NIDO D’INFANZIA PRIMI AMICI PROGETTO EDUCATIVO ANNO SCOLASTICO 2015 – 2016 LE FINALITA’ DEL NIDO L’asilo nido nato negli anni settanta come servizio di supporto per le donne lavoratrici è diventato nel corso degli anni un servizio socioeducativo. E’ un servizio dove il personale educativo necessita di una alta preparazione culturale, pedagogica, psicologica e didattica, e soprattutto A garanzia di questi requisiti tutto il personale degli asili nido della regione F.V.G. usufruisce ormai da anni di una formazione permanente. Il nido è un luogo di vita e di crescita per i bambini e le bambine che imparano insieme agli adulti a condividere esperienze, emozioni, sentimenti e relazioni. Il nido è un luogo del vivere quotidiano pensato per stare bene insieme, dove si sperimentano giochi e apprendimenti nel rispetto dei diritti e dei bisogni di ciascuno. Il nido è un luogo di cura e di pensiero dove ogni bambino è pensato e presente nella mente degli adulti che si prendono cura di lui, dove i genitori possono condividere i loro pensieri, vedere adulti esperti interagire e giocare con i propri figli, manifestare dubbi, incertezze, ansie ed essere ascoltati. CONDIZIONI PER L’EDUCARE OSSERVARE PROGETTARE VALUTARE DOCUMENTARE Tutto ciò che avviene all’interno del servizio, è intenzionalmente educativo, ed è volto allo sviluppo cognitivo e relazionale dei piccoli: da ciò deriva la necessità di progettare-programmare le attività. L’osservazione continua dei bambini rende evidenti i loro interessi, permette di programmare le proposte educative, i progetti vengono elaborati durante tutto l’anno scolastico, strutturati sulle indicazioni dei bambini. L’efficacia dei progetti educativi si desume dai risultati ottenuti e dal punto di vista della qualità percepita dalle famiglie. Lo scambio delle documentazioni relative alle attività svolte dai figli all’interno del nido rappresenta un momento importante per lo sviluppo del processo di partecipazione del genitore alle attività extra-familiari del bambino. Gli strumenti messi in opera dalle educatrici a questo scopo sono: 1. La programmazione scritta 2. Il diario quotidiano 3. Cartelloni con foto in occasione di eventi particolari (feste, gite, passeggiate) 4. Cartelloni con foto che documentano attività e giochi svolti dai bambini 5. Elaborati dei bambini, individuali e collettivi 6. Opuscolo che illustra e spiega le attività e i giochi dei bambini 7. Video 8. Strumenti di osservazione e verifica OSSERVAZIONE Osservazione intesa come strumento metodologico fondamentale per l’educare. Obiettivi dell’osservazione: • Lettura del comportamento del bambino e delle caratteristiche della situazione osservata • Trasformazione e aggiornamento continuo della programmazione educativa • Riflessioni continue sulle esperienze svolte • Osservazione da parte dell’educatore del proprio comportamento, delle proprie modalità comunicative e delle reazioni che queste provocano nel bambino DOCUMENTAZIONE La documentazione è un utile strumento che sostiene il percorso professionale con le colleghe e con le famiglie, inoltre, crea all’interno del nido una memoria storica che di anno in anno si arricchisce. Al nido si produce una documentazione interna al gruppo di lavoro ed esterna rivolta alle famiglie ed ai soggetti coinvolti nella condivisione delle attività del nido (uffici comunali centrali, sito del comune, ecc.). La documentazione comprende: La programma educativa Il diario giornaliero Le bacheche con le comunicazioni, una in ingresso in comune con la scuola dell’infanzia, la seconda nell’atrio del nido I disegni e gli elaborati che i bambini producono durante l’anno Le fotografie e i video il quaderno del nido I verbali delle riunioni VERIFICA INTERNA La verifica interna avviene attraverso: La documentazione dei singoli progetti Riprese video e foto Costruzione di schede a livello di gruppo di lavoro del nido sulle quali poi verificare il percorso di sviluppo dei singoli bambini VERIFICA ESTERNA La verifica esterna avviene attraverso i colloqui con le famiglie I MODI DELL’EDUCARE “L’asilo nido è teso a rispettare i ritmi biologici individuali del bambino, perciò l’organizzazione della giornata è strutturata in modo da rispettare, per quanto possibile, le differenze individuali. Si passa progressivamente dal tempo individuale, stabilito dai propri ritmi biologici o dalle proprie abitudini di casa, alle regole dell’istituzione”. (Borghi1992) LE RELAZIONI Al nido le educatrici possono gestire in maniera individualizzata o nella situazione di piccolo gruppo molti degli eventi e delle attività in cui è impegnato il bambino durante la giornata, possono intrattenere conversazioni o situazioni di gioco individualizzate o assistere con un ruolo di promozione, sostegno ed espansione le interazioni, le attività e i giochi di coppia o di piccolo gruppo dei bambini, possono dare a ciascun bambino il proprio tempo e dirigere contemporaneamente altre situazioni o eventi (l’entrata di una coppia madre-bambini e sostegno al gioco di un piccolo gruppo di bambini), possono stare ad una certa distanza dal bambino o dal gruppo, tale distanza permette l’osservazione dei contesti, una modalità di rapporto molto diversa dal “lasciar fare” o dall’intervenire in maniera direttiva. INSEGNARE AD APPRENDERE Lo stile e le strategie delle educatrici sono dirette a promuovere i gesti della messa in gioco “faccia a faccia” fra adulto e bambini, con il contatto visivo e corporeo, i giochi di coppia, le routine conversazionali che coinvolgono un oggetto, una circostanza, un evento (le chiacchere prima della colazione o del pranzo, il commento al racconto di una storia). E’, inoltre, compito delle educatrici guidare le attività finalizzate all’acquisizione di determinate competenze di tipo senso-percettivo, psicomotorio e cognitivo, in ogni caso, qualunque proposta di attività o di situazione di esperienza, non viene strutturata in maniera chiusa, ma con la disponibilità ad accogliere gli stimoli e le provocazioni dei bambini scegliendo un ruolo di sostegno nelle situazioni sia di gioco libero che guidato, intervenendo soprattutto nel caso che un conflitto non riesce a risolversi in modo positivo. INSERIMENTO Possiamo definire l’inserimento al nido un evento importante nella vita del bambino e della sua famiglia, è qualcosa di nuovo che cambia la sua percezione del mondo creandogli nuovi punti di riferimento. L’inserimento è un’esperienza che scatena emozioni più o meno intense e particolari in chi lo sta vivendo: proprio per questo si dà tanta attenzione a questo delicato momento di transizione che non può essere quindi proposto in modo casuale e superficiale. Nel nostro nido l’inserimento avviene in gruppo: i bambini nuovi iniziano l’inserimento nella seconda settimana di settembre in gruppi di nove-dieci bambini alla volta. L’obiettivo dell’inserimento nei confronto del bambino: Favorire il distacco dai genitori Favorire la conoscenza del nuovo ambiente Favorire la conoscenza degli educatori Favorire l’integrazione nel gruppo dei pari L’obiettivo dell’inserimento nei confronti dei genitori Favorire il distacco graduale dal figlio Favorire la conoscenza del nuovo ambiente, dell’organizzazione della giornata al nido, delle scelte pedagogiche Favorire un atteggiamento di alleanza con gli operatori del nido L’obiettivo dell’inserimento nei confronti degli operatori: Favorire la conoscenza attraverso l’osservazione dei singoli bambini e dei loro rapporti con i genitori Favorire gradualmente lo spostamento dell’interesse dei bambini dai genitori agli educatori e ai coetanei Favorire un atteggiamento di alleanza con i genitori. MODALITA’ DI ATTUAZIONE L’adattamento del bambino al nuovo ambiente è pensato e programmato, il suo percorso di ambientamento viene favorito dall’inserimento di gruppo, questa modalità aiuta sia i bambini che il gruppo di genitori che si sostengono a vicenda. La durata dell’inserimento è di due settimane, ci possono essere delle variazioni legate alla reazione del bambino al nuovo ambiente. Il periodo dell’inserimento è indispensabile alle educatrici per la conoscenza dei nuovi bambini e delle lor abitudini, per questo oltre ad effettuare un colloquio individuale con i genitori prima dell’inizio dell’inserimento, utilizziamo una scheda che i genitori compilano per descrivere il loro bambino. Durante l’inserimento anche i genitori hanno la possibilità di conoscere chi si occuperà del loro bambino, avviando un rapporto di fiducia e collaborazione indispensabili per il benessere di adulti e bambini. Per i primi quattro giorni è richiesta la presenza costante di un genitore, bambino e genitore si fermano per un ora, il quinto giorno avviene un primo distacco di circa mezz’ora. Il sesto giorno il distacco è di circa un ora, il settimo giorno il genitore lascia il bambino per tutta la mattina e viene anche proposto il pranzo, il ricongiungimento avviene subito dopo il pranzo, con l’ottavo giorno anche l’entrata al nido può avvenire con l’orario che la famiglia ha scelto e la durata della permanenza al nido è di tutta la mattinata. Il momento del sonno viene concordato con la famiglia dopo un colloquio che viene proposto, mai imposto, a casa dove abita il bambino. Colloquio a casa: il secondo incontro con la famiglia viene proposto a casa e due educatrici si recano in visita a casa del bambino: è importante che lui/lei sia presente durante l’incontro. Il colloquio a casa vuole essere uno scambio di informazioni sul bambino nella sua totalità, sulle scelte educative della famiglia rispetto l’esperienza di frequentare il nido e sullo stile e pensiero educativo. Inoltre, permette di aprire un dialogo e di costruire una relazione nidofamiglia che porterà a condividere percorsi e strategie educative. Questo avviene solitamente nella seconda settimana di inserimento e sempre prima che il bambino si fermi a dormire al nido. Per il bambino vederci nel suo ambiente familiare, tra le sue cose ed i suoi giochi, vedere che i suoi genitori ci accolgono, lo rassicura e gli da quella fiducia necessaria per affrontare il suo percorso d’ambientamento. Per noi vederlo nel suo contesto familiare, ci consente di avere modalità ed elementi per sostenerlo emotivamente. Nelle riunioni collegiali, tutti gli educatori si confrontano sulle esperienze fatte nelle visite, in modo che tutto il gruppo di lavoro conosca lo svolgimento di ogni colloquio e sia in grado di affrontare in modo coerente le richieste del bambino, i bisogni delle famiglie e di relazionarsi con entrambi. ORARI DEL PERSONALE DEL NIDO Ci sono tre educatrici a tempo pieno con il seguente orario. 7.20 – 13.20 8.00 – 14.00 8.30 – 15.00 Ci sono quattro educatrici a part-time: 9.00 – 13.00 ( 4 ore) 13.00 – 16.00 (3 ore) 14-00 – 16.00 (2 ore) 14.30 – 17.30 (3 ore) Sono presenti due operatrici d’appoggio con il seguente orario: 7.30 – 15.12 e 9.48 – 17.30. C’è un coordinatore pedagogico responsabile anche della scuola dell’infanzia integrata Silvestri, del nido Frutti di bosco e del ricreatorio F. Savio. Alternativamente è presente nelle quattro strutture anche una collaboratrice amministrativaE’ presente anche un’operatrice addetta alla distribuzione dei pasti ed alla preparazione delle merende, dipendente della cooperativa appaltata dalla nostra Amministrazione per la gestione della mensa. MOMENTI DI CURA O ROUTINES I momenti dell’igiene personale, dei pasti e del sonno rappresentano occasioni importanti per il bambino per conquistare la propria autonomia e per poter sperimentare le proprie potenzialità e i propri limiti, condividendo le esperienze con i coetanei, confortati dal sostegno di situazioni stabili entro uno schema prevedibile, cioè la regolarità e, spesso la ritualità dei momenti di cura, libera i bambini da ansie ed incertezze, strutturando dentro di loro un senso di continuità. Le routine rappresentano per i bambini quello che per noi adulti è l’orologio. I tempi, gli spazi e gli oggetti che rendono riconoscibili i diversi contesti di cura all’interno di una trama di situazioni organizzate, sviluppano nei bambini una capacità di orientarsi attraverso una mappa degli eventi costruita in base a ciò che ogni momento della giornata è ragionevole attendersi. Il sonno: questo momento è molto delicato per ogni bambino in quanto è caratterizzato da una situazione conosciuta e rassicurante per un'altra di cui non si ha la percezione chiara. Questo passaggio ha bisogno di essere mediato da strategie di gesti sempre uguali e da oggetti transizionali che offrono la rassicurazione necessaria per lasciarsi andare (ciuccio, peluches, musica rilassante). Questi gesti rassicurano o bambini creando rituali che rendono questo momento atteso e piacevole. Anche il risveglio è pensato in modo che in seguito i bambini possono gestire l’esperienza che vivono attraverso piccoli rituali: la tranquillità nel rivestirsi, l’abbandono degli oggetti, la preparazione alla merenda, il ricongiungimento con la famiglia e il saluto. Il cambio: la qualità della relazione durante il cambio va oltre il benessere che prova il bambino nel sentirsi accudito. Il legame gradualmente si amplifica e si arricchisce di sensazioni ed emozioni profonde che favoriscono nel bambino il passaggio dal suo “bisogno di cure” al “desiderio di essere accudito”. Il pasto: il pranzo oltre che a soddisfare il bisogno della fame viene vissuto come m omento di condivisa convivialità, nell’aiutare i bambini, l’adulto interviene con i più piccoli perché non hanno ancora raggiunto una maturazione nell’uso delle posate. Il lavoro dell’adulto è quello di imparare a contenere l’ansia di “dare da mangiare” al bambino lasciando più spazio alle sue competenze garantendo a tutti cura, tempo e tranquillità. ATTIVITA’ Gioco di finzione e simbolico: il gioco con gli oggetti e con i ruoli o simbolico ha una funzione importante nell’organizzazione della vita psichica infantile poiché stabilendo punti di contatto tra la fantasia e la realtà, aiuta i bambini a dominare le sue paure di minacce interne ed esterne e, a trasformare l’angoscia in piacere. Il mondo interno dei bambini ha, infatti, bisogno di integrazione ed equilibrio. Nel gioco le vicende del mondo interno vengono esternate: il bambino drammatizza il conflitto ed assume i ruoli che gli consentono di ridurre l’angoscia e di trovare una soluzione positiva. Il gioco ha una funzione di liberazione da emozioni negative e, contemporaneamente, consente di affrontare in maniera personalizzata problemi di grande complessità (il distacco dalla madre, la nascita di un fratellino, visite mediche ed eventuali ospedalizzazioni). Ogni emozione dolorosa che il bambino è costretto a sperimentare viene attraverso il gioco di finzione digerita e padroneggiata. Nel salone del nostro nido, un grande spazio è riservato al gioco simbolico. Lo spazio casetta con cucina, camerette e angolo dei travestimenti, allestiti con materiali e strumenti che rendono possibili ai bambini lo scambio delle parti e di rivestire ruoli diversi, lo spazio abbastanza ampio permette all’adulto di partecipare senza intrusione, di osservare lasciando fare, di sostenere e amplificare, permettendo al bambino o al gruppo di bambini di sperimentare fino in fondo le loro emozioni. Giochi di manipolazione e con il colore: sono attività che soddisfano il piacere dell’esplorazione e della trasformazione di se stessi e delle cose. Il colore, i materiali plastici e quelli naturali diventano strumenti per scoprire e costruire nuovi modi di esprimersi e di conoscere, la possibilità di pasticciare con i materiali diversi, concentrandosi nel piacere che ne deriva, libera dalla paura di sporcarsi che oggi più che mai osserviamo nei piccoli, paura che inibisce la loro voglia di esplorare, di sperimentare nuovi equilibri, quella curiosità gioiosa ed entusiasta che è alla base di ogni forma di espressione artistica. Lettura e racconto di storie : la lettura e il racconto di storie ai bambini, fin da piccolissimi, costituisce una pratica educativa di grande rilevanza. Essa si offre ai bambini come stimolo ai fini dello sviluppo del linguaggio, della rappresentazione simbolica e della stessa motivazione alla lettura. Il secolo in cui viviamo ci inonda di informazioni provenienti dai massmedia e dai computer, che, se pur utili e stimolanti, sono impersonali e unidirezionali, cioè ci privano del piacere dello scambio reciproco. E’ chiaro che l’uso precoce del libro è quindi un validissimo contributo per far sì che il piccolo si renda conto che leggere ha un senso, è piacevole e che i contenuti che emergono dal libro hanno risposte nella realtà e sollecitano la fantasia. Per favorire l’approccio al libro noi abbiamo predisposto uno spazio alla lettura, raccolto, morbido, con libri a disposizione dei bambini, ma anche con libri non a diretta disposizione, usati, cioè, con la mediazione dell’adulto e proposti in momenti precisi, quindi uno spazio che da tutti è riconosciuto come IL POSTO DEI LIBRI, delle storie, delle fantasie e della magia. Ecco, allora, che le storie intrattengono i bambini, diventano momenti piacevoli che favoriscono lo sviluppo della sua personalità, arricchiscono la sua esistenza permettendogli di entrare in contatto emotivo con l’adulto. Al nido avviene IL PRESTALIBRO: una volta alla settimana il genitore sceglie con l’aiuto e consiglio dell’educatrici un libro da portare a casa per leggerlo insieme al suo bambino. USCITE PROGRAMMATE Per i bambini vengono programmate delle uscite nel territorio, essendo il nido situato in un piccolo borgo, possiamo facilmente raggiungere a piedi luoghi “naturali” ed interessanti come il laghetto di Contovello, il parco dei daini, le campagne vicine da percorrere ed esplorare, giocare e da condividere con le famiglie in particolari momenti (festa del papà). Possiamo anche percorrere la strada vicentine (napoleonica) da dove si possono ammirare le rocce carsiche e il mare del golfo. Anche la fiera di San Martino è un momento particolarmente dell’anno, c’è la possibilità di passeggiare tra le bancherelle colorate, sentire i profumi dei cibi e dei dolci tipici e di fare un giretto sulle giostre. Inoltre vengono programmate uscite in città, dove con l’autobus raggiungiamo il vecchio acquario comunale oppure la libreria dove i bambini possono rimanere a guardare ed ammirare i libri. Cerchiamo, anche, di aderire alle iniziative proposte dalla nostra amministrazione rivolte all’infanzia. ESPERIENZE ALL’APERTO Al nido incoraggiamo le esperienze di gioco e scoperta all’aperto. L’ambiente naturale offre ai bambini l’opportunità di divertirsi usando giochi strutturati quali tricicli, macchinine, scivoli, attrezzature per arrampicarsi che permettono di sviluppare abilità motorie e la competizione fra bambini. Il nostro giardino è anche ricco di elementi naturali, lasciati lì perché i bambini possano trovarli e manipolarli inventando costruzioni e storie (minestre magiche, ponti, casette, ecc.), quindi stare in giardino, andare a passeggio per il borgo, visitare il laghetto, esplorare il vicino boschetto, coltivare l’orto, permettono un contatto diretto con l’ambiente naturale. Si affondano le mani nella terra, ci sono sassi, pezzi di tronco lasciati dai giardinieri (su nostra richiesta) pigne, gusci di noci, erbe, fiori, erbe aromatiche, tutti attivatori di creatività che attraverso lo stupore e la scoperta si concretizzano. I bambini diventano dei collezionisti: nelle loro tasche e nei loro armadietti possiamo trovare elementi naturali che loro casualmente hanno voluto raccogliere e tenere. Arrivare al nido con una castagna raccolta in giardino assieme alla mamma o al papà e poi lasciarla lì, in tasca per tutta la mattina, è un po’ come farsi ancora compagnia anche se a distanza. CONTINUITA’ ASILO NIDO E SCUOLA DELL’INFANZIA PREMESSA: il percorso di continuità tra nido e scuola dell’infanzia si snoda attraverso la condivisione di un pensiero di bambino “INTERO” che durante il suo percorso scolastico viene accompagnato dalla sua famiglia e da educatori che operano attraverso azioni comuni, pur mantenendo le proprie caratteristiche e identità. finalità: permettere ai bambini, una volta terminata l’esperienza di crescita nei nostri servizi, di saper affrontare il cambiamento e proseguire la loro vita scolastica con fiducia e con coraggio, consapevoli di poter incontrare nuove figure adulte valide e nuovi compagni. Obiettivi: • Scoprire e conoscere spazi diversi dagli abituali, usufruendone in maniera spontanea, autonoma e creativa • Promuovere nei bambini un atteggiamento “attivo”, stimolato da un approccio non direttivo dell’adulto • Confrontarsi e relazionarsi con più figure adulte e con bambini di varie età • Cercare di arrivare ad una collaborazione tra bambini piccoli e grandi che passi dall’empatia al vero e proprio tutoraggio • Scoprire nuove possibilità e opportunità all’interno di un processo di IDENTITA’ personale, rispettando le caratteristiche ed i tempi dei singoli bambini • Offrire quindi ai bambini la capacità di orientarsi emotivamente tra presente-passato-futuro • Rendere i genitori consapevoli che i due servizi stanno collaborando e creando tra di loro un’alleanza educativa. Modalità – strategie didattiche Rispetto ai bambini: • Durante i momenti spontanei di incontro tra i bambini del nido e della scuola dell’infanzia si darà spazio e attenzione alla conoscenza dei bambini tra di loro e con gli educatori dei due servizi • Una mattina alla settimana dalle 10 alle 11 circa si aprono le porte che collegano i due servizi e i bambini possono liberamente scegliere attività e giochi. Le attività (pittoriche-manipolative-motoriesimboliche-linguistiche) saranno svolte indifferentemente negli spazi di entrambe le strutture • Creazione di percorsi di scoperta e sperimentazione da effettuare con materiali di riciclo e naturali • Condivisione all’aperto di giochi tradizionali e di altri tempi • Attività in giardino per coltivare l’orto insieme (orto in condotta) • Percorsi motori comuni • Pranzo insieme all’aperto • Momenti pomeridiani di risveglio da parte dei bambini grandi verso i piccoli • Incontri programmati di progettazione e confronto fra gli educatori dei due servizi per uno scambio costruttivo di pensieri e intenti educativi Rispetto alle famiglie: • Realizzazione di uno spazio di comunicazione unico per le famiglie (albo unico) • Realizzazione di incontri con temi di interesse nella fascia di età 06 • Realizzazione di un incontro di un Comitato “unico” del nido e della scuola Tempi di svolgimento Da gennaio a giugno 2016 Modalità di valutazione delle competenze Alla fine del percorso di continuità di quest’anno andremo a valutare se i bambini sono riusciti a vivere con libertà e curiosità tutti gli spazi a loro proposti e se nelle diverse situazioni rivolgeranno indistintamente a tutto il personale educativo e collaborativo indistintamente. PROGETTO “ORTO IN CONDOTTA” Il nido insieme alla scuola dell’infanzia Silvestri e al ricreatorio di Opicina F. Savio, ha aderito lo scorso anno al progetto ORTO IN CONDOTTA indetto dal Comune di Trieste per promuovere la cultura del cibo e la conoscenza del territorio. Lo scorso anno abbiamo creato un orto seminando e coltivando verdure di stagione e piante aromatiche, il progetto di quest’anno prevede di portare a conoscenza dei bambini il lavoro delle api e dei prodotti derivati dal miele. Sono previsti incontri con apicultori della zona, laboratori trasversali tra i bambini delle tre realtà educative, la possibilità dei bambini di vivere da vicino questa realtà così coinvolgente attraverso laboratori per conoscere i prodotti delle api quali cera polline miele e di poterli toccare con mano. Nei prossimi mesi potremo organizzare degli incontri e dei laboratori, il tutto in questo momento è ancora in fase di progettazione, avremo modo a giugno di fare una verifica sul lavoro svolto durante l’anno scolastico. In questo progetto è previsto il coinvolgimento anche delle famiglie, nonni compresi. PARTECIPAZIONE DELLE FAMIGLIE La famiglia protagonista assieme al nido dell’azione educativa: per le famiglie partecipare agli eventi del nido, è ritagliarsi uno spazio da dedicare al proprio bambino e a se stessi, a tutti gli adulti e bambini, diventa un occasione speciale ed indispensabile per condividere l’esperienza educativa che lo stesso bambino vive a casa e al nido. Il dialogo tra queste due entità diverse, la loro positiva interazione, rappresenta la forma di sostegno migliore ad uno sviluppo armonico delle potenzialità infantili. I genitori sono sollecitati e stimolati nel condividere con gli educatori del nido e con gli altri genitori l’esperienza di educare i propri figli. I bambini dall’altra parte, fin dalla primissima età, hanno una straordinaria capacità di leggere le differenze che caratterizzano situazioni diverse: essi sono capaci di adattarsi alle differenze, sanno sfruttare positivamente e in modo costruttivo le situazioni. E’ compito degli adulti, genitori ed educatori, creare insieme continuità in un contesto capace di accogliere, sostenere ed accompagnare il bambino nel suo percorso di crescita. Stare insieme, fare insieme, condividere attività, giochi, cibo, esperienze, opinioni, capacità, amicizie al di fuori del proprio contesto familiare, riconoscersi negli altri sentendosi sostenuti e compresi, tutto questo attraverso varie iniziative: Primo incontro con i nuovi accolti Primo colloquio individuale al nido Colloquio a casa Colloqui individuali a metà percorso Incontri a tema Giornate dedicate ai nonni Giornate dedicate ai papà e alle mamme Cene o pranzi organizzati insieme alle famiglie Gita di fine anno Cena di fine anno Elezione dei rappresentanti dei genitori all’interno del Comitato di Gestione e nomina dei rappresentanti della Commissione Mensa INTEGRAZIONE DELLE BAMBINE E DEI BAMBINI DIVERSAMENTE ABILI I nidi accolgono le bambine e i bambini diversamente abili avendo cura di creare un ambiente rispondente ai bisogni dei singoli considerati sempre in relazione ai gruppi di appartenenza. Tali bisogni trovano risposta, innanzi tutto, attraverso l’incremento del personale educativo all’interno delle strutture: un educatore viene aggiunto in supporto all’equipe, garantendo così, di norma, l’intervento sul singolo in sintonia con il contesto ambientale e relazionale che va connotato e percepito in termini di unitarietà, di continuità e di condivisione di tutto il gruppo nido. Tutto il personale educativo è quindi direttamente coinvolto nell’opera di integrazione del bambino all’interno del gruppo di coetanei e partecipa all’elaborazione della comune programmazione educativa e didattica. Sono previste azioni di prevenzione ed interventi mirati, in sinergia con i servizi Sociali e sanitari del Territorio, per affrontare in rete le problematiche connesse alla prevenzione e riduzione dell’handicap ed al sostegno, cura e riabilitazione dei bambini che presentano forme conclamate di deficit. Un piano specifico d’intervento viene elaborato in accordo con la famiglia, in base all’esito dei rapporti con i servizi coinvolti, provvedendo alla costante verifica e valutazione dello stesso, partendo dall’assunto che ad ogno bambina ed ad ogni bambino vanno offerte uguali opportunità educative e formative di crescita e sviluppo delle proprie potenzialità, senza alcuna distinzione di genere, di sesso, di appartenenza etnica, religiosa e culturale. I nidi promuovono, rendendola parte integrante del progetto educativo, la valorizzazione delle differenze e la promozione dell’integrazione dei bambini in situazione di svantaggio socio-ambientale e culturale, attraverso il rispetto di un programma di azioni.