
i
con
l'individuo
è
il
per
ha
ha
acace
mezzodì
dalla
fa
case
e
un
proprietario ogni
in
,
frutti
del
questi villaggi,
domestico
ricco
le quattro
i
come
popolo
familiare.
e
due
persone.
quantochè
di persone
numero
vengono
raffigurato
fra
un
maggior
che
riggio,
pome-
che
collettività,
nascondere
queste
altre
o
nel
e
evidenza
lavoro
suo
eccellenza
per
Ma
quadro
fatto
abbiamo
Vernon
facciata
».
non
che
il
il
descritta
possibile
ha
un
benessere.
tra
sulla
se
di
ama
che
popolo
popolo
Vernon
Senna
si segrega
polo
po-
1' ho
eleganza
certa
questo
il benessere.
ad
sul
è
francese
raggiunto
mezzo
straordinaria
così
popolo
il
moderato
face
Il
in
lavora.
e
di
come
,
una
con
che
essere
distribuito
A
ha
domestiche
è il
di
ha
francese
mattina,
stesso, che
se
lavoro.
Coni'
la
è dentro
immagine
la
lavoro
villaggio
umano
parte pei*
può
È
case
vina,
dentro, s'indo-
villaggio
il
Parigi
col
segni
dall'interno,mi
Come
che
chiusa
tutta
e
non
di
di
gente fosse
la
è
gente
samente
delizio-
è
File
tutta
dicono:
lo
abbassate,
esterna.
se
lio
non
fresca
giornata
casipole
come
le tendine
amici
pulita all' esterno,
piìi sopra,
chiuse
la
me
le
con
,
come
talvolta
lavoro; e
lindi
villaggio.Ma
Francia.
e
casa
piante,
deserta,
più
pai-agone
la
e
vano
anda-
villaggi pittoreschi
respirare l'aria
a
strada
una
si sa,
suo
Son
con
,
pareti
sul
finestre
e
contrando
villaggiin-
manifestamente
stavano
o
interi
,
aguzze
mai
vario
,
che
persone
faccende,
villaggi senz'
interi
così
attraversato
rare
le lore
per
FRANCIA
più
che
e
questo
di
mi
colazione
Vernonnet,
motto
questo
stava
:
«
motto
dinanzi
in
Vaut
dinanzi
una
agli
ponte sulla
trattoria
che
boire
ici
qu'en
in
mente
mieux
serberò
al
sempre
occhi
poche
porta
ora
fa.
76
altri
s'innestano
e
stonature,
senza
non
in
alla
grande
Io
della
e
la
farsi
salire
e
Abbiamo
popolosa
da
e
è,
sembra
sia
ci
e
celebre
E
la
alla
che
la
parete
fragilie leggiere
ma
delle
di
che
scimiot-
ta,
ardi-
meno
Palazzo
spinse
re-
compagne,
in
Beauvais
solitudine, di
già
data
circon-
Hachette,
non
Anche
sembra
del
piazza
sue
Bel-
tappezzerie,
di Jeanne
Jeanne
luogo
il chiostro
di
iscrizioni
il Temerario.
realtà
la
capitale de'
Sulla
statua
testa
qualche
di
rose
e
tutto
per
passata
soltanto
poche piante
questa
per
grazia
una
francesi,e
mezzo
più
poco
silenzio
Così
evocazione.
Giustizia
di
con
,
da
siamo
dire
l'antica
molte
dell'altra
Carlo
di
dove
Quasi
in cima
rapiti
possibile
,
pochi cespugli
rona.
incompiuto,
è
fasci
naturale, chiara,
fabbricatrice
con
V ascia
esempio
per
luce
una
per
visto
ritrovato
sogno
i
fermate
e
miei
amici
contemplare
il tramonto.
dopo
abbiamo
l'assalto
di
è
città
aguzze,
brandendo
e
iniziazione
gli
e
contempliamo
corsa
più piccola
abbiamo
Io
a
C'è
non
piccola
casine
quale
cattedra.
muti
Noi
una
vivace
Parigi,
tano
la
la
per
,
gini
imma-
come
una
come
parte
gran
negli spazi.
fatto
lovaci
in
realtà, già
L'edifizio
come
villaggi. Io
dei
altissime,riunite
coro.
serpeggiamenti
che
state
samente
delizio-
Beauvais.
cerchietto.
del
pietra
incanto
questa
mistiche.
volta
un
sono
di
capillari e
ombre
senza
solitudine
lungamente
semplice
un
i
la
nella
noi
meraviglia
rimasti
colonne
da
Per
descriverò
non
siamo
di
e
garbo
con
francese,
tutta
cosa
Vivono
d'evocazione.
Rinascimento,
questa regione, come
Senna
descrivere.
so
del
ima
riportato nell'animo
ho
ne
sono
della
isolette
le
FRANCIA
stili,specie
francese
e
PICÒOLA
LA
io, i
tre
miei
ben
regione
industre.
due
tagliate in
Inglesi. Anche
Francia-
qui
Ma
amici
di
co
a
vais
Beauitaliani
mezzo
la cattedrale
è
più
conosciuta.
riprendiamo
la
via
di
Parigi.
Di
notte
ripassiamo
PICCOLA
LA
Saint-Germain
per
77
FRANCIA
le
attraverso
e
d'
foreste
alberi
che
,
s'indovinano
buio,
abbandonate
colonne,
Io
nel
incito
i
qualcosa
miei
perchè
amici
intelligenti
s'inizi
e
,
Francesi,
fuori
di
l'ammirazione
Parigi.
cattedrali
delle
belle
ora.
or
due
le
riappaiono
di
questa
per
bella
e
gli
operosi
stranieri
e
gentile
a
e
vere
scri-
per
Francia,
i
EMIGRAZIONE
facile
La
ITALIANA.
dei
prosa
Marconi
di
dirci
a
meraviglia
le
con
che
biamo
dob-
Guglielmo
connazionale
il nostro
il mondo
riempie
continua
giornali
rallegrarci perchè
(1)
zioni
inven-
sue
scientifiche.
E
di
infatti
lanciare
da
aerei,
del
delle
un
ci
che
e
confini
noi
della
veloce
che
fuoco,
da
questa
(1) Questo
l'Italia ha
un
incitamento
che
un
a
universale,
può
essere
a
del
su.
più
volte
uso
di
dendo
prece-
Dio
delle
dalla
buona
virtù
una
somiglianza
ferro
purissimo
di
spirito ; in
Pure, lo
utile
dal
di
del
natura
po' vecchio
levarsi
voli
ebbe
ancora.
conservo
a
magine
im-
immensi
di
sua
rica
retodente
ascen-
più impalpabile
essenza
quella
a
scritto è
accennato
il simbolo
dalla
passasse
che
facendo
E
sua
e
che
atto
saggi
mes-
bella
una
archi
gli
di irradiarsi
terra.
alla
lui
sembra
quel genio
creare
tempo
in
,
il destino
potremmo
nel
ci
i suoi
oceani
Attraverso
muove
naturale
il dono
ai
ei
vedere
in
giovane
questo
degli
ancora
italico.
genio
la forza
sede
all'altro
capo
è lecito
correnti
stirpi
c'immaginiamo
quando
e
un
quella
ponderabil
immento
eledel
etere.
questi ultimi
perchè
anni
vi è nascosto
KMIGRAZIOXE
Ma
le
il
Italiani
sentire
non
la
per
per
l'uomo,
ma
che
egli
missione
di
che
e
rimpianto
ci
non
di
che
La
altri
mondo.
sì
hanno
noi
le vie
Guglielmo
Dovè
dolercene
più
da
messaggi
capo
aerei
in
nave
punta
di
isola
altri
o
rive
nostre
d' altro
demmo
desiderio
noi
morale
a
lui
ad
di
e
il
noi
per
che
che
penisola
nostri
,
stirpe1
mandò
di
ricordarsi
è lo
il distacco
perchè
oceani
è
non
Marconi,
la
ha
non
di
lancia
la
resta
di
diversi
da
II nostro
commenda
nota
leggenda
di
e
noi
Ee,
di
!
da
una
effigie
di
opere
di
un
con
Qual mago
interprete
a
pra
so-
specie
una
pensiero
i suoi
nostra,
bandiera,
nostra
specie
una
stacco
il di-
è
non
figlioillustre:
monti,
una
patria.
ne
quel giovane ventisetten-
porta la
non
sarebbe
ma
nostra
tragico
suo
degli
simili,quanto
nazionale,
terra.
elezione, potremmo
dell'uomo,
di
cerca
pianeta
altra
nel
vare
ritro-
per
della
ai confini
questi fanno
e
lingua
dei
stirpe
libera
ed
all' altro
una
pratica
e
altra
quasi
in comunione
portentoso
esseri
è
l'Italia
ma
;
nere
apparte-
rappresentano
gloria della
la
per
Italia
che
una
essere
L'
un
a
leggenda
vita
stata
che
quella
dell'Italia
che
delle
fra
che
esista.
Marconi
momento
dorremmo
e
Ciò
esiste
vano
non
ci
grandezza
necessità.
che
fosse
:
obliano,
per
,
tere
carat-
anglosassone.
un
Se
meno
la
stata
obliano
conducono
che
è
emigrare.
sforzo
in questo
della
imperiali
Marconi
per
la
e
la
e
un
,
genio italico emigrò ad
Un
.
È
che
popoli
1' universalità
appunto
poco
Italia
piccola
la
toccano
non
egli compie,
toccano
non
e
quale azione
pratica
noi
ma
qualcosa
per
appartiene:
1' azione
esicrcita.
e
nale
nazio-
compiacimento
di
per
di scienza
universalità
ad
scondere
na-
mo
possia-
non
,
non
a
spesso
Marconi
al
nostro
come
appartenerci
missione
quale
al
amarezza
dovrebbe
rimpianto
giornali servono
ripensando
fondo
in
certa
una
i
e
vero.
noi
Infatti
che
retoriche
ligure
79
ITALIANA
del
quel mago,
80
e
EMIGRAZIONE
questi, ci
lontana.
patria
fra
La
mai
tiene
lo
forze, geste
filosofia
la
unità
scienza
scienza
sé
a
di
in
tale
una
via
la
da
in
sono
signoria,
dell'ansia
delle
loro
,
di
fatti
sulla
e
,
teri-itorio.
anche
Ha
tnente
della
la
la
loro
loro
vita
amplifica.
della
nuova
in
uomo
vi sia
non
tende
che
quasi
in
fuori
uscire
a
dell' attività
la velocità
sono
l'esercizio
che
e
i
e
ispecialmodo
in
Tali
possenti
e
V
e
un
tutti
sopra
e
un
favella
loro
loro
quindi
ricchezza,
Ha
ricchezza.
pratica, e
alla
sua
forma
in
degli Anglosassoni
è
L'universo
diali
mon-
opere
aspirazioni balzanti
loro
nunziata
pro-
degli spazi che
simbolo
cammina
cando
var-
all'altro
continente
della
punto
ap-
sono
che
elettrico
arco
rapidità delle
terra.
scienza
bisogno
produce
potenza
della
faccia
1'
,
ma
rappresentare il loro dram-
sillabe
della
disgiunsero,
veloci
porta da
le
troppa
azione, aspirazione
manifesto
italiane, è
labbra
loro
suoi
trionfi.
fulmine
del
che
istrumenti
e
5
Ciò
arti
che
in
per
scena
sterminati
i mari
in
cioè
sommamente
sono
loro
repentinamente
pratica spettano
gli Anglosassoni
ora
per
È
cui
,
pensiero
organi
scienza
i
celebrare
e
modo
attributi
vastissima
una
di
Il
vastità.
quei popoli che
hanno
gloriosa!
sua
per
troppe
ricompone
;
realtà.
stessi
la
e
possanza
frutti
in
gli
con
umana,
potrà
non
operai
pratica.
si trasformi
non
mutarsi
a
vita
forse
operante,
e
sogno
e
della
religione,
speculazione che
possesso,
la
quei nuovi
convertono
ricompone
pensante
di
uno
si
condizioni
e
troppa
,
duri
ca,
tiranni-
'
perchè egli è
della
leggi
è
anglosassone
finché
attimo.
un
conquista
bilisse
sta-
lavoro.
Appunto
la
di
fu
Ma
padri.
diritto
per
italiano, almeno
di
giornata
di
de' suoi
la
spirituale si
corrente
una
il paese
e
che
tornare
ora
che
ricordando
commosse
quel figliod'Italia diventato
e
le
giornali,si
Parve
lui
stirpe
i
dissero
ITALIANA
e
per
in
il loro
cambio
contrac-
bisogno
volta
della
continua-
Canta
il loro
è
Bella
«
vSii
umile,
poeta
:
la nostra
mio
o
sorte
tracciato
Così
delle
tica
a
antico
bene
di
il
simile
ijoeta
che
1' Italia
ivi
la
il
che
quale
Esule
a
perchè
è
patria
sono,
proprio
e
non
dinanzi
a
sé
di
di
da
|
del- ^
riconoscere,che
tutta
quanta
superiori della civiltà,x^er
e
dell'antico
il
paese
dal
patria
macchina
dove
lavorando
schiavo
solo
via
cui
su
se
l'utile
incontrano
cattivo
di
non
curvarsi;
compagni
troppo danno
si accontentano
gno
biso-
far
emigrano,
loro
tivo,
fuggi-
umile
sembrano
e
disprezzo de'
disprezzo, perchè
italica gente
fuori
cercano
miserabili
quello del
e
non
una
o
cioè, tanto
l'odio
qui
"
Guglielmo
come
far
a
ci ricorda
le tor-
esule
vero
lavoratori, questa
altro
terra
l'odio,perchè
; il
dei
e
passato
degni.
cacciati
stomaco,
il
può agire con
ove
randagia
sono
del
trovano
non
giovane
un
le forme
sono
bestia
qualche palmo
perchè
vrebbero
ci do-
poeti
universale,
volontario,
,
creare
ne
che
riconoscere, ed
a
ha
genio
della
dello
po-
cantava
disperde. Emigrano
lavoratori
primi, gli armenti
ha
della
presente del popolo italiano;
ci
il pane.
quei popoli che
I
i nostri
destino
il
dei
virtù,
sua
»
contemporanei. Oggi
dell'anima
per
costretto
solo
!
umane,
poeta inglese
retaggio
contemporanea
Marconi,
forze
poesia,
della
i suoi
per
il destino
è
innumerevoli
guadagnarsi
del
quello
a
romano
diventate
al mondo
me
:
delle
questo destino, oltre le memorie
solo
sono
il sereno,
e
l'inno,o l'elegia,degli emigranti.
L'emigrazione
quasi
umane
il nostro
esprimere
fare
e
Il
—
scienza.
della
e
forze
piìigrandi
tre
l'unità
volta
una
gioia !
tua
pioggia
la
—
fino ai confini della terra
strada
una
ancora
ai)pare
Qualcosa
in
noi
per
fatto
ha
che
nella
modesto
e
eredità.
la nostra
mirabile
e
popolo,
Signore onnipossente
ha
81
ITALIANA
EMIGRAZIONE
troppo
nieri:
strapio
esem-
poca
mercede.
6
82
KMIGKAZIONE
secondo,
Il
giovane
un
dell'
merito
il
ITALIANA
Guglielmo
come
alto
è
ingegno
Marconi,
sfolgorante
è
chè
permente
somma-
,
dalla
onorato
e
uni
Ma
gli
di
mente,
dei
sua
cui
con
popoli,
Noi
emigranti;
sono
si
foggiano
perdute
possiamo
scienza
la
clie
grandezza
e
la
braccia
rità
prospe-
la
compiuta
giorno,
un
vita
di
e
di
forze
l'Italia.
per
immaginare
di
opera
altri
gli
e
adozione.
di
patria
sua
Marconi
Guglielmo
già
,
vecchio
venga
lo
guidarlo
senilità.
nella
stabilirsi
a
dei
terra
dell'infanzia
spirito
Nella
nella
che
dimora
sua
di
suoi
trà
Po-
padri.
risvegliarsi
gode
ammirando
riposo
e
,
amando
di
qualcuno
di
improntò
Perchè
Ma
prima
Qui
a
Ed
servizio
è
di
di
della
tanta
ascolta.
mia
che
grazia,
forse
vissuto
sempre
e
essendo
parola
una
emigrato.
e
italiani
luoghi
cominciare,
mi
nessuno
ho
non
dirsi
dovuto
ha
forza
tanta
—
questi
Qui
scienza.
:
Che
in
Ubi
consistam
derà:
doman-
patria,
faccio
la
natura
qui?
io
—
porrà
nessuno
si
lavorato
ancora
amara
la
egli
qui
za
ricchez-
sua
f
?
84
Una
di
appunto
del
Circa
tali
di
le
forti
del
che
croce
bene
il che
non
sarebbero
troppe
si lascia
quali
di
ciò
fa
la
stiano
del
d'iniziare
fino
a
un
Naturam
Infatti
i
non
certo
è
che
punto
expellas furca
la
per
tameu
suggerimento
i nomi
di
del loro
nistratori.
ammi-
dire
per
del
molto
color
litico,
po-
di
lavoratori
chiedere
a
che
ne
piamo
sap-
precisamente
del
presidente
siglio
con-
in buona
certo
era
santificazione
del
lavoro
civile,al cospetto
tutta
si
natura
detto
usque
aggiunsero
go-
feudale.
accaduto
quel
al
E
ultrademocratica
tanto
possibili cavalieri
istinto
suoi
vanità
prefetti e sottoprefettidel
ministero
alla
patria.
lavoro,
e
nuova
alla
il
una
moderna
lavoratori, tutta
proletariato. Se
solo
del
insomma
proficuo
quel
Quando
cavalierato
si proponeva
dei
ai
d'istituzione
che
accadere.
escogitò il
fede:
; che
corte
sua
cose,
dedurne
per
doveva
le
attende
col rendere
levate
son
altre;
per
il Re
seconda
a
loro
dente
presi-
insignitedella
ministero
che
comunque
che
che
perder tempo
si
al
poche
e
liste
d'agricoltura;
attendere
saranno
far
liste
siano
la
per
ministro
fatte;
sommamente
nelle
basta
al
è
democratico
Ma
valieri
ca-
rato
vocife-
è
piacciono
non
socialismo,il jiiccolo decoro
al
ministri
penisola innumerevoli
comprese
verso
i
al
del
pure
la
tutta
per
fra
Si
giornali colgon l'occasione
i
molto
o
dei
punto
smentito.
incominciano
ojierositcà,
servigio
E
male
si è
nomine
le
che
a
piacciono
liste,e
loi'o
la
ancora
andavano
persone
il bel
patria
criterii
le
per
e
province
brave
quelle
ordine
nuovo
giornali pubblicarono
nati
certe,
consiglio
firmare
per
il
sa
Alcuni
cose.
che
:
altri
con
si
non
contrasti
certe
per
è
e
ufiSciali,
poi
compilazione
che
offe
queste
cavalieri
si dissero
che
SOMIKRI
lavoro.
precisamente
e
CAVALIKKI
I
può
di
smentire
Orazio
:
recurret.
regno,
del
nel
fornire
lavoro,
mentalmente
per
il
al ti-
tolo
ufficiale
del
fortunato.
lavoro...
spirito dell'età.
famosi
più
In
Così
del
re
de' nostri
commercio
tutti
varie
cavallerie.
molto
ignoti ,
Fra
molto
nella
titolo
questo
gridato
e
del
più
genere
liste per
alcuni
popolo
molto
di
un'ironia.
giornali
anche
cavalieri
della
dar
socialisti
volta
popolo
;
sarebbe
animali
il
mestici
do-
detto
pur
di
cui
per
che
apocrifo
e
Tant'è
hanno
repubblicani
si vuole
ingannare
e
fraudare
de-
gridato forte,perchè
hanno
e
maginiamo
e' im-
diavoli
sarebbe
e
di
,
polvere negli occhi.
questa
cavaliere
degli
si è
lano,
Mi-
a
gurgite i-asto,
quelli
E
dei
cavalieri
poveri
bello
e
di
nomi
vergognosi
alcuni
lo
italiana,
e
in
nantes
,
generoso
i
Palermo
credo,
,
secondo
che
da
»
alcuni
fortuna
il povero
un
nascosti
dawei'o
che
vero
rari
diventa
nelle
messo
costoro,
compagnia
senza
tutti
del
tutto
dell' industria
e
già commendatori,
,
lavoratori
fuori
miliardari
«
consiste
aggiunta
venuti
sono
cavalieri
aggettivo:
un
questa
autentici
più
quasi
nobile
ordine
nuovo
85
SOMIERI
CAVALIKRI
I
principio
un
sempre
di
popolo
sovrano.
Ma
ho
hanno
detto,
certo
avuto
la
propria
E
punto.
la
l'apprezzare non
oggi
siamo
è
tornaconto
del
dei
lavoro,
gli amici
ti dirò
doveva
E
età,
del
cavalieri
resto, anche
non
ministri.
tanti
a
Fra
innumerevoli
stabilire
chi
del
buon
fino
dell'
un
Noi
Dimmi
gesto
Il
si
borsformati
tra-
guadagno.
prescindendo
dallo
spiritodella
i nostri
accusare
trentaquattro
lavorato
lierato
cava-
sono
prefetti e
milioni
d'
e
lavora
di
più
e
nostra
i
stri
no-
Italiani,fra
mestieri, arti, professioni,come
ha
senza
della
gesto
lavoro
un
lavoro.
del
aristocrazia.
del
ad
nel-
successo.
bel
come
consiste
vali. Il bel
quanto
i cavalieri
saprei troppo
solo
il reddito
ma
essere
del
perchè,
contemporanei
soltanto
proprio
gheria. Sfortunatamente
in
prevedere,
unicamente
e
lavoro
da
si smentisce
natura
natura
il
guadagni
quanto
Era
torto.
chi
si fa
di meno?
86
Come
Francia
In
si
premiati
suoi
virtù
è
cosa
Non
i
sono
ben
il
più
sono
beli' è
fra
vanno
i
il
mia
Per
soltanto
non
al
una
di
padre
so
nuovo
tutti
questi
avuto
io
ordine
di
dimandarsi
di
più;
questo
che
:
Per
assioma
lauti
dagni
gua-
problema
ma
vedete,
era
del
che
persone
vuol
non
era
non
dire,
possibile
i^roduce l'ozio
non
ma
si
se
dovuto
che
malnato
è
mestiere
della
esser
nel
sua
fatto
se
ascritto
per
fossi
di
stare
benefici,
tratta
stata,
disarticolano, e
potrei
potuto
essere
si
Non
sarebbe
ore
fosse
effetti raramente
avrei
non
cavalieri.
otto, le dieci, le dodici
di
ai suoi
perchè anch'
articoli
I
invidiabili
quanto
esempio,
per
non
in
in
non
?
i cavalieri
alla sera;
Come
cuna
qual-
Massimamente
il
avremo
sono
mattina
e
uno
o
dire:
in
qualche
quindi
;
?
più
che
tradizionali
fatto.
e
sono
di
virtuosi
la
i vizi.
lavoro
delusione
Quando
se
parte,
al
virtù
assai.
il lavoro
lavorato
più
Ma
Chi
guadagna.
pochi
dalla
sole.
comune.
virtù
beli'
la virtù
generico
Italiani
era
delle
non
perchè quadagnano
onorare
più
i
:
poveri diavoli,
scovare
bisogna premettere
abbiamo
quali
è
e
gano
riman-
edificante
del
hanno
precise
e
di
sione.
occa-
bene,
virtuosi
di
per
con
quella
agisca
luce
il lavoro
cento
o
tutto
alla
di
rari
spasso
a
di
massimamente
sciolto, e
lavoro,
fatto
l'assioma
che
oscuri
qualcosa
problema
colui
lavora
nomi
trarla
note
specificante.E
questo
che
cinquanta
delle
risolvere
è
ma
in
quanti
è
Italiani
cento
sembra,
vi
mentre
si conferiscono
e
e
puro,
medesima?
se
per
l'istituzione
sempre
e
concetto
un
discorsi
premiati
si è
rara,
o
virtìi
Pure,
nascondigli
cinquanta
chi
siano
significa che
ciò
di
quanto
quasi
sono
premio
solenni
tengono
premio.
senza
i
e
lavoro
di
premi
mascalzoni
quanti
nei
sono
sappiamo
Non
del
Dieritevole
ci
pompa
gran
SOMIKKI
formarci
possibile
è
quale di virtù
e
CAVALIERI
I
più
me
vano.
letterato,in
resto, occupa
giornata, ha
anch'
di
io
le
diritto
cavaliere
CAVALIERI
I
del
?
lavoro
facchino
quello del
è
non
il mio
che
lavoro
scarica
che
mi
del
cavaliere
lavoro.
Non
me
questo
come
ferrovia,
sarò
non
mai
dolgo, ripeto, perchè
ne
della
via,
così
e
;
o
e
del
quello
quanto
Per
dolermene
pizzicagnolo sull' angolo
visibile
alla
merce
no,
faccia.
potrei
ma
vano,
di
sta
è
non
la
ricompensato, purtroppo
banchiere
sono
Soltanto,
87
SOMIERI
non
i)otr,ebbeil
il
portiere
del
lavoro
del
lazzo
pa-
accanto.
Perchè
?
Egli
libera
faccia
neria,
il
soffre
Penso
che
cavaliere
che
perchè
diritto
hanno
hanno
o
rovinarsi
fatica
E
mezzo
il
cervello
necessaria
tanto
perchè
alla
giacobini.
turba
E
—
Sono
Cavaliere
alle
ultime
un
e
un
appellazione
:
mondo
di
una
la fratellanza
compagno
,
perchè somiere.
conseguenze
l'ultimo
lo
gli
?
nuovi
sotto
salutasse
Tira
nei
apprese
con
la
una
inutile.
in
del
aspetti
circoli
rituale
i nervi.
per
la tua
Democrazia, quando
?
in
scaricatore
Uno
urterebbe
mio.
la schiena
altro
un
loro
co-
gio
privile-
degli aristocratici
casi
universali
che
di
morale,
perfettamente
vedrebbe
croce
cavaliere, amico
tue
i
straccioni
collega
ad
anno
far
dispetto.
suo
prototipo
sin
quanto
spesso
degli
il
a
quello di rompersi
un
moltiplicare
non
eguaglianza
da
sera
vecchio
qualche risarcimento
un
ragionevole
porto insignito di
1'
per
nel
mai, questo
ozia
ora
benissimo
a
jjorti-
alla
filosofia
e
altri
che
i^erdutoin questo
d'ogni animai
mattina
più democrazia
proporsi
Egli potrebbe
in
sedentario.
e
all'Arno
in riva
nato
la
sopra
relegato
dalla
mano
chiuso
li chiama
rimpianto
è stato
lavoro, piuttosto che
del
buttero
in
sarebbe
ci
garosi, com'ei
e
auto-
e
guidava all'aria
e
melanconico
mani
ozio
suo
animosi
sparuta. Ora
e
le
con
cavalcava
Dio,
con
arguta
sta
di
quel portiere
fa cavallerizzo
tempo
poco
i cavalli
li ricorda
cavaliei'e
esser
a
cospetto
al sole
e
quando
e
sino
era
al
medonte
sua
potrebbe
non
strada!
giungerai
LE
È
in
sorta
PALLIDE
Firenze
di
restituire
mondo.
Si
tratta
tutti
di
temperanza
i
la
di
d'
da
le
in
e
Il
gravido
E
proprio
in
e
questi
le
vulcani
a
redimerli
di
e
j)er
quella
la
sorta
giorni
per
ciascuno
a
il
di
mezzo
contribuiscono
e
tere
met-
a
moralità
la
e
idee
nervosismo
dal
razza
in
cui
fede
che
In
dopo
le
tra
ringraziare
piccolo
sente
la
i
blica
pub-
fanno
Dio.
pio
di
carnali
Si
il
nebbie
quale
direbbe
di
gli apostoli.
vegetariana
pasti
il soffio
società
nostra
è
compenso
davvero
ijutride
il cielo
buon
in
ma
questi giorni
società
niiova
fumano
il
che
si
che
caso
qxiesti giorni.
nazioni
dare
fisico,
lungo,
vi
e
promesse,
pare
è
in
terribilmente
volontà
non
colle
».
è
di
di
al
concorso
simpatizzanti
e
generazioni
della
anche
col
«
si
quale
forse
e
quale
benessere
pericolo l'avvenire
privata
la
propone
degenerative
cause
periodo
quella
col
esaurite
nostre
le
tutte
si
igiene
degli ascritti,insieme
liberare
società
praticanti
la
vegetariana
all'Italia
salute
una
vegetariani
e
società
una
propone
di
LATTUGHE.
sia
cristiana
sorta
neficina
car-
fiorentina,
e
gli
individui
tanti
come
mandò
che
la
loro
nuova
società
sia
contro
gli
sorta
fa,
questa
il genere
il
sola
cosa
In
hoc
pochi
nel
di
di
fare
non
Signore
È
più
la
un
I
salvatore
Francia, l'Europa
le
perchè
sono
patrie.
Io,
processo
che
le guerre
raccontava
l'ingrata Francia
dai
guai
venivano
proloro
cristiani.
ci
guai
sono
poverelli
di
del
non
vegetariani.
chiaro, perchè
di
e
C'è
cuore.
Gustave
si chiama
giorno
un
Perchè
ci
internazionali?
testé
i
nulla
dono
ve-
in
ora
quale si è proposto di salvare
il
—
che
ordinò
e
diventare
vedono
mondo,
?
e
voglia.
affatto, e consiglia
si dimandò
sociali
iugiiistizie
ci
—
il
tutti i
che
semplici
famoso
privata
chiesto
mai
anche
diventare
i veri
e
di
la
volontà.
di
accorta
salvatori
sono
Cerca
lo lo
razza
il
è
il verde
tra
che
e
carne,
di
e
la
accorse
mangiano
carne
là
è
»
troppi peccati
si è
troppa
Questo signore Hervé
sono
si
peccato
ne
non
semplice,
Francia
la
erbaggi
morale,
e
le hanno
non
nessun
così.
sempre
trna
e
che
vittoria.
Purché
uomini
gli
mangia
clie
mangiar
fare
vegetariana
si
perchè
creature;
di
piccolo atto
un
salvatori
più
società
La
;
umilia
non
comune
nuova
razza
sangue.
Il cristianesimo
dal
più
alla
della
razza
i suoi
grave.
la
orticello, fisica
men
e
alla
Perchè
umili
mannelletto
Un
L'avvenire
Basterebbe
asinelio
un
e
dimere
re-
per
di mandare
fabbisogno
più
sola,
condurrà
tuo
nervi
bue
il
sue
cosa
una
che
inibblica. «
ha
le
allora
se
bisogno
un
umano
tra
signo vinces.
salute
tua
fra
terra
Mail
umano.
gli erbaggi.
:
labaro
nuovo
Dio
basta,
produca
terra
in
il genere
buon
piccolo
ebbe
anni
duemila
genere
perchè
il cielo
Dio
redimere
per
del
mezzi,
umano
buon
piccolo
ora
i
semplicizza
progresso
il
redenzione
di
promessa
una
succulenti.
e
di
quella
fu
come
reazione
repentina
e
cristiani
questi giorni
di
è
Comunque,
improvvisa
per
effetti
89
LATTUGHE
PALLIDE
LE
sono
—
qxrelpovero
gli
ha
:
Perchè
—
le
Hervé.
patrie.
Perchè
ci
salvatoro
fatto per
le
sono
in
sue
ci
—
E
le
un
idee
90
LK
salutifere,
anni
in
dai
genitori
e
che
dovevo
e
che
sopratutto
vinti
colori
fu
facevo
gettato nel
X)er i cittadini
di
le
perciò
Si
le
Chi
croce.
? La
ordine,
breve,
il
e
se
dall'
.avrebbe
Da
e
falsi
da
veri
nelP
due
avuto
che
portano
facili
Suut
coruea,
porte,
lucido
a
Somui
veris
mi
fanfara.
;
su
maniera,
?
il mondo
salverà
si
nello
Siamo
Ideizza
il
passi
netto
e
pugno.
i
E
e
1
la
loro
corno
portae, quaruiu
exitus
casa
d' avorio.
una
sogni ambigui
ingannevoli
fantasmi
di
abitassero
sogni
uscivano
i'acilis datur
ducono
pro-
ragione,
salverà
corno
trasparente
cono
produ-
semplicizzare
uscivano
spiegare.
geminae
qua
e
se
di
una
così
e
!
vegetali. Chi
tuo
che
si
altra
Occidente.
avorio
con
in
ideatori.
nel
antichi
estremo
dell' opaco
quella del
e
poeti
è
il
popoli,
in
d'idee, d'
non
i
Oceano
quella
marcia
globo terraque
Favoleggiano
là
di
sente
patrie
Chi
? I
il mondo
del
e
lor volta
sem^ire
quando,
spatrizzazione dei
che
neologismo
stesso
salvei'à
così
e
così
e
Francesi,
così ? E
agli occhi.
salterebbe
giocavo
ingiustiziebisogna
e
avere
per
anche
argomento,
torto
il mondo
modo
io
i
con
internazionali
alle
di
parte
e
vano
ave-
giuochi
militarismo
quali alla
Morte
ci
i-ivincita ;
altri
guerre
patrie.
il solo
stagno,
le guerre
e
mezzo
i miei
nazioni;
le
patrie
sociali
di
del
altre
nazioni,
quali
per
gli
più semplici
è
cose
qualunque
Una
le
mezzo
essere
il nostro
le
togliere di
per
può
così
le
i
tedeschi,
seme
tutti
tutte
ingiustizie
togliere di
il
altre
E
j)er la
battaglie
per
artificialmente
e
i colori
cuore
così
'70.
francese,
ero
delle
i Tedeschi
legno
con
le
mio
p.atriottismo.E
e
di
appresi prima
che
più
del
guerra
soldatini
e
maestri
odiare
francesi, parte
quelli
con
miei
quattro
per
bambino,
Francia
dovevo
nella
si davano
mi
la
amare
mandato
ero
dai
poi
e
ha
lo
quale
io, quando
carcere,
miei
il
dopo
e
LATTUGHE
PALLIDE
altera
fertur
umbris,
vani
e
i
e
;
sogni
92
carni
le
e
le
macellate
fanno
quali
fare
cui
i
però
degenerate
Basta
suo
con
!
come
capriccio
Tutti
che
e
la
è
le
scoppia
una
così
«
private
carni
e
addosso
sul
dei
già
la
nascere
dal
le
armi,
micidiali
e
sangue
fuoco
società
fra
giuoco, quando
vegetariana
quattro
appunto
sorrisi.
si
quanti
più
della
pubbliche
e
preferire
le
presenti
e
agli
remo
continuead
degenerati,
in
scijotere
ci
mal
moralità
im-
protesi
viene
messa
belluini.
fiorentina
ne
E
dei
che
pasti
Se
tanto
1' avvenire
orticelli.
tanto
che
sarebbero
a
1' acredine
e
soldati, le
il benessere
«
esauriti, a
dei
parisse,
scom-
pallide lattughe
già
sa
non
Ogni
le moralità
e
il
fare
tutti
non
passioni
infernale
i
Niente.
»
domestici
delle
il nostro
bellicosi
e
avremmo
alle
pubbliche
e
suoi
che, perchè
e
Continueremo
tanto
dai
Chi
che
essendo
struoso
mo-
ride.
ne
il
un
se
diventassimo
se
pericolo
degenerare,
del
sul
sempre,
di
Dio
domestici
verdi
private
E
di
dir
loro
altro ?
Niente.
esaurirci,essendo
nervi,
è,
cosa
permetter
generazioni
animali
spinaci troppo
che
girato
questi vogliono
meno
non
pure
nostre
ristabilite.
degli
a
lo
Così
fuor
sarebbe
razza
data
salvato
esser
nevrasteniche, degenerate,
»,
e
cose.
società, per
sopprimessimo
guerra.
le
esaurite
che
flagello di
un
jjetto,
,
resto,
minime
una
non
per
di
facile
Per
vegetariani, sappiamo
»
il
società
terraqueo
come
patrie, gli spiriti
nel
j)ortiamo
cui
globo
e
sappiamo
basterebbe
nazioni,
la
peccati
privati
,
e
per
intende
non
Niente.
guerra
morali
Piccole,
spesso,
razza
sarebbe
bene.
nostro
Il
Spesso, troppo
salvatori.
i
piuma.
una
umano,
patrie,
e
razza
pezzo.
diversa.
genere
fisico
un
facilmente
Ahimè
che
da
qiiel nonnulla
asse
bene
la
sopprimere
sarà
fisici
peccati
degenerano
per
son
le
guerre,
bovine, porcine, gallinacee e
pubblici,
«
le
ijroprietà,la violenza,
la
e
LATTUGHE
PALLIDE
LE
ha
come
sarà
sepolta
facilmente
una
in
buon
reazione
LE
effetti
gli
contro
quando
l'astinenza
non
se
che
sicuri
che
di
che
offeso
non
ne
spirito»,
di
v'
Ebbene,
che
di
e
d'
nel
cencioso
strascica
bene
simili
tanto
alla
fame
tale
è
suoi
denti
delle
lastra
che
divorare.
Altro
Escluso
fra
che
dunque
Lazzaro,
si pensa
si crede
quattro
ai
parlante
per
dalle
Signore
dei
il
ha
la
del
le
quali
sue
fauci
vegetariane
poverello
ragion
di
che
Epuloni
che
il
del
Ma
ha
per
costui
carne
da
!
ai
il
povero
ricchi
vegetarianismo
abbiano
accosto
bestemmia
una
Signore,
contrasto
sta
i suoi
spalancate
non
e
il bianco
vedere
fiato grosso,
che
del
gobbo
suo
carnivoro
suoi
ventre
dimani
uscir
mina
se-
voracità
passando
dietro
ghiglia
fan-
botteghe
quattro punti cardinali.
volentieri
ricchi
ed
allora
il
dentro
e
del
divoreranno
potete
società
il
che
j)otete sentire
ira
si propaga
il ritratto
e
Voi
di
delle
tutta
vetrine,
le
vetrine,
in
conversa
ha
delle
lustrano
scalcagnate,
che
luccicare
veri
po-
il povero
una
i brandelli
dell'occhio
dissimili.
i
Signore,
poverello
vestito,ed
lungo
troppo,
qualcuno
cittadine
le vie
deretano
commestibile
tanto
dei
? Il
coda
da
vetrine
le
e
,
suo
suo
nella
ei
storto
il
star
Beati
«
del
le vie
per
scarpe
sue
come
ventre
suo
le
ha
cosa
il motto:
festive, quando
dal
fango
quella
poverello
va
commestibile
dietro
'uci
ne
possiamo
affatto.
il
pioviggine
bene
ogni
e
stione
indige-
una
inventato
aveva
se
temperanza
di
cosa,
di
Così
certamente
notti
prime
scorse
chi
fu
imnaginate
Lazzaro,
una
da
o
nulla.
ne
nivori;
car-
igiene universale,
postumo
contro
ha
spirito non
I'
la
tanto
e
particolare igiene.
una
si fa
questo
che
per
pentimento
si combatte
chi
da
o
il
pii
tanto
si dimostri
raccomanda
essa
non
ha
Quando
questi giorni
appunto
che
sono
di
93
LATTl.GHE
PALLIDK
sia
loni,
Epunato
mente
carnal-
troppo
banchettato.
Prima
delle
società
vegetariane
vi
sarebbe
un
altro
94
LK
espediente
che
Ma
un'
spartire
appunto
inzacchera
nei
sfamare
un
povero
indigestione
razza
con
Sarai
le
i
indigestioni
pasti
carnali
rigagnoli
di
col
delle
carni
cellate
ma-
zaro
Laz-
jiovero
vie
le
furie
della
quotidiana.
fame
sue
combattere
per
:
LATTUGHK
PALLIDE
1'
grande
e
dopo
Lazzaro,
pensa
!
puah
come
si
possa
astinenza.
e
farai
molto
parlare
di
Invece,
te.
prendi
salvar
la
DI
PACE.
inglese
e
TRIBUNALI
È
una
di
suicidio.
di
più
anni
gli
in
questo
fatto
Booth,
quel
il
bureau
»
il
levarsi
oflBciale
n'
in
farà
di
da
una
armi,
la
tale
entra
accoglie
che
e' è
Un
di
forse
e
da
di
da
è
»
ce
noi)
il
di
ne
di
sarà
disperata
di
vi trova
guai
ora
sarà
e
dotta
e
scampo,
fin
sempre
quale
psicologia
suoi
via
stato
così
consiglio
proposito
de'
una
un
tere
combat-
altro,
un
confessione
psicologia
un'altra
per
lui
di
il
general
anzi
»,
appunto
col
o
di
dere.
provve-
a
club
«
«bureau»
bureau
anche
»
e
per
aflfari; ma
psicologia:
parte,
la
ancora
«
Army
un
motivo
il
mosso
consolazione
nel
un
per
Salvation
è
munque
Co-
Italia.
in
ha
scopo
aumenta
riconoscimento
il
fondato
Le
che
proseliti
ha
cui
mondo
un'istituzione
«
il
Londra,
Allora
sempre
suicidi
anche
nali
gior-
contro
inasprisce
de'
numero
tristissimo
Booth
salvo.
esce
sì.
i
istituzione
s'
vita
pieni
son
ne
una
credo
paese,
della
general
dimostra
gli
e
medesimo
il
e
dubbio
senza
Un
dal
la
Inghilterra
suicidio.
illuminato.
un
ogni
di
tratta
moderno
mondo
nel
E
Si
Manifestamente
in
«
giorni.
questi
il
tutti
istituzione
nuova
qui
(e
uno
zione
un'istitumortuaria
di
tutte
96
TRIBUNALI
quelle riflessioni
ha
capo! C
Da
alla
basta
detto
è
general
Booth
genere:
l'avvocato
morte.
e
Ho
—
come
—
andare
può
avendo
causa,
ma
guadagnerà
vale
ci
vinse
».
Passato
piti.Anche
il
Qui
protragga.
general Booth,
E
«
:
Tutto
è
donna
risiede, l'abbia
il valore
o
della
lo
ha
la
tesco
dan-
verso
fu
punto
il
quel
si suicida
non
punto, oltre
suo
la
discussione
l'abbia
non
si
il
pensato
istituzione:
sua
su
gli restano
stesso
un
che
dunque
sta
avvocato
volte
il suicida
:
per
partita ; perderà
solo
quel punto,
la morte
quale sfugge.
accade,
novantanove
la
e
la discussione
che
i suicidi
per
queste
queste
per
quei quattro giorni che
gl'innamorati
per
torto
nuovo
propria
per
protratta, 1'
vincerà
torto
d'esistenza; perchè
che
avrà
ranze
spe-
del
di
sua
questo
se
discussione
morte
ma
della
comprendono
le
—
immaginino
avvocati
l'avvocato
e
dire:
e
londinese
»
fare, figlio mio,
lo
lettori
cento,
che
fra due
si
uccidermi, signor mio,
della
propria
sua
bureau
«
lungo. Ebbene,
fatto
solo
questo
della
in
quel
vita
Non
I
ragioni.
queste
di
—
di
che
uomo
tutte
lettori
I
—
dibattito
della
ragioni.
queste
avanti.
un
deciso
un
dopo
speranza
nell'interno
discussioni
le
una
tiriamo
e
indurre
può
esistenza,a riprendersi
sua
sempre
perdute,
si
quali
le
per
PACE
DI
far
varcare
quel punto.
Certo
accorto,
il
quando,
passibile di
e
Noi,
le
a
ha
nostre
che
non
motivo.
e
Salvation
«
ha
esempio,
per
eccezioni
che
il
suo
dichiarato
uccidersi
cui
quelli per
apriremo
Suicida
salvato;
per
è
mai
caro
la
amore,
suicida
per
regola
come
bureau
nient'
dia
»
affatto
sì
non
solazioni
con-
denari.
—
anglo-sassone, apriamo
dalle
uno
per
il
s'è mostrato
»
posto
franchezza
con
(ogni giorno
porte
Army
«
consigliilluminati,ma
quanti vogliono
a
della
generale
10
alle
dei
tanti
vivere;
borsa
a
vieni
da
malattia
nessuno
e
trari
con-
sappia
jier
e
mezzo)
motivi
si
ma
noi
17
sarai
bene
nessun
lato
conso-
inguaribile, vieni
da
TRIBUNALI
noi
sarai
e
consolato,
finanziarii,vieni
le tue
assestare
per
deve
del
mai
risonare
bureau
«
macchia
:
così:
bureau
«
sappia
dei
de'
la
bene.
nelle
di
variato
alquanto
la vita
tua
quarti
della
popolazione
o
intensiva
stanze
di
e
micamente
tragicomenti
Altri-
mia!
Londra
di
in
suicidio
del
non
strada
si convertirebbe
il suicidio
la cultura
Cioè,
—
suicidi
borsa
denaro
il
malandrini
vita,
dissesti
per
tranne
la
contro
per
»
Si
labbra
o
o
tre
»
tutto,
finanze.
borsa
la
per
avrai
il dilemma
»
o
e
sulle
97
PACE
guarito; suicida
non
se
noi
da
DI
il
un
reau
bu-
«
scopo
di
av^viso
in
a
lucro.
Eppure,
contrario, i
suicidi
del
Booth
general
agisce
Salvation
«
donne.
Army
Le
scrive
Se
nel
a
di
mi
riposo :
Dalla
ogni
esercizio
di
e
i
di
più
i suicidi
per
che
il
Dopo
più
teoria
:
denaro
darò.
molti
—
:
è
la teoria
loro
da'
quel
Un
tale
mesi
vado
—
di
secondo
Ma,
ad
accorrere
finanziarii.
»
di
ultima
«
e
del
bureau
»
si presenta
rubando
Il colonnello
Non
si
che
al
ha
»
vogliono
di
una
diventa
detto
colonnello
al mio
e
—
la
per
:
—
loro
po'
un
gli
e
padrone
gli risponde :
dere
persua-
speranza
estrarre
già
sorta
fatto
è
non
e
un
dicevamo,
come
sono,
è
speranza
sperati,
di-
già pubblicate,
le relazioni
bureau
di
e
ogni
per
e' è sempre
«
riesce
disperazioni, e
general Booth
quel
mani,
sta-
momento
un
miserabili
di
miserie
tale
di
due
non
le
Un
il colonnello
sera
continuo
lettere.
delle
E
».
alla
le speranze,
tutte
le
della
colonnella
una
psicologia applicata
numerosi
bureau
colonnello
un
con
morto
di
caratteri.
la
suicidarmi.
di
dissesti
«
giorni :
mattina
sorta
continuo
animi
sarò
appello
nuovo
origine pecuniaria.
gli uomini,
passaggio
un
di
rispondete prima
pomeriggio
di
di
varii
s' intrecciano
non
rispondere.
loro.
da
al
accorrono
quelli
sono
ogni
ostante
non
più
riceve
»
visite
«
:
che
,
L'istituzione
ciò,
ostante
non
Non
dice
:
di
ne
—
Da
perciò voglio
Nient' affatto !
7
98
TIUBUXAM
Va'
gli
Così
dal
il salario
aumenta
proprie finanze,
è
del
Certo
sappiano
è
vado
in
del
nuovo
partitauna
più
per
W.
»
rafforzamento
del
della
energicamente
le
per
bilancio
della
costante
di
e' è
;
il
2°,
Ebbene,
parentela
del
general
un
piccolo
tribunale
intime.
Che
cosa
alle
della
ingiunzioni
stretta
non
la
tra
Booth.
conferenza.
di guerra
tra
interporre
due
fra
l'uomo
e
loro ? Un
ofiftciali distributori
:
l'avvocato
le
la
Un
anche
terzo
di
della
dell'
dello
Che
consolazioni
altrui,come
e
e
ultima
ed
nazioni
è
specie
si vuole
bureau
di
le
bunale,
tri-
un
una
cosa
«
ma
private
pacifico,
terzo
per
Stead
quest'
due
fra
Aja
vista,
guerre
pacifico, un
vita
dei
dato
aver
prima
vita.
un
politica
una
il suicidio
propria
di
boicottaggio
anche
interporre
E
di
senza
a
dei
occuparsi più
proposta
per
scrittore
Lo
dell' Aja, proponendo
armi
Perchè
dell' Aja
si vuole
il
e
guerra
la. fondazione
pare
è
direttori
a
conferenza
quali si vogliono combattere?
una
ai
3°,
sede
confronto,
la
lanciato
1°,
curiosa.
suicidio
contro
proseguimento
ricorsi
dabbene.
senza
tribunale
:
il suicidio.
,
Aja.
cordiale; »
fossero
guerra.
l'impresa
è
il
invito
del
e
mentare
fo-
un
Londra,
dell'
un
nazioni
entente
«
alle
una
varie
ha
mondo
pace
pace
belligeranti che
la
d'anno,
Capo
per
».
dipendono,
tanto
contro
tribunale
sia
quali
stessa
proposta
del
principali giornali
evitare
dalla
»
Army
coincidenza
una
club
«
filantropia,una
Stead,
ascolto
ad
giorni e
o
i
la
per
combattere
proposta di consimile, sebbene
vasta
il
bureau
«
che
le
assestare
non
padroni
essere
stessi
questo
coloro
pensando
questi
ad
Salvation
«
ijari se
che
ci possano
come
della
piuttosto
imprudente
Comunque,
Proprio
del
il furto
appunto
restituzione.
propri furti, i)assando
generale
dimostrato
però
i
il i)adrone
e
nella
anche
può giungere
magari
e
istituzione
Non
si
Quel tale va,
—
agevolarlo
per
che
è dimostrato
nuova
confessa.
i)a(lronee
tuo
PACE
J)I
»
con
consigli
dicevamo
luminati
il-
più
100
TRIBUNALI
guai,
non
ne
buon
ogni
via
della
della
Ma
(Via
il
ripetergli
tuoi,
o
lo
per
tornerai
di
partito
suicida
quel
di
si
là
in
fra
«
amarti
;
basta
via
che
di
tarlo
aspet-
all'
mio,
detesti
amore
oggi,
pure
ep-
È
già
!
1'
avesse
tutto
o
ti
e
bene
ti
Tribunale
sarebbero
al
altre
altro
di
ricordarsi
partito
di
conservarsi.
si
il
buon
che
«
a
suicidati
Aja
guerreggiate
giorni
Oblia
e
tuoi,
trebbe
po-
giungerai
quali
e
quanti
Dio.
nuovo
servire
sarebbero
dell'
de'
abbastanza
il
suicida,
prima
obliare
non
dal
parole,
può
il
termine
stabiliti
Booth
non
suiciderai;
male
o
furono
In
prendere
il
preso
,
anche
il
Londra
ad
»
che
contrario
distrugge
lunghi.
pro-
—
prima
Al
Ma
bureau
ti
questo
avvocato
conservati
;
conservato
!
figlio
stesso
me
discussione
quella
certo
te
ad
distruggersi.
nato
inizi
Conservati,
—
meno
già
Era
s'
per
per
altro
si
certa
è
in
domani
conservato.
quella
secondo
:
che
quell'
e
ma
;
anclie
se
detto
morte
appena
Vittoria),
finirla
vedere
a
Ho
che
che
che
Eegina
j)er
de'
basta
di
—
propria
basta
ripensi
po'
un
scampo.
sua
altrui
vita
primo
di
PACE
deciso
lio
e
andiamo
una
avvocato
più
posso
caso
fosse
ci
DI
bureau
impedire
mai.
quelle
per
mai.
»
il
londinese
suicidio
del
di
Precisamente
guerre
quanti
come
le
quali
neral
ge-
non
il
si
PICCOLO
IL
10
sebbene
vedo,
la
NASO
che
suo
mare
di
belle
battaglie,
sole
tutta
simile
mare,
del
sogno
civiltà
Mi
lettori
e
del
progresso
più
Ad
la
e
raccontare.
Orbene,
tanquam
da
Dio,
si
all'
e
suo
so
non
di
grazia
una
abbandoni
si
quale
il
slampa
questa
esset.
non
Algesiras
,
in
Italia
ne
al
del
amore
suo
più
mondo
lo
verso
ha
ne
Avere
non
per
raccontate
una
doveva
stata
ci
agire
fa
civiltà
la
quo.
la
sono
questa
,
tante
notizia
esser
?
legge
una
presentemente
quella
noi
sappiamo
di
accorti
quanto
:
riporta
che
e
siano
Algesiras
diplomazia
esatta
di
mente
miei
tanto
la
abbandoni
si
o
Riviera,
la
zurro,
az-
il
come
nome
suo
fragori
mare
suo
azzurro
nostra
t^rra
sua
i
spiego.
proprio
nel
i
!
nella
se
progressi,
ha
amore,
è
resto
Ignoro
della
che
della
Algesiras
sogno.
11
suo
della
paesello
un
giovinetta
cielo
suo
del
specchio
a
del
specchio
a
dormono
profondità
sole
il
sotto
a
cui
tutta
Algesiras
perchè;
bella
nelle
azzurro
vedo
La
romani
padri
antichi
nostri
Tran^dueta.
Julia
chiamavano
i
dina
citta-
la
Algesìras,
lontana,
tanto
arabo-spagniiola
CLEOPATRA.
DI
per
che
certa
è
ed
difficile
102
Sì.
Ma
alla
canna
così
per
c'è
motto,
dall'altro
e
tu
aspetti qui
i centomila
a
In
tepido
si
bere
quanto
marino
di
è
callidità
è
alla
Indi
il
manto
così
anco
più che
O
—
e
tua
e
sia
Radowitz
della
civiltà
lungo,
della
il
e
trarla
così
E
plomazia
di-
la
perchè
civiltà
del
e
i miei
gresso
pro-
lettori
liberata^
prese,
sporto,
seno
in
:
indugio,
se
in
e
ti
sen
:
imprese,
piìi dubbie
questo
or
torto
e
t'apporto ;
consiglia
qual più vuoi, ti piglia.
nei
piedi
quelli
del
di
è
il progre.sso.
e
Gerusalemme
il
e
o
da
sua
Appunto
lembo
seno;
delle
pace
e
natura
della
merito
civiltà
la
Tra
la
natura
agire.
dispettoso
prima
proprio l'opposto,
il tedesco
la
la
lo
digni
or-
ragionar riprese
a
l'elezione
senz'altro
È
un
sprezzator
guerra
la
! Si rammentano
per
fenne
e
pur
mercè
canto
te
forse
convegno
ma
esset.
prima
E
insegni.
per
Perchè
non
non
sono
d'
fornisce
avremo
suo
cauta,
e
del
sua
secondo
curvollo
via
cautela
agivano
suo
del
e
mentre
e
bere.
a
ma
pace,
sviluppato
antichi
che
nel
Argante
callida
natura
diplomatici
la
ci sei
capo
esatte.
affatto.
tanquam
quelli sì
di
agire
ora
all'apice della
Nient'
tanto
e
si
sicuri,
diiMomazia
?
hanno
progresso
I
forse
conserveremo
e
dartela
lebre
ce-
cille,
imbe-
un
un
diplomazia, Algesiras
star
il
esatta, laggiù ci
ed
certe
possiamo
della
da
civiltà
la
perchè
;
centomila;
di
più
poste?
è la stessa.
dall'altro
e
ed
certa
le
secondo
capo,
anzi
propongono
alla
un
amo
uomo,
e
tutti insieme
e
quegli ordigni
notizie
poi
diplomazia
alla
di
notizia
la
demerito
per
un
cavi
la difficoltà
da
pescare,
altro
un
mese,
o
guerra
altri
che
quanto
qualche
cogli
attaccato
fornirti
per
sono,
ciascuno
a
tu
danno
ordigni
uni
distraggono gli
come
la
tali
che
oggi
CLEOPATRA
DI
NASO
telegrafi,i telefoni,i
i
clie fossero
prima
Si
l'ICCOLO
IL
Argante
mettiamo
pio" Buglione
il
suo
NASO
PICCOLO
IL
comijatriotta Révoil.
lembo
farne
e
abbottonati.
di
cosa
c'è
ne
Révoil
ordine
per
le
ombre
sulla
luoghi,
riva
adunanze,
loro
pertinacia
di
l)lomatici delle
la
loro
d'
e
si pagava
e
si facevano
mare
variare
cui
nome
sia
nei
loro
lembo
sopra
un
lunga
pezza
del
diplomazia
reso
ha
mondo
contatto
si
frustrato
contemporanea
e
è
non
sì cauta.
la
e
per
nel
bandonar
ab-
progresso
dell'
inutile
delle
Grandi
Potenze
ha
preso
contatto
per
intendersi.
aprir bocca.
l' ultima
che
pieghi
il tatto
terrestre
di
caro;
l'azzurro
Civiltà
plenipotenziarii
il tatto
sì callida
Ha
forma
sotto
di Paradiso
avuto
che
donarsi.
per
pagano
Algesiras,
cortese
fanciulla
una
nazione;
sua
tempesta, quando
la
la
una
di
o
mangiava
si ammiravano
e
con
guadagnar
si
nazioni
si ammirava
si abbandoni
L'intero
impersonate
hanno
carte,
scontenta
per
della
delle
i di-
giornali
tanto
bandierina
diplomazia contemporanea!
contatto.
tatto
cielo,e
ci
paie
e
della
di
in
la
con
telegrafare
tempo
E
tempo.
concedeva
ne
perdeva
alla
giuochi
dei
nulla
di
palazzo
d'occhio
la loro
con
dei
luce
Radovritz
e
dal
fra
E
del
li tenevan
e
le bandierine
caro,
per
altro
Algesiras
mura
corrispondenti
si
dinanzi
l'azzurro
e
così
E
ciascuno
bene,
Révoil
contentezza
perdere
per
i
e
le
e
gettavano
ridente
la
e
Potenze
Grandi
Berlino
di
lucente
lungo
e
fiatare,
ignorare,
impaziente
tempo
lungi,
mare
non
altre
inventare.
tutto
del
perchè
tepidi abbandoni.
di
passeggiavano
delle
pazienza
da
il convegno
Berlino
e
sulla
mute
e
oscuro
si poteva,
ordine
per
trattare
a
E
non
Parigi. Parigi
venivano
che
ma
pezza
rimaneva
Radowitz.
lo
^ler
lunga
costretto
perchè
e
giovinetto, loquace
nome
fu
Radowitz
di
rimasti
son
al grano,
fredde
ombre
loro
due
Révoil
abbottonati
il manto
prendersi
al grano,
venire
per
restavano
bel
venire
103
CLEOPATRA
il convegno
pensassero
apposta
le
que'
seno,
senza
di
Invece
perciò
E
erbucce
che
nn
DI
invenzione
civiltà
Caute
E
si
e
non
il
Ma
questo
della
progi-esso
caste, dice-
104
gli antichi,
vano
Perchè
il silenzio
Poi
giorni,
tant'è
Finché
ha
accadesse,
secondo
ne
saputo
che
dove
i loro
è
non
ridotti
dover
a
la
scoppiata
proprio
sbottonati
ottimiste
dal
'? 0
insieme
Berlino
né
Variazioni
Delle
stati
fatto
Berlino,
a
V
mi
ultima
sacerdoti
a
qualche
del
più
i
quali
sono
e
nel
melodramma
bocca,
quei
di
dei
un'esile
nel
cari
si
due
e
che
sono
correnti
secondo,
versa
vice-
o
da
e
Parigi
Parigi, oppure
a
insieme, oppure
proposte ?
nuove
?
libretto
che
Adalgisa,
non
e
furono
agiscono
pargoletti.
Li
mai
mi
e
menta
ram-
Norma
piacque,
di
dei
pingue
una
di
figliuoli
ci sono,
non
la
Pol-
musica, più
più
i
si
non
più
della
e
ad
di
figliuoli
sentii
Quando
fa, ciò
mese
i
Chi
Bellini.
sono
Marocchini
quattro
guerrieriromani,
dramma
e
i
esempio
dipresso
un
Pollione
e
? 0
? Partono
calzante
principio
figliuolidi
Norma
scrivo,
Révoil
proposte
più
Vincenzo
galli e
tinui,
con-
mentre
Berlino
da
zionismo
ostru-
la guerra
dal
fatto
di
rammento,
blando
e
Berlino
e
tutti
il
Da
Norma
volta
Potenze
giornale arguto,
Ma
Radowitz
oppure
variazioni
i Maroccliini.
dei
prima.
tema.
senza
nella
versi,
di-
il convegno
scoppiata
nuove
Algesiras rassomigliavano
lione
i
plenipotenziarii,
un
essere.
hanno
Parigi
quali
non
«
perchè
»,
ottimiste
e
ha
patire
e
pessimiste
e
di
Grandi
sue
di
Parigi
primo
modi
meno
corrispondente
? Ma
? E
? Berlino
le
fosse
pace
pessimiste
Parigi
né
che
saputo
sono
tutti
in centomila
I
a
darsi
potrebbe
si
diverse
nulla.
medesimi
se
caste.
plenipotenziarii perchè qualcosa
fare
continuando
pur
fosse
un
Radowitz
cose
ha
possibile accada
di
contro
non
là
et
diplomatici.
minuti,
il mondo
il motto
son
i
che
mandato
avevano
dei
Centomila
tutti
ore,
callide,caute
il tedesco
e
?
CLKOPATRA
si dice
la castità
accadde
le
DI
oggi
e
Révoil
Che
tutte
NASO
è
il francese
sbottonati.
si
PICCOLO
IL
sono
non
rammentano
Pollione
nel dramma
aprono
mai
i lettori ì
Trcolano
i
per
IL
PICCOLO
XASO
la
scena,
vanno,
figliuolidi Pollione,
ora
vengono,
la
jjer
di
ora
fra
musicali
dell'
odio, dell'amore, della
della
Stanno
per
la
loro,
per
incombe
sinistra
di
Norma:
Così
ad
Mira, Norma,
a
un
dipresso
del
di
piti prese
nella
Ma
E
i loro
a
cenci
Grandi
e
in
all'altro avrebbe
N'orma
V
nella
come
dramatis
da
personae
dalla
come
ranza
ignoquello
puerizia trasportata
cristiano.
che
a
non
quel poco
un
dei
tratto
sproloqui
tratto
un
che
non
del
edotti
le
i loro
nella
si
capo
era
né
fatto
convegno
di
costumanze
chietti
vec-
pugni
piccole
quattro
prendersi
gettavano
né
avevano
piccoli
i loro
come
;
aspetti.
diplomatici plecari
quei
a
Facevano
nuovi
assunse
barbume
incominciarono
capiva,
a
insomma
essi
Potenze
il loro
l'ostruzionismo,(prima
barbari
a
i Marocchini
Parevano
marocchina
recitavano
convegno,
monte
mano
di cantare
piincipio
ratrappiti e grumolosi
il mondo
proposte
dalla
segue.
prendersi giuoco
a
maomettane
nessuno
uccide,
senilità.
arzilli
tutto
che
li
non
petrare
per-
patria, proprio
ignoranza
una
;
presto la senilità
volpi
loro
alcune
nipotenziarii delle
al
della
possa
e
momento
un
in
incominciarono
tra
da
qui
mira
Norma
si propone
vecchietti.
Ancora
dramma
da
parevano
che
scempio
ci fossero.
non
quel
con
cari
convegno
fare
potuto
costei
Adalgisa, quando
infuria
essi si addormentano,
ma
1' altro
e
?
Pollione
tragedia
ucciderli
destra
mano
—
al
loro,
su
quale vuole
dalla
Algesiras, quei
mezzo
la
detta,
ven-
il dramma
tragico;
loro,
di
oi-a
alle bufere
mezzo
di
figliuoli
pargoletti, perchè
nella
uno
i
a
Norma,
gelosia, della
strazio
catastrofe
scena
pendono
e
lo
intorno
cari
in
madre,
sanno
sono
quei
la
ne
jjrocreare
il melodramma
e
la
e
che
: ma
guerra
lì
padre
insieme,
sempre
mano
Adalgisa,
il
105
CLEOPATRA
1)1
di
giuoco
piccolidispetti
loro
là
coda,
lingua
sulla
per
tavola
mandare
tentavano
ancora,
contro
che
se
stesso), i
civili,
ogni
mo-
lOtì
KASO
di
minacciaviino
mento
del
capitale
nella
intorno
e
PICCOLO
IL
1' aria
loro
CLEOPATRA
intraprendere
impero
riferire
per
che
comandi,
e
il loro
che
dovere
quel nonnulla
a
lumi
ricever
DI
si
non
giunsero
imperatore
al
loro
darsi
ancora,
burla
per
dettar
potesse
ratore
impe-
fatto
era
a
viaggio
nn
al
legge
convegno.
un'
infine
E
burlati
sono
delle
È
!
dal
i
burlato
Marocchini
la
? La
in
e
le
Pollione,
le
E
deve
certo
dopo
che
collina
in
e
o
famigli
riva
burlati,
e
le
ha
agito
hanno
di
e
non
cosa
è
la
Spagna
Grande
ha
Spagna
del
ma
loro
Ed
paga
ora
mare
sempre
moltissime
e
per
abitano
menano
figliuoli
burlati.
così
di lei.
e
Potenza
i
gugiarsi
tran-
Marocchini,
pagato
,
fornir
diventata
dei
presi giuoco
son
i
con
dalla
Deve
:
i
con
per
i vecchietti
diplomazia
sua
conta.
rac-
agito
ordigni
stessa
e
che
stampa
una
mai.
paradisiaca Algesiras
pitocchi.
sono
condi
ira-
vero
stampa
saperlo
della
si
certa:
la
ma
costoro
non
noto, ciascuna
nella
cai'o
a
è
la
potersi prender giuoco
è
cosa
Com'è
spese.
la
e
tanti
di
maomettane
che
da
grazia
fornita
i Marocchini
Un'altra
in
mondo,
voljn
cauta
e
se
bastoni
non
diplomazia
contradizioni
tre
di
callida
! E
volpacchiole
i Marocchini
rassegnarsi
star
loro
variazioni
la
i^rogresso
dovrà
notizie,
sui
diplomazia agisce
qual modo
? Il
dal
e
plenipotenziarii
i Marocchini
più
queste
qual modo
diplomazia
civiltà
saltellando
tutte
il tema
in
dai
burlati
sono
burlano,
non
Pollione.
sotto
Ma
e
vecchietti, non
più figliuolidi
manca
Marocchini
I
il Marocco
convegno
quattro
Orbene,
novità.
Potenze
Grandi
vanno
ne
altra
tosto
piut-
paga,
i suoi
per
le
paga
potenziari
pleni-
Marocchini, perchè
una
arzilli,essi
con
e
i loro
dapi
in
latori
bur-
festa, o
gran
donne
villa
gran
molti
e
vini
preziosi.
Ed
è
probabile
sia
questa
soltanto
la
morale
della
fa-
PICCOLE
LE
PROVE
lettori
I
da
spirito sportivo
l'Università
Ora
L'Unione
studenti
e
di
di
francesi
due
con
a
dire
anglo-sassone
e
il
il 20
Marzo
diritto
popolo
È
?
di
recarsi
la sfida
avrà
luogo
dichiarare
di
nerale
Ge-
tenzone,
una
Due
denti
stu-
discutere
a
argomento,
recarsi
dovranno
e
a
un
Parigi
francesi.
che
Parigi
a
per
eloquenza.
dato
un
inglesi
cese.
anglo-fran-
Cambridge
a
sopra
studenti
due
sfida
di
e
nuovo
all'Associazione
una
discussione
studenti
con
superfluo
un
associazione
grandiosa
Parigi
inglesi
due
discutere
È
di
dovranno
studenti
dopo
mese
iniziato
ha
mandato
ha
mata
è ani-
Cambridge
agonistico.
Cambridge
professori,
cortesi, di
armi
ed
Cambridge,
studenti
degli
di
internazionale, e precisamente
agonistico
sport
ad
di
VERITÀ.
GRANDI
l'Università
che
sanno
molto
DELLE
è stata
il 20
su
questo
una
guerra
accettata,
Febbraio
tema:
«
a
la tenzone
Cambridge
ha
Governo
Un
il
senza
e
del
consenso
».
superfluo
di
e
gravido
e
immaginabili
far
notare
ai lettori
controversie.
di
intendere
quanto
Implica
le
tutti
relazioni
il tema
i
modi
fra
sia
grave
possibili
Govei-no
e
PROVE
PICCOLE
LK
popolo, implica
scienza
la
che
passati, non
109
politica,tutta
tempi presenti,
avvenire.
degli
sociologia, la quale politica, la quale
sono,
come
tutti
d'ora
storico, l'umore
popolo,
e
di
modo
in
ora
inglesi
verranno
a
Cambridge
i
Francesi,
Intanto
quanto
decretare
giorni,
Francia,
Fi-ancia
e
ha
«
che
sport
foot-ball
È
ben
altra
E
così.
di
paese.
cittadini
quattro
sono,
Longa
esempio
sono
del
cosa
«
questi
quenza
dell'eloManica
dalla
noi
con
tennis
e
»
in
del
cosi
due
diversi
dire
Roma
in
?, i
ha
smodato
lo
per
generale,
patrie dietro
paesi. Queste
minuti
i
suoi
le gare
golari
sin-
gare
piaceri
ancora
il
ovunque
del
triottism
pa-
Grazi
e
Curiazi.
i duelli
di
così
sempre
di due
nazioni.
i suoi
Precisamente
un
là
battuto.
com-
di
uno
»
gareggiare
duro
zione
Associa-
sua
primato
Di
soltanto
è
ma
debbo
come
delle
Alba
Vi
è
non
patriottismo francese,
è
incomincia
abbiano
che
il
davvero.
sia
vinceranno
della
Figaro
«
avuto
sempre
quanto
è
il
tanto
ancora,
gli Inglesi.
campioni
diceva
glio
me-
vinceranno
giornali
suoi
scusso
di-
nulla, o
i Francesi
per
dire,
a
».
sempre
mondo
meglio
vinceranno
ai
cederà
lo
non
esperimenteranno
uno
0
degli studenti, prima
La
la
vittoria
di
capo
sia
molto
Cambridge
a
dei
bocca
per
la
Generale
Parigi,
a
gli Inglesi
per
Parigi
questo:
i Francesi.
Parigi
a
e
—
di
capo
Vale
aver
il
che
popolo
è in Francia.
a
ciascun
di
e
francesi, dopo
quarto
nessuno
Governo
verranno
non
di
testa
fra
che
stesso
studenti
e
a
gli Inglesi, e
a
lo
tenzonato,
e
la
per
le relazioni
Inghilterra
le istituzioni
climatico,
scienza
il
secondo
cangianti
passare
intendere
studenti
già
sappiamo,
può
non
che
non
quale
La
dini,
citta-
dei
diritti
dei
degli uomini,
degli Stati, dei
diritti
dei
dei
diritti
dei
la
sociologia, tutta
la
tutta
VERITÀ
GRANDI
DELLE
internazionali.
questi giorni
nella
Ne
lunga
abbiamo
vertenza
avuto
fra
un
110
celebre
quella
patriottismi, memori
l'esperienza
ed
io, quando
ed
uno
che
stanno
due
signori
che
in
di
data
il
è
la
fatto
un
della
esempio,
ma
non
vi
vocabolo
farà
e
ci
renderà
Il curioso
deliberato
è
il motivo
di
di
vecchia
che
due
sarà
sempre
vani
i loro
di
loro
sempre
la
questo:
su
medesima
lo
non
di
giusto
d'armi
faranno
contro
uno
ci
?,
vuole,
con
armi
sa
musica,
ciò che
che
ciò
i maestri
metterà
loro
non
è
ruggine
dello
hanno
vi
non
tutto, i lettori
il motto
professionismo
questa
le
diavolo
averlo
la
sforzi.
vertenza
data,
il
professori
un
di
pare
comunemente
impugnare
per
prima
mi
di
mente
probabil-
catastrofe.
violino
suo
voi
musica;
battersi, e
della
ruggine. È
col
ciò
che
senza
e
Ecco
—
troveranno
professore
un
latina)
tutta
letteratura, chi
fa
violino,
mai
e
soppressione
;
italiano
uno
modo
è questo:
letteratura
sere
es-
fauno,
consuetudine:
dramma
ciò
si
non
quasi
nessun
atto
della
appunto
possibile. Già
ma
la
quattro
a
l'altro,ma
coda
di
chiamate
diavolo
ormai
in
che
le due
così, perchè
famosi,
per
di
curioso
professionismo
rovina
è
piccolo
motivo
è
cosa
per
il
il
letta,
Bar-
potevano
dico
E
maestri
l'ultimo
senza
di
fìssi sopra
quelli che
probabilmente
cercato
trovato
affatto.
cavalleria
I due
d'intrecciarsi.
sono
un
francese.
gli occhi
e
due
lettori
e
accorgersene,
battersi, esclamo
per
ho
cosa,
di
(la
l'imarrà
una
celebri
jiarteggiato
all'altro
istruisce
battersi, ecco
di
Ed
ci
leggo
francese
modo
senza
momento
un
i duelli
generale
il maestro
lungamente
da
che
in
soluzione
senza
loro, giornali
per
procinto d'incontrarsi
in
Né
tutti
ancora,
tenuto
illustri
lame
francese,
maestro
rimasta
sia
vertenza
parteggiato
hanno
hanno
celebre
un
italiano, e
il maestro
francesi,
e
VERITÀ
noi, giornfilie lettori,abbiamo
Tutti
cruenta.
GRANDI
DELLE
italiano
maestro
quantunque
per
PROVE
PICCOLE
LE
mai
è
lo
il
dubbio
alcun
notato,
avranno
del
è sempre
spettro di
cuore
giorno
una
Cesare
avanti
vecchia
testé
esumato:
Ci
—
quasi
ha
futuri.
d'armi
di
mari,
hanno
in
l'agone
della
dall'America
da
questo
di
che
le
si
nulla,
di
la
il
ma
che
armi.
E
il
a
cui
egli
è
violino
te
la
telegrammi,
possibile
più
i
che
si
due
bel
con
messi
sono
armi,
farà
per
non
È
fa
tanto
è
prova
la
non
per
dare
che
disinvoltura
un'
si
jirofessa.Il
esso
la
la
speciale
sua
letteratura,
musica
alla
ciò
tutte
abilità
basta
riflettere
perfetta, è
professione, quanto
di
premuroso
perfettamente.
se
a
dare
te
a
una
testabil
decide
uc-
che
fetta
per-
perfettamente. Ora,
cosa
fare
per
egli
una
Sutner,
baronessa
medesimo
il
il
Così
dimostrai*e
il
professore
della
godimento
godimento
di dare
capace
le
più raccapricciantidifficoltà
superare
il
quella data
è
di
il
il professionism
un'espressione
con
di
di farla
suona
dirla
comprendere
esercita
ma
una
uccide
uccide
piacere
come
abile
ha
,
per
di
professionismo
musica,
grammi,
tele-
menti
smarri-
si dice
che
cosa
musica
professionismo.
scienza
di
la
letteratura
della
delle
che
di
sapere
cavalleria,
professionismo
della
professionismo
di
di
uccide
quale
professionismo
cosa
è
espletata, come
gesta
di
cavallei'ia.
appunto
psicologia
cos'è
di
e
E
—
tale
e
bito
su-
e
?
Perchè
le
a
dente
conten-
europeo
non
finalmente
America,
primo
equivoci,
che
trarsi.
incon-
il momento.
lettere
tanto
avere
loi'o
l'altro fuori
Perchè
di
padrini, di
veniamo
e
in
scambio
uno
complicano
la
neologismo,
il
di
equivoci,
è
sono,
monti
per
è
porto
un
Ci
—
notato,
varcare
il
punto
in
incomincia
maestri, prima
l'un
certo
un
di
anni
gli
avranno
solito
di
d'armi
per
continente
a
lettere, di padrini,
cose
accada
bisogno
secondo:
punto
di
sempre
approda
al
sé
a
111
maestro
i lettori lo
vertenza
Ad
Europa.
telegrata
dinanzi
continente
da
passare
L'origine
—
questo
anche
ed
poi,
E
Un
Filipiii.
a
Filippi
una
VERITÀ
GRANDI
DELLE
livediemo
sempre
i maestri
e
PI50VE
PICCOLE
LE
con
la
sima
mas-
tee-
112
PICCOLE
LE
niche
e
giunto
a
guisa
della
sei
mettete
consumati
vedrete
che
cogliersi di
modo
che
scontro
non
riescirà
armato,
per
anzi
al
luogo
per
c'è
ma
la
ma
Eppure,
visto
ciò
che
che
si è
esatto
reso
noi,
dalla
agito,
e
là
questo
me
che
Alpi
tutte
francese
il maestro
i torti
sono
è
le
ci
né
di noi
positivo
che
per
del
ha
edotti
di sangue
cellona
Bar-
tra
cose
ciascuno
stessa
tutte
ha
ha
agire come
avuto
maestro
abbiamo
italiano
tutti i torti. Alla
stati
La
certamente
per
maestro
ragioni
francese
mai.
avesse
passate le
scrivo, il
sica,
mu-
cese,
italo-fran-
nostro
Nessuno
sian
come
noi
vertenza
di sangue
sparsa.
ma
parte
sua
tutti
goccia
del
conto
il maestro
dalle
e
né
quasi
non
la
poi
e
argomento,
l'ultima
per
stata
compreso
nostro
lità
possibi-
ancora
qui.
l'esperienza del passato
Parigi;
avuto
di
accaduto
sarebbe
e
di
è
probabilmente
straniero
al
tornare
sco
cavallere-
cavalleresco
c'è
non
una
per
partita d'armi,
c'è
musicale
il
palesati
il codice
la virtuosità
è tutta
ceduto
le trattative
codice
i virtuosi
ha
sionisti,
profes-
si sarebbero
la
lo
lo scontro
Il genere
Prima
di
perchè
sei valenti
naturalmente
a
d'accordo, e
dubbio
professori di
per
scienza
sopratutto
siccome
professionismo
ostante
non
i
musica
per
mai
alcun
mente
fatal-
gli altri,
con
E
di loro
questa.
Prima
jisicologiadel
uni
gli
ma
contendenti;
stessa
cavalleresca, quando
per
quasi mai.
loro
genere.
spada;
soppressa
essa,
della
Due
padrini, i
inesorabilmente,
addimostrarsi
del
stessa
cavalleresco,
fra due
armato
sia
egli
Nella
codice
di mettersi
volevano
l'azione
poi
del
senza
precedono
quelle hanno
quattro
forza, sfumerà.
di
trar
partita d'armi
e
loro
professori
nel
e
fallo
professionismo.
mirabili
primi
scienza
volevano
prima
ma
suo.
saranno
in
quando
affar
scontro
continuo
E
più
raffinatezze
valentuomini
armato,
due
nella
uno
dalle
è
non
quasi sempre
tratti
violino.
del
e
uomini,
si prepara
come
i sei
musica
VERITÀ
GRANDI
PELLE
tanto, la musica
quali siano
del
PKOVE
guisa,
le
italiano.
gioni,
ra-
Per
riCCOLE
I K
in
convinceisene,
come
si
alla
fa,
le
per
clie davvero
E
dicono
poi
che
tutto
ha
dovrebbe
non
:
modi
e
mille
l)iccolie grandi
forza
e
vi
è
o
tirano
da
?
1' altro
tutti
giuochi
di
è
al
primo
scacchi
di
mi
simamente
persona
corse
podismo,
di
entreranno
di
delle
Francia
in
nuovo
loro
esercitare
uomini
due
in
che
uomini
è
fondo
al
volta
amor
i Francesi
il nostro
cui
sui
si
mento
senti-
giuochi
Parigi.
e
si è
come
questo
di
visto,
e
senso,
perchè
eloquenza
nelle
,
lotta, nel
tia
valen-
il nostro
a
studenti.
automobilistiche
nella
Che
atta
hanno
la
a
Perchè
corse
«foot-ball»,
per
e
ventato
in-
loro
venzione
in-
tare
conten-
le quali
l'Inghilterra,
gara
quattro loro
smo
patriotti-
una
due
meno
alla
,
quanto
in
il
da
quei
e
felici
più
di
,
Roma
Cambridge,
pare
la
fra
ogni sorta,
esercizii
dì
scacchiere
uno
il
,
Italiani
j)iìio
,
moderna
internazionali.
di
noi
tutti
di
mare
gare
uno
francese
giungeremo
Noi
studenti
tanto
se
per
esercitare
impossessato
di
,
partita a
nelle
si è
Eijpure,
sentiamo
cuore
qualcosa
in
e
da
vita
i)er
individuale,
patriottico sopra
Gli
terra
umano
appare
,
secondo.
una
moda
:
manife-
per
sentimento
invece
in
argomento
proj)rio attaccarsi
al
di
corse
,
sciabola
di
una
esiste.
agonistico.La
messi
inettitudine
una
triottis
pa-
sarebbe
più individuale, di più dipendente
di
italiano, e
nostro
li ha
fatto
ha
ne
grande
un
occasioni
che
e
il sentimento
Di
agilit.à.
di
e
duello
un
come
quell' altro
di
agonostico degli uomini
sentimento
è
non
le
tutte
cerca
esistere
sempre
vi
occasioni,
,
e
tismo
patriot-
sarebbe
patriottismo
festarsi,in compagnia
che
di Parigi,
si facesse.
clie il
esiste
Tanto
giornali
! Piccolo
che
guisa
grandi
113
contrario, in Italia, basta
Patriottismo
stessa
i
leggere
piccole occasioni, come
le
per
guerra
del
giornali italiani.
i
non
basta
Francia,
VERITÀ
GRANDI
DKLI.E
convincersi
per
leggere
che
PUOVK
i)ros-
di discussione
nel
per
«tennis»,
mare
oixlinario
nel
,
è
ma-
8
114
l'ICCOLK
ÌAÙ
uifesto
chi
perde
del
popolo,
contrario,
è
non
e
facile
e
di
francesi
misura
la
la
quale
il
senza
gli
di
volta
consenso
il
sostenere
uni
questa
una
che
sostenere
i)otranno
o
lettuale,
intel-
spoit
nuovo
guerra
valentia
prender
nel
potranno
una
maggior
i)arole
Ma
inglesi
studenti
VKiaTÀ
(iUANOI
vince.
muovere
gli
con
J)KLLK
studenti
può
Governo
clii
e
Gli
no.
un
PKOVK
o
gli
valentia
deve
altri.
di
jirovarsi
Ma
cetti
con-
a
,
Cambridge
vincerà
E,
e
a
come
Cambridge.
volta
una
Cambridge
si
è
a
e
già
Parigi.
Parigi
visto,
Parigi
a
Per
lo
Cambridge
meno
Parigi.
ha
ormai
vinto
anche
a
VOCE
LA
Nella
Kussia
di
La
d'
di
voce
amore
delle
xli
forze
s'è
lo
le
con
di
dal
Shakespeare,
commozione
Per
Perchè
Tolstoi
egli
l'eflfetto
Ma
dopo
far
statue
la
se
di
delle
prende
il
furore
si
magnifico,
ricco
sforzo
è
Shakespeare
tombe
il
tenendosi
il
per
Se
il
la
pathos
col
sua
cora
an-
sforza
gigante
d'
una
nullo.
di
Tolstoi
Lear
e
di
medicee
soprattutto
e
Shakespeare.
tempo
rileggere
assomiglia
stranamente
corruccio,
meno
gere,
distrug-
eterna
dello
letto
aver
di
le
umanità
stesso
se
per
rivedere
a
il
di
di
che
nel
l'amore
del-
servizio
al
contro
fisso
voce
una
tentato
gigantesco
dell'
cuore
mia,
potuto
andare
quale
è
tanto
radici
sue
eroica.
parte
ho
non
dell'uomo
estreme
sradicare
e
ultimamente
scagliato
spettacolo
Tolstoi.
parole
essa
poste
a
Alludo
rivoluzione
anch'
è
ronata
co-
Bibbia.
della
Sinai
sulla
realtà
aggredito
tanto
aver
dice
distruttive
e
pace.
il
come
in
ma
solitaria
montagna
nna
montagna
pace,
della
Tolstoi
E
saette
aggressive
e
Dopo
di
e
quella
e
c'è
sanguigna
lampi
TEMPESTE.
DELLE
He
età,
tragico,
di
chelangelo
Mi-
Lear
al
la
tura,
sta-
perchè
118
liA
anclie
Tolstoi
è
lettori
ricordare
insieme
può
sciocco
ne
di
o
! In
delude
delle
nella
che
il contrario
andrà
della
a
che
in
E
delle
tenerezza
fiducia
volta
una
essa,
dinanzi
metà
sai'à
dire
di
efficace
noti
che
essere
ciò
è
sin
che
è
vero
della
di
del
che
questa
tragedia,
dolore
dolore
suo
il
non
quale
Che
col
tempesta
è
si é
se
furore
la
non
scatenato
la
quale si
nota
giorno
un
cure
e
del
? E
si
vecchio
immenso
suo
un
dei
potuto
di Lear
ad
del
eroe
rore
fu-
confonderà
momento
della
poca
incomincia
anche
certo
un
la
sue
del
Lear
scena
di fare
avrebbe
voce
più
naturale
sé
se
fondamentale
lo
orgoglio
di
il furore
la
fatto
di
i"ur
che
cosa
si manterrà:
ad
è
delle
e
dal
carichi
dire
a
cuore
prima
che
un
che
furore
sempre
fondo
naturale
carattere
un
anche
dentro
Lear
Cordelia
ami
Cordelia,
accendere
dalla
tragico, l'eroe
il furore
qui in
sposo.
per
testimonii
stabilito
suo
immenso
un
sicché
dolore,
lo
per
il fui-ore
spesso
del
la naturalezza
dipende
lo
risposta, fino
doveri
è
ha
prendon
Tutto
a
a
sorelle, è
suoi
re;
che
sua
nozze,
più
quanto
quali
irai)orta che
essa
è
desimarsi
i)uò imme-
non
vedete
non
scacciarla;
e
i
e
clie
scena
figliuole?
figliuole.C
ferito.
paterno
quella
Ma
tatore
spet-
vecchio
lui,
con
spettatore
».
lo
o
parole delle cattive
personaggi
perclìè
sua
aitile due
dei
alle
egli s'infuria
che
l'occasione
quanto
per
sempre
lo
o
innaturale
creda
non
re,
alle
vissuto
il lettore
scena
Vogliono
Il lettore
«
un
credere
sentimenti
Shakespeare
creda
1
Tolstoi
jìer afferrar
me
che
hanno
che
quella
a
russe.
gliuole
fi-
ingrate
figliuolaprediletta,maledirla
coi
parte
genti
di
scrivere:
con
ammettere
sua
consegue
sue
?
egli sia, possa
alla
dalle
le
:
con
Lear
figliuolele quali
credere
anni
Shakespeare
il Ee
non
e
suoi
incomincia
Tolstoi
TKMl'ESTE
abbandonato
conoscono
sfogliarlo ancora
di
DKLLE
stato
estremi
negli
I
VOCK
tempesta.
Tanto
nel
centro
del
furore
scatena
più
nell'anima
alta
del
re.
E
la
LA
\ UCE
UKI.LK
giandt'zza (li Shakespeare
ad
passioni
umane
di
rappresentate
esser
crescendo
un
del
scena
il
di
atto
culmine
suo
un
fra
Gloucester
nel
i"asso
umani
ed
nel
i^unto di
del
sole
Non
modo
dalle
tragedia
stessa
Ho
già
stoi
mi
ma
anche
le
perchè
minore
detto
abbia
il
capaci
sublime,
animati
vastità
in
del
esso
rivedere
è
da
mondo
del
propria
Shakespeare
di Tol-
al
al
dorso
sulle
alla
,
diventano
ma
chiudete
Se
le forze
è
così,
un
s'è congiunta
dojjo
gli occhi,
più vaste,
ingigantiscono, tutte
sublime
soltanto
voi
se
Si
essi
sono
questo
È
non
guisa.
f E
l'immensità
dorso
di
montagne
appare?
(Homo.
dici
Me-
accaduto,
due
Giorno
esso
del
è
st"?ssa
terribile,a
dove
quella vista
m'
Lear,
de'
Shakespeare
del
statua
il campo
uu
di
operi
\imano
il JRe
mausoleo
Questo
come
terribile, quando
onnipotenza. È
stati
sono
eppure
gitata
esa-
l'atmosfera
nel
fi'atello
della
dinanzi
tremeranno
dorso,
il
in
spiegarle
rileggere
a
Firenze
dinanzi
tremare
di buono.
1' atmosfera
qui
dillo
soltanto
un
genio
ecclissi
è crudelmente
essere
Michelangelo.
i lettori
di
Di
lettura
a
Volli
statura.
nulla
animi
proprio
ultime
possa
stessa
ad
non
rivedere
volli
ricordano
coli'
di
tombe
inaccessibili
la
rivedere
a
scena
li cogliamo
Queste
E
»
umana.
come
spinto
nella
cosmici
»
I Infuriatev
!
gli spiritidegli
"(
O
«
scoppino
cui
natura
incomincia
atto.
scatenatevi
naturale
conseguenze.
sconvolto
della
del
loro
prima
detto,
terzo
presagiscono
saggezza
nell'altro,la
o
mondo
la
ci
non
dalla
guance
insieme.
luna
che
ostante
un
elementi
mescolarsi
della
e
in
è anche
abbiamo
del
le
degne
Lear
precisamente
e
levare
faccia
II He
cateratte,
Edmondo,
le
come
vostre
atto,
nel
incomincia
scena
(^
primo
quelli degli
e
le
! Bufere
soffiate
c"è
Questa
che
che
tempeste.
seconda
fate
e
si alto
raggiunge,
e
nella
soffiate
venti,
dalle
tempesta.
primo
qui appunto:
sta
grado
un
lUt
TKMl'KMK
tutte
che
le
si
essere
tutte
cose
muovono
le
che
120
sulla
sua
agli
occhi
è
dorso
un
1'
ad
Dimandatelo
alla
operano
di
fare
di
dalla
posta
è
della
natura,
non
può
vuol
del
nessun
uomo
Giunge
a
colui
il
un
uomo,
un
esemplare
allora
ha
dare
di
quel
a
la
per
suscitarvi
in
del
ha
nell' attimo
Così
e
è
è
un
altre
se
Lear.
Shakespeare
padre
scacciato
la
creare
ma
di
uomo
e
l'arte
che
quel
di
in
entra
in
attimo
quel
tatto
con-
cui
compcmgono,
ne
il dorso
si sente
stessa
anche
il frammento
fulminea
di
per
è
d'ogni
fare
l'anima
cui
nel-
e
abbozzo
misterioso
visione
in
uomo
potuto,
voluto
potere
si rompono
ogni
Giorno
dolore
sarebbe
stessa
cattivo
un
fatto
nare.
immagi-
1' artista
l'istinto di
la
Nell'attimo
il terribile.
suo
è
di
e
avrebbe
natura
ha
nemmeno
Perchè
non
dal
nasce
mondo,
il He
quel
natura
voce
medesimo
se
furore
fare
uomo
ha
dare
questa
la natura
di
la
dalle
deve
di
e
di
cui
a
Ogni
Ei
Ma
potrebbe
sforzo.
che
scacciato
bene.
dolore.
forza
Il dorso
proporzioni
balena
è
ciò
umano.
increato.
le
proporzione
una
medesimo
curata
l'arte
che
frammento
tutte
l'istinto
figliuolealle quali
tal
suo
mentre
con
due
e
ordinario, perchè quando
se
sue
una
fare.
il terribile
mondo
in
quel grado
voluto
mondo
sì. E
del
al
e
ordinario
fa
quale
ha
così
a
si fosse
se
non
un
lui
dalle
il massimo
uomo
di
di
scacciato
pervenuta,
fatto
ha
concepisce
bene, giunge
quale
Tutti
hanno
padre
un
quella dell'uomo
esser
padre
due
serbando
ma
rappresentare
furore
Shakespeare
un
Michelangelo
a
risposta.
e
?
Perchè
dimandatelo
txitti
nonnulla
un
natura.
al
voce
sarà
e
tetegli
Met-
naturale.
naturale.
la stessa
figliuolealle quali
una
dinanzi
avete
dorso
un
atletico
guisa. Cioè,
stessa
Shakespeare
sue
è
dorso
un
Voi
creazione.
più
uomo
avrete
e
più
veementi.
Shakespeare,
a
perchè,
questo
più
umano,
ma
esso:
TKMPESTE
della
anniento
uu
accanto
dinanzi
DELLK
si fanno
faccia,
Eppure,
1'
VOCK
I.A
voce
del
il
Giorno,
potere di
degli eie-
LA
nienti
scatenati,
nel
terra
talché
si
le
scompigliano
è
di
così
che
Lear.
medesimi
in
Lear
noi
quanto
e
dorso
Lear,
mondo
se
un
non
di
questi frammenti
deve
in
il
fra
genio
l' opera
suscitato
essere
,
che
la
fra
le
è
rapporto
dolore
con
degli
(1) Traduzione
Il dorso
create.
cose
rapporto
un
un
nomini
hanuo
di Antonio
la
del
mondo
la
in
Ma
voce
Cippiio,.Bocca.
delle
Re
crea
è
il
un
d'arte:
subito
mondo
che
sce
appari-
E
perchè
che
da
?
essa
misterioso
gnamento
inse-
motto, mantiene
stessa
Giorno
cui
mineament
ful-
così
le opere
natura
V invisibile.
con
invisibile
un
far
senza
che
ha
sostiene
il mondo
per
non
Perchè
Atlante
quel
mentare
au-
Lear
E
creato.
e
dà
quella i3roi"orzione medesima
Re
terribilmente.
sua
gli
di
Shakespeare
anche
come
potere di
cui
uon
1' illusione
noi
Lear.
di
mantiene,
natura
e
il
appunto
baleno,
un
quanto
naturale.
sono
mondo
un
dà
Re
uomo
appariscono,
sparisce
Perchè
di
quello
questo
ci
Shakespeare
con
è
Come
visibili
che
statura
Lear
E
noi
stesso
aumentare
ha
naturalezza
mezzo
Re
invisibile.
e
in
alla
cui
la
sta
ma
Giorno.
frammenti
Shakespeare
Perchè
di
Lear
? Perchè
gli uomini
potere
Re
allo
e
aumentato
il
lera
col-
oppone
i)erchè
sentiamo,
e
sia
cieca
Tutto
Or
»
fra
uomo
ha
nella
umane,
vediamo
Lear
elevati
in
del
lo
come
Lear.
mondo
un
dimensioni
è così
d' esistere.
dileggio, alla battaglia
per
pioggia.
il mondo
Re
è
non
le
naturale,
Perchè
Re
della
tutte
tutto
Re
umano,
e
cui
disfanno.
e
continenti,
cessino
o
cose,
softii la
loro
sui
crestate
irati
gli
con
coi
capelli bianchi
universo
Lear, quando
sta
l'onde
raffiche
(1)
sommerger
le
tutte
tempo
Combatte
di
i suoi
fuori
tempo
Re
venti
121
TKMPESTK
«
d'incalzar
o
del
così
fa.
strappa
irruente
Re
mare
piccolo
suo
è
ai
si trasmutino
Egli
il
così
e
ordina
elementi,
DELLK
VOCI-;
Ee
il
è
ha
una
Lear
furore
tempeste.
bilito
sta-
porzione,
proè
un
e
il
122
VOCK
I"A
Sotto
Le
in
E
altro
lìe
Jjear
di
E
volete
se
O
dalla
I'
in
la fanciulla
di
Fra
di
alle
pari
gura
fi-
più
termine
un
voi
siete
di
tempeste,
degni
di
gareggia
col
è
He
le
chio
l'orec-
mai
gli uomini
delia
Cor-
di Dante
le
vostre
le loro
con
gedia
tra-
dirà
donna
come
della
furibondi
relle?
so-
voci
e
e
licate
de-
dolenti
temi^este.
intatta.
1'
che
«
Che
la
sono
collocarono
l'incendio
delicato
arco
lo
non
Che
capelli del
i
e
quelli, sotto
più
espressione
una
prima
esce
«
naturali
cui
ferno
dell' In-
canto
I
benigno
e
Lear
Non
dell' aria
e
quinto
n'esce, dopo la tragedia.
quella delle
voce
sommesse.
il
increato
Cordelia.
»
in
Cordelia,
le trema
parole
del
genii
serpenti
di
andare
è
voce
tendete
terribilità,
grazioso
silenzio.
i
loro
con
non
animai
proporzione
i
volto
che
quel mondo
i)er
la
di donna
Shakespeare
Epjjure
E
la
tempesta
? Ama
luinuo
è
Se
è
ed
sentirne
interrogazione
in
i)uò
qui la teiiipesta è
Anche
all'invocazione
Come
la
sono
dell'invisibile
gli rassomiglia,
Dante.
umana.
uomini
si
non
?
mai
saranno
frammento
e
agli
uomini
degli
Sliakesi)eare
i)otete imuiaginarlo.
Shakespeare,
Un
data
veemenza,
voce
che
è
naturale,
come
la
se
ultime
queste
modo
tempeste,
creazione.
si
Quando
tempeste
oltre.
di
aspetto la tragedia
questo
dell' arte.
delle
TKMPKSTK
DRLLK
mai
del
del
lo
muova
vecchio
cielo
il
appare
sopracciglio
suo
spirito delle
Cordelia
dirà
torcigliat
at-
re
?
sue
in
Ama
lenzio.
si-
y"
Eppure,
Tanta
Come
fa
le
la
naturalezza
pure
veci
si
del
è
proporzione
gli
è
è
coro
compiace
sfuggita
sfuggito
nella
di
intatta.
che
'J'olstoi.
a
il GiuUore
tragedia
porre
greca;
le lezioni
del
Be
Leor
speare
che, cioè, Shake-
della
sapienza
sulle
COLONNA
LA
Quanti
di
la
Traianno
gloria
di
leggenda
1' alto
lo
in
ricordano
le
di
terzine
ed
di
questi
e
spera
imperatore
sua
la
preghiera
di
Traiano
vedovella
lagrime
morto
pagano.
Dante.
l'alta
alla
gloria
il cui
sua
valore
gran
vittoria.
imperatore;
gli
atteggiata
al
era
e
la
volasse
San
di
freno,
dolore.
stiana
cri-
gloria
per
rompesse
l' anima
e
fu
Raccontava
Padre
vissuto
Gregorio
di
e
romana.
principato
roman
una
dell'
che
per
storiata
era
dico
ricercando
sta
Medioevo
col
Eterno
fosse
egli
mosse
di
giornali
sepolcrale
gloria
sua
Paradiso,
(lei
Io
finì
stesso
Quivi
Boni
iiiogeo
permettendo
sebbene
nei
antiche
cose
colonna.
dalla
divieto
Inferno
Papa,
che
delle
sogno
leggere
Traiano
rifiorita
il
Giacomo
1'
la
sotto
e
nel
che
notizia
ritrovato
aver
La
amore
piacere
proverranno
giorni
1'
hanno
IMPERIALE.
pia
lui
l'
dal-
Gregorio
E
tutti
COLONNA
LA
Intorno
di
lui
a
sorr'esso
Cassio
Dione
E
indole
che
amato
tosto
da
era
alcuno,
nei
nelle
vetture;
Privo
egli
a
si
dottrina
vi
Or
vita
delia
1'
egli
impero
mai
visse.
Due
Bosso,
nell'oro
e
della
molti
volendo
di
alla
come
volte
e
pensò
felice
si
là
superò
altri
popoli
gareggiare
i suoi
,
dove
e
Lucullo
,
volle.
Vi
come
e
sono
e
e
come
1'
barbari
dove
in
corso
di
favolosa.
loro
stati
finché
scendere
nel
le
il Macedone
sue
aquile
egli fu
la
verso
cavalcò
qualche
non
però
su-
Perchè
stato
e
Asia
Alessandro
era
impero
soltanto
e
sua
felicità,
sua
pensò
con
nanzi
di-
starebbe
tenne
cavalieri
conquista dell'India
Alessandro
dei
i Daci
quella
perfetto nella
rimasero
dove
e
da
e
della
confini
dai
della
morte
ci
Egli
pienezza
»
resuscitare
romana
uomo
felicità.
sua
condurre
Repubblica
fin
di
somma
in-
fosse.
dalla
sua
la
con
Nulla
potesse
gloria
sua
che
non
triplice morte,
giunti prima,
i Parti
Mar
di
guito
se-
abbandonava.
si
ottimo
secoli
tanti
nella
era
1 termini
portò
erano
nella
quarto
senza
praticava.
e
che
modello
come
perfetto
e
quando
ne
occhi
e
opere
sedeva
cose
gloria cristiana, l'immagine
agli
uni
agli
giungeva
stesse
possedeva
sua
temibile
non
spesso
altri
quelle
quella della
da
e
sua
virtù
dalla
i)ìut-
nelle
conviti,
giocondità
Traiano,
dopo
se
l' imperatore
sua
in
per
quella più diligente istruzione
di
acquistano,
dunque
degli
concerne,
aveva
nei
alla
dire
vero
l'eloquenza
che
ed
era
essere
Conciosiacliè
giuochi, e
case
scorta
senza
e
nelle
e
tutti,
con
nemici.
cacce,
consigli, e perfino
di
bramava
amabile
dai
nelle
l'elogio:« Magnifico
poi)olo affabilmente, coi Padri
col
tranne
si niovièno.
vento
cittedini
dai
trattava;
si accompagnava
nei
fa
ne
onorato;
dignitosamente
al
vista
così
pieno
e
l'aquile nell'oro
e
in
magnanimo;
e
calcato
parea
cavalieri,
125
IMPERIALE
fine
giando
guerregrara
volta
126
COLONNA
LA
uomini,
della
dalla
estrema
loro
della
regioni
del
le
di
al
Ijroprio libertà.
des)
di
E
Questo
Traiano.
e
dell'imi)ero romano.
di
Traiano
dai
pubblicata
jjresente:
almeno
cumulavano
ac-
loro
Alessandro
volte
tre
Sono
della
Cecil
il cavaliere
fu
è
Magno
di
da
e
Rho-
errante
tanti
morio
anche
di
Dante,
e
secoli;
1'
l'amore
hanno
scorgendovi l'effigiedella
di
nuovo
verità
canto
in-
un
il sogno
e
vita
di
e
ratore
impe-
la notizia
questi giorni possiede
quanti
per
incanto
un
morto
Gregorio
antiche
cose
al soldo
imperiale
suo
è, perchè
giornali
nuovo,
delle
così
perchè
Eppure,
è
si
vigore.
furono
imperatore
Ma
di
grado
il
estreme
cui
in
la
state
nelle
uomini
numero
avuto
citi
gli eser-
?
resuscita
";hi lo
fatta
degli imperi
(l'Inghilterraha
dietro
popoli pervenuti dopo
massimo
questo
pulso
im-
medesimi,
se
imi)rese sono
popoli
d'interi
forze
questi i felici avventurieri
Lucullo
cui
le
d'interi
virtù
di
patria, traendosi
come
proprio
per
liberi
possibilità e più oltre;
secoli
e
compiuto imprese
voluto,
uomini
volere
tutte
secoli
lianno
loro
patria;
punta
hanno
proprio conto,
per
remote
terre
dove
fin
e
come
e
in
capitani, i quali
re,
voluto
lianno
IMl'KHIALE
sempre
cate,
deli-
poesia,
semplici, profonde.
Racconta
nel
inalzò
Foro
formarsi
un
le
che
oi"ere
modo
ai
sepolcro, parte
intorno
a
in
della
di
»
Poi
chiuse
E
in
questa
lavorato
era
in
urna
mosse
d'
ed
a
tutta
e
fine di
posteri
giungeva
il Foro
in
quel
agli Armeni
ed
in Italia
furono
ossa
e
portate
sepolte
sotto
la
incrostata
di
marmo
migliaia
e
Perciocché
ritornare
per
sue
a
ai
aveva.
guerra
oro
lier di fuori
bassorilievo
parte
mostrare
scavare
Cilicia, le
un'
biblioteche
tutt'all'intorno
fece
che
di
eseguite
viaggiando
quando
di
fine
a
era
colonna,
Costruì
«
grandissima,
Foro
montuoso
Selinunte
Roma,
parlo
al
appianò. Dopo
Parti.
morì
colonna
una
quel luogo che
all'altezza
Cassio:
Dione
ancoi'a
e
migliaia
lonna.
co-
di fi-
(.liuomini,
giiie
di
cavalli, di anni,
fortezze, di fiumi, di j"onti,di
di
i barbari.
E
il loro
imposero
alta
nel
Foro
ventidue
minò,
in
in
abita
quale
che
ricorda
sulla
colonna
le
e
mine
stesse
della
e
Ricercò
le
ha
giorni
sia la
vita
modo
avuto
dalla
1' età
che
e
della
scienza
nella
colonna,
delle
altissima
elevava
tutti
su
la
geste
sue
edifìzii
su
tutto
sua
lui
che
in
suj)erato: di
idea
sua
terra
base
stodiva
cu-
questi
e
i
la
correva
in
su
alto,
sole,
ideale, quasi
aveva
la
tutta
riposavano
edificati,nel
egli
abbia
immortale.
il fusto
immagine
l'impero
conda
se-
che
l'antichità
,
da
alla
la
d'oro
nell'opera marmorea,
statua, la
sua
elevarsi
gli
forza
quella colonna
corporei dell'imperatore,
e
lungo
storia
fra
e
della
qualcuno
che
alla
torno
in-
piccola porta:
come
ha
non
mortale
Roma
dentro
una
così
vita
essere
riapparse
ritrovò
ripensare
cella
una
quelli artisti
a
stessa
da
cheologo
l'ar-
lungamente
riposta l'urna
della
si
di sogno,
e
dovettero
erano
E
degli
la base
lineamenti
due
moderna
esistenza
sua
Infatti, a pie
resti
di
più perfetta figura
inventato
in
fosse
ediflzii
blioteca
bi-
Pietro.
simile
e
la
l'apostolo S.
nella
allora
dell'imperatore.
ossa
è
E
Tutto
errando
gli stessi
diviso
il Boni
quivi crede
andò
lungamente
corridoio
piccolo
1'
quali
quali
allora
1' asta.
distrutta, in
colli
peratore,
im-
impero.
di
perchè egli
che
delT
con
investigando
Roma
Egli
i
e
tutto
j)er
uomo
di
ricercavano
bellezza
vita.
un
un
Rinascimento
nostro
cristiani
degli imperatori
sostiene
dei
fosse.
i
statua
nobili
più
nobile
andò
valle
,
del
che
ne
globo
dei
e
Boni,
Roma
alla
col
tro
con-
guerre
poi
la
ligure
trionfale, il tempio,
più
Roma
le capanne
che
prima
il
questi giorni
Griacomo
il
l'arco
la colonna
tranne
Ora,
piedi,
die
sé
scelta" per
era
s' innalzava
basilica, riunione
nell' aiuola
uomini
dove
le
e
nelle
,
anche
la
battaglie, di città,
montagne,
colonna
apostolo,
erano
e
la
sopra
di
dell'imperatore
le geste
rappresentavano
l27
IMPKIUALE
COLONNA
LA
retto
si
lesse
vocon
128
virtù
Ogni
i
ecco
stati
tre
tende
opera
alta
più
cielo,
Ja
l'arte,
memoria
umanità
la
di
de'
umanità
vuole
l'arte
Tale
di
archeologo
da
la
a
tanti
in
tutto
verità
piccola
pie'
della
secoli.
de'
fastigi
nel
il
porta
di
vita,
di
riaperta
la
fige
l'ef-
tegra
s'in-
della
passa,
respira
che
dell'umanità
archi,
nata
coro-
delle
sue
trionfale.
le
tutte
tutta
in
la
questi
dell'invperatore
è
quella
secoli
quella
apogeo
colonna
Questa
di
ossa,
e
dina
or-
giunge
e
i
non
viva
suo
e
plasmandone
siioi
mondo
di
compiute;
che
ed
carne
terra
raccoglie,
attraverso
e
può
che
più
l'architettura,
così
vera
poemi,
perenne
per
più
vive
fra
storia
sublimano
e
sé
e
geste
scultura,
quella
sui
suoi
La
E
istante
vittoria
cielo.
ideali.
essenziale,
qualche
volte
di
figura
uomini
mente
perfetta-
Quanto
di
delle
ancora
lineamenti
la
nel
e
apogeo.
degli
mejnoria
purificano
in
I)er
anima
poesia,
la
suo
un'immagine
alta
può
che
conserva
e
j)oi
nell'
al
l'arte:
storia,
pienamente
umana
lasciare
la
terrena,
ipogeo
suo
a
duratura
e
vita
della
(lai
vissuta
ed
L'esistenza
ampliato.
e
IMPKJUALE
COLONNA
1"A
colonna
lonne,
co-
Né
altro
età.
é
vita,
giorni
da
tante
morto
della
parsa
riap-
vita.
un
Vi
sono
di
sé.
in
tanto
ma
di
non
lavoro,
sobrio
di
dove
ei
vive
e
anno
in
anno
opuscolo
di
o
le
egli
morale
Romani
ed
i
qualche
simile
o
i Promessi
si
vorrei
quali
non
è
posto
i suoi
vedono
nella
estetico
o
,
di
un'altra
un
cosa
V
o
Cuma
critica
Inferno
non
tra
la
qualche
storico
è
Virgilio,
carattere
attiva.
vita
e
per
e
vaniloquio
il
o
cristiana,
e
se
di
fa
di
che
modello
letteraria
è
i^en-
Firenze
arte
organica
vaniloquio
che
A
Romani
nelV
a
di
Francesca,
ingegno
scritti
d'opere
parco
pubblica
esamini
cultura
militante.
arte.
e
osservatore
come
proporre
di
rarissimo
estetico, coscienza,
e
io
modello
Sibilla
quel
dell'
Sposi,
frivolo
abbondante
dantesca
o
buono
al
e
italiane, il
e
dine
solitu-
par
mezzo
scrittore
e
lettere
materia;
di
prova
vita
Mi
far
per
nella
amena
stile, ma
lettura
della
Figurazioni
dà
della
insegna
Ugolino,
Conte
fatti
in
letteratura
Romani,
ai
talvolta
qualcuno
Fedele
intorno
adoi^rano
profonde.
è
siero
si
non
E
cose
cosiddetta
questi
quali
sono.
cercarne
della
di
vi
ma
L'AMORE.
E
i
dicono
tanto
schiamazzo
Uno
Rari,
silenzio
nel
e
scrittori
ancora
di
liarlare
L'ARTE
SOGNO,
IL
non
II
1' arte,
coloro
un
niloquio
va-
filologico; a
e
che
è il
9
130
è
Kara
verità
della
dotta, patisce
vita.
nelle
a
dei
dotti
l'arte,astrazion
e
la vita
degli uomini
fra
verità
la
di
una
queste
Fedele
ricerche
questi giorni è
un
sogni del Petrarca, in
una
di
Firenze.
formato
di
conoscenza
sonno
in
storia
nel
della
manzo
ro-
vita
nelle
che
scuole
la letteratura
esse
avere
possa
ricercare
il
nesso
l'umanità.
e
l'opera
appunto
Ora,
sobria
di
aspetti
chi
dell'anima
necessità
sola
sogna?
E
e
dei
opuscolo
è
è
cosa
il sogno
e
non
profonde
vuol
di
l'arte ? E
che
forse
sono
tutti
è
e
del
ì Non
non
plarmente
esem-
il sogno
non
nascono
umana
telli
Fra-
d' arte
sogno,
che
l'amore
anche
delicate
tali domande
il
E
1' arte
fatto,
stesso
edizione
sentimento
è
veglia ?
L'amore,
dello
questo
cosa
Laura
opuscolo,
nuovo
elegante
Pur
Che
della
?
suo
dottrina, di
vita.
è l'amore
cosa
di
il sogno
e
una
la
è
uscito
tre
che
Bisogna
cose.
bellezza, fra
rare
Passerini
A
valori
dalla
moda
trattare
a
quella
e
llomani.
Di
nei
delle
e
la
e
dai
di
eran
è
verità
distacco
estetico; e
si continua
fatta
amena
osservatori
sentimento
della
meglio
lungo
fa
tempo
che
f-ostanziale
quella
troppo
un
i cosiddetti
nessun
oj^ere
critica
bellezza, o
poco
dramma
nel
avevano
non
di
dell' arte.
immagini
nelle
letteratura, e
ancora
sino
Infatti
e
e
la
bellezza, e
vita
della
e
l'amokk
k
profonda
quella
oggi
esperta
nella
della
lo apparenze
ricercare
i-'autk
SOGNO,
ir-
è
da
tre
e
artista
un'opera
che
an-
d'arte?
rispondere
1' opuscolo
sunnominato.
Vuol
rispondere
della
amante
donna
Qui
che
amaut,
è
*?Amore
!E
quanto
così
ipsi
fingono
mano,
sogno
storia
nostra
a
e
se
del
nome
piìx gioi-iosai)er
virgiliana
«
nel
e
amore,
alla
somnia
Laura
possono
essere
col
sogni
e
motto
anima
»,
per
che
uno
quello
della
dell'
egloga
moderna:
coloro
L'amore
».
Petrarca,
nuovi
«
profondo
e
in
nostra
fingunt
medesimi
sogno.
delicato
letteraria,ed
vicino
sibi
più
che
non
argomenti
spiritonuovo
è
aun
tichi
an-
!
182
aspetta il
e
del
paurosa
contrario,
dei
suo
bel
suo
amore;
aveva
sensibile, va
le vive
attenuando:
massime
della
del
idee
nelle
meglio dire,
tinche
i)oeta viene
nella
a
sentimenti
che
elemento
invece
di
poeta
la
con
fredda
posto
solida
così
di
atto
E
se
gua"lagnare
ne
costruire
la
gran
letteraria
che
dal
scorga
pensiero
la
critica
si
vantaggio
vita
la
la
con
io
e
l'arte
la vita
distinzione.
noi
il
poco
donna.
»
robusta, così
essere
possa
dell'opera
così
men
credo
letteratura, l'arte
e
a
della
a
poco
studio
artistica
e
Allora,
la meschina
la critica
nello
coerenza
paura
con
della
praticasse,
letteratura
confondersi
a
amore
letteraria
e
preso
ha
manca
vita.
la
e
sona,
per-
davanti
con
eterna,
anche
come
Circola
più
La
quella
pagina energica
questa
La
anche,
del
della
verbosità,
renza
coe-
fondamentali,
abbiamo
vera,
dannazione
dinamica,
nazionale.
se
della
in
vita.
trarrebbero
non
e
senile
sua
la
persona.
fondamentale
viva
si intendesse
raniente
voluto
giovanile imi^etuoso
sentiamo
e
d'arte.
e
vanità
del
Noi
un
Laura
una
vicina
morte
e
è
ha
delle
e
resta
le linee
della
poco
perdersi
negli atti, restano
e
le ribelli
a
a
tinche
di
così
quasi del tutto, quando
mancare
egli
appena
poco
tendono
Ma
le apparenze
tìgura che
organica
il
a
giamento
atteg-
mostra
e
l'individuo, l'oggettivazione incarnata
del
terra,
nuovo
vanno
dei
cristiana.
la
principio
persona
alleggerite e attenuate,
quanto
per
della
rigidi
e
così
terreno;
si
astrazione
religione
1' accordo
e
o,
nel
Laura,
zioni
dimostra-
le
Questo
il cielo.
terra, per
freddi
invade
cielo
assoluto
linee
scolorita
e
vaga
di
più affermandosi,
padrone
sulla
tra
pur
umani,
poetiche qualità individuali
e
per
ijivaso
sempre
rimanere
nella
imbevuta,
né
pentita
mostra
apparizioni
nelle
spirito -di
dello
si
non
religiosi.Il
la
terra
e
l'amok::
k
sentimenti
teneri
più
e
voler
velo,
si mostra
essa
precetti morali
come
i.'autk
SOGNO,
ir,
hanno
in modo
i-a-
che
e
cazione
l'edu-
tutto
che
ne
da
quasi
così
E
trarcliesclii.
si succedono
nel
ai fatti della
vita, e
intorno
Che
delle
""'azione
vita
in
della
morte,
porta
di
8i
e
è
desti
che
ogni
in
vento, che
noi
sa
si
può dare,
perchè,
di
di
e
linee
delle
colori
più
che
è
in
che
gli
più
e
Noi
un
Osserva
più
viva
1' arte
certo
e
di
eterea?
Che
vivere
di
e
desiderio
grazie ì
E
noi
l'amore,
più
vediamo,
non
di
da
non
e
sentiamo,
non
nostro
nasce
è
cosa
appunto
e
vera
il sogno.
aspetto
il liomani
e
che
che
del
e
che
e
è
cosa
di noi
il sogno
per
più
timo
in-
nostro?
riconosciamo
1' amore,
sotto
ì E
uomini
del
doventano
sogno
e
volontà
che
formate
anima
nostra
furie
che
quanto
sono
vediamo
della
noi, queste
l'arte,il più grande
soli
della
eteree
rimpianto
nostro
tutti
noi
che
che
e
;
cosa
muoiono
e
dandoci
e
Che
vanità
la
perchè,
sa
?
più. i)rofonda
soli sentiamo
noi
i
dell'artista
come
operai-e
questi fiintasmi
sono
potere
che
una
ci fa sognare,
d'arte
vane
il dolore
e
regni
ammonire
sognare
verità
e
si
non
gioia
musica
es.senze
cosa
del
la
di
e
ci fii
la
nulla
senza
stessi
dagli
ciò che
opere
inespressa,
e
libera
più
pietosamente
che
come
nascono
si
parole
ciò
vere
della
atto
sonno,
sogni dell'ore diurne, quando
creazioni, queste
uomo,
portiamo
in
leggiarono
favo-
vigilianel
una
obliato, tranne
e
anticlii
poeti
uscissero
o
i
sono
è
tutto
e
queste
in
ingannare
cosa
la solitudine
e
porta di coi'no, altri per
una
per
a
il mondo
tutto
sono
è
avorio,
? E
mortali
alcuni
i
sono
passeggiera morte,
una
dicemmo.
il silenzio
che
pe-
zioni
interroga-
che
quelle
inerzia, V
assohxta
nella
che
essi
uscissero,
segui
spirito le
sono
i so^ni
notti,
nostre
nei
Laura
nostro
violano
che
sogni
1
sono
cosa
di
esaniiuianio
noi
Mentre
ora.
personalità
della
133
l' amork
e
accatle
ci
appunto
artistico
il fatto
1,'artk
SOGNO,
IL
che
e
bella
anche
Laura
che
la
parentela
Le
condizioni
per
nelle
loro
l'amore,
nelle
«
«
rime
rime
che
sono
in
in vita
esiste
fra
propizie,
le stesse.
è
morte
»
»,
perchè
134
è
tale
dalla
lesa
quella terribile
Cioè,
morte.
dell'amorosa
di
atto
è
memoria
il sogno
memoria
figliuolodella
o
di
rino
alla
angolose
parte
si
e
ridurre
di
subire
individualità
e
ai
avido
di
esso
di
correzione
attorno
individuo
nostro
creatore
e
signore
Il sogno
per
impedimento
nella
allo
sfera
dal
può
avere
del
mondo
la
dalla
più
sendoci
es-
pur
,
del
rispondevano
d' ideale
avido
ossia
,
di
ma
di
e
indisturbato
quelle cose
docili
che
e
degli
di
quelle
esseri
vogliamo:
noi
superba
foggiarlo,
illusione
d'
veri
e
il
esser
».
in
nasce
quando
che
assiduo
più
tanto
e
nostra
abbiamo
cose
non
lavoro
fantasmi,
della
non
mondo,
quella forma
adunque
libertà
ai
;
del
ristabiliti
quelle
spirito
un
vere
esercitarla
i diritti
noi
ragioni ,
subito
obbedienti
assumono
e
foggiato
esser
questa
linee
sono
Quando
nostro
i fantasmi
e
persone:
crea
del
incomincia
in
vinta
«
tante
per
bisogni
non
morte.
d'ogni
sogno
sue
di
dalle
,
guisa
stessa
e
i lati
modificare, di
nel
lieta
è
sogna
bi-
veglia
serrano
di
le
oi)e-
,
quelle persone
care
tutto
Alla
»
dalla
noi
a
pressione
la
ci
che
forma:
nostra
tormentata
lontananza
attorno
la
si prolunga
morte
tutti
tentano
e
la
e
da
energie
noi
che
Durante
«
ripiglia violentemente
vittoriosa.
tutto
la
distruggere
spesso
invece
di
su
passato col
nel
lontananza
sogno.
di mille
stampano
o
forma
facce
non
?
costantemente
premere
un
tudine
soli-
la
lontananza,
memoria
divina
la
del
di
atto
un
è forse
propizi
prolunga
desiderio
come
guisa
stessa
sentirsi
aspre
col
osserva
si
quale
so
non
nell'avvenire
Il Romani
che
è
non
sono
queste
pur
Laura
l'arte
cui
a
la
lontananza,
viva
e
e da
Inofifo,
nel
e
di
poeta. E
silenzio, forme
il
rimpianto,
vera
e
del
? E
memoria
e
bella
tempo
creatrice
repentina
più
l'amoki-:
k
nel
lontananza
e
la
i/akte
SDGNO,
ir.
sfera
una
il mondo
spirito di
colui
non
che
silenziosa, solitaria
e
di
dendo
libertà,inten-
pone
sogna.
lucente
più
nessun
Questi allora
della
libertà
IL
l'atto
Il
della
vittoria
sxia
è
sogno
poesia,
danza, ogni
in
immagini
sue
tenebre
sono
ancora
che
sta
sepolta
della
di
di
del
porti
che
E
1'
altri
1'
fa
amore
di ciò
che
in loro
Dove
nella
dei
sue
sue
ciò
e
Romani,
la
opera
vita
dello
tua,
sta-
scultore
e
dell'atto
dallo
unuuio
sfera
stessa
di
di
di
di
e
Ella
che
cioè
d' arte
e
sogno
lei.
libertà
libertà
per
impedimento,
lei
dona
sua
che
ciglia, quando
ella
la
le
le
lontananza
cose,
al
quando
della
tissa.
lo
la
morte
spogliano
ricordo, quando,
correggono.
usando
È il sogno
fetto,
per-
d'arte.
finisce
e
l'arte
incomincia
che
il mondo
e
le
non
il gesto
il mistero
voce,
la
l'opera
quel-
a
stesso
se
pupille, l'ombra
che
per
la
sepolta
era
ora
e
vi è di ostile
peifetta
sole, cada
,
delle
lei
persone
dunque
lei
di
delle
per
l'idea.
sujierata dal-
arte.
all' opera
a
l'arte
E
,
nessun
compone
arco
le
l'espressione
nelle
passaggio improvviso
vive
ponga
luce
per
la
quale
all'idea
gli spiriti della
fanno
è
il
di
intorno
mani,
sotto
interamente
dell'individuo
stato
non
nella
di
e
intendendo
sogno,
tratto, in pieno
un
del
disordine
che
getta
è
del
dell'arte,intendendo
amata
anima
arte.
libertà
ad
finalmente
e
sue
futura
scultore
esteriore, già è
dominazione
composta
delle
dello
marmo
dentro
allo
nessun
viene
sua
di
e
sogno
persona
di
similitudine
sogno
dalle
statua
di
aj^parisca eguale
l'amore
E
si fa
marmo
questa
di
della
1' involucro
la materia
quando
una
stato
uscire
a
Soltanto, le immagini
anima
dentro
sfera
stessa
vittoria
anela
stessa
se
montagna.
Supponiamo
avremo
che
tettura,
archi-
scultura,
,
esprimere
possa
immagine
nell'
l'immagine
l'involucro
1'
il sogno.
,
è
libertà
e
È
cliiusa
ancora
nella
per
pittura
informità.
sua
interiori.
Appena
è
cui
per
dominazione:
sua
musica,
arte
dalla
e
profondità
sorge
è
della
e
135
l'amohk
e
l'energia dell'essere
che
quella
i/aktk
SOGNO,
?
PER
Oramai
si
formati
valente
Anche
quella
senza
il bell'articolo
esempio,
va
molto
t' altro
sarà
Pastonchi
che
ma
la
più
giù
considerato
va
termini
altri
:
soltanto
abbia
quistione, perchè
in
questa
su
per
può
circa
più sensata,
la
e
si
pensiero,
clie
come
importanza,
discussa
e
sot-
aspetto.
barbaro
si
è
talmente
animi
della
senza
saggio
nel
la
e
rumore,
cose
lettere
Corriere
che
della
di
grande
Sera
fossero
che
sopra
Sera
è
bel
cacciata
un
l'articolo
raccolta.
che
Sono
la
nei
costumi
del
parte
Ne
rumore.
sicuro
anche
lentieri
vo-
son
piccolissimo
essere
che
negli
pubblicate
Pastonclii
devono
ingenui, avrebbero
e
può eseguirsi
prendon
certo
scelta.
parola reclame,
non
moltissimi
fanno
e
cioè
imese,
sua
nella
felice
stato
cacciare,
vuol
radicato
gente,
alle
le
egli
che
certo
un
prova
il Pastonchi
esempio,
Quel
della
del
dell'altrui
dei
lingua,
allargata, posta
Come
dal
di
dal
mossa
Pastonchi.
l'opinione
quistione
quistione
la
Sera
della
Corriere
del
circa
indovini
essere
che
un
lettori
Francesco
GRIDA.
UNA
PER
un'opinione
amico
sicuri
stare
E
i duecentomila
sono
mio
GRIDO
UN
se
da
al
Corriere
pubblicare
rX
l'KK
a
i nomi
quest'ora
grida,
adottare
volta
la
tanto,
quale
E
Mi
quistione
la
il
allora
milesia,
vive,
le
fanno
come
in
gli scambi
di barbari
la
al
sua
plurale.
e
persone:
ignoranti.
e
nel
e
pensa
i modi
anche
Quel
sente,
Non
popolo
invierà
con
e
relazioni
nostri
le
eliminare
mai
i"er l'italiana
ci hanno
Dante,
internazionali
che
in continuo
si eliminarono
da
solo
viva
più
cosa
sono
lingua,
non
dei
lingue
strato
mo-
disprezzati.Oggi poi
punto
tanto
Le
la
sono
ma
fabula
una
Roma.
sarà
e
pure;
sì possono
non
invenzioni,
alterano
e
nessuna
relazioni
chiama
di
fu
come
restar
pensiero,
incominciare
a
delle
conto
il
popolo.
e
li hanno
non
?
vive,
per
innumerevoli
sentimenti
son
divenire
maggiori,
ma
urbis
questo
i nostri
e
si
in
si elimineranno
alterarono
vadis
dopo
non
tener
possono
uomini
popolo
oggi,
morte
Vox
lingua parlata
una
ridicolo
gli
tra
che
Quo
appunto
quanto
divenire, ed
lingue
del
romanzo
abbiano
delle
che
fatti
ma
possa
o
è
pura,
Soltanto
sempre.
non
cosa
i barbari.
servitori
debba
se
assolutamente
restare
e
della
parole.
singolare
parole,
non
ima
spiego.
Fare
che
dal
fuori
ma
varie
dunque,
pare
passare
meglio
italiani, o
barbari
mi
intendo
barbari
per
nel
le
di
e
fruire
eftetti
mili,
si-
e
reclame
per
degli
sotto
stessa
annunzi
il termine
mercato,
barbaro,
il
di
cìamama,
o
loT
GKIDA
UNA
abolire
argomento,
consista
fuori
Non
la
poi
all'
importanza
di
bonissimo
resta
PEK
parecchie agenzie
richiamo,
o
a
Venendo
di
E
si offrono
quali
le
GRIDO
centuplicate e
pensieri
inventa
cose
anche
che
invenzioni
e
i nostri
più
come
costumi
e
più
e
nuove
riori,
este-
nostri
dei
novamente
parole
per
il mondo.
Perciò
le persone
tutte
anche
quistione della
larghezza d'idee;
con
da
la
di
più.
di
buon
purezza
e
questo
senso;
nelle
è
ma
lingue
stato
detto
tata
trat-
va
sempre
oggi bisogna
dirlo
138
PKK
Se
dal
però
siamo
sconciamente
quanto
meglio,
il
avere
perchè
noi
mai
esser
le
con
appartiene
dell'Italia
è
Austriaci,
giogo
morale,
più,
é
Noi
ecc.
le
tutte
perché
non
faccende
stesse
di
in
ancora
certe
noi
sotto
un
Noi
il dominio
di
d'
minio
do-
sé.
Ora
solo
in
Azeglio
gì' Italiani.
:
Noi
»
giogo politicodegli
o
denari
insomma
straniero
e
prima,
sul
collo
non
fatte
naturalmente
e
sodisfatti
e
non
abbiamo
da
delle
molte
stranieri
con
stranieri.
gli
Noi
sempre
gli altri
disgrazia
in
denari,
quindi, specie
ostante
povero,
più elevate, e
di parere
la
avemmo
ricani,
degli Ame-
popolo
ardimento,
sono
scimmia
più
sociali
perché
nostra
pojìolo
un
classi
energia
classi, siamo
stessi.
nelle
casa
energia, ardimento,
siamo
ancora
città;quindi,
abbiamo
del
a
industriale, letterario, artistico^
siamo
fiacco,timido, specie
o
fuori
la frase
di
più
e
sempre,
appartiene
signoria
il
nostri
linguaggio^
suo
Massimo
collo
potremo
non
opera
liberare
parole
saremo
variando
diceva
sul
vero,
che
tanto
e
fiero
bisogna
le
dei Germani,
Francesi, degl'Inglesi,
ecc.
quasi
che
commerciale,
barbaro,
confessione,
con
il
piena
bisogna
abbiamo
il
cominciar
in-
primo,
tale
non
e
i^ensa
popoli, nella
ciò
che
proprio
esser
e
parla
medesimo,
se
libera; ora
ma
dei
finché
degl'Italiani si può,
abbiamo
non
parole,
tanto
sia
nostri
cose,
sente,
ripetere
L'Italia
il
altri
e
aj)parenza,
«
a
quanto
degli
fuori
per
le
con
popolo
troppo
e
potrebbe
grido
amarissima
siamo
non
le
allora
i barbari.
la solita
nostri
con
Un
medesimo
se
si
nobile
e
pratico, e
fare
iinpuro,
punto
il Pastonchi:
Italiani
nostri
cose.
quanto
è
oggi troppo
questo
a
sia
di
siamo
non
è
il iìero
che
coraggio
die, cioè,
liano,
particolare,all'ita-
però: perchè quel grido
nobile, bisogna
e
Ed
dicevamo,
Intendiamoci
al
1' italiano
mandato
come
(iKIDA
questo
come
approvare
ha
ultimamente,
o
e
impuro.
ad
UNA
si discende
d'accordo:
tutti
l'KK
K
generale
vedere
a
GIUDO
UN
di
eroici
che
cadere
sforzi
140
baro
!
forse
ma
,
per
modesta
difesa
viebbe
materiali
io
modesta
per
perchè
quale
non
che
le
vie
ci
sia
ai
proibisca
è sotto
di
buona
una
il francese
quelle botteghe,
è
non
è
ma
e
noi
:
belle,
che
intere
Firenze
fiorentino, o
si
spaccio,
se
l'unico
mezzo
sarebbe
una
della
bene
un
ma
è
invece
vede
straniera,
debba
qualcosa
bisognerebbe
sarebbe
siccome
insegna
se
pensa,
di
pensa,
della
legge.
libei'tà
privata
lasciar
Forse
e
gridare.
piccolo servigio,
anche
la
è
non
e
lingua
di
letti
mere
il
ufficiale
E
cosi
far
;
non
per
Ora
alla violazione
credo
solo
comprendere
e
chiacchiere,
ma
ora,
e
proprio
j)unto vero,
griderebbe
industriale
gliore
mi-
straniera,
tante
senza
si
materiale
a
di statue
maggiore
sua
tegaia
bot-
prendesse l'italiana.
ciò
che
È
parte
di
venditore
danneggerebbe
farglielocapire,
buona
si comincerebbe
che
nesco
cortigia-
in gi-an
necessità
per
ciale,
commer-
d' animo
che
o
importanti
muranesi
la
crede
straniera
fargli capire
per
che
più
vivono
un
per
francese
animo
le
vetrerie
essere
esposta in
agli stranieri.
stato
certo
di
quella i"08Sono
o
certo
che
si)iegafacilmente;
venditore
un
veneziano,
sua
Venezia,
quindi quel
;
clientela
e
cipale
muni-
insegne
bisogno
fra
città, e
mando
do-
esercita,basta
dinanzi
abbiamo
loro
merce
un
di
e
mi
io
iscrizione
La
generale,
noi
abbiamo
servilità
della
in
vi si
do-
botteghe,
dalle
in questa
d'ignoranza
segno
stranieri
sugli
che
necessita.
punto,
come
che
stranieri
loro
servile
e
vero
che
e
bandire
il mestiere
o
i clienti
inglese
una
di tutti.
legge
i)roprietariidi
l'inglese.La
ciò
pos"
si
che
Firenze,
l'italiano
trovare
è
gli occhi
di
avvertire
Ma
ora.
credo
e
trattorie, di alberghi ecc.,
per
dalla
sperano
legislazioneper
possibile
fatto
un
esempio,
spesso
la
si
se
piccoli, per
una
credo
iniziare, per
ad
inteso,
dell'italiano?
appunto
Girando,
GKIDA
UNA
PKH
e
quali casi,
sibile, e
Questa
E
è, ben
non
eftetti
solo
legge
GRIDO
UN
PKR
si
che
rebbe
rende-
all' italiano,
agl'Italiani
pp:k
clie
cui
su
così
bene
è
non
si
vive,
la
effetto
un
sovversivo
(un
Parlamento
la
mirare
servile, sino
che
sul
la
dei
A
minoranza
siva
sovver-
giornali in
dei
e
dell'italiano.
prò
vi
Ma
qui
davvero
è
vantaggio
si cominciasse
il
tranne
muove,
elementari
a
di
i libri
f Prendete
nei
po'
un
i
quelli per
della
testo, da
Licei,
segna,
si inla dottrina
tutta
gua
lin-
nostra
scuole
le
quelli per
il frutto
ricercate
dell' insegnamen
si
quale
universitario,erudito, scientifico,
anche
opere
nemico
fuori
letterarie
del
possiamo
Istruzione
nella
Quindi
anche
ai
la
più
provveditori
gioventù
crassa
e
che
del
ed
la
ignoranza
della
che
peggior
scuola.
questa
Ministero
della
Noi
stissima
triblica
Pub-
presidi.
studiosa
e
il
provano
ai
coltissima
esagerazione l'affermare
che
presentemente
le circolari
nostra
studiosissima
è
i documenti
fra
mettere
verità,
anche
idioma
nostro
stra
mo-
letture, conferenze,
potrete concludere
e
ecc.,
in
Università,
delle
nelle
e
tutto
ove
della
dottrina
ì
finalmente
Licei
nei
quali quasi
di
fuori
scuola
nella
Università,
scuola.
restaurazione
la
Ginnasi,
cace,
effi-
più
cacciar
a
se
all'italiano,
l'italiano,dalle
che
l'azione
incominciare
nelle
Università, specialmente
ben
che
pensare
verrebbe
non
difesa,
incominciare
dovrebbe
insegnare
a
di
l'avvenire:
per
ovvio
lingua
fuori
azione
bisognerebbe
Non
nostra
Quanto
altra
subito,
non
i barbari.
della
un'
sarebbe
se
è
vrebbe
do-
credo,
questo,
letterati
in
quistione
la
porti
serio.
campagna
di buona
qualche deputato
(o
di cui
resterebbero
disprezzano tanto,
certamente)
prenda
la
ripudiare
a
morale,
certamente
il Parlamento
che
e
almeno)
Di
ci
Bisogna augurarci
volontà
stranieri
agli
propria lingua.
primi gli stranieri, che
edificati.
141
giuda
dinanzi
neppur
spiritotroppo
uno
sarebbe
questo
txa
per
e
iiiostrave,
miseramente
E
gkido
rx
e
colta,
intelligente,è
nostra
sjjesso
da
lingua. E
quasi tutti, o
tutti
plorare
denon
coloro
142
Oggi
che
forinai.si
in
da
Italia
8è
GUIDO
UN
PKK
scrivono
è
virtù
l'KIt
K
bene,
di
UNA
sono
GRIDA
autodidatti.
volontà.
rare
I
Ma
più
il
restano
ignoranti.
Ecco,
caro
ma
punto,
altri.
Pastonchi,
istruire,
l'italiano:
se
i
si
vuol
gl'ignoranti
barbari
che
purificare,
non
per
si
devono
sino
colpa
ciare
cac-
non
a
certo
un
loro,
ma
di
INTORNO
occupato
dovesse
di
di
lucidità
Essendosi
parrebbe
clie
grossolano
fra
una
di
le
del
piti adoprati
non
sinonimi.
tutto,
essere
occupato
se
dei
po'
un
lavoro
è
più noti,
il Dizionario
è
si
libri
dei
Uno
SINONIMI.
AI
e
Tommaseo
il
spesso
sottili
che
e
di
idee;
fatti
In
del
Italia
cioè
è
di
sul
De
fra
Ora,
per
le
minimis
di
curai
non
è
non
dei
uno
sorridere
moda
De
serio
delle
come
mediocri.
tutte
certo
la
le
i^iccole,
dando
et de
minimis
dunque
le
giudicate
cose
maggioranza
quistioni
che
si
riferiscono
più
libri
che
cose
;
scrittori
se
alla
ne
alle
curai
non
sono
e
tra
d'al-
dove
importanza
ci
glio
me-
brano
sem-
Come,
eroiche
maximis
di
utili.
praetor.
minime
degli
derabili
impon-
il paese
solo
di
parole
dei
uno
certe
certamente
massime,
cose
di
imponderabili
è forse
sinonimi
più
e
chiedono
ri-
non
diff'erenze
,
prendano
anche
dei
il nostro
i)arte
due
tra
differenze
sono
Tommaseo,
piccole.
anzi
che
parole
il Dizionario
e
esistono
significato fondamentale,
medesimo
un
che
imponderabili
egli
più
,
rado
suo
Eppure
differenze
delle
mente
molto
confuso.
più
cose
il
seo
Tomma-
dei
lingua.
si
ride
cose
tor.
prae-
appunto,
letterati,
141
INTORNO
Se
dà
si
mai,
alla
in
ad
mezzo
il
fanno
di belle
professione
letteratura
di
cui
è
non
vecchio
del
ancora
di
ben
lingua
di
E
purezza.
se
non
di
ne
vi
Ma
piìi delicate
queste
fra
il
perduto
fiorentino.
fare
ancora
bottega
tutto
popolo, specie
stioni
da
e
sfacciatamente
quelli che
parrucchiere,
nel
tipo
nostro
altre
sono
quidella
più importanti
e
ricciare
ar-
loquaci dottorelli
certi
lettere, e
farmacia
da
là
s' intende
ben
parecchi,
a
gallicismo,
un
,
può
,
d' importanza
jk)' più
un
gittato
d' italiano
pagina
una
naso
in
crudo
e
dare
lingua. Sì
della
nudo
inglesismo
un
di
si ostenta
o
purezza
,
SINONIMI
AI
affatto
occupano
neppure
i letterati.
Questa
le
è
nuances
o
,
di
prova
una
si è
giacche
,
il nostro
che
più
idioma
sfumature
del
brutale
alquanto.
Ma
così
è
glottologica
è
è
l"urezza.
Tutto
scriveva
:
vocaboli
«
Ma
la
,
bensì
l'essere
di
ne
se
se
occuparcene
o
;
sensibilità
Il
nepi)ure.
di
cerca
di
è
il fatto
accorge
si
cosa
italiana
gagliarda
nostra
una
offenderli
può
parola
una
merita
la
si
mai
in
più
Italia,
è
ed
la
dire.
Già
Eppure
proprietà
fino
che
scelta
proprietà
tal vocabolo
è
dal
la
né
Italia
scriventi
molti
adoperato
a
da
cui
uno
molto
più
contro
e
la
il Tommaseo
tempo
suo
e
molto
lingua che
della
non
proprietà
l'im-
mentre
scusabile,
in
ragione
anzi
scusare,
necessaria,
cioè
che
contrario,
volte
necessaria,
contro
nella
molte
può
approvare
il
tutto
pensare
approvabile.
pecca
di
non
che
e
lingua
è
l^eggio si
italiana
Il
patriottismo ?
il
si deve
quindi
una
mondo
al
italiana, allora
pure
che
salvo,
della
non
meno
ragione
psicologica non
salvo
l'impurità
una
luogo
che
si dovrebbe
Invece
rado
affine
delicato
e
patriottismo
quando
in
quando
così
di
luogo
importanza
poca
meglio
di
in
un'altra
pone
senza
porre
straniera
parola
ne
del
guarda
ri-
che
pensiero.
,
fatto
aiuiino
non
argomento
un
sopra
le
Italiani
gli
meno
dei
fanno
si bada
scrittore
;
clas-
INTOKNO
sico, il
usitato
meno
prosa
le
pregio
dello
dal
frasi
ardite
più
ciò
stile in
poesia
è sempre
un
ricercato
la
non
del
e
improprio
quella della
nomino
non
i
si trovino
tipiche
affollato
Essi
viceversa.
e
,
devono
si
scrivere
Ma
i
per
scrivono
se
filosofi,
per
che
gente
i
scienziati
e
precise
non
più
e
dinanzi
nel
una
scienza
che
E
di
di
scriver
che
scienza
i
dello
stesso
errate,
di
bene.
scienza
delicata
è
onore
fatti
letterati.
Se
delle
idee
la
senza
psicologica
la
e
gli
dire
e
leggi ,
è matematica
ha
vi
sono
,
intravedere
,
salvo,
deplorevole
sensibilità
si debbono
scretame
di-
tamente
discre-
la filosofia
e
non
giornalisti.
parole precise
letterati ? Per
questo rispetto siamo
quelli
1'
i
cui
era
grandemente
di
la
più
lingua
fissare
della
vita
matematica
precisione.
dei
dire
quasi. Parole
anche
è
idee, dei
La
un'espressione
o
la
e
diversità
morale.
e
Ma
si esercita
fingarda
in-
era
filosofi,
perchè parole precise vuol
delle
comune
fisica
è
alle
della
non
per
quindi
e
bisogno
lucidità
pura
monta
poco
gli scienziati,per
avrebbe
,
della
e
Il teatro
«
,
celere
male.
:
affollato
era
,
anche
vere
scri-
cause
giornale in
apre
questa
come
Se
».
delle
proprietà
l'antico
del-
dello
e
».
e
scienziati,filosofi,
letterati,
giornalisti.Non
frasi
parlare
sciatteria
la
contro
quasi tutti, da
da
della
tifico,
scien-
diletto
mero
democratica
i)iù
Comunque,
si pecca
del
causa
ignoranza,
crassa
popolare
aristocratico
tanto
il
posto
dal
di
uso
tono, nella
quindi
;
in opere
amore
la
ma
,
di
si allontana
più
quindi V impopolarità,anche
oggi
fuor
,
l'improprietà del linguaggio
semi)lice. Quindi
In
nell'
rimescolate
cacciate
della
che
piìi nobile, l'essere
o
Quindi
strano.
anticaglie; quindi
nauseose
e
più
o
all'orecchio
dolce
più
parere
145
SINONIMI
AI
noi
Tommaseo,
quasi
Scrivere
la
è
sbagliato.E
uomo
che
essi
tutti
più
bene
parola
«
tutto
noi
uomini
affettano
usando
,
l'uomo
letterati
»,
per
sbagliatissimi,
ed
hanno
oggi significascrivere
fama
con
10
146
INTORNO
SINONIMI
AI
quel preziosismo,di cui più.sopra i"arlavail Tommaseo,
un
fasi,
preziosismosenza
proprietà.Significascrivere con enla quale è l'opinionee il sentimento
di coloro
che
né
hanno
non
L'enfasi
Di
se
incominciare
fa
ne
farne
a
cioè
Ora,
profondi,
il preziosismosono
e
fatto
un
sentimenti
quasi tutti
casus
belli. Sarebbe
un
caso
di vocabolario
di
coscienza
buon
un
studiosi
e
degli scrittori
delle
richiamare
:
sopra
desiderabile
di
e
matica,
gram-
letteraria.
Disionario
appunto questa
essere
opinioni chiare.
una
improprietà.
un
di elementare
la funzione
né
dei sinonimi
vrebbe
do-
l'attenzione degli
1' esatto
e
addestrare
gnificato
precisosigli altri ad
pensieri.È
gli uni e
una
maggiore esattezza e precisionedei loro
si vede , di psicologiaindividuale
una
e
funzione,come
collettiva più che di lingua. Il Loke, citato dal Tommaseo
nella sua
che
prefazioneai Sinonimi diceva : « Uomo
dà chiaro senso
e
adopra voci alle quali non
determinato,
inganna se stesso e altrui ». E un altro sapiente:« Dalle
idee
sottintese
fatto
io
per
che
vocabolo
vi é chi
se
vengono
,
le
quistioni in
,
in
che
cognizionedel
ai cattivi
mano
cioè
possa
italiano usato
sofire
,
vero,
vi é pur
questa
».
il finimondo
nascere
sproposito.E del
chi guadagna
sempre
esempio, degli spropositi
a
gli altrui spropositi,
come,
per
del codice, o meglio delle sue
inesattezze e omissioni,
se
ne
avvantaggiano i legulei.Volevo soltanto dire
è un
barismi
guaio se la lingua italiana é inquinata di bar,
di
un
alla
data
arma
dico tanto
non
j)er
resto
intese
impedimento
piliterribile
Ora
male
o
,
sto
d'arte,di scienza,di negozipubblicie privati.Que-
é grave
la
parole per
segno
esotiche
che
la nostra
vita
nazionale
è
inquinata
é
maggior guaio tanta sciatta o
che anche in ciò che
improprietà,
perché significa
cose
nostra
vita
;
ma
nazionale
di formarci
idee
abbiamo
chiare
di
e
i)iù,nostro
precise.
non
fia
tron-
nella
ci
riamo
cu-
148
ULISSE
protendono
dall'angusto
sanno
mostrano
ma
,
alla
uniti
fantasia
nostra
nostri
tre
nello
occhi
oltre
le
tutte
orizzonti
dura
da
delle
sembra
di
voi
già dato,
nel
Giotto
nel
Canto
i ricercatori
è
perchè
universale
e
poesia
quando
tra
Qui
il
e
«
noi
della
ed
ombrifero
favolosa
poco
da
canto
un
più potente,
arte
aveva
,
il
ma
jjassionedella
volo,
scenza
cono-
il
perdere
saputo
alla
luce
del
volentieri
immagina
estetici
prefazio
dell'umanità.
di
«
E
dei
ci
non
di
,
e
più
sentiamo
sul monte
tromba
in
nella
che
pensare
Mosè
vita
e
quanto
a
sopra
alti
di
sua
vertici
l'arte,
nel-
dietro
più
foise
virdella
commossi
più
ardente
di
ogni tempo
dell'istinto
»
Qui Dante
sormontar
uno
Signore passeggia
clangore
stessa
corso
meraviglierà
Ulisse
ascendiamo
storia.
noi
Navigazione potesse
umani
comprese
della
il
un
perenne
nell'Empireo
».
valori
di
la
dantesco.
di
canto
questo
la
il
aggiungere
Si
sua
la
sopra
Alighieri
aveva
e
notte.
la
disegnare
dell'Inferno
Certo
acuita
tragica ,
della
di
E
mare.
a
un'
Con
Dante
non
;
fatta
sicché
,
nave
nell' infinito
l'oscurità
mattino
tude
follia
alla
più,
più finche
sempre
preceduta
oceani.
,
dell'uomo
il cielo
e
alla
sapete
dei
le cerchie
antichità
stata
dagli
I
mari.
il tramonto.
più gigantesco
cuore
fino
là
apre
occhi
i secoli, segna
una
quel
sempre
tutte
crepuscolo,
era
non
di
e
dagli
pietra è
La
dopo
poco
di
genio
un
al
o
che
dei
si slontana
slontana
in
nave
per
anche
varca
mare
l'ora del
pietra oceanica
Questa
si
sì
invisibile
punto
parte
invisibile
di visione.
acque
andar
che
quella dettero
a
diffidenza
formidabile
la' retta
;
anime
ripa
una
architettoniche,oltre
stato
dell'aurora
aveva
solitudine
ricordati
che
scura
prima
fisso al
punto
linee
noi
distesa
che
il
e
il nostro
tinta
sguardo
la
loro
ratori
raccoglimento degli esplo-
di questa
pi'endono
naviganti,
il
vista
La
Le
verso
esagono
anche
guardinghi.
desiderio
attirarli.
sembra
che
lontano
punto
un
DANTK
E
e
fumante
al
masso
ULISSE
vede
ne
il
tergo
dall'Ida
Zeus
quando
il Titide
piega
dei
suoi
dal
profondo
cavalli
del
sangue
sta
la
dal
seno
la
se
neppur
dalla
quando
urlando
montone
nell'ombra
siede
i
dare
al
viva
degli
mondo
che
uomini
non
Il buon
».
e
senz'irà
e
una
e
e
immaginare
che
vedere
in
quello
dolore
vide
nel
e
cavo
col
e
diretro
al
sul
sul
Dio,
rosso
e
una
sangue
copriranno
nell' abisso
,
alla
del
disperazione
vuoto
di
un
mossi
com-
cola
pic-
«
volle
mondo
senza
lamento
ambizione
una
l'estremo
mo
potrem-
confine
e
di vita
pari
il
e
ardore
quale
mare
che
della
fanciulla
lo
che
a
leva
vo-
quella
di
sente
dolore
un
di
immaginare
potremmo
un
del
sete
una
d'Israele
;
a
quello dell'Àcheo
a
sete
l'universo
carne
non
; noi
dell'ignoto
passo
la
senza
schiere;
:
vorrà
dalla
sol, del
pari
le
lenano
gli ba-
poi
altro
sovrumane
tutte
di
forse
fuoco
canto
oltre
collegio
più
passione,
furore
quando
del
e
davere
ca-
ci sentiamo
anni
suo
una
lanciarsi
né
esce
Innanzi
quella del condottiere
a
:
il
sangue
frontiere.
dell'aquilottodi Corsica
che
disperazione
un
abbattute
veccliio
le ali
al
lui
di
pallide ombre
a
vuoto
compagni
tardi
pertinacia
la faccia
questo
pari
arde
pari
conoscenza
delle
in
nemico,
campo
ai suoi
nasconde
una
sul
sull'amato
delle
pellegi-inonel
raduna
energia
generoso
quale
ferve
ove
pellegrino dantesco
l'esperienza«
avere
gente
il
»,
fossa
acuti
figure non
al buon
si affollano
Antigone
ferro
col
terribili
e
balzanti
quell'effigieche
l'ossatura
e
innanzi
orazione
dai
non
quando
gridi
di
trattando
colossali
queste
se
né
contro
zoccoli
larve
né
;
magnanimo
dell'angolo a meditare,
lineamenti
primi
fulmine
sgozzati, e
pecora
si apparta
giovinetto
alla
l'uccello sul nido
dissepolto,corno
e
intorno
dell'uragano mandando
il Corso
gli
tra
pallide
dell'ltacese:
ostile
spada
le
della
e
il
battaglia, e
faccia
la
sopra
folgore scoppi
; né
Ade
vederne
scaglia fulmine
fugarlo
per
voleva
mentre
149
DAXTE
E
volo
tarsi
spun-
e
una
inghiotte, pari
sofoclea
che
sepolcro l'abisso dell'ingiustizia.
150
ULISSE
Come,
la
favola,
là
di
dai
degli antichi,
mondo
dantesco
dei
tempi.
lui
col
suo
e
Da
la
suggello
della
suo
per
tjuell'istinto
volte
nascite
ha
volubile
le infinite
alla fine
quale l'uomo
il
per
cercato
il
ed
il
per
circolerà
e
dell'universo
idea
e
duri,
principio
millenario
faccia
continua
il favoloso
questo
dal
umana
propria
infinite
le
d' Ercole
spirito circola
sulla
sua
attoniti
il
breve
sua
occhi
finché
nasce
cercherà
la
andrà,
sostanza
tante
tormento
sempre
e
; così
per
i nostri
riguardi
mondo
perpetuamente
ci lia narrato
pellegrino
sotto
nave
sua
andare
ad
il
dopoché
DANTE
E
e
lampo
il
e
verso
Attra-
eterna.
morti
cerca
innume-
tra
,
voli
popoli
dalle
di
nella
viscere
ciò
che
è
le
la
preghiere
di
Ulisse
di
nei
ogni
trionfi
è
incitatrice
invenzioni
le
arte
di
,
la
durante
sconfitte
nelle
corsa
e
uomini
è
ed
;
le
correrà
e
corre
pace
con
,
degli
lite
sa-
degli oceani
,
e
,
tin'orina
montagne
fondo
fede
ogni
bestemmie
le
la
voce
vogliate
l'atomo
i limiti
di
e
desiderio
di
tutti i
e
picciola vigilia
tanto
seusi, ch'è
vostri
dietro
eroiche
di
delle
dal
nuovo,
civiltà,
rinvenire
alle cime
orizzonte
promesse
questa
non
in
sino
della
e
:
De'
tutti
per
creazioni
voce
a
Così
penetrate
guerra,
con
e
una
sempre
terra
un
le
ogni scienza,
durante
barbarie
scomparso
agli astri, tra
e
della
della
scoprire
per
vicenda
,
al
fugace
là
dal
misteri, ed
1' immortalità
e
la
a
del
ha
sua
delle
se
propagare
tempo,
e
per
pupilla
creatola
gente.
senza
sparire;
suo
portare
mondo
tende
spazio
rimanente,
l'esperienza,
negar
Sol, del
dello
del
di
là
questo
anime
dal
cede
infinitamente
gloria data
promessa
oltre
stesso
suo
al
parire
apsuo
ijiccola
dalle
imprese
dalle
reii-
ULISSE
gioni. Così, dopo
un'ombra
è
che
la
che
mille
del
genere
che
sul
faccia
due
nei
all'ultimo
sino
si
gli
e
di
cuore
e
quanti
tenebre
il
verso
attimo
in
dissolverà
è
Dio;
sono
delle
seni
stesso
intendere
prima;
l' equatore
lungo
11 sole
capo
nel
secoli
vola
fa-
è Dante
voleva
ma
dritta
breve
una
Ulisse
d' Israele
è
prora
Così
mare.
brune
montagne
una
sempre
scintillano
uomo,
altre
umano.
presentì
attireranno
rà
e
sul
sulla
non
151
DANTE
Ulisse,
legislatore
Dante
1' ultimo
spenge
s'alza
calamite
ed
sarà
che
il
mistero
Colombo
la
storia
superando
l'ultimo
le
quella di
negli spazii ignoti ,
sorgono
verso
E
polo,
cui
sotto
tirano
at-
si
gli
i
piedi
terra.
Tre
alla
l'eroe
re
dai
d'Itaca,
molti
d'
poema
pianto
nasce
stesso
sulla
nel
ci
riva
cuore
del
già
ai
lo
coi
l'ora
che
che
di
han
e
il desiderio
versi
Ilio, l'uomo
Ulisse,
a
lo
senta
rappre-
troviamo
del
:
il
a' dolci
core
amici
addio.
in
ritorno,ci
quella che
il disio
intenerisce
detto
Calipso
simile
volge
d'
Il
nostra.
sapete, l'aspirazione verso
per
divini
naviganti
dì
voi
mare
nell'età
prudente
e
malinconia
una
infonde
Era
pazieute
canza,
dimenti-
semplice
torri
sacre
nell' isola
patria. Quando
richiuso.
rinnovato
delle
Omero,
piacque
una
per
riappare
il
uoi
sopra
anzi
il distruttore
suso,
giìi,com'altrui
,
antico
iu
poppa
fu
mar
l'acque
tutte
con
la
iu
atto
ingegni,
nel
la
'1
che
semplice
un
ire
prora
infiu
girar
levar
quarta
la
e
Per
il fé
volte
Dante
152
L'
Itacese
sulla
in
mare
lacrime
di
che
lidi
Quanto
assiso
dedori,
con
sui
e
la
piccola
lunghi
e
e
le
per
pace
nave
del
ci
ispira
aifanni
cercato
così
di
e
le
tanto
dagli
Dei.
dal
mossa
E
la
del
non
lunghe
la
da
del
cui
fatiche.
ora
che
nave
che
gli
porta
genio.
sicura,
uè
flutto
l'avria
spiaggia
straordi-
i suoi
misurare
poppa,
precipitava il grosso
mar
nave
tranquillo,
Dorme
lo
sidie
le in-
celere
uno
sonno
potuto
coli' alta
correa
ed
la
con
sveglio
la
sopra
il
dalla
tutte
la
le
che
essere
che
quel
patria,
la
ticare
dimen-
tutti
contro
pietà
con
fa
ostacoli
deve
dormente
avremmo
Ricordo
risonante
Correa
eroe
tempo
nave
dietro
1'
Lotofagi
gli scogli ,
superarli
i mari
per
bene
allontanarlo
per
lusinghe, prima
sue
soffio
gli
sono
straordinaria
Una
i
che
loto
,
deve
deponga
chiome
i mostri
prudenza,
q
dalle
ammaliatore,
Ulisse
Egli
sua
le
lo
natale.
perchè meglio
ha
Circe
fiore
a
terre
tutte
Alcinoo
amore
lunghi
la
con
e
contro
dell'isola
naiio
col
mare,
Poseidon
i)ietrosaItaca.
anni
beato
del
pianti
agguarda.
canto
contro
pone
pazienza
sua
da
amore.
giorno,
con
,
mondo
vasto
e
anni,
scogli,
patria, gli antropofagi,
suscitate
tempeste
loro
gli ospiti
quali cibano
romiti
azzurre,
col
guance
dolci
l'infecondo
e
chiome
attorte, le Sirene
il
lacrimando,
spesso
dalle
Calipso
è
gemiti
con
struggesi l'alma
lacrime
i suoi
pungealo
non
...
le
ove
consumava
e
ritorno
Ninfa
della
sui
sponda
rigava
pensior del
col
DANTE
seduto
stava
del
i
E
ULISSE
cilestro.
sparviere,
l'eroe
è
concessa
un'
,
che
altra
ULISSE
raggiunta
degli augei velocissimo,
celere
sì
con
solcava,
pari di
di
Qui
«
che
che
e
ama
1' artista
sa
che
riva
una
la
verso
l'uomo
è
Omero
patria finisce,
in
mentre
che
è
Dante
cerca
1' uomo
una
che
,
ama
che
giacca.
vendetta.
in
Ulisse
braccio
in
cura,
aspirazione
quello della
insomma
cerca
E
della
il poema
Ma
ogni
sparsa
Dii
l'onde,
tra
avea
placidissimo
sonno
un
incomincia
riva
d'oblio
ai
affanni
infiniti
l'armi,
tra
avea
allor
e
che
senno,
durati
recando
seco
uom
un
;
flutti
i salsi
prora
153
DANTE
E
che
e
tutto
sa.
non
nota
conosce
questa
,
novità
da
eroe
veva
do-
princii)io.
«
più di
me
pria che
di
vincer
ch'i'ebbi
misi
lua
sol
me
picciola
ha
muovere
per
far
del
qnal
subito
il
nuovo
amore
lieta
l'ardore
mondo
del
e
e
pietà
il debito
me
l':ilto
legno
dalla
còlto
la
da
umani
per
un
nominasse;
uè
divenir
Gaeta,
a
presso
Penelope
vizi
con
la
dentro
a
degli
e
là
padre,
poter
sottrasse
figlio,né
dovea
qual
che
anno
Enea
vecchio
del
lo
un
si
dolcezza
né
Dante
Circe
dipartii da
mi
Quando
esperto,
valore;
aperto
mare
con
quella compagna
non
fui
il
punto
diserto.
da
cammino.
cui
Ed
»
il
è
suo
questa
virtìi
154
ULISSE
lui
di
propria
dei
del
origini
nella
leggenda
il
la
i valori
virtù
l'umile
cantore
gli
da
stessa
Egli
lui
fece
la
stesso, solo
molti
in
altri
,
intero
se
lui,
perchè
che
se
il raggio
che
sero
faces-
non
l' arte
lui
in
della
morta
suo
queta
di
poeti
s'intende
gli
egli
miti
per
la
lo bello
sol
stile toltogli,
della
umana,
per
a
quanti
forse
età.
molte
e
fezioni
per-
più
non
dei
Uno
l'opera
se
nobilitare
innumerevoli
aveva
strare
mo-
per
ripensando
elementi
vita
contenta.
e
Virgilio e
sapienza
egli
trovò
tanti
di
apparve
orrori
un
incarnò
musica
Perchè
creare
di
gratitudine per
stesso
popolo
a
,
la
,
regola perfetta della
uomini.
potè
sostanziali
è
sua
Orfeo
amore
fece
ne
dagli
ricordò
il volume
cercato
propria sapienza
sua
in
seppe
suo
giorno gli
delicatezza
più
con
naca,
cro-
vola, perchè
nome
Un
gioi*no si
esercitata, la
la
suo
la
tutto
e
,
del
i)ropria mente
mitologi
Virgilio
ne
il
le
realtà, la poesia,
Portinari, ed egli
sua
tosto
molto
la
veemenza
sublimare.
Folco
Un
e
antichi
aveva
a
un
Dio.
a
la
con
come
sopra
lasciati
prima
e
si
lighieri
maggiori. L'A-
av^eva
favola,
tempo
suo
di
della
sino
amico
è
figliuoladi
luminoso
la
Giustamente
propria
li
gersi
svol-
Signore
mondo
sempre
ove
lo
popolo
suo
del
altezze
l'infinito
odio.
suo
selva
ad
il
quelli
e
significando
portato il
umani
nel
verso
cielo
aver
inverni
primavere,
porta 1' anima
poeta
stato
era
prolungare
sua
di
giganti
poi lunghi
nuove
cessione
suc-
nascosti
alberi
come
;
quale
nella
semi
quella guisa che
storia,la leggenda,
che
del
A
umano.
da
antica
il
ve^so
la
,
accrescerli
per
si levano
poi
proprio ingegno
prese
ciò
poesia
nascono
poesia
Bibbia
,
ali del
eroi
più
nella
così
aquila
della
inaridirli,poi
a
genere
compiace
Gli
nella
e
sempre
del
solo
mondo,
sopraggiungono
si levano
eroi
tempi.
nelle
e
njassima
virtù
,
risvegliare gli
deve
DANTK
K
di
più
Dante,
Ulisse.
Questo
è
finalmente
l'uomo
liberato
; nel
poema
antico
156
ULISSE
volte
Tre
picciola
DANTE
K
ripetuto l'epiteto « picciola »
è
coini"agna
orazione
picciola vigilia,
,
l'eroe
significarepropriamente
nel
clie molto
racconto:
picciola, a
vuole
può
e
con
piccioli istrumenti.
E
la
forza
Io
volontà
della
1
e
compagni
ov'Ercole
acciò
dalla
l'uom
man
dall'altra
Ascoltatelo
del
il
atto
punto
in
E
mi
avea
già
cui
evi
orazione
si
che
del
duce
dall'antico
di
lo
tutto
il favoloso
toccano,
splendore
È
divieto.
il genio lo
e
nel
destina
il mondo.
riempe
si
Setta.
balza
egli
rompendo
i due
volontà
cui
;
Sibilia
lasciata
si irradia
e
chiezza.
vec-
stretta
si metta
non
lasciai
in
volontario
picciola
la
mi
nell'attimo
suo
alla
destra
tarda
riguardi,
più oltre
si trasforma
moderno,
li suoi
alla
tardi,
e
quella foce
a
segnò
che
vecchi
eravain
venimmo
quando
sino
lo sostiene
ai
apprende
compagni
come
fiamma.
una
Li
miei
che
de'
nostra
remi
sempre
È
E
la
nave
che
il
svolge
ale
al
dal
l'accento
ritenuti.
mattino
folle
lato
volo
mancino.
trionfale
sciogliel'inno
degli
uomini
corso
del
la
acuti,
avrei
nel
acquistando
carca
seguendo
umano
facemmo
cui l'eroe
sì
picciola al cammino
poppa
l'entusiasmo,è
in
io
poscia gli
appena
vòlta
feci
oraziou
questa
con
E
compagni
del
dell'anima
antichi
canto, il
al
suo
mento
mo-
ardore.
dente,
viaggia all' occi-
sole, adombrando
propria storia;viaggia
il
pensiero
cercando
l'è-
ULISSE
mondo
del
sperienza
mesi
segnati
gente
senza
dalla
157
DANTE
E
luce
delle
losi
favo-
quei cinque
per
stelle
novilunii
dai
e
,
mistero
di solitudine
e
dai plenilunii, nei quali è tanto
di silenzio,tanta, virtù di perdere la nostra
nelle
fantasia
del
lontananze
arcfiica
dello
e
un'altra
saprà
Dante
tempo
volta
costellazioni
alle
rapire
Paradiso
nel
dell'ora
armonia
tanta
chiuderla
e
Solo
spazio.
nelle
del
profondità
canto.
oude
Quindi,
mila
quattro
di
vidi
e
trecento
desiderai
sol
lui
della
strada
Così
Paradiso^
nel
io
in
di
lontananza
la
vedea
che
lume
reminiscenza
nella
racceso
di
era
D'improvviso
talvolta
infanzia,
fosse
che
voce
in
che
o
profumo
che
e
pure
vita
remota
e
odora
per
e
arcana.
e
un
casso
qualche
svanisce,
attimo
Se
del
che
un
suolo.
spiritocome
che
cosa
nostro
sia
appare
sentimento
il nostro
si estende
e
un
È
noi.
scompare,
che
ci
spirito vive
quell'attimo
provviso
imche
essere
di
prima
una
vedemmo
mai, quasi
vissuto
luogo
un
basso
nostro
atomo
un
Ulisse:
Luna...
vedemmo
essere
tace,
tante
nel
l'incommen
dal-
polo
marin
sorge
viene
voce
origini. E
del
dalla
di
mi.
tanto
sotto
non
altro
un
suona
cessa;
e
confusissima
svegliarsi di
già
fuor
surgeva
volte
delle
il nostro
e
fu
questa
già dell'altro
notte,
non
Cinque
lo
stelle
le
Tutte
trenta
terra
l'onda
e
;
lumi
novecento
che
fiate, mentre
volumi
concilio
tutti
a
Virgilio,
due
e
questo
tornare
sua
donua
tua
mosse
una
un
punge
di
una
mental-
158
al
l'armonia
sentiremo
mente,
orecchio
nostro
correnti'
sulla
vediamo
andare
vediamo
il folle
volo.
senilità
è
Come
a
di
Per
tratto
spada
solinghi
Essi
che
vanno
un'impresa
nel
lo
super
aquas.
ai
è
vecchi
ne
la
per
ci
che
e
Questa
Ulisse
di
Ercole
si
deve
i colli
mare
inabissato
guisa d'
a
? Non
a
si
non
quel
ora
sidereo
del
sorgono
giganti;
di
luoghi
verso
questi
e
canuti
compiendo
jnondo
gente.
senza
del
Spiritus Domini
mondo,
ferebatur
catastrofe.
alta
il
in
turbo
primo
varcati
in
mettere
ed
a
pianto,
nacque
canto.
adombra
non
aver
divieto
tornò
un
legno
tanto
alcuna.
tosto
terra
bruna
bruna
montagna
avea
e
del
può
così
mensa
im-
nei
nome
un
parvemi
e
nuova
per
cate
info-
penetra
senza
una
allegrammo
percosse
tarda
veemente.
invisibile
più grandiosa
l'ultima
veduta
della
di
spirito dell'uomo.
distanza
montagna
dare
è
apparve
quanto
dalla
le nubi
rompe
occhi
acque.
sovrasta
Quando
Noi
le
sul
ale per
come
Genesi,,nei crepuscoli antelucani
Qui
li
animò
giovinezza
ritmo
nostri
quel
le
noi
sibbene
genio
volanti
gesta, cercando
spirito sopra
passa
paia
ap-
,
dal
poesia
per
senza
come
Ma
di
del
per
vecchi
ai
li
i remi
sole
e
Ma
senile
braccio
creati
innanzi
visione
giganti
dei
tragica
noi
,
la
di
un
onde
questa
per
clie
non
oblio
piani
da
silenziosi
e
dantesco.
nessuna
i
per
tenuta
l'ostinazione
vigor
raggio
un
si stende
e
dall' ardore
divino
delle
gente.
senza
atleti,batterono
un
E
giunge
se
spiando l'orizzonte,
repentinamente
nata
un
d'acque.
mondo
,con
che
l'immagine
con
tardi
sempre
forti
dantesco
verso
e
nel
quando
,
giovani più
suono
distesa
novità
vietato
DANTK
del
i vecchi
sostenuti
varco
Qui
col
lontana
qualche
è
K
UIJSSE
divieto?
un
follemente
dubbio.
Ma
i
Non
riguardi
qual
senso
quella punizione ? È forse
ULISSE
la
? Forse.
?comentatori
simbolo
un
mistero
fato
simbolo
è
è
conoscenza,
in
sé
troppo
cima
della
del
necessario
che
naufraghi.
di
e
intesa
il
la
sé ;
all'ombra
non
ma
ché
non
di
sotto
gli
è
versale
uni-
legge
storia
il
e
così
di tutto
tragico
l'ultimo
nota
sulla
Soltanto
la
storico
che
signore
una
uomini.
diventa
lo
di
parole dell'ultima
alle
nominarlo
perchè
che
fatto
che
tima
l'ul-
e
sua
alla
espressione in
di
Ulisse
senza
fu
di
ogni
la divina
gente,
ignorando. L'eroe
Dio
questo
sentire
sapienza
di
ma
,
anche
deve
come
così,
dere
compren-
La
comprendiamo
stato
di
perplessitàpoetica
certezza
scientifica.
ignaro
;
e
ingenuità dell'eroe
non
cercando
dopo
averci
che
alcuna
naii-ata
la
presa
l'im-
Ma
qui
;
i"er-
niisttio.
uuo
fanciullo
a
«
indeterminata,
e
somma
del
eterna
rivelatrice
é
sente
egli giunto
darsi
Può
narratore
terzica
allude
Ulisse
pagano.
indeterminatamente
manifesta
il mondo
come
audacia, perché
dell'umanità.
dichiarano
la
ma
bruna
montagna
necessità
per
darsi
Ulisse
Dante
»
essendo
più
tutto
di
qui l'espressione del
la
noi
e
umano,
piacque
egli
Può
per
l'universo
del-
mistero,
nuovo
Ulisse.
;
di
i veli
sola
Dio
non
indefesso
questa
stia
vita
favola
della
osa
punito
bruna
di
etema
comentatori
altrui
fu
di
personificazione, cioè,
come
catastrofe
I
Per
seta.
l'uomo
tutti
ci fasceremmo
telletto
l'in-
se
seguendo
Poiché
anche
agire.
che
creatore
un
quando
e
noi
sua
vedere,
breve
pensiero
anche
ma
è
nuovo
ad
dell'essere
mare
ed
un
ma
verità
il
montagna
ed
patire,
a
per
di
mistero,
non
si mette
animale
volle
figura di
come
proprio
noi
a
i
come
il
piìi vicino
significata la semplice
cadessero,
come
difende
turbo
accettai'lo
indagatore,
un
intenderla
assai
sta
possiamo
umano
mistero
col
indichino
che
altro
o
vorremmo
che
qual
qui
solo
qui
costringe l'umanità
che
Insomma
è
Ma
natura
noi
e
Purgatorio,
della
il
;
?eterno,
il
bruna
montagna
159
DANTE
K
é
mente
interaerra
per
sua
utilità
sua
impresa
,
160
sublime
sciagura
A
chi ?
Poi
ad
pensare
da
Senza
alla
avido
nella
armonie
d'ordine
nel
mare
d' acque
suggerisce
sjiesso
dimande
gere
risor-
per
attimo
quale
alla
ultimo
di
arcane
ma,
quella fiam-
e
pera
l'o-
anche
natura,
a
si
cui
non
per
essere
scorcio
o
di
ci apj)are
di
elementi
portato in sé ed
che
emulo
discorde
da
odiò
e
nell'Empireo
ammirando
per
»
portò
perchè
giunge
il ricordo
i suoi
della
questo
in
amori
madre
virtù
più
il
con
ed
i suoi
degli uomini
Eoma
e
il
molto
che
sino
terreni; è
ad
altezze
feroci, seppe
proporre
cola,
pic-
per
e
e
odii
1' intelletto
ha
nocchiera
sofferse
,
uoma
non
profugo
parte
sua
colossale
della
senza
nave
molto
che
riore
supe-
,
Dante
11 cittadino
«
per
sj)iritod'
,
ed
il tumulto
il
In
che
levandosi
è
Firenze
uomo
parte
sua
la
per
che
fu chiamato
I'
,
moderno
forze
ammirando
sanguinaria
lui stesso
tempesta
gran
non
e
di
in
plasmato
e
uomo
comedia
espresso.
È
Dio.
concetta
un
quella di sublimare
a
e
dell'
miracolo
un
Divina
la
perchè
organamento
che
a
divinato
prototipo
ordinare, pari
,
paese
Medioevo
aver
per
il
sua
Dante
forse
abbia
del
ammirando
più
,
nell' opera
ebbe
sia
Dante
se
universale
l'eternirà.
amò
piacque,
richiuso.
Simile
,
in
In
vortice
quel
acque,
dell'eroe?
so
non
salito, nell'
altro
uoi
sprofonda
infernale.
vide
Dante
io
Ora,
egli
».
risposta.
trova
e
piacque
suso
altrui
come
sopra
visioni
fiamma
vestimento
sé
colpito-
stato
altrui
le
in
poppa
giù,
fu
mar
di
Dante
di
sia
Come
«
tutte
con
la
iu
ire
il
che
girar
levar
prora
fin
L'uomo
il fé'
quarta
la
in
che
1' abisso.
volte
e
fanciullo
un
ci fa-
perchè.
si chiude
Tre
quelle parole infine
sappia perchè.
non
e
DANTE
pronunciando
vana,
e
veramente
ove
K
ULISSE
ai
gnare
riso-
popoli^
ULISSE
ai
ai
papi,
la
per
che
ed
re
d'uomo
di
favole
vetuste
studia
che
studia
gli
piangere
bellezza
è
angeli
che
ciò
e
la
La
E
che
forza
in
un
vivente
e
volano
cui
in
nel
musica
nella
di
Ma
alla
per
nella
la
sfere
mondo,
rivela
questo,
o
clie
la
gliato,
scompi-
avevano
Tutto
che
opera
in
nia
armo-
minuzie
sto
compo-
di
bronzo,
in
un
con
di
l'uomo,
struzion
dipur
universale.
Inferno.
vero
stirpeitaliana,più
quello della
chiesa, ogni
posto, più che
e
sé
a
sforzo
e
di
fu
intorno
l'armonia
i nervi
fa
menzogna,
universale
i muscoli
Qualunque
umano.
al
tutte
non
e
le
pagina
ossa
giate,
leg-
ma
tutto, dell' ani-
legislatricedell'universo.
dicevo
,
come
suo
ciò
;
la
denti
aspetto, necessario
ideale
poesia appare
il
che
sole, alle schiere
della
di
e
e
corpo
un
so
non
Roma
scienza
vedeva
composta
quanto
del
di
poema
la
,
punti dell'orizzonte
trovò
e
terzo
di
i
discordia
fu
origine
sua
tutti
cercò
sacro,
Dante,
io
Dio
Dio.
più
stridore
mezzo
struttura
vi
la
e
di
di
mera
effi-
agitazione
tutto, dalle
il poeta
da
vetuste, di
ricomposto
uomo,
era
,
secoli
fosse
che
soprannaturale
verità
duratura
era
delle
nel
cose
la
raggio
fama,
cuore,
jjoema
parte ha
in
cose
raggio
un
gli giungeva
iroso
un
quanto
cattolico di quello
le
di
in
errano
della
nel
ridere,
che
dalla
In
egli
fa
tutto
tempo
voce
fedi
studia
che
ammirando
che
quanto
le
e
quindici
in armonia
un
di
il
l'orrore; quanto
vivente
corpi
uomini
scienza
la
;
noi,
a
ciò
capo
tempo
e
intorno
,
e
e
gli
astri
nel
era
si
luce, quanto
immaginare
il naturale
strepitosa ,
scienza
in
che
ciò
fatto:
ripensare,
e
nella
i frammenti
mondi,
sale
univer-
questo
ricordare
il nostro
sopra
,
e
dei
buio
nel
piedi ,
stato, le ruiue
auiniirando
poteva vedere
,
i nostri
sotto
niouarcliia
una
poteva pensare,
indovinare
poteva
È
universale.
l'uomo
occhio
quanto
Itìl
DANTE
agli imperatori
pace
quanto
E
,
creatore
solo
con
Dante
se
di
lui
e
un
per
sia
più ammirando
campione
umano
lui. È tale questo
che
cani-
li
162
in
pione
da
vita
poicliè Ulisse
;
portare
Inferno
lui
a
concezione
una
solamente
non
la
Comedia
Dante
ma
DANTE
tutta
se
tutta
ma
,
fraterno
il
duce
suo
elle
torna
le
e
anime
ritorna
e
come
,
inesplicabilidella
che
compiacque
il gran
entro
lago
della
deliziosa
dispiacciono
crede,
vuol
ma
il precursore
stato
sacro
di
libertà
La
a
la
sembra
me
chiaro
più
spirito che
Come
Dante
nei
che
il lavoro
rischiara
le
della
ebbe
vasti
del
fuoco
a
dall'apice
della
nubi,
così
ispirazione più
Considerate
fatti
ma
non
per
fiamma
Ulisse
di
amore
generoso
nel
la
favola
tratto
un
illuminò
che
allo
poema
di Ulisse
del
e
il
vostra
fumo
la
sia
nuovo
pensiero
del
acuta
segna
l'attimo
semenza
viver
seguir virtnde
come
e
;
bruti,
conoscenza.
che
prono
ricoche
fiamma
del
parte la favilla
che
a
vuol
Comedia;
caos
conoscenza.
foste
gare.
ne-
Dante
volta
di
notte, così dal
come
e
in
concezione
vortici
esce
della
sacro
prodigioso
potranno
dell'intera
dai
il poema
questo
saperlo,
cantò.
e
sorse
dalla
giche
teolo-
moderno.
senza
è
la breve
nuova
incendi
tenebre
Una
intendono,
uomo
così,
prima
gran
protagonista l'intelligenzache
sia, più. che episodio, compendio
il simbolo
le
dell'
moderno
per
nel
questioni
non
e
Dante
dominio.
suo
prossimamente
pensiero
come
Ora,
conoscere.
che
coloro
che
i
sopra
passeggiante
Rosa,
tante
sue
vedere,
Comunque,
apparsa
in
puerizia
tutto
del
d'infanzia.
è
la
; Dante
crede;
stesso
Candida
coloro
a
ascoltare
fissa
quale pur
come
dalle
Ulisse.
morti
idea
se
della
spira
quelle indicano
perchè
nella
vita,
è
,
immaginare
della
e
un'
sopra
fede
dei
spirito
uno
notai,
come
regni
tre
lago luminoso
freschezza
che
Dante
d'
verità
di
l'
del-
XXVI
l'interrogare ed
nel
pei
dogmi
si
opera
,
instancabile
Dante
e
canto
stesso
della
nuova
è nel
è
,
Ulisse
è
E
ULISSK
Medioevo
moderno.
E
che
le
poema
del
tocca
nacque
più
puro
ULISSE
164
Dante
il
tra
canto
Paradiso
del
DANTE
K
XXVI
dell'
Ulisse
e
tra
Inferno
Adamo
di
il
che
navigante
primo
Certo
la
di
come
i nostri
vengono
tutte
di
sua
fine
lo
con
dal
due
non
Ho
sole
e
Limbo
nel
a
quelli
e
dalla
gli
essere
cui
la
notte
alla
occhi
sono
al
ombra
da
poeta
fatto
Si
notare.
un
veda
movimento
dal
come
l'essere
delnoscenza,
co-
era
Ora,
tutti
quasi
terra
verità,
della
luna
della
prima
viaggio
sì
che
altre
e
del
corso
sulla
notte, perchè
Adamo.
sopra
la
per
altro
mutazioni
ha
nella
primo
era
niente
visione
suo
ma
la vita
esistenza
dell'ultimo
genio
balzò
primo
Adamo
sua
dalle
timo
at-
stesso
mistero.
alla
calcola
sole
con
la
giungere
Il
che
cui
in
dal
angoscia
lui
questa
il
nella
esprimere
per
che
e
ohe
sola
la
umana
nello
che
una
e
calcola
durata
morte.
nel
non
piii
Ulisse
specie
Volle
verso
versi
di
prima
in
giungere
i
costellazioni
dalle
e
andare
perduto
dell'uomo
e
Certo
vita,
ravvicinati
già
ed
?
conoscenza
perpetuo
un
ansia
immutabile
la
e
vita,
noi
presente
uomo
nell'ignoto ?
sola
una
ed
uno
se
nell'oscura
sogno,
in
parte
ricordava,
dell'
palpito,
noto
inducono
della
si
rimpianto,
stesso
Dante,
ai
modulazione
dello
in
di
genio
tempi,
stesso
mare
dei
bocca
dei
ricordo
hanno
lontano
un
circolo
le vicende
tutte
divina
luce
penetrò
Il
di
cole.
riguardi d'Er-
i
stessa
origini,
un
ricuperare.
alla
dalla
di
come
a
e
dalle
due
la
e
e
nel
spiriti
universalità
principio
accento
del
quella
dell'altro
quella
e
d'animo
stato
oltre
?
toccai
già
quanto
,
ignoto
compianto
e
mestizia
tenta
stesso
lontano
chiudono
stessa
cui
stesso
padre
mare
uno
^dell,'
lo
un
nello
primo
jl
per
voce
orecchi
nostri
si
del
narrazione
la
tanto
ascoltasse
poeta
XXVI
canto
,
,
Sembra
il
e
di
fissi
Ulisse
lui deve
su
denze
corrispondue
violento.
si
sentino
pre-
ULISSK
Tal
A'olta
sicché
l'affetto
similmente
e
ludi
Adamo
Lo
E
Ulisse
maggior
indi
due
gittò
voce
si noti
Adamo
del
così
che
ramo
sen
ignota
silenzio.
lungo
ci
finisca
magine
un'im-
con
a
viene.
nel
e
cose
da
più
ci
usò
labile
non
prende
e
che
bile,
muta-
e
sentimento
un
,
egli
della
ducità
ca-
dissimile,
sebbene
nel
la prora
vedere
mare.
dare
seppe
degli
quel
che
appare
presi
delle
volle
altra
dell' idioma
siamo
padre
ed
animati
fronda
come
ed
va
che
sprofondare
all' antico
il
primaia
è
quello che
genio
sembrano
grandiosi
e
mortali
vanità
da
parlasse,
disse.
e
l'anima
umano
della
menando,
rompere
parlato
fatto
il
di
affatica.
scompaiono.
dei
sull'ultimo
Ulisse
fuori
semplici
l'uso
violento,
terra
di
che
aveva
e
la
gaia.
antica
vanto
lingua che
anche
cose
In
E
venia
mormorando,
là
e
la
imeleto
come
Che
di
qua
fosse
di
men
cima
come
stesso
e
coverta
fiamma
cui
quella
nariatoi'i
uno
fece,
la
della
crollarsi
a
come
pur
E
la
per
:
corno
cominci-i
da
primaia
compiacermi
a
l'invoglia:
lui
a
paia
si
spirò.
Così
I
face
trasparir
quaut'ella
che
convieu
l'anima
facea
mi
broglia,
coverto
seguir che
lo
per
animai
un
165
DANTE
E
suo
uomini
quasi lo
mandato
Ulisse, a quel
da
nuovo
stesso
Dio
rito
spisopra
Adamo
166
ULISSE
dell'uomo
nei
moderno,
canti
due
la
dell'uomo.
Tre
dei
dell'Esule
di
Dio,
grandi
afflitti
DANTE
cercatore
voce
Terrestre, regione
E
esuli
stanno
lagrime
senza
; dell'Esule
dell'Esule
e
dal
:
è
Paradiso
dall'ignoto, regione
innanzi
ora
Adamo
:
Certo
ignoto.
mare
Ulisse
Dante
e
,
rilmente
vi-
noi
a
Alighieri.
Dante
i
consiglieri
sola
è
fiamma
affatto
nell'Inferno
Ulisse
mette
fraudolenti
insieme
infernale.
le astuzie
prima
ci
Ma
cornuta.
anima
nella
del
ottava
Diomede
con
si accorge
Da
bolgia
fraudolento
entro
subito
Virgilio, è
tra
che
una
egli non
date
ricor-
sono
vero,
itacese, l'agguato
del
cavallo, l'arte
die
per
Deidamja
il furto
del
fiamma
antica
si duol
ancor
Palladio.
Ma
d'Acliille,
appena
incomincia
«
morta
lo
«
maggior
crollarsi
a
e
della
corno
dire
a
Dante
,
dimentica
il motivo
tale
oblìo
solo
è
uno
Come
Dante
si oblierà
che
quando
generoso
Ed
altri
Rìcoi'date
versi
nel
la
insidiosa
che
lo
e
l'uomo
del
sono
Francesca
i
e
costui
sia
questa
non
e
da
così
si
del
all'
queto
,
avo
troppa
i
Signa
dalle
gine
imma-
peccato.
darà
oblia
per
sibbene
avvolge,
quel
volpino
Da
purificato ,
scoglio
beato
piccola Firenze,
navigante
Inferno.
quando
esser
d'Aguglione
trasforma
ancora
l'uomo
Paradiso
dovrebbe
neW
gentile; poiché
consuma
,
invaso
avevano
posto
bilingue, quasi
che
il villan
contro
nel
fiamma
d'amore
zelo
ha
anche
più dell'eloquenza
Cacciaguida
ira
la
lo
Ulisse
nuovo
liberato, ma
entro
non
di
il
nasce
l'uomo
Dante,
perchè
quali
nell' Inferno,
molte
frodi
folle volo.
grandi
Farinata.
figli dell'
Quando
oblio
dantesco.
spirano
i divini
che
Amor
Che
che
Amor
mi
nullo
vedi,
come
m'offende.
ancor
perdona
amar
forte
sì
piacer
mi
non
ancor
di
campione
il
amato
costui
del
persona
il modo
e
apprende,
si
ratto
bella
della
tolta
a
prese
che,
quando
fu
mi
gentil
cor
costui
prese
e
al
167
DANTE
E
ULISSE
abbandona;
ghibellina s'
parte
titano
erge
inesorabile
col
ci
noi
che
accorgiamo
che
delle
necessità
musica.
pietà
massima
le
tutte
qualclie
consolante
dai
loro
e
voce
a
i
le
dei
Dante,
consolati
glorificato.
e
per
dalla
lui
voce
fu
l'Arbia
stessa
colorata
che
della
le vittime
della
suoi
la
qualcuno
tutte
a
e
per
d' animo
compiuta
Francesca
vertire
con-
combattenti
in
di
in divina
e
tasse
suscia
le
opinioni, si
remota
necessità
seppe
attraverso
dogmi,
tutte
sempre
Tale
egli
forza
glorificante qualcuno
simili.
di
furono
o
tutti
a
quella
sopra
necessario
affinchè
porrà
Quell'attimo
ai
fece
Era
massima
la
pone
suscitassero
ammirazione,
la
nate.
appassio-
poesia
darà
non
passione
che
ne
in divina
di Dio.
e
consuetudini
volta
l'Inferno
nel-
egli non
cognato.
ghibellino che
suo
e
di musica
e
peccaminoso
labbra
leggi degli uomini,
le
fu
,
massima
la
tremito
al
massima
della
a
dà
avversario
rosso,
eroicamente
del
tremante
stesse
ne
redentore
nuovo
sante, quanta
magnanimità
Tanta
fede, quanta
poesia
sue
quel
le
sovra
in
delle
umana,
il
creature
di
il bacio
ricevè
dispitto,
gran
,
dolcezza
bocca
la
sopra
in
è
Dante
ù-onte
la
con
,
cattolico
Tanta
e
lo Inferno
avesse
come
petto
tutte
morali,
risentisse
madre
natura
figlimaledetti
nel
cuore
I' altro
che
natura,
e
menso
im-
tace,
Farinata
168
ULISSE
Così
l'Alighieri
quarto
un
regno,
l'Inferno,
il
né
il
lui,
è
la
scritte
uomini
gli
Farinata
coi
niacro
leva
compagni
cercando
né
quasi
secoli,
1'
il
lo
verità
cielo
cavo
la
fa
ale
il
dei
ritmo
fronte.
momenti
onniveggenti
più
remi
mondiale
nuda
sua
folle
del
natura,
regno
poche
con
volo,
poema
liberati
o
onnipossenti
;
d'amore,
melodia
del
gli
per
liberi
figli
tingenze
con-
intorno
convessa,
e
salda
al
le
Questo
terra
i
la
in
ciechi
giustizia
sulla
e
fronte
sua
alla
la
sospira
Francesca
propriamente
quei
e
è
non
tutte
innanzi
errano
genio
in
dall'eterna
e
Quivi
del
creò
che
è
pesanti
sopra
buita
attri-
aveva
consumava
nudo
uomo
tomba
Questo,
Paradiso,
involucri
umanità
sua
prima
divinità.
repentinamente
e
altri
fede
nessuna
dell'oltre
regni
tre
nessuna
L'Alighieri
nel
natuia
DANTE
ai
Purgatorio,
primordiali.
della
fra
cui
dall'eterna
retto
leggi
il
restava
e
tutta
con
di
a
genio
suo
dei
a
aggiunto
dantesco.
regno
cui
ha
creazione
la
E
bronzo,
e
Danto
eterno.
e
e
e
Ulisse
si
fa
SION
Il
sionista
congresso
che
ebraico
la
Basilea
deve
nessun'
Questa
esso.
a
Palestina
che
e
ROMA.
E
altra
la
deve
esser
terra
affermazione
si
se
questo
o
molti
alla
pensa
,
millennii
sede
del
j)opolo
della
dopo
indomata
fortune
tante
,
,
dispersioni
della
de'
nostri
popolo
del
suo
Fra
volontà
tempi.
ebraico
d'Egitto
schiavitìi,
tante
e
In
e
di
uscendo
quella volontà
profondità
nelle
persiste
il
cuore.
le
tutte
quelle
storie
dei
di
due
,
l'ebraico,
conquistò
il
schiavo
quegli
tutti
fermo
i
e
special
il
romano
ha
un
andò
potenti.
per
Questi
onnipossente
Se
è
antagonista,
un
è
quello. L'uno
il mondo
fu
dinariamente
straor-
l'ebraico.
e
antagonista,
mi
modo
ti-a loro
,
l'altro
mondo,
di
simili,
in
furono
che
nazionale
ha
questo
se
e
e
due
popoli
popoli
gesta
come
romano
fu
favolosa
lontananza
di
comando
il
ancora
più meraviglioso
il fatto
una
al comando
dissimili
e
di
,
attirano,
il
,
monianza
testi-
e
segno
come
sono
stirpe,
tempo
obbedì
da
risorto
sogno
terribili
tante
cretato
de-
cose
colonizzata
pertinacia
loro
attraverso
le altre
tra
ritornare
,
patria
ha
disperso
furibondo
nell'opera
della
e
belle,
im-
corta
170
SION
L'uno
spada.
fra
sparse
l'altro
acrimonie
il
le
suo
fu
distruttivo
in
dentro
simili
umanità.
che
romano
alla
e
Chiusa
la
che
torrentoso
che
il campo
che
la
e
piedi degli
essi
eserciti
Romani.
di
Dio,
lungo
fior
il
ciò
Giudea.
e
e
non
più
sempre
ai
avverso
più
missione
una
dal
di
dentro
un
al
suo
la
la
il
ogni
da
fu
la
tìume
un
porta degli
distruggersi,
e
il
fango
,-
forte.
i-e, cavò
Ultimi
La
nella
fu
popolo
ogni
Giudea
continuamente
negazione
di
nesi,
BabiloGreci
e
di
un
del
punta
il
trasse
e
i Romani
nemico
potenti, più
ad
la
con
i
sotto
composto
genuflesso
re
i denti
Nessun
suoi
triforme
fu
pirriche, fu,^
danze
Persiani, de'
de'
sorta
predarono
città.
primo
mise
avverso
fuori, e
fu
di
ocelli
ostante,
fimi di lacerarsi.
popolo
Medii,
e
distrussero
Essa
fondo
a
serto,
de-
di valli
e
d'
convulsa
loro
assiro, mostro
re
gli
metri
morto,
le
gnare.
so-
porti,
senza
mare
assaltarsi
gente in ischiavitù.
sua
tempio
de'
sacerdote
un
scettro
di
E
Il
un
i tremila
suo
ciò
soltanto
conquistatori degli Assiri, de'
degli Egiziani,
dei
su
mare
del
carne
realtà
più terribili, il
cima
danzarono
culmini
e
e
potè
cose
il livello del mare,
per
poli
po-
i^ortata all'impero
Giudea
superano
cei"cavano
grandi
fu
stesa
un
i due
sogno.
delle
siiaccata da
,
dove
e
fu
pure,
Ep-
terra.
stirpe
azione
fu
uno
la
il mare,
aflfocia in
si
terra
essa
cintura
sotto
d'ineguaglianze
imperi
dalla
e
di
volere
suo
romana;
montagne
affondano
che
I'
pace
montagna
di
aspra
del
aquile
propria
ugualmente
per
sue
quegli
,
volontà
una
concupiscenza
dalle
Roma
conosciuta
della
le
e
legge. Questi
sua
allora
era
furono
e
querimonie
sue
la
e
angustie
in
e
Soltanto,
l' altro
per
le
istinto
un
furon
di
terra
quanta
per
le
genti
sangue
,
costruttivo
ROMA
E
più
sua
avverso
ai
e
gimenti,
regper
distrutta
continuamente
nazione.
e
re
duraturo
in
la
discorde,
suoi
organamento
fu
fu
lacerata
carne
fazioso
si distrusse
una
Giudea
della
sé.
Fuori
e
172
SION
i^orte della città
dalle
ai
re,
È
la
molti
i
Greci,
Tra
dalla
dalle
suoi
dal
sorse
fiore
il
Quando
Sion
e
le
i
potenti
e
podere
sugli
monili
che
le
urlato
«annunzi
del
mare
o
terra,
come
e
e
tanti
o
e
mare
figlia del
meretrice
«
ebraico
non
annunzi
che
dalla
ha
urlato
deserto,
sin dalle
faccia
del
mondo.
di cui
parla
il
profeta
radice
di
della
si alzerà.
il
e
Jesse,
Sion
portano
belle
chiome
ha
urlato
il
frecce
dei
mare,
la
gli
tempesta;
di
Moab,
Damasco,
Tiro
gridando
e
un
come
dopo
e
!
canta
pesanti
a
archi
scagliaticontro
esci
! Tu
zari
cal-
contro
casa
casa
»
»
ha
;
tesi, i
la selce
come
come
l'Arabia
che
nemici,
sonanti
contro
e
popolo facendogli balenare
contro
e
un
figliedi
le
aggiungon
e
povero
e
:
»
contro
che
sua
plebe
sua
lo custodiva
rampollo
lui
della
fango
mare
il
Babilonia
del
il
sulla
impetuose
deserto,
navi
Persiani,
rivoluzioni,
sue
dal
vittorioso
al
pesanti»
dalle
e
gli zoccoli
ruote
contro
poi"olo
pi'ofumi ; quando
e
aguzze
hanno
hanno
i
,
rubano
le
donno.
e
rivoluzioni.
lacerata,
cuore
opulente
podere,
a
occhi
cavalli
di
profeta
che
il
montagna,
l'ampollo
un
donne
adorni,
sarai
molte
e
carne
la
come
radice
dalla
guano
se-
schiavitù.
sua
grande
sogno
ne
stato.
quarto
schiavitù
più profondo
suo
spunterà
tua
non
politica, la impone
sua
umiliazione,
sua
della
e
veramente
urli,
perchè
conterete
schiavitù
profeti,tra
origini,un
Sorse
le
sue
dalla
ira,
calpestata
dai
il
la
i potenti
contro
nazione.
,
sua
terra
ha
re
del
le
e
diventare
Eppure
che
i
potenti,
consigliere,maestro
e
sono
rivoluzioni
mai
E
ha
loro
profeti,
Eomani,
le
potè
«
i
Assiri, i Babilonesi, gli Egiziani, i Medii,
Gli
e
e
contro
rivoluzione
politica della
Contate
i
diventa
re
,
politica. Il profeta
allora
e
i
contro
percliè spariscano
la
KOMA
K
e
e
i carri
quando
lei i suoi
l'Egitto,
:
«Gettate
rigagnolo
settant'anni
quando
ha
scagliato,si
dalla
d'oblio
tanto
leva
lato
uruna
SIOX
meravigliosa
sua
«
sarà
E
del
molti
verranno
monte
del
del
le
delle
vie,
poi^olo, né
il
Ecco
la
legge,
Ed
ei
sarà
sua
Koma.
placò
Per
nel
sogno
e
dell' altro.
briganti
volontà
mari
come
diversa
secondo
da
mare
la
e
a
e
gli
altri
ebbero
un
ad
e
impero
alla
al
di
dea
la Giu-
grande
della
pari
tinche
la
e
pace
fu
ebbe
non
,
nella
ladri
e
di
primi
potenza
di
quelle
ladri
colle
sul
torno
in-
agile tra'
Italia
fortuna
briganti
di
e
ben
che
si
dunò
ra-
il deserto
tra
il
,
primi
incoronarono
di
realtà
le
e
loro
nei
fortune
sono
secondi
glio
l'orgo-
conquistatrice. Gli
missione
I
di
degne
terra
aspra
nei
una
volontà
feconda
concupiscenza
trionfale.
poeta
rialismo
l'impe-
e
sogno
si radunò
nell' idea
Ma
furono
la
di
nell'
David
giunsero
incoronazione
da
e
»
mondo,
manipolo
della
mezzo
montagna.
stirpe
suo
sono
quel
leggenda
veloce,
pari, perchè pari
di
di
quel manipolo
intorno
e
paziente
popolo
un
la
nel
nave
impero
stirpe, la
di
dell'
Romolo,
a
suo
tro
con-
il mondo.
I discendenti
che
il
il
; fu
vomeri
combattere.
a
gesta senz' atti
sua
dominazione
di
anche
vincerà
con-
spada popolo
questo
all'
e
faran
conquista del
ma
;
conquistato
la
E'
nella
genti
ne
rocché
pe-
la parola
il nazionalismo
ecco
fu vittorioso
e
la
questo
ed
la
più
batteremo,
delle
loro
alzerà
non
ripensare
placò
gesta di Roma
anch'esso
spade
ebraico.
si
quanto il mondo,
ed
Gerusalemme
da
e
si eserciteranno
fanno
Roma
si
lance;
popolo
che
pace
al
Giacobbe
di lui
giudice
delle
e
messianismo,
del
le vie
e
verrà
loro
popoli
E
saliamo
e
di
casa
si alzerà
e
genti.
andiamo
Dio
del
casa
le
:
,
sue
Signore.
falci
Venite,
—
alla
e
popoli molti,
e
della
monte
lui tutte
a
dice
e
i monti
tutti
di
diranno;
e
Sion
il
amore
,
Signore
da
cima
di
e
fondato
correranno
insegnerà
ci
speranza
giorni
la
sopra
collinee
soprale
ei
ultimi
negli
Signore
di
voce
173
ROMA
E
mondiale
ebbero
il
la
loro
e
uni
ad
una
missione
gnata
se-
Cesare
i
,
se-
174
condì
la
ebbero
il
ci
perciò
E
i
impero
bi
missione
fu
perdonava
popoli,
fondava
città
i
dovunque
trasformava
genti
regioni
i^iù
gente,
sulla
le
piccola
una
a
dell'
debellava
e
innalzava
archi
lontane.
Ma
riva
i
di
fiume
suo
subere
della
sua
somiglianza
e
dentro
del
e
suo
trionfo
di
opulenza
sua
immagine
sua
col
reggeva
soggetti
ronarono
inco-
e
Universo.
Roma
della
segni
grandezza,
e
i
civiltà,
e
,
poneva
che
profeta
un
signore
tempo
un
da
segnata
Jalivé
Dio
loro
ROMA
K
SION
lei
le
viveva
divino
ana
,
piccola
pur
stirpe
di
la
fra
piccola
in
regno
Tevere
e
in
Eoma
il
di
patire
il
e
nuovo
di
e
della
angustie
mare
di
città,
le
tutte
per
,
ma
deserto
amore
nuovo
sua
terre
e
e
sangue.
patria
aspra
il
portato
aveva
in
provincia
sua
di
provincia,
i mari
tutti
fino
,
dove
tumulto
avrebbe
quale
alle
città
guri!,
tu-
della
sogno
,
regno
grande
alla
e
di
sogno
il
rinnovellato
nuovo
dalle
il
umidi
schiavi
come
antico,
sogno
di
montagna
vile
e
,
gente
in
tenebre,
,
testé
speranza
di
e
umile
suo
antichissima,
la
suo
il
sognava
nuova
E
nascondiglio
liiccola gente
una
che
di
gente
lo
degli
levate
le
custodiva
schiavi,
ali
per
1' umidore
tra
in
come
nido
suo
1' immenso
del
volo
dal
dietro
aquile.
Perciò
venne
allora
Roma
il momento
la
Anch'essa
che
riconobbe
la
della
in
^ìortava
Giudea
stessa
fronte
la
fu
i)ari
a
Roma,
volontà
sua
volontà
della
ribile.
terquista
con-
mondiale.
Fu
la
stretto
storia
Ne
il
patto
ricordi,
provenne
fra
come
di
alleanza,
due
tutti
popoli,
il
più grande
culmini
sapi^iamo,
di
patto
che
umanità.
l'impero
cattolico.
DESMOULINS.
CAMILLO
Un
celebre
un
si
congresso
è
innalzata
nesso,
i
diie
e
la
quali
noi
vita,
Bella
soniftcazione
classico
affamata
fu
imbevuta
di
a
un
creatura
apice
ancora
della
negli
scuola.
come
i suoi
gli
quel
di
storici
contrario
in
valore
citarlo
una
i)er-
tanto
per
spirito
che
non
uno
economiche
la
Lo
Rivoluzione
fu
scritti
di
perchè
filosofica,e perchè
condizione
Camillo
i"opolarmente
contemporanei
francesi.
losofia,
fi-
spirito
e
terza
questa
la
e
Rivoluzione.
perchè
e
Di
senz'altro,
chiamavano
chiamarlo
fece
classicismo.
Camillo
lo
la
sare.
pen-
classici
studii
prova
di
un
appunto
degli
condizioni
Francia
disoccupata,
e
ancora
o
La
fu
invase
quale
classicismo.
esponente
le
quanta
appunto.
fu
rimane
tutta
il
possiamo
come
con
fatto
come
quale
E
insieme
e
lins,
il
quanto
promosse,
citare
al
e
esistere
può
ha
il valore
possiamo
vivente.
medesimo
ci
mi
negano
francese
ma
precisamente
Desmoulins,
Camillo
sé
è
nesso
classici
Parigi.
strano,
coincidenza
loro
i
coloro
A
è
argomenti,
Questo
in
statua
una
studii
degli
Rivoluzione
della
giornalista
ora
Fra
l'incremento
per
Egli
Demoue
e
samente
affettuo-
continuano
fu
la
vera
176
,
Massimiliano
compagno
per
amico
leggiero
mandarlo
primo giornalista del
Ma
scrittore.
repubblicano,
e
fu
cosa
nel
i libri
di
classiche, il
petto
il sogno
costante
»
eroico
nato
suoi
delicatissime
donne,
di
Corday.
inciso
poi imperiale
scrittore
quasi
a
moulins
dal
della
«
Francia
in
repubblicani
Bruto
di
Cesare
di
di
e
Roma,
mirabili
Roland
e
prima
Bruto,
da
ultimo
fu
Royal
il 12
finì
e
III,
Des-
dei
uno
di
lo
con
Camillo
Roma.
ordine
pubblicano,
re-
Napoleone
»,
per
lotta
Car-
e
di
Plutarco
Francia
tazioni
ci-
di
due
come
rinacque
fortuna
suoi
I
dell'antica
iracondo
Giulio
della
di
nome
di
la
materiato, egli portò
all'ombra
pugnale
Vita
somiglianza
in
n' è
l'aquila napoleonica,
con
anche
stracarichi
contemporanei,
che
Sogno
il
scuola,
Bruto.
fortissime,madame
e
la
:
soprattutto il romanesimo
e
rei)ubblicana
animo
doti
profonda,
e
testo, Cicerone, diciamo
e
zione,
Rivolu-
buone
pamphlétaire
«
suo
innumerevoli
come
rito
testa; spi-
numerose
lui
buon
brio, arguzia,
per
scritti,giornali, opuscoli, lettere, sono
nel
Animo
spesso
pessima
per
in
ellenici
ricordi
ciceroniana,
retorica
ebbe
tempo
suo
pugnace
una
dei
patrimonio
e
studioso
di
cosa
Danton.
suo
Lucile,
ragazzaccio giornalistadella
vero
aggressivo
impeto
con
sempre
fu
poi
la bella
mutabile,
e
cattivo, quasi
il
bizzarro,
il
insieme
morte
a
che
con
matrimonio
suo
avuto
aveva
,
Robespierre
vivace, volubile
e
talvolta
cuore,
una
al
testimone
e
fini per
di
Collegio Louis-le-Grand
al
iscuola
In
e
DESMOULINS
CAMILLO
missimi
pri-
tempo
e
di
ardore.
La
sua
quando
gloria spuntò
ministro
del
venuto
Piccardia,
avido
di
rinomanza
era
da
Necker
trent'anni,
di
Parigi
tutta
al Palais
a
parte
Parigi
avvocatello
tutto, da Necker
al denaro
agitazione
in
perse
del
dalla
senza
alla
re.
il licenziamento
Egli
città
sua
cause,
libertà
medesimo.
per
Luglio dell'89,
per
era
natale
cervello
la
allora
sui
Guise
caldo
Francia,
ed
dalla
Quel giorno, il 12 Lu-
CAMILLO
si trovava
glio appunto,
Inveiva
di
in
viva
crocchio
un
Quando
simile.
che
piccardo,
sieur
Hon), si
folla
la
intorno
di
tratto
mette
tasca
coccarda,
per
nazionej
tutti
i
14
imitano, gli
altro
di
«
sino
della
udì
nella
che
esclamava:
Ma
in
sala
verità
nel
come
accelerò
la
arrabbiati
di
vi
ghigliottina insieme
di
quel
creò
tenebroso
diventare
un'altra
ebbe
tante
avete
?
—
sanculotto
Mi
col
—
chiamo
Gesù.
—
Come
Camillo
Ma
anche
vanto:
il
io
che
buon
li
Camillo
uccido
avergli
da
clemente.
anche
per
vi
chiamate
Desmoulins.
questa
era
glifruttò
per
che
E
tanti
la invenzione
—
Robespierre
al
opera
potè
non
processo
quell'età
che
? Quanti
Ho
—
allora
come
dato
clemenza
!
cusa,
auto-ac-
questa
,
si
morte,
,
né
notevole
famose.
Era
della
un
celebre
a
gigantesco Danton,
moderato
né
di
tragico processo
moderatismo
che, dopo
miserrimo
e
frase,
di
al
il tribunale
—
la
mai
il
origine;
E
sua
condanna
in
del
uomo
Luglio. Comunque,
14
conversione
frase:
una
di
esagerazione
del
vanto
sua
in
dell'
era
del
fine
vengono
av-
glia.
Basti-
senza
la
sono
così
e
lui.
causa,
un
della
Royal
1'
con
a
capi)ello
della
presa
fatto
! Sono
Sciagurato
—
mon-
colore
sempre
la
lamentoso.
grido
un
poi
il verdetto
Gironda, dopo
la
averlo
Alla
».
liziosa
la de-
tira
coccarda;
i Girondini
Brissotitis
des
di
morte
giovane
raduna
al
mette
del Palais
restò
si dichiarò
a
il
vezzo
per
speranza,
Luglio,
14
vantarsi
a
mandato
Histoire
lo
se
alberi
il Desmoulins
avvenimento
aver
e
foglie, ogni foglia una
del
gridando
travolgente,
della
lo
che
Luglio,
colore
verde,
prodromi
Tanto
verde,
il
spogliati delle
armi
tribunescamente,
veemente,
nastro
un
cbiaccliiere.
(tanto che
scherzo
per
è
sé,
a
delle
con
balbo
concionare
a
centro
dell'eloquenza per
chiamava
lo
moglie
della
gian
stabilito,o qualcosa
giovani
tre
alquando
era
e
l'ordine
contro
il fulmine
pure
Royal,
rivoluzionarli
passano
È
libertà.
la
al Palais
dei furori
parigina,
vita
177
DESMOULIXS
gli anni
ne
anni
del
un'esagerazione
12
178
CAMILLO
percliè
di
qualcuno
aveva
ne
DKbMOULINS
più,
Grcsù
e
fu
non
mai
un
sanculotto.
Ebbene,
dell'età,non
fece
ei,
fanno
di
Cesare
Giulio
assai
pili che
il latino
tutto
ciò
sarebbe
fosse
nelle
raccolse
delle
così,
incubo,
vero
se
la
fu
ossa
scolastico.
e
Ma
pure,
Camillo
Des-
preti.
grande maggioranza
d'animo
stato
uno
forza
potentissima
una
romano,
un
importante,
oggi
Piccardia
midolle
de'
dalla
anche
classico
testo
furono
come
in ultimo
filosofici
quali
solitario; invece
colte
agì
ed
le
sermoni
poco
caso
un
classi
delle
generale;
ben
prima
essenzialmente
sin
nei
che
cui
a
scritti è addirittura
suoi
colori
giornalista di
ed
i)oi;rimase
nei
i
sentimentalismi
parole,
romanizzati
Il romanesimo
moulins
i
antico
in
clemenza
il focoso
modernità,
quei galli
lanterna
contemporanei,
relative
essenzialmente
di
da
le
con
testo
rimase
uno
i suoi
tutti
Kivoluzione
tutti
ostante
come
della
tutti
e
della
procura
il tribunale
non
capo;
che
la
ostante
ai)proprìò, e
si
il sanculottisuio
ostante
non
viva
nella
Eivoluzione.
A
Parigi
comuni,
erano
Cornelia,
suoi
Porzia
Bruto.
di
le
La
Eoma
maestosa
scatenate.
Tutta
corte,
la
con
portava
mano,
a
esplosivo
avite.
di
Publicola,
Ma
persone,
e
le
cultura
d' istinti
uomini
argomenti
e
fra
di
di fatti.
nei
barbarico
Dau-
esemplificazioni
con
del
forze
quelle
[(recedente,
classica
di
e
primo
di
tura
na-
monarchica
di seconda
di
fenomeno
primordiali
erano
Parigi prende
contemporaneo
meraviglioso
reminiscenze
di
il
letteratura
relativa
questo
il
regna
la
legge
Coclite,
Desmoulins
Camillo
di
proposte
sue
cita Valerio
romane,
Come
romani
Orazio
di
club
nell'Assemblea,
Danton
eroici
Scevola,
Qualche
Bruto.
e
i nomi
Francia
Muzio
Scevola.
giornali,
ton, sostiene
della
resto
soprattutto
Muzio
da
nome
e
nel
e
scuglio
mi-
un
reminiscenze
diventate
temperamenti
di
di
donne,
Tutti, prima
politici e
della
tori,
scrit-
Rivoluzione,
180
CAMILLO
Cornelia
una
dolcemente
Ma
correggersi.
alla
padre,
ucciso
ucciso
che
uno
reminiscenza
l'anima
lins, come
madame
colta,
ed
classicismo
mostri,
ultimo
non
di
meno
il
era
la
odiare
ricordano
in
viveva
antica
la
Caen,
casa,
patria
e
e
grande
Giunse
senza
al
e
che
di
rumore
Leggeva
la
un
in
Caen
ebbe
la
Chi
la
pari
Gironda
il vincitore
E
sua
antichi.
Gli
in
alunna
eroica.
amore
che
e
per
e
nel
era
un
sognava
eroina
fugata
Marat,
Corday
una
geva
vestale, e leg-
come
Carlotta
ella
quando
grande
qualche
?
rici
sto-
grande
del
parente,
vinta
e
appreso
Plutarco
a
Costui
avendo
fontana
una
parlava
Girondini,
la scena,
con
spesso
rendesse
sanguinario.
Plutarco
amore
parte,
fu in certo
e
dei
vecchia
sua
una
si
discendente
sopra
losofico
fi-
molto
e
in
gente,
libri
del
scenze
remini-
tali
di Marat.
tiranno,
eroine
la Francia
politico e
meno
più
e
l'immortalità,intatta
per
Convenzione.
frenetico
così
sola,
cortile.
atto
di
e
presso
sognava
silenzioso
della
eroi
lo
per
buona
una
Desmou-
rivoluzionario
soprattutto nei
e
avei*ne
la malattia
di
E
della
come
pei',
Sembra
»
e
dell' arresto
la bellissima
di
animatore
io per
dipartimenti
discorsi
uccise
tirannia
infamato
tutta, o quasi,
cui,
al
giustifica
Camillo
la frenesia
Nei
periodo
lo
si
fu
come
Robespierre,
pei
nel
Corday
Carlotta
da
jnai
di tali reminiscenze
Eppure,
furore
Marat.
di
e
tiranno
modo
di
tiranno
vero
Francia.
Rousseau.
molto
quello
Danton
la
come
a
composti
1' assassinio
uscì
a
accanto
di
pregò
scrivendo
quelle dell' ottimismo
a
Plutarco
sogno,
infamata
popolare:
accanto
furono
sarò
calda, ella
Roland,
anche
non
non
la
mai,
così
vero,
la
corresse
Alcide
tutta
tutta
si
1' amica
e
prigione
sua
?
giorno
non
il
freddo, vero
ebbe
ella
fissazione
Se
«
funestava
a
sua
salvo
Marat:
tanti
uu
dalla
perchè
di
che
Corday
Barbaroux,
a
dell'assassinio
avere
della
Carlotta
morte,
o
Tanto
romana.
rimproverò
fino
DKSMOULINS
il
uccise
di Plutarco.
dal
seno
tiranno,
il
Marat.
E
CAMILLO
Corday
Carlotta
Roland,
classicismo
è
di
e
di
scuola,
di
risorgente
tremila
Marte
maneggiante.
i
suoi
per
e
Fu
in
per
il
vincitrice
e
durante
tutto
ciò
e
del
congresso
e
del
celeV)re
statua
a
per
Rivoluzione
certo
tal
di
giornalista
Parigi.
tutti
francese
quale
fatto
risorse
siamo
fu,
di
d'
vita.
vili
ci-
feste
il
e
e
rettorio
Di-
che
simile
del
ro-
barbarica
un
con
Comuni
dei
città
liani
itaitaliane
Germania
la
accadde
sotto
la
in
certo
cia
Fran-
aspetto
barbari.
in
è
un
valore
questi
medesimi
tenutosi
giorni
a
Firenze,
di
onorato
esempio
di
accordo
comunque
ro-
quadri
nelle
sopra
rivoluzionario
del
foggia
suoi
Nelle
classici
Quest'ultimo
dubitare
non
storia
questa
studii
Campo
al
ribellione
alla
leggendo
gli
per
di
e
Tanto
origine
sui
Roma
ripensavo
che
ammesso
È
una
?
di
fatto
Un
di
gli abiti,
per
una
vinto
la Eivoluzione.
trionfo
nuovo
A
liberò.
ne
città
rassomiglianza.
latino
popolo
se
come
ripensa
di
specie
una
medioevali
si
i
atavica.
monarchia
E
a
e
dell'impero
appare
la
feudalità.
sua
un
parte
contro
e
resurrezione
una
vestiti
della
simili
stile
ha
David
l'ornamento
grande
veramente
manesimo
ricorda
non
Parigi
guerriein
cerimonie
altre
Eivoluzione
la
chi
per
il
vittorioso.
e
lattia
ma-
secolari
letteratura
una
giovinetti
E
disegni
e
di
di
specie
una
Il
colta.
lussureggiante
fioritura
una
cultura,
una
incubo,
un
dame
ma-
come
Francia
della
parte
veramente
atavismo
un
tanta
frenesia,
Desraoulins,
Camillo
come
come
181
DESMOULINS
quelli
nel
si
zante
cal-
junttosto
nella
ritenere
voglia
una
vita,
che
giudicare,
la
un
GIOSUÈ
È
il
stato
primo
Carducci
Giosuè
armoniosa
solo
come
maestro
della
ricerca,
ha
ha
Sapeva
che
i
nazione
severo,
perchè
diventino
di
e
un
torica
dell'
ozio
per
poesia.
Ha
cantato.
e
la
a
un
pazienza
come
poeta
;
hanno
bisogno
caccia
Ma
della
raccogliere
la
e
e
intorno
è
noi
nazione
bellezza
studio,
e
la
a
stato
forza
poesia
epica,
poche
anche
mente
facil-
Carducci
forza; il
nuova
con
ret-
passano
e
ha
all'insolito
rumorosa
Giosuè
la
sé
la
la
volontà
mento
insegna-
un
scuola
plina
disci-
perciò
operose;
assistito
fra
di
la
e
cattedra
sentimentale
per
la
e
di
abbondano
che
freddo
la coscienza
abbiamo
bellezza, l'antica
assuefatto
per
che
lascivia
cantato
nuova
egli
alla
al desiderio
dalla
impartito
poeta
:
la
apostolato,
suo
storica
robuste
più
critico, ed
furore
cioè,
fosse
se
o
,
popolo
il nostro
tanto
opera
poeta
giovani
verità
italiani
rigidamento
spettacolo
molti
giovani
sostenuto
sempre
un'
gloria.
di metodo
e
della
della
tutto
il
d' Italia.
poeta
fare
solo
essendo
culto
al
primo
stato
educare
della
e
fosse
potuto
educare
grandezza
se
il
potuto
Doppio
maestro.
potuto
avrebbe
non
stato
ed
maestro
perfetta,
e
CAKDUCCI.
diecine
il vate
ha
l'antica
maestro
di
vani
gio-
ardente
GIOSUÈ
dell'ira
vate
dell' entusiasma
e
romano
intenditore
nostro
popolo
di
la
e
sulla
di
e
celebratore
dei
età
dall' epopea
ogni
per
,
Francesco
faccia
fasti
linea
dei
mari,
dei
del
cielo
e
fiumi
diruti, nella
da
ricercare
un
e
ha
l'avvenire
è
canto
suo
talia.
Nel
risorta
un'opera
si è
L'aver
liberata
giovani
à
è
Carducci.
in
compresa
Passò
storia
Carducci
è
fnittifera
;
un
e
di
poesia
l'innovellate
sono
prospero
si
da
successo,
partono
Uno
un
parole
per
dal
poeta
desiderio
sibile
pos-
passata.
dell'antica
lo
per
voce
il
meno
d' I-
sorti
rinnovate
è
veramente
plinare
disci-
dà
una
fare
di
lui
questo
plice
sem-
cantò.
Tutta
una
e
sue
golare
gloria sin-
apparenti discordie,
Transiit
:
bene/adendo.
la
sua
opera
di
che
si
e
sarà
e
morte
da
Carducci,
si
ora
altri
molti
come
di
forme
che
e
i
solo
; molte
rinnovellandosi
dal
semenza
vediamo
ora
quella
credevano
stanno
derivano
per
è stata
cui
Giosuè
italiana
letteratui'a
con
rami
tronco.
spirito straordinariamente
dipartito
paesi
da
nelle
quella
o
fosse
grandezza
1' Italia
ammaestrò
periodo
grande
sentita
duplice missione,
può
moderna
padre;
un
numenti
mo-
cantando.
e
della
priucipii,s'inizia
prosa
Si
quelle due
ammaestrando
Nella
se
fede,
nazione,
una
nobile, concorde
jjura,
di
nelle
questa
magnifico elogio :
e
vita,
Giosuè
nei
e
trionfa.
e
incitare
e
nella
; si è
Carducci
esercitare
saputo
monti
,
perciò
e
vaggio
ser-
nell'intimo
dei
il ritmo
;
trionfale
Giosuè
di
canto
e
pensiero
di
speranza
lei sulla
di
ritrovato
meno
dell' antico
stile
lo
lo
per
nella
e
del
alla
secoli
immortali
figliuolopieno
suo
rifondare
Questi
storia
nefasti
annibalica
e
canti
nei
dei
e
della
voce
ricercare
si è sentita
nella
e
tanti
Crispi. Dopo
redenta
patria
il
,
,
luce
d' Italiani
milioni
trenta
garibaldino, spirito perenne
e
patria,
tragedia
183
CARDUCCI
delle
Odi
versatile
ha
barbare
,
di
vedere
e
di
provare
e
fecondo
percorsi
nuove
si è
molti
cose,
GIOSUÈ
184
di
arricchirsi
nelle
contemporanea
è
ed
esotico
il
i)er
per
merito
di
là
del
dare
ad
in
è
non
in
bella
necessità
nima
italiana
di
dei
età
le
è
le
tutte
ma
antica
stato
stata
risorta
;
da
secoli
di
,
potuto
sollevarsi
di
tentato
riprendersi
i fantasmi
ognora
italiana
d'impero
secondo
prosa
il
del
di ricostruirsi
e
palpitasse col genio
e
o
obliandosi
de'
di Lorenzo
pieno
stagione
ritmo
Machiavelli,
del
o
si
o
e
disperazione
ha
di
ha
speranza,
verso
talvolta
periodo latino, la
cantasse
sua
requie
di
secondo
che
Sia
nima
l'a-
un'ombra
strofa
rallegrasse nella
Medici,
a-
i dolori
celermente
di Dante
L'
tata
tormen-
fra
che
ricordo.
vigilanti di quel
universale,
del Poliziano
breve
una
per
una
della
stata
momento
un
che
sterile,
nazione.
n' è
le volte
tutte
e
ducci
Car-
dal
quasi direi
a
un
nostra.
il ricordo
sempre
concesso
volte
è
dimenticato
mai
ha
umiliazione,
sua
luce
;
nell'Italia
idea
sua
gli errori
letterarie
con
attraverso
tentativo
un
stato
sorti
compiuto
né
suo
svolgere
a
patria
classici
al
letterarii
(giova sperarlo)
capriccio,
storica
non
della
avvenire
cessaria
ne-
italiana
sono
,
metri
un
forza
Questi è
Altri
periodo politico della
altre
nella
e
in
sorgeranno
stato
come
e
carducciano.
classicismo
al tronco
i rami
per
più
bisogno
armonia
raccolti.
diffonditore
e
il
classica
foggia
il
forme
la
e
potente
e
d'ogni parte
Il rinnovamento
arti'
solida
e
pura
semplice
elementi
grande
un
più
le
sentito
natale
umor
vato
gio-
avuto
di riaccostarsi
mosso,
un
si è
hanno
fra
ha
dopo
periodo artistico,forse
grande
che
d'una
più
Ma
trarne
la
certamente
e
libri
vita
materiale
materiale
questo
a
erasi
continuatore
nuovo
lui
nobiltà
comporre
il
diverso
e
la
più violente,
e
,
per
molteplici
è
libri
donde
come
a
ed
i suoi
letteratura.
ritornare
stile, a
Di
cogliere
insolite
copioso
un
lavoro.
ridonare
della
robusto
i
suo
con
di
umani,
vibrazioni
sue
patria
comporre
popolari
di
in
tornato
motivi
nuovi
di
CAKDUCCI
misurasse,
rude
l'epicaelegia dei
e
nuda
sepol-
GIOSUÈ
cri
oltraggiati col Foscolo,
La
avuto
avvertiti
la
fra
e
di
risvegliare il popolo
i secoli
detto
con
ordine
un
recondita
di
quasi sempre
vittoriose
:
e
Nella
questa
le
un'ombra
la
un'altra
voce
letteratura
condizioni
ritorni
a
un'ira, uno
spasimo,
non
,
papi
del
cinquecento
di
del
e
magnifici, restavano
Dante
per
ordinatore
diventare
;
fa chiuso
della
muscoli
vita
e
della
suo
prosa
compagnata
ac-
stiana,
cri-
nostx-a
mente
romanaessere
universale
così
di
sogno
del
il
fece
nei
egli
pace
suo
senso
,
ma
I
serena.
,
avere
per
e
sieratezza
spen-
occorreva
;
essere
una
quanto
per
sanguigno
:
passato
poteva
piena
gigantesco
pratica
hanno
nel
ma
pazzia,
papi
,
sua
è
poesia
patria
una
com'esso
convertirlo
più
ingegno
chità
parte dall'anti-
:
romano
il tumulto
il Machiavelli
essere
occorreva
entro
dacia,
au-
tragedia.
nostra
Questo
seicento,
sempre
col
folle
classicismo
coscienza
idealmente
egli
ma
stato
popoli stranieri, erano
a
lamento,
stato
uno
è
l'eloquenza
con
nostra
del
sostanziale.
un
verso
attra-
;
di
dell'
politiche della
classicismo
un
la
inavvertita
o
papale, divisa, soggetta
avverse
archi,
della
detto
atto
opere
bisogna
dolenti
un
genuità,
in-
tragica chepartedall'antichità.
,
e
diceva:
tragica che
i varii
morali
tutto
terribile
una
o
È
voce
avvertita
ragione
di
le
sopra
quasi sempi*e
da
con
numeroso.
anclie
trovato
ri-
il rievocare
è stato
frementi,
e
chitetti,
ar-
infranto
tanto
Napoleone
di colonne
si stende
è
non
parole,
periodo
un
degli
,
millennio.
in Italia
voci
senza
arte
sua
scultori
tentare, per
romano,
grido
desiderio,
della
segno
un
soli
Cièche
mille
da
un
in
E
da
noi
di ricostruirlo.
di
e
liana
ita-
glispiritia ricomporre
l'antico, quanto
venerare
letteraria
e
Un
jjolitici.
scomparse
di
vita
sua
incitava
proprio
sogni
poeti, degli
dei
rovine
linee
è
che
dei
mente
,
le
poema
Ciò
della
storici
degli
un
di
,
Così
antica.
l'aniiua
sempre
continuità
una
inavvertiti
o
185
CARDUCCI
dovè
mana,
ro-
tempo;
romano
nervi
e
nei
piegarsi e
(ìlOSUi':
186
fare
un'anima,
ebbe
di
doveva
dei
ai Medici
omaggio
suoi
ricordare
Giacomo
triplice sorriso
del
cielo
per
vi
politico
della
patria
nostra
è
mondo
il
fra
rosi,
genedoveva
;
Dei
degli
camente
elleni-
ripugnante
del
e
quei
forma
una
suolo
egli
ma
cuori
diritti
esotica
dissidio
e
del
i
,
il passato
Sempre
del
posta
com-
verso
nei
entro
angoscia
tetra
una
Ugo
più classico
vita
sacri
chiuse
Leopardi
serena
virtù
sono
nel
di riverenza
la
delle
che
anche
tempo
accendono
barbari
trionfare.
energie eroiche;
sentimento
testimonianp
ai
di
e
suo
nel
che
morte
che
Mani.
dal
nel
Sepolcri,armoniosamente
elleniche
sentimenti,
e
suoi
oiieso
della
segni
clie decadevano
cornei
eleganze
essere
CAKDUCCI
italiano.
mare
lo stato
morale
letterario
risorgimento
al
e
del
classicismo.
liberata
Ma,
classico
Giosuè
intatta
dinanzi
di
morti
ieri, eroi
dal
stile,il ritmo,
della
tutta
nella
l'usata
è
non
direi
vita.
hanno
mentarii
,
fresca,
ancor
vivi^
1' antichità
celebrarli
;
la
con
più.
e
jjura
egli
è
lingua,
il
lo
la forza
con
più profonda
razza.
certamente
quasi
eroi
della
e
recente
celebrare
sostanza
esclama
l'usata
Odio
odio
Roma
dell'antichità,o meglio
il Carducci
Quando
a
poeta nuovo,
iiredecessorij
prima
epo^iea
ricordano
destino
l'anima
vibrante
nostra
che
della
una
da
il
de' suoi
storico
il poeta
sé ; ha
a
l"oeta mandato
perenne
ha
Egli
,
o
diritto
Carducci,
Roma.
terza
i)atriaed unificata,sorge
più
con
,
sorge
la
di
Fino
razza.
al
visto
di Cesare
tìor
un
e
suo
le
:
poesia...
rettori
Odia
tempo
legioni
il sacerdote
co
l'usata
da
egli parla
ma
,
poesia, perchè
secoli
e
con
i
secoli
passare
romane
salire
di
la tacita
nei
un
odia
vanetti
giocom-
vergine
188
GIOSUÈ
Questo
di
riflesso
un
è
non
cui
è
ma
;
della
di
vigorie
fatti
Perciò
è
ogli
vasto, ed
il
hello
sincerità
della
lezza
bel-
cantore
nuovo
dei
cantore
la
gnanimi
ma-
riviste
molte
Armenis
—
insignem
durante
popolate
di
di
rileggere
mente:
a
sapevo
Parthis
Imperatori
—
antiche
Avevo
erano
Germanisque
—
liane
Triumphalem
—
intorno
cose
saziarmi
che
in
Roma
a
delle
mi- si
potevo
trionfale
imperator
devictis
e
vaghe.
e
rigiravo
e
l'entusia
del-
precise e
trovavo
presenti.
rovine,
colonna
della
Giravo
delle
della
e
prosa
molli
dall'incanto
preso
vive
sua
romanamente
cose
deserta.
quasi
senso
robustezza, l'ardore
notte, mi
una
erotico
,
della
jjarole cristianamente
più
Gestis
—
è il
nuovo
georgico
doti
somme
dell'ira ; dire
Maximo
—
il
,
Aurelius
rebus
la
son
l'iscrizione
M.
le
giganteschi. Non
fantasmi
miovo
,
natura,
E
aureliana
talvolta
di
forza
Carducci
poeta
settimana,
colonna
giorno
della
È
vita.
in
piazza Colonna,
che
alla
della
Giosuè
grande
di
scorsa
alla
intorno
il
sono
invece
La
fede
sale
univer-
italiano.
e
salde,
namentali
particolari or-
estrarre
possano
ruina
una
,
dell'uomo, specialmente dell'uomo
epico.
poesia
sua
corrotti
profonda, sostanziale, sana,
grandezza^
feraci
delle
poeti
vita, l'ammirazione
della
e
i
letterario,
meramente
elegantemente
una
professione
l'amore
dilettantismo
un
costumi
da
mitologica
più
CAUDUCCI
Columnam
—
Pio
Antonino
Patri
—
dedicarit.
A
,
nella
quella
se
di
di
attività
rammemorare
possibile
diversità
della
romana
possente
Certamente,
un'idea
venne
fosse
iscrizione
l'ossatura
storia
mi
tratto
un
pensavo
e
,
lingua
ne
bronzea,
sarebbe
; mi
prosa
italiana
la
avessero
la
avessero
e
misi
alla
tanta
che
sorgesse
eloquenza
il
unita
riodi
pedi
natura
e
fatto.
un
patria
necessarie
trionfali ; sarebbero
eroica, iirima
i cui
fosse
ogni parola
necessaria
tasticare
fan-
a
membratura
,
avvenimenti
con
una
strana
genio
a
tanta
capace
una
ere
di
brevità
GIOSUÈ
e
semplicità.
allucinazione
del
superfluo
saper
e
mi
Ma
accorsi
che
Il
mai
genio
lapideo
nostra
virtù
sommi
padri
della
stile
nella
e
nelle
passato
e
almeno
o
Machiavelli
si
non
era
letteratura.
nostra
riappare
miserandi
al
e
di
romana
dell'azione
tempi
Dante
a
vesse
do-
spogliarsi
per
fortificarsi,
e
anclie
o
letteraria
arte
romano,
ripensai
una
nei
in
la
documento
dopo
romano
anche
che
ingenuità,
una
per
dell'attaccaticcio,
e
tacere.
perduta
pareva
momento,
al
ispirarsi
del
mi
Pure,
189
CARDUCCI
loro
loro
vita
rosa
opeche
opere
,
grande
sono
dell'
a
Così
fa
mi
e
Carducci.
avvenire
parve.
passa
quel
con
scolpire
l'istinto
capo
del
monumento
il
Ora
geniale
attraverso
pensiero
è
da
della
Dante
di
tanto
grande
parole
mento
ammoni-
che
è
cessario
ne-
vivente.
che
aggiungere
che
razza
e
il
l'ultimo
parte
Machiavelli,
a
dall'
è
cui
chità
anti-
Giosuè
ALBERTO
Visse
nella
solitudine
l'epigrafe che
Alberto
10
si
potrebbe
parlo
come
bisogno
di
ne
esperti
delli
«
di
umani
conoscitore
di
trasporto
al
Dante
tanti
nel
nel
va
una
solitudine
dello
tomba
è
scrittore
se
anche
il conoscitore
il
che
presente
all'esterno, dal
d'uomini
Un
rale
mo-
è diventato
Ulisse
rico
ome-
moderno.
il mito
quando
mondo
nuova
colui
Per
materiale.
e
non
essere
per
come
molto.
dall'interno
che
».
concepisce
valori
mondo
medesimi
valore
osserva
coloro
d'Ulisse
mandò
senza
Minerva,
il
gente
una
e
itacese
re
».
lo fece
Sulla
più grande
a
cercar
del
nave
noscenza
co-
Laer-
sapienza,
nuova
nella
dell'ignoto.
Qualcosa
Cantoni
essere
si
e
da
del
e
esteriore
più profondo,
Deve
vede
rinnovò
«
lontani
vizi
osservatore
portato
ziade
Questa
uomini.
di tutti
esempio
d' uomini
materiale,
un
e
gli
sulla
porre
un
andar
viaggia, frequenta,
Ma
conobbe
e
Cantoni.
hanno
11
CANTONI.
del
mito
sapienti
in
loro
dantesco
e
la
è
negli
uomini
selvaggi, veggenti
sensibilità
dello
nella
berto
Al-
come
solitudine.
specchio
che
ri-
moti
dai
toccata
snlitarii
clausura
nel
del
silenzio
de'
le
in
anzitutto
il Ciintoni
le
risponde:
paesaggio,
che
Sono
le
guardarobiera,
una
un
la
dire
gran
che
nutrice.
donna
una
ha
mondo,
vivere
genere
fatto
mai
possa
ed
a
umano:
e
essere
morire
lotta
non
1'
come
di
per
in
fare
un
vizio
lotta
di
e
di
dere,
ri-
per
persone
«
È
capitali come
donna
vero
male
temperamento
perpetua
grandi musi,
genere,
segno.
una
un
come
bambina,
una
virtù
E
medesima.
signora
attività,
mai
E
—
di
nota
basta
tre
con
potrà
tratta
Ma
Dove,
—
fantasia,
bambino,
di
e
novelle
di vario
di
della
e
un
rettitudine, la schiettezza,
non
di novelle
monio
De-
signora.
voi.
a
qualche
signora,
una
la
intorno
Cercate
nel
buone
dimandato
aveva
piìi comuni,
persone
dedicare
di vedere
comporre
il
come
Cantoni
Il
Orbene,
il modo
Per
rilevando
alla
intorno
sono
nobile.
è
quale si vuol
affetto, di carattere,
semplicemente
sottili attraverso
spie
stile che
novelle.
disegni
cinque
d'
—
ditazione,
me-
raccolti
sceglieregli argomenti.
gli
—
della
i libri del Cantoni
e
la
comporre
autore.
?
traccia
esempio
onesto
signora
sapere
si trovano
come
le
dello
coglie appunto
nostro
stile
il loro
Sono
Fra
demonio
una
stile si
del
conoscere
II
vuol
e
piano
significa scoprire
verso
traccia.
tenue
scrittore
ad
scrive
dello
di
di
viecum
letteratura
bisogna
più
intitolato
uno
questo
alla
la
tracce
sibilità
sen-
sommessa,
E
medesimi.
se
loro
la
molto.
quali si vede
loro
Vade
in
piccole
sulle
loro
i)er
simili
loro
vanno
Basta
conoscere
è
parlano
solitudine.
della
e
parola
scrivono,
religioso, Quando
luogo
un
loro
La
è
sono
solitudine
loro
silenzio
loro
E
rumore.
sensibilità.
della
del
senza
; la
sensibilità
loro
la
e
loro
cercbio
qualcosa
n'è
della
essi
i"erchè
suo
sensibili
è nell'accento
sente
perchè
lontana
delicata
raccolto
ve
vita
custodia
la
e
in
come
della
perchè troppo
perchè
Così
più leggiere immagini.
le
flette
191
CANTONI
ALBERTO
con
tutto
che
al
a
il
piccoli dispetti,
192
invece
e
che
a
vivere
deliziosamente
così
?
gente buona
nella
donna
supponiamo
—
mani
si trova
—
ignorata. Ch^
in
d'un
altro
Che
avverrà
dei
mie
da
suoi
amori
piìi che
tribolare
1'
troverà
prima
coi
coi
fa
desiderare
Come
Cantoni
ci
dice
dello
professione
della
de'
sorride.
quel buon
è
buon
che
della
un
buon
appunto
pensiero
«
e
questo
nella
potrete fare
Demonio
? Lei
Il
»
parte
venuto
senza
droni
patori
servi-
senza
e
ci
disegno
di
si
dice
vita,
che
bene
1'
arto,
può
con
Il
si fa
carne
dove
suflScientemente
il
e
non
stile, è
molto
che
qual diritto
se
è
suo
sangue
entrano
bene, purché
non
da
rarissimo.
letteratura, dell'
come
demonio
lo
e
venirgli
mentre
comune,
Alberto
artistica^
e
scrittore.
E
solido
solitudine
letteraria
ci mostri
non
della
senso
stile
letterato, quegli
come
diritto
dello
fede
sua
dell' arte.
propri simili,è
E
!?
è
rabbiata
ar-
quella
che
le
le
del
ed
vita:
che
padroni
coscienza
sua
uomo
senso
ha
senso
la
il demone
senso
Cantoni
Voi
è
insieme
da
servitori,
vita
la
tratto
nella
agiata
la
con
1' unica
o
data»
novella.
fa
Come
Buon
ai
nel
stile
sorride
addosso
accennato,
quale
ai
addosso
ho
uomo.
ne
la
ed
e
un
manca
avuto
tranquilla
dare
quali dare
a
patire poi,
non
ì Lei
quali
abbia
il codicillo
o
tutte
1' equilibrio morale
appoggio,
dall'altra
meno
che
per
le
se
gamente
lun-
e
logorarsi
a
le
Benevento
mobili
si disamora
se
di
farebbero
non
programma,
soddisfazione
di
ancora
fra
quarant'anni
a
nostri
coi
Seguiterà
sola
galla
Questa
«
posseduta
comunione,
a
sempre
tratto
un
monile
un
prima
venuto
?
tenacissimo
suo
dalla
cognate ? E
quattro
io,
so
testamento
di fare
pur
fin
dono
biancheria
nostra
ad
tutto
piccola fortuna, lungamente
una
beccato
d'imbattere
invenzione.
tenue
una
finirà,Dio
quando
noi
abbiamo
Basta
»
! E
bene
che
disgrazia
ci s'abbia
sùnpaticissime canaglie
tante
con
mio, questa
1'
CANTONI
ALBERTO
Il
arte.
stile,quel
d'ogni
stro
no-
gli artifizi.
però
non
ALBERTO
veniate
mai
meno
condizione
mai
finché
in
esse
tutto
le
colla
che
quando
da
è
delle
scrivete,e
scusa
anche
lo
l'artista
scrittore,
Si
può
che
molto
ci
di
essere
riesca
può
somma
semplice,
Qui
comune.
sebbene
il
e
forse
fatta
da
individuale
d' arte
sia
medesimo
se
stile
suo
sta
ha
si
deve
e
attenga
e
avere
debba
E
voi
diverso
vostra
».
Qui
ciò
È
più
salità
univer-
nobiltà
e
la
che
ogni
AI
artista
si
sebbene
,
del
retto
sia
quale
popolare.
proprio
suo
nere
rite-
1' artista
di
classica
provare
all'uso
ci deve
anche
forma
una
carattere
e
linguaggio
che
lecito
1' arte
ebbe
attenersi
pro^ìorzionitra
grandezza
con
aifermare
un
le
e
in
appunto
individui
potrebbe
di
cosa
fetti
af»
tutta
quella in cui
,
contrario
vostro.
voi,
tutta
rapporti e
nell'opera d'arte.
nascondere
a
sui
di
opera
degli
l'uomo.
e
essere
nale
perso-
profittatedi questa
non
lingua
una
discutere
generale
che
carità
voi
essere
qualche
sempre
parte
,
a
Siate
dantemente,
abbon-
in
senno
V
tutto
ben
proprio
coli' agilità
e
gua
tre-
artista;
vostro
modo
concludere.
per
imbandirci
il
un
imagini
avrete
gli altri,ma
per
ciò
in
d'
spiegarmi
ed
grazia
né
pace
rendano
di
flnclié,
per
raggruppino
Bisogna
«
:
né
sima
necessaris-
non
cosa
trasparisca schiettamente
ne
tutti
cioè
scritture
;
vostra
ricchezza
la fine
verso
si
non
diate
qualche
toccano
l'antica
dirvi
per
particolare fisonomia
mettano
quello che
sto
vostre
la vostra
non
novissimo,
vi
non
tutte
compiutamente
finché
che
:
che
questa
a
193
CANTONI
linguaggio
nazionale.
Ma
nel
fuor
nostro
di
tutti
autore
a
credo
artistico
petto
demonio
e
e
è
principii ciò
che
nel
e
suo
letterario.
cervello
fu
dell'arte;
selvaggio ,
nei
egli
tenne
libri ;
e
e
per
è
degno
in
di lode
la
sua
si espresse
nel
suo
veramente
nel
suo
dello
prodigo
seppe
più
fede
Egli port""
il demonio
generoso
suoi
che
quale s'intese
medesimo,
opera
se
i
di
tutta
stile,obbedì
al
sé, egli solitario
prova
che
1' arte
13
11)4
ALHKKTO
dello
è
scrivere
lo
secondo
della
esempio
di
eleganze
in
buono
italiano
e
simili.
del
e
j)er la
Il
volumi,
che
demonio
di
punta
senza
più simpatico,
rende
che
uomo
strane
che
ho
volte
V Humor
le
essere
ciò
ne
Certo
anche
e
che
ho
può
alla
opinioni
sé
una
certa
che
intorno
radicate
Rumor
Nel
sé
si
che
bel paese
il sorriso
di
di
po'
un
cose
curiosità.
Più
bontà
né
alla
fatto le
ha
d'animo,
chiamare
essere
un
umanità
ama.
nel terreno
Le
tenace
di
tutte
:
di
e
?
viste
che
la
indulgenza.
né
tezza.
spensiera-
uomo
alla
sue
teschi.
Grot-
dimenticato
insensibilità
deve
del-
Cantoni,
si è
si debba
le
sico
clas-
lo
,
che
i suoi
me
\}wò dire
o
il
per
il che
Alberto
alcune
per
egli
Paolo,
sua
dimenticato,
chiamare
per
e
sai
as-
Scaricalasino, de'suoi
di
le viste
politica,e
probabilmente
tra
di
condanne
si accorge
sue
n'è
diffonde
anche,
di
della
cattivi
i)ietà.È
filosofo
un
Se
fatto
senza
si
detto
di
abbia
ed
quel
essere
umorista.
re
composizioni
moderno,
giudice.
non
Ci
le
di
memorie
filosofia
sua
soltanto
scritto
e
tenera
parlare
muovono
un
Credo
Un
acredine
senza
sembra
classico
E
sono
stile,Pietro
dello
ha
sommesso
e
alquanto
e
sorridere
necessario
Cantoni
il
moderno, Scaricalasino,
là...,è
È
risata
grossa
letterato
come
Cantoni
piano
silenzio.
grammatica.
soltanto
Alberto
E
fica
signi-
volontà.
possano
all'accento
suo
Il sorriso
sarcasmo.
ha
propri
si conviene
che
volgari
un
dei
solitudine
e
tali
bene
la
di
privo
non
sci'iver
più
di buona
uomo
un
lodevolissimo
e
sorrise,fu
molto
zioni
tradi-
nostre
familiare
i
scrivono
e
delle
,
per
uomini
che
ridere
sorriso
che
artista
come
cui
italiano,
,
lezioso, ignorando
e
scrittore
naturale
non
in
pensano
onesto
raro
;
pazienza;
scrittore
che
scrittore
sano
raifinato
lo
Insomma
e
tempo
un
scriver
sua
buono
popolo
nostro
lingua
nostra
,
e
fu
scorrettezza
spirito del
è tremenda
tormento,
italiano, di quei pochi
veramente
È
è
lavoro,
qualche
con
pur
CANTONI
il
società,
opinioni
delle
quale
ed
sono
tradizioni.
196
ALBERTO
nanzi
che
e
alle moltitudini.
di
racconta
spazia per
è
il Cantoni
sorrida.
Il
suo
è
re
dabben'uomo, senza
che
è
tra
il vecchio
che
re
Egli può
che
è
e
è
un
delle
sue
memorie
che
abbiano
di
credo
testato
a
dell' anno
gongolare di
che
salva
amabile
abbia
dove
a
bastava
1000
medesimo
che
ci sieno
re.
perchè è ciò
ribelle
un
e
cemente
sempli-
di quanto
e
esempi di persone
tutti gli uomini
e
di
riuscire. Almeno
che
uno
della
sua
adesso
!
Voi
filosofia. Vi
In
questo
la commedia
quanto
levato
nazione,il
suo
con
buon
in sui vertici
sorriso ha
la
tina
mat-
sentite
è
prima
si svegliasse
vivo
è
un
comica
:
con
per
un
more
l'uniero
stra-
romanzo
lo scrittore del
romanzo
Nord, il Cooperus, ha rappresentato
Lo scrittore
regalicoscienze moderne.
una
vero
po-
nato
ribelle. È
»
giocondità,
la propria regalitàalquanto
ma
intitolato Maestà.
per
un
omiciattolo,
chè
per-
se
favore
un
ambigue
È
di lui
un
viva
essere
fosse
non
un
di
essere
lascio
io. Vi
così poco
re
Non
«
può
dunque a tutti , se la volete , la
ferma
vata
persuasione che la umanità non si sia mai trocosì mali passi,perchè si vede assai più
a
come
ora
in altri tempi quel che le manca,
s'è mai visto
e
non
comincio
mia
re
se
potuto fare
sorride
di
ancora.
diventato
esser
il testamento
che
intorno.
che
di
nuovo
uomo,
un
Si sarebbe
re.
un
si vede
Sa
sa.
coscienza
età
lo sa, ed è umorista
ma
poco,
è
non
stato
rabile
mi-
antimonarchici
re
degenerazione in
per
vasta
tempo. Come
quei
re
Ora, è
quella che
di
un
ai vertici
dabbene,senza
uno
che
sarebbe
ben
lo
ciò
e
nella
nostro
uomo
essere
generati
vengono
del
un
in
essere
nazione.
viva
penetri e
condizioni
fatte dalle
stata
dovrebbe
o
una
regalitàstii generis, quale
una
e
che
la storia di
e
si trasforma
Il sorriso ascende
coscienza
una
come
scrittore
Lo
medesimo.
se
il territorio
come
CANTONI
la
tragediadi
italiano
ne
certe
ha rappresentato
gusto latino. Ma si sente:
e
diffuso al
sempre
cosj)etto di
lo stesso
ritmo, lo
accento
stesso
197
CANTONI
ALBERTO
Il
sommesso.
il
come
re,
è
autore,
suo
un
solitario.
Ma
è
perchè
così,
dietro
andassimo
non
di
quella
Un
scrittore.
così
è
Non
perchè
molto
visto
intenderne
Perchè
conosciuto.
e
milioni
di
un
lontano
come
potè
non
esser
riesce
solo
uomo
uno
vedere
potè
milioni
e
Italia
in
celebre
Cantoni
il
solitudine,
nella
vivendo
molto
conoscer
render
a
se
Se
lustre, un'opera
e
basterebbe
umorista
re
conosciuto.
molto
frivolezze
a
,
e
è
non
a
riescono
non
a
,
scoprire
è
ho
Per
questo
uno
scrittore
maggior
troppa
parte
ho
ne
che
cascante
schivo
rivelarsi
testando
morendo
merito
un
artistico,
I)ercliè nell'
ultimo
atto
l'indole
intima
e
e
di
più
selvaggio
ottimismo
un
grande
suo
radici
Stile
conobbe
lo
la
sua
pudore.
stile
dello
perfetto
di
gli uomini,
molte
mi
né
E
che
dovè
dell'
filosofìa
E
di
amore
che
fu
e
È
il
l'ottimismo
in
ottimismo
o
ma
è
tario
soli-
la rivelazione
accompagnare
Forse
non
molto;
uomo
simili.
re
suo
vivendo
commuova
esistenza.
questo
egli
beneficenze.
volontà
suoi
nella
di
beneficenze
le
buona
dei
sorrise
quasi
dal
massima
una
j)iù segreta
cordiale
tutta
per
e
di
di
morendo
Dissimile
quanto.
il far
giudichi
perchè
in
chiuso
vita
sua
Soltanto
lavoro.
lasciato
ha
egli
gioconda,
la
agli uomini
lasciò
che
ancora
contrario
al
perchè
tutto
sincero,
e
fallace.
e
tutta
per
nobile
suo
seppe
noto
e
onesto
perchè
morto,
letteratura
presente
scrivere
voluto
del
e
poco
lo
malata,
fu
clausura
volle
nella
fama
è
che
ora
saldo,
sano,
,
noi
tutti
scriverne
voluto
italiano
merita
E
solo.
uomo
un
ha
le
mista
pessifu
il
ultime
scrittore.
un
uomo
ne
sorrise
che
e
vàsse
mori
nella
facendo
solitudine,
del
bene.
CARLO
Nella
le
nascita
morte
sua
la
di
della
un
che
di
accorgersi
fu
nel
in
ad
mezzo
e
sangue
e
col
questa
impero
francese
furia,
veneziano
a
che
e
immensa
de'
più antagonistici, più
fatti
distruggeva
tra
energia
e
pev
e
tipicamente
ad
in
poi
si ricreava
mento
quell'esauri-
decrepitezza
vastità,
alle
senza
anni
55
sera
mi-
mezzo
ignobile
dai
E
più
sino
in
pi-ima gioventù
moderna
per
più
;
si
fu
morte
mente
propria-
agonia
sua
anni
l'estrema
la
assistè
non
55
furialmente.
tra
;
rivoluzione
esaurimento
sangue
della
la
tra
la
maniera
mondo
un
conda
se-
pochi giorni dopo
alla
ma
sino
nella
finire, per
la
;
terza,
esistenza
sua
Venezia
finiva
la
sua
XVI.
la
Cioè,
Venezia
a
Parigi;
a
accompagnò
terrore.
mondo
Toma
Ai"ri-
della
quella
rivoluzione
piena
Luigi
di
morte,
del
porte
San
rivoluzione
morte
è
rande
memo-
15
1707,
prima
andata
trascorse
la
e
alla
in
di
Goldoni
Venezia
di
date
tre
sono
Febbraio
La
sua
Parigi
a
decapitazione
Carlo
1793.
della
quella
ci
25
:
parrocchia
nella
è
altre
Febbraio
6
1762,
le
tutte
sopra
Groldoni
Carlo
di
vita
GOLDONI.
della
tra
del
colo
pic-
civiltà
due
cioè
antagonistici
CARLO
dell' umanità
storia
la
elle
fu
soltanto
fu
E
così
perchè egli
ignorare. È
di
giorni
i
che
guai
gli
gli
Ma
vista
Goldoni
fu
XV
Luigi
d'
e
che
pensione
suoi
del
aggiungeva:
siflattamente
dobbiamo
bisogni
della
che
veniva
visto
sua
questo
attributi
passo
ci
Questi
e
con
a
XV
che
con
calore
il
patente
in
sia
quel
regalità.»
suo
altre
Si
può
cose
rivoluzione
era
di
dersi
ve-
e
dai
una
pensione
stata
tolta.
rammarico
fuoco
tessero
met-
venissero
vecchiaia
era
gli
tori
agli at-
le
tormento
gli
gli
che
perchè
alla
di
timi
ul-
ciò
uotno
l'incasso
richiedere
e
il far
il
una
Negli
1793
dalla
di
godeva
un
fra
quanto
Parigi
scrivendo
defunto,
malanni,
Luigi
della
ad
più grande
suo
esprimei'e
la
in
figliuole
che
pare
apparteneva
compagna,
gettarne
gli
del
suoi
da
come
rivoluzione.
credere
bìenfaisant
il
nezia
Vedal
a
delle
il 17 Febbraio
Goldoni
dai
dalla
Clavière.
vedova
che
costretto
in
se
Il
che
ufficio
richiese, ma
Francese
«
stati
retta
ignorasse
sanno
vecchio
tolta
la
della
soccorso
mai
arte,
sua
patria,
d' italiano
ei
il Bourru.
su
della
tanto
non
suo
poi
ministro
al
Teatro
gli
fu
gli
almeno
amico,
potere
questo
giorni
pesasse,
che
maestro
per
sono
fossero
potesse immaginare,
ignorare. I lettori
anche
Ci
«
:
dendo
allu-
e
scritto.
credere
bisogna
facesse
si
ultimi
mostrò
non
1' ideal
come
che
lasciato
ha
l)iù punti
l'ho
Se
l'esercizio
arriso
avrebbe
così
Venezia
circa
può
uomo
d'Italia
esprimeva
! Né
»
procurava
più saggio
governo
in
turbolenze
si
diografo.
comme-
negli
:
amico
un
opinioni più approfondite.
avere
fu
ad
egli
perfetto
episodio
egli
che
ciò
a
del
tenendosi
man-
passo
ignorare quanto
questo
scrivendo
rivoluzione
delle
Parigi
di
vita
sua
medesimo,
se
seppe
caratteristico
alla
a
a
più beli' esemplare
il
:
ricordi, il Goldoni
eguale
sempre
199
GOLDONI
che
per
ha
non
mati
consu-
supporre
dell'esagerazioned'amico
Io
e
che
di be-
200
GOLDONI
CARLO
nefattore,
dev'essere
ci
certo
ma
anche
di
l'ottuagenario indigente, coperto
fu
i nuovi.
per
se
e
superfluo
tempo,
quanta
ma
si
Prova
aggirano
dama
cavalieri
degno
forte
assai
ben
nel
che
già
non
tanto
vittoria
ancora
e
suo
di
non
sostanza
è
vizi
non
volle
nel
averla
in
per
cautela.
:
sino
Ed
in
già
e
corona
l'in-
quello
i nobili
potevano
esistevano
Sopratutto
essere.
ad
che
an-
di fronte
che
difetto, del
E
che
nobili
cioè,
e
altresì
pone
stessi
se
quanto,
fece
insieme.
per
può
ebbe
lo
di
sono
riprovevoli
tempo
suo
dama;
vi
riconoscere
dal
quanto
gli
che
:
vente,
ser-
la
e
medesimo
se
medie
com-
cavalier
del
spesso
lungi
del
le
tante
Groldoni
più ragione
suo
fra
l'indegnitàdei
commedia,
avevano
e
è
dignità borghese
e
contro
quest' intelligenza storica
sua
quando
dame
Il
della
storico
i loro
por
lode.
tempo
ma
;
il fatto
era
oggetto
essere
seria
tirate
condotte
di
di
anche
questo
per
terlo
met-
a
e
II cavaliere
molte
e
sentimento
quel
fonnato
era
serventi
liano
ita-
costume,
ed
è
mica
co-
del
tema
il costrutto
vis
e
al
il sorventismo
che
essere
siano
prudente
segno
tanta
costume
costume
intorno
dia
suo
commediografo
del
ne
è altresì
al
pur
ebbe
un'esagerazione
quali commedie
ridicole, ma
in
il ridicolo
stesso.
se
piìi,se
nessun
il
Ma
contemporanea
di
note
ligenza
quell'intel-
sia
Il G-oldoni
accetta
certo
così
e
esempi.
natura
un
mai
E
realtà, come
tante
citare
che
di
più.
come
egli
\)er
sì molti
di
ebbe
vedere
quali La
si
di
un
a
luce,
che
delle
superfluo
cauta
ne
riusci
ridicolo
è
non
ordinario
per
che
commedie,
rammentare
comprendere
in
sue
sopratutto
e
;
delle
droni
pa-
voluzion
della ri-
personali.
della
l'intelligenza
un'intelligenza media,
è
:
effetti
niera,
stra-
vecchi
comprensione
una
gli
per
terra
i suoi
dono
in
anch'oggi
vive
c'è
Forse
vero.
debiti,in
rinnegare
a
qui
altro
molte
mostrano
di
E
non
ebbe
il Goldoni
lo
davvero
costretto
ilei
un
nella
fatto
certo
questo
guo
se-
egli
è
CARLO
il
appunto
dalla
l'avvertire
noccia.
si
Cioè,
è
ebbe
lecito
lui
a
riso,
del
col
di
Ne
molto
l'esistenza
passare
alla
nelle
notato, d'uno
Pantalone
È
il buon
aveva
se
ai
male.
le
le
età
la
età
lo
in
stato
d'animo,
da
lasciato
dire
nuova
il mondo
che
e
il
è
o
da
mondo
Ripetuta
l'ha
come
col
e
E
lete
vo-
*^aggi e
eccessi
di
la
tutte
filosofia,la
le
tanto
1'
dire,
sime,
mas-
energia
data
quella
massima
:
tevi
ama-
in tale
le guerre,
altre
certo
sere
es-
di
volta
tante
trovato.
Goldoni
La
amici
possono
in
una
l'odio
attraverso
civiltà.
più.
già
non
umano
così
detta
stata
che
se
gli
sono
per
stato
filosofia
Siat^-
schivare
non
vita
è
bene,
male,
pace.
quelle massime
uno
pace,
che, sia pure
una
un'età,
di
cui
il
sentimento,
vita,
espresse
state
e
il
della
veneziano.
il
sentimento
certo
forma
in
e
Come
tanti
dire, queste
vero
a
cauto
comici.
Fate
nello
sacrò
con-
borghese
fate
non
mine
ter-
grafi
commedio-
mercante
comune
state
e
un
fiacchezza, con
sono
;
al
iirediletti,la
Goldoni.
bene
che
della
quanto
o
di
ciò
concezione
del
Cioè,
tutto.
ma
senso
mores.
prototipo.
de'
e
la
Goldoni
da
il bravo
le
arte
ridendo
filosofia
una
suoi
specialmente
massime
;
il
Amatevi
tali
in
e
anzi
av^er
ai
mezzo
filosofia,come
personaggi
tempi
volete
mostratevi
la
Bisognosi,
^^enso,
aver
tutto
dei
de'
corso
miei,
È
in
un'
sino
il costume
commedie
sue
buona.
di
consacrò
che
guardingo,
il
nel-
e
pubblico
di
! Carlo
varca
facendosene
esempio
risulta
lo
se
o
del
costumi
commediografo
essendone
suo
i
gastigare
guai
ma
il genere
misurato,
di
favor
Castigai
:
preso
ciò
e
1' esercizio
motto
tutto
stessa,
se
giovi
le
del
con
per
in
che
ciò
vive
favore
quel
antico
del
pure
chiusa
quanta
commediografo
procaccia
in
tutta
j)erfettamente
Il
quale
perfetto : nell'essere
commediografo
arte
sua
201
GOLDONI
niera
ma-
ha
mato
for-
volte
ha
si
non
filosoficamente
può
mente
social,
moralmente,
abbia
fatto
il
piìi piccolo
passo.
Il
202
( veneziano
del
),
:
è
buon
il
il
primo
il
il lume
dolci
della
di
Grande
fu
un
il
Goldoni
le
con
Grande.
di
lume
dole,
gonA
luna
nezia
Ve-
prima
dolce
la
dif-
rono
converti-
poeti
gondola
Fu
etico
Canal
pel
portata in
Carlo
fatto
altro
un
nulla
al
superiore
ebbe
si meritavano
come
vile
più
a' nostri
quantità
giorni
qualità
e
Tale
trovò
Egli
scrive
la
in
ed
un'
per
filosofia
sarebbe
un
di
senso),
dell' arte
è
di
lode
così
e
altresì
ineffabilmente
(e in
di
un
spesso
da
sue
sua
nuamente
conti-
sedici
erculea
ricordare,
senso
leggerezza,
leggiero.
liana
ita-
della
prova
questa
che
adoperare
perchè
quelle
obliare
ad
ricordano
come
Ma
anno.
la lasciò.
letteratura
teatro
fecondità
fecondità
prova
fino
come
francesismi.
l'usò, tale
spesso,
che
an-
italiana
miserrima
leggieri della
uomini
animo,
suo
di
Il
vile, vile
letteratura
tale
scrive
e
storici
piuttosto da
prova
il
e
per
lingua.
letteraria
romanzo,
molto
grande
in
composte
la
Goldoni,
lodevolissima
stragrande
è
il
,
.sua
nel
e
altra
Gli
ebbe
davvero
della
vocaboli, deturpata
più leggieri
per
se
di
lingua
fretta.
i
teatro
pessimamente
parola
pensa
quella che
nel
nell'uso
:
pensiero
suo
fu
non
lingua
una
il
di
Goldoni
tempo
suo
italiano
settecento
alcun
mercè
Carlo
erotico
sotto
e
ria
sto-
veneziano.
altri
poi
i canti
e
nella
sentimentalismo
che
e
tempo.
suo
popoli
giusto.
e
sentimentalismo
luna
amanti
del
gia
ener-
vita.
In
una
dolce
certo
lagune
Canal
pel
cioè
di
manco
prototipo
de'
duro
fermo,
dolce
più
ziano
vene-
,
dell'addomesticamento
di
dalle
nel
s' intende
un
addomesticato
più
poeta
fondentesi
ben
borghese
senso
rappresenta
commediografo
è
d' animo
quieto vivere, per
aristocratico
governo
dei
del
veneziano
stato
stato
,
comune
poi)olo
lo
decadenza
della
amico
mitissimo,
ebbe
veneziano
commediografo
Il
GOLDONI
CAHLO
che
di
non
un
sua
medie
com-
tica
fachè
perha
cetto
con-
204
GOLnOXI
CAKLO
costume,
pronto
di
e
costume
il l'idicolo
cogliere
a
di carattere
e
insieme, dall'occhio
nell'uno
semplice, ingenua, transitoria
realtà
nell'
e
altro,
nella
dell'uno, eterna
l'
del-
altro.
E
si è
non
Venezia
fu
del
storica
frase
profonda
più
ai
suoi
di
suo
fu
il teatro
riformasse.
volontà
sforzo
lo
e
qxiella noi
fu
tutti
che
si curò
hanno
per
e
e
E
arte.
così
tempi,
e
parte,
una
maligno
forse
levava
che
de'
dal
sangue.
nella
E
fosse
si
e
la
,
Per
ancora.
del
tra
morte
di
un
tempi
la
psicologico
anche
e
per
questo
con
le
perciò
forse
il
dall'
noi
le
in
derna
mo-
cose
mondo
amiamo
altra.
resistono:
componeva,
nuovo
tra,
l'al-
e
letteratura,
ignorò gli avvenimenti
putredine,
uomo
vita
presenti,
benigne. Ignorano
le
di
acerrimi
della
i)assaggio, per
doni
Gol-
la
l'una
fosse
cosa
violenza
giorni suoi, quando
minava
Nate
nostri
romanzo
autore
simo
pes-
amore
commedie
rappresentano
il loro
come
e
quella lottò
dall'animo
che
la
leggiere, leggiadre
terribili
tria
sé
proprio
che
1'
vince
e
delle
questi
il
e
laba
sil-
una
risorgesse
fu
viase
verdi?
e
di
lui
vita ; per
sua
francese
in
una
amarlo.
indagare
contro
il contrasto
esse
di
vive
di
e
alcune
ancora
profondo
Vita
esulò
sentiamo
poco
pur
da
del
vinto,
commedie,
quale bassezza
per
la
nelle
pessimo
commedia
tutta
rivoluzione
la
e
resistono
cui
di
anch'oggi
Venezia
come
della
finalmente
perché
sono
e
riforma
La
patì molto,
Or
italiano
donato
neppure
èva
in
sanno
chia
monar-
quale s'era già foggiato
aggiunse
l'italiano
lui
i lettori
ma
;
vi
non
di
prima
;
dopo
venuto
e
lasciò
sull'altra; egli usò
borghese
senso
tempi,
sue
né
che
Egli
ci ha
non
sull'una
né
buon
comune
e
lettere, nelle
sue
ricordi
l'ultima
attraverso
francese,
nelle
si
non
riformatore.
un
trovò, passò
rivoluzione
la
memorie,
sue
quando
sopratutto
la
come
e
niiUa
,
Goldoni
Carlo
e
detto
i nostri
tristi
la
che
di
jjasi
più
di
in
tanto
quelle
senza
quasi
divina
loio
forse
e
noi
Comunque,
una
I
divina,
il
Le
morte
specchio
uno
teatro
ore
cercò
non
che
il
ed
buon
un
e
di
a
né
quasi
germi
corregche
sostenere
prendere,
di
comune
senso
filosofie,
subito,
una
a
accontentò
si
in
disposto
sopra
un
trasformano
mondo
sarei
io
come
facilmente
È
Goldoni
altre
si
tanto
più
sua,
soffrire,
lunque,
qua-
psicologie
altre
e
diavolerie.
consimili
tra
detto
dell'opera
spirito
E
mondo
piccolo
un
troppo
volentieri.
il
perchè
così,
fanno
infantile.
ho
è
fortune,
stessi,
quanto
è
mondo
dicevamo,
buone
ingenuità
di
per
di
per
noi
guai,
giochetto
un
che
i)assioni
di
giochetto
loro
11
tanto.
205
GOUOOXI
CARLO
e
di
perchè
di
della
amiamo
buona
so
i
nostri
pace.
come
che
io
altrimenti
giorni,
ma
sorto
teatro,
suo
cosi
tremenda,
ingenuità
una
tutti
il
creazione
una
non
così
è
com'
infantile
chiamo
chiamarla.
quello
ignaro
di
e
è
Non
alcune
:
ore.
DUSE.
ELEONORA
Eleonora
Scopriamo
grande,
è
non
noi
Tutti
Io
si
ci
non
rivela
l'arte
conosciamo
po'
un
di
tutti
i
giorni.
Duse
Eleonora
?
vero
,
raffiguro
la
me
che
quanto
ciò
a
che
monumento
per
del
la
ancora
vede
paragone,
la
per
sulla
liberato
scoprimento,
suo
un
diversità,
sua
si
e
tanto
non
solito
per
non
giorno
un'immagine
con
meraviglia
ci
grandezza
stia
se
d'arte
Un'opera
no?
? Perchè
Duse
mi
sue
il
monumento
che
pare
come
scena,
dalle
sta
maggior
sua
e
st'arte
que-
a
un
nel
armature
in
no
pie-
sole.
vediamo
Noi
drammatico
modi
l'anima
per
cioè,
cade,
tutta
"iuale ha
Questo
un
noi
i
rappresentazione
dire,
COSI
d'arte
di
e
le
liberata
quanta
lo
nome
:
sappiamo,
si
i
fra
Eleonora
con
sostegni,
scoperta
finzione,
compongono
fittizio,
e
dire
neppur
della
sostegni
che
personaggio
voglio
non
Mentre
personaggio
del
solo
il teatro.
armature,
del
armature
precisamente,
dell'attore
ciò
tutto
le
rappresentato,
^li artifizi,ma,
quei
solito
per
Duse
teatrali,
i
nervi
e
resta
1' opera
pieno
sole,
in
la
vita.
vero
?
Eleonora
Duse
non
re-
ELEONORA
TTT^^^Tive
sulla
la
meglio
di
zona
lina
come
Vi
è
che
Mi
attori
ad
Duse
che
luce
di
zona
è
la
creatura
ma
la
tratto
in
le
i
e
mi
gesti,
l'espressione giusta,
di
e
Eleonora
ne
faceva
tutti
di
spargimento
della
dice
:
Che
—
barbarie,
che
mia
Clotilde
e
gesti ;
mi
mille
giungeva
giuochi
la
in
echi,
e
miei
luce
era
la
donna
sino
la
confronto
celebre
giungeva
ai
di
è
;
le
vendetta
quel
parole
là
di
«
alla
di Clotilde
morte
vendetta
della
còrsa
di
e
roce
fe-
senza
dama
una
mia
la
vendetta
?
Ma
ogni
—
»
rola
pa-
agli orecchi, risvegliava nell'anima
ogni gesto
di
è
,
vendicativa,
e
ogni
ombre.
Qui
che
atteggiamento
occhi, risvegliava nell'anima
e
tre
io, men-
conto
di
un
a
gli atteggiamenti
oscuramente
tutte
era
Ed
vedevo
ne
conto
diceva
di Calabria.
», commedia
vita.
della
oscuramente
sangue
nelle
nale
Nazio-
al Politeama
Fernanda
nuovo
squisitissima, vendicativa
e
che
i
zona
niti,
indefi-
sappiamo. Apparve
rendevo
Ella
Duse.
la
di luce
danneggiati
«
tutti
sempre
di
i
per
nella
come
parole
è
sentori
si nutrono
Duse
Eleonora
Clotilde
vita, il volto
nora
Eleo-
tra
notte.
recita
una
di
spirituale, profonda,
di
ricca
stelle che
le
ciarpame,
sentivo
d' aria
riscono
ade-
nient'affatto
anzi
là »,
di
lito
so-
jnano
vi
finzione
sua
""
al
contrario
Al
mezzo.
suo
della
rappresentava
vecchio
personaggio,
della
io risentivo
di Firenze
loro
costellata, come
tenebrose
fa
col
circolazione
appunto,
Tempo
in
il
una
e
profondità
paragone.
rilievo
presentato.
rap-
Per
altro
di
tista.
ar-
sibile
invi-
vita
sua
un
figura
spazio
dicemmo,
come,
di
tutt'uno
della
personaggio
dal
là
di
con
la
nella
anima,
sua
o
Qui
opaco.
diversità
la
è,
personaggio
del
corpo
e
Ella
più.
vita
un
grandezza
sempre
come
oscura
Ella
è
vi
luce
ad
la
fanno
e
intorno
spiegherò
esso
non
marmo,
alla
lei, nella
in
qualcosa
gli
intorno
luce
precisamente
stanno
di
è
di
è
vi
Però,
scena.
anima
sua
207
DUSE
scorgevo
mia
mille
la diversità
di
208
KLKUXOKA
Eleonora
Duse
Ei'a
vita
una
di
di
di
belluino,
scena.
più squisita ; più
e
vendetta
l'uno
sulla
Clotilde, più intensa,
usciva
che
sì vede
feroce
più
e
indefinibile
slancio
uno
vita
artista, carichi
dell'
solito
per
dalla
dama
nna
di
qualcosa
e
là
di
che
più profonda, più
l)iìioscura,
vendetta
ciò
da
DUSE
barbarica.
dalla
voce
energie
dal
e
l'altra, come
e
Era
grido
un
Sulla
paurose.
sto
ge-
scena
^
vi
è
un
segno,
Di
dove
là
artistica.
là
dalla
Qui
mi
è
come
senza
fondo
la
Duse
di
in
ingenera
sentono
è
appunto
altro
noi
suono
là
senza
stato
d'animo
Duse
è
voce
era
in
dell'artista.
delicata
come
parlava
con
della
la
incanto.
parola precisa
mistero.
se
il
non
istinti
gli
con
dall'atto
e
,
tragico
gico,
tra-
voce
senza
oscuro
tutti
parole
parola
come
lo
questo
,
dell'arte
senza
certo
è
si
quale
parola,
di
e
;
vita
hanno
per
altre
sali,
univer-
nel
tragico
senso
dolce
e
scena,
»
io
mi
stando
Eleonora
piacente.
sorda,
Ma
si spengeva,
Semplicemente
Eleonora
Duse
accorsi
di
quella
mentre
perchè
ricca
di
di
alla
attento
dell' interlocutrice
e
?
di
Fernanda
«
voce
Perchè
voce
suo
temperamento
che
certa
una
opaca
parlava.
è il
musicale.
La
e
è
un
l'effetto
E
finzione
suo
cose
In
morte.
recita
fatto, specie
pur
un
musicale.
la
,
con
essenzialmente
Durante
voce
la
come
il
d' animo
infinite
le
significato,ma
e
fatto
dal
stato
uno
,
un
ignota
terra
sua
la
non
ha
Duse
di
appunto
vita
forma.
ogni
qui
e
trovare
non
Eleonora
tempo,
senza
la
solitudine,
senza
la
di
maggiore,
perchè profondo, collegato
senza
la
e
Duse
ignota
terra
nome
materiale
mistero
questo
dell'esistenza.
forma
tato.
rappresen-
una
percepiscono
Eleonora
perchè
,
In
si
realtà
compiaccio
definirlo
per
?,
cose
di
personaggio
,
di
io
il
dire
ho
dell'anima
il mistero
sta
Ed
è, che
è
:
innumerevoli
e
questo
che
vi
i sensi
con
il silenzio
È
indice
un
Clotilde
sera
ventava
ditilde
Clo-
Clotilde
sentori
ELEONORA
musicali
L'altra
attrice
diceva
molto
noi
molto
il
?,degli istinti
È
la
questa
le
tutte
in
arti, ma
la
e
tutti, là
ti'agica.La
suono
che
sono
musica
va
istrumento
spontaneo,
sua
persona,
suo
volto
che
le è
più
quella virtù
Soltanto
un
dell'
rammenterò
termine,
alito
in
di
esce
e
lei, che
musicale, misteriosa
più
nel
gesto che
a
là
Di
sue
la
ha
per
ciò
che
ha
la
il
mani,
realtà
riale
mate-
la
appunto
definita, ha
forse
Duse
ciò
possiede
risvegliarenegli animi
dal
fatto
per
l'ultimo
atto
l'ultima
volta.
l'artista la
voce,
il
poesia
dall' atto,
e
immaginazione.
sempre
Clotilde
le
è
sommo.
giunge
dell' infinito.
l'infinito
quando
si
questa
alle
perciò
come
sua
Eleonora
grado
zialmente
essen-
impossibile,
della
e
ed
drammatico
muscoli,
Eppure,
in
è
forma
reale
tanto
di
colore, l'architettura
aspetto, essendo
certo
un
creativa,
con
la
voce,
contrario.
il sentimento
senza
sua
e
la
crearla,
che
i suoi
nervi,
chiara.
rabbrividiamo
creazione, facile
ciò
come
la vita
certi ;
e
per
il
poesia
noi
ciechi
suono
era
propria
prende
sicché
pittura
come
cosa
umana
Io
il
difficile
sotto
persona
per
ha
sua
la
cioè,
;
istinti
questa
i suoi
e
quella che
gli
la
della
è
il
lui precisamente
a
parola
arte, ed
l'infinito. L'artista
verso
di
È
alla
di
era
Duse
stavano
sta
modo
fortemente,
l'immagine,
e
linea
special
musica.
scuote
dove
d'
attrice
; Eleonora
che
e
musica
opera
mente,
precisa-
un'animazione,
esso
lo movevano,
alta
più
della
radici
che
ad
musicale.
dentro
creava
L'altra
più
non
la misteriosa
come
è
ma
personaggio, più, intorno
dire
Duse
indetinibile.
bene,
vita
ima
esattamente,
cose
Eleonora
ma
d'animo
personaggio,
nostre
alcune
bene,
stato
uno
anime
nelle
creava
e
209
DUSE
soltanto
ella
e
nella
col
senza
crea
di
«
È
una
visione
parola,
una
»,
senza
rabile
gesto, perchè questo è mi-
possiede
la
virtù
della
indefinita,forse, anzi
voce.
Fernanda
Dunque,
creazione
certamente
i lettori ricordano
14
210
KLEONORA
1' ultimo
dubbio
senza
l'amante
l'uomo
Fernanda
tanto
amato
e
tanto
marito,
Clotilde
nel
del
è
slancio
dell'onta
si
tratto
risoluta,a
ma
gota dalla
Il
e
va
distesa
che
rintana.
orgoglio,
a
Vi
cellabile
incan-
resta
è in
Clotilde
e
che
:
—
quale
se
in
,
un
larghi
impeto
Andrea
un
fugge,
sulla
gola.
la
che
mano
è
ne
va
lenta
passa
tura
fendi-
della
vi
solo
e
a
mano
ima
dopo
e
chi
della
qualcosa
chiusa
in
strage
sua
gesto che
l'odio, l'opera
feroce
1'
sé
come
toglie dalla
si
misti
sono
e
così
belluino
a
di
cenno
un
sfregio;
uno
di
momento,
un
sotto
quella
alcune
denunzia
felicità
gota, vi è
la
so
fin
mento,
si cela ;
non
parole
senza
bene,
Eb-
sogno.
sua
larghi passi,
di
e
la
Dopo
via
al
attimo,
e
va.
silenzio,e
di
Fernanda,
Meravigliosamente
un
appena
del
Cammina
dentro
minata
della
la belva
come
fango.
piedi
ne
qualcosa
basso, passandosi
per
dell'arma,
muta,
bandono,
ab-
suo
soppresse
di
rivale
capo
tempia
vergogna
se
in
visione
frenando
gesto è orrendo.
tutta
ai
che
va
il salotto.
per
come
sua
volge,
ne
l'atto l'artista ha
piacere
della
Se
a
dell'assalto.
e
il
assaporato
modo
drea,
An-
dal
su
e
genialmente
simile
più
muoversi
di
ha
personaggio.
passi, energica,
dello
in
il
per
getta
gesto
un
va
ne
sbaglio,
tutto
modo
se
celebrato.
venuta
si
vendetta.
sua
memoria.
non
Durante
con
fine la
odiato
Fernanda
Clotilde,
».
è
giovinetta
l'acceima
memoria
nella
svela,
Duse
nella
finali
la
con
e
Eleonora
se
alla
e
giunge
Ella,
fatto
Andrea
Clotilde
parole
ha
Fernanda
«
tra
unito
è
di
atto
abbandonata,
matrimonio
Il
DU8K
Clotilde
vergogna.
È fatto questo raccapriccio,
ma
è
si
e
dura
il
sua,
«è,
suo
dice
fatto,
andiamocene.
E
Clotilde
senza
Sono
se
ne
andrà
nella
sempre
nostra
fantasia,
fine.
le
immagini
porte di la dalle
che,
quali
come
stanno
il
canto, battono
le sedi dell'infinito
a
certe
mistero.
212
PSICOLOGIA
LA
Che
sia
cosa
in
spesso
che
di
cioè
decreta
in
all'opera che
giusto
di
ma
;
Perchè
lì per
si pone
cioè
il volo
a
di
meno
Perchè
la
è
prima
Ma
della
commedia
è
d' arte
che
della
è
è
profonde,
e
al
stato
mal
Benissimo.
Ma
può
un
essere
rispetti o
può
ben
no,
quella
vi
è,
forma
e
di
simo.
Benis-
è
migliore
doti
di
che
il
psicologia
dove
punto
collettiva
fatta.
fatta, vi
blico
pub-
un
si
pubblico
,
è
la
pensiero
per
il
è stata
ben
ben
stupidità
e
tutta
è
e
serie
con
sue
Evidentemente
? O
pensiero
stupida
stupida
dalla
questo
no.
così
stupidità
una
»
? Perchè
mente
indubbia-
di
dramma
coserella
essere
doti
la così
le
tutte
lo
per
applaudita
stata
il
o
che
intenzioni
con
con
fatto
rispetta ?
si
che
vi
si libera
no
seconda
tante
coserei
la
fatto, e
«
ha
questa
profondità,
e
è
cielo ? Perchè
quarto
d'arte, è
che
e
all' apparente
indubbiamente
seconda
composto
caduto,
serietà
la
e
che
questa
e
,
,
osserva.
e
,
quello
leggiere risposte.
e quest'altra
fischiata,
dramma
perchè questo
si
pubblico
di
punto
è
stranezza,
si danno
commedia
stata
peggiore
male
e
piaciuta
perchè quest'altra
è
sua
è
buona
una
prima,
levata
cui
a
è
all' insuccesso
o
interrogazioni leggiere ,
interrogazioni
questa
che
,
giudizio ,
poco
giudizii del
d'
folla
una
domanda
si è offerta. Il
del
all' apparente
dei
si
successo
,
ordinario
mente
incongruenza
al
gli
,
ci
compie
esso
rapporto
,
TEATRI
teatro,
che
dell' atto
osservazione
DEI
di
all' atto
giudizio ;
un
PUBBLICO
pabblico
un
rapporto
,
dare
DEL
bisogna
di
cui
gliere
co-
stiamo
occupandoci.
Ho
detto
apparenti
giudizii teatrali.
sempre
,
sua
tanto
di
per
bene
più
dei
Il
la
stranezza
sarebbe
pubblico
congruente
insomma
,
deplorata ingiustizia?
adularlo,
intendere
suoi
Dio
la
cosiddetti
la
e
Io
inconseguenza
dunque
sempre
sempre
giusto
credo,
guardi
!
di
sì. Credo
ne
sua
psicologia bisogni
capricci. Esso
male
nor-
nella
1' intenzione
senza
me
dei
che
,
non
è
non
parlar
deplorevol-
PSICOLOGIA
I,A
capriccioso
mente
che
comici
simil
trovato
la
quistione
di
bene
?
far
stomaco
Applaude.
pelle
pubblico
mente,
se
ciò
giusto
:
in
Italia
variare
dei
tra
luculliano
sere
es-
?
commedia
una
,
serie
Roma,
né
meravigliare
stessi.
E
variare
pubblico
teatrale
di
non
non
parlo
della
è
se
Milano
quella
di
di
anche
del
i
variare
composizione
pubblico,
ma
,
il
o
dopo
quella
del
parlo
di
di
un
le
a
la
sono
renze
Fié
non
sempre
giudiziiche
pubblico
,
dire
stessa
di
quella
Napoli
del
zioni
condi-
vale
essendo
giudizii non
de'
anni,
delle
;
sapprova
di-
la
Dunque
Non
Italia
Toiino
dal
prima
?
e
giudizio
commedia
variare
non
tanto
lo stesso
o
Dunque
in
può
ragionevole
tempo,
dal
si
variano
talvolta
?
città
a
quella di Venezia
né
,
da
dipende
città
da
città
parlo d'altro.
io
Come?
stessa
certo
un
approvazione
ma
,
la
ha
non
subiettiva-
commedia
o
ralmente,
mo-
,
approva
stessa
dà,
è,
ma
è
Qual' è
?
che
la
ed
,
a
che
giudìzio
sbagliato ,
opera
città
1'
mesi
l'atmosfera
il
non
città
Milano
giudizii che
di
da
poi dopo
psicologiche
dal
ha
possiamo
ragionevole.
dramma
stessa
sono
quella
di
stesso
della
obiezioni
dove
dissapprova
lo
pochi
se
essere
stessa
una
e
anno,
dare
può
giudizio
? E
pubblico
gli
—
mediocre
un
due
zato
pran-
Fischia.
pranzo
e
ha
poltrona
fischiare
o
obiettivamente,
che
dramma
cosa
un
criticamente, giusto
non
sopra
il
Roma
di
di
tutti
eppure
giudizio potrà
non
giudizii
che
di
applaudire
non
,
suo
affermar
di
vicino
mio
soddisfazione
nell'
se
i
il
di
digestione
? Una
superfluo.
par
questo
e
la
?
male
pranzato
,
digerito ,
concordi
Il
Ha
di
tante
digestione. Il pubblico
mentre
me
la
pelle
e
olimpicamente
Mi
che
notare
travaglia
pranzo
di
e
le
insuccesso
commedia,
una
time,
vit-
prime
le
fra
spiegazione tipica
di
I
ragionevole.
professano
e
213
TEATRI
DEI
deplorevolmente
confessano
Successo
genere.
Debbo
è
ma
,
ne
se
Lanno
PUBBLICO
DEL
dipende
(spesso
pochi disuniti) nello
il
stesso
214
PSICOLOGIA
LA
della
teatro
dinanzi
quel dato
a
( talvolta
parte
neppure
del
fatto
del
tempo
più generale
la
la
sciocchezza
della
di
pari
,
incominciare
di
a
È
teatro
dell'
invece
che
avere
tutti
lo
riduco
pubblico
il
come
ma
può
in
il
pensare,
la
che
ha,
ò
una
ma
,
tranne
uno,
tutta
quanta
dove
si
del
da
le
può
pubblico
dilucidare
:
il
strano, incongruente,
modello
il
1'
,
fedeltà
della
che
della
opposto
caijriccioe
limiti
io
della
dell'
esalti
natura
docile,
è massimamente
cioè
il
pubblico
sua
e
giudicare,la
sua
sua
coscienza
morale
ma
parte
passivo.
ben
capacità
;
significa
massimamente
materialmente,
psichico, la
della
fedele
passivo. Bisogna
esso
stranezza,
ingiustizia.
massimamente
Essere
non
pubblico
vera
verità
se
e
;
ecco
spiace,
di-
rivelare
saper
«ubito
Ed
invece
; cioè
del
nei
e
si dice
che
di
gli
tutte
avere
del
psicologia
questa
supporsi
teatro.
valore
di
per
,
fedele
prodotto,
suo
nario
ordi-
i difetti
continuamente
in
massimamente
essere
Il
è
ciò
fa
è
bellezza
è
può
scorgere
incongruenza,
Con
gno
bisofatto
può
sua
sciocchezza.
intiera
gli
la
e
non
a
capriccioso , ingiusto
chi
che
colpa
pubblico, questo pubblico
verso
ha
capolavoro
un
,
apparire
sciocchezza
è
un
parlo
coscienza
esempio,
per
,
la
che
se
e
;
verità
sua
gli piace
non
la
capolavoro
quella
sciocchezza
quello
in
quest' altro
pubblico
secondo
emetta
del
una,
tratto
un
è
colpa
tranne
il
blico
pub-
non
talvolta
di
parlo
:
del
,
giudizio
qualunque
Ma
sostanziale
rettissimo
E
d' aite
opera
ri velai-si.
più
e
giudice
a
un'
che
un' altra
e
predominare
successo.
un
teatro
compagnia
composizione
può
,
ha
colta) ,
per
la
e
esempio
per
,
la
pubblico
virtù
gli attori
,
dato
insuccesso,
un
la
,
data
quella
ha
pubblico,
mutando
sera
da
delle
dire
a
quel
,
,
valore
; vale
in
sera
recitata
città
quella data
data
quella
,
TKATRI
del
recitano
che
drauiiuatiche
DKI
variare
dal
o
,
commedia
stessa
di
città
stessa
compagnie
PUBBLICO
DEL
di
considerarlo
s'
intende,
sentire, di
ed
estetica.
PSICOLOGIA
LA
il
come
né
e
più
né
Il
meno.
è
questo
altre
di
pensare,
pubblico,
Il
,
ognuno
è
si alza
il
meglio
quella
ha
non
se
altri
sua,
come
tutti
dallo
tragedia
operetta per
é
stato
abolito
vita
né
dramma
della
di
la
attori.
natura
la
sua.
voce
così
Qui è la
é
Si
sua
melodramma
pubblico.
del
tale
agli
ogni
dramma,
melodramma
,
per
é
Esso
genere
sera,
disposto
,
e
teatro, la
assoluta
registridi
molte
il melodramma
,
di
sua
ciò
istrumento
un
se
si cambia
anime
il
ventare
di-
a
che
vita
in cui é tutta
presentazi
rap-
specie
ogni
è
,
non
quella
dai
autore, rappresentato
cambia,
Ha
dramma,
melo-
per
per
dell' arte
questo
dell' istrumento
del
,
in
ai
del
sesco
operettistico, far-
farsa, sera
per
individuo
pensi
quella
pubblico comico,
dramma
,
docilità
:
,
tragedia
il
rappresentazione.
sera,
il comune,
davanti
ha
,
tutto
anime
altra
che
fanno
farsa
operetta, farsa
pubblico,
,
commedia
tragedia
chiama
numerose
solo
,
spettacolo
questo
di
,
per
Questa
o
solo, si
si
tragedia
farsa
il dramma
ogni famiglia, ogni
arte.
;
»
vuole
il
averne
,
la
che
resta
e
può
,
tutto, diventa
é
sé
suo
uno
momento
questo
tragico, melodrammatico,
per
;
individuale
stato
collettiva
semplice, composta
1' operetta
per
«
pieno
,
diventano
e
del
commedia
tacolo
spet-
entrano
lo
spettacolo
lo
se
Da
una
,
lo
é
via, col
la
per
,
drammatico,
estetica
il teatro
finché
psicologia
commedia
,
ed
,
dell' operetta, della
La
sentire,
Molti
volontà.
ha
non
,
occhi.
di
che
grado
del
e
collettivo,tutti
commedia
della
morale
coscienza
poi
teatro.
non
somiglianza.
e
,
di
il diverso
immagine
sua
natura
volere
stato
multipla
cui
spettacolo,
,
può
un
dello
allora
e
forma
di
l'anima
in
lo
allo
pubblico
casa
sipario
se
,
passano
ha
a
come
è la creatura
la
pubblico
,
spettacolo,
psichico, la capacità
della
altri
poi
teatro
dello
a
crea
:
il valore
sono
vuole.
in
pubblico
giudicare,
di
creazione
di
atto
un
Dio
come
parole,
In
del
di
prodotto
215
TEATRI
DKI
PUBBLICO
DEL
tali
quanta
la
musicale
;
registro :
silenziose
cioè
,
in
216
PSICOLOGIA
LA
potenza
quella
;
registro,cioè
voi
fa
lo
stesso, capo
per
teatro, lo vedete
così
? Sì.
sguaiataggine
come
un
ha
in
spettacolo
è
accetta
la
della
capo,
che
basso
gare
volgarità.
vol-
stessa
nei
respirare
stesso
il
pubblico,
stesso
più
poche
alti
sere
sciocchezza
nella
dinanzi
il
attivo
e
vuole
;
dove
si vuole
tutto
e
sin
dove
l'uomo
col
nel
della
suo
silenzio
suo
del
divino
mistero
straordinariamente
vita
estetica,ed
delle
cose.
cioè
e
ha
E
virtù
di
potere
subito
popolo ingenuo
entra
11
per
in
pubblico
che
ammira
ciò
non
i
può
sere
es-
alla
,
vita
lo
se
religiosa
può volere,
della
zona
venerazione
il fanciullo
che
apice
vita
alta
alla
la
cessa
Può
verso
vuole, l'anima
che
come
ali'
esso
sin
soltanto
giunge
:
si
che
gigante.
Cioè,
vuole,
e
fanciullo
che
più
che
ascoltar
protendono
alla
ciò
rendere
fare
solitudine
si
splendent
risomma,
In-
tutt"t
sua
quella della
è
grado
dove
lo
lei
al
fin
mondo.
l'opera d'arte
può
che
e
i troni
si
può
più
sogni
del
si
men
sensibile
semplice, quando
comprendere.
i
solitario
cedere
quella più profonda,
a
se
la
nella
e
dove
sacra
uno
puerile
cuore
montagna
sentori
È
diventare
far
può
gli
e
porte
bellezza.
e
far
vazione,
ele-
psiche
le
uomo
sino
e
può
orecchi
si vuole.
si
attimo
giungere
ha
non
;
si
1'
inerte
si vuole
gli
e
lei tutte
dell' eterna
e
di
della
contemplare
mostro
atto
vitali
mirabili
possono
un
occhi
ha
non
spettacolo
animazione,
lei tutte
a
eterna
è
pubblico
di
energie
palazzi
verità
qualunque
per
un
in
congregata
della
le
tutte
quali
1' umanità
lo
stasera
impulsivo,
organo
aumentate
le
attraverso
Soltanto
,
collettiva,ha aperte
se
lo
meravigliate quando
lo
che
,
,
opera
in
dal
strisciava
iersera
nella
e
Se
che
stesso
,
vive
atto
,
poesia. È proprio quello
della
TEATRI
pubblico
potete immaginare
cieli
in
entra
spettacolo, vuole.
ne
città,dello
DEI
,
lo
ve
PUBBLICO
cioè
canta
applaudito
sarà
,
Ma
DEL
sa,
e
tipla
mulprensione,
comsenza
come
quando
il
qual-
PSICOLOGIA
LA
che
cosa
che
.oscuro
è
deve
alla
pari
lo
verso
la
che
discordanza,
commedia
si deve
e
del
o
ed
alle
vita
fa
il
o
mancanza
medesimi,
all'
della
ciò
che
il
loro.
Mille
A
tratto
in
stato
,
del
capricci
quelli
che
;
agli
il
Allora
suo.
pubblico
prima
un
autori:
pubblico
:
avevano
pandemonio
i sibili.
non
si
soltanto
è
Tutto
chi
lo
del
spettacolo
l'uno
vero,
più pubblico, quando
la
del
mente
repentinagiudice
per
i cosiddetti
che
ma
tipla,
mul-
si scinde
disapprova,
disapprovano
capriccio
è
è
chi
e
di
pubblico,
avere
possono
dallo
vita
ritornano
approvato,
ciò
quanto
frammento
un
per
medesima
solo. Pendono
approva
; il
e
ribelle
ciascuno
e
loro
sono,
quella mirabile
individuale
messe
pro-
verso
quella che
collettivo
stato
della
ogni loro
loro
si rompe,
tra
d'arte, semplicemente
tanto
scena,
; l'incanto
dallo
e
della
uno
una
sidio,
dis-
un
loro
da
cosa
semplice, composta
degli attori
nello
che
sola, con
un
e
mille, tutti
fatta
tradimento
un
sono
del
creare
di
alle
meno
diventa
pubblico
o
o
colpa
una
qualunque
j)arola discorda,
una
dramma,
è
pubblico
un'anima
con
multiforme
conto
è
quando
saputo
come
astrazion
sono,
docile.
stato
foggiato
nei
tenga
man-
commedia
valore, di pensiero
il
Allora
era
dialogo,
gli
improvviso, scoppia
vengono
infedeltà
verso
vive.
che
di
verso
spettacolo
ha
gli
è
l'effetto
è
considerare
premesse,
una
conseguenza
prima
chi
successo
successo
quella hanno
o
che
dramma
loro
come
vita
io
senso
questo
,
valore,
pubblico
verso
che
L' insuccesso
di
vite
la
questo
collettiva.
una
condizione
tra
psiche
due
del
questo
fedeltà
rappresentata. Il
avviene
la vita
e
nella
è
dell' opera
dissidio
dramma
in
E
spettacolo, purché
finalmente
1' insuccesso
nessun
di
modello
un
la vita
Insomma,
spettacolo.
il comando
promesse.
Questa
le
è
esso
fedele, cioè
le
dello
217
TEATRI
DEI
porgli nell'animo
a
ammirare.
vita
che
dicevo
riesce
qualcuno
o
PUBBLICO
DEL
più
accade
sua
e
ceversa
vi-
dispiace
quando
vita
è
in-
118
PSICOLOGIA
LA
terrotta
cessata
o
fincliè
è
,
tacitamente
anche
E
dire
viene
credo
in
che
non
è
mai
mai
è
fatta».
1 Vuol
certo
un
mal
«
sé
di
moralità
e
di
si
può
la
«
uno
d' immoralità
hic
locus
E
tutto
di
non
in
L'
bene
la
credo
che
a
E
Or
dramma
siamo
lodramma
me-
da
altro,
spiega
siamo
Ma
credere
si
bene
la
vinti
con-
morali.
e' induce
a
a
che
applaude
:
gettate
italiano
moralissimi.
questa regola del
quale
psicologia
del
altro
»
»
?
Si
debbono
albero
pubblico
rispondere, rispetto
Gaulois
«
si riduce
rammento
entr'-actes
Io
teatro
bene
«
un
bisogno
gerato
mori«
Non
».
intesa
sarebbe
noi
immorali.
! Noi
scandalo
quale
si
parere
in
più
diranno
come
iinmoralissima.
sprazzo
Così
«
francese
»
ha
è
si vuole
dover
parere
molti
andamento
Tatti
francese
anche
ed
vi
teatro"?
di
»
pochade
erat
del
pochade
«
essere
;
o
in
e
sera
E
promesso.
almeno
o
la
stato
immoralità
essere
tratto
un
la
é
in
o
un
Questa
spiace
di-
bellezze,
oscuro
prende
infastiditi.
ben
«
all' operetta ? Un
tutti
punto
meglio
é
che
tante
I comici
dire
Vuol
,
diranno
é
tiva.
collet-
né
peggio
ha
pure
andiamo
certo
ci
vi
rivelarsi.
per
siamo
né
almeno
anima
in
per
ì Vuol
pubblico
qualche punto
o
lista,
individua-
dispiace f
non
,
in
meglio,
o
è
blico
pub-
spettacolo
comporlo
I comici
che
un
del
meno
,
il
gli spettatori.
capricci
che
Noi
».
a
operetta. Ne
né
contrario
Uno
a
che
sempre,
tutto.
insipida
medesimo,
fatto
altro
dei
dramma
tempo
perché
balìa
più
dire
al
tutti
spieghi
medesima.
Questo
brutto
da
riuscito
né
sé
sibilo
TEATRI
affermare
apj)rova
si
commedia
DEI
Oso
,
quando
è
insij)idadi
è
tale
sera
non
di
proprio
Il
Questa
che
sempre.
la
tutta
PUBBLICO
per
consente.
ciò
con
DEL
all'
oraziano.
dei
teatri, come
arte, alla
conservare
cipresso,
o
domanda
abolire
gli
?
che
entr'-acte»
per
si possano
l'arte
non
è
se
non
conservare.
il ri toi-no
dell'anima
col-
ha
Francia
In
air
plein
In
Italia
in
noi
Italia
dopo
,
fatto
all' aria
presentati
rap-
sono
al
nelle
sole,
,
en
quésti riti rinnovellati,
in
tutto
o
dieci
anno
un
dei
scimmie
rifa
si
francesi,
e
quanto
è
anche
il
tutto
,
noi
possiamo
,
teatro
agresti
ancora
siamo
Francia
in
moltitudini
celebriamo
non
siccome
ma
melodrammi
«
,
,
a
teatro
altrove.
e
romane
il cosidetto
drammi
Tragedie
».
APERTA.
voga
gran
preso
dinanzi
arene
ALL'ARIA
TEATRO
IL
avrà
aperta
i
qui
pur
clie
certi
esser
suoi
culti
e
le
sue
culture.
Comunque,
abbia
vita
importanza
dubbio
le
cose
coloro
per
in
esista
che
in
osservano
Francia,
estivo
e
Parigi
non
uno
o
per
maglio
teatrale
campestre
ha
«
è
a
»
come
noi
Francia, perchè
studiano
la
distinguere
più
e
Parigi
a
da
sono
valore.
scarso
eccessiva
serve
potuto
sport
fatto
questo
quali hanno
produzione
sono
il fatto
che
contemporanea.
Senza
in
basta
che
e
smaltire
è
tutta
altro
la
ridondante,
qualcosa
accogliere durante
un
Prima
anche
di tutto
la
Francia,
e
il teatro
di
ciò
che
l' inverno.
E
queste
rappre-
poi
IL
sentazioni
ragione
arte
che
loro
in
qualche
? Se
modo
oggi
non
di
propria
Ma
aperta.
? Sono
essere
allo
risponde
hanno
pure
forma
una
spirito del
domani
saranno
,
221
APERTA
all' aria
dramiuaticbe
una
tempo
all'aria
TEATRO
nostro
nostra
una
di
sità
neces-
estetica?
A
sì. E
intanto
parlarne,
sia
credere
piace
me
di questo
se
altro
non
ajjpunto ciò che
soltanto
non
in
estetica
e
,
uno
«
È
sport
visto
del
ma
è
aperta
noi
possiamo
far
sì che
domani
che
:
anche
domani
in
sia per
Italia,
una
moda
una
noi,
sità
neces-
frivola
che
Infatti
teatro.
sole
di
di
vita
un
domestica
abbiamo
certo
non
;
teatro, considerato
Il
coscienza
le
per
dramma
vastità
eroico
la
il
,
le
,
delle
stirpi.E
nel
la
come
di
È
da
le
indubitato
una
nuova
il
in
sé
che
una
della
tutti
semplice
fra
ogni
concezione
rappresentazioni
davvero
vezzo
più
o
un
il
del
grande
il dramma
delle
sacre
estetico
speariano
shake-
moltitudini
della
scena,
l'amor
i vasti
e
trante
pene-
di
solenni
e
divertimento
patria,
sentimenti
serale,digestivo,
molti.
nuova
della
concezione
vita.
drammatiche
istituzione
moda,
Patto
luce
,
degli spiriticome
religione,come
chiuso
uno
vogliono
la
per
vogliono
classica
rappresentazioni
profondo
popolari. Non
adattato
agresti. Queste
tragedia
,
è
di
individuale,
il microteatro
simili
e
non
la
quelli de' poeti antichi,
ma
di
caso
francesi
arene
degli antichi.
insomma
borghese
e
e
muta
aperta
rappresentati
Donnay,
imitatori
all'aria
nelle
stati
sono
di
o
il teatro
,
teatro
di
augurarmi
meno
a
semplicemente
che
moderni
caso
all'aria
concorrere
per
Francia,
esposizione
un
lo
per
».
quelli di Capus
come
o
teatro
non
non
i drammi
di
sì,
oggi
supei-fluonotare
concezione
o
di
dico
Io
all' aria
nazionale
capriccio
dell'arte
e
«
una
quando
aperta
popolare
dello
speculazione d' impresarii teatrali,
ma
che
sport
nasce
saranno
,
non
»
,
o
istituzione
un
una
so-
222
dallo
stenuta
vita.
della
V
agire
suo
ad
del
e
e
delle
forze
vi
è
nulla
d' animo
stato
I
serve
morale,
religiositàdella
in
altre
bellezza
parole,
a
durre
pro-
più energico
,
più
che
a
noi
,
universa
del
gli elementi,
e
statura
sua
legare
ricol-
a
testimoni
per
terra
la
generoso
de' nostri
due
fa,
intomo
della
uni
ed
pertugio
invenzione
anche
gli
vita
1'
di
luogo
civiltà. Il teatro
chiusi
Noi
sentiamo,
è
un'
e
fra
in
uno
secolo
il
chetti,
palal
un
è
non
se
invenzione
sembrerà
non
altra,
non
periodo
di
della
di
gliare
rassomi-
pecchie,
nostra
paradosso
ogni
sono
una
assolutamente
Vedete
parte
un
civiltà
che
lizia
edi-
ria,
necessa-
tutto,
gran
i suoi
ciò
come
forma
una
storia, di
con
in
solitaria,
e
scena,
conosciuta.
piccolo costume,
e
fanno
avrebbero
chiuso, notturno,
non
la
e
o
condizioni
la fila dei
diretta
l'uno
non
spasso,
di
che
da
cassette
avessero
essere
universa,
ben
chiusi
un
delle
palchetto,
la comunicazione
antichi
se
quella poteva
della
sensibile
o
sono
sono
Entrate
giorni
palchetti
grandi
a
piccolo fatto,
un
i
moltitudine,
anche
di
nostri
Il
,
,
il
ai
sconosciuti
che
ammessa
coscienze.
nostre
ancora
e
i nostri
e
i nostri
aperti e
civile.
pecchia;
alla
mezzo
diurni
erano
un'immagine
teatri
una
trovati
siamo
dello
specchio
separati dagli altri,chiusi, inaccessibili
agli
i nostri
ci
erano
costruiti
società
nostra
volgo
le
come
avrete
gli
antichi
sia
teatro
secoli
antichi
teatri
e
da
teatri
e
del
più
cui
; i teatri
tombe
come
di
cielo,la
cospetto
vita
che
in
troviamo.
notturni
in
dargli
a
Concorre,
alla
aperta
il concetto
muove.
Non
ci
all'aria
più
sarà
mutato
sere
es-
viduale
psiche indi-
la
oggi è,
e
profonda
uomo
sensibile
e
la
mondiali.
tipo d'
un
che
il
spirito dovrà
questo
,
natura,
in loro
lui
APEUTA
mutata
patire
così
risvegliare in
si
la
suo
a
ciò
il teatro
con
aumentare
aperto
sarà
Intanto
uomo
tempi
da
cosa
collettiva
e
dei
spirito
diversa
ben
ALL'AIUA
TKATKO
IL
un'epoca
palchetti
cristiana.
io
dico.
che
sentiamo
noi
teatri
nostri
formazione
tanti
monaci
I
sé
la
monaco;
salute
eterna
lo
e
della
il
dottrina
e
mondo
Si
suol
in
un
dire
certo
ciò
,
che
senso
quando
antichi
non
Tanto
pensassero.
Un
è
conferenze
sue
soliti
argomenti
è
coscienza
per
sarebbe
quanto
tenute
intorno
alla
in
da
e
tutti,
merito
per
altra
due
sono
1' altro
dato
assurdo
forma.
cristiana,
è
non
tutta
sibile
ammis-
quanta
che
gli
1' abbiamo
come
gli
nel
godere
supporre
che
ma
la natura
loro la stessa
s' intenda
nella
apici opposti
per
dubbio
o
cosa),
creazione
una
sui)porre
letterato
due
patto,
stesso
tutto
interiore
vita
una
dello
ben
Senza
vero.
illustre
certe
ha
la coscienza
avessero
varrebbe
Dio,
in
il
e
Sono
cristianesimo, e
il
coscienza
interiore,perchè
vita
estetica.
(il cristianesimo
esso
il teatro
e
patire
la stessa
ma
;
fra
teatri
preghiera
secoli, non
anch'
sarebbe
nei
contemplazione
da
separata
i
alla
E
mezzo.
individuale, chiusa
soltanto
le reazioni
per
di
luogo
notte
estetica. Ecco
di
luogo
terribilmente
Il convento
vita, l'uno
in
il
ecco
quanta,
salute
sua
tica.
este-
conquista
ricercando
aspetti
attraverso
i)ura
le azioni
dell'uomo.
due
,
la
tutta
va
il
chetti.
pal-
vigilante
Dio
è
opera
estraneo
fra
cristianesimo
del
demerito
noi.
sua
dire, la
mondo,
formata
si é
mondo,
di
contemplazione
cosa
nel
nel
si passa
e
fra
cristiana
solitaria
sé,
quale
la
stessa
coscienza
della
e
la
nessun
così
di
cenobiti,
contemplazione
1' occhio
spettatore moderno
luogo
tempo
,
evidente
il
e
questi
tanti
spettatori e
della
,
forme
di
Dio,
tanti
monasteri,
sotto
sé,
divertimento
di
ascetica
per
sé,
palchetto, per
luogo
celle
di
ijresiedeva un
se, solitaria
per
lui
guisa
suo
sua
in
con
il ravvicinamento
in
le
aspirazione ,
sua
giorno, fra
nel
e
dei
e
cellette,tanti
chiusa
per
stessa
cenobi
tante
e
vita
soltanto
e
dei
formazione
alla
spirito che
stesso
223
APERTA
presieduto
jjalchettisono
Una
della
ha
quello
alla
all'aria
TEATRO
IL
antichi
non
francese, il Brunetiére, in
Italia
creazione
andava
ripetendo
cristiana
della
co-
i
224
IL
scienza
in
esistesse
lo
per
la
—
col
altre
si
egoismo
stato
coscienza
e
nel
egoistici,
ma
l'uomo
ed
individuo,
la
altrimenti.
Dio,
ha
chiusa
:
sì
è
noi
di
maggiore
quella
e
natura
umana
ciò
che
è
aspetto della
un
la
appunto
avevano
nel
una
sci
Cono-
—
antichi
animati
dine
solituvita
una
da
sentimenti
mondo
e
avrete
creato
un
tale
vita
solitarii
e
Ciò
che
ha
di
tutti
mondo,
una
ha
un
che
piccolo
questa
tipo
mostruoso
occhio
più
può
Né
1' uomo
un'
sua
trema
una
razione
sepa-
individuo
si
non
creda,
poteva
vita
si
che
rendere
che
che
nuovo
volontaria,
fra
della
per
di
si
se
tutto
soprat-
e
un
prodotto
classi.
e
cui
cellulare
credere
corona
giudice
in
i valori
Fategli
proprio,
diffidente
le
in
il cristianesimo
non
moderna
Questa
fra
terminata
dire, infinita, collegata
segregazione
del
medesimo.
sé,
così
età
separazione
conquistarsi
in
loro
certamente
e
esteriore
se
:
suo
filosofia grecia
essenza
è
contribuito,forse
testimone
e
sua
noi
tipico
,
soltanto
col
massima
antichi
per
così.
Sopprimete
vita
in
la
della
vi
natura.
è la
chiamarla
vogliamo
della
Elena
degli
Ma
la
all' ultima
sino
produrre
noi
cristiano
quasi ostile
a
non
esisterebbe
quistione
nella
di
della
spiritosta sorgendo,
e
far
come
sentivano,
1' animazione
ebbe
se
da
Gli
quanto
la
ma
se
,
stessi,ma
con
la
meno
come
possibile negare
cristiano,ed
erano
erano
sentivano
non
è
coscienza
mondo.
sandro
Ales-
,
sarà.
dirsi
noi,
come
Sant'
a
inventò
è
sempre
può
dell' io
I
quanta
uomo
Chiudete
—
carcere
tutta
è
la
in
leggi fondamentali
1'
e
che
interiore
fra
le
mutano,
sempre
cose
:
concepite
non
a
Neppure
—
cristiana,perchè
non
E
Socrate,
le
stesso.
minore
dolore.
a
fra
quale
Napoleone
suo
interiore
lo
! Alessandro
no
come
e
voi
e
Eh
APERTA
aggiungeva
cose
carcere
meno
te
o
un
altre
piìi.
cruccio
vita
le
tra
e
ALL'aKIA
TEATKO
ciò
altra
essere
terrena,
riduce
che
di coscienza
fisso
vale
vita, e
conquista
appena
tanto
sol-
tegli
da-
il solo
umana
un' immagine
con
in
è
un
altro
IL
all'aria
TKATHO
225
APERTA
occhio
grautlissimo, altissimo, lontanissimo,
forma
di
coscienza
miserabile
tempo,
di
e
altro, miserabile
di
precipuo
e
più
monaco.
E
fu
da
dell'
anche
nel
di
sé
il
Anche
del
gione,
reli-
ogni
della
foggiato a
siamo
teatro
cellulare
cella
è
abbia
là ;
frutto
il costume
come
nel
di
suo
nella
un
come
del
produsse
quanto
visto
segregazione
terribile
mistero
monacato,
tutto
tiva
at-
sostiene
naturalmente
abbiamo
il teatro.
morte
ne
perduta,
vita
forte, come
Noi
della
regime
di
e
stesso
,
non
col
Questa
nello
la
come
che
uomo
caratteristico
improntare
modo
suo
occbio
un
coscienza
così
società.
umana
inerte
un'esistenza
come
di
attiva
e
,
ogni congiungimento
questa forma
inerte
terribile
e
il tremolio
come
vita
Dio.
il
sotto
volontaria.
Il
chetto
pal-
I
Ora
ripugnante
è
teatro
vi
esso
ciò
tutto
,
è
incomprensibile. Gli
e
fatto
un
di
la danza
cui
La
sola.
gli
,
essenzialmente
attori
diecimila
mille
,
,
in
un' anima
sola
forze
dalle
foresta
una
fronde
solo.
è
E
alle
di
vi
memoria
e
la
di
angoscia,
sola
,
là, simile
oscure
all'aurora
e
fugace
di
la
mossa
comcome
,
fusti
di
e
solare
a
che
teatro
ma
noi
che
vita
scopre
il
di
per
terrore,
nella
qualche
segno
gli apici delle
il solo
perdersi
fatto
della
lo
riore
supe-
imperitura
qualche
Insomma,
è
e
di
corpo
un
vita
gioia
acquetare
mostrando
nel
guisa
di
fatta
vita
inaccessibili.
importante
e
,
capace
il desiderio
a
è
di
moltitudine
della
con
fuse
passione
e
più importante
possibilità,
umane
bellezza
di
musica,
mossa
rami
tempestoso,
vento
è
di
in
vengono
essere
della
che
istrumenti
anime
di
miriadi
di
la
gli
non
semplici
e
nell' anima
spettacolo crea
se
il
considerata
dramma
cinquantamila
prime
ciò
e
,
vivente, cai)ace
dal
che
ciò
il
che
sapevano
,
sono
composta
agitata
antichi
la moltitudine
scena
non
addirittura
stato
collettivo
è
piìi importante
un' anima
come
sarebbe
antico
un
per
mento
mo-
del
di
tagne
monmente
vera-
coscienza
15
226
teatro
la
guerra
ha
in
alla
di
essa
elementare
può
intendere
delle
bellezze
dove
della
è
il
di tutti
pubblico
quella
palchi,
che
e
gli
con
dinanzi
alla
pubblico
del
parte
è
respiro
,
che
accosto
che
passare
la
possiamo
come
più grandi
umana,
Infatti
?
chiusa
E
più
punto
apsuoi
si collega
raramente
collettiva
sul
contare
antichi, gomito
anima
quali
le
gradinate
respiro ,
oggi
nei
1' anima
nelle
pio
tem-
un
assegnamento
sta
molto
teatri
a
si
teatrale
formare
si affolla
dei
teatro
lo
meno
fenomeno
possiamo
la forma
appunto
gomito
Noi
scena.
il
sola.
far
può
a
profonda,
dei
uno
distratta,e
e
durre
pro-
creazione,
dell'anima
pubblico
spettatori
popolare
imitano
del
deve
non
un'anima
grande
pettegola
altri
ma
di
solenne
si
cui
su
esso
cellulare.
per
gli antichi;
come
che
e
oggi
trasumanazione
la
:
creazione
la
per
vita
natura
chiacchiere,di esposizione
muliebri,
rito
un
ma
uno,
mode
è per
per
la
e
luogo
come
di
ritrovo,
che
il teatro
che
venuto
intendevano
si celebra
misteri
qual'
lo
ccme
di
di
delle
e
è
e
impetuosa
vogliamo,
luogo
come
intendere
ciò
come
sera,
non
da
E
Ed
collettiva,
,
cieca, tragica.
dire
cristiana
che
Il
patria, come
segregazione
fatto
dell'anima
vita
una
vuol
foggia
della
del solo
creazione
di
anticristiano.
moderna
distruttiva
la
:
Il che
,
è
Questa
primordiale.
l'amor
come
avverso
nell' età
preso
musica,
essenzialmente
sua
essenzialmente
sua
collettiva
sopprime l'individuo.
:
natura
la
come
opera
APERTA
nell' anima
civile
individuale
all'aria
TKATKO
IL
contro
accanto
ad
anima.
Ebbene,
all'antico
anima
gomito
col
E
terra,
del
:
con
sole,
soprattutto
simile
le
nuvole
si
uomo
e
l'azzurro
che
passano,
del
natura
la
contatto
lui
cielo, con
con
respiro,
a
in
con
la
con
ritorno
un
accosto
sente
comunica
comunica
gli alberi, con
con
L'
anima.
proprio
precisamente
gomito, respiro
contro
ad
accanto
immediato
all'aria aperta è
il teatro
mente.
prontacon
la
,
la
procella
luce
che
228
da
"vata
in
idilliaco
celebrata
di
del
mondo
chiacchiere
fautori),ed
riformatore
un
è
non
prodotti
nella
scientifiche.
dinamismo
è
vita
hanno
libero.
liberandolo
La
vita
suoi
due
rende
volontà
attiva
di
terrena
mai
solitarie
così
lotta
vasto.
di
scienza,
Anzi
de'
il
invenzioni
intelligenza
la
e
condizioni
varietà.
fisiche
,
l'uomo
ritorna
conquista
sopra
insomma
un
un
di
armi
,
campo
per
sano
e
bralismo
cere-
chiede
soprattutto
la
quali
che
un
integro
religioso che
dotato
terra
corrono
con-
dell' umanità
restituisce
il
dell'uno
più attivo,più
L'uomo
alla
e
centuplicato
insieme
ed
cialismo
so-
rivolgimenti
dalle
,
formidabili
Ritorna
fisica
dalle
e
la
come
hanno
psiche
,
fondo
suo
mondo.
vastità
tali
e
delle
più perniciosi avversarli,il
la
,
così
del
alla
la
coscienze.
sopra
e
criterii
r esclusivismo
e
le
dai
mondo,
più potente
bella
nel
società
nuova
una
filosofico
e
del
che
notare
uomo
dai
e
j
il socialismo
quanto
esso,
cosmiche,
aumentato
formare
di
civile
forze
anche
istrumento
assoggettando
le
superfluo
tipo
cieco
un
tante
proiet-
politici(specialmente
energie
della
vita
della
a
più
non
uomo
dell' altra
nuovo
se
Queste
dell'
volontà
avversarli
delle
faro
oscurantismo
che
guisa
apparirà anch'
allora
di
eccesso
per
meravigliosa
liberato
ed
quelli de'
chiacchiere, e giudicata
tutto
essere
tratta
va
di
un
cosiddetto
stessa
intendere
fautori
fanno
rifornitrice
come
deve
dei
del
queste
; alla
si vuole
se
più profondo
Ed
tutte
soprattutto
energie
e
faccia
fuori
per
semplicismo
suo
religiosismo
ne
come
la scienza
anche
del
ancora
la
contro
fuori
tratta
quale
Ma
cuni
al-
parte
una
per
del
nome
antireligiosa,i quali
luce
dei
in
anarchico.
e
come
,
da
come
dell'ellenismo,e
nome
Tostoi
suoi,schiavi
acrimonia
,
dogma
questi criterii,ed
tutti
di
cerretani
va
in
parte da Leone
evangelico,
fuori
del
nome
Nietzsche
Federico
un'altra
Al^ERTA
religiose e morali,
fllosoflclie,
sette
cattolici
da
all'aria
TKATRO
IL
non
magnifico anim'ale
gesta
sua
ebbe
non
fu
mai
pagano.
TREXTACOSTE.
DOMENICO
Domenico
dello
Trentacoste
scultore.
la
trattare
pietra
raffigurata da
d'ora
a
levare
lavora
e
tutto
scultore
figura tipica
da
i marmi
della
colosso
mare.
terra.
dentro
lavoro
tomba
guardava
che
servisse
scultura
le
II
l'architettura
ha
l'avrebbe
emulata
viscere
della
i suoi
montagna
niamo
immagiche
sia
di
e
iier
una
cavarne
in
fondamenti
le
la
data
Carrara
naviganti
mettendo
egli
scorto
pensò
ai
segnacolo
ci
opera
a
1' a-
che
ci pare
avendo
e
il mare,
verso
di
sua
egli, stando
Giulio
di
titanico, e
ventasse
av-
che
dire
noi
arte
della
e
si
materia
la
sua
di
qualcosa
che
Soltanto
La
suo
della
Michelangelo, quando
roccia
gran
del
Per
quante
come
e
far
da
ben
quarto
un
marmo
:
e
grafi,
i bio-
in
di
ora
furia
viene
narrano
buono
pezzo
in frantumi.
il sentimento
per
nello
ancora
un
tanta
con
i)ezzo
mandato
i
scaglie da
tante
sul
vrebbe
fosse
a
l'aspro
ci
Michelangelo
sessantenne
è
tipo
scultore
giovani scalpellini in un'
tre
appena
già
di
forte
scultore
lo
dello
corporee
apparenze
il nostro
e
forza
La
quello che
cioè
come
le
immaginiamo
il marmo,
e
Michelangelo.
nervoso
un
ci
Noi
ha
non
alto
nella
sue
levandosi
dici
ra-
fra
232
mare
cielo.
e
passata
quelli
del
il
ninio
che
è
che
è
all'esposizione di
Scultore.
sulla
fronte
mano
ci
dell'arte
sia
in
quel bassorilievo
se
lo
del
primato
rivede
l' intimità
creazioni.
sue
della
viva
che
ed
esternare
,
scienziato
:
dalla
dovuto
i^erchè
con
di
cosa
grave.
scorge
perchè
è
la
è
un
Al
meditazione
che
delle
tre
chi
essere
nel
accosta
che
sogno,
sulla
ciò che
di
è
anclie
più
reso
testine,
ma
fosse
Domenico
anche
lui
Scultore
lo
essere
è soltanto
ed
persona
pensiero
poi
ha
riore
inte-
periodo
che
qualunque
contrario
di
E
tormento
uomo
modo
dal
come
immagini
bassorilievo
nel
potrebbe
come
leggere
esprime
le
e
migliore
visibile.
allegrezza
un
lui
separare
fosse
certo
un
ridente
essere
coste
si è
genericamente,
pensoso
di
artistica
bassorilievo,perchè
lo Scultore
pensa
di
serva
os-
Trentache
esjiressione del
Questa
creazione
nel
l'animo
fra
di
scultura
la
faccia
sua
1'
l' importante
Domenico
accosta
della
immagini
ingenua,
che
sua
sono
chi
quasi
pare
intendere
nell' aria
; le
nostro
caramente
Chi
pensiero.
ciò
sensibilmente
delle
farci
ci
e
dalla
ferma
l' artista
vanità
volesse
scultore
pensiero
dello
tempia
capelli che
bassorilievo
pensiero,
la
discosto
suo
il
ceramica
quello
con
molti
arte
sorilievi
quattro bas-
anche
Poco
a-
quando
della
con
per
una
i
V Arte
appunto
testine
come
il
Fra
al cavalletto
Questo
dice
il sogno,
e
per
pensa.
Sono
creazione.
perchè
coste
e
svolazzanti.
sua
è
appoggiato
scolpite tre
veli
della
è
della
sono
come
vi
Torino
L'uomo
palma
fece
a
d'
stato
qualunque
,
creazioni.
il Trentacoste
quello
artisti
gli
le loro
se
sarebbe
furiosa.
meditazione
la
ediflzi
pensieri opposti
tipicamente
tutti
di
di
e
nascere
forza
una
rivela
tra
di
dentro
che
fa
di
e
città
natura.
Trentacoste
proprio
esercitino,e
formano
della
aspetto
suo
di
ornamento
grandioso
dei
Ma
Da
ornamento
a
vista
La
il
TRENTACOSTE
DOMENICO
è
uno
festo
mani-
che
trebbe
po-
pensoso
Trenta-
dell'artista,
quel
non
so
DOMENICO
che
di
sua
voce
stanco
di
e
come
che
afflitto
è
non
che
è
da
retto
nei
suoi
volontà
una
occhi
è
patito,
tormento
un
per
233
TKEXTACOSTE
uelhi
e
nimo
proprio dell'a-
attiva
il che
cade
ac-
,
mi
Trentacoste,
che
ospiti
si
un
è
siano
po'
nella
meditazione
L'
loro
che
di
di
questa
La
cui
in
le
mondo
armonia
il
A
cui
del
vivono
troppo rude
Trentacoste
figure
sue
è
di
segnata
forti
ed
questa
energiche
sono
delicatezza.
è
la
della
loro
vita
estetica,cioè l'armonìa
forza, dell' impeto
capolavoro,
piace
me
di
qui
è
in
accanto
nel
fiore
pieno
fervore
perfetto
Gesù
verso
creazioni
morto
sono
punto
due
cui
a
morto
più
lunga
una
dal
e
,
del
il
Ma
vaste.
in
statue
cui
svariata
e
tomba
per
lo
il
pochi giungono,
sconosciuto
Seminatore
scultore
preparazione
cioè
Il Trentacoste
ha
ed
è
in
nobilissimo
un
ancora
già
vare
osser-
ingegno
suo
da
e
e
artista.
nostro
dell' età
Seminatore
statua
questa
a
l'opera varia
ancora
delicatezza
il Seminatore.
mettermi
tutta
della
e
,
sua
da
quali
è
i
se
vivono.
creerà
d'
Come
timore
quel
anime
chio
cer-
che
qual-
casa
creazieni
lui
segni. Il
quel
delicata.
le
delicatezza
L'
e
in
al
bisogna
a
ha
sne
cert«
loro
Domenico
Anche
È
dove
svegliarlo.
delle
ora.
hanno
dei
delicatezza.
segnate
or
sensibilità
opera
di
avvicino
mezzo
chi
come
immagini
discostato
esterno
la
le
fino, in
teme
e
,
mi
cerchio
un
e
sommesso,
riposa
mondo
per
e
io
Quand'
in
egli,piccolo
parla piano
suoi
d'entrare
par
Ed
parlar piano.
ospite
si sogna.
quando
appunto
è
tende
il Gesìi
e
colto
il frutto
giunto
al
periodo
»
le do
e
quel
a
classico
della
arte.
Adoprando
la
parola
giusto significato.Si
d' arte
classica
di
alcuni
l'arte
dei
classico
«
crede
popoli
Greci
che
e
di
e
dei
il
il classicismo
alcune
Romani
età.
Noi
suo
vero
e
sia la forma
chiamiamo
antichi, e
fu
clas-
234
DOMENICO
sica
credendo
erra
clic
Il classicismo
romano.
periodo,
stessa,
un
popolo
e
giunta
alla
di
de' nostri
antichi
secoli
più
puro
mondo
loro
animi
stile
le
proprietà
riuscirono
possa
essi
che
il classicismo
essere
d' altri
è
potrebbe
dell' arte,
bellezza.
giunta
diventare
può
classico
esprima qual' è
di
vita
di
superfluo, abolendo
dell'
la
1' opposto
:
che
necessità.
carattere
Io
ste.
di
vedo
il motivo
una
individui
questo
Soltanto, dopo
essere
è
mal
popolo.
i Greci
che
ho
dell'anima
del
ogni
nel
detto
greca,
il
è
non
sico
clas-
uomo,
plice
sem-
Il
e
Trentacoil rischio
imitazione,
una
suo
tempo
perchè
è
per
più
di
corre
per
un
stile.
del
sopra,
mentre
stile
sua
carattere
Seminatore
più
superfluo
più
questo
cioè
nulla
s' intende
il classicismo
passare
visione
senza
lo
della
lavoro
suo
anche
o
di generazione
una
parole,
a
di
carattere
anima
nella
tende
una
potuto
essenza
medesimo
da
giudicato, di
appunto
rivelazione
e
per
dire
Abbia
altre
là
di
non
,
comunemente
1' arte
Tutta
loro
perfetta sapienza
1' artista
se
se
così
sua
sua
del
una
avrebbe
suo.
nella
In
che
ciò
esprime
eccellente
luogo, d'
di
di
popoli
espressione
d'individuale:
nulla
l'uomo
ma
nella
classico.
individuale, è
è
istile
e
conto
per
nel
bellezza
fosse
nella solitudine
artista
Qualunque
alla
giunga
o
le
esprimere
a
per
la
affinando
e
popolo
gli apici, purché
toccarne
fosse
qualunque
e
pervennero
della
immagini
rico
sto-
pazientemente
soli
,
proprietà
soli
cose
essi
il classicismo
Mentre
imitazione.
classicismo
l'avvenimento
non
delle
sincere
qualunque
dell'arte,l'arte
elaborando
materia
è creduto
non
e
se
; siccome
più
di
essere
siccome
Ma
dell' arte
semplicità. Il
è
non
la
secoli
perciò
;
padri
dell' arte
e
dei
virtìi
assoluta
come
spirito greco
essere
età. È l'eccellenza
classica.'
all'eccellenza
di
può
e
fosse
dello
modo
un
grado,
un
bellezza
dell' arte
per
è
qualunque
sua
il classicismo
condizione
privilegio di stirpe,una
un
e
si
ma
;
trf:ntacostk
per
si crede
rivelazione
236
e
DOMENICO
è
non
facile
neppur
in
facile
stabilire
statua
moderna,
di
fattezze
le
del
Seminatore,
inutile.
scultore
Lo
complicato
e
dell' artista
istinto
che
compiacenza
secondo
determinato
modello,
la
Gesù
che
fatta
quella
se
operato
sua
sua
stata
cieca
nella
una
di
stile,
idea
sua
il modello
voluto
aveva
poi
e
ciò che
e
condo
se-
fare
e
no,
della
un
aveva
legge
il Seminatore
di
verità
di
e
si
del
di
tra
grano
nei
le
genti.
scolpire
l'artista si
era
che
di
vita.
alla
campi
Il
un
Gesù
accorto
che
andare
può
aver
non
che
la
sua
per
vedere
che
non
ignora
idea,
io
,
E
l' idea
e
scito
riu-
gli era
generale,
in
dalla
appunto
seminagione
evangelizza,
di
la
seguito
idea
si
passato per
era
specie
la
tanto
egli aveva
che
natura
sotto
pensosa
artista
Evidentemente
parole.
cui
in
tanto
ascoltavo,
pensiero dell'
forza
in
di
guardavo
universalità
sua
parola
intenzione
manifesta
la
rappresentarla, incarnarla, effigiarlacosì
seminagione
che
le
il momento
l'anima
buona
io
il
con
una
come
era
sentare
rappre-
lavorato
parola,, ma
con
apparisse
rivedevo
cioè
buona
confrontavo
esprimere
a
la
proprio
di
con
modificando
prima
il
statua.
la
essa
sapeva
che
e
egli parlava,
e
in
;
seminava
Mentre
statua
idea
sua
e
,
secondo
ma
soltanto
e
fantile
gesto in-
1' idea
aveva
stile
corsa.
mente
apparente-
curioso
nata
non
stallo
piedi-
di
atto
ragionare
generale
,
a
sempre
che
aggiunse
un
in
sul
fraseggiare spezzato
mal
era
tore
semina-
un
solo
suo
l' idea
nata
suo
era
suo
a
discorrendo
di noi
nel
una
appunto
fare
sopra
quel
gli
così
il seminatore
fosse
proprio
quel
che
gli
fermo
con
,
fa
stava
affatica
si
Tempo
domanda
con
,
raccontò
mi
mia
della
parte
voluto
bronzea,
di
s' intendano
non
come
giovane
nudità
sua
seconda
La
Il bel
campi.
il classicismo
antica.
avesse
essendo
non
,
esso
per
dimandai
se
e
lettori
consista
cosa
statua
gli
Trentacoste
nella
che
una
ai
spiegarlo
quando
col
de'
TKENTACOSTE
vuol
avrebbe
una
prima
dire
avuto
DOMENICO
determinazione
una
Perciò
scelse
determinazione
un
uomo
largo della
è
che
mano
sensibile
la
in tutta
il Trentacoste
mi
lavorato
aver
la
veniva
quale
istinto
la
che
supertlao
della
soltanto
classica, cioè
dell'arte,che
è
le
interpreti né
mediatori
cose
senza
libertà
alle
cose,
sola
volontà
della
in
E
tenuto
avesse
fine,
vedevo
verità
del
opere
hanno,
la
1' opera
nascere
di
reale
seconda
uè
significatosono
se
deve
è
non
la
nella
luce.
di
Ma
segno
gli
sta
circola
è
di
una
sopra
per
vittoria.
le
sopra
labbra
la
serrate
,
tutto
il
La
suo
corpo
di
uno
concetta.
precome
tuttavia
in
desse
pren-
mente,
dà
prima
la verità
nel
niosa
armo-
solidità
che
alle
esse
ideale, né
1' universalità
né
non
fu
è classica,
bello.
di
spirito
di
Si
La
porta questo
accento
bronzo.
di
il classicismo
greco
un
la
con
essenza
Il Seminatore
fronte,
dinanzi
perchè
Perché
il classicismo
sovrana
vittoria
sua
arte
con
scultore
Un'opera
vittoria.
proprio
secondo
egli aveva
né
,
bellezza
il
pur
ideale.
creazione,
di
segno
vittorioso
essere
classica
loro
libertà
volontà
corretto
il classicismo.
tutto
un
come
che
verità
piacenza
com-
maestri,
dallo
là
non
sua
stessi
se
quella robusta
libertà
la
e
e
di
comunione
alcuna
senza
modello
di
e
classicismo
la
reale,
altro
un
in
sentivo
qua
poi
principio dell'
essere
il modello
Quando
propria
libertà,senza
mentre
l'avesse
creta
di
l'effigie
a
dere
ren-
che
lavorato
,
propria idea,
sempre
la
plasmare
dinanzi
a
il solo
secondo
primo
di
tare
elemen-
stile, la
sentimento
il
gesto
compiacenza
con
secondo
e
il
,
è
universalità.
sua
solo
basta
e
tempo
propria isiiirazione.Aveva
,
ma
un
Il segno
determinato
un
lasciò
compie
sementa.
stesso
lavorato
idea
propria
la
la
dal
aveva
la
e
vita
raccontava
secondo
gli
di
nello
e
più grande,
gli
e
spogliato del
idea,
illuminarla
possa
nome
sparge
il necessario
la
morale, religiosa storica.
senza
dell' atto
elementare
segno
con
grande sì, mettiamo
una
sempre
pur
237
TRENTACOSTE
leva
vittoria
vittoria
delicato
238
TKENTACOSTE
DOMENICO
e
forte, di ijerfettamodellatura
e
schietto
né
dall'
e
La
bronzo.
di vefocità
reale
il fatto
di
posto
molti
Nel
su
gentil
dello
di
destro
la
Ma
sta
tra
È
salde.
la
il segno
la
breve
e
del
di
immagine
il
via
la
vita
sarà
è
terreno
pari
volontà
al
al
ei
compia,
di
gli
L'
eroi
opera
risente
opera
del
Il
suo
sarà
corre.
la
guizza
Lo
sguardo
della
le
sua
labbra
tezza
cer-
serrate
vince.
e
buono,
la
La
messe
pererà
su-
tani,
jjortato ai piìi lonsarà
raggiunta
forza
la
è
;
pari
proposito. Qualunque
vittoriosa.
giovinetto dall'
modello
il classicismo
Ecco
umile
popolare,
gesto
è entrato
vittoriosi.
di
Domenico
numerosa
una
sua
statua.
questa
che
e
la
quel
e
gesto largo di
e
ardore,
nobile
lai
la
e
impedimento
la meta
suo
come
Egli
vuole
sarà
percorsa,
é
il
e
che
,
fra
in
cervice
volontà
; 1' annunzio
giovane
volontà
agreste
è
senza
salda
tutte
forza
terreno.
su
di
plastica, l'ordine
ha
dritta
sua
fronte
speranza,
la
via
della
abbondante,
tutta
la forza
la
lungo
una
è
sementa
opera
la
bellezza.
destro
abbondante
sementa
dritto
sosta.
alla
che
garetto alla
dal
II braccio
slancio.
,
e
diversi
nagione
semi-
semplice
giovinetto
È la vittoria
sangue.
la
l'ultima
è
popolare
in
il seminatore
e
simbolo
gione,
semina-
membra
sue
atteggiamento,
un
nel
elementi
una
fisso
né
nelle
,
armonizzato
fianco
sparge
è
che
è espressa
armonizzato
il
di
,
suo
linea
e
e
delicatezza,quel qualcosa
qualcosa
é chiuso
ha
gesto
un
,
ha
che
quella
chi
la
per
indietro, né
specie
quella ideale, la prima
e
seminagioni
si volta
non
seconda
che
che
sapienza
l' anntinziatore,
le
e
colui
missione, l'annunzio,
seconda
empeto
e
va
Questa
sinistra.
a
questa
di
milizia
la
per
1' anntinziatore
è
che
novella,
buona
la
destra
lui
fina, alto, agile
e
,
porta
a
ed
il seminatore
E
corsa.
buoni
giovinetti
i
come
energica
famiglia
e
Trentacoste
varia,
che
va
come
dai
intorno
fratelli
sta
intorno
al
minori
al
capo
suo
ai
natore
Semigio
egre-
servi.
DOMENICO
pochi
Non
è
sentita
è
forza, e
come
delle
artefici
soda
schiena
tenendo
trono
suo
lavoro
riuscito,i
ben
forza
popolare
ed
Conquistatore
nudo
la
coscienza
più
di
e
bravura,
dell'
Trenta
allo
è
coste
forza
Seminatore
dal
Scultore,
al
Pittore, al
dignità popolare,
iu4"lo
che
è sullo
gliano
si rassomi-
delle
è
che
la
stremo
forza
la
ove
forze
forza
tocca
umana
del
gradi
i
per
con
Cicca-
Conquistatore,al Tornitore, al
al
con
brutalità,per
discende
Fornaciaio
atto
un
fornace
1' armonia
è
che
fa
nell' opera
che
Si
importante.
molto
che
bestiale
Ciccaiuolo
quel
e
scultoria,
dalla
forza
scolo
mu-
per
gesto è molto
suo
la loro
per
di
esj)ressione comune
il Tornitore
della
modo
stesso
del
in tutta
e
muscolo
scende
il
medaglia
faccia
operaio smargiasso
il Fornaciaio
mentre
Fornaciaio
miniatura
il
della
struttui-a
della
di
proprio
il
al
sulla
Ma
valore.
proprio
dignità. Allo
loro
ha
dal
come
mano
ravvicina
grazia
una
mentre
Tornitore
nel
questa
sul rovescio
sta
con
tiene
in
e
gentile , scoperta
e
ossa
del
sentito
calma
la
alle
si
Questi pure
etletica
persona
sino
la
che
Pittore,
fornace
dalla
cotti. Per
elegante
degli Abruzzi.
Duca
vasi
dai due
lavoro, i)opolafescamente
le braccia
tra
spira
anzi
Brutale
scende
che
il
e
vita
la
qui
forza
lo Scultore
sul
curvata
Fornaciaio
nel
elegante
Anche
nobile
altri due.
Primi
ceramica, il Pittore,
della
una
maggiori,
arti
più popolare negli
dalla
Seminatore.
del
Scultore, il Fornaciaio.
Tornitore, lo
già
minori
delVArte
bassorilievi
i quattro
il
i fratelli
sono
239
TREXTACOSTE
la forza
belluina.
Qui
a
altro
un
classica, al
ma
non
che
è così.
nulla
conta
,
pende
e
tutte
dalla
le
mano
miserie
è
opposto
cioè
delle
gli
sentimento
non
della
il sentimento
che
sembra
Sopprimete
sopprimete
del
della
e
che
della
il titolo
anche
saranno
della
quella
che
si sia
è opposto
miserie
Ciccaiuolo,e
vita
forza
conta
stato
acco-
all'aite
vita.
bra,
Sem-
statua, che
lanterna
anche
scomparse.
che
meno,
Bisogna
240
DOMENICO
il viso
ftccave
in
sotto
non
combinano
ben
altro
da
lavoro,
cui
la
regge
bassa
di
si
piegano
che
il seguace
diritti
mizii
le
e
baionette
vittime
in
sano
lui
forte
e
,
belluina
razza
sembrano
che
bellezza
della
opposto
al
titolo
della
titolo
lo
a
non
ancella
arte
essere
di
nei
co-
contro
Nessuna
polano
po-
zione
estenua-
È
cittadina.
delle
barbaro
vero
plebei
quei
per
statua
un'
di
il
sullo
sta
povero
di
così
umidi
vergini. Questa
,
del
il
corruzione
di
È
che
avanti
mai
È
il
snodarsi
rivendicatore
mandare
sarà
non
foreste
forza.
sua
dizio
inche
Egli potrà
dagli angiporti
dalle
faccia,
sua
,
bestiale
da
uno
escono
venuti
la
grida piti forte
che
barbaro.
moderne
scosta,
na-
membra
frenetico
nessuna
un
con
notturna,
sue
ingiustizie sociali.
come
città
nostre
le
bestia.
carne
neppure
ei debba
mano
; sopra
per
della
; ina
delle
e
e
qualche
la
mento
argo-
giamento
nascondere, dall'atteg-
dell'uomo
vociacela
capire,
senza
i fucili
di
la
popolari,
faccia
sua
il
miseri,
che
bestialmente, potrebbe
l'uomo
bestiale
la
braccia
;
crimine
separa
medesima
bruto
buon
vita, un
quella
per
rebbe
indiche-
i
tra
corpo
vero
che
di
potrebbe apparire qualche
criminale
qualche
gesto per
delle
incurvano
e
È il
pietà. Pare
si vuol
massiccia
e
pensiero
stremo
Sopra
che
della
come
con
spalle e
,
valido
l'omiciattolo
lotta
concepita
qualcosa
delle
dicevo
nella
lanterna.
come
È il popolano
notturna.
mai
il coltello
bene
trattar
del
statua, il più misero
i vinti
l'arte
per
guardandolo
membratura
sua
ricerca
sua
della
tra
la
e
delitto,non
il titolo
Ciccaiuolo
mestiere.
suo
la
per
da
o
pili vinto
faccia
sua
col
che
del
faccia
nella
La
su.
TRENTACOSTE
fetidi
e
vi
delle
è
di
è
mento
suggeri-
quale
so
e
barbarie
quanto
meno
dura
miserie
della
,
vita
e
barbarie
un
dei
è
miseri
di
l'opposto
pover'uomo
così
viventi
bene
che
cerca
tutta
e
banditrice
quella
un
povera
avanzo
quella povera
della
cosa
di
loro
legge.
La
di
dell'avanzo
sigaro
moltitudine
e
che
che
figura
rafnon
DOMENICO
è
non
se
qui
ha
anche
arte, cioè
dei
contro
di
E
giacché
sino
lui
in
felice
di
è
giunto
,
a
è
giunto all' espressione
di
vedremmo
Tant'
del
e
vero
,
titolo.
averci
direbbe
dato
un
più
del
Perchè
un
perchè
del
d'
del
tema
di
ripentimento
l'artista
nostro
seguì
tempo.
celebrazione
della
,
che
proprio
un
e
solo
la
popolare
di
è
,
delle
Ma
un'
lode
uscendo
,
un
tutti
immagine
brutale
per
il
e
la
tema.
dato
dal
titolo.
capriccio
dell' artista
della
,
fondi
proè
statua
espressione ,
alla
positi
pro-
componimento,
tracciato
fu
più
scultore
; il
pure
non
dalle
menzogne
allo
era
se
creare,
dei
e
suggerimento profondo
Il ritorno
forza
gli
E
quanto
fra
fuori
sia
curo,
si-
Ciccaiuolo^è importante,
averci
e
accadde
questo
se
le
appunto
italiano, è
,
nel
istinti
dove
al
ciccaiuolo
forte
popolano
fuori
appunto
per
maestro
di
arte.
sua
gli
attribuire
del
classica,
diversissime
giungono
attribuirgliquella
dovranno
di
tipo
della
,
dell'anima
cioè attivi
con
Tornando
potrà
il
della
profondo
nel
opposta
solido
voci, delle parole
non
Nessuno
di
di anime
il contrasto
ripeto, per
vita
la verità
mondo,
delle
voleri.
di
e
,
che
vero
,
dove
dei
e
apparenze
è
soltanto
essere
e
che
forte
più
popolare
ha
quanto
verità
crea
nostro
dirò
grado dell'arte
primo
questo
a
facce,
si
perchè
lio accennato
sua
barbarie
nell' opera
innumerevoli
;
di
trae
artisti
espressioni delle
suo
essa
soltanto
sta
fossimo
reale
il
vittorioso.
dell' artista
tutti
cui
da
posito.
pro-
melanconica, romantica',
e
della
sono
1' arte
espressione
effigiemite
sua
brutale, che
materia
suo
Trentacoste
con
una
quella della
la
sua
fortuna
sua
per
dell' articolo
Domenico
a
forza
della
portarlo all'oppostodel
principio
medesimo
lui
sociale.
volontà
ha
non
,
Ciccaiuolo
nel
voluto, la
più profondi,
a
di
Il Trentacoste
sentimentalismo
nessun
istinti
suoi
civile.
l'avesse
che
all' aspetto corporeo
qui,
consorzio
sfiorato
nei^pure
Ammesso
agito
nel
dipiù
un
241
TREXTACOSTE
5
e
fu
ma
nuovo
cioè
barbarie
né
alla
della
16
DOMENICO
forza
è
pojjolare,
dallo
nato
Ricercare
tempo.
alcun
il desiderio
e
che
di
senta
antico
le
ama
di
non
è
il
Fornaciaio,
o
in
Italia
lavoratori
o
,
della
vita
ebbe
santi
della
sua
e
la
e
dei
eroi
sanguigna
il segno
serena
Santo
paganità
Giove.
Poi
bellezza
,
e
la
gli
terra.
faccia
nel
forza
di
l'atleta
fu
plasmava
altri
e
di
e
d'arte
ritrarre
dato
gli
e
guerrieri ,
e
che
artisti,
altri
bellezza,
tarli.
imi-
senza
Dèi
eroi
ed
,
la testa
di
fu
antica
guerrieri con
sulla
è
ne
soltanto
lui,plasmavano
compagni
forte, bella, gioiosa
Gattamelata
la
gli
ispirito
antichi
i loro
di
dopo
o
in
popolo
Dèi
ciò
Conquistare, il Seminatore,
scultura
Gli
atleti.
che
il Trentacoste
quando
fuori, prima
come
Alla
E
greca.
il
moderna
la scultura
per
del
facevano
artisti
agli artisti),
delizia
e
il
questo
uomini
carico
fatica
grossa
tempi
mestiere.
scultura
la
più
riandosi
va-
(e la storia, la
gli
mai
quasi
dei
gli
presso
invidiare
sempre
quello spirito
per
si creda
piterna
sem-
pur
Per
tempi.
esi-
forte
della
nuovo
condizioni
che
quel che
fa
ne
è la
ricerca
L'operaio
per
intesa
senza
opere
del
tipo
medesima
se
non
e
,
,
cui
a
dei
là
e
qua
comune
critici di
e
i limiti
volgarmente
autori
la
i
uguale
tutti
sorto
di fresco
sincera, originale
spontanea,
di
meno
sono
è l'atto
produsse
ri-
logora
nostra
del
nostro
quanto
primitivo,
estetica
fuori
è
del
vai
alla
mezzo
età, risorgente dalle
d' imitazione
quale
di
in
atto
volto
in
che
di età
e
nuovo
alcun
sempre
,
tempi
barbarico
creazione
classica
arte
in
di
dell'operaio moderno,
popolano,
come
di
la
E
spirito diffuso
che
selvaggio
civile.
sistenza
TRKXTAC08TE
e
del
prostrata nella
dell' ira
di
suo
loro
la
contro
Padova,
la
condusse
s' incarnò
nel
cielo
esile
e
giacquero
chioma
morte,
ben
che
effigiatonei
Rinascita
Il Medioevo
cristiane
chiese
il fiore
allora
erano
vittoriosa.
uomini
Nelle
avrebbe
il martire
atleti
feroce,
il
come
diversamente
templi
di
Madonna
giovinetto
Marte
verso
guer-
244
DOMENICO
TRENTACOSTE
lavora, nell' operaio d(d
nel
immagine
una
a
la
del
che
atto
che
di
dita
loro
ed
essi
belle
dei
statue
Seminatore
del
perfezione
dell' opera
artista
nostro
anche
rammentare
che
stia
quantunque
vita
anche
i suoi
attacca
cartelloni
L'
di
è
che
arnese
tra
fa
di
anche
è
tiene
di
per
dal
mano
guerriero,
sorridere
nostro
le
è
queste
il
la
si mostra
il
quanto
è
tempo
è
polo
bene
fosse
è
e
di
conquista.
di atleta
borghese,
maniera
V Avanti!
un'
e
di
di
e
vittoria.
ed
arma
questi
muscoli
enormi
battaglia
bene,
Or-
ingenua
Quando
di
pare
della
miserie
cittadine, su
mura
quistatore.
con-
non
male
operaio.
di
Dico
un
una
a
religione e
la
le solite
lotta
il
scultura.
lavoratore
ceffo
delicata
veramente
della
ha
le
popolano,
un
,
medaglia
una
,
in
di
questa
piuttosto
dell'
cartelloni
vigore
Una
balzano
avvertire
espone
socialismo
raffigurato un
enorme
un'aria
che
celebi"azione
artistica
d'
lo stesso
realistico
questo
le
per
dall' inganno
tenuti
socialismo, che
pietà, ed
a
il socialismo
ma
e
Il
sentimentale
muovere
per
al
reale, e questi
fa
politicadell'operaio,
il socialismo
di
vicino
i lettori.
e
piccolo Conquistatore ignudo,
suo
rovescio
sul
sangue
osservino
E
la
di
duca
quel
una
con
,
in
del
jjarti
propria
ma
cuori
loro
Per
spirito
bandiera
la
pianta
un
lo
varie
alla
,
sanno
già
e
Molti
lavorato
le
idea
i
lo
comune.
senta
hanno
innanzi
per
subito
e
immagine.
per
popolani.
Trentacoste,
di
elevati
;
quella intenzione
lavoratori
chine,
mac-
linea
essere
tempo,
propria
non
Da
io.
proprio
la
bellezza
immagini
circola
,
del
di
e
il
alla
che
attive
possono
uniti, ciascuno
e
comune
sforzo
uno
questa
sentono
creta, al proprio marmo,
intenzione
forza
questa
a
officine,delle
,
lavorare
a
più
solitarii
mondo,
di
un
posta
intorno
lavorano
guizzo
tipica
si è
scultura
scultori,quelli
e
di
atteggiamento,
un
il
minatore,
delle
campi,
esso
ha
,
mente
giustiziere.Certa-
alquanto, perchè
è
assai
fanfa-
DOMENICO
rene,
vuol(3
piedi
barbarici
lui
al
pensiero
socialismo
nel
socialismo
in
secoli
per
chiuso
e
cieli
il
,
Perciò
nella
le
si
congiura
dell'
uomo
alla
fanno
solitaria
nel
ora
forti
sono
bellezza.
gli
apparire,
fu
del
Atene
bellezza
sensibile
di
e
e
alla
casa
canto
;
della
e
le forme
L'armonia
corde
ignudo
all'
della
lussuria, della
Olimpo
lavoro
La
condusse
di
per
il mare,
vittoria
per
universale
la
è
vita
e
della
e
ellenica.
per
statua
alla
la
sua
Pari
le
forze
sillabe
è
dalla
del
colonne
del
atti de'
guerra,
missione
vita
casa,
; dalle
morte,
della
tutte
degli uomini, degli eroi,degli Dei,
e
siamo
pos-
agli apici
forze
le
sapienza agli
pace
stata
,
lira, alle
sua
della
ordinamenti
di
è
e
dell'Acropoli, l'Acropoli
universale
città
che
moderna.
tutte
e
grazie, dall'uomo
alle
dagli
fu
istinto
rappresentazione
una
Gi-ecia,la Grecia
della
ideale.
classica
vita
il Partenone
città,dalla
tempio
suo
di
della
il socialismo
jjopolano
multiforme
tutte
le
tutte
del
concezione
la
Partenone,
d'Atene,
della
alla
cioè
della
la vittoria
per
Lasciando
ad
tutta
e
la
sopra
segni
insomma
Fa
artisti.
i
ostentano
e
la
di
tinuo
con-
periodo
primo
quella rappresentazione
classica
e
cristiana.
apparire
da
arrivare
e
solitario
coscienza
movendo
prima
,
chiusa
e
chiama
pure
figure
sue
come
1' io
gano
pa-
terrena
una
vediamo
rozza
sia
anche
aspirano
vita
quale
,
barbai'ie,e
di
fìssa
classica
paganità
e
idea
arte
sua
vita
alla
come
fra
in
,
sua
una
de'
volta
secoli
e
nel
è
socialismo
Il
valore
quel colloquio intimo
rompe
è
quel i)aganesimo che
di
restituisce
quanto
Ma
avvenire.
esprime. È
suo
classicismo.
del
hanno
quali
la civiltà
modo
a
parte pagana,
una
dell' u-
i)ace
qualcosa che profodamente
per
esso
il fondamento
è
arte
che
e
i suoi
sotto
i
coloro
di
voti
disegnando
vanno
calpesta
e
giustizie e quella
nei
sono
e
anche
piace
borghesi
quelle alte
che
disegnato
i
spaventare
genere
uian
245
TRENTAC08TE
chi
giuo-
delle
per
la
ellenica.
può
esser
suo
titudini,
molterra
La
ri-
246
DOMENICO
serbata
a
del
ad
popolo,
un
presente
THKNTAC08TE
la
scultura
ha
popoli,
dell' avvenire.
e
gesto, l'atto,la forza
che
alcuni
L'
la bellezza
e
visto
forme,
vita
forze, grazie ,
moderna
e
,
loro
rapsodo,
ancora
il
la
da
poema.
La
la
creare
il loro
la
Partenone,
Eliade.
sua
hanno
non
suo
bellezze
queste
il
atteggiamento
iniziali
sono
,
Altre
tisti
ar-
,
dell'operaio moderno,
fissato
e
innumerevoli
a
senza
per
La
imi.
ha
numero
ora
soltanto
vita
moderna
Acropoli,
sua
ed
la
la
qualche
ha
non
Atene,
sua
la poesia hanno
scultura, l'architettura,
vita
nuova
estetica.
Hanno
da
vedere
da
,
purificare, da
gesti, atti
,
lavoro,
d'innumerevoli
ha
forze
propositi
la
moderna,
nazioni
tutti
Tutte
macchine
nel
e
moderna
e
che
hanno
le
sedi
tra
nelle
mosso,
tutti
dischiuso
possibilità hanno
ed
una
sola
il ferro
delle
il
voce
per
terra
artiglierie,
per
in
macchine
estensione
e
polso
e
moto
per
nelle
città,
zioni
costru-
le
sui
mari
che
si
; la
sente
dalle
il
ficine
of-
le
tutte
alle
sue
anelito
per
spazio,
i minatori
scendono
vita
dentro
fragore
lo
nerato
ge-
La
sue
viscere
sue
sulla
fuggenti
e
dotto
pro-
hanno
trasfigurazione divina.
rugge
per
dove
che
mille
delle
mondo,
terrestri
loro
ha
le
l'ansare
del
sforzi
mondo,
che
tuonano
ritmo
la
hanno
istrumenti
attività
la scienza
,
gli
turbinanti
quando
le
ricchezza,
che
le invenzioni
gli
padroni
della
le invenzioni
che
che
quale ha
il fuoco
e
vita
e
aspettano
,
nelle
attività
possibilitàche
le
tutte
le
menti
atteggia-
d' innumerevoli
bellezze
industrie, dei commerci,
eroi nuovi.
tutte
innumerevoli
,
fatto,tutti gli istrumenti
,
i
fissare
d'innumerevoli
dell'intelletto,
e
delle
da
forme,
delle braccia
operai
del
sublimare,
dità
profonl'
del-
altezze
,
dove
etere
velocità
la
volano
dei
corsa
dell' annunzio
vita
sotto
moderna
l'ombra
le
parole
veicoli
dato
della
morte,
che
da
eroica, epica
sugli
un
e
archi
minano
continente
dei
mari
,
a
morte,
per
il fulmine
all' altro
; la
tragica, micidiale, danzante
più forte, più
forte
dei
nervi
forte
degli uomini,
la
sua
rivelerà
della
la
bellezza
l'antica
lia istrumenti
Noi
del
figura
solitudine
mondo
inclinazione
miserie
della
il
mantello
del
realismo
in
bronzo.
la
forza
della
è
per
illeggiadrire
;
donna
busti
di
;
donna
delicate
giovani
e
nella
leggenda
delicatezza
È
lo
scultore
Trentacoste,
In, Derelitta, V
Madame
come
infranta,
Anfora
de'' Tolomei, Alla
Pia
,
di
Herbillon
altorilievi
G-io-
una
di
medaglie
di
e
e
Emma
Gramatica,
leggiadre.
storia
Lo
scultore
nella
poesia
donne
più
della
amore
le frecce
dolenti
condotto
di
più
e
grazia
e
del
1' artista
Apollo
e
di
in
cui
loro
nelle
ha
le
la
del
rizia
pue-
espressioni
cercato
nella
immagini
delle
innocenti
dolore
ma,
mam-
i ritratti
targhette, come
rappresentate
sono
Una
bassorilievi, come
e
,
più fragili ha
sotto
del
Ofelia
di
,
grazia. Un
vecchio
,
Herbillon
la
di statue
come
i ritratti
:
bambino
vigore
di
con
delicatezza.
la
il
Testa
nobilitare
per
tomba,
una
Cosi
donna.
,
Xannina
più
della
e
di
fonte, Ave,
e
è
piccolo mondo
un
Xiobite
vane
fatto
egli
al
Ciccaiuolo
del
alla
le
e
la zuppa.
mangia
medesimo.
Ciccaiuolo
dal
talvolta
verità
umili
lanterna
Vecchio
va
Statua, per
una
che
dalla
del
nella
che
avuto
Vecchio
nel
Ma
puerizia
Vi
la
e
certamente
le
va
artisti
pochi
rappresentare
vita, come
pesante
suo
ha
a
verismo
suo
i
Trentacoste.
Trentacoste
qualche
di adornare
adornamenti.
primi
questi è Domenico
Domenico
Così
i
animo
bellezza.
nuova
cercando
andiamo
disegnano
di
di
il mondo
all' arte
Sta
onnipossente.
Oggi
figura dell'
più
sempre
ed
vasti?
più
Quale
fragore che
il
e
poeta
?
guerra
fuoco
il
tanto
essere
volente
intanto
Uno
campi
da
nave
ha
Quale
serena.
e
nostra
che
e
per
onni
la
della
ebbe
non
umano
aniìoniosa
moderna
guerra
volontà, aspetta dall'arte
le loro
quanto
niticazione
perso
247
TREXTACOSTE
DOMKXICO
nelle
dalla
Xiobite
Artemide
alla
nella
loro
creature
atterrata
Pia
sulla
248
DOMENICO
cui
fronte
nobile
il
flore
della
mondo
i suoi
bambino
che
testolina
altrove
nell' altorilievo
di
lanconica
giovinetta
Una
di
menti
di
armonie
nel
passata
infantile
ed
tali
In
soggetti
è
Trentacoste
scalj)ellonon
ma
armonie
volta
e
più
intime
e
la
donna
selvaggio,
gli
la
è
soltanto
follia,protesa sull'acqua
in
veemente,
trattato
atto
un
marmo
con
Una
una
di
mamma
maniera
un
forte
il
in
al
solita
Lo
sottili
più
lavorazione
è
una
modo
di
tire
sen-
suo
il
è
sogno
suo
leggiero.
veste, ed
sua
le
è
Altra
volta
profondo
sente
la
della
canzoni
soggetto
che
le
Una
aspetto aspetto, aspro
materno
e
è
carne
artistica.
e
sogno
canta
amor
è
marmo
annegherà.
ove
infantile
superficialepiacevolezza,
la
statuetta, che
di
specie
marmo
accarezza
suo
sotto
appare
tale
ma
Ofelia,
dal
il
leggiera , perchè
la
Il
del
una
Egli
ultime
perfettamente
delicatezze
donna.
l'
del-
dell' infanzia
dell'artista,del
dell'estetica
intreccia-
queste
dell' opera
né
due
infanzia.
lavorazione
essenziale
; nei
statue
corpo
soggetti più gentili.Quella
puerizia
mano
con
le
del
ma-
arguto del
Quella
d' animo
lenocinli
cerca
dei
la
fine
parte
cerca
espressione
la
due
Sono
spirito dell'
lo
esprime
riso
si fondono
stato
e
pensosa
altre
propria
bacia,
lo
deliziosi
atteggiamenti.
e
madre
infantile.
marmo
lo
due
del
pingue
e
arruffata
delle
è
che
e
corpo
momenti
suoi
nei
corpo
Nel
marmo.
del
natura
varii
del
rali
corpo-
nel
e
Derelitta.
della
e
puri segni
nell' aria
prega
;
nostro
la
forte chioma
fonte
primaticcia
magrezza
che
piccolo
dal
deforme
;
adolescenti
infranta
piccole
la
Alla
membra
Anfora
due
ed
Ave
e
dorme
Il
morte.
creato
mentre
mamma
dalla
giovinetto popolano
busti
la
e
dell' adoloscenza
e
nella
guarda
della
follia
spira
so-
e
Ofelia che
a
piti caratteristici
spirituali
e
la
dopo
puerizia
ha
scultore
Pia
dalla
Dante
coscienza
pura
,
qualche
con
della
il segno
sta
di
verso
TRENTACOSTE
e
conda
sesua
esce
quasi
insolitamente
del
michelan-
è
DOMENICO
in
giole"«co.Ma
tacoste
è
ancora
la
che
sorridente
che
tiene
della
innocenza,
È
bocca
non
,
Madame
e
la
ha
non
l'uomo
di
La
La
È
in
cui
fra
cui
quale
di
la
la
dal
si levano.
piccolo
opera
è
mondo
e
delicatezza
della
in
opera
e
la
fonna.
cui
forza
è
con
Nella
piìi
vita.
rituale
segreta vita spiè
consumata
,
sfumato
che
alcuni
pare
al
pallido
svolazzi
quale febbre,
come
non
delicatissima.
parola
di
vita
del
è
con
come
giunto all'unione
più
so
La
acuta
Trentacoste.
giunto
delicatezza
l'assoluto
che
Trenta-
come
volto
spiritosul!' effigiecorporea,
qualche
tìgui-adi
e
femminile
la
da
immagini
la
1' artista
cui
in
come
,
secondo
una
so
donna
del
immagine
la
la
Domenico
sono
Non
dall'
spiritualitàe
la
grande
e
cui
jE". Gramatiea
fra
dello
è
in
aflBla
degni
estenuata
dal
che
di
pensiero piviprofondo.
diventato
e
busto
mamma
delle
tenue
dalla
Una
un
e
rito.
spi-
di
create
busto
voluminosa
traspare
piccola
perfetta
dal
magro,
che
di
una
pare
e
fiamma
giunge
la
donna
la
fiamme
targhetta
che
è
e
ha
è
del
è entrato
i lineamenti
tra
sottile
chioma
piccole
che
perfetta ,
e
lungo,
alla
È
ritratto
un
da
collo
forte
ne
donna
capolavoro
sono
il Trentacoste
più
di
Ancora
il
renità
se-
pensiero
febbre
raltorilievo
già
ma
quante
corrispondenza
intima
scultore
piccola targhetta
si ricordano
Giovane
Gramatiea.
Gramatiea
£.
maniera
una
E.
nostro
di
periodo d'arte
coste.
al
Seminatore,
targhetta
anno,
di
nel
clausura
ima
intima
quale
la
È la gravità
grazia arguta
so
Orsola
Vergine
morta.
in
dice
vita
la
raccolta
chiusa
non
targhetta
col
la
e
È
ispirato
Pia
della
Tren-
In/antia. È
:
di Ofelia
qualche
so
Herbillon.
affina
alla
giovialità della
gioconda
la
dice
del
cui
a
Carpaccio
faccia
come
donna
Nannina
del
sulla
della
angelo
dell" alterezza
sua
bella
1'
quadro
nel
È
».
che
parola
dorme,
il motto
generale
delicatezza
""
249
THEXTACOSTE
all' unione
un
minio
predo-
il Seminatore
perfetta tra
equilibrio del pensiero
rappresentazione
della
grazia
250
DOMENICO
femminile
che
di
Ma
qua
classicismo
ho
già
è
quello degli
periodi
alti
non
sono
come
il vocabolo
l'uno
ritorna
e
se
del
Così
alla
si rivolse
studiata,
fu
un'
per
cioè
a
nervi
alla
genda
leg-
concepita,
anno
scorso
Ed
è
ai
geli
Van-
conosciuta,
violento
e
scabro
di
,
dai
mani,
Caino.
non
rude
il realismo
ricorda
bestiali
dalle
muscoli,
di
e
ancora
Caino
Il
del
1'
1' ingegno
immagini.
e
che
solo
tagna
mon-
come
rivolto
opera
prima,
che
sulla
argomenti
un'
sull'altro,
visto
si sia
Parlo
compimento.
morto.
volte
tempo,
dell' artista.
sale
Abbiamo
anni
opera
che
uomo
per
è
s'intrecciano,
trionfa
imo
trarne
per
tanti
altra
il Gesù
più
Bibbia
alla
abbozzata
condotta
1'
come
nel
dell' animo
orizzonti.
poesia
talvolta
ma
diversi
scultore
nostro
ed
è
i suoi
slarga
e
successivi
e
sosta, finche
modi
non
dell' artista
vita
La
l'altro
che
significazioni.Questi
vaste
indicherebbe,
e
sono
non
delle
distinti
sempre
cora
an-
Domenico
,
periodo d' arte,
secondo
e
è
,
prima
mostrato
e
suo
pensieri
1' artista
passione
vittorioso.
detto
nel
già
alla
sino
giunge
dal
come
Trentacoste
TRENTACOSTE
piedi
crudo
della
che
sembra
dalla
e
Testa
groppa
di
veechio
,
e
le
Ciccaiuolo, quel
del
del
maniere
della
realismo
fattura
sarà
primordiale. Quando
dopo
la
la
corsa
sua
gio
selvag-
necessai'ia
forma
conosciuto
il Gesù,
Seminatore
del
tra
l'uomo
del-
morto,
il seminatore
,
la
e
sua
opra,
morto
e
vittorioso
sopra
morte.
Il
Gesù
morto
di quanto
Gesti
e
divino
il fratello
si vedrà
la
come
appare
intruso
qui il vigor
Ma
scultore.
nostro
un
giace
forte
con
appunto
il divino
la
nella
testa
alcun
senza
,
da
colmo
,
eletto
e
fino. Tutte
segno
petto che
parola potesse
questa
il Seminatore
supera
andare
chioma
sparsa
unita
di
l' idea
cristiane
delicato
di
atleta,
dell'
sono
gnità,
di-
l'umano.
né
estenuazione
in
e
superi
diremmo
le tradizioni
nobiltà
si pensa
sua
di
in
uomo
state
se
menti
paticon
più
abo-
252
in
ed
l'ultima
è
Tale
giunta al
è
essa
ritrova
la
i fabbricatori
dalle
dal
silenziosa
e
Nel
nostro
vigore
una
e
i
la
nuova
sincerità
agli
animi
l'atmosfera
In
della
si levano
gli eroi;
e
dal
macigno
di
uomini
dirette
volontà
tabili
immu-
e
risorta
è
vita
di
lo
e
aria
dell'
nuovo
nel
mondo,
Gli
uomo.
coscienza
slargarsi della
luce
rinnova
e
,
è
Trentacoste
lo
Ultimamente
egli
andasse
interrogavo
pensando,
ora
dal
Caino
dal
avanzarsi
e
vidi
Gesti
dal
e
le
si scoprono
aria
tra
di
lui
trascina
,
vasti
su
orizzonti.
il ricordo
e
la
per
che
Mi
Sinite
parvulos
un
po'
1'
di
immaginato
ai
piedi
atteggiamento
di
un
Gesù.
bambino
di
da
cui
quella
con
di fare
pensava
proporzioni gi'andiose per
del
disse
ad
morto,
montagna
un
la
rappresentare
ad
venire
figure, le turbe, gli Apostoli
innumerevoli
descrisse
più
il sogno
evangelica
scena
dell' arte
sempre
bassorilievo
da
vie
grandi
opera
continui
egli
come
Seminatore
quale
a
sapere
per
,
sua
della
antesignano
un
rinascita.
nuova
per
cizi
eser-
ridonandogli
corpo
maggior
e
è
che
del
un
per
scultura.
Domenico
Italia
che
; nata
le vie
l'estetica
maggiore
parte più
gli Dei
all'animalità
schiettezza, agilità e forza;
dà
pennello.
statue
degli
scultura
riformano
giuochi
il
sanno
bellezza.
tempo
restituito
il valore
e
della
e
l'arte
non
nella
sue
grandiosa
e
ritrovano
che
verità
della
le
umano
spirititerrestri
stanno
celebrare
a
è
la scultura
bronzea
solitaria
per
luce
austera, semplice
severa,
e
nella
il che
sani
più
come
,
corpo
scalpello o
che
iminagini
umano
basi
de'
creazione
delle
dell' animo
divina
lo
con
compiuta,
religionel'arte
In questa
robustezza,
sua
mostri
solida,
plasmatrice
la
e
ha
religione del
scultura.
della
di
Robusta,
la
sommo
solidità
sua
il Trentacoste
che
opera
è il fondamento
che
e
TRENTACOSTE
DOMENICO
Gesù
riluttante
me
e
Gesù.
e
un
che
con
,
E
mi
episodio
la madre
DOMENICO
Il
mite
artista
raccolto
silenziosa
che
il
Vidi
e
fiividi
nella
ebbe
un
della
clausura
gesto
impetuoso
come
una
tazione
medi-
sua
forza
di
punto
ap-
trascina.
bassorilievo
sua
la
veemenza
riposa
vasto
la
parete,
sua
menza
vee-
delicatezza.
la
figure
che
253
TRBNTACOSTE
e
Seminatore
del
nobile
la
la
dopo
discesa
pace
morte
diffusa
come
eroe
sul
per
volto
dopo
la
revoli
innume-
del
vittoria
Gesù
e
,
il
trionfo,
sul
dei
volto
bambini,
di
Gesù
della
che
vita
parla
che
per
amore
incomincia.
dell'
nocenza,
in-
GAETANO
Gaetano
Duomo
Previati
in
studia
confusi
mezzo
quel
luogo
alla
vita
potrebbe,
ciò
sai'ebbe
quale
non
per
inizia,
queir
Il
arte
Il
arte
d'
Piazza
gente
dice,
ha
dove
dei
veicoli
gono
giun-
Il
Previati
si
abitare
in
dare
è
perchè
ma
del
pittore
se
la
sopra
una
si
vita,
di
e
non
la
biografica
cui
mi
vuole,
in
taria.
soli-
po' figura,
un
è
stare
campagna
notizia
una
di
bisogno
tempo
,
per
e
del
a
forse
e
Ci
occupo.
spiegare
come
nasce.
di
i
si
ha
lettori
;
le
di
forme
ed
stato
realtà
della
lui
con
è
ancora
materiale
della
sua
,
spesso
bisogno
è
sapranno,
conversando
eppure
sentono
pittore
immagini
lo
trascurare
sue
opere
del
ei
stesso
dell' arte
Previati,
pittore
virtù
non
in
Lassù
smorzati.
e
po' grossolanamente,
un
gli
nello
inutile,
caso,
censurato
nelle
della
perchè,
e
abita
e
i)alazzi mengoniani.
fusi
esempio
per
Racconto
alti
quasi
e
Milano
a
i rumori
dipinge,
e
scelto
sta
degli
uno
PREVIATI.
ripetere
frasi
vedere, vedere,
risiede
negli
occhi.
incorporee
intende
dire
—
queste
come
vedere
E
degli
quel
occhi
! La
:
—
prima
formatore
corporei
e
ti
mentre
lucidi
occhi
di
acuti
e
le
facile
scoprire
quale
più
e
creativo
Previ
s'
tanto
ati
dime
e
vuol
e
durante
il
mentali.
di
idee
dare
sua
del
vita
dove
conversi
come
Duomo
è
che
realtà
spiegherò pili tardi.
un
teorico
della
delle
pittura ,
si
dipinge
della
degli
le
nella
dell'
dei
e
è
,
ultime
moderne.
Fa
dei
nozioni
seguito
restauri
in
che
delle
un
Fratelli
parte, in
dici
un-
pastello, dei
delle
sostanze
le
pera
un'o-
scritto
generale,
insegnato
secondo
pinto,
di-
pittura
colle
queste
i caratteri
si è
affresco,della
delle
delle
,
si
come
nici
ver-
studiati
sono
a
lori
co-
delle
gomme
,
tutte
adoprare
ha
della
maniere
colori
delle
cui
prima
dell'acquerello, del
antichi
Di
elementi
con
è
egli
diverse
origine
encausto,
come
pittura (Torino,
,
e
l'argomento
dell'
essiccanti
e
manipolare
e
dell'
umili
dipingerà. Egli
della
a
all' arte
che
sanno
maniere
quest'opera,
si tratta
imprimiture.
antichi
degli
,
gli
proprietà
anzi
Tecnica
tempera,
presso
,
In
1905).
dipingere,
olio,
occupato
,
i lettori
si
appena
realtà
della
tutti
delle
e
forse
e
alla
capitoH
di
pittura ,
sostanze
intorno
Bocca,
Non
mento
movi-
turbine
realistico
prima
o
,
lavorìi
,
molto
si mostra
lungo
a
un
Comunque
scientificamente
la
sopra
cosa
di
persona,
mente.
una
centi-o
un
la
ogni
diversi
e
flessivo
ri-
e
che
taciuto
,
fondamento
un
molti
con
la
con
di clii dice
Milano,
a
il
,
artistico.
che
abbia
che
è
lui
mente
sua
di
e
investigativo
propria
il Previati
lui
con
è
abitare
abitare
delia
quell'irruenza
compiuti
dove
luce
con
scientifico
con
uno
silenzio
Piazza
e
di
cento,
e
quale
la
interrompe,
guardare,
della
amore
appare
piuttosto
molto
parla
di
vedere,
stato
prima
,
Il
1'
lo
conoscere
e
di
i suoi
davvero
che
Inoltre, conversando
luce.
volentieri
che
l'abito
davvero
ha
nella
cose
sensazione
la
hanno
Egli
osservare.
vedere
dà
parla, ci
255
prkviati
(tAETaxo
le
debbono
migliori pratiche degli
scienze
capitolo
il Previati
fisiche
in
cui
riprova
che
chimi-
e
si
a
tratta
ragione
256
e
GAETANO
crede
tificidel divisionismo, dopo
fisiologichedella vista, e poi dopo
più
debole
fine
dopo
in
tecnica
giunge
la
dà
la
luce
dei
in
occhio, insegnò
modo
formazione
naturai
di
apparenza
del
contrasti
delle
artifizio
dei
e
lori,
co-
pittura
la
mutare
luce
che
lontane
da
di
composizi
de-
della
leggi dei colori
segreto di produrre
di
colori, e
1'
la
1' occhio
dentro
Questa
plementari,
com-
seguenti unioni
il
per
quei
la
scoperta
loro
tavolozza
vibrante.
luce
le
in
così
dare
origine scientica
divisionismo.
Ebbene
un
,
di
studio
tale
più realistico,i
di
la
alla
luci
delle
che
possibile
men
e
a
necessario
Soltanto
reale.
loro
qualche
il
luce, mostrando
della
1'
siano
pittura
e
reale,
si adatti
sensazioni
le
perchè
,
è
che
paragone
luce
verità
e
quanto
senza
della
di
illusione
fisiche
leggi
considerato
l'occhio
stabilire
a
dipingere
quelle che
dentro
la
le
aver
sorgenti
siano.
non
principii scien-
pittoricisia
come
consiste
del
dare
può
cercato
aver
;
colori
quella delle
di
che
dare
può
dei
luminosa
energia
la
ora
J
fissate
aver
stici
principiiarti-
che
parte dell'opera,intitolata
seconda
La
accreditati
più divulgati e
saranno
i sani
riproveranno, quando
tutti
che
PKKVIATI
è
quanto
tale
e
colori
deve
essere
ritrarre
suo
libertà
che
ad
alti
silenzi
ideale
artista
un
libero
legge
e
e
nelle
pieghi
il
meglio capire
A
capire
o
meglio,
che
alte
per
tutti ;
come
ho
sua
sembra
quali
anima
sua
è
un
scientifico.
rigore
nell'arte
non
che
è
sua
contro
già detto, prima
un
teristico,
carat-
stare
contra-
È
curioso
immagini
sue
piaccia di
curioso
ha
gli appariscono
solitaria.
le
cerca
solitudini
; ed
ciò che
l'arte
immagini
quale
il
verso
a
le
vi
leggi scientifiche,
Previati, perchè
della
piazza popolosa
una
le
e
comune
nel
importante
nella
simili
e
pittura
nella
quanto
lungo, amorevole, diligente, è curioso,
studio,
col
di
Ma
sembra
la
della
negli
abitare
sopra
artista
tanto
si è
un
avviati
arbitrio.
realtà, ma
realtà.
sopra
Trovandomi
257
PREVIATI
GAETANO
ultimamente
salii
Milano
a
luogo
dove
Stavo
sull'ultima
le
dei
vie
città
La
piazza
nel
perchè
,
di
scesi
la
le
la città
verso
nelle
quale giaceva
diritte
Stavano
diritte
più
visione
forte
più
avuto
e
alberi
sul
ferme
della
e
città
la
riguardare
più
alte
di
nel
avanzata
nave
dominano
che
gli
dissi
metterti
col
cuore
sulla
via
dove
aerei
subito
sulle
mi
di
sono
Il
sue
vita
di
e
immagini
quando
quale
di
in
il
stato
primamente
stato
perchè appunto
e
il
sono
delle
a
,
Ma
—
dentro
idee
di
ideali
occhi
gli
da
era
sono
l'anima,
per
allora
erette
sacre
lita
figura so-
artista
un
Previati
in
alto
una
cosa
qual-
avevia
che
stico
mi-
ei
dipinge
quell'aspetto in
gli appariscono
quale aspetto
prua
proprio
statue
altri,ed
e
su
a
questi giardini
essere
Gaetano
quello
timi
ul-
si allontanavano
po' più
rappresentata
di
e
sugli
delle
un
può
non
suo
marinai
qualche giorno prima,
immagini.
però
; tanto
abbassai
quassù
popolo
avevo
solitarie,sostando
lassù
salito
cattedrale
una
forma
d' insolito
le
che
città
folta.
mai
naviganti
di
porta
le tue
religioso; che
e
E
né
quelle
e
come
Sei
—
clie
accorsi
cuspidi
della
:
cerchi
tu
altre
dell'artista visitata
dimora
la
verso
vita.
fossero
che
tremano
Per.soniflcazione
mare.
sulla
di
alcune
sulle
nebbia
aereo,
tanto
sepolta ,
Dei
a
la
non
ture
fiori-
diritte
dentro
che
dalle
le
saliti dalla
cuori
distanti, separate
i veicoli
e
tra
stavano
periglio
E
nebbia.
fossero
che
della
si sentivano
non
di
nave.
là
dalla
gente
o
erano
in
passava
pensare
bassure
ferme
e
che
Queste
eroi
ad
la
lassù
vento
statue.
o
avvolto
rumori
loro
me
alto.
fioriture.
più
poco
era
a
di immani
piazza
facevano
mi
e
finiva
del
più
tanto
,
Intorno
fiorivano
della
leggiero
e
acute
i
Duomo.
resto
abisso
e
un
marmoree
cuspidi
il
tutto
profondo
forte
che
aerei
dipinge
e
del
profondo
sparivano quasi
più
studia
guglia
giardini
giù
nel
Giù
il Previati
alto
più
,
dentro
prima
sono
l'anima.
della
prima
cui
realtà,
di uscire
17
258
GAKTANO
dall'anima
stato
in
e
le
Intorno
alla
fatto
è
realtà, intendo
sensibile.
Il
Previati
cominciò
nel
Tornò,
due
1879
col
la Sacra
XIII
generici
Quiete, un
una
altro
di
vita,
argomenti
;
Cleopatra,
Be
Carlo
Sole
Giulietta
Alberto
Promessi
Bitorno
Poe, Muse,
i Be
vita
di
per
;
sveglia
Magi
Gesù
Madonne
la
La
la
Parisina
Bambino,
il Battesimo
di
di
fiori,
gine,
ver-
una
decadute.
Domenico
vatori,
Tro-
d'amore.
fantastici
varie
e
da
infine
Gesìi
zione
edi-
una
per
di
e
gnano,
Le-
Francesca,
e
disegni
Ore;
menti
argo-
battaglia di
Notte, disegni
delle
col
e
di
Paolo
;
con
concorso
trattato
Funerale
argomenti
,
Io
,
ha
levatoio,Scena
Centauri,Dansa
religiosi,varie
,
che
caccia
pel
,
Oporto
Ponte
dalla
Giorno
,
1898
Bomeo
chia
vec-
vergine,
una
d' infanzia
come
la
Cleopatra
la
processione, Anime
e
a
Sposi
Tumiati, Evocasione,
Il
di
scene
in
visto
naturalmente,
con
Egli
ancoi-a.
gomenti
ar-
ostaggi di Crema.
Gli
nel
o
smo
divisioni-
cosi detta
,
maniera
Torino
storici
,
dei
storico
Paesaggio, Maternità,
Comunicante, Bagasse
Meditazione
quale
della
generi, di
in
alla
la
punto
ap-
corporea,
abbiamo
e
,
tornato
alcune
di
o
sogna
bi-
una
prima
maestro
il Funerale
a
è
muni,
co-
essa,
parti ,
varia
un
vecchia
con
con
,
è
due
che
proprio
Famiglia esposta
Leone
in
cose
ad
materiale,
È
quadro
fa, e prima
religiosa. Di
e
soltanto
altra
realtà
rado
alla
potevano
voglion dire
e
dijiingere con
esempio,
per
anni
di
di
un'
suo
non
maniera
essa
maniei'e.
divisionismo
teoria, ma
sua
di
di
anche
e
si
un'opera
ha
si
mistica
non
e
la
sempre
quello
arte.
se
realtà
nella
in
1' anima
distinguerla
a
scopri
immagini
vita
sua
arte
Ora, il Previati
con
dentro
spetta ad
cominciare
che
cose.
della
la
quale
che
ciò
ma
un
di
figure
ba
scoperta
,
le
che
quell'aspetto
rappresentare
tale
fra
istintivamente
giorno
un
"li entrare
e
PKKVIATI
Edgardo
argomenti
Sacre
altri
logici.
mito-
fatti
glie
Famidella
,
sono
la
Via
la
Verità
e
la
Vita
La
,
260
GAETANO
torrente
del
e
clamore
folto
dell' ultimo
ocelli
spaventati
fatto
stuolo
La
si
vita
dalla
poesia
per
tanto
gli
eroi
della
e
;
perciò
le
in
ai
sui
celate
erte,
sui
riga
valli,
ca-
colli
,
sull' estrema
fuga.
incisa.
guerresco
nostri
di per
E
vita
la
trasfigurata
occhi
stessa, cioè
se
eroica
è
stando
re-
pur
il massimo
arte, anzi
ha
questo
i
quello
sforzo
nel
di
più degna
stessi
già quasi
profondo istinto,
suo
altre
e
mistica
vita
la
se
amano
la
Legnano
mistica
eroica,
artisti
sono
per
amore
della
sua
vita
tale. La
sono
disegni
tre
1' opera
tutta
perciò gli
e
geste eroiche, perchè
loro
ha
come
serrati
curvi,
la
ferree,
armature
Medioevo
dinanzi
tempo.
le
frutto
son
ferreo
trasfigurarsi,
Il Previati
ne
nelle
balena
all'alto
intorno
,
vita
sue
dal
realtà
della
arte.
già
sta
e
nella
materia
del
eroica
eroica
lombarda,
torrenzialmente
cui
nel
vittoria
,
in
dote
sacer-
gonfie , gli
serrato
ammasselati
precipitano
imperiale
vita
ordinato,
e
quadrangolari
la
spavento. La
si
nari
tranne
loro, invisibili,
con
,
È
fanno
strage, i cavalieri
cavalli
Tutto
il Carroccio
le
muggiscono,
sulla
uno
resistenza
traendo
coi colli arcuati
tutt'
e
assalto
che
bovi
i cavalli
scalpitando
dei
i
,
tumultuoso
Carroccio,
dire.
oso
squillano dall' alto Carroccio, il
agita l' incensiere
masselli
torrenziale
,
le trombe
muove,
PKKVIATI
e
opere
religiosa
e
,
mente
religiosa è profonda-
e
religiosa,due
vita
razioni
trasfigu-
simili.
intendere
Bisogna
l'arte
la
religiosa di
estetica
vita
questo
la
per
Previati.
Gaetano
vita
delle
arti, la
,
leggende,
dei
,
al
terra
cielo
la
per
si
della
vita
che
immortale
da
,
da
si fa
terrena
umana
si
fa
vita
sale
quale
trasfigurandosi. Questa
vita
può
storica, delle
reale.
la
vita
Una
scala
mente
continuala
mortale
realtà
giosa
reli-
e
chiamare
da
,
eroica,
mistica
celeste, da
divina
tutto
soprat-
vita
La
vita
la
archeologica,
trasfigurazionidella
tante
sono
dalla
miti
potere intendere
scala
si
si fa
fa
vi-
GAETANO
di
8Ìone
,
la
vita,
sfoiniata,
salita
di
da
sogno
i suoi
con
storica
estetica
i
atti
via
terra, col
la
e
di
passaggio,
loro
umani,
il Previati
e
ragione
ha
celeste
mostrei'ò
fatto
dentro
:
ha
la
,
In
è
E
questo
sede
non
l'argomento
solida
e
nei
come
ho
1888,
sotto
la
e
di
di
leone.
lo richiede.
Egli
di
eroici
mammella.
fuori
vasta
La
n'
esce
sa
della
quale l'aspide morde,
la
anime
le
e
tragici degli
è
vuole
,
allora
essere
ciò
che
mento
senti-
fonda,
pro-
che
si fa
di
un
vasto
ad
realtà
una
con
un
Legiwìxo
altro
mordere
cadute
sono
di
quando
e
netti, scolpita,incisa,
occhi
il torso
e
condo
se,
ragione, giusta,
gli
vesti
destra
sono
origine ogni
quando
linea, addossato
mano
sia detto
religiosa,cristiana
Battaglia
sotto
Le
che
e
parte dell' opera
immagini
ha
contorni
Cleopatra
una
è
l' anima.
realtà
con
Ho
cenno.
le
questa
per
,
disegni
fatto
del
di
forte, ferma,
molta
che
profondità originarie dell'anima
dentro
manco
per
e
derio,
desi-
suo
questa,
seguito. Questo
cui
origini
umano
dagli abissi
in
da
le
senso,
pittore
un
E
riportata l'arte
religioso,dentro
umana.
essere
cristiano,ma
tolte
sono
come
cui
cielo
col
dolore,
istinti
gli
alle
come
cielo.
tragica :
arti diventa
religiosa,quella
e
vita
la
venta
storia, di-
tutti
con
suo
nel
la
gli
,
leggendaria, mitica,
,
per
quelle del
sembianze
istinti
immagini
è
è
tragici dell'
abissi
è
delle
mani
sua
genii
All'imo
tragici
,
di
attinge
il cielo
mistica
Pi-eviati
il nome,
le
invade
terrore, col
sue
del
religiosa
le
:
tra-
nella
plasmata
istinti.
fatti
per
diventa
è la
continuamente
;
invisibili
dileguandosi,
negli
le
cerca
pure
i suoi
ancora,
suo
vita
più profonda
mani
implacabili
,
sulla
da
e
su
insaziabili
idea
secoli, gli
archeologica; l'uomo
suoi
si fa
grado
; sale
via
;
261
ATI
trasfigurata, come
artisti, i popoli,
reale
fatto
in
grado
PREVI
fin
una
simulacro
preme
la
mammella
sinistra
s'
appoggia
di cui
disegno,
dall'aspide
sotto
belico
l'om-
curva
l'anca
del-
bronzeo
sotto
sulla
la
base
262
GAETANO
simulacro
del
e
sostiene
e
destra
la
le
premuta,
il corpo.
il
dolore
che
sembra
sale
possente
PKKVIATI
profonde
E
si
in
all' indietro
schiena
del
di
sente
rigore
anno
prima
ritornò
Cleopatra^e
è
sullo
storicamente
di
Cleopatra,
la
colorazione
voluto
se
ei tornò
forma
una
s' indende
Fu
secondo
Previati
,
nell' anima
nel
questo
della
quadro
visione
una
Talché
dalle
tanto
imitare
lo
la
che
idee
sue
luce
con
abbiamo
faceva
trattato
egli
in
un
poi vedremo,
le
come
certo
fosse
visioni
io
religiosa.
vita
il Previati
della
primo
la
sia stato
il
quanto
più
atto
appunto
della
il
nei
certi
non
suoi
istinto
suo
sua
giosa
reli-
modo
sul
e
potuto
della
grande
divi sionistica.
luce
vecchia
qui,
opera
sulla
avrebbe
la
apjjarve
al divisionismo
un
Ed
espongo
vera
il
proprio,
e
tratto
da
tutta
storica
gli
maniera
divisionismo,per
modo,
e
dipingere,
compose
sua
capelli
opere.
vero
che
leone
questo
verità
colori, esposte dopo
,
sentire
sue
di
scientifiche
i
di
primamente
secondo
visto
,
idee
i
è
maniera
della
le
del
romane,
quando
il
dipinto
io credo
biondo
L' arbitrio
1891, quando
Maternità,
il primo
e
in
Ed
sergli
es-
,
tinse
bionda.
viati
Pre-
volle
cerca)
donne
una
1' indole
mostra
luogo
amore
realtà.
di
però
nel
apparve
suo
ciò
dell' ultime
proprie
chelangel
Mi-
a
dipinto
in
vecchia
derci
inten-
per
pose
le
fece
alla
il
notare
è
quale
Sfinge,
si stende
(spesso il
e
continuo
,
quadro
striature
quelle
senza
ho
del
cui
in
quadro
di
volto
pensare
aveva
argomenti,
costumavano
come
fa
del
e
sul
che
argomento
fedele
della
il simulacro
assiro
che
il Previati
stesso
più
chioma
scultorio
che
mente
sua
sinistra
disegno realistico,
stessi
sugli
tornato
della
Il
un
,
L'
leone^
sulla
s' incava,
mammella
si addensa
e
vasto
che
sulla
dell'ascella
s'inarcano, sale
sulla
il ventre
contragga
incavature
il corpo
per
attraverso
collo,le spalle che
iscorcio,riverso
su
mi
voluche
effetti
dare,
maniera
anima
di
gli
che,
il che
a
presentare
rap-
religiosa.
fu
Materniià
La
anzi
chiasso
esposta
1894
nel
Milauo
a
chiasso, perchè
cattivo
un
263
previati
Gaetano
fece
e
di
opera
parve
pazzo.
Gaetano
figurazioni di
Le
audacia
una
con
fuori
da
e
;
la
per
di
maniera
dipengere
i buoni
Ma
amo
del
erbosi.
così
per
d'arte
Il
quadro
pie'
di
simbolico)
allegorico e
seduta
più
estese
in
appunto
per
intorno
là
alla
del
alcuni
inginocchiati adorando
con
la
madre
veli
le
che
che
sul
le scendono
terreno,
angeli
sua
dal
le
si dissolve
lattante
suo
capo.
erbe,
che
sono
alla
E
Intorno
dalle
tutto
tutte
ginocchia
fluida
veste
e
rano
ali. Ado-
sugli occhi,
chiuso
dentro
le forme,
che
volve
de-
lei stanno
a
vaste
fluide, cioè
realtà
giacinti
di
le
zamento
rial-
un
delicatamente
chini, le palpebre abbassate
inclinata
ali, il
sogno
i volti
cascat^ella.
ha
è
madre
una
e
A
quadro
sopra
erbe
nella
e
s' incurva
in
come
il
sta
di lei. Ed
veste
che
ormai.
celebre
lunghe
naturale
1' onda
cadere
di
spirito.
mersi.
sappia espri-
È seduta
bambino.
suo
volontà
alla
penduli
la
fluida,
natura
vita, perchè
frutti
dai
è
(né
sembra
diventare
a
lode
la
e
quadro
però, quella
;
bella, quando
è
coperto
terreno
fioriscono
imita
il
allattando
del
che
d'arte
(l'albero della
albero
un
acqua
lavorato
accostava
tendeva
1' infamia
tra
un' altra
solida, si
materia
volontà
qualunque
; così
sogno
che
il
che
accorsero
Previati, quasi mi
del
della
pittore,la
di
ducevano
pro-
loro.
piacque
quindi bella), prendendo
e
quali
le
l'effetto
?
non
nel
piuttosto
dire, invece
del
s'
non
Previati, nell'opera
necessaria,
E
entrava
maniera
una
forma
E
realtà
videro
,
Milanesi
dalla
uscendo
io
declivi
per
realtà
Milanesi
ondulate
descriverlo
,
della
misure
i buoni
strie
a
uscivano
pazzia
le
tutte
volta
prima
l'effetto,come
scendente
da
e
volta
prima
la
per
appunto
pareva
le forme
tutte
corporea
una
che
Previati
più
le
vesti,
vicine
consiste.
i
E
al
in-
264
GAETANO
fatti
il
quadro
i
della
genii
dalla
vita
angeli;
religioso del
maternità
nell'adorazione
così
l'artista
fatto
Madonna,
della
dal
il
esprime
Il colore
naturale.
viene
1] sottotitolo
fatta
che
del
di
centro
i contorni
superiori
della
nel
veli
nell'anima
di
principio
madre
clie
visione,e
quello
vede.
Voi
luce
la
d'animo
stato
primamente
Non
che
Così
di
traccia
e
sfumano
come
nero,
in
stato
uno
di
rappresentazione
sono
è
luce
la
tino
argen-
1' albero
quasi
dell'artista nel quale
apparsa.
è
quadro
veramente
il colore
e
ventano
di-
sentimento
suo
dietro
ali
entrate
forse
sono
,
delle
cielo.
sione.
Vi-
di
maternità
,
lambe
coi
e
luce
una
;
da
aveva
È la donna
PRKVIATI
quella visione
qui
è
spirituale
una
atmosfera.
Per
leggi
giungere
dietro
in
le
è
non
verità
in
potrebbe
dodici
ai
di
volontà
la
trasforma
,
il
quale
leggi
tutto
di
il
dalla
luce
la
l' immagine
la
trasforma
sopra
è
quadro
è
e
di
ciglione erboso
così
leggiero
naturale
visione.
che
è
modo
suo
fedele
che
Anche
filamenti
a
natura
alla
del
il modo
secondo
fatto
un
spiegano
a
ribella,è
si
sempre
esso
un
le
rito*?)
spi-
nostro
alla
usurpa
è
(come
sinistra
a
della
tutto
oscura
nel
grazia
e
pittoreil
al
sia
e
una
luminosa,
qui
porta in sé ed
mentre
pure,
di
naturale,
quello
come
L'artista
e
è
obbedisce
destra
a
Bambino.
anch'
che
vrebbe
do-
secondo
è
come
vedete
dietro,
questa
verità
quadro
Madonna
sua
rappresentazione
siede
Madonna
e
ma
perchè
natura
Voi
di
quindi
la
argentino
Madonna
viene
Madonna
la
E
caldo.
espressione
;
il
i)erchè
gigli che
del
il tocco
la
sue
così
essere
e
secondo
colore
che
vuole
non
di
ideale
composizione
sogno
ombra
visione.
più
ma
,
verso
è
luce
Madonna
così
spirituale di
quadro
la
le
talvolta
nella
come
,
forte
affatto
Maternità
quale
della
,
il
tutto
reale
quadro
questo
spalle
essere
ma
luce
offenderà
,
gigli.Anche
dei
di
della
elementari
1' artista
questo
a
visibile
ha
le
qui la
fluenti,
come
e
Gaetano
lia la
e
imitare
voglia
quanto
volontà
tale
del
Bisogna
è
sogno
anch'esso
ha
leggi
poi
la
con
Madonna
quadro
questo
che
tratta.
tano
Gae-
anche
anche
speciale della
misure
sue
realtà,
ei
perchè
,
dei
ispirazione. Dirò
di
anello
gigliil
detta
quello della
e
È
sostanziale.
differenza
lo
il
realtà, ed
reali
le
e
sue
di
dalla
passaggio
nomenclatura
il
segnato
passaggio
religiosità.Questa
è
non
e
d^i
è
la
stessa
religiosa dello
sola
religiositàumana
ed
è
alla
Madonna
giosità
reli-
dei
è
la
gigli
stessa
dell' anima
stato
uno
un.
stesso
,
una
una
Maternità
sostanzialmente
ma
vi
gigli è
religiosità della
nella
che
accorgiamo
Madonna
cistiana,e
nella
entra
argomento
quella dell'opera più propriamente
un
ci
Maternità
la
la
tra
Previati
ma
;
stesso
che
meglio
congiunzione
pittore. È
è
realista
le
e
religiosa propriamente
fra
e
forme
sue
quella della
apijarii'àcome
stato
uno
artista
certe.
Ora
vita
le
allora
L'
sogno.
agli argomenti
pittore
un
realtà, è
una
altri ha
come
ciò, e
sia
del
leggerezza
si addice
intendere
Previati
la
sogno,
volontà
sua
265
previati
umana.
Io
mi
è
; mi
è
non
E
di
necessario, trattando
tempo
è
necessario
li
l'animo
credere
da
Madonne,
concezione
della
Rinascimento
in
vira.
dipinge
dal
sebbene
continuamente
religioso.
in
credere
perciò gli
Madonne,
e
animo
con
è
Crocifìssi
soltanto
artisti
del
e
massima
quasi
j)arte religiosi,perchè
religiosa della
a
sacre
facessero
non
formassero
vita, e
infatti
il loro
attraverso
poco
a
ijoco
immagini
e
portarle
a
un
la
avevano
non
trionfo
le
tipo
fu
per
ad
un
la
concezione
nell'
generazioni
e
una
gini
imma-
furono
altro, non
e
nostro
,
sacre
stro
no-
tore
pit-
questo
Crocifìssi
religione,ed
una
E
che
rammentare
religioso prescinde
pure
pittore religioso del
un
religioso perchè dipinge
religioso perchè
è
ma
superflue e volgari, ma
voglio ripetere cose
non
nizzare
uma-
quelle
apice
di
266
GAKTANO
bellezza
è
Madonne,
ei
le
anche
perciò,
e
quando
dai
della
regni
nostro
essere
si sente
che
più
più profondo
vita
o
nei
di
furono
nelle
dopo
caverne
la
prima
per
la
e
Allora
fosco.
le
è
fosse
sulla
schiene
striscia
forma
loro
del
di
mostri
adatto
molto
fuoco
nell'
darci
a
furia
vita.
concezione,
o
È l'apparizione della
mistero
dinanzi
bisogna
di natività,
all'uragano. E
vita
all'
quelle della
quelle
in
alto, nei
stessa
cieli
vita
immagini
terribile
e
a
fiori
a
nella
nati
il
del
rore
ter-
il cielo
per
naturali
ciò
un'
idea
religioso della
involuta
mo'
nel
per
stato
uno
suo
avere
di
mitivit
pri-
d'esempio,
che
le
nanzi
di-
immagini
religione formale,
una
estetica,
turali.
na-
nacque
ingrosso
in
consideriamo
di
forze
le forze
sentimento
fanciulli,
ora
capo
ignoto. Comunque
essere
sapere
religiosa, diciamo
contemplano
e
per
loro
delle
primordiali. E perciò
come
se
del
sul
fulmine
così
vita
agli uomini
quel sentimento
della
meglio
ciò
a
abitavano
il brivido
,
della
nudi
che
e
e
primi Dei,
celati
origini
si presentavano
del
i
la
uomini
il mistero
terra
Certo
l'amore,
e
belve
natura
la
vita
vedere
le
gli
a
strisciò
stati
dire
foreste
occhi
umane
formi.
de-
sono
pongono
le
si scatenava
così sarebbero
E
sotto
ai
fondo
pro-
il sentimento
il mistero
simili
per
dinanzi
nacque
la
come
erravano
vita
quando
più
animo,
,
volta
Per
tra
umano,
rado
Vuol
Molti
terrore.
genere
di
della
o
più
spiegare.
e
e
immagini
religiosa della
avere
dolore,
zione
conce-
Crocifissi
fondo
di
non
primitivo.
e
quella
sacre
nel
definire
gli spettacolidella
volta
prima
terrore.
il
e
ignari
e
corpo
il
e
del
primordii
che
ingenuo
,
il mistero
tra
ingrosso,
il mistero
tra
si possa
non
all'
dire, così
vuol
bellezza
concezione
poi signiflcjii
cosa
ha
dipinga
non
perciò
e
,
Che
il Previati
pittore religioso,e quelle
un
riporta
del
contrario
Al
umana.
PKEVIATI
immortalità,
noi
possiamo
sull' estreme
sopra
si
a
gliare
rassomivette
di
268
GAKTANO
quattro
fanno
1'
logico
uomo
distruggere
equivale
vita,
perchè
la
è
fuori
di
della
vissuta
è
Gaetano
T
forme
tempo
le
sue
la
la
dello
spazio,
Madonne.
Ha
maternità
umana
mistica
ispirazione
Gesù
Cristo,
Resurrezione
di
e
i Re
Magi
,
Crocifissione
alla
per
culla
le
tutte
uscirà
poema,
alla
la
ed
la
bambino
dentro
sembra
signora
logica
della
è
cui
è
giosa,
relidel
leggi
vita
come
quasi preludio
apertura
Maternità
la
via
si
i fatti
tanti
canti,
fino
alla
Via
svolge,
della
dal
la
Bambino,
su
si fa
stiano-re
criuno
di
vita
Natale
Sacra
alla
glia
Fami-
crucis
alla
,
Resurrezione.
croce
gloria.
è
della
delle
de'' gigli,e
col
via
stazioni
sua
di
religiosa
quell' opei'a
è
Una
1'
,
dalla
forma
dagli angeli, e
Madonna
Madonna
e
che
errore
opera
è fuori
a
con
attraverso
la
:
sua
fattura, attraverso
come
ciò
gigli.
umano-religioso
la
di
,
poema
adorata
dei
con
d'
di
e
,
capiscono.
pie dell'albero
a
unità
Madonna
Il poema
sta
namento
ragio-
facile
ogni
fuori
profonda
può
il
logico
logici non
questo
per
mondo,
più
per
religioso»;
errore
il
soltanto
è
errore
i
mondo
tragico, un
Previati, nella
nell' anima
nata
e
che
appunto
ma
,
è
«
Nulla
errore
artistico,un
Ma
il
abbatterli
Vi
dell'umanità,
a
di
e
cui
l'errore
un
potrà
tragedia restano,
in
mostrare
è
cerebrali
vit-a
la
religioni,
ragionanti.
del
Così
il mondo.
e
illudersi
e
erronee.
altri,ogni religiosità
la
jquei dominii
logica.
veramente
delle
E
greca.
vita
le
uomini
errore
Tornando
vi
di
vano,
religioso,un
vita
la
combatterli
più
fuori
parolette
sue
tragedia
religiosità
,
sono
è
la
distruggere
degli
nulla
quattro
con
religione. Logicizzare
a
illudersi
perfettamente
tutte
e
,
tutta
ogni
e
la
otto
PHKVIATI
madre
i suoi
delle
;
1'
uno
del
suo
Maria
della
veli
creature
eroe
,
Cristo,
patire ,
Maternità
sulle
alla
nei
appare
sue
eroina, Maria,
dal
tomba
primi
che
donde
del
canti
chiude
ginocchia,
agresti,come
presepio,
e
il
suo
talvolta
quando
siede
UAKTAXO
tra-
STome
gigu,
del
creatura
una
Gesù.
Le
giovinetta, e
ed
croce
Via
è
la
rocchio
fra
che
talvolta
il dolore
la
della
incontro
ha
1' altro
battuto
fìsso,torto, più
dalla
luce
in
modo
Cristo
prima
Vita
che
non
non
in
volta
che
Torino
del
ordine
nel
guarda
volto
Io
1'
belle
quadro
e
e
;
lunghe
ha
un
sembra
occhio
che
v' ha
nei
che
veramente
di
gico,
liiùtra-
nostri
la
a
di idee
la
animi
tempera
ama
nella
ci
magro
verità
si
guarda
allora
bella
chiome
che
ma
già
nobile
ci
lunga
e
fluenti.
di
del
parla
Ma
spettrale.
Si
il
è
vita
e
P
,
è
si
dal
uomo
'più
,
fluente
fosco
al
ci
tire
pale
sotto
presso
le
Più
».
prossimo
colore
già
a
presso
puro
suo
tunica
tale
mor-
proferiva
più
e
di
apparire agli
la
e
,
più
e
sembra
persona
appunto
la
la
e
concorso
sua
dovè
quando
più
;
Verità
il
per
supplizio ,
via
la
la
appare
,
appare
,
ci
Via
figurarlo come
cena
dalla
uomo
crucis,quando
;
ma
sono
dal
volle
sono
Gesù
,
ci
ancora
j)iù si
lungo
meno
dell'ombra, mentre
,
e
sembra
Io
Cristo
artista
«
:
lo
mostruosamente
imprime
tempo
dipinse
apostoli nell' ultima
parole
di
quadro
1899.
L'
licata,
de-
della
pie
a
per
occhio
nero
ciò
lo
e
è
si cancella.
tocca
non
morte.
dolore,
il Previati
del
Via
trascolora
tragico, perchè esprime appunto
il terrore
; è cosi
solo
un
di
mano
essa
Calvario,
nella
dove
j)oi negli ultimi
le si dilata
e
,
abbia, mostruoso,
lei, ed
a
del
Gesù
il terrore
alla
muso
Maternità
con
Famiglia
Appare
via
pianto tanto,
e
il
bella.
crucis, per
volta, nell'
una
Sacra
intorno
sono
tragedia
della
accosta
gregge
delicate
cose
canti, nella
Trittico
nel
269
PREVIATI
e
il
regno
degli spettri.
Nel
si entra
qual regno
la
con
Via
religiosa,più tragica, più informe,
secondo
la
Previati,
sua
vista
volontà
nel
tragiche dell'anima
più
umana.
di
arte,
fondo
più
delle
e
crucis, l'opera più
perciò più
nuova
e
artistica
propria
del
profondità religiose e
Qui il Previati
appare
j)iena-
270
GAETANO
mente
con
e
che
la
umani
abissi
stessa
è
che
ciò
è
riportato le immagini
la
religiositàe
Madonna
che
la
artista
un
:
ha
sua
ima
Verbo
il
intitolata
dove
Vi
cosa.
vittoria
grande
sua
religiosotragico, uno
negli
PRKVIATI
religiose
tragicità sono
col Bambino
accenna
alla
il
Bambino,
Via
del 1901
Sono
crucis.
,
quattro figure, la Madonna,
in
spazio,
angusto
forma
che
sogno.
Un
Cristo
di
domina
il Previati
clie di
delle
modo
un
cui
il
Via
La
dare
dell'ora
salemme
La
Il
pittore
di
Il
;
ed
se
tale
Dio
Dio
di
dallo
dal
e
unità
mento
serra-
il
per
pittore
d' animo
in
dentro.
di
Vi
è
quali
si
figure
di
dominato
cupo
Gesù.
al
le
mezze
rossastro
e
chiuso
sta
quesro
stato
Sono
di via
nel
pevolmente,
figure, e inconsa-
quattordici tele
mattino
sia
avere
per
fluidità,è
di
veste
passa
;
è
io credo
di ciò che
si vedono
colore
è
non
che
naturalmente
il
suo
ispira
unità
della
al
meriggio
monto
tra-
,
da
cammino
dominante
Gesu-
patire, ma
patire
un
il terrore
orrore,
ed
ha
raggiunto
sembianze
voluto
ed
un
ottenere
il
suo
scopo
nien-
e
sino
ad
dell'orrore.
rapjjresentare il patire più che
cioè, ha seguito
ha
loro
cornice.
della
Gesù
doveva
dell' Uomo
Uomo
la
sola
notte
esprime
spasimo
di
molte
,
Calvario.
al
figura
t' altro
uno
che
alla
ciò
e
nel
spettrale
più
e
del
non
lo
spazi. Comunque,
perciò
una
sanguigno
e
quadro,
immagine
composta
naturale.
rosso
luce
è
dentro
grandezza
dal
E
che
Ma
Verbo
la
visione
più qui
numero
secondo
alla
sopra.
espressione generato
crucis
seguono
fluidi
dare
nel
del
maggior
senza
concepisce.
le
Come
figure, come
di
più
angustie
animo
profondo
di
è molto
cenno
forse, per
nel
veli
angeli, chiusa
pittore, consapevolmente,
spazio
breve
più
piace
crucis.
nelle
dal
voluto
stato
fatto
Via
serrate
si
i loro
spettrale vi
ho
cui
nella
figure
tutti
con'
due
umano
dando
l'
al-
aspetti quasi
disumani
procedimento
opposto
al
ciò
altri si
con
l'orribile
,
che
struosi
mosueto
con-
GAKTAXO
di ottenere
prefigge
l'ha
la
figura dell'Uomo
in
certo
1' ha
vede
guarda
più
forse
per
via
senza
il
che
della
è
vista
concepite
nello
delle
in
ha
le
di
più tragica espressione.
fanno
I
paura
religiosità nel
abissi
La
delle
Via
cadute
incontri.
:
Nelle
prima
come
uno
sotto
testa, nella
è
speri
ha
due
di
Gesù
tre
alcun
di
Gesù
che
si
la
corona
bocca
che
poter
serie
di
Il
gioso
reli-
si ritrova
a
fanno
a
poco
stato
Previati
ha
zantini
Bi-
dei
Previati
è
io
che
poco
epico
della
dallo
stato
ritrovato
eterna
la
negli
:
è
terra
lasciato
di
spine
chiusa,
dell'uomo
sostare
nei
non
e
croce
è espresso
dell' Uomo
per
episodi maggiori, quella
la
sotto
cadute
lo sfinimento
Nella
fuori
umano.
crucis
tre
allo
dove
proprio luogo
suo
le
cristiane
tragico. Egli
stato
prima
sentimento
del
; col
le
Bizantini.
appunto
immagini
umana
nello
dell'essere
crucis
tragico
due
e
tragiche
il
di
pittoi-enon
uscita
ai
è
figura
alla
n' è
ripensa
immagini
stato
bellezza
si ridiscende
epico
le
dato
Bizantini
Le
la
il
Bizantini, riportarono
dallo
trionfante
più
i
secoli,dopo
quelle immagini
e
,
Si
1' effetto
tutte
essenzialmente
Via
nella
E
al divino
e
;
ma
Così
seconda.
coi
cui
ha
e
chi
dall'umanità,
parole,
tragedia.
arti.
comune
altre
punto
della
tutte
in
tragico,
paura.
In
là
figiata
ef-
cosi
e
:
tendente
poi questa,
e
composizioni più
conosca
Previati
vi
stesso
di
ma
dire, l'ha
così
strazio
lo
sua
quella
essenziali
apparenze
la
alla
è
sata
abbas-
dell'umanità,
immagine
attraverso
consustanziale
ha
mi
un'
abbia
1' orrendo
che
uno
più tragico.
concepito prima
una
di
bellezza
ha
disotto
al
attraverso
vedesse
se
che
non
;
disordinata, per
patire
paragone
Gesù
Dio
qual modo
quale
bellezza
la
con
271
PKEVIATI
Dio.
cadere.
;
ciò che
si deve
Ma
un
la
sotto
pure,
vi è
Il
suo
riposarsi
un
mere
espri-
raffigurato
volto
è
nell'abbandono
ancora
momento
tre
crescendo.
è
croce
gi'andirotondi
finito
quella dei
e
occhi
della
chiusi,
uno
; pare
;
lente
do-
e
il
che
sen-
272
GAETANO
di
timento
da
caduta
Gesù
semiaperti,
in
la
estremo,
del
tre
né
sfinimento
ci
dice
che
con
una
E
spasimo.
ha
con
tutte
mucchio
di
membra
del
forza
per
prima
tre
del
un
di
le
1'
gli occhi
trarsi
in
È
su.
così
E
ha
naturale
la
svolta
la
cadute
tre
verità
riposo ;
non
di
della
vita
,
artisti.
grandi
caduta
momento
e
cristiane.
avesse
riposo, che
creando
in
tal
sarebbe
Non
stare
so-
suo
lendo
vo-
definibi
in-
crucis,
dramma
il breve
Gesù
giace
sotto
come
qui,
un
la
che
semplicità
in
della
più
le
conosce
soltanto
il dramma
morte,
zata
drammatiz-
tragedia
quasi si prende
avrà
momenti,
tre
stato
come
non
prima
sua
in
nella
come
sul volto
l'uomo
posto quel Gesù
modo
Via
Quest' artista
come
il
pietà ,
questa
anche
È
con
,
di
,
il Previati
atti
tre
la
apice
ma
cionche
è
finito.
cui
sentimento
il
chiusi, e
ora
nata
affan-
necessità
alla
la nostra
e
Ha
sforzo
,
come
ma
occhi
potrà più
croce
caduta
terra.
patire;
la
suscita
membra
e
sibile
vi-
in
è
non
catastrofe.
sua
più
lena
punto
ubbidire
,
dai
prima
la
sibile
vi-
dello
ed
comune
terza
per
suo
verità
delle
della
che
nella
Calvario.
episodii,
semplice
vie
il
che
potrà,
non
più
Gli
la
dramma
portare
e
la bocca
caduta,
requie
più
È
per
parola
raggiunto
croce
la
caduta.
uscire
sente
si sforza
straordinario
e
prima
lascia
si fa
Gesù
la
degli agonizzanti, guardano
oppresso.
il cammino
definire
la
e
cui
in
riprendere
tragico
,
prima
conda
se-
sotto
tanto
su
che
nella
è
spasiraosa spinta
cadute
riposarsi,
diventa
Ma
,
dramma
questo
riposo
sfinimento
trarsi
per
semiaperta
gonfio
delle
tragedia
la
breve
schiacciato
suo
bianca
pupilla
bocca
petto
il
e
da
tanto
non
avverrà.
come
nella
seguendo
su
che
è
fa
che
la
con
ei
che
del
speranza
terra
per
sforzo
ispira, nasce
sappiamo
angoscioso
e
sua
più pesante,
sempre
nello
di
quella
quanto
con
croce,
clie
pietà profonda
lui, quanto
contrasta
PRKVIATI
sciute
cono-
sono
così, se
che
un
nella
nella
spera
in
momento
tragedia
delle
cadute
tre
dell'
I
angoscia
dell'
virtù
la
Veronica
il sudario
di
è
non
cioè
Ciò
nei
Gesù
tre
donne
invece,
sul
di sotto
volge
umana
sopra
il sudario.
,
sua
che
le
e
e
passò
secondo
nel
sosta
nella
sosta,
di
tragica
sotto
la
e
ei
prima
requie,
caduta
come
che
la trasforma
croce
c'è
un
la
sotto
in
mezzo
alla
avviamento
questa
a
incontro
esprima
ei
fissa
1'
timento
sen-
per
immagine
così
provò
ne
il
sente
grande
ci
con
dolore
un
non
Nella
far sentire
tore,
pit-
come
momento
di
momento
di
so
tragedia
senza
del
appare
Un
croce.
di
dramma.
le
inesprimibile curiosità
oblio,
in
solo
vede
raccontare
di
rende
senta
di curiosità
quella del
a
ei
e
effigierimasta
sua,
d'
tutti
non
che
pietà
immagine
simile
pittore ha
secondo
sua
potremmo
momento
martirio
momento
un
la
qui,
alti,quel
occhio
suo
fin
che
occhi
alla
della
In
pare
(un'altra invenzione
umano
;
il
stanno
l'anima.
più semplice, ingenua verità)
riposo
Dio
1'
vide
incontro
della
una
Noi
il
Nel
patire, mentre
suo
per
momento
un
dell'uomo,
Pure, questo
».
in
che
detto
patire, e
suo
sguardo
pare
Gesù
«
:
gli
come
uno
dinanzi.
gli sta
parole
del
il
per
tiene
passaggio.
suo
doloroso
più
stesso
E
primo
le
ho
crescendo.
un
il
che
dentro
nel
tutto
la croce,
tanto
se
croce,
dire
venute
e' è
sudario
del
consistenza
tutto
apparsa
Ma
croce.
si vede
che
sogno
della
che
vazione
osser-
è rimasta
Gesù
reali
quanto
volta
un'
immagine
la
con
,
subito
stessa
con
incontri
tre
il peso
occhio
pie
di
la
ha
una
jjorta la
soltanto
premi
su-
splende
donne
pie
figure
delle
combina
visione
anche
E
gradi
segno
un
far
voglio
questa
Gesù
ancora
di
valore
le
ai
L'effigiedi
Or
forte
di
Il volto
prova
con
incontro.
men
impronta.
sua
In
Io
disteso.
colore
intorno.
pietà.
sono
Madre.
la
secondo
sul
sopra
Gesù
di
con
e
della
e
1' altro
e
una
arte.
incontri
tre
1'
levando
e
273
previati
Gaetano
che
d' inesprimibil
dell' Uomo
paragone
jjrima
più
più
caduta
tremendo
18
274
GAETANO
il dramma
delle
al
rispetto
altre
Dinanzi
terzo.
Madre
io
perchè
noi
accade
nella
abbiamo
abbiamo
dove
non
al
Ciò
,
al
giunti
patire dell'
E
pupilla
grado
di
Gesù, quell'occhio
plora,
si
della
che
volge
bianca
dalle
la
pietà
il cielo
verso
lacrime
di
che
è
le
sotto
stille
sé, che
sosta
luina.
bel-
che
si
vedersi
occhio
e
che
sangue
dalla
vorato
di-
par
cascano
riassumere
dalla
fronte
tutte
quelle espressioni, è plorante, sbigottito,spaventato,
coronata
stupefatto. È
morale
senso
sentire
è
più
si
che
una
le
è caduto
deposto
di
ha
patito
tempesta
e
le
in
io l'ho
già
croce,
sepolto,
che
mulina
le
,
modo
che
è confitto
crucis
ha
l'occhio
Tutte
hanno
Via
descritto
G-esù
a
la
tutta
E
e
in
terribile,dico
e
quel
visto.
intorno
la
sotto
che
di
Madre.
si è
quando
donne,
chi
sua
a
ancora,
croce
più energico
pittorico,
dinanzi
dimentica,
qui
scorcio
non
terribile
cialmente
è
e
quanto
occhio
suo
lo
;
radunare
si
chiude,
per
piange
non
di
sembra
menti
senti-
protagonista
grande
degli agonizzanti, che
ambe
quell'occhio
rotondo
quel
alla
il supremo
,
;
parole,
insensibilità
che
crucis ;
esprime
specchio
uno
Via
i sentimenti
suoi
dove
quasi
una
laggiù
si)aventata
quei
là
l'occhio
stazioni
in
ne
dolore, il terrore,
tutti
estremo
non
con
sta
il
perde
che
in
loro
di
è
si
dilata,
come
egli esprime,
che
dinanzi
stringe
Madre
uomo
le
tutte
che
e
sono
Figlio
si
e
ciò
muove
non
contra
in-
provo,
pensieri ,
Il
La
croce.
si
parole
soprattutto lo stupore
orrore
si
le
cosa
spirito,
sono
spaventato
della
legno
lui.
a
duole,
non
Figlio
raccontare
e
immagini.
come
che
per
nasce
pensieri
sono
retrocede
le mani
in
i
che
incontro
il
quando
nostro
,
immagini
1'
del
sentimenti
sono
non
ciò
secondo
descrivere
parole
appena
esporre
profondo
dinanzi
nel
terzo
so
regione logica
per
Madre
così
e
;
al
non
,
le
due
,
la
nel
PKEVIATI
le
aperto
della
e
il
figure, e
non
sj)e-
porta la croce,
sulla
croce,
che
aspetti spettrali.Vi
ammucchia
fa
Madre
po',
un
:
le
,
è
affolta
,
?76
GAETANO
è
che
sole
il Ee.
la
magnificenza
quadro
Francia
la
e
nella
parve
più
bel
più
bello
che
un
per
fare
col
il
sul
di
trono
fastigi della
felicità
ideale
estetica,
attribuito
quando
di
cui
il Re
al
Re
i
con
vita
il
Sole,
Dio.
il
dipinse
,
la
,
compongono
ijotesse trovare, Re
disegno
rappresentazione
splendore
la vita
chiamato
,
in
bene
si
il Previati
doveva
ultimi
con
re
si fosse
se
intese
una
grazia
quell'età
ancora
pare
lo
,
della
quadro
;
la
colori, con
vita
al
umana
,
apice di magnificenza, di splendore, di delicatezza
suo
di
E
grazia.
storia.
Fu
buon
è
vi
pittore, buon
nel
quadro
della
Maintenon,
visetto
rotondo
tutto
quella
delle
È
ancora
tipica dell'infanzia.
idealista
si
adoprano
ritrarre
differenza
altra
ritrarre
realismo
Io
luce,
vedo
ma
Previati
;
ei
al Be
lo
dipinse
che
Sole
di
colori
quello
quelli
la
ma
e
sappia
non
vi
artista
:
il
distinzione
miglior
è
saper
soltanto
ritrarre
saper
tore
pit-
jioco,
veda
cattivo
un
il
come
fondo
In
cose.
naturale,
perfluo.
su-
fra
idealismo.
bagliore
uq
e
fine
alla
l' uso)
nel
di questo
tanto
piacciono
me
delle
buono
un
a
veste
atto
suo
del
segno
non
la
grazia
grazia
secondo
l'essenza, o
ripensando
vedere
nel
fra
qui forse
e
un
essenziali
soltanto
È
dame,
La
tre
Inol-
che
regge
del
fluente.
intenderci
per
che
compreso
(sono parole che
realtà
le
e
curvo
storico.
dell' infanzia
quel paggetto
e
spirito della
lo
poeta, buono
la chioma
sotto
vince
paggetto
è
tela
episodio
un
Ed
trascurare.
posso
effigiare sulla
seppe
,
di
di
confondersi
e
che
che
luce,
la
raggiunse gli
realtà
nome
intese
figura
parve
Questo
corte
,
vita
che
di
costume
delicatezza
,
rendono
e
tanto
Il
PKEV'IATI
stato
stato
la
più
chiudo
gli
fulgori.Non
vedo
nella
d' animo
d'animo
luce
del
provano
Il
luce.
in
sole.
un
E
quanto
mi
e
colori
del
nome
il
cui
ebbe
occhi
che
Re
:
danno
Sole
soggetto
nome
di
par
Sole
così
il
quadro
ho
già
detto
gli
;
:
creò
parve
ap-
e
ciò
per-
è
uno
come.
Gaetano
cioè, il Previati
dello
cui
le
il
E
cui
immagini
fatto
ho
Sole
Ed
tiene
di
Gaetano
nelle
cogliere
di
Previati.
i
cose
d'arte
deve
s' è
questo,
Il Previati
ha
gli
far
poeti
in
gli
generale
fantasia,
di
vivere
delle
pittori stanno
dei
di
loro
corretto,
insomma
non
dire
ne
alle
non
o-
di
fantasia
non
né
loro
nulla
Il
pittura, e
stessa
cosa
Oggi
della
curano
poco
diversa
e
possibilità.I
colori
da
e
dire, e
possedere
tecnica
mondo
povertà
i
alla
dono
cre-
possibile ogni
di
loro, una
artisti
si
dei
mostrato
hanno
e
varia
lodevolmente
vecchie.
pingere,
di-
poco
la
rietà
va-
musica
curano
hanno
paste
la
e
apparenze.
la
hanno
più
degli
le
hanno,
ne
non
o
far
senza
si
modi
non
ricchezza
o
un'
più importante,
fantasia
scultura,
più
dicono
idee
Ma
arte
non
hanno
le
sono
delle
da
e
il
come
quasi più della
fantasia,
ogni
in
modelli
compito, quando
rap-
pittori debbono
mutano,
ordinario
fornito
aver
che
di
appiccicati
loro
e
occupato
ripetizione della
la
sempre
ispirito e
per
si è
la
i
né
musica,
né
artisti
saper
da
il
i musicisti
tutto.
idee, perchè
in
vita, perchè
verità
di
soltanto, quando
mutano
il critico
quando
che
certo
prima
si è
deve
tutto.
scolpire ,
poesia,
varietà
senza
e
né
in
dipinti e
essenziali
così
splendidi doni,
scultori
poesia
si fanno
di
gi-ado. È
alto
in
,
più,
e
lui
il sogno.
altri
l'artista
come
i lineamenti
nuovo,
due
ed
trascegliere soltanto
e
occupato
realtà
di
quella.
Ma
segni,
saper
caratteristico
la
di
Previati
l'opera
altri, dei molti
l)resentare quelli senz' altro
pera
fra
di
e
parlare
del
distinto
ho
questo
tazione
rappresen-
spirituale,in
quel genere
a
intermedia,
di
dovrei
ora
disegni
ed
una
gli appariscono.
quando
cenno,
interna
esterna,
Il Be
appartiene
quale
atmosfera
della
d'animo,
primamente
quadro
luce
la
concepisce
stato
277
prf.viati
e
poi
segno
di-
un
niera
ma-
una
parla
non
d' invenzione
della
,
di
ciò
che
essi
hanno
,
da
dire, perchè
si teme
di
278
GAETANO
nell'
cadere
PREVIATI
idealismo
nelF
ideologismo
vecchio
e
nuovo
,
e
nella
letteratura.
i
Per
letterati
è
e'
forma
la
la
pittori
la
tecnica,
condotta
commediografi
i
per
scenica.
materialità
Le
drammaturghi
i
e
i
per
,
dell'
in
arte
ogni
,
hanno
arte,
cacciato
Lodiamo
Nel
i
Previati
spirito
cerebrale
e
sempre
vita
egli,
Vi
insieme.
certezza
Il
esperienze.
nuove
1' istinto
dubitoso
della
e
naturale
per
vita.
la
e
essendo
numerosi,
agisce
di
spirito
lo
dello
sono
che
e
doni
istintivo
uomo
via
fermo
che
sono.
è
è
in
lui
e
vi
è
strano,
ciullo
fan-
un
catore
ricer-
un
è
cervello
sicuro.
e
il
dove
inquieto
Osservate
il
viati
Pre-
,
gli
mentre
ingenua
sul
erra
volto
infantile
contentezza
sorriso
un
ed
di
non
il
intriga
egli
quale
so
scorso
di-
suo
,
tormentoso
i
scienza.
Avrete
E
si
può
Previati
dinanzi
di
quest'
è
nel
fiore
vedrà
ancora
brutale
della
piazza
Duomo
tanto
più
solitudine
eroica,
e
nelle
del
della
vita
profondità
occhi
salire
dalla
milanese
Immagini
mistica,
dell'
sua
fra
anima
di
alta
e
nel
tumulto
sul
ultime
silenzio
vita
bella,
cielo
sopi'a
religiosa.
magini
im-
Molte
cuspidi
le
lui
Gaetano
valido.
è
casa
della
terra
multiforme.
l'avvenire.
verso
sopra
e
anche
ed
di
l'uomo.
tutto
virilità
della
nendo
espo-
imbevuti
multanime
già
sarà
tale
alte
cielo.
è
uomo
tormentata
fortemente
arte
agli
che
sperare
attenzione
d'
principii
suoi
L'opera
1' altrui
e
e
della
la
del
nella
vita
realtà,
Le
che
pagine
in
libro
questo
concezione
Questa
riconoscimento
Crii
antisocialisti
ma
bisogna
chiarire
naturai
conseguenza
e
Un
in
che
nazionalista
è
individiialisti
ne
esce
allora
la
Xon
è
di
vita
nella
vita
far
collettiva.
collettiva
tanea
momen-
Si
economiche:
di
che
ma
noi
questa
se
appena
la
trina,
dot-
nostra
è
è
certamente
che
sia
realtà.
capire
che
il nazionalismo
È, ripeto,
possibile
1' internazionalismo
di
ragioni
dell'antindividualismo
incarnazione
difficile
lista
individua-
un
socialismo.
momentaneo
accorgiamo
pratica
è
la
o
l'opposto.
per
dentro
collettiva.
individualisti,
imperialista,
quistioni
ci
ho
tutto
nazionalista,
un
individualista
anzi
sua
ritenuti
precisamente
un
fonda
di natura
è
senso
rappresenta
subito
più grande
possibile
che
si
ci
e
l'
si
e
sono
che
contro
nelle
vita
genere
è
senso
polemica
la
in
ramente
pu-
l'epilogo di quanto
sono
nazionalista
che
in
e
concezione
una
altrove.
e
è
sul
sua
vita
della
politica
esposto
contengono
seguono
nella
e
la
è
più grande
pratica realtà,
l'umanitarismo
non
una
ma
for-
forma
di
riconosciuto
sono
se
non
282
EPILOGO
sentimentali
astrazioni
due
quando
,
si
adoprano
combattere
per
inferiori
in
quella della
a
Piuttosto, supponiamo
di
vita
sia ormai
relazioni
sta
Prima
clie
di
è
il
noi
di
fatti
di
abito
e
la
da
cui
un
asjìetto reali
tutti
atti
cui
sulla
ciascuno
sotto
è
e
tutti
collettiva
è
e
in
un'
sé
al
dal
gli
sono
in
le
lido,
mare
ma
finiti,
questa
entità
s'
tutti
che
dal
si
spiriamo,
re-
generazioni
sotto
collettiva
si
si
giù
nascono
Il
e
in
sé
estinguono
alla
vita
dalla
vita
rispetto
estinguono.
muove
vengono
libere
tutte
rispetto agli
sento
nutrimento,
il vento
individui
e
figurative (simboliche
sono
e
come
tutti
quella vita
onde
e
condizioni
aspetto
di
tutte
nascono
stesso
liberi
altro
di
che
cui
il
le
sono
Io,
presente
le
parte. Quando
mare,
tutte
Lo
mare.
collettiva
vita
noi
di
in
attraverso
volgarmente)
dall' orizzonte
finite,eppure
collettiva:
un
dal
ricaviamo
queste
so
collettiva
poi
come
tutti
e
come
l'atmosfera
è
cui
vita
una
generativi
superficie del
rincorrendosi
nel
C
nasciamo;
e
d'
tener
atomo
vesto
e
di
e
umanità.
come
parlo
come
passato,
da
si direbbe
di
e
non
atti
dire
a
è
se
Bisogna
dell'
e
è
non
di
cultura.
sono
qual-
di natura
altro
temilo, vale
fattura
terra
degli
catena
siderare
con-
non
umana
collettivo
quanto
nell'avvenire.
estenderà
la
mio
nel
vita
alla
stato
nutro
s'estende
presente
di
esso
organamento
nutrizione
tutto
la
sono
penso,
in che
ancora
che
individuo
stesso
questo
mi
come
sta,
sociali-
modo
nostro
avesse
la
perchè
questo
attimo,
questo
col
momentaneo
un
d' occhio
individuo
e
lo
collettivi,dalla
molto
lettiva
col-
ma
l'altra for-
vediamo
e
dimostrare
potremmo
collettiva, e
prodotto
vita
collettivismo
il collettivismo
se
possibile, semplicemente
sua
che
collettivamente.
tutto,
credito,
di
che
favola,
collettivismo
questo
vita
la
vecchia
una
forme
momento
un
il cosiddetto
,
non
di
prò
armi
nazione.
per
collettiva
siano
non
della
mare
individui
come
il
284
EPILOGO
tutta
nascesse
creò
Questi
i
coloro
poco
scono
qualcosa
del
,
sì ha
progresso
l'idea, cioè,
;
fa
la
verso
sentimentale
cui
scienze
Grreci
nelle
scienze
della
vita
fisiche
è
si
D'
impero
che
più
sempre
SÌsro la provincia delle
delle
aspetti
con
tutte
o
un
all' idea
i
si
del
delle
valore.
E
d' illusione.
Così
quella del
pietà
nostro
e
civiltà
tempo
1' idea
oggi
progresso
simili.
che
è
,
La
cosa
del
la
il loro
tributo
con-
verso
attra-
territorio
i Greci
della
e
nità,
dell'uma-
è
si
progresso
un
si
più
vasta
confonde
e
hanno
errore,
perchè
del
mersi
im,
nostro
identifica
di solidarietà
sentimento
derni
mo-
questi
impero
cervello
come
i
tutti
vivente
illudiamo
col
arti,
E
un
aggiun-
guerra,
diversamente
ci
di
vi
delle
e
storia
solidarietà
tanto
sogni
bi-
progresso
vivente
invenzioni.
pensiamo
di
ai
ogni civiltà,
,
il
Così
loro
Noi
ai
l'umanità
delaspetto nuovo
È provincia che
è creato.
diritto
il credere
noi
a
un
morali
integra
altri
avanti
di
età
umanità
s' estende.
scienze
ed
applicazioni
,
tempo.
la
e
effetto
nel
o
loro
siamo
;
stono
esi-
avanti
queste province dell' interminabile
uguale
un
scienze
quali
noi
formare
per
detto, i Eomani
abbiamo
epoca
errore
soltanto
popoli portano
meglio
o
provincia
a
di
in
epoca
arbitraria,
un
erano
integrazione. Ogni
rivelato,
aggiunge
nelle
integrazione dell'
questa
i secoli.
Greci
^
Bisogna
ogni popolo, ogni famiglia
a
è
progredisce,
arti, e
e
materiale.
d'
i
nelle
e
idea
esiste,e
non
che
nità
l'uma-
che
addirittura
l'umanità
Così
morali
1' idea
indefinito
è
più
opinione pubblica
,
cui
su
indietro.
nelle
sostituire
ed
E
1' idea
dell'
seguaci
indefinito
campi
torna
collettiva.
perfezione. Quest'
sua
Dante.
generazioni aggiungono.
cammino
un
cammino
alcuni
su
di
grossolana
e
perchè quel
dai
oggi
di
si abbandona
quando
conto
cervello
un' opera
è
Comedia
la Divina
dal
le
tutte
progresso
rendiamo
ne
ce
cui
a
che
coni' è
così
quanta
Il cosiddetto
credono
quali
umana,
perfino
complessa
con
con
È un' il"
285
EPILOGO
Iasione
C" è
tempo.
dell'
dall'
proveniente
nel
solidarietà
umana
così
:
più
forte
noi
abbiamo
degli
civiltà, e
male.
antichi
questo
sentimento
un
questo
più
civili
,
più
e
siamo
né
più
nò
antichi
gli
tratti
ragionare
a
solidarietà
Si
Noi
siamo
0
noi
noi
e
la
ragiona
antichi.
degli
antichi
umana
consiste
antichi.
degli
meno.
gli
e
,
nostro
verbale
sentimento
civili
meno
nel
ottimismo
della
in
antichi
siamo
sono
tempo
immersi
perciò siamo
siamo
non
noi
e
perciò
Noi
,
nostro
essere
glio
me-
gli
e
integriamo
l'umanità.
Or
tornando
alla
che
Ciò
collettiva
natura
meglio
questa
posto, si comprende
nazionalismo.
per
1
coloro
unità
di
bene
Il
la
collettiva
vita
termini
è
costruttrice
individuali
collettività
delle
e
che
andare,
nazioni
i loro
nel
dei
e
imperi
loro
le
sussistere
nella
evidente
di
stesso,
moda
certa
futura
di tutto
pervenuti
alla
unione
alla
delle
alcuni
è
etnico
fatto
un
:
Vale
È
di
sono
un'
avvenuti
geografico,
si discute
sul
ciò
e
è
valore
come
nazione
di
e
un
le
zioni
na-
una
nell'unione
dalla
si
città
perverrà
le
che
sconde
na-
nazioni
avvengono:
fatto
che
sarebbe
logica
tutto
che
della
fini
con-
ancora
e
analogia
Prima
mite
li-
costruzioni
Si dice:
fatto.
dire,
a
una
climatico, è
razza
i
grandi
dai
segnato
fatti ;
dalla
oltre
certo
un
perdurasse
non
così
nazioni.
che
dei
umano.
nazione,
errori
fatti storici
nazione
fatto
il genere
princiiiii:
di
oltre
è
duo
indivi-
spazio
,
di
maggiore
due
maggiori
realtà
se
proprio
nell' internazionalismo
di credere
si è
sono
se
imperi.
sono
possano
per
limite
questo
e
e
costruttrice
specie
litiche.
po-
dottrina
la
nello
e
virtù
la
su
diamo
ve-
dere
inten-
come
vero
tempo
nella
riposta
è
poggia
2*',la
;
è
può
non
un
Il nazionalismo
maggiore.
si debba
cosa
nazione
come
,
1°, la vita
che
noi
forme
sue
nazionalismo
considerano
quali
nelle
appare
vita
della
nella
com-
un
28(1
EPILOGO
di
posizione
de'
mistura
fa
Tedeschi
loro.
Inoltre
fatto
detto, un
politica. L'
tutta
Ma
le
nazioni.
stesse
Perchè
ma
due,
coesione,
ed
anche
Più
la
volontà
stranieri
le
sarebbe
di
senza
non
questa
concorde,
o
l'inerzia
nazioni
in
le
altre.
nella
elementi
stato
Ed
vita:
Sopprimete
in
piedi
Cioè,
la
per
vita
la
dall' Italia
che
dinanzi
uomini
il
per
lotta
o
è
la
volontà
le invasioni,
perchè
esterna
e
di
natura
unirsi,
volontà
debilitato.
Le
antagonista
non
contro
une
scono
agi-
contemporaneame
associazione
e
la
sua
L'
vita.
cadavere
(alleanza di
forza
una
e
e
mento
consolida-
un
delle
permanente,
che
di
piti disunito,
un
se
e
nazione
energica
avuto
l'
dal-
,
bisogno
una
sono
tanto,
sol-
l'esterno.
nessuna
sempre
hanno
giace
di
forza
le guerre,
corrotto
sopprimete
e
il
le
tutte
sviluppo
paese
lotta
di
difesa)
comune
di
contro
che
avrebbero
non
una
sviluppato
,
bisogno
forza
lottare,
umana
la
più
a
associazione
con
stato
forze
una
del
senza
guerra
due
di
lotta
probabile
altro
di
di
la nazione
è
resta
una
per
maggiore
degli
sempre
le
ecco
affini
che
città
forza
una
ci sarebbe
modo
non
sempre
terra
non
dalla
sorte
sorte, perchè
d'uno
monarchia
nell' unione
forza
stato
qual
hanno
una
; ed
avrebbe
sono
certo
di
le rivoluzioni
e
una
analogia sbagliata.
i)er
sono
fatto di
cultura, un
regioni. Ora,
credere
formato
sulla
fra
propriamente
diversa
in
cioè, per
e
cacciate
sarebbe
ci
di
per
ha
sorta
di
rende
che
cause
all' esterno,
che
storico
Francia
logica
queste
jjer
interno
fatto
un
divisa
ci vietano
nazione,
diversi
di fatti l'internazionalismo
puramente
poi
degli
fu
fatto
un
la
avuto
combinazione
deduzione
è
lingua,
giorni
discorrendo
1
,
,
1' accentrò, la
nostri
questa
la
di
gli Spagnuoli
,
via
sulla
de' diversi
composizione
i Francesi
così
e
discutere
può
,
avere
quanta
ai
fino
diversa
nazione
la
sì
non
Italiani
gli
gli Inglesi
,
ma
sulla
sangui,
che
sangui
j)opolo,
un
uomo
di
lotta.
o
sta
s' invermina.
drammatica.
Ora
,
287
EPILOGO
1' anione
di
dramma
V
tutti
la
rinfocolerebbe
in
le
municipii
nazione
in
di
e
di
quanto
fra
i due
nazione
legge che
la
natura
Quando
si vuole
la
in
di
tanti
l'umanità
del
e
intema
del
serpi.
realizzazione
pace
il
uniti
stati
covo
dell* associarsi
una
:
Coltiviamo
gli
creato
imperfetta
pone
Vogliamo
sminuzzato
un
abbia
istinti
è
si
stato
questi
meglio
!
meglio,
o
paese.
perpetua
ogni
di
vita;
d'ogni
nel
dramma;
stesso
la
immaginare
possono
ognuno
,
mezzo
estema.
rivoluzione
sapponendo
è
La
nell'interno
lotte
istato
ma
lo
lotta, sopprimerebbe
pacificismo. Si
mondo,
?) sopprimendo
chi
popoli (contro
antagonista sopprimerebbe
sopprimendo
essere
i
presa
tere.
combat-
di
questa
una
per
La
guerra
interna, si è pacifi-
guerra
cisti.
ciò è evidente
Tutto
fosse, ripeto,
di
tutti
i
si riconosce
—
dal
simili
moralità
le
E
cozzi
fornito
tutto
Soltanto
quando
fatto, la
la
nostro
di
che
d'un
è
senso
è
degna
di
chiamare
caricatura
tutto
eoa
ciò
che
della
senza
la
ideali
,
grandezza
mentre
ciarlataneria
della
se
del
quesn
l'internazionalismo
è
divino
ciò
con
lità
idea-
avere
parole
d'alto
ciano
fac-
onore.
se
ideali.
è
molte
la
non
Ma
è
io
se
parola
sere
es-
sapere
che
dico
un^ idealità
altre
gna
biso-
ne
non
Bisogna
sul
e
nome,
che
è
secolo.
propria nazione
sprezzare
di-
cioè, è fondata
non
sono
ed
degno
e
tutto
spirito.
unite, formano
sono
questo
mentali,
senti-
dello
ultime
realistìca,quando,
,
sonante
due
quando
nobile
idealismi
realistì
queste
anzi,
bisogna saperle
e
uomini
essere
fitto,
af-
nuovo
malattìe
tempo
soltanto
ma
idealità
smettere
non
del
ne
l'unio-
cammina
1' uomo
simili
per
proprie
e
Sembra
,
un
vere
bisogna
realisriche.
ai
disprezzo
suo
sentite
verso
non
moderno,
veramente
non
se
Yoi
cammina
1' umanità
po|"oli Ebbene,
per
Sono
dell'internazionalismo.
—
Tuomo
e
moda
saperfluo notarlo,
ripetere: L'umanità
serie
persone
la
sarebbe
e
vera,
dottrine
si-
288
EPILOGO
un'idealità
mili
laica, umanitaria.
questi dogmi
mondo.
I
C
è
il
uomini
veri
e' è
che
E
realistico
di
poiK)]i allo
tende
ad
l'Occidente
civiltà.
delle
Ma
le
siamo
fra
varie
È
le
È
nazione.
è
s'
Le
l'antagonis
del-
è
oggi
formare
questo
la
primo
un
come
la
non
civiltà
sono
bene
incax)pa
più
se
del
contemporanea:
la
due
,
che
bisogna
civiltà
altre
zioni
rivolu-
le
come
senza
le
d'una
confini
l'imperialismo
è la
? Kiconoscere
funzione
o
luzioni
rivo-
pacificistirivoluzionarii.
nazionalismo
dogmi
delle
contro
,
zioni.
na-
le civiltà
nei
guerre,
equilibro
più
senza
une
barbarie)
di
si chiamano
rivoluzioni
ai
l'inviolabilità
Ebbene
stati
le
equilibrio
estremamente
concepire
le
non
la
di
nazione
civiltà
di
animo
con
pensare
che
E
immersi
troviamo
inodo
solo
le
aggiungere
altri
ci
un
una
rammentarlo
riconoscere
in
e
società.
umana
momentanei
sono
fra
sono
1'
in
si possono
guerre
necessario
quanto
cificismo.
nità
uma-
zioni
corpora-
a
momentanei
popolo
un
non
conseguenza
vai
altri
di
Così
fra
o
altro
Ora
1'
Certo
considerato
tutta
si rompono
quelli
non
armate,
?
glie
fami-
esempio,
per
credere
stati
sono
possibile concepire
guerre.
(quando
?
sono
formare
a
difficilmente
possiamo
e
classi
? No.
più
ed
vittime, perchè
civiltà
di
di
certo
più popoli, che
facile
del
la necessità
consente
come,
il
il
,
tempo
più
civiltà.
1' internazionalismo
illusione
libero.
di
ci
e
i)opoliconcorrono
illusione
verso
nostro
fra
un'
assettamento
quest'
Più
realistica
colte
nazionali
nazioni,
Europa.
è
passo
futuro
nel
d'
Ma
classi
uscire, finche glie lo
maggiori
oltre
nell' internazionalismo
punto
confini
è
realisti.
line
delle
stesso
dai
nazionalismo
sono
in
disprezzare
concezione
una
nuovi
cosmopolitismo
di
gi*an
ad
ritorno
religione
nuova
cordialmente
sapere
religioni.Il
queste
un
della
dogma
uu
Bisogna
e
anche
resto
È
falsa.
utile
della
moralità
della
ritornare
vita
umana
alla
questo
guerra.
delia
turai
na-
Ma
religione
ed
riflessione
il paeie-
289
EPILOGO
mentare
subito
die
e
dallo
passa
moralità
ha
1'
è
:
d'una
più importanza
che
la
tutta
si fonda
fatto
stato
stato
individuale
vi
non
anche
è
colui
il
quale
terribile
per
necessarie
sono
da
,
genere
o
che
umano.
mondo
è
i
le
mondo
,
Tutto
il mondo
socialismo.
un
Tutto
stato
bene,
male.
E
si
è
tutta
così
I
realtà
la
che
sono
tendano
non
che
langue
quanta
che
vi
quanto
I Romani
nazioni
se
la guerra,
sacro.
Dante
fatti
sappia
come
mondo.
me
co-
è
non
di
produttori
imperiaUsmi
è
gono,
fug-
e
dallo
la vita
tutta
l'altra
due
nello
più
male
un
fato. In
di
e
quando
tutto
Le
».
rivoluzioni, l'imperialismo
quali
e c'è
all'interno,
oggi
si chiama
del
verso
le
come
de'popoli,
interno
ma
Napoleone
impera
gente
una
nel
per
di
viduale
indi-
tornano
fanno
grande male,
santità
la
1' eterno
secondo
,
Perchè
i soldati
capace
imperialiste,quando
diventare
a
il
necessità
una
non
se
e
bene,
sacro
sacri.
sono
sotto
sono
è
male,
grande
d' animo
bisogno degli uomini, rappresenta
vite
di
non
il
più tragicamente
di
ha
fa
male,
questi due
:
glia
fo-
collettivo,la condanna.
stato
un
è
ha
moralità
o
combatte)
non
male
denominati
volgarmente
comprende
la
non
d'una
fosse
,
si
è
fra
che
quale in istato
,
scambio
uno
vera
non
mare,
;
la
sali' altruismo
la
nello
bene
un
una
ciò che
a
verità
questa
gente che
la guerra
veramente
froda
(timor panico), non
di passare
è
prezzo
foresta
una
(esercito che
1' altra
tutta
individuale
E
non
collettivo
dallo
e
ad
guerra
veramente
che
prezzo
parlando l'individuo
Su
terra.
la
dar
a
di
collettivo;e
umana
goccia rispetto al
rispetto
casca
quanto
e
mira
nazionalmente
Ma
collettivo.
al
vita
della
individuale
egoismo
perde
umana
individuale
stato
inviolabilità
della
vita
la
propria immoralità, perchè
ne
«
che
niente
por
e
titori
mie-
statori
conquiguerra
dono
ten-
o
a
rire
pe-
seppe
:
guerre
esterno
no
costituiscola
storia
del
imperialista o all'esterno
che
imperialismo de'proletarii
il mondo
è
imperialista,e
lo
19
290
EPILOGO
globo
stato
del
sugli
altri
i
essere
viventi
di
dello
il
e
questi
termini
e
da
di
fattore
morire,
Però,
se
non
un
è
smo
si
per
forza, di
e
Ed
è
all'esterno
da
un
sia
incomincia
in
che
abbatte
e
paciflcisrao
patrimonio
è
il
massimo
questi branchi
di
in
compongono
core
pe-
Italia
uomini
cento
le
disposti
imperialisti per
tali
esser
in
si
quale
na,
dottri-
pratica, in
appartiene;
astratti
contrario, parolai
detto
della
più
L'impei'iali-
sopra.
nazione,
di
stato
e
si
non
esuberanza
di
può
zare
for-
vitalità,di
produzione, d'industrie, di commei'ci,
di
nazione, quando
interno
Per
che
sarebbe
via
queste classi
son
E
una
in
sta
imperiali-
sia
questa
sol
classe; e
travagliata
quando
d'energie,soltanto
il
l'altro,
l'uno
l'altro le rivoluzioni.
utile
di
colmo
e
rendere
esempio,
difficile,
per
per
più
nel
passato. Bisogna
morte
alla
senso
necessità
esterno.
il
nel
del
a
si deve
fatto
vittorioso
per
mezzo
abbiamo
imperialismo
st' ultimo
aspetto
imperialista,
e
favole
della
nazione
uno
una
cielo
costruttore
umana
sempre
e
della
È
lavoro
è
un
rinnovata.
può
di
teoria.
danaro.
è
diventa,
stato
uno
in
essere
quelli di cui
come
di
si
vita
vecchie
abili
bisogna
periodo
altrimenti
è
indivuali,
dirigenti, datemi
sempre
certo
il mondo
è
al
altro
un
di
classi,le nazioni, gli imperi,
disprezzo
1' Italia
e
non
degli uomini
oggi,
E
classi
cosiddette
se
,
omiciattoli
di
e
noi
sino
giunge
i termini
le
le
crediamo
dicevamo,
della
tra
il
vita.
è
uomini
antropomorfismo
che
Tutto
oltre
sentimentali
che
L'
non
creare
per
rammentare
a
spazio
relegare
d'idealismi
1
come
1' inviolabilità
perciò
sono
morale
mondo,
nello
tempo
Non
cose.
animali
imperialismo.
tutto
imperialismo degli
un
imperialismo
questo
stesso
perchè
non
sulle
e
l'Oiimx)o.La
crea
se
primi degli
aspetto
e
è
non
vero
e
necessarie
Italia
rivoluzione
dirigenti, queste
allora
proprio imperialismo
le guerre,
oggi e'
la
clientele
que-
è
quale
avide
come
chi
pensa
spazzasse
e
inette
292
EPILOGO
vedere
antica, e
della
vita
al
loro
loro
delle
la
qui, È
forze
sino
bellezza.
fa
ne
nella
uomo
e
il
fa
Egli
fa
ne
la
che
in
possono
è
Questo
fede
trionfo, di celebrazione,
d' aristocrazie
soltanto
qui
migliori
clie
d'una
tumultuoso
tale
di
lo
fu
volta
a
spirito
la
della
nel
prima
con
la
lo
e
E
potenza.
bello, potente, vasto,
da
Al
contrario,
chiamare
di
secoli
diciotto
sua
miseria
nel
ciò
1' arte
e
La
statua
greca
ha
dinanzi
da
questa
terra
all'
Olimpo
negare
ciò
a
che
sé
; la
A
sapienza
e
spiriti:
vastità.
Eoma
le
tutte
stità
va-
nioso,
armo-
nostro
sangue
possiamo
che
alla
vita
s'affliggenella
che
seno
nome.
,
dal
quelle
cultura.
classica
nasce
è
di
classicismo
trasfuso
di
intendo
altri
due
aprire
tanto
e
non
Romantico
nella
fu
atavismo
1' arte
romantica,
vincere.
e
di
ad
un
di
di
arte
non
questo
della
spirito
Occidente
nostro
sua
aggiunse
Dio.
profondo
armonia
è
fede
natura
è
anche
?
cuore
la
che
di
degna
Roma
potenza
nel
e
dal
escono
di
diventare
nascita, ma
Grecia
in
mondiale
bellezza, la
di
egli
atto
aristocrazie,e
democrazia
che
classicismo
mai
classicismo
volta
a
fa
inscritte
bello
e
prende
1' umanità
di
arte
I' atleta
quando
proprio
e
che
:
delle
agonistica;
cosa
religioni
proprio
e
vero
che
la
si chiama
e
bellezza
mirabilmente
aspetto
il
vero
delle
questa
;
un
Il classicismo
realtà
dalla
fa l'eroe ;
ne
sino
e
forme.
vittoria
una
olimpico,
è
forze
come
d'imperialismo. È
della
e
elevarsi
possono
come
prende
Dio
un
più grande
uomini
degli
pure
guerriero
qualcosa
secondo
è
senza
vittoria,e l'armonia
il modello
scultura
quando prende
1'
loro
il Greco
Quando
energia
forma
alla
importanza
quali
armonia
una
armonia
quale
d'
di
un'
le
cose
massimo
massimo
particola!-sentimento
un
si dà
tutte
tutto
sta
in
quelle
a
grado
grado
forme
fra
maggiore
al
virtìi
consiste
cui
per
confronto
sino
che
impreca
il
statua
cammino
di
la
sua
virtìi
sura
bas-
imbellemente.
che
oggi
non
porta
ha,
293
EPILOGO
mi
si
1' espressione
passi
resta
là
dette
la
Ciò
dove
cadde
nel
della
stantin
vita
Vittorio
la
con
il
creato
del
riedifica
è
vita
fatta
già
cui
nella
il
passato
tanto
pel
dell'
non
de'
si è
un
compiuto
un
della
torrente
di
Il
ma
è
un
memoria,
animo
si
è
per
trasfigurazione della
di
classica
mentre
di
torrente
un
nuova
cui
poema,
tura
l'al-
comprenda
gna
Biso-
statuetta.
una
è
Meunier
moderna,
tutta
attraverso
nostra
tempi. Egli
attraverso
che
monumento
vastità,
quel
tanto
passare
per
atto
vita
romano;
1' architetto
edificato.
nell' opera
E
vittoria,
sua
stato
cui
della
il rito
operaio.
nel
del
reminiscenza
romano
porta il segno
monumento
deve
è
virtìi
la
per
e
già
era
in istato
mentre
:
istudio
religioso
un
1' arte
la
passi
voce
torrente.
torrente
questo
e
ed
colle, quanto
per
questo
oggi
e
un
che
vasta
è
attraverso
di
Di
mente
e
può
voce
non
moderno
che
classico
fragoroso
passa
alla
per
ciò
compiuto
amore
moderna
non
e
Meunier
grande
di
romano
Meunier
giungere
possa
è
s' inalza
che
che
Con-
mentre
,
religiosa fede
il
belga
creazione
per
mento
senti-
secondo
lo scultore
Constantin
tipo dell' operaio
monumento
mentre
la
forza
monumento
cosa
per
classica.
un
ma
il monumento
in Roma.
sua
semplicemente
dotto
imitazione
classico,cioè
uomo
è
classico
talia
un'I-
in
da
nasca
i classici
esempio,
Per
un
Emanuele
d'animo
le
imitazione,
per
,
è
sola
\)ev
non
che
arte
ebbero
come
Meunier
classico
e
che
arte
vera
un'arte
essere
cioè, un'
;
di
ritorno
un
deve
spirito moderno.
nostro
suo
in
speri
creazione
per
ha
cammino
1' omiciattolo
pianto
suo
alcun
jjosto, si capisce meglio perchè io sperando
Però, intendiamoci:
a
sé
a
immagine.
sua
vittoriosa
ma
dinanzi
,
dal
corso
può
Roma
non
della
impetuoso
la
avere
disse
la
vita
come
moderna
altro
religione e
prima
volta
non
la
fede
sulla
dalla
fiumana
fu mai.
L'uomo
delle
terra
forze
la
toriose.
vit-
pai'ola
294
KPILOGO
vastità.
vasti.
più
stessa
le
Qualcosa
vie
grandi
ci
oggi
Le
mondo
romano
lago. C
è
che
varcano
tutti i monti
pari
la
mondo
storia
la
rude
forza
la
eroi
due
onore
patria
le
della
della
e
turibuli
giovani
dell'
carro
del
ingenua
come
della
e
d' andar
è
,
è
la
dritti
grandioso
religione degli
francese
militare
rimise
il culto
e
in
della
questi punti riprendere
su
del
quali
sole.
d'argento.
e
di
Sole, vuoto,
il Dio
magi,
inni
e
che
Mitra
festa.
formava
i Grandi
in
cessione
promolto
Sacerdoti
cauti ide
portavano
lebrata
ce-
La
vesti
il fuoco
i
rappresentavano
fuoco.
ornato
si
di
macolate,
im-
sacro
poi trecentosessantacinque
Venivano
del
la
era
Precedevano
scarlatto
il colore
salutazione
Questa
stuolo
cantavano
di
della
salutare
a
lungo
vestiti
anno
Bisogna
Persia?
andare
un
i
in
città,
noi.
a
il valore
i lettori
levar
da
Roma,
questa
com'
possente
e
capitolo
sobrietà
oggi
zioni.
na-
rivoluzionarie.
per
seguiti
e' è
che
grandi
vittoriosa,nel
e
della
Rivoluzione
:
natura.
nell' antica
del
il dono
Magnifica
La
graindi cose
rammentano
prima
?
nostra
Italia
le
tutte
nostra
di
la virtù
semplice
intorno
natura.
tradizioni
Si
avrà
incomincia
primo
della
animo
un
le
il
Roma
antenato
mossero
non
nome
arte
grandiosa
il mondo
se
sentire
necessità
la
religione
e
è
di
vero
tutte
il
mare
un
Roma
si
luppo
svi-
uno
con
Da
classica,nell'
;
il
mari,
lei
lungo
legionario
cui
Nel
a
sarà
oggi
; sarà
possente
E
di
di
fece
origine
non
arte
E
secondo
scopo
ebbero
europea.
nostra
che
antenato
da
Roma
torneremo
pare
veloci.
meno
romana
moderno.
brevità
e
cui
Italiani
risorgerà
allo
da
nostra
noi
la
; da
la storia
E
della
veicoli
moderno
i
un
,
con
e
tutti
e
di
si assodano
nel
e
moderno
storia
vie
grandi
proconsole
uomo
soltanto
e
nostra
se
nel
lei,fatti
con
moderne
mondo
Il
romane.
suo
dell'
vie
grandi
dell' antico
diretto
ricongiunge
di
Essi
erano
giorni
seguiti
ghirlante, tirato
da
dal
su-
295
EPILOGO
perbi
di
cavalli
bianchi
bianco
di
in
gemme,
in
un
maestosa
della
sèguito
di
Levante
Mitra.
nobili,
Questo
ascendeva
sommità
il
d'oro,
in
Gran
Sacerdote
e
da
un
mente
ricca-
movendo
verso
Oronte,
metteva
re
naggi
perso-
cammelli
monte
si
il
dai
ricamate,
corteo
il
vallo
ca-
procedeva
sopra
passi
un
scintillava
seguito
vesti
magnifico
poi
fronte
dopo
cavalcanti
lenti
a
cui
Sabito
tutti
reale,
Veniva
puro.
la
intarsiato
famiglia
bardati.
alla
di
onore
d'oro
statura
d'avorio
carro
lungo
bardati
giunto
e
la
tiara
del
Sole
ghirlandat
in-
,
di
incenso
con
si
di
sorgente
mirto.
E
e
a
le
i
primi
raggi
Gli
preghiere.
con
univano
tutte
salutava
lui
cantando
benedizioni
inni
dal
il
in
un
Noi
principio
della
congiunto
regno
ad
pensiamo
è
dell"
di
quaP
culto
passata
eterno
degli
su
umano
la
lode,
mentre
nella
eroi,
questa
cioè
terra
ideale.
FINE.
Mitra
tutti
il
del
che
diante,
ra-
ci
servare
con-
univano
e
il
renda
quella
per
si
a
bili
no-
giorno.
salutazione
di
ed
principi
re,
all' astro
è
Orrauzd,
terra
Finalmente
religione
una
natura
al
vita.
datamente
gra-
,
rallegrare
a
davanti
prostravano
che
di
universale
coro
si
mandato
stato
magi
ad
quale
,
era
altri
scente
na-
creare
di
parte
in
mento
senti-
Mitra,
nità
d'umaalto
il
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