RELAZIONI TECNICHE DI U.O. 74 Allegato a: U.O.S.D. Residenzialità Extraospedaliera Adulti Anziani Il contesto di riferimento Il contesto nel quale opera l'U.O.S.D. Residenzialità extraospedaliera è caratterizzato dalla presenza di: − popolazione anziana in continuo aumento sia in valore assoluto (numero di anziani) che in valore relativo (numero di anziani in rapporto agli adulti ed ai giovani). Innalzamento della vita media delle persone che invecchiano che determinano, nella società, un numero sempre maggiore di vecchi e di grandi vecchi (ultra ottantenni ed ultra novantenni); − incremento quantitativo e qualitativo della domanda di assistenza per la presenza di malattie cronico degenerative correlate all’età, che determinano disabilità e dipendenza e conseguentemente aumento generalizzato della condizione di fragilità sia in termini di salute fisica che di condizione psicologica e sociale riguardante in prevalenza anziani soli ultraottantenni; − modifica della struttura sociale per una continua riduzione della rete primaria di protezione sociale degli anziani in condizione di bisogno, determinata da un diverso stile di vita delle generazioni adulte, dalla parcellizzazione delle famiglie, dall’aumentata attività lavorativa femminile esterna alla famiglia. Aumento delle famiglie mono e binucleari, costituite da anziani soli, da coppie di anziani o da famiglie nelle quali padri e figli sono entrambi anziani. L’U.O.S.D. gestisce, all’interno del Distretto Socio Sanitario, le problematiche inerenti a questa area della popolazione assicurando in particolare le seguenti funzioni : gestione funzioni delegate dai comuni all’ULSS riferite alla domiciliarità: predisposizione e formazione di atti e documenti nonché di interventi per la realizzazione del servizio di assistenza domiciliare socio-assistenziale (SAD); gestione rapporti con Amministrazioni Comunali per definizione budget annuo per la realizzazione dei servizi domiciliari in delega, per dare attuazioni al Piano Locale per la Domiciliarità, per assicurare il completamento delle procedure inerenti all’assegno di cura, per l’archivio utenti telecontrollo/telesoccorso regionale; gestione della residenzialità, semiresidenzialità extraospedaliera in collaborazione con le UVMD territoriali e con il servizio delle Dimissioni Protette per il recepimento dei progetti assistenziali finalizzati all’inserimento di persone anziane non autosufficienti nei centri di servizio residenziale sia per ricoveri temporanei (MIT, UTAP, sollievo) sia continuativi, aggiornamento periodico della graduatoria di accesso alle strutture, gestione del relativo registro impegnative; gestione rapporti con i centri di servizio residenziali per monitoraggio convenzione in atto e spesa sanitaria: assistenza medica, fornitura di farmaci, presidi ed ausili, riabilitazione; collaborazione con l’U.O.C. qualità ed accreditamento per l’espletamento dei processi che precedono i percorsi di autorizzazione all’esercizio e di accreditamento dei centri di servizio residenziali insistenti sul territorio aziendale. Gli obiettivi Tra gli obiettivi di maggior rilevanza individuati per il 2011 si segnalano di seguito: 1) Approvazione ed entrata a regime, dopo un periodo di sperimentazione durato fino alla metà del 2011, della doppia graduatoria e analisi della gestione che ne è conseguita. Si è stabilito di procedere con tale modalità in quanto accolta dai centri di servizio che ravvisano un lieve miglioramento delle modalità di ingresso degli utenti nei centri medesimi. 2) Informatizzazione scheda SVAMA attraverso avvio del programma CARIBEL sia per la domiciliarità (SAD funzioni delegate) che per la residenzialità (implementazione del registro unico della residenzialità ). Si è partiti, nel corso del 2011 a implementare il programma CARIBEL per la 75 parte sociale dell'ADI , si sono avviati i primi gruppi di lavoro per l'implementazione del registro unico per la residenzialità. 3) Attuazione della Convenzione in atto con le Case di Riposo per gli aspetti quali: • erogazione dell’assistenza sanitaria di farmaci e presidi a tutti gli ospiti inseriti in struttura. In particolare da ottobre 2010 e per tutto il 2011 si è provveduto ad erogare i farmaci, provenienti dalla farmacia ospedaliera, anche agli autosufficienti dei centri di servizio con vantaggi sia sul piano organizzativo ( semplificazione della distribuzione ) che economico • miglioramento informatizzazione del prontuario farmaceutico per la residenzialità • miglioramento delle procedure in essere tra i servizi dell’Azienda e strutture residenziali con particolare riguardo all’informatizzazione del sistema di prenotazione visite ed esami ematochimici. 4) Monitoraggio e miglioramento della informatizzazione del Prontuario Farmaceutico Aziendale a disposizione dei medici operanti nelle strutture di Assistenza Residenziale e Semiresidenziale Extraospedaliere. Il Prontuario definisce una dotazione di farmaci tale da rispondere, nel modo più completo a quanto necessario per garantire un’attività di cura e riabilitazione dei pazienti ospiti delle strutture. Ha permesso altresì il miglioramento delle modalità prescrittive anche in conseguenza della collaborazione instaurata con il personale medico ed infermieristico dei centri di servizio. 5) Governo e gestione del sistema della domiciliarità: • proseguimento dell’attività di assistenza domiciliare socio assistenziale per conto dei Comuni di Arzignano, Grancona, Sarego, Montecchio Maggiore, Zermeghedo; dal 1° febbraio 2011 i comuni di Chiampo e dell’Alta Valle hanno ritirato la delega; • assegno di cura: l’obiettivo è sostenere la permanenza a domicilio delle persone non autosufficienti, con particolare attenzione per le persone che rischiano l’esclusione da un contesto di vita familiare, viene data priorità alle situazioni di maggior carico assistenziale, con evidenza specifica per le famiglie che assistono persone affette da demenza o che si avvalgono, a titolo oneroso, di assistenti familiari (“badanti”) nell’assistenza alla persona non autosufficiente. Nel dicembre 2011 si è provveduto a liquidare ai comuni dell'Azienda la quota da assegnare alle famiglie riferita al secondo semestre 2010 di fruizione dell'assegno. 6) Supporto all'U.O. Qualità, Accreditamento e Residenzialità Extra Ospedaliera per le attività inerenti all'attuazione della L.R. 22/2002: Si è dato corso nel 2011 all’azione di monitoraggio della permanenza dei requisiti previsti dall’autorizzazione all’esercizio individuando campioni significativi di centri di servizio presenti nel territorio aziendale che hanno dimostrato ampia collaborazione 76 L'utenza raggiunta Servizio U.O. Residenzialità adulti e anziani – dati di attività SAD (Assistenza Domiciliare socio-assistenziale) Assegno di cura n. impegnative residenzialità (assegnate 749) DGR 1322 Religiosi (assegnate 18) Utenti nei centri diurni anziani (posti Residenzialità adulti e autorizzati 26) anziani SAPA (posti autorizzati 10) SVP (posti autorizzati 6) UTAP – MIT (posti autorizzati 8) Ventilati (posti autorizzati 2) n. utenti anno solare 2010 2011* 1.630 375 732 (stima) 746,73 744,91 20,95 17,3 18 18 n.d. 17,02 5,65 6 7,22 2 4,73 6 7,44 2 N.B. I dati espressi in decimali si riferiscono a utenti equivalenti DESCRIZIONE DEI SERVIZI AFFERENTI ALL’U.O. ADULTI ANZIANI Assistenza Domiciliare Socio assistenziale Come già anticipato, a febbraio 2011 i Comuni di Chiampo e dell'Alta Valle hanno ritirato la delega; è pertanto proseguita l’attività di assistenza domiciliare socio assistenziale per i rimanenti Comuni di Arzignano, Grancona, Montecchio Maggiore, Sarego, Zermeghedo. Nel giugno 2011, in stretta collaborazione con il Comune di Arzignano, servizio di mediazione culturale e di vigilanza, e con il personale di assistenza fornito dalla Cooperativa FAI Berica di Vicenza si è dato il via alla fase di accoglienza dei profughi provenienti dal Nord Africa per il loro orientamento, accompagnamento e stimolo alla autonomia gestionale domiciliare, attività che è durata per tutto il 2011. Nella tabella che segue si riportano i dati di attività dell’ultimo triennio. Si osserva un calo costante dell’utenza nel periodo di riferimento in valori assoluti e in modo maggiormente significativo nei comuni di Arzignano e Chiampo. Resta invece costante la situazione per Montecchio Maggiore. E’ prematuro fare ipotesi sul fenomeno, probabilmente anche questo servizio sta risentendo della crisi in atto che induce coloro che perdono il lavoro, in particolare le donne, a farsi carico dei propri familiari anziani. DISTRETTO COMUNE Altissimo Arzignano Chiampo ZONA Crespadoro CENTRO Montecchio M. Nogarole S.P.Mussolino Zermeghedo TOTALE ZONA CENTRO Grancona ZONA SUD Sarego TOTALE ZONA SUD TOTALE * utenza non più seguita dal febbraio 2011 per ritiro della delega 2009 ASSISTENZA DOMICILIARE 2010 2011 5 204 53 4 115 2 9 3 395 0 22 22 417 4 185 53 3 112 2 9 1 369 1 20 21 390 4* 185 34* 3* 117 2* 9* 1 355 0 20 20 375 77 E' parte integrante dell'attività del servizio di assistenza domiciliare l'assegno di cura che prevede: • valutazione delle condizioni di non autosufficienza mediante somministrazione scheda base per i richiedenti dei Comuni con delega • attività delle UVMD per la validazione del Test NPI nei casi di demenza (attività dei Punti salute dell’azienda) • gestione del software regionale “Clesius” ( attività che fa capo all’U.O. Adulti / Anziani e che si rivolge a tutto il territorio aziendale ) • liquidazione ai Comuni dei fondi assegnati all’Azienda ULSS per l’assegno di cura. Si è conclusa con dicembre 2011 la liquidazione del secondo e ultimo semestre 2010 in favore degli aventi diritto. Residenzialità e semiresidenzialità adulti anziani Il sistema della residenzialità è attualmente costituito dalla presenza di 14 centri di servizio residenziali convenzionati con l’Azienda ULSS. Tutti hanno avviato e, per alcuni di essi concluso, il percorso previsto dalla L.R. 22/2002 per l’accreditamento istituzionale. Tutte le strutture dispongono di capacità ricettiva superiore al numero delle impegnative assegnate dalla Regione all’Azienda. L’offerta di residenzialità infatti si è sempre attestata, ancor prima della emanazione della legge regionale 22/2002, in misura superiore alla attuale programmazione regionale che prevede, per il territorio aziendale, una copertura finanziaria di soli 759 impegnative, comprensive dei 10 posti di SAPA, a fronte di n. 1075 posti accreditabili. Tale divario è confermato dai risultati di una indagine condotta, su richiesta regionale, nell'aprile del 2011 da cui è emerso che sono n. 374 gli ospiti non autosufficienti presenti privatamente nelle strutture residenziali, cioè senza impegnativa regionale. Inoltre, le strutture residenziali per raggiungere un equilibrio gestionale, in carenza di risorse destinate a questo territorio, stanno accogliendo utenti che, avvalendosi del diritto alla libera scelta, provengono da altre Ulss. Ciò sta comportando un incremento della spesa sanitaria a carico della Azienda per farmaci, riabilitazione e assistenza medica su cui si dovranno esperire procedure per il loro recupero. A partire da maggio 2010, conseguentemente a richieste pervenute dai centri di servizio residenziali del punto salute Nord, si è provveduto a definire due graduatorie di accesso al sistema della residenzialità: una per il punto salute Nord e una per punto salute Centro Sud. L’intento è stato quello di contrastare la condizione di disparità di accesso alle strutture residenziali conseguente a disparità di valutazione delle persone anziane tra il Nord e il Centro Sud. La sperimentazione, ritenuta conclusa a novembre del 2011, è entrata a regime acquisendo l'approvazione anche da parte della Conferenza dei Sindaci. Durante il corso del 2011, precisamente da maggio, i posti definiti di alta intensità presenti in alcune strutture residenziali e finalizzati ad accogliere l'ingresso di ospiti provenienti dagli ospedali per dimissioni protette sono stati trasformati in posti di Media Intensità Temporanea (MIT) allineandoli a quelli di II° livello già presenti in alcuni centri di servizio. La tabella che segue delinea una mappatura del sistema di offerta dei servizi residenziali presenti nel territorio dell'ULSS 5. I posti di ridotta e di media, per ciascun centro di servizio, così come rappresentato in tabella si riferiscono al Piano accreditabilità approvato dalla Conferenza dei Sindaci nel corso del 2011. Su detti posti sono spendibili le impegnative di residenzialità anche provenienti da altre ULSS del Veneto. 78 ULSS 5 Ovest Vicentino Analisi residenzialità anziani non autosufficienti con ripartizione n. 882 accreditabilità (DGR 471 del 24-2-2009) autorizzazioni all'esercizio al 31-12-2010 capienza massima piano accreditabilità 2011 (compreso 25%) calcolato su nuove impegnative + mobilità minima ridotta media intensità SAPA SVP Casa di Riposo di Cornedo - "Tassoni" Via G. Garibaldi, 58 - 36073 CORNEDO VICENTINO Tel. 0445/951087 fax 0445/446251 Casa di Riposo di Trissino - "Villa Serena" Via Fontanelle, 68 - 36070 TRISSINO Tel. 0445/425351 fax 0445/962041 Casa di Riposo di Valdagno - "Villa Serena" Piazza Dante, 6/a - 36078 VALDAGNO Tel. 0445/425200 fax 0445/480033 Recoaro "Residenza il Giardino" Piazza Vittorio Veneto, 13 - 36076 RECOARO TERME Tel. 0445/425300 fax 0445/780810 "Fondazione Marzotto" di Valdagno Via Petrarca, 1 - 36078 VALDAGNO Tel. 0445/423700 fax 0445/401897 Don Lugani - Montalbieri - Valdagno Via Monte Albieri, 2 - 36078 VALDAGNO Tel. 0445/970133 fax 970141 totale nord Casa di Riposo di Montecchio -"La Pieve" Via Pieve, 28 - 36075 MONTECCHIO MAGGIORE Tel. 0444/694990 - fax 0444/697455 Casa di Riposo di Arzignano - "Scalabrin" Via Quattro Martiri, 73 - 36071 ARZIGNANO Tel. 0444/670683 fax 0444/450454 Casa di Riposo di Chiampo "S. Antonio" Via Madre Clelia Merloni, 10 - 36072 CHIAMPO Tel. 0444/422422 - fax 0444/422400 totale centro Casa di Riposo di Lonigo - "Villa Serena" Via Mura S. Daniele, 15/b - 36045 LONIGO Tel. 0444/831331 fax 0444/830991 Casa di Riposo di Montebello - "S.Giovanni Battista" Via Trento, 9 - 36054 MONTEBELLO VICENTINO Tel. 0444/649036 fax 0444/448826 Casa di Riposo di Sarego - "Bisognin" Via G. Bisognin, 6 - 36040 SAREGO Tel. 0444/820809 fax 0444/821190 Fondazione don Bruzzo Gambellara (da 21-11-08) Via Roma, 37 - 36053 GAMBELLARA Tel. 0444/444025 fax 0444/444513 "S.Maria Bertilla" di Brendola Via S. Bertilla, 71 - 36040 BRENDOLA Tel. 0444/400071 fax 0444/401217 totale sud totale ulss5 media intensità totale 76 76 50 56 56 51 21 110 29 116 119 63 131 24 24 235 100 63 10 361 229 590 24 363 59 44 103 24 83 81 60 141 24 113 88 24 112 228 128 356 48 280 88 44 132 20 135 86 12 98 84 90 24 114 100 22 22 15 174 174 88 80 540 1.049 437 1.486 mobilità passiva verso altre ulss 79 VENTILATI 10 6 85 Sapa UTAP 127 29 460 MIT ridotta minima 20 422 92 1.065 10 1.075 4 4 2 4 2 2 10 6 6 Allegato b: U.O.S.D. Rete Assistenziale (Assistenza Domiciliare Integrata) Il contesto di riferimento L’UOSD Rete Assistenziale comprende il servizio di Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) e l’Ospedale di Comunità (OdC). In particolare Il servizio Assistenza Domiciliare Integrata si occupa dei pazienti che presentano: − condizioni di non autosufficienza o di fragilità con patologie in atto o pregresse che necessitano di cure erogabili a domicilio. − adeguato supporto della rete familiare o informale. − idonee condizioni abitative. − presa in carico da parte del Medico di Medicina Generale. Gli obiettivi L’ADI persegue i seguenti obiettivi: − Favorire il più possibile la permanenza a domicilio dei pazienti non autosufficienti e dei malati nella fase terminale della vita. − Fornire al domicilio del paziente interventi socio sanitari frutto della collaborazione di figure professionali diverse (medico, infermiere, operatore di assistenza,…). − Migliorare la qualità di vita del paziente e della sua famiglia. − Evitare il ricovero durante le fasi non acute e favorire il rientro precoce a domicilio. L’utenza raggiunta n. utenti anno solare 2010 2011 5212 4118 Servizio ADI DESCRIZIONE DEI SERVIZI AFFERENTI ALL’U.O. ADI Organizzazione del servizio Dal 1 gennaio 2004 con la creazione del Distretto unico sono stati individuati tre Punti Salute (nord, centro e sud) così caratterizzati: PUNTO SALUTE NORD (Comuni di Recoaro Terme, Valdagno, Cornedo Vicentino, Brogliano, Castelgomberto, Trissino) Sede del servizio: via Galilei n.3 Valdagno. PUNTO SALUTE CENTRO (Comuni di Altissimo, Arzignano, Chiampo, Crespadoro, Montecchio Maggiore, Montorso Vicentino, Nogarole Vicentino, San Pietro Mussolino, Zermeghedo) Sede del servizio: via Kennedy n.2 Arzignano. PUNTO SALUTE SUD (Comuni di Alonte, Gambellara, Brendola, Grancona, Lonigo, Montebello Vicentino, Sarego) Sede del servizio: P.zza Martiri della Libertà, 9 Lonigo. Il personale attualmente è costituito da un Responsabile medico, una coordinatrice di Distretto e tre equipe infermieristiche: 80 P. S. Nord: 1 coordinatrice, 10 infermieri (di cui 2 a tempo parziale per cui possiamo considerare 9 infermieri equivalenti- 1 infermiere in aspettativa), 1 OSS. P.S. Centro: 1 coordinatrice, 12 infermieri (di cui 3 a tempo parziale → 10,33 infermieri equivalenti- 1 infermiere in aspettativa) P.S. Sud: 1 coordinatrice, 8 infermieri (di cui 2 a tempo parziale → 7,83 infermieri equivalenti), 1 infermiere distaccato presso l’Utap di Lonigo. In ogni Punto Salute è presente una Centrale Operativa ADI in grado di ricevere le segnalazioni e le richieste di intervento nelle 12 ore diurne di servizio nei giorni feriali e il sabato mattina dalle 7 alle 13 Il sabato dalle 13 alle 19, la domenica e festivi dalle 7.00 alle 19 è presente la pronta disponibilità infermieristica che viene attivata dal medico di continuità assistenziale. I responsabili del servizio, la coordinatrice di Distretto e le coordinatrici di sede si incontrano periodicamente per valutare l’attività svolta e le eventuali criticità (Coordinamento ADI). Presso ogni Punto Salute viene tenuto un incontro di equipe settimanale per la programmazione, la discussione dei casi clinici e il passaggio delle consegne. Servizi attivati In relazione ai propri bisogni gli utenti possono ricevere presso il proprio domicilio visite mediche programmate, visite mediche specialistiche, assistenza infermieristica (prelievi per esami ematochimici, medicazioni, cambi cateteri, terapia infusiva...). Sono inoltre attivabili i trasporti in ambulanza per i pazienti ADI, la fornitura di farmaci e presidi. Nonostante il principale obiettivo sia costituito dalle cure domiciliari è stato attivato un ambulatorio infermieristico presso le sedi di Valdagno, Montecchio Maggiore, Arzignano e Lonigo dove l’utente può rivolgersi per: Orientamento all’accesso e all’utilizzo dei servizi. Accoglimento richieste d’intervento. Terapia iniettiva intramuscolare e sottocutanea. Presso le sedi distrettuali di Recoaro Terme e Trissino il servizio gestisce dei Punti prelievo cui si accede su appuntamento. Dal 1° febbraio i prelievi della sede di Cornedo Vicentino sono affidati alla Medicina di Gruppo Integrata. L’anno precedente era stato avviato lo stesso percorso con la Medicina di Gruppo di Castelgomberto. Dal mese di maggio l’UTAP di Chiampo si fa carico dei prelievi domiciliari dell’Alta Valle. Pazienti seguiti a domicilio nel periodo 1.1 – 31.12.2011 Profilo Profilo Profilo Profilo Profilo Profilo B (assistenza infermieristica e sociale) B (sanitaria): assistenza infermieristica C (visite mediche programmate + ass sociale) C (sanitaria): visite mediche programmate D (ADIMED) integrazione socio sanitaria D (ADIMED) integrazione sanitaria totali Accessi infermieristici Anno 2010 23657 81 Profilo B 1535 Profilo C 2078 ADIMED 505 4118 Anno 2011 22.704 Una particolare attenzione è stata dedicata ai pazienti in cure palliative. Il servizio ADI infatti collabora con i medici del Nucleo Cure Palliative partecipando alle UVMD, alla stesura del piano assistenziale e fornendo a domicilio dei pazienti il supporto infermieristico necessario. Pazienti in cure palliative N. pazienti seguiti N. accessi infermieristici Anno 2010 158 2130 Anno 2011 206 2840 82 Variazione +30% +33% Allegato c: U.O.S.D. Consultori Familiari Il contesto di riferimento L’U.O.S.D. Consultori Familiari opera in sei sedi con quattro gruppi di lavoro, uno dei quali segue in modo elettivo l’area dei giovani (15-23 anni). La popolazione di riferimento è quella residente sul territorio dell’U.L.S.S. con uno spazio specifico offerto agli adolescenti attraverso corsie preferenziali che consentono in particolare di usufruire di interventi di assistenza diretta. L’altra area specifica di intervento è quella delle Scuole Superiori del territorio nelle quali vengono svolte attività di carattere preventivo in tema di educazione alla sessualità ed alla relazionalità. Gli obiettivi Nel 2011, unitamente allo svolgimento delle attività istituzionali di assistenza diretta ostetricoginecologiche, psicologiche e sociali, il C.F. ha collaborato alla definizione di un protocollo per un “Percorso Nascita Aziendale” ed ha completato l’implementazione del percorso aziendale di integrazione Ospedale-Territorio per l’IVG, dando piena attuazione alle più recenti linee guida in materia che individuano in tale raccordo uno dei capisaldi per la prevenzione delle recidive. Per quanto attiene alle attività rivolte agli adolescenti, nell’anno si è resa necessaria una profonda riorganizzazione volta a consentire il mantenimento di una sufficiente offerta di interventi di carattere preventivo, particolarmente in ambito scolastico ma non solo, a fronte del ridimensionamento delle unità di personale dedicate a tale area. L’utenza raggiunta Servizio Assistenza diretta ostetrico-ginecologica, psicologica e sociale n. utenti anno solare 2010 2011 2.070 2.211 (di cui in corsia preferenziale per i giovani) (380) (453) Educazione alla sessualità e relazionalità 1.220 1.713 984 50 18 391 359 52 27 188 Interventi rivolti agli adolescenti Adozioni nazionali e internazionali Mediazione familiare Mediazione culturale DESCRIZIONE DEI SERVIZI AFFERENTI ALL’U.O. Assistenza diretta ostetrico – ginecologica, psicologica e sociale: L’attività svolta evidenzia un incremento rispetto all’anno precedente. Va detto che, in particolare per l’area OGN, viene posta particolare attenzione a limitare gli accessi alle utenti di stretta pertinenza consultoriale (giovani, contraccezione, gravidanze, IVG, …) in quanto la richiesta supera sensibilmente le possibilità di risposta ed incombe sempre il rischio di ridurre l’offerta alla semplice prestazione ambulatoriale perdendo di vista la dimensione relazionale, propria della mission del C.F., necessaria per una adeguata presa in carico dell’utente quale che sia la richiesta presentata. Anche per l’ambito psicologico la richiesta necessita di una costante selezione in quanto, a fronte di un incremento di disagio psicologico percepito nella popolazione, le possibilità da parte del SSN di fornire risposte sono sempre più limitate a quadri di patologia conclamata o a categorie specifiche (es. dipendenze); di qui la richiesta al C.F. di interventi anche in aree di non specifica pertinenza che non possono essere accolte. 83 Prestazioni Sanitarie Psico-sociali con mandato istituzionale Psico-sociali senza mandato istituzionale Totale 2010 16.099 3.219 3.144 22.462 2011 20.945 4.002 3.473 28.420 Interventi rivolti agli adolescenti Si tratta dell’ambito in cui la riorganizzazione aziendale ha determinato maggiori modifiche, se per le attività di educazione alla sessualità è stato possibile modificare i modelli di intervento in modo da continuare a raggiungere una vasta platea di giovani, seppure in modo meno distribuito, per le attività gruppali nelle classi in cui erano state segnalati problemi relazionali e per gli interventi psicologici diretti nelle situazioni di difficoltà evolutive è stato inevitabile assistere ad una contrazione. Spazio adolescenti: Ragazzi Genitori consulenze Attività di gruppo 2010 174 65 522 (stima) 30 classi 810 ragazzi 38 insegnanti 2011 73 45 197 9 classi 241 ragazzi 10 insegnanti Adozioni nazionali e internazionali Si è proseguito nell’attuazione di quanto previsto nel Protocollo Regionale. Il rispetto del termine di 4 mesi è stato garantito per tutti gli studi di coppia effettuati. E’ stata altresì mantenuta la partecipazione alle iniziative provinciali rivolte alle coppie nella fase del post-adozione mediante la conduzione di gruppi di sostegno. N° domande pervenute N° nuclei familiari seguiti nel post-adozione N° coppie partecipanti ai corsi di informazionesensibilizzazione N° coppie partecipanti ai gruppi di sostegno post adozione N° prestazioni Assistente Sociale N° prestazioni Psicologo 2010 30 20 14 2011 28 24 18 11 11 692 452 639 361 Mediazione Familiare Il servizio funziona a regime; è rivolto a genitori separati o in via di separazione e offre percorsi finalizzati a favorire il passaggio dalla coppia coniugale a quella genitoriale in modo da salvaguardare i figli da un improprio coinvolgimento nella vicenda della separazione. Offre anche uno “Spazio Neutro” nel cui ambito è possibile attuare, in situazioni particolarmente conflittuali, una prima fase di contatto tra il figlio e il genitore non convivente, propedeutica alla gestione di un affido condiviso. Va rilevato che, nell’ottica di realizzare una proposta attiva che superi il modello di prestazione resa a seguito di domanda/bisogno, sono stati organizzati e ampiamente pubblicizzati degli incontri per genitori separati o in via di separazione, l’iniziativa tuttavia non ha avuto il riscontro sperato. 84 2010 N° Famiglie N° interventi Formazione operatori Pubblicizzazione e programmazione “Spazio Neutro” 18 118 ore 20 ore 77 ore // 2011 27 179 ore 5 ore 35 ore 2 famiglie, 15 interventi diretti Mediazione Culturale Il Servizio di Mediazione Culturale, che ha sede presso la Direzione di Distretto di Montecchio Maggiore, intende fornire una risposta alle difficoltà di comunicazione che sorgono nei reparti e servizi dell’Ulss tra gli operatori e gli utenti provenienti da paesi stranieri, oltre a favorire - in senso più ampio - l’integrazione sociale e il benessere psicofisico degli utenti stessi. Ha cioè lo scopo di permettere una migliore funzionalità ed efficacia nella prevenzione, nella cura e nella riabilitazione attraverso il miglioramento della comunicazione fra operatori ed utenti e una migliore conoscenza e l’utilizzo corretto dei servizi da parte degli utenti stranieri. Esso interviene anche nella scuola, su richiesta degli istituti scolastici, dove opera per favorire l'integrazione degli alunni immigrati. Il Servizio di Mediazione inoltre si rivolge anche alle altre istituzioni ed enti presenti sul territorio (comuni, uffici pubblici, enti, privato sociale), fornendo su richiesta gli stessi servizi qualora ve ne sia bisogno. Il Servizio di Mediazione Culturale è costituito da un’equipe composta da uno psicologo, uno psicopedagogista ed un educatore a tempo parziale, i quali si avvalgono della collaborazione di 20 mediatori culturali provenienti da varie nazioni. Il mediatore culturale è quella figura professionale che svolge la funzione di “ponte”, di collegamento tra operatori e utenti stranieri traducendo ad entrambi la lingua ed esplicitando gli aspetti culturali e comportamentali, il fraintendimento dei quali può essere fonte di incomprensione reciproca. Le lingue parlate sono le seguenti: albanese, rumeno, serbo-croato, russo, tedesco, francese, inglese, spagnolo, portoghese, cinese, hindi, punjabi, urdu, bangla, arabo, lingue africane. Il Servizio in ambito socio-sanitario: − organizza incontri individuali tra gli operatori dei servizi e reparti Ulss e gli utenti e le famiglie immigrate relativamente ai problemi sanitari e sociali; − organizza incontri e attività di sensibilizzazione e formazione per operatori dell’Ulss, della scuola e dei comuni sulle problematiche degli stranieri; − cura la traduzione di specifici opuscoli e modulistica dei diversi reparti ospedalieri e servizi distrettuali. A livello scolastico: − promuove incontri con gli insegnanti per gli alunni stranieri, su problematiche riguardanti l’integrazione scolastica degli alunni; − organizza laboratori interculturali per gli studenti di tutte le scuole; − organizza e gestisce i colloqui individuali tra gli insegnanti e le famiglie dei minori immigrati; − realizza incontri informativi con gruppi di famiglie appartenenti alla stessa etnia su organizzazione e il funzionamento della scuola. 85 Servizi/Enti richiedenti gli interventi di Mediazione culturale anno 2011 Reparti ospedalieri 35 utenti Servizi territoriali 153 utenti Scuole 1357 utenti Enti diversi Pronto soccorso - Ginecologia e Ostetricia - Pediatria - Medicina Malattie infettive - Ortopedia e Fisioterapia - Psichiatria – Oculistica – Diabetologia Distretto socio-sanitario - Igiene pubblica - S p i s a l - Consultorio Familiare - Servizio Età Evolutiva e Disabilità - Pediatria di Comunità Servizio Tutela Minori - Servizi Educativi (centri pomeridiani), Spazi Mamme Scuole dell’Infanzia, Scuole primarie, Scuole secondarie di primo e secondo grado. Comuni, Associazioni di volontariato traduzioni di modulistica e/o collaborazioni per organizzazione di eventi di sensibilizzazione /formazione nel territorio) Programma di integrazione sociale e scolastica per immigrati – anno 2011: Il Programma ha visto la realizzazione delle seguenti azioni, in ambito scolastico, a favore degli studenti e delle loro famiglie: − realizzazione di 21 laboratori socio animativi interculturali nelle scuole secondarie di secondo grado ( 362 studenti coinvolti) − interventi di mediazione culturale nelle scuole dell’Infanzia, nelle scuole primarie e secondari e di 1^ grado ( 800 alunni e 72 genitori coinvolti); − realizzazione di sette Spazi di incontro per le mamme straniere presso le sedi delle scuole dell’infanzia e di altre sedi comunali del territorio (81 mamme straniere coinvolte). 86 Allegato d: U.O.S. Tutela Minori Il contesto di riferimento POPOLAZIONE ULSS N. 5 - 2010 popolazione totale Punto Salute Nord Punto Salute Centro Punto Salute Sud 64.476 73.886 43.099 popolazione 0/18 anni 12.258 14.944 8.711 popolazione 0/18 anni straniera 1.737 3.728 2.066 totale 181.461 35.913 7.531 popolazione 0/18 anni straniera 1.722 3.766 2.090 7.578 POPOLAZIONE ULSS N. 5 - 2011 popolazione totale Punto Salute Nord Punto Salute Centro Punto Salute Sud 64.569 74.059 43.474 popolazione 0/18 anni 12.159 14.890 8.784 totale 182.102 35.833 La popolazione minorile dell’ULSS 5 è leggermente diminuita: nel 2010 costituiva il 19,79% della popolazione complessiva, mentre nel 2011 la percentuale è pari al 19,67. In leggero, ma costante aumento, è invece la popolazione minorile straniera (21,14% del totale della popolazione minorile; nel 2010 era del 20,97%). L’utenza afferente all’U.O. Tutela Minori è costituita dai minori (0/18 anni) e dalle loro famiglie. La presa in carico avviene a seguito di una segnalazione di presunta violenza a carico dei minori. L’Unità Operativa Tutela Minori è composta da due équipe, con sede a: − Valdagno via Galilei n. 3 − Montecchio Maggiore via Giuriolo n. 7 Le figure professionali che operano all’interno dell’U.O. sono: psicologi assistenti sociali educatori professionali amministrativo Gli obiettivi Gli obiettivi di budget assegnati all’U.O. Tutela Minori per l’anno 2011 hanno riguardato: - la riorganizzazione del Servizio - la razionalizzazione delle segnalazioni scuola/servizio Alcuni operatori hanno collaborato alla stesura del progetto “Zona grigia” al fine di “razionalizzare” le segnalazioni provenienti dalla scuola e intercettare precocemente il disagio. Nel 2010, invece, gli obiettivi riguardavano l’utilizzo di metodologie e strumenti finalizzati ad aumentare l’efficienza organizzativa dell’Unità Operativa. L’attività dell’U.O. Tutela Minori si sviluppa in 3 aree distinte, ma strettamente interconnesse: - Servizio Tutela Minori - CASF (Centro Affido e Solidarietà Familiare) - Progetto Tutori. 87 L’utenza raggiunta n. utenti anno solare Servizio Servizio Tutela Minori 2010 minori adulti affidatari tutori C.A.S.F. (Affido Familiare) Progetto Tutori 2011 408 548 136 35 minori adulti affidatari tutori 420 519 130 35 minori 2011 nord centro sud italiani 116 84 47 247 totale stranieri 71 64 38 173 420 adulti 2011 nord centro sud italiani 165 117 59 341 totale stranieri 75 67 36 178 519 Rispetto all’anno 2010, sono leggermente aumentati i minori in carico all’U.O. Tutela Minori (408 nel 2010 – 420 nel 2011), mentre è diminuita la presa in carico degli adulti (molti minori appartengono a famiglie monoparentali). La percentuale della popolazione minorile della nostra ULSS, in carico per problematiche di violenza, nel 2010 è stata dell’ 1,13% e nel 2011 dell’ 1,17%. Nel 2010 il 61,52% dell’utenza minorile in carico alla Tutela Minori era italiana, nel 2011 è stata del 58,81%. In percentuale l’utenza straniera minorile è aumentata del 2,71% rispetto all’anno precedente. DESCRIZIONE DEI SERVIZI AFFERENTI ALL’U.O. Servizio Tutela Minori Il Servizio Tutela minori si occupa di minori che si trovano in condizioni di mancata tutela e pertanto vittime di maltrattamento, trascuratezza grave, abuso. Nel 2011 tali situazioni sono state prese in carico in seguito a segnalazione da parte di: comuni nord centro sud totale 8 4 15 27 famiglia / conoscenti servizi ulss 7 11 2 20 12 20 2 34 autorita’ giudiziaria forze ordine 26 11 3 40 scuola pediatri e medici anonimi 11 7 2 20 1 2 0 3 0 1 1 2 privato sociale / volont. 0 0 4 4 altro totale 4 0 0 4 69 56 29 154 Rispetto al 2010 le nuove segnalazioni sono diminuite quasi del 25%; raddoppiate invece le segnalazioni provenienti dai Servizi ULSS (da 17 a 34). 88 Dopo il percorso diagnostico sono state definite le seguenti problematiche: trascuratezza 2011 nord centro sud italiani 64 52 35 151 totale stranieri 38 43 15 96 247 maltrattamento 2011 nord centro sud italiani 28 10 2 40 totale stranieri 11 14 8 33 73 abuso sessuale 2011 nord centro sud italiani 6 4 0 10 totale stranieri 4 1 0 5 15 Nel 2011 per n. 335 minori sui 420 seguiti è stata accertata una situazione di pregiudizio e/o rischio di pregiudizio (79,76%) mentre nel 2010 tale situazione era stata accertata per n. 322 minori su 408 (78,92%). Per quanto riguarda i rimanenti 85 minori seguiti nel 2011, per i quali non è stata formulata una diagnosi di violenza: per n. 25 minori, l’Autorità Giudiziaria ha chiesto la valutazione che si è poi conclusa con l’archiviazione; per 14 minori la situazione segnalata non è risultata di competenza del servizio. per 46 minori al 31.12.11 non era ancora concluso il percorso diagnostico. SEGNALAZIONI e PROVVEDIMENTI Nel 2011 il Servizio Tutela Minori ha inoltrato n. 43 nuove segnalazioni all’Autorità Giudiziaria (Procura presso il Tribunale per i Minorenni, Procura presso Tribunale Ordinario, Giudice Tutelare); nel 2010 erano state n. 36. segnalazioni inoltrate all’ Autorità Giudiziaria 2011 nord centro sud italiani 7 14 0 21 totale stranieri 5 6 11 22 43 Nel corso del 2011 i minori nei confronti dei quali l’Autorità Giudiziaria (Tribunale per i Minorenni, Corte d’Appello e Giudice Tutelare) ha emesso dei provvedimenti sono stati n. 76, mentre nel 2010 sono stati n. 61. 89 provvedimenti emessi dall’ Autorità Giudiziaria 2011 nord centro sud italiani 26 24 5 55 totale stranieri 6 6 9 21 76 Complessivamente i provvedimenti attivi nel 2011 hanno riguardato n. 169 minori (40,23% dei minori seguiti), mentre nel 2010 erano n. 138 (33,82%). COLLOCAMENTI EXTRAFAMILIARI Collocamento extrafamiliare residenziale: : il minore è accolto temporaneamente, ma stabilmente, presso una famiglia affidataria o presso una struttura comunitaria Collocamento extrafamiliare diurno: il minore è accolto temporaneamente, ma per alcune ore, presso una famiglia affidataria o una struttura comunitaria, ma alla sera rientra presso la sua famiglia d’origine. minori in affido familiare residenziale e diurno 2011 nord centro sud italiani 20 9 6 35 totale stranieri 6 10 4 20 55 minori in comunità residenziale e diurno 2011 nord centro sud italiani 13 14 4 31 totale stranieri 3 4 4 11 42 Altre forme di sostegno ai minori e alle loro famiglie o n. 4 minori in appoggio familiare (n. 8 nel 2010) o n. 17 minori in Centri Educativi (n. 17 nel 2010) o n. 11 progetti di Educativa Domiciliare (n. 8 nel 2010) Nel 2011 sono stati effettuati n. 19 nuovi collocamenti extrafamiliari, di cui n. 18 giudiziari e n. 1 consensuale (n. 8 minori sono stati collocati in affido familiare e n. 11 minori inseriti in comunità). Complessivamente nel 2011 i collocamenti extrafamiliari hanno riguardato n. 97 minori: n. 36 minori in comunità residenziale n. 6 minori in comunità residenziale con la madre n. 54 minori in affido eterofamiliare n. 1 minore in affido eterofamiliare con la madre. Nel 2010 i minori al di fuori del contesto familiare sono stati n. 93: sono aumentati da 36 a 42 i collocamenti dei minori in comunità mentre i minori in affido eterofamiliare sono scesi da 58 a 55. Nel 2011 sono aumentate del 55% le visite protette dei minori con i loro familiari effettuate presso il servizio (183 nel 2010 – 330 nel 2011). 90 Le UVMD (Unità di Valutazione Multidimensionale) che il Servizio Tutela Minori ha richiesto nel corso del 2011 sono state n. 249 (219 nel 2010). ARCHIVIAZIONI Il Servizio, dopo aver portato a termine il progetto di tutela per il minore, propone l’archiviazione all’Autorità Giudiziaria, qualora sia vigente un provvedimento, o procede autonomamente alla chiusura del caso informando il minore, la sua famiglia e quanti hanno partecipato al progetto stesso. È una fase molto importante che permette di rifocalizzare con gli utenti le cause del problema , riesaminando gli interventi messi in atto per giungere al superamento di tali criticità. nord centro sud totale maggiore trasferimento irreperibilità miglioramento richiesta adozione richiesta età / A.G. impropria soluzione e/o revoca provvediment o 10 4 0 28 4 0 6 2 6 7 23 6 2 5 4 1 0 8 8 3 3 16 11 7 59 18 5 14 totale 52 51 26 130 Nel 2011 ci sono state n. 130 archiviazioni (n. 151 nel 2010). C.A.S.F. (affido familiare) Il Centro per l’affido e Solidarietà Familiare si occupa della sensibilizzazione all’affido, del seguimento degli affidi familiari e della gestione della Banca Risorse Famiglie Affidatarie. SENSIBILIZZAZIONE Azioni di promozione sul territorio Nel 2011 le azioni in questo ambito sono state limitate. A partire dal mese di ottobre un’assistente sociale è stata assunta con il finanziamento del Piano IAF, con contratto a tempo determinato per 18 ore settimanali. Ciò ha permesso la realizzazione di alcune iniziative relative alla promozione dell’affido familiare (sono stati presi contatti con tutti i Comuni appartenenti all’ULSS n 5 per una conoscenza delle varie realtà e delle risorse presenti sul territorio, con alcune parrocchie, associazioni del privato sociale, nonché con il volontariato). Nelle realtà locali dove si è riscontata la disponibilità, sono state realizzate alcune delle iniziative in collaborazione con l’Associazione Famiglie Affidatarie “Il sogno di Lele”. E’ stata, inoltre, creata una brochure sull’affido che è stata poi pubblicata sui siti internet o sui notiziari dei Comuni che hanno aderito a tale iniziativa. Realizzazione di in percorso informativo sul tema dell’affido familiare ed altre forme di solidarietà familiare Nell’anno 2011 è stato effettuato un percorso di tre incontri di approfondimento sull’affido familiare. Il gruppo era formato da persone che avevano già avuto un primo contatto con il Casf e da altre persone che avevano già concluso lo studio della coppia per diventare famiglia affidataria. Nel corso dell’anno sono stati effettuati anche vari colloqui informativi con persone interessate ad approfondire l’argomento. 91 SEGUIMENTO FAMIGLIE AFFIDATARIE Famiglie d’appoggio Famiglie affidatarie 2011 nord centro sud italiane 2 1 1 4 totale straniere 0 0 0 0 4 italiane 20 7 5 32 straniere 0 1 0 1 33 Famiglie affidatarie Famiglie in attesa di di parenti affido/appoggio italiane straniere italiane straniere 6 0 8 0 3 1 4 0 3 0 6 0 12 1 18 0 13 18 Nell’anno 2011 n. 50 famiglie hanno accolto minori in affido o in appoggio familiare. I minori inseriti in realtà sono stati n. 55 poiché alcune famiglie hanno accolto più di un minore. GESTIONE DELLA BANCA RISORSE FAMIGLIE AFFIDATARIE Al 31/12/2011 le famiglie inserite nella Banca Risorse Famiglie Affidatarie erano n° 68. Rispetto all’anno precedente vi sono minime variazioni nel numero delle famiglie disponibili all’affido. Gli studi di coppia effettuati nell’anno 2011 sono stati 7. Progetto tutori Collegamento con l’Ufficio del Pubblico Tutore dei Minori (UPTM) ed il Giudice Tutelare I contatti con l’Ufficio del Pubblico Tutore dei Minori nel 2011 sono stati scarsi a causa delle difficoltà incontrate a livello burocratico-amministrativo dall’ufficio stesso. L’U.O. Tutela Minori si è perlopiù limitata a fornire all’ Ufficio del Pubblico Tutore i nominativi dei tutori, richiesti dal Giudice Tutelare e/o dal Tribunale per i Minorenni. Nel corso del 2011 sono state aperte n. 11 nuove tutele (come nel 2010) e complessivamente le tutele attive sono state 41. Monitoraggio delle tutele Nel 2011, come nel 2010, si è svolto un solo incontro di monitoraggio organizzato dai Referenti Territoriali dell’ULSS, con la partecipazione di un rappresentante dell’UPTM. Anche nel 2011 i Referenti hanno garantito ai tutori un incontro di presentazione della situazione, per ogni nuova tutela aperta e, a bisogno, anche incontri di verifica. 92 Allegato e: U.O.C. Materno Infantile - U.O.S. Pediatria di Comunità Il contesto di riferimento La popolazione pediatrica 0 – 18 anni è pari a 35.833 con un media di circa 1850 nuovi nati all’anno, dato questo che è rimasto costante negli ultimi dieci anni. La presenza di residenti nati stranieri è invece aumentata progressivamente negli anni: dai 255 del 1996 ai 584 del 2010, pari al 31% dei nuovi nati. La popolazione residente straniera conta ad oggi 6.508 minori che corrisponde al 22,7% della popolazione 0 - 14 anni. Tale percentuale risulta tra le più alte a livello nazionale. Il totale della popolazione 0 – 14 anni è così distribuito nel territorio dell’Aulss: 9.622 (33,6%) al Punto Salute Nord, 11.917 (41,7%) al Punto Salute Centro e 7.073 (24,7%) al Punto Salute Sud. Diversa è invece la distribuzione territoriale dei minori immigrati in rapporto al totale dei minori: 15,0% al Punto Salute Nord, 27,4% al Punto Salute Centro e 25,6% al Punto Salute Sud. L’85% della popolazione pediatrica è assistita dal pediatra di libera scelta, il restante 15% dal medico di medicina generale. Lo stato di salute della popolazione pediatrica dell’Aulss5 rispecchia il trend demografico e l’evoluzione epidemiologica nazionale. Sono in aumento le patologie cronicodegenerative e vengono individuate più precocemente le malattie rare: i dati più recenti relativi al 2010 rilevano 155 minori con malattia rara e 1278 con patologia cronica per un totale di 1433 minori affetti da importante patologia, con una prevalenza del 5,14% sul totale della popolazione pediatrica. Promuovere e tutelare la salute del bambino e della sua famiglia diventa quindi una responsabilità pubblica, nell’ottica di una utilità collettiva e con fini sanitari e sociali, che si esplica attraverso azioni di tipo preventivo rivolte alla comunità e, nel caso di fasce di popolazione a rischio, con prestazioni di diagnosi e cura caratterizzate da equità e fruibilità di accesso ai servizi sociosanitari. DESCRIZIONE DEI SERVIZI AFFERENTI ALL’U.O. Quanto indicato nel paragrafo precedente si realizza attraverso attività di: - PROMOZIONE ED EDUCAZIONE ALLA SALUTE su tematiche di importante rilevanza sanitaria e sociale; - SCREENING per l’identificazione precoce di situazioni patologiche modificabili; - VISITE DOMICILIARI a favore di primogeniti stranieri, finalizzate a fornire adeguate informazioni di puericultura e neonatologia e, contemporaneamente, informare sui servizi Socio Sanitari presenti nel territorio dell’Azienda U.L.S.S. 5 al fine di migliorare l’ACCESSIBILITA’ e FRUIBILITA’ , ridurre i ricorsi impropri al Pronto Soccorso; - ATTIVITA’ AMBULATORIALI per valutazione auxologica, diagnosi e cura, offerta esclusivamente ai bambini privi di TS o intestatari di tessera STP. Altri servizi afferenti all’U.O. sono: - INTEGRAZIONE SCOLASTICA - PET THERAPY - SPAZIO MAMME. Attività di promozione ed educazione alla salute In base all’analisi dei bisogni espressi dagli insegnanti e valutando i dati epidemiologici riferiti agli incidenti in età pediatrica, sono stati proposti anche quest’anno i seguenti progetti: • “COME AVERE DENTI DA CAMPIONE” • “IL LINGUAGGIO DEL CIBO” • “PENSA SICURO”. 93 PROGETTO “COME AVERE DENTI DA CAMPIONE” L’ attività prevede interventi di prevenzione primaria con l’intercetto della carie dentale negli alunni frequentanti il 2° anno della Scuola Primaria e l’utilizzo di questionari e brochure prodotte dal Servizio, nonché materiale elaborato dai bambini per sensibilizzare e rinforzare i messaggi di corretti stili di vita agli alunni stessi e alle loro famiglie. Sono stati riproposti inoltre all’interno dello stesso progetto i concetti base di una sana alimentazione con gli obiettivi di aumentare il numero dei bambini che fanno la prima colazione e ridicendo il consumo di merendine. Nell’anno scolastico 2010/2011 il progetto è stato attivato in 35 classi con la collaborazione di 42 insegnanti ed ha interessato 658 alunni. Il progetto si completa nel corso del 3° anno della Scuola Primaria, con un rinforzo in classe condotto dall’operatore della Pediatria di Comunità, contestualmente allo screening della vista e del cavo orale. Gli interventi di rinforzo sono stati effettuati in 38 classi e i bambini coinvolti sono stati 731. PROGETTO “IL LINGUAGGIO DEL CIBO”: approccio socio-educativo all’alimentazione Il progetto si rivolge agli alunni delle classi 5° delle Scuole Primarie e risponde a precise indicazioni sia a livello internazionale (WHO), nazionale (Piano Sanitario Nazionale)e interministeriale (ministero Welfare+MPI), che regionale (Piano Sanitario Regionale “Guadagnare Salute”). L’obiettivo è promuovere una corretta alimentazione e l’attività fisica quali principali fattori “protettivi” della salute individuale e collettiva. Attraverso un approccio socio-educativo che valorizza gli aspetti emotivi e relazionali degli alunni, vengono perseguiti gli obiettivi di fare acquisire abitudini alimentari salutari attraverso la comprensione del rapporto tra cibo e ben-essere, di educare alla capacità di elaborare un pensiero critico, favorendo lo sviluppo di comportamenti consapevoli e responsabili, di aiutare a riconoscere emozioni, sentimenti e condizionamenti nel proprio rapporto con il cibo. Sono state interessate 20 classi per un totale di 401 bambini PROGETTO “SPAZIO MAMME” : progetto dedicato alle donne straniere con figli in età pediatrica. Questa iniziativa fa parte di un più ampio progetto regionale denominato “Programma di integrazione sociale e scolastica per immigrati non comunitari”, la cui finalità è la promozione dell’inserimento efficace e partecipe delle mamme straniere nel tessuto sociale e scolastico territoriale e l’offerta di momenti formativi che toccano temi di neonatologia, puericultura e informazioni relative ai servizi socio sanitari presenti nel territorio. Le attività si sono sviluppate attraverso incontri a cadenza settimanale presso 6 scuole dell’infanzia, dove c’è una presenza importante di alunni stranieri. I comuni interessati sono stati Arzignano, Chiampo, Montecchio Maggiore, Lonigo e Valdagno. Gli incontri sono stati 7 con la partecipazione di 73 mamme straniere. Attività di Screening In accordo con i pediatri di base, l’Unità Operativa promuove da anni lo screening a tutti gli alunni frequentanti la classe 3^ della scuola primaria. Tale screening consiste nel controllo dell’acuità visiva e del cavo orale ed è finalizzato all’intercetto precoce dei difetti visivi, delle carie dentali e delle malocclusioni. Gli alunni che presentano un sospetto deficit visivo, carie dentarie o malocclusioni vengono inviati allo specifico e competente specialista, secondo un percorso preferenziale concordato. Si ricorda che questa attività rientra nelle campagne di screening autorizzate dalla Regione Veneto (D.Lgs. 124/1988). Nell’anno scolastico 2010/2011 sono stati sottoposti a screening 1724 bambini di classe 3^ e 59 bambini di classe 4^ che non avevano usufruito del servizio nell’anno precedente; per un totale di 1783 alunni. Sono stati inviati a visita oculistica 152 bambini della classe 3^ ( pari al 8,8%) e 4 bambini di classe 4^). Al medico odontoiatra sono stati inviati 435 bambini di classe 3^ ( pari al 24,6%). 94 Attività di visite domiciliari e visite ambulatoriali L’U.O.S. di Pediatria di Comunità, al fine di favorire la prevenzione, la protezione e la promozione della salute per la fascia di popolazione in età pediatrica, con particolare attenzione ai gruppi più vulnerabili rappresentati dai bambini immigrati e dalle loro madri, dalle famiglie multiproblematiche e con disagio socio sanitario, promuove le visite domiciliari al primogenito di famiglie immigrate e di famiglie a rischio. La visita domiciliare al nuovo nato permette di incontrare la famiglia nel suo contesto abituale, in un momento di benessere e serenità del bambino e dei suoi genitori. Questi elementi offrono l’occasione di osservare le modalità di cura del neonato, che possono essere e risultare molto diverse a seconda della cultura di appartenenza. Si forniscono informazioni di puericultura e si sensibilizza alla prevenzione degli incidenti che coinvolgono i bambini, sia in casa che durante il trasporto in auto; si informa sulle vaccinazioni pediatriche, si fanno conoscere i servizi socio sanitari per la tutela materno-infantile e le modalità di accesso agli stessi. Si ribadisce la presenza del PLS per migliorarne l’accessibilità e la fruibilità riducendo così gli accessi impropri al PS pediatrico. La capillare conoscenza delle famiglie che si ha attraverso le visite domiciliari, permette inoltre all’operatore sanitario, qualora sia necessario, di attivare una tempestiva messa in rete con i Sservizi (U.O. Disabilità Età Evolutiva, U.O. Consultorio Familiare, U.O. Tutela Minori, Servizi Sociali dei Comuni…) e/o Associazioni di Volontariato che si occupano di immigrazione o di famiglie in difficoltà. Nel corso del 2011 sono aumentati di numero gli interventi per visita domiciliare ai nuovi nati, mentre resta invariato sia il numero di visite domiciliari attivate per situazioni familiari critiche che necessitano di monitoraggio che quelle fatte su richiesta e/o in collaborazione con altre U.O. Visite domiciliari neonati Altre VVDD 2010 192 82 2011 225 88 Si è ridotto il numero di accessi presso l’ambulatorio per bambini privi di assistenza sanitaria STP, la cui causa potrebbe essere imputata alla progressiva riduzione di presenze di famiglie non regolari, mentre è aumentato l’accesso in ambulatorio per la verifica e il controllo del peso del neonato, ciò è determinato dalla maggiore collaborazione con i PLS che inviano le mamme per i controlli nei primi mesi di vita. Visite pediatriche Accessi per peso e informazioni 2010 46 92 2011 33 162 PROGETTO CERNOBYL Sul territorio dell’Azienda U.L.S.S. 5 sono presenti molti Comitati pro Cernobyl, che si attivano per permettere ai bambini provenienti dalle zone più contaminate della Bielorussia di trascorrere un mese presso famiglie locali al fine di ridurre gli effetti dannosi per la salute conseguenti alla continua esposizione a radiazioni ionizzanti, Nel settembre 2011 sono stati sottoposti a screening della vista 74 bambini e 18 a visita pediatrica. Su 59 bambini, divisi in gruppi, è stato condotto un intervento di promozione alla salute sull’Igiene orodentale con la presenza di un traduttore. Risultati: In totale nel 2011 i bambini monitorati, controllati, visitati dall’UOS Pediatria di Comunità sono stati 4.155 e le famiglie interessate e coinvolte nelle attività di prevenzione e cura sono state 581. 95 Il lavoro svolto dal Servizio è in sintonia con le attività della Pediatria di Libera Scelta con cui si condividono obiettivi di prevenzione e di collaborazione in casi complessi; inoltre lavora in rete con le altre UO del Materno-Infantile per le situazioni di marginalità sociosanitaria e partecipa alle strategie di promozione della salute con i vari Servizi territoriali. Ufficio Integrazione Scolastica L’Ufficio Integrazione Scolastica coordina e realizza le azioni previste dal DPCM n. 158 del 23/02/2006 e successive deliberazioni. Gli alunni in situazione di handicap ai fini dell’integrazione scolastica sono stati valutati attraverso l’Unità di Valutazione Multidimensionale (UVMD) applicando procedure ben definite e revisionate periodicamente. I verbali per integrazione scolastica redatti nell’anno 2011 sono stati 343, effettuati in 12 sedute UVMD. Gli alunni che hanno usufruito di integrazione scolastica nell’anno scolastico 2010/2011 sono stati 850. Si riportano alcuni dati. NUMERO ALUNNI CON CERTIFICAZIONE PER INTEGRAZIONE SCOLASTICA A.S. 10/11. SUDDIVISIONE TRA 1°VALUTAZIONE E RINNOVO A.S. 2010/2011 TOT. 1VALUT 156 RINNOVO 694 TOT. CERTIFICATI 850 PUNTO SALUTE DI APPARTENENZA DEGLI ALUNNI CON CERTIFICAZIONE PER INTEGRAZIONE SCOLASTICA A.S. 2010/2011 PUNTO SALUTE NORD CENTRO SUD TOT. TOT. 317 327 206 850 ORIGINE FAMILIARE DEGLI ALUNNI CON CERTIFICAZIONE PER INTEGRAZIONE SCOLASTICA. RAPPORTO ITALIANI/STRANIERI A.S. 2010/2011 ORIGINE FAMILIARE N ALUNNI % ITALIANA STRANIERA 565 285 66,47% 33,52% TOT. 850 100% SERVIZIO CHE HA IN CARICO L’ALUNNO CERTIFICATO PER INTEGRAZIONE SCOLASTICA A.S. 2010/2011 SERVIZIO/STRUTTURA EE-Disabilità NPI Altra ULSS La Nostra Famiglia (VI) C. foniatria (PD) Altro D-E.A. Villa.Maria.Vigardolo TOT. TOT. 685 55 46 30 18 9 1 4 850 96 NUMERO ALUNNI CERTIFICATI PER DISABILITA’ SENSORIALE UDITIVA/VISIVA ORE EROGATE DALLA AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI VICENZA A.S. 2010/2011 N. DISABILI SENSORIALI UDITIVI 27 VISIVI 9 TOT. 36 Servizi ludico – ricreativi Si tratta di servizi rivolti ai bambini della scuola primaria che hanno come obiettivi: − offrire ai minori opportunità/percorsi di crescita che favoriscano lo sviluppo e l’incremento delle abilità personali e sociali, in sintonia con l’azione educativa della scuola e delle altre agenzie educative presenti nella comunità; − sostenere la famiglia nel complesso compito educativo; − sviluppare un’azione di coordinamento tra scuola ed extrascuola anche nell’ambito dell’educazione alla salute; − facilitare i processi di apprendimento della lingua italiana da parte dei bambini immigrati, valorizzando l’identità culturale di ciascuno. Complessivamente hanno frequentato i servizi ludico ricreativi 114 bambini, il cui inserimento è stato promosso dalle Unità Operative Ulss Tutela Minori, Età Evolutiva e Disabilità, oppure dalle scuole oppure direttamente dalle famiglie a seconda dell’organizzazione di ciascun centro. Al fine di favorire l’inserimento dei minori in carico ai servizi Ulss, ciascun servizio ha garantito il raccordo costante con le Unità Operative, con la scuola e con le famiglie. Ai sensi della L.R. 22/2002 e, in particolare, delle relative disposizioni applicative di cui alla D.G.R.V. n. 84 del 16/01/2007, che ha introdotto i requisiti e gli standard per l’autorizzazione all’esercizio e all’accreditamento di strutture socio-sanitarie e sociali, in ogni servizio ludico ricreativo viene svolta attività di programmazione, monitoraggio e verifica che comprende: l’elaborazione di un piano ludico-ricreativo annuale, di una verifica intermedia e di una verifica finale; il sistema di documentazione dell’attività del centro; l’elaborazione di un programma pedagogico; indicazioni operative per l’integrazione dei bambini con disabilità; l’elaborazione di un programma per l’educazione interculturale. L’attività di ogni servizio è stata sottoposta all’attività di vigilanza da parte delle psicopedagogiste, che hanno valutato la congruità dei programmi rispetto agli obiettivi, gli standard del personale e hanno autorizzato gli inserimenti in ciascun centro. Pet therapy il Servizio, finalizzato alla progettazione e realizzazione di interventi per la prevenzione dei problemi comportamentali in ambito scolastico e extra scolastico, viene realizzato dall’equipe di lavoro del Centro di pet Therapy, costituita da una psicopedagogista, da un veterinario e da cinque conduttori cinofili. L’attività, nel 2011, ha coinvolto 263 minori, di cui 72 frequentanti i servizi ludico ricreativi pomeridiani di Arzignano, Brogliano, Castelgomberto, Montecchio Maggiore e Trissino e 112 frequentanti le Scuole Primarie di Arzignano e di Montecchio Maggiore. Nel 2011 è iniziata la sperimentazione della pet therapy nelle scuole secondarie di primo grado, in gruppi classi dove erano stati rilevati significative difficoltà di socializzazione e di integrazione di alcuni studenti e di gestione del gruppo classe da parte degli insegnanti. Pertanto, anche in queste scuole, è stato elaborato il profilo relazionale di ciascuna classe, attraverso la somministrazione di un questionario all’insegnante coordinatore di classe e di una batteria di test a ciascun studente. Le classi coinvolte nella sperimentazione sono state individuate ad Arzignano, Montecchio Maggiore e Valdagno, per un totale di 80 ragazzi frequentanti il 1^ anno di scuola secondaria di primo grado. Complessivamente sono stati realizzati 115 interventi di pet therapy nelle scuole medie. A seguito delle valutazioni effettuate sull’attività di pet therapy, è stata verificata: 97 − − − − la validità dei dati ottenuti attraverso il profilo relazionale della classe non solo al fine di orientare il percorso di pet therapy, ma anche di fornire una consulenza agli insegnanti; la sostenibilità degli interventi di pet therapy progettati sia in ambito scolastico che extrascolastico; la possibilità che i ragazzi, durante le attività di pet therapy, facciano emergere competenze relazionali e comunicative che permettono agli insegnanti di individuare nuove possibilità di approccio con gli alunni; la presenza del cane, durante gli incontri di pet therapy, ha riscontrato positivi effetti di contenimento sul comportamento degli studenti, permettendo in tal modo di rendere protagonista ciascun ragazzo, di realizzare attività in piccoli gruppi, di far lavorare tutta la classe per il raggiungimento di un obiettivo comune rispettando le regole concordate. Spazio mamme il servizio, destinato a mamme con bambini in età della scuola dell’infanzia/primaria ha funzionato nei periodi gennaio- giugno e ottobre- dicembre 2011 con apertura a cadenza settimanale presso le sedi delle scuole dell’Infanzia o altri sedi messe a disposizione dell’Azienda Ulss. Oltre agli Spazi Mamme già attivati nel 2010, nei Comuni di Chiampo, Montecchio Maggiore, Lonigo e Valdagno, il servizio è stato attivato anche nei Comuni di Montorso Vicentino e di Gambellara. Lo “Spazio mamme” ha l’obiettivo di favorire l’integrazione e lo scambio/confronto di esperienze tra le mamme e di fornire informazioni sull’ educazione e promozione della salute della donna e del bambino. Anche nell’anno 2011, sono stati realizzati incontri a carattere informativo/educativo su tematiche quali “La contraccezione”, “La cura e l’alimentazione del bambino”, “I servizi socio sanitari e il loro corretto utilizzo”. L’attività informativa, gestita dagli operatori socio sanitari afferenti all’U. O. C. Materno Infantile, è stata facilitata dalla presenza delle mediatrici culturali del Servizio di Mediazione culturale dell’ULSS 5. Complessivamente hanno frequentato gli Spazi n. 81 mamme straniere, con una presenza media per accesso di 13 mamme, confermando l’interesse e la partecipazione rilevata anche nel 2010. Complessivamente, negli sei Spazi Mamme sono state realizzate n. 101 aperture. Per facilitare l’accesso al servizio, sono state consegnate agli insegnanti referenti delle scuole, ai Pediatri di Libera Scelta e alle Amministrazioni Comunali, le locandine informative tradotte nelle seguenti lingue: inglese, francese, punjabi, arabo, bangla, serbo. L’attività di ogni gruppo di mamme, nelle diverse sedi territoriali è stata gestita da un educatore e coordinata dalla psicopedagogista dell’U.O. Pediatria di Comunità. Le mamme, grazie alla frequenza al servizio, sono state stimolate a parlare in lingua italiana, hanno acquisito/migliorato informazioni sui servizi socio-sanitari ad esse dedicate e hanno aumentato la rete di amicizie con altre mamme. 98 Allegato f: U.O.S. Età evolutiva e disabilità Il contesto di riferimento Organizzazione del Servizio La popolazione 0-18 anni mantiene l’andamento registrato nel 2010: 35.913, nel 2011: 35.833. Secondo quanto previsto dai documenti delle Direttive Ulss e dal Piano Annuale per l’applicazione nel Territorio Ulss5 delle Linee Guida per il Servizio Distrettuale Età Evolutiva di cui alla DGRV 1533/11, la mission dell’U.O.S. Età Evolutiva e Disabilità si articola come di seguito. L’U.O.S. Età Evolutiva e Disabilità Ulss 5 realizza la prevenzione attraverso l’individuazione precoce delle problematiche dello sviluppo psicologico e neuropsicologico in età evolutiva, collabora alla continuità assistenziale tra ospedale e territorio per i minori con patologie cronico-degenerative e fornisce la consulenza psicologica su richiesta dei reparti di pediatria. Effettua la diagnosi multidimensionale in età evolutiva, attua la presa in carico terapeutica integrata abilitativa/riabilitativa delle problematiche affettivo – relazionale, comportamentali e dello sviluppo motorio, psicomotorio, del linguaggio, della comunicazione e dell’apprendimento. Attiva percorsi specifici di valutazione e presa in carico dedicata a patologie complesse (ADHD, DGS). Offre consulenza ai genitori su problematiche legate allo sviluppo e interventi di sostegno alla genitorialità anche attraverso iniziative preventive di formazione e informazione. Promuove e supporta l’integrazione scolastica e sociale dei minori con disabilità, espletando gli obblighi previsti dalla legge 104/92, in applicazione del Protocollo d’Intesa per la definizione degli interventi a favore dell’integrazione scolastica degli alunni della Provincia di Vicenza nonché assolve alle competenze affidate al SSN in materia di Disturbi Specifici dell’Apprendimento secondo la L.170/2010 e L.R.16/2010. L’offerta dell’U.O.S. Età Evolutiva e Disabilità dell’Ulss 5 si rivolge ai minori in età evolutiva 0-17 anni con bisogno di aiuto in diversi ambiti dello sviluppo e alle loro famiglie, in particolare per problematiche legate a: 1. linguaggio 2. movimento e motricità 3. apprendimento scolastico 4. relazione e socializzazione 5. sviluppo affettivo ed emotivo 6. disabilità fisica, psichica e sensoriale Da qui la necessità di garantire all’interno dei servizi il livello di multiprofessionalià adeguato per numero e competenza. (DGRV 1533/11) L’U.O. Età Evolutiva e Disabilità, come previsto, è organizzata in equipe multi-professionali ognuna delle quali prevede la presenza di almeno 1 operatore per le seguenti figure professionali: • psicologo • logopedista • fisioterapista • assistente sociale Gli obiettivi Presa in carico complessiva e continuativa pluriprofessionale (prevenzione - diagnosi – cura – riabilitazione) in età evolutiva: Prevenzione come: − individuazione precoce dei disturbi dello sviluppo psicologico, neuropsicologico, psicomotorio, del linguaggio e della comunicazione già nella prima infanzia anche attraverso la consulenza ai genitori su problematiche legate allo sviluppo in età infantile con iniziative di formazione e informazione, affinché la disabilità e i disturbi gravi vengano intercettati il più precocemente possibile per poter incidere in modo significativo sulle possibilità di recupero. Diagnosi quale: 99 − assessment pluriprofessionale e attivazione ambulatori dedicati per disturbi che richiedono percorsi di valutazione specifici e/o coordinati. Cura nei vari interventi di: 1. presa in carico multiprofessionale e integrata abilitativa/riabilitativa delle disabilità assicurando i livelli essenziali di assistenza ai minori con disabilità, garantendo la continuità assistenziale nelle fasi evolutive coinvolgendo le famiglie secondo una nuova concezione fondata sul modello ICF-OMS 2. promozione e sostegno all’integrazione scolastica e sociale degli alunni con disabilità con particolare attenzione al proseguimento percorso di integrazione dopo l’obbligo scolastico, per l’obbligo formativo e l’orientamento; 3. sostegno della non autosufficienza: per il miglioramento della qualità della vita e per il raggiungimento della maggior autonomia possibile fornendo aiuti alle famiglie dei soggetti affetti da patologia grave disabilitante; 4. presa in carico multiprofessionale integrata terapeutico-riabilitativa dei disturbi dello sviluppo e neuropsicologici in età evolutiva; 5. sostegno e trattamento dei disturbi psicopatologici della sfera affettivo-emotiva e relazionale in età evolutiva, nonché valutazione e collaborazione con altri Servizi e agenzie educative per affrontare i Disturbi della condotta e della socializzazione in età evolutiva. L’utenza raggiunta Quadro complessivo utenza (Tabella nr. 1) n. utenti anno solare 2010 2011 2.405 2.475 Servizio Età evolutiva e Disabilità Integrazione scolastica alunni con disabilità DPR 24.2.94 di cui L. 104/92 696 751 TEAM DGS – Gruppo multidisciplinare “dedicato” ai disturbi generalizzati dello sviluppo - autismo 36 41 Progetto Buone Prassi scuola/ulss Disturbi Specifici Apprendimento (L. 170/2010) 547 628 Sostegno sociale e integrazione sociale disabilità grave 261 282 Quadro complessivo Età Evolutiva e Disabilità (Tabella nr. 2) n. utenti anno solare 2010 2011 2.405 2.475 698 648 6.70% 6.90% 35.578 35.414 Servizio Età Evolutiva e Disabilità nr. utenti nr. NUOVI ACCESSI nell’anno % casi in carico su popolazione 0-18 a. territorio Ulss 5 OvestVicentino Totale prestazioni erogate nell’anno LIVELLI ESSENZIALI ASSISTENZA Frequenza patologie trattate nel 2011 dall’U.O.S. Età Evolutiva e Disabilità (Tabella nr. 3) disabilità 626 disturbi specifici del linguaggio disturbi specifici dell'apprendimento disturbo da deficit dell'attenzione/iperattività disturbi sequenze comportamentali disturbi emotivi problemi correlati all'educazione del bambino problematiche sociali 544 680 138 21 73 43 56 100 % utenti % su 0-18 25,29 1,75 21,98 27,47 5,58 0,85 2,95 1,74 2,26 1,52 1,90 0,39 0,06 0,20 0,12 0,16 Distribuzione per fasce d’età utenza 2011 U.O.S. Età Evolutiva e Disabilità (Tabella nr. 4) fasce età nr. utenti 2010 nr. utenti 2011 0-5 6-10 11-13 14-18 >18 474 1050 485 309 87 475 1028 508 379 85 TOTALE utenti trattati 2.405 2.475 DESCRIZIONE DEI SERVIZI AFFERENTI ALL’U.O. Integrazione scolastica all’U.O.S. Età Evolutiva e Disabilità (Tabella nr. 5) n. utenti anno solare 2010 2011 Integrazione scolastica alunni con disabilità DPR 24.02.94 di cui L. 104/92 nr. Alunni certificati DGRV 2248/07 751 696 nr. Diagnosi Funzionali 360 344 nr. PDF e PEI in collaborazione con la scuola 1.712 1.693 Servizio Età Evolutiva e Disabilità Integrazione sociale delle disabilità (Tabella nr. 6) n. utenti anno solare 2011 228 Servizio Età Evolutiva e Disabilità nr. utenti con gravità Counseling sociale 204 Integrazione sociale pomeridiana Integrazione sociale periodo estivo Progetti aiuto alla persona L.162/98 e L.284/97 Programma ORIENTABILI 80 66 22 14 Specifico attività di prevenzione (Tabella nr. 7) n. utenti anno solare 2010 2011* Servizio Età Evolutiva e Disabilità Prevenzione Consulenza ai genitori del figlio a seguito comunicazione disabilità alla nascita Gruppi mamme neonati Interventi a favore dell'inserimento negli Asili Nido di bambini con disabilità Collaborazioni con strutture ospedaliere su casistica inviata Parent Training Scuola dell’Infanzia Osservazione psicologica a scuola Spazi di ascolto Scuola Infanzia Progetto IPDA Scuole Infanzia individuazione precoce disturbi Progetto AID “Tutti i bambini vanno bene a scuola” 101 4 253 7 82 65 53 28 150 1 142 non realizzato 18 160 genitori non realizzato 337 585 non realizzato non realizzato Sostegno psicologico e sociale nuclei familiari a rischio (Tabella nr. 8) n. utenti anno solare 2010 2011* Servizio Età Evolutiva e Disabilità Sostegno psicologico e sociale nuclei familiari a rischio 2011 nr. casi trattati nr. UVMD per minori Programma BANDUS 84 39 21 78 47 23 Consulenza psicologica e sociale genitori separati e/o in fase di separazione e/o con figlio adottivo 61 48 Attività a favore dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento L. 170/2010 (Tabella nr. 9) Progetto Buone Prassi 2011 Servizio per i Disturbi Specifici di Apprendimento L. 170/2010 L.R. 16/2010 n. utenti anno solare 2010 2011* 547 628 425 416 39 35 155 202 263 72 genitori 258 450 46 docenti 13 (6 convalidate) Servizio Età Evolutiva e Disabilità Soggetti valutati per DSA Diagnosi per DSA Diagnosi per Disturbi misti Valutazioni alunni L01 non italiana Consulenze alla scuola Parent Traning genitori Relazioni con diagnosi L.170 al genitore e pediatra Interventi di individuazione precoce classi prime Convalida diagnosi DSA da privati 102 Allegato g: U.O.S. Disabilità Età Adulta – Servizio Integrazione Lavorativa (DEA-SIL) Con provvedimento del Direttore Generale n. 688 del 23/12/2010 questa Ulss ha istituito un’unica U.O.S. Disabilità Età Adulta – Servizio Integrazione Lavorativa facendo confluire le due Unità Operative Semplici, Disabilità Età Adulta e Servizio Integrazione Lavorativa. La citata U.O.S. effettua la presa in carico di persone in età compresa tra 18 e 64 anni che presentano una condizione di disabilità fin dall’età evolutiva o che hanno acquisito una disabilità durante la vita adulta. L’U.O.S. effettua interventi rivolti sia direttamente alla persona con disabilità, sia alla sua famiglia, avvalendosi di un’équipe composta da assistenti sociali, psicologi, educatori e operatori socio sanitari. All’interno dell’U.O.S. operano, come detto, il SERVIZIO INTEGRAZIONE LAVORATIVA e il SERVIZIO PER LA DISABILITA’ IN ETA’ ADULTA Il contesto di riferimento POPOLAZIONE POPOLAZIONE RESIDENTE ULSS 5 Al 31/12/2010 POPOLAZIONE RESIDENTE ULSS 5 POPOLAZIONE RESIDENTE ULSS 5 FASCIA 18-64 ANNI Al 31/12/2011 181461 POPOLAZIONE RESIDENTE ULSS 5 182102 114953 POPOLAZIONE RESIDENTE ULSS 5 FASCIA 18-64 ANNI 114590 POPOLAZIONE CON DISABILITA' IN CARICO ALL'U.O. DEA-SIL PERSONE PRESE IN CARICO DALL'UO DEA 527 PERSONE PRESE IN CARICO DALL'UO DEA 531 PERSONE PRESE IN CARICO DAL SIL 414 PERSONE PRESE IN CARICO DAL SIL 420 TOTALE UOS DEA -SIL 941 TOTALE UOS DEA -SIL 951 Organizzazione del Servizio Il Servizio di Integrazione Lavorativa promuove e sostiene l'integrazione lavorativa delle persone con disabilità in possesso di potenziali capacità lavorative anche in collaborazione con i Servizi per l’Impiego della Provincia per l’attuazione di quanto previsto dalla L. 68/99. All’interno del SIL operano: 1 amministrativo a part - time 2,6 educatori professionali equivalenti 3,6 operatori addetti all’assistenza equivalenti. Azioni: − valuta le potenzialità e i bisogni individuali delle persone disabili e delle aziende − programma e gestisce percorsi individualizzati d’integrazione lavorativa per un positivo incontro tra domanda e offerta di lavoro − monitora l’esperienza di tirocinio 103 − promuove la collaborazione fra soggetti istituzionali del mondo imprenditoriale, del sistema della formazione professionale e della cooperazione sociale del volontariato che opera specificamente nel settore, e delle associazioni dei disabili e dei familiari. Il Servizio per la Disabilità in Età Adulta si occupa di persone con grave disabilità e che necessitano di interventi di tipo assistenziale, quali l’inserimento in strutture semi residenziali e residenziali, assicurando un’omogeneità di trattamento e di qualità dei servizi rivolti all’utenza. All’interno del Servizio operano: 1 amministrativo part - time 1 educatore professionale tempo pieno 3,6 assistenti sociali equivalenti. Azioni: − offre interventi di sollievo e accoglienza temporanea presso strutture residenziali a persone con grave disabilità in età adulta − effettua programmi di inserimento nei centri diurni a persone con grave disabilità in età adulta − effettua l'inserimento presso strutture residenziali di persone con grave disabilità in età adulta − valuta i destinatari degli assegni relativi ai buoni-servizio − valuta destinatari del Progetto di Vita Indipendente − integra e promuove l’autonomia personale e sociale delle persone con grave disabilità in età adulta − offre sostegno psicologico e sociale alle famiglie, supporto assistenziale, consulenza e segretariato sociale a favore di persone con grave disabilità. L'utenza raggiunta nel biennio 2011-2011 2010 2011 utenti in carico totale 531 527 di cui per servizi semiresidenziali 298 300 di cui per servizi residenziali: con disabilità 60 61 con retta psichiatrica 11 11 di cui attività colloqui e consulenza 162 155 2010 2011 dimissioni da diurno 10 11 trasferimenti da diurno a diurno 3 3 inserimenti in diurno 13 7 dimissioni da residenziale 5 1 trasferimento da residenziale a residenziale 0 2 inserimenti in residenziale 4 3 progetti vita indipendente 28 30 progetti sollievo 46 11 accoglienze programmate 16 17 pronte accoglienze 3 2 interventi effettuati Disabilita' Età Adulta 104 utenti in carico totale S.I.L. 414 410 di cui per tirocini formazione e orientamento 85 85 di cui per alternanza scuola lavoro 6 5 di cui per alternanza struttura protetta-lavoro 7 12 di cui per integrazione sociale in contesto lavorativo 45 42 di cui per mediazione al collocamento 16 31 di cui per mantenimento posto di lavoro 94 88 DESCRIZIONE DEI SERVIZI AFFERENTI ALL'U.O. Disabilita' Eta' Adulta Come detto, si occupa di persone con grave disabilità e che necessitano di interventi di tipo assistenziale, quali l’inserimento in strutture semi residenziali e residenziali, assicurando un’omogeneità di trattamento e di qualità dei servizi rivolti all’utenza. Servizi diurni I Centri Diurni sono servizi dell’Azienda ULSS 5 “Ovest Vicentino” che possono essere gestiti con personale proprio o in convenzione. I servizi fanno riferimento alla definizione e agli standard individuati dalla L.R. 22/2002 e successive modificazioni ed integrazioni e si configura quale spazio appositamente strutturato e pertanto idoneo a favorire il processo di crescita e di integrazione sociale di persone disabili, fornendo loro valide occasioni per sviluppare e/o migliorare le capacità relazionali e i legami con la comunità di appartenenza. Le finalità sono di tipo Riabilitativo, educativo, di socializzazione, di aumento e/o mantenimento delle abilità residue. La programmazione e gli obiettivi fanno riferimento alle finalità specifiche dell’allegato A della DGR 84/2007 e riferite agli standard individuati per il “Centro diurno per persone con disabilità” Servizi Residenziali I servizi residenziali costituiscono la risposta a bisogni complessi di carattere sanitario, sociosanitario e sociale delle persone con disabilità, che non possono essere assistite in famiglia oppure che si trovano prive di sostegno familiare. La gestione delle strutture residenziali può essere dell'A.ULSS, sia in forma diretta, con proprio personale, che tramite convenzione e affidamento a terzi. Servizio Integrazione Lavorativa Il S.I.L. è un servizio territoriale dell’Azienda ULSS 5 che svolge la propria attività in stretto contatto con i punti salute distrettuali, i dipartimenti e servizi specialistici dell’Azienda, con i medici di medicina generale, i centri per l’impiego, il Comitato Tecnico della Provincia, con i Comuni e con le diverse agenzie formative, profit e no profit, del territorio. Il SIL progetta ed attua percorsi d’integrazione lavorativa in aziende, enti, cooperative del territorio definendo per ogni persona disabile e/o svantaggiata un progetto personalizzato che sia in grado di tener presenti le esigenze e le caratteristiche del soggetto con quelle del contesto produttivo. Offre le seguenti risposte: alle persone disabili e/o svantaggiate − − fornisce informazioni e delucidazioni sulle tematiche legate al mondo del lavoro, sulle opportunità formative e occupazionali; effettua la conoscenza della persona per un’attenta lettura e analisi delle sue potenzialità e dei suoi bisogni; 105 − − − − − − predispone percorsi di formazione in situazione finalizzati all’osservazione e orientamento per aiutare il lavoratore ad acquisire una maggiore consapevolezza di sé e delle proprie capacità e per verificare in situazione lavorativa le sue competenze ed autonomie; garantisce il supporto nella definizione del progetto personalizzato d’inserimento lavorativo, spesso anche attraverso il coinvolgimento della famiglia; assicura l’accompagnamento e il monitoraggio nel processo d’inserimento; dà continuità di sostegno, dopo l’assunzione, per gestire momenti di criticità alle aziende interessate sia tenute all’assunzione di disabili che non soggette all’obbligo di cui all’art. 3 della L.68/99 ; offre consulenze su aspetti inerenti gli strumenti e le modalità per lo svolgimento di percorsi finalizzati all’integrazione lavorativa; offre sostegno, consulenza e nell’individuazione delle mansioni da attribuire al lavoratore disabile e tutoraggio durante lo svolgersi dell’esperienza d’inserimento lavorativo. 106 Allegato h: Dipartimento Dipendenze Patologiche Il contesto di riferimento Popolazione / target Target del Dipartimento Dipendenze è la popolazione adolescente e giovanile, interessata dall’uso occasionale e voluttuario di sostanze stupefacenti, o da abuso o dipendenza dalle stesse, e la popolazione adulta, il 5-10% della quale utilizza bevande alcoliche in maniera problematica, e il 30% circa utilizza sigarette; il 5% circa, infine, è dedita a gioco patologico. Sui dati di ricerca nazionali (HBSC) Vicenza viene indicata come la provincia con il maggior consumo settimanale di alcol tra gli adolescenti, pari al 10,6%. Le ricerche mettono in evidenza l’incremento dei comportamenti a rischio in riferimento all’uso e al poliabuso di sostanze psicotrope tra gli adolescenti, e la sottovalutazione dei rischi connessi. La marijuana è la sostanza illecita più diffusa tra gli adolescenti della scuola media superiore. Riguardo all’eroina, nell’ultimo decennio, si è verificato una diminuzione dell’uso per via endovenosa, ma un aumento del consumo per via inalatoria. Sono da segnalare anche gli incrementi dell’utilizzo di nuove droghe tra la popolazione adolescenziale e giovanile (Ketamina, Anfetamine di nuova sintesi, Catinoni, GHB). Andamenti della popolazione di riferimento rispetto al passato Rispetto al passato va sottolineato l’accesso alle sostanze d’abuso da parte di strati sempre più giovani di popolazione ed una disponibilità sempre maggiore di stupefacenti, spesso reperibili attraverso internet. Anche il gioco patologico mostra una prevalenza in costante aumento. Viene confermato, infine, un importante coinvolgimento nella tossicodipendenza da parte della popolazione immigrata da alcuni specifici paesi. L’organizzazione del servizio I Servizi del Dipartimento per le Dipendenze Patologiche si occupano dell’abuso e della dipendenza da sostanze stupefacenti e/o psicotrope, legali e non, e dei comportamenti che manifestano la presenza di dipendenza, tra i quali il più diffuso e il gioco patologico. L’accesso ai Servizi del Dipartimento Dipendenze è diretto e gli utenti si presentano perlopiù spontaneamente o su stimolo dei familiari. I programmi e i trattamenti terapeutici sono differenziati in base alle diverse categorie diagnostiche, ma la maggioranza dei trattamenti resta di tipo psico-sociale. Continua l’evidenza di una sempre più frequente compresenza di dipendenza da sostanze e presenza di disturbi psichiatrici (la cosiddetta doppia diagnosi), e di un generale abbassamento dell’età degli utenti. Le attività terapeutiche sono state svolte nelle strutture organizzate secondo il seguente organigramma: 107 DIPARTIMENTO FUNZIONALE DELLE DIPENDENZE UOC SERD SERD Sede di Montecchio Maggiore UOS SERD Punto Salute Nord Sede di Valdagno UOSD PREVENZIONE DIPENDENZE UOS SERVIZIO ALCOLOGIA • Ambulatorio Alcologico di Valdagno • Ambulatorio Alcologico di Montecchio M. • Servizio Semiresidenziale “Progetto Icaro” Sistema dell’offerta esistente I Servizi del Dipartimento Dipendenze svolgono attività ambulatoriale e territoriale nel campo della prevenzione, valutazione, trattamento, riabilitazione e reinserimento dei disturbi di abuso e dipendenza da sostanze psicoattive, con interventi mirati per rispondere a bisogni in ambito sanitario, psicologico e relazionale, familiare e sociale, in quanto l'assunzione di sostanze assume la connotazione di una vera e propria patologica del comportamento. Nel perseguire i propri obiettivi istituzionali il Ser.D. collabora con i reparti ospedalieri, i Servizi delI'ULSS e i medici di base per eventuali trattamenti di competenza. Favoriscono l'ingresso degli assistiti in comunità terapeutiche, con le quali mantengono i contatti anche in vista dell'importante fase di reinserimento sociale e lavorativo degli stessi. Attuano interventi di primo sostegno ed orientamento per i tossicodipendenti e le loro famiglie: interventi di informazione e prevenzione in particolare nei confronti delle fasce giovanili di popolazione. Effettuano programmi alternativi al carcere in collaborazione con il Ministero di Grazia e Giustizia, il Centro Servizio Sociale Adulti e Minori competente e le Prefetture a seconda della specificità dei casi; accerta lo stato di salute psicofisica del soggetto e ne le rileva le condizioni sociali; certifica lo stato di tossicodipendenza ove richiesto dagli interessati o per altre finalità di legge (Commissione Patenti di Guida, accertamenti per lavoratori con mansioni a rischio). Valutano periodicamente l'andamento ed i risultati del trattamento e dei programmi di intervento sui singoli tossicodipendenti in riferimento agli aspetti di carattere clinico, psicologico, sociale, nonché in termini di cessazione di assunzione di sostanze stupefacenti. Mettono in atto interventi di prevenzione della diffusione delle infezioni da HIV, delle epatiti e delle patologie correlate alla tossicodipendenza nei confronti dei soggetti in trattamento. Attuano sostegno alle pazienti tossicodipendenti in stato di gravidanza. Forniscono, in collaborazione con gli Enti Locali, interventi di prevenzione primaria sul territorio di competenza dell'Azienda ULSS. Gli obiettivi Gli obiettivi individuati per il 2011 sono stati: il mantenimento delle attività istituzionali programmate; 108 - presentazione di un modello integrato di gestione dei casi di doppia diagnosi con il Dipartimento di Salute Mentale; presentazione di un progetto per l’attività di prevenzione delle dipendenze nelle scuole secondarie di primo e secondo grado; progetto sperimentale di "peer education" per la prevenzione dei comportamenti a rischio in adolescenza in ambito di sessualità e uso di sostanze psicoattive; Non si evidenziano particolari variazioni rispetto agli obiettivi individuati per l’anno 2010. L’utenza raggiunta n. utenti anno solare Servizio 2010 2011 134 169 264 130 93 3832 130 167 228 146 79 3830 Ambulatorio di II livello per il tabagismo 20 5 Centro semi-residenziale alcologico “ICARO” 39 37 SERD Valdagno SERD Montecchio Maggiore Utenti Utenti Utenti Utenti tossicodipendenti alcooldipendenti tossicodipendenti alcooldipendenti Utenti in comunità terapeutica Prevenzione alle dipendenze DESCRIZIONE DEI SERVIZI AFFERENTI ALL’U.O. Dipartimento per le Dipendenze - Unità Operative per le Tossicodipendenze Le Unità Operative per le Tossicodipendenze si interessano di utenti tossicodipendenti, di persone a rischio per la tossicodipendenza e delle loro famiglie, con interventi personalizzati ed integrati sia all’interno del SerD, con il coinvolgimento delle diverse professionalità presenti - medico, psicologo, assistente sociale, infermiere, oss, educatore - sia con altri Servizi, quali psichiatria, medicina interna, consultorio familiare, servizio tutela minori. Attraverso la valutazione medica, psicologica e sociale (trattamento di eventuali sintomi di astinenza, inquadramento delle malattie infettive e delle patologie correlate all’uso di droghe e delle patologie alcool-correlate, inquadramento e sostegno psicologico e sociale) viene individuato il percorso terapeutico più idoneo, con l’obiettivo di riconoscere e trattare i problemi che stanno alla base dell’assunzione delle sostanze d’abuso, e di permettere alle persone interessate il reinserimento nella vita familiare e sociale. Oltre ai più comuni casi di abuso o dipendenza dalle sostanze stupefacenti, altre aree di interesse sono il “gambling” o gioco patologico e lo screening infettivologico. Le − − − − − attività relative alle aree di intervento in corso sono: Accoglienza e ascolto Consulenza individuale e/o familiare Disintossicazione e trattamenti farmacologici (farmaci sintomatici, sostitutivi, acudetox) Proposte di ricovero in idonee strutture sanitarie Diagnosi e terapia medica delle più frequenti patologie correlate alla tossicodipendenza, screening e prevenzione per Malattie infettive, attività di screening per la prevenzione HIV, epatiti e malattie sessualmente trasmissibili per pazienti tossicodipendenti e per la popolazione generale 109 − − − − − − − − − − − Counselling psicologico, psicoterapia individuale o di coppia Esecuzione Test Psicometrici Inserimenti in Comunità Terapeutica e/o Pronta Accoglienza Programmi di sostegno alla famiglia screening tossicologici prevenzione secondaria e monitoraggio patologia correlata all’uso di sostanze psicotrope riabilitazione e reinserimento socio lavorativo, accompagnamento nel disbrigo delle pratiche amministrative, legali, di riconoscimento di invalidità, ecc. interventi di prevenzione e promozione della salute collaborazione con il DSM, attraverso appositi gruppi di lavoro, per sviluppare interventi a favore di pazienti con disturbo psichiatrico associato a tossicodipendenza partecipazione al gruppo di lavoro inter-area per adolescenti che manifestano gravi patologie psichiche e che necessitano di una presa in carico complessiva e concordata tra più servizi distrettuali: Tutela Minori, Età Evolutiva, Dipartimento di Salute mentale, Consultorio Familiare. Attività di consulenza per la Commissione Provinciale Patenti di Guida. Unità Operativa di Alcologia L’Unità Operativa di Alcologia si occupa dei problemi e delle patologie alcol correlate per utenti nel territorio di pertinenza, in termini di diagnosi, cura, riabilitazione e reinserimento sociale. Tra le principali funzioni vi è la collaborazione con i medici di medicina generale, i comuni, gli enti e le associazioni del privato sociale. E’ dotata di propria équipe multiprofessionale. L’accesso degli utenti al Servizio di Alcologia è facilitato garantendo la territorialità dell’intervento attraverso due sedi di accoglienza (SerD di Montecchio Maggiore e Valdagno), entrambe aperte dal lunedì al venerdì. L’Unità Operativa di Alcologia si avvale di comunità terapeutiche, 27 CAT (Club Alcolisti in Trattamento) e 6 gruppi A.A. (Alcolisti Anonimi). Le attività di tipo ambulatoriale sono sovrapponibili a quelle elencate per gli utenti tossicodipendenti. Nell’anno 2011 complessivamente nelle UU.OO. afferenti al Dipartimento Dipendenze sono state effettuate n. 5891 prestazioni ambulatoriali tariffate; si conferma pertanto l’andamento di attività riferito al 2010. Centro Riabilitativo Alcologico “Progetto Icaro” Il progetto prevede un trattamento intensivo, medico, psicologico e riabilitativo in regime di semiresidenzialità a favore di persone con problematiche connesse all’uso di alcolici, con i seguenti obiettivi: − effettuare approfondimento diagnostico sui problemi alcol correlati; − favorire la consapevolezza dell’alcolismo come una malattia cronica recidivante e favorire l’apprendimento di adeguate strategie al fine di contenere le ricadute; − proporre un modello di presa in carico integrata finalizzato alla disintossicazione e al cambiamento a lungo termine del comportamento, allo scopo di raggiungere uno stile di vita sobrio; − definire un percorso che coinvolga la comunità locale al fine di creare, attraverso un’ampia sinergia dei soggetti coinvolti (AA e CAT, servizi distrettuali e Servizi Socio-Assistenziali dei Comuni competenti per residenza), una rete territoriale di supporto al progetto di cura. Prevenzione alle dipendenze L’Unità Operativa Prevenzione delle Dipendenze ha come obiettivo la realizzazione sul territorio di attività preventive all’uso di sostanze psicoattive legali e illegali, attraverso interventi di: − informazione − educazione alla salute 110 − − prevenzione universale all’uso di sostanze psicoattive e dei comportamenti a rischio in ambito scolastico prevenzione selettiva all’uso di sostanze psicoattive e dei comportamenti a rischio durante il tempo libero. Progetti di Prevenzione realizzati nell’anno 2011 1. Ap&Ap: Appigli ed Appartenenze SERVIZIO PROPONENTE: U.O.S.D. Prevenzione Dipendenze CONTENUTI: percorso di formazione rivolto agli insegnanti, per lo sviluppo di competenze nell’insegnamento delle abilità sociali come strumento per la prevenzione dei comportamenti a rischio e all’uso di sostanze psicotrope. DESTINATARI: studenti delle classi 2° e 3° delle scuole secondarie di primo grado. TEMPI DI REALIZZAZIONE: gennaio - maggio e novembre - dicembre. COSTI AGGIUNTIVI A CARICO: nessuno. studenti 79 insegnanti 13 genitori 56 2. Alcol & dintorni SERVIZIO PROPONENTE: U.O.S.D. Prevenzione Dipendenze CONTENUTI: progetto informativo sull’alcol. DESTINATARI: studenti delle classi 3° delle scuole secondarie di primo grado, insegnanti e genitori TEMPI DI REALIZZAZIONE: 5 incontri informativi di due ore (tot. 10 ore) per gruppo classe, incontri di presentazione e coprogettazione con gli insegnanti, verifica e coinvolgimento diretto nell’attuazione del progetto, incontro con i genitori di presentazione progetto e sensibilizzazione. COSTI AGGIUNTIVI A CARICO: nessuno. studenti insegnanti genitori 261 15 55 3. Smoke free class competition SERVIZIO PROPONENTE: U.O.S.D. Prevenzione Dipendenze CONTENUTI: lo Smoke Free Class Competition è un progetto per la prevenzione del fumo di tabacco nelle scuole. Si tratta di un concorso a premi, finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del Programma “L’Europa contro il cancro”, in collaborazione con l’European Network on Young People and Tabacco (Rete Europeo sul Tabagismo nei Giovani). Oltre alle estrazioni a livello internazionale, nazionale e regionale, ci sarà un gadget per ogni partecipante che terminerà il concorso. DESTINATARI: alunni delle classi seconde e terze delle scuole secondarie di 1^ grado e alunni delle classi prime delle scuole secondarie di 2^ grado, insegnanti. TEMPI DI REALIZZAZIONE: novembre – aprile. COSTI AGGIUNTIVI A CARICO: nessuno studenti insegnanti 189 8 4. Insider SERVIZIO PROPONENTE: U.O.S.D. Prevenzione Dipendenze 111 CONTENUTI: è un progetto di prevenzione al tabagismo che utilizza come strumento didattico il film inchiesta “Insider-dietro la verità”. Il film ha lo scopo di fornire una riflessione agli studenti e agli insegnanti sul ruolo dell’industria del tabacco nella promozione del fumo di sigaretta. DESTINATARI: studenti delle scuole secondarie di 2^ grado; insegnanti. TEMPI DI REALIZZAZIONE: viene fornita una guida per l’insegnante, con l'ausilio del film DVD "Insider". Il sussidio si articola in 5 parti: informazioni sul film e sulla vicenda; note metodologiche all’uso didattico del film; documenti, interviste e dichiarazioni sul fumo; schede del film, traccia di discussione per insegnanti e studenti. In appendice: articoli della stampa sull’impatto che ha avuto il film, fonti consultate e segnalate dagli insegnanti, schede di valutazione dell’intervento. Il percorso minimo consigliato dell’intervento è il completamento della prima fase. 1° Fase (4-5 ore) Introduzione, visione del film e discussione in ogni classe. 2° Fase (1-2 settimane) Approfondimento dei temi emersi con ricerche e analisi di documenti proposti nella guida. Lavoro da effettuare singolarmente o a piccoli gruppi, a scuola o a casa. 3° Fase (2-4 ore circa) Presentazione in classe da parte degli studenti dei documenti analizzati per lo scambio e la discussione degli approfondimenti fatti. COSTI AGGIUNTIVI A CARICO: nessuno studenti insegnanti 30 1 5. Smettere di fumare SERVIZIO PROPONENTE: U.O.S.D. Prevenzione Dipendenze CONTENUTI: corsi per la disassuefazione al fumo di tabacco. DESTINATARI: persone dipendenti dal fumo di tabacco. TEMPI DI REALIZZAZIONE: 2 corsi di 9 incontri. COSTI AGGIUNTIVI A CARICO: nessuno. partecipanti 51 6. Incontri/iniziative di sensibilizzazione sul territorio SERVIZIO PROPONENTE: U.O.S.D. Prevenzione Dipendenze CONTENUTI: incontri di sensibilizzazione sulla prevenzione all’uso di sostanze psicoattive e dei comportamenti a rischio. DESTINATARI: ragazzi, animatori, insegnanti e adulti-genitori. TEMPI DI REALIZZAZIONE: 4 incontri di 2 ore COSTI AGGIUNTIVI A CARICO: nessuno ragazzi insegnanti animatori popolazione 120 11 29 1.200* * collaborazione all’attivazione di uno stand di sensibilizzazione sui p.a.c. ad un evento di 4 giornate 7. Liberi di scegliere SERVIZIO PROPONENTE: U.O.S.D. Prevenzione Dipendenze CONTENUTI: programma di prevenzione dell’abitudine al fumo per ragazzi della scuola secondaria di primo grado. DESTINATARI: studenti del secondo anno scuola secondaria di primo grado. TEMPI DI REALIZZAZIONE: 2 incontri di formazione per gli insegnanti per un totale di 3 ore e 5 incontri in classe con gli studenti di 2 ore ciascuno COSTI AGGIUNTIVI A CARICO: nessuno studenti 253 insegnanti 18 112 8. Percorsi di formazione per insegnanti SERVIZIO PROPONENTE: U.O.S.D. Prevenzione Dipendenze CONTENUTI: percorso di formazione, di esperienze e di didattica, per gli insegnanti della scuola secondaria di secondo grado. DESTINATARI: docenti di 1 scuola secondaria di primo grado, docenti di 1 scuola secondaria di secondo grado. TEMPI DI REALIZZAZIONE: 8 incontri di 3 ore per i tutor di classe COSTI AGGIUNTIVI A CARICO: nessuno docenti 6 9. Progetto sfumiamo i dubbi SERVIZIO PROPONENTE: U.O.S.D. Prevenzione Dipendenze CONTENUTI: prevenzione al fumo di tabacco per gli studenti della scuola secondaria di secondo grado DESTINATARI: peer educator formati; studenti coinvolti negli incontri formativi, insegnanti e studenti coinvolti nella giornata della creatività TEMPI DI REALIZZAZIONE: gennaio – maggio, ottobre - dicembre COSTI AGGIUNTIVI A CARICO: nessuno peer educator 61 studenti coinvolti 790 insegnanti 15 studenti coinvolti nella giornata della creatività 100 10. Assemblee scolastiche SERVIZIO PROPONENTE: U.O.S.D. Prevenzione Dipendenze CONTENUTI: incontri di sensibilizzazione sulla prevenzione all’uso di sostanze psicoattive e dei comportamenti a rischio. DESTINATARI: studenti delle scuole secondarie di secondo grado. TEMPI DI REALIZZAZIONE: 1 incontro per due classi e 1 incontro per tre classi di 3 ore COSTI AGGIUNTIVI A CARICO: nessuno studenti insegnanti 125 8 11. Convegno Focus Fumo SERVIZIO PROPONENTE: U.O.S.D. Prevenzione Dipendenze CONTENUTI: formazione rivolta agli operatori delle AULSS Venete che offre ai partecipanti i primi risultati della ricerca condotta grazie alla collaborazione dei numerosi servizi impegnati nel trattamento del tabagismo. DESTINATARI: operatori delle AULSS Venete che operano negli ambulatori per il tabagismo, nei Ser.D, ed i referenti aziendali per il tabagismo. TEMPI DI REALIZZAZIONE: 1 giornata di 7ore e 30 minuti. COSTI AGGIUNTIVI A CARICO: nessuno Operatori 60 12. Even SERVIZIO PROPONENTE: U.O.S.D. Prevenzione Dipendenze CONTENUTI: prevenzione dei comportamenti a rischio in adolescenza in ambito di sessualità e uso di sostanze psicoattive. 113 DESTINATARI: studenti della scuola secondaria di secondo grado TEMPI DI REALIZZAZIONE: settembre - dicembre − − − − individuazione di un istituto disponibile alla sperimentazione coinvolgimento attivo degli insegnanti referenti reclutamento dei peer (max 18 alunni) formazione dei peer in n° 6 incontri di almeno 3 ore ciascuno in orario scolastico e extrascolastico di cui 2 uscite nel territorio − - la realizzazione da parte dei “pari”, all’interno della scuola, di interventi diretti ai coetanei (nella classe di appartenenza e nelle classi seconde dell’Istituto) − supervisione dei peer dopo intervento nelle classi di appartenenza − verifica coi peer dopo intervento nelle seconde − verifica con gli insegnanti referenti/dirigente scolastico. COSTI AGGIUNTIVI A CARICO: nessuno studenti insegnanti 18 3 13. Peer education alcol SERVIZIO PROPONENTE: U.O.S.D. Prevenzione Dipendenze CONTENUTI: : prevenzione all’ alcol rivolta agli studenti della scuola secondaria di secondo grado DESTINATARI: peer educator formati, studenti coinvolti negli incontri formativi e insegnanti TEMPI DI REALIZZAZIONE: gennaio – maggio e ottobre - dicembre COSTI AGGIUNTIVI A CARICO: nessuno studenti 248 insegnanti 9 Nell’anno 2011 complessivamente l’U.O.S.D. Prevenzione delle Dipendenze ha mantenuto l’andamento di attività riferito al 2010. 114 Allegato h: Dipartimento di Salute Mentale Il contesto di riferimento Il Dipartimento di Salute Mentale (DSM) assolve alla funzione di coordinamento progettuale e programmatico delle équipe pluriprofessionali che si occupano della Salute Mentale, operanti nel territorio dell’azienda U.L.S.S.5 Ovest vicentino. Il DSM realizza quanto previsto dai Progetti Obiettivo Nazionale e Regionali di Tutela della Salute Mentale (D.G.R.V. 4080/2000 e DGRV 651 del 09/03/2010), si delinea secondo le indicazioni della D.G.R.V. 1616/2008 “Autorizzazione all’esercizio e accreditamento delle Unità di offerta per la Salute Mentale”. Il compito del DSM è la promozione della salute mentale e la cura di ogni forma di malattia mentale, nei tempi necessari per concludere il trattamento, privilegiando la prevenzione e la cura personalizzata ed operando primariamente sul territorio. Il DSM è incardinato nella struttura tecnico-funzionale Distretto Socio-Sanitario. Il DSM si fa carico della domanda psichiatrica proveniente dal territorio sia sotto l’aspetto preventivo che terapeutico e riabilitativo. Nell’esercizio delle funzioni organizzative e di programmazione interagisce con la Direzione Sanitaria, la Direzione dei Servizi Sociali il Distretto Socio Sanitario e il Presidio Ospedaliero, dando compimento agli Atti di programmazione e alle indicazioni della Direzione aziendale e delle Direzioni tecnico-funzionali. Il DSM assicura le prestazioni di assistenza e cura nei servizi e nelle strutture direttamente gestite e convenzionate, avendo creato una rete di servizi territoriali in connessione con la più ampia rete dei servizi distrettuali, elabora i Progetti Terapeutici Personalizzati cooperando con l’utente e i suoi familiari. Il DSM ha predisposto una modalità di presa in carico dinamica affinché i percorsi di trattamento e/o riabilitativi possano essere flessibili e sia reso possibile il passaggio del paziente da un punto all’altro della rete dei Servizi a seconda del livello evolutivo del programma di trattamento raggiunto dall’utente dando continuità al Progetto Individuale di Trattamento. Nei casi in cui non sussista diretta e primaria competenza specialistica psichiatrica, il DSM risponde ai bisogni sanitari e socio-sanitari offrendo un rapporto di consulenza e/o di collaborazione interservizi secondo accordi formalizzati e modalità consolidate di cooperazione. Ciò si verifica prevalentemente con le cosiddette “Aree di Confine” appartenenti alle U.O. del Distretto SocioSanitario che si occupano di pazienti con comorbilità psichiatrica: Tutela Minori, Dipartimento delle Dipendenze Patologiche, Disabilità in età adulta, Età evolutiva e Neuropsichiatria Infantile. Attualmente sono operativi i protocolli di collaborazione con il Dipartimento per le Dipendenze Patologiche, il Servizio Disabilità in età adulta, il Servizio Integrazione Lavorativa e l’U.O.C. Pronto Soccorso per l’Urgenza/Emergenza. Rete dipartimentale dei Servizi Unità Operative del DSM: − U.O.C. di Psichiatria − U.O.S.D. Centro di Salute Mentale Nord − U.O.S.D. Centro di Salute Mentale Centro-Sud − U.O.S. SPDC − U.O.S. Strutture Intermedie − U.O.S. Integrazione sociosanitaria nel Distretto. Sono costituiti i seguenti organi del D.S.M. secondo quanto indicato dai Regolamento : − Direzione del Dipartimento di Salute Mentale − Comitato Tecnico Operativo del Dipartimento di Salute Mentale − Consiglio di Dipartimento di Salute Mentale. 115 PERSONALE IMPIEGATO NEL DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE Alla data del 31.12.2011 il personale dipendente in dotazione al DSM, suddiviso è il seguente: Salute mentale Dirigente Medico Dirigente Psicologo Infermiere Oss Coll. Sanitario ed. esp. coll. San. Prev. Ass. Sociali. coll.re sa. Riab. Educatori Totale unità 13 2 34 40 4 6 1 100 equivalente 13,00 2,00 32,81 39,39 4,00 6,00 1,00 98,20 h/sett 38 38 36 36 36 36 36 256 h7sett effettive 494 76 1181,16 1418,04 144 216 36 3565,2 sett h annue 45 22230 45 3420 45 53152,2 45 63811,8 45 6480 46 9936 47 1692 318 160722 RETE DEI SERVIZI DSM N. SERVIZI 3 Centri di Salute Mentale (C.S.M.) 1 Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (S.P.D.C) 2+2 2 1 19 CARATTERISTICHE con annesso Day Hospital Territoriale (D.H.T.) con 14 posti letti e annesso Day Hospital Ospedaliero (2 p.l.) e Day Service Centri Diurni (C.D.) 20 posti per c.d. Comunità Terapeutiche Residenziali Protette (C.T.R.P.) Comunità Alloggio (C.A.) 14 posti letto per C.T.R.P. + 1 Pronta accoglienza 6 posti letto + 1 Pronta accoglienza Appartamenti a grado variabile di protezione (A.A.P.) Da 1 a 3 posti letto ciascuno SEDE Montecchio Maggiore, Valdagno e Lonigo Montecchio Maggiore Arzignano (2) – Valdagno (2) Montecchio Maggiore Lonigo Arzignano vari comuni dell’ULSS 5 Servizi collegati: - gruppi di Auto-Mutuo-Aiuto (A.M.A.) con sedi (anno 2011) nei Comuni di Arzignano, Valdagno, Lonigo, Chiampo; - centri educativi e occupazionali diurni di tipo A, Cooperative di tipo B gestite dal privato sociale attive nei Comuni di Cornedo (Studio Progetto) e Montecchio (eco Papa Giovanni XXIII; - 2 RR.SS.AA (56 PL) per utenti psichiatrici a Lonigo e 1 RSA (30 PL) a Montecchio gestite dal privato sociale. ATTIVITA’ DSM 2011 Nel 2011 in particolare sono state realizzate le seguenti attività e iniziative che vengono descritte suddividendole secondo le UOS: 116 SERVIZIO PSICHIATRICO DI DIAGNOSI E CURA Nel 2011 il SPDC ha effettuato 218 ricoveri ordinari (13 in TSO) e 3 ricoveri in DHO. Continua ad essere attivo il Day Service ( 49 ingressi). In SPDC, oltre all’attività di degenza ordinaria, vengono effettuati settimanalmente 3 gruppi di reparto: verbale, espressivo e lettura RICOVERI SPDC anno 2011 Ricoveri Ordinari DHO DAY SERVICE Anno 2010 279 4 64 Anno 2011 218 3 49 RICOVERI ORDINARI ANNO 2010 2011 Ricoveri 279 218 Degenza Media 13,98 16,72 Presenza Media 10,69 9,98 Reingressi 116 89 (-23%) CENTRI DI SALUTE MENTALE U.O.S.D. C.S.M. nord Nel Centro di Salute Mentale con sede a Valdagno, operativo dal lunedì al venerdì per 8 ore al giorno, si sono svolte le attività ambulatoriali di consulenza e visita specialistica psichiatrica, le attività di assistenza domiciliare e di consulenza nelle Case di Riposo della zona. Sono previste psicoterapie individuali e di gruppo e le prestazioni psicologiche, di assistenza sociale e infermieristiche. Inoltre è attiva l’Unità di offerta: Day Hospital Territoriale. Presso la sede del CSM si tengono gruppi di psico-educazione rivolti soprattutto ai familiari ed attività gestite in collaborazione con il volontariato, inserite nelle iniziative dei gruppi di Auto -Mutuo-Aiuto. E’ prevista la consulenza specialistica psichiatrica per i reparti ospedalieri e per il Pronto Soccorso. U.O.S.D. C.S.M. Centro-Sud Il Centro di Salute Mentale Centro-Sud è articolato in 2 servizi: − la sede principale di Montecchio Maggiore con apertura di 12 ore giornaliere dal lunedì al venerdì e il sabato per le urgenze; − la sede di Lonigo, operativa dal lunedì al venerdì per 8 ore al giorno. Nei due punti salute mentale si svolgono: le visite specialistiche psichiatriche, le attività di psicoterapia, le prestazioni psicologiche, di assistenza sociale e infermieristiche. Inoltre è attivo il Day Hospital Territoriale, la assistenza domiciliare e le consulenze nelle Case di Riposo. Nelle sedi di Montecchio Maggiore e di Lonigo vengono effettuati gruppi di psicoterapia, condotti soprattutto da psicologi rivolti ai pazienti psicotici, ai depressi e ai giovani. A Lonigo ove non è presente la Unità di Offerta - Centro Diurno, sono comunque stati posti in essere gruppi d’incontro per pazienti gravi sul modello dei gruppi di semiresidenzialità con attività animative ed educative. In più sedi sono attivi gruppi di Auto-Mutuo-Aiuto in collaborazione con personale del volontariato e facilitatori che forniscono ausilio relazionale e sociale per quelle persone che tendono a rimanere isolate nel loro contesto sociale. E’ prevista la consulenza specialistica psichiatrica per i reparti ospedalieri e per il Pronto Soccorso continuativa a Montecchio Arzignano, programmata a Lonigo. Il DSM definisce un tempo di attesa medio per la visita psichiatrica ambulatoriale che anche quest’anno è stato inferiore mediamente ai 20 giorni. L’appuntamento può essere fissato di persona o telefonicamente presso il Centro di Salute Mentale del Punto Salute competente territorialmente: Nord Valdagno, Centro Montecchio Maggiore, Sud Lonigo. 117 UTENZA Centro di Salute Mentale anno 2011: TOTALE UTENTI PRESTAZIONI Anno 2010 Anno 2011 Anno 2010 Anno 2011 2537 3707 45.780 48.191 STRUTTURE INTERMEDIE Il DSM ha attivato strutture intermedie di cura, assistenza e riabilitazione psichiatrica sia residenziali che semiresidenziali. L'accesso alle strutture intermedie avviene di norma su presentazione e richiesta del Centro di Salute Mentale per realizzare i Progetti Terapeutici Individualizzati (PTI). Per quanto riguarda le liste d’attesa nelle strutture intermedie è istituito un gruppo di lavoro composto dai Dirigenti di U.O.S., coordinati dal Direttore di DSM che valuta le richieste d’inserimento e ne organizza la tempistica e le modalità di accoglienza utilizzando lo strumento della UVMD semplice. STRUTTURE RESIDENZIALI Sono attive due CTRP: una a Montecchio Maggiore e una a Lonigo con presenza di personale assistenziale nelle 24 ore, che ospitano pazienti con gravi problematiche psichiatriche. In applicazione delle direttive previste dal nuovo Progetto Obiettivo Regionale DGRV. 651/2010. I posti letto sono 14 per ogni CTRP più 1 di Accoglienza temporanea. Le CTRP sono dedicate specificatamente all’accoglienza dei pazienti più gravi che stanno svolgendo un percorso intensivo di cura e di recupero di abilità sociali, individuali e di rapporto con il proprio contesto familiare. Questi ospiti necessitano di interventi di riabilitazione a medio-lungo periodo. All’interno delle CTRP si svolgono attività educative ed animative (cucina, teatro, movimento, biodanza, redazione giornalino….) che favoriscono il processo di recupero e inclusione sociale per persone con gravi patologie psichiatriche. Il Centro Arcobaleno di Arzignano è dotato di 1 Comunità Alloggio (6+1 posti letto) destinata ad accogliere in particolare persone giovani che necessitano di programmi con maggiore autonomia riabilitativa. La comunità ha una copertura assistenziale di 15 ore al giorno, mentre di notte gli ospiti hanno la possibilità di mettersi in contatto telefonico con il medico di guardia psichiatrica a Montecchio Maggiore. Al suo interno vengono attivate iniziative che conducono l’utente attraverso un processo di autonomia individuale e sociale, nell’arco di alcuni anni, verso obiettivi abitativi e lavorativi autonomi, il più possibile svincolati dai percorsi assistenziali intensivi. Sia nelle CTRP che nella C.A. è prevista la possibilità dell’accoglienza temporanea per la gestione delle situazioni critiche. Utenti inseriti in strutture residenziali anno 2011 TOTALE UTENTI Totale presenti al 31 dicembre UTENTI IN CARICO NEL 2011 Anno 2009 Anno 2010 Anno 2011 CTRP MM 14PL CTRP L 14 PL C.ALL. A 7PL APPARTAMENTI 67 67 78 16 17 8 37 118 17 APP 35PL APPARTAMENTI DI RESIDENZIALITA’ LEGGERA Destinati ad accogliere prevalentemente i dimessi dalle strutture residenziali e gestiti soprattutto dai Centri Diurni a completamento del programma di autonomia residenziale sono gli Appartamenti di Residenzialità Leggera che rappresentano il completamento del percorso riabilitativo. Negli Progetto di residenzialità leggera vengono attivati percorsi di presa in carico a variabile grado di protezione per quegli utenti che vengono inseriti in unità abitative autonome di 2-3 posti. Viene fornito ai residenti l’intervento e la supervisione bi o tri-settimanale degli operatori delle strutture intermedie e il monitoraggio della loro situazione psicosociale e dei rapporti con il contesto territoriale in cui sono inseriti da parte degli operatori dei Centri Diurni o delle Comunità. Al 31.12.2011 sono attivi nel territorio i seguenti 19 Appartamenti di Residenzialità Leggera per n. 43 utenti: N° 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 Località Arzignano Arzignano Arzignano Arzignano Arzignano Arzignano Arzignano Arzignano Chiampo Lonigo Lonigo Montebello Montecchio Maggiore Montecchio Maggiore Montecchio Maggiore Valdagno Valdagno Valdagno Valdagno Indirizzo Via Fiume, 52 Via Duca d’Aosta 9-3 Via Meneghini,1\a Via Meneghini,1\b Viale Vicenza 32/b Via Duca d’Aosta 9-3 Via Duca d’Aosta 9-2 Via Cazzavillan 12-2 Via Fogazzaro Arso Via Santa Marina 18 Via Oberdan 6 Via Gen. Vaccari Via Padre Beschin Via Monte di Pietà Via Conti Gualdo Via Molini d’Agno Via Molini d’Agno Via Cirenaica 34 Via Monte Ortigara Proprietà Comunale Privato Comunale Comunale Affitto Ulss Privato Privato Ater Ater Privato Privato Privato Ater Comunale Privato Comunale Comunale Privato Privato N° utenti 3 3 3 3 2 3 3 2 1 1 3 1 2 2 2 3 2 3 1 Sesso 3M 3F 3 F 3M 2F 3M 3F 1M + 1 F 1M 1M 3M 1F 2M 2F 2F 3F 2M 3F 1M Strutture Semiresidenziali. Sono presenti 2 Centri Diurni a gestione diretta, “Arcobaleno” ad Arzignano e “Aurora” a Valdagno, che accolgono quotidianamente circa 60 utenti. Il loro obiettivo prioritario è quello di condurre gli utenti ad un reinserimento sociale e lavorativo. Affiancati all’attività dei centri diurni, operano in convenzione con il privato sociale due Centri Diurni con sede a Montecchio Maggiore (Cooperativa Sociale “L’Eco Papa Giovanni XXIII°”) e a Cornedo Vic.no (Cooperativa Sociale “Studio Progetto”), che mettono a disposizione n. 43 posti per trattamenti educativo-occupazionali e per la preparazione ai tirocini di lavoro finalizzati al collocamento in collaborazione con il Servizio per l’Integrazione Lavorativa. Utenti inseriti in strutture semiresidenziali anno 2011 (presenza media giornaliera) STRUTTURE Centro Arcobaleno Arzignano Centro Aurora Valdagno Coop. Eco Papa Giov. Montecchio M. Coop. Studio Progetto Cornedo V. Totale Anno 2010 34 24 17 27 102 119 Anno 2011 37 26 17 27 107 UTENTI IN CARICO NEL 2011 49 40 21 34 144 Residenze Sanitarie Assistenziali (RR.SS.AA.) Sono attive nel territorio tre Residenze Sanitarie Assistenziali (RR.SS.AA.): due a Lonigo di 56 posti letto complessivi e una a Montecchio di 30 posti letto. Nate nel 1995 come strutture di superamento delle Case di Salute psichiatriche di Lonigo e Montecchio M. si stanno progressivamente configurando come comunità alloggio estensive secondo le indicazione del nuovo Progetto Obiettivo per la Tutela della Salute Mentale. Funzionano a pieno regime come strutture socio sanitarie e ospitano utenti di entrambi i sessi; realizzano programmi di trattamento e riabilitazione a basso livello di attivazione e quindi specifici per gli utenti con patologia psichiatrica persistente e, in alcuni casi, con patologia organica in comorbilità. Alla data del 31.12.2011 risultano ospitati: − a Lonigo n. 25 residenti (ex OP), n. 31 provenienti dal territorio − a Montecchio M. n. 10 residenti (ex OP) e n. 20 provenienti dal territorio. Integrazione Socio Sanitaria con il Distretto. L’attività di raccordo fra DSM e le Aree di Confine del Distretto Socio-Sanitario viene svolta attraverso incontri inter-area e la partecipazione degli operatori del DSM alle UVMD complesse per i casi di interesse psichiatrico. E’ proseguita l’attività di consulenza presso le Case di Riposo e le RSA. È stato attivo un gruppo di coordinamento con il Servizio Integrazione Lavorativa che si riunisce mensilmente, analizza e monitora i percorsi di tirocinio, formazione,collocamento e inserimento sociale degli utenti psichiatrici e ne valuta le richieste di presa in carico. INSERIMENTI LAVORATIVI Il DSM attua molte iniziative per favorire l’inserimento o il re-inserimento lavorativo dei propri utenti, attraverso i percorsi di riabilitazione che hanno consentito a persone con disturbi psichici di ricollocarsi nel mondo del lavoro con il monitoraggio costante effettuato dai centri diurni e dalle comunità alloggio sui programmi di tirocinio e inserimento lavorativo. Attività di collaborazione DSM-SIL anno 2011 Persone in collocamento lavorativo Persone a cui è stato attivato un tirocinio Persone in attività di integrazione sociale 120 44 11 13