n° 75 / dicEMBRE 2013 insieme NotiziE dAlla Banca di Credito Cooperativo di Vignole E MONTAGNA PISTOIESE VITA DELLA BANCA Pubblicazione edita dalla Banca di Credito Cooperativo di Vignole e Montagna Pistoiese: Via IV Novembre 108, Olmi Quarrata (PT). Registrazione tribunale di Pistoia N° 13/1993. Spedizione in abb. postale 70% filiale di Pistoia. Contiene I.P. Intitolato a Marcello “Cesare” Fabbri l’auditorium della Banca LA PAGINA DEL DIRETTORE Il Fondo di Garanzia Istituzionale del Credito Cooperativo I NOSTRI INTERVENTI Valenzatico, 1100 presenze al 36° Trofeo “Cinque Frantoi” Creatività radiologica CLUB GIOVANI SOCI Il convegno “Donare la vita” Il programma 2014 IL PERSONAGGIO Marcello Scuffi, la pittura dell’anima il territorio Riapre le porte, più ricco che mai, il Museo Diocesano di Pistoia IL MONDO DELLE BCC Il Credito Cooperativo italiano in cifre Presente nel tuo futuro dal 1904 in questo numero In copertina la porta nord-est del “Mercatale murato” a Cecina di Larciano. Foto di Serge Domingie, dal libro “Castelli, torri, borghi murati del Montalbano”, testi di Chetti Barni e Giuseppina Carla Romby, edizione “Gli Ori”. Insieme N° 75 - Dicembre 2013 Pubblicazione edita dalla Banca di Credito Cooperativo di Vignole e della Montagna Pistoiese Registrazione Tribunale di Pistoia n. 13/1993 - Spedizione in abbonamento postale 70% filiale di Pistoia Direttore Responsabile: Dario Zona Comitato di Redazione: Franco Benesperi, Paolo Biancalani, Tiziano Caporali, Emanuela Ferri, Sauro Romagnani, Elio Squillantini HaNNO collaborato a questo numero: Andrea Altobelli, Marco Benesperi, Ennio Canigiani, Alessandra Gabbani, Silvia Mauro, Stefano Morini, Claudia Raffalli, Carlo Rossetti. redazione: Via IV Novembre, 108 - Vignole (PT) Tel. 0573 7070215 - Fax 0573 717591 ON LINE SU: www.bccvignole.it E-MAIL: [email protected] Progetto grafico: Claim Communication, Firenze Stampa: Tipografica Pistoiese srl Tiratura n° 6.000 copie Chiuso in tipografia il 27/11/2013 1 EDITORIALE • La nostra memoria, il nostro futuro 2 PAGINA DEL SOCIO • I vantaggi di essere socio • Aziende in vetrina 4 vita della banca • Intitolato a Marcello “Cesare” Fabbri l’auditorium della Banca 17 la fondazione • A spasso... per il territorio 18 LA PAGINA DEL DIRETTORE • Il Fondo di Garanzia Istituzionale del Credito Cooperativo 20 I NOSTRI INTERVENTI • Montemurlo, edizione record per la Festa dell’Olio 26 TURISMO INSIEME • Soggiorno mare in Salento 28 SPECIALE TEATRO • A teatro con lo sconto 32 club giovani soci • Il bello delle socie • Il programma 2014 del Club Giovani Soci • Donare la vita 38 L’AZIENDA • Tipografia Baroni & Gori • Il Baggiolo • Branca Garden 44 il personaggio • Marcello Scuffi, la pittura dell’anima 46 LA MOSTRA • Da Donatello a Lippi. Officina pratese 48 il territorio • Riapre le porte, più ricco che mai, il Museo Diocesano di Pistoia 56 BANCA E CLIENTI • Il mutuo per la casa in parole semplici 58 BANCHE CON L’ANIMA • Credito Cooperativo, nuove strategie per rispondere alle sfide di oggi 59 IL MONDO DELLA COOPERAZIONE • Alleanza delle Cooperative Italiane, costituita la sezione toscana 60 il mondo delle bcc • Il Credito Cooperativo italiano in cifre 63 MERCATI IN CIFRE • Sintetica panoramica dei principali indici finanziari nazionali e internazionali insiemeeditoriale LA NOSTRA MEMORIA, IL NOSTRO FUTURO di Giancarlo Gori presidente BCC Vignole e Montagna Pistoiese Cari soci, cari clienti, cari lettori, nell’approssimarsi la fine dell’anno, la memoria non può che tornare al pomeriggio dello scorso 12 ottobre, quando abbiamo intitolato l’auditorium ristrutturato della sede centrale, gremito di soci, clienti, collaboratori e amici della Banca, a Marcello “Cesare” Fabbri. Una cerimonia sobria, voluta nel giorno del 109° anniversario della fondazione della nostra cooperativa di credito, un pomeriggio dedicato alla riflessione sui valori fondanti del nostro stare insieme e alla memoria di un amministratore, di un presidente che ha dedicato lunghi anni della propria vita al servizio della Banca. Marcello “Cesare” Fabbri è stato per molti di noi punto di riferimento sicuro, verso cui attingere quotidianamente, cercando di attuare con coerenza gli insegnamenti che ci ha trasmesso. Una intitolazione che è stata anche preludio alle celebrazioni del 110° anniversario che per tutto il 2014 coinvolgeranno i soci e i clienti nella totalità delle persone, delle aziende, dei giovani, dei bambini, attraverso un fitto calendario di iniziative, messo a punto da un apposito Comitato. Avremo numerose occasioni per stare insieme, per socializzare, per riflettere sulla nostra storia ma anche sul nostro futuro, sul ruolo che la nostra Banca sarà chiamata a svolgere nei prossimi anni, su come saprà interpretare le trasformazioni in atto, non solo in campo economico ma anche sul versante dei cambiamenti sociali e demografici che si profilano all’orizzonte. Sfide che potremo affrontare con la serenità che ci contraddistingue, forti dei valori sempre attuali della solidarietà, della mutualità, della cooperazione, che ci guidano nello svolgere il nostro ruolo di cooperatori nel settore del credito. EDITORIALE | 1 VANTAGGI DI ESSERE SOCIO I di Emanuela Ferri, responsabile Ufficio Soci Bcc Vignole e Montagna Pistoiese Caro Socio, l’anno 2014 sarà molto importante per la nostra Banca in quanto celebrerà 110 anni della sua fondazione, essendo nata il 12 ottobre 1904. In allegato a questo numero troverai: -il calendario “trittico” da tavolo personalizzato con tutti i vantaggi riservati ai soci; -un libretto contenente un programma ricco di eventi, gite sociali e iniziative che saranno organizzate durante tutto il 2014 per festeggiare la ricorrenza. Ed ecco che subito l’anno inizia nel migliore dei modi con una manifestazione rivolta ai bambini dei nostri soci e clienti, che si terrà presso Birbilandia a Santonuovo di Quarrata, Via Europa, 237. Invito Lunedì 6 gennaio 2014 ore 15,30 presso a Santonuovo di Quarrata Via Europa, 237 Ti aspettiamo! INVIACI LA TUA MAIL Sei un socio o un cliente e vuoi essere aggiornato in tempo reale sui prodotti, sulle gite, sulle iniziative e le opportunità che la Banca può offrirti? Consulta il sito internet www.bccvignole.it e inviaci la tua e-mail all’indirizzo [email protected]. Periodicamente riceverai la nostra newsletter e manterrai così un filo diretto con la tua Banca! pagina del socio | 2 AZIENDE IN VETRINA Per festeggiare l’importante anniversario raggiunto, la Banca ha ritenuto opportuno organizzare e proporre ai soci una iniziativa diversa dal solito, impostando una manifestazione che comprenda, tra le altre proposte, anche una “Mostra Mercato”, con allestimento “fieristico” con stand, che vedrà la presenza di numerosi espositori. Le varie manifestazioni e la Mostra Mercato si terranno durante il mese di ottobre 2014 presso la Cattedrale (area Ex Breda) di Pistoia, alla quale potranno partecipare, gratuitamente, tutte le aziende socie della Banca esponendo prodotti e attività tipiche del territorio. Se sei interessato a partecipare, invia una mail all’ufficio soci - [email protected] - entro il 31.03.2014. Le domande pervenute saranno sottoposte a una selezione in base alla disponibilità e alle caratteristiche dell’evento. Alcuni dati sui soci al 31 OTTOBRE 2013 Totale soci n. 5 4 3 5 Di cui: Persone fisiche/ Ditte individuali 4 2 8 1 (di cui giovani soci 18/35 anni n. 950) Persone giuridiche 1 1 5 4 Da parte di tutto lo staff dell ’ufficio soci, marketing e comunicazione Auguri di Buone Feste! Emanuela Ferri, T ommaso Braccesi, Ennio Canigiani, Claudia Raffalli pagina del socio | 3 INTITOLATO A MARCELLO “CESARE” FABBRI L’AUDITORIUM DELLA BANCA di DARIO ZONA Con una cerimonia sentita, a cui hanno partecipato oltre 200 soci, nel giorno del 109° anniversario di fondazione della Banca (lo scorso 12 ottobre), la Bcc Vignole e Montagna Pistoiese ha intitolato il nuovo auditorium della sede centrale a Marcello “Cesare” Fabbri, presidente della Banca dal 1975 al 1995, figura di riferimento del movimento cooperativo e della città di Quarrata. Nella parete di ingresso della sala, la cui capienza è stata portata da 149 a 187 posti, sono state trascritte alcune parole estrapolate dall’ultimo intervento di Cesare Fabbri, quando il 5 maggio 1995 lasciò la presidenza della banca: «... ogni persona deve dare qualcosa, ogni generazione deve dare qualcosa, per far fare un passo avanti alla storia. Questa è la determinazione vera...». «Con queste parole - ha spiegato il presidente della Bcc Vignole e Montagna Pistoiese Giancarlo Gori - vogliamo dare una concreta possibilità ai giovani di poter riflettere sulla validità di valori come solidarietà, localismo e mu- tualismo, valori ai quali Cesare ha ispirato tutta la sua vita e che sono ancora oggi così importanti». «La scelta di intitolare a Marcello Fabbri il nuovo auditorium - ha proseguito il presidente Giancarlo Gori - vuole ricordare un grande protagonista della storia della nostra Banca, che lui ha saputo guidare con grande lungimiranza, favorendone l’espansione e il radicamento sul territorio». Persona stimata e benvoluta da tutti, socio della Bcc di Vignole dal 1965, Marcello, conosciuto da tutti come Cesare, è stato presidente del collegio sindacale della Banca dal 1965 al 1974, consigliere di amministrazione dal 1974 al 1975, presidente della Banca stessa dal 1975 al 1995 e consigliere della Federazione Toscana delle BCC dal 1986 al 1995. Con la sua opera ha contribuito alla crescita di Quarrata e non solo, sia a livello sociale che bancario. Per questo suo impegno di cooperatore, il 10 maggio 1997 la nostra Banca gli conferì la medaglia d’oro al valore del Credito Il presidente Giancarlo Gori, assieme alla vedova di Marcello “Cesare” Fabbri, la signora Licia Bianchi. VITA DELLA BANCA | 4 Il taglio del nastro da parte del presidente Giancarlo Gori e del sindaco di Quarrata Marco Mazzanti Cooperativo, ringraziandolo per la sua attività di tutela, potenziamento e sviluppo dei valori cooperativi. Marcello Cesare Fabbri è scomparso nel dicembre 2010 all’età di 89 anni. «Cesare lo ricordo con affetto e sincera commozione - ha detto il presidente Giancarlo Gori -. Era una persona di straordinarie qualità, grande capacità di sintesi, andava direttamente al centro del problema senza giri di parole, grandissima umiltà nonostante fosse consapevole di essere un punto di riferimento per tanta parte della popolazione del nostro territorio. Caratteristiche che ha sempre testimoniato durante la sua vita, con i suoi impegni politici e all’interno del mondo del credito cooperativo. Il suo stile di vita, il suo modo di affrontare i problemi è stato per tanti di noi e per me particolarmente importante: punto di riferimento continuo, insegnamento determinante verso il quale quotidianamente continuo ad attingere, cercando di seguirlo il più fedelmente possibile per continuare l’opera che lui aveva tracciato». scia, Luigi Bardelli, presidente di Tvl Pistoia, Stefano Morandi, presidente della Camera di Commercio di Pistoia e Umberto Guidugli, presidente della Federazione Toscana delle Bcc. Alla cerimonia hanno partecipato anche la moglie di Cesare Fabbri, Licia Bianchi, e i figli Bianca, Franca, Franco e Marco Fabbri, ai quali la Banca ha consegnato una targa ricordo. Le caratteristiche del nuovo auditorium L’auditorium Marcello “Cesare” Fabbri è stato completamente rinnovato ed è ora del tutto indipendente rispetto all’istituto di credito, con ingresso autonomo, un nuovo ascensore per favorire l’accesso dei disabili e una nuova sca- La figura dell’ex presidente è stata ricordata dalle autorità intervenute alla cerimonia di intitolazione, fra cui il sindaco di Quarrata Marco Mazzanti e l’ex sindaco Sabrina Sergio Gori, Ivano Paci, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pe- Una veduta del nuovo auditorium VITA DELLA BANCA | 5 La consegna di una targa ricordo ai congiunti dell’ex presidente Fabbri. Da sinistra verso destra: Franco Fabbri, il Presidente Giancarlo Gori, Licia Bianchi, Marco Fabbri, Bianca Fabbri e Franca Fabbri. la esterna di emergenza. I lavori hanno consentito di ammodernare la parte impiantistica e tecnologica; il restyling ha riguardato arredi, pavimentazioni, infissi ed elementi di completamento. Aumentato anche il numero di posti a sedere: una diversa dislocazione delle poltrone ha messo a disposizione ben 38 sedute in più. Gli interventi, che hanno adeguato la struttura alle più recenti normative antincendio consentiranno di migliorare la fruizione dell’auditorium, destinato ad ospitare non soltanto le iniziative della Banca, ma anche convegni e incontri promossi dalle associazioni del territorio. In programma c’è anche la realizzazione, nei terreni sul retro della Banca, di un nuovo parcheggio riservato ai dipendenti della Bcc Vignole e Montagna Pistoiese. Al termine dei lavori, gli attuali posti auto nel piazzale esterno - un’ottantina - saranno così a completa disposizione di soci e clienti e di coloro che parteciperanno agli eventi che si terranno nell’auditorium. potrà sostenere ancora di più lo sviluppo delle aziende del territorio e i bisogni della famiglie con la potenzialità di poter concedere ulteriore credito tra i 50 e i 60 milioni di euro. Il direttore generale ha presentato la situazione patrimoniale ed economica della Banca, che può contare su un patrimonio di base di 75 milioni, un patrimonio di vigilanza attorno ai 77,5 milioni, con indici patrimoniali (total capital ratio e tier 1 capital ratio) ben al di sopra della media registrata dal sistema bancario nazionale e un bilancio in utile. «La copertura dei rischi è adeguata sotto tutti gli aspetti - ha affermato il direttore generale Elio Squillantini -. A partire dal 2015 progressivamente entrerà in vigore la nuova normativa di vigilanza conosciuta come Basilea 3, la quale comporterà la necessità di un rafforzamento del capitale, data dall’innalzamento dei livelli minimi di patrimonializzazione, e l’introduzione di un indice di leva teso a comprimere il rapporto tra capitale e volu- La campagna di aumento di capitale sociale L’inaugurazione dell’auditorium è stata anche l’occasione per lanciare la campagna di aumento di capitale sociale, che era già stata annunciata ai soci nei mesi scorsi durante i 5 incontri pre-assembleari, svolti nelle diverse aree territoriali. L’obiettivo è di raddoppiare le quote sottoscritte dai soci, che si attestano attualmente a 4,2 milioni di euro. Grazie a tale crescita della dotazione patrimoniale, la Banca VITA DELLA BANCA | 6 me complessivo dell’attività. Oltre alla necessità di preservare adeguati margini di liquidità per poter rispettare le più stringenti regole quantitative. L’offerta pubblica di sottoscrizione di capitale promossa dalla Banca non ha altre motivazioni se non quella della pura prevenzione. I nostri soci hanno sottoscritto mediamente azioni per un valore inferiore a 800 euro. Ipotizzando che essi decidano liberamente di raddoppiare le loro partecipazioni con un impiego minimo di risparmio, raggiungeremmo subito l’obiettivo di 4,5 milioni di patrimonio in più, che permetterebbe una erogazione di ulteriori finanziamenti ad aziende e famiglie del territorio. A titolo di esempio, un apporto di capitale di 1.000 euro permetterà di concedere nuovo credito nell’interesse dei soci fino a 12,5 volte tale incremento, ovvero 12.500 euro». Rispetto agli altri istituti bancari che utilizzano normalmente aumenti di capitale, la banca di credito cooperativo rafforza il proprio patrimonio in massima parte attraverso la destinazione degli utili conseguiti a riserve indivisibili ed in modo residuale con la sottoscrizione delle azioni da parte dei propri soci. «L’apporto di capitale che chiediamo ai soci verrà messo a frutto per poter reinvestire maggiori risorse sul territorio di riferimento, secondo il principio della mutualità, uno dei valori più importanti del credito cooperativo” - sottolinea il presidente della Bcc Vignole e Montagna Pistoiese, Giancarlo Gori. “Inoltre - prosegue Gori - la sottoscrizione di quote sociali equivale a un piccolo investimento e dà diritto alla eventuale distribuzione di dividendi che, negli ultimi anni, si sono attestati al tasso legale del 2,5%». Quest’ultimo è uno dei vantaggi più tangibili previsti per i soci, tra i quali ci sono: il ristorno di azioni in base all’operatività svolta con la Banca (la Bcc Vignole e Montagna pistoiese è l’unica in Toscana ad aver istituito il ristorno), l’assistenza fiscale gratuita, il sostegno alle famiglie con i bonus per la nascita dei figli, i contributi per l’acquisto dei libri di testo scolastici e le borse di studio per gli studenti meritevoli. Essere soci dà accesso anche a varie agevolazioni su servizi e prodotti bancari, a occasioni di formazione con i convegni e i seminari organizzati dalla Banca e a sconti sui viaggi sociali. VITA DELLA BANCA | 7 INTERVENTI Marco Mazzanti Sindaco di Quarrata «Cesare è sempre stato una persona garbata, gentile e ha rivestito ruoli significativi e importanti nella nostra comunità, non solo nell’istituto di credito cooperativo, che come noi sicuramente chiamava con affetto la “banchina di Vignole”, una banca che Marco Mazzanti poi nel tempo grazie anche al suo impegno è diventata quella che oggi conosciamo. È stato un protagonista, uno dei più attivi e vivaci amministratori della vita politica della nostra comunità, interprete di quella politica autentica, nel senso più vero e civico del termine, che a tutti noi manca oggi. Ha ricoperto un ruolo importante come quello di capogruppo, quando sindaco era Vittorio Amadori, ed è stato presente sui banchi del consiglio comunale anche durante la legislatura guidata da Luciano Caramelli. Non si è mai risparmiato e ha sempre svolto il proprio ruolo con la massima volontà e dedizione. Persona acuta, sagace, attento osservatore dei mutamenti sociali di quel momento storico; si è sempre messo generosamente al servizio della cosa pubblica affrontando tutte le sfide dell’epoca e se Quarrata è quella che è oggi, lo dobbiamo a lui e a quelli che insieme a lui hanno contribuito a darcela come la stiamo vivendo. Intimamente legato a profondi valori morali, ha sempre combattuto le sue battaglie politiche e sociali nella massima correttezza e nel rispetto di quelli che allora si chiamavano avversari e ora si chiamano diversamente; aperto al confronto, e non disposto alla denigrazione di chi la pensava diversamente da lui. La nostra comunità, la nostra città è cresciuta grazie a lui, una persona molto semplice e lungimirante. Tra le tante cose a cui ha contribuito vorrei citare questa: Cesare è stato tra i primi che ha lavorato e voluto una biblioteca comunale a Quarrata. Ed erano anni in cui non veniva dato a questo luogo l’importanza che invece ha nella crescita culturale di una città e nella crescita dei nostri figli. Se oggi Quarrata ha una biblioteca comunale all’avanguardia a livello regionale, frequentata da tanti nostri ragazzi, lo deve all’impegno di Cesare Fabbri». Ivano Paci Presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia «Ci sono delle persone che incontriamo e alla fine ti lasciano qualcosa che dura per sempre. Io e molti come me che hanno conosciuto Cesare Fabbri portano dentro di sé il segno, il ricordo indelebile di una testimonianza e di un incontro che segna la vita. Se oggi siamo in questa bellissima sala, se abbiamo ascoltato dal direttore Squillantini dei dati così importanti e “squillanti”, per i quali vi faccio i complimenti, significa che c’è in questa banca che fa onore al territorio, al servizio del nostro territorio, una scuola che viene da lontano. Una scuola di serietà, di rigore, di capacità di svolgere il proprio ruolo, senza indulgere a concessioni clientelari, senza indulgere alla ricerca di facile popolarità. Questo è il crisma che nel panorama ampio, diversificato, delle casse rurali e delle banche di credito cooperativo della nostra provincia, la Banca di Vignole ha sempre portato con sé. E certamente i 20 anni di presidenza di Cesare in questo hanno segnato un solco che anche volendo è difficile abbandonare e questa testimonianza dobbiamo darla, perché è su questi uomini che si è costituita l’Italia. Un’Italia che chi ha la mia età vede con un po’ di nostalgia, in cui l’impegno pubblico poteva veramente fregiarsi del nome nobile, difficile a pronunciarsi, di servizio. Dove l’impegno pubblico era, soprattutto nelle nostre zone, per chi rappresentava certi valori, sicuramente disinteressato. Dove insomma VITA DELLA BANCA | 8 insieme a lui soprattutto in questa terra di Quarrata - dobbiamo dirlo - hanno dato una lunga e importante testimonianza. Penso a Fernando Giacomelli, a Vittorio Amadori, a tanti altri amici ormai presenti solo nel ricordo ma che hanno lasciato il loro segno in questa comunità e in questo territorio. Concludo veramente. Avete fatto bene a intestare a Cesare un auditorium, molto meglio che un busto, perché come diceva anche del resto il parroco che ci ha benedetto, nell’auditorium si parla, si ascolta, si riflette e si ragiona. È un luogo dove si confrontano e si formano le idee. E io credo questo sia il miglior omaggio che si possa fare ad un uomo come Cesare, che pur essendo impegnato nel lavoro quotidiano, ha coltivato e conosceva fortemente il valore delle idee e della riflessione. Insomma noi qui celebriamo con questa dedica una vita piena, una vita ricca di risultati come quella di Cesare. Una vita che chiunque l’ha incontrata come ho avuto la fortuna di fare, ne è rimasto segnato». Sabrina SERGIO Gori Ex sindaco di Quarrata «La veste nella quale parlo stasera è quella di persona amica di Cesare. Con lui e con gli uomini politici della sua generazione ho avuto la fortuna di condividere tanIVANO PACI si trattava di testimoniare che insieme all’amore per la famiglia, insieme all’amore per il proprio lavoro fatto al meglio di se stessi e con onestà, si poteva rubare ancora al tempo delle ore da dedicare agli altri, nel sindacato, nel partito, nel movimento, per mandare avanti le cose nelle quali si credeva: una testimonianza, questa parola che oggi sembra quasi aver perso qualunque significato. Ho avuto con Cesare frequentazioni molto discontinue, a volte molto intense a volte molto dilatate in relazione alle vicende della vita, però ho sempre in mente il suo sguardo, il suo sorriso arguto, intelligente e penetrante, il suo modo di parlare asciutto, senza fronzoli, che andava direttamente al centro dei problemi con una testimonianza di lealtà, di franchezza, di schiettezza, per cui quando Cesare aveva parlato non c’era da immaginare che cosa c’era dietro. Dietro non c’era nulla. E non c’era quindi da immaginare come difendersi, perché quello che aveva detto Cesare, lo rappresentava integralmente. Allora è di questi uomini che noi anche oggi avremmo bisogno. Uomini come Cesare e come tanti altri che allora SABRINA SERGIO GORI VITA DELLA BANCA | 9 te discussioni. Devo dire che ho imparato davvero tanto. Voglio ricordare un Cesare molto arguto, sempre pronto alla battuta, sempre pronto alla discussione. Un Cesare però che era una persona semplice, di una semplicità piena di profondità. Era una persona di grandi capacità riflessive ed è giusto che i ragazzi ripensino al suo modo di essere e alla sua generazione, che ci ha insegnato tanto. Erano uomini che parlavano con i fatti e non con le parole, e si esprimevano con grande concretezza... Vedevi Cesare che usciva dalla banca e andava a lavorare; vedevi Fernando uscire dalla banca e salire sul trattore. Cesare è stato uno tra quelli che ha fatto gruppo e anche questo è un altro segnale che ci ha dato, lui assieme alle persone con cui ha condiviso un cammino, a partire da Vittorio Amadori. Loro erano una squadra, erano un gruppo di persone che ragionavano e discutevano, magari litigavano, ma alla fine trovavano la sintesi e la sintesi era sempre per il bene comune, per portare avanti il territorio e la comunità. E c’era forte questo senso del noi, non dell’io, il senso di comunità: una testimonianza splendida che Cesare ci ha dato. Sono davvero contenta di aver avuto la fortuna di cominciare da giovanissima la mia riflessione politica con persone in questo modo. Voglio dedicare a Cesare alcuni versi del poeta messicano Octavio Paz, che dice questo: ‘La storia è il cammino, tutti lo percorriamo. La verità è ripercorrerlo. La verità è sapersi dall’origine sospesi. Fratellanza sopra il vuoto’. Senza la fratellanza esiste il vuoto, e allora noi dobbiamo essere felici e io sono davvero contenta di aver percorso un pezzo della mia storia e del mio cammino con la comunità che ho avuto l’onore di rappresentare insieme a persone come Cesare Fabbri. Un grazie va alla Banca perché con questo gesto ci vuole ricordare che noi abbiamo avuto la fortuna di conoscere persone che non erano eroi, ma persone normali che hanno vissuto una vita al servizio della loro comunità. E di questo bisogna essere davvero grati: Cesare è stato testimone di ideali, li ha vissuti e li ha incarnati e questo è molto bello». Luigi Bardelli Presidente Tvl Pistoia «Cesare era uno spiritoso. Ricordo un aneddoto: ero da poco nominato presidente diocesano della Gioventù cattolica e venni da queste parti a fare una serata con le famiglie. Ero tutto pieno di entusia- smo, avevo letto tante cose e mi misi a fare l’apologia della famiglia di una volta, quella bella famiglia dove c’era il nonno, i genitori, i figli tutti uniti ed esaltavo questa famiglia che non c’è più. Mi pareva di aver ragionato bene, ero tutto contento. A un certo punto, quando cominciò il momento della discussione, si alzò Cesare e mi disse: “Senti Luigi, ma di che famiglia hai parlato? Non te ne ricordi, perché forse non ti è toccato... Ma te hai parlato della famiglia della polenda! Di molta polenda si mangiava ai tempi della famiglia che dicevi te, ma non era una grande famiglia”. Mi demolì proprio, perché ero andato lì a parlare con entusiasmo di tutte queste cose. Ma è vero che Cesare restava dentro a chi lo aveva conosciuto. Negli ultimi tempi aveva avuto bisogno di terapia ed era venu- LUIGI BARDELLI to da noi all’A.p.r. per recuperare la parola dopo un’operazione che aveva avuto. Allora ad una nostra terapista dissi: “Guarda, Marinella, trattalo bene: fallo tornare a parlare; ha bisogno di parlare, perché sennò ci manca una voce importante. Marinella si impegnò, come per la verità si impegna con tutti. Però succedeva che pian piano Marinella andasse a trovare Cesare a casa. VITA DELLA BANCA | 10 E oggi quando le ho detto: “Vado là per parlare di Cesare”. Mi dice Marinella: “Mi dispiace, l’ho saputo tardi. Ci sarei venuta volentieri. Salutami tanto la moglie e i figli perché ogni tanto, quando passo di lì, mi ci fermo ancora a trovarli”. “E perché, fai ancora delle terapie?”. Dice: “No... Bisogna che ti dica una cosa: è più quello che io ho ricevuto da Cesare, che quello che ho dato”. E dire che Cesare era molto contento della Marinella, dei progressi che faceva da un punto di vista della parola, è una brava terapista e quindi si poteva dire che aveva dato tanto da un punto di vista professionale. Ma lei mi ha detto: “Ho più ricevuto che dato”. Marinella non conosceva Cesare. L’ha conosciuto nel momento di questa terapia. Avete fatto bene a dedicargli questo auditorium perché Cesare non è una persona del passato; non lo è mai stato del passato. Lui aveva questo spirito di guardare avanti e quando il presidente Gori dice: “Cerco di essere fedele agli insegnamenti di Cesare” non è solo un rapporto sentimentale. Sono convinto invece che si sia capito come le linee di fondo di Cesare fossero sicuramente moderne, che guardavano avanti. Credo ci sia un segreto: quelle doti gli appartenevano perché Cesare era un testimone che aveva letto e meditato i principi della dottrina sociale e il rapporto con l’uomo. Vedete, quando si va a fondo di queste riflessioni non si è mai vecchi, perché si parte non da un dato estetico, di moda o di convenienza, ma si parte dal rapporto di servizio e nell’uomo, in ognuno di noi, c’è un’aspirazione sempre grande. Se sappiamo leggerla, come faceva Cesare, noi facciamo sempre un discorso sul futuro e mai un discorso sul passato perché siamo in cammino verso avventure belle, se non ci sciupassimo tra noi la vita. Siamo destinati ad avventure straordinarie. Su questa terra non siamo messi per la tristezza, siamo destinati alla gioia. Se si ripensa al nostro percorso, Cesare è una persona di cui si sente la mancanza. Per fortuna questa Banca gli ideali di Cesare cerca di portarli avanti con il lavoro e con la testimonianza». Stefano Morandi Presidente Camera di Commercio Pistoia e Confcommercio Pistoia «L’inaugurazione di oggi è un evento che aggiunge valore al territorio, non solo dal punto di vista architettonico e strutturale, ma come punto di incontro al servizio del cittadino. L’auditorium della Banca - grazie ai lavori che ne hanno ampliato e resa più accogliente la capienza - diviene proprio nelle intenzioni dei vertici dell’istituto una piazza ideale nella quale ospitare iniziative non soltanto della Banca, ma anche delle associazioni, dei soci e dei clienti. E a dare maggiore lustro all’operazione è senz’altro la scelta di intitolare la struttura a Marcello Cesare Fabbri, come è stato detto presidente dell’istituto nel ventennio 1975-1995. Non ho avuto la fortuna di conoscerlo, ma mi rendo conto che è stata una grande persona. L’intendimento della banca è stato quello di dare una maggiore opportunità al territorio, dove non esistono altre strutture come questa, per far crescere singoli cittadini, istituzioni, associazioni. Consentite di rial- STEFANO MORANDI lacciarmi all’intervento del direttore generale che ha messo in evidenza i principali dati di bilancio. Dati sicuramente molto positivi: fanno onore a questa Banca, che come è stata evidenziato ha sempre chiuso bilanci in utile, nonostante le rettifiche che oggi vengono chieste dalla vigilanza. Questo deve essere motivo di orgoglio per i soci e anche per il Consiglio di Amministrazione. VITA DELLA BANCA | 11 Ed è giusto in questo momento chiedere ai soci di intervenire sottoscrivendo l’aumento di capitale perché cosi si rafforza la Banca, si mette in sicurezza l’avvenire e si dà una prospettiva al territorio, perché il territorio, qualunque esso sia, ha bisogno di una banca forte e presente. Ecco che su questo territorio la banca di riferimento evidentemente è questa. Avere una banca con i conti in ordine, capitalizzata, efficace ed efficiente è una condizione indispensabile per le aziende e le famiglie, perché oggi l’economia non va avanti se non c’è il credito che la sostiene, un credito buono, di qualità. Allora sostenere la banca, vuol dire sostenere l’economia. Se posso - non mi è stato chiesto - ma mi sembra utile farlo: sarebbe auspicabile che il maggior numero possibile di soci sottoscrivesse l’aumento di capitale. È un segnale forte che questo territorio son sicuro non mancherà di dare. Vi auguro i migliori successi». Alessandra Covizzoli «In un giorno così importante mi chiedo chissà cosa avrebbe pensato don Dario Flori oggi, di fronte a tutta questa realizzazione e se mai si fosse immaginato quale frutto potesse generare quel seme da lui gettato 109 anni fa. E allora occorre tornare alla memoria di quei tempi quando in una stanza accanto alla chiesa, Don Dario Flori, il popolare “Sbarra”, fondò la Cassa rurale di prestiti di Vignole. Anche don Ceccarelli che era suo amico e collaboratore - condividevano tante battaglie - fondò la Cassa Rurale nel 1901 a Ferruccia, ma per varie vicende quell’esperienza non ha avuto seguito; invece la Cassa Rurale di Vignole ha avuto sviluppo ed è arrivata fino ad oggi. Pensate la differenza tra questo ambiente - questo auditorium così ricco di strumenti tecnologici - e quella realtà di allora: una piccola scrivania, qualche sedia e don Flori che con otto collaboratori si metteva al servizio della gente di allora, sempre dei più bisognosi, le classi più disagiate. La maggior parte erano contadini che venivano per prendere credito, per ricevere una speranza e avere qualche mezzo di sussistenza in una realtà dominata da pochi proprietari terrieri e in cui muovevano le prime industrie. Don Flori fondò tanti circoli, fu artefice di tante iniziative a livello sociale e religioso, sempre dalla parte dei più umili, anche in campo sindacale, basti pensare all’organizzazione del primo sciopero delle “trecciaiole”. ALESSANDRA COVIZZOLI Don Flori è noto anche per la sua spiccata vena artistica: era un valente musicista. Un suo canto, “O bianco fiore” fu assunto come inno ufficiale della Democrazia Cristiana. Cosa animava questa sua vena eclettica? Dove traeva la sua forza? Dalla fede. Una fede vissuta nel concreto. (…) Mi sembra che Cesare Fabbri condividesse molto questi valori. Io lo ricordo perché allora stavo muovendo i primi passi nell’ambito sociale e politico. Erano gli anni vivaci e appassionati del 1968-70 e Cesare mi incitava ad avventurarmi nella vita politica dandomi i suoi consigli, i suoi avvertimenti e c’era un rapporto bello, affettuoso, come quello di un padre nei confronti della propria figliola. Ecco, io invito anche i giovani a riflettere attentamente su che cosa basare la loro vita, soprattutto loro che saranno il futuro. E volevo esprimere un grazie a don Dario Flori perché continui ad ispirarci e sostenerci anche nel futuro. E grazie ai dirigenti della Bcc, perché si mostrano cosi attenti ai valori della persona e alle esigenze VITA DELLA BANCA | 12 del territorio. E cercano così di essere fedeli ai principi ispiratori del loro fondatore: il grande don Dario Flori “Sbarra”». Umberto Guidugli Presidente Federazione Toscana delle Bcc Negli interventi precedenti sono stati tratteggiati i valori di Cesare Fabbri, i valori della cooperazione e delle Bcc, partendo addirittura dal fondatore di questa Banca. Noi rappresentiamo un movimento che ha una lunga storia. Una storia nella quale sono stati conservati i valori dell’origine. Sono stati forse resi moderni strada facendo, e oggi quei valori in una situazione del tutto particolare come quella che stiamo vivendo, trovano ancora una possibilità non solo di attuazione ma sono suscettibili anche di sviluppo di modernità e di rinnovamento. Ricordare ciò che è stato, ricordare le nostre origini per noi è fondamentale. Nessuno vive senza conoscere le proprie origini e senza ricordare le proprie radici. Però per avere una prospettiva di futuro, quelle origini vanno conosciute, vanno rapportate alla situazione attuale, vanno proiettate nel futuro. Noi ricordiamo delle persone come Cesare, che sono stati interpreti eccezionali del proprio tempo. Ognuno è grande se sa interpretare bene il tempo in cui vive. I tempi in cui è vissuto Cesare erano altri tempi sotto il profilo sociale, storico ed economico, soprattutto. Il mondo in questi ultimi dieci anni è cambiato, ma il mondo delle banche in questi ultimi dieci anni è stravolto. Sono cambiate le condizioni storico-sociali nelle quali noi siamo chiamati ad operare. Un tempo le banche, soprattutto le banche di credito cooperativo, facevano utili, facevano patrimonio con il margine di interesse. Oggi fare patrimonio e utili col margine di interesse è una cosa difficilissima, è quasi un’utopia. Eppure bisogna patrimonializzare, perché se non si patrimonializza il futuro non si affronta - ha detto bene il direttore -; per applicare i criteri di Basilea 3 ci vuole patrimonio. Ma se noi eravamo abituati a fare patrimonio col margine di interesse, bisogna oggi fare patrimonio con forme tecniche idonee ai tempi e tra queste anche ricorrere ad un aumento del capitale sociale è una cosa veramente positiva se fatta per i motivi ai quali faceva riferimento il direttore Squillantini. Se è un’operazione fatta per rimediare a danni commessi allora no, non è positiva, ma se compiuta per affrontare il futuro e mettere in sicurezza il patrimonio della banca, allora è una cosa buona, che i soci devono accettare di buon grado, è una cosa che i soci devono fare. Io credo che oggi affrontare il futuro sia rendersi conto delle tecniche bancarie che vanno adottate e delle trasformazioni bancarie che vanno effettuate. Certo, si deve andare verso una banca informatizzata. Vogliamo impiegare tutte le tecniche operative e le dimensioni opportune, senza tuttavia abbandonare il rapporto con le persone. Oggi più che mai dobbiamo impiegare nella nostra attività i nostri principi ispiratori, proprio per non diventare un’azienda fredda, spietata, che ragiona solo con i numeri. I rating noi li facciamo, le valutazioni del credito noi le facciamo, ma poi nei consigli UMBERTO GUIDUGLI di amministrazione facciamo una valutazione di carattere diverso, sulla situazione reale del soggetto; quante volte i nostri cda danno un giudizio diverso rispetto alla gelida istruttoria, che pure deve essere fatta con i criteri giusti. Come banche di credito cooperativo abbiamo davanti un avvenire difficilissimo, perché siamo banche piccole e perché seguiamo dei valori, che oggi non sono molto apprezzati neanche dall’organo di vigilanza. Anche la Banca d’Italia a questi valori ci crede poco: sta a noi far vedere che questi valori possono essere oggi impiegati come lo erano ai tempi di Cesare». VITA DELLA BANCA | 13 VITA DELLA BANCA | 14 UN AUTUNNO RICCO DI INIZIATIVE È un autunno ricco di iniziative quello che sta vivendo la nostra Banca e la sua compagine sociale. Il primo evento da ricordare è il convegno sulle essenze aromatiche, svoltosi lo scorso 25 ottobre nel rinnovato auditorium della sede centrale. Protagonisti della serata Maria Stefania Bardi e Giordano Mazzolini che hanno condotto per mano i presenti alla scoperta del meraviglioso mondo delle essenze aromatiche e del modo di impiegarle in cucina e nella medicina. Il secondo appuntamento si è tenuto il 29 ottobre quando si è parlato di previdenza integrativa, alla presenza di Maurizio Manelli e Daniela Pecoraro di BCC Risparmio e Previdenza. I due relatori hanno illustrato l’importanza e le opportunità offerte per potersi costruire una previdenza integrativa da affiancare a quella obbligatoria. Lo scorso 8 novembre, infine, si è tenuto, sempre nell’auditorium della sede centrale, un pomeriggio di aggiornamento professionale riservato alle imprese, agli artigiani e ai liberi professionisti. I venerdì dell’imprenditore, questo il titolo dell’incontro che è servito ad approfondire la tematica del Web Marketing e dei finanziamenti pubblici, in collaborazione con i consulenti della Brogi & Pittalis e gli esperti di Sinerlab. VITA DELLA BANCA | 15 CASTELLI, TORRI, BORGHI MURATI DEL MONTALBANO Tre diverse presentazioni per il volume strenna edito dalla nostra Banca È stato presentato durante tre incontri, svoltisi nelle varie aree di competenza della Banca, a Vignole, a San Marcello Pistoiese e a Empoli, il volume strenna riservato ai nostri soci e dedicato quest’anno ai Castelli, torri, borghi murati del Montalbano, a cura di Giuseppina Carla Romby e testi di Chetti Barni e Giuseppina Carla Romby, fotografie di Serge Domingie, Edizione Gli Ori. Il volume fa parte di una trilogia, iniziata con la pubblicazione dedicata alle ville e ai giar- dini del Montalbano, che ha visto la luce nel 2011 e che si concluderà il prossimo anno con quello dedicato alle chiese del territorio. “Il volume intende dar valore, prima di tutto, al grande patrimonio di storia, di cultura, di tradizioni, presente nei piccoli borghi e nei paesi che costellano le colline del nostro Montalbano - ha evidenziato il presidente della BCC, Giancarlo Gori -. Abbiamo avvertito la necessità di un volume che ci aiutasse a svelare, ad apprezzare, a prediligere l’essenza intrinseca di questi luoghi, veri capolavori e autentici presidi di cultura e di bellezza”. Red. MONTEMURLO ARTE E LAVORO FOCUS SULL’AGRICOLTURA I soci della Banca possono ritirare il volume presentando il coupon, allegato a questo numero di Insieme, alla propria agenzia. Anche la Banca di Vignole e della Montagna Pistoiese ha partecipato alle iniziative di “Montemurlo Arte & Lavoro”, la rassegna organizzata - come ogni anno - nel mese di settembre dalla Pro Loco, in collaborazione con l’assessorato alla promozione del territorio e dell’economia del comune di Montemurlo. Lo scorso 13 settembre Alberto Vasco Banci, consigliere della nostra Banca ed amministratore di un’azienda agricola, è intervenuto ad una tavola rotonda sul tema “L’agricoltura nel territorio pratese: quali prospettive? L’esperienza delle filiere corte”. In particolare Banci ha partecipato ad un confronto su scenari e strumenti per l’agricoltura, parlando delle politiche finanziarie per le aziende agricole. Al convegno, introdotto dal sindaco Mauro Lorenzini e dall’assessore provinciale Stefano Arrighini, hanno partecipato anche i rappresentanti delle associazioni di categoria, di aziende agricole, docenti universitari ed esperti del settore. VITA DELLA BANCA | 16 A SPASSO… PER IL TERRITORIO La Fondazione promuove un laboratorio didattico riservato agli studenti delle elementari e delle medie inferiori, per favorire la conoscenza della toponomastica e delle colture del comprensorio pistoiese, analizzando il periodo storico che va dal 1700 ai nostri giorni Ha preso il via nelle scorse settimane (anno scolastico 2013/2014), il laboratorio didattico “A spasso…per il territorio: l’evoluzione storica, la toponomastica e le colture del comprensorio pistoiese”, promosso e organizzato dalla nostra Fondazione, in collaborazione con l’Archivio di Stato di Pistoia e con la partecipazione dell’Associazione “Tagete”- Arte Territorio Archeologia - di Quarrata, riservato agli studenti delle elementari e delle medie inferiori. Il tema centrale dell’iniziativa è lo studio e la ricerca storica sul territorio ‘agricolo’ di alcune zone della provincia di Pistoia, con particolare riferimento all’evoluzione dei tipi di coltura, nonché alla toponomastica e alle trasformazioni dell’ambiente. Con questo progetto la Fondazione si propone di educare gli studenti alla conoscenza e all’uso consapevole del patrimonio culturale, attraverso la valorizzazione, in chiave didattica, delle risorse storiche, artistiche e naturalistiche del territorio. La finalità è quella di collegare il luogo di appartenenza degli studenti con tematiche sviluppate all’interno del curricolo scolastico, per favorire la conoscenza delle radici storiche, artistiche e ambientali, favorendo l’acquisizione di una maggiore consapevolezza del rapporto uomo-ambiente e promuovendo, così, un rapporto sempre più vivace e proficuo fra scuola e territorio. Il progetto è caratterizzato da sette incontri, che si svilupperanno sia in classe, sia all’esterno (nel territorio di riferimento dell’istituto scolastico coinvolto), sia presso la sede dell’Archivio di Stato di Pistoia. Fondazione Banche di Pistoia e Vignole - Montagna Pistoiese Attraverso una conoscenza ‘oggettiva’ (sopralluoghi alle zone prese in esame, consultazione diretta di documenti e antiche mappe, ecc.) gli alunni sono guidati all’osservazione, all’analisi e alla scoperta cognitiva del proprio territorio. A questa segue, poi, la fase operativa per la rielaborazione creativa delle conoscenze acquisite e delle esperienze: attività grafico-pittoriche, plastiche, analisi di documenti e lettura di testi informativi. Il progetto coinvolgerà, per il corrente anno scolastico, due classi della scuola primaria di Valenzatico (Quarrata), due classi della scuola elementare “Roncalli-Galilei” di Pistoia, una classe della scuola media di Casalguidi e una classe della scuola media “Bonaccorso da Montemagno” di Quarrata. L’iniziativa si concluderà, infine, al termine dell’anno scolastico, con l’allestimento di una mostra, nella quale saranno esposti gli elaborati e i manufatti in ceramica realizzati dagli studenti. Nel corso della manifestazione saranno presentati, inoltre, i risultati dell’indagine storico-archivistica e delle attività svolte. Saranno consegnati, infine, a ciascuna classe gli attestati di partecipazione al progetto didattico. Con questo progetto, a carattere pluriennale, la Fondazione conferma la particolare attenzione da sempre riservata al mondo dei giovani e, in particolare, al settore dell’istruzione; da tempo, infatti, la Fondazione ha stretto importanti rapporti di collaborazione con numerosi istituti scolastici del proprio territorio di operatività, rivolgendo a questi una parte sostanziale della propria attività istituzionale. Red. LA FONDAZIONE | 17 MASSIMA GARANZIA CON L’ADESIONE AL NUOVO FONDO ISTITUZIONALE IL FONDO DI GARANZIA ISTITUZIONALE DEL CREDITO COOPERATIVO di Elio Squillantini, direttore generale Bcc Vignole e Montagna Pistoiese Dopo un percorso di analisi e confronto che ha richiesto alcuni anni e l’impegno di molte professionalità del movimento del Credito Cooperativo italiano, è oramai imminente l’avvio del nuovo Fondo di Garanzia, denominato appunto “Istituzionale”, che affiancherà gli altri Fondi di Garanzia, quello dei Depositanti e quello degli Obbligazionisti. Un rapido esame dei tre strumenti consentirà di cogliere le caratteristiche di ciascun Fondo e di apprezzare l’elevato livello di tutela offerto dal Credito Cooperativo. Il Fondo di Garanzia dei Depositanti nasce ufficialmente nel 1997 su iniziativa di Federcasse e in seguito al recepimento della direttiva europea che stabilì l’istituzione obbligatoria di meccanismi di garanzia dei depositi bancari; con tali norme fu sancita, tra le condizioni imprescindibili per lo svolgimento dell’attività bancaria, la partecipazione obbligatoria ad un sistema di garanzia dei depositanti istituito e riconosciuto in Italia. In realtà, il meccanismo di protezione rappresentato dal Fondo di Garanzia dei Depositanti non era una novità assoluta dato che, già dal 1978, era operativo il Fondo Centrale di Garanzia delle Casse Rurali ed Artigiane, a cui le singole banche partecipavano, all’epoca, su base volontaria. Più tardi, nel 1987, fu costituito il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, che garantiva i depositi delle altre banche italiane. Scopo del Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo, a cui aderiscono obbligatoriamente tutte le BCC operanti in Italia, è quello di tutelare i depositanti degli istituti consorziati. Il limite massimo di rimborso è pari complessivamente per ciascun depositante a 103.291,38 euro, comprensivi degli interessi maturati. Sono esclusi dal rimborso i depositi al portatore, le obbligazioni e le operazioni in titoli, comprese le operazioni di pronti contro termine, il capitale sociale, le riserve e gli altri elementi patrimoniali della banca. Il Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti nasce invece più recentemente, nel luglio del 2004, rappresentando una novità as- LA PAGINA DEL DIRETTORE | 18 soluta per il sistema bancario nazionale. Scopo del Fondo, costituito su base volontaria tra le Banche di Credito Cooperativo italiane, è la tutela degli obbligazionisti degli istituti consorziati. Analogamente a quanto previsto dal Fondo di Garanzia dei Depositanti, la tutela riguarda il portatore dei titoli, entro il limite massimo di 103.291,38 euro calcolato sull’intero ammontare delle obbligazioni possedute, indipendentemente dalle emissioni dalle quali singolarmente derivano e sempre che risulti soddisfatto il requisito del possesso ininterrotto per un periodo di almeno tre mesi. Come detto, nei prossimi mesi, al fianco di questi importanti strumenti, si porrà il Fondo di Garanzia Istituzionale, nuovo, aggiuntivo strumento di tutela del risparmio, unico nel panorama nazionale. Il Fondo di Garanzia Istituzionale rappresenta una innovativa forma di coesione tra banche locali, autonome ma inserite in un sistema a rete. Il Fondo, oltre ad offrire ai soci e clienti delle BCC aderenti una forma di tutela aggiuntiva rispetto agli altri due Fondi, consente alle banche di liberare risorse che potranno essere destinate ad un maggiore sostegno dell’economia locale, riducendo gli impatti patrimoniali derivanti dall’applicazione delle regole di Basilea. Entrando più nello specifico delle tutele offerte, il Fondo Istituzionale estende la garanzia offerta dal Fondo Depositanti fino a 200 mila euro per i soci delle banche consorziate risultanti dal libro soci delle stesse da un periodo di almeno sei mesi (ovvero fino a 150 mila euro per i clienti non soci), assicurando, per le medesime soglie, anche i depositi al portatore e i titoli obbligazionari. Inoltre, il Fondo esplica, nel continuo, una puntuale attività di controllo, valutazione, classificazione e monitoraggio, con l’obiettivo di rappresentare un importante elemento di rafforzamento e sviluppo del network del Credito Cooperativo. LA PAGINA DEL DIRETTORE | 19 i nostri interventi montemurlo, edizione record per la festa dell’olio Quasi diecimila persone hanno partecipato alla Festa dell’Olio di Montemurlo, organizzata per il quattordicesimo anno dal Comitato promotore, con la nostra Banca tra gli sponsor della manifestazione. Varie le iniziative in programma; la giornata clou è stata quella conclusiva, domenica 17 novembre, quando in piazza Castello alla Rocca, sono stati utilizzati due quintali di pane e cinquanta chilogrammi d’olio per preparare la fettunta, che veniva distribuita a tutti coloro che accedevano al borgo in cambio di una piccola offerta. Tante le famiglie che hanno aderito al “Gran desinare della Festa dell’olio” e quelle che hanno fatto degustazioni agli stand dei produttori di filiera corta. Tutto esaurito anche per il concerto di Santa Cecilia, il coro gospel, e il Gran Galà al centro sportivo “Nesti”. Solo nell’ora che va dalle 15 alle 16, gli organizzatori hanno staccato 1.800 “biglietti”, con visitatori giunti da ben oltre i confini provinciali. Il Comitato promotore ha infatti sistemato negli agriturismo montemurlesi moltissime persone provenienti da Napoli, Roma e Padova, che hanno deciso di trascorrere il fine settimana alla scoperta delle bellezze artistiche, pae- saggistiche ed enogastronomiche di Montemurlo. La novità di quest’anno è stata la possibilità di vedere il borgo della Rocca dall’alto, salendo a bordo di un elicottero, che ha effettuato 35 sorvoli della zona. Collegato alla manifestazione, il concorso di pittura che aveva come tema la figura del pittore Cristiano Banti. Il primo premio è andato a Paolo Fedeli con il quadro dal titolo “Villa del Barone”, secondo classificato Bruno Nardi con “Fantasticare la Festa dell’Olio”, terzo posto per Alessandra Zago con “Raccolte olive”. I NOSTRI INTERVENTI | 20 VALENZATICO, 1100 PRESENZE AL 36° TROFEO “CINQUE FRANTOI” Grande partecipazione lo scorso 20 ottobre al 36° Trofeo “5 Frantoi”, organizzato a Valenzatico di Quarrata dal locale gruppo podistico La Stanca, in collaborazione con la Banca di Credito Cooperativo di Vignole e della Montagna Pistoiese. Oltre 1100 atleti hanno infatti partecipato alla manifestazione, valida anche per il 6° Memorial Gianfranco Risaliti. Sui 15,6 chilometri del percorso competitivo - che ha compreso le frazioni di Campiglio, Santonuovo, Forrottoli, Montemagno, Lucciano, bosco di Villa La Magia, prima del ritorno a Valenzatico - si è imposto in 55’10’’ l’emiliano Marco Rocchi (Running Casinalbo Modena). Staccato di soli sette secondi Alessandro Calzolari (Versilia Sport); terzo Stefano Politi (Atletica Pietrasanta). Fra le donne, netta l’affermazione in 1h04’46” di Martina Mantelli (Toscana Atletica Empoli), già vincitrice un mese prima della “Passeggiata Panoramica” di Quarrata. Sul podio, assieme a lei, Ester Zio (Mt Montemurlo) e Chiara Giangrandi (Parco Alpi Apuane). Numerosi anche gli atleti e camminatori che si sono avventurati sui due percorsi non competitivi di 4 e 8 km. Novità dell’edizione 2013 sono state la corsa ludico-motoria, a cui hanno partecipato circa 30 bambini e la presenza del mercatino della Coldiretti nella zona di partenza/arrivo. Una parte del ricavato delle iscrizioni sarà donato alla Onlus Regalami un Sorriso, per il sostegno a progetti di solidarietà. Il Gruppo Podistico La Stanca ringrazia tutti i partecipanti e dà appuntamento alla prossima edizione che si correrà il 19 ottobre 2014. I NOSTRI INTERVENTI | 21 UN CONCORSO GIORNALISTICO IN MEMORIA DI GIANCARLO ZAMPINI Il quotidiano La Nazione promuove la prima edizione del concorso giornalistico per giovani cronisti intitolato a Giancarlo Zampini, storico corrispondente e voce di Quarrata, di cui ha raccontato per anni notizie, storie e personaggi, prima della morte prematura, il 25 settembre 2012 a causa di un male incurabile. Per ricordarlo, i colleghi della redazione di Pistoia de La Nazione - con il contributo della Banca di Vignole e della Montagna Pistoiese e il patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti - hanno voluto istituire un premio per valorizzare l’attività dei giovani cronisti che lavorano a diretto contatto con le realtà locali. Un impegno che Giancarlo Zampini aveva sempre affrontato con entusiasmo e passione, tanto da poter essere considerato un esempio di dedizione, soprattutto per i giornalisti all’inizio della loro attività. La partecipazione alla prima edizione del premio è gratuita ed è aperta a giovani che svolgono attività giornalistica (pubblicisti, praticanti e professionisti iscritti all’Ordine dei Giornalisti, nonché altri collaboratori a vario titolo di quotidiani e periodici) e che alla data di pubblicazione del bando non abbiano compiuto i 40 anni di età. Si può concorrere con un servizio (articolo, inchiesta) pubblicato da testate giornalistiche regolarmente registrate (della carta stampata e dell’on line), che verta su un argomento di cronaca dei territori provinciali di Pistoia e Prato. Il premio per il primo classificato è pari a 1500 euro. I criteri di valutazione saranno definiti dalla giuria e saranno comunque ispirati a fattori di utilità e importanza della notizia, capacità di approfondimento, obiettività e rispetto dei principi deontologici, ricerca di informazioni, completezza dei dati, qualità espressiva, capacità di catturare e mantenere l’interesse del lettore, originalità. La giuria sarà composta da giornalisti di varie testate e da rappresentanti della famiglia Zampini e della Bcc di Vignole e della Montagna Pistoiese. I lavori in concorso, pubblicati sulle testate di appartenenza dal primo ottobre 2012 al 30 settembre 2013, dovranno pervenire per e-mail all’indirizzo [email protected], entro e non oltre il 22 dicembre 2013. I partecipanti dovranno allegare: sintetico Curriculum Vitae; lavoro in forma stampata su carta e in formato digitale; fotocopia (o scansione) di un documento d’identità valido; consenso al trattamento e alla comunicazione dei propri dati personali; consenso di libero utilizzo ed assenza di copyright; prova dell’avvenuta pubblicazione del lavoro presentato. Il bando integrale del concorso è consultabile sui siti del quotidiano “La Nazione”, dell’Ordine dei giornalisti della Toscana e della Bcc di Vignole e della Montagna Pistoiese. Il vincitore sarà proclamato in occasione di una cerimonia pubblica, che si terrà il primo febbraio 2014 nell’Auditorium della Bcc di Vignole e della Montagna Pistoiese. Qualsiasi informazione può essere richiesta per mail all’indirizzo: [email protected], o per telefono al numero 0573 505511. I NOSTRI INTERVENTI | 22 POESIA, LUIGI PARABOSCHI VINCE IL CITTà DI QUARRATA Luigi Paraboschi, di Castel San Giovanni (Piacenza), con la lirica Ultima lettera dalla Provenza, si è aggiudicato la 32ª edizione del Concorso Internazionale di Poesia “Città di Quarrata”. Organizzato dalla Pro Loco e dal Comune di Quarrata, in collaborazione con il Gruppo Culturale Città di Quarrata e la Filarmonica G. Verdi, il Premio, promosso da Vivaldo Matteoni nel 1982, vede tra i sostenitori anche la nostra Banca, sempre sensibile verso le iniziative culturali che valorizzano il territorio. La cerimonia di premiazione si è svolta lo scorso 20 ottobre, Città di nella splendida uarrata Quarrata cornice di villa La Màgia, presenti le autorità cittadine e numerosi poeti premiati, con il gruppo giovanile della FilarConcorso Internazionale monica G. Verdi di Poesia 2013 che ha eseguito brevi intermezzi “Città di Quarrata” musicali. promosso da Vivaldo Matteoni nel 1982 A presentare la manifestazione Ennio Cani20 Ottobre 2013 giani, mentre le liriche sono state declamate dall’attore quarratino Alessandro Rapezzi. La Commissione Giudicatrice del Premio, presieduta dal professor Piero Santini e composta da Franco Benesperi, Athos Capecchi, Paola Giuntini, Paola Lomi, Walter Melani e Sara Puccini, dopo un’accurata e scrupolosa selezione dei numerosi lavori presentati, decretava vincitrice la poesia di Luigi Paraboschi, con questa motivazione: «Intensa composizione dedicata al grande pittore Van Gogh e strutturata con vivida attenzione ai particolari figurativi, coloristici e perfino olfattivi (‘profumo di lavanda che mi stordisce’) che delineano l’universo personale, fervido e acceso, del grande artista, peraltro racchiuso entro confini tormentosi e opprimenti, come è sottolineato dalla struttura anulare (Ringkomposition) che propone sia nell’incipit sia nel suggello una allocuzione rivolta al fratello Theo con l’immagine dei corvi dagli occhi grifagni e dalle ali a falce (questo in effetti è il soggetto dell’ultimo quadro di Van Gogh) che frastornano gli occhi, sviandoli traumaticamente dai precedenti quadri cromatici suggestivi ed icastici». Per la sezione “poeti residenti all’estero”, la Giuria ha assegnato il riconoscimento a Jane Micallef di Malta, per la poesia Mediterraneo 2011. Il regolamento prevedeva, inoltre, il premio spe- Q P R O - L O C O Città del Mobile REP V BBLICA I TA L I A N A ciale “Montalbano” riservato ai poeti residenti nel Comune di Quarrata e vinto, quest’anno, da Edoardo Carlesi, con la lirica Gigli dolci insidia (di) Morfeo. Tutte le liriche premiate sono state pubblicate in un agile volumetto, mentre in una pubblicazione a parte sono state raccolte le poesie partecipanti al Concorso di Poesia “Vivaldo Matteoni”, riservato agli studenti delle scuole primarie e secondarie del Comune di Quarrata, giunto quest’anno alla tredicesima edizione. F. B. Ultima lettera dalla Provenza I corvi, sai, Theo, qui nell’ospedale hanno occhi grifagni ed ali a falce, e tutto questo cadmio attorno è un tormento assieme al lilla ed al profumo di lavanda che mi stordisce e mi porta nelle vene il desiderio d’una carezza fatta carne. È lontano il Brabante e i minatori, le povere patate per le sere di nebbia attorno a lampade dai raggi circolari, non troverò più i colori tristi di quelle tele dopo aver impastato l’ocra di questa terra con l’azzurro d’un cielo che dà la squilla al verde sottobosco che sfuma verso il blu e l’acido giallo dei limoni assieme a quello caldo dei girasoli che spaccano l’attonita pupilla. La luce nei bistrots che accalora i tavoli sotto le stelle stese dentro la notte indaco, e la mia stanza diagonalmente obliqua con il letto e la sedia che accoglie le infangate scarpe, sono la vampa che m’ha portato all’urlo con Paul venuto qui per condividere l’assenzio, ma l’aria di questo luogo mi fa suo e m’attorciglia la chiesa al crocevia dai contorni esacerbati d’arancione e la sera esplode nel suo profumo viola. Sì, caro fratello, sto per salpare verso una terra nuova e senza moli via da questo sogno di Provenza dove il grano esulta per il colore, ma troppi corvi, troppi, Theo, frastornano i miei occhi ed io non so allontanare quelle ali. I NOSTRI INTERVENTI | 23 Luigi Paraboschi CREATIVITÀ ARTS & CRAFTS RADIOLOGICA ECCELLENZE IN MOVIMENTO Promossa un’asta di dipinti per acquistare un’apparecchiatura portatile per radiografie domiciliari Compra un dipinto, regala una radiografia, è stato questo lo slogan che ha caratterizzato l’asta di dipinti promossa dall’Associazione Tecnici Sanitari di Radiologia Medica Volontari di Pistoia, presieduta da Margherita Soliani, in collaborazione con la Croce Rossa Italiana - Piana Pistoiese, l’Amministrazione Comunale di Quarrata e la nostra Banca. L’iniziativa, svoltasi lo scorso 21 settembre a villa La Màgia, condotta da Maurizio Tuci, ha preso le mosse dalla donazione dei dipinti fatta dal dott. Giancarlo Piperno, già primario radiologo dell’ospedale di Pistoia, all’Associazione dei Tecnici Sanitari, finalizzata al reperimento dei fondi necessari per l’acquisto di un’apparecchiatura portatile per effettuare le radiografie a domicilio. «Volentieri ci siamo affiancati ai promotori di questo lodevole progetto di solidarietà - ha evidenziato, nell’occasione, il presidente Giancarlo Gori - perché una Banca che voglia essere davvero ‘locale’ e ‘cooperativa’ come la nostra, non solo deve sostenere l’economia delle famiglie e delle imprese che gravitano sui territori di competenza, ma deve anche supportare, con lo stesso impegno e in maniera concreta, ogni iniziativa che contribuisca alla crescita sociale delle persone, da sempre al centro della nostra attività. E questa iniziativa va nella giusta direzione, perché i promotori sono riusciti a coniugare arte e solidarietà, in un connubio finalizzato all’acquisto di un’apparecchiatura radiologica, da utilizzare gratuitamente al servizio delle persone impossibilitate a muoversi in autonomia». Red. È tornata dopo otto anni dall’ultima edizione, ARTS & CRAFTS, eccellenze in movimento, la più importante mostra dell’artigianato pistoiese, svoltasi dal 24 al 27 ottobre scorsi nella Cattedrale, il Centro fiere di Pistoia realizzato dal Comune dopo aver ristrutturato un vecchio capannone dell’area ex industriale San Giorgio. La manifestazione che si è avvalsa del contributo economico della nostra Banca (e delle altre BCC della provincia), è stata riproposta dalle associazioni artigiane CNA e Confartigianato di Pistoia, per l’occasione unite dentro la nuova società “Arts & Crafts”, con la collaborazione della Camera di Commercio, della Provincia e del Comune di Pistoia. “Arts & Crafts” punta sulle eccellenze, sul ‘tradizionale’ fatto a mano, sull’ingegno e la qualità di tante piccole e medie imprese pistoiesi e dei territori limitrofi. Nella pratica, è stata una vetrina aperta al mondo, in un momento storico in cui l’economia locale è inserita a pieno titolo nella rete dell’economia globale. Dall’oggettistica agli articoli da regalo, dall’abbigliamento agli articoli sportivi e per il tempo libero, fino ai prodotti agroalimentari tipici, Arts & Crafts è stata una vetrina ma anche una sfida in un momento di crisi, un segnale di fiducia che gli artigiani, le piccole e medie imprese hanno voluto lanRed. ciare al mondo dell’economia. I NOSTRI INTERVENTI | 24 BONUS BEBÈ In ogni famiglia ci sono eventi speciali e la nascita di un figlio è sicuramente il più bello di tutti. In un momento di grande gioia, ma anche di riflessione e di progetti per il futuro, la nostra Banca vuole essere vicino alle famiglie in modo concreto. Infatti, se sei socio della BCC di Vignole e della Montagna Pistoiese da almeno sei mesi prima della nascita di tuo figlio, hai diritto al Bonus bebè che consiste in un premio di 500 euro che sarà versato direttamente su un libretto di deposito a risparmio intestato al nuovo nato. «Un piccolo gesto per avvicinare nuovi soci all’interno della Banca - sottolinea il presidente Giancarlo Gori - e dimostrare concretamente la nostra vicinanza alle famiglie e alle giovani coppie, nello spirito autentico dei valori della cooperazione». Si potrà richiedere l’apertura del libretto dedicato al figlio, semplicemente presentando il certificato di nascita rilasciato dal Comune. Il primo versamento di 500 euro lo farà la Bcc di Vignole e della Montagna Pistoiese come dono di benvenuto. Inoltre, si potrà inviare la foto del neonato alla Banca e sarà pubblicata sul notiziario Insieme come augurio speciale. Per ulteriori informazioni, contattare l’Ufficio Soci (Emanuela Ferri, tel. 0573.7070227), oppure richiedere il dèpliant dell’iniziativa in ogni agenzia. Ed ecco i nuovi nati… Massimiliano Papini Matilde Coletta Giosuè Bazzani Giovanni Belli Giorgia Martino Federico Filippi Davide Emiliano Belli Tommaso Cambi Emma Santini Lorenzo De Bonis Davide Comacchio Thomas Iebba Lorenzo Lotti I NOSTRI INTERVENTI | 25 Viola Morganti SOGGIORNO MARE IN SALENTO dall’1 all’8 settembre 2013 di Emanuela Ferri, responsabile Ufficio Soci Bcc Vignole e Montagna Pistoiese Dopo una brutta levataccia (il ritrovo era previsto alle 3 di domenica primo settembre), siamo arrivati nel “Tacco d’Italia”, a Conca di Specchiulla, per l’ora di pranzo, passando da distese di coltivazioni di ulivi secolari, dai tronchi contorti e di gran- di dimensioni, separate dai tipici muretti a secco. Eravamo alloggiati al resort Grand Hotel Daniela, nelle vicinanze di Otranto, confortevole ed accogliente, distante dal mare circa 800 metri; la spiaggia riservata era raggiungibile a piedi, passando da una profumata pineta secolare o lungo la scogliera, alta e rocciosa, caratterizzata da piccole insenature sabbiose, oppure con un servizio di navetta gratuito. Non mancava certo la piscina e la zona spettacoli, adatta per tutti i gusti. Il mare poi, da un punto di vista cromatico assume una colorazione blu scuro se osservato dalle alte scogliere a strapiombo sul mar Adriatico, e più tenue ma vario nelle sue sfumature (verde smeraldo, verdino, celeste, ecc.) se osservato dalle spiagge sabbiose o dalle basse scogliere. A parte la vita di mare, abbiamo fatto due escursioni: Otranto, il mercoledì mattina, (Utràntu in dialetto salentino), il comune più orientale d’Italia, con un borgo antico meraviglioso, tanto da essere riconosciuto come Patrimonio Culturale dell’UNESCO. TURISMO INSIEME | 26 La seconda escursione, il venerdì mattina, è stata una gita in gommone. Partiti dal porto di Otranto, siamo passati dal Capo d’Otranto che dista circa 81 Km. dalle prime isole greche, passando dalla Grotta delle Rose, che si contraddistingue per il colore turchese delle sue acque, dalla Grotta della Fraula (fragola in arabo), dalla piccola spiaggia di Migiano, dalla Grotta Zinzulusa (che vuol dire straccio, fazzoletto), dalla Grotta Azzurra e dalla grotta Palumbara (chiamata così perché è popolata da numerosi piccioni: in dialetto pugliese il piccione si chiama palumbo). Poi al termine abbiamo gustato un buon aperitivo a bordo, con vari prodotti tipici salentini. A sera, l’animazione del Grand Hotel Daniela ha proclamato "uomo della settimana" il nostro socio Valerio Carradori. La domenica siamo rientrati a casa rilassati e contenti, in quanto i giorni trascorsi sono stati vissuti all’insegna dell’allegria e del divertimento, con la soddisfazione di tutti i partecipanti per la buona riuscita della gita ma anche con qualche rimpianto per l’esperienza terminata troppo presto; anzi il gruppo è stato concorde nel dire che l’esperienza si potrebbe anche ripetere allungando magari la durata del soggiorno! Hanno partecipato alla gita: Perla Caramelli, Valerio Carradori, Emanuela Ferri, Rosangiola Giabbani, Cordero Claudio Giovannelli, Lorenzo Giuntini, Paolo Giuntini, Giancarlo Gori, Maria Fausta Gorini, Gabriella Innocenti, Noemi Iozzelli, Mauro Meoni, Maura Michelozzi, Riccardo Nunziati, Federica Nuti, Rodolfo Nuti, Daniela Rossi, Rosario Rizzo, Elio Squillantini, Renzo Toci, Laura Venturi, Rosina Vita, Anna Maria Zini. TURISMO INSIEME | 27 A TEATRO CON LO SCONTO a cura di Dario Zona Anche quest’anno i soci della Banca di Vignole e della Montagna Pistoiese, presentando la Tua Card e un documento di identità al botteghino, potranno beneficiare di sconti nei teatri convenzionati. In particolare al teatro Nazionale di Quarrata la riduzione sarà di 2 euro su ciascun biglietto e di circa il 15% sull’abbonamento. Sconto di 2 euro anche per assistere agli spettacoli del teatro Manzoni di Pistoia, mentre per i teatri Metastasio e Fabbricone di Prato le riduzioni sono superiori al 30%, sia per i singoli biglietti, sia per gli abbonamenti, disponibili in varie formule: sei spettacoli a scelta, abbonamento classico e dieci spettacoli a scelta. Di seguito, una breve presentazione dei singoli cartelloni, a partire da metà dicembre. TEATRO NAZIONALE DI QUARRATA Dopo il debutto con Lella Costa, in “Ferite a morte”, lo spettacolo di Serena Dandini sul tema drammatico del femminicidio, la stagione del Teatro Nazionale prosegue mercoledì 11 dicembre con Gioele Dix autore e protagonista di Nascosto dove c’è più luce. Addormentato sulla scena del suo spettacolo, un comico si sveglia di soprassalto nel bel mezzo di un incubo e si ritrova catapultato in uno strano luogo, a cavallo tra immaginazione e realtà. Lo accoglie un angelo custode impertinente e gioioso - interpretato dalla giovanissima attrice Cecilia Delle Fratte, al suo debutto - con il compito di guidarlo nel transito tra vita terrena e aldilà. Domenica 26 gennaio 2014 tornerà sul palco di Quarrata Giobbe Covatta, con il nuovo spettacolo 6° (Sei gradi) con la partecipazione di Mario Porfito e Ugo Gangheri. I sei gradi a cui si riferisce il titolo sono i gradi centigradi di aumento della temperatura terrestre previsti nell’avvenire. Il comico napoletano ci proietta nel futuro, con uno spettacolo dove comicità, ironia e satira si accompagnano alla divulgazione scientifica sui grandi temi dell’ecologia e della sostenibilità. Venerdì 14 febbraio sarà la volta di uno spettacolo dedicato all’arte e ad un immaginario incontro a tu per tu con Michelangelo: Alessio Boni, con il supporto delle immagini scomposte e ricostruite dall’artista visuale Giacomo Verde, porta in scena La carne del marmo, regia di Alessio Pizzech. A chiudere il cartellone giovedì 6 marzo sarà Rocco Papaleo che in Una piccola impresa meridionale sperimenta un teatro-canzone che va scavare nei ritmi di vita del Sud, attraverso aneddoti personali e canzoni, gag surreali e racconti poetici, qualche rap “non troppo incalzante” e storie buffe. TEATRO MANZONI DI PISTOIA Il 2014 del teatro Manzoni di Pistoia si apre, dal 10 al 12 gennaio, con lo spettacolo di Alessandro Benvenuti, Un comico fatto di sangue in cui l’attore, voce recitante di tutte le parti in causa, porta in scena le vicende di una famiglia - un uomo, una donna, due figlie, alcuni animali domestici - nell’arco di 15 anni di vita. L’autore analizza con un linguaggio comico modernissimo e con chirurgica spietatezza i rapporti tra i membri di una famiglia che rappresenta bene un’Italia che ha perso la bussola del buon senso e naviga ormai a vista tra i flutti sempre più minacciosi del mar dell’incertezza. speciale a teatro | 28 Dal 31 gennaio al 2 febbraio è la volta della commedia di Edoardo De Filippo Le voci di dentro, per la regia di Toni Servillo, che qui recita assieme al fratello Peppe e ad una folta compagnia di attori napoletani di diverse generazioni. «Le voci di dentro - spiega Toni Servillo - è la commedia dove Eduardo, pur mantenendo un’atmosfera sospesa fra realtà e illusione, rimesta con più decisione e approfondimento nella cattiva coscienza dei suoi personaggi, e quindi dello stesso pubblico. Eduardo scrive questa commedia sulle macerie della seconda guerra mondiale, ritraendo con acutezza una caduta di valori che avrebbe contraddistinto la società, non solo italiana, per i decenni a venire». Dal 7 al 9 febbraio è in programma Week end, del drammaturgo napoletano Annibale Ruccello, con Giulio Forges Davanzati e Brenno Placido. Lo spettacolo racconta il fine settimana di Ida, un’insegnante quarantenne afflitta da un handicap fisico, una malformazione al piede che la fa zoppicare. La donna abita in una periferia romana ma è originaria di un piccolo paese del napoletano di cui si sente irrimediabilmente orfana. Il Sud da cui proviene però, sebbene in qualche modo agognato nel ricordo, è un Sud a sua volta infelice e mai riscattato, seppur di sapore antico, quasi mitologico. Dal 21 al 23 febbraio è la volta di Oscura immensità, tratto dal romanzo “L’oscura immensità della morte” di Massimo Carlotto, con Giulio Scarpati e Claudio Casadio, regia di Alessandro Gassmann. Con un linguaggio incisivo, essenziale, crudo e un ritmo dell’azione serrato e coinvolgente, l’autore racconta un tragico fatto di cronaca, avvenuto nella provincia del nord-est italiano, mettendo a confronto vittima e carnefice, entrambi lacerati da rispettivi drammi personali. Dal 7 al 9 marzo è in programma Servo di scena, di Ronald Harwood, con Franco Branciaroli e Tommaso Cardarelli. Scritta in un linguaggio affascinante, la commedia - ambientata in Inghilterra ai tempi della seconda guerra mondiale - affronta con tono ironico le rocambolesche vicende di una precaria compagnia di provincia, che si dipanano tra camerini e palcoscenico, quale sublime metafora della vita del teatro di ogni tempo. Il 13 marzo al Piccolo Teatro Bolognini, per la rassegna “Altri linguaggi”, andrà in scena l’anteprima nazionale di Genesi 4,1, di Gaetano Bruno e Francesco Villano, che raccontano la fratellanza negata e il dialogo di morte tra Caino e Abele. Dal 14 al 16 marzo al teatro Manzoni verrà rappresentato lo spettacolo Non si sa come di Luigi Pirandello, per la regia di Federico Tiezzi. Straordinariamente moderna nell’incrociare i temi della coscienza e dell’inconscio, della realtà e del sogno, dell’umano e del divino, l’opera - che contende ai Giganti il titolo di ultimo dramma composto da Pirandello - mette in circolo le forze più oscure dell’animo umano, rivelando una precocissima presenza di temi freudiani. Venerdì 21 marzo, al Teatro Bolognini (per la rassegna “Altri linguaggi”) conclude la programmazione lo spettacolo Capolino di Francesco Rotelli, Francesca Sarteanesi, Luca Zacchini e Giulia Zacchini. Il testo e le scene nascono da settimane d’indagine territoriale e da attività laboratoriali svolte con gruppi di giovani dai 17 ai 30 anni. Ragazzi incontrati per caso, privi di esperienze teatrali precedenti, messi insieme per diventare gruppo. Anche a Pistoia saranno quindi coinvolti attraverso un laboratorio studenti delle scuole superiori. TEATRO METASTASIO E FABBRICONE Il 12 dicembre al teatro Fabbricone andrà in scena L’Odissea dei ragazzi un progetto di Laura Sicignano e Valentina Traverso, che dopo un lungo lavoro, guidano un gruppo di ragazzi provenienti da Afghanistan, Pakistan, Nigeria, Senegal, per lo più rifugiati politici, nella rappresentazione del poema omerico. «Abbiamo lavorato insieme per circa un anno - spiegano le autrici -. Il filo conduttore è l’Odissea, grande racconto archetipico della cultura Mediterranea e viaggio avventuroso in cui i ragazzi hanno potuto riconoscere e raccontare il proprio viaggio personale. Lo spettacolo parla di amore e di guerra, di speranza e di nostalgia, di madri e di amanti: avventure e sentimenti che questi ragazzi hanno in comune con Ulisse». Dal 13 al 15 dicembre il Teatro Metastasio ospiterà lo spettacolo Clôture de l’amour, di Pascal Rambert con Luca Lazzareschi e Tamara Balducci. In una grande stanza bianca, una donna e un uomo si parlano attraverso due lunghi monologhi - che non arriveranno mai a farsi dialogo - interrogandosi sulle ragioni della fine della loro storia d’amore. La pièce ha vinto in Francia il premio della critica 2012 per la “Miglior creazione di un speciale a teatro | 29 testo teatrale in lingua francese” e il Gran premio della drammaturgia 2012. Lo spettacolo è stato tradotto e rappresentato in tutto il mondo. Dal 9 al 12 gennaio 2014 al teatro Metastasio andrà in scena Il teatrante di Thomas Bernhard, regia di Franco Branciaroli. In un oscuro teatro di provincia, un attore-autore di origine italiana frustrato e megalomane si trova alle prese con uno spettacolo impossibile, stretto tra la propria ambizione - che gli fa scrivere testi deliranti e respingenti - e la necessità della compagnia, composta dalla sua stessa famiglia, più impegnata a sbarcare il lunario che a dare dignità al proprio lavoro. Dal 16 al 19 gennaio al teatro Fabbricone è in programma Amletò (gravi incomprensioni all’Hotel du Nord), regia di Giancarlo Sepe. La tragedia shakespeariana è ambientata nella Francia del 1939. La famiglia reale di Elsinore, in viaggio, approda a Parigi e prende posto nell’hotel sul canale di Saint-Martin, che ospita avventori di dubbia reputazione: ebrei in fuga dalla Germania nazista, esiliati politici, prostitute e protettori, poeti e adolescenti col complesso edipico. Dal 23 al 26 gennaio al teatro Metastasio è la volta di un altro testo shakesperiano, La bisbetica domata, regia di Andrej Konchalovskij. Protagonisti della commedia sono Mascia Musy e Federico Vanni; l’ambientazione evoca l’Italia degli anni Venti, con una scenografia più proiettata che costruita, le cui atmosfere strizzano l’occhio a Fellini. «La bisbetica - afferma il regista - sarà frutto di improvvisazione e coraggio, le doti che occorrono per reagire alla vita e al destino». Dal 30 gennaio al 2 febbraio al teatro Metastasio è in programma Il servitore di due padroni di Carlo Goldoni, drammaturgia di Ken Ponzio; regia di Antonio Latella, che scrive: «La menzogna è il tema che appartiene totalmente a questa commedia. Dietro la figura di Arlecchino (Truffaldino) la commedia si nasconde a se stessa, mente. Dietro agli inganni, ai salti, alle capriole del servitore più famoso del mondo la commedia mente agli spettatori: il personaggio che tanto li fa ridere è insieme tutte le menzogne e i colori degli altri personaggi. Non c’è una figura onesta, tutto è falso, è baratto, commercializzazione di anime e sentimenti». Dal 7 al 9 febbraio al teatro Fabbricone va in scena Il padiglione delle meraviglie di Ettore Petrolini, drammaturgia di Elio Pecora e Massimo Verdastro. Scritto nel 1924, è una delle opere teatrali più amare e crudeli del grande attore e drammaturgo romano. In un atto unico in due quadri, Petrolini fa rivivere l’ambiente che l’ha visto nascere all’arte: quella piazza Guglielmo Pepe di Roma, piena di baracconi e variegata umanità - guitti, ciarlatani, lottatori, donne magnetiche, selvaggi - dove il grande comico, poco più che adolescente, si esibiva come “donna sirena”. Dal 13 al 17 febbraio il teatro Metastasio ospita lo spettacolo Le voci di dentro regia di Toni Servillo, presente anche nel cartellone del Teatro Manzoni di Pistoia (vedi sopra). Dal 18 al 23 febbraio al Metastasio è in programma I ragazzi irresistibili di Neil Simon, con Eros Pagni e Tullio Solenghi. Annota il regista Marco Sciaccaluga: «C’è tanto di Cechov in questo capolavoro di Neil Simon: il suo sguardo ironico sull’uomo, la sua nostalgia, il suo scanzonato ‘refrain’ del tempo che passa… Due vecchi, due attori: in realtà nient’altro che due ragazzi, ‘irresistibili’, perché irresistibile è l’eterna tentazione che è la vita». Dal 27 febbraio al 3 marzo al teatro Fabbricone è in programma Antigone. Una storia africana. Il regista Massimo Luconi ha curato la riduzione drammaturgica dall’opera di Jean Anohuil, guidando un gruppo di giovani attori senegalesi. Nelle note di regia, Luconi scrive: «Dovunque vi siano discriminazioni razziali, conflitti, intolleranze religiose, dovunque una minoranza levi la sua voce a reclamare giustizia, Antigone torna ad assumere il ruolo dell’eroina che sfida i regimi totalitari in nome della pietas universale che si estende a tutti gli uomini sentiti come fratelli, superando ogni limite o divisione tribale e nazionalistica». Dal 7 al 9 marzo, sempre al Fabbricone, sarà la volta di Andersen 2014. Fiabe che non sono favole, tratto dalle fiabe di Hans Christian Andersen, ideazione e regia di Emanuela Ponzano, che scrive: «Tra critica e fascinazione, tra politica e fantasia, Andersen 2014 ruota intorno al rac- speciale a teatro | 30 conto d’infanzia e l’impatto duro e crudo dell’era contemporanea, della realtà italiana che offusca la creatività e l’immaginazione. Andersen 2014 è prima di tutto un viaggio all’interno di un mondo, il nostro, quello dei sempre più poveri e dei sempre più ricchi, quello del materialismo e della televisione che annienta gli ideali, la conoscenza e il libero pensiero». Dal 13 al 16 marzo al teatro Metastasio sarà rappresentato Quartett. Le relazioni pericolose con Laura Marinoni e Valter Malosti, che cura anche la regia. Il testo teatrale è di Heiner Müller (1929-95), artista ribelle e contraddittorio vissuto, per scelta, nella Germania orientale, e probabilmente il maggiore drammaturgo di lingua tedesca del Novecento insieme a Bertolt Brecht. L’opera prende ispirazione dal romanzo epistolare di Choderlos de Laclos “Le relazioni pericolose”, scritto esattamente due secoli prima (1782), che narra le avventure di due nobili e crudeli libertini, il visconte Valmont e la marchesa di Merteuil. Dal 20 al 23 marzo al Metastasio torna protagonista la commedia di Eduardo De Filippo con Natale in casa Cupiello, regia e adattamento di Fausto Russo Alesi, che è anche l’unico attore sulla scena. «La famiglia Cupiello è una famiglia la cui identità è alquanto precaria, non si dialoga più veramente ma si monologa, ed è per questo che credo nella sfida di attraversare questa storia in solitudine - spiega Fausto Russo Alesi -. Ho scelto di utilizzare il mio corpo come unico strumento per suonare questo dramma dell’io e della solitudine, immaginando uno spettacolo d’evocazione tra il sonno e la veglia, tra la vita e la morte, tra lucidità e delirio, tra memoria e presente, tra il palcoscenico e la platea». Dal 28 al 30 marzo sul palco del Fabbricone torna Pippo Delbono con lo spettacolo Orchidee. Inventore di immagini forti, spazi, ritmi, Delbono compone e dirige la sua compagnia, la sua famiglia per ricostruire il mondo. Nei suoi lavori ci sono scandali, folgori, visioni. Colori, voci, scoppi. Uno spettacolo che evoca episodi di vita vissuta diventandone una sorta di sintesi, aprendo le porte agli spettatori che Delbono sa scioccare ed emozionare. Il 5 e 6 aprile sempre al teatro Fabbricone è la volta di Ubu roi di Alfred Jarry, regia di Roberto Latini, che annota: «Scrivo Jarry e penso si possa leggere Shakespeare. Abbiamo lavorato tenendo questo continuo riferimento, tutti i parallelismi possibili. Li abbiamo distillati, scelti, evocati, da Macbeth ad Amleto, passando per Romeo e Giulietta o Giulio Cesare o La tempesta. Abbiamo integrato Jarry col suo proprio modello e Shakespeare con l’inventore della patafisica, li abbiamo entrambi ricondotti al nostro tempo teatrale, al nostro sentire, al nostro modo di stare al Teatro». L’11 e 12 aprile al teatro Fabbrichino andrà in scena Ad un passo dal cielo (W la mafia) di e con Aldo Rapè regia Nicola Vero. Lo spettacolo, pluripremiato, ha debuttato nel 2004 ottenen- do grandi consensi di pubblico e critica. È stato messo in scena, con oltre 500 repliche, nei teatri, nelle scuole, alla presenza di parenti di vittime di mafia, nelle chiese, nei palazzi divelti dalle bombe, nei quartieri a rischio. Racconta la storia di un ragazzo, Calogero, rimasto bambino, dopo aver assistito all’omicidio dei suoi genitori. La favola di un bimbo siciliano e del suo fido compagno Gino, un burattino. Il 13 aprile al teatro Fabbrichino andrà in scena Mutu di Aldo Rapè, regia di Lauro Versari, che scrive: «È la storia di due fratelli, due uomini del nostro tempo, uno prete e l’altro mafioso, ingabbiati nelle loro vesti e nei loro ruoli ma desiderosi di scappare. La mafia e la chiesa, come pretesto per parlare del vero male che colpisce i due protagonisti: la solitudine ed il vuoto esistenziale che esiste nella nostra civiltà». A chiudere la stagione del teatro Metastasio sarà il 16 e 17 aprile, lo spettacolo Passione dal romanzo “Passio Laetitiae et Felicitatis” di Giovanni Testori, un progetto di Daniela Nicosia con Maddalena Crippa e Giovanni Crippa. «Fratelli nella vita, i due attori ci raccontano questa storia di fraterna intimità, di languori, di amori irregolari e visionari, generando un singolare corto circuito tra teatro e vita» scrive Daniela Nicosia. speciale a teatro | 31 IL BELLO DELLE SOCIE RUBRICA DI CONSIGLI PER LA BELLEZZA E IL BENESSERE di ALESSANDRA GABBANi, estetista e giovane socia Bcc Vignole e Montagna Pistoiese Ciao a tutti i lettori! Oggi non parleremo di peeling, creme viso o trucchi sposa. Si avvicina il Natale, quindi giorni di festa e le nostre tavole saranno imbandite di ogni cosa! Quindi oggi ho deciso di darvi trucchi diversi per arrivare in linea al Natale o mantenervi! Si crede, spesso, ai consigli quali: per perdere peso velocemente occorre mangiare di meno e fare sfrenati allenamenti di fitness. In realtà, la strada giusta da prendere per perdere peso in modo sano è seguire una dieta equilibrata. Naturalmente associata a corretti esercizi fisici. Se, poi, l’obiettivo è dimagrire solo pochi chili senza ricorrere ad una vera e propria dieta, potreste seguire questi semplici consigli dietetici che adesso vi elencherò. Bella domanda: siete davvero affamati? Ogni qualvolta pensate di essere davvero affamati, cercate di capire se effettivamente dipende da una mancanza di cibo; il senso di fame è il modo del vostro corpo per dirvi che avete bisogno di carburante. Se mangiando non riuscite a sentirvi soddisfatti, vorrà dire che il vostro bisogno continuo di mangiare dipende da altri fattori, quali ad esempio, fattori emotivi. “Mini pasti durante il giorno” Mangiare di meno o con meno calorie, talvolta può essere davvero faticoso. Gli studi dimostrano che, consumando 4-5 mini pasti o spuntini al giorno, si è in grado di controllare l’appetito e, di conseguenza, il proprio peso. Si raccomanda, dunque, di dividere i pasti in più porzioni da consumare nell’arco dell’intera giornata. Uno dei consigli immancabili in ogni vera dieta che si rispetti è bere molta acqua o, comunque, bevande prive di calorie. A volte capita che molte persone tendono a confondere la sete con la fame, rischiando di mangiare (e acquisire calorie in eccesso) anche quando, in fondo, un semplice bicchiere d’acqua è quello che davvero occorre. Consiglio: se non amate l’acqua naturale, provate ad aggiungere del succo di limone o di arancia; un’alternativa potrebbero anche essere tisane, infusi o the. Naturalmente da non zuccherare. Consigli per perdere peso velocemente: spezie in ogni piatto Vi aiuterà non solo a dare più sapore alle pietanze, ma anche a sentirsi più soddisfatti. Mangiare un piatto ricco di gusto stimolerà le papille gustative facendovi sentire appagati. In questo modo resterete lontani dalla tentazione di mangiare! Adesso non ci resta che mettere in pratica questi semplici consigli associati a giusta attività fisica guidata per stare al massimo con noi stessi! Consigli per perdere peso velocemente: pensate a cosa aggiungere alla vostra dieta e non a cosa eliminare Concentratevi sulle 5-9 porzioni di frutta e verdura raccomandate ogni giorno. Cercate di non saltare neanche una delle porzioni di frutta e verdura consigliate. Questo è un aspetto fondamentale in un regime dietetico corretto. Si conferma che frutta e verdura aiutano a sentirsi sazi e a dare all’organismo il giusto apporto di fibre, assicurando inoltre una normale regolarità intestinale. club giovani soci | 32 IL PROGRAMMA 2014 DEL CLUB GIOVANI SOCI E nel 2014 che succede? Tante le idee in cantiere, in vista dell’anno che sta per cominciare che coinciderà con il compleanno numero 110 per la BCC, per gli attivissimi giovani soci, molte delle quali già in fase di realizzazione. Per iniziare, il consueto appuntamento sulla neve: un week-end per sciatori e non all’Abetone il 15 e 16 marzo. Bolle in pentola l’idea di una gita al salone del libro di Torino per un sabato nel mese di maggio. Vignole e Montagna P.se so di make up gestito dalla nostra giovane Alessandra Gabbani, che cura anche la rubrica “Il bello delle Socie”. In fase di allestimento il corso di golf per giovani principianti al Montelupo Golf Club. È prevista anche la realizzazione di un vero e proprio Bilancio Sociale del Club per i tre anni di attività. Saranno organizzati anche diversi altri eventi sul territorio di competenza della Banca con il coinvolgimento di tanti giovani. Per iscriversi: scaricare la scheda di adesione da www.bccvignole.it e inviarla a [email protected]. E tu vuoi dire la tua? È possibile iscriversi al nostro gruppo di facebook Clubgiovanisoci BCC Vignole oppure rivolgersi all’Ufficio soci allo 0573-7070267, oppure alla mail [email protected]. Marco Benesperi Il divertimento non mancherà di certo, sarà sicuramente protagonista del Parco Avventura della Doganaccia e dell’attesissimo week-end a tutto gas di Milano Marittima con tanto di aperitivo Papeete: i due appuntamenti vivacizzeranno il calendario estivo dei giovani della Banca. È in cantiere anche l’idea di un aperitivo a bordo piscina alla Villa Resort di Pieve a Nievole. Sul fronte della solidarietà, sarà probabilmente organizzata una cena al buio a scopi benefici, in collaborazione con un’associazione del settore. Spazio anche per un corso di pasticceria a cura di Andrea Altobelli e per il cor- club giovani soci | 33 DONARE LA VITA Un convegno per diffondere la cultura della donazione «Chi ha bisogno non ha scelta. Chi può aiutarlo, sì». È uno dei pensieri che i giovani soci porteranno con sé dalla serata del 17 ottobre, quando presso l’auditorium Marcello “Cesare” Fabbri si è tenuto il convegno “Donare la vita”, organizzato dal Club Giovani soci in collaborazione con l’Avis di Pistoia. La serata, inserita nel programma della “Terza giornata della donazione e della solidarietà”, è stata presentata dal giovane socio Elia Gargini. A spiegare l’importanza della donazione di sangue, organi e tessuti, sono stati la dottoressa Adriana Tognaccini, già primaria del centro trasfusionale dell’ospedale di Pistoia, ora in pensione, il presidente di Avis Pistoia Igli Zannerini, e tre persone che hanno rischiato di perdere la vita e oggi hanno superato i loro problemi di salute grazie alla generosità di chi ha consentito loro il trapianto di midollo osseo e di pancreas. “Imagine” - Enrico Ad aprire il convegno sono state le note di Imagine di John Lennon, suonate dal sax di Enrico Borelli, 51 anni, dipendente della Bcc Vignole e Montagna Pistoiese, che ha raccontato ai giovani soci la propria storia: «Voi siete giovani e sani - ha esordito Enrico - ma chiudete gli occhi per un istante. Ecco, avete visto il buio. Quello che ho provato a 17 anni quando alla visita del militare mi hanno diagnosticato il diabete. Ogni giorno dovevo ricevere una puntura, la ragazza mi lasciò appena seppe della malattia; il diabete è una patologia subdola e invalidante, che prima o poi ti presenta il conto: la retinopatia diabetica può portare alla cecità, il cuore batte più forte perché i vasi sanguigni sono dilatati». Con il passare degli anni, le condizioni di Enrico si aggravano: «Nel 2002 si è resa necessaria la dialisi e un diabetico in dialisi può vivere solo pochi anni. Oggi conduco una vita normale, ho una figlia di otto anni e mezzo, grazie al gesto di amore di un ragazzo che non c’era più e ha donato il pancreas. L’intervento è stato fatto al Centro trapianti di Pisa, una vera eccellenza della nostra sanità. Prima - ha detto Enrico - vi ho suonato Imagine perché rappresenta quello che ho provato a lungo: volevo cercare di immaginarmi un futuro migliore ogni volta che aprivo gli occhi. Oggi posso farlo grazie al mio donatore. Per questo dico: sulla terra quando non ci sarai più, non ti servono gli organi: donali perché qualcuno possa rivivere attraverso di te!». La battaglia di Laura Toccante anche la testimonianza di Laura Montesano, 39 anni. «Nel marzo 2003 - ha raccontato - mi venne diagnosticato un linfoma non Hodgkin al quarto stadio con interessamento del midollo osseo dell’80%: significa che la gran parte delle cellule ematiche prodotte dal midollo erano tumorali e che mi restavano pochi mesi di vita. Ero diventata mamma da soli sei mesi e proprio in mio figlio ho trovato la forza di combattere la mia battaglia». Una battaglia lunga ed estenuante, fatta di cicli di chemio e di lunghi ricoveri in ospedale. club giovani soci | 34 Una battaglia combattuta due volte, a causa del ripresentarsi della malattia dopo tre anni dalla prima diagnosi e dopo un primo trapianto autologo di midollo osseo da cellule staminali. «Se la prima volta la malattia si accetta, la seconda volta ci si chiede perché: in fondo la mia prova l’avevo affrontata e superata» - dice Laura. Ricominciano così i cicli di chemio in regime di ricovero ospedaliero, una settimana al mese. «Da marzo a luglio ho ricevuto tantissime trasfusioni di sangue; spesso avevo l’emoglobina bassa ed ero fortemente debilitata. Soltanto dopo una trasfusione di sangue potevo ricominciare a camminare e respirare». A settembre avviene il secondo trapianto autologo di cellule staminali. «Dopo un mese torno a casa e inizia la ricerca del midollo osseo dal registro dei donatori - ricorda Laura -. Sono stata fortunata, perché dopo due mesi c’è un donatore compatibile: so solo che è un ragazzo canadese di 27 anni. Il 12 gennaio 2007 è il giorno della mia rinascita: durante le tre ore di trapianto ho guardato quella sacca e ad ogni goccia ho chiesto di poter tornare a vivere una vita normale. Dopo 100 giorni sono finalmente tornata a casa. Durante la mia battaglia ho ricevuto 700 sacche di sangue: se non ci fosse stata la prima goccia del primo donatore, così come se non ci fosse stato il mio “gemello genetico” non ce l’avrei fatta». Il senso della vita - Fulvia Significativa anche l’esperienza di Fulvia Passerotti: «Nel luglio 2008 - ha raccontato ai ragazzi del Club Giovani Soci - un esame del sangue mostrò valori sballati di piastrine, globuli bianchi ed emoglobina. Mi venne diagnosticata una aplasia midollare severa. È una malattia rara: il midollo smette di funzionare e non produce più globuli rossi, bianchi e piastrine; vengono a mancare le cellule staminali. Nel mio caso, il fattore scatenante è stata la mononucleosi. Per molti mesi il centro trasfusionale è stato la mia casa: ogni 5-7 giorni occorreva una trasfusione di piastrine, ogni 7-10 giorni avevo bisogno di sangue. Pur non essendo una forma tumorale, di trasfusioni non potevo vivere a lungo: l’unica soluzione era il trapianto di midollo osseo. La possibilità di trovare una persona compatibile nel registro dei donatori è di uno a centomila. Nel mio caso so che il donatore è un 36enne di Brescia. Il dodici marzo è stato il giorno dell’infusione delle cellule staminali, durata tre ore e mezzo. Quando quella sacca di sangue entra in stanza si prende coscienza del senso della vita e si capisce quanto sia importante la scelta del donatore». Come donare «Il sangue è una delle pochissime cose che non si producono in laboratorio e senza sangue non si vive - ha spiegato la dottoressa Tognaccini -. I globuli rossi trasportano l’ossigeno dai polmoni ai vari organi; i globuli bianchi ci proteggono dalle infezioni; plasma e piastrine con il loro potere coagulante fanno sì che non moriamo dissanguati per una piccola ferita. In provincia di Pistoia c’è bisogno ogni anno di 8-9 mila sacche di globuli rossi, 1000 di piastrine e tra le 150 e le 200 unità di plasma. L’unica possibilità è che qualcuno l’abbia donato». Assieme al presidente dell’Avis Igli Zannerini, la dottoressa Tognaccini ha poi ricordato le modalità della donazione: «Per donare sangue bastano pochi requisiti: godere di buona salute, avere tra i 18 e i 65 anni e pesare più di 50 chili. È un gesto semplice, che in soli cinque minuti può salvare una vita o cambiare la qualità della vita. Le trasfusioni di sangue - ha spiegato l’ex responsabile di Immunoematologia e Centro trasfusionale di Pistoia - servono infatti nei trapianti di organi, per interventi chirurgici, o in caso di anemia di vario genere. Nel nostro Paese ha una certa diffusione l’anemia mediterranea che costringe i pazienti al trapianto di midollo o a fare trasfusioni di sangue ogni venti giorni per tutta la vita. Queste persone vivono grazie ai donatori». La dottoressa Tognaccini ha poi spiegato le tre diverse tipologie di prelievo di midollo osseo: l’estrazione delle cellule attraverso una puntura, in anestesia, dalle ossa del bacino; il prelievo ematico tramite staminaferesi (un separatore cellulare raccoglie soltanto le cellule staminali dal sangue); e la donazione del sangue cordonale, ovvero il prelievo delle cellule staminali dal cordone ombelicale dopo il parto. Tante le domande dei ragazzi, a cui i relatori hanno risposto. Chi ha bisogno, non ha scelta. Chi può aiutare, deve sapere e sceglie. Dario Zona club giovani soci | 35 DONAZIONE DI SANGUE E RACCOLTA ALIMENTARE Non soltanto il convegno sulla donazione di sangue, midollo osseo e di organi. La Giornata della donazione all’insegna dell’altruismo e della solidarietà, organizzata per il terzo anno consecutivo dal Club Giovani Soci della Bcc Vignole e Montagna Pistoiese, ha visto altre due importanti iniziative: la donazione di sangue presso il Centro trasfusionale di Pistoia, in collaborazione con la Fratres di Agliana e la raccolta alimentare a favore delle Caritas di Agliana e Montemurlo. Diversi i giovani soci della BCC che hanno risposto all’appello. «Abbiamo inteso promuovere tra i nostri coetanei - spiegano dal direttivo del Club - valori di grande rilevanza come la solidarietà e la generosità verso chi ha bisogno di aiuto. Il nostro club, oltre a promuovere iniziative volte alla socializzazione e al coinvolgimento dei giovani nella vita della Banca, è molto attento alle problematiche del territorio locale. Proprio per questo intendiamo sensibilizzare i giovani anche su temi di carattere sociale che, in un periodo difficile come quello attuale, sono sempre più all’ordine del giorno». La novità di quest’anno è stata sicuramente la terza iniziativa, “Alimenta la solidarietà”, che ha visto la presenza dei giovani soci della Banca con un “banchino” all’ingresso della Coop di Montemurlo nel corso della giornata di domenica 17 novembre. È stata questa l’occasione per promuovere una riuscita raccolta alimentare a favore delle Caritas di Agliana e di Montemurlo. Marco Benesperi club giovani soci | 36 cosa bolle nel caveau rubrica di cucina di andrea altobelli, chef e giovane socio Bcc Vignole e Montagna Pistoiese IL PEPOSO, NON UN SEMPLICE SPEZZATINO In questo numero vi voglio raccontare una storia che vi tornerà sempre in mente ogni volta che vi capiterà di passeggiare per Firenze. Percorrendo via Panzani e svoltando verso via dei Cerretani, in fondo troverete il simbolo dell’architettura della città nel mondo: il duomo con la cupola del Brunelleschi. Qui vi invito a soffermarvi, cercando di immaginare di immergervi nell’atmosfera dei primi decenni del’400, quando fervevano i preparativi per la più grande cupola ottagonale di tutti i tempi. Sotto il Duomo immaginate Fillippo Brunelleschi, immerso nei suoi progetti. Il maestro fece costruire nella vicina Impruneta una fornace per la produzione e l’approvvigionamento continuo dei mattoni. Immaginate il via vai di carri, trainati da cavalli o da buoi, che arrivano carichi di mattoni in piazza, il rumore delle ruote in legno sull’acciottolato, le file di lavoranti che si caricano sulle spalle ceste pesantissime di mattoni e le portano in alto, alla sommità del cantiere, arrancando per scale insicure e armature grezze. Le ener- Pepolino e, con il collagene delle guance, che in cottura si scioglie e dona cremosità: si otteneva così una pietanza saporita ed energetica. Il tutto veniva servito, ad ogni operaio, in una mezza pagnotta di pane. Così nacque il “Peposo dei Fornacini dell’Impruneta”, uno dei piatti più carichi di storia della cucina risorgimentale. La “Cucina Nobiliare” lo raffinerà successivamente utilizzando, oltre al Pepolino, pepe in grani trattenuto da una garza, in modo che, non spezzandosi, non renderà piccante la pietanza, ma le donerà solo il suo aroma, e Chianti al posto dell’Acquerello. E ora dopo questa storia non vi resta che andare in una delle numerose trattorie della città per mangiarne una porzione! Mi raccomando diffidate da chi vi dice che è uno spezzatino piccante e soprattutto col pomodoro, perché l’America non era ancora stata scoperta a quei tempi! LA RICETTA Invece del classico purè o della polenta, osiamo un pochino utilizzando con il sedano rapa… Se non lo trovate, potete sempre stupire i vostri ospiti aggiungendo un po’ di farina di castagne al classico purè che fate abitualmente a casa, ed il successo sarà assicurato! Peposo con purè di sedano rapa Ingredienti per 4 persone: 800g di muscolo di manzo o meglio ancora, se la trovate, la guancia; circa 20 g di pepe in grani; 1 cipolla rossa; 4 spicchi d’aglio; 8 foglie di alloro; circa 1L di vino rosso corposo tipo Chianti; sale e pepe; 1 sedano rapa; 3 patate; 500g panna; 70g circa di burro. gie necessarie sono tantissime, non si può rischiare di rallentare i lavori a causa di operai stremati dalla fatica. Adesso il quadro è completo, ci manca solo la parte che ci interessa di più: il cibo! Per sfamare tutte le maestranze con cibi molto energetici e contenere i costi, i cucinieri del Brunelleschi propongono il muscolo del manzo, il taglio più povero e fibroso, tagliato a tocchetti, cosparso di Pepolino, il pepe dei poveri, che si trova anche lungo le strade nella campagna circostante, e coperto con l’Acquerello, il vino della povera gente, che consiste nell’ultima torchiatura dell’uva fatta rifermentare con l’acqua. Il tutto veniva cotto nella fornace di cottura dell’Impruneta, tra un’informata e l’altra dei mattoni, in grandi cocci di terracotta. In questi grandi cocci venivano messe anche le teste dei bovini con le guance e quanto restava attaccato per non sprecare niente. Nelle tre/quattro ore di cottura la carne assorbiva l’acquerello, l’aroma del Tagliamo il nostro muscolo a pezzetti non troppo grandi per facilitare la cottura. Sbucciamo e tagliamo la cipolla grossolanamente. Mettiamo in una casseruola la carne, la cipolla tagliata, gli spicchi d’aglio, 4 foglie d’alloro, il pepe in grani schiacciato con il batticarne, un po’ di sale e il vino. Mettiamo al minimo sul fuoco coperto. Controlliamo di tanto in tanto se necessita di liquido girandolo il meno possibile per evitare che la carne si rompa (cottura circa 2 ½ - 3 ore). Sbucciamo il sedano rapa e le patate. Tagliamoli a pezzi e mettiamoli in una casseruola con un po’ di burro e facciamo insaporire. Aggiungiamo la panna, sale e pepe e un po’ di brodo di acqua. Portiamo a cottura e frulliamo il tutto come si farebbe con purè normale. Una volta cotto il peposo, se il suo fondo risultasse troppo lente lo possiamo legare con un roux di olio e maizena (roux “pronuncia RU” è un addensante ottenuto mescolando farina o maizena “detta anche amido di mais” e burro o olio). Mi raccomando, come abbiamo imparato dalla storia, non si butta via niente! Se vi avanza un po’ di sugo con dei pezzetti di carne sbriciolata, il giorno dopo saltateci un piatto di pasta e rimarrete sorpresi dalla bontà! club giovani soci | 37 BARONI & GORI NON SOLO TIPOGRAFIA Dalle cartelle colore per le aziende tessili del distretto a una delle guide ufficiali del Museo del Louvre, passando per centinaia di volumi stampati. È l’evoluzione della tipografia Baroni & Gori, presente a Prato fin dal 1968 e cresciuta negli ultimi anni grazie all’intraprendenza di Luca Gori (nella foto sotto), subentrato nella conduzione dell’attività al padre Lamberto Gori, che aveva fondato l’azienda assieme al socio Sergio Baroni. «Nel 1995, quando ho rilevato le quote di Baroni - spiega Luca Gori - la tipografia era una piccola realtà a livello artigianale, che stampava in gran parte prodotti per le aziende tessili, soprattutto testatine e cartelle colori per i campionari delle stoffe. Pian piano ho iniziato ad allargare la produzione, investendo in nuovi macchinari orientati al colore, con stampe a 4 - 5 e anche dieci colori ad alta qualità per la realizzazione di riviste e libri». Inizia così un’espansione che nel 2000 vede l’inaugurazione dell’attuale stabilimento a Prato, in via Fonda di Mezzana al Macrolotto, e l’acquisizione da parte dell’imprenditore di altre società del comparto, come la Cartografica toscana a Chiesina Uzzanese e la Modulprint di Calenzano, oltre all’acquisizione di parte delle quote del Gruppo Editoriale. «Si tratta di società che hanno specializzazioni diverse tra di loro - spiega Luca Gori -. La Cartografica toscana si occupa principalmente di scatole di cartone e packaging alimentare, ma realizza anche prodotti come carta regalo e coordinati, con trattamenti particolari: siamo ad esempio tra le poche aziende in Italia ad avere una macchina bronzatrice che conferisce una doratura in polvere d’oro alla carta. È una lavorazione molto apprezzata soprattutto all’estero, in particolare negli Stati Uniti, in Russia e Giappone. La Modulprint di Calenzano - continua Gori - è specializzata nella stampa di etichette adesive, soprattutto per vino e alimenti, mentre il Gruppo Editoriale è la società editrice di libri e riviste quali Firenze Made in Tuscany, Sommeliers Toscana, Prato Review, Toscana Tascabile e Seasonings. Nel complesso le aziende del gruppo oggi danno lavoro a una settantina di persone, per un fatturato di circa 13 milioni; rispetto al miliardo e 200 milioni di lire di quando nel 1995 ho preso in mano la tipografia». Numerose le pubblicazioni di prestigio - di design, storia, moda, cinema e viaggi - stampate da Baroni & Gori su committenza di importanti case editrici e istituzioni: i volumi sulle bellezze artistiche della Repubblica di Malta, libri dedicati alla Biennale d’Arte di Venezia, l’Almanacco di Slowfood, l’atlante L’AZIENDA | 38 Qualivit dell’Unione europea, fino alla guida “Le Musée du Louvre”, rilegata in carta e stoffa bordeaux, con foto e illustrazioni a colori, edita dalla casa “Citadelles & Mazenod” che cura, in esclusiva e con i diritti riservati per le opere d’arte, le edizioni del museo parigino. Dalla tipografia al Macrolotto sono usciti anche i cartelloni e i cofanetti per i dvd di “Tutto Dante”, le lecture dantis in piazza Santa Croce di Roberto Benigni. Nel reparto interno di grafica computerizzata, si studiano loghi, marchi e materiale commerciale per la stampa di cataloghi, depliant, manifesti, opuscoli, brochure, campionari e vari altri articoli; mentre le iniziative del Gruppo Editoriale sono curate da un team di giornalisti e fotografi, molti dei quali specializzati in moda e tendenze. «In un momento in cui il settore tessile iniziava a manifestare le prime difficoltà - spiega Luca Gori - ho deciso di diversificare e puntare su altri prodotti, investendo molte risorse, basti pensare che una macchina per la stampa a 4 colori può costare dagli 800 mila euro ai 2 milioni di euro. Si è trattato di una scelta che ha premiato e che ci ha consentito di crescere in un periodo di crisi». Baroni e Gori è socia della Banca di Credito Cooperativo di Vignole e della Montagna Pistoiese dal 1995. «Devo molto alla banca, che in tutti questi anni ha puntato su un piccolo imprenditore come me, e mi ha consentito di crescere. In particolare ho un ottimo rapporto con Tiziano Caporali. La Bcc di Vignole e della Montagna Pistoiese è la nostra banca di riferimento ed è bello vedere come si sia nel tempo ingrandita e strutturata». Dario Zona L’AZIENDA | 39 IL BAGGIOLO I MILLE SAPORI DELLA MONTAGNA di SAURO ROMAGNANI Quando l’ambiente, l’intelligenza, la voglia di vivere nel luogo natio fanno da start-up, da incubatore di futuro. Così, in questo modo, con queste modalità nasce Il Baggiolo di Abetone, da un’idea, di Leandro Santi e Marilena Militanti, oggi marito e moglie (nella foto sotto), rivelatasi vincente nel tempo. Questa la partenza: lui operaio saltuario nel settore impiantistica sui campi da sci, ma anche operaio tinteggiatore; lei diplomata ragioniere, poi maestro di sci, ma sempre alle prese con un lavoro saltuario, racconta: «Avevo all’epoca 23 anni e, condivisa con Leandro, la precisa idea di creare un lavoro, un’attività che ci permettesse di vivere qui in montagna, all’Abetone, perché qui volevamo e vogliamo vivere». Volontà, perseveranza e tenacia sono stati gli ingredienti, ma anche la voglia di riuscire in un ambiente né facile né semplice. «Non solo questo - affermano Leandro e Marilena - ma anche un’intelligente azione della pubblica amministrazione ha giocato un ruolo decisivo. È accaduto in occasione della nostra partecipazione ad un corso indetto dalla provincia di Pistoia, che ci ha dato l’opportunità di acquisire delle conoscenze sulle piante vegetali della nostra zona e sul loro possibile utilizzo. Era un corso di 350 ore. Questo fu l’inizio. L’anno successivo andammo a Siena per un corso di erboristeria, tenuto dall’Università. All’inizio del 1982 mettemmo insieme una cooperativa qui ad Abetone che per due anni collaborò con un consorzio alimentare senese, ma non si fecero progressi e quindi decidemmo di lasciarlo. Nello stesso tempo avevamo aperto un negozio qui a Le Regine, nel versante pistoiese, a pochissima distanza dal valico di Abetone che conduce verso Modena. Era un negozio in cui si vendevano solo prodotti di erboristeria, non confezionati da noi». La trasformazione dei prodotti Inizialmente si producevano solo liquori con frutti ed erbe, in prevalenza la Grappa. Nello stesso periodo la piccola azienda decide di aprire un negozio di erboristeria all’Abetone e di trasformare gli spazi dei locali a Le Regine in laboratorio: «All’inizio è stato molto duro - ricordano i due coniugi -. Le vendite del negozio coprivano le spese, ma non erano sufficienti per vivere. Prendemmo allora la decisione di incrementare la produzione con l’aggiunta di marmellate, frutta sciroppata, succhi e naturalmente continuando la produzione delle grappe». Nel 1990 con l’ingresso L’AZIENDA | 40 di due nuovi soci, Cosetta Santi e Alessandro Calò, il sodalizio cresce, si impone una nuova divisione dei compiti: Leandro prende in mano il settore delle vendite e dei rapporti con i clienti; Marilena l’amministrazione; Alessandro la produzione e Cosetta la conduzione dei negozi. «Ci organizzammo per andare in giro col furgone a vendere i nostri prodotti. Fu una esperienza interessante che ci permise di girare moltissimi paesi della montagna e della pianura, ma anche con questa attività molte volte non riuscivamo a coprire le spese». I prodotti «Li reperiamo prevalentemente nella zona, da raccoglitori locali e da aziende sempre del luogo - spiegano Leandro Santi e Marilena Militanti -. Il genere è costituito da prodotti del sottobosco come fragole, lamponi, mirtilli. Quella di quest’anno è stata un’ottima stagione per la raccolta perché c’è stata abbondanza di prodotti, soprattutto di mirtilli. Pensiamo che la raccolta della zona superi i 10.000 quintali. Noi trasformiamo dai 450 ai 500 quintali di prodotto finito. La nostra lavorazione è esclusivamente di tipo artigianale. Con il mirtillo realizziamo succhi, sciroppi e confetture. Come detto, produciamo anche frutta sciroppata, liquori e grappe. Spieghiamo meglio: il succo di mirtillo è la semplice spremuta senza alcuna aggiunta, a questo si affianca il prodotto detto “succo e polpa” nel quale troviamo il mirtillo intero; mentre nello sciroppo troviamo succo di mirtillo e zucchero. Infine produciamo il nettare che è un prodotto da bar ed è realizzato con succo di mirtillo, succo di mela e una piccola percentuale di acqua». Dunque un’azienda che ha saputo guardare al futuro con decisione e oggi ha la possibilità di ingrandirsi tanto che è alla ricerca di nuovi spazi, per questo motivo ha ricercato collaborazione col comune e con la CNA perché il progetto di un’area industriale, quella di Mastrocarlo, qui all’Abetone, vada in porto. «Sia il comune, sia la Cna ci stanno dando una mano. Poi verrà il turno della BCC di Vignole e della Montagna Pistoiese con la quale lavoriamo in prevalenza perché offre un buon servizio e noi ci troviamo bene». Le innovazioni La stella polare per questa azienda artigiana è stato l’aver guardato al futuro senza inibizioni ed in modo aperto cercando sempre nuove soluzioni, nuove produzioni e qualificazioni. Il volersi adeguare al mercato l’ha spinta a conseguire la certificazione biologica e allo stesso tempo a forme di vendita diversificate, tanto che attualmente l’azienda dispone di tre attività commerciali nel centro di Abetone: un negozio per la vendita di prodotti alimentari, un secondo di erboristeria e cosmetica ed un terzo, l’Osteria Baralpino, specializzata nella gastronomia emiliana e toscana, sul lato nord del piazzale di Abetone. Nell’estate scorsa, in accordo con Slow Food e con altri operatori di Abetone, come raccoglitori, ristoratori e bar, l’azienda ha dato vita alla “Comunità del Cibo del Mirtillo di Abetone”, sulla quale «contiamo molto», dicono i quattro soci. L’AZIENDA | 41 BRANCA GARDEN UNA NUOVA AZIENDA, DI UN IMPRENDITORE QUARANTENNE Sembra una cartolina d’altri tempi la foto della serra Branca Garden, immersa nel verde dalle sfumature uniche che solo qui, in Montagna Pistoiese, si possono vedere. La serra “Branca Garden” è posta nella vallata del Guaime, appena sotto Gavinana, in località Casa Verde nel “Cerretino” sulla strada Lizzanese, ed il Villaggio di Limestre, fra boschi di cerro e castagno rigogliosi, esuberanti e forti del mese di luglio, e rari campi destinati a produrre foraggio per il bestiame. Gavinana e Villaggio di Limestre sono due località che nella storia della Montagna Pistoiese hanno molto da dire e ricordare. Per la morte di Francesco Ferrucci, la prima; gli Orlando, la seconda, per aver realizzato nei primi del Novecento il grande stabilimento metalmeccanico Smi, che è la storia recente di questi luoghi. Qui lavora Lorenzo Branchesi (nella foto sotto), nato a San Marcello nel 1974, che qui mette alla prova tutte le sue conoscenze, tutta la propria esperienza maturata in lunghi anni di tirocinio, dopo aver compiuto gli studi superiori alla Scuola Agraria di Pescia, dove ha conseguito il diploma. Qui Lorenzo, un ragazzone che sprizza energia e simpatia, costruisce il proprio futuro. «All’inizio - racconta - volevo avere un terreno nelle Marche, luogo di origine della mia famiglia, e dove sono andato a lavorare per fare esperienza, ma non mi sono trovato bene con i miei datori di lavoro. Ero insoddisfatto. Decisi di trasferirmi in un’azienda pistoiese dove si produceva vino, olio e un po’ di piante. Questa esperienza mi dette l’opportunità di entrare in un’altra azienda pistoiese dove producevano piante e realizzavano giardini. Lì appresi il mestiere e poco dopo decisi di mettermi in proprio e trasferirmi a San Marcello, dove avevo la famiglia e luogo della mia infanzia. All’inizio, su ordinazione dei clienti, qui a San Marcello ho realizzato diversi giardini per privati e per il pubblico. Fuori, ho avuto la piacevole occasione di conoscere il giocatore del Milan Massimo Ambrosini, per il quale ho realizzato, nella sua casa milanese, un bellissimo giardino pensile di 150 metri quadrati. Poi la decisione di costruire questa serra». Sembra ben avviata, è collocata in un luogo ben visibile e il lavoro non dovrebbe mancare. «Lavoro molto sulla manutenzione di giardini e piante, mentre c’è un leggero calo nella vendita delle piante di maggior costo, forse L’AZIENDA | 42 dovuto alla crisi economica in atto - spiega Lorenzo -. Nonostante questo, guardo con fiducia al futuro e mi impegno perché si migliori il nostro ambiente circostante. Sollecito il comune perché si metta una discarica del verde perché oltretutto questa potrebbe produrre due vantaggi economici. Attualmente tutti mettono i propri rifiuti del verde nei contenitori pubblici e il comune deve pagare a peso quando li smaltisce; se invece fossero posti in appositi contenitori, ci sarebbero aziende che pagherebbero per ritirarli. Si deve trovare la formula per aiutare le aziende del verde che hanno col territorio un rapporto ben preciso. Sono disposto anche a lavorare gratuitamente per il comune purché ci sia una contropartita. Porto ad esempio l’iniziativa lanciata dal comune detta “Adotta una aiuola”. Sono disposto a fare la mia parte purché mi sia data la possibilità di mettere poi sulla realizzazione un cartello, un segno, che faccia riconoscere la mia azienda e mi siano messi a disposizione mezzi per la manutenzione come l’acqua». Sauro Romagnani Le caratteristiche della serra L’azienda è costituita da un’unica serra, di 200 mq, su un terreno di 10.300 mq. La serra può contare sul controllo automatico della temperatura e dell’umidità. Nel periodo invernale, nei giorni di scarsità di sole, il riscaldamento è integrato da una piccola centrale a gasolio. Il complesso è stato realizzato su progetto dell’architetto Roberto Prioreschi. L’AZIENDA | 43 MARCELLO SCUFFI LA PITTURA DELL’ANIMA Conosco Marcello Scuffi ormai da tanto tempo, da quando muoveva i primi passi nel campo della pittura, avendolo incontrato quasi giornalmente insieme all’inseparabile Salvatore Magazzini, nella bottega di Domenico Ventura. All’inizio non sapevo chi fosse, mentre conoscevo bene Salvatore, ma ben presto divenni amico anche di Marcello, il quale disponeva di una capacità di comunicazione e di una simpatia uniche. Qualità che gli sono rimaste e che ce lo fanno apprezzare immediatamente costituendone il peculiare biglietto da visita. Intrattenersi con lui diventa un piacevole passatempo, tanta è la forza espressiva, Marcello Scuffi, ritratto assieme ad alcune delle sue tele. la battuta e l’entusiasmo verbale che si coniuga perfettamente con l’esuberanza fisica. Nel parlare rifugge da qualsiasi intento di ricerca formale, di intonazione, di impostazione vocale e affida alla sua schietta matrice toscana il compito di comunicare, cosa che gli riesce perfettamente. Erano gli anni Settanta e dalle prime opere che cominciai a vedere di lui si capiva che Marcello, che si firmava Marcescu, non era un pittore comune, occasionale, se si vuole usare una definizione sbrigativa, ma aveva in sé tutte quelle qualità fra cui emergevano una spiccata sensibilità e una profonda ispirazione che gli consentivano di avere uno sguardo non comune sulle cose. Da allora di tempo ne è passato e ho potuto ammirare tanti quadri della sua prolifica produzione: la serie delle nature morte, il periodo delle “persiane”, fonte di ispirazione apparentemente banale, la quale diventa il motivo di geometriche composizioni, fino alle immagini di spiagge e di periferie rarefatte, sulle quali il tendone di un circo è il poetico suggerimento della memoria. IL personaggio | 44 Sono le oniriche reminescenze di queste tele che riescono a darmi una forte suggestione e una profonda emozione. È l’atmosfera metafisica che aleggia magica e assorta, il senso di sospensione, di stupore e di attesa insieme, la velata malinconia che il silenzio irreale suscita. Forse è la tristezza che si accompagna alla visione di cose apparentemente abbandonate, che poi si stempera al pensiero che tutto potrà rianimarsi. Le luci del circo si riaccenderanno, lo spettacolo riprenderà, continuerà la vita, ora fissata in un momento di pausa. E Marcello, sottraendosi a facili effetti, procede quasi per sottrazione, affidandosi alla magia di una rappresentazione che pare sussurrata. La critica ufficiale parlando della sua pittura, fa riferimento all’influenza che i Maestri del Rinascimento hanno avuto su Marcello Scuffi, fino ad arrivare al recente ‘900 con Carrà e Soffici. Non mi addentro nel meri- to, perché non ritengo di essere all’altezza per farlo, ma, concordando con loro, ritengo un pregio l’essersi ispirato alla pittura di quel periodo, perché è proprio grazie all’eco di quell’Arte se gli è consentito di esprimersi con un linguaggio, che pur richiamando la lezione, si sviluppa autonomamente. La mano e i colori sono soltanto il mezzo per la rappresentazione, perché la parte dominante della sua pittura è l’anima, da cui attinge impressioni quotidiane e ricordi dell’infanzia indelebilmente custoditi. Un’anima che a prima vista, nella debordante manifestazione del personaggio non si immaginerebbe, ma che invece costituisce l’essenza vera dell’uomo e dell’artista. È così che la sua emozione tocca le nostre corde per trasmetterci quel godimento intimo, sottile e profondo, di cui la sua pittura è portatrice. Carlo Rossetti IL personaggio | 45 DA DONATELLO A LIPPI OFFICINA PRATESE Prato, a Palazzo Pretorio sette capitoli per raccontare un periodo cruciale del Rinascimento È in corso fino al 13 gennaio, al Museo di Palazzo Pretorio, a Prato, la splendida mostra Da Donatello a Lippi. Officina Pratese. Un progetto che vuole mettere in luce il ruolo cruciale che Prato ha avuto nella storia del Rinascimento. Negli splendidi spazi del Museo di Palazzo Pretorio, che ha riaperto dopo 16 anni di restauri, oltre sessanta capolavori provenienti da tutto il mondo sono la testimonianza di una stagione artistica straordinaria, di cui furono protagonisti, fra gli altri, Donatello, Michelozzo, Maso di Bartolomeo, Paolo Uccello, Filippo e Filippino Lippi, che nel Quattrocento trasformarono Prato in un vero e proprio laboratorio artistico: la gloriosa Officina pratese. Curata da Andrea De Marchi e da Cristina Gnoni, la mostra, attraverso le sette sezioni in cui è suddivisa, vuole offrire, attraverso una scelta di opere tutte di grande qualità, alcuni squarci di luce su queste personalità, per aiutare a capire meglio quanto a Prato è rimasto di loro. Nello stesso tempo, si prefigge alcune operazioni esemplari di ricostruzione di opere che erano a Prato e che sono state smembrate, riunendo Fra Filippo Lippi e bottega Assunta con Santa Margherita, donatrice, San Gregorio Magno, San Tommaso, Sant’Agostino e l’arcangelo Raffaele con Tobiolo Prato, Museo di Palazzo Pretorio - 1456-1466 circa Donatello Madonna col Bambino tra due angeli e profeti Prato, Museo di Palazzo Pretorio - 1415‐1420 circa predelle e pale ora divise fra i musei pratesi e le collezioni straniere. Vengono così riportati a Prato capolavori che si trovano in importanti musei stranieri, come la pala di Budapest di Fra Diamante. La prima sezione è dedicata a Donatello, chiamato nel 1428 a realizzare il pulpito per l’ostensione della Sacra Cintola: in evidenza l’affascinante tabernacolo in terracotta, attribuito solo in tempi recenti alla sua produzione giovanile. La seconda è una piccola e preziosa mostra monografica dedicata alla giovinezza del ‘leggiadro e capriccioso ingegno’ (Vasari) di Paolo Uccello, al tempo in cui lavorò agli affreschi della cappella dell’Assunta in Duomo, cioè negli anni Trenta del Quattrocento. Oltre a due sinopie recentemente recuperate sotto gli affreschi della cattedrale, vi spiccano le tavolette provenienti da Oxford, Melbourne e Karlsruhe. Opere di grande bellezza, che evidenziano da una parte la persistenza di preziosismi e linee eleganti di gusto tardogotico, dall’altra una nuova e più realistica capacità narrativa, congiunta all’elaborazione di ardite costruzioni spaziali fino allora mai sperimentate. Agli affreschi di Paolo Uccello è collegata la pala che domina la terza sezione, proveniente anch’essa dalla cappella dell’Assunta e ora conservata a Dublino, ricongiunta in occasione della mostra alla sua predella. All’esecuzione LA MOSTRA | 46 collaborarono, probabilmente, Zanobi Strozzi e Domenico di Michelino, dei quali la mostra presenta alcune opere, provenienti da Strasburgo e da Dublino. Cuore di Officina Pratese è la quarta sezione dedicata a fra Filippo Lippi, che negli affreschi della cappella Maggiore del Duomo, fra il 1452 e il 1466, raggiunse uno dei suoi esiti più alti. Un primo gruppo di piccole tavole illustra la profonda riflessione dell’artista sul rapporto madre-figlio e si lega perfettamente a un’aggraziata Madonna col Bambino, di Luca della Robbia. Seguono alcuni eccezionali capolavori della maturità, come la natività ‘di Annalena’ e il Tondo Bartolini, che dialogano con alcune delle opere pratesi più belle, quali la Madonna del Ceppo, le Esequie di San Girolamo e la Natività. La quinta e la sesta sezione rendono omaggio ai due principali allievi di Filippo Lippi: il Maestro della Natività di Castello, da identificare forse con Piero di Lorenzo di Pratese, e fra Diamante. Del primo spicca la pala di Faltugnano, riunita eccezionalmente alla sua predella spartita fra Londra e Philadelphia, ma anche una Madonna con Bambino proveniente dal Louvre. Fra Diamante è il protagonista della sesta sezione: alla Madonna della Cintola, ideata da Filippo e alla cui realizzazione egli collaborò, sono accostati lavori autonomi come la splendida pala di Budapest. La settima sezione, infine, è dedicata a Filippino Lippi e comprende anche un Crocifisso del Botticelli, che fu allievo di Filippo e svolse un ruolo importante nella formazione del figlio e due opere pratesi, vibranti di pathos, degli anni finali di Filippino: lo straordinario tabernacolo del Mercatale e la pala dell’Udienza. La mostra si rivela, dunque, un percorso affascinante in quest’Officina artistica del Quattrocento, alla scoperta dei suoi maestri, dei loro capolavori e di come questi decenni hanno influenzato la storia dell’arte. Una mostra da non perdere, per il rigore con cui è stata costruita, per la bellezza e le emozioni che può regalare, per una città che merita di essere scoperta non solo per le industrie tessili ma anche per i tesori artistici che conserva. Red. Zanobi Strozzi Viaggio del mago Baldassarre a cavallo col suo seguito Strasburgo, Musée des Beaux-Arts - 1440 circa Da Donatello a Lippi. Officina pratese Museo di Palazzo Pretorio Piazza del Comune - Prato Fino al 13 gennaio 2014 Orario: tutti i giorni 10.00 - 19.00, chiuso il martedì Catalogo: Skira editore Filippino Lippi Compianto su Cristo morto Cherbourg, Musée Thomas Henry - 1472 circa Info e prevendita: tel. 0574 1934996 www.officinapratese.com www.mondomostre.it www.palazzopretorio.prato.it LA MOSTRA | 47 Riapre le porte, più ricco che mai, il Museo Diocesano di Pistoia Una bella sorpresa è pronta a stupire e meravigliare la città in occasione dell’imminente, e molto attesa, riapertura al pubblico delle preziose sale del Museo Diocesano, ospitate nei monumentali spazi di Palazzo Rospigliosi, a fianco di quegli appartamenti papali che la tradizione vuole siano stati allestiti nientemeno che per il soggiorno di papa Clemente IX di passaggio nella città natale. Stanno infatti per giungere finalmente a termine i complessi lavori di restauro e messa a norma che, negli ultimi quattro anni, hanno lungamente sbarrato le porte dell’antico palazzo nobiliare, acquistato dal capitano Giovan Battista, detto Bati, nel XVI secolo, e infine donato alla Cattedrale di Pistoia nel 1981, alla morte dell’ultimo discendente dello storico casato, affinché fosse appunto adibito a spazio museale. «Stiamo attendendo solo le ultime certificazioni antincendio e il riallestimento dell’ascensore per i disabili - ci confida la vicedirettrice Lucia Cecchi - per poter finalmente annunciare la riapertura». Sarà allora un piacere per i pistoiesi riappropriarsi di un tale gioiello e, passeggiando fra gli originali e pregiati arredi seicenteschi - non privi di intrusioni neoclassiche, indispensabili per mantenere il mobilio alla moda del tempo -, lasciarsi attorniare ed affascinare dalle preziose pareti damascate, dagli affreschi decorati e dagli imponenti soffitti a cassettone. Ma, soprattutto, sarà una gioia per gli occhi di tutti quanti la vista della ricca quadreria Rospigliosi - risalente al Seicento e di argomento biblico, mitologico e letterario («la cornice dei dipinti cambia a seconda della serie e del tema», ci spiega la vicedirettrice) - che custodisce alcune perle di Giacinto Gimignani, Fra Paolino, Sebastiano Vini e Lorenzo Lippi, alcune delle quali probabilmente realizzate su misura proprio per gli ambienti del Palazzo, viste le misure monumentali. Da qui, senza soluzione di continuità, i visitatori potranno quindi accedere alla preziosa ed originale collezione della Diocesi pistoiese, originariamente custodita nelle sale del Palazzo Vescovile e in seguito trasferita in quelle della Ripa del Sale. Sono soprattutto croci in bronzo ed argento, calici e turiboli in bronzo e rame dorato, ma anche argenterie, vasi sacri, dipinti, statue in terracotta e paramenti liturgici a fare bella mostra di sé negli spazi espositivi degli ambienti museali, susseguendosi secondo un ordine cronologico e dando, quindi, significativa testimonianza non solo della ricchezza artistica del territorio, ma anche dell’evoluzione storica del suo patrimonio sacro e liturgico. Pezzi di rara e raffinata tecnica, come la croce in bronzo di manifattura di Limoges del XIII secolo, proveniente da San Michele a Baggio, o lo scrigno trecentesco decorato da smalti, proveniente da Santo Stefano a Serravalle, per non dire delle due notevoli Sacre Conversazioni di Bernardino del Signoraccio, provenienti da Porciano e da San Felice. Tutte le opere esposte, tuttora di proprietà delle numerose parrocchie della Diocesi pistoiese, sono infatti giunte al Museo, senza dubbio per un preciso e comprensibile intento di salvaguardia e tutela, ma anche e soprattutto affinché l’allestimento museale, rendendole visibili e fruibili a tutti - esperti, studiosi o semplici curiosi -, ne esaltasse e ne evidenziasse l’indubbio valore il territorio | 48 storico-artistico. Alcuni degli oggetti sono stati perfino ospitati in mostre di respiro internazionale, ma molto forte resta in realtà il legame con il territorio di origine: in una frazione del Pistoiese, per festeggiare la celebrazione di nuove cresime dopo un intervallo lungo anni, i calici della locale parrocchia, conservati al Museo, sono temporaneamente tornati, per la speciale occasione, ad adempiere al loro originario compito liturgico e ad officiare il lieto evento. Che l’affetto della città per questa collezione non sia scemato negli anni, nonostante la forzata chiusura, lo testimoniano anche le centinaia di presenze registrate per la consueta apertura serale alla vigilia di San Bartolomeo, quando i visitatori hanno affollato un inedito Museo Diocesano, illuminato dal suggestivo chiarore di tante fiammelle a cera. Ma un ulteriore regalo attende i futuri visitatori: due nuove sale, rimaste inutilizzate da tempo, ospiteranno d’ora in poi la collezione di Giovanni Bargiacchi, recentemente donata al Museo, alla morte del marito, dalla moglie Giovanna Lunardi. Un grande amore per l’arte animava, infatti, il collezionista pistoiese, profondo conoscitore e amante del bello qual era: dai quadri antichi, ai tappeti più pregiati, alle fini porcellane non c’era preziosa rarità che lo sguardo attento e sensibile di Giovanni Bargiacchi, instancabile frequentatore dei mercati antiquari più disparati, non sapesse immediatamente riconoscere e cogliere nel suo esatto valore. Una sensibilità che, negli anni, lo ha portato a raccogliere un’immensa ed invidiabile collezione. «Non avendo figli, il suo più grande cruccio era capire a chi lasciare in eredità le opere acquisite e conservate con così tanta passione», ci ha confidato l’amico fraterno Serafino Corsini, che spesso accompagnava Giovanni nelle sue perlustrazioni di caccia antiquaria. «Questo gesto ci onora - ha dichiarato il direttore don Luca Carlesi, illustrando la ricchissima collezione in occasione dell’inaugurazione del nuovo allestimento, lo scorso 28 maggio - ma onora anche tutta la città di Pistoia, perché ciò che è della Chiesa è in realtà patrimonio di tutti. Da tempo - ha proseguito don Carlesi - io e la vicedirettrice del Museo, Lucia Cecchi, ci chiedevamo a quale scopo destinare queste due sale, quando è arrivata questa bella notizia». Due sale che da adesso in poi saranno impreziosite da ceramiche italiane - soprattutto del Duecento, Trecento e Quattrocento di area tosco-laziale, come il prezioso boccale a zaffera in terracotta smaltata con polvere di lapislazzuli il territorio | 49 (solamente il Museo del Bargello ne conserva alcuni esemplari) - o da pezzi provenienti dai serviti nobiliari del Cinquecento e Seicento italiano, ma anche da rarissime maioliche cinesi del periodo Han, Tang e Ming, nonché da alcuni oggetti provenienti dalla Thailandia e dalle altre zone di quella vasta area comunemente chiamata Grande Cina. Tantissime le opere presenti, alcune delle quali, soprattutto quelle di origine orientale, anche molto particolari e curiose: dalle scatole in ceramica, usate da poeti e pittori per portare sempre con sé il rasserenante canto di un grillo, agli spilloni per capelli, adoperati per le complesse acconciature della tradizione cinese, dalle bottigliette per gli usi familiari, che in origine contenevano i profumi ed i prodotti per il trucco (le cosiddette snuff bottle, decorate con la raffinata tecnica closonné), alle statuine con le fattezze dei dignitari di corte, che venivano inserite nelle tombe al momento della loro morte (molti di loro sono raffigurati a cavallo, simbolo del commercio). Ed ancora, piccole sculture dalle fattezze minacciose, nate per scacciare gli spiriti maligni, si fronteggiano con figure votive, raffiguranti al contrario le divinità protettrici della casa, mentre, poche vetrine più in là, si fanno notare una zanna in avorio finemente intarsiata ed alcuni vasi di un rosso così materico ed intenso, da essere tecnicamente definito “sangue di bue”. Il profluvio di colori carichi ed i fini decori che ornano questa collezione non possono, infatti, che rapire gli occhi di chi osserva, mentre la profonda ed antica simbologia, che anima ciascuno dei pezzi in mostra, non manca di affascinare ed incuriosire. Se le statue in giada, rilucenti di verdi bagliori, alludono, infatti, all’immortalità, i draghi, che si stagliano su alcuni piatti in ceramica, stanno invece ad indicare la felicità eterna. Una splendida collezione, che d’ora in poi dialogherà proficuamente, in un felice connubio, con le altrettanto ricche ed importanti opere custodite da tempo nei locali del Museo: uno scambio ed un incontro di significati storici, artistici e, perché no, perfino estetici non privo di piacevoli e curiose sorprese. Molto tempo prima di affascinare Giovanni Bargiacchi, infatti, l’amore per le cosiddette cineserie non aveva lasciato indenni nemmeno i ben più blasonati Rospigliosi: nel salotto d’angolo, su di una bella consolle in legno dorato e marmo, figlia della più tradizionale maestria toscana, e al di sotto di un grande quadro del pittore pistoiese Giacinto Gimignani, cinque fini porcellane di manifattura cinese - tre ciotole e due vasi dall’aspet- to indiscutibilmente orientaleggiante - svettano impettite l’una a fianco dell’altra. «In un luogo come questo, le opere di Giovanni acquisteranno un rilievo ed un’importanza, se possibile, ancora maggiori», aveva, del resto, già preannunciato con lungimiranza don Carlesi, al momento dell’inaugurazione delle due nuove sale, lo scorso 28 maggio. I futuri visitatori del rinnovato Museo Diocesano non potranno che dargli ragione. Silvia Mauro LE SEZIONI DISTACCATE DEI MUSEI DIOCESANI Fanno parte dell’ente museale della Diocesi pistoiese, come sezioni espositive distaccate, anche la Raccolta d’Arte Sacra della Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, in località Ferruccia, e il Museo Diocesano d’Arte Sacra di Popiglio, parte dell’Ecomuseo della Montagna Pistoiese. Importanti testimonianze, entrambe, della finezza artistica e della devozione religiosa che caratterizza l’intero territorio pistoiese. Se nella prima sede sono esposti, con l’ausilio di pannelli esplicativi e didattici, gli oggetti liturgici della Chiesa della Ferruccia, non più utilizzati dopo la riforma del Concilio Vaticano II, nel secondo polo museale, allestito nei locali della sacrestia della Pieve di Santa Maria Assunta di Popiglio e nel prospiciente oratorio della Compagnia del Santissimo Sacramento, trovano spazio dipinti, oggetti di argenteria, paramenti della Confraternita ed arredi sacri provenienti dalle chiese della Montagna Pistoiese. il territorio | 50 La chiesa di Santa Barbara a Campo Tizzoro Sono trascorsi quasi dieci anni dalla chiusura dell’ultimo reparto, quello del settore laminati, dello stabilimento Europa Metalli s.p.a. (ex SMI) di Campo Tizzoro. L’impresa industriale che a partire dal 1910 aveva dato corpo alla costruzione di un intero paese con la realizzazione di un grande stabilimento, che nei momenti di massimo impiego ha raggiunto la ragguardevole cifra di oltre seimila dipendenti; la realizzazione di case per lavoratori, una scuola elementare e un asilo, ai quali si aggiunse la costruzione di una chiesa, dedicata a Santa Barbara, e posta su di una collina in prossimità del villaggio di Campo Tizzoro. La chiesa prevista da Salvatore Orlando per completare “l’opera sociale” voluta dal padre Luigi, realizzatore del complesso SMI, fu consacrata il 23 agosto 1940 dal Vescovo di Pistoia e Prato, Giuseppe Debernardi. Nell’opuscolo pubblicato nell’occasione, a cura del Comitato preposto alle celebrazioni, si può leggere: «Salvatore Orlando ha voluto ora completare questa opera sociale con la Chiesa, bella, luminosa ed ampia, alta sul villaggio, per- il territorio | 51 ché sulle case dei lavoratori aleggi perenne la protezione di Santa Barbara, la Santa del nostro lavoro». Alla realizzazione della chiesa contribuì anche l’intero paese con offerte in denaro o donazioni di arredi. Si pensi che l’elenco dei fondatori è costituito da 18 pagine contenenti 250 nominativi ciascuna, per un totale di quasi 4.500 persone, che donarono somme individuali diverse. L’intero comune di San Marcello, di cui Campo Tizzoro è una frazione non fra le più popolate, contava all’epoca intorno ai 10.500 abitanti. La chiesa fu progettata dall’architetto Carlo Ottavio Marchetti, venne portata a termine dall’architetto Medeo Lavini. Lo stile è romanico-gotico, molto essenziale e semplificato. È rivestita da filaretti dicroni e con le capriate protette da una copertura in rame. Collegata, sul lato destro, mediante un loggiato è la torre campanaria, alta 40 metri, che contiene cinque campane di bronzo. Internamente si presenta come un’ampia aula e due grandi archi, simili a quello della facciata principale, scandiscono tre zone successive: quella più ampia dei fedeli; quella dove si officia il culto, delimitata da una balau- stra e da un altare fatto da un monolitico blocco di marmo verde e quella del coro, dove troneggia possente e maestoso uno splendido organo a canne, realizzato dalla ditta Vincenzo Mascioni di Cuvio nel 1940, opera n° 536. Molte le opere artistiche di pregio contenute all’interno. Elencando brevissime note su di un’opera come la Chiesa di Santa Barbara di Campo Tizzoro non si può non ricordare Don Alfredo Nesi inviato nel 1946 come primo parroco dal vescovo Debernardi. Don Nesi è rimasto a Campo Tizzoro per 33 anni, prima di trasferirsi nella parrocchia di Campiglio di Quarrata, dopo la scomparsa della madre che l’accudiva. Don Nesi è stata una persona amata e rispettata per l’enorme cultura che possedeva e per le doti di grande umanità che dimostrava. È scomparso il giorno del compimento del suo novantaquattresimo anno, il 24 febbraio 2009, ed è stato sepolto nel piccolo cimitero prospicente la chiesa di Campiglio. Ringrazio l’Architetto Roberto Prioreschi per le fotografie e le notizie fornite. Sauro Romagnani La Corale Santa Barbara festeggia i dieci anni d’attività Il 13 ottobre di quest’anno, nella Chiesa Parrocchiale di Campo Tizzoro, c’è stato un evento davvero importante per la storia culturale della Montagna Pistoiese: la “Corale Santa Barbara” ha festeggiato il suo decimo anno di attività con la bellissima manifestazione “Cantiamincoro” alla quale hanno partecipato l’Associazione Corale Symphonia di Pratovecchio di Arezzo, la Corale Santa Cecilia di Marlia di Lucca e naturalmente la Corale Santa Barbara di Campo Tizzoro di Pistoia. Grande successo e gran- il territorio | 52 de presenza di pubblico che ha fatto da cornice alla manifestazione. L’essere giunti a festeggiare i dieci anni di ininterrotta attività è motivo di grande orgoglio per la Corale Santa Barbara (nella foto sopra e a fianco) che ha mosso i primi passi nel 2004 con un gruppo di appassionati di poco superiore alle venti unità: «Fu una nuova esperienza per tutti, affrontata con emozione ed entusiasmo» - affermano i componenti del gruppo -. Oggi la “Corale” ha più che triplicato il numero degli aderenti ed ha avuto la soddisfazione di esibirsi in diverse parti d’Italia, conseguendo sempre ottimi risultati. Dell’esperienza maturata in questi anni, la presidente Giuliana Paolacci e la segretaria Claudia Baccianella dicono: «L’organizzazione di tutte le manifestazioni e celebrazioni ha richiesto sempre molto lavoro e impegno da parte di tutta la Corale. Approfittiamo per ringraziare i sostenitori che ci seguono sempre, anche fuori casa, gli sponsor, e in particolar modo la Banca di Vignole e della Montagna Pistoiese. E per finire un grande ringraziamento al nostro Maestro che ci ha trasmesso la passione per il canto e con “professionalità e pazienza” riesce sempre a trovare e adattare i vari canti apposta per noi». Il Maestro Gilberto Valgiusti È il direttore della “Corale Santa Barbara” e merita un plauso per l’enorme mole di lavoro che riesce a portare avanti con grande competenza e passione. Il Maestro Valgiusti ha iniziato gli studi musicali a 12 anni, con il M° Mario Caramelli di Pistoia. Inizia subito una brillante carriera che ben presto lo porta ad inserirsi in varie “formazioni orchestrali”. A partire dagli anni ‘60 si esibisce nelle principali città Italiane: Firenze, Bologna, Torino, Milano, Roma. Compie esperienze anche all’estero, in Svizzera, in Francia e nel Principato di Monaco. Dopo aver seguito i corsi di armonia, contrappunto e fuga, e strumentazione, si diploma, nel 1970, presso il Conservatorio “L. Cherubini” di Firenze. Unisce quindi all’attività musicale quella di insegnamento nella Scuola media italiana. Attualmente il Maestro dirige alcune formazioni corali-folkloristico-strumentali presenti nella Montagna Pistoiese, sorte con il fine di riscoprire, insegnare e tramandare gli usi, i costumi e le tradizioni locali. Sauro Romagnani il territorio | 53 LA filiera del tessile Proseguiamo il percorso alla scoperta del tessile pratese (iniziato con il n. 70 di Insieme) che ci farà conoscere sia informazioni di carattere generale sulle fasi complessive del ciclo produttivo, sia definizioni e procedimenti tecnici sulle varie lavorazioni. L’intento è quello di fornire nozioni di tipo divulgativo a quanti sono interessati a conoscere più da vicino l’intero processo produttivo del prodotto tessile pratese. E lo facciamo, come nelle precedenti puntate, avvalendoci di un prezioso manuale, pubblicato nel 1999, a cura della FIL S.p.A. di Prato, una società a capitale interamente pubblico, che si occupa di formazione, innovazione e lavoro, soprattutto a favore dei soggetti svantaggiati. LA CLASSIFICAZIONE DEI FILATI ro di effetti ottenibili con essi è fondamentale nella fase di disegno dei tessuti. Numerose sono le gamme dei filati, che presentano differenze sotto svariati aspetti. Il filato più semplice è quello costituito da un solo capo, di un solo colore, con il proprio titolo e numero di torsioni. Inoltre, vi sono filati ritorti, ovvero le infinite qualità dei filati, ottenuti dall’unione di due o più filati semplici, uguali o differenti. Dalla più semplice combinazione di due filati si arriva alla complessa combinazione dei ritorti fantasia. La conoscenza dei ritorti e del gran nume- I filati ritorti Ritorto semplice e mulinè. Unendo due capi dello stesso colore e torcendoli insieme si ottiene un ritorto semplice. Se i due capi hanno colore differente, il ritorto ottenuto prende il nome di mulinè. In entrambi i casi la torsione del ritorto è di norma contraria a quella dei capi componenti. Stratorti. Sono filati ritorti con la torsione nello stesso senso dei capi componenti, si presentano leggermente ondulati alla periferia e sono usati nei tessuti fresco o come filettatura (cordonetto). Falsi mulinè. Si ottengono nella filatura cardata unendo due stoppini di colore differente. In questo caso il filato presenta l’aspetto di un mulinè, ma in realtà è un filato semplice a capo unico. Tortiglie. Sono filati ritorti che vengono successivamente ritorti insieme sempre in direzione contraria alla precedente. Ritorto crèpe. È un filato ottenuto con una torsione molto superiore a quella normale, che lo rende elastico e nervoso. E’ usato nelle lanerie leggere, alle quali conferisce un tatto crudo e crespato. I ritorti fantasia sono dei ritorti particolari nei quali i singoli componenti hanno diversi titoli, lunghezze e generalmente anche colori. Di solito sono composti da un minimo di tre elementi, detti anima, effetto e legatura (o ri- il territorio | 54 passo). Questi ritorti hanno effetti anellati, bottonati, a nodi, ecc. e si possono raggruppare in ondé (ondulato), frisé (arricciato), bouclé (anellato), noppé (a nodi) e flambé (fiammato). Ondé. È il ritorto fantasia più semplice ed è formato da due capi: anima ed effetto. L’effetto ha sviluppo maggiore e torsione diversa dall’anima. Frisé o arricciato. Questo ritorto si presenta con aspetto crespato e molto gonfio ed è ampiamente impiegato in laneria. È composto da tre elementi: anima, effetto e legatura. Variando l’entità dello sviluppo dell’effetto, varia l’aspetto del frisé. Bouclé o anellato. Il bouclé ha struttura identica al frisé, ma differisce per l’aspetto ad anelli anziché a ricci. È molto usato per tessuti fantasia pesanti, sia per uomo, sia per donna. Noppé o a nodi. È un ritorto fantasia che presenta degli ingrossamenti più o meno evidenti a intervalli regolari. Normalmente, è formato da tre capi: anima, effetto e legatura. Flammé o fiammato. Il filato che prende questo nome è un filato fantasia ottenuto direttamente dallo stoppino o in ritorcitura. Presenta nella sua lunghezza, a intervalli più o meno regolari, degli ingrossamenti o fiamme. Da solo ritorto con altri filati, è molto usato nei tessuti laneria. I filati qui descritti sono solo i principali. Ne esistono, infatti, molti altri e quindi non si è certo esaurito l’argomento che presenta infinite possibili varianti e mette a disposizione del disegnatore di tessuti una delle fonti più ricche per ottenere effetti su tessuti fantasia. Molti tipi ritorti trovano ampio utilizzo anche nel settore della maglieria. Questi filati, che oltre a effetti particolari presentano una mano morbida, si sposano con le analoghe caratteristiche tipiche dei tessuti a maglia, impreziosendo la qualità del capo confezionato. (6. Continua) Red. il territorio | 55 IL mutuo per la casa IN PAROLE SEMPLICI Dopo le precedenti puntate dedicate al “Conto corrente in parole semplici”, proseguiamo la pubblicazione delle nuove guide che gli intermediari devono rendere disponibili ai clienti (sono in distribuzione in tutte le agenzie, ndr) illustrando le informazioni relative al mutuo per la casa. Un condensato di chiarimenti e di consigli pratici, tratti dalle nuove pubblicazioni, aggiornate con il provvedimento del 31 luglio 2012, del Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco. Il mutuo ipotecario è un finanziamento a medio-lungo termine, che in genere dura da 5 a 30 anni. Di solito il cliente riceve l’intera somma in un’unica soluzione e la rimborsa nel tempo con rate di importo costante o variabile. Serve per acquistare o ristrutturare un immobile, in particolare la casa di abitazione. È chiamato “ipotecario” perché il pagamento delle rate è garantito da un’ipoteca su un immobile. COME SCELGO IL MUTUO Prima di scegliere il mutuo occorre porsi alcune domande relative all’importo da chiedere alla Banca, alla rata da rimborsare, ai costi da sostenere e alla durata più conveniente. Chiunque può richiedere un mutuo, purché possa dimostrare di essere in grado di restituire nel tempo la somma avuta in prestito. In generale, l’intermediario concede un importo che non supera l’80% del valore dell’immobile da acquistare, valore stabilito in base alla perizia effettuata da un esperto. A volte gli intermediari concedono mutui che vanno anche oltre l’80% del valore dell’immobile, ma in questi casi richiedono maggiori garanzie e spesso applicano condizioni meno favorevoli per il cliente. Prima di chiedere il mutuo è opportuno valutare attentamente il proprio reddito, soprattutto in prospettiva, e determinare la propria disponibilità mensile, una volta sottratte le spese ordinarie. È ragionevole che la rata non superi un terzo del proprio reddito disponibile, per poter far fronte alle spese correnti, a quelle impreviste e a possibili riduzioni di reddito causate, per esempio, da malattia, infortunio o licenziamento. Riguardo al costo, la principale componente è costituita dagli interessi, che sono il compenso per il prestito erogato e che dipendono anche dalla durata del mutuo. Agli interessi si aggiungono altri costi, tutti indicati nel Foglio Informativo disponibile presso l’intermediario e sul suo sito internet. Nella pianificazione delle spese, inoltre, si deve tenere conto delle spese notarili e delle imposte, da pagare una sola volta al momento della stipula del contratto di acquisto della casa. Infine, la durata del mutuo, concordata tra cliente e intermediario e definita nel contratto, è uno degli elementi che determina l’importo della rata, formata dal capitale più gli interessi. A parità di importo del finanziamento e di tasso di interesse, quanto più breve è la durata, tanto più alte sono le rate, ma più basso è l’importo dovuto per gli interessi; quanto più lunga è la durata, tanto maggiore è l’importo dovuto per gli interessi ma le rate sono più basse. I TIPI DI MUTUO Mutuo a tasso fisso Il tasso di interesse resta quello fissato dal contratto per tutta la durata del mutuo. Lo svantaggio è non poter sfruttare eventuali riduzioni dei tassi di mercato che dovessero verificarsi nel tempo. Il tasso fisso è consigliato a chi teme che i tassi di mercato possano crescere e fin dal momento della firma del contratto vuole essere certo degli importi delle singole rate e dell’ammontare complessivo del debito da restituire. A fronte di questo vantaggio, l’intermediario spesso applica condizioni più onerose rispetto al mutuo a tasso variabile. Mutuo a tasso variabile Il tasso di interesse può variare a scadenze prestabilite rispetto al tasso di partenza, seguendo le oscillazioni di un parametro di riferimento, di solito un tasso di mercato o di politica monetaria. BANCA E CLIENTI | 56 Il rischio principale è un aumento insostenibile dell’importo delle rate. A parità di durata, i tassi variabili all’inizio sono più bassi di quelli fissi, ma possono aumentare nel tempo, facendo così aumentare l’importo delle rate, anche in misura consistente. Il tasso variabile è consigliato a chi vuole un tasso sempre in linea con l’andamento del mercato, o comunque può sostenere eventuali aumenti dell’importo delle rate. Mutuo a tasso misto Il tasso di interesse può passare da fisso a variabile (o viceversa) a scadenze fisse e/o a determinate condizioni indicate nel contratto. Vantaggi e svantaggi sono alternativamente quelli del tasso fisso o del tasso variabile. Mutuo a due tipi di tasso Il mutuo è suddiviso in due parti: una con il tasso fisso, una con il tasso variabile. Il doppio tasso è consigliato a chi preferisce una soluzione intermedia tra il tasso fisso e il tasso variabile, equilibrando vantaggi e svantaggi di ciascuno. Mutuo a tasso agevolato In alcuni casi gli enti pubblici possono contribuire al pagamento degli interessi di un mutuo. (1. Continua) Red. ACCORDO CON CONFARTIGIANATO PISTOIA 5 MILIONI PER IL PRESTITO RILANCIO Cinque milioni di euro per il sostegno alle imprese artigiane pistoiesi. È il plafond messo a disposizione dalla Banca di Vignole e della Montagna Pistoiese per il “Prestito rilancio”, il prodotto dedicato alle imprese associate a Confartigianato Pistoia. Due le linee di finanziamento per rispondere alle diverse esigenze delle aziende: 2,5 milioni saranno messi a disposizione per gli investimenti legati all’acquisto di beni strumentali; la seconda linea, anche questa con un plafond di 2,5 milioni, servirà a sostenere le aziende nella gestione ordinaria (scorte/ liquidità). Nel primo caso l’importo finanziabile è di 100 mila euro e la durata del finan- ziamento è di 5 anni, compreso il preammortamento. Nella seconda linea l’importo finanziabile è di 50 mila euro con durata di 18 mesi. Il prodotto, che ha validità fino al 31 dicembre 2014 e si aggiunge a quelli simili già predisposti per altre associazioni di categoria, rientra nell’ambito di un accordo complessivo di collaborazione tra la Banca e Confartigianato Pistoia. Tra i punti dell’intesa c’è l’impegno a condividere la progettazione di prodotti finanziari necessari alle piccole imprese locali e ai cittadini e a incrementare la conoscenza e l’utilizzo di strumenti agevolativi e di garanzia da parte delle imprese pistoiesi. BANCA E CLIENTI | 57 banche con l’anima CREDITO COOPERATIVO, NUOVE STRATEGIE PER RISPONDERE ALLE SFIDE DI OGGI “...L a cooperazione ha assunto un ruolo di tutto rilievo nel sistema economico e finanziario europeo; pur evolvendosi in modo diverso nei vari Paesi, le banche di matrice cooperativa hanno consolidato la propria funzione di sostegno allo sviluppo dell’economia attraverso l’offerta di servizi finanziari a imprese e famiglie. Oggi, sullo sfondo della crisi globale, i Paesi europei vivono un momento di difficoltà economica e sociale; le cooperative di credito radicate nell’economia locale sono parte della soluzione, oggi da inquadrare nell’ampio processo di rafforzamento dell’Unione Europea… Per fronteggiare le sfide attuali e prospettiche del contesto di riferimento, il credito cooperativo deve agire sulle vulnerabilità strutturali del proprio modello produttivo. Nel realizzare tale processo occorre salvaguardare il radicamento nelle comunità locali, le cui potenzialità sono valorizzate da una fase storica che pone nuova enfasi sul tema dell’inclusione sociale e finanziaria. Si rendono necessarie nuove strategie e interventi di ristrutturazione, guidati da un’accresciuta capacità delle BCC di comprendere l’evoluzione dei sistemi economico-sociali in cui sono inserite e di trovare risposte tempestive e adeguate ai bisogni che vi maturano ,, Carmelo Barbagallo Direttore Centrale per la Vigilanza Bancaria e Finanziaria Banca d’Italia Dall’intervento al convegno “Credito Cooperativo. 130 anni Controcorrente”. Padova, 25 ottobre 2013 BANCHE CON L’ANIMA | 58 ALLEANZA DELLE COOPERATIVE ITALIANE, COSTITUITA LA SEZIONE TOSCANA Si è tenuta lo scorso 6 ottobre, al Parco delle Cascine, a Firenze, l’Assemblea costituente dell’Alleanza delle Cooperative Italiane - Toscana, per dare più voce alle imprese cooperative della nostra regione, che danno lavoro a 80.000 persone, pari all’11% del totale della forza lavoro regionale. L’Alleanza delle Cooperative Toscana nasce dall’unione di Legacoop, Confcooperative e Agci e avrà un proprio organo rappresentativo di tutte le cooperative aderenti e un proprio presidente. «In un momento come l’attuale - evidenziano Claudia Fiaschi, Stefano Bassi e Alessandro Giaconi, rispettivamente presidenti regionali di Confcooperative Toscana, Legacoop e Agci - assume un valore particolare la nostra volontà di unire forze ed energie. Il movimento cooperativo in questi mesi difficili ha continuato a investire, a difendere il potere d’acquisto delle famiglie e l’occupazione in molti settori, dal consumo, all’agricoltura, al sociale, alla logistica e ai trasporti, all’abitazione, al settore bancario, le imprese cooperative costituiscono un presidio importante se si candidano a giocare un ruolo di primo piano nel rilancio dell’economia regionale». In Toscana le tre centrali cooperative già si coordinano in maniera ufficiosa da tre anni, parlando a una sola voce di fronte alle istituzioni. L’assemblea dello scorso ottobre, quindi, ha sancito l’ufficializzazione del coordinamento, seguendo il solco tracciato a livello nazionale con l’Alleanza delle Cooperative italiane, per avviare un insieme di attività per implementare e rendere più moderna l’attività di tutela, promozione e sviluppo delle imprese cooperative toscane, da quelle più piccole fino a quelle più conosciute, passando per i consorzi e le mutue sanitarie integrative. Per ulteriori informazioni: www.toscana.confcooperative.it e www.stessovalore.it. Red. IL MONDO DELLA COOPERAZIONE | 59 IL CREDITO COOPERATIVO ITALIANO IN CIFRE Al 30 giugno 2013 operavano in Italia 388 Banche di Credito Cooperativo, con 4.446 sportelli (pari al 13,8% degli sportelli bancari italiani), una presenza diretta in 2.706 Comuni e 101 Province. I soci erano 1.151.156 (+3,2% in ragione d’anno; +15% nel triennio 2009-2012), i clienti 6,9 milioni, mentre i dipendenti 37.000 (+2,8%, compresi anche quelli delle società del sistema). La raccolta complessiva di sistema (da banche e clientela, a cui si aggiungono le obbligazioni), alla stessa data, ammontava a 188 miliardi di euro (+5,5%, a fronte di un -1,9% registrato nel resto del sistema bancario), con una quota di mercato della raccolta da clientela, comprensiva di obbligazioni delle BCC, pari al 7,5%. Gli impieghi economici si attestavano a 136,2 miliardi di euro, con una quota di mercato del 7,1%; considerando anche i finanziamenti erogati dalle banche di secondo livello del Credito Cooperativo, gli impieghi ammontano complessivamente a 149,2 miliardi di euro, con una quota di mercato pari al 7,8%. Tra questi, gli impieghi economici erogati alle sole imprese erano pari a 89 miliardi di euro (-2,4%, il dato comprende anche gli impieghi erogati dalle banche di secondo livello del sistema, contro il -4,7% del sistema bancario complessivo), con una quota di mercato per questa tipologia di prestito del 9,6%. Il patrimonio (capitale e riserve) ammontava a 20 miliardi di euro (+1,8%; +7,5% nel triennio 2009-2012). Il Tier 1 ratio e il coefficiente patrimoniale delle BCC italiane sono pari, rispettivamente, al 14,1% e al 15%. Infine, gli impieghi erogati dalle BCC rappresentano il 22,7% del totale dei crediti alle imprese artigiane, il 18% alle imprese agricole, l’8,6% alle famiglie consumatrici, il 17,5% alle famiglie produttrici, l’8,6% delle società non finanziarie, il 12,3% del totale dei crediti alle istituzioni senza scopo di lucro, il cosiddetto Terzo Settore. In particolare, la quota di clienti affidati nel settore non profit (escluse le cooperative sociali) è del 19%. ICCREA HOLDING SpA, il cui capitale è partecipato dalle BCC italiane, è al vertice del Gruppo bancario Iccrea, il gruppo di aziende che fornisce alle BCC un sistema di offerta competitivo predisposto per i loro oltre 6 milioni di clienti e che riunisce le aziende che offrono prodotti e servizi per l’operatività delle Banche di Credito Cooperativo (segmento Institutional) e la loro clientela di elezione: piccole e medie imprese (segmento Corporate) e famiglie (segmento Retail). Iccrea Holding è altresì membro dell’UNICO Banking Group, l’associazione con sede a Bruxelles che riunisce le principali banche cooperative europee. IL MONDO DELLE BCC | 60 È nata la scuola di economia civile il credito cooperativo tra i soggetti fondatori Si pronuncia SEC ma si legge Scuola di Economia Civile. È stata inaugurata lo scorso 20 settembre a Loppiano, sulle colline di Firenze, all’interno del Polo di Economia di Comunione “Bonfanti”. Promossa dal Movimento del Credito Cooperativo italiano, la scuola vuole essere luogo di confronto e studio sui temi dell’economia civile, basata sull‘idea di persona che promuove “efficienza, equità, fraternità, bene comune”. L’idea della Scuola di Economia Civile è quella di recuperare la grande tradizione italiana che affonda le sue radici nell’Umanesimo civile e nel Rinascimento e che, fino alla sua definitiva scomparsa con l’avvento dell’ideologia capitalistica di mercato orientata al profitto, ha realmente accompagnato lo sviluppo sociale, culturale, economico del nostro Paese e con esso di un intero Continente. Tra i soggetti fondatori della SEC anche Federcasse insieme ad altri soggetti che si ispirano a questi valori, come Banca Etica, Acli, Federazione Trentina della Cooperazione, Istituto universitario Sophia e Polo “Lionello Bonfanti”. La squadra dei docenti ha i riferimenti principali in Stefano Zamagni e Luigino Bruni, i due studiosi che hanno compiuto le più ampie riflessioni sull’economia civile. Ma la comunità docente annovera nomi noti delle maggiori università italiane: esperti di economia politica, economia aziendale, sociologia, storia del- le idee, della cultura, etica, filosofia e antropologia, che garantiscono l’approccio multidisciplinare che il tema richiede, come Mauro Magatti, Leonardo Becchetti, Giuseppe Argiolas, Anouk Grèvin, Elena Granata, Helen Alford e altri. La SEC si rivolgerà ai dirigenti di istituzioni, associazioni, imprese, ma anche alle scuole, pensando a corsi ‘popolari’ che possano formare dirigenti scolastici e docenti. I corsi partiranno durante l’autunno, dopo il lancio ufficiale avvenuto nel mese di settembre. Per saperne di più: www.scuoladieconomiacivile.it. Red. IL MONDO DELLE BCC | 61 IL MONDO DELLE BCC | 62 panoramica generale “Mercati in cifre” offre una del mondo finanziario, con dati relativi ai principali indicatori di mercato e alcuni grafici esemplificativi. La prima pagina è dedicata ai principali “tassi”, alle materie prime e alle valute. La seconda con i due agli indici azionari pagina, invece, tratta dei mercati azionari, grafici relativi del mercato italiano e di quello statuni tense. La rubrica è curata dal servizio Marketing e dal servizio Finanza della Vignole e Montagna Pistoiese. Per ulte Banca di - 0573 riori informazioni e/o richieste: [email protected] 0573 7070215 Ennio Canigiani 7070270 Matteo Ademollo. Valore – EUR/USD spot anno Min: 1.2745 Max: 1.3832 mercati in cifre | 63 Tasso Variabile TASSI INTERBANCARI E TASSI A MEDIO-LUNGO PERIODO A BREVE dic-03 2,16 2,18 2,24 dic-02 3,05 3,00 2,95 dic-01 3,48 3,40 3,30 EURIBOR (medie mensili) ago-09 dic-08 1 mese 0,51 2,99 3 mesi 0,86 3,29 6 mesi 1,12 3,37 dic-07 4,83 4,93 4,89 dic-06 dic-05 3,68 2,44 3,73 2,51 3,83 2,63 dic-04 2,20 2,21 2,24 Valore – FTSE MIB INDEX anno Min: 14902 Max: 19501 IRS (rilevato l'ultimo giorno del mese) Tasso Fisso ago-09 dic-08 1 anno 1,240 2,690 2 anni 1,780 2,770 3 anni 2,210 2,980 5 anni 2,790 3,240 10 anni 3,490 3,750 15 anni 3,840 3,910 20 anni 3,990 3,860 30 anni 3,910 3,550 dic-07 4,600 4,500 4,480 4,470 4,580 4,710 4,750 4,740 dic-06 4,069 4,122 4,119 4,114 4,182 4,258 4,294 4,271 dic-05 2,316 2,558 2,759 3,078 3,630 3,904 4,058 4,153 Fonte dati: http://www.euribor.it/ dic-04 2,386 2,654 2,868 3,202 3,784 4,085 4,265 4,384 dic-03 2,352 2,783 3,156 3,694 4,406 4,731 4,906 5,026 dic-02 2,748 2,927 3,201 3,689 4,415 4,735 4,879 4,910 dic-01 3,385 3,866 4,200 4,657 5,214 5,421 5,496 5,496 dic-05 dic-04 2,25 2,00 dic-03 2,00 dic-02 2,75 dic-01 3,25 4,25 2,25 1,00 - - 0,10 0,10 0,10 - - dic-04 2,16 4,29 dic-03 2,22 4,2 dic-02 3,38 5,04 dic-01 4,05 5,13 TASSI UFFICIALI di RIFERIMENTO PRINCIPALI TASSI DI RIFERIMENTO 03-09-09 dic-08 dic-07 dic-06 1,00 2,50 4,00 3,50 Europa 0,25 0,25 4,25 5,25 Stati Uniti 0,30 0,30 0,75 0,40 Giappone RENDIMENTI TITOLI DI STATO RENDIMENTI LORDI BOT annuale BTP decennale mag-09 0,951 4,03 dic-08 2,63 4,49 dic-07 4,08 4,41 dic-06 3,08 3,95 dic-05 2,21 3,54 Fonte dati: http://www.dt.mef.gov.it/ COMMODITIES MATERIE PRIME IN USD Valore – S&P 500 INDEX anno Min: 1426,19 Max: 1775,22 Oro Crude Oil ago-09 988,29 68,00 dic-08 865,00 41,07 dic-07 836,50 81,95 dic-06 635,70 53,54 dic-05 513,00 48,08 dic-04 438,00 35,80 dic-03 417,25 26,62 dic-02 342,75 23,48 dic-01 276,50 15,96 dic-05 1,1848 0,6876 139,52 dic-04 1,3561 0,7060 139,11 dic-03 1,2588 0,7054 135,12 dic-02 1,0500 0,6515 124,67 dic-01 0,8902 0,6121 117,32 dic-01 32.317,00 VALUTE PRINCIPALI VALUTE Euro/Usd Euro/Gbp Euro/Yen 02-09-09 1,4220 0,8751 131,63 dic-08 1,3972 0,9550 126,67 dic-07 1,4587 0,7353 162,96 dic-06 1,3197 0,6738 157,15 INDICI AZIONARI PRINCIPALI INDICI DI BORSA 21.774,00 dic-08 19.460,00 dic-07 38.554,00 dic-06 41.434,00 dic-05 35.704,00 dic-04 30.903,00 dic-03 26.887,00 dic-02 23.508,00 11,89% -49,53% -6,95% 16,05% 15,54% 14,94% 14,37% -27,26% - 994,75 903,25 1.468,36 1.418,30 1.248,29 1.211,92 1.111,92 879,82 1.148,08 02-09-09 FTSE MIB (Italia) S&P 500 (USA) NASDAQ 100 (USA) NIKKEI 225 (Jap) DAX 30 (Germania) CAC 40 (Francia) FTSE 100 (UK) 10,13% -38,49% 3,53% 13,62% 3,00% 8,99% 26,38% -23,37% - 1.594,28 1.211,65 2.084,93 1.756,90 1.645,20 1.621,12 1.467,92 984,36 1.577,06 31,58% -41,89% 18,67% 6,79% 1,49% 10,44% 49,12% -37,58% - 10.241,50 8.747,20 15.307,80 17.225,80 16.111,40 11.488,80 10.676,60 8.578,95 10.542,60 17,08% -42,86% -11,13% 6,92% 40,24% 7,61% 24,45% -18,63% - 5.319,84 4.810,20 8.067,32 6.596,92 5.408,26 4.256,08 3.965,16 2.892,63 5.160,10 10,59% -40,37% 22,29% 21,98% 27,07% 7,34% 37,08% -43,94% - 3.573,13 3.217,97 5.614,08 5.541,76 4.715,23 3.821,16 3.557,90 3.063,91 4.624,58 11,04% -42,68% 1,31% 17,53% 23,40% 7,40% 16,12% -33,75% - 4.817,55 4.434,17 6.456,90 6.210,50 5.610,20 4.814,30 4.476,90 3.940,40 5.217,40 8,65% -31,33% 3,97% 10,70% 16,53% 7,54% 13,62% -24,48% - DISCLAIMER Il presente documento non costituisce ricerca in materia di investimenti. mercati in cifre | 64 Servizio a cura dell’Ufficio Marketing & Comunicazione Presente nel tuo futuro dal 1904 Banca di Credito Cooperativo di Vignole e montagna pistoiese ci trovi a: Sede Centrale: Via IV Novembre, 108 - fraz. Vignole - 51039 Quarrata (PT) - Tel. 0573 70701 QUARRATA: Agenzia di Vignole Via IV Novembre, 108 Tel. 0573 7070205 Agenzia di Quarrata Via C. da Montemagno, 80 Tel. 0573 774095 Agenzia di Santonuovo Viale Europa, 359 D/E Tel. 0573 735301 AGLIANA: Agenzia di San Michele Via F. Ferrucci, 1 Tel. 0574 673190 Agenzia di Spedalino Via Don L. Milani Tel. 0574 675458 PRATO: Agenzia di San Giusto Via Cava, 106 Tel. 0574 631295 Agenzia di San Paolo Via S. Paolo, 249/251 Tel. 0574 444058 Agenzia di Galciana Via Matteo degli Organi, 211 Tel. 0574 819171 Agenzia di Piazza Marconi Viale G. Marconi, 50/17 Tel. 0574 592846 SAN MARCELLO PISTOIESE: Agenzia di San Marcello Pistoiese Via G. Marconi, 61 Tel. 0573 622487 Agenzia di Maresca Piazza Stazione, 148 Tel. 0573 6261 CUTIGLIANO: Agenzia di Cutigliano Piazza Catilina, 3 Tel. 0573 68174 MONTEMURLO: Agenzia di Montemurlo Via Livorno, 2 Tel. 0574 689280 PISTOIA: Agenzia di Pistoia Via Enrico Fermi, 84/B Tel. 0573 935211 EMPOLI: Agenzia di Ponte a Elsa Via 2 Giugno, 20 Tel. 0571 930192 LAMPORECCHIO: Agenzia di Lamporecchio Via Verdi, 9 Tel. 0573 803436 VINCI: Agenzia di Sovigliana Via Amendola, 9 Tel. 0571 902869 UFFICIO SOCI Presso la sede centrale Tel.0573 7070227 (Emanuela Ferri) Tel.0573 7070215 (Ennio Canigiani) Tel.0573 7070267 (Claudia Raffalli) e-mail: [email protected]