Forum Plenario Agenda 21
Palazzo Tursi Sala Consiglio Comunale
2 dicembre 2005 ore 15,00 – 19,00
Introduzione Luca Dallorto
“L’Agenda 21 del Comune nel contesto nazionale”
Daniela Minetti – Settore Ambiente Regione Liguria
“Il percorso di Agenda 21: Forum, regolamento, piano d’azione”
Fiorenza Antonini Laber “A.Sanna” – Comune di Genova
Presentazione prima bozza di relazione sullo stato dell’Ambiente di Genova
Donatella Grimaldi - ARPAL
“Agenda 21 a Genova: informazione e partecipazione”
Alberto Leiss – Direttore Settore Comunicazione Comune di Genova
Gruppi di lavoro “Forum d’ambito circoscrizionale”
Negli ultimi decenni Genova ha subito trasformazioni profonde che ne hanno
cambiato completamente il volto, ma è stata anche aggredita da una forte
urbanizzazione che ne ha devastato il territorio.
Vi sono stati alcuni passaggi cruciali che hanno visto la nostra città affrontare
con successo crisi profonde, che in alcuni casi hanno lasciato i loro segni sulle
colline e sulle aree litoranee.
In questi ultimi anni, grazie all’impegno delle amministrazioni che si sono
succedute, Genova ha però cambiato rotta, ritrovando le sue origini e le sue
tradizioni, abbandonando le produzioni più invasive.
È così che è stato recuperato il waterfront e sono state eliminate le cesure che
separavano la città dal mare, recuperando un rapporto fisico e culturale, anche
grazie al Museo del Mare, che ha permesso di valorizzare il capitale culturale
della nostra città e di trasformare in un successo l’anno di Capitale Europea
della Cultura. Genova si è così caratterizzata sempre più come crocevia di arte,
cultura, tradizioni, alta tecnologia e rapporti internazionali.
Questi segnali positivi, così questa nuova sensibilità, sono un buon punto di
partenza per avviare un’ampia riqualificazione che punti all’ambiente e che
renda la città, in un futuro prossimo, ma non lontano, capitale europea
dell’ambiente.
È necessario intervenire per migliorare la qualità dell’aria che, come in tutti i
centri metropolitani, è in sofferenza a causa del traffico, degli impianti di
riscaldamento domestico e dell’inquinamento industriale. Un punto,
quest’ultimo, sul quale si rende necessario intervenire al più presto con
un’azione mirata, programmata e, soprattutto concreta.
Se da una parte si è risolta positivamente la situazione delle Acciaierie di
Cornigliano non si può oggi attendere per chiudere al più presto emergenze
altrettanto pressanti come la centrale a carbone, in attività dagli anni ’30, che
sorge proprio accanto alla Lanterna, simbolo cittadino per eccellenza. Una
situazione emblematica che mette bene in evidenza la necessità di un lavoro
partecipato di tutte le istituzioni e gli addetti ai lavori, nell’ottica di una
maggiore attenzione che si rivolga non solo e non più tanto agli aspetti
economici ma anche e soprattutto alla qualità della vita dei cittadini. Una
volontà chiaramente espressa, come indicano tutti
gli strumenti di
pianificazioni territoriale, dall’Amministrazione.
L’inquinamento acustico, un’altra delle insidie delle aree metropolitane, ha
visto Genova redigere e approvare il piano di zonizzazione e classificazione
acustica e lavorare al piano di risanamento, sebbene la situazione resti
complicata dal fatto che i maggiori impatti derivano da infrastrutture
importanti (autostrade, ferrovie, attività portuali) collocate in pieno ambiente
urbano.
Proprio per sperimentare nuove soluzioni a questi problemi è stata istituita una
commissione, presieduta dal Ministero dell’Ambiente e composta da Comune,
dalla società Autostrade e alla quale sono invitati la Provincia e la Regione, che
ha individuato nell’area genovese un caso pilota a livello nazionale.
Si tratta di un’iniziativa significativa, ma rispetto alla quale il Comune è ancora
ampiamente insoddisfatto dei tempi e dei modi degli interventi proposti dalla
Società Autostrade, che costringono tuttora i cittadini delle aree limitrofe
all’autostrada a vivere prigionieri nelle proprie casa.
Anche sull’inquinamento acustico di origine ferroviaria sono stati fatti
sostanziali passi in avanti, con la Regione, stimolata dal Comune, che ne ha
fatto una propria priorità d’azione e che ha deliberato una decina di interventi
di risanamento quali ad esempio, per citarne solo alcuni, via Buranello, i parchi
di Nervi, Rivarolo e Sestri.
Ma è sulle energie rinnovabili che le grandi aree metropolitane possono giocare
una partita importante per migliorare la qualità dell’ambiente a livello locale e
mondiale. Genova, così ventosa e soleggiata, si presenta di fronte a questa
sfida, che coinvolge tutti, come un Comune all’avanguardia anche se la strada
da fare resta ancora molta.
Fino a qualche anno fa la macchina amministrativa era assolutamente
impreparata a confrontarsi con queste problematiche.
Per entrare nello specifico e spiegare i cambiamenti avvenuti basta prendere
ad esempio i passi avanti compiuti nell’ambito dei lavori pubblici dove, fino a
pochi anni fa, non ci si poneva il problema di definire criteri se non quelli della
massima economicità, mentre adesso si cominciano a porre criteri legati alla
sostenibilità, all’analisi del ciclo di vita del prodotto. Oggi per ogni intervento
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pubblico di riqualificazione o di nuova edificazione si esplorano le possibilità di
utilizzo delle energie rinnovabili.
Un apposito allegato al nuovo Regolamento Edilizio Comunale incentiva inoltre i
privati all’adozione di materiali e tecniche per promuovere l’energia
rinnovabile. Incentivi da una parte e nuovi criteri dall’altra, se infatti il titolare
dell’intervento opta per scelte “non ecocompatibili” è stato introdotto, per la
prima volta, il principio secondo il quale è lo stesso privato a dover dimostrare
e spiegare il perché non ha valutato l’utilizzo di energie rinnovabili.
Su questo tema è evidente che un ruolo importante lo giocano gli Enti Pubblici
che devono dimostrare e mostrare buona volontà, buone prassi, prima degli
altri. In questo senso la nostra Amministrazione ha realizzato due impianti
solari termici sulla piscina nella fascia di rispetto di Pra e sta realizzando sulla
piscina polivalente di Struppa e ha realizzato impianti fotovoltaici in 6 scuole
genovesi grazie a contributi della Regione Liguria.
L’eolico è un’altra risorsa da sfruttare, facendo attenzione a salvaguardare il
paesaggio e l’avifauna. A questo proposito è stato avviato un bando per la
selezione di un progetto di impianti eolici per la produzione di energia elettrica
nel Comune di Genova che eviterebbe l’emissione di oltre 15.000ton/anno di
CO2 in atmosfera. A questo si aggiunga l’attenzione dedicata dal Comune allo
sviluppo del minieolico per soggetti pubblici e privati.
Anche l’informazione e la comunicazione svolgono un ruolo importante nelle
politiche ambientali, per migliorare la qualità delle nostre città,
per
condividere le scelte con i cittadini e per orientare gli stili di vita. Proprio per
questo il Comune ha avviato l’Agenda 21, costituito lo sportello informativo
ECOpoint e promosso numerose iniziative di educazione ambientale per le
scuole.
In ragione di quanto premesso la nostra Amministrazione si è impegnata –
all’interno del proprio percorso di Agenda 21 cofinanziato dall’Unione Europea e
dalla Regione Liguria nell’ambito dei fondi Ob. 2 2000-2006 nella
realizzazione del Primo Rapporto sullo Stato dell’Ambiente, uno studio
completo e dettagliato sullo stato delle acque, dell’aria, degli ecosistemi,
dell’energia, dell’ambiente marino, dei rifiuti, del suolo e dell’inquinamento
della nostra città.
Un rapporto che diventa uno strumento fondamentale per impostare le
politiche e le strategie pubbliche, che permette di verificare i progressi o gli
arretramenti nella strada della compatibilità e che consente a tutti i cittadini di
comprendere le caratteristiche dell’ambiente in cui vive e di valutare quanto e
come le abitudini quotidiane possano dare un contributo sostanziale al
miglioramento della qualità ambientale.
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SALVIAMO IL VERDE
Il progetto
Un progetto globale, capace di mettere insieme tutte le forze a disposizione, di
far dialogare soggetti diversi, di programmare, in maniera completa e precisa, i
lavori senza inutili sovrapposizioni e sprechi. Un progetto che nasce dalla
volontà di rispondere in maniera semplice e chiara alle esigenze e alle
segnalazioni dei cittadini che spesso lamentano la distanza della Pubblica
Amministrazione dalle loro reali esigenze. Parte da qui il nuovo progetto di
gestione del verde cittadino che prevede, in sintesi,
la ristrutturazione
dell’intera gestione dei giardini e dei parchi urbani, nel segno della
trasparenza.
Oggi abbiamo deciso di rendere prioritaria la manutenzione ordinaria. E’
evidente che lavori rimandati o mai fatti di piccola manutenzione ordinaria si
trasformano, nel giro di pochi mesi, in emergenze straordinarie che
necessitano di grande dispendio di uomini e mezzi, nonché di risorse
economiche della pubblica amministrazione. Per ottenere risultati visibili in
poco tempo, abbiamo chiesto la collaborazione di tutti i soggetti interessati:
Aster, l’Ufficio del Verde, le Associazioni di volontariato, le Circoscrizioni e i
dipendenti ex Ilva. Ad Aster è stato chiesto un forte presidio al fine di garantire
la pulizia e un miglioramento delle condizioni dei giardini verificabile da tutti
fin dalle prime settimane. Partendo dalle difficoltà oggettive dovute alla
carenza di organico (allo stato attuale si dispone di solo 80 giardinieri contro i
400 di dieci anni fa) si sta lavorando per assegnare circa un terzo di questi
giardinieri alla cura e al presidio (con giorni ed orari fissi) di parchi, giardini
chiusi e zone verdi ad alta frequentazione.
Alle Associazioni è stato chiesto di continuare il loro impegno sul territorio,
fondamentale e indispensabile ai fini della realizzazione del progetto,
garantendo, da parte nostra, il materiale ed il sostegno necessario. Ai
dipendenti ex Ilva assegnati all’Assessorato all’Ambiente, invece, si è chiesto
un impegno importante nelle circoscrizioni, e in accordo con esse, per la
realizzazione di progetti volti al recupero di situazioni di forte abbandono o
degrado al fine di restituirle ai cittadini e di avviare poi una efficiente
manutenzione ordinaria. Alle Circoscrizioni infine, disponibili ad appoggiare il
progetto che risponde alle esigenze e alle segnalazioni da loro raccolte nei
singoli quartieri, abbiamo chiesto la collaborazione , la supervisione e il
controllo dei lavori svolti nonché la disponibilità, mensilmente, a segnalare e
concordare con i vari soggetti le situazioni da risolvere e su cui intervenire
nell’ambito del loro territorio.
I cittadini, dal canto loro, saranno i primi a poter controllare e supervisionare il
progetto, nell’ottica però di una forte collaborazione che è imprescindibile per
mantenere la pulizia degli spazi verdi. Occorre infatti l’impegno di tutti per
rispettare e far rispettare poche ma essenziali regole di ordine e pulizia, regole
indispensabili soprattutto in prossimità delle aree dedicate ai bambini. Tagliare
l’erba e potare gli alberi non basta se poi si riempiono i giardini di cartacce,
così come non sarà sufficiente curare le aiuole se i padroni degli amici a
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quattro zampe non terranno i loro animali al guinzaglio e non utilizzeranno la
paletta.
Ricordiamo inoltre che in molti parchi esistono aree riservate ai cani e occorre
quindi che i cittadini proprietari di cani le utilizzino senza occupare il resto
del parco per fare correre i propri animali. L’Amministrazione garantirà nel
contempo una maggiore e più puntuale pulizia ed efficienza in queste zone.
Proprio per questo sono stati presi accordi con la Polizia Municipale che
disporrà controlli a tappeto su tutte le aree, in primis per il Comune.
Per dimostrare la ferma intenzione dell’Amministrazione di cambiare lo stato
attuale delle cose mettiamo a disposizione dei cittadini un numero verde (800523188) ed una mail ([email protected]) per segnalare la
corretta esecuzione del piano lavori specifico per ogni spazio verde o per
evidenziare eventuali problemi. Chi abiterà ad esempio vicino a Villetta Di
Negro non dovrà fare altro che verificare il piano lavori, di cui daremo
comunicazione, verificare la presenza dei giardinieri e, nel caso in cui riscontri
anomalie o problemi, segnalarcelo. A questo si aggiunga che l’Assessorato alle
Politiche Ambientali si impegna a verificare di persona un parco cittadino alla
settimana (a rotazione) con la presenza garantita dell’Assessore Luca Dallorto,
del responsabile di zona dell’Aster, del Presidente della relativa Circoscrizione.
In quell’occasione ogni cittadino che vorrà potrà essere presente e dare i propri
suggerimenti. Questo nell’ottica finale di restituire i giardini ai loro naturali
fruitori che sono in primis le famiglie, i bambini e gli anziani.
Le adozioni del verde
E’ evidente a tutti che lo stato di conservazione del verde pubblico a
Genova, e non solo, si è con gli anni fortemente compromesso per la
concorrenza di molteplici cause, prima tra tutte la scarsità delle risorse
disponibili e l’emergere della necessità di fornire nuovi servizi alla
cittadinanza per i quali sembrava urgente una risposta prioritaria.
A tale situazione ha concorso anche il disdicevole comportamento di una
parte dei cittadini dovuto sia alla diminuzione dei controlli sul territorio
sia ad una minore attenzione verso l’ambiente.
A fronte di una situazione di quasi emergenza l’Assessorato alle Politiche
Ambientali ha ritenuto non più rinviabile l’avvio di un progetto di azione
ambientale che, in collaborazione con le Circoscrizioni e sulle linee guida
di Agenda 21, avesse come obiettivo la tutela e il miglioramento del verde
urbano attraverso la sollecitazione di processi di partecipazione attiva da
parte di cittadini e associazioni di volontariato.
Col tempo questo progetto si è trasformato in azione concreta.
Con la delibera 380/2004 sugli “Indirizzi per la salvaguardia ed il
miglioramento della qualità del verde pubblico in città attraverso forme di
cittadinanza attiva” il Comune si è dotato degli strumenti necessari per
promuovere l’incremento della manutenzione da parte di cittadini,
associazioni di volontariato e enti e soggetti pubblici e privati.
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Nel corso di poco più di un anno circa 110 associazioni hanno già dato la
loro fattiva adesione a questo progetto ottenendo in affidamento spazi
verdi pubblici prima trascurati o non adeguatamente tutelati.
Queste associazioni si sono raccolte nella “Consulta del Verde” di cui
l’assessorato ha promosso la costituzione con lo scopo dichiarato di:
•
•
•
•
far circolare, incrementare e diffondere i valori della cittadinanza
attiva: partecipazione, senso di appartenenza e di condivisione
delle tematiche ambientali
valorizzare la risorsa del sostegno reciproco derivante dal lavoro di
rete
favorire il collegamento tra i cittadini e l’Amministrazione Comunale
attivando percorsi formativi e informativi a sostegno del
volontariato che si occupa degli spazi verdi
svolgere attività consultiva e propositiva in materia di
valorizzazione e tutela dell’ambiente ed in particolare del verde
cittadino a supporto dell’assessorato alle Politiche Ambientali.
La natura degli spazi in affidamento alle associazioni è la più diversa e
varia dai Parchi storici ai giardini di quartiere, dagli orti urbani ai giardini
scolastici ma proprio tale diversità testimonia l’entusiasmo e il grande
interesse suscitato da tale iniziativa tra i cittadini.
Il progetto continua a riscuotere grande consenso e, nonostante gli scarsi
mezzi a disposizione dell’Assessorato e delle Divisioni Territoriali, sono già
stati raggiunti risultati lusinghieri che fanno sperare in un sostanziale
miglioramento della situazione in tempi ragionevoli aumentando nel
contempo la diffusione di una maggiore educazione ambientale sul
territorio.
Al di là comunque dei risultati conseguiti rimane la valenza sociale della
disponibilità di molti cittadini a impegnarsi direttamente con spirito
collaborativo per valorizzare quel capitale sociale urbano costituito dal
verde in tutte le sue forme.
La“sponsorizzazione” del verde
L’Amministrazione comunale di Genova, conscia dei forti limiti imposti alla
manutenzione del verde pubblico dalla carenza di risorse economiche, sta
rivalutando l’opzione di sponsorizzazione degli spazi verdi.
Dopo il grande successo delle giornate di volontariato da parte di gruppi e
Associazioni nei grandi spazi verdi cittadini, dai Parchi di Nervi al Parco delle
Mura a Villa Rosa di Pegli da villa Galliera a vetta di Pegli fino ai recenti Villa
Imperiale e Giardini Lamboglia, dopo il successo delle adozioni dei piccoli spazi
verdi presi in carico da cittadini organizzati, rimane da rilanciare la terza
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tipologia di adozione che è quella più propriamente riconducibile ad una
sponsorizzazione.
Si tratta della presa in carico della manutenzione del verde da parte di
soggetti privati che, qualora non si tratti di operatori del verde, possono
scegliere un manutentore di fiducia e pagarlo per realizzare la manutenzione.
Lo “sponsor” in cambio può posizionare piccoli cartelli pubblicitari che
ufficializzino il suo impegno.
I tipi di verde da sponsorizzare sono molteplici: dalla piccola aiuola posta di
fronte al negozio, al giardino prossimo ad una banca o al supermercato.
Già alcuni esempi si stanno concretizzando: dalla Ditta Robiglio che mantiene
direttamente il lungomare di Pegli, alla rotatoria di Via Pozzo recentemente
realizzata e mantenuta da Progetti e Costruzioni di Genova, così come i giardini
Peragallo di Pegli sponsorizzati da parte di una grande Azienda del porto.
Contemporaneamente si sta sviluppando l’interesse per la manutenzione delle
aiuole stradali di Via Corsica nel centro di Genova da parte di un gruppo di
Aziende e condomini.
Partirà presto la campagna per una sponsorizzazione diffusa, in cui si
garantiranno
tempi rapidi e minimi adempimenti burocratici. Sono a
disposizione centinaia di aiuole e giardini di tutte le dimensioni e con costi
manutentivi di diversi importi, per adozioni della durata minima di un anno
(automaticamente rinnovabile). Per le Aziende interessate tutti i costi sostenuti
risultano “sponsorizzazioni” nei confronti di un Ente Pubblico con i benefici
fiscali che ne conseguono.
Non sarà un’operazione che potrà risolvere tutti i problemi del verde pubblico
genovese, ma alcune aree, se si vorrà, potranno “cambiare faccia”. Unico
vincolo reale è la necessità conservare una certa armonia ed un corretto
inserimento degli interventi che essendo pubbliche sono soggette ai vincoli
ambientali e paesaggistici che in una città storica come Genova si impongono.
Vincolo virtuale è invece quello culturale: per la prima volta infatti si chiede
agli sponsor di “mantenere” le aree nel tempo. Un impegno diverso dal
finanziare interventi anche importanti, straordinari, che si esauriscono in
genere con la loro inaugurazione.
Una presenza forte e continua sul territorio, questo è il messaggio pubblicitario
insito nell’adozione sicuramente più forte ed interessante dell’evento
puntiforme, ma che richiede l’impegno di Aziende “forti e presenti”.
Il patrimonio dei parchi storici genovesi: la necessità di nuove forme di
gestione
Nel panorama del verde pubblico un capitolo a parte meritano le Ville Storiche
genovesi, il primo riferimento è Villa Pallavicini di Pegli o i Parchi di Nervi, ma
esistono numerosi parchi e giardini di proprietà comunale spesso residuo delle
sistemazioni urbanistiche del dopoguerra.
Ecco un elenco partendo dal ponente della città:
- Villa Duchessa di Galliera 250.000 mq circa, integra nei confini originari
tranne che per i tratti interessati dalle autostrade.
- Villa Fiammetta di Prà 3650 mq, piccolo residuo.
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Villa Banfi di Pegli 18.000 mq, mutilata a monte e a valle ma con un
parco ancora interessante.
Villa Doria di Pegli 115.000 mq, integra nei confini originari.
Villa Pallavicini 97.000 mq, integra nei confini originari e parzialmente
restaurata nel ’92. Restaurati nel 2004 l’annesso e storico Orto Botanico
Clelia Durazzo Pallavicini.
Villa Rosa di Pegli (già Lomellini) 12.000 mq molto mutilata.
Villa Rossi Martini di Sestri 40.000 mq, in buona parte nei confini
originari, ha molte parti “attrezzate”.
Villa Dufour di Cornigliano mq 4000, residuo.
Villa Serra di Cornigliano (detti Giardini Melis) mq 12.400, residuo.
Villa Scassi di Sampierdarena 14.000 mq, residuo, molto “attrezzata”.
Villa Carrega di Bolzaneto 2700 mq, piccolo residuo.
Villa Garibaldi di Bolzaneto 4100 mq, piccolo residuo.
Villa Giuseppina, S.Teodoro 9000 mq, residuo di un ampio complesso.
Villa Rosazza 14.000 mq, molto mutilata presenta ancora caratteri
originali.
Villa Piaggio mq 8000, residuo, molto “attrezzata”.
Villa De Mari Gruber 13.500 mq, piccolo residuo.
Castello d’Albertis 11.500 mq, recentemente restaurato.
Villetta Di Negro 13.800 mq, recentemente restaurata.
Spianata Acquasola 22.650 mq, superficie originaria, impianto arboreo
più recente.
Villa Croce 17.600 mq, recentemente restaurata.
Villa imperiale 22.700 mq, residuo molto alterato del disegno originale,
molte aree attrezzate.
Villa Cambiaso 16.800 mq, piccolo residuo parte è area della Facoltà di
Ingegneria.
Valletta Cambiaso 25.000 mq, residuo, sede di impianti sportivi.
Villa Bombrini 12.500 mq, residuo.
Villa Gambaro 40.000 mq, residuo.
Villa Garibaldi di Quarto 2.400 mq, piccolo residuo.
Villa Stalder 6050 mq, piccolo residuo.
Ville Groppallo-Serra-Grimaldi, dette Parchi di Nervi, 88.000 mq, quasi
interamente nei loro confini originari, dal tempo della realizzazione della
linea ferroviaria.
Villa Luxoro 8.500 mq, residuo.
Si tratta di 28 realtà molto diverse, che richiedono di specifiche attenzioni dal
punto di vista manutentivo e gestionale.
A fronte delle ridottissime risorse per la gestione del verde pubblico diventa
urgente una soluzione per la manutenzione di un patrimonio storico
praticamente inestimabile.
E’ evidente che il primo problema è la convivenza fra l’uso parco pubblico
attrezzato e verde storico, particolarmente grave dove le superfici sono ridotte.
Una volta evidenziate ville che hanno mantenuto un elevato valore storico,
oppure le aree di pregio e meglio conservate da tutelare nell’ambito di un
parco, è urgente un intervento di valorizzazione prima ancora del suo restauro.
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L’esperienza di villa Pallavicini insegna. Dopo l’importante restauro del 92 che
prevedeva una gestione innovativa in grado di valorizzare il parco ci si è
scontrati con una realtà problematica che di fatto ha comportato la
temporanea interruzione della gestione. Questo perché in un parco storico
devono essere garantiti interventi costanti e continui proprio in virtù del fatto
che si opera su materiale vegetale vivo e la richiesta di manutenzione è in
costante aumento in funzione dell’aumento dei fruitori.
La valorizzazione passa quindi per manifestazioni “compatibili” ma
remunerative: l’esempio di Euroflora e del suo successo, non ci deve far
pensare a moltiplicare Euroflora che è valida in quanto avviene ogni 5 anni, ma
ci deve far pensare a fare tante piccole Euroflore permanenti nei nostri parchi
storici ad esempio con specializzazioni floreali: Parchi di nervi con le rose, Villa
Pallavicini con le camelie, Villa Serra con le Ortensie, Villa Galliera con piante
bulbose. Oltre naturalmente all’inestimabile (ed inesplorato) patrimonio
botanico di alberi e arbusti da sempre caratterizzano i Parchi delle ville.
Questo è l’indirizzo da perseguire perché in grado di garantire da una parte il
mantenimento dell’uso pubblico con limitazioni d’uso per salvaguardare le aree
di pregio, dall’altra la valorizzazione con attività compatibili sia per la
promozione che per l’introito di risorse utili alla manutenzione delle aree.
Un problema di facile soluzione comune a molte altre città europee come è
emerso dagli incontri di Eurocities e con le Università, ma che in lavori aperti
concertati e allargati a più partners può portare in tempi brevi a risposte e
soluzioni innovative.
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EDUCAZIONE ALLA SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE
Dobbiamo ancora intenderci sul senso che tu dai alla parola “sapere” , disse il più
anziano di loro -Sapere è porre domande, - rispose Reb Mendel. -Cosa riceveremo
da queste domande? Cosa ricaveremo da tutte le risposte che ci costringeranno a
porre altre domande, se da ogni domanda può nascere solo da una risposta che non
soddisfa? -disse il secondo discepolo.
-La promessa di una nuova domanda, - rispose Reb Mendel. (Edmond Jabès)
Il Sistema dell’Educazione alla
Contesto culturale
Per poter riferire di educazione e
formazione
è
indispensabile
condividere quadri di riferimento
sia sull’ apprendimento, sia sul
soggetto/persona
e
altresì
sulla
società, consentendo una lettura,
sempre condivisa, delle dinamiche in
corso.
Quale educazione e per quale
società?
Il
periodo
sociale
della
demodernizzazione o di “modernità
liquida”
(Z.Bauman)
è
segnato
dall’incertezza e dalle innovazioni
continue;
i ritmi di cambiamento
hanno raggiunto condizioni di estrema
rapidità; le trasformazioni sociali sono
particolarmente
significative;
la
complessità predomina anche nella
natura
stessa
delle
istituzioni
moderne.
Cambiamenti globali si sono riflessi
anche sull’educazione che si presenta
permanente,
diventando
elemento
centrale nella vita delle persone che
con il loro creare reti producono
società.
Non si apprende mai da soli ma con gli
altri;
questo
aspetto
rileva
l’importanza di ovviare al rischio forte
di optare verso la soluzione del singolo
che impara e lavora, in contraddizione
con una visione più sistemica che
rafforza l’importanza della crescita
delle organizzazioni.
Sostenibilità Ambientale (ESA)
Negli anni ’90 il Ministero dell’Ambiente promuove,
attraverso INFEA ( Informazione, Formazione,
Educazione Ambientale) un Sistema Nazionale di
E.A.
Il Laboratorio Territoriale Rinaldo Sanna del Comune di
Genova è stato uno dei primi 10 nodi della rete su territorio
nazionale.
La Regione Liguria con la collaborazione
della Provincia di Genova e del LabTer
Il Laboratorio Territoriale di E.S.A.
Rinaldo Sanna
Nasce nel 1994 con la collaborazione dell'Istituto
Tecnologie Didattiche del
C.N.R. di Genova.
È stato progettato e realizzato come modello di
laboratorio territoriale della rete nazionale. E’
un'infrastruttura di comunicazione sulle tematiche
della formazione ed educazione e si pone come
punto di riferimento, incontro e confronto per la
realizzazione di progetti.
Il LabTer è anche supporto all’Amministrazione per
avviare percorsi di buone pratiche finalizzate alla
sostenibilità ambientale (Agenda21Locale, Acquisti
verdi, Bilancio Ambientale, Certificazioni…..)
Oggi
La nuova collocazione a Palazzo Ducale
vede il LabTer Sanna presentarsi come
soggetto di uno Spazio Ambiente più ampio
e dinamico, rivolto alla cittadinanza ed alle
scuole, con lo sportello Ecopoint e
Agenda21Locale.
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Agenda21locale del Comune di Genova
Il Labter Sanna sta coordinando il processo di Agenda21locale
finanziato con Fondi Docup Ob.2 da U.E e Regione Liguria.
Il progetto presenterà la prima Relazione Stato Ambientale(RSA) del
Comune ed un Piano d’Azione Ambientale, l’agenda delle cose da fare,
concertate con il territorio, per il 21° secolo.
Ecopoint -come vivere in modo più ecologico Punto informativo verde finanziato con Fondi Docup Ob.2 Progetto
A21locale da U.E e Regione Liguria.
per avere indicazioni e soluzioni concrete per modelli di consumo e di
vita
più
consapevoli
ed
ecologicamente
sostenibili
su
alimentazione,salute e benessere, la casa
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Il progetto IMOS del Comune di Genova
premiato come miglior
progetto d’Europa
Quattro eco progetti italiani sul podio dei migliori d’Europa.La commissione Ue,
al termine di una lunga procedura, ha selezionato infatti i 24 progetti
ambientali d’eccellenza in Europa (Best Life Environment Projects 2004 –
2005) scegliendone quattro italiani.
Il Comune di Genova, la provincia di Vicenza, la provincia di Bologna, la
Fondazione Maugeri-Clinica del lavoro e della Riabilitazione IRCCS DI Padova
sono i vincitori di questa competizione europea dell’ambiente.La Commissione
ha promosso quei progetti che si sono distinti per capacità di produrre
miglioramenti sull’ambiente, sia per la possibilità di concreta realizzazione a
livello locale.Il progetto IMOS del Comune di Genova ha ottenuto un ulteriore
riconoscimento, essendo stato scelto come il migliore tra i migliori “best of the
best”, insieme ad altri quattro progetti europei.
IMOS “Integrated Multi-Objective System for optimal management of urban
drainage” del Comune di Genova (LIFE 00ENV/IT7000080).
Il progetto, attraverso strumentazione di monitoraggio on-line, operando
telecontrolli sugli organi di impianto e sfruttando la rete di smaltimento
esistente e le strutture del sottosuolo di Genova si prefigge, registrando i dati
in tempo reale (pluviometri, flussometri, dispositivi di controllo della torpidità,
radar metrologici a basso costo), di ottimizzare la filiera di trattamento
dell’impianto di depurazione, con riduzione dei costi di gestione dello stesso e
di ridurre i fenomeni di pressurizzazione delle rete di drenaggio durante gli
eventi particolarmente intensi in ambiente urbano e di ridurre i fenomeni di
inquinamento dei corpi idrici ricettori.
Il progetto Estrus
Si chiama Estrus – acronimo di Enhanced and Sustainable Treatment for Urban
Stormwater – il progetto dimostrativo co-finanziato dalla Comunità Europea,
che vedrà impegnato nei prossimi tre anni il Comune di Genova, di concerto
con la provincia, l’Autorità Portuale, il Dipartimento d’ Ingegneria Ambientale e
il Dipartimento di ingegneria Chimica e di Processo “G.B. Bonino”
dell’Università degli Studi di Genova , SEPG s.p.a. (Servizi Ecologici Porto di
Genova), FINPORTO S.p.a. e l’Agenzia Regionale per la Protezione
dell’Ambiente Ligure (ARPAL) con la finalità di testare l’efficacia e la
sostenibilità di differenti soluzioni tecniche per la depurazione delle Acque di
Prima Pioggia.Il principale risultato che ci si attende dal progetto è quello di
dimostrare la sostenibilità e l’efficacia dei trattamenti a carattere “distribuito”
nella depurazione delle acque di dilavamento delle aree urbane, dei siti
produttivi e delle infrastrutture portuali.I risultati verranno quindi espressi in
termini di efficacia costi/benefici e di sostenibilità delle soluzioni proposte.Ci si
aspetta che l’efficienza di rimozione dei sistemi distribuiti sia comparabile con
quella dei tradizionali sistemi di trattamento (tipo vasche di prima pioggia) ma,
nello stesso tempo, è prevedibile che le spese per l’installazione ed il
mantenimento delle soluzioni “distribuite” si rivelino sensibilmente inferiori a
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quelle degli schemi tradizionali.Questo fatto verrà probabilmente posto in
evidenza dal test in campo della strumentazione ed in particolare dalla verifica
dei requisiti di manutenzione, di pulizia e sostituzione dei filtri etc.L’obbiettivo
finale, insieme a quanto precedentemente detto, è l’esportazione del piano di
depurazione distribuito in alcuni siti produttivi ad aree portuali pilota,dove
verranno testati i benefici ambientali derivanti da questo tipo di soluzione.
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ECOPOINT
L’ECOPOINT di Genova è uno sportello di informazioni e soluzioni per il
cittadino verso lo sviluppo sostenibile, un punto di riferimento per chi vuole
conoscere l’ecologia della vita quotidiana.
L’ECOPOINT fornisce gratuitamente informazioni e soluzioni per tutti i cittadini
che vogliano avere notizie dettagliate e qualificate in materia ambientale, per
vivere in maniera più ecologica e consapevole il benessere, la casa,
l’alimentazione.
Nato per iniziativa del Comune di Genova fa parte del percorso di Agenda 21, il
protocollo internazionale di impegni ambientali sottoscritto anche dall’Italia che
riserva un ruolo di primo piano proprio alle Amministrazioni locali.
Lo scopo della struttura è quello di avvicinare i cittadini alle realtà ed alle
risorse presenti sul territorio, alle iniziative delle istituzioni e dei privati per
esempio nel campo della sostenibilità ambientale, della bioarchitettura, della
sicurezza alimentare.
La struttura ubicata presso
il Palazzo Ducale e’ stata realizzata con
finanziamenti Europei attraverso il Docup e l’Amministrazione Comunale
Zooantropologia didattica
Secondo anno del progetto “Impariamo a conoscere i nostri amici animali”.
L’attuazione di questo progetto innovativo proposto alle scuole materne,
elementari e medie inferiori e’ stata resa possibile dalla formazione degli
operatori che hanno affiancato le insegnanti.
La Formazione e’ stata svolta nel 2004 ed ha costituito una sorta di graduatoria
di persone specializzate nella zooatropologia didattica.
Il progetto prevede azioni volte ad incidere nell’educazione ad un rapporto
maggiormente equilibrato tra uomo e animale nel difficile ambiente di una
metropoli; il progetto prevede attività con le classi da parte d’esperti in
zooantropologia didattica (scienza che prende in considerazione non solo
l’importanza di educare ad un corretto rapporto con gli animali ma anche
all’utilizzo di queste valenze di relazione con l’animale a scopi educativi e
didattici);
Nell’anno scolastico 2004/2005 a tale progetto, sperimentale, hanno aderito
15 scuole, tra materne elementari e medie inferiori, con il coinvolgimento di
circa 400 bambini;
Le insegnanti di 10 scuole hanno richiesto anche quest’anno la possibilità di
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riproporre ai bambini progetti di zooantropologia didattica
Il progetto e’ stato rivolti solo alle scuole elementari del territorio comunale.
Riqualificazione di villa Duchessa di Galliera
Mostra espositiva di progetti di riqualificazione della Villa Duchessa di
Galliera in collaborazione con gli studenti del dipartimento di Architettura
“progettazione dei Parchi e dei giardini” che hanno elaborato una serie di
progetti di recupero per la parte Bassa di Villa Duchessa di Galliera, che
sono stati esposti all’interno degli spazi della Villa Duchessa di Galliera;
Gli studenti sono stati impegnati in un attento e minuzioso lavoro di
studio dell’evoluzione storica del parco, di confronto con modelli
progettuali diffusi tra Settecento e Ottocento nei giardini europei, di
rilievo e analisi dello stato di conservazione della vegetazione e degli
elementi architettonici e di arredo, di restituzione dei punti di vista
panoramici, degli assi prospettici e delle quinte di vegetazione.
Progetto Mar Ligure
Le attività previste per il progetto Mar Ligure, promosso da Regione
Liguria e dal Centro Regionale di Educazione Ambientale
(CREA_ARPAL) rientrano nell’intervento previsto “ Accordo di programma
relativo alla definizione di intervento di riqualificazione ambientale del
tratto di mare e costa maggiormente colpiti dalle conseguenze del
sinistro Haven”, le cui linee generali sono state definite nella scheda di
identificazione intervento, approvata nella sua versione definitiva dal
Comitato di coordinamento e valutazione il 10.03.2003
Il progetto ha tra i suoi principali obiettivi quello di promuovere attività di
informazione , formazione e sensibilizzazione in campo ambientale
marino, con particolare attenzione al Santuario dei Cetacei, valorizzando
le capacità organizzative e propositive di enti pubblici, strutture
scolastiche e organizzazioni private e prevede il finanziamento di attività
di formazione, didattica e/o sensibilizzazione/informazione destinate ad
un pubblico diversificato ( ragazzi delle scuole e adulti)
Il laboratorio per l’Educazione Ambientale R.Sanna – Comune di Genova
–Direzione Comunicazione, è stato selezionato come uno dei soggetti
presentato alle scuole come affiancatore nell’attuazione delle iniziative,
secondo criteri che si basano : sull’esperienza pregressa rispetto alle
tematiche, metodologie educative ed applicate nell’attuazione delle
attività, capacità di attivare sinergie sul territorio con altre organizzazioni,
rappresentatività territoriale.
Hanno aderito 17 classi tra elementari e medie inferiori con il supporto
degli studenti dell’istituto Nautico G. Galilei.Evento finale a fine maggio.
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Progetto sul patrimonio carsico all’interno del territorio comunale
Raccolta materiale, realizzazione e stampa opuscolo.
Un albero per ogni bimbo
Dal 1994 il Comune di Genova ha posto annualmente a dimora nuovi
alberi sulle alture della città, in ottemperanza alla Legge 113 del 29.1.
1992 che prevede che i Comuni italiani piantino tanti alberi quanti sono i
nuovi nati nel loro territorio:fino ad oggi ne sono stati piantati più di
15.000.
Al fine di dare sostegno a questa iniziativa “un albero, un bambino” il
Comune ha deciso di dedicare un albero, già presente, come simbolo di
un valore da rispettare e tutelare quale la vita.
A questo scopo nel 2005 sono stati dedicati ai bambini nati nel 1998
1999 2000 rispettivamente un albero della seta in Villa Pallavicini, una
magnolia in Villa Gruber ed una grevillea robusta in Villa Grimaldi; nel
2006 invece sarà dedicato un leccio in Villa Serra ai nati nel 2001.
SICPOINT
La Regione Liguria, nell'ambito dei progetti DOCUP Ob. 2, misura 2.6 lett. b,
per la realizzazione della Rete Natura 2000, ha finanziato il progetto presentato
dal Comune di Genova, Assessorato alle Politiche Ambientali, “SIC POINT –
Punto di divulgazione Siti di Importanza Comunitaria della Liguria”. La proposta
è stata presentata con l'apporto di istituzioni comunali quali il Museo Civico di
Storia Naturale “Giacomo Doria” e il Laboratorio Territoriale per
l’Educazione Ambientale “R. Sanna”.
Il progetto, che prevede tra l’altro la partecipazione del DIP.TE.RIS.
(Dipartimento per lo studio del territorio e delle sue risorse) dell’Università di
Genova con una specifica ricerca nel SIC “Torre Quezzi” IT1331606 per la
conservazione del Tarantolino (Euleptes europaea), è coordinato dal Settore
Progetti Speciali.
Il Progetto SIC-POINT del Comune di Genova rappresenta una sorta di sintesi e
di amplificazione delle iniziative che si stanno realizzando in tutta la Liguria sul
tema di RETE NATURA 2000 e della biodiversità.Si tratta in pratica di uno spazio
permanente di informazione sugli ambienti naturali, sulle specie animali e
vegetali d’interesse comunitario della Liguria e sulle attività in corso nei diversi
SIC e ZPS regionali. Tale “sportello della biodiversità” si configura come
struttura dinamica con momenti di animazione e di scambio scientifici e
culturali, che diversifichi le offerte informative, formative e didattiche sulla
base delle tipologie dei visitatori, coniugando il rigore scientifico con un’ampia
divulgazione.
Strutturato in modo da “catturare” il pubblico di adulti e bambini grazie ad un
allestimento accattivante - una sorta di pergolato aperto sui panorami liguri –
sarà situato nel loggiato monumentale del Museo Doria, al primo piano, in
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stretta contiguità con la cosiddetta “Sala Ligure” (che conserva esemplari di
specie animali della regione).
All’interno del percorso di visita saranno presenti pannelli espositori sui pregi
ambientali e naturali dei diversi siti di importanza comunitaria, che saranno
cambiati a rotazione, sia per dare visibilità a ciascun SIC e ZPS, sia per
consentire ai visitatori più assidui di avere informazioni sempre nuove. Il SIC
Point sarà arricchito inoltre di contenuti in costante aggiornamento anche in
virtù di postazioni multimediali che consentiranno ai visitatori di “recarsi
virtualmente” nei più interessanti siti di interesse comunitario della regione e di
prendere visione delle attività che vi si svolgono.
Ulteriore supporto per estendere la conoscenza dei SIC, è costituito dal
Sito Internet www.natura2000liguria.it. Attualmente in fase di
completamento e perfezionamento, il sito conterrà materiali
(descrizione di percorsi, pubblicazioni, iniziative locali) che
contribuiscono alla migliore valorizzazione e fruizione sostenibile delle
aree di importanza comunitaria.
Grazie alla posizione privilegiata posta nel pieno centro cittadino, all’interno di
una struttura scientifica ragguardevole, il SIC Point si prospetta quindi come
luogo particolarmente fortunato per raggiungere un vasto pubblico e per
sensibilizzarlo ai temi della protezione della natura, amplificando l’importanza
dei SIC e promuovendo le azioni volte alla divulgazione e valorizzazione dei
beni naturali che essi rappresentano.
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EUROCITIES
Cos’è Eurocities?
EUROCITIES è il network delle più grandi città Europee. Fondato nel 1986, il
network unisce più di 120 amministrazioni pubbliche di altrettante grandi città,
distribuite su 30 paesi europei.
EUROCITIES fornisce alle città che compongono il network una piattaforma
comune orientata alla condivisione della conoscenza e delle idee, allo scambio
di esperienze, al fine di analizzare le problematiche comuni e sviluppare
soluzioni innovative, attraverso un ampio range di Forum, Working Groups,
Progetti, Attività ed Eventi
Genova siede nel Comitato esecutivo di Eurocities.
Cos’è il Forum Ambiente?
Il Forum Ambiente di EUROCITIES supporta lo scambio di know-how e la
condivisione delle buone pratiche tra città che si trovano a fronteggiare
problematiche e criticità comuni. I membri di questo Forum stanno sviluppando
metodiche concrete ed innovative per integrare “il punto di vista Ambientale”
all’interno dei processi decisionali a livello locale e nella pianificazione urbana.
Il Forum Ambiente di EUROCITIES cerca inoltre di rafforzare il coinvolgimento
delle autorità locali nello sviluppo e nell’implementazione di politiche che
abbiano un impatto effettivo sulla qualità dell’ambiente urbano.
Lo Scopo degli Working Groups (WG)
Ciascun Forum può istituire un numero limitato di Working Groups i quali
hanno il compito di approfondire specifiche problematiche gestionali. Ciascun
Working Group possiede competenze e compiti peculiari, come ad esempio
preparare delle linee guida su di uno specifico argomento o promuovere
attività quali Progetti europei e campagne informative. I WGs sono composti da
individui, nominate dalle città aderenti al forum, che posseggono una rilevante
conoscenza o esperienza nel campo considerato. Ogni Working Group è
presieduto da una città membro, la quale è anche responsabile di riferire I
risultati raggiunti al forum competente.
Green Areas & the City: I Partner Locali
Il WG “Green Areas & the City” è presieduto dalla città di Genova.
A livello locale le attività del WG saranno portate avanti da un gruppo di esperti
afferenti al Comune di Genova, ad ASTER ed all’Università degli Studi di
Genova, coordinati dal Gruppo di Architettura del Paesaggio del Dipartimento
di Storia e Progetto dell'Architettura, del Territorio e del Paesaggio (POLIS)
Green Areas & the City: I Partner Europei
Le città aderenti al Network EUROCITIES che compongono il WG sono: Bristol,
Copenhagen, Leeds, Madrid, Oslo, Porto, Sheffield, Vienna.
Green Areas & the City: Gli Obbiettivi
• potenziamento ed il miglioramento di un sistema del verde come
ecosistema urbano e miglioramento della qualità della vita;
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• La valorizzazione delle identità naturali e culturali presenti nei vari luoghi
(quartieri, aree di frangia, zone di contatto città-campagna);
• La riqualificazione e la valorizzazione di parchi e giardini storici di
proprietà degli enti pubblici;
• L’inserimento dei parchi storici in una rete di offerte volte a promuovere
e soddisfare il turismo culturale (es. gardens tours operators);
• La riqualificazione del verde di quartiere e dei percorsi urbani riservati ai
pedoni e cioè ad una mobilità lenta;
• Coertura a verde di parcheggi e terrazze pensili;
• L’individuazione di criteri di gestione - efficienti ed integrati delle aree
verdi pubbliche (parchi storici, percorsi verdi per la mobilità lenta, verde
di quartiere) per aree metropolitane ad alta pressione antropica;
• Individuazione di forme di partecipazione e coinvolgimento di gruppi di
cittadini a scelte strategiche di gestione, riqualificazione, promozione del
verde urbano. Partecipazione sociale ai valori e ai significati che i vari
contesti paesistico-ambientali esprimono
•
Green Areas & the City: Azioni da sviluppare
• Creazione di un inventario delle aree verdi esistenti storiche, pubbliche e
private, all’interno del tessuto urbano e nelle aree di frangia (ai fini
dell’identificazione del ruolo che svolgono nella città)
• Creazione di un osservatorio per la valutazione periodica ed il
miglioramento della qualità ambientale e della vivibilità urbana e la
definizione di idonee metodologie operative.
• attivare scambi di esperienze significative svolte e di quelle in atto
• Creazione di un sistema
di informazioni e
strategie utili al
miglioramento della qualità ambientale e della vivibilità urbana;
• Individuazione di sistemi di gestione innovativi ed integrati per il verde
pubblico in relazione alle risorse umane e finanziarie disponibili;
• Individuazione e la messa in atto di programmi di gestione a breve,
medio e lungo termine finalizzati allo sviluppo urbano sostenibile, sulla
base dei principi di Agenda 21;
• Individuazione di metodi e modelli di valorizzazione e di fruizione dei
parchi storici compatibili con la loro qualità paesistica e ambientale;
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EUROFLORA 2006
Il Comune di Genova è un partecipante storico ad Euroflora che con i suoi
allestimenti ha da sempre accolto i visitatori nel padiglione S, porta principale
di accesso alla manifestazione.
Anche quest’anno Genova si è rivelata agli oltre 700.000 turisti con un
allestimento di grande impatto visivo e forti suggestioni. In coerenza con il
tema portante dell’inera manifestazione, l’acqua, il Comune ha presentato di
Euroflora dedicata al tema dell’acqua, Genova ha presentato un prestigioso
stand sotto una delle due grandi cascate del padiglione S con uno spaccato di
foresta tropicale dove verranno ricostruiti gli ambienti presenti in Asia, Africa,
Americhe e Oceania.
L’occasione per mostrare gli eccezionali esemplari coltivati nelle serre e
nell’Orto Botanico del Comune di Genova. Patrimonio prezioso per botanici e
naturalisti di tutto il mondo, poco o quasi per nulla conosciuto dai genovesi e
per ribadire l’importanza della biodiversità: infatti sono proprio le foreste
tropicali che ospitano il maggior numero di specie viventi.
La bellissima collezione di felci arboree di proprietà del Comune di Genova è
stata invece protagonista del secondo stand ospitato nel Padiglione C.
Una collezione particolarmente preziosa perché ricca di esemplari “storici”, fra
i più alti d’Europa e fra i più vecchi coltivati.
Uno stand speciale è stato poi dedicato alla rappresentazione dei giardini
storici delle Ville Genovesi, patrimonio verde della città non ancora
sufficientemente conosciuto.
Fra le numerose e bellissime ville la scelta è caduta su tre parchi che hanno
legato il loro nome ad un fiore: Villa Pallavicini di Pegli legata alla camelia per il
magnifico camelieto storico, Villa serra di Comago legata alla nuova collezione
di ortensie, I Parchi di Nervi legati al roseto.
Nel complesso per le aiuole del Comune di Genova si tratterà di allestire quasi
900 metri quadrati di stand di altissima qualità.
E’ stata prevista la presentazione di oltre 100 esemplari, la realizzazione di due
aree umide e uno specchio d’acqua, sono stati movimentati oltre 120 metri
cubi di sabbia per modellare le aiuole.
Il personale specializzato di ASTer SpA, l’azienda che è stata incaricata dal
Comune per gli allestimenti, ha lavorato per oltre 15 giorni nella preparazione
dell’evento a partire dal 1 Aprile fino al giorno dell’apertura il 21 Aprile.
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le persone al centro